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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/24/13 in tutte le aree
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Ciao ragazzi ... che bei ritrovamenti. Complimenti a tutti. Solo chi passa ore ed ore a spulciare monete può capire cosa signifchi quando "salta fuori" quella giusta. BB o qFDC poco importa ... la soddisfazione del momento ti da la carica per continuare e continuare e continuare .... Spero di potere tornare anche io a farvi compagnia in questa discussione.4 punti
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We Caetà schiov u cinc,t si pigliat na monet ch'è nu piezz e stori,o sap?? Mo m'ha fa nu piacer però ,t'ha piglià nu libr a dò sta sta monet e t l'adda classificà!! Adda luà o verde ram ca c'stà n copp e po'addvent chiù bbell Sì sicur ca è nu Denar e no nu miez Denar??adda vrè u diametr e u pis iamm bbell ià!! --odjob3 punti
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Non necessariamente dici una cosa totalmente assurda. Ma cominciamo dalle cose semplici. Il simbolo C (non U), che é poi una S, ha riscontri sull'aes grave sia in ambito etrusco che in ambito umbro. Di conseguenza non c'é nulla di anomalo. Le anomalie, al di là della forma, a mio avviso sono riconducibili ad alcuni degli aspetti che metti in evidenza, quale l'ampia area di diffusione, la preponderanza del sestante, l'estrema variabilità di peso, una tendenza (quanto meno ad osservare cio' che é arrivato sino a noi) alla circolazione di pezzi mutili (non necessariamente spezzati) o quanto meno con grossi problemi di fusione, e di peso, ed infine le associazioni in ripostiglio. Il fatto che i nominali siano contrassegnati da un segno di valore fa si' che si debba considerare che si tratti di monete, e non di aes signatum. Per quanto, stante la forte tendenza alla circolazione al di fuori del territorio di emissione -sia esso Volsinii o meno- c'é da capire, a mio avviso, il significato ed il valore di scambio che potevano rappresentare in un mercato che (con qualche forzatura) potremmo definire "secondario". Ne siamo sicuri? O come sestante ridotto? O semplicemente per il peso? E' vero che l'oncia é rara. E' anche vero che la variabilità di peso del sestante (il nominale di gran lunga più diffuso) é enorme (da 51,20 a 9,16 grammi, secondo l'Haeberlin, e da 39,80 a 14,72 grammi per gli esemplari repetoriati dalla Ambrosini). Proviamo a dare un'occhiata ad un po' di materiale, di seguito la tavola dell'Haeberlin: Riporto i pesi dell'Haeberlin, in grammi: 29. Asse - 147.84 30. Semisse - 80.10 31. Semisse - 74.40 32. Semisse (dimezzato...) - 97.10 L'Haeberlin stima che il pezzo intero dovesse pesare attorno ai 140 grammi 33. Quadrante (bucato...) - 59.24 34. Quadrante - 39.55 35. Quadrante - 33.80 36. Sestante (con codolo) - 29.86 37. Sestante (con codolo) - 27.07 38. Sestante (con codolo) - 48.00 39. Sestante - 33.80 40. Sestante - 24.52 41. Sestante - 27.81 42. Oncia - 12.31 43. Oncia - 10.80 Riporto anche i sestanti citati in un post precedente, da Milano: il 49 pesa 15.82 grammi, il 50 14.14 (l'oncia, o quello che ne rimane, 4.71) E quindi qualche mostriciattolo da Todi (e qui non sarà necessario riportare i pesi): Vi lascio all'osservazione ed alle elucubrazioni. Ovviamente gli esempi postati sono ben lungi dall'essere rappresentativi ed esaustivi, ma credo interessanti e simolanti. Come ha circolato il mezzo semisse che pesa più di un semisse intero? Ed i sestanti col codolo, di peso tanto variabile? E gli aborti (che almeno nel caso di quello postato dal sottoscritto e di quello di Todi classificato come oncia) non sono spezzati post fusione, ma sono proprio usciti cosi' dalla matrice? Aggiungo un altro elemento, relativo alla circolazione. Anche questa volta la scelta é assolutamente arbitraria, dato che lo scopo é quello di stimolare riflessioni, non quello di dare un quadro esaustivo. - Ritrovamento di Vulci 1828 (RRCH 10) (il Crawford dà dati molto scarni, per saperne di più meglio cercare nel Sambon o nel Gennarelli): frammenti di quadrilateri romani, frammenti di lingotti o quadrilateri non romani, sestanti della serie ovale. Il tutto dentro un vaso. - Ritrovamento di Comacchio (RRCH 25) (anche in questo caso il Crawford dice poco. Meglio dare un'occhiata all'articolo della Ercolani Cocchi in "La monetazione antica nel delta del Po: produzione e scambi", Ferrara 1986): un sestante Giano/Mercurio, un quadrante Apollo/Apollo, un quadrante della serie della ruota, ed un sestante della serie ovale. Il primo ripostiglio ci spinge a pensare che i sestanti (uniche monete presenti) vi fossero contenute essenzialmente in quanto "aes", il fatto che fosse monetato o meno appare secondario. Il secondo, per quanto ci troviamo in un'area tanto marginale, ci pone interrogativi circa la relazione tra i nominali della serie ovale e l'aes grave romano... Mmmmh... La questione é complicata. Io credo che vada vista, e sviluppata, seguendo tre direttrici: - Da qualche parte queste monete erano pure emesse, e credo che ci sia molto probabile che una serie di svalutazioni si siano nel tempo succedute. Credo che il primo passo dovrebbe essere quello di tentare di ricostruirle, per quanto il materiale sia scarso. - Porsi la questione di come avveniva la circolazione nell'area di emissione. Stante la staticità del tipo, ed ammessa l'esistenza di una serie di svalutazioni ponderali, era il segno che determinava il valore? O il peso? - La risposta a tale domanda puo' essere diversa nel caso di circolazione in un territorio in cui l'autorità emittente sia riconosciuta, e, al contrario, in territori in cui tale autorità sia remota o sconosciuta. Che l'autorità emittente fosse universalmente riconosciuta? Che al contrario, al di fuori dell'area di emissione, la monete della serie ovale rappresentassero semplicemente dei lingottini di bronzo?2 punti
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Domanda all'apparenza banalissima, ma qualche perplessità deve averla fatta sorgere anche a un "vecchio" collezionista come te evidentemente. Caro Augusto, immagino e comprendo a cosa ti voglia riferire ma, sai benissimo che questa scienza è bella anche per questo, altrimenti non saremmo qui a chiederci, a comprendere, a conoscere, a chiarire, e a confrontarci per cercare una fantomatica verità. Le tue perplessità saranno nate attraverso la lettura di un noto catalogo prezzario, che riporta questo nominale con contorno liscio addirittura R5, e l'altro catalogo prezzario invece un indice di rarità pari al Raro, così come nell'opera del grande Vico D'Incerti - LE MONETE BORBONICHE DELLE DUE SICILIE - periodo 1799 - 1860 (un lavoro fondamentale per chi raccoglie e studia questo periodo), che considera anch'egli questo nominale Raro. Dove si trova la verità? Posso solo far presente che l'esimio Vico D'Incerti, prima di redigere la sua fatica, consultò le più grandi opere sulla zecca Napoletana, e infine per avere delle certezze dal punto di vista statistico, consultò le principali raccolte museali e fondazioni (compreso il medagliere di Londra e di Monaco) e parecchie collezioni private, fra cui talune di vero spessore: Collezione del Sig. Rodolfo Spahr, - Catania, Prof. Dott. Giovanni Jaja - Bari, Dott. Ing. Vincenzo Vitozzi - Napoli, Duchessa Agnese Catemario di Quadri - Napoli, Conti Pancera di Zoppola - Brescia, Nobile Dott. Ing. Ippolito Zucchieri Tosio - Milano, Dott. Corrado Astengo - Genova, Rag. Gaetano Gardini - Milano, e altre ancora hanno preferito mantenere l'anonimato. Lascio a voi ogni deduzione logica... Eros2 punti
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E' solo l'aumento del metallo che ha portato la zecca ad incrementare i prezzi di vendita ... di certo il calo delle tiruture (ricordiamo che sono sempre massime) è dovuto semplicemente al fatto che c'è molta meno richiesta , L'oro è salito a tal punto che chi prima magari collezionava gli ori della Zecca (Italia + San Marino + Vaticano) magari ha ben pensato di mollare qualcosa (san marino ed italiani ) e mantenere qualcos'altro (gli ori vaticani ?) Dal mio punto di vista le monete in oro oramai hanno un utilizzo puramente "commerciale" e numismaticamente valgono relativamente poco. Poi ognuno colleziona cio' che vuole ci mancherebbe . Se le monete in oro vengono coniate solo per far cassa, a questo punto la Zecca si trasforma in un negozio ......... ....... .... come è qualsiasi bella gioielleria dove ti compri un bel diamante :)2 punti
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concordo con Apuliensis- Gallieno - Gallienus AE Antoninianus. , 268 AD. GALLIENVS AVG, radiate bust right / APOLLINI CONS AVG, centaur walking right drawing bow2 punti
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Gallieno - antoniniano APOLLINI CONS AVG - Centauro verso destra con arco e frecce???2 punti
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Chiesto e fatto, spero di essere stato veloce e di essere utile . Riepilogando per un totale di 250 monete da 2 euro ho trovato le seguenti: Italia dante 2002: 84 monete Italia dante 2005: 20 monete Italia dante 2006: 3 monete Italia dante 2007: 5 monete Italia dante 2009: 3 monete Germania 2002: 38 monete (un pò di tutte le zecche) germania 2004: 1 moneta J Germania 2008: 1 moneta F Germania 2010: 1 moneta F Spagna 2000: 1 moneta Spagna 2001: 4 monete Spagna 2002: 5 monete Spagna 2003: 1 moneta Belgio 2000: 5 monete Belgio 2002: 1 moneta Belgio 2004: 1 moneta Belgio 2006: 1 moneta Belgio 2008: 1 moneta Francia 1999: 5 monete Francia 2000: 4 monete Francia 2001: 6 monete Francia 2002: 2 monete Malta 2008: 1 moneta Irlanda 2002: 1 moneta Austria 2002: 9 monete Austria 2011: 2 monete Olanda 2001: 4 monete Olanda 2002: 1 moneta Grecia 2002: 2 monete Portogallo 2002: 3 monete Slovenia 2007: 1 moneta Slovacchia 2009: 1 moneta Queste le monete normali non CC Le cc sono queste invece: Italia 2004: 4 monete Italia 2005: 5 monete Italia 2006: 8 monete Italia 2007 TdR: 2 monete Italia 2010: 2 monete Italia 2011: 6 monete Le ultime 4 le posterò nell'osservatorio rarità (con foto) e sono Italia CC 2012: 1 moneta Spagna CC 2007 TdR: 1 moneta Austria normale 2006: 1 moneta Belgio 2009 normale : 1 moneta Ce l'ho fatta :crazy: :crazy: :crazy: :crazy: :crazy: :crazy: A proposito se qualcuno ha bisogno di qualcuna di queste monete mi mandi un MP nei prossimi 2 giorni poi li devo rimettere in circolazione.2 punti
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Constatato che a ben pochi in questo forum piacciono le milanesi (parlo di monete, eh! :lol:), voglio comunque condividere con voi un mio sogno numismatico... Nel gruppo: doppi ducatoni a volontà, un mezzo ducatone che vale più di qualunque doppio ducatone (scusate la battuta, era voluta), ci sarebbe anche un pezzo in oro pesante (oltre 66 grammi!) ma..., quello si mostra a pochi intimi! Le foto sono a bassa risoluzione per scelta (in originale sul mio computer saranno 6/7 metri quadrati, e non scherzo!), mentre il fatto che siano brutte (e chi conosce de visu quelle monete sa cosa intendo) è per l'essere vecchie e realizzate con attrettazura poco appropriata...1 punto
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Salve a tutti, leggendo un piccolo trafiletto su "Il giornale della numismatica" al riguardo delle banconote della Repubblica Italiana, si dice che esisteva una legge che impediva di ritrarre il volto di un personaggio vivente sui biglietti di banca, sapete percaso qualcosa di più su tale argomento?1 punto
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Solo per dabbene inserisco questo gioiello numismatico... Son pezzi che venivano battuti per pochi, magari per omaggiare qualche feudatario dell'epoca... Per chi non sapesse di cosa si tratta diciamo che è un 10 doppie (20 scudi d'oro). (riproduzione vietata)(riproduzione vietata)1 punto
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posto questa moneta che finalmente è arrivata a casa... ... :diablo: sto pensando a Nico :diablo: .... trattasi di un forte di III tipo di Carlo Emanuele I unica tipologia del forte per questo duca che mi mancava ( e mancava anche a catalogo) Moneta da 8 al soldo, venne coniata a Nizza a seguito di una ordinanza non ancora conosciuta nel primo periodo del regno di CE I, risulterebbero coniati meno di 700 marchi di questa moneta assieme ad un'altra non specificata, non si conosce quindi l'effettiva quantità di monete coniate, ma dai ritrovamenti assai rari, dovrebbe essere una coniazione di non moltissimi esemplari, che accompagnata dalla dimensione minuta (circa 14 mm) rendono la reperibilità di questa moneta assai difficile... questo è il motivo per cui anche se non in ottima conservazione e con un piccolo pezzo mancante sono ben felice di poterla aggiungere alla collezione e poterla mostrare... Diritto: scudetto sabaudo coronato, affiancato dalle lettere C E e con una stella sotto Rovescio: nodo savoia sormontato dalle lettere F E e con sotto R T1 punto
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Ale da tuo ammiratore spero con tutto il cuore che torni a postare in questa discussione e a farci compagnia con il nostro hobby :) un abbraccio!1 punto
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Ciao Luca ... anche a me piace molto leggere messaggi come il tuo ... Grazie1 punto
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bellina ! si vede anche l 1 della data sotto il castillo1 punto
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Secondo me non sarebbe male se le guardie fossero coniate "al contrario", cioè con le armi verso fuori, e al centro il granduca, però magari con un ritratto diverso dal solito. Mi darebbe l'idea di "protezione" nei confronti del capo di stato.1 punto
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Buona Domenica @@mariov60 ha fatto bene a riportare quanto propone Coupland e anch'io, come lui, non ho strumenti per avvalorare la sua tesi. C'è un vuoto nella monetazione veneziana sotto Luigi il Pio tra le emissioni carolingie con la scritta della zecca "VENECIAS" (lo stesso che accadeva in altre zecche dell'impero - vedasi "PAPIA") e quelle che riportano "XPE SALVA VENECIAS". Possibile che in questo intervallo, tra l'822 e 840 ci fossero delle emissioni al nome di Luigi il Pio senza che ci fossero indicazioni circa la zecca nelle quali erano coniate? Ovvero che ci fossero a Venezia due tipi di denari coniati, l'uno insieme all'altro o l'uno immediatamente successivo all'altro? L'uno senza elementi indicativi della zecca e l'altro con la scritta "XPE SALVA VENECIAS"? Lo Stahl nel suo libro "La zecca di Venezia nell'età medioevale" accenna a questa possibile situazione, probabilmente dovuta ad una situazione di politica interna veneziana. In questo periodo, dice lo Stahl, Venezia era strettamente legata a Bisanzio e non apparteneva all'impero carolingio, però usava anche le sue monete; può essere che una parte politica veneziana favorevole ai franchi possa, in qualche modo, aver avuto la possibilità di prevalere sull'altra e far coniare monete di "osservanza" imperiale, preludio ad una sudditanza verso l'impero franco? Può essere questo il motivo per il quale, sconfitta la parte politica pro impero, sono stati poi battuti i denari con "XPE SALVA VENECIAS"? Lo Stahl accenna alla eventualità che Venezia sia riuscita a conservare la sua equidistanza tra l'impero franco e quello bizantino; l'emissione del denaro con "XPE SALVA VENECIAS" sul rovescio e "DOMINVS CONSERVA ROMANORVM IMPERATOREM" (senza più il nome dell'imperatore franco) al diritto, fosse quindi un escamotage per non dispiacere né l'uno, né l'altro. Sono tutte ipotesi percorribili e quanto propone Coupland è una sua ipotesi, dubitativa se vogliamo, ma "ammissibile" come tutte le ipotesi. Io, come dice Mario, non ho la sapienza per poter dare risposte, resta quanto viene scritto e quanto noi possiamo leggere, facendoci delle opinioni se ne siamo in grado, ma lieti se si arriverà ad una soluzione possibilmente condivisa da parte degli studiosi. saluti luciano1 punto
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Gentili utenti di Lamoneta.it Essendo questo un argomento del tutto incompatibile con la numismatica e causa, in passato, di numerosi flame, abbiamo detto più volte che di politica è bene parlarne in altri luoghi. Certo di non recare nessun dispiacere all'autore della discussione e certo che, comunque, anche questo Topic non avrebbe avuto vita duratura, provvedo a chiudere e spostare in Agorà.1 punto
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avendo il segno del valore,non credo....... io opterei,vista il grande areale di diffusione come ci riporta aulisio, una produzione abbondane e quindi diversita' di stili e .....,come spesso capita per gli aes grave,diversita' di peso.diciamo,con le dovute proporzioni,quello che e' capitato per la serie romana giano/prora....1 punto
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è Commodo riferimento cohen 330-331 link diretto alla moneta eccolo per comparazione: http://www.wildwinds.com/coins/sear5/s5766.html#RIC_1589[aurelius] al D./ la scritta L AVREL COMM-ODVS AVG TR P III al R./ la scritta LIBERTAS AVG IMP II COS P P S-C1 punto
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potrebbe essere Commodo - come questo posto per comparazione RIC 1589[aurelius] sear5 #5766 Commodus AE Sestertius. Struck 178 AD. L AVREL COMM-ODVS AVG TR P III, laureate bust right, drapery on far shoulder / LIBERTAS AVG IMP II COS P P S-C, Libertas standing left, holding pileus & sceptre.1 punto
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è una CINQUINA di Franc. Farnese per Parma FR.Far. Par.et Pia . Dux VII Madonna del soccorso RR http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FFPR/41 punto
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Fonte Cataloghi Online Fonte Cataloghi Online http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-CLASSR/12 Claudio?1 punto
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8 novembre 1895 Wilhelm Conrad Röntgen scopre i raggi X. Per questa scoperta gli fu assegnato il Nobel nel 1901 da "electacollection.com"1 punto
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mi sembra un SALUS di Gallieno - come questa - ovviamente la zecca non si sa1 punto
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E' scritto sul verso: DOVBLE TO(nois) doppio tornese per Henri III, del delfinato la data (che si trova prima di DOVBLE) potrebbe essere 1588 o 1586. Qualche link per confronto http://www.cgb.fr/henri-iii-double-tournois-2e-type-du-dauphine-1588-grenoble,v37_0328,a.html http://www.cgb.fr/henri-iii-double-tournois-2e-type-du-dauphine-1588-grenoble,v12_0577,a.html https://www.numisbids.com/n.php?p=wantlist_add&s=1&input_terms=%5B140C%5D+Henri+III%2C+double+tournois+du+Dauphin%C3%A9%2C+1588+Grenoble+A%2F(%C3%A0+6+h.)+.HENRI.+III.+R. Ciao Mario1 punto
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Si tratta del denier tipo Xpitiana religio; i due bisanti ai lati del tempio ed il cerchietto sotto allo stesso dovrebbero indicare la zecca di Venezia identificabile come gruppo G della guida di Simon Coupland lo trovi alla fig.8 della pubblicazione che metto in link https://docs.google.com/file/d/0B8uWeYton4fTM1MxQWVJbEVSam8/edit?pli=1 ciao Mario1 punto
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ciao Jagd monete che ha fatto il suo dovere , ma comunque ancora piacevole http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VE2/71 punto
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Comunque se l'intento comune fosse quello di valutare l'autenticità dell'esemplare Kuenker (oltrechè un bellissimo excursus sugli esemplari noti), direi che senza un esame diretto si possono fare solo considerazioni statistiche che, spannometricamente, "potrebbero" essere così riassumibili: - Pedigree: ottimo p.ti 3/10 - Serietà e competenza del commerciante attuale: buona (p.ti 1/10) - Coni uguali ritrovati in aste/musei/mercato: no (p.ti 0/10) - Falsi noti: molti, ma apparentemente successivi (Tardani) alle raccolte da cui proviene l'es. Kunker (p.ti 0/10) - Caratteri comuni a falsi noti: cesura non convenzionale (p.ti -1/10) - Caratteri macroscopicamente riferibili a fusione: alcune porosità (?) (p.ti 0/10) - Caratteri attribuibili a coniazione: ripetitività di alcuni aspetti riferibili ai punzoni (cunei con punto), impronte apparentemente nette (p.ti 1/10) - Altri caratteri sospetti: alcune lettere, alcune caratteristiche stilistiche non convenzionali (pti -0,5/10) - Bordo: l'appendice della A finale pare sovrastare il bordo (p.ti -0,5/10) - Contorno e fondi: --- (non esaminati) Nel complesso: probabilità di autenticità p.ti 3/10 (soprattutto sulla fiducia di commerciante e collezionisti che l'hanno esaminata) 30%. Non alta nè particolarmente bassa. ;)1 punto
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Altro esemplare (17 mm, 5,355 g) del Price 385, simbolo serpente C’è un globulo tra B A nel bronzo precedente. In questo globulo non c’è o è stato quasi totalmente eraso, e il rettile è molto più evidente. apollonia1 punto
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Giusto, torniamo al VENECIAS. Un riepilogo aggiornato: Esemplare 1: Berlino Autenticità: ?? si attendono opinioni (a me non sembra suscitare dubbi molto evidenti) Esemplare 2: Parigi Autenticità: AUTENTICO Esemplare 3: Ex coll. Reale 1 Autenticità: AUTENTICO Esemplare 4: Ex coll. Reale 2 Autenticità: falsificazione Tardani Esemplare 5: Museo Bottacin Autenticità: AUTENTICO Esemplare 6: Museo Correr (disegno Papadopoli 1) Autenticità: AUTENTICO Esemplare 7: Museo Parma (disegno Papadopoli 2) Autenticità: da verificare Esemplare 8: asta Martinori (Santamaria 1913) Autenticità: falsificazione Tardani Esemplare 9: Asta Hamburger 1912 Autenticità: falsificazione Tardani Esemplare 10: Asta Munzen und Medaillen IX - giugno 1951 Autenticità: falsificazione (Tardani?) Qualcuno riesce a postare l'immagine dell esemplare MM 1951 (ho cercato nella biblioteca della SNI ma il catalogo manca) Ho notato molti particolari in comune fra il disegno Papadopoli 1 e l'esemplare Bottacin; inoltre sul Castellani (catalogo Correr) non sono riuscito a trovare la moneta. Qualcuno mi può illuminare (chiedo venia per la mia ormai tarda età, forse i miei neuroni stanno fuggendo)1 punto
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Non sono un esperto di follis, ma a vederlo così potrebbe essere un follisdi Eraclio per Cipro... Arka1 punto
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Price 383, simbolo foglia d’edera KINGS of MACEDON. temp. Alexander III – Kassander. Circa 325-310 BC. Æ Unit (17mm, 7.03 g, 9h). Uncertain mint in Macedon. Head of Herakles right, wearing lion skin / Quiver with bow and club; ivy leaf in exergue. Price 383. VF, earthen green patina. Price 384, senza simbolo in esergo, foglia d’edera sopra. No foto. apollonia1 punto
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quindi non ho altro da aggiungere..di piu'?magari in migliore conservazione e sempre con data visibile... ma per ora accontentiamoci di questa!..1 punto
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Ringrazio Adolfos per gli apprezzamenti.. mentre Sonia mi ha fatto morire dalle risate :) Caro Giov60 mi ricordo che proprio tu intervenisti nella discussione "Weiss un falsario ? lo ha ammesso" commentando sull'utilizzo del microscopio elettronico (post 1 ottobre 2012), ricordi ? Sulle sentenze dei giudici USA si trova l'utilizzo del SEM e anlysis by "third party experts". Naturalmente credo che l'utilizzo del SEM sia stato strumentale ma che siano state impiegate in connessione anche delle tecniche di analisi parecchio sofisticate che non sono state rivelate. Il silenzio sulle metodologie specifiche fu commentato allo scopo di impedire che falsari cosi sofisticati potesseero trarre vantaggio dalla spiegazione dei metodi utilizzati per smascherare i falsi. Le tre monete (due deka di Akragas e un tetra di Katane) furono pero' pubblicate e indicate pubblicamente come falsi nella ANS Review n. 3 2012. Forse quindi meglio un po' di cautela nell'affermare che le monete possano essere autentiche. Tra l'altro sia nel CAVEAT EMPTOR fatto pubblicare da Weiss sulla rivista ANS (tenete èresente che Weiss era membro del Consiglio della potente ANS - dimessosi poi in seguito allo scandalo), sia nelle sentenze della corte distrettuale di NY si fa continuamente riferimento al Memorandum of Understanding che regola il commercio di monete antiche tra Italia e USA e che è stato preso molto sul serio dalle autorità americane. Infine un articolo riportava che le tre monete sarebbero state distrutte - su questo non vi sono pero' conferme e l'articolo dell'ANS è silente su questo aspetto. Dei dodici pezzi noti del deka di Agrigento ve ne sono di piu' in USA che in Italia. In Italia vi dovrebbe essere, almeno ufficialmente, solo quello della collezione Pennisi custodita presso il gabinetto numismatico di Siracusa (e credo, non visibile). Nella discussione dedicata al deka della vendita Weiss nella sezione classiche si è analizzato a fondo, stilisticamente, la congruità dell'esemplare (prima che venisse dichiarato ufficilamente falso dall corte di NY) arrivando ad un verdetto negativo. Consiglio anche agli amici Medioevalisti di leggere la discussione perche fu portata avanti con molto rigore dimostrando che esperienza, conoscenza ed un'analisi stilistica e di coerenza approfondita possono aiutare a formulare dei giudizi non banali che spesso (come nel caso del deka di Weiss) sono poi stati avvalorati dalle conclusioni raggiunte dagli esperti che hanno esaminato il pezzo de visu. Mi domando se per le medioevali, SEM a parte, si possa impostare un'analisi della coerenza stilistica dei caratteri. Monbalda ci ha magistralmente indicato, per i denari di Lucca, i livelli di approfondimento cui puo' arrivare un'analisi dei caratteri delle legende. Il dubbio che mi resta è che spesso troviamo per denari di emissioni identiche set di caratteri di stili abbastanza differenti invece di essere perfettamente coerenti e coincidenti, e che le varie tipologie riscontrate sembrano essere autentiche.. quindi ? di seguito l'articolo USA che riporta l'utilizzo del SEM e la presunta indicazione di distruzione delle monete: The experts of the world believed these coins to be real" at the time of Weiss' arrest, assistant district attorney Matthew Bogdanos said this morning at a hearing in Manhattan Criminal Court and himself an expert on stolen antiquities. Bogdanos is a Marine colonel and the author of "The Thieves of Baghdad," about the looting of the Iraq Museum and resulting exploding black market in its antiquities in the wake of the 2003 invasion. "It was not until the use of a scanning electron microscope that it was determined that each of the three coins were in fact forgeries. Exquisite, extraordinary, nonetheless but forgeries," said the prosecutor As for three coins -- once considered worth a total of nearly three million dollars -- they will become property of the DA's office and are to be destroyed, the judge said.1 punto
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In realtà il periodo preso in considerazione con questa moneta è unanimemente considerato quello della "decadenza" dell'arte incisoria nella zecca di Mantova. I fasti del passato sono ormai lontani, e gli stravizi del duca Carlo II avevano ormai portato le casse statali al collasso, così che, nonostante uno dei pochi pregi di Carlo II sia considerata la sua tendenza al mecenatismo, soldi per attirare insigni artisti com'era accaduto nel cinquecento e primi del seicento non ce n'erano più. Persino gli anni successivi al sacco del 1630 avevano portato ancora molte monete di grande pregio sul panorama gonzaghesco, basti pensare al ducatone con lo zodiaco di Carlo I (battuto sino al 1636) e al meraviglioso doppio ritratto del ducatone del periodo della reggenza di Maria Gonzaga (1637-1647): (provenienza Varesi 29/1999, collezione barone Pelliccia, uno dei migliori esemplari mai passati sul mercato)1 punto
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in effetti la tecnica del SEM è piuttosto nuova nell'analisi dei falsi ed è stata applicata, almeno per ora , alle monete classiche, piu' che plausibile che da bravi medioevisti non ne fossimo al corrente. Vale la pena di ricordare la storia Lo scorso anno uno dei commercianti di monete classiche piu' in vista, nonché medico chirurgo di fama, Peter Weiss (che gestisce la casa d'aste NOMOS con sede a Zurigo, venne arrestato platealmnete a NY nientemeno che da agenti federali e due monete della sua eccezionale vendita che si apprestava a battere il giorno dopo, confiscate. Il caso non solo ha suscitato un'eco fortissima travalicando gli stretti confini della stampa numismatica specializzata ma soprattutto le modalità dell'arresto, il clamore suscitato dal caso, unprecdented , e in seguito le indagini effettuate (inclusa la famosa SEM) hanno segnato unna traccia profonda nel mondo numismatico. L'indagine è andata avanti per diversi mesi concludendosi con una condanna di Weiss (la giustizia americana in nove mesi è riuscita a coincludere tutto dall'indagine alla condanna ) che ha dovuto fare pubblica ammenda sulla rivista dell'ANS , pagare una multa di 350.000$, prestare 70 ore di lavoro comunitario e non mi ricordo che altro.. ah si ci ha fatto una figuraccia mondiale :) Ma la cosa piu' interessnate è che le monete furono inizialmente sequestrate a Weiss accusandolo di "felony" che in USA è una delle accuse gravi che lo avrebbe portato in prigione e fatto ritirare dalla sua professione. L'accusa di felony era imputabile al fatto che le monete si riteneva fossero patrimonio indebitamente sottratto allo Stato Italiano. Tanto è vero che fu fatto volare a NY anche un capitano dei carabinieri che secondo un giornale locale aveva dichiarato le monete rubate (da scavo illegale) . La fortuna di Weiss fu che invece le monete si rivelarono dei falsi, sofisticatissimi (quando furono presentate le foto del catalogo Weiss su questo sito presunti esperti di monetazione greca si sperticarono in lodi - questo insegna come la prudenza, ricordata piu' volte in questa discussione sia "magistra"). La conversione di accusa da "sottrazione illegale di reperti" a venditore (anche se a sua insaputa) di monete false, ha di fatto salvato Weiss facendogli fare solo una figuraccia planetaria. Il nostro è tornato all'esercizio della professione di medico di successo (chirurgia della mano) e ha potuto continuare la sua attività di mercante, anche se, occorre dirlo, con un po' meno di smalto e anche qualche prezzo calmierato (mentre prima le sue monete erano tra le piu' costose in assoluto ...) Riguardo l'analisi applicata si sa che le analisi vennero condotte in laboratori specializzati si richiesta della pubblica accusa (credo l'accusa primaria fosse stata mossa dal Dipartimento dell'Interno) e si sa che fecero ricorso al microscopio a scansione elettronica (SEM) . Nel microscopio elettronico a scansione un fascio di elettroni colpisce il campione che si vuole osservare, questi elettroniii vengono rilevati da uno speciale rivelatore e convertiti in impulsi elettrici. Come questa tecnologia sia stata applicata per la detezione del falso non è stato rivelato, nonostante le numerose domande da piu' parti e naturalmente da numismatici , commercianti e collezionisti. Per chi non conoscesse queste attrezzature SEM hanno le dimensioni di una media libreria, pesano centinaia di kili, e soprattiutto hanno bisogno di una stabilità e assenza di oscillazioni che nelle case normali è praticamente assente .. ah dimenticavo costano piu' di un'automobile di lusso, quindi I'm afraid che non siano qualcosa a portata dii mano per poter verificare se il denaro della Xstiana Religio che abbiamo è buono oppure no. Scherzi a parte non è neanche detto che la metodologia di analisi permessa dal SEM sia cosi infallibile. Probabilmente ne sapremo di piu' nel corso degli anni. le vicende che ho citato sono ancora troppo recenti per rivelarci tutti i dettagli e i retroscena che probabilmente affioreranno nei prossimi anni. Anche gli interessi in gioco sono a dir poco incredibili e forse proprio questi hanno alzato il livello di guardia da parte delle autorità o foirse anche le invidie di un ambinete. Il deka di Akragas era stato stimato da Weiss in 3 milioni di dollari. Il monito lanciato sui falsi, e sinceramente avevo piu' in testa la parte di mercato classica piuttosto che la medioevale , è stato alimentato da vicende come questa e comunque dall'oggettiva considerazione che oggi il livello di pervasività dei fasli nonché la sofisticazione delle tecniche con le lquali vengono relaizzati è "oggettivamente " maggioore e piu' pericolosa di quanto abbiamo sperimentato nel passato. Un collezionismo (ma anche uno studio) responsabile non possono non tenere conto di questo fenomeno altamente inquinante (anche se fa poi comodo ignorarlo o sminuirlo). Di seguito un excerpt di uno dei tanti articoli scritti su questa vicenda seguita da un pubblico ,molto piu' vasto di quello specializzato numismatico: The renowned doctor Weiss pleaded guilty Tuesday in Manhattan Criminal Court to criminal possession of the three Fifth Century B.C. Sicilian coins. Weiss said he thought the coins were real, but admitted he knew he violated Italy’s Code of Cultural and Landscape Heritage, which makes it a crime to remove from the country anything that has been unearthed after 1909. “I know that there are foreign statutes that prohibit the removal of antiquities, including coins from countries,” Weiss said in court. Herbert Kreindler, a Long Island coin dealer who Weiss says sold him the bad pennies, was not charged in the crime. In another embarrassing twist, it turns out Weiss was holding small change. After his arrest, the Manhattan district attorney’s office scanned the coins with an electron-microscope and discovered they were just well-crafted fakes. “Exquisite, extraordinary, but forgeries nonetheless,” said Assistant District Attorney Matthew Bogdanos, who wrote a book about the looting of the Baghdad museum during the Iraq War called “Thieves of Baghdad.” Weiss, who lives in a waterfront Victorian home and formerly sat on the boards of the Rhode Island School of Design Museum and the Harvard University Art Museums, must also pay a $1,000 fine for each of the bad coins and perform 70 hours of community service. Read more: http://www.nydailynews.com/new-york/prominent-hand-surgeon-pleads-guilty-selling-phony-ancient-coins-undercover-federal-agent-article-1.1107240#ixzz2Li5WIyZj1 punto
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Una piccola precisazione per non creare equivoci, le due monete che ho postato sopra, i cui coni cono sono stati chiaramente ritoccati in origine, sono assolutamente autentiche, la seconda delle quali, come dire 'per tabulas'. Per il resto forse vi farà piacere sapere che il progredire della ricerca numismatica, soprattutto in ambito antico, ha finito col restituire più monete autentiche :lol: che false, nel senso che ha spesso smascherato il vezzo di molti autori a cavallo tra XIX e XX secolo, in genere di un certo ambito geografico d'Europa, di considerare false ed inventate tutte le tipologie monetarie che contraddicevano la loro visione del mondo :diablo: , tipologie che in seguito sono venute alla luce in scavi 'certificati' :confused: (e gran parte dei falsi di Grierson non erano affatto accettati de plano neppure al momento della loro comparsa: erano stati accettati da alcuni ma non certo da tutti. Anzi, le minori conoscenze sulla teconologia di produzione faceva sì che fosse considerato possibile il falso 'insdistinguibile alla vista' e quindi le monete venivano sottoposte alle feroci regole di 'critica del testo', cioè del contenuto storico che si usavano per i documenti, col risultato che molte monete anomale, come ad esempio il denaro aquileiese di Poppo, erano immancabilmente considerate false :nono: da un qualche autore). Per il resto esistono già oggi tecniche metallografiche che consentono di fatto di smascherare un falso (soprattutto se si tratta di falsi odierni, realizzati con tecniche avanzate di 'riproduzione'), il problema è che sono distruttive, perché devono poter vedere la cristallizazione del metallo all'interno della moneta, e siccome i possibili falsi riguardano sempre esemplari rari e preziosi questo è un ostacolo insormontabile. Personalmente ho la speranza che già oggi non sia affatto impossibile miniaturizzare tali analisi a livelli sufficienti a non creare danni visibili alla moneta, soltanto che forse non ci si è ancora pensato da parte degli 'scienziati'. Nel complesso ritengo quindi che abbiamo ancora buoni margini di sicurezza, nonostante falsificazioni sempre più sofisticate. Ritengo anche che discussioni pubbliche come questa, e l'altra su Adalberto, possano essere di enorme utilità proprio per scoraggiare chi volesse provarci, ma non possimoa negarci che in futuro potrebbero anche diventare veicolo per intrusioni indesiderate (tipo '...se passa di lì poi è fatta, e noi possiamo contare su tizio o caio...'), soprattutto quando si ragiona solo su foto. Questo rischio secondo me è facilmente evitabile se ciascuno di noi parte dal presupposto che la sua idea di partenza è sbagliata per principio (così insegna il dubbio metodico: proprio perché la passione ci porta a difendere le nostre idee a prescindere, il che è la negazione della scienza, all'inizio dobbiamo considerarle meno valide di quelle altrui) ed è disposto a cambiare idea, di fronte alle argomentazioni altrui, senza sentirsi messo in gioco come persona. Con presupposti del genere è molto più facile che alla fine si raggiungano conclusioni valide, perché è la realtà stessa che ci può guidare. Probabimente un atteggiamento del genere, senza il pepe dato da un po' di auto-affermazione di sé, da un po' di ostentazione delle proprie conoscenze o capacità profesionali, da un po' di sfogo, perché no, di qualche rivalità personale, renderebbe altre discussioni del sito di una noia mortale, sai che p...!, direbbero oggi in un dibattito elettorale :lazy:, ma sul problema dei falsi, che mette in gioco la base stessa della nostra disciplina ad anche, perché no, i soldi del povero proprietario, io vi suggerirei di essere tutti sempre molto aperti al confronto come lo siete stati finora, ed anche molto sobri, per ovvi motivi. Scusate il pistolotto, ma da un mese sono sessanta, sigh, e da vecchi si diventa verbosi. Andreas1 punto
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@@jeffff_it devi allenarti con le foto :D io ho impiegato quasi un anno prima di riuscirci….1 punto
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Taglio: 2 € Nazione: San Marino Anno: 2002 Tiratura: 100.760 Condizioni: BB+ (forse è un po' esagerato) Città: Rimini1 punto
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lettera S (nell'ordine: Kunker - CNI - Bottacin): lettera T (nell'ordine: Kunker - CNI - Bottacin): ultima lettera A (nell'ordine: Kunker - CNI - Bottacin):1 punto
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Ciao Alessandro, non sai che piacere mi ha fatto leggere questo messaggio. A presto!1 punto
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