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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/17/12 in tutte le aree
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Ragazzi, non per fare il pedante ma ci sono DECINE di discussioni che affrontano queste domande e le risposte date dagli esperti sono sempre le stesse. Basta leggersi un po' di discussioni vecchie in questa sezione, oppure lanciare una ricerca nella sezione utilizzando il form in alto a destra.3 punti
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Ringrazio il caro amico Skubydu, cittadino comasco, se ho avuto un paio di lavori del prof. De Marinis che permettono di gettare un po’ di luce sul famoso dracma (o didracma) etrusco trovato a Prestino e già accennato nell’altra discussione aperta da Magdi. Per fornire un quadro il più esaustivo possibile su tale importante ritrovamento e in attesa del noto lavoro di Vecchi, riporto quanto sotto. Da: Prof. Raffaele De Marinis (docente di Archeologia all’Università di Milano). La civiltà di Golasecca: i più antichi Celti d’Italia, 2007 Dattiloscritto (di 125 pagine) a diffusione ristretta, a uso esclusivo degli studenti che devono sostenere l’esame di Paleotnologia. Nota: Per una idea della civiltà di Golasecca, vedasi: http://it.wikipedia.org/wiki/Cultura_di_Golasecca La moneta etrusca di Prestino (foto tratta da R. De Marinis, Prestino, Via Isonzo, in: Como fra Etruschi e Celti, Società Archeologica Comense, 1986, p. 113-120) Nel 1981 nel corso degli scavi nell’abitato protostorico della zona di Prestino (via Isonzo, area I.A.C.P.) è stata rinvenuta una moneta etrusca della zecca di Populonia. Si tratta di una dracma d’argento con il Gorgoneion e il segno di valore X (= 10) sul diritto, e il rovescio completamente liscio. La moneta presenta una superficie usurata e non è ben conservata, il peso attuale è di gr. 7,3, leggermente inferiore a quello originario. Il rinvenimento è avvenuto alla base dello strato 3, nel q. B, in associazione con materiali del G. III A 2 (seconda metà del V secolo a.C.). La moneta di Prestino appartiene alla più antica serie argentea anepigrafa con Gorgoneion di Populonia, della quale si conoscono soltanto una trentina di esemplari sparsi in musei di una decina di città europee (fra cui Firenze, Roma, Milano, Londra, Oxford, Cambridge, Parigi, Berlino), ma sempre privi di un preciso contesto archeologico, trattandosi di vecchi ritrovamenti ottocenteschi o di acquisizioni dal mercato antiquario. La scoperta di Prestino riveste così un carattere eccezionale, innanzitutto perché permette di datare alla seconda metà del V secolo a.C. l’inizio della monetazione regolare di una zecca pubblica in Etruria, inizio che alcuni studiosi di numismatica, anche autorevoli, ponevano in età molto più recente. In secondo luogo per il fatto che la circolazione della moneta etrusca è limitata all’interno dell’Etruria. Quella di Prestino è l’unica moneta etrusca scoperta a nord dell’inizio delle valli appenniniche della Toscana e rappresenta il documento più concreto dell’arrivo a Como di mercanti etruschi. Le dracme con Gorgoneion e segno X hanno un peso medio oscillante tra 7,8 e 8,2 gr., con variazioni da 6,9 a 8,7. Si conoscono alcuni valori frazionari corrispondenti a ½, ¼ e 1/10 di dracma. Il sistema ponderale utilizzato sembra essere quello originario della Mesopotamia (un siclo = 8,3/8,4 gr., 60 sicli = 1 mina, ca. 498/504 gr.), diffusosi ampiamente in Grecia e nel mondo Mediterraneo. Successivamente, nel corso del IV secolo, vi fu una riforma con dimezzamento del valore, per cui sotto il mento del Gorgoneion compare il segno XX (= 20), mentre i pesi oscillano tra 7 e 9 gr., con valori medi intorno a 7,9-8,5 gr. e la dracma con segno X viene coniata con un peso di ca. 4,3 gr., corrispondente al peso della dracma attica. Di questa seconda serie della zecca di Populonia si conoscono quasi 700 esemplari, ritrovati oltre che a Populonia, Roselle, Vetulonia, lungo la costa maremmana, nell’area delle Colline Metallifere e a sud fino a Tarquinia. Le prime monete sono apparse verso il 600 a.C. nel regno di Lidia e dalla metà del VI secolo l’uso della moneta coniata d’oro e d’argento si diffuse rapidamente in gran parte del mondo greco. E’ la conclusione naturale di un processo di lunga durata, che aveva già visto l’uso monetale del metallo nelle civiltà del III e del II millennio a.C. della Mesopotamia, dell’Egitto, della Siria e Palestina. Come documentano i codici delle leggi ed altre fonti scritte, in Mesopotamia l’argento pesato era utilizzato come mezzo di pagamento di ammende, tassi di prestito, tasse, tributi e salari e come mezzo di computo del valore di differenti beni. Lo stesso fenomeno è ben documentato anche in Egitto, in cui all’argento si affiancano l’oro e soprattutto il rame. Determinate quantità di metallo erano usate come moneta per effettuare direttamente i pagamenti, ma ancora più spesso il metallo rappresentava soltanto il mezzo di computo del valore di tutta un’ampia gamma di beni nelle transazioni tra privati. Ad es. da un testo del villaggio degli operai della necropoli reale, a Deir el Medina, apprendiamo che un tale ha comprato un bue valutato 50 deben di rame, ma il pagamento è stato fatto con 5 deben di olio, 10 di abiti, 30 di grasso e solo 5 deben sono stati versati effettivamente in rame (un deben corrispondeva a 91 gr, quindi il bue valeva 4,55 kg di rame). Da questo esempio appare chiaramente che il metallo esprimeva l’unità di valore senza intervenire necessariamente nelle transazioni. La comparsa della moneta coniata, con forma e peso definiti, una iconografia e una legenda che permettono di identificare l’autorità che l’ha emessa e ne garantiscono il valore, semplifica enormemente il sistema delle transazioni, come aveva già scritto Aristotele (Politica, fr. 1257-a : si passa dai pezzi di argento pesato alla moneta per evitare di compiere ogni volta l’operazione della pesatura), e risponde alle esigenze di un intensificarsi degli scambi internazionali e ancor più di quelli interni alle singole comunità (le transazioni di piccola scala per la vita quotidiana). Altri fatti, tuttavia, hanno concorso alla nascita e alla diffusione della moneta, le esigenze delle autorità cittadine o statali di pagare il soldo di truppe o di ciurme delle navi diventate sempre più numerose con conseguente necessità di un sistema più semplificato che non la pesatura dei metalli. Inoltre, l’autorità poteva imporre una sopravvalutazione del valore della moneta coniata rispetto al metallo grezzo, ad es. l’argento, di cui controllava la produzione. Nel V secolo a.C. l’economia della maggior parte delle città greche, in particolare Atene, Corinto, le città della Sicilia e della Magna Grecia, utilizza comunemente lo strumento della moneta. Solo Sparta, la città conservatrice per eccellenza, continua a usare il metallo a peso (gli spiedi di ferro in questo caso) e inizierà a battere moneta soltanto nel III sec.a.C. Nella protostoria italiana è corrente l’uso del rame o del bronzo come moneta (aes rude). Secondo Timeo (apud Plinio, N.H., 33,43) Servio Tullio per primo marchiò il bronzo. Il passo si riferisce all’ aes signatum con il ramo secco, che era la nota pecudum (cioè il marchio per il bestiame), da cui la parola pecunia (da pecus, capo di bestiame). L’introduzione della moneta coniata avvenne gradualmente sotto l’influenza delle colonie greche, prima in Etruria e quindi a Roma. Nel V secolo a.C. l’Etruria Padana e i territori delle civiltà di Golasecca e di Este non conoscevano ancora la moneta coniata. Gli scambi avvenivano per mezzo dell’ aes signatum con il simbolo del ramo secco, e dell’ aes rude, frammenti di bronzo staccati da verghe o pani di forma definita ma privi di contrassegno, il cui valore era determinato unicamente dal peso. Nell’abitato protostorico dei dintorni di Como sono stati rinvenuti numerosi frammenti di aes rude. La funzione monetaria del bronzo pesato è ricordata dalle fonti antiche ed è riconoscibile nell’etimologia della parola stipendium (stips + pendo = pesare la moneta, in origine una verga di bronzo). Questo è quanto scritto dal prof. De Marinis (e credo che Italo Vecchi, nel suo prossimo lavoro, non sarà molto d'accordo....). Gli scavi archeologici di Prestino iniziarono nel novembre 1980 e durarono, con quattro campagne, fino al 1985 ed erano dettate dalla necessità di esplorare il sito a seguito dei lavori per la costruzione di un edificio destinato ad alloggi per la Guardia di Finanza. Gli scavi hanno chiarito che tale area fu frequentata solo durante le fasi G. III A1 e G. III A2 e non è stato trovato nessun reperto riferibile alla fase G. III A3 (l’ultima della civiltà Golasecca, che praticamente terminò nel 391-386 a.C. con le violente invasioni di Galli d’Oltralpe, che interruppe anche la proficua collaborazione tra i locali Galli italiani e gli Etruschi della pianura padana). Dopo la fase G. III A2 (per meglio comprendere le fasi della civiltà Golasecca, consultare il suddetto link con Wikipedia), apparentemente ci fu una fase data da un nuovo spianamento e livellamento dell’area con massicci materiali di riporto. Questa nuova fase archeologica è databile alla seconda metà del I secolo a.C. (e quindi in piena epoca romana) per la presenza di frammenti di anfore romane. Quindi in realtà gli interventi di epoca romana e in seguito i lavori agricoli hanno intaccato gli strati dell’età del Ferro e sono responsabili della non buona conservazione di molte delle strutture preromane. Non so ancora riuscito a capire bene, dai due lavori finora a me disponibili, le esatte circostanze del ritrovamento del dracma di Populonia, se in strato sufficientemente intatto oppure molto rovinato da successivi lavori di età romana. Resta comunque un ampio intervallo temporale sulla frequentazione del sito e in effetti appare molto più verosimile che il dracma etrusco sia contemporaneo alla fase G. III A2 e quindi risalente alla fine del V secolo piuttosto che magari perso in epoca già romana durante i lavori di ripianamento per uso agricolo.2 punti
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Ciao a tutti. Vagando tra le discussioni del forum, mi è capitato spesso di leggere messaggi davvero "strani". Sperando di non offendere gli autori degli stessi, ho pensato di raccoglierne alcuni in questa discussione con l'intento di strappare un sorriso. Salve, ho una moneta iraniana datata 1909 in oro e vorrei sapere quanto vale ed eventualmente se ci fosse qualcuno interessato a comprarla sarei disposta a venderla. Ho provato a fotografarla ma la foto è venuta male!! Grazie Come si fa a distinguere tra magnetica e non? La cosa che mi stupisce invece è che non sapevo facessero tarocchi [inteso come falsi, n.d.a.] anche di monete vecchie. Vorrei sapere il valore delle seguenti monete: […] -papa ioannes paulus II valore di 200 lire la data è segnata in numeri romani....e io non li so leggere Come le lavo con l'acetone, basta che le tengo immerse per un paio d'ore o devo usare uno spazzolino? Le monete in argento e' molto più facile vedere se sono vere, perché pesano di più come il nickel o il rame... l'oro non so come si fa a capire!2 punti
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mi pare una bella ladrata! che senso ha far uscire queste coincard anni dopo l'emissione? ovviamente per fare soldi e specularci sopra2 punti
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Annia Aurelia Galeria Lucilla Era una dei 13 figli di Marco Aurelio e Faustina Minore - I suoi nonni materni erano Antonino Pio e Faustina Maggiore, i nonni paterni, invece, Marco Annio Vero e Domizia Lucilla. Nacque a Roma il 7 Marzo tra il 148 e il 150d.c. . Ricevette il titolo di Augusta nel 164 quando si sposò con Lucio Vero (fratello di adozione di Marco Aurelio e co-imperatore) a Efeso, dov'era impegnato assieme al fratello contro i Parti. Passava la maggior parte del tempo a roma anche quando il marito era nelle provincie. Da Lucio ebbe 3 figli. Alla morte di quest'ultimo Marco Aurelio la obbligò a sposare Tiberio Claudio Pompeiano Quintiliano, un cittadino romano nato in Siria due volte console e alleato politico del padre. Vi è da dire che, però, Lucilla e la madre erano contrarie a questo matrimonio, Lucilla stessa avrebbe preferito un'uomo più giovane. Nel 170 diede alla luce Pompeiano. Lucilla e il nuovo marito seguirono Marco Aurelio nella campagna militare nel Danubio fino a quando il padre morì e divenne imperatore Commodo, per lei ogni speranza di tornare nuovamente imperatrice era oramai svanita. Divenne gelosa del fratello e della cognata per via degli onori a loro tributati ed era preoccupata per il comportamento instabile del fratello (?). Nel 182 un gruppo composto da Lucilla, la figlia del primo matrimonio, un nipote, il proprio cugino paterno, il console Marco Numidio Quadrato e la sorella Numidia Cornificia Faustina pianificò l'assassinio di Commodo, Quintiliano fu fermato dalle guardie ma la fatidica frase da lui detta prima di colpirlo "Qui c'è il pugnale che ti spedisce il senato" fece sì che Commodo risalì ai mandanti: fece uccidere Quadrato, Lucilla, la figlia e la sorella del console vennero esiliate a Capri, dove Commodo manderà, l'anno successivo, un centurione per ucciderle. Lucilla aveva circa 32 anni. Vediamo Lucilla nelle monete. Sono visibili cambiamenti del volto sulle monete in quanto le prime monete a suo nome sono state coniate durante la sua giovinezza (sposò Lucio quando aveva 14-16 anni). Iniziamo con l'oro Argento Bronzo Spero sia una gradevole lettura. Saluti, ggpp The Top.2 punti
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Buon giorno a tutti... Dopo aver realizzato delle schede scaricabili per la raccolta di tutte le 500 Lire Caravelle, a gentile richiesta di @@prtgzn ho realizzato anche le schede per la raccolta di tutte le Commemorative in Argento dal 1974 al 2001... Consiglierei di stampare le pagine su cartoncino con formato Larghezza 20,2 cm x Altezza 25 cm...queste misure sono adatte a raccoglitori UNI della Masterphil e fogli correlati a 12 caselle... Spero di aver fatto cosa gradita e per qualsiasi domanda chiedete pure... Ciao Daniele P.S. Per salvare le schede basta cliccare con il tasto destro del mouse sul foglio interessato e cliccare su "Salva con nome"... Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us1 punto
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Ricevo questa segnalazione dall'amico Sergio, roth37, che, probabilmente a causa dei lavori in corso, ha difficoltà a inviare messaggi. Un nuovo lavoro, curato da Sergio Rossi (Roth37) e Massimo Giacomazzo (Lepanto2011), e dedicato a Matilde di Canossa, è stato pubblicato sul sito www.roth37.it. Ecco quanto ricevuto da Sergio Buona lettura a tutti e complimenti agli autori. petronius :)1 punto
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Salve a tutti. Scrivo questo post a nome del CGN per spiegare un po' cosa è ed in cosa consiste questo nuovo Premio, che risulta abbastanza recente nella sua formazione. Il Circolo Giovani Numismatici ha deciso di affidare al nostro Forum "Lamoneta.it" una piccola targa di riconoscimento per aver posto particolare attenzione alla diffusione della Numismatica tra i giovani, insieme ad altri Enti che hanno ricevuto lo stesso riconoscimento. Ci è sembrato giusto motivare questo gesto, che è innanzi tutto di ringraziamento verso coloro che hanno portato avanti queste iniziative e che ci hanno incentivato, e renderlo anche pubblico partendo da questa piccola discussione che vuole essere solamente un preambolo per ciò che verrà effettivamente recapitato al Forum da parte di tutto il CGN. Era stata scritta una lettera introduttiva a detto premio che spiegava le motivazioni più nel dettaglio e che riassume un po' anche lo spirito del Circolo nel porsi nei confronti di questa prima edizione. Ne approfitto per lasciare qui di seguito una copia della lettera che accompagnerà la targa di premiazione dove si possono leggere in dettaglio tutte le motivazioni che il CGN riconosce al Forum. Spero che l'iniziativa sia gradita all'intera, grande comunità di Lamoneta.it. Un grazie di cuore dal CGN.1 punto
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Se siete già iscritti sul FAC votate pure. Trovo stupido e infantile iscriversi per votare, dovrebbe essere un sondaggio riservato agli utenti del FAC. Che un utente Lamoneta si iscrivi sul FAC per autovotarsi lo trovo un non-sense, anche se molto italiano...1 punto
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come potete vedere,prima di essere invadito da le case che alzanno piano piano,si po passare ancora qualchi secoli......di tutta manera,il 21 di dicembre,mi metero su quella punta per vedere la fine del mondo di giu....!!!! :lol: ...in tutta tranquillita....!!!! :lol: ...bonaserra a tutti e grazie aver potutto seguirmi ne le mie fantasie......buon auguri di bone feste....!!!! :lol:1 punto
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al sud,vedevano il golfo,con giu,un posto dove chi era un campamento genovese in bordo di mare........!! :) ........per ricevere marcenzia,e esportare roba.......malgratto li uruli del vento,e il mare smontato,giu,a quel posto,le saete potevanno arrimarssi,e cosi anche messe al secco su la rena.....1 punto
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Il fatto che tu l'abbia pagato 500 euro taglierebbe abbastanza la testa al toro, nel senso che o il venditore e' un completo incompetente (difficile) oppura aveva anch'egli molti dubbi e non e' stato quindi onesto con te. La moneta infatti se autentica in quelle condizioni e' un pezzo da circa 10000 euro. Detto cio' e' comunque un ottimo falso, abbastanza inquietante, non tanto per te, che alla fine l'hai pagato poco per il pezzo che dovrebbe essere... ma per qualcun altro.... Infatti e' stato abbastanza facile rintracciare la probabile matrice da cui potrebbe essere partito il tutto per il fatto che questo ritratto di Ottaviano e' diverso da tutti gli altri visti su questa emissione. E' un ritratto in stile molto fine ma con dei capelli molto particolari, strani, un ritratto che alla fine non sembra neanche Ottaviano. Esiste solo un altra moneta con questo conio, almeno per quanto disponibile su internet, ed e' l'esemplare NAC52, di cui allego una foto. Aggiudicato a ben 19000 CHF. Da notare come le legende sfumino esattamente negli stessi punti (notate la S di IVLIUS come sfumi in modo identico) per cui per me siamo di fronte con buona probabilita' a un clone. Considerato pero' la particolarita' del ritratto di Ottaviano e il fatto che non ci sono altre monete con questi conii, molto elaborati considerando un emissione solitamente un po' rozza e dall'aspetto provinciale, non sarei tranquillissimo neanche se fossi l'acquirente del pezzo NAC da 19000 CHF. O per lo meno lo farei controllare moolto bene ora...1 punto
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tienitela bella stretta... se realmente si tratta di un errore di stampa, ma la banconota è originale vale un bel pò a livello collezionistico e varrà ancora di più col passare del tempo1 punto
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Per poter mettere un annuncio devi avere al tuo attivo 5 messaggi. Ora hai raggiunto la tua quota e dovresti poterlo aprire. Vai in alto nel Home Page, vedrai un pulsante dove c'è scritto "Annunci", cliccaci e segui la procedura che è semplice ed intuitiva. Se troverai difficoltà scrivimi, cercherò di aiutarti meglio che potrò. Ciao, Giò1 punto
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Eccola, in tutta la sua splendida regalità. PS: cliccate per ingrandire.1 punto
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No,non ti lascio solo caro amico mio,hai detto bene è anche un esperimento questa discussione, ma questa sfida il collezionista la deve vincere, non abbiamo nulla da temere, rivendichiamo il diritto e il piacere a collezionare e anche mostrare agli altri, alla fine è un servizio civico, per tutti : Ma veniamo alla moneta, la moneta è simbolica, perchè l'ultima emessa dalla zecca di Milano, fu battuta negli anni 1890-1891 per la Colonia Eritrea : 50 centesimi, 1890, argento, gr. 2,50 D/ Semibusto coronato e in uniforme R/ Valore in italiano, amarico e arabo, sotto due rami di alloro Provenienza ASTA CRONOS 6 - Primavera 2012 - lotto 5861 punto
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Oh che bel topic ! Beh il mio acquisto è un pezzo che ha una storia da raccontare (non siamo macchine), forse non tanto un "affare" economico, ma.. Questo è un solido del 464 d.C ca. che raffigura l'imperatore Leo I, sul rovescio la vittoria tiene una spada la cui elsa è una croce. L'ho preso recentissimamente per il primo Natale di mio figlio Leonardo e lo regalerò a sua madre*... Tra l'altro Kunker è stato gentilissimo a spedirmelo in gran fretta (una settimana e già l'avevo) dopo aver loro spiegato che mi sarebbe servito per confezionare un gioiello monetale da regalare questo Natale :) * P.S. speriamo non preferisca un profumo!!! :D1 punto
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Un concetto giusto. Un esempio lampante lo vediamo nelle monete arcaiche incuse della Magna Grecia. Non erano tutte dello stesso piede ponderale e grosso modo possiamo identificare un piede attico e un piede focese (vado a memoria e posso sbagliarmi). Un elemento unificante era la comune origine della stirpe greca che ha fondato la città, per cui effettivamente alcune città avevano uno stesso piede metrologico e altre, magari alcune più vicine, ne avevano diverso. Solo col tempo e progressivamente, per ragioni principalmente economiche, ci fu una confluenza verso un più comune piede metrologico, ancora maggiore con la dominazione romana....1 punto
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E oh, se ad uno piace l'insalata numismatica... Cosa gli avevi detto, che se ci metteva un po' di sale eran più buone ? :D1 punto
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Il primo problema è l'incursione in quello che è uno spazio privatissimo e dovrebbe essere inviolabile; il danno si verifica anche se non asportano niente. Cassettiere aperte, abbigliamento per terra. Poi i ladri sanno benessimo che la maggioranza della gente nasconde i bei più cari nella camera da letto o nel bagno. La conseguenza è un senso di violazione che rende insicuri per molto tempo. Il secondo problema è che in caso di furto (ed a me è successo) comprendiamo che esiste anche la "superproprietà". Voglio dire che ci sono beni ai quali sono "attaccati" ricordi: ad esempio l'orologio che ti hanno regalato per la tua prima comunione. Beni che non puoi ricomprare. Polemarco1 punto
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Molte monete vengono coniate anche oggi con un foro al centro : risultano più leggere e si ottiene un rispamio di metallo(i). Questo foro praticato su di un lato è stato fatto successivamente : un uso anche questo assai comune per usare la moneta come ciondolo, ornamento, talismano.1 punto
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Sempre molto belli questi medaglione che ultimamente ci mostri (anche se un pò barocchi e ridondanti per il mio gusto) : sono veri e propri piccoli bassorilievi che denotano una abilità non certo comune nei loro autori. Le figure e gli sfondi si stagliano a vari livelli, dando un senso di profondità,in alcuni casi di tridimensionalità. Belli !1 punto
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E' una moneta bizantina da 10 nummi (decanummo),dovrebbe essere di Giustiniano I(527-565),Ratto,557,zecca di Costantinopoli?- Ciao Borgho.1 punto
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...bello il reale!! ho provato a cercarne uno bellino a verona ....ma nulla!! tutte conservazioni bassissime!! questo è decisamente apprezzabile! complimenti! renato1 punto
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Gentile Magdi, in realtà bisogna sottolineare che, al contrario della visione odierna, il mondo antico(almeno per i secoli VIII-I a.C.) non mirava ad uniformare, ma era distinguente, non voleva essere omogeneo, ma diversificato. Se una città raggiungeva l'indipendenza da un'altra, la prima(o fra le prime cose che faceva)era mutare il proprio sistema monetale. Se si ebbero dei passaggi e coinvogliamenti a sistemi monetari alloctoni è frutto di conquista, solo rarissimamente per scelta volontaria. Da questo ne consegue che i sistemi ponderali, di città anche molto vicine, non obbligatoriamente sono simili, anzi, spesso, sono molto differenti, proprio per il principio di differenzazione di cui ho scritto prima. E' più probabile, paradossalmente, che da un'origine comune, si abbiano sistemi simili tra città a notevole distanza fra loro, che non fra "vicini di casa". Vincenzo.1 punto
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E' una bella monetina. Conservazione o meno è comunque un pezzo collezionabile.1 punto
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Il Vecchi in realtà non ha posizioni proprie. Il suo é un lavoro di sintesi. Il riferimento al Catalli, ed al Medagliere di Firenze, mi ha fatto scattare una bizzarra idea: un referendum! E' tardi ma non dovrei impiegarci molto tempo: vediamo che dicono le SNG a proposito della Gorgone. Non tutte le SNG, ovviamente, solo quelle che ho per le mani. Ogni integrazione é la benvenuta. La datazione riportata si riferisce alla serie da X unità, salvo specificazione contraria. SNG v. IV Fitzwilliam Museum Leake and General Collections, I, 1940 - Non sono presenti gorgoni da X. Alcune da XX. Nessuna datazione proposta. SNG American Numismatic Society, Etruria-Calabria, 1969 - Nessuna datazione proposta. SNG Deutschland, Muenchen, 2, 1970 - Non sono presenti gorgoni da X. Due da XX: Etwa 350-265 v. SNG Danish National Museum, Italy, 1981 - Non sono presenti gorgoni da X. Solo una da XX: c. 350-265 B.C. SNG Italia Milano, vol. II, Catalogo a cura di N. Vismara, 1990 - Seconda metà V secolo a.C. - fine III secolo a.C. SNG France 6.1, Bibliotéque Nationale, Catalogo a cura di A.R. Parente, 2003 - Milieu du Ve s. av. J.-C. SNG Italia Firenze, vol. II, Catalogo a cura di F. Catalli, senza data - Ca. 400 a.C (HN Italy); ca. 215-211 a.C. (Vecchi) Insomma, sembra quasi una caricatura, ma ti pare che la datazione bassa, per quanto in alternativa, venga data solo dalle SNG "italiane"? (é una provocazione, lo so, e me ne scuso :) )1 punto
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Caro Francesco,è la prima medaglia( di queste dimensioni)che vedo di questo santo,è concordo con te che sia della prima metà del XIX sec.(secondo quarto),la medaglia dovrebbe essere di tipo propagandistico-devozionale perchè fa esplicito riferimento alla Congregazione del SS Redentore(Redentoristi)e al suo fondatore,lo stile dei soggetti non è dei migliori,semplice e regolare,la sua produzione molto probabilmente è campana,ma non si puo escludere una eventuale produzione romana?La questione è aperta!!Comunque la ritengo abbastanza rara. Ciao Giovanni.1 punto
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Il citato lavoro di De Marinis era già noto al Vecchi nel momento in cui redigeva il primo articolo della serie "The coinage of the Rasna: a study in etruscan numismatics" sulla Schweizerische numismatische Rundschau. Tant'é che lo cita. Ma non prende minimamente in considerazione il dato, né d'altro canto ne mette in dubbio la veridicità. Si limita a questa frase: "The find of a 10-as gorgon type stater in the Prestino, via Isonzo excavation, presents problems of chronology. The stratum in which the coin was found has been attributed to 5th century B.C. and this led to a very early date for this type in the archaeological report." SNR, 67(1988), p.57 Tutto qua. Oggettivamente un po' poco. Nell'articolo successivo, dedicato specificatamante alla monetazione di Populonia, non va molto meglio: "The Populonia stater of the value of 10 units from the Prestino find has led to a very early date for this type as archaeologically reported." SNR, 69(1990), p.2 Ancora più laconico. Per chi fosse interessato i 5 articoli del Vecchi citati sopra sono tutti disponibili in rete. Il primo ha il merito di contenere una sintesi "storica" degli studi molto ben fatta. Part 1 SNR, 67(1988) http://dx.doi.org/10.5169/seals-175117 Part 2 SNR, 69(1990) http://dx.doi.org/10.5169/seals-175228 Part 3 SNR, 71(1992) http://dx.doi.org/10.5169/seals-175332 Part 4 SNR, 72(1993) http://dx.doi.org/10.5169/seals-175379 Part 5 SNR, 78(1999) http://dx.doi.org/10.5169/seals-1756621 punto
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Mi sembra proprio di si,era un annuncio adesso non più presente...Io ho ancora le mail salvate,se vuoi posso dirti l'email del venditore e il nome,così posso dirti con certezza se è lo stesso che dici tu1 punto
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@@dmitriy ciao, questo potrebbe esserti utile........... http://numismatica-italiana.lamoneta.it/docs/201212/EUROCOLLEZIONE.pdf1 punto
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Ieri stavo sistemando la mia collezione, ed intanto, mentre guardavo le banconote, leggevo un po' di storia della lira... Il valore della nostra vecchia valuta, tralasciando il periodo durante e successivo alla Grande Guerra, ha conosciuto un lento declino a partire dal 1943 in poi, divenendo sempre più marcato verso metà anni 70, fino a raggiungere il culmine a fine anni 80, per poi assestarsi negli anni 90. Si cominciò a parlare, nel 1986, di Lira Pesante, cioè togliere 3 zeri alle banconote, per avvicinarsi alle valute europee, come ad esempio il Marco tedesco, però non se ne fece nulla. Ma iniziamo dagli anni 40. Cominciano ad aumentare i tagli delle banconote, che fino al 1946 vedeva la banconota da 1.000 Lire Barbetti e Capranesi, il massimo taglio. Arrivano infatti nel 1947 ( non conto i titoli provvisori ) il taglio da 5.000 Lire Regine del Mare, e nel 1948 quello da 10.000 Lire Regine del Mare, banconote stupende artisticamente ed enormi. Sebbene valessero ancora molto a quei tempi, con 1.000 Lire ci si comprava una bicicletta di lusso, non da tutti insomma, qualcosa stava cambiando, ed infatti anche le imponenti 1.000 Lire Barbetti andavano in pensione, lasciando il passo alle 1.000 Lire Italia nel 1951, molto più piccole, che resteranno in circolazione fino al 1969. Arrivano dunque gli anni 60, e cambiano le banconote, che vengono modernizzate e rimpicciolite. Le stesse 1.000 Lire Italia vengono rimpiazzate dalle 1.000 Lire Giuseppe Verdi nel 1963, i due tagli delle Regine del Mare si vedono rimpiazzate dalle 5.000 Lire Colombo nel 1964 e dalle 10.000 Lire Michelangelo Buonarroti nel 1963. Sempre in quegli anni la Banca d'Italia autorizza per la prima volta nella storia i tagli da 50.000 Lire Leonardo Da Vinci e 100.000 Lire Alessandro Manzoni, entrambe nel 1967, banconote molto belle ed abbastanza grandi, e solo a guardarle danno davvero l'impressione di avere tanti soldi in mano. Infatti 100.000 Lire erano circa il mese di stipendio medio di un operaio ( 20 anni prima, con 1000 Lire al mese si campava, si sognava e si “cantava” ) Anni 70 e nuovo cambio grafico alle banconote. Le 5.000 Colombo subiscono un restyling nel 1972, idem le 1.000 Lire Giuseppe Verdi che vengono migliorate nel 1969, le 10.000 Lire Michelangelo Buonarroti invece avranno ancora vita lunga, mentre viene introdotto per la prima volta il taglio da 2.000 Lire Galileo Galilei nel 1975. Sempre in quell’anno è la prima volta anche per il famoso taglio da 20.000 Lire Tiziano, una vera opera d’arte, tra le più belle banconote della Repubblica Italiana, purtroppo verrà stampato solo nel 1975 e messo fuori corso 10 anni dopo. Andiamo avanti, perché nel 1977 cambiano ancora le banconote, le 50.000 diventano più piccole, Volto di Donna, e nel 1978 pure le 100.000 Lire, Primavera di Botticelli. Anche le amate 10.000 Lire Michelangelo Buonarroti vengono pian piano sostituite nel 1977 dalle 10.000 Lire del Castagno, artisticamente la meno riuscita per quanto mi riguarda, e le 5.000 Lire Colombo subiscono la stessa sorte nel finire degli anni 70, precisamente nel 1979, con le nuove 5.000 Lire Antonello da Messina. Rimangono inalterate le 2.000 Lire Galileo Galilei, probabilmente tra le più longeve di questo periodo. Praticamente nel giro di 10 anni, le banconote avevano dimezzato il loro valore, e anche le dimensioni sempre più ridotte... Ora lo stipendio medio era di 200.000-300.000 Lire mensili. E non finisce qui! Nel 1984 escono le nuove 50.000 Lire Bernini e le 100.000 Lire Caravaggio. Subiranno entrambe un restyling grafico rispettivamente nel 1992 e 1994, per combattere la contraffazione. Arrivano anche le nuove 1.000 Lire Marco Polo, 1982, le 5.000 Lire Vincenzo Bellini e le 10.000 Lire Alessandro Volta, entrambe nel 1985. Le ultime due rimangono in corso fino all’entrata in vigore dell’Euro, 2002, e non subiranno aggiornamenti grafici e di sicurezza come per le Bernini e Caravaggio, mentre io credo che non sarebbe stata una cattiva idea. Quindi, dopo quasi soli 5 anni, era cambiato ancora una volta il valore della Lira. Ci avviciniamo alla fine. Arrivano gli anni 90, e si inizia a parlare di un possibile taglio da 200.000 Lire e da 500.000 Lire, ma il primo venne lasciato perdere, visto il precedente delle 20.000 Lire Tiziano... Rimane l'idea delle 500.000 Lire. Intanto escono le ultime banconote della Repubblica, le 1.000 Lire Maria Montessori, 1990, e le 2.000 Lire Guglielmo Marconi, 1991, che mandano finalmente in pensione le povere Galileo Galilei del 1975. Ed ecco che nel 1997, esce la banconota col taglio più alto mai raggiunto in Italia, le 500.000 Lire Raffaello Sanzio. Un opera d'arte, banconota moderna, tecnologica, bellissima. Ricordo che quando l’avevo in mano sembrava di avere una piccola fortuna in pugno! Molti negozianti, soprattutto nei bar, quando le vedevano non le accettavano perché non avevano cambio. Un po’ come i 500 Euro di oggi. Non si vedono quasi mai. Ma questa banconota, per quanto bella e moderna, valeva 13 volte meno di quanto valeva la stessa cifra 30 anni prima, magari a confronto con 10 pezzi da 50.000 Lire Leonardo Da Vinci oppure 5 pezzi da 100.000 Lire Alessandro Manzoni… Senza paragone! La svalutazione aveva comunque conosciuto un rallentamento negli anni 90, rallentamento che comunque rimaneva continuo, fino all’arrivo dell’Euro e la fine della Lira nel 2002. Dopo questo lungo divagare, mi chiedevo, se l’Euro non fosse arrivato, avremmo avuto la fatidica banconota da 1.000.000 di Lire? Ed oggi, 2012, basterebbe ancora? A voi. PS: se trovate qualche errore nel mio testo o se avete da aggiungere/togliere qualcosa, fatemelo presente! Ho buttato giù questo discorso nel giro di mezz’oretta, senza nemmeno pensarci più di tanto, può darsi che abbia scritto qualche idiozia. Sicuramente la forma scritta non è delle migliori, non sono uno bravo scrittore :D1 punto
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ognuno di noi la pensa a modo suo...l'importante è che te sia contento. mi spiego:se hai disponibilità economiche limitate(come la maggioranza della gente) e vuoi completare tutte le date devi scendere a compromesso,soprattutto se per te l'alta conservazione non è una fissa come per molti.....se invece hai solo soddisfazione con le monete dallo spl in su e non hai fretta puoi anche pensare di completare la collezione in alta conservazione,magari pagando a rate quando possibile le monete più costose....risparmiando anche 6 mesi per prender una moneta. ci metterai una vita...ma se non hai fretta e vuoi collezionare solo regno puoi provarci. io personalmente non ce la faccio a non comprare niente e a metter via dei soldi per le monete...è un mio limite :D marco1 punto
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Grazie a tutti per i commenti preziosi! Molto bene, allora archivio questa monetina e la classifico come BB+, sono proprio soddisfatto di questo pezzo e me lo tengo carissimo. Concordo, il consumo c'è ma è molto omogeneo, la moneta appare davvero fascinosa e i rilievi sono comunque davvero godibilissimi. La rigatura della Giarrettiera è intatta, confermo, i volti dei leoni di Normandia sono consumati e se ne sono persi i dettagli, con le loro criniere paiono avere delle sciarpe di pelliccia attorno al collo, ma fanno in ogni caso un bellissimo effetto. I soggetti dell'iconografia di queste monete vittoriane sono a mio avviso straordinari, sanno davvero trasmettere la potenza e la gloria della Regina e del suo casato ma con sobrietà... mi piacciono assai. Ma questa moneta è davvero ricchissima di dettagli, sono d'accordo sul carisma della combinazione dei leoni di Normandia, del leone rampante di Scozia e dell'arpa irlandese. Mi affascina moltissimo anche San Giorgio che uccide il drago fra le cifre della data, lampante richiamo al soggetto delle Crown, l'armonioso circolo di rose e nodi incatenati, la giarrettiera con la sua fibbia e il motto dell'ordine.... c'è un mondo intero in quei 32 centimetri di diametro! Prima di metterla via ho voluto fare altre foto alla moneta, utilizzando le mie tecniche sempre in evoluzione. Utilizzando nuovi materiali a costo zero mi pare di essere riuscito ad ottenere un buon risultato. Cercavo di superare il problema dell'ombra sul supporto attorno alla moneta, e direi che usando un fondo in plastica opaca sotto al quale (a circa 7 cm) ho messo un foglio di cartoncino nero mi sto avvicinando al risultato sperato. Questo supporto è trasparente ma non riflette luci e macchina fotografica come farebbe un vetro.... non male, sono soddisfatto ma non è ancora la soluzione definitiva... ci lavoro1 punto
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Taglio: 2 euro Nazione: Monaco Anno: 2011 Tiratura: 1.032.052 Condizioni: qSPL Città: Milano note: l'ennesima moneta di Monca 2011, disponibile per scambio1 punto
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Taglio: 1 cent Nazione: Estonia Anno: 2011 Tiratura: 32.000.000 Condizioni: BB Città: Milano1 punto
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a me non preoccupa le dicerie del 21 dicembre, mi incuriosisce invece dove i maya hanno ricevuto questo tipo di conoscenza.... non si può negare che fino adesso le loro previsioni astronomiche siano azzeccate1 punto
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Ma non è che l'ho presa a male, è che noi ma soprattutto Skater , si è fatto un mazzo tanto per creare quel file che credimi è qualcosa di complesso davvero, per far in modo che utenti come me che amano le statistiche o altro possano capire istantaneamente o farsi un'idea di cosa e come circola.. Ci rendiamo pienamente conto di quanta inutilità c'è però a me piace e ne sono fiero.. Altri diranno che collezionare monete è inutile, oppure forse il cuginetto di Messi gli diceva che era inutile stare li e prendere a calci un pallone, chissà.. C'è sempre un filo sottile tra inutilità e piacere, rispetto la tua opinione ma ripeto chi vuole un pò di pappa di numeri può perdersi nella nostra tabella ..1 punto
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bella. io non ne possiedo ma mi affascinano. il fatto che nei denari repubblicani questo fenomeno non fosse così raro come in tutte le altre monetazioni (o perlomeno non fosse così importante dal ritirare i tondelli "sbagliati") mi ha sempre incuriosito. per chi ancora non lo sapesse - ed ero tra loro fino a pochi anni fa - questo accadeva quando nella coniazione un tondello rimaneva adeso al conio di staffa e quindi il successivo, nel martellamento, subiva l'immagine del conio di incudine ovviamente incuso.1 punto
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Il fatto che NON sia illegale è troppo semplice come risposta...? Arka1 punto
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Non posso che ringraziarvi per il contributo che state mettendo a disposizione di tutti. Ma del meridione non c'è nulla??? :D grazie1 punto
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