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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/24/12 in tutte le aree
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Buongiorno a tutti, scusate se mi dilungherò ma vorrei tanto parlarvi dei miei fantastici regali del 2012, ma attenzione non si tratta di regali comuni!. In questo anno che tra poco si concluderà ho avuto modo di crescere parecchio e non solo numismaticamente parlando, ho infatti conosciuto tantissime persone splendide!. A cominciare da @@francesco77 ed i suoi saggi consigli sulle medaglie, @@numismaticasicula con cui condivido la comune passione per i gentili tondelli siciliani, l’ottimo @@carlino sempre pronto a fornirmi materiale di studio ed il grandissimo @@Michelangelo2 con cui ho condiviso praticamente tutto, anche la musica e da cui non vorrei mai separarmi! Poi finalmente ha mosso i suoi primi passi una idea che avevo da tempo il Circolo Numismatici Siciliani e da li tante nuove ed ottime amicizie! Tra cui il carissimo @@Numi 62 un vero falco! e @@Rex Siciliae che ne sa sempre una più del diavolo, entrambi grandissimi studiosi e amici che custodisco gelosamente …. e chissà quanta strada percorreremo insieme con questo circolo!!! Infine arriva inaspettato, in uno di quei classici momenti di buco, un elegante signore ma non uno qualsiasi, uno che ha finalmente deciso di rivoluzionare il modo di intendere la numismatica! Una mattina si alza e capisce che c’è voglia di fare, di mettersi in gioco, un desiderio che pervade i tanti collezionisti coscienti che abitano l’Italia e lui ha deciso di stanarli tutti ad uno ad uno …. l’unico, il vero, l’inimitabile @@dabbene! che in un sol colpo crea il momento di aggregazione, il “Quelli del Cordusio”, le giornate a tema di studi e da l’occasione a tanti di vivere la bella emozione del progetto “Ex-libris”. E da quel momento scattano tanti nuovi e bei regali: lo splendido gesto di @@dizzeta che mi ha portato a crescere verso monetazioni che non conoscevo, la bella amicizia con @@beppe61 , ahimè per il momento solo epistolare, nata da una bibliografia sterminata e che si è consolidata con un buon libro! :D e poi @@rongom con il suo regalo inaspettato al termine di un pranzo decisamente memorabile e ricco di colpi di scena! E poi tanti altri del forum e non, che hanno lasciato il loro piccolo o grande contributo nel mio cuore. A tutti, ai citati, a quelli che sono sicuro di aver dimenticato ed a tutti quelli che verranno un grande GRAZIE ed un augurio per un felice e sereno santo natale!!!!! :)3 punti
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Eh, sì! Il più bel regalo che ho ricevuto nel 2012 è stato questo! Ma "bello" è troppo riduttivo! In effetti è stato sorprendente, inatteso, incredibile, generoso, di valore incredibile, segno che esiste l'amicizia, che esiste ancora la bontà, che qualcuno pensa ancora che non tutto debba avere un suo tornaconto, che ...vabbè ...avete capito! Evviva la Corsica! Evviva i Còrsi! Grande popolo e grande sensibilità! Mai avrei creduto che da un forum dove si fanno chiacchiere e non si disdegnano le polemiche possano nascere grandi prove di generosità non solo virtuali!3 punti
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Ragazzi ma quest'anno non lo facciamo l'Oscar degli Euro ???2 punti
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http://imageshack.us/photo/my-images/405/img5910ua.jpg/'>http://imageshack.us/photo/my-images/838/img5911ul.jpg/'> altro punto di orgoglio per il 2012 per me è stato questo :blum:2 punti
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Credo sia stata la prima del 2012 e rimane la più bella e quasi l'unica per quest'anno.2 punti
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E infatti di monete hanno ben poco...si inutile fare il bla bla di decreto di emissione, valore scritto sul un verso...si tratta solo di medaglie che hanno il vestito di moneta. Non commemorano nè celebrano nulla, poichè sono coniate in pochissimi pezzi, quindi il messaggio che dovrebbero trasmettere si perde per strada. Tuttalpiù potremmo definirle, sia pure con i dovuti puntini sulle i, di monete di ostentazione, ma siamo distanti anni luce da quelle emesse nel passato. Secondo me è la politica di immissione sul mercato che è sbagliata...forse era meglio nel passato, quando venivano vendute, le monete in oro, al valore facciale più l'aggio. Allora si che se ne produceva qualche pezzo in più. Venderle a questi pressi significa tagliare alla fonte la possibilità ai piccoli collezionisti di acquistarle, se non con enormi sacrifici. Nasce così un collezionismo esclusivo, come i grandi locali alla moda o i grandi capi firmati...ma allora non è più numismatica, diventa speculazione, moda ecc. Si rivaluteranno? Certo, è probabile che con il tempo acquisteranno un loro plus valore, lontano però dai realizzi di monete del passato, tipo le 100 lire fascio, che pure alla loro uscita non costavano poco. Secondo me era meglio rimanere su tagli in oro da 20, massimo 50 euro...la platea di potenziali acquirenti sarebbe stata più ampia...2 punti
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Quando l'ho vista, essendo possessore di un cane, mi è sembrata questa medaglietta un aspetto comunque storico del Comune di Milano. E' una medaglietta da mettere al cane del 1922 con tanto di numero per l'identificazione, emessa dal Comune di Milano che testimoniava l'avvenuto pagamento della tassa sui cani, che evidentemente c'era in quegli anni. Sembrerebbe un pò strana, in realtà uno o due anni stava per essere reintrodotta quindi tutto sommato è storica, quasi secolare, ma potrebbe anche diventare attuale ; anche questa rappresenta un aspetto particolare della città milanese. Ecco diritto e rovescio della stessa :1 punto
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L'anno non e' ancora finito ma e' gia' tempo di bilanci, anche dal punto di vista numismatico. Volevo quindi lanciare questo topic "coraggioso", sulla spinta di quanto avviene spesso nei forum stranieri, in cui ciascuno fa mente locale e fa vedere, se gli va, la piu' bella moneta (a suo giudizio) che e' riuscito a mettere in collezione nel 2012. Le motivazioni della scelta sono assolutamente personali e, si sa, spesso l'ultima arrivata e' quella a cui siamo in quel momento piu' legati. Facciamo vedere un po' di monete! Non facciamo i "collezionisti solitari" come direbbe @@dabbene e per una volta lasciamo perdere paure e polemiche varie. Siamo collezionisti o no in ultima analisi? Comincio io, sperando di non rimanere l'unico e di vedere tante belle immagini. E' un bel sesterzio di Adriano, la foto non gli rende merito fino in fondo, per una volta intonso e con una bella patina azzurro chiaro, preso all'asta monegasca di inizio dicembre:1 punto
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Buonasera,voglio condividere con gli amici del forum questa semplice ma bella moneta ( grosso primo tipo) peso gr. 1,562 dia.mm 17,981 punto
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http://www.lamoneta.it/topic/99101-emirato-di-bukhara-1918/ http://www.lamoneta.it/topic/99310-regno-di-wrttemberg-1911/ http://www.lamoneta.it/topic/99428-s-a-r-a-w-a-k-1940/ http://www.lamoneta.it/topic/99476-k-a-t-a-n-g-a-1960/ http://www.lamoneta.it/topic/99480-b-a-v-i-e-r-a-1900/ http://www.lamoneta.it/topic/99519-b-a-d-e-n-1922/ http://www.lamoneta.it/topic/99542-tannu-tuva-1924/ _______________________ L'ultimo mio brevissimo riassunto del riassunto riguardante uno stato di cui si sente poco parlare, sopra i link dei precedenti. Dal XIII secolo sino alla fine del XV fu un'importante colonia commerciale, prima veneziana e poi genovese, successivamente il territorio fu conquistato dai turchi ottomani. (Sin dai tempi dei romani, ad oggi, c'e' sempre stata una piccola comunità italiana, una presenza cospicua in special modo alla fine del '700) Il territorio entra a far parte dell'impero zarista dopo la guerra russo-turca del 1787-1792. La Guerra di Crimea (1853 - 1856) fu combattuta dall'Impero russo contro l'Impero ottomano (quest'ultimo affiancato da una coalizione formata da Regno Unito, Francia e Regno di Sardegna). Un conflitto che mise in ginocchio l'intero paese tanto che gli abitanti furono costretti a disperdersi in varie città dell'impero ottomano. Dal 1917, durante la guerra civile russa, la Repubblica Popolare di Crimea fu una roccaforte dell'Armata Bianca anti-bolscevica, l'Armata Rossa ne ebbe ragione nel 1920. Fu teatro di sanguinose battaglie durante la seconda guerra mondiale poichè era un'importante crocevia verso la russia. La Repubblica venne abolita alla fine del 1945 e trasformata in provincia russa, nel 1954 fu trasferita all'Ucraina. Tutt'ora è ufficialmente definita come Repubblica Autonoma di Crimea facente parte dell'Ucraina. Questa piccola banconta viene dalla Lettonia ed è piuttosto malmessa, credo che abbia vissuto da vicino la storia che porta con se... Crimea 50 Kopechi 19181 punto
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Due anni fa Fedafa aprì una discussione analoga con una bellissima filastrocca (fu lui a definirla così) che vi invito a rileggere: LINK In quella occasione io feci i miei auguri a mo' di alberello di Natale usando alcune parole che, forse, sono state profetiche viste alcune iniziative nate nel (o partite dal) Forum nel frattempo. Augurando buone feste a tutti, lo ripropongo di nuovo qui, in versione leggermente modificata (ho aggiunto tronco e vaso). :) * A chi ama sognare di tempi e di luoghi lontani se solo stringe in mano un piccolo tondello di metallo e a quelli che pensano che l'amore per le monete possa arricchire non solo se stessi ma anche gli altri, se si condivide con loro il proprio sapere; e a tutti quelli che riescono a dimenticare gli acciacchi e gli affanni quando osservano finalmente in mano la moneta che sognavano; ed infine a chi spende il suo tempo e il suo sapere numismatico per seguire con gli occhi lucidi un giovane promettente e magari non aspetta che sia Natale per regalargli un libro e pure un po' d'attenzione così da non lasciarlo solo con la sua grande passione... IO AUGURO UN BUON NATALE E TANTA SA- LUTE E SERENITA' PER IL NUOVO ANNO 2013 tornese71 :drinks:1 punto
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Bene! sono l'unico a non aver visto le foto....che rabbia..qualcuno puo' farmele avere per mp? Non capisco tutto questo mistero,se il tutto e' di lecita provenienza(e ne sono sicuro) perche' non condividere le informazioni e le foto con tutti? Perche' questa censura gratuita? Aspetto fiducioso notizie e spiegazioni. Colgo l'occasione per farvi Tanti Auguri di un Sereno Natale. Enrico1 punto
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Preferisco tenerla cosi' anche se i colpi sono evidenti, ma non sono daccordo a modificarne artificialmente l'aspetto, sarebbe come togliergli un pezzetto di storia vissuta.................1 punto
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Attendo pazientemente, visto che siamo nei giorni di Festività... Trovo il libro facile da capire e quindi alla portata di tutti dallo studioso all'appassionato che come mè si sta avvicinando piano piano. Rovistando nel caos di libri e non solo (me lo dice sempre mia moglie che sono disordinato), sono felice di aver trovato! il volume che tratta il ripostiglio di Oschiri, trovo anche questo libro molto utile e di facile lettura, ricco di elementi per trarre conclusioni per lo studio e la catalogazione. Tanti Auguri anche a te!1 punto
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Hai ragione, recentemente nelle aste si sono viste delle patine verdi improponibili.1 punto
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E siamo a 57, se non ho commessi errori, e le feste non sono finite, anzi per qualcuno c'è più tempo per postare, vediamo se arriva ancora qualche regalo di Natale o di fine anno ! Cliff nel primo post disse giustamente una cosa, questa discussione è un esperimento,è vero è un esperimento, capii che lo disse con timore ...., già oggi credo che si debba fare una analisi diversa da quello che si poteva immaginare e il merito è indubbiamente vostro e sareste credo da premiare tutti, questo è il mio pensiero spassionato ! :clapping: :clapping: :clapping:1 punto
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Ciao, questo è la più recente entrata in collezione, acquistata a novembre a Veronafil. Filippo I 244-249 Sesterzio - D/ Busto laureato verso destra R/ L’Equità stante verso sinistra - RIC 166 (AE - Gr. 23,1) Provenienza: Ex Sintoni asta n° 4 lotto 1004 Buone Feste a tutti!!!1 punto
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il miglior acquisto che ho fatto penso sia questo, a me piace molto per la patina :)1 punto
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In questo Forum non trattiamo oggetti di antiquariato, reputati fortunato se qualcuno ti ha risposto gentilmente, invece di polemizzare dando risposte secche ed in maiuscolo. Ti ricordo che: http://www.lamoneta.it/topic/30771-lamonetait-ritrovamenti-fortuiti-e-metaldetector/1 punto
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A me le papali piacciono un po' "vecchiotte", anzi più vecchie sono più le preferisco.... :lol: questa è una di quelle, però nonostante i 500 e passa annetti li porta bene! Buon Natale a tutti TIBERIVS1 punto
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buongiono ...po anche esse un' gettone di giocco ... .......Buon Natale a tutti1 punto
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Un caro augurio a tutti gli utenti lamonetiani ed in particolar modo ai frequentatori di questa sezione, che possiate trascorrere con tutti i vostri cari una serena Natività 2012. In questi due giorni postate, postate, e domandate tutto ciò che volete, poi giovedì cercherò di rispondere a tutti. Mi raccomando di non giocarvi tutti i risparmi al poker, baccarà e mercante in fiera, :blum: , cercate di fare economia perchè nel 2013 avrete da acquistare monete e medaglie per l'ampliamento della vostra beneamata collezione. :good:1 punto
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Mi permetto, qua, di aggiungere questa mia trattazione: Tempio di Giove Ottimo Massimo - Nuove tesi architettoniche basate su confronto numismatico.1 punto
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Effettivamente hai ragione, mi sono contraddetto un po' :rofl: Secondo me una banconota con parti mancanti è da classificarsi in base alle parti che sono integre dimezzandogli il valore. Quindi se una 1000 Lire Medusa serie speciale può valere ( cifra a caso ) 100, per me ne vale 50 se gli manca un pezzo, anche minimo. Quanto riguarda le banconote molto rare, ovviamente il discorso cambia; se una banconota è reperibile nella gran parte dei casi in condizioni pessime o brutte, è ovvio che m'accontento di quello che trovo, pagandola il giusto.1 punto
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Il cavaliere è san Venceslao, uno dei patroni cechi. L'immagine - elaborazione della statua equestre di piazza Venceslao a Praga - è opera dello scultore V. Oppl, ed è accompagnata da una strofa del celebre inno dedicato al santo: "San Venceslao, non lasciare che periamo noi e i nostri posteri". Per dettagli tecnici cfr. http://www.cnb.cz/en/banknotes_coins/coins/coin_20czk.html1 punto
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Viste le festività natalizie .... ci vuole una Madonnina :) 5 baiocchi 1797 Ascoli (asta Ranieri 4 lotto 13)1 punto
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Grazie a Dio hai smesso di collezionare!!! altrimenti non ci lasciavi più niete....... sei/eri dovunque! :) a casa ho la collezione Giorgio Giorgi quando torno controllo se c'è il medaglione di cui parli, mi ricordo di aver visto un bel medaglione ma non ricordo di quale imperatore. Cmq credo anche io che il mediglione in questione sia postumo.1 punto
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Buonasera Questa è la medaglia che mi sono aggiudicato alla recente asta Varesi di Vicenza (sett. 2012) D/ B. V. SINE. PEC. ORIGIN. CON. R/ CARITAS REGIAE . SOCIETIS. IMMTA CONCEPTIS. B. V. PAPIAE – EX LEGATO. D. CAN.CI NABONAE - Ss.30 Al diritto, attorno alla figura della Madonna in piedi su una specie di conca, leggo ‘Beata Vergine concepita senza peccato originale’ con dei fregi. Sul rovescio, in sette righe, CARITAS - REGIAE . SOCIETIS. - IMMTA CONCEPTIS. B. V. -PAPIAE – EX LEGATO. D. CAN.CI - NABONAE - Ss. 30 Quindi una medaglia della Regia Società Caritativa della Beata Vergine della Concezione di Pavia. Negli archivi ho trovato "Legato Nabona Nicolò - Messa quotidiana nell'oratorio dei derelitti" (1695 novembre 16 - 1841 settembre 13) in un elenco di messe fatte celebrare in suffragio di Nicolò Nabona da Giacomo Nabona fu Nicolò di Pavia. Il valore ’30 soldi’ dell’ultima riga non so a cosa possa riferirsi. Un aspetto a mio avviso interessante di questa grossa medaglia (diametro 52 mm, peso più di 60 g) di bronzo fuso è la ‘coin rotation’, cioè la relazione di simmetria fra diritto e rovescio tipica delle monete e non delle medaglie. Informazioni e commenti su questo pezzo sono ben accetti. apollonia1 punto
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Considerando che questa emissione di L. Papius conta circa 230 varianti con coppie di simboli differenti ed avendo con l'asta della Munzen & Medaillen 37 già pronta una buona base di partenza (circa 50 monete), ho provato, sfruttando una diversa impostazione della scheda del catalogo (grazie “incuso” :) ) ad elencare tutti i simboli abbinandoli con una foto. Questo è quello che finora sono riuscito a trovare online o che avevo in archivio. Manca ancora qualche immagine: prima di utilizzare il database del British Museum vorrei aspettare di trovare le immagini mancanti dai cataloghi d’asta (o dai collezionisti che vorranno caricare le proprie monete). Per praticità l'elenco delle varianti sono rimaste in inglese (prese dal Crawford). http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G277/11 punto
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Ma no, perchè? Semmai due euro sarebbero buttati via se ci compravi due riviste di gossip, per sapere cosa fanno i vip in vacanza....qui in ogni caso hai portato a casa un pezzettino di storia...1 punto
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Permettimi di dissentire, dal mio punto di vista non si sta uccidendo la Numismatica, ma forse è più giusto affermare che si sta speculando su un settore pseudomismatico, che già in partenza ha poco di numismatico. Chi acquista queste monete, in ultima analisi non è un Numismatico, è uno che non acquisterebbe mai con la stessa somma un aureo romano, un doppio fiorino papale, un ruspone, o quello che volete voi, per il semplice motivo che il collezionista, fa unicamente un solo sforzo: quello economico, non deve preoccuparsi di falsi, gradi di conservazione, variabilità dei prezzi, gli viene fornito a scatola chiusa, una "moneta" sicuramente autentica, sicuramente FDC o FS, ad un prezzo che almeno in partenza è uguale per tutti. Manca tutta la base della Numismatica, lo studio del periodo storico, economico, artistico ecc... ecc.... in cui fu coniata quella moneta. In fondo è vero che queste "emissioni" danneggiano la vera Numismatica, in quanto sottraggono risorse, che altrimenti potrebbero essere destinate ad acquisti di monete "vere", ma dubito molto che questa fetta di mercato possa svoltare sul mercato numismatico "autentico". Mi vengono in mente i famosi ed istruttivi articoli dell'insigne Mario Traina su CN, al riguardo di queste emissioni, sono anni che se ne parla, chi vuol capire ha avuto modo e tempo di meditare.... Buon Natale TIBERIVS1 punto
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o semplicemente non è stato compreso nella foto........... strano però che qualcuno non conosca il significato del cartiglio INRI e ....addirittura si chieda cos'è questa croce, la risposta è insita nella domanda....1 punto
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car* tutt* è diverso tempo che non solo non intervengo in questa discussione, ma più in generale non sono riuscita a leggere alcuna pagina del forum, un poco per motivi di lavoro, un poco per vari problemi personali e familiari, oltre che qualche riflessione sul mio tipo di partecipazione al forum (una sorta di bilancio dopo un paio di anni di "attività" non guasta, no ;)?). Vediamo un poco come si evolveranno le cose con il nuovo anno: vi confesso comunque che le nostre chiaccherate sui denari di Lucca (ma anche sulle altre monete medievali...), con tutte le "chicche" di avgvstvs ed i generosi contributi di mirco, mario, gianni, valerio, miroita, magdi, dareios, profausto e di tutti gli altri che fino ad oggi hanno postato dati e pensieri (ad esempio lollone: dove sei finito :o?), fino al nostro sapiente moderatore, adolfos, mi sono davvero mancati. Il successo di una discussione come questa (ho sfogliato velocemente alcuni degli ultimi post con accenni in proposito, che mi ero persa) sta sì nella materia di oggetto, intrigante e di fatto ancora da "scoprire" (questi denari, a parte Matzke e pochi altri, fino ad alcuni anni fa non se li era mai guardati con attenzione nessuno, diciamocelo), ma sopratutto nelle persone che hanno voluto dedicare tempo ed energie per condividere quanto in loro possesso a livello di immagini, informazioni e riflessioni con gli altri, sia utenti attivi, che lettori in questo frangente passivi. Ed è questo l'aspetto che mi pare più rilevante. Al momento per ciò voglio soprattutto cogliere l'occasione di fare a tutti quanti i miei ringraziamenti, oltre ai più cari e sinceri auguri per un sereno periodo di festività ed un prospero anno nuovo. Un abbraccio virtuale :) e ...a presto (spero) MB1 punto
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La mia super-moneta del 2012 è questa tetra di Attalo I; un gran sacrificio ma soprattutto un grande soddisfazione.1 punto
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Sulla sezione italiana del FAC è stato insinuato che un "bannato" avrebbe attivato ripetuti nick sul FAC per far perdere al forum lamoneta.it la gara e in modo specifico è stato fatto il mio nome. Smentisco categoricamente di aver attivato alcun nick fasullo per far perdere il forum lamoneta.it e ritengo veramente meschina l'insinuazione avanzata sul FAC (discussione ora cancellata). Non ho votato alcunché, né m'interessava quella votazione: ho saputo solo ora che è esistita, e ne sono venuto a conoscenza solamente perché sono stato tirato in ballo dalla discussione avviata sul FAC molto inopportunamente in quanto relativa al forum lamoneta.it. . Non ho nulla contro il forum lamoneta.it, al quale, al contrario, auguro successo. Ho fatto scelte diverse, ne sono uscito liberamente autobannandomi, e se ho avuto un conflitto è con un amministratore specifico del vs forum, Incuso, ma non con il forum in quanto tale. Spero con questa mia smentita che l'argomento sia definitivamente chiuso e che in futuro non si ripetano più illazioni o insinuazioni nei miei confronti. Colgo comunque l'occasione per porgere i miei migliori auguri di buon anno a tutti i foristi e amministratori de lamoneta.it e ringraziare tutti coloro che hanno mostrato simpatia nei miei confronti. Alberto Trivero Rivera (Antvwala) PS) Mi sono reiscritto al forum lamoneta.it poiché non mi pareva corretto ricorrere a una terza persona per precisare quanto ho precisato né potevo farlo con il mio vecchio nick in quanto bannato, né tanto meno volevo farlo in modo anonimo. Nonostante questa mia reiscrizione, non sono interessato a postare su questo forum e, pertanto, questo post resterà unico.1 punto
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So che ho già postato ma mi piace troppo anche questa e mi piace condividerla. Non è assolutamente rara ma trovo che l'abilità dell'incisore del conio sia veramente magistrale. Maurizio1 punto
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Merita senz' altro di essere messa in "discussione importante", visto il lavoro di Danielucci che ringrazio a titolo personale.1 punto
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...purtroppo io sto facendo lo stesso con i pezzi da due lire aquila sabauda 1901, 1903 e 1904....devo scendere ad un compromesso..averli in collezione in qualità minore o non averli.... renato1 punto
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IL TEMPIO DI GIOVE OTTIMO MASSIMO - NUOVE TESI ARCHITETTONICHE BASATE SU CONFRONTO NUMISMATICO Premessa. L'articolo che segue ripeterà gran parte delle informazioni contenute nei post precedenti, che risulteranno in alcune parti, a questo punto, obsoleti, in quanto contenenti dati non più aggiornati. Il Tempio di Giove Ottimo Massimo, o Giove Capitolino, o Capitolium si trovava nella Regio VIII (Forum Romanum), più precisamente sul Campidoglio; attualmente alcuni dei suoi resti possono essere visti e visitati al di sotto dei Musei Capitolini (ex Museo Nuovo di Palazzo Caffarelli), totalmente inglobati dalla struttura museale. (Fig.1 - Mappa di Roma) (Fig.2 - Posizione del Tempio in una ricostruzione del "costruito" attuale) 1. STORIA DEGLI SCAVI Già nel 1683, con la costruzione di Palazzo Caffarelli, furono rinvenute diverse strutture, fra le quali il cosiddetto Muro Romano. Nel 1875, in occasione della costruzione della Sala Ottagona, nel Giardino del Palazzo dei Conservatori, si rinvennero altre corpose fondazioni in cappellaccio e in questo contesto, Rodolfo Lanciani fu in grado di correlarle con le altre rinvenute nella vicina Ambasciata di Prussia, indicandole come un unico grande complesso appartenente al Tempio. Nel 1919, furono eseguite indagini per definire il perimetro e chiarire le misure e furono scoperte nuove parti delle fondazioni. Negli scavi del 1998-2000, si definì l’area di costruzione del Tempio; in questa occasione, si notò come le strutture moderne avessero del tutto asportato i livelli regi, repubblicani e imperiali del Tempio. Nel 2002, vennero alla luce i setti longitudinali delle fondazioni, chiarendo così, almeno a grandi linee, l’imponente grandezza del Tempio; si è scoperto anche che prima del Tempio, nel colle, erano presenti edifici abitativi e officine; sempre in questi recenti scavi vennero analizzate le fosse di fondazione, profonde circa 8 metri, all'interno delle quali non fu trovato moltissimo, se non pochi frammenti di ceramica e schegge di cappellaccio, ad indicazione del fatto che l'intera opera fu realizzata con un lavoro perfettamente coordinato e veloce. (Fig.3 - Planimetria del Tempio. In grigio scuro le aree di fondazione attualmente ritrovate) IL MURO ROMANO Il Muro Romano, è la struttura che ci consente attualmente di chiarire l'imponenza della struttura. Esso è la parte anteriore del setto longitudinale orientale delle fondazioni. Attualmente inglobato nella sua interezza all'interno dei Musei Capitolini, prende il nome dal limitrofo Giardino Romano, luogo nel quale vennero effettuati i lavori che consentirono di scoprire il muro. Archeologicamente non ha lasciato molte testimonianze, salvo un rinforzo in calcestruzzo effettuato in seguito alla prima distruzione del Tempio. (Fig.4 - Ricostruzione grafica dei resti del Muro Romano) (Fig.5 - Attuali resti del Tempio) 2. LA COSTRUZIONE DEL TEMPIO Non essendo rimasta nessuna evidenza tangibile del Tempio, ogni ritrovamento è di notevole importanza. Durante gli scavi condotti tra il 1998 e il 2000 sono stati identificati alcuni impianti riconducibili all'antico cantiere che operò nello scasso per la costruzione delle fondamenta. Al suo interno è stato possibile riconoscere zone di lavorazione metallurgica. Una volta messo in opera il cantiere, il Campidoglio, da zona abitativa, diventa zona sacra, contando anche il fatto che già da prima, sul colle, vi erano costruiti alcuni piccoli edifici sacri; il settore del Tempio, invece, era interessato da strutture abitative e di produzione. 3. STORIA DEL TEMPIO Il Tempio di Giove subì nel corso dei secoli numerosi incendi e questo ha fatto sì che venisse più volte restaurato e ricostruito. La sua storia si può tranquillamente dividere in tre fasi: la fase Regia, quella Repubblicana e l'ultima, quella Imperiale. ETA' REGIA: Come ci ricorda Livio nella sua Ab Urbe Condita, il Tempio fu pensato da Tarquinio Prisco in seguito alla sua vittoria sui Gabii e al trattato con gli Etruschi. Alla sua morte, Servio Tullio non proseguì i lavori, cosa che invece fece Tarquinio il Superbo, iniziando a tutti gli effetti la costruzione. Ci dice Florio nelle sue Epitomae I,1: A finire e inaugurare il Tempio, però, non fu l'ultimo dei Tarquini, ma Marco Orazio Pulvillo, uno dei consoli eletti nel primo anno della Repubblica. A ricordarcelo è sempre Livio, Ab Urbe Condita II, 7-8: Il Tempio fu così consacrato il 13 Settembre 509 a.C. Ovviamente, prima della costruzione, furono interrogati le divinità dei santuari presenti sul Colle. Tutte acconsentirono, meno due, Juventas e Terminus e i loro altari rimasero: l'ara del primo si trovava in corrispondenza della cella di Minerva, mentre all'altare del secondo, il quale rimase all'esterno, fu praticata un'apertura nel tetto. Florio, Epitoma de Tito Livio bellorum omnium annorum DCC, I, 7.7-8. ETA' REPUBBLICANA: il Tempio di Giove sopravvisse con sostanziale tranquillità sino all'83 a.C., quando un terribile incendio si abbatté su di esso, distruggendolo. Questo disastro fece sì che anche i Libri Sibillini bruciassero (Dionigi di Alicarnasso, Antichità Romane IV, 62, 6). Silla decise di ricostruirlo ma la in seguito alla sua morte, solo Quinto Lutazio Catulo, console nel 102 a.C. ebbe l'onore di finirlo e inaugurarlo. Ci dice Plino nella Naturalis Historia VII, 138: ETA' IMPERIALE: il Tempio mantenne la sua imponenza e bellezza sino al 69 d.C., quando le truppe di Vitellio, entrate a Roma, provocarono un grandioso incendio, che lo distrusse nuovamente. Vespasiano, una volta salito al potere si impegnò nella sua ricostruzione, finendolo nel 75 d.C. ma un nuovo incendio, scatenatosi nell'80 d.C., lo distrusse nuovamente, costringendo prima Tito e poi Domiziano ad una repentina ricostruzione, conclusasi nel 72 d.C., solamente due anni dopo l'incendio. ETA' POST IMPERIALE, MEDIEVALE E RINASCIMENTALE: in seguito alla caduta dell’Impero Romano il Tempio subirà molti furti e danneggiamenti, fino alla distruzione totale. In età Tardoantica, sia Stilicone che Genserico lo depredarono di molte delle sue decorazioni in metallo pregiato. Nel VI secolo, era però ancora annoverato da Cassiodoro come una delle meraviglie del Mondo. Nel Medioevo l’intera area divenne "selvaggia", di fatto, il nome datogli fu “Colle Caprino” e fu usata come cava di materiali, per i marmi preziosi e il cappellaccio delle fondazioni. Nell’XII sec. ancora si hanno segnalazioni riguardo al Tempio grazie a delle fonti letterarie. Nel XVI sec. inizia la costruzione di Palazzo Caffarelli, il quale progetto fu condizionato dalla presenza delle fondamenta del Tempio. Nel 1919 lo Stato Italiano acquisisce la proprietà del terreno con l’immediato progetto di riportare alla luce il Tempio. 4. LE MISURE, LO STILE E LE MODIFICHE NEL TEMPO Arriviamo adesso a parlare, finalmente, di ciò che doveva essere il Tempio, in vetta al Campidoglio. Non avendo, appunto, nessuna indicazione archeologica, a parte la grande platea di fondazione, gli unici elementi a nostra disposizione per supporre cosa doveva essere questo edificio, sono le fonti letterarie, Dionigi di Alicarnasso e Vitruvio in primis e in seguito le fonti iconografiche, monete e sculture. Come abbiamo già detto il Tempio svettava sul Campidoglio, in una posizione visibile da gran parte di Roma, cosa che lo rese famoso e lo consacrò fra gli edifici più belli del pianeta. Fin dall'inizio, la difficoltà nel dare una "forma" precisa al Tempio, ha fatto scervellare e discutere moltissimi studiosi e si sono venute a creare due fila: quelli a sostegno di una riproduzione del Tempio con misure di 54x62, sostanzialmente quadrato, come Gjerstad e Cifani e quelli a sostegno del fatto che un Tempio così grosso non poteva esistere e dunque la prima fase del Tempio, in età regia, non doveva essere altro che un complesso di edifici più piccoli che si accostavano l'un l'altro, come Castagnoli, Giuliani e Stamper. Nel 2009, Anna Mura Sommella, non convinta da questi due filoni, si interrogò sulla possibilità di aggiungere gli ultimi 12 metri di platea (mai considerati parte del Tempio) alle fondazioni, così da creare un Tempio stilisticamente "corretto", aggiungendo che le tesi precedenti, per quanto realistiche, peccassero nell"evidenza delle fondazioni ad oggi scoperte, non rendendo possibile far combaciare le mura con i filoni di fondazione. Sostanzialmente d'accordo con la tesi di Mura Sommella procederò col descrivervi il Tempio secondo la sua versione, che comunque, non risulta essere priva di dubbi e incongruenze alla luce dei fatti, dovuti ovviamente, alla mancanza di dati. Dionigi di Alicarnasso, Antichità Romane, IV, 61, 4 Dunque, secondo Dionigi, ma anche secondo altri autori, il Tempio, dopo il primo incendio, fu ricostruito esattamente come quello di età regia. C'è da considerare che Dionigi, al momento della sua descrizione, ricordava un monumento di almeno 500 anni prima. Egli ci lascia una descrizione piuttosto puntuale, dicendoci che: Cade subito all'occhio, come lo stesso Dionigi abbia sbagliato nel redarre le misure, visto che misurando i lati lunghi (200 piedi) e i lati corti (185 piedi) si avrebbe un totale di 770 piedi. Mura Sommella ci ricorda come Dionigi, al tempo della descrizione non misurasse le fondamenta, ma bensì l'alzato, che come si conviene, doveva essere di gran lunga inferiore alla misura di quest'ultime. Seguendo questi ragionamenti, coadiuvata dall'architetto Foglia, Mura Sommella ha fissato le misure del perimetro a 230x170 piedi, tenendo conto delle riduzioni dimensionali fra le fondazioni e l'alzato di altri templi e anche del fatto che la platea di fondazione sia larga solamente 182 piedi, addirittura inferiore alla misura che ci da inizialmente Dionigi. Avremmo così 3 perimetri, il primo, che misura l'intera platea di 866 piedi, il secondo, relativo alla base del podio di 800 piedi e il terzo, relativo all'altezza del piano di spiccato delle colonne di 770 piedi. (Fig.6 -7 - A sinistra l'attuale proposta di planimetria voluta da Mura Sommella; a destra la vecchia planimetria) Ciò che si nota nella ricostruzione di Mura Sommella, diversamente da come fu rappresentato in precedenza, è l'andamento delle colonne. Mentre attualmente il Tempio è considerato periptero, in precedenza, fu dichiarato come periptero sine postico, ossia senza il colonnato nella parte posteriore. L'Autrice, spiega questo riferendosi sempre all'aggiunta degli ultimi 12 metri di platea, in precedenza non considerati facenti parte del Tempio. Ci spiega come Dionigi di Alicarnasso, quale greco puro, avrebbe dovuto stupirsi di fronte ad un tempio che esulava dai canoni greci, senza il colonnato posteriore, si pensa, quindi, che il dato sia sottinteso. A rafforzare questa tesi, leggendo con più precisione Dionigi, notiamo che egli nel riferirsi al colonnato si esprime con la parola περιλαμβάνω, che significa "circondare". Vitruvio, inoltre, nel suo De Architectura, non lo include nella tipologia di tempio periptero sine postico. Altro aspetto che si nota è la scalinata che circonda completamente il Tempio. Oltre alla solita spiegazione della platea considerata interamente, sempre Dionigi, ci aiuta con un termine, quando descrive il podio: “δ’ επί κρηπίδος νψηλής”, dove la parola “κρηπίς”, nell’architettura templare greca, indica il sistema di gradini che ricopre l’intero Tempio – Dion. Hal. IV, 61, 3. Per quanto riguarda la struttura, Vitruvio, nel De Architectura III, 3,5, ci dice: Vitruvio, quindi, lo inserisce tra i templi aerostili, ossia quella tipologia di Tempio con l'intercolumnio molto ampio, caratteristica che non consentiva l'uso di architravi in pietra, bensì, di legno. Il nostro, infatti, misura un intercolumnio centrale di 12,5 metri, mentre quelli laterali di 8 metri.1 punto
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Salve. Bella discussione, molto interessante. Moneta non è una divinità in senso proprio, ma piuttosto un appellativo che deriva dal verbo latino "monere", ovvero "ammonire". Il termine è strettamente collegato ad un avvenimento molto famoso della storia di Roma: l'assedio della città nel 396 a.C. da parte dei Galli di Brenno. Infatti, durante l'assedio, la resistenza romana si era concentrata sulla roccaforte del Campidoglio, dove era situata un'antica ara di epoca arcaica dedicata a Giunone e presso cui si allevavano delle oche sacre alla dea. Furono proprio queste oche, con il loro starnazzare, ad avvisare gli assediati dell'arrivo dei nemici che stavano sferrando un nuovo attacco. Quindi, i Romani ebbero il tempo di prepararsi e respingere gli avversari, ottenendo la salvezza dell'Urbe. Così, l'illustre Camillo decise di dedicare a Giunone, che li aveva, appunto, "ammoniti" riguardo l'arrivo dei Galli, un tempio vero e proprio al posto della precedente ara. Solamente più tardi, verso il 269 a.C., presso questa costruzione religiosa venne stabilita la zecca della città, sottoposta alla protezione di Giunone Moneta, cioè "Ammonitrice". A questo punto fu il linguaggio popolare a trasmettere l'appellativo della dea dapprima alla zecca e poi a ciò che lì si produceva, la moneta.1 punto
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Per proseguire sul tema di questa discussione posto l'immagine reperita sul sito di una nota casa d'asta, ove potete ammirare una stupenda litra di Gela (gr. 0,73 c.a.), che poco ha da invidiare alle monete di maggior peso della stessa zecca, a parte le dimensioni. La litra che osservate nell'immagine risale al 470/450 a.c. Risulta ben battuta da un conio ottimamente inciso. I particolari sono dettagliati e lo stile è più che buono. La conservazione della monetina è eccezionale con un metallo non poroso o "cotto" dalla lunga esposizione agli agenti ossidanti. Si evidenzia, per quanto sopra, la godibilità ed il fascino delle frazioni, capaci - alla pari con le monete di dimensioni maggiori - di rappresentare in pieno l'arte e la storia del loro periodo. Il cavallo con le briglie fermate, visibile nalla prima immagine voleva rappresentare l'importanza e la bravura dei cavalieri geloi, decisivi per le armi di quella città. Gela era inoltre famosa in quel periodo per le proprie distese di cereali, coltivati nei c.d. campi Geloi, posti alle spalle della città: dalla costa alle colline ed oltre. In qualche modo il toro con fattezze umane raffigurava la potenza e l'opulenza di Gela. La città era di fondazione rodia (prima metà del sec. VII a.c.) ed aveva probabilmente occupato il sito ove, in passato, era stato attivo un fondaco prima minoico e poi miceneo. La potenza di questa antica città contribuì in modo determinate alla vittoria delle armi greche nella famosa battaglia combattuta sotto le mura di Himera, nel 480 a.c.; dove i cartaginesi subirono una pesante sconfitta militare. Ciò nello stesso "momento" (recita la tradizione) in cui, nella battaglia navale di Salamina (non lontano da Atene), la flotta persiana venne distrutta dalla navi greche. Quindi nello stesso anno furono fermate ad Himera le mire espansionistiche di cartagine ed a Salamina quelle persiane (successivamente definitivamente ridimensionate nella battaglia di Platea l'anno successivo), l'occidente, quindi, era salvo! Gli storici dell'epoca avanzarono la probabile ipotesi che Cartaginesi e Persiani avessero concordato i tempi delle reciproche avanzate, al fine di evitare che le poleis (città stato) siciliane potesesero inviare aiuti nella madre patria e viceversa. L'ipotesi non è peregrina. Successivamente , il prevalere dell'egemonia siracusana dal 450 circa A.c., nella Sicilia orientale, fece segnare il passo alla potenza geloa. Dell'opulenza e della bellezza di quella Gela oggi nulla o quasi rimane (qualche traccia archeologica ed un ricco museo). Chi volesse visitarla potrà commuoversi, non per le tracce del passato, ma per quelle di un presente fatto di degrado urbanistico e storico che grida vendetta. Potessero tornare i Cretesi, i Micenei e gli intraprendenti naviganti di Rodi, davanti alla spiaggia della città, si metterebbero a piangere. Ciao a tutti. Piakos1 punto
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ritengo giusto quotare un mio post sulla biografia di un grande, si tratta di: Kenan Tevfik Erim (1929-1990) che fu colui che ha identificato il sito archeologico di Aidone - Serra Orlando con la greca Morgantina della Sicilia centrale. Egli fu senz'altro un personaggio di straordinaria cultura, archeologo dal formidabile intuito, che per mezzo dello studio di numerose monete, rinvenute durante gli scavi effettuati, con la legenda caratteristica "Hispanorum" indicò con certezza che il sito archeologico era proprio l'antica città di Morgantina. Nato ad Istambul, figlio di un importante diplomatico, visse la sua infanzia a Ginevra, ed il francese divenne virtualmente la sua lingua madre. Quando suo padre venne trasferito nel suo incarico a New York il giovane Kenan si iscrisse alla New York University dove si laureò nel '53. Successivamente acquisì il titolo di Ph.D (dottorato di ricerca) all'Università di Princeton, con la specializzazione in Archeologia. Il suo campo fu l'archeologia ma la sua conoscenza delle lingue non fu inferiore all'archelogia, infatti sembrò recepire il latino ed il greco con la stessa facilità con la quale apprese il tedesco e l'italiano, e naturalmente parlava già fluentemente turco inglese e francese. Seguì una brillante carriera prima di assistente archeologo e successivamente di direttore archeologo e di Professore al Dipartimento di Studi Classici della prestigiosa Università di New York. Fu un suo brillante articolo pubblicato sul Vol 62 (1958) pagg. 79-90 dell'AJA (American Journal of Archaeology) che lo rese famoso come giovane studioso e gli creò una buona reputazione. Oltre agli scavi a Morgantina condusse numerose campagne di scavo ad Afrodisia in Caria. Se volete approfondire l'argomento vi consiglio di leggere: G.W. Bowersock -Kenan T. Erim pubblicato sul vol. 95-2 aprile 91 dell'AJA (American Journal of Archaeology) pagg.281-283 e di vedere i tre bei link su Afrodisia, l'altra passione di K.Erim: http://it.youtube.com/watch?v=u585kW0Rp2A&feature=related http://it.youtube.com/watch?v=9dQmUoOlOcI&feature=related http://it.youtube.com/watch?v=CcmLaUlK22I&feature=related Se la discussione su Morgantina vi piace vi pregherei di votarla per darle maggiore visibilità. Vi ringrazio tutti ;) siculogreco1 punto
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F. Gutman and W. Schwabacher, Die Tetradrachmen und Didrachmenpragung von Himera, in MBNG XLVII, 1929, pag.101-144. Breve monografia ancor oggi insuperata su tutti i tetradrammi ed i didrammi di Himera, con relative sequenze dei conii; in relazione all’argomento, la più usata come riferimento bibliografico dalle maggiori case d’asta mondiali ed in letteratura. M. Ierardi, Tetradrachms of Agathocles of Syracuse,in AJN 7-8. New York 1995-6. Breve e recente studio monografico su tutti i tetradrammi di Agatocle per Siracusa con relative sequenze dei conii; in relazione all’argomento, la più usata come riferimento bibliografico dalle maggiori case d’asta mondiali ed in letteratura. G. K. Jenkins, Coins of Punic Sicily, Part 1 in S.N.R. 50 (1971). G. K. Jenkins, Coins of Punic Sicily, Part 2 in S.N.R. 53 (1974). G. K. Jenkins, Coins of Punic Sicily, Part 3 in S.N.R. 56 (1977). G. K. Jenkins, Coins of Punic Sicily Part 4 in S.N.R. 57 (1978). Si tratta di una serie di studi completi su tutte le emissioni siculo-puniche in argento, con relative sequenze dei conii; la più usata come riferimento bibliografico dalle maggiori case d’asta mondiali ed in letteratura. Nel 1997 sono stati raccolti in unico volume a cura della Schweizerische Numismatische Gesellshaft, Zurich , e disponibile presso Spinks di Londra. G. K. Jenkins, The Coinage of Gela, D. A. I., Berlin 1970. Monografia su tutta la produzione monetale di Gelas con relative sequenze dei conii; in relazione all’argomento, la più usata come riferimento bibliografico dalle maggiori case d’asta mondiali ed in letteratura. G. K. Jenkins, Electrum Coinage at Syracuse, in Essays in Greek Coinage presented to Stanley Robinson, Oxford 1968. Monografia su tutte le emissioni in elettro di Siracusa, con relative sequenze dei conii; in relazione all’argomento, la più usata come riferimento bibliografico dalle maggiori case d’asta mondiali ed in letteratura. G. K. Jenkins, The Coinage of Enna, Galaria, Piakos, Imachara, Kephaloidion and Longane, in AIIN, Suppl al Vol. 20, 1975. Breve monografia sulle emissioni di alcune zecche minori di Sicilia; Molto usata come riferimento bibliografico dalle maggiori case d’asta mondiali ed in letteratura. G. K. Jenkins - R. B. Lewis, Carthaginian Gold and Electrum Coins, Royal Numismatic Society Special Publication n°2, London 1963. Monografia su tutte le emissioni Cartaginesi in oro ed elettro, comprese quelle battute in Sicilia, con relative sequenze dei conii; in relazione all’argomento, la più usata come riferimento bibliografico dalle maggiori case d’asta mondiali ed in letteratura. J. H. Jongkees, The Kimonian Decadrachms, Utrecht 1941. Monografia su tutti i decadrammi di Cimone e nello stile di Cimone per Siracusa , con relative sequenze dei conii; in relazione all’argomento, la più usata come riferimento bibliografico dalle maggiori case d’asta mondiali ed in letteratura. Testo di difficile reperimento Colin M. Kraay, The archaic Coinage of Himera, Centro Internazionale di Studi Numismatici. Biblioteca 1, Napoli 1983 Monografia su tutte le emissioni arcaiche di Himera, con relative sequenze dei conii; in relazione all’argomento, la più usata come riferimento bibliografico dalle maggiori case d’asta mondiali ed in letteratura. S. Mirone, Stiela, Topografia e Numismatica ,in Zeitschrift fur Numismatik herausgegeben von J. Menadier und K. Regling mit Tafel I-XIV. XXXVIII. Band, Heft ¼, Berlin Weidmannsche Buchhandlung 1928. Opera datata con breve studio sulla monetazione di Stiela; spesso usata come riferimento bibliografico dalle maggiori case d’asta mondiali ed in letteratura. S. Mirone, Le monete dell’antica Katane, Catania 1929. Breve monografia ormai datata sulle emissioni monetali di Katane; a volte usato come riferimento bibliografico dalle maggiori case d’asta mondiali ed in letteratura. G. E. Rizzo, Monete Greche della Sicilia, Roma 1946. Opera costosa ma superba per l’alta qualità delle fotografie e delle monete stesse illustrate nelle numerose tavole, tra le più belle esistenti per ciascun tipo e per i minuziosi commenti sugli aspetti artistici di ciascun conio da parte dell’Autore, su tutte le principali, e più artisticamente valide, emissioni della Sicilia Greca, dagli inizi al 400 circa a.C. Molto usata come riferimento bibliografico dalle maggiori case d’asta mondiali ed in letteratura. Disponibile in ristampa Forni. R. Ross Holloway, The Thirteen Months Coinage of Hieronymos of Syracuse. Berlin 1969. Monografia completa su tutte le emissioni di Geronimo per Siracusa, con relative sequenze dei conii; in relazione all’argomento, la più usata come riferimento bibliografico dalle maggiori case d’asta mondiali ed in letteratura. R. Ross Holloway, Le monetazioni di Agyrion, Aluntion, Entella, Hipana, Nakone, Stiela, estratto dal suppl. n°20 degli Annali dell’Istituto Italiano di Numismatica, Napoli 1975. Breve studio sulle monetazioni di alcune piccole zecche della Sicilia; spesso usata come riferimento bibliografico in relazione all’argomento dalle maggiori case d’asta mondiali ed in letteratura. W. Schwabacher, Die Tetradrachmenpragung von Selinunt, MBGNG XLIII, 1925, pag.1-89 Breve monografia ancor oggi insuperata su tutti i tetradrammi di Selinous, con relative sequenze dei conii; in relazione all’argomento, in relazione all’argomento la più usata come riferimento bibliografico dalle maggiori case d’asta mondiali ed in letteratura. W. Schwabacher, Das Damareteion, Bremen 1958. Monografia sui decadrammi della serie „Damareteion“ di Siracusa; Molto usata come riferimento bibliografico sull’argomento dalle maggiori case d’asta mondiali ed in letteratura. Testo di difficile reperimento. C.T. Seltman, The Engravers of the Akragantine Decadrachms, in Num. Chron. 1948, 1-10. Studio sugli incisori dei decadrammi di Akragas; in relazione all’argomento, la più usata come riferimento bibliografico dalle maggiori case d’asta mondiali ed in letteratura. Testo di difficile reperimento.1 punto
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