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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/31/12 in tutte le aree

  1. Penso che la vecchina o chi per lei ha tutto il diritto di farne quello che vuole... Se si continuerà così credo che le persone ricominceranno ad usare il...mattone al posto delle Banche oppure il classico materasso... Non poter usare i propri soldi come si vuole mi sembra assurdo ed anche incostituzionale, la libertà individuale ne viene lesa e sinceramente io me ne sento anche offesa se le motivazioni di tale decisione sono evitare il riciclaggio...ma che siamo tutti delinquenti? <_< :angry: Ciao, Giò
    4 punti
  2. In questo video potete ammirare il primo volo del nEUROn, dimostratore tecnologico del primo UCAV (aereo telecomandato da combattimento) nonchè primo mezzo aereo completamente "stealth" realizzato in Europa. Il progetto è prevalentemente franco-italiano, con la partecipazione secondaria di altri stati dell'UE e della Svizzera, ed è un programma importantissimo sia dal punto di vista militare che tecnologico e industriale.
    2 punti
  3. Bene ecco il mio contributo. il 2012 è stato un anno molto interessante. Dalla conferenza di Masserano, ai lavori in corso delle pubblicazioni che quanto prima saranno messi a disposizioni di tutti, per finire con delle monete che ritengo interessanti forse non troppo per la bellezza ma per la rarità. L'ultima arrivata è un Bianco di Besso Ferrero Fieschi (contraffazione di Bologna)Asta Lanz n. 155 Lotto 117 del 10 Dicembre 2012.
    2 punti
  4. Ciao a tutti, approfitto della discussione per postare (finalmente sono riuscito a fare le foto) i 2 esemplari che possiedo dei 10 quattrini del 1801. Uno con TVA e l'altro con TUA. si vede chiaramente che si tratta di 2 coni diversi. Ci sono molte piccole differenze nella spaziature delle lettere, nella corona, nella puntinatura dello stemma. L'esemplare con TVA, anche se in alta conservazione, ha rilievi bassissimi con ampie zone appiattite sia al diritto che al rovescio. Sarei propenso a pensare che possa trattarsi del primo conio, non molto ben riuscito, sostituito poi da quello con TUA, con rilievi piu alti e di migliore esecuzione. un piccolo contributo per chiudere il 2012. Buon Anno a tutti 10Quattrini1801.pdf
    2 punti
  5. ciao, da qui, considerare che una patina originale vale molto di piu del semplice appagamento visivo. Purtroppo, questo è il frutto del mercato (e spesso della preparazione di chi acquista), che deve spingere monete per forza "perfette", quando invece le monete BELLE sono altre.... mah... ciao skuby
    2 punti
  6. Cari tutti, ho letto con vero piacere questo interessante thread e le varie argomentazioni esposte. Vorrei fare solo un paio di considerazioni aggiuntive sulla parte "archeologica" in generale, non avendo modo adesso di approfondire bene e con la serietà dovuta quella particolare della quale state discutendo. Ovviamente sono d'accordo con Vincenzo che l'unico modo per poter dire qualcosa di diverso, se non di definitivo, sull'argomento sarebbe di avere una pubblicazione analitica del ritrovamento monetale, che oggi secondo me vorrebbe dire (e lo predico da tempo tanto ad archeologi che a numismatici che pubblicano monete da scavo...): 1) topografia del rinvenimento rispetto a quella generale del sito ed anche rispetto alla micro-topografia della zona di rinvenimento nel sito (ad es. vicino ad una porta, presso l'angolo di un ambiente, al centro di un edificio..) 2) stratigrafia, che vuol dire non solo lo strato, ma anche il tipo di sedimento (più o meno argilloso e quindi compatto etcc.), il volume (spessore in cm) e se possibile la collocazione della moneta rispetto ad esso (dentro il volume, oppure vicino all'interfaccia superiore, oppure vicino all'interfaccia inferiore) 3) associazione, ovvero tipo di associazione con gli altri materiali, tipologia e cronologia degli altri materiali in associazione, livello della loro consunzione e/o fluitazione o frazionamento. > Tutti questi elementi dovrebbero concorrere a definire con la miglior approssimazione possibile il processo formativo dell'unità stratigrafica ed il contesto nel quale la moneta è stata immobilizzata, dislocata o meno, e secondariamente ritrovata. Purtroppo tutte queste informazioni sono assai raramente comunicate, non solo in pubblicazioni archeologiche un poco "datate" ed in cui la notizia delle monete rinvenute appare , per così dire, "a latere", ma anche in pubblicazioni numismatiche relativamente recenti, anche se c'è una crescente sensibilità da parte di numismatici ed archeologici verso questi aspetti e verso il tema generale della "contestualità" (si vedano i vari convegni e workshop dedicati al tema in questi ultimi anni). Penso però che se vogliamo davvero migliorare la qualità dei dati sui quali costruire le nostre ipotesi storiche, da numismatici ed archeologi dobbiamo chiedere a chi scava una maggiore analiticità e la massima puntualità nel registrare le informazioni, soprattutto in caso di monete. Non perchè siano più rilevanti di altri materiali, ma perchè spesso negli archeologi digiuni di numismatica c'è un poco il pregiudizio che la moneta da sola contenga tutti i dati necessari a definire non solo se stessa, ma ad informare lo strato di rinvenimenti stesso, se non l'intero contesto. Cosa che non sempre è vera...anzi. Se questa è la situazione oggi, bisogna ricordare quando è stato fatto lo scavo del quale state parlando e quale era la situazione dell'archeologia in Italia in quel periodo. Penso che Vincenzo sia troppo giovane per averne un'idea diretta, mentre io ho fatto il mio primo scavo all'ultimo anno del Liceo giusto nel 1985, continuando con convinzione negli anni successivi con l'iscrizione all'Università. Ebbene era un periodo di transizione, nel quale il metodo stratigrafico era stato appena importato in Italia proprio dalla Gran Bretagna e si stavano mettendo a punto e testando gli strumenti per redigere la documentazione archeologica come noi la conosciamo oggi (del 1984 è la codifica ministeriale della scheda di Unità Stratigrafica; del 1986 la proposta di Parenti di una scheda anche di USM e solo del 1988 la codifica anche di una scheda di Unità Stratigrafica Muraria). Non posso dire (e penso che nessuno lo possa fare con serietà sulla base del solo edito) con quale rigore e adesione ai moderni concetti di archeologia stratigrafica siano stati effettuati gli scavi dei quali state parlando. Bisogna considerare però che concetti che adesso sono il "pane quotidiano" degli archeologi italiani e gli "attrezzi" che adesso usiamo per interpretare le evidenze archeologiche nel nostro paese non erano affatto comuni in quegli anni. E devo dire meno che mai in certe archeologie (certa etruscologia, ad esempio, fa fatica ancora oggi a dotarsi di certi strumenti, e penso che Vincenzo lo sappia bene). Per ciò sono d'accordo su un certo pregiudizio anglosassone e talvolta di una sorta di complesso di inferiorità che noi italiani possiamo erroneamente soffrire, ma anche quelle indagini archeologiche e quei report, nonostante la serietà di De Marinis, vanno contestualizzati e non valutati solo con gli "occhiali" che possiamo avere oggi. Ad esempio non solo non sono pubblicate planimetrie, come già rilevato, ma neppure un matrix o una tabella delle unità stratigrafiche individuate e tantomeno delle quantificazioni dei materiali in associazione nel famoso contesto di rinvenimento della moneta. (continua e si conclude nel seguente post, MB)
    2 punti
  7. oramai siamo proprio alla fine dell'anno e le mie speranze di aggiungere ancora un pezzo mancante alla collezione in quest'anno durante le feste sono miseramente sfumate, quindi posso anche io fare i conti con l'anno che termina e scegliere la moneta che più mi ha dato soddisfazione nell'aggiungerla vicino alle sue "sorelle".... senza dubbio si tratta di questa, un Grosso nuovo di Piemonte di Carlo II di Savoia, non certamente la più strapagata dell'anno, anzi per la moneta che è il prezzo è stato irrisorio (questo si aggiunge anche al piacere di averla :pardon: ), ma il fatto che sia inedita e di una discreta conservazione per la tipologia la rende probabilmente il miglior acquisto dell'anno! Per la sua acquisizione devo anche dare merito alla fortuna per essere "arrivato primo" nel richiederla, visto che si trovava in vendita su di un listino a prezzo fisso di un negozio romano e forse al fatto che la festività del primo di Novembre ha distratto gli altri acquirenti interessati (ed ho saputo che alla fine erano in molti dispiaciuti di essere arrivati tardi per prenotarla... :blum: ) la discussione nella sua sezione di appartenenza è questa http://www.lamoneta.it/topic/97946-grosso-nuovo-di-piemonte/ ora proprio il fatto di aver rintracciato questa moneta ha permesso di poter discutere di suddividere questa tipologia monetale in due diversi tipi, cosa che sino ad oggi non è ancora stata fatta in nessuna pubblicazione e penso che il nostro catalogo sarà il primo a fare questo passo.... adesso spazio alle immagini!
    2 punti
  8. Tra le mie medaglie ho trovato questa in tema con questa stupenda cittadina "Monza" è un po meno storica delle vostre ma io la trovo comunque molto bella.
    2 punti
  9. Mentre vedo con piacere che il lavoro per Fabione per l'album finale sta aumentando :blum: , ricordo che per partecipare al concorso " IL PIU' BEL ACQUISTO DEL 2013 "c'è tempo fino al 10 gennaio 2013, seguirà poi un sondaggio per stabilire il vincitore a cui potranno partecipare tutti gli utenti del forum. Al vincitore verrà dato un apposito riconoscimento e in più verrà regalato il libro "Costantono 313 d.c.". Quindi ognuno può postare quello che crede e ritiene, i gusti e le preferenze di noi possono essere svariati e differenti, l'importante poi è veramente partecipare, esserci. Avevo promesso una moneta importante, simbolo, e questa credo che per vari motivi lo sia davvero. In questo caso abbiamo la storia, l'iconografia artistica, alcuni la definiscono " una moneta gioiello". Quella che posto è LA PEZZA DLLA ROSA, è quella di Ferdinando II che la coniò nel solo anno 1665, la serie continuerà poi per diversi anni con Cosimo III Dè Medici ; è una moneta coniata a Firenze per Livorno, molte finivano poi per i mercati del Levante, e Livorno col suo porto era la giusta destinazione iniziale. Al rovescio è impresso il famoso motto GRATIA OBVIA - VLTIO QVAESITA, motto che fu elaborato dal bibliotecario del granduca Francesco Rondinelli. Il significato di questo motto può essere per la prima parte " chiedere/richiedere ", la seconda in "vendetta/punizione "; il concetto sinteteticamente è rivolto alle immunità date dai granduchi a Livorno : la casa medicea può concedere il perdono, anche se la colpa concessa, meriti e richieda una punizione. Il Rondinelli volle interpretare il pensiero di Ferdinando II, il quale pur essendo generoso e di animo buono, non esitava a colpire chi gli aveva arrecato offesa. Quindi LA ROSA simbolo di grazia e bellezza, ma che ha però le sue spine che servono proprio per colpire chi commette colpe. E' una moneta dal forte impatto emotivo, che affascina alla pima visione, di una bellezza oggettiva, credo che sia un must della monetazione italiana. FERDINANDO II DE' MEDICI - GRANDUCA ( 1621 - 1670 ) zecca di Firenze per Livorno Pezza della Rosa - 1665 - Argento - diametro 42 mm. - peso gr. 25,50 D/ FERDINANDVS II MAG D ETR V, stemma ovale in ricca cartella ad intagli, volute e drappeggi, ornata di sopra da testa di cherubino e sormontata da corona dentata con giglio in mezzo R/ GRATIA OBVIA VLTIO QVAESITA, due piante di rose fiorite intrecciate, all'esergo LIBURNI Mi raccomando vi aspettiamo al 10 gennaio e postate , postate per la gioia di tutti ! Mario
    2 punti
  10. Va detto che le battaglie di laicità dell'UE hanno più il colore dell'ateismo, che per una istituzione impersonale forse non è un male, ma lo è per il popolo, o meglio i popoli, che rappresenta. D'accordissimo sul non teizzare la moneta, perchè non si devono confondere due piani più di quanto la nostra società e la Chiesa già non facciano, ma se l'aggancio culturale offre valida spiegazione e giustificazione, come in questo caso, ben vengano santi e papi sulle monete €uropee.
    2 punti
  11. -o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o- IL PIU’ BELL’ACQUISTO DEL 2012 - RICONOSCIMENTO LAMONETA.IT Ringraziando @@cliff per la bellissima discussione aperta ed anche @@fabione191 e @@dabbene per l’idea riguardante questa iniziativa, comunichiamo a tutti gli utenti che lo Staff del forum ha deciso di attribuire un riconoscimento ufficiale (simile a quello “Utente del mese”) al più bell’acquisto del 2012. Fino al 10 gennaio sarà possibile continuare a postare il proprio miglior acquisto, effettuato nell’anno che sta per chiudersi, nella presente discussione. Una volta scaduto il termine il topic verrà chiuso e nei giorni immediatamente successivi lo Staff provvederà ad aprire un apposito sondaggio, ove verranno riproposte tutte le monete qui inserite e dove tutti gli utenti potranno esprimere il proprio voto. Il sondaggio resterà aperto una settimana, al termine della quale sapremo quale sarà stato, secondo gli utenti di Lamoneta.it, il più bell’acquisto del 2012, che verrà ufficializzato mediante un apposito e specifico riconoscimento. Questa piccola iniziativa ci consentirà di poter ammirare molte splendide monete, come quelle fino ad ora postate... non resta che aprire i monetieri e prendere la macchina fotografica! -o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-
    2 punti
  12. Sicuramente fra gli acquisti piu' interessanti del 2012 colloco questo esemplare : Scudo Vecchio da 5 Lire 1733 Carlo Emanuele III D/ CAR EM D G REX SAR CYP ET IER Busto del re corazzato a destra con il collare , sotto fioretto tra due punti R/ DVX SAB ET MON TISF PRINC PED Scudo completo , coronato, in un grande ornato con collare attorno e due leoni accovacciati ai lati in alto la data 1733 T/ Tondini concatenati Argento 42 mm. , gr. 29,90 / 29,49 Zecca di Torino Mir savoia 925 , Biaggi 791a , Simonetti 12 , CNI Vol.I 11/15 La tipologia dello Scudo d' argento da Lire 5 al nome di Carlo Emanuele III , venne prescritta alla zecca di Torino con la prima ordinanza del 18 aprile 1733 ,al taglio di 8.1/4 pezzi al marco e titolo den. 11 ; alla quale , con identiche caratteristiche metrologiche ne fecero seguito altre due rispettivamente del 25 luglio 1733 e 18 dicembre 1733. Le tre ordinanze fissarono una produzione di scudi per un valore complessivo di un milione di lire pari a 200.000 pezzi Delle pezze ritrovate le date conosciute risultano 1733-1734-1735 (tratto da E.Biaggi Otto secoli di storia delle monete sabaude Vol.III)
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  13. Un saluto a tutti i compagni del forum. Chiedevo a voi un parere. Mi piacerebbe mettere in collezzione un bel 100 lire di Umberto, e nel dettaglio la data del 1882 che mi sembra un giusto compromesso prezzo/rarità. Ho provato a sondare un po' e quello che vedo è che c'è una grande diferenza (quasi del doppio) di prezzo tra uno Spl ed un qFdc/Fdc. Voi che dite di questa moneta? Grazie a tutti !
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  14. Non ci vedo nulla di cui essere orgogliosi. Personalmente trovo vergognoso che lo stato italiano spenda i nostri soldi per progetti del genere, e nel contempo tagli drasticamente i finanziamenti alla scuola ed alla sanità pubbliche. Che schifo.
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  15. Erano proprio bravi ! Ma come cavolo facevano a lavorare sul così piccolo? Questo è un oboletto di Egina (Ag, 510-490 a.C.) acquistato nel 2012 Aegina è un'isoletta del Golfo di Saronico. Prima si chiamava Enone e poi prese il nome di Egina (era la figlia di certo Asopo, che Giove rapì e portò in quest'isola dove partorì Eaco che ...e via dicendo ...) roth37
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  16. Complimenti Thetop, auguri intanto e grazie della partecipazione, i Fieschi ci mancavano effettivamente, è stato effettivamente l'anno di Messerano, grazie anche a te, ed è giusto che sia rappresentato degnamente qui in questo album - epopea della nostra storia, anzi di tutte le storie, qui c'è spazio per ogni moneta, qualunque essa sia, italiana, straniera, bella, svilita, comune, rara, d'oro, argento, mistura,lo spettacolo continua grazie a voi, può diventare un simbolo, anzi per me lo è già, ma ci sono ancora dieci giorni....,certo Fabione sarai costretto agli straordinari......., ma credo ne valga la pena, Mario
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  17. Bellissime monete TheTop, strano miscuglio per la seconda moneta, il lato con i leoni mi ricorda un bolognino, l'altro invece un fiorino...molto particolare. Grazie per averle postate. Ciao, Giò
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  18. Le immagini sono troppo piccole per essere ingrandite.....la figura in cima alla colonna dovrebbe rapprentare la Madonna Immacolata (meglio di me sicuramente te la identificherà l'altro Curatore, una autorità in materia di med. religiose). Venivano distribuite ai soldati sia dai Cappellani Militari che anche da Opere Assistenziali.
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  19. A dirla tutta Asmara e Massaua sono città Eritree e non Somale, anche se confermo sono bellissime, la prima è un fiorire di stili, dal Neoclassico al Razionalista, al Palladiano e seppur non molto grande, non credo che si possa trovare un'altra città simile in Africa, riguardo a Massaua lo stile ottomano ed egiziano la fanno da padrone anche se, purtroppo, questi bellissimi edifici sono in gran parte stati danneggiati durante la guerra di liberazione, infatti dopo essere stata riconquistata dai patrioti eritrei essa fù bombardata ininterrottamente tanto che fù quasi rasa al suolo. Sò di essere andato off topic e me ne scuso ma voglio ricordare che l'Eritrea è stata la prima colonia Italiana, molto prima di Somalia, Etiopia o Libia e ci siamo rimasti più di 60 anni Per ritornare in tema trovo molto bella la medaglia di cui sopra, celebra un avvenimento importante per la Somalia, peccato che tale nazione non abbia saputo consolidarsi e darsi l'importanza che le spetta nella politica africana e sia caduta nel limbo in cui è ora
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  20. quindi direi che ci ho preso in pieno ;) ,tieni presente che la monetazione napoletana è caratterizzata proprio da queste innumerevoli differenze anche sulla stessa tipologia monetale ma quello che fa la differenza tra un tipo e l'altro è l'effigie del re...
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  21. di solito diciamo che e' un fior di conio,qui possiamo dire che e' un fuor di conio marcantonio
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  22. Mi riferivo al trattino immediatamente dopo la E... penso che in realta' sia una linea non voluta nel conio ma che puo' creare un effetto particolare. Quanto all'ultima moneta e' veramente interessante, l'iscrizione al R. sembra qualcosa del tipo +SRN...V, e se e' vero che la legenda e' -apparentemente- senza senso lo stile e' molto prossimo a quello ufficiale. La forma della N e della R mi pare che richiami il periodo nel quale i denari erano in buon argento, questo mi sembra in mistura abbastanza svilita.
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  23. Ciao a tutti. Non mi è mai capitato, almeno fino ad oggi, che la Banca o l'ufficio postale con cui ho rapporti, mi ponessero limiti riguardo al taglio di banconota da ritirare. E quindi mi è successo di ritirare anche banconote da 500 e da 200 euro. Non so se la "prassi" sia cambiata in questi ultimi giorni, ma fino a qualche settimana fa non ho mai avuto alcun problema. "Inoltre per i tagli grossi (200 e 500 €) vige una sorta di presunzione (ancora una volta di constume, non c'è nulla di legale) di riciclaggio/delinquenza quando vengono richieste da persone fisiche semplici, anche perchè, da un lato, non si possono accettare banconote per più di 999,99 € nelle normali transazioni commerciali, dall'altro perchè diventa lecito domandarsi cosa ci fa la vecchina che, apparentemente, è tutta chiesa e mercato rionale con banconote da 500 €" Mah. Francamente mi sembra questa una "presunzione" del tutto fuori luogo. Innanzitutto perchè se i tagli da 200 e da 500 euro esistono, non vedo perchè essi debbano essere "associati" a presunzioni di illegalità. Bastava non emetterli o metterli in seguito fuori corso e allora nesuno li avrebbe potuti utilizzare. Ma finchè vengono stampati e sono moneta avente corso legale in tutti i Paesi dell'Eurozona, mi chiedo per quale motivo si debba,pensare in Italia (anche solo come "fatto di costume") che questi tagli evochino presunzioni di illegalità. Inoltre, non trovo affatto giusto che sia lecito domandarsi cosa ci faccia la vecchina (o chi per lei..) con le banconate da 500 euro. La vecchina o chiunque altro può legittimamente detenere in banca somme anche ingenti e può decidere di ritirarle, in qualunque momento e anche tutte insieme, nei tagli più elevati, senza che ciò consenta a nessuno di "presumere" chissà cosa; Non sta a noi, nè tanto meno alla banca detentrice dei risparmi della vecchina, chiederci cosa la vecchina (o chi per lei...) ne farà di queste banconote..... Ripeto. Se i tagli grossi evocano il sospetto di illeciti, a questo punto sarebbe bene metterli fuori corso, ma non ha senso che si stampino e che non si possano, concretamente, utilizzare. Comunque non posso che convenire sul fatto che sia meglio tenere i propri soldi sotto una mattonella (in senso lato, naturalmnete...) piuttosto che presso le banche. Saluti e auguri di Buon 2013. Michele
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  24. Un altra monetina che si ricollega a questo tema, e a mio avviso anche questa molto rara, è il quattrino del 1801 con il nuovo stemma sannitico. Anche se l'esecuzione di questo conio è sempre abbastanza approssimativa (il momento storico non lasciava tempo per pensare a fare belle monete) è comunque di molto superiore ai coni dei quattrini precedenti con stemma barocco. quattrino1801_sannitico.pdf
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  25. 20 piastre del Sudan anno 1313 (anno arabo) Con i saluti di Rick2 :pleasantry:
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  26. Ringrazio di cuore Monbalda e Vincenzo per avere offerto interessanti problematiche sugli scavi archeologici e sui rinvenimenti monetari. Il problema mi sembra ancora maggiore in presenza di rinvenimenti isolati, come nel caso di Prestino, rispetto a interi e intatti tesoretti. Anche questi ultimi, ovviamente, vanno attentamente contestualizzati in quanto essi stessi possono avere origine diversa, come un deposito votivo (che copre un arco di tempo più o meno lungo), un gruzzolo di tesaurizzazione privata (dove può essere effettuato un certo grado di selezione da parte dell'originario proprietario e non necessariamente in un breve arco di tempo), gruzzolo di immediato deposito (in genere per motivi bellici e in genere composto da nominali in circolazione in quel momento) e così via. Sicuramente le informazioni provenienti da scavi abbastanza datati, e quindi con criteri che possono discostarsi da quelli attuali, devono essere valutate con una certa precauzione. Restano utili informazioni, che però devono a loro volta essere comparate con altre, anche da diversi contesti. E' quindi necessaria una visione molto ampia, che sarà tanto più utile quanto migliori sono le stesse informazioni. Accennando brevemente al solito problema della datazione delle monete etrusche e anche dello stesso denario romano non si dovrebbe avere preconcetti e valutare allo stato attuale l'intera mole delle varie evidenze e arrivare a formulare una teoria (solo una teoria e non una verità assoluta) che permetta di soddisfare al meglio i vari problemi che possono derivare dai vari contesti (in Magna Grecia come in Sicilia). Finora la "Middle theory" è quella che è riuscita a offrire il maggior numero di risposte attendibili, anche se il discorso è ancora lontano dalla definitiva conclusione. A mio giudizio è molto importante analizzare i rapporti tra la moneta romana e la moneta locale (compresa quella etrusca) per meglio chiarire certe dinamiche monetarie e talvolta anche possibili contesti storici e cronologici. E' anche importante evitare una eccessiva visione "romano-centrica", presupponendo l'esistenza di una sorta di primato della moneta romana su quella di altre comunità fin dalle sue fasi iniziali (è vero che i Romani uscirono vittoriosi e imposero la loro moneta, ma il loro "primato" non fu subitaneo e non sempre è agevole comprendere i reali rapporti tra Roma e gli altri centri politico-economici).
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  27. Valore commerciale : una decina di euro. Sempre riguardanti la Somalia, esistono anche due medaglie commemorative ufficiali emesse dalla R.I. Una è denominata "UNISOM/II", i colori del nastro sono giallo/azzurro/giallo. L'altra è denominata "Restore Hope", il colore del nastrino è giallo con due fascette tricolori verso le due estremità. La medaglia che hai postato tu ha il recto identico (compresa la scritta in Italiano) a quella che la Somalia ha emesso per commemorare la Guerra Somalia-Etiopia,che però risale al 1964 e il cui nastro è giallo, bordato di rosso da un lato e di verde scuro dall'altro (la si può trovare in commercio a 7O,00 euro) : un nastrino diverso da quello della tua. Purtroppo non ne conosco l'immagine del verso, inoltre le date sono falsate..... Nel dopoguerra la Somalia fu affidata dall'ONU ad un mandato italiano, per cui l'uso della nostra lingua era corrente anche su monete, ecc. Tutto questo per dire che purtroppo non sono in grado di identificare correttamente la tua decorazione, mi spiace.
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  28. (continua da sopra) Infine: ammiro Vincenzo per la sua solida fiducia nelle "leggi" della stratigrafia archeologica e nella loro rigorosa verifica e certa documentazione. Tuttavia per esperienza personale, e dopo ormai vent'anni di archeologia "militante", ho in mente diversi siti archeologici, soprattutto rurali, in cui i limiti delle Unità Stratigrafiche non sono affatto netti e nei quali la sedimentologia e la stagionalità dello scavo (periodo secco o periodo umido) incidono molto sulla qualità del record archeologico: in questi anche l'archeologo esperto ed attento, a seconda dei casi e condizioni in cui si trova ad operare, può avere difficoltà nel riconoscere subito certe evidenze archeologiche (buche, ad esempio, o rasature orizzontali) ed è costretto a correggersi in fase di scavo, se non di postscavo. Se a tutto questo si aggiunge la possibilità che non tutti gli scavatori sono sempre preparati allo stesso modo o non hanno tutti lo stesso grado di attenzione, si comprende bene come esista sempre la possibilità di non capire subito quello che si sta scavando e di farlo in modo anche errato (l'esempio tipico: rimuovere insieme il riempimento di una buca e lo strato in cui essa è tagliata, a maggior ragione se si tratta di un sito ad alta residualità e se le associazioni dei materiali dentro la buca e nello strato tagliato possono essere di fatto i medesimi...). Ovvio che tale rischio è molto forte anche quando se si rimuovo strati molto estesi con il mezzo meccanico... Un'altra cosa che riscontro spesso, ad esempio, è che non si puliscono bene le murature, alle quali può rimanere attaccata qualche zolletta di terreno soprattutto se il sedimento è a matrice argillosa. Poi basta una pioggia forte, che interrompe lo scavo per un giorno o due che dilava bene la muratura portando a volte anche per alcuni millimetri sotto la superficie ressa molle dall'umidità, piccoli materiali, a maggior ragione se pesanti come una moneta. Oggi il bravo archeologo sa come valutare il proprio intervento dopo un eventi di questo tipo, o i ritrovamenti in base alla preparazione dei propri collaboratori, ma ripeto non so se questo avvenga sempre e quanto avvenisse anche trenta o venti anni or sono. Detto questo mi scuso per essermi dilungata così tanto, e ne approfitto per inviare anche a voi i miei più sentiti auguri per un prospero e sereno 2013. MB
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  29. A questo punto si tratta quasi certamente di cloni, abilmente diversificati in modo da renderli differenti e da sfuggire all'occhio distratto di chi analizza un'asta alla volta.<br />In questo senso coinarchives è uno strumento potentissimo dalla parte del collezionista. Questo tipo di sesterzio adesso fila diritto all'interno del file "tipi da evitare", che, oimè, aumenta di volume mese per mese.
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  30. Ciao derek, Un vero amico te l'avrebbe data in cambio di un Grazie da parte tua..............
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  31. piu' che il venditore da ricovero sarebbe l'acquirente :pleasantry: marcantonio
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  32. L’ASSE MONETALE SU ALCUNE MONETE NAPOLETANE Le due facce di una moneta presentano una rispetto all'altra un angolo di rotazione. Questo angolo dipende dalla tipologia della moneta e dal suo periodo storico. Nelle prime monetazioni l'allineamento tra le due facce è spesso casuale, viceversa nella monetazione moderna l'asse di rotazione viene quasi sempre predeterminato, per motivi estetici, a 0° (asse alla tedesca) o a 180° (asse alla francese). Vedi foto in fondo allo studio. (Fonte La MonetaPedia.it) Dopo aver esaminato circa 220 monete napoletane, sono arrivato a fare alcune considerazioni personali sullo spostamento dell’asse che si riscontra su questi tipi di monete. Prima però qualche premessa che aiuta a capire meglio il testo che seguirà. 1) Divisione delle monete battute a martello da quelle battute al bilanciere, con considerazione finale. 2) Delle monete interessate allo studio, elencherò anche l’anno e il tipo per quelle battute al martello, mentre per i tipi battuti al bilanciere elencherò il numero dei pezzi esaminati, e solo per quelli con asse variato, elencherò i tipi e l’anno di coniazione. 3) Per motivi pratici, lo spostamento dell’asse non sarà indicato in gradi, ma in numeri come da lancette di orologio. Per esempio ore 3 = 90° - ore 5 = 150° etc. etc. Monete battute al martello Carlo V 1516-1554 zecca Napoli n. 9 monete esaminate 1) Carlino senza data asse ore 10 2) Carlino s.d. asse ore 12 3) Carlino s.d. asse ore 1 n. 2 esemplari 4) Carlino s.d. asse ore 2 5) Carlino s.d. asse ore 3 6) Carlino s.d. asse ore 5 7) Carlino s.d. asse ore 9 Filippo II zecca Napoli n. 9 monete esaminate 1) Mezzo ducato s.d. asse ore 4 2) Mezzo ducato s.d. asse ore 6 3) Mezzo Ducato s.d. asse ore 12 4) Mezzo Ducato s.d. asse ore 1 5) Mezzo Ducato s.d. asse ore 1 6) Mezzo Carlino s.d. asse ore 8 7) Mezzo Carlino 1582 asse ore 9 8) Tornese s.d. asse ore 9 9) 2 Cavalli s.d. asse ore 3 Filippo III zecca Napoli 7 monete esaminate 15 grani 1619 asse ore 2 15 grani 1619 asse ore 10 Carlino 1620 asse ore 5 Mezzo Carlino s.d. asse ore 3 Mezzo Carlino s.d. asse ore 9 Tornese s.d. asse ore 9 2 Cavalli s.d. asse ore 3 Filippo IV zecca Napoli n. 8 monete esaminate 1) Tarì 1622 asse ore 9 2) Tornese s.d. asse ore 3 3) Tornese 1647 asse ore 3 4) Grano 1622 asse ore 4 5) Grano 1633 asse ore 9 6) Grano 1647 asse ore 8 n.2 es. 7) 9 Cavalli 1629 asse ore 2 Carlo II zecca Napoli n. 1 moneta esaminata 1) Tornese s.d. asse ore 9 Le monete esaminate battute al martello sono 34, di cui ben 31 con asse spostato. Molto probabilmente a quei tempi il conio superiore (quello che riceveva il colpo), veniva spostato di volta in volta, senza nessun tipo di accortezza. Per cui anche le tre monete che presentano l’asse di 180° o 360°, ritenute per così dire “normali”, in realtà molto probabilmente sono state coniate in modo assolutamente casuale. C’erano però alcune eccezioni. Alcune zecche italiane dell’epoca, per coniare monete importanti, usavano bucare l’incudine dove era posizionato il conio inferiore e il punzone del conio superiore. In questi buchi si inserivano punte d’acciaio. In questo modo le punte d’acciaio dell’uno si incastravano nei buchi dell’altro, con il risultato che in qualsiasi modo venisse inserito il tondello tra i coni, la moneta una volta battuta, sarebbe uscita sempre con lo stesso asse. Naturalmente due o più esemplari dello stesso tipo di moneta potrebbero comunque avere un asse spostato, ma solo perché coniate da coni differenti. A Napoli, dalla seconda metà del ‘600, si cominciò a battere moneta col torchio a bilanciere, anche se per molti anni ancora si batterono monete in rame (grani di Carlo II) con l’uso del martello. Monete battute al bilanciere Carlo II zecca Napoli n. 20 monete esaminate Carlo VI zecca Napoli n. 4 monete esaminate Carlo III di Borbone zecca Napoli n. 16 monete esam. di cui un Carlino 1755 con asse a ore 12 Ferdinando IV zecca Napoli n. 68 monete esaminate di cui 11 con asse spostato Repubblica napoletana zecca Napoli n. 9 monete esaminate Giuseppe Napoleone zecca Napoli n. 1 monete esaminate Gioacchino Murat zecca Napoli n. 5 monete esaminate Ferdinando I zecca Napoli n. 4 monete esaminate di cui 1 con asse spostato Francesco I zecca Napoli n. 10 monete esaminate Ferdinando II zecca Napoli n. 40 monete esaminate Francesco II zecca Napoli n. 9 monete esaminate Le monete battute al bilanciere prese in esame sono 186 in totale, di cui 7 in oro, 89 in argento e 90 in rame. A parte quelle con l’asse spostato (12 esemplari su 186), e una sola con l’asse alla tedesca (360°), tutte le altre monete esaminate presentano l’asse alla francese, cioè a ore 6 equivalente a 180°. Vale la pena di soffermarsi sulle monete di Ferdinando IV e I (che è lo stesso sovrano), sulle quali si riscontrano i difetti che andiamo cercando. Infatti sulle monete di tutti gli altri sovrani, non si riscontra nemmeno un esemplare con asse variato (a parte il Carlino di Carlo III con l’asse alla tedesca a ore 12). Questo è un primo dato interessante. Su 68 monete di Ferdinando IV e I ben 12 hanno l’asse variato, la percentuale è del 17,65%, direi abbastanza significativa. Scendendo nei dettagli, si scopre che su 12 monete con l’asse spostato, 11 sono in rame e solo 1 in argento. Di conseguenza, tenendo conto che delle 68 monete prese in esame, 7 sono in oro, 21 in argento e 40 in rame, si evince chiaramente che la percentuale di esemplari in rame con asse spostato, aumenta sensibilmente nella misura del 27,50%. Mentre per le monete in argento la percentuale si riduce al 4,76%. Un’altra curiosità interessante rilevata, è che delle 68 monete di Ferdinando IV sotto riportate (per motivi di completezza), tutti i nominali da 3, 4 e 6 cavalli presentano l’asse variato. 6 ducati n. 5 esemplari 4 ducati n. 1 es. 2 ducati n. 1 es. 120 grana n. 10 es. 60 grana n. 1 es. 20 grana n. 6 es. 10 grana n. 4 es. di cui 1 con asse spostato 10 tornesi n. 1 es. 8 tornesi n. 3 es. di cui 1 con asse spostato 6 tornesi n. 2 es. 5 tornesi n. 4 es. di cui 1 con asse spostato 3 tornesi n. 5 es. di cui 1 con asse spostato Grano n. 10 es. 4 quattrini per Orbetello n. 2 es. Quattrino per Orbetello n. 2 es. 9 cavalli n. 4 es. 6 cavalli n. 3 esemplari con asse spostato 4 cavalli n. 1 es. con asse spostato 3 cavalli n. 3 es. con asse spostato L’ultima curiosità viene fuori osservando i gradi di spostamento delle 12 monete individuate (compresa quella di Ferdinando I); 10 grana 1798 asse ore 5 (AG) 8 tornesi 1796 asse ore 5 5 tornesi 1798 asse ore 7 3 Tornesi 1792 asse ore 5 6 cavalli 1791 asse ore 5 6 cavalli 1792 asse ore 5 n.2 es. 4 cavalli 1791 asse ore 5 3 cavalli 1792 asse ore 5 n. 3 es. 10 tornesi 1819 asse ore 7 Si nota come l’asse spostato di tutte e 12 le monete si trovi solo in corrispondenza di ore 5 e di ore 7. I due numeri sono corrispondenti. Naturalmente questo studio è fatto su un piccolo campione di esemplari, per cui le osservazioni fatte vanno prese con la dovuta riserva. Sarei curioso di sapere (da chi li possiede), se altri cavalli di Ferdinando IV hanno l’asse spostato e se tutti dello stesso grado riscontrato sui miei. Sarebbe veramente molto interessante.
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  33. No, purtroppo solo in foto. Comunque la 1795 inserita come 57b a mio parere è davvero inedita e quindi meritevole di essere inserita a catalogo (vorrei però avere l'onore di visionarla dal vivo un giorno). Nello stesso studio era presente anche una piastra del 9° tipo datata 1794 inedita, ma dalle foto ho avuto dei forti dubbi (vedi piastra in alto a destra), quindi ho evitato d'inserirla. Ecco le immagini dell'articolo.
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  34. accidenti che sviluppo questa discussione! Comunque prima ero dell'idea di una moneta ritoccata più e più volte...ma dopo il messaggio 25 sto cambiando idea...due monete identiche in asta nello stesso periodo! :nea: una delle due dovrebbe essere falsa e secondo la mia opinione è quella del 18 febbraio 2010...per il resto quelle 2008 e 2009 sono la stessa moneta a giudicare da quel verdino al rovescio...stessa cosa per il kunker 2011: condivide una macchia verde con le 2 monete appena citate tra la A e la X di MAX. Poi, la stessa moneta viene bulinata e ripatinata per ricomparire nel 2012. Ora queste qui ( 2008, 2009, 2011 e 2012) mi paiono la stessa moneta per la piccola corrosione a sinistra del caduceo della Felicitas. Ma quella del 24 febbraio 2010? non può essere quella del 2008/2009 spatinata e poi ripatinata nel 2011 perchè la 2008/2009 e la 2011 condividono la stessa macchiolina verde nello stesso punto ( cosa che difficilmente si sarebbe mantenuta dopo una spatinatura). Per cui a mio parere le monete sono tre: quella che riappare in 4 anni, quella del 18 febbraio 2010 e quella del 24 febbraio 2010. Ho unito tutte le immagini in un unico file così da rendere più agevole il confronto tra le immagini ( scusate se dozzinale, ma l'ho fatto in poco tempo). Spero di non aver detto castronerie, ma se sarà almeno ho l'orario come giustificazione :lollarge:
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  35. si può ringraziare chi ci aiuta cliccando anche sul tastino MI PIACE che c'è in basso a destra.....lo dico così, giusto per informare chi è nuovo del forum..............
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  36. PAVIA Bronzo, mm. 60 - Opus AFFER MODELLO' - Stab. LORIOLI
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  37. Mi pare pacifico che qui siamo di fronte ad un nuovo clone, le monete sono minimo due. altro che stuccature...
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  38. Buon giorno. Niente male come come "botto di fine anno" è stato sicuramente un lavoro di team cliff che ha aperto la discussione, io che in mezzo a tutto questo splendore mi sono chiesto ma quale sará la più bella, Dabbene che ha dato voce e corpo (grazie alla sua donazione Mostra "Costantino 313 d.c.") e giovanna che mi sta aiutando alla creazione di un catalogo dove sono contenute tutte queste meraviglie ed in fine un grazie di cuore allo staff per aver reso possibile questo progetto. Il catalogo che stiamo realizzando avrà la funzione di agevolare gli utenti nella scelta dalla più bella. Ma per vederlo dovrete ancora aspettare la chiusura di questo post .Esso sarà fruibile sia on_line per una visualizzazione veloce, che in formato pdf da scaricare e tenere per se. Per il momento "accontentatevi" della copertina spero che vi piaccia. P.s. Siamo a 71 monete le contemporanee sono in testa seguono le moderne le medievali le stanno raggiungendo mentre le antiche sono ferme (tabella)
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  39. Gli euro non sono il mio campo, ma sei sicuro che si tratti di un errore di conio e non di un falso? A prima vista mi da l'idea di essere una moneta ottenua per fusione usando il calco di una moneta vera, da cui dettagli molto sbiatidi. Ma, come ho detto, gli euro non sonoi ll mio campo.
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  40. e di fronte.......seguendo quelli raggi di sole matinale....la sovranna citta di Bonifaccio..........un bel posto,veramente......che vi invito a visitare,dal vivo.........auguri a tutti.....e buon anno 2013.......gran saluti...!!! :)
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  41. Magari è vero, 5 euro sono forse troppi..ci potevi comprare un bel pacchetto di sigarette :mega_shok: A parte gli scherzi se a te quei 5 euro non pesavano, hai fatto benissimo. Anche così si smuove l'economia. I tuoi cinque euro hanno creato un guadagno ad una persona che magari potrà comprare un po' di cibo in più per Natale, un regalino per i suoi nipoti o i suoi figli. La metto proprio al caso limite, ma lo dico perchè secondo me soldi spesi beni...certamente meglio che giocarseli come si usa oggi. Bravo :blum:
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  42. Scusate se ritorno sull'importanza di questa discussione, quando mi iscrissi al forum anni fa, tra le prime discussioni feci " La moneta più bella ", era l'uovo di Colombo, la semplicità ed essenzialità, mi ricordo fu un successo clamoroso, fu una gara, fu postato di tutto,ricordo, e non è passato molto tempo, la discussione sui grossi in medievale, fu tale la portata qualitativa e quantitativa che Saccocci nella sua relazione in Società Numismatica Italiana sulla nascita del grosso disse " ho visto in questi giorni qualcosa di incredibile, mi sono veramente commosso, la discussione su Lamoneta è stata pazzesca". Credo che tutto il mondo numismatico se la sia stampata e custodita, anzi ne ho le prove di questo. Ecco ritorniamo a questi esempi, per un forum, l'mmagine della moneta è impriscindibile, è come andare al mare e non saper nuotare, le monete ci devono essere, ci devono stare. Tempo fa invece lanciai una discussione " Progetto moneta : una moneta, una storia ", non ebbe lo stesso successo, erano cambiati i tempi, anche se molti mi dissero che in fora stranieri questa è una discussione tenuta fissa da loro e di grande successo. Capisco e capiamo tutto, la paura, la sicurezza, la privacy, un certo terrorismo che aleggia, ma rivendichiamo che non stiamo facendo nulla di sbagliato, anzi tutto questo ha un ruolo civico, sociale, scientifico, è un ruolo di numismatica per tutti, non facciamoci intimorire, è un nostro diritto ed è meritorio quanto facciamo. Il forum ha bisogno di questo, Cliff ha ricordato " il collezionista soltario ",mio caro amico che non legge il forum, non è iscritto a circoli,vive da solo con le sue monete, apriamoci, inondiamoli di immagini, alla fine è vero che il forum non è una realtà giuridica, ma è comunque un movimento d opinione conosciuto da tutti, impressionerà la nostra risposta se sarà forte ed unita, forza ! Mario
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  43. Questa non è l'ultima arrivata e non è neanche la più bella oggettivamente, ha uno stile molto essenziale. L'ho già mostrata nella sezione apposita e la ripresento. Erano monetine che circolavano quotidianamente fra le mani della gente comune, difficilmente si riescono a trovare integre eppure questa, molto più delicata dei fratelli maggiori in oro e argento ce l'ha fatta.
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  44. Salve sono un nuovo iscritto e vorrei iniziare a collezionare medaglie militari italiane, inizierò a girare per le fiere nelle zone di Milano, mi sapreste consigliare con quali medaglie iniziare e come riconoscerne l'autenticità e il valore storico? Grazieeee
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  45. VI SIETE SCOCCIATI SICURAMENTE, COMUNQUE MI DISPIACE DI NON AVER POTUTO POSTARE LE TABELLE CHE SICURAMENTE VI AVREBBERO DIVERTITO DI PIU'. GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE CIAO ALAN
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  46. 42 LE MONETE DI SCARSO VALORE NUMISMATICO CHE VANNO DALAL LIRA CORNUCOPIA ANNI COMUNI ALLA MILLE LIRE GERMANIA DIVISA LA MONETA PIU' TROVATA TRA QUELLE POCO "APPETIBILI" E' LA 10 LIRE SPIGA SEGUITA DALAL 5 LIRE DELFINO E DALLA 100 LIRE MINERVA
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  47. Innanzi tutto la ricerca dei conii resta fondamentale in un serio studio numismatico. Solo con una dettagliata ricerca degli esemplari noti si può intanto avere una idea dei conii usati e su come riordinarli, specialmente in presenza di incroci di conio. Naturalmente presa in sè tale ricerca, anche se può fornire diverse informazioni, non deve essere intesa in senso assoluto e bisogna sapere ragionarci sopra. Analizziamo i 4 punti esposti da Vincenzo. 1) Numero reale dei conii. Dipende da varie circostanze e anche e soprattutto dal numero delle monete esaminate. In teoria è sempre possibile che compaia un esemplare con un conio nuovo, che può modificare un poco la sequenza. Però ci sono formule statistiche che permettono di predire con una relativa certezza se esiste la probabilità di avere "azzeccato" almeno quasi tutti i conii usati. Questo problema era stato affrontato nel mio Corpus sui denari della Guerra Sociale. Grazie anche al notevole numero dei pezzi esaminati, avevo previsto che pochi nuovi conii sarebbero emersi. Il che è effettivamente vero essendo ormai passati 25 anni dalla sua pubblicazione e pochissime varianti inedite sono nel frattempo emerse. Naturalmente non va MAI dimenticato il contesto storico. Appare evidente che se si accerta che una monetazione è durata poco nel tempo (come appunto nel caso della Guerra Sociale) si ha una maggiore probabilità di avere "azzeccato" tutti o quasi i conii effettivamente usati. 2) Numero delle monete coniate da una coppia di conii Questo costituisce uno dei maggiori enigmi numismatici e ci sono molti studi che si sono sbizzarriti su quante monete possono essere ottenute da ciascuna coppia di conii. L'opinione prevalente, nel caso dei denari d'argento, è che siano circa 20.000. Ma resta sempre solo una opinione e ci sono molti fattori che possono influire sulla resa. In genere i conii si rompono prima con monete grandi come i tetradrammi e più tardi con monete piccole, ma siamo sempre nel campo delle incertezze. Spesso può aiutare a comprendere la durata di vita di un conio dalla precoce o meno comparsa di una frattura di conio. Ma anche qui bisogna tenere conto che per un tetradramma (una moneta spesso di grande pregio artistico oltre che di alto valore nominale) il monetario tende a fare durare il più lungo possibile il conio. Addirittura esiste la possibilità di un riutilizzo successivo del conio stesso, come nel caso di diversi decadrammi siracusani. I punzoni non erano in puro acciaio come adesso e quindi tendono ad arrugginirsi nel tempo. Ci sono esemplari di decadramma che presentano caratteristiche di superficie che fanno seriamente pensare a un utilizzo di conii nel frattempo arrugginiti... e questo ovviamente complica sia il problema della durata dell'emissione che dello stesso numero dei pezzi ottenuti. 3) Conii sempre in successione Concordo con Vincenzo che è una emerita cazzata. Una volta stabilita una certa sequenza di conii, spesso ci si accorge che un conio viene a un certo punto riutilizzato (e ci sono casi addirittura di conii che vengono ritoccati dall'incisore, con l'aggiunta o abolizione di un determinato dettaglio, spesso un simbolo o una lettera). Poi c'è anche il problema di stabilire come è organizzata una officina monetaria. Una sequenza esclusivamente lineare fa pensare all'utilizzo di una sola incudine e quindi di una sola squadra di operai preposti alla battitura. Nel mio Corpus sui denari della Guerra Sociale ho dimostrato che talvolta possono esistere due (o più) serie parallele. Neanch'io ho compreso la battuta di Siciliano sui bronzi di Tarentum. Non sempre e necessariamente una emissione deve per forza seguire a un'altra. Dipende appunto dall'organizzazione della zecca tarentina e in teoria potevano operare anche più di un'officina, ciascuna con proprie caratteristiche. 4) Utilizzo continuativo dei conii Ho già fatto l'esempio dei decadrammi siracusano. Anche nel caso dei denari della Guerra Sociale è solo possibile individuare gruppi di emssioni omogenee, ma resta molto difficile e solo ipotetica l'effettiva successione dei vari gruppi. Lo studio storico resta fondamentale e inoltre bisogna utilizzare numerosi parametri, oltre a quelli legati alla sequenza dei conii. Molto importante è anche l'analisi stilistica, metrologica, metallografica, iconica (ossia confronto iconografico con altre emissioni, anche di diverse zecche), ecc. Il grande fascino di un serio studio numismatico è appunto nella necessità di utilizzare un grande numero di parametri, dalla storia con attento esame anche delle fonti, ai contesti archeologici, area di circolazione, struttura delle singole emissioni...... Troppo spesso gli studiosi si soffermano solo su alcune emissioni, come quelle dei grandi nominali in argento, che si prestano più facilmente allo studio dei conii, rispetto ad esempio alle emissioni dei frazionali e delle monete di bronzo. Non è un caso che Wolfgang Fischer-Bossert abbia analizzato solo i nomoi d'argento e le emissioni auree di Tarentum fino all'età di Pirro, trascurando il grande numero dei frazionali.... Gli ho pure chiesto perché non avesse poi tentato di completare il suo Corpus, con i numerosi didrammi del IV secolo e sui frazionali. Mi ha guardato e mi ha accennato che era una gran faticata.... e aveva preferito cambiare aria, passando a studiare (pubblicando pochi anni fa) il Corpus dei decadrammi di Atene. Adesso sta studiando le emissioni di età dionigiana (prima metà del IV secolo a.C. a Siracusa), ma si guarderà bene dal tentare di fare un'analisi dei coni delle numerosissime dracme di bronzo con Testa di Atena/Stella e delfini......
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  48. Ti consiglio la "guida numismatica universale" Dei fratelli Gnecchi, che elenca tutte le collezioni private dell'Ottocento, molte delle quali, oggi, sono diventate pubbliche in seguito a donazioni o vendite (vedi la Verri a Milano, la Santangelo a Napoli, la Papadopoli a Venezia, la Pelagi a Bologna, la Bottacin a Padova...)
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