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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/12/13 in tutte le aree
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Io non ho votato in quanto la foto non permette di dare un giudizio consono, in quanto anche se la foto è abbastanza ben fatta, la patina ( mio personale e criticabile parere, non è affatto straordinaria) non trovo questa apprezzabile in quanto non uniforme, ma a chiazze, a macchia di leopardo e puntiniforme, sicuramente la moneta si presenta in conservazione molto elevata, però e mi ripeto questa patina a puntini, non permette, con la visione della sola fotografia, capire se sono puntini della patina o piccoli colpetti o righette, che mi pare di vedere, per esempio sulla guancia del re e sull' elmetto. E' comunque un'ottimo esemplare, complimenti. TIBERIVS3 punti
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quanto è importante conoscere le persone??!! :D l'anno scorso è stato bello ma son venuto da solo e non ho parlato con nessuno non conoscendo nessuno.Quest'anno lo scambio di risate e pareri nella cornice di modena e di tante belle monete ha fatto la differenza....giornata strepitosa,mai mi son divertito tanto e mai ho comprato così tanto. :O grazie ragazzi e ragazze ;) marco2 punti
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io posso solo dire che l'aspetto positivo dell'aver portato mio marito è averlo fatto innamorare delle monete d'oro..... :D2 punti
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Ripeto, senza quei piccolissimi correttivi inutile parlarne. ma se sistemassimo una volta per tutte i panni sporchi allora le cose sarebbero diverse...ma parliamo di utopie.2 punti
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Confermo che è lo stesso Catenacci, già incisore di monete e medaglie, solo che sulle monete non troviamo il nome degli incisori perchè non erano artisticamente importanti come le medaglie ( :crazy: ). Le matrici per i timbri a secco erano incise nel gabinetto d'incisione della zecca, guai a farli uscire da tale sede, era reato al pari del furto dei conii, falsificare un decreto o un bando era al pari della falsificazione di moneta. ...... caput! Alla zecca di Napoli hanno lavorato sia Vincenzo Catenacci che il figlio Scipione.2 punti
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ottimo il sistema di moruzzi. ma se, ripeto, moruzzi acquista da tizio una moneta unitamente a una sua dichiarazione di lecita provenienza che consiste in una semplice dichiarazione di un privato cittadino... cosa cambia ai fini pratici?risalgo la filiera da me a moruzzi a tizio e poi... da qui? si potrebbe dire che la gatta da pelare sia di tizio, orbene, se io acquisto direttamente da tizio allora pretendo che anche in questo caso la gatta da pelare sia sua. e tizio, che colpa o dolo ha nei confronti dello stato se questa moneta l'aveva acquistata dieci anni fa smarrendone la documentazione? ...alla fine, per quanto si risalga la filiera, eccettuate pochissimi esemplari di collezioni davvero storiche... un buon 80-90% dei pezzi sul mercato hanno una filiera estremamente limitata! è questo il cuore della questione!2 punti
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Grazie, anche se non chissà cosa ma sono soddisfatto, comunque ho notato che anche l'EMU belga di Pino come il mio ha la parte finale delle scritte verso destra quasi inesistenti, stesso difetto.. Solito conio pessimo delle belghe ?1 punto
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Grazie Bhe ... sai che mi do parecchio da fare :D . Ho visto che anche tu ti sei rimesso in pista :good: Faccio i miei complimenti a Ciccio e Pino per i loro ritrovamenti1 punto
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hai perfettamente ragione gennydbmoney, qualcuno ha detto qualche parolina fuori luogo. Spero che si prosegua la discussione con appropriati termini altrimenti sarò costretto a chiuderla.1 punto
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Incredibile!..sono d'accordo con te..la maggioranza proviene dall'estero...1 punto
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per me si , dall italia secondo me non arriva molto , almeno qui da me , poi non so se in germania sia diverso , ultimamente credo che la germania sia un po il centro di smistamento perche` tu hai dati diversi ? grossi lotti di magna grecia per esempio non ne ho mai visti. guarda elledi che qualcosa riesci a dire sulla provenienza , a parte il discorso sulle provinciali c e` anche il discorso sulle patine che funziona per certe parti per esempio riesci a distinguere una patina spagnola da una sirio/egiziana1 punto
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certo, possibile come piu' che possibile praticamente certo far schizzare all'insu i tassi di interesse e tornare a pagare i mutui a doppia cifra percentuale (10%-15% ) come era in uso 15-18 anni fa Avete presente gli spread attuali, bene applicateci un fattore moltiplicatore .. altro grattacapo , ogni volta che ci si reca in un paese limitrofo dover dannarsi a cambiare moneta, non solo con inutili fastidi ma anche rimettendoci soldi al cambio, restando con spicci e moneta metallica delle altre valute inservibile (o meglio buona per far iniziare qualche collezione :)) Infine torneremmo a dover svalutare la nostra valuta continuativamente per poter restare competitivi (politica adottata in pratica sotto tutti i governi a partire dagli anni Settanta). Oggi tra l'altro questo strumento funzionerebbe limitatamente in quanto la concorrenza di nuovi paesi, area est europa e asia è talmente forte mentre 20 anni fa questi paesi contavano molto meno e non rappresentavano un pericolo. Per ogni altra considerazione vedere discussione citata da Luke1 punto
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Ho mischiato politica monetaria e monete, ma quando ci vuole ci vuole...Esteticamente mille volte meglio le nostre impronte che quella che appare sulle monete di mezzo mondo (più fai la locusta e più ti incensano) che si fa chiamare Regina Elisabetta1 punto
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Ciao a tutti,un commento su modena,sicuramente non e' verona o bologna,ma si difende bene sia come espositori che come pubblico,poi e' il primo dell anno nuovo. Un saluto a tutti i lamonetai conosciuti. Paolo1 punto
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Per tornare alla lira occorrerebbero: azzeramento delle varie forme di criminalità organizzata radicate nel meridione e ormai con tentacoli anche nel resto del paese; eliminazione del sodalizio mafia politica affari riduzione drastica dell'evasione fiscale, da combattere seriamente quindi, rilanciare il turismo, specie al Sud dove abbiamo un serbatoio di bellezze che ci farebbero guadagnare miliardi di euro con questi PICCOLISSIMI :rofl: :rofl: correttivi produzione produttività ed esportazione tornerebbero a correre, tornerebbero i capitali da investire...insomma, una bella favoletta....1 punto
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faccio il bastian contrario: preferisco gli euro, non so perchè ...forse perchè mi fanno sentire più in comunione col cosmo :pardon: se per lire intendiamo le repubblicane stare con gli euro, tornare alle lire? mah, personalmente considero la moneta principalmente una unità di misura commerciale. Nella mia poca saggezza so che il cambio di moneta è sempre stato uno "choc" per l'economia sottostante. Nella mia poca saggezza penso che 2 cambi di monetazione in appena meno di venti anni possano terrificanti su una economia come quella italiana asfittica da ben prima della nascita dell'euro; cambiare moneta ( in vista pare dell'allegro ritorno alla svalutazione competitiva) non penso possa avere nessun effetto salvifico sulla economia italiana, i cui problemi ben altri rispetto alla denominazione della moneta...per contro metterei per certo una svalutazione degli assets di un 40%....ora trovarmi da un giorno all'altro coi risparmi dimezzati in termini reali o quasi non mi affascina proprio per niente sopratutto se il risultato fosse solo quello di tornare ad avere in mano delle Lire. Detta così secca...mi terrei l'euro.1 punto
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La posizione obliqua non aiuta (singolare come posizione per un asta telematica) C'è la seconda penna ma non vedo la terza piuma tipica della zecca di Roma e il primo e più alto rostro dell'aquila (uno per tutti), a sinistra per che legge sembra incompleto (quelli romani sono a pinza, a presa). Questa aquila speaks english. Ma è solo una opinione Saluti Polemarco1 punto
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ma tu Paolino rispondi solo per darmi contro ? ho solo detto che per far repubblica per me a senso anche fare le banconote , alla fine della fiera con 30 euro o meno ti fai la collezione della repubblica con le date piu` comuni , aggiungi altri 150 euro per le 2 lire del 1958 , le 50 lire del 1956 e le 50 lire del 1958 in bb e con 200 euro la fai completa alla fine la circolazione monetaria della repubblica consisteva anche nelle banconote , se il tema e` quello perche` no ?1 punto
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le monete son tutte autentiche.... :) le 1000 lire valgono il prezzo dell'argento o poco più se fdc penso.1 punto
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Sugli assignats e il loro essere simili alla carta moneta attuale in un certo senso hai ragione, la differenza sostanziale però credo che sia il fatto che gli assignats furono pensati per poter "monetizzare" immediatamente il valore dei beni ecclesiastici confiscati dallo Stato, che erano valutati in 3 miliardi di Livres. Da questo fatto derivarono poi i problemi legati alla scarsa "maneggevolezza" degli assignats che erano di importi molto alti come pezzatura e non potevano essere usati per le spese spicciole della popolazione (da cui la necessità di avere moneta spicciola che i fratelli Monneron e altri pensarono di risolvere con l'emissione delle Medailles de Confiance) In più, come sempre accade quando si usano strumenti come questi basati sulla fiducia, gli assignats rappresentavano i 3 miliardi di beni dello stato, ma nel 1796 già circolavano 45 miliardi di assignats in controvalore, più innumerevoli falsi che fiorivano anche perchè non era difficile riprodurli.... un disastro ! Ma certamente altri utenti molto più preparati di me sull'argomento potrebbero raccontarci cose interessantissime :-)1 punto
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la regola di giocco,e di uscire quel pezzo di 10cmx10cm da il taglio lasciato giu del quadro..uscire il pezzo,tutto spiazendo li altri elementi senza stacarli della tavola....!!!... :lol: ....si.....! e possibile,chi sono giunto....!!...2 volte soltanto...... :lol: .......i pezzi i piu lungi sono di 10cmx5cm.....i piu piccoli 5cm x5cm..... bon corraggio.....!!!! :lol:1 punto
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:lol: ....ciao fra....!!!....grazie....!!.... :) passando un giorno davanti un bar,in Sardegna,versu i canti della Gallura.......la mia curiosita mi a portato verso un gruppo di giente che cridava e si agitava ne un rumore incomprehensibile.....e guardando da soppra le spalle,ho visto quel giocco fatto di legno......da lontano,o appressiatto le misure,e tornando a casa...l'o riprodutto a moda mia......!!.. :lol: ...simplice,ma efficace.....e credo ,venuto dritto da quelli tempi lontani.....!!!... :lol:1 punto
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Medaglia devozionale Lauretana,tonda,bronzo/ottone,della fine del XVIII sec.(secondo alcuni potrebbe essere anche dell'inizio del XIX sec.).- D/ La Madonna di Loreto con Gesù Bambino a sx,coronata,e raggiata,con ricca dalmata ornata al centro dalla croce, scritta:S.MARIA - LAVRET.- R/ IL Crocefisso di Sirolo(Numana),Con ai lati due angioletti cerofari,in basso testa di cherubino alata, scitta: SS. CROC.- EFI-SSO.-D. SIROLO..Tipologia classica,conservazione q.BB, comune in questa conservazione.Ciao Borgho.1 punto
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Ciao Niko, avevo un'altra traccia da approfondire veramente ma non ho avuto più modo di proseguire le ricerche, troppi problemi da risolvere, ma non è detto che non le riprenderò, con un po' di calma farò tutto...almeno spero :) . Ciao, Giò1 punto
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Ciao :) Moneta molto molto circolata, secondo me in grado MB. Pensa a quante cose e' servita, quante mani ha girato e cosa ha potuto vedere. Le meraviglie che si coprono dietro una semplice moneta sono incredibili!! :) R.E.1 punto
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Complimenti ad Alessandro per il 2€ Monaco e l'EMU Cipro!!! bei ritrovamenti anche il 2€ Finlandia TdR e 2€ Irlanda 2012 !!1 punto
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Se proprio devo esprimermi sull'autenticità degli esemplari ritenuti autentici, do qualche possibilità solo a quella di Beast Coins (la prima a essere emersa); ma ho sempre grossi dubbi.... Siscia era una zecca estremamente attiva in quel periodo, furono coniate milioni di VLPP...e di questa particolare variante ne abbiamo solo un esemplare? :rofl: :rofl:1 punto
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Un rapporto perfetto tra figure e scritte : bellissima.1 punto
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Se n'è già parlato più volte e ho già spiegato che il ritorno alla lira farebbe schizzare alle stelle i prezzi delle materie prime, per le quali l'Italia non è autosufficiente. Questo vanificherebbe ogni possiible effetto benefico sulle esportazioni, in quanto minerebbe alla base la capacità produttiva italiana. Per esportare di più, bisogna produrre di più, ma se il prezzo del petrolio raddoppia, si richierebbe una contrazione della produzione, oltre all'iperinflazione. Il nostro paese non è autosufficiente neppure per i medicinali... benzina e medicinali alle stelle, tanto per fare un esempio; risparmi in banca pressocchè azzerati. Per una spiegazione più tecnica, rimando a quanto già scrito in area Euro.1 punto
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La tua medaglia è una splendida rappresentazione del completamento del maestoso Arco di Trionfo (in piazza dell'Etoile a Parigi) avvenuta nel 1836, le medaglie francesi di Luigi Filippo sono le mie preferite e Jean Pierre Montagny fu un valido incisore (Sant'Etienne 1789 - Belleville 1862), fu autore di altrettante belle medaglie, di questa serie dell'arco di trionfo ci sono anche altre tipologie tra cui quelle con i busti affrontati di Napoleone I e Luigi Filippo (il primo fondatore della costruzione). La punzonatura nel taglio da te evidenziata in foto indica che la medaglia è autentica perchè battuta da conio originale ma non è coeva all'anno della prima coniazione, il simbolo riproducente l'indice seguito dal tipo di metallo è un contrassegno francese utilizzato in Francia dal 1845 al 1860. Considerando che Luigi Filippo regnò fino al 1850 possiamo datare la tua medaglia tra il 1845 e il 1850. Il suo valore di mercato si aggira intorno agli 80-100 euro.1 punto
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da starci molto alla larga...il reato di furto è ormai prescritto, e ben lo sapeva il soggetto che le trafugò nel 1944 e poi le rivendette esattamente trent'anni dopo (ne parlò CN). Ma questo non toglie che le banconote in questione sono di esclusiva proprietà dello Stato e se si richiede un provvedimento di sequestro la A.G. del posto in cui viene venduta potrebbe senz'altro rilasciarlo (oppure la polizia giudiziaria le sequestra di iniziativa salvo poi avere l'eventuale convalida). Questo modo di fare (furti, trafugamenti, ecc. appartiene all'Italia ante 2000, quando dai nostri stabilimenti monetari si faceva uscire di tutto per la gioia del mercato e con le autorità completamente inerti. Poi è arrivata l'indagine su questo malcostume che non dico ha annullato il problema ma lo ha senz'altro riportato nei binari della tolleranza zero,. come è giusto che sia. Per il passato dunque il leone sembra dormire, ma nulla toglie che qualcuno si svegli e rivendichi la proprietà. Inoltre, ci sono molti falsi in giro...altro che FDS.1 punto
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Salute quest'oggi dall'Antica Nanizia sono avari in giudizi sulla conservazione :D Io alla conservazione della moneta darei uno spl+,nonostante la pessima scansione,e secondo me la moneta ha anche un qualcosina di patina I rilievi ci sono al 95%,i segnetti nei campi ,ad occhio nudo non si vedono nemmeno,sempre che facciano parte della moneta anzicchè dovuti dalla polvere sullo scanner. Tuttavia noto un piccolo graffio(anche se impercettibile) al rovescio,ad ore 7,sotto lo stemma. --Salutoni -odjob1 punto
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A volte le scansioni se fatte male falsano le reali tonalità del metallo, per questa piastra direi bb/spl, ma se dal vivo il colore del metallo dovesse apparire di particolare freschezza allora azzarderei anche un q.spl.1 punto
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10 euro al volo io le pagherei anche 20 hai commodo antonino pio sotto severo alessandro e traiano e son tutti dupondii tranne quella di sev alexandro che potrebbe essere anche un sesterzio dipendentemente dal peso1 punto
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se puoi avere la garanzia di legittima provenienza... ! ? ... quella cifra è veramente irrisoria !1 punto
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Esattamente 7,5 grammi :) Esagerato ... Taglio: 1€ Nazione: Monaco Anno: 2002 Tiratura: 472.500 Condizioni: BB Città: Palermo Note: mancante ... (ora non più )1 punto
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partecipo anche io a questa discussione interessante... cominciamo col dire che le savoiarde vecchie danno la possibilità di recuperare e inserire in collezione delle monete che risultano ancora inedite o rarissime, per la grande quantità di monete coniate ed il lungo periodo che interessa questa monetazione... bellissimo il testone di Piergi.... un plauso se lo merita..... per quanto mi riguarda devo scegliere.... diverse sono le rare, le uniche e le inedite... ma una di quelle che preferisco è sicuramente il Bianco da 4 soldi di Carlo Emanuele I coniato a Chambéry nel 1584 da Michele Grobert moneta che viene indicata nei vari cataloghi ma non ancora rintracciata, tanto che il Cudazzo nel MIR Savoia non la inserisce , nemmeno come zecca di coniazione... oltretutto per la tipologia è anche in una discreta conservazione... pubblicata per la prima volta sul bollettino numismatico n 3 del 2012 del Circolo di Grugliasco iserisco il diritto1 punto
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Confermo! Bravo Fabrizio! Comunque consiglio a collezionista90 di fare quante domande vorrà, siamo disponibili a qualsiasi quesito o dubbio, tra ragazzi è giusto darsi una mano e far girare le idee e i pensieri senza alcuna riserva o gelosia di mestiere, solo così si potrà crescere in sintonia e diventare una grande famiglia. :good:1 punto
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Stefano II Urosio, re di Serbia (Rascia) fra il 1282 e il 1321, è il protagonista di un famoso passo della Divina Commedia. A lui Dante si riferisce come "a quel di Rascia / che male ha visto il conio di Vinegia" (Paradiso XIX, 140-141). Da vedere F. Valerani, La numismatica nella divina commedia, "Rivista Italiana di Numismatica" XXVIII (1915), pp. 193-216.1 punto
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Grazie per questo spaccato storico jagd! Grazie a tanti utenti come te, alla competenza dei curatori e alla supervisione dello staff questa comunità non è solo un forum ma un vero e proprio centro culturale, un bacino inestimabile di conoscenze ;)1 punto
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Con tutto il rispetto per le Tue opinioni, ma come diceva @@francesco77 (che di monete di Napoli "qualcosa" ci capisce) stai valutando questa tipologia in modo errato. Oltretutto, i tondelli del 60 grana, essendo più piccoli del 120, risentono maggiormente dei difetti di conio, specie degli strappi periferici. Ultimo, ma non meno importante, il bordo è praticamente sempre difettato anche per gli incusi sul taglio. Tutto questo non incide sulla conservazione, ma sul valore economico finale della moneta.1 punto
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@@ilcollezionista90 i due graffi in alto nel rovescio son due strappi di conio che influiscono sul prezzo finale più che sulla conservazione ma sono nella norma per queste tipologie così come la schiacciatura nel bordo ad ore 6 del D. Detto ciò forse qualche toccatina al bordo l'ha avuta ma per me lo spl nel complesso ci sta domani ritiro un esemplare che poi posterò su questa sezione :D ti invito a guardarlo se ti piacciono gli strappi.... ;) marco1 punto
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Buonasera a tutti. Quella che posto in questa discussione non è quella più " rara " nella mia collezione ma come Giovanna è quella che mi ha dato e mi da ancora oggi maggiori emozioni. Genova :Dogi biennali seconda fase - Testone della benedizione - II tipo - 15571 punto
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1937 ANELLO DI DOTTORATO UNIVERSITA' CATTOLICA DEL SACRO CUORE MILANO Argento1 punto
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UNIVERSITA' CATTOLICA DEL SACRO CUORE inaugurata ufficialmente il 7 dicembre 1921 a Milano FACOLTA' DI MAGISTERO1 punto
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Per me è sempre un piacere aiutare un amico. Secondo me unendo la tua tabella al grafico che avevi già preparato e poi scrivendo le considerazioni finali se ne potrebbe tirar fuori anche un articoletto da postare nell'apposita sezione. Tu continua con la raccolta dati, poi ne parliamo. Un bravo a Fabione per la sua pazienza e per l'ottima idea avuta. Ciao, Giò1 punto
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13) Populonia Piombo cm 3,6 (H) x 7 (diam. base) – peso g. 894,70 Forma troncoconica, con base leggermente incavata. Proviene dal quartiere industriale di Populonia (Poggio della Porcareccia), raccolto negli scavi del 2005/2006 in uno strato ben datato alla fine del IV – inizi III sec. a.C. IL SISTEMA PONDERALE Il primo passo è ovviamente quello di cercare se esiste una relazione semplice tra i diversi pesi metallici sopra descritti. Intanto c’è da prendere in considerazione i pesi n. 2 e 3 per la loro provenienza da un contesto unitario (Chianciano), senza dimenticare che il pezzo più leggero risulta anche più usurato dell’altro, con perdita di metallo. Si vede chiaramente che il peso n. 3 è a peso pieno e la sua esatta metà (578,63 : 2 = 289,31) porta a un peso leggermente superiore (di ca. 20 g), ma forse corrispondente al peso n. 2 nella sua integrità. Questo valore può essere ulteriormente ritoccato a g. 287 ca. per uguagliarlo al peso n. 9 e per collegarlo col peso n. 4 nel rapporto 2:1 e col peso n. 10 nel rapporto di 1:10. Si giustificherebbe allora la sequenza: Peso n. 7: g. 11,465…….….……1/25 Peso n. 10: g. 28,92……….…….1/10 Peso n. 4: g. 143,9……...….....…1/2 Peso n. 2: (g. 287 ca.)……….…..1 Peso n. 9 B: (g. 287 ca.)….……..1 Peso n. 3: g. 578,62……...………2 Peso n. 5: g. 716,28…………..….2,5 Si può constatare come il valore di una libbra etrusca leggera di ca. g. 287, più esattamente di g. 286,5, corrisponda alla mezza mina del talento babilonese d’argento. Questo sistema, detto anche persiano (dal Sambon) o microasiatico (dalla Breglia) si diffuse già nella prima età del Ferro nell’isola di Cipro e lì in Occidente mediante migrazioni levantine e fenicie e fu alla base dello statere d’argento di g. 11,46 (pari a 1/25 della mezza mina della serie leggera di g. 286,5). Il mezzo statere naturalmente pesava g. 11,46 : 2 = 5,73. Esiste poi un’altra serie di pesi fra loro in correlazione, che fanno intravvedere una diversa libbra, che può essere definita libbra etrusca pesante di g. 358,125 (1,25 volte più pesante della precedente). Infatti abbiamo un’altra sequenza: Peso n. 1: g. 358…………….………1 Peso n. 5: g. 716…………………….2 Questa particolare libbra si ritroverà nella vicina Populonia nel corso del V secolo a.C., come meglio vedremo in seguito. In realtà la situazione ponderale nel mondo etrusco è assai più complicata, se vogliamo prendere in considerazione anche i pesi in pietra, molto più comuni e rinvenuti soprattutto nell’Etruria padana (oltre 60 esemplari nella sola Marzabotto, ai quali vanno aggiunti quasi una ventina di pezzi trovati in altri siti padani), talvolta anche con incisi dei segni di valore (talora pure diversi nei due lati del peso). Sfruttando i dati già raccolti dal Cattani, il Maggiani ne ha integrati altri (cumulando anche i pesi in metallo) e finora (nel 2009) ha individuato almeno 11 sistemi o standard ponderali (da I a XI), che possono essere riassunti nella seguente sua tabella: Ovviamente qui il discorso è assai complesso e variegato e, come già accennato, esistono pesi in pietra che recano due distinti numerali, come il seguente, che proviene da Marzabotto, del peso di g. 1432 e che reca su un lato il segno IIII (tre aste verticali più una quarta orizzontale) e sull’altro il segno X. Esso risale al V sec. a.C. Se X indica che il peso veniva diviso per 10, si avrebbe 1432:10 = 143,2 g. Se IIII era per dividere il peso per 4, il risultato darebbe 1432:4 = 358 g. E’ interessante osservare che il primo risultato porta allo standard III della summenzionata tabella, mentre il secondo risultato porta allo standard VII (e già visto in precedenza definito come “libbra etrusca pesante”). La grande varietà di sistemi ponderali a Marzabotto, che può essere meglio desunta negli studi pubblicati del Maggiani, è probabilmente legata alla natura di questa città “carovaniera”, centro di vivaci scambi commerciali sia verso l’Etruria vera e propria sia verso la Padania e varie aree dell’Italia orientale e adriatica, ognuna con una propria specificità. E’ possibile che tra il sistema etrusco, di base decimale, e quello italico-orientale, di base duodecimale, si fossero create delle correlazioni, come quelle individuate dal Maggiani nel 2009: Solo nel III secolo a.C. si affermerà definitivamente in Italia il sistema della libbra romana originariamente di g. 327,45. (Continua)1 punto
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