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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/05/13 in tutte le aree

  1. Il piu bell' acquisto per me sono momenti passati fra amici in'ell orto di babu.....et po anche questa per 2012.........sempre per amore della monetazione Genovese :pleasantry: peso 0.7 diam 16
    5 punti
  2. Torno anch'io a mostrarvi una terza moneta, dopo il 5 Franchi della zecca di Roano e l'8 Reali Messicano postati all'inizio della discussione, vi allego un'altro 5 Franchi ma questa volta della zecca di Parigi, che dopo 200 anni dalla coniazione, circa 2 mesi fa, è entrata a far parte della mia collezione :) 5 Franchi 1812 A zecca di Parigi - Impero Francese incisori: Pierre-Joseph TIOLIER (1763-1819) e Nicoloas-Guy-Antonie BRENT (1770-1846) Argento 900 ‰ - gr. 25,00 - ø 37,03 mm. D/ NAPOLEON / EMPEREUR, testa laureata a destra di Napoleone, nel taglio del collo BRENET, sotto Tr in monogramma corsivo. R/ EMPIRE FRANCAIS. , nel campo valore in corona di lauro, all’esergo © 1812. A T/ « DIEU PROTEGE LA FRANCE in incuso. Decreto del 22 Ottobre 1808 Ritiro: Legge del 25 giugno 1928
    3 punti
  3. Ciao, i cloni sono inseriti nella Galleria di Dr. Ilya Prokopov's Fake Ancient Coin Reports. http://www.forumancientcoins.com/fakes/displayimage.php?album=lastup&cat=0&pos=0 La discussione ha ottenuto per ora una discreta visibilità (quasi 250 visioni, in pratica in 24 h sono raddoppiate) e si sono complimentati perchè, come già a nostro avviso, prese singolarmente sembrano tutte monete autentiche mentre analizzate nell'insieme e focalizzando l'attenzione su quei particolari ripetuti si evidenzia il fatto che sono dei cloni. http://www.forumancientcoins.com/board/index.php?topic=85294.0 Ho approfittato per rimarcare la buona fattura di questi falsi e per affermare che Really the level of these fakes is very high and alarming! And probably only alerting the other possible customers, exchanging information and warnings, we can "sterilize" these scaring fakes! This is the reason 'cause I (agree with other users of Lamoneta.it) have post this discussion and now I'm going to post these dangerous coins on the Fake Reports! We must keep calm and watch over! Only combining our efforts we can defeat ourself from ... this "sea of fakes"!!! (Realmente il livello di questi falsi è molto alto ed allarmante! E probabilmente solo allertando i possibili acquirenti, scambiando informazioni e avvisi, possiamo "sterilizzare" questi spaventosi falsi! Questa è la ragione per cui io (d'accordo con altri utenti di Lamoneta.it) ho postato questa discussione e ora sto per postare queste pericolose monete nel Fake Reports! Dobbiamo stare attenti e vigilare! Solo unendo i nostri sforzi possiamo difenderci da... questo "mare di falsi"!!!) Mi pare che nell'insieme abbiamo fatto un buon lavoro, anche a livello di diffusione di quanto scoperto. E fatto non secondario... abbiamo fatto fare al ns. Forum una discreta figura. ;) Ciao Illyricum :)
    3 punti
  4. Caspita che monete ragazzi!!! Complimenti a tutti, io sono a corto di "mi piace" qualcuno me ne vende una manciata? :D Visto che tifo Napoli, facciamo un po di gap... Questo è un bel Coronato di Ferdinando I d'Aragona, (MIR 69/2 e P.R 17b). E' stata la mia prima moneta tardo medievale... Proviene dall'asta varesi 61 (foto di Varesi Numismatica) Questa mi piace particolarmente, ha u ritratto praticamente perfetto, boccolo della parrucca non solo intatto ma con tutti i suoi rilievi ben impressi. Fondi brillanti e rilievi bianco latte mi fanno sorvolare sui difetti tipici di conio al R/. Proviene da due aste kuencher, Heritage e New York Sale... s'è girata un po il mondo prima di ritornare a casa :D (Fotografia di Kuencher) Quest'altra è la variante con SICILAR al D/, peccato per il difetto marginale di conio, ma in mano rende decisamente meglio che in foto, fondi lucenti e rilievi praticamente intatti (Fotografia di ACR asta 5) Forza Napolisti!! :)
    3 punti
  5. buona serra a tutti.......e buon auguri...!!!....... :) .....oggi..da un alto punto di vista,dove ci era una torricella,chi ho fatto qualche fotografie.......... posto dove piu nessuno non chi va,perche passaggi non chi ne e piu,posto ora diventato territorio del bestiame selvatico....limite della maccia eternella il piu vicino possibile del paradiso......posto di riposo e tranquillita............!!! oggi da sopra le nuvole,ero scaldato da il sole luminoso.....giu,era buio,e umidita.........!!!! :lol: .......strano capriccio di mama natura,per noi ,poveri mortali....!! :D
    2 punti
  6. Complimenti vivissimi per l'interessante discussione. Mi permetto di aggiungere solo l'immagine della rarissima variante del denario con Diana o Acca Larentia con il codino. La moneta era in asta NAC 63, Coll.ne RBW: http://www.acsearch.info/record.html?id=573805.
    2 punti
  7. Caro Adolfo, Sono anch'io convinto che i denari cortonesi di cui trattano abbondantemente le fonti siano una moneta di conto e si riferiscano, probabilmente, ai denari di Arezzo (in particolare, quello con le "lunette"). Le emissioni di Cortona, ad oggi, risulterebbero altrimenti troppo esigue, se pensiamo ai pochissimi esemplari giunti fino a noi. Sono comunque convinto che, sia pure coniato per un brevissimo periodo e, forse, in quantità esigue, il denaro cortonese sia esistito realmente e, devo dire, non sono invece convinto dell'ipotesi di coniazione da parte di eruditi locali in pieno rinascimento come ipotizzato dal Montagano. Ho troppa poca esperienza e competenza in materia, pertanto le mie sono soltanto convinzioni personali non suffragate, mi rendo conto, da argomenti probanti. Conosco la persona che acquistò a suo tempo il denaro di Cortona in vendita sulla baia. E' un collezionista "vecchio stampo" che conosce bene la materia e che mi ha parlato di qualche altro sporadico esemplare comparso sul mercato antiquario nel corso degli anni (il signore in questione colleziona da 50 anni e passa...). Un altro grande medievalista che conosco possiede anch'egli il denaro cortonese e anche lui è del parere che i cortonesi citati negli atti notarili e nei documenti siano in realtà i denari aretini emessi anche a Cortona, pur essendo certo dell'esistenza dei cortonesi veri e propri.
    2 punti
  8. Ecco qui un denario non certo splendido ma, per gli estimatori degli anonimi, piuttosto interessante. Si tratta di un esemplare tipo RRC 167/1, di stile tuttavia essenziale e scarsamente raffinato. La particolarità principale la si può osservare al rovescio ed è data dalla resa dei copricapi dei dioscuri. Caratteristiche di questa tipologia sono le numerosissime piccole varianti stilistiche, che la rendono piuttosto difficile da identificare ed inquadrare correttamente. Roma Denario anonimo (RRC 167/1) Argento, 3.5 g 179-170 a.C. Provenienza: Hatria Numismatica - Asta n.2
    2 punti
  9. e l'altro.....!! :lol: ........piu che l'oro...........!!! :)
    2 punti
  10. buongiorno a tutti....!!.una per ogni ginoccio........!!!.....emozione a allegria......!!!! :lol:
    2 punti
  11. Contribuisco ulteriormente alla "contesa" con questa bella moneta acquistata durante un viaggio in Francia. La bella conservazione, la pregevole patina e la combinazione dei due busti la rendono una delle mie monete preferite :) Si tratta di un Follis di Costantino I coniato a Treviri tra il 310 e il 313: D//: IMP CONSTANTINVS AVG, busto di Costantino I corazzato e laureato rivolto verso destra. R//: MARTI CONSERVATORI, busto di Marte corazzato ed elmato rivolto verso destra. RIC VI Treveri 881. Provenienza: Troyes Numismatique.
    2 punti
  12. Tetradramma di Damasco dall’asta Varesi 60 di Pavia, maggio 2012 Tetradramma (17,13 g, diametro 25 mm, BB), zecca di Damasco, ca 330-320 a. C. D/ Testa di Eracle a d. con copricapo in pelle di leone annodato sul collo R/ ΑΛΕΞΑΝΔΡΟΥ Zeus a torso nudo, seduto sul trono a s., con scettro nella mano sinistra e un’aquila sulla mano destra; nel campo a s. la parte anteriore di un ariete; sotto il trono un globetto sopra ciascun supporto, un globetto e la scritta ΔΑ sotto il supporto inferiore. La moneta è la # 3208 del Price e rappresenta una delle rare varianti tra quelle riportate (# 3202 con la sola scritta ΔΑ sotto il trono, # 3205 con un globetto sopra ogni supporto sotto il trono e la scritta ΔΑ sotto, # 3209 con due globetti sopra il supporto sotto il trono e la scritta ΔΑ e due globetti sotto, # 3209 var. con due globetti sopra il supporto sotto il trono e la scritta ΔΑ e un globetto sotto, # 3211 con cinque globetti (in forma di lambda maiuscolo) sopra il supporto e la scritta ΔΑ sotto). apollonia
    2 punti
  13. Nel 1700 Parigi aveva degli addetti nominati dal re o dall’amministrazione della città per trasportare nelle case dei cittadini generi di prima utilità come sale, granaglie e farine, carbone. Il gettone serviva per pagare la merce ricevuta, in questo caso ‘brace’ come si legge sul rovescio. D/ Stemma di Parigi in un cartiglio ornato R/ OFFICIERS PORTEURS DE CHARBON * ; nel campo su quattro righe BRAISE / * PORT * / PAYE’ / 1760. Ottone: 5,083 g ; 24 mm. apollonia
    1 punto
  14. :nono: Cosa c'è di più bello che una collezione? Una cosa tua, personale, che ti soddisfa quando la guardi e riguardi, poi la lasci nel cassetto per un anno e ti soddisfa di nuovo quando la ritiri fuori? Nulla! Dunque, piano a giudicare gli altri. Ognuno fa ciò che vuole e per quanto possa sembrare "semplice e superfluo" questo consiglio è quello che riassume al massimo lo spirito del collezionista, quello vero. Nessuno sbaglia e tutti hanno ragione di credere che la loro collezione sia la più bella in assoluto ;).
    1 punto
  15. Direi che organizzare un evento come questo un mercoledì lavorativo dalle 9.30 alle 15.30 dice molto sul tipo di evento e di pubblico che si vorrebbe avere in sala. Ossia sembra la classica manifestazione istituzionale auto-incensante in cui gli addetti ai lavori raccontano ad altri addetti ai lavori quanto sono stati bravi nell'ultimo anno. Vedendo il line-up degli interventi e delle partecipazioni direi che si va proprio in questa direzione. Non credo che nessun tipo di contradditorio sia previsto in sala, come non si è cercato di coinvolgere il privato più di tanto.
    1 punto
  16. Non per fare il polemico, però quando i milanisti fanno i cori contro napoli e i napoletani, alcune volte abbastanza offensivi anche per me che non tifo napoli, i loro giocatori non hanno mai fatto così tanto i moralisti...
    1 punto
  17. Credo di essere in buona compagnia se affermo che non bisogna prendere automaticamente le monete indicate in questi rendiconti come campione significativo del circolante effettivo. Si potrebbe trattare anche di moneta di conto, pagata in moneta reale circolante sulla base dei valori di cambio pubblicati in tariffe note al pubblico. Come pure di moneta straniera valutata in base al contenuto di fino specificato nelle medesime tariffe, quindi non moneta legale in senso stretto. Mi pare che proprio negli atti del convegno Moneta locale moneta straniera si faccia l'ipotesi che la moneta straniera fosse preferenzialmente riservata per il pagamento delle tasse (decime incluse) in quanto moneta non legalmente circolante, quindi non facilmente spendibile nelle normali transazioni commerciali. Se il ragionamento è corretto, il risultato è che la moneta straniera comparirebbe nei rendiconti delle tasse in proporzione maggiore della sua reale frequenza nel circolante effettivo. Spero di essermi capito :crazy: Ciò premesso, andiamo a verificare le tipologie identificate dal nostro @@Psycopis al post #20. II flor. auri In questo caso non mi sembra necessario invocare le rare emissioni della zecca "campale" di San Jacopo al Serchio: meglio attenersi alle emissioni regolari della zecca di Firenze, che grazie alla conservazione dei documenti di zecca (il cosiddetto "Fiorinaio") possiamo in certi periodi (purtroppo non in quello di nostro interesse) datare con estrema precisione, addirittura al semestre di emissione. A questo link alcuni esemplari di fiorini d'oro della zecca di Firenze che la letteratura numismatica corrente data genericamente al periodo 1267-1303. Confesso che non ho ancora visto il lavoro recente di Montagano per il MIR Firenze e quindi non so se questa datazione sia quella più aggiornata. Abbiamo qui sul forum però un gran lavoro del nostro @@ghezzi60 che vorrei evocare per confutare o confermare quanto sopra scritto. E magari anche @@istrice99 vorrà battere un colpo... XXVI aquil. Qui, secondo me, in mancanza di indicazioni più specifiche dobbiamo interpretare quanto scritto come "26 denari aquilini (di Pisa)". Ricordiamoci che le decime alla chiesa le pagavano tutti, dal signore all'ultimo contadino (salvo esenzioni :rolleyes:) quindi non è strano trovare somme molto grandi accostate ad altre molto piccole. La moneta in oggetto non è quella pubblicata, che è un grosso da un soldo o aquilino grosso minore, emesso dopo il 1275-76, con segno trifoglio (Baldassarri 2010, pag.272-274, tipo A.III.2m-q). Si dovrebbe trattare piuttosto del denaro minuto o aquilino minuto nei tipi emessi grosso modo tra il 1265 e il 1284 (Baldassarri 2010, pag.249-256, tipi A.II.1-A.II.4). Si tratta delle monete che in tutta la letteratura numismatica precedente sono generalmente indicate come "bianchi": ne troviamo un esempio qui. Anche in questo caso, abbiamo la fortuna di poter attingere maggiori informazioni direttamente alla fonte (@@monbalda). Meglio di così non si può ;) V. tur. gros. Facile che i grossi tornesi in questione siano proprio quelli di Luigi IX il Santo (1226-1270) di cui uno è mostrato nell'immagine, come pure potrebbero essere quelli di suo figlio Filippo III l'Ardito. Entrambi coniarono questa moneta in enormi quantità e in ottimo argento, visto che le monete svilite di Filippo IV il Bello (le roy faux monnayeur) erano ancora di là da venire. Purtroppo non sono ancora attrezzato per questa monetazione e quindi non posso fornire i riferimenti bibliografici completi (sarebbero comunque i due volumi del Duplessy sulla monetazione reale francese). Segnalo comunque gli atti di un interessante convegno di qualche anno fa (curato, se non ricordo male, da Nicholas Mayhew) che si intitolava proprio The Gros Tournois. Nel tardo duecento il grosso tornese era un mezzo di pagamento estremamente diffuso nell'Italia in particolare centrale: proprio dalle decime pontificie sappiamo ad esempio che nel 1279 un grosso tornese era tariffato a due soldi di (cioé a 24) denari provisini del Senato romano. Per tutto il resto sottoscrivo in pieno, ad eccezione ovviamente del fatto che per i cortonesi vale lo stesso discorso fatto per gli aquilini (grossi di Cortona non mi risulta esistano) e mi auguro che altri vogliano aggiungere nuove informazioni :)
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  18. Capanno Garibaldi di Ravenna SCHEDA OGGETTO Codice 141 Anno 1961 Ente - Ricorrenza 100 unità d'Italia Dedica Aurelio Saffi Autore Costantino Affer (Italia) Descrizione Medaglia ad Aurelio Saffi, fatta coniare dal Comitato Cittadino di Forlì Diritto In campo il busto frontale di Aurelio Saffi Rovescio In circolo Onoranze ad Aurelio Saffi Forlì al centro il simbolo della bandiera e Italia 61 Materiale Bronzo Dimensioni Incisoria - Tipo Medaglia
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  19. E' difficile scegliere il migliore acquisto dell'anno...intanto posto questa moneta. Si tratta di un dupondio di Macrino. Di questo imperatore si trovano spesso denari, sesterzi ed assi ma i dupondi sono molto rari (specie in buone condizioni) e in questi ultimi tempi li ho visti comparire molto di rado in asta o in vendita. Di seguito inserisco i dati: Macrino ( 217-218 d.C.) D/ IMP CAES M OPEL SEV MACRINVS AVG busto radiato e corazzato di Macrino a d. R/ SALVS PVBLICA S-C la Salus seduta a s. nutre un serpente avvolto attorno ad un altare peso: 12 gr diametro: 26 mm RIC 199
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  20. Sei tu che sbagli a parlare così.. Ognuno è libero di collezionare ciò che lo aggrada.. Un carissimo amico del Forum ha una passione anche per le monete con errori di conio o bubboni .. Chi può dirgli che sbaglia ? Non io, non tu, non il più grande raccoglitore di monete,perchè lui è soddisfatto così.. Io adoro capire da dove vengono le monete e i flussi monetali che han portato la moneta nel mio portafoglio, tant'è vero che ho fogli pieni di statistiche, ma colleziono anche in FdC. Cosa sto sbagliando se mi piace ? Ci impongono tutto dalla vita alla morte, ma farci imporre anche una passione no.. Ciccio 86
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  21. Grandi, grandi, grandi, quando ci vuole, ci vuole,...... :clapping: :clapping: :clapping: , 130 monete, ma saranno di più ora, più di mille letture al giorno, credo che questa discussione possa diventare anche storica, oltre che simbolica, grande prova del collezionismo, grande prova dei Lamonetiani, Lamoneta non ci sono dubbi inizia il 2013 alla grandissima ! Mario
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  22. Ho trovato questo: http://www.sapere.it/enciclopedia/Saffi,+Aur%C3%A8lio.html Forse fu coniata in occasione della sua nomina a deputato alla Camera italiana nel 1861. Ciao
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  23. http://imageshack.us'>ImageShack.us
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  24. Non c'è problema, anzi, è dal dialogo ed il confronto che escono sempre cose nuove. Quindi parlate di cosa credete più interessante... io leggo tutto!!! :)
    1 punto
  25. ...beh...limitiamoci al 1918, visto che linda ha proposto questo millesimo all'attenzione... :blum: ...che poi chi lo trova eccezionale, se lo piglia e finisce la storia...beh...magari la storia la può far continuare anche qui, così partecipiamo pure noi.... :blum:
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  26. Chi non conesce il maggior medaglista del secolo scorso ? Tutti coloro che si occupano di medaglie certamente sì, ma gli altri? Si tratta del medaglista satirico KARL GOETZ. Ne ha coniate in argento e bronzo (queste ultime a grande modulo, quelle che preferìsco). Per la fine dell'anno mi sono permesso (tredicesima NON permettendo) l'acquisto della seguente bella sua medaglia Ma quella più famosa di Goetz è senz'altro la seguente: Fra tutte le sue molteplici medaglie, quelle rigurdanti la prima guerra mondiale (piuttosto che la seconda, sia pur anche queste ..) sono le più ricercate (e ovviamente care) roth37
    1 punto
  27. Effettivamente la quotazione della rarità di d'Auria mi pare molto ottimistica....la medaglia in questione è veramente molto rara, se non rarissima.
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  28. Grazie dabbene volevo ancora dire che il catalogo in pds cioè quello che potrete scaricare sarà impaginato non in base al periodo storico ma in base alle monete postate mi spiego: In alto ci sarà lei la regina la più belle che avrà tutti i gli onori che le si devono con cenni storici e delucidazioni del dritto e del rovescio. poi verrà la zona mondiale maggiormente portata ( sicuramente italia) Poi verrà il periodo storico seguirà la regione ed infine il materiale quindi sarete voi a decidere come dovrà essere redatto il catalogo quindi sta adesso a voi povero io :o
    1 punto
  29. A mio avviso le Rationes fanno riferimento ai cortonesi "delle lunette". Verso la fine degli anni 1260 ed inizi anni 70 si intensificano i documenti che testimoniano la circolazione dei denari cortonesi in linea dunque con il periodo preso in esame. Per quanto riguarda l'immagine che ha postato fedafa "ANATEMA" :D un saluto a tutti
    1 punto
  30. Vi racconto una storiella del mio passato, visto che siete una "famiglia" multimediale.. Queste proposte mi riportano al 2006, quando proposi già queste idee ad annovi frizio ( qualcuna poi relalizzata ) . Ebbene in quel periodo non avevo superato il fatto che fosse finita la scuola , quindi cominciai ad isolarmi sempre di più, non frequentare più amici, non uscire e diventare ancora più ipocondriaco del solito.. Arrivai anche ad un passo dalla depressione.. Dopo questo lungo preludio , mi collego all'argomento, proprio perchè all'epoca le monete erano la mia unica fonte di svago, mi facevano sentire collegato col mondo, e chiudendo gli occhi immaginavo le mie belle monetine con le regioni che circolavano di mano in mano, d negozio in negozio, e per questo quest'idea mi è rimasta sempre così legata a doppia mandata.. Ciccio 86
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  31. circolata parecchio mb/bb marcantonio
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  32. Nel 2011 avevo messo in collezione questo esemplare a prezzo di saldo....
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  33. Per me non va oltre al qBB al R/ e BB il D/ sul R/ molti particolari sono poco leggibili ( la firma Calandra, il seno,teste cavali....) il D/ va un po' meglio ma non supera il BB TIBERIVS
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  34. Confermo la prima scatola risale agli anni ottanta avendola avuta fra le mani All' epoca le banche proponevano spesso ai clienti l' acquisto di monete in oro , dollari , sterline e marenghi,... Sulla seconda non mi esprimo ma avrei dei dubbi anche su questa per il tipo di logo e la confezione
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  35. A me invece piacerebbe vedere il monumento simbolo di una certa regione e lo stemma della regione, i confini invece non li vedrei bene, se non riprodotti in miniatura.
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  36. UNIVERSITA' COMMERCIALE LUIGI BOCCONI Nel 1902 Ferdinando Bocconi fonda l'Università in memoria del figlio Luigi caduto nella battaglia di Adua. Grossa medaglia in bronzo dorato, mm. 89 - Autore S. GAZZANIGA - Stab. BERTONI MILANO
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  37. Bisognerebbe sapere anche dove e' stata conservata.
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  38. Su fatto che sia una riproduzione non ho nessun dubbio neppure io. Trovavo però interessante come stia cominciando a patinarsi da sola.
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  39. Io trovo assurda questa tua risposta invece. Un catalogo non serve solo per "catalogare", ma anche e soprattutto per capire la storia delle monete che stai maneggiando. Sei un ragazzino di 13 anni, ed è davvero triste pensare che il tuo principale interesse sia capire "quanto vale", quando sono ben altre le domande che dovresti porti. In più discussioni su questo forum è stata postata la classica ma mai sorpassata frase "prima di comprare monete, comprate i libri". A che ti serve sapere quanto vale il tuo centesimo, che peraltro è una moneta molto comune che ha qualche valore solo in alta conservazione, se poi non hai nemmeno idea dell'entità che lo ha emesso (regno longobardo.... :-O ). Comprati un bel catalogo, ed inizia a leggertelo, prima di chiederti il valore di monete con le quali non ti arricchirai mai, se non culturalmente....
    1 punto
  40. Tappo sigillo della teriaca dalla CNG Auction 90, maggio 2012 Italia, Venezia, 17° sec. Tappo sigillo in piombo (26,78 g, 42 mm) della teriaca prodotta dalla spezieria ‘Dalla Madonna’ in Campo San Bartolomeo, Venezia. D/ • ALLA SPETIARIA • DALLA • MADON[N]A • IN • V Busto a metà della Madonna nimbata a destra, con in braccio il Bambin Gesù raggiato; sotto le iniziali S M (San Marco) ai lati di un piccolo Leone di S. Marco a sinistra. Il tutto in ghirlanda con ornamento floreale a ciascun punto cardinale. R/ Liscio La teriàca, nota anche come triàca di Venezia, è un antico polifarmaco che trae origine dal mitridato, l’antidoto contro le morsicature di animali velenosi messo a punto ai tempi di Mitridate VI re del Ponto, con l’aggiunta di carne di vipera da parte di Andromaco il Vecchio, il medico di corte di Nerone. Nel Medioevo la teriàca fu considerata una panacea contro tutti i mali. Venezia cominciò la produzione e il commercio della teriàca dal 1258 e del 15° sec. controllò la sua esportazione in tutta Europa. La cosiddetta ‘triàca’ veneziana era molto pregiata in tutto il mondo e la sua produzione, che avveniva pubblicamente e sotto il controllo delle autorità, era affidata a spezierie ufficiali che dispensavano il farmaco in particolari contenitori sigillati con una capsula che riproduceva l’insegna caratteristica della spezieria. La nostra appartiene alla spezieria ‘Dalla Madonna’ in Campo San Bartolomeo nel Sestiere di S. Marco e associa alla rarità la peculiare caratteristica che l’antica sede della spezieria è ancora oggi occupata da una farmacia, la farmacia Morelli. apollonia
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  41. Relativamente al "cuore" della questione mi ritrovo in sintonia con la stragrande maggioranza di quanto scritto nei post precedenti. Certamente é inaccettabile la messa in discussione dei risultati "positivi" acquisiti nel momento in cui non si disponga di elementi concreti e specifici per poter affermare che tali risultati non sono validi. Banalizzando, non é accettabile la messa in discussione di un ritrovamento sulla base del fatto che i dati che ne emergono appaiono in contraddizione con altri dati, che nulla hanno a che vedere col ritrovamento stesso: lo si puo' eventualmente fare nel momento in cui si disponga di elementi fattuali che mettano in dubbio la qualità del procedimento di scavo, di documentazione e di analisi dei materiali. Ma c'é un elemento che mi ha sempre colpito per l'importanza che tende ad assumere nelle ricostruzioni tipiche di alcune scuole, soprattutto di matrice culturale anglosassone: la quasi equiparazione in termini di rilevanza del dato relativo all'"assenza" con quello relativo alla "presenza" di un determinato materiale in un determinato contesto. Un certo tipo monetale in un certo contesto di rinvenimento é assente, ERGO é successivo alla chiusura di tale contesto. Con lo stesso determinismo che si applicherebbe all'inverso nel caso in cui il tipo monetale in questione fosse stato presente, senza la tenere in considerazione gli elementi probabilistici che possono determinare un'assenza, ma trattando la questione in termini binari. L'assenza assume il rango di "prova", alla stessa stregua della presenza. E' questo a mio avviso l'aspetto metodologicamente piu' criticabile e più pernicioso, soprattutto nel momento in cui si associ a prese di posizioni "forti". E qui mi associo ad Acraf circa la necessità di tenere la mente aperta e ricettiva, senza rinchiudersi in visioni preconcette, ma valutando il più pienamente possibile le scarse evidenze che sono giunte fino a noi. Una battuta prima di passare alla vexata questio (OT, ma non di molto) del rating delle riviste: che il Buttrey sia un "duro", beh, direi che non c'é ombra di dubbio... ma rispetto al Thomsen... mi vengono in mente alcuni scambi col Marchetti che non lo caratterizzano certo come un "mite"... :D Ringrazio Numa e Vincenzo per le chiare descrizioni. Cerco quindi di riassumere (in termini che mi sono più congeniali, e me ne scuso ;) gli elementi che concorrono a definire la fascia di qualità di una rivista: 1. Cio' che é sottomesso a certificazione non é la qualità del "prodotto" (ossia in questo caso il contenuto della rivista) ma bensi' la qualità del "processo" produttivo (in questo caso redazionale). 2. Nell'ambito del processo produttivo, qui come in altri settori, cio' che fa premio é la messa in atto di passi di revisione (nel caso specifico oltre all'analisi e giudizio dal parte del comitato di redazione si aggiungono delle "revisioni dei pari" attuate in questo caso attraverso una consulenza esterna, anonimizzata). 3. Oltre al processo di produzione anche la distribuzione (se non il processo quanto meno la capacità) rientra nel computo, in quanto elemento in grado di generare "ritorni" (ovviamente ex post) sulla qualità del prodotto. Qualche considerazione, molto rapida, dato che siamo OT. Mi sembra si siano mutuate (parzialmente) alcune delle pratiche diffuse in ambito industriale (in senso lato) finalizzate non tanto a garantire la qualità intrinseca del prodotto finito quanto la riproducibilità del processo produttivo e l'aderenza a determinati standard, in presenza di quadri di riferimento chiaramente definiti e pubblicati in termini di finalità, quadri metodologici, regole. In ambito industriale questo funziona, per esempio attraverso l'utilizzo delle revisioni dei pari, nella misura in cui gli stessi sono portatori dei quadri di riferimento citati, definiti a livello normativo aziendale. Una revisione dei pari effettuata da professionisti esterni alla linea editoriale della rivista ed in assenza di un quadro di riferimento condiviso, ma anzi in presenza di visioni talvolta molto distanti, mi lascia piuttosto perplesso. Nel migliore dei casi non mi sembra possa aggiungere nulla ad un buon comitato di redazione che svolga compiutamente il proprio lavoro. Sulle politiche editoriali del Bel Paese in ambito scientifico ci sarebbe molto da dire, al di là del tema della "classe" delle riviste. Ma prendere la capacità di distribuzione come elemento di qualità intrinseca del prodotto mi sembra possa portare ad esiti aberranti: come dire che un'utilitaria é di maggior qualità di un'auto di altissima gamma solo perché raggiunge un settore di mercato più ampio...
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  42. Ottima disamina Caio Ottavio, l'iconografia di questo denario in effetti è parecchio dibattuta. Come hai già detto, esistono principalmente due teorie interpretative: 1) Al dritto Acca Larentia ed al rovescio le Ninfe Querquetulane 2) Al dritto Diana Nemorensis ed al rovescio la triade Diana Selene ed Ecate La raffigurazione del dritto è purtroppo totalmente priva di quegli attributi utili a darci una qualche certezza ed è quindi molto importante concentrarci sulla più ricca rappresentazione del rovescio. Secondo il mio parere, l'attenzione va posta sulle due figure laterali, quella di destra regge un fiore e su questo non ci sono dubbi, mentre l'oggetto tenuto da quella di sinistra è stato visto anch'esso come un fiore oppure come un arco. Da questo piccolo ma sufficientemente rappresentativo confronto l'impressione che si ha è che non sempre pare possibile riconoscere un fiore mentre, di contro, in tutti i casi credo proprio sia possibile vedere le linee essenziali di un arco. I dubbi interpretativi nascono evidentemente da quelle tipologie di conio ove sono presenti delle decorazioni ai puntali dei flettenti, simili a quelle che appaiono anche in altre tipologie monetali . Sono piuttosto convinto che l'attributo della figura di sinistra sia un arco e non un fiore, ma questo elemento, seppur importante, non è il solo che deve essere tenuto in considerazione. Il fiore tenuto dalla figura di destra è infatti altrettanto importante e trova una spiegazione non solo se visto come un emblematico attributo di una ninfa, ma anche se associato alle peculiarità di Ecate. Indubbiamente quest'ultima divinità ctonia e psicopompa è maggiormente attestata con una fiaccola, una chiave, un serpente o un cane, ma nella sua sfera di influenza e tra i suoi attributi rientrano anche quei fiori veleniferi in grado di procurare la morte (l'aconito su tutti). Altro elemento a sostegno della tesi che vede nell'iconografia un richiamo al culto Diana Nemorensis è costituito dal rinvenimento, citato dall'Alföldi, ripreso dallo Zehnacker (p.520) e ribadito dalla Ghini e dalla Diosono (Il santurario di Diana a Nemi: recenti acquisizioni dai nuovi scavi - Rivista di antichità, volume speciale 2012) di una base circolare recante l'iscrizione M.IVLIVS.M-F.M.ACCOLEIVS.M.F.AED.D.S.S , attestante le presunte origini aricine della gens Accoleia. Ecco esposti gli elementi sui quali si basa l'altra ipotesi che, unitamente all'intervento di Caio Ottavio, ci consentono di avere un quadro più completo della situazione. Naturalmente ci sono ancora alcuni punti, anche piuttosto impegnativi, degni di ulteriori approfondimenti ;).
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  43. Esiste una rottura del conio che "piega" le astine della K come una H visti 2 esemplari in bassa conservazione, sempre scartati per mancanza di interesse. quella di DelCampe e' un KB in bassa conservazione
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  44. Per esaurire la panoramica dei ritrovamenti monetari su Monte Adranone, esiste anche una comunicazione ancora di Fiorentini su Kokalos, vol. XXVIII-XXIX, 1982-1983, p. 183-184. Conclusioni Appare evidente l’importanza degli scavi archeologici di Monte Adranone anche dal punto di vista numismatico. Sono pochissimi i siti archeologici che possono essere datati con una certa precisione, come data di chiusura, entro la metà del III secolo a.C., senza successiva vera ricostruzione, e quindi prima dell’avvento del denario secondo la “Middle theory”, che fa risalire la creazione del denario al 215 a.C., durante la seconda guerra punica. Appare evidente e anche pacifico che il sito di Monte Adranone sia stato distrutto al più tardi intorno al 250 a.C., nell’ambito della prima guerra punica, che fu duramente combattuta in quelle terre. Bisogna però fare alcune distinzioni. Le monete che sono state trovate durante le prime campagne di scavi e concentrate soprattutto nell’area del Santuario punico del Terrazzo II, appaiono conformi al circolante monetario durante la prima metà del III secolo e costituiscono probabilmente un ripostiglio votivo, compatibile a un’area di culto. I due quadrigati appena accennati nella comunicazione del 1997, in attesa di maggiori dettagli, risultano essere stati trovati SOPRA gli strati di distruzione e quindi nulla impedisce di pensare che siano perduti in epoca posteriore alla distruzione. La stessa Fiorentini ha sempre ammesso che il sito appare essere stato frequentato, sporadicamente, da guarnigioni romane anche durante la seconda guerra punica. Non so da dove trae questa asserzione, che comunque non appare inverosimile se si osserva la notevole importanza strategica della montagna, nella valle del Belice e fondamentale snodo sulla strada verso Agrigento, che fu una delle ultime città siceliote ad essere stata conquistata dai Romani, nel 210, oltre un anno dopo l’espugnazione di Siracusa. Sicuramente più intrigante è il denario trovato nella discarica del vano 3A dell’edificio Blocco I. Purtroppo mancano dettagli per capire gli strati sopra questa discarica e se è possibile stabilire il rischio di una intrusione. So che è il solito discorso, ma non posso dimenticare che si era negli anni ’70, quando gli scavi ancora non erano probabilmente condotti con i più rigorosi criteri attuali. Inoltre pare sia un ritrovamento isolato e quindi non so quanto sia contestualizzato. Mi ha colpito un dettaglio. A pochi passi c’è il vano 6A, che ospita una cisterna, in buon stato e ancora adesso bene visibile e attualmente messa in sicurezza con un recinto metallico. Tornando alla possibilità che Monte Adranone, specie sulla parte più elevata, sull’acropoli e suoi dintorni, possa avere ospitato guarnigioni romane a presidio appunto di alture di importanza strategica, mi sembra logico che abbiano ricavato provvisori alloggi vicino a sorgenti oppure a cisterne d’acqua. Sicuramente l’edificio Blocco I era stato distrutto (circa una cinquantina di anni prima), senza essere ricostruito, ma probabilmente alcuni vani potevano ospitare soldati romani, col solo riparo di tende. La cosa importante era la vicinanza all’acqua….. Bisogna quindi vedere se esiste la possibilità che a uno di questi soldati sia scivolato un denario che si sia poi depositato sullo strato di discariche del vano (le rovine, dopo soli 50 anni, non erano forse ancora del tutto compattate e sedimentate a formare uno strato impermeabile). Se è così viene depotenziata l’importanza dei dati forniti dal sito di Monte Adranone per la datazione del denario romano. In ogni caso è del tutto auspicabile che venga finalmente pubblicato un dettagliato catalogo di TUTTE le monete trovate nel sito, con i rispettivi contesti. Bibliografia: E. De Miro, Monte Adranone, antico centro di età greca, in Kokalos, XIII, 1967, p. 180 ss.; E. De Miro, Scavi e scoperte Monte Adranone, in SE, XLII, 1974, p. 544; E. De Miro, Nuovi dati del problema relativo all’ellenizzazione dei centri indigeni nella Sicilia centro-occidentale, in BA, 3-4, 1975, p. 123-128; E. De Miro, G. Fiorentini, Monte Adranone, Kokalos., XVIII-XIX, 1972-1973, pp. 241-244; E. De Miro, G. Fiorentini, Relazione sull'attività della Soprintendenza alle antichità di Agrigento (1972-1976), Kokalos, XXII-XXIII, 1976-1977, p. 451 ss.; J. A. De Waele, Monte Adranone ende datum van oerste denarii, in Hermeneus, LI, 1979, p. 201-206; C. A. Di Noto, Monte Adranone, in BTCGI, X, 1992, p. 257-265; G. Fiorentini, Sacelli greci di Gela e Monte Adranone, in Cronache. Atti della I riunione di studio della Scuola Archeologica di Catania, Siracusa 1976, p. 105 ss.; G. Fiorentini, Santuari punici a Monte Adranone di Sambuca di Sicilia, in Φίλιας χάριν. Miscellanea di studi classici in onore di E. Manni, Roma 1980, p. 907 ss.; G. Fiorentini, Ricerche archeologiche nella Sicilia centro-meridionale, in Kokalos, XXVI-XXVII, 1980-1981, pp. 581-582; G. Fiorentini, Monte Adranone nell'età tra i due Dionisi, in Kokalos, XXVIII-XXIX, 1982-1983, p. 180 ss; G. Fiorentini, Attività della Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali per la Sicilia Centro Meridionale (Agrigento, Caltanisetta, Enna) (1984-1988), in Kokalos, XXXIV-XXXV, 1988-1989, p. 498-499; G. Fiorentini, Monte Adranone (Sambuca di Sicilia) Scavi 1988-1989, in BCA, Sicilia, IX-X, 1988-1989, p. 18-19; G. Fiorentini, Aspetti di urbanistica e di architettura pubblica nel centro greco-punico di Monte Adranone, in Studi di archeologia classica dedicati a Giorgio Gullini per i quarant’anni di insegnamento (a cura di M. Barra Bagnasco e M. Clara Conti), Alessandria, 1999, p. 67-78; P. Orlandini, s.v. Monte Adranone, in PECS, p. 590; F. Panvini Rosati, Denario romano repubblicano scoperto ad Adrano, in RIN, LXXXI, 1979, p. 221-222
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  45. Salve a tutti; torno sul forum dopo una settimana di completo distaccamento dal mondo (cause problemi con la linea telefonica). Vi mando la foto di quello che credo sia il mio piú nell'acquisto 2012: questo grosso aretino in conservazione, secondo me, molto buona per il tipo di moneta. Saluti e buon anno nuovo, Magdi
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  46. Dovrebbero mettere nelle perizie anche la data in cui è stata fatta. Sicuramente la possiamo trovare nel registro che Moruzzi tiene (vedete quel codice alfa numerico?), ma sarebbe opportuno individuare anche sulle perizie questa data, per avere una ulteriore idea. Sono convinto però che l'esemplare, se esaminato da altri due periti, darebbe opinioni leggermente diverse.
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  47. Buon giorno. Niente male come come "botto di fine anno" è stato sicuramente un lavoro di team cliff che ha aperto la discussione, io che in mezzo a tutto questo splendore mi sono chiesto ma quale sará la più bella, Dabbene che ha dato voce e corpo (grazie alla sua donazione Mostra "Costantino 313 d.c.") e giovanna che mi sta aiutando alla creazione di un catalogo dove sono contenute tutte queste meraviglie ed in fine un grazie di cuore allo staff per aver reso possibile questo progetto. Il catalogo che stiamo realizzando avrà la funzione di agevolare gli utenti nella scelta dalla più bella. Ma per vederlo dovrete ancora aspettare la chiusura di questo post .Esso sarà fruibile sia on_line per una visualizzazione veloce, che in formato pdf da scaricare e tenere per se. Per il momento "accontentatevi" della copertina spero che vi piaccia. P.s. Siamo a 71 monete le contemporanee sono in testa seguono le moderne le medievali le stanno raggiungendo mentre le antiche sono ferme (tabella)
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  48. Buongiorno a voi, moneta molto interessante, che andrebbe spostata nella sezione "monete medievali di zecche italiane" per darle più visibilità, anche se forse l'atelier di provenienza potrebbe essere straniero (francese?). L'ipotesi di Augustus è eccellente, ma al momento non si conoscono monete della zecca di Chateaumeillant di questa tipologia (cfr. Duplessy, I, pp. 180-183). Alcuni anni fa ebbi occasione di vedere un altro esemplare della stessa tipologia, del quale il proprietario mi fornì le immagini che vi allego. Purtroppo non mi disse peso e diametro, che pertanto non conosco. A naso, le dimensioni non mi pare fossero quelle di un obolo ma, dal momento che è passato parecchio tempo, potrei sbagliarmi. Ricordo che la scritta attorno alla croce, che dovrebbe verosimilmente indicare l'autorità emittente, nel pezzo da me visto era di difficile lettura perché non si riusciva a capire dove iniziasse la legenda. Sinceramente devo dire che già allora la moneta mi sembrò problematica, ma dal momento che non avevo tempo di occuparmene non ci pensai più. Oggi vedo che è tornata "d'attualità"... :rolleyes: Ecco le foto. Cordialmente, Teofrasto
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  49. personalmente non capisco tutte queste critiche verso l'aumento delle commemorative... stiamo parlando di monete emesse da un intero continente... è normale che siano tante, ed è anche normale che il loro numero aumenti con l'aumentare dei paesi che vogliono l'euro senza contare che la collezione dei 2€ commemorativi per quante monete vengano emesse è tra le più "democratiche" del mondo. la storia che non si riesce a stare dietro alle nuove emissioni è vera, le emissioni sono praticamente continue e si susseguono a breve distanza, ma onestamente credo che sarebbe una bella rottura di ... .... se tutti i paesi emettessero le commemorative il solito giorno, una collezione si costruisce con pazienza e anche con studio, non solo di quello che si acquista ma anche di quando va acquistato, a questo aggiungiamo un po di memoria per gli errori passati e di programmazione del futuro(una collezione la richiede) e anche l'aumento delle emissioni non sarà un problema.
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