Vai al contenuto

Classifica

  1. cliff

    cliff

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      5929


  2. derek83

    derek83

    Utente Storico


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      4344


  3. Reficul

    Reficul

    ADMIN


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      11813


  4. Alberto Varesi

    Alberto Varesi

    Utente Storico


    • Punti

      3

    • Numero contenuti

      4638


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/17/12 in tutte le aree

  1. Ragazzi, non per fare il pedante ma ci sono DECINE di discussioni che affrontano queste domande e le risposte date dagli esperti sono sempre le stesse. Basta leggersi un po' di discussioni vecchie in questa sezione, oppure lanciare una ricerca nella sezione utilizzando il form in alto a destra.
    3 punti
  2. Ringrazio il caro amico Skubydu, cittadino comasco, se ho avuto un paio di lavori del prof. De Marinis che permettono di gettare un po’ di luce sul famoso dracma (o didracma) etrusco trovato a Prestino e già accennato nell’altra discussione aperta da Magdi. Per fornire un quadro il più esaustivo possibile su tale importante ritrovamento e in attesa del noto lavoro di Vecchi, riporto quanto sotto. Da: Prof. Raffaele De Marinis (docente di Archeologia all’Università di Milano). La civiltà di Golasecca: i più antichi Celti d’Italia, 2007 Dattiloscritto (di 125 pagine) a diffusione ristretta, a uso esclusivo degli studenti che devono sostenere l’esame di Paleotnologia. Nota: Per una idea della civiltà di Golasecca, vedasi: http://it.wikipedia.org/wiki/Cultura_di_Golasecca La moneta etrusca di Prestino (foto tratta da R. De Marinis, Prestino, Via Isonzo, in: Como fra Etruschi e Celti, Società Archeologica Comense, 1986, p. 113-120) Nel 1981 nel corso degli scavi nell’abitato protostorico della zona di Prestino (via Isonzo, area I.A.C.P.) è stata rinvenuta una moneta etrusca della zecca di Populonia. Si tratta di una dracma d’argento con il Gorgoneion e il segno di valore X (= 10) sul diritto, e il rovescio completamente liscio. La moneta presenta una superficie usurata e non è ben conservata, il peso attuale è di gr. 7,3, leggermente inferiore a quello originario. Il rinvenimento è avvenuto alla base dello strato 3, nel q. B, in associazione con materiali del G. III A 2 (seconda metà del V secolo a.C.). La moneta di Prestino appartiene alla più antica serie argentea anepigrafa con Gorgoneion di Populonia, della quale si conoscono soltanto una trentina di esemplari sparsi in musei di una decina di città europee (fra cui Firenze, Roma, Milano, Londra, Oxford, Cambridge, Parigi, Berlino), ma sempre privi di un preciso contesto archeologico, trattandosi di vecchi ritrovamenti ottocenteschi o di acquisizioni dal mercato antiquario. La scoperta di Prestino riveste così un carattere eccezionale, innanzitutto perché permette di datare alla seconda metà del V secolo a.C. l’inizio della monetazione regolare di una zecca pubblica in Etruria, inizio che alcuni studiosi di numismatica, anche autorevoli, ponevano in età molto più recente. In secondo luogo per il fatto che la circolazione della moneta etrusca è limitata all’interno dell’Etruria. Quella di Prestino è l’unica moneta etrusca scoperta a nord dell’inizio delle valli appenniniche della Toscana e rappresenta il documento più concreto dell’arrivo a Como di mercanti etruschi. Le dracme con Gorgoneion e segno X hanno un peso medio oscillante tra 7,8 e 8,2 gr., con variazioni da 6,9 a 8,7. Si conoscono alcuni valori frazionari corrispondenti a ½, ¼ e 1/10 di dracma. Il sistema ponderale utilizzato sembra essere quello originario della Mesopotamia (un siclo = 8,3/8,4 gr., 60 sicli = 1 mina, ca. 498/504 gr.), diffusosi ampiamente in Grecia e nel mondo Mediterraneo. Successivamente, nel corso del IV secolo, vi fu una riforma con dimezzamento del valore, per cui sotto il mento del Gorgoneion compare il segno XX (= 20), mentre i pesi oscillano tra 7 e 9 gr., con valori medi intorno a 7,9-8,5 gr. e la dracma con segno X viene coniata con un peso di ca. 4,3 gr., corrispondente al peso della dracma attica. Di questa seconda serie della zecca di Populonia si conoscono quasi 700 esemplari, ritrovati oltre che a Populonia, Roselle, Vetulonia, lungo la costa maremmana, nell’area delle Colline Metallifere e a sud fino a Tarquinia. Le prime monete sono apparse verso il 600 a.C. nel regno di Lidia e dalla metà del VI secolo l’uso della moneta coniata d’oro e d’argento si diffuse rapidamente in gran parte del mondo greco. E’ la conclusione naturale di un processo di lunga durata, che aveva già visto l’uso monetale del metallo nelle civiltà del III e del II millennio a.C. della Mesopotamia, dell’Egitto, della Siria e Palestina. Come documentano i codici delle leggi ed altre fonti scritte, in Mesopotamia l’argento pesato era utilizzato come mezzo di pagamento di ammende, tassi di prestito, tasse, tributi e salari e come mezzo di computo del valore di differenti beni. Lo stesso fenomeno è ben documentato anche in Egitto, in cui all’argento si affiancano l’oro e soprattutto il rame. Determinate quantità di metallo erano usate come moneta per effettuare direttamente i pagamenti, ma ancora più spesso il metallo rappresentava soltanto il mezzo di computo del valore di tutta un’ampia gamma di beni nelle transazioni tra privati. Ad es. da un testo del villaggio degli operai della necropoli reale, a Deir el Medina, apprendiamo che un tale ha comprato un bue valutato 50 deben di rame, ma il pagamento è stato fatto con 5 deben di olio, 10 di abiti, 30 di grasso e solo 5 deben sono stati versati effettivamente in rame (un deben corrispondeva a 91 gr, quindi il bue valeva 4,55 kg di rame). Da questo esempio appare chiaramente che il metallo esprimeva l’unità di valore senza intervenire necessariamente nelle transazioni. La comparsa della moneta coniata, con forma e peso definiti, una iconografia e una legenda che permettono di identificare l’autorità che l’ha emessa e ne garantiscono il valore, semplifica enormemente il sistema delle transazioni, come aveva già scritto Aristotele (Politica, fr. 1257-a : si passa dai pezzi di argento pesato alla moneta per evitare di compiere ogni volta l’operazione della pesatura), e risponde alle esigenze di un intensificarsi degli scambi internazionali e ancor più di quelli interni alle singole comunità (le transazioni di piccola scala per la vita quotidiana). Altri fatti, tuttavia, hanno concorso alla nascita e alla diffusione della moneta, le esigenze delle autorità cittadine o statali di pagare il soldo di truppe o di ciurme delle navi diventate sempre più numerose con conseguente necessità di un sistema più semplificato che non la pesatura dei metalli. Inoltre, l’autorità poteva imporre una sopravvalutazione del valore della moneta coniata rispetto al metallo grezzo, ad es. l’argento, di cui controllava la produzione. Nel V secolo a.C. l’economia della maggior parte delle città greche, in particolare Atene, Corinto, le città della Sicilia e della Magna Grecia, utilizza comunemente lo strumento della moneta. Solo Sparta, la città conservatrice per eccellenza, continua a usare il metallo a peso (gli spiedi di ferro in questo caso) e inizierà a battere moneta soltanto nel III sec.a.C. Nella protostoria italiana è corrente l’uso del rame o del bronzo come moneta (aes rude). Secondo Timeo (apud Plinio, N.H., 33,43) Servio Tullio per primo marchiò il bronzo. Il passo si riferisce all’ aes signatum con il ramo secco, che era la nota pecudum (cioè il marchio per il bestiame), da cui la parola pecunia (da pecus, capo di bestiame). L’introduzione della moneta coniata avvenne gradualmente sotto l’influenza delle colonie greche, prima in Etruria e quindi a Roma. Nel V secolo a.C. l’Etruria Padana e i territori delle civiltà di Golasecca e di Este non conoscevano ancora la moneta coniata. Gli scambi avvenivano per mezzo dell’ aes signatum con il simbolo del ramo secco, e dell’ aes rude, frammenti di bronzo staccati da verghe o pani di forma definita ma privi di contrassegno, il cui valore era determinato unicamente dal peso. Nell’abitato protostorico dei dintorni di Como sono stati rinvenuti numerosi frammenti di aes rude. La funzione monetaria del bronzo pesato è ricordata dalle fonti antiche ed è riconoscibile nell’etimologia della parola stipendium (stips + pendo = pesare la moneta, in origine una verga di bronzo). Questo è quanto scritto dal prof. De Marinis (e credo che Italo Vecchi, nel suo prossimo lavoro, non sarà molto d'accordo....). Gli scavi archeologici di Prestino iniziarono nel novembre 1980 e durarono, con quattro campagne, fino al 1985 ed erano dettate dalla necessità di esplorare il sito a seguito dei lavori per la costruzione di un edificio destinato ad alloggi per la Guardia di Finanza. Gli scavi hanno chiarito che tale area fu frequentata solo durante le fasi G. III A1 e G. III A2 e non è stato trovato nessun reperto riferibile alla fase G. III A3 (l’ultima della civiltà Golasecca, che praticamente terminò nel 391-386 a.C. con le violente invasioni di Galli d’Oltralpe, che interruppe anche la proficua collaborazione tra i locali Galli italiani e gli Etruschi della pianura padana). Dopo la fase G. III A2 (per meglio comprendere le fasi della civiltà Golasecca, consultare il suddetto link con Wikipedia), apparentemente ci fu una fase data da un nuovo spianamento e livellamento dell’area con massicci materiali di riporto. Questa nuova fase archeologica è databile alla seconda metà del I secolo a.C. (e quindi in piena epoca romana) per la presenza di frammenti di anfore romane. Quindi in realtà gli interventi di epoca romana e in seguito i lavori agricoli hanno intaccato gli strati dell’età del Ferro e sono responsabili della non buona conservazione di molte delle strutture preromane. Non so ancora riuscito a capire bene, dai due lavori finora a me disponibili, le esatte circostanze del ritrovamento del dracma di Populonia, se in strato sufficientemente intatto oppure molto rovinato da successivi lavori di età romana. Resta comunque un ampio intervallo temporale sulla frequentazione del sito e in effetti appare molto più verosimile che il dracma etrusco sia contemporaneo alla fase G. III A2 e quindi risalente alla fine del V secolo piuttosto che magari perso in epoca già romana durante i lavori di ripianamento per uso agricolo.
    2 punti
  3. Ciao a tutti. Vagando tra le discussioni del forum, mi è capitato spesso di leggere messaggi davvero "strani". Sperando di non offendere gli autori degli stessi, ho pensato di raccoglierne alcuni in questa discussione con l'intento di strappare un sorriso. Salve, ho una moneta iraniana datata 1909 in oro e vorrei sapere quanto vale ed eventualmente se ci fosse qualcuno interessato a comprarla sarei disposta a venderla. Ho provato a fotografarla ma la foto è venuta male!! Grazie Come si fa a distinguere tra magnetica e non? La cosa che mi stupisce invece è che non sapevo facessero tarocchi [inteso come falsi, n.d.a.] anche di monete vecchie. Vorrei sapere il valore delle seguenti monete: […] -papa ioannes paulus II valore di 200 lire la data è segnata in numeri romani....e io non li so leggere Come le lavo con l'acetone, basta che le tengo immerse per un paio d'ore o devo usare uno spazzolino? Le monete in argento e' molto più facile vedere se sono vere, perché pesano di più come il nickel o il rame... l'oro non so come si fa a capire!
    2 punti
  4. mi pare una bella ladrata! che senso ha far uscire queste coincard anni dopo l'emissione? ovviamente per fare soldi e specularci sopra
    2 punti
  5. io me le sono sfogliate tutte e anche piu volte
    2 punti
  6. Annia Aurelia Galeria Lucilla Era una dei 13 figli di Marco Aurelio e Faustina Minore - I suoi nonni materni erano Antonino Pio e Faustina Maggiore, i nonni paterni, invece, Marco Annio Vero e Domizia Lucilla. Nacque a Roma il 7 Marzo tra il 148 e il 150d.c. . Ricevette il titolo di Augusta nel 164 quando si sposò con Lucio Vero (fratello di adozione di Marco Aurelio e co-imperatore) a Efeso, dov'era impegnato assieme al fratello contro i Parti. Passava la maggior parte del tempo a roma anche quando il marito era nelle provincie. Da Lucio ebbe 3 figli. Alla morte di quest'ultimo Marco Aurelio la obbligò a sposare Tiberio Claudio Pompeiano Quintiliano, un cittadino romano nato in Siria due volte console e alleato politico del padre. Vi è da dire che, però, Lucilla e la madre erano contrarie a questo matrimonio, Lucilla stessa avrebbe preferito un'uomo più giovane. Nel 170 diede alla luce Pompeiano. Lucilla e il nuovo marito seguirono Marco Aurelio nella campagna militare nel Danubio fino a quando il padre morì e divenne imperatore Commodo, per lei ogni speranza di tornare nuovamente imperatrice era oramai svanita. Divenne gelosa del fratello e della cognata per via degli onori a loro tributati ed era preoccupata per il comportamento instabile del fratello (?). Nel 182 un gruppo composto da Lucilla, la figlia del primo matrimonio, un nipote, il proprio cugino paterno, il console Marco Numidio Quadrato e la sorella Numidia Cornificia Faustina pianificò l'assassinio di Commodo, Quintiliano fu fermato dalle guardie ma la fatidica frase da lui detta prima di colpirlo "Qui c'è il pugnale che ti spedisce il senato" fece sì che Commodo risalì ai mandanti: fece uccidere Quadrato, Lucilla, la figlia e la sorella del console vennero esiliate a Capri, dove Commodo manderà, l'anno successivo, un centurione per ucciderle. Lucilla aveva circa 32 anni. Vediamo Lucilla nelle monete. Sono visibili cambiamenti del volto sulle monete in quanto le prime monete a suo nome sono state coniate durante la sua giovinezza (sposò Lucio quando aveva 14-16 anni). Iniziamo con l'oro Argento Bronzo Spero sia una gradevole lettura. Saluti, ggpp The Top.
    2 punti
  7. Buon giorno a tutti... Dopo aver realizzato delle schede scaricabili per la raccolta di tutte le 500 Lire Caravelle, a gentile richiesta di @@prtgzn ho realizzato anche le schede per la raccolta di tutte le Commemorative in Argento dal 1974 al 2001... Consiglierei di stampare le pagine su cartoncino con formato Larghezza 20,2 cm x Altezza 25 cm...queste misure sono adatte a raccoglitori UNI della Masterphil e fogli correlati a 12 caselle... Spero di aver fatto cosa gradita e per qualsiasi domanda chiedete pure... Ciao Daniele P.S. Per salvare le schede basta cliccare con il tasto destro del mouse sul foglio interessato e cliccare su "Salva con nome"... Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us
    1 punto
  8. Sfogliando... MARIO LANFRANCO. Solerte funzionario; Direttore della R.Z. dal 1910 al 1929. Nella Direzione della R. Zecca. - L’ing. Mario Lanfranco ha lasciato per motivi di salute, nello scorso mese, la Direzione della R.Zecca. Il nome di Lanfranco rimane legato alla rinnovazione della nostra officina monetaria nazionale, ed al movimentato periodo di emissioni che hanno caratterizzato il regno attuale, anche a causa della grande guerra. Nominato nel 1910 direttore della R.Zecca, si recò all’estero per studiare gli ordinamenti e gli impianti tecnici delle migliori zecche,organizzando rapidamente le installazioni nel nuovo palazzo di via Principe Umberto, tanto che nei primi mesi del 1911, ricorrendo il cinquantenario nazionale, si potevano all’augusta presenza del Re iniziare le lavorazioni monetarie. E’ da rilevare che, impiantandosi la Zecca del Regno, il Lanfranco ebbe cura di introdurvi tutti i migliori meccanismi ed i più rigorosi ed economici metodi di lavoro in modo che fu possibile affrontare il grande problema della rinnovazione dei tipi monetari. Come è noto, i primi tipi rinnovati nel 1911 sono stati quelli dell’argento (modello I° e 2°, del Calandra) del bronzo (modello del Canonica) del nichel da 20 centesimi (modello del Bistolfi); i tipi invece dell’oro (modelli del Boninsegna) uscirono soltanto nel 1912. Nel 1917 essendosi dovuto sospendere prima le monetazioni d’argento perché il valore intrinseco di esso aveva raggiunto e superato il suo valore monetario, ed in seguito anche le altre monetazioni per la rarefazione dei metalli bronzo e nichel, occorrenti per usi bellici, la Zecca fece studi per una grande monetazione nel metallo ferro-nichel (lega di ferro col 25 per cento di nichel) che però non diede felice risultato. Questa monetazione era stata ordinata dal Ministro Nitti, mentre il Direttore della Zecca propendeva per una monetazione in nichel puro, della quale esponeva i vantaggi con una lunga relazione che non fu approvata. Nei primi mesi del 1918 la minuta circolazione erasi ridotta in tristissime condizioni perché il bronzo monetario veniva in larga scala incettato per essere esportato o preso come già era successo nel 1917 con l’argento per la parte che non erasi fatto in tempo a ritirare dalla circolazione. In tali frangenti urgevano provvedimenti efficaci ed immediati ed il Lanfranco propose alla Direzione Generale del Tesoro di rimettere in circolazione con nuove impronte le vecchie monete di nichel misto (cupro nichel) coniate nel 1894 col tipo Speranza, e poi ritirate dalla circolazione per essere sostituite colle monete di nichel puro, tipo Bistolfi. Siccome però una parte di queste monete già era stata alienata, così per rimettere in circolazione quella ancora accantonata dovevansi prima cambiare le impronte. A tutta prima sembrava che fosse necessario rifondere le vecchie monete ed utilizzare le paste per fabbricare i nuovi tondelli da coniare. Ma invece si ristamparono le vecchie monete direttamente, senza preventiva rifusione, assogettandole ad un trattamento tecnico molto semplice ed economico. Con questa geniale innovazione non solo l’Erario potè risparmiare parecchi milioni di lire come costo di fabbricazione dei tondelli, ma si potè immettere subito nella stremata circolazione della piccola moneta un rinsanguamento di monete d’appunto che valse a superare felicemente la grave crisi che colpì nel 1918 tutti gli stati belligeranti. Terminata la guerra, la Zecca era chiamata a provvedere al rinnovamento e alla sostituzione delle monete di bronzo con alzamento di valore cioè con variazione di peso, e di composizione chimica; ed alla sostituzione dei buoni di carta da 1 e 2 lire con valuta metallica. Qualche stato estero aveva adottato per la sostituzione dei suoi buoni di carta una lega di rame e alluminio di color giallo: da noi si prescelse il nichel puro utilizzando le forti scorte residuate dalla guerra. Però la lavorazione del nichel puro non era stata ancora trattata industrialmente su vasta scala in Italia e le difficoltà che si dovettero affrontare furono gravi, ma tenacemente e felicemente superate, ed ora la nostra grande industria metallurgica può contare al suo attivo anche la lavorazione in lastre e tondelli di nichel puro. Di questo torneremo a parlare prossimamente. Con le nuove monete di 1 e 2 lire, e col nuovo tipo da 50 centesimi di nichel puro, e con la sostituzione dei nominali di bronzo il poderoso macchinario della Zecca lavorò in pieno, raggiungendo una produzione veramente enorme. Infine, decisa dal Governo Nazionale la stabilizzazione della lira, dovendosi sostituire i vecchi biglietti da 5 e 10 lire con monete d’argento veniva affidata alla Società Metallurgica Italiana la fabbricazione dei tondelli d’argento; la vigilanza tecnica di questa grandiosa lavorazione (quasi mille tonnellate) fu affidata al Lanfranco che organizzò le officine della Zecca in modo da poter coniare più di un miliardo di lire in meno di due anni, lavoro questo veramente ingente che in altri tempi avrebbe assorbito l’opera della Zecca per un periodo di almeno dieci anni. Non vogliamo mancare, infine, di rilevare come il lavoro compiuto dal Lanfranco sia stato giustamente valutato dalle superiori gerarchie, ed apprezzato all’estero, dove si seguirono con interessamento le coniazioni delle nostre monete di nichel puro che presentano, come è noto, non comuni difficoltà per la durezza del metallo e per i forti rilievi delle impronte. Tutte le nuove monete coniate dal 1911 ad oggi sono state precedute da prove ed esperimenti di coniazione che per i numismatici presentano molto interesse perché servono a segnare il cammino percorso nella creazione della moneta. L’ing. Lanfranco ha raccolto i dati e gli elementi più interessanti sulla creazione di queste prove in un suo importante lavoro, illustrando anche le prove e i progetti di monete coniate dai suoi predecessori a partire dalla proclamazione del Regno. Siamo lieti di annunziare che la Rassegna Numismatica avrà il privilegio di pubblicare nei suoi fascicoli, a cominciare fra qualche mese, tale importante lavoro che per la sua documentazione di primo ordine resterà assolutamente definitivo. Il lavoro sarà pubblicato a puntate, nel 1929 e per alcuni mesi del 1930. Nel rivolgere al benemerito funzionario, al valentissimo tecnico il nostro saluto cordiale, esprimiamo il desiderio che, dopo un periodo di riposo necessario alla sua salute, egli possa, anche in un altro ramo della amministrazione, essere chiamato dal Governo fascista a rendere a lungo i suoi servigi al Paese. (tratto da Rassegna Numismatica 1929 pp. 145-146-147 visibile on-line grazie a Rongom) Saluti, N.
    1 punto
  9. L'anno non e' ancora finito ma e' gia' tempo di bilanci, anche dal punto di vista numismatico. Volevo quindi lanciare questo topic "coraggioso", sulla spinta di quanto avviene spesso nei forum stranieri, in cui ciascuno fa mente locale e fa vedere, se gli va, la piu' bella moneta (a suo giudizio) che e' riuscito a mettere in collezione nel 2012. Le motivazioni della scelta sono assolutamente personali e, si sa, spesso l'ultima arrivata e' quella a cui siamo in quel momento piu' legati. Facciamo vedere un po' di monete! Non facciamo i "collezionisti solitari" come direbbe @@dabbene e per una volta lasciamo perdere paure e polemiche varie. Siamo collezionisti o no in ultima analisi? Comincio io, sperando di non rimanere l'unico e di vedere tante belle immagini. E' un bel sesterzio di Adriano, la foto non gli rende merito fino in fondo, per una volta intonso e con una bella patina azzurro chiaro, preso all'asta monegasca di inizio dicembre:
    1 punto
  10. Ricevo questa segnalazione dall'amico Sergio, roth37, che, probabilmente a causa dei lavori in corso, ha difficoltà a inviare messaggi. Un nuovo lavoro, curato da Sergio Rossi (Roth37) e Massimo Giacomazzo (Lepanto2011), e dedicato a Matilde di Canossa, è stato pubblicato sul sito www.roth37.it. Ecco quanto ricevuto da Sergio Buona lettura a tutti e complimenti agli autori. petronius :)
    1 punto
  11. Salve a tutti. Scrivo questo post a nome del CGN per spiegare un po' cosa è ed in cosa consiste questo nuovo Premio, che risulta abbastanza recente nella sua formazione. Il Circolo Giovani Numismatici ha deciso di affidare al nostro Forum "Lamoneta.it" una piccola targa di riconoscimento per aver posto particolare attenzione alla diffusione della Numismatica tra i giovani, insieme ad altri Enti che hanno ricevuto lo stesso riconoscimento. Ci è sembrato giusto motivare questo gesto, che è innanzi tutto di ringraziamento verso coloro che hanno portato avanti queste iniziative e che ci hanno incentivato, e renderlo anche pubblico partendo da questa piccola discussione che vuole essere solamente un preambolo per ciò che verrà effettivamente recapitato al Forum da parte di tutto il CGN. Era stata scritta una lettera introduttiva a detto premio che spiegava le motivazioni più nel dettaglio e che riassume un po' anche lo spirito del Circolo nel porsi nei confronti di questa prima edizione. Ne approfitto per lasciare qui di seguito una copia della lettera che accompagnerà la targa di premiazione dove si possono leggere in dettaglio tutte le motivazioni che il CGN riconosce al Forum. Spero che l'iniziativa sia gradita all'intera, grande comunità di Lamoneta.it. Un grazie di cuore dal CGN.
    1 punto
  12. Se siete già iscritti sul FAC votate pure. Trovo stupido e infantile iscriversi per votare, dovrebbe essere un sondaggio riservato agli utenti del FAC. Che un utente Lamoneta si iscrivi sul FAC per autovotarsi lo trovo un non-sense, anche se molto italiano...
    1 punto
  13. Ok adesso dovrebbe essere effettivamente risolto ;)
    1 punto
  14. come potete vedere,prima di essere invadito da le case che alzanno piano piano,si po passare ancora qualchi secoli......di tutta manera,il 21 di dicembre,mi metero su quella punta per vedere la fine del mondo di giu....!!!! :lol: ...in tutta tranquillita....!!!! :lol: ...bonaserra a tutti e grazie aver potutto seguirmi ne le mie fantasie......buon auguri di bone feste....!!!! :lol:
    1 punto
  15. al sud,vedevano il golfo,con giu,un posto dove chi era un campamento genovese in bordo di mare........!! :) ........per ricevere marcenzia,e esportare roba.......malgratto li uruli del vento,e il mare smontato,giu,a quel posto,le saete potevanno arrimarssi,e cosi anche messe al secco su la rena.....
    1 punto
  16. tienitela bella stretta... se realmente si tratta di un errore di stampa, ma la banconota è originale vale un bel pò a livello collezionistico e varrà ancora di più col passare del tempo
    1 punto
  17. No,non ti lascio solo caro amico mio,hai detto bene è anche un esperimento questa discussione, ma questa sfida il collezionista la deve vincere, non abbiamo nulla da temere, rivendichiamo il diritto e il piacere a collezionare e anche mostrare agli altri, alla fine è un servizio civico, per tutti : Ma veniamo alla moneta, la moneta è simbolica, perchè l'ultima emessa dalla zecca di Milano, fu battuta negli anni 1890-1891 per la Colonia Eritrea : 50 centesimi, 1890, argento, gr. 2,50 D/ Semibusto coronato e in uniforme R/ Valore in italiano, amarico e arabo, sotto due rami di alloro Provenienza ASTA CRONOS 6 - Primavera 2012 - lotto 586
    1 punto
  18. Oh che bel topic ! Beh il mio acquisto è un pezzo che ha una storia da raccontare (non siamo macchine), forse non tanto un "affare" economico, ma.. Questo è un solido del 464 d.C ca. che raffigura l'imperatore Leo I, sul rovescio la vittoria tiene una spada la cui elsa è una croce. L'ho preso recentissimamente per il primo Natale di mio figlio Leonardo e lo regalerò a sua madre*... Tra l'altro Kunker è stato gentilissimo a spedirmelo in gran fretta (una settimana e già l'avevo) dopo aver loro spiegato che mi sarebbe servito per confezionare un gioiello monetale da regalare questo Natale :) * P.S. speriamo non preferisca un profumo!!! :D
    1 punto
  19. posso dirti che ultimamente hanno preso dei prezzi assurdi, a mio modesto parere. I portafortuna Loubet, ad esempio, si trovavano a prezzi abordabili e se eri fortunato a prezzi stracciati. Oggi è diverso, in qualche asta è andata a 150/180 euro, troppi a mio parere.
    1 punto
  20. Il più bell'acquisto è sempre il prossimo :D
    1 punto
  21. 1 punto
  22. Nella sezione dei bollettini del CNN http://www.ilportaledelsud.org/bollettini.htm nel sito www.ilportaledelsud.org è stata pubblicata on line una ricerca d'archvio interessantissima del 1967 a firma Renato Gaudioso relativa alla rara medaglia del 1862 per la visita alla zecca di Napoli dei principe di Piemonte e del duca d'aosta. http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1966_3.pdf . Buona lettura a tutti. Francesco
    1 punto
  23. http://www.lamoneta.it/mercatino-numismatico/ ciao.
    1 punto
  24. E oh, se ad uno piace l'insalata numismatica... Cosa gli avevi detto, che se ci metteva un po' di sale eran più buone ? :D
    1 punto
  25. li trovano subito i colpevoli…chissà come mai :whome: :D
    1 punto
  26. Eppure quando assalgono o rubano qualcosa in qualche luogo istituzionale statale o alle banche li prendono quasi sempre... Forse li é più semplice ?
    1 punto
  27. Il primo problema è l'incursione in quello che è uno spazio privatissimo e dovrebbe essere inviolabile; il danno si verifica anche se non asportano niente. Cassettiere aperte, abbigliamento per terra. Poi i ladri sanno benessimo che la maggioranza della gente nasconde i bei più cari nella camera da letto o nel bagno. La conseguenza è un senso di violazione che rende insicuri per molto tempo. Il secondo problema è che in caso di furto (ed a me è successo) comprendiamo che esiste anche la "superproprietà". Voglio dire che ci sono beni ai quali sono "attaccati" ricordi: ad esempio l'orologio che ti hanno regalato per la tua prima comunione. Beni che non puoi ricomprare. Polemarco
    1 punto
  28. Ciao, come non possono fare niente? Prendere impronte? Se rintracciano la refurtiva risalire ai rei? Intrecciare dati con altri reati analoghi? Bisogna ASSOLUTAMENTE dare evidenza denunciando l'accaduto. Se vengono denunciati meno reati allora le statistiche (che sottostimano sicuramente il fenomeno) che tanto interessano ai papaveri non riflettono la gravità del problema! Slavo sguazzarci i giornali con i titoloni quando ci scappa il morto... E' chiaro che non possono garantire di trovare quanto sottratto o i rei ma quantomeno ricavano dati per archivio e hanno evidenza dell'aumento del fenomeno! Ciao Illyricum :)
    1 punto
  29. Sempre molto belli questi medaglione che ultimamente ci mostri (anche se un pò barocchi e ridondanti per il mio gusto) : sono veri e propri piccoli bassorilievi che denotano una abilità non certo comune nei loro autori. Le figure e gli sfondi si stagliano a vari livelli, dando un senso di profondità,in alcuni casi di tridimensionalità. Belli !
    1 punto
  30. E' una moneta bizantina da 10 nummi (decanummo),dovrebbe essere di Giustiniano I(527-565),Ratto,557,zecca di Costantinopoli?- Ciao Borgho.
    1 punto
  31. Credo che non si sappia con esattezza. Era un modo per identificare una certa fase del processo di coniatura (il lotto? gli operai? il giorno?) con il (probabile) fine di controllarla, ma di più credo che non sia possibile supporre
    1 punto
  32. Gentile Magdi, in realtà bisogna sottolineare che, al contrario della visione odierna, il mondo antico(almeno per i secoli VIII-I a.C.) non mirava ad uniformare, ma era distinguente, non voleva essere omogeneo, ma diversificato. Se una città raggiungeva l'indipendenza da un'altra, la prima(o fra le prime cose che faceva)era mutare il proprio sistema monetale. Se si ebbero dei passaggi e coinvogliamenti a sistemi monetari alloctoni è frutto di conquista, solo rarissimamente per scelta volontaria. Da questo ne consegue che i sistemi ponderali, di città anche molto vicine, non obbligatoriamente sono simili, anzi, spesso, sono molto differenti, proprio per il principio di differenzazione di cui ho scritto prima. E' più probabile, paradossalmente, che da un'origine comune, si abbiano sistemi simili tra città a notevole distanza fra loro, che non fra "vicini di casa". Vincenzo.
    1 punto
  33. Il Vecchi in realtà non ha posizioni proprie. Il suo é un lavoro di sintesi. Il riferimento al Catalli, ed al Medagliere di Firenze, mi ha fatto scattare una bizzarra idea: un referendum! E' tardi ma non dovrei impiegarci molto tempo: vediamo che dicono le SNG a proposito della Gorgone. Non tutte le SNG, ovviamente, solo quelle che ho per le mani. Ogni integrazione é la benvenuta. La datazione riportata si riferisce alla serie da X unità, salvo specificazione contraria. SNG v. IV Fitzwilliam Museum Leake and General Collections, I, 1940 - Non sono presenti gorgoni da X. Alcune da XX. Nessuna datazione proposta. SNG American Numismatic Society, Etruria-Calabria, 1969 - Nessuna datazione proposta. SNG Deutschland, Muenchen, 2, 1970 - Non sono presenti gorgoni da X. Due da XX: Etwa 350-265 v. SNG Danish National Museum, Italy, 1981 - Non sono presenti gorgoni da X. Solo una da XX: c. 350-265 B.C. SNG Italia Milano, vol. II, Catalogo a cura di N. Vismara, 1990 - Seconda metà V secolo a.C. - fine III secolo a.C. SNG France 6.1, Bibliotéque Nationale, Catalogo a cura di A.R. Parente, 2003 - Milieu du Ve s. av. J.-C. SNG Italia Firenze, vol. II, Catalogo a cura di F. Catalli, senza data - Ca. 400 a.C (HN Italy); ca. 215-211 a.C. (Vecchi) Insomma, sembra quasi una caricatura, ma ti pare che la datazione bassa, per quanto in alternativa, venga data solo dalle SNG "italiane"? (é una provocazione, lo so, e me ne scuso :) )
    1 punto
  34. Sì, quartaro genovese del III° tipo "rara variante col grifo in cerchio e globetti nei quadranti" : http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GENQ/3 molto interessante il punto sotto alla coda del grifo e fra le zampe. Complimenti, moneta vissuta ma piuttosto rara da trovare.
    1 punto
  35. Mi sembra proprio di si,era un annuncio adesso non più presente...Io ho ancora le mail salvate,se vuoi posso dirti l'email del venditore e il nome,così posso dirti con certezza se è lo stesso che dici tu
    1 punto
  36. Ieri stavo sistemando la mia collezione, ed intanto, mentre guardavo le banconote, leggevo un po' di storia della lira... Il valore della nostra vecchia valuta, tralasciando il periodo durante e successivo alla Grande Guerra, ha conosciuto un lento declino a partire dal 1943 in poi, divenendo sempre più marcato verso metà anni 70, fino a raggiungere il culmine a fine anni 80, per poi assestarsi negli anni 90. Si cominciò a parlare, nel 1986, di Lira Pesante, cioè togliere 3 zeri alle banconote, per avvicinarsi alle valute europee, come ad esempio il Marco tedesco, però non se ne fece nulla. Ma iniziamo dagli anni 40. Cominciano ad aumentare i tagli delle banconote, che fino al 1946 vedeva la banconota da 1.000 Lire Barbetti e Capranesi, il massimo taglio. Arrivano infatti nel 1947 ( non conto i titoli provvisori ) il taglio da 5.000 Lire Regine del Mare, e nel 1948 quello da 10.000 Lire Regine del Mare, banconote stupende artisticamente ed enormi. Sebbene valessero ancora molto a quei tempi, con 1.000 Lire ci si comprava una bicicletta di lusso, non da tutti insomma, qualcosa stava cambiando, ed infatti anche le imponenti 1.000 Lire Barbetti andavano in pensione, lasciando il passo alle 1.000 Lire Italia nel 1951, molto più piccole, che resteranno in circolazione fino al 1969. Arrivano dunque gli anni 60, e cambiano le banconote, che vengono modernizzate e rimpicciolite. Le stesse 1.000 Lire Italia vengono rimpiazzate dalle 1.000 Lire Giuseppe Verdi nel 1963, i due tagli delle Regine del Mare si vedono rimpiazzate dalle 5.000 Lire Colombo nel 1964 e dalle 10.000 Lire Michelangelo Buonarroti nel 1963. Sempre in quegli anni la Banca d'Italia autorizza per la prima volta nella storia i tagli da 50.000 Lire Leonardo Da Vinci e 100.000 Lire Alessandro Manzoni, entrambe nel 1967, banconote molto belle ed abbastanza grandi, e solo a guardarle danno davvero l'impressione di avere tanti soldi in mano. Infatti 100.000 Lire erano circa il mese di stipendio medio di un operaio ( 20 anni prima, con 1000 Lire al mese si campava, si sognava e si “cantava” ) Anni 70 e nuovo cambio grafico alle banconote. Le 5.000 Colombo subiscono un restyling nel 1972, idem le 1.000 Lire Giuseppe Verdi che vengono migliorate nel 1969, le 10.000 Lire Michelangelo Buonarroti invece avranno ancora vita lunga, mentre viene introdotto per la prima volta il taglio da 2.000 Lire Galileo Galilei nel 1975. Sempre in quell’anno è la prima volta anche per il famoso taglio da 20.000 Lire Tiziano, una vera opera d’arte, tra le più belle banconote della Repubblica Italiana, purtroppo verrà stampato solo nel 1975 e messo fuori corso 10 anni dopo. Andiamo avanti, perché nel 1977 cambiano ancora le banconote, le 50.000 diventano più piccole, Volto di Donna, e nel 1978 pure le 100.000 Lire, Primavera di Botticelli. Anche le amate 10.000 Lire Michelangelo Buonarroti vengono pian piano sostituite nel 1977 dalle 10.000 Lire del Castagno, artisticamente la meno riuscita per quanto mi riguarda, e le 5.000 Lire Colombo subiscono la stessa sorte nel finire degli anni 70, precisamente nel 1979, con le nuove 5.000 Lire Antonello da Messina. Rimangono inalterate le 2.000 Lire Galileo Galilei, probabilmente tra le più longeve di questo periodo. Praticamente nel giro di 10 anni, le banconote avevano dimezzato il loro valore, e anche le dimensioni sempre più ridotte... Ora lo stipendio medio era di 200.000-300.000 Lire mensili. E non finisce qui! Nel 1984 escono le nuove 50.000 Lire Bernini e le 100.000 Lire Caravaggio. Subiranno entrambe un restyling grafico rispettivamente nel 1992 e 1994, per combattere la contraffazione. Arrivano anche le nuove 1.000 Lire Marco Polo, 1982, le 5.000 Lire Vincenzo Bellini e le 10.000 Lire Alessandro Volta, entrambe nel 1985. Le ultime due rimangono in corso fino all’entrata in vigore dell’Euro, 2002, e non subiranno aggiornamenti grafici e di sicurezza come per le Bernini e Caravaggio, mentre io credo che non sarebbe stata una cattiva idea. Quindi, dopo quasi soli 5 anni, era cambiato ancora una volta il valore della Lira. Ci avviciniamo alla fine. Arrivano gli anni 90, e si inizia a parlare di un possibile taglio da 200.000 Lire e da 500.000 Lire, ma il primo venne lasciato perdere, visto il precedente delle 20.000 Lire Tiziano... Rimane l'idea delle 500.000 Lire. Intanto escono le ultime banconote della Repubblica, le 1.000 Lire Maria Montessori, 1990, e le 2.000 Lire Guglielmo Marconi, 1991, che mandano finalmente in pensione le povere Galileo Galilei del 1975. Ed ecco che nel 1997, esce la banconota col taglio più alto mai raggiunto in Italia, le 500.000 Lire Raffaello Sanzio. Un opera d'arte, banconota moderna, tecnologica, bellissima. Ricordo che quando l’avevo in mano sembrava di avere una piccola fortuna in pugno! Molti negozianti, soprattutto nei bar, quando le vedevano non le accettavano perché non avevano cambio. Un po’ come i 500 Euro di oggi. Non si vedono quasi mai. Ma questa banconota, per quanto bella e moderna, valeva 13 volte meno di quanto valeva la stessa cifra 30 anni prima, magari a confronto con 10 pezzi da 50.000 Lire Leonardo Da Vinci oppure 5 pezzi da 100.000 Lire Alessandro Manzoni… Senza paragone! La svalutazione aveva comunque conosciuto un rallentamento negli anni 90, rallentamento che comunque rimaneva continuo, fino all’arrivo dell’Euro e la fine della Lira nel 2002. Dopo questo lungo divagare, mi chiedevo, se l’Euro non fosse arrivato, avremmo avuto la fatidica banconota da 1.000.000 di Lire? Ed oggi, 2012, basterebbe ancora? A voi. PS: se trovate qualche errore nel mio testo o se avete da aggiungere/togliere qualcosa, fatemelo presente! Ho buttato giù questo discorso nel giro di mezz’oretta, senza nemmeno pensarci più di tanto, può darsi che abbia scritto qualche idiozia. Sicuramente la forma scritta non è delle migliori, non sono uno bravo scrittore :D
    1 punto
  37. ma si, il 21 dicembre sarà un giorno come un'altro…..
    1 punto
  38. Dal pomeriggio alla mattina successiva, a volte. :)
    1 punto
  39. Complimenti ottimo acquisto. Alessandro
    1 punto
  40. Bei ritrovamenti, ma il Granduca con ciuffo e barba è davvero carino :blum:
    1 punto
  41. Taglio: 2 euro Nazione: Monaco Anno: 2011 Tiratura: 1.032.052 Condizioni: qSPL Città: Milano note: l'ennesima moneta di Monca 2011, disponibile per scambio
    1 punto
  42. Taglio: 1 cent Nazione: Estonia Anno: 2011 Tiratura: 32.000.000 Condizioni: BB Città: Milano
    1 punto
  43. a me non preoccupa le dicerie del 21 dicembre, mi incuriosisce invece dove i maya hanno ricevuto questo tipo di conoscenza.... non si può negare che fino adesso le loro previsioni astronomiche siano azzeccate
    1 punto
  44. Ma non è che l'ho presa a male, è che noi ma soprattutto Skater , si è fatto un mazzo tanto per creare quel file che credimi è qualcosa di complesso davvero, per far in modo che utenti come me che amano le statistiche o altro possano capire istantaneamente o farsi un'idea di cosa e come circola.. Ci rendiamo pienamente conto di quanta inutilità c'è però a me piace e ne sono fiero.. Altri diranno che collezionare monete è inutile, oppure forse il cuginetto di Messi gli diceva che era inutile stare li e prendere a calci un pallone, chissà.. C'è sempre un filo sottile tra inutilità e piacere, rispetto la tua opinione ma ripeto chi vuole un pò di pappa di numeri può perdersi nella nostra tabella ..
    1 punto
  45. due belle monete, mi piace il Reale, ottimo acquisto.
    1 punto
  46. bella. io non ne possiedo ma mi affascinano. il fatto che nei denari repubblicani questo fenomeno non fosse così raro come in tutte le altre monetazioni (o perlomeno non fosse così importante dal ritirare i tondelli "sbagliati") mi ha sempre incuriosito. per chi ancora non lo sapesse - ed ero tra loro fino a pochi anni fa - questo accadeva quando nella coniazione un tondello rimaneva adeso al conio di staffa e quindi il successivo, nel martellamento, subiva l'immagine del conio di incudine ovviamente incuso.
    1 punto
  47. Medaglia per lo stesso avvenimento, di dimensione più piccola e incisa da Manfredini. Argento, mm.30,8 - Autore LUIGI MANFREDINI - Rif. Turricchia N.5
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.