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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/10/13 in tutte le aree
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Non è una moneta che vale, è fatta di metallo povero, non è nemmeno bella. Però questa moneta ha una storia da raccontare. E' una storia fatta di sacrifici, di sofferenze e di morte. Ed è una storia che non è nemmeno tanto antica, anzi molti della mia età l'hanno ascoltata dai nostri padri, molti ancora in vita. Nel mese di dicembre appena passato, ho acquistato questo gettone monetale in uso nel campo di sterminio di Zwickau al confine tra Germania e Cecoslovacchia. In questo lager ci sono stati moltissimi italiani, alcuni di essi si salvarono grazie all'avanzata americana del 45. Questo gettone monetale fu portato da un signore di Salerno insieme ad altre piccole povere cose. Ho voluto mostrarvelo e spero che soprattutto i giovani possano trarne utile insegnamento.6 punti
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Buona serata ritirato dalla cassetta della posta questa sera....dopo una prima sfogliata, non posso che rimarcare quanto ci sia del forum "LaMoneta.it". E' indubbio che i "piccoli" (si fa per dire) forumisti, crescono. Sempre più spesso i contributi che abbiamo letto nelle discussioni, si "aprono" alla divulgazione su carta; arrivano così anche agli appassionati che non sono parte di questo forum e questa è una bella notizia. :clapping: La passione per la numismatica porta tanti (ed io tra questi) a desiderare che le proprie emozioni raggiungano altre persone con le quali condividerle ed è bello vedere che tanti articoli non si fermano dove sono stati concepiti, non restano in un personale pc, relegati agli occhi di pochi intimi, ma si offrono al "mondo" degli appassionati, sia tramite queste pagine,sia tramite la carta stampata ed è oltremodo positivo, a mio parere, vedere che non c'è antagonismo tra i vari "canali". Sia un modo, sia l'altro si completano e non si duplicano; questo è segno di maturità e voglia di comunicare, senza imporre logiche protezionistiche. Non c'è l'orticello di casa propria da coltivare. Ne sono lieto e adesso vado a leggermelo ;) saluti luciano3 punti
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Salve a tutt*, mi unisco al coro delle congratulazioni e al plauso per i nostri tre autori, senza la spinta propulsiva e la voglia di concretizzare dei quali non ci sarebbero né questo articolo, né i successivi. Hanno dovuto infatti mediare tra quanto sapevano e volevano condividere, quanto emergeva via via da questa discussione - e quindi le possibili esigenze conoscitive degli utenti - oltre i miei eventuali suggerimenti e noiose osservazioni (e per le puntate successive anche i miei ritardi... :unsure: !). Per ciò adolfos...non esagerare :). Il merito è proprio tutto loro e..., come detto da chi mi ha preceduto, vostro :clapping: . Mi pare doveroso infatti ringraziare chi ha postato, dando spunti e/o offrendo materiali per la crescita dello studio dei denari di Lucca, e ricordare in modo particolare coloro che hanno accettato di far pubblicare anche a stampa le fotografie ed i dati delle proprie monete. Spero anche che al di là dei dettagli e di qualche refuso (ce ne rimane sempre qualcuno in agguato), sia apprezzato il taglio che alla fine si è deciso di dare alle varie parti ed in generale a tutto il contributo costituito dalle varie puntate, un poco diverso forse dall'usuale per la sede (si vedano le tabelle, le note, la ricca bibliografia, le cartine dei ritrovamenti con indicazioni quantitative - ed ancora più ampie nelle prossime puntate - e quant'altro) eppure accolto con generosità da Ganganelli sulla rivista. Se in questa prima parte si è cercato di sintetizzare, divulgare ed aggiornare con eventuali dati inediti quanto già sapientemente studiato da Matzke e da Saccocci per il periodo ottoniano, oltre che da altri autori nostrani, come giustamente ricordato da @@adolfos, vedrete nelle prossime parti quante piccole e grandi novità, anche nate da questa discussione, sono contenute. Per la terza parte poi verranno fatte alcune anticipazioni, che saranno oggetto anche di un mio più ampio contributo in una sede prettamente "scientifica". Comunque molte di queste cose, e soprattutto lo spirito dell'iniziativa ed i vari ringraziamenti a questa che ne è stata la culla (forum & thread), mi paiono bene presentati dai nostri tre "signori dei denari" nell'introduzione all'articolo stesso. Per ciò chiudo augurando a tutti una buona lettura e ricordando in ogni caso che la discussione sui denari di Lucca e sulla loro storia non è affatto terminata: nessuno vuol commentare gli ultimi denari postati, ad esempio quelli del buon scacchi ;)? Un caro saluto a tutt* MB3 punti
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Concordo con la tua valutazione. La moneta è bella ma per essere un FDC pieno gli manca qualcosa. Anche il perito non l'ha chiusa FDC. La moneta era chiusa qFDC/FDC. Credo che questo giudizio sia condivisibile, almeno io sono d'accordo con questa valutazione :) Ho visto che qualcuno ha scritto FDC ECZ, be questa secondo me non lo è. Non basta che la moneta sia priva di difetti e senza usura per essere ECZ :) Un caro amico tempo fa mi disse di comprare le monete in base al rapporto qualità prezzo e non solo in base alla moneta, be' in questo caso il rapporto qualità prezzo era ottimo e allora l'ho presa :) Poi si fa sempre tempo a migliorare la conservazione e a prendere un esemplare più bello che faccia sfigurare questo! Simone3 punti
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In una discussione in piazzetta, chiacchierando di stipi, favisse e depositi votivi di fondazione, é uscito il tema del deposito rinvenuto nelle fondazioni delle mura repubblicane di Rimini nel corso degli scavi del 1987. Tale deposito, traccia giunta fino a noi di un rito sacrificale propiziatorio offerto agli dei all'atto della costruzione delle mura, era costituito da tre monete (due bronzetti coniati della serie Ariminum ed una semuncia della serie di aes grave con la testa di gallo) e lo scheletro di un piccolo cane, probabilmente un volpino. Le monete: ..ed il volpino... :( Per quanto riguarda la giacitura, riporto degli stralci dell'articolo di J. Ortalli apparso sul n. XXVII di Etudes Celtiques (1990): "Nonostante la profonda spoliazione subita dalle strutture antiche, l'esplorazione stratigrafica dei depositi situati all'esterno di tale nuovo rinvenimento ha apportato significative conferme sulla conformazione e la cronologia ad età coloniale delle mura, evidenziando, dal basso: lo strato precedente all'edificazione, tagliato dalla fossa di fondazione, che conteneva materiali frequentemente riscontrati anche in altri contesti di fine IV-inizi III secolo; il riempimento della fossa di fondazione sovrastato da un cumulo alto fino a 70 cm formato da strati semisterili di argilla di riporto e di scarti di lavorazione di arenaria, evidentemente interpretabile come rincalzo della parte bassa delle fondazioni costituito al momento stesso della costruzione utilizzando anche residui di cantiere; svariati depositi corrispondenti alle prime fasi d'uso delle mura, contenenti ceramiche a vernice nera ed altri materiali, con una precisa e consequenziale progressione cronologica dal III al I secolo avanti Cristo." Il deposito si trovava "all'interno del già ricordato rincalzo di fondazione, sigillato tra gli strati argilloso-arenacei di cantiere, esattamente all'angolo tra la linea esterna delle mura e la torre". Le caratteristiche del deposito, legato ad un evento ben preciso, la costruzione delle mura della colonia romana, tenderebbe a testimoniare una circolazione contemporanea dei bronzi coniati Ariminum e dell'aes grave con la testa di gallo al dritto (quanto meno dei nominali più piccoli, come la semuncia). Il fatto che una moneta fusa della serie col gallo sia stata utilizzata in tale occasione tenderebbe inoltre a confermare le ipotesi che la vedono attribuita alla colonia romana di Rimini piuttosto che a genti celtiche quali i Senoni. Di seguito in sintesi alcune delle differenti posizioni interpretative, in termini di datazione ed attribuzione: Cesano, Panvini Rosati: Emissione precoloniale ad opera dei Galli Senoni dopo la battaglia del Sentino (295) e prima della disfatta del 283. Zuffa, Parise, Mansuelli, Hackens: Emissione romana in seguito alla deduzione della colonia (268). Balbi de Caro: Emissioni di popolazioni indigene di stirpe italica (umbri) dopo la battaglia di Sentino (295) e prima della deduzione della colonia (268). Cocchi Ercolani: Emissione romana locale prima della deduzione della colonia (295-268). Quanto all'Ortalli giudica che il ritrovamento di Rimini tenda a confermare l'ipotesi della Cocchi Ercolani. Dichiaro aperta la bagarre.. :D2 punti
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Buonasera a tutti ! Posto la mia seconda medaglia in ordine di acquisto, una Medaille de Confiance Monneron da 5 Sols del 1792, del Giuramento, III tipo. Mi ha affascinato moltissimo la storia di queste medaglie - monete, definite di necessità per via delle vicissitudini monetarie della Francia Rivoluzionaria. Una storia strepitosa, per me vi assicuro un'emozione fortissima tenere in mano questo pezzo dal conio meraviglioso. Questo godimento mette per quanto mi riguarda in secondo piano il fatto che il pezzo (pur avuto a prezzo irrisorio) ha qualche consumo e diversi colpi ai bordi. Ma non dimentichiamoci che questi pezzi circolavano eccome, e tintinnavano nelle tasche dei francesi di 220 anni fa ! Lo considero un acquisto davvero ben fatto e molto soddisfacente, benvenuta medaille di confiance! Appena arrivata l'ho regalata a mia moglie, che ha apprezzato molto il dono che riguarda un periodo storico che ha molto a cuore. Poi mi ha chiesto di conservargliela, e questo è cosa molto buona :-) Dritto: VIVRE LIBRES OU MOURIR - 14 Julliet, 1790 - PACTE FEDERATIF - DUPRE' F. (e sotto all'incisore si legge "PRIV") Verso: MONNERON FRERES NEGOCIANS A PARIS - 1792 MEDAILLE DE CONFIANCE DE CINQ-SOLS REMBOURSABLE EN ASSIGNATS DE 50 L. ET AU DESSUS - L'AN IV. DE LA LIBERTE' Contorno: DEPARTEMENS DE PARIS RHONE ET LOIRE DU GARD (con lettere un pochino scombinate, qualche carattere doppio e una & fuori asse) Materiale: Bronzo Diametro: 39 mm. Peso: 27,70 grammi Incisore: Duprè F. Ci sarebbe da scrivere per giorni su questi pezzi così carichi di storia, coniati a Birmingham con macchine azionate a vapore.... meraviglioso Grazie a chi vorrà commentare !2 punti
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In ogni caso, i certificati non sono la panacea universale e questo lo sappiamo tutti, ma sono almeno qualcosa di tangibile e leggibile..per la serie "carta canta"..che poi vadano a gravare sul costo delle monete mi pare inevitabile, ma se questo significa tagliare le gambe ai vari stadi di traffichini illegali,pazienza se poi le monete costeranno di più... Altrettanto fisiologico che poi qualche disonesto si inventerà i certificati fasulli, ma del resto esistono i soldi fasulli,i certificati medici, i gioielli e un pò tutto quello che ha una valenza economica,quindi sperare che i certificati ne siano esenti vuol dire vivere fuori dal mondo ( tutto il mondo, GB inclusa). Resta il fatto che avere qualcosa che non siano solo perole ma un foglio scritto e firmato e magari anche regsitrato, significa rendere più difficile la vita a chi usa disinvoltamente il patrimonio pubblico per farsi un reddito in maniera non consona alle leggi... Complicherà la vita ai collezionisti? si, sicuramente, ma li renderà anche un pò più tranquilli e difendibili nei confronti di imbrogli vari e richieste non proprio ortodosse.. Farà aumentare i costi e restringerà il campo dei possibili maneggiatori di monete altri oggetti storici o potenzialmente storici? si, speriamo che lo faccia in modo molto energico..sarebebora che "l'ora del dilettante" finisse.. Perderemo per strada dei collezionisti?..può darsi..secondo me perderemo soprattutto gli investitori e gli speculatori...i "Collezionisti" sono duri da demotivare...mentre i collezionisti lo sono molto di più ma non se ne sentirà tanto la mancanza... Quindi direi che più scartoffie e registrazioni "ufficiali"accompagneranno le monete e meno facile sarà distribuirle a proprio piacere in maniera occulta...2 punti
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... che la ricostruzione della Basilica del Santo Sepolcro da parte dei crociati (che mi risulta terminata nel 1149 come il disegno allegato …e quindi 10 anni prima si era nel pieno dei lavori) potrebbe essere stata fonte di ispirazione, o un "immagine-simbolo" da commemorare. Ricordo che dietro all’altare maggiore c’era una lapide con iscrizione in oro "Praepotens Genuensium Praesidium" a ricordo dei genovesi (che ora non c’è più). Devo però dire che mi piace di più l'idea che i due archi vogliano simboleggiare il luogo dove si radunava l'assemblea dei consoli ... (come nella foto allegata che rappresenta il podestà milanese Jacopo Manerio eletto nel 1195 ...notare i "capitelli"...), ma perché escludere che fosse un “simbolo” multiplo? In quel XI-XII secolo i genovesi costruirono la prima “lanterna”, un’infinità di torri (Embriaci, De Negri, Sauli, Spinola, Maruffi e quelle di Porta Soprana), contemporaneamente si costruiva nelle colonie e nei fondaci acquisiti nell’Oriente latino e in Terrasanta … ...ma mi accorgo che mi allontano sempre di più dalla numismatica e, forse, bisognerebbe ragionare di più sulle monete ...sorry2 punti
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Autorità emittente Stato Pontificio Pio VI Nome della moneta mezzo baiocco anno di coniazione 1797 città San Severino materiale rame2 punti
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Sono ancora in tempo per postare l'ultima? :) ...dopo 3 grossi moduli, posto una monetina di piccole dimensioni, a cui sono particolarmente legato, perché nel complesso, è davvero affascinante... E' un mezzo reale di Ferdinando VII datato 1815 con una patina favolosa e fondi brillanti, un vero e proprio gioiello :) Messico Ferdinando VII (1808- 1833) 1/2 Reale 1815 M°J.J. - Argento .9030 - diametro 15,00 mm - peso 1,6900 g. D/ FERDIN • VII • DEI • GRATIA • 1815 • "Ferdinando VII per grazia di Dio, 1815" Effige di Ferdinando VII con corona d'alloro di profilo rivolto a destra. R/ • HISPAN[iARUM] • ET IND[iARUM] • R[EX]• M° • J • J • "Re delle Spagne e delle Indie" - "segno di zecca messicano" - "sigle del saggiatore" Stemma spagnolo coronato tra colonne d'Ercole con il motto PLVS VLTRA.2 punti
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Ma che pecionata?! :blink: Hanno preso un biglietto vecchio e gli hanno photoshoppato sopra le novità?2 punti
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Pietromoney vuoi comprare anche la pagina di un quotidiano così che tutti sappiano ? MA che vuol dire ? Allora io nel 2002 ho trovato anzi un amico mi disse che ha rinvenuto un 2€ di San Marino 2002 . E' utile secondo te ? Questo file serve anche per capire cosa circola adesso e dove .. Se poi vuoi aumentare il numero di ritrovamenti li inseriamo al 2011..2 punti
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Io propenderei per un bel falso d'epoca, provenienza balcanica, fine Duecento primi Trecento. In quest'epoca un po' tutte le città italiane si accorgono che le buone imitazioni di qualche anno prima sono fraudolentemente peggiorate e bandiscono queste monete dalla circolazione. Prima di GRADONICO di solito c'è una sigla incomprensibile TRA / XRA e varianti. Il verderame tradisce lo scarso contenuto d'argento della moneta, che autentica doveva contenere il massimo titolo d'argento ottenibile all'epoca. Se non vedo male, direi che c'è anche il buchetto provocato dal punteruolo o dal chiodo che usavano i cambiavalute per "annullare" le monete false (da cui l'espressione "non valere un soldo bucato") Complessivamente un "documento" proprio simpatico, con una bella storia da raccontare.2 punti
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Ho notato da un pò di tempo un crescente interesse per quella splendida moneta che è il Morgan Dollar, con il moltiplicarsi di discussioni al riguardo. Discussioni che però, in genere, si limitano a chiedere un parere su stato di conservazione, autenticità e valore economico, tralasciando (forse perchè tutti già la conoscono :rolleyes:) la storia di questa moneta. Per i pochi che non ne fossero a conoscenza, vorrei provare, almeno a grandi linee, a raccontarla qui. Nel 1876 il direttore della zecca statunitense, Henry Richard Linderman, aveva proposto al Congresso l'emissione di una nuova moneta in argento da 1 dollaro, che sostituisse la tipologia Liberty Seated coniata fino al 1873. L'anno seguente, essendo ormai quasi certo che la nuova moneta sarebbe stata prodotta, gli incisori della zecca, William Barber (incisore-capo), il suo assistente, George Thomas Morgan e l'indipendente Antony Paquet iniziano a studiare i modelli per il nuovo conio. Il 28 febbraio 1878 la promulgazione del Bland-Allison Act autorizza il Dipartimento del Tesoro ad acquistare dai produttori (i cosiddetti "Silver Barons") dai 2 ai 4 milioni di dollari in lingotti d'argento, ogni mese, da trasformare in sonanti monete, il cui peso è fissato in 26,73 grammi, al 90% di argento e 10% di rame. C'è grande attesa per l'uscita del nuovo dollaro, che il Cincinnati Commercial così sintetizza: "Non vogliamo un dollaro d'argento coniato per Wall Street, ma un dollaro d'argento coniato per la gente, un dollaro per la Valle del Mississippi, con su un'aquila la cui ala destra planerà su Washington e la sinistra spazzerà la polvere lungo le strade di San Francisco, mentre la coda si estenderà fino alla Baia di Hudson." Il 21 febbraio 1878 Linderman scrive al sovrintendente della zecca di Philadelphia (la principale degli Stati Uniti) di aver ricevuto i modelli del nuovo dollaro proposti da William Barber e George Morgan, e di aver scelto quello con i rilievi più bassi, più facile da coniare. E' il modello di Morgan! :) petronius B)1 punto
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salve E' stata rinvenuta, vicino Gloucester, una moneta "unica" del Regno di Guglielmo il Conquistatore, risalente al 1077-1080. The hammered silver coin was found by metal detectorist Maureen Jones just north of the city in November. Experts from the Portable Antiquities Scheme said the find "filled in the hole" in the dates the Gloucester mint was known to have been operating. The coin, which dates from 1077-1080, features the name of the moneyer Silacwine and where it was minted. The Portable Antiquities Scheme said that until the coin was discovered, there were no known examples of William I coins minted in Gloucester between 1077-1080. "The discovery of this coin therefore proves that the mint was in operation throughout the whole reign of William I," it said. Ms Jones, who found the coin, is a member of Taynton Metal Detecting Club. "I went out with two other ladies to an open field and that's where I found it," she said. "I know it's a silver hammered coin but I didn't recognise the king. "It's quite amazing." Kurt Adams, finds liaison officer for the Portable Antiquities Scheme, said the penny coin would have been "quite valuable" at the time that it is thought to been lost by its owner more than 900 years ago. It is due to be returned to Ms Jones shortly.1 punto
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per la gioia di savoiardo e mia et voilà una moneta cedutami a Verona di maggio da Eracle 62 che ringrazio bella moneta del beato Amedeo 5 soldi1 punto
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Buonasera a tutti. Quella che posto in questa discussione non è quella più " rara " nella mia collezione ma come Giovanna è quella che mi ha dato e mi da ancora oggi maggiori emozioni. Genova :Dogi biennali seconda fase - Testone della benedizione - II tipo - 15571 punto
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C'é un libretto che si intitola "numismatica dantesca"... Comunque riassumo brevemente... Non si tratta di paesi lontani, é il castello di Romena... Il signore del posto (probabilmente) ordinó ad un falsario dei fiorini d'oro e lui eseguí... Ovviamente successe un putiferio diplomatico... Per poco non bruciarono vivo questo signorotto... Bruciarono comunque lo spenditore che trovarono con le monete (poverino, forse era quello che c'entrava meno :) ) Adesso faccio le citazioni per benino... Cerco il testo e copio nel prossimo post ;) . Comunque non é questa l'unica storia documentata. I falsari non erano una categoria che poteva vivere alla luce del sole... Chi decideva di fare moneta falsa rischiava la morte ogni giorno e spesso erano morti atroci... C'era comunque chi rischiava mosso dalla fame o dalla passione per l'illegalitá. Addirittura troviamo giá sotto Barbarossa le prime leggi contro l'imitazione (in questo caso non falsificazione ma imitazione) ... Ricordo che giá in quel caso le pene erano parecchio severe. Come mai si é cosí attenti alla falsificazione? Soprattutto quando si tratta di falsi o imitazioni che mantengono anche l'intrinseco adeguato la situazione pare strana. Ricordiamo che nel Medioevo la moneta era la forma di pubblicitá piú grande; l'effige posta su di essa rappresentava prima l'autoritá temporale e, successivamente anche il sacro (ricordo le immagini dei santi che appaiono nel XIII sec.). In modo particolare Firenze aveva il suo giglio e nel periodo delle repubbliche, la moneta era uno dei simboli a cui il popolo era maggiormente attaccato... Copiare il giglio su una moneta falsa era un atto di non rispetto e disonore molto alto... peggio di chi calpesta la bandiera di una nazione oggi... Significava lucrare sull'immagine di una cittá a scapito dei concittadini (in un tempo, poi, in cui lucrare era ritenuto immorale e peccato mortale anche se non era a scapito di nessuno e non si falsificava niente)1 punto
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DE GREGE EPICURI Anzitutto, bentornato. Poi: queste monete sono certamente un po' "strane", cioe' incise piuttosto grezzamente e con qualche tratto barbarico; ma questo e' comune nelle zecche d'Asia da Valeriano in poi, e soprattutto da Claudio il Gotico. Dal poco che trovo sul Sear, per Aureliano si e' coniato, oltre che ad Alessandria d'Egitto: in Pamphylia (a Perga, Side e Sillyum) e in Pisidia (a Cremna appunto, ed a Selge). Cremna era una colonia, quindi con presenza di veterani e con uso del latino: infatti sulla tua prima moneta si legge al diritto: IMP CS L DOM AURELIANO (= imperatori caesari Lucio Domitio Aureliano). E al rovescio: APOLLINI COL CREMNE, traducibile: "La colonia Cremne dedica ad Apollo", e infatti la figura nuda che va verso dx è Apollo Propyleo. A Selge venne coniata una interessante moneta a contenuto botanico, con la pianta di Styrax che produceva una gomma di grande valore (Sear 4749). Il valore numismatico di queste monete mi pare discreto; il Sear le dava (la tua prima, e quella di Selge) a 40 e 45 sterline nel 1981. Sulle equivalenze metrologiche con gli antoniniani non ho letto nulla, e non e' detto che si trovi qualcosa...1 punto
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Cari lamonetiani vi presento questa monetina piuttosto rara ma che ha punti di corrosione,sopratutto al R/. E' un peccato perchè la conservazione è ancora buona mBB (meglio di BB) se non ci fosse questa corrosione.Il contorno è rigato con una zigrinatura quasi intatta,difficile da trovare in questa monetazione. C'è un modo per fermarla o eliminarla? Grazie Fabio1 punto
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In effetti vedendo la torta di Fabione, viene da dire, alla fine i classicisti ci sono !1 punto
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..il livello di conservazione che taratchiara ha stabilito per la sua collezione, da quello che ho potuto osservare, è oltre la media....è ovvio che le monete si possono sempre migliorare, perchè prima o poi uscirà da qualche cassetto, l'esemplare eccezionale! questo littore è una ottima moneta, ha un rapporto qualità prezzo che difficilmente riuscirà a trovare nuovamente...crisi o non crisi, chi ha delle belle monete non le svende! ...le osservazioni che fa il monetaio sono tutte giuste....la sua valutazione è estremamente veritiera ed accurata, il prezzo che ha indicato è in linea con quello che simone ha pagato...idem quello che ha indicato RR...forse riccardo è stato più vicino al quello che il mercato chiede...trovare un littore '28 in questa qualità a 600 euro...non è proprio cosa di tutti i giorni.... il mio esemplare è stato giudicato quasi eccezionale dal dottor montenegro....ma il prezzo che io ho pagato è decisamente molto, ma molto più alto di quello che ha pagato simone! renato1 punto
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Io invece ho molto apprezzato la tua partecipazione, questo è lo spirito giusto, complimenti veramente ! Mario1 punto
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ciao rimidi......!! :) .....trovarne una come quella,ne un dolce il giorno di l'epifania.......un sogno per me....!!! :) complimenti,bellissima moneta..... :clapping: di sicuro,non li avresti dato allora neanche una parte di quel dolce...... :lol: .........tanti saluti...!! ;)1 punto
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Particolare lo stile del leone....Così magro e così stilizzato non sembra neanche tanto un leone (mi sembra anche di intravedere un becco d'anatra).. Nella tua dracma però Apollonia, è molto più evidente. La cosa che mi ha più colpito è proprio la differenza tra la mia dracma (la Price 1842 C, che tra l'altro il Price nella sua immagine riporta identica alla mia), coniata sotto Lisimaco ma a nome di Alessandro e quindi di Alessandro, e quelle, sempre di Lisimaco a suo proprio nome: lo stile del leone differisce completamente, sembra quasi una mano diversa dell'artista, o,meglio, voler indicare la fine di un determinato periodo storico (quello di Alessandro) e l'inizio di un altro magari nelle intenzioni iniziali di Lisimaco, ancora più florido e stabile.1 punto
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Stipi, favisse ed offerte di fondazione non sono esattamente la stessa cosa. Mentre per stipi e favisse vengono generalmente intesi degli accumuli (in giacitura primaria o secondaria) legati a luoghi di culto, i depositi di fondazione sono piuttosto specifici, sotto diversi punti di vista. Innanzitutto non sono necessariamente connessi con luoghi di culto o aree sacre, ma possono essere relativi ad edifici civili e militari. In secondo luogo, cio' che é piu' interessante da un punto di vista numismatico, contrariamente a stipi e favisse non sono caratterizzati da un proptrarsi nel tempo delle offerte, ma al contrario testimoniano un singolo atto rituale legato, appunto, alla fondazione di un edificio, con tutto cio' che ne consegue in termini di testimonianza cronologica. Il citato passo di Tacito mi sembra che si riferisca per l'appunto ad un deposito di fondazione. Certo é che, se spesso nel deposito ritale venivano poste monete, non sempre queste erano di metallo prezioso. Porto ad esempio il deposito rituale rinvenuto nelle fondamenta delle mura di Rimini nel 1987: in quel caso furono sacrificate una semiuncia fusa (testa di gallo), due bronzetti Ariminum (coniati) e un malcapitato cane volpino... Il fatto che si tratti di un deposito di fondazione e non di una stipe ci permette di affermare che, con ogni probabilità, le tre monetine, fuse e coniate, circolassero nel medesimo tempo. Oltre, chiaramente, al cane volpino.1 punto
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secondo me la moneta venne ufficialmente coniata in 11.500.000 esemplari, ma probabilmente solo una parte di questi entrò in circolazione. Molte rimasero in zecca e nelle varie tesorerie provinciali. Poi gli eventi precipitarono e oltre ad andare perdute le altre alla fine della guerra vennero vendute come metallo. L'epopea imperiale italiana era finita. Non credo che ne siano rimaste molte nelle case degli italiani, almeno con questo millesimo.1 punto
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Buon pomeriggio Credo che anche la mia ultima medaglia acquistata alla MPO Auction 36 olandese del 14 novembre 2012, non certo di carattere religioso come la precedente di Pavia, possa essere presentata in questa galleria. D/ Uomo nudo barbuto che regge sulle spalle un globo avvolto lungo l’equatore da una fascia decorata con i segni zodiacali; ai lati dell’uomo cadono dal cielo lingue di fuoco. In circolo la scritta “WER . FEST. WILL : FEST . VND . VNVERRÜCKT . DASSELBE.” Sotto il piede sinistro la firma dell’incisore Karl Goetz (1875-1950). R/ Uomo nudo di profilo a d. in lotta con un toro; l’uomo afferra per le corna l’animale che piega la testa. Sotto il testo “DER . SPRENGT . VOM . FESTEN . HIMMEL . DAS . GEWӦLBE . / DEM . MÜSSEN . ALLE . GEISTER / SICH . VERNEIGEN . VND . RVFEN: / KOMM . VND . NIMM-/ DV . NIMMST . DEIN . EIGEN! / ERNST MORITZ ARNDT / ZVM . 2 . AVGVST . 1914 .” chiuso in basso da un ramoscello di alloro sotto la firma dell’autore del testo. La medaglia (bronzo: 161,7 g ; 84 mm) commemora in termini apocalittici la mobilitazione dell’esercito tedesco nella prima guerra mondiale, per la quale ebbe un ruolo determinante l’invasione del Lussemburgo del 2 agosto 1914, la data riportata sul rovescio. Il testo, attribuito al filosofo e nazionalista Ernst Moritz Arndt (1769-1860), al diritto si traduce ‘Colui la cui volontà è ferma: ferma e salda sono la stessa cosa’ e al rovescio ‘Colui che fa esplodere la volta celeste’ e ‘Colui davanti al quale tutti gli spiriti devono inginocchiarsi e gridare: vieni a prendermi, tu stai prendendo il tuo’. apollonia1 punto
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Lo stemma tondo, il leoncino rampante che regge nella zampa alzata una palmetta o fiore, non mi farebbe escludere un Quattrino di Papa Sisto V, infatti anche nel suo araldo è presente un leone barrato. Anche la X che si intravede in alto a sx sul Dir. fa pensare a MAX o qualcosa del genere, cosa che non mi risulta nelle monete di Paolo II ove al Diritto compare quasi sempre PAVLVS PP_SECVNDVS o PAVLVS_PP II e quindi la X non ci dovrebbe essere. A conferma di quanto detto sui quattrini di Sisto V, la X si trova nella parola MA(X) e SI(X)TVS. Difficile indicare la zecca poiché dalla foto/scansione del Rov. non riesco a leggere nulla. Se proprio mi dovessi sbilanciare forse propenderei per Ancona o Fano, ma una foto migliore mi aiuterebbe di certo. Saluti1 punto
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Non è la più bella ma è una delle mie preferite MILANO - GIAN GALEAZZO MARIA SFORZA REGGENZA DI LUDOVICO MARIA SFORZA (1480-1494) GROSSO da 3 soldi D/ IOGZ M SF VI CO DUX MLI SX Stemma sormontato da cimiero R/ L'impresa del morso avvolta da nastro Peso 2 gr1 punto
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Non è un problema postare foto prese dalle Aste, come già ampiamente spiegato, date il tempo ai Moderatori di risolvere il problema, vedrete che tutto si risolverà in fretta. Giò1 punto
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Controllo finito...ti invio l'MP Fabio. Seguirò la discussione fino alla chiusura in modo che, se necessario, ti invierò altre correzioni da effettuare. Ciao e buon lavoro. Giò1 punto
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Però non ho avuto risposta alla mia domanda:perchè non posso venderlo ad un privato o ad un commerciante (che tranquillo che non lo accetta?).......mentre posso tranquillamente conferirlo ad una casa d'aste? Dove voglio arrivare? Semplice...io sono un tombarolo incensurato oppure sono amico di un tombarolo...sono al di sopra di ogni sospetto...quando il tombarolo mi passa un pezzo "buono" (viene da me perchè pago profumatamente), io lo acquisto e poi lo conferisco con la mia bella dichiarazione di legittima provenienza (che per me, in quanto operatore di polizia vale meno delle figurine dei cucciolotti di mio figlio). Non essendo di provenienza fortiva non ci sarà nessun rilievo da parte di chi deve controllare, et voilà che il pezzo viene ripulito. Anche se pizzicano il tombarolo sarà comunque difficile risalire a quella moneta...nel senso che se il tombarolo si è venduto il bronzo di Riace è un conto ma se ha venduto solidi, sesterzi antoniniani in ordine sparso difficilmente si risalirà ai possessori (anche perchè i costi di ricerca sarebbero enormi e il gioco forse non vale la candela). Morale della favola: il privato non può comprare su e bay o tra un privato perchè se viene sottoposto a controllo anche se ha la dichiarazione della controparte, questa vale come la figurina anzidetta. Non me ne vogliano le case d'aste, ma sembra che le vendite da loro effettuate godano dell'immunità....o no?1 punto
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C'è in programma di dividere la sezione Monete estere in due parti, una per le discussioni di approfondimento, come questa, un'altra per le richieste di identificazione, valore, stato di conservazione ecc. Insomma, la stessa cosa che è stata fatta per le monete del Regno. Aspettando che si faccia, le discussioni in evidenza vengono aggiornate ogni tanto togliendo le più vecchie e inserendo le nuove. Se non si facesse così avremmo pagine su pagine di discussioni in evidenza, che sono ormai molte quelle che lo meriterebbero, e quelle normali finirebbero per perdersi. C'è da avere ancora un pò di pazienza, e poi discussioni come questa avranno una sezione tutta loro ;) petronius :)1 punto
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Ciao Domenico. "Dunque, io ho un sesterzio di Nerva, ce l'ho da svariati anni e non proviene da scavo, almeno di recente (non so ad esempio se lo ha scavato qualcuno della mia famiglia o a qualche scavatore l'ha regalato ad un mio familiare). Vado da un numismatico professionista serio che mi dice, no grazie, non posso accettarla perchè non ne conosco la provenienza. Fin qui è giusto? Invece se la conferisco ad una casa d'aste, questa mi fa firmare una liberatoria sul mio legittimo possesso e poi la mette in asta e se venduta la moneta finisce poi a qualche privato e magari tra qualche anno passerà nuovamente in qualche asta con scritto ex asta XXXX." Beh, la stessa dichiarazione liberatoria rilasciata dal possessore della moneta alla Casa d'aste può benissimo essere accettata anche dal commerciante che acquista la moneta. Quello che Tu hai riportato è un comportamento che si verifica non perchè legalmente il commerciante non possa acquistare la moneta con l'autodichiarazione e l'identificazione del cedente ma solo in quanto la situazione che stiamo stigmatizzando è tale per cui egli preferisce evitare le "rogne" di successivi controlli delle autorità, che potrebbe "presumere" (non dimostrare) la provenienza illecita della moneta. Con tutte le conseguenze che conosciamo. D'altronde, se il mio povero nonnino mi avesse lasciato un sesterzio di Nerva (anzichè una carriola arrugginita... :rofl: ) legalmente acquistato negli anni '50 ma di cui egli non avesse conservato nel tempo la documentazione, mi spieghi il motivo per il quale quella moneta dovrebbe oggi considerarsi invendibile o addirittura sequestrabile? Nessuna legge ha mai imposto la conservazione "ad oltranza" dei documenti relativi agli acquisti di monete. Lo stesso "Codice Urbani", che dal 2004 stabilisce l'obbligatorietà del rilascio dell'attestato di autenticità e provenienza, non dice affatto che tale documento costituisce la "prova esclusiva" dell'acquisto. In altre parole, se smarrisco tale attestato, non per questo il mio acquisto diviene irregolare. E' chiaro invece che se chi indaga parte dal presupposto (errato) che l'acquisto è regolare solo se posso provarlo con un documento (che possibilmente sia anche antecedente al 1909), ci spieghiamo agevolmente il motivo per il quale molte monete stanno finendo all'estero o vengono comunque trattate nella clandestinità e anche perchè qualche commerciante preferirà probabilmente ritirare e rivendere la moneta sottobanco piuttosto che fare tutto questo alla luce del sole. Saluti. Michele1 punto
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Colgo l'occasione dell'ottima esposizione di Michele (Bizerba) per esprimere la mia modesta opinione: concordo pienamente con lui, specialmente per quanto riguarda la politica della "sanatoria" (a pagamento), che non sta in piedi neanche in base a presupposti giuridici. Bisogna smettere di colpire solo alla "valle" (il collezionista), che in qualche modo è equiparato al solito stipendiato che non può sfuggire al fisco e viene tartassato fino all'ultimo centesimo. Bisogna creare un giro virtuoso che inizi a "monte", ossia dal momento in cui la moneta inizia il suo cammino sul mercato, come può essere un'asta. Appare evidente che possono essere legittimi i sospetti per una moneta antica, magari rara e importante, che a un certo momento compare in un'asta (di solito straniera). Le eventuali indagini giudiziarie devono essere mirate solo a dimostrare, al di là di ogni ragionevole dubbio, che quella moneta è effettivamente uscita fuori dal sottosuolo italiano e in tempi recenti. Questo è possibile solo se si dispongono di adeguati indizi, come ad esempio foto o intercettazioni raccolte presso tombaroli. Questa è stata anche la storia di famosi reperti come la Venere di Morgantina, che infatti è stata restituita e ritornata "a casa" (se poi è rimirata da una sparuta frazione di turisti rispetto a quando stava negli USA è altro discorso e riguarda l'organizzazione museale italiana). Appare anche evidente che sono da evitare canali, tipo ebay, dove viene talvolta strombazzata la vendita di monete antiche magari con evidente patina da recente scavo e con forti e FONDATI sospetti che chi vende è un tombarolo, che commette comunque un illecito che va incriminato sul piano giudiziario (presupponendo però che si debbano condurre indagini in modo appropriato e discreto, fino alla raccolta di valide prove). Una volta che NON E' PIU' POSSIBILE dimostrare una illecita provenienza, si dovrebbe smettere di tormentare il povero collezionista, il quale dovrebbe avere solo l'unico obbligo che è quello di documentare l'origine della sua moneta. Naturalmente bisogna rendere edotti, con adeguati regolamenti esplicativi, gli investigatori e i magistrati circa i binari sui quali muoversi. Il vero problema riguarda piuttosto tutto un periodo "grigio", con materiali provenienti da vecchie collezioni, tipo anni '50 - '60, dove è praticamente impossibile produrre una fattura o un certificato di lecita provenienza. In ogni caso deve essere lo Stato a dimostrare che non puoi detenere la moneta, NON nella presunzione che comunque quella moneta (come ad esempio siceliota e quindi con area di circolazione molto ristretta e spesso non usciva fuori dell'isola) proveniva per forza dal suolo italiano (e quando esattamente? e con quali modalità fraudolente?), MA appunto perché di dimostrata provenienza furtiva da un sito (se non anche da un museo se si pensa alla ricca collezione dl Cordici che fu rubata anni fa....). Ovviamente questo ragionamento implica una certa limitazione al concetto di "provenienza dal suolo italiano ante 1909" e una maggiore contiguità a concetti liberali in vigore in diversi paesi. Lo Stato deve capire che quando si impostano regole chiare e semplici (ed è nostro dovere contribuire a definirle meglio, attraverso il lavoro della NIA, NIP e SNI) tutto diventa più trasparente e se nessuno ha da temere delle proprie monete, esse diventano fruibili anche per lo studio e si stimola la formazione di importanti collezioni, alcune delle quali possono confluire o per donazione o per acquisto negli stessi musei italiani (come è stato in passato). Fino a una quindicina di anni fa in Russia era vietato detenere una collezione privata di materiali archeologici, incluse monete. Dopo hanno introdotto norme molto liberali (forse anche troppo) e subito si assistette al ritorno in patria di collezioni che stavano all'estero e poi al loro incremento e pure alla nascita di altre collezioni, grazie anche ai vari arricchiti, che comunque non hanno nulla da temere..... Col proibizionismo si alimenta solo un comportamento illecito, e noi abbiamo bisogno solo di semplici e chiare regole. Nient'altro.1 punto
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Stasera si è spiegato come mai il pallone d'oro non l'ha vinto Acerbi...1 punto
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Mah, io dico quello che penso su quello che vedo. E vedo righe parallele sul campo al /D da ore 12 a ore 3 e non mi piacciono. Segnetti diffusi su tutto il campo del /D Segnetti al /R Pallini al contorno e capelli che non mi fanno impazzire per niente. Il metallo che non mi pare poi così fresco, anzi. Poi oh, é una mia personalissima opione e, dalle foto, la chiuderei qFDC. In mano forse é tutt'altra cosa. Simone potrà poi dire se mi sono discostato di molto dalla cifra che gli é costata la moneta. E ciò non toglie che sia un bel pezzo.1 punto
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Complimenti ad alechiuso per questa carrellata di ritrovamenti, soprattutto per le sei monegasche. se domani riesco posto anche io qualcosa.1 punto
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Ultima cosa nel rovescio, Italia in quadrica veloce e briosa, ma che ramoscello ha in mano di datteri ?1 punto
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Per ultima la più bella!! :) Taglio: 50 cent Nazione: San Marino Anno: 2006 Tiratura:193.880 Condizioni: SPL ++ Città: Sanremo1 punto
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Buonasera a tutti,visto che il 2012 per me è stato l'anno dei falsi d'epoca ne posto un'altro,così farà compagnia all'altro che ho postato qualche giorno fa Regno di Napoli Carlo di Borbone 1734-1759 120 grana 1750 Bronzo e/o ottone Napoli Peso:22,50 gr. Diametro:42,08 mm.1 punto
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Grazie Dareius, questo gettone mi da delle sensazioni che vanno dalla commozione allo sdegno, sensazioni molto più forti di qualsiasi moneta o medaglia. Per me è il pezzo migliore di questa carrellata di pur splendidi esemplari e penso proprio che darò a questo gettone il mio voto, d'altronde non dobbiamo votare quello che ci colpisce di più? E' la storia che c'è dietro che rende questo tondello di un'interesse incredibile e lo carica di un significato senza eguali. Scusate se mi sono sbilanciato a favore di qualcuno ma il pezzo di storia che qui è testimoniato lo merita ampiamente. Grazie ancora per l'emozione che provo Maurizio1 punto
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Mi sembra che in questo ormai magnifico catalogo manchino completamente le africane, spesso stupende monete. Come non ricordare quelle di Juba II (con Cleopatra Selene), di Tanit (o Kore) con retro cavallo ed albero, o di Kyrene con l'Apollo ed il silphium, ora inesistente? Le posto in ordine come sopraddetto roth37 Juba II° con la moglie Cleopatra Selene, figlia della grande Cleopatra VII moneta emessa a Caesarea di Mauretania, c.ca 20 a. C. Denario, Ag D/ Juba II; R/ Cleopatra Selene. Moneta estremamente rara.. Tanit (o Core), moneta siculo-punica emessa quasi sicuramente a Cartagine, c.ca 350-240 a:C, moneta bronzea. D/ Testa di Tanit; R/ Cavallo con palma. Moneta comune Magas, moneta emessa a Kyrene (Cirenaica) c.ca 308-270, didracma Ag; D/ Testa di Ammone giovane R/Silphium (oggi scomparso). Estremamente rara.1 punto
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Non è una moneta eccezionale, in nessun modo. E' discretamente comune e nella conservazione in cui si trova, forata e abbondantemente circolata, non è neppure particolarmente appetibile da un punto di vista commerciale. In ogni caso presenta un peso eccezionale di 2,43 grammi (nonostante il foro) a fronte di un peso teorico ufficiale (secondo i capitoli di zecca del 1662, rinnovati nel maggio del 1665) di 2,24 gr. ed un titolo di 916 millesimi. Il surplus di peso e' giustificabile dalla modalità con cui avvenivano le liberate di tali monete su cui ora non mi dilungo ma resta pur sempre un fatto alquanto singolare. In ogni caso non è tanto per questa particolarita' che illustro la seguente moneta ma piuttosto per il fatto che l'8 bolognini di Massa di Lunigiana di Alberico II Cybo Malaspina ha in qualche modo segnato il mio "anno numismatico" ed è per questo che eleggo questa moneta mio miglior acquisto del 2012. Massa di Lunigiana Bellesia 13/A, Cammarano 227, CNI 20 Alberico II Cybo Malaspina 8 bolognini del 1665 con titolo di Duca D/ ALBERIC(VS) S(ACRI) R(OMANI) I(MPERII) ET MASSAE DVX I Alberico Duca Primo di Massa e del Sacro Romano Impero Busto di Alberico II a destra a testa nuda e capelli lisci. Sotto il busto: 8. R/ CVSTODIAT DOMINVS 1665 (Ci) protegga il Signore Stemma Cybo semiovale tra due rami di spino sormontato dal motto LIBERTA in nastro e dall'aquila bicipite spiegata con ambo le teste coronate, il tutto in cartella lineare semiovale coronata. Corona trigigliata ed anelli della corona con una mandorla alternata ad una gemma.1 punto
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Visto che in questa discussione ho finora postato una moneta "fuori tema" (la definisco così, pensando alla collezione che sto cercando di portare avanti), mi piace inserire anche questa, proveniente dal Listino n. 4, lotto n. 764, della Numismatica Picena: - Trento, Vescovo Egnone da Appiano (1250/1273), grosso da 20 denari, detto anche comunemente "Marameo". La moneta è bella anche in foto, ma vi assicuro che in mano è addirittura spettacolare, uno dei più bei grossi della mia, sia pur modesta, collezione. ;) Vi piace?1 punto
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Viste le festività natalizie .... ci vuole una Madonnina :) 5 baiocchi 1797 Ascoli (asta Ranieri 4 lotto 13)1 punto
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Dopo i sacrifici che ho fatto per potermela permettere, questa non mi è dispiaciuta: http://www.acsearch.info/record.html?id=573335 :) La moneta, come vedete, non è perfetta viste le evidenti debolezze di conio. Però è per me assolutamente affascinante e in più presenta un pedigree imponente.1 punto
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Barili di dollari.... $ $ $ $ $ $ :lol: Più belli e meno puzzolenti del petrolio :P petronius B)1 punto
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