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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/26/12 in tutte le aree
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Bene é arrivato il momento di fare un piccolo riepilogo. In questa tabella (ancora non é completa mi mancano alcuni dati) ho realizzato un piccolo riassunto dove si evincono alcuni dati interessanti, esempio le monete più acquistate in questo post sono d'argento, mentre il periodo storico piú collezionato si suddivide tra il moderno e il contemporaneo.3 punti
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Ciao Simone/tartachiara, il mio "Mah" non era riferito ai sacchetti in sè che ho trovato subito molto interessanti e "curiosi" (termine inadeguato lo so) come testimonianza storica... (secondo me in uno Stato serio dovrebbero stare in un Museo come parte di un bell'allestimento a scopo culturale e divulgativo ma questo è un altro discorso) e sinceramente buon per MarcoB o chi per lui che l'ha rimediati perchè è innegabile che avere delle particolarità in collezione fa sempre piacere a tutti noi che abbiamo questa passione. Però le dinamiche che ho notato instaurarsi qui sul forum in questo e nel 95% di altri frangenti simili le trovo francamente puerili dando un quadro ad un osservatore esterno non certo esaltante di quello che è l'ambito collezionistico numismatico. Gelosie...zone grigie...informazioni riservate manco si parlasse di documenti del SISDE...pubblicabile non pubblicabile...diritti riservati... E spesso certe cose vengono fuori da personaggi insospettabili: c'è gente qui sul forum (non MarcoB) che ha cancellate quintalate di foto dai propri interventi per non divulgare chissà che... Ma siamo seri, siamo quattro gatti... mica parliamo del brevetto di un farmaco anti-tumorale o chissà che scoperta "cambia-mondo"...domani per il 99,99% del mondo le cose continueranno come sempre e anche per il 99% dei frequentatori di questo forum che di numismatica non ci campano le cose continueranno come prima. Certe volte viene quasi da condividere il pensiero di questo anonimo profano http://www.lamoneta.it/topic/99219-ahhhh-la-profanit/ oppure ritirarsi a fare il "collezionista solitario" descritto da Dabbene... Saluti Simone PS Non ce l'ho assolutamente con te MarcoB e ribadisco il ringraziamento per avermi/averci fornito le foto di questa curiosità e di altre che hai proposto in passato2 punti
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CROCE D'ONORE PER LE MADRI TEDESCHE : L'onorificenza venne creata da Adolf Hitler nel 1938 per premiare le madri di famiglie numerose della Germania nazista. Potevano esserne insignite solo le donne tedesche o di paesi assorbiti (Austria e Danzica) La medaglia non era un riconoscimento permanente, poichè se una madre si separava dalla propria famiglia, o se veniva accusata di infedeltà coniugale, poteva essere privata dell'onorificenza. Le croci venivano concesse annualmente, il secondo sabato di maggio (Giorno della Mamma) dall'istituzione del 1938 e il primo conferimento avvenne pertanto nel maggio del 1939. L'ultimo fu nel 1944. I tre gradi dell'onoreficenza venivano concessi in base al numero di figli : 1° Classe (Croce d'Oro) : 8 o più figli 2° Classe (Croce d'Argento) : 6/7 figli 3° Classe (Croce di Bronzo) : 4/5 figli. La medaglia consisteva in una croce latina decussata(in oro/argento/bronzo a seconda del grado) smaltata di blu e bordata di bianco, con al centro un medaglione a smalto bianco con in nero una svastica, il tutto circondato da un anello del materiale dell'onorificenza con l'iscrizione "DER DEUTSCHEN MUTTER". Tra i bracci della croce è applicata una raggiera del materiale corrispondente al grado. Il retro della medaglia è piano e riporta la data di istituzione dell'onoreficenza ("16. Dezember 1938")e sotto la firma di Adolf Hitler. Il nastro è blu con una doppia striscia bianche per parte. Il conferimento era accompagnato da un bel documento di attribuzione nominale. Purtroppo anche questa medaglia, per quanto rifacentesi a una decorazione reale, è un falso abbastanza palese e grossolano. In particolare : il metallo è sbagliato, gli smalti scadenti, errato il colore del medaglione centrale (non mi pare di aver mai visto la scritta in contorno rosso... ricorda più la spilla di appartenenza al partito che non quella originale di questa croce). E poi, il primo indicatore di falsità : l'aspetto generalmente poco curato. Nessuna decorazione ufficiale nazista avrebbe mai potuto corrispondere agli standard di perfezione richiesto dal regime, persino a guerra avanzata e con carenza di metalli, la qualità era sempre eccelsa! Sembra una cosa molto superficiale, ma fondamentalmente è così : se è fatta male, 99 volte su 100 è falsa ! Mi permetto un consiglio da collezionista a collezionista, se posso, Mannfred : spesso queste decorazioni si comprano con pochi euro su banchetti di mercatini (come notava anche Ramon, gestiti molte volte da esteuropei) tuttavia, con quello che risparmi evitando di acquistarle, puoi mettere in collezione qualcosa di originale, non necessariamente raro, ma cche comunque rende giustizia alla tua collezione, cosa che questi 'sgorbi' non riescono a fare. Saluti, EffePi2 punti
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Tornando al discorso numinsmatico, la serie impero è sicuramente piacevole. NON regge però assolutamente il confronto con quella precedente. Un misero 20 centesimi libertà librata a mio modo di vedere è superiore praticamente a gran parte delle monete della serie impero. Questa soffre in toto la superiorità (sia negli ori che negli argenti) della serie precedente, oltre che (è bene ammetterlo) la damnatio memoriae di cui, nel bene e nel male, soffre il fascismo. La serie impero va comunque reinserita nel periodo storico di cui è stata coniata. Negli anni '20 purtroppo lo stile artistico dominante non è più il liberty, e la belle epoque è solo un bel ricordo. Lo stile monetario negli anni 20 e 30 cambia (per i miei gusti estetici peggiora) in tutta Europa, e l'Italia non fa eccezione. Per chi ama la monetazione precedente il cambiamento è drammatico, si passa dall'estetica del movimento, dalla ricerca della bellezza pura tramite l'arte monetaria, alla rigidità dei simboli e dei messaggi ideologici. Aggiungo anche che la figura del re, nella monetazione imperiale, è alquanto imbarazzante. Si passa da una figura di re bonario e sobrio nelle monete fino ai primi anni '30, alla figura di un vecchio apparentemente incazz... che, nel pensiero dell'incisore, avrebbe dovuto mostrare forza e potenza. Figura patetica, che si incastona perfettamente nel periodo storico in cui è stata coniata.2 punti
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Latitando i sacchi della Regia Zecca Per intrattenervi nell' attesa vi posto altri sacchi ricchi di storia Lascio alla vostra fervida immaginazione supporre il contenuto ............ p.s. questi sacchi sono gia' stati pagati nel 1942 :D :P e non spariranno le foto a meno che qualche utente del forum sia disturbato dai simboli presenti ;)2 punti
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http://imageshack.us/photo/my-images/405/img5910ua.jpg/'>http://imageshack.us/photo/my-images/838/img5911ul.jpg/'> altro punto di orgoglio per il 2012 per me è stato questo :blum:2 punti
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Salve a tutti Federico II emise dei bellissimi grossi del peso di circa 1.3/1,35 gr. in una zecca meridionale, molto probabilmente Brindisi o Messina Per Messina tali monete non sono riportate dallo Spahr (che descrive però tutte le tipologie dei denari con ritratto batturi dqa questo imperatore in tale zecca). Qualcuno ha qualche altro rifgerimento bibliografico (oltre gli articoli della Travaini in QTic) e poi come si distinguono i grossi emessi da Federico nel Meridione da quelli (che si suppone) abbia emesso a Vittoria (Parma ) ? Anche i grossi emessi nel meridione potrebbero essere stati emessi con l'obiettivo di utilizzarli per scambi con il Nord, altrimenti perche giustificare un'emissione della quale qvrebbero potuto fare le veci i numerosissimi denari ? Riporto la foto di un'esemplare del grosso in questione, da notare la potenza del ritratto del sovrano (l'ultimo esemplare passato per il mercato credo sia quello dell'asta De Wit battuto da Kuenker nel 2007 - o 2008))1 punto
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1° Premio 2€ Comm. Vaticano 2011 in confezione ufficiale è stato assegnato dalla Giuria all’utente che ha postato il migliore commento relativamente alla moneta votata nel sondaggio “Premio Speciale La Moneta” Vincitore : MASSIMINHO 2° Premio 2€ Comm. San Marino 2010 in confezione ufficiale : è stato assegnato dalla Giuria ad un utente che si è particolarmente contraddistinto nel corso del 2011 relativamente alla partecipazione e ai contributi postati sul forum. Vincitore : B27 3° Premio 2€ San Marino 2011 “Visita Pastorale” in confezione ufficiale : è stato assegnato dalla Giuria ad un utente che si è particolarmente contraddistinto nel corso del 2011 relativamente alla partecipazione e ai contributi postati sul forum. Vincitore : TM_NPZ Di seguito il Commento di MASSIMINHO - Vincitore del 1° Premio Ho votato il 2 euro commemorativo Italia 2011 dell'anniversario. E' solo un annetto che sono iscritto al forum e non sapevo di questa iniziativa, ma mi sono incuriosito e ho provato a scrivere un commento riguardo questa mia scelta. Ad un giorno dal mio compleanno (ieri), 22 anni solamente, mi rendo conto che 150 anni sono un'eternità a confronto. E quante ne ha passate questa povera Italia! Prima gli scontri per unirla, poi l'inizio della crescita industriale, poi la prima sanguinosa guerra, la crisi successiva, e poi la seconda terribile e insensata guerra, la ricostruzione e gli anni ''freddi'', e ancora gli scontri sociali per scuola e lavoro attraverso i sindacati, l'arrivo dell'euro con le sue novità introdotte per unirci agli altri e infine l'ultima crisi che ci sta colpendo proprio in questi giorni. Ecco, io, nel mio piccolo, ho trovato molto bello, sensato e giusto dedicare una moneta proprio alla nostra Italia, anche come ringraziamento a tutti quelli che l'hanno creata e tentato di renderla sempre migliore. E' un grande gesto, poiché questa moneta gira e girerà in tutta Italia, passerà di mano in mano, probabilmente valicherà confini e chissà fin dove arriverà... e capiterà di sicuro che prima o poi un ignaro cittadino europeo, trovandosela tra le mani e colpito dalla sua ''brillantezza'' (non ha neppure ancora un anno), la osserverà per bene capovolgendola e noterà questo grande tributo che è stato fatto all'Italia per ricordarla... e probabilmente quando tornerà a casa la farà anche vedere ad amici o parenti e, chissà, forse la conserverà anche gelosamente in un cassetto guardandola ogni tanto. Almeno, questo è quello che mi capita ogni volta che trovo un commemorativo mancante e, personalmente, mi piace pensare che succeda anche a tanti altri collezionisti o, più semplicemente, a persone comuni. Apprezzo questa moneta sopratutto per la sua grande semplicità. Certo non ha nulla in confronto alle finlandesi o alle portoghesi come conio e soggetto, ma alla fine è completa anche se sobria. Una scritta "150° DELL'UNITA' D'ITALIA" che spiega il motivo, tre bandiere che simboleggiano i tre ''blocchi'' di 50 anni passati e le tre date ricorrenti dei festeggiamenti (1911, 1961, 2011) e poi, per ultima cosa, personalmente la più bella e fondamentale, l'incisione delle date: 1861 > 2011 > > Trovo veramente fantastico l'uso del > finale, come per dire ''Dove andremo?'' ''Quanta storia abbiamo ancora davanti?'' ''Quale futuro, bello o brutto, ci attende?''... ecco, io lo trovo magnifico perché lascia aperta qualsiasi possibilità a noi e all'Italia! Sarebbe stato diverso, meno significativo e profondo, se avessero scritto solamente ''1861 - 2011''. Perciò, essendo un italiano orgoglioso del nostro famoso ''bel paese'', anche in un momento difficile, un momento in cui non si hanno grandi certezze sul futuro, non si ha molto denaro disponibile e si è insicuri e sfiduciati verso chi ci governa, credo che questa moneta, una grande Moneta, con la M maiuscola, vada premiata, nel nostro piccolo, per ciò che rappresenta e per come lo rappresenta con l'oscar speciale del forum ''Lamoneta'' .1 punto
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Colgo l'occasione per segnalare la presenza di un interessante falso di Carlo Guglielmo Becker (1772-1830), che fu attivo soprattutto nel primo ventennio del XIX secolo, apparso nella prossima vendita dell'asta Hirsch (287, lotto n. 1636): Esso è riportato nel catalogo dei falsi Becker alla tavola I, n. 1 (G.F. Hill, Becker the Counterfeiter, Londra 1925). Ho già scritto a Hirsch per avere dati più precisi sul diametro e sul peso e se il metallo è in buon argento. Sto apsettando la risposta. In ogni caso balza evidente un fatto, che a Cuma non furono MAI coniati dei dioboli, ma solo stateri e oboli (di piede focese oppure euboico-attico), più un rarissimo quarto di obolo (un pezzo unico, BMC 24). Gli oboli, del peso intorno a 0,5-0,7 grammi, recano sempre la testa elmata di Atena. Gli stateri invece recano la testa della ninfa Cuma. Oltre a questi nominali sono note due monete d'oro, ambedue pezzi unici e noti dal XIX secolo (Rutter 4, a Parigi, e 5, al British Museum di Londra). Il Rutter 4 in particolare è un diobolo d'oro, del peso di 1,43 grammi, dai più considerato come un falso. Manca ancora la foto digitale sul sito della Biblothéque Nationale e sul Sylloge Nummorum Graecorum France, riportato al n. 2286, è considerato di incerta autenticità, con tondello molto spesso e disegno piuttosto incerto ("L'authenticité de cette monnae est douteuse, le flan est épais et le dessin du type uncertain"). Se si prova a confrontare il pezzo d'argento di Becker con quello d'oro di Parigi (la foto è scansionata direttamente dal volume del SNG): fa impressione notare strette affinità. I conii non sono gli stessi, ma la mano appare essere più o meno la stessa. Non conosco la storia del pezzo d'oro di Parigi e quando esattamente fu confluita in questa raccolta. In ogni caso ci sono realmente motivi di perplessità circa l'autenticità del pezzo d'oro di Parigi, mostrando nette differenze rispetto agli stateri noti, e non posso escludere che sia pure esso opera del Becker.1 punto
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La discussione sul più bell'acquisto dell'anno, giustamente, sta avendo un successo notevole e molti utenti del Forum sono intervenuti postando spesso foto di bellissime monete. Ma... c'è l'altro lato della bilancia, dove il piatto piange! Mi sono chiesto allora, quale sia, quali siano le maggiori recriminazioni dell'anno che sta finendo, quelle monete tanto inseguite, magari battute strenuamente e sfortunatamente in un'asta, oppure trovate in un listino, in un convegno, in un negozio, ma vendute l'attimo prima a qualcun altro e non a noi! Ho fatto a me stesso questa domanda: le risposte potrebbero essere molteplici, ma alla fine mi sono detto che due monete, in particolare, proprio per il fatto di essere fuori dal mio ambito collezionistico consueto (i grossi medievali), mi hanno fatto masticare amaro. Per entrambe sono stato l'underbidder. :( La prima è un denario delle Guerre Sociali passato in asta Vico: http://www.sixbid.com/browse.html?auction=536&category=11960&lot=550045 La seconda è una "spintria" che era in vendita nell'ultima asta Lanz: http://www.sixbid.com/browse.html?auction=553&category=12429&lot=573955 Sono curioso di scoprire, per provare almeno a consolarmi, ahimè, anche i vostri mancati acquisti, intendo quelli per i quali siete rimasti più dispiaciuti.1 punto
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Ringrazio providentiaoptimiprincipis, per avermi incluso nella sua lista. Io il regalo me lo sono fatto da solo, pensando che un 3-15-50 ducati di Ferdinando I fossero il massimo per quest'anno, poi, grazie a mia figlia è arrivato un regalo ancora più bello e favoloso:il primo nipotino.1 punto
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20-escudos del Portogallo del 1966, festeggia l'apertura di quello che allora era "Ponte Salazar" di Lisbona, il nome di António de Oliveira Salazar, primo ministro e "sovrano" del Portogallo dal 1932 al 1968. La zecca di Lisbona coniato 2.000.000 esempi di questa moneta 20-escudos in argento .650, per un valore nominale totale di 40.000.000 escudos. (Che paragona ad un costo di 2.200.000.000 escudos per il ponte stesso). Per recuperare il costo del progetto, il Ponte Salazar era un ponte a pedaggio da molto prima. E l'importo del pedaggio? Il prezzo da '66 era ancora invariato quando di Fodor's Europe 1971 ha dato questo consiglio ai turisti: "Vista panoramica e tempo guadagnato è ampia ricompensa per i 20$00 un-way per attraversare il ponte Salazar moderno." Così il pedaggio era 20 escudos--il valore facciale di questa moneta--e argento era ancora in circolazione al momento. Tempo e gli eventi roll on, naturalmente. Il pedaggio a carico di attraversare il ponte è 1,45 euros. Il portoghese ora spendere una moneta diversa. E il ponte ha ora un nome diverso. La "rivoluzione dei garofani" iniziò il 25 aprile 1974; il suo successo cambiò il governo e la direzione del Portogallo dal corso tracciato da Salazar. Il suo nome è stato rimosso dal ponte; ora è il "Ponte de 25 Abril." Il divertimento in monete è spesso nelle connessioni che troviamo, e mi è capitato di guardare questo 1966 pezzo di 20 escudos nelle ultime ore prima della vigilia di Natale, 2012. La statua del Cristo-Rei (in inglese, "Christ the King") portoghese è stata ispirata dalla famosa statua di Cristo Redentor (in inglese, "Christ the Redeemer") che domina la città brasiliana di Rio de Janeiro. L'idea di Cristo-Rei ha preso radice in Portogallo dopo il completamento della statua a Rio negli anni '30, ma è stato la seconda guerra mondiale che in realtà ha dato voce al progettola statua del Cristo-Rei è un "grazie"per aver del Portogallo avendo stati risparmiati gli orrori di quella terribile guerra. Così vedi(!) la statua del Cristo-Rei su questo 1966 20-escudos portoghesiche mi è capitato di notare solo per caso questa sera. (Altri, più familiarità con questa moneta, hanno visto già; ma gente come me, per i quali la sua presenza è una sorpresa, possono trovare la statua sulla scogliera sul fiume, a sinistra della torre più a sinistra). Cristo Re, immortalato nel vicino un metà-secolo-vecchia portoghese argento. Un buon Natale a tutti noi! :) v. --------------------------------------------------------- Portugal's 20-escudos of 1966, celebrating the opening of what was then Lisbon's Salazar Bridge, named for António de Oliveira Salazar, prime minister and ruler of Portugal from 1932 to 1968. The Lisbon mint coined 2,000,000 examples of this 20-escudos coin in .650 silver, for a total face value of 40,000,000 escudos. (Which compares to a cost of 2,200,000,000 escudos for the bridge itself.) To recover the cost of the project, the Ponte Salazar was a toll bridge from the very first. And the amount of the toll? The '66 price was still unchanged when Fodor's Europe 1971 gave this advice to tourists: "Panoramic view and time gained is ample reward for the 20$00 one way to cross the modern Salazar bridge." So the toll was 20 escudos--the face value of this coin--and silver was still circulating at the time. Time and events roll on, of course. The toll charged to cross the bridge is now 1.45 euros. The Portuguese now spend a different currency. And the bridge now has a different name. The "Carnation Revolution" began on April 25, 1974; its success changed the government and the direction of Portugal away from the course charted by Salazar. His name was removed from the bridge; now it's the Ponte de 25 Abril. The fun in coins is often in the connections we find, and I happened to be looking at this 1966 20-escudos piece in the last hours before Christmas Eve, 2012. The Portuguese statue of Cristo-Rei (in English, "Christ the King") was inspired by the famous statue of Cristo Redentor (in English, "Christ the Redeemer") that overlooks the Brazilian city of Rio de Janeiro. The idea for Cristo-Rei took root in Portugal in the '30s after the completion of the statue in Rio, but it was World War II that actually gave voice to the project--the statue of Cristo-Rei is a "thank you" for Portugal's having been spared the horrors of that awful war. So see(!) the statue of Cristo-Rei on this 1966 Portuguese 20-escudos--which I happened to notice only by accident this evening. (Others, more familiar with this coin, have seen it already; but folks like me, for whom its presence is a surprise, can find the statue on the cliff across the river, to the left of the left-most tower.) Christ the King, memorialized in near half-century-old Portuguese silver. A Merry Christmas to us all! :) v.1 punto
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La scansione, come al solito rende pochissimo... Comunque, è un pezzo da un Dreier del Principato Elettorale di Sassonia, del 15381 punto
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questa è la discussione http://www.lamoneta.it/topic/95714-hobbistica-costruzione-vassoi-portamonete/?hl=monetiere1 punto
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rilievi buoni, tanti segni, ma non molto profondi, i bordi mi sembrano intatti. qualche anno in monetiere e migliorerà parecchio. Per me è un po' piu' di BB.1 punto
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Non per essere fiscali floren ma potrai fare la richiesta solo fra 25 giorni, quando compirai un anno. E' per essere corretti verso chi ha aspettato. :)1 punto
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facciamo un po' i conti (IN TASCA AGLI ALTRI) se un operaio mediamente prende 1250 euro,deve lavorare 1 anno e mezzo per quella stupenda banconota, meno male che sono uno scansafatiche.......... :yahoo: marcantonio1 punto
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Giusto qualche settimana fa ho rinunciato all' acquisto di un 100 lire del 1937 e del Ducatone di Carlo Emanuele I detto Centauro , preferendo utilizzare la somma risparmiata per ristrutturare un alloggio al mare1 punto
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Pazienza, tanto era solo una voglia.... :D Quella di Lanz se l'è comprata un Bulgaro. Vorrà dire che quando ce ne sarà un'altra in vendita, se possibile, la combatteremo fra noi del Forum! ;)1 punto
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Visto che in questa discussione ho finora postato una moneta "fuori tema" (la definisco così, pensando alla collezione che sto cercando di portare avanti), mi piace inserire anche questa, proveniente dal Listino n. 4, lotto n. 764, della Numismatica Picena: - Trento, Vescovo Egnone da Appiano (1250/1273), grosso da 20 denari, detto anche comunemente "Marameo". La moneta è bella anche in foto, ma vi assicuro che in mano è addirittura spettacolare, uno dei più bei grossi della mia, sia pur modesta, collezione. ;) Vi piace?1 punto
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Colgo l'occasione per postare altri esemplari del tetradramma Jenkins 371: Ho trovato anche un esemplare che risulta essere oscenamente ritoccato al rovescio, con una ninfa praticamente ricostruita e con lineamenti completamente incoerenti..... Stava in un'asta Kuenker....1 punto
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I tetradrammi di Gela sono stati studiati e catalogati nel seguente Corpus: G.K. Jenkins, The Coinage of Gela, Berlin 1970 dove sono stati riportati e analizzati tutti i conii noti (almeno fino al 1970 e non ci sono sostanziali novità fino ad adesso). Il tetradramma con Sosipolis è riportato al suo n. 371 (conio del diritto O74 e conio del rovescio R150), da lui datato al 440-430 a.C. Non è rarissimo, essendo stati catalogati ben 23 esemplari, rivelando che la suddetta coppia di conii duò abbastanza a lungo producendo un certo numero di pezzi. Si tratta forse del migliore capolavoro emesso dalla zecca di Gela, da un valente incisore non identificato e designato come il "Maestro di Sosipolis", che dovette creare anche altri conii subito successivi nel catalogo di Jenkins, dove però non compare più la scritta Sosipolis. Posto uno dei migliori esemplari (per i riferimenti basta leggere il nome del file), già appartenuto alla famosa collezione Jenkins e recentemente venduto dalla Numismatica Genevensis: La maggiore caratteristica di questo tetradramma è la presenza della figura femminile che incorona il toro androprosopo. Il nome Sosipolis costituisce un mistero. Esso è molto raro e, all'infuori delle monete di Gela, ricorre come epiteto di una divinità maschile o come nome di persona. Un demone di questo nome, figlio di Eileithyia, aveva un tempio ad Olimpia (Pausania VI 20, 4 segg); ed era un epiteto di un Zeus locale a Magnesia sul Maeander (Strabone XIV 648). Oppure come nome di persona ricorreva sull'iscrizione di un efebo a Phintias (Licata) (IG XIV 256). Comunque Sosipolis in greco significava anche come "salvatore o salvatrice della città". Nel caso di Gela esso ricorre anche su alcune monete d'oro, emesse alcuni anni dopo, intorno al 406 a.C. (Jenkins nn. 491-494). La prima, n. 491, con protome di cavallo, è una litra in oro: mentre le altre, con protome di toro, sono litre e 1/3: Grazie alla presenza sulle monete d'oro di una testa femminile, quasi certamente di ninfa, accompagnata dal nome Sosipolis, appare verosimile identificare con questo nome una ninfa venerata a Gela e probabilmente di derivazione himerese (assomiglia molto alla ninfa Himera, talvolta accompagnata dall'appellativo Sotera), da cui la supposizione di Jenkins che l'incisore autore del tetradramma fosse di origine imerese. Nel tetradramma questa ninfa è raffigurata nell'atto di incoronare il toro, simbolo di Gela, forse a sottolineare la sua "salvezza". Da che cosa? Se la datazione è intorno al 440 a.C., a quei tempi Siracusa stava vincendo la guerra contro i ribelli Sikeli dell'interno, che si erano aggregati sotto Ducezio. Tale vittoria fu celebrata da Siracusa con speciali dediche inviate a Delfi (Diodoro XII 29, 4) e forse anche cambiando l'acconciatura della sua ninfa Aretusa sui tetradrammi siracusani, che ora riporta un sakkos coronato (Boehringer 507-604). Quindi è possibile che anche Gela abbia in qualche modo commemorato la fine di quella guerra, evitando più gravi conseguenze.1 punto
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È così difficile rispettare le idee altrui e al tempo stesso ragionare con la propria testa?1 punto
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Caro amico, .....No,quella lasciata sul tavolino no, .....pero' considera che molte volte la nostalgia del tempo passato rende i ricordi, migliori di quello che era la realtà.....Puo' essere che per te non sia cosi'......ma quel 50 franchi che ci fai vedere è stupendo !.1 punto
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Per quanto riguarda la conservazione delle 50 Lire puoi dare un'occhiata qui: http://www.lamoneta.it/topic/94934-50-lire-vulcano-indicatori-fdc/ Saluti Marfir.1 punto
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Salve a tutti, bella questa discussione,sta rimescolando le carte,vari utenti avendo collezioni diverse non si troverebbero mai a scrivere tutti nella stessa sezione. Per me il piu bell'acquisto del 2012 sto facendo le foto... Paolo.1 punto
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Bella discussione, mi aggiungo qui per condividere un passaggio di un'opera di Massimo d'Azeglio, "racconti, leggende e ricordi della vita italiana", scritto nel 1856 da quest'uomo dal "multiforme ingegno" Fu pittore, scrittore, patriota e politico, arrivando a ricoprire la carica di Primo Ministro del Regno di Sardegna dal 1849 al 1852. Fu genero di Alessandro Manzoni, e delle sue opere è più famoso il romanzo storico "Ettore Fieramosca o la disfida di Barletta"... ma della sua vita lascio a voi indagare se vorrete. Tratto dai "racconti...", testo gustosissimo per stile e interesse storico: -------- Dopo il trattato di Parigi del maggio 96, mio padre s'era ritirato dalle cose pubbliche, dedicandosi alla famiglia ed alle cure delle sue faccende domestiche, le quali, nelle vicende e nelle guerre degli anni scorsi avevano di molto scapitato. La casa nostra, già assai ricca, era venuta ora in qualche strettezza. Nell'altre parti d'Italia ho piú volte udito deridere noi Piemontesi, perché, i signori in ispecie, siam poveri. Ma bisogna pensare che: 1) su chi non ha, non cade, se non altro, il sospetto del male acquistato; 2) che ad ogni guerra -e ve n'era soventi, e a quasi tutte il Piemonte ci aveva la parte sua -, la prima cosa pe' signori, il Re dando l'esempio, era il fare un repulisti di quanto v'era di valsente in casa, onde supplire alle spese. Come si può arricchire con questa specie di sacco dato periodicamente ad ogni casa di signori, almeno un paio di volte per secolo? E non si creda mica che loro soli facessero sagrifici. Li faceva il governo, il tesoro pubblico, quindi tutti. Ancora si spendono oggi monete d'otto, da quattro soldi, d'un soldo, le quali allora avevano il corso di venti, di dieci, di cinque soldi (valore che ancora si vede indicato sulla moneta medesima col millesimo 1796), e questa era nientemeno che moneta falsa, conosciuta e tenuta per tale da tutti, ma che tutti accettavano; e perche? Perché il Piemontese è duro a se stesso, sopporta ogni malanno (malo assuetus Ligus, lo dicevano già al tempo dei Romani), non teme la vita travagliata né il pericolo, quando è pel suo paese, la sua Casa di Savoia ed il suo onore. E per questo s'è sempre mantenuto padrone di sé, per questo non s'è mai rassegnato ad essere paese di conquista; e quando lo divenne sotto l'eccessiva potenza di Carlo V, Francesco I e Napoleone, tanto fece, tanto si divincolò e dimenò, che riuscí a liberarsi di chi lo opprimeva, e ridiventare lui padrone in casa sua come prima. -------1 punto
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Tomis RPC 403 Titus, AE19 of Tomis, Thrace. (counter-clockwise from lower left), AYTOKRATWR TITOC KAICAP, laureate head right / TO-MI-TW-N in two lines to left and right of tetrastyle temple on four-stepped podium. RPC 403; AMNG 2591; Moushmov 1803; Varbanov 4643. Text Dovrebbe essere Tito - in Tracia1 punto
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In ogni caso, ammesso che sia autentica (bisognerebbe vedere il retro) in questa conservazione, senza il nastrino e la scatola originale, potrebbe avere un valore attorno ai 10/15 euro se della classe di bronzo, quella superiore una manciata di euro in più.1 punto
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non sapendo sceglier vi posto anche questa Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us ciao Luca1 punto
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E' molto più di "un pezzo" che latito!! Da quando ho il nuovo lavoro (luglio 2011) non posso più accedere al forum di giorno e alla sera sono una larva! Quindi ogni tanto passo a curiosare e rarissimamente lascio scritto qualcosa !! Si si è tutto ok !! Purtroppo ho dovuto togliere un bel po' di tempo al collezionismo, ma ogni tanto un bel regalino me lo faccio !! ;) Augurissimi ancora !!1 punto
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Grazie. Un'isola a me particolarmente cara, perchè ci ho lavorato in giovinezza, tra Bastia, Calvi e Ile Rousse e poi perchè è dirimpettaia alla mia cara Isola d'Elba. Insomma, anche in Corsica mi sentirei come a casa mia. Conosco la gente Corsa, la loro fierezza e la loro accoglienza. Viva la gente Corsa. :blum: :blum: :blum:1 punto
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E' da segnalare il mezzo ducato 1610 di Filippo III (più o meno stesso periodo) con 16110 o per lo stesso nominale un 1609 trasformato in 1909.... tutto normale insomma auguri a tutti1 punto
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Ciao. "Può chiamarsi moneta una cosa che di intrinseco vale 8 volte il facciale?! Se ci pensiamo bene le 20 e le 100 lire fascio non ebbero valore legale proprio per l'intrinseco maggiore (e anche in conseguenza di questo il loro prezzo di vendita maggiorato)." Mah, questo è un discorso già più volte affrontato sul Forum. Senza entrare negli aspetti del gradimento numismatico, che sono evidentemente soggettivi, vorrei solo dire che il fascione ed il fascetto, così come tutte le altre monete d'oro battute a nome di V.E. III, ebbere corso legale nel Regno d'Italia ancorchè, per l'andamento effettivo del mercato dell'oro, la parità legale lira/oro era una pura convenzione formale. Se vogliamo, l'ncongruenza tra intrinseco e valore facciale della moneta, le basse tirature ed il sovrapprezzo richiesto dalla zecca per l'acquisto di talune di queste monete (per altre invece occorreva consegnare alla zecca un quantitativo d'oro pari a quello contenuto nelle monete che si volevano acquistare), fanno molto rassomigliare quelle coniazioni alle odierne nostrane commemorative auree. Che poi gli aurei di V,E, III appaiano più ricchi di fascino rispetto alle attuali commemorative auree, mi pare evidente: il tempo trascorso, gli eventi storici e, non ultimo, il mercato numismatico che si è sviluppato intorno alle prime, sono tutti fattori che contribuiscono a renderle collezionisticamente più interessanti. Ma qualcuno mi spiega, al di là del tempo trascorso dalla coniazione di quelle emissioni, quale decisiva differenza vi sia tra quegli aurei e le attuali commemorative d'oro repubblicane o vaticane? Io non riesco a vederne alcuna. Saluti. Michele1 punto
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Ciao, dell'ultimo esemplare di ducato ossidionale passato in asta (NAC) ti allego questo link, con foto, rarità ed una corposissima nota sulla storia di queste affascinanti coniazioni: http://www.sixbid.com/browse.html?auction=533&category=11920&lot=548667 Probabilmente questa tipologia (Muntoni 21), già di per se rarissima, è più facile a vedersi rispetto all'altra che elenca il Muntoni (M.22) che si differenzia per l'assenza del cerchio perlinato interno alla legenda al D. Anche il ducato con il valore al rovescio (Muntoni 19-20) non è da meno in quanto a rarità, in particolare il Muntoni indica come UNICO (Medagliere Vaticano) il tipo con lo stemma semiovale al D. e la scritta DV//CATO al R. (M. 20). Ciao, RCAMIL.1 punto
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" E' necessario uscire da questo disinteresse ed occorre anche superare la tendenza a trascurare lo studio delle monete comuni per privilegiare solo quelle rare. La rarità vale molto per il collezionismo, ma vale molto meno per la storia economica e sociale,una storia intimamente legata proprio alle monete più comuni, più numerose, a quelle che hanno effettivamente servito il mercato sostenendo le varie funzioni di misura dei valori, di mezzo di scambio e di pagamento, di conservazione e trasmissione di ricchezza. E' soprattutto da queste monete più diffuse e più comuni che possiamo trarre notizie sulla storia economica e sulla vita della loro epoca." Murari O. , 1981 Ho sempre appoggiato Murari in quello che dice, da medievalista poi non potrei certo dissentire,ho sempre studiato e collezionato essenzialmente monete povere, svilite, diciamo anche esteticamente non belle, ma sono quelle comuni, che hanno circolato e che ci danno le informazioni più intriganti, da studio, nel loro essere, sono affascinanti e tanto si può ancora studiare di loro. Ne voglio postare una ad esempio e come rappresentanza di queste monete, è di una zecca che non ho studiato particolarmente ma è estremamente misteriosa, nella sua primitività, rozzezza, semplicità. Vedendola e guardandola si respira l'aria dell'epoca affascinante medievale, certo rispetto alla discussione qui vado certamente in controtendenza. Monetazione della zecca di Friesach circolante in Friuli nel XII secolo. D/ Busto frontale del vescovo rozzo e poco distinto con il pastorale R/ Croce potenziata accantonata da quattro bisanti in cerchio di perline Peso gr. 1,13 - denaro anepigrafo - Bernardi 2 - Si potrebbero fare tante osservazioni su questa moneta da studio, mi soffermo solo sull'anello non chiuso completamente al diritto a fianco del busto del vescovo, che ne crea di fatto una variante.1 punto
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Si, forse UN illustre perito potrebbe dire la sua, ma non penso che lo farà....1 punto
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liberamente costretto? Ma questi "signori" che impongono o "costringono liberamente" un giovane appassionato...chi sono? Hanno timore del cambio generazionale? Questo e' un aspetto della Numismatica che mi infastidisce veramente tanto!!!!1 punto
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Bene! sono l'unico a non aver visto le foto....che rabbia..qualcuno puo' farmele avere per mp? Non capisco tutto questo mistero,se il tutto e' di lecita provenienza(e ne sono sicuro) perche' non condividere le informazioni e le foto con tutti? Perche' questa censura gratuita? Aspetto fiducioso notizie e spiegazioni. Colgo l'occasione per farvi Tanti Auguri di un Sereno Natale. Enrico1 punto
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A me le papali piacciono un po' "vecchiotte", anzi più vecchie sono più le preferisco.... :lol: questa è una di quelle, però nonostante i 500 e passa annetti li porta bene! Buon Natale a tutti TIBERIVS1 punto
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Nessun difetto di conio, è semplicemente il nuovo lato comune degli Euro in vigore ormai dal 2007/2008.... tutte le monete da 10-20-50 cent coniate dal 2008 in poi (qualche paese ha iniziato già dal 2007) sono fatte in questo modo....1 punto
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per me è stato un anno ricco di acquisti...la scelta è difficle ma dico il 40 baiocchi del 1849 della II repubblica romana. Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us1 punto
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cmq la scelta era troppo eterogenea come se ti chiedessero se ti piace una rosa o un pioppo (basta che sono vegetali?)1 punto
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:) Auguri a tutti :) Non bisogna essere buoni solo a Natale e str...uzzi il resto dell'anno ;)1 punto
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certo ho aspettato un po' per vedere se qualcuno la riconosceva :) è un FEI , una delle famose monete in pietra dell'isola di Yap. Risale a fine XIX secolo/inizio XX ed è del tipo O'Keefe. Inizialmente tali monete (prima metà del XIX secolo) erano lavorate a mano, il colonnello O Keefe che divenne una specie di givernatore dell'isola introdusse metodi di lavorazione con attrezzi in ferro (in precedenza i nativi usavano conchiglie ! per sgrossare le pietre) che permisero produzioni piu' regolari (per gli appassionati c'è un film del 1954 dove Burt Lancaster intzerpretava prprio il colon nello O' Keefe che era andato in Micronesia a cercare fortuna ..) Queste monete venivano e sono tuttora considerate dei tesori nazionali dagli Yapesi, un piccolo arcipelago delle isole Caroline, situato in Micronesia. Oggi queste isole usano il dollaro americano come valuta ma queste "monete" conservano un altissimo lvalore tradizionale e sono tuttora utilizzate come "riserva " di valore equindi cambiano propriatrio per grandi transazioni quali acquisti di case, terreni o matrimoni. La cosa interessante è che essi furono "legal tender", quindi con potere liberatorio fino a poco tempo fa , ma dato che non vengono piu' prodotte lo stock di moneta tradizionale (money supply) per questa piccolissima nazion e è ormai fisso (farebbe la felicità degli economisti che potrebbero utilizzarla come labboratorio di esperimenti di economia monetaria). Inoltre queste monete sono protette dal 1966 e non possono lasciare l'isola se non con permessi particolari. Il mio esemplare viene dagli USA ove fu importato regolarmente circa 50 anni fa.1 punto
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Mah io non penso sia vietato fare pubblicità di buoni venditori. Anzi su questo forum dovrebbero essere rigorosamente citati perchè il risultato sarebbe quello di fare una cosa buona per tutti i collezionisti qui presenti.1 punto
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Ho aspettato piu' di trenta anni prima di acquistare una quadriga del 14 nella speranza di vedere immessi sul mercato questi mitici rotolini che la leggenda vuole posti al sicuro in qualche Banca Svizzera :D1 punto
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