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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/22/13 in tutte le aree
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Faccio questo post per porgere un saluto iniziale a tutti quelli che seguono e frequentano questa sezione abitualmente, mi sembra il minimo, corretto e giusto. Il primo ringraziamento va all'amico Giollo per quanto fatto in questa sezione e che ora mi passa il testimone per continuare il suo lavoro nella sezione medievale. Mi auguro di poter ricambiare la fiducia accordatami dallo staff, di certo non mancherà l'impegno. Chi frequenta il forum mi conosce,abitualmente frequento il medievale, ma ho sempre seguito con attenzione questo periodo storico con la relativa monetazione. Monetazioni importanti, affascinanti, ricche di must della numismatica italiana, cercherò di fare quello che dovrebbe fare il curatore, proporre spunti,condividere insieme monete, se importanti meglio ancora, ma anche se ci sara' l'occasione intraprendere discussioni generaliste inerenti al periodo. Di certo sarete poi voi i protagonisti, dipenderà anche da voi, dal seguito che ci sarà,cercherò di fare da collante e cerniera, quando occorrerà, lasciando a voi di collaborare e supportarmi anche perchè molte sono le monetazioni che potremo vedere insieme. Vorrei che la moneta fosse comunque la grande protagonista di questa sezione e su questo punto punterò, di vedere monete, commentarle insieme, il più possibile. Sono conscio come in tutti gli ambiti che la partecipazione, i consigli, gli spunti che verranno da voi sarranno decisivi e importanti e che la compartecipazione è poi l'anima di tutto. Allora vediamo di procedere insieme, le idee e gli spunti possono essere tanti e il tempo non ci manca, se poi oltre ad apprendere e conoscere insieme, tutto questo diventerà anche un momento di evasione culturale, meglio ancora, a presto Mario4 punti
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Per quanto riguarda i comuni medievali secondo me bisogna ricordarsi che erano un'istituzione in continua evoluzione e che ancora doveva trovare un proprio assetto ideale. Sappiamo che le magistrature cittadine e le cariche erano di durata molto breve (solitamente sei mesi o un anno, ma ve n'erano anche di 3-4 mesi) e che una delle caratteristiche principali era la rotazione delle figure che ricoprivano le cariche (identificate con "militia" prima dell'avvento dei comuni popolari). Queste figure solitamente erano membri delle famiglie cittadine più importanti, che potevano essere sia la vecchia aristocrazia, sia quella di più recente arricchimento. Nelle città grandi, comunque, si parlava di decine e decine di famiglie che si contendevano le cariche. Questa continua rotazione, secondo me, implicava un'incertezza nella scelta di possibili simboli che rappresentassero a tutti gli effetti la città, pertanto si optava per quegli elementi che restavano invariati al cambiare del governo: la religione (il cui simbolo era la croce, talvolta accanto al nome della massima autorità religiosa) e il nome della città. Si deve anche considerare che nei primi secoli i vescovi si erano inseriti nei vuoti di potere lasciati dall'impero romano e non opportunamente coperti successivamente, divenendo la massima autorità cittadina. Inoltre vi era anche una certa reticenza alla rappresentazione del sacro con stereotipi tipicamente collegabili all'uomo (come invece avverrà nel XII-XIII di cui Giotto sarà uno dei massimi esponenti). L'evoluzione dei comuni e delle città coincise, però, anche con un maggior sentimento d'identità degli appartenenti (tanto che alcuni storici usano l'espressione "si parla di città quando i suoi abitanti hanno la consapevolezza di vivere in una città"). Questo ha iniziato a determinare la nascita di simboli che rappresentassero in pieno l'identità comunale, non da ultima la nascita ex novi di molti santi patroni (posso pensare a Sant'Antonio da Padova, diventato simbolo della liberazione della città dal podestà veronese e vicario imperiale Ezzelino da Romano). I comuni, ma soprattutto le famiglie influenti degli stessi, iniziano quindi a dotarsi di simboli e stemmi facilmente riconducibili a loro. Nella tarda epoca comunale, quando determinate famiglie riescono a stoppare la rotazione delle cariche, assumendole in perpetuo (e ponendo le basi per le future signorie) ecco che diviene indispensabile porre il proprio stemma o il proprio viso anche sulle monete (battere la moneta consisteva nell'avere l'autorità, infatti era una delle regalie concesse da Federico I nella pace di Costanza ai comuni ribellatisi). Inoltre è perfettamente in linea con lo sviluppo artistico dell'umanesimo e del rinascimento che pongono una riscoperta dell'uomo, divenuto il centro dell'Universo, e un recupero della perfezione classica. Per questi due motivi (diminuzione dei detentori dell'autorità e nuovo ruolo ricoperto dall'uomo nella vita di tutti i giorni), secondo me, sono sempre maggiori le raffigurazioni di volti. L'utilizzo di coni sempre più pregevoli è invece sintomo di quella ricerca di perfezione estetica. Ovviamente poi si potrebbero valutare altre considerazioni riguardo la monetazione (allargamento dei commerci, scoperta delle Americhe con relativa svalutazione dell'argento, rafforzamento delle monarchie nel resto d'Europa...) P.S Molto interessante il topic, complimenti Mario :)3 punti
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ti sbagli caro corso! l atra e` molto molto piu` bella. casomai appena passo da bastia per fare il gr20 te la ciulo :) questa comunque non e` un asse di augusto ! bensi una provinciale spagnola dell epoca di tibero della citta` spagnola di SAGVNTO http://www.acsearch.info/record.html?id=587191 http://www.acsearch.info/record.html?id=537641 TI. CAESAR DIVI AVG. F. AVG L. SEMP. GEMINO L. VAL. SVRA. II VIR2 punti
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Ciao, la BCD collection credo sia stata la piu importante collezione di monete greche continentali venduta in varie aste tra il 2000 ed il 2012. Il proprietario, mi sembra di ricordare, fosse un greco. Di seguito riporto i vari cataloghi d'asta con le vendite: Lanz 105 (26 Nov. 2001) "BCD Corinth" 981 ancient coins of Corinth. An important collection and catalog. MV. MQP. Greek Corinth (981) Lanz 111 (25 Nov. 2002) "BCD Euboia" MV. MQP. 604 Greek coins of Euboia. THE catalog for Euboia. Greek Euboia (604) Leu 90 (May 10, 2004) HV, HQP "BCD Olympia Collection" 345 lots of one city, Olympia also known as Elis. Olympia Elis (345) CNG 71 was Triton IX (CNG alone) (2006, Jan. 10) in two volumes. Volume 1 is the BCD collection of coins of Greek Boiotia (Boeotia), which includes Thebes. This is now the definitive catalog for this region of Greece, superseding the BMC catalog. With outstanding commentary, it is far more than just a sale catalog. MV. MQP. 630 lots in B&W (not color), with some enlargements. Boiotia, Boeotia (630) Volume 2 of Triton IX (2006, Jan, 10-11) is HV, HQP, with 1043 ancients among 1694, all in color, many with one-sided enlargements. 20 Celtic, 14 ancient Britain, 220 G, 50 Alexander II, 54 early G electrum and gold, 57 Seleukid, 8 Jewish, 4 Arabia, 15 Ptolemies, 21 Parthia, 27 Baktria, 72 India, 31 Sasanian, 12 Huns, 114 RR, 249 RI, 2 DA, 57 Byz. Leu 96 (2006, May 8-9) MV. HQP. "Coins of Peloponnesos, The BCD Collection." Hardcover. 423 pages. 1775 lots of ancients from the Greek Peloponnesos. B&W photos. Only a few enlargements. This is the definitive catalog which supercedes BMC by far. It is far more than a sale catalog -- it is the most thorough and up-to-date catalog with extensive commentary from two great scholars (BCD and ASW). It does not include coins of Corinth (the BCD collection was sold in LANZ 105 which is an essential reference for Corinth) and the selection from Olympia/Elis is very good, but not complete because most BCD pieces were sold in Leu 90 (listed above). Greek Peloponnesos (1775) CNG 72 (2006, June 14) MV. HQP. 2308 ancients, all in color with some enlargments, plus 190 lots of antiquities. 55 Celtic, 946 Greek (including BCD Boiotia, Part II, of 139 lots), 126 Oriental G, 146 RP, 78 RR, 609 RI, 252 Byz, 17 Ostrogoths, 24 Visigoths, 24 DA, 4 Aksum, 6 Islamic, 3 Crusaders, 17 Armenian, 47 English sceattas, 8 English. Auction 72 had a second volume, 55 pages of literature only. BCD Boiotia, Part II (139) CNG 73 (2006, Sept. 13) 1130 ancients among 1311, all in color with some enlargements, plus 460 book lots. facing heads collection of David Herman, 541 G (including "Boeotia [sic], Further Selections from the BCD Collection," 58 pieces), 45 Oriental Greek, 98 ships on coins (G, R, RP, Alexandre Barros collection), 79 RP, 53 RR, 214 RI, 40 Byz, 5 Aksum, 2 Crusader, 41 high grade Turkoman bronze, 9 English facing heads (many), ships on coins (98), Turkoman bronze (41), "Boeotia [sic], Further Selections from the BCD Collection," (58) CNG 74 is Triton X (CNG alone) (2007, Jan. 9-10) HV. VHQP. 911 ancients among 1480. All in color, many with at least one side enlarged. 8 Celtic, 454 G (including many Greek facing busts from the David Hermann collection, and "Further Selections from BCD Boiotia" 43 excellent pieces ), 33 India, 10 Sasanian, 49 RR, 272 RI, 43 Byz, 25 DA, 4 Aksum AV, 4Arab-Sasanian, 7 Anglo-Saxon Greek facing heads from the David Hermann collection (many), "Further Selections from BCD Boiotia" (43) CNG 75 (2007, May 23) HV. HQP. 1342 ancients among 1533, plus books. All in color, many with at least one side enlarged in color. 5 Celtic, 672 Greek (including 108 Boeotia, BCD collection pieces), 43 India, 24 Sasanian, 26 Huns, * Central Asia, 109 RP, 76 RR, 193 RI (including 14 cistophori of Hadrian), 25 Byz, 6 DA, 4 Aksum AV, 7 Islamic, 3 Mongols, 140 Anglo-Saxon (The "Beowulf Collection:, all with at least one side enlarged) Anglo-Saxon, the "Beowulf Collection" 140, Huns (26), Boeotia (more from the) BCD collection (108) M&M GMBH (Weil am Rhein) 23 (2007, Oct. 18) "Sammlung BCD, Akarnanien and Aetolien" 591 lots, most AE, of an extremely important collection which includes many low-grade and AE rarities of scholarly importance in addition to the finest AR. This is as near to complete as a modern collection could be. A major reference for the regions. Greek Akarania (Acarania) and Aetolia (591) [General collectors of Greek AR and Greek AE may not need such a detailed reference, but it is essential for AR and AE of the region] CNG 81 (2009, May 20) in two volumes. 81/1 has 1332 ancients among 1473. 81/2 is Part II of "The BCD Collection of Coins of the Peloponnesos" with 921 lots including 167 RP. 81/1 has 100 Tarentum from the "Colin E. Pitchfork collection of Tarentine Coinage" 58 of Lysimachos, 75 Alexander the Great, 80 Thessaly, 133 RP, 81 RR, 180 RI, 61 Byz including AE, 3 DA, 6 Crusaders, 22 Turkoman AE, 4 Arabic, 76 British ("The Dr. William F. Blank Collection of British Celtic Coinage") BCD Peloponnesis (921), Tarentum (100), Lysimachos (58), Alexander the Great (75), Thessaly (80), British Celtic (76) CNG 82 (2009, Sept. 16) 1219 ancients among 1402. 134 "Dr. William F. Blank Collection of Celtic Coinage," 102 "Colin E. Pitchfork Collection of the Coinage of Metapontum", 45 tetradrachms of Lysimachos, 48 Macedonian regal coinage, 30 oriental Greek, 30 central Asian, 433 other Greek, 73 RP, 66 RR, 118 RI, 63 "Migration era coinage from the Giambia collection," 10 Byz, 19 Merovingian, 30 coins of the first and second Bulgarian empires. Some BCD coins of Sikyon, Argos, etc. with a few major pieces sold a second time, 11 British Celtic (134), Metapontum (102), Lysimachos (45), Dark ages (63), Bulgarian (30) NAC 55 (2010, Oct. 8) "The BCD Collection, Lokris - Phokis" Hardcover. Superb reference work, written by BCD himself, with very extensive commentary and extremely thorough coverage of this narrow area of Greek coinage. The definitive work. 475 lots, many with multiple coins. Many lots have the finest known of the silver type, or are some copper rarity, or have something else special to recommend them. BCD was as complete with respect to copper as he was with respect to silver. Magnificent, not for end-to-end highly valuable coins (although some are), but for its value as a scholarly reference work. Greek Lokris and Phokis (475) Nomos 4 (2011, May 10) VHV. VHQP. Hardcover. "Coins of Thessaly, the BCD Collection" 437 of the highest quality and rarest coins of Thessaly. This catalog is a treat to read with cataloging by Walker often followed by comment by BCD, who know these coins as well as anybody. A major reference. The rest of his Thessaly collection was sold in Triton XV [listed next]. Greek Thessaly (437) (CNG) Triton XV (2012, Jan. 3) "BCD Thessaly" part (There are two other bound parts). This part is hardcover with 1000 lots of "Coins of Thessaly, the BCD Collection" 1000 lots, many with multiple coins. It is BCD 8 and completes BCD's Thessaly collection from which many top coins were offered in Nomos 4. With superb scholarly and informative cataloging, these will be the reference works for Greek coins of Thessaly for years to come, superseding any other reference work. Session 2 of Triton XV is in a slim volume "Masterpieces of Ancient Greek Coinage: Selections from Cabinet W [Dr. Arnold-Peter Weiss]" which has only 19 lots but all of the very highest quality and presented beautifully. This volume has coins of the highest average value of any catalog ever. Sessions 3-4 look more like a typical Triton catalog, with 636 lots of high-value ancient coins plus 76 English hammered coins ("The Marshall Faintish Collection") among 941 lots. 374 G, 66 high-quality RP, 44 RR, 85 RI, 1 spectacular contorniate, 5 DA, 84 Byz, 9 early Islamic, 20 pre-1500 dated medieval coins. Thessaly (1000), English hammered (76) ciao skuby2 punti
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Le sepolture Venezia non faceva eccezione rispetto ad altre città, normalmente i cadaveri - se di povera gente - trovavano posto nei giardini antistanti le chiese ed i monasteri, ed a Venezia ce ne sono sempre state molte e di queste, tante, avevano un giardino od un campo cimiteriale a latere; i preti e le persone nobili beneficiavano invece di cripte e tombe all'interno delle chiese e monasteri stessi. Oggi l'urbanizzazione ha cancellato quasi tutte le tracce, ma alcune sopravvivono, come ad esempio nel Campiello dei Morti (appunto), di fronte alla chiesa di S. Stefano; un'area sopraelevata di oltre un metro rispetto alle aree limitrofe...cosa pensate che ci sia sotto il piano stradale? O come il cimitero ebreo, sorto a S. Nicolò di Lido per concessione della Serenissima verso la fine del 1300, affinché gli ebrei potessero seppellire i loro correligionari; oggi ne resta una piccola porzione, dopo secoli di spoliazione ed incuria. Bisogna però considerare che Venezia era una metropoli già nel 1300 e periodicamente i cadaveri dovevano essere rimossi dai cimiteri (la cosa riguardava ovviamente quelli del "popolino"), per far posto ad altri......con l'arrivo della peste il problema si amplificò in maniera drammatica; non c'era posto per tutti e soprattutto, non c'era tempo né maniera di fare funzioni religiose....troppo pericolo di contagio; una benedizione (e forse nemmeno quella per i poveracci) e via, il cadavere se lo portavano via i pizegamorti (pizzica morti), incaricati di "bonificare" la città dai cadaveri. I cadaveri venivano buttati in fosse comuni, ricoperti di calce per disinfettare; non ho trovato menzione alla possibile cremazione dei corpi. Spesso queste fosse venivano realizzate in isole deserte. Un esempio ancora esistente è l'isola di San Ariano, vicino a Torcello, che fu destinata verso il quattrocento, a raccogliere le ossa dei cadaveri che venivano rimosse dai cimiteri....la "rotazione" in carenza di spazio era un'esigenza come ho scritto sopra. Scavalcato il muro di cinta ci si trova in un'area dove le ossa hanno uno strato di oltre tre metri, coperto da un velo di terra. Le "leggende metropolitane" hanno sempre raccontato di un luogo coperto e protetto dai rovi e nel periodo caldo, da una numerosa colonia di serpenti. Da visite fatte recentemente da giornalisti, pare che i rovi ci siano ed anche inestricabili,ma non c'è traccia dei serpenti..... :pardon: di questo mi informò un anno fa grigioviola, postando un servizio che, però, oggi non mi si "apre" più...forse è cessato il collegamento :nea: . Tante altre fosse vennero create nelle isole che circondavano Venezia, ma sufficientemente lontane dalla città, isole dove erano presenti monasteri ma che con il passare del tempo, complice l'erosione ed il dissesto idrologico furono abbandonate ed adibite a questo scopo. Tante non hanno avuto la fortuna di S. Ariano e sono sparite, come S. Marco in Boccalama, isole delle quali oggi non resta che barene e secche. Con Napoleone ed il relativo proclama che intimava l'istituzione di un "Cimitero Geneale" dove seppellire tutti i morti della città, che non dovevano più trovare posto nelle chiese e nei campi urbani, fu creato il cimitero di San Michele...ma questa è un'altra storia. saluti luciano2 punti
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Sono passati ormai tre anni da quando mi sono iscritto al forum : è stata una presenza attiva, costante, anche appassionata, certamente " La Piazzetta " è stato uno degli ambiti in cui mi sono trovato più a mio agio . Tanti post, tante riflessioni, storie, racconti, ho pensato che fosse arrivato il momento giusto per fare un compendio di quanto fatto, ogni tanto bisogna anche fermarsi e fare un consuntivo , ed ecco allora " Onde Numismatiche ". Ho inserito solo alcuni post, quelli che mi sono sembrati più rappresentativi, certamente qui ci sono tanti aspetti, la divulgazione numismatica, il ruolo sociale ed etico del collezionista di oggi, il futuro, i giovani, il numismatico nel suo essere e non dal punto di vista tecnico, c'è una umanità numismatica, certamente c'è molto del forum di Lamoneta degli ultimi tre anni. Non tutti li avranno letti, alcuni sono magari da poco sul forum, altri magari avranno piacere a distanza di rileggerli, se sarà un momento di riflessione, ma anche di evasione, ne sarò ovviamente lieto, buona lettura, Mario Limido onde numismatiche.pdf1 punto
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Buonasera a tutti ... per una classificazione di questa medaglia. grazie per anticipo a tutti.1 punto
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Sulla scia di quanto già fatto lo scorso anno (v. post #462), pubblico anche quest’anno un resoconto a fini statistici dei dati che è stato possibile raccogliere attraverso la Lista di Referenze. A partire dal 1° Gennaio 2012 sono state raccolte 360 referenze lasciate da 87 utenti diversi con una media di circa 4,14 referenze per utente. L'utente con più referenze a favore è stato @@.Pino. con 26 referenze. Seguono @@Alechiuso (24), @@Mauros (20), @@francy78 (19) e @@BlackEuros (18). La situazione generale vede al 31 dicembre 2012 un totale di 922 referenze lasciate da 186 utenti diversi con una media di circa 4,96 referenze per utente. L'utente con più referenze a favore anche quest’anno è @@francy78 che è arrivato a quota 55 referenze. Seguono @@derek83 (30), @@cecco1974 (29), @@topgun2372 (27) e @@.Pino. (26, tutte ricevute nel 2012). Posto quindi un quadro riassuntivo che tiene conto anche dei dati raccolti lo scorso anno (per ulteriori informazioni v. post #462) al fine di facilitare l’analisi dei risultati. Pre-2011: 238 referenze lasciate da 110 utenti diversi (media: 2,16 ref./ut. ca.). Utenti con maggior numero di referenze: @@Mirko8710 (13), @@cecco1974 (12), @@post (11), @@francy78 e @@sagida (8). 2011: 323 referenze lasciate da 84 utenti diversi (media: 3,84 ref./ut. ca.). Utenti con maggior numero di referenze: @@francy78 (28), @@Diabolik73 (18), @@topgun2372 (14), @@AndreaMCMLXXVIII (13), @@cecco1974 (12). 2012: 360 referenze lasciate da 87 utenti diversi (media: 4,14 ref./ut. ca.). Utenti con maggior numero di referenze: @@.Pino. (26), @@Alechiuso (24), @@Mauros (20), @@francy78 (19), @@BlackEuros (18). Come si può notare, nell'ultimo anno si è registrato un aumento dell’11,5% ca. del numero di referenze mentre quasi costante è rimasto il numero di utenti che le hanno lasciate.* * In quest’analisi non ho volutamente considerato i dati relativi a scambi avvenuti prima del 2011 in quanto a mio parere non confrontabili riferendosi ad un arco di tempo maggiore di un anno. Analizzando la situazione generale al 31 dicembre 2011 (561 referenze lasciate da 150 utenti) con quella aggiornata al 31 dicembre 2012 (vedi sopra) si osserva invece un aumento del 64,4% ca. del numero di referenze mentre gli utenti che le hanno lasciate sono aumentati del 24%. Ad un analisi finale risulta quindi un bilancio sicuramente positivo del numero di trattative intraprese ed andate a buon fine, bilancio che io (e credo che il mio pensiero sarà condiviso da tutti) mi auguro possa incrementarsi ulteriormente con il prossimo anno. Spero infine di aver fatto cosa gradita postando questo resoconto e che voi apprezziate il lavoro svolto in questi quasi due anni di gestione della sezione anche se, ultimamente (e me ne scuso), gli aggiornamenti della Lista di Referenze non sono stati sempre puntuali. sagida1 punto
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............. mi par proprio di conoscerlo quel marengo a cui alludi .......... :D Si direi che come conservazione il Dritto del tuo è migliore, mentre il rovescio mi sembra un pelo inferiore.. io nel complesso darei un BB/SPL ad entrambi... :P purtroppo sull'oro ogni segnetto sembra un gran canyon... in mano tutti questi segni non si vedono..1 punto
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ciao Corsodinazione complimenti vedo che hai fatto razzia di romane :P se me lo permetti vorrei provare a identificarla pur non conoscendo a fondo questa monetazione come altri utenti del forum ( da cui sarò immediatamente smentito ) secondo me assomiglia molto a questo sesterzio di Antonino Pio con Annona al R/ http://www.wildwinds.com/coins/ric/antoninus_pius/RIC_0981.jpg Matteo1 punto
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Ho reperito un'immagine in archivio dove sono presenti e visibili tutti e tre i trattini. Da Inasta n° 46 lotto 3126.1 punto
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Ottimo! Grazie per la segnalazione. Quindi se qualche amico lamonetiano ha delle immagini sarebbe interessante approfondire l'eventuale presenza di caratteri aggiunti. :good:1 punto
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è una moneta che ha la sua storia, i falsi d'epoca fanno parte del circolante del tempo e sono anch'essi una parte interessante da studiare.... tienila in collezione, è interessante!1 punto
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Come rarità il MIR la mette comune, dovrebbe essere un 3 cagliaresi di Filippo III, in mistura... Però io a dir la verità non ne vedo tante in giro di autentiche.. e la valuta da 30/150 euro, però in queste condizioni non hanno un grande valore... A me piacciono al di là di ogni valore poiché son le monete della mia terra!! Io ho ipotizzato che le altre siano falsi d'epoca, ma non ho la certezza per affermarlo. In quel periodo (1598-1621) queste erano monete del popolo, e parecchio falsificate , anche nella vicina Corsica. Si può dire che i falsi siano oggi più comuni delle monete originali.. ce n'è tantissimi in giro.. Il valore economico è veramente trascurabile, spiacente :pardon: Sia che siano originali, che falsi d'epoca, in queste condizioni son monetine da ciotola... E' possibile che la 1a possa valere qualcosa di più.. io non la pagherei oltre 10-15 euro...1 punto
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Vorrei segnalare che il quattrino di Gregorio XIII con al R/ San Pietro viene censito dal CNI ai numeri 92-101 (Muntoni 454) e mai viene segnalato che il Santo abbia il nimbo che risulta presente solo nel caso del CNI 102 (Muntoni 455). Inoltre, come già segnalato il libro è stretto al petto con la sinistra e non appoggiato al fianco. Ritengo quindi sia più appropriato classificarlo come Muntoni 455 e non 454 anche se la punteggiatura indicata in legenda non corrisponde a quella del CNI 102. Una moneta del tutto simile mi sembra di averla vista di recente su un catalogo a prezzi fissi dello Studio Eugubium, classificata appunto Muntoni 455. Questo mi fa pensare (ma posso sbagliare) che di questa moneta non ci sia un unico esemplare come sino a poco tempo fa considerato (anche dal Muntoni "con un punto interrogativo").1 punto
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Ciao Ferdinando II, le foto non sono un gran che perchè il flash copre alcuni rilievi, ma la moneta sembra veramente ottima, soprattutto al /R dove i gigli sono molto ben impressi (di solito sono rovinati da graffi e debolezze di conio). Complimenti! Riguardo la conservazione, ha detto tutto il Maestro... :good:1 punto
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Grazie Magdi, stai tranquillo, cercherò di fare cerniera tra i due periodi storici, almeno ci proverò, Mario1 punto
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Alla domanda quando inizia la monetazione bizantina, io rispondo con la riforma di Anastasio I. Probabilmente è solo una convenzione ma penso che abbia delle basi solide, dopo tutto la rivalutazione del follis porta ad un cambiamento notevole rispetto alle coniazioni bronzee precedenti dal punto di vista ponderale e tipologico-iconografico. Aspetto non secondario è il fatto che lo schema di questa "nuova" moneta rimarrà pressoché inalterato per tre secoli e mezzo, salvo ovviamente oscillazioni di peso, anche importanti, e il rapporto non sempre riscontrabile con le sue frazioni. Del tutto diversa è la domanda sull'inizio dell'Impero bizantino. La fondazione di Costantinopoli nel 324, con inaugurazione nel 330, è l'evento certamente più eclatante soprattutto considerando il ruolo politico che la città avrà in seguito. Se invece guardiamo alla sostanza io sono dell'idea che il regno di Eraclio sia stato quello con i cambiamenti più evidenti, dall'articolazione dell'Impero in "temi" alla cosiddetta ellenizzazione dell'Impero che ha portato la lingua greca, ad ogni modo la lingua usata correntemente già da molto tempo, a diventare la lingua ufficiale di Stato. Rimane ovvio che tutte queste sono periodizzazioni di comodo, definite con lo scopo di avere un orientamento.1 punto
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Grazie Acraf Il Ministero ha lavorato sodo, forse stimolato anche da da critiche ed incitamenti venuti da piu' parti , e sembra avere imboccato una strada di rinnovamento, sia esteriore (con il re-design del portale) sia sostanziale dando vita a progetti, collaborazioni e confronti in una dinamica di attività che non si vedeva forse dalla prima metà del secolo scorso (quando il settore Pubblico era ben piu' attivo di ora). Vedremo naturalmente se alla bella vetrina che si sta preparando corrisponderà altrettanta sostanza, ma posso dire che diverse sono le novità che possiamo attenderci dalle iniziative intraprese e che queste coprono sia l'aspetto della valorizzazione che l'aspetto della tutela del nostro patrimonio numismatico. il lavoro di preparazione per il rinnovamento del Portale e soprattutto quello in connessione alle altre attività di cui si possono intuire gli ambiti scorrendo l'indice del Notiziario riportato sopra , rappresentano un bello sforzo di rinnovamento. E' presto per esprimere commenti rilievi e giudizi ma sin d'ora occorre riconoscere il forte impegno di giovani dirigenti (in particolare Signore) che stannpo portando avanti con coreggio e determinazione un bel lavoro di adeguamento delle strutture e degli strumenti a disposizione del Ministero per rendere i beni numismatici ben piu' fruibili, al pari di quanto avviene o spesso è gia' avvenuto per le collezioni pubbliche di altri Paesi. La strada è indubbiamente ancora molto lunga , anche per consistenza eccezionale di alcune nostre collezioni , ma almeno il sentiero sebra tracciato , vedremo con attenzione e aspettativa dove ci porterà.. Intanto buon lavoro a tutti coloro che si sono impegnati per questo rinnovamento :)1 punto
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si preannuncia un Convegno gustoso! :blum: @@azaad @@Dangelant @@joeenjoy @@gianluca85ct @@Numi 62 ci aggreghiamo?1 punto
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Inserzione truffa con patacca clamorosa. In allegato anche le immagini della moneta. Occhio ragazzi! http://www.ebay.it/itm/261157617178?ssPageName=STRK:MEWAX:IT&_trksid=p3984.m1423.l2649 Ed ecco quel che è riportato nel testo dell'inserzione " ........ VENDO MONETA 5 LIRE GIOACCHINO NAPOLEONE DEL 1813 REGNO DELLE DUE SICILIE SPL. PER ALTRE FOTO O INFO CHIEDETE PURE. CHIEDO E' OFFRO MASSIMA SERIETA'. ...." Lasciamo rispondere a Totò, forse lui troverà le parole giuste, il film è del 1950 ma le battute si adattano anche al nostro XXI secolo.1 punto
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Interessantissimo invece per quanto il tuo ultimo acquisto Apollonia, nel tetra di Aspendo, ,il riferimento della data di emissione civica, rappresentata dal Δ. Come sei venuto a conoscenza di questo particolare? I tetradrammi coniati ad Arado nel trentennio c. 212 - c. 183 a. C. sono marcati dalle lettere ΑΣ nel campo a sinistra e da una o due lettere maiuscole dell'alfabeto greco sotto queste due oppure sotto il trono, che indicano l'anno di emissione (detto dell'era Aspendo appunto). La prima emissione è dell'anno 212/211 a. C. circa ed è caratterizzata dalla lettera A (Price 2876). Il mio tetra (Price 2882) è un'emissione del IV anno 'Aspendo', cioè 209/208 a. C. circa. L'ultima emissione dell'era Aspendo del 183/182 a. C. è caratterizzata dalle lettere K e teta e il numero di catalogazione nel Price è 2912. apollonia1 punto
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Sì, c'è anche con la testa rivolta verso destra. Ecco un esempio: http://www.wildwinds.com/coins/sear5/s2360.html P.S. Non so se è lo stesso, per quello te lo dirà gente più ferrata. Comunque quello postato da me ha questi riferimenti: RIC 315, Cohen 3961 punto
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Si collezionano monete, e su questo Linda mi trova concorde, pero' una perizia in FDC mettiamo caso di Tevere o di Cavaliere o di una Marin numismatica Milano, io non me la sento di buttarla in pattumiera come se fosse un semplice scontrino...... la vedo un po' come il cartellino che accompagna una moneta battuta in asta. E' come se fosse parte integrante della moneta, una sua appendice insomma. Ovviamente, tutto cio' a prescindere da una valutazione di tipo economica sull'opportunità un domani di dover rivendere una moneta periziata piuttosto che senza perizia, e sul fatto che se compro una moneta periziata probabilmente la pago qualcosina in piu'.1 punto
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La corona austriaca pesa 5 grammi ed è di argento 0'835. E' stata emessa dal 1892 al 1916. Eccetto quelle del 1892 e del 1897(piuttosto rare) si trovano agevolmente in XF a pochi euro L'Ungheria (annessa all'Impero Austro ungarico ma con amministrazione indipendente) parallelamente all'Austria emise dal 1892 al 1916 le stesse monete - la tua non si presenta in buone condizioni l valore commerciale considerando che è anno raro potrebbe aggirarsi sulla ventina di euro allego link per paragone - con la stessa moneta in vendita ma in condizioni migliori http://www.delcampe.net/page/item/id,201458848,var,AUSTRIA-OSTERREICH-KAISERREICH-1-KRONE-1897-FRANZ-JOSEPH-I-SILVER-COIN,language,I.html1 punto
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Ciao, è una corona 1897 Astriaca, coniata in 2.149.000 pezzi, moneta non comune, in quella conservazione, che penso giri attorno al BB, vale 30,00 € circa. Ciao, Giò1 punto
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E' un listino di vendita, non una classifica (che non avrebbe molto senso). Per quanto riguarda le monete in 'fondo specchio', è un discorso già più volte ripreso. Ritengo si tratti nella maggior parte dei casi di un problema terminologico: si intende fondo lucido (anche monete dell' '800 hanno simile aspetto, e cito fra le altre i "Robertini" e le "5 lire Napoleone 1814" ... ma non solo!).1 punto
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Molto molto belle... complimenti! Le vedo sempre un po gialline, ma ripeto, forse è il mio monitor del notebook. C'è sempre un po di sottoesposizione nella parte più bassa della moneta. In ogni caso, sono foto già oltre la media (e di mooooooolto!!) Bravissimo! P.S. guarda che poi diventa una droga... e cercando sempre di migliorare poi si sconfina in un altro hobby... la fotografia... ;)1 punto
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identiche impressioni, ciò che mi piace meno è appunto il busto. - Aggiungo la leggenda del R/ (specialmente il FE-RT al centro), oltre all'utilizzo insolito della I al posto della Y per CIPRI. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VA2DU/8 N. :)1 punto
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le legende mi sembrano ok, il busto mi lascia perplesso... ma la cosa che mi sembra più strana è che il tondello sembra sia stato preparato ad un tornio, quelle righe concentriche sul rovescio è la prima volta che le vedo.... va bene che battevano di tutto per quel tipo di moneta, io ne ho una che di peso è bassissima..., ma così non l'ho mai vista....1 punto
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e ma anche tu ! vai su questi argomenti da FAC :) lo sai che qui su questi argomenti ti rispondono in 5 ma se chiedi come e` questa lira del 1940 SPL+ o qFDC hai un thread da 5 pagine :) comunque e` un problema piu` complesso perche` l evoluzione politica non corrisponde a quella monetaria per esempio anastasio non riforma la monetazione d oro che continua ad essere il solito solido (perdona il gioco di parole) riformato da costantino nel 324 arcadio e onorio si dividono l impero formalmente ma continuano a usare la stessa monetazione basata su solidi (324) e silique (tornate di moda dal 350) non solo ma la riforma del rame la fa graziano nel 378 quando introduce gli ae2 ae3 e ae4 che continuano a svalutarsi fino a dopo il 400 costantino per me poi e` troppo in la con gli anni , di sicuro non si puo` parlare di inizio dell impero bizantino con lui li siamo ancora fermamente nell impero romano anche perche` la parte occidentale e` ancora fermamente sotto controllo1 punto
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ormai è una "mania" ma devo metterti la classificazione dell'Adriano... Hadrian, 11 August 117 - 10 July 138 A.D., Side, Pamphylia 81437. Bronze AE 19, SNG France 798, Lindgren 1160, aVF, Side mint, 4.591g, 19.4mm, 0°, obverse KAICAP AΔPIANOC, laureate head right; reverse CIΔHTWN, Athena advancing left, holding pomegranate and shield; SOLD1 punto
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Quì trovi tutte le informazioni http://www.palais.mc/monaco/palais-princier/english/museums-et-visits/the-state-apartments/the-state-apartments.370.html Io ho preso il biglietto per vedere anche il museo di Napoleone Se ci vai li vicino c'è anche il museo dei francobolli e delle monete http://www.monte-carlo.mc/it/tourismo/museo-francobolli-monete/ Massimo1 punto
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Faccio un piccolo passo indietro per quanto riguarda la discussa figura del leone presente sotto l'aquila del presunto fiorino coniato a Rifredi. Diversi studiosi ne hanno parlato e la rarità della moneta, abbinata ad una non sempre eccelsa conservazione della stessa, hanno nel tempo portato a diverse ipotesi interpretative. Il Grierson se non erro non identifica nell'animale la figura del leone, mentre Traina conferma invece che si tratti proprio del re della foresta. Cito testualmente: "Si vede benissimo al microscopio la testa del leone, la bocca, la criniera, la coda, perfino il pelo. Sì, è proprio il re della foresta, simbolo di Firenze guelfa, il cosiddetto Marzocco Fiorentino, insegna del comune di Firenze. Chiaro lo sfregio no? I fiorentini tre mesi prima avevvano messo sotto i piedi del Battista la volpe, simbolo di Pisa; ora i pisani ricambiavano l'offesa mettendo sotto gli artigli dell'aquila ghibellina il Leone guelfo di Firenze." Leggendo Le zecche italiane fino all'Unità a cura della Travaini, leggiamo che anche Saccocci, in un suo studio, ha accettato che il fiorino in questione sia l'esemplare della coniazione per dispetto. Per completezza riporto anche quanto scritto da A. M. Bianchimani: " E' opportuno chiarire che, come in altri casi analoghi, non è da intendersi l'allestimento in Rifredi di un'officina stabile ma una coniazione occasionale con mezzi e maestranze della zecca pisana. Le tipologie monetali coniate sono le stesse che normalmente venivano coniate nella zecca pisana con un segno distintivo a dileggio del nemico.". Bibliografia: - P. Grierson, Coniazioni per dispetto nell'Italia medievale, in numismatica ed antichità classiche, III, 1979. - M. Traina, A proposito di faide e monete castrensi di Firenze e Pisa nel medio evo, in Accademia di studi numismatici, vol. 1, fasc. 3, 1980. - M. Traina, Una volpe rovesciata ma dal pelo prezioso, in Cronaca filatelica, 78, settembre 1983 (da dove è stata tratta la citazione) - A. Saccocci, I materiali. II Le monete: denari normanni (XI secolo) e ripostiglio di quattrini toscani (II metà XIV secolo), in In Silice. Lo scavo della chiesa di San Ponziano in Lucca. a cura di G. Ciampoltrini, 2006. - A. M. Bianchimani, Liste di zecche italiane in alcuni autori post CNI, 2003-2009.1 punto
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Ne ho trovata ancora una............. questa è fantastica, farei fatica a metterla in un'album però............. Nauru, 10 Dollari 2002, immagine sempre dal web1 punto
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E come no ….mi lanci l’assist ed io accolgo stravolentieri…. Purtroppo non ho notizie della coniazione delle monete ... posso però scrivere due parole lo stesso: Benedetto Zaccaria, mercante, ammiraglio e diplomatico (e …pirata) eguagliato da pochi, amico di Bonifacio VIII, cognato del Paleologo, congiunto del narratore/poeta Percivalle Doria, capace all’occorrenza di maneggiare oltre che la spada anche la penna -come nel famoso progetto d’invasione dell’inghilterra preparato per Filippo il Bello- e organizzatore occulto dei Vespri Siciliani promotore dell’insurrezione anti-angioina di Palermo (dicono alcuni che informò Michele Paleologo del tiro che D’Angiò stava per giocargli e gli suggerì di sollecitare un’alleanza con Re Pietro III d’Aragona che, avendo sposato una figlia di Manfredi (Costanza) poteva vantare diritti di successione per la casa Sveva, al trono di Sicilia). Può considerarsi il primo vero industriale (nel senso moderno della parola) che abbia avuto la Liguria, fu il re dell’allume e del mastice al suo tempo, aveva praticamente il monopolio ...mondiale. Era molto sospettoso di tutti e per quel motivo metteva figli o parenti nei porti dove doveva transitare. Non credo sia stato tanto ben visto a Genova, forse perché c’era il rischio di oscurare Oberto Doria come trionfatore della Meloria, per cui dopo quella battaglia seguì la diplomazia genovese dall'estero e i suoi traffici tra Chios, Focea, Francia e Inghilterra, tornò a Genova solo poco prima della morte. Fino al secolo scorso era caduto nell'oblio, solo dal 1955, per merito di Vito Vitale, e poi di R.S. Lopez, è stato riscoperto e rientrato nella storia genovese. Anche a Palazzo San Giorgio è in discussione se fra gli “Amici di Genova” sia lui raffigurato, come dicono i testi più moderni, i libri più antichi dicono che invece la figura sia di Biagio Assereto (notaio e comandante per caso che sconfisse e catturò nel 1435 il re d’Aragona nella battaglia di Ponza) per il fatto che nelle tavole preparatorie l’artista scrisse il suo nome Mi fermo qui per non farla troppo lunga …e non subire ritorsioni dagli amici pisani e oltre, non si sa mai ...e per premiarvi della pazienza vi allego l’immagine presunta dello Zaccaria (Palazzo San Giorgio) e di Alberto Morosini (Podestà pisano catturato alla Meloria in catene che è sulla facciata di Palazzo Ducale)1 punto
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Taglio: 50 cent Nazione: San marino Anno: 2006 Tiratura: 193.880 Condizioni: BB Città: Aereoporto Malpensa1 punto
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il falso d epoca che hai postato mi sembra fuso , il tuo e` battuto realizzare un falso per fusione e` una cosa che possiam fare da soli in un pomeriggio approntare i conii per fare un falso battuto era una cosa piu` complessa che prevedeva una certa organizzazione , se avevi questa organizzazione di solito ti mettevi a fare i falsi delle monete d argento che al periodo in sardegna eran fatte simili a queste1 punto
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Facciamo l'esempio delle Mute, monete da nominali 20 soldi (= 1 lira) emesse dal Regno di Sardegna alla fine del '700. Dopo il 1815 in Piemonte erano tariffate a 8 soldi (=40 cent.), che corrispondeva al valore di fino contenuto, ma intorno al 1840 i pezzi che circolavano (dopo 45 anni) erano talmente consunti che vennero quasi per intero ritirati, anche perché ormai la gente li rifiutava. Ci furono quindi incettatori che li pagavano, a peso, sui 35-36 cent.: portarono le Mute a Reggio e Modena e furono tariffate agli originari 40 centesimi, con guadagni milionari. E qua circolarono ancora una ventina d'anni, in che condizioni è facile immaginare. Altra «invasione» nel 1858: lo Stato Pontificio ridusse il titolo dei 5-10-20 baiocchi da 900 a 800, aumentandone però il peso, ma non in misura proporzionale, bensì riducendo il fino di circa il 7%. Per alcuni mesi venne invece fatto credere (al popolo minuto) che i nuovi baiocchi valevano come i vecchi, e la tariffa ufficiale si adeguò dopo un certo lasso di tempo. Anche in questo periodo alcuni speculatori guadagnarono milioni. Inspiegabilmente Francesco IV (†1846) non ebbe nemmeno in progetto di coniare moneta. Suo figlio Francesco V invece si rese conto di questa necessità sempre più impellente di coniare moneta buona che, come scopa salutare, spazzasse via la pietosa circolazione monetaria del periodo. Un primo progetto risale al 1848, ma i noti avvenimenti lo fecero scendere dalla scala delle priorità. Verso il 1855 si decise di fare seriamente, ma ci si rese conto che i macchinari della zecca di Modena avevano - i più recenti - oltre 70 anni e andavano interamente sostituiti con spesa non indifferente, oltre all'assunzione del personale di Zecca. Si prese contatto allora con la zecca di Milano, ma questa era impegnata a preparare coni e macchinari per la nuova riforma monetaria decisa dall'Austria; ci si rivolse allora a Bologna, allo Stato Pontificio, e il Voigt (incisore per Pio IX) preparò i coni. Si scelse un sistema analogo all'austriaco, sia per affinità politica che per motivi economici, essendo il Lombardo-Veneto la piazza con la quale gli scambi erano maggiori. Quindi monometallismo argenteo, monete da 5, 2, 1 lira da 25, 10 e 5 grammi di argento 900, monete da 50, 20, 10 cent. in mistura e monete da 5, 2, 1 cent. in rame. Era prevista la coniazione di due monete d'oro da 8 e 4 grammi (Ducato e Doppio Ducato), ma senza indicazione di valore e che avrebbero corso al prezzo corrente dell'oro. Finalmente tutto era pronto e il 19 febbraio 1859 il Duca firmò il decreto che autorizzava la coniazione e stabiliva le caratteristiche. Un mese dopo cominciavano però i preparativi per quella che sarebbe stata la II Guerra d'Indipendenza, e ancora una volta le priorità furono altre. L'11 giugno il Duca abbandonava il Ducato.1 punto
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è una monetazione già "ostica" per se stessa - per giunta la moneta non è leggibile.... Ci provo... non abbiatene male.... 3 cagliaresi di <filippo II° ???? 3° tipo ??1 punto
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... mi sembra strano che la paga fosse di 4 reali al giorno.... mi risulta che in quel periodo prendessero di meno, almeno nei conti in lire piemontesi... scrivo ciò che srive Romeo in "Vive le Roy de Sardaigne, regiment d'ordonnance national piemont 1793/1800" , una pubblicazione che parla appunto del Reggimento Piemonte.... "... Il soldato riceveva 18 soldi giornalieri, pagati in contanti, in tre rate (decadi): esattamente il primo, l'undicesimo ed il ventunesimo giorno del mese. Con questa cifra il soldato doveva provvedere al vitto ed a eventuali extra come tabacco,vino ed altri beni superflui. Lo statocontribuiva corrispondendo a sua volta : letto,legna per riscaldarsi ed una razione di pane pari a circa 700/800 gr giornalieri...." sempre da quella fonte trascrivo il prezzo di alcuni oggetti di uso comune... pane soldi 3 denari 4 per libbra (3etti e 1/2 circa) vino soldi 8 per pinta (1,36 litri circa) uova soldi 1 denari 2 cadauno lardo soldi 8 la libbra sale soldi 4 la libbra farina frumento soldi 2 denari 6 la libbra farina di meliga soldi 1 la libbra Olio soldi 7 denari 6 per oncia (circa 30 gr) ... questo è un esempio di cosa costavano le cose allora....1 punto
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forse ho visto male comunque...riprendo caro amico le due monete che hai evidenziato sono ruspettivamnete: la prima di CORINTO della regione CORINTHIA la seconda della città di ANAKTORION della regione dell'AKARNANIA entrambe dell'antica Grecia. sono monete quasi identiche. La diversità tra le monete di una città o l'altra è data dalle lettere greche che si trovano generalmente tra le zampe del pegaso. la prima moneta(Corinto) è collezionabile e ritengo possa essere un BB. la seconda, Anaktotion, anchessa collezionabile, ha una conservazione più bassa. le monete le puoi trovare assieme a tutte le altre monete della lega Corinzia nel libro: GreeKCoins and their values di David R Sear -- volume primo Europa. alle pag. 312 dell'indice.e alle pag. 184,244,273,276,176, e per l'AKARNANIA a pag. 213,176,219. (non costa molto).. Microstoria La lega Corintia, dice il libro, era composta dalle seguenti città oltre a Corinto: Locri, Mesma, Rhegion, Leontini, Siracusa, (zona Italiana) ... Apollonia , Epidamnos, Dyrrhachium ( zona Illyria), Ambrakia (zona Epeiros) Concyra, Alizya, Anaktorion, Argos, Amphilochikon, Astakos,Coronta, Ekinos, Leukas, Metropolis, Thirreion, (zona della'Akarnania in grecia).. tutte questa città coniarono lo stesso tipo di statere, la distinzione della citta emittente si esprimeva generalmente dalle lettere greche poste tra le zampe del cavallo, in poche altre dal nome della città impresso sulla moneta e da altri piccoli simboli. la valutazione è relativa al mercato e alla qualità della moneta: la prima moneta ti consiglio di tenerla cosi com'è la secondo potresti pulirla un poco al retro con prodotti che non intacchino l'argento. per i prezzi che potresti realizzare, ti consiglio di dare una scorsa alle aste che sono in essere o passate; le aste in essere e quelle trascorsele trovi anche su queso Forum, o se preferisci su Ebay o su Del Campe. sono monete abbastanza comuni . spero d'essere stato esaudiente, se hai altre domande sono qui. ciao corzanopietro1 punto
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ciao a tutti.... sono stato un po' assente dal forum per problemi vari... ora voglio rimediare... e come posso fare se non GASARMI un pochino con questi 2 ritrovamenti nell'ultimo periodo? Per quanto riguarda il 10 cent ringrazio molto mia sorella che ha brillantemente controllato... GRAZIE E GRANDE.... Taglio: 1 € Nazione: MONACO Anno: 2001 Tiratura: 971.100 Condizione: BB Città: Pinasca (TO) Taglio: 10 cent Nazione: MONACO Anno: 2003 Tiratura: 100.800 Condizione: BB Città: Pinasca (TO)1 punto
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Salute(che in tempi di peste sarebbe stato un incipit ben augurante) riprendo "il timone" questa bellissima discussione di dabbene con innesto di quella di 417sonia,che non può andare alla deriva,effettuando delle puntualizzazioni su quanto si è scritto e dei pensieri che non sono stati inseriti. Molti storici ,come si è detto,sono concordi ad affermare che "la morte nera"accese il suo focolaio con l'assedio di Caffa(nell'attuale Ucraina)sul Mar Nero.Il morbo si manifestò fra l'esercito mongolo che assediava Caffa.Essi estesero il contagio catapultando i cadaveri umani e forse anche animali infetti all'interno delle mura della città. Ma come si sviluppò il morbo fra i mongoli?Con la sporcizia che regnava nell'accampamento degli assedianti,forse essi o magari gli animali che erano a contatto con essi avevano contratto il morbo poichè erano stati a loro volta a contatto con topi infettati dalle pulci che gli avevano inoculato il batterio yersinia pestis. Possiamo affermare che l'assedio di Caffa condotto in quel modo fu una guerra batteriologica e come si è detto negli assedi di gresci e romani altre guerre batteriologiche erano avvenute fra assedianti ed assediati dal momento che venivano infettate,da parte degli assedianti,le acque che servivano agli assediati per nutrirsi. Una delle cose che mi è sembrato non sia stata detta è che la peste di metà XIV secolo si manifestò non solo in forma bubbonica(bubboni=linfonodi infiammati che comparivano all'inguine ,sotto le ascelle o sul collo)che era la forma più evidente ed il contagio avveniva tramite pulci infette veicolate dai topi,ma anche in forma polmonare(veniva colpito l'apparato respiratorio)che causava tosse infetta ed, attraverso l'aria,il contagio avveniva da uomo a uomo ed infine in forma setticemica,tramite contagio di sangue infetto e si manifestava con macchie scure sulla pelle e per questo la peste in questione fu definita"la morte nera" Pare che la peste in forma polmonare e quella in forma setticemica fossero le più letali.Quando la peste colpiva i polmoni si moriva nel giro di poche ore.La forma di peste più diffusa fu quella bubbonica favorita dagli scambi commerciali ,tramite cioè le zone più frequentate da genti di diversi paesi,tramite trasporti che avvenivano su terra o su fiumi o mari(viaggiavano insieme uomini,merci e topi infetti) .Altri acceleratori di contagio ,come si è detto,furono le strade frequentate da pellegrini che si recavano nei vari luoghi di culto Se si tiene conto della diffusione del contagio giornaliero si ritiene che per via marittima esso raggiungeva circa i 40 km.,per via terrestre fra 0,5 a 2 km. La peste si arrestava o rallentava la sua virulenza quando raggiungeva luoghi freddi(si è detto che colpì anche la Russia ad esempio ma ritengo che ciò avvenne non nelle stagioni particolarmente fredde) Caddero sotto l'influenza del morbo,via via,città, sobborghi,villaggi e campagne.Molti morirono per malnutrizione,tipo gli anziani o coloro che dipendevano per la nutrizione da altri come i bambini,poichè moriva chi si prendeva cura di loro e non vi erano sostituti ed inoltre vi era anche chi aveva paura di nutrirsi poichè riteneva che il cibo fosse infetto(ricordo che le cause della peste non si conoscevano). Molte persone fuggivano nelle campagne ritenendole più sicure alle città in quanto luoghi isolati abbracciando il detto"Fugere cito,longe,et tarde revert"Fuggire presto e lontano e tornare il più tardi possibile.La fuga dalle città contribuì solo a diffondere sempre più la peste. In molti paesi europei Francia,Germania,Italia e Spagna gli ebrei furono il capro espiatorio poichè furono accusati di avvelenare acqua e cibo e molti di essi furono condannati al rogo Il terribile morbo fece crescere la devozione verso i santi protettori conto la peste e questi furono San Rocco,San Sebastiano e la Vergine. Il paleoecologo Mike Baillie che ha analizzato la sezione di tronchi di alberi secolari ha rilevato alterazioni negli anelli di crescita che coincidono con il periodo dell'epidemia del XIV secolo ed analizzando alcuni carotaggi nei ghiacci della Groenlandia ha notato presenza di ammoniaca e nitrati proprio negli strati riferibili a tale periodo.La presenza di ammoniaca nella terra indica ,secondo lo studioso,il fatto che si siano verificate grandi calamità naturali ed ipotizza impatti di meteoriti con l'atmosfera terrestre(da cui liberazione nell'aria di ammoniaca) che hanno causato terremoti ed eruzioni vulcaniche ed a loro volta hanno generato rarefazione dell'aria con conseguente creazione e diffusione della morte nera(dovuta quindi all'atmosfera velenosa) Chi sopravvisse alla peste si ritrovò ,in molti casi,a dover amministrare proprietà e beni ingenti ereditati,o magari si appropriarono di beni altrui che non avevano più proprietari;ne scaturì l'ideologia del vivere alla giornata abbandonandosi ai piaceri materiali. Come si è detto,il timore delle sofferenze ultraterrene dopo la morte favorì i testamenti nei confronti della Chiesa che aumentò il patrimonio. Nelle campagne molte terre si trovarono ad essere senza proprietari e ad essere incolte;pertanto furono convertite in pascoli e poi ci fu chi si appropriò dei terreni abbandonati ed iniziò a riportarli a ciclo produttivo coltivandoli.La scarsità di mano d'opera nei campi fece aumentare i salari creando richiesta di lavoro terreno ben retribuito con conseguente creazione di benessere fra i braccianti e si creò una fiorente economia rurale.Seguì il ripopolamento delle città con la creazione delle Signorie. Si ritiene che la peste abbia provocato un acceleramento del crollo della civiltà medievale e l'inizio del Rinascimento. Vi ho fornito vari elementi di discussione sull'argomento vediamo cosa ne pensate. --odjob1 punto
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dov'e' il danno ,dov'e' il danneggiato?ma scherziamo.tu falsario sapendo che non hai sudato per ottenere il valore di quella moneta ,mi IMBROGLI anche moralmente . questo non lo accetto.i falsari sono tutti uguali sia quelli dell'argento prima della guerra che questi dell'euro,la morale e' la stessa. marcantonio1 punto
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Giustissimo, è esattamente così...io mi sono dovuto vendere la collezione, purtroppo per due volte, e non sai quante cose ho capito dei primi acquisti, quanti soldi buttati e quanti errori...ho imparato ma ho ancora moltissimo da imparare...1 punto
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grazie per le informazioni. Conosco bene entrambe le società. La Apple non si appoggia alla verifox, bensi alla FOXCONN, che è una società taiwanese, non cinese, anche se pèroduce nella Cina continentale La delocalizzazione della produzione è una conseguenza della globalizzazione. Possiamo discuterne ad infinitum sui pro e sui contro di questa attuale tendenza ma valke la pena di tenere presente due considerazioni: a) un imprenditore efficiente (dovunque esso sia) tenderà a ridurre o mantenere i costi di produzione bassi per poter massimizzare il suo profitto (questo spiega la strategia produttiva di Apple e di altre decine di migliaia di societa che hanno delocalizzato la loro produzione) b) senza la delocalizzazione della produzione i paesi , cosiddetti in via di sviluppo (anche se oggi Cina , Taiwan, Korea, non lo sono piu' da un pezzo) sarebbero rimasti ancora in quella fase, ovvero sarebbero molto meno ricchi e sarebbe stata tolta loro una parte importante della possibilità di svilupparsi. Se questi paesi sono diventati quello che sono è stato grazie appunto alla possibilità di offrire capacità a prezzo piu' concorrenziale. E' una pura legge economica che ha avuto la meglio su politiche protezionistiche, spazzate via dalla capacità di generare utili maggiori verso soluzioni autarchiche. In questo modo ci hanno guadagnato la Apple che produce a costi piu' bassi, Taiwan/Cina che impiega decine di migliaia di persone su queste produzioni e il consumatore che ha dei prezzi piu' contenuti rispetto ad una produzione realizzata in USA. Chi ci perde da questo modello, tutti i paesi che non riescono a diventare piu' competitivi ed a diversificare intelligentemente la propria offerta. Attenzione non sto dicendo che l'Italia dovrebbe concorrenziare la Cina su produzioni tipo queste: impossibile. Bensi che dovrebbe investire piu' intelligentemente in quello che la differenzia, positivamente, da altri paesi, come la ricerca (i ricercatori italiani sono eccezionali, peccato dobbiamo sempre andare all'estero per scoprirlo..), nel design, nella moda, nell'artiginato, nel prodotto di qualità (dove diamo le piste ai cinesi e compagnia) e nella cultura. Chiudo l'inciso altrimenti andiamo davvero fuori tema, ma ci tenevo a ribadire questi concetti che vivo ogni giorno lavorando gomito a gomito con clienti e concorrenti americani e cinesi e dovendoci confrontare con loro in un libero mercato che riconosce solo l'efficienza, sia in termini di qualità che di costo, come i parametri su cui basare le proprie decisioni di business.1 punto
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