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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/13/12 in tutte le aree

  1. Ciao,appena arrivate alcune medaglie ed i nuovi cofanetti così vi faccio vedere le composizioni. La prima già proposta ora inserita e la seconda completata con l'arrivo di Thesaurus
    3 punti
  2. Ogni tanto proporrò una mia banconota di uno stato non più esistente, quest'ultima accompagnata da una brevissima storia scopiazzata di quà e di là :) Fu uno stato dal 1785 al 1920. I russi nel 1873 costrinsero l'Emirato di Bukhara ad accettare il protettorato, ma nel corso del tempo il territorio fu di fatto annesso alla Russia. A seguito dell'abdicazione dell'ultimo emiro l'armata bolscevica invade l'emirato nel 1920, in quello stesso anno venne proclamata la Repubblica Sovietica Popolare di Bukhara. Tra il 1924 ed il 1925 era conosciuta come Repubblica Socialista Sovietica di Bukhara, e poco tempo dopo come Repubblica Socialista Sovietica Uzbeka successivamente annessa all'Urss. Tutt'ora la maggior parte del territorio di Bukhara si trova nel Uzbekistan, parte in Tagikistan e nel Turkmenistan. Emirato di Bukhara 5.000 Tengas 1918
    2 punti
  3. Ringrazio il bravo Aemilianus253 per avere postato l'esemplare di ANS. Esso corrisponde al n. 98 del mio Corpus e più esattamente 98k (considerando che per quella particolare coppia di conii - D63 / R85 - si conoscevano almeno 14 esemplari). Si tratta forse della coppia di conii meglio curata dagli incisori italici e, anche per questo, ritengo che sia la prima in assoluto per questa particolare emissione, che fu coniata dal console sannita Caio Papio Mutilo, quando egli ha invaso la ricca Campania durante la prima vera campagna della Guerra Sociale, nel 90 a.C. Giustamente Aemilianus253 ha evidenziato il buon stile e la notevole forza espressiva di questa coppia di conii. Anche per questo avevo nutrito all'inizio una istintiva antipatia verso il denario dell'ArtCoins, evidentemente abbastanza condivisa se ha realizzato un prezzo oggettivamente piuttosto basso per una moneta di grande importanza storica. Solo dopo avere esaminato personalmente e con la comparsa di un secondo esemplare ex Gorny non ho avuto la certezza assoluta che possa essere un falso. I due pezzi noti poi non sono comunque dei cloni e appaiono coniati con pressione e condizioni leggermente diverse e quindi difficilmente sono falsi "seriali". C'è da tenere presente che dopo quella prima coppia di conii (il n. 98), rappresentata dal pezzo di ANS, furono allestiti almeno altri tre conii sia per il diritto sia per il rovescio, dove lo stile un poco decade e l'originaria forza espressiva tende a ridursi. Con i pezzi ex ArtCoins e Gorny avremmo un quarto conio sia per il diritto sia per il rovescio (una probabilità non esclusa a priori sul piano statistico), dove si avrebbe un ulteriore calo di qualità stilistica ed espressiva. Si tratterebbe di una evoluzione non inverosimile per una emissione coniata al seguito delle truppe sannitiche. E' anche possibile che nel corso del medesimo anno 90 a.C., quando, dopo le prime vittorie contro i Romani, i Sanniti cominciarono a conoscere i morsi delle sconfitte (anche se non ancora decisive), lo stesso allestimento di nuove monete può essere stato meno accurato e con la battitura più frettolosa (interessante il dettaglio di un parziale scivolo di conio al diritto, dietro la testa). Il collezionista che ha preso questo pezzo ovviamente è consapevole dei rischi di una moneta simile, ma a mio giudizio deve essere contento. Non ha preso uno degli esemplari migliori di questa emissione, anzi forse uno dei più scadenti, ma di grande fascino storico.... Troppo spesso il collezionista è abbagliato da un comune sesterzio, magari di alta conservazione, e trascura il piacere di approfondire certi settori di grande importanza storica.
    2 punti
  4. Buongiorno a voi, se mi si consente, vorrei esporre alcune cose riguardo al termine "testone" utilizzato sul CNI e in altri testi. La denominazione "testone" utilizzata per definire monete di peso variabile, da circa 10 gr. a 5-6 gr., è sostanzialmente esatta. Infatti anche nelle grida e tariffe di inizio '500 il termine era usato per definire monete di peso ed intrinseco differente. Ciò che, almeno inizialmente, una moneta doveva avere di caratteristico per rientrare nella tipologia dei "testoni" era di recare incisa su di un lato, come immagine principale, una testa o un busto. Che esso rappresentasse l'autorità emittente, un santo, ecc. era indifferente. In realtà, come potete ben capire, un uso così generico del termine poteva generare malintesi e fraintendimenti. Pertanto, di regola, al nome "testone" veniva aggiunto, subito di seguito, il nome della zecca (es. "testone di Francia" o "testone di Milano", ecc.) o di colui che lo aveva emesso ("testone del re") oppure qualche altra specifica caratteristica, di modo che l'identificazione del nominale in questione risultasse univoca. Naturalmente, pur essendo chiamate nello stesso modo, una moneta di 9 gr. ed una di 6 gr. non potevano essere tariffate allo stesso modo ed infatti non lo erano. Si trovano così "testoni" tariffati a a 22/28 soldi e altri tariffati in maniera differente. In alcuni casi, come a Milano al tempo di Luigi XII, la moneta poteva avere più nomi ed entrambi erano generalmente riportati prima del valore con il quale se ne accettava il corso (p. es. "grossoni sive testoni, solidorum 22 et denariorum 9 pro singulo grossono...". Riguardo poi al fatto che "Se lo dice il CNI allora non se ne può discutere...", non me ne voglia Profausto ma devo dargli, mio malgrado, una brutta notizia: no, ahimè non abbiamo più punti di riferimento! :D Ma, si badi, non per insipienza o manchevolezza da parte degli estensori di questo fondamentale testo (e sottolineo "fondamentale"!!!) ma, più prosaicamente, perché il Corpus era e resta tuttora, nonostante questo venga spesso dimenticato, un "Primo tentativo di un catalogo generale delle monete medievali e moderne coniate in Italia o da italiani in altri Paesi" Dunque, "testoni" sì, ma con dei "distinguo" senza i quali si rischia di fare un'enorme confusione. Cordialmente, Teofrasto
    2 punti
  5. 2 punti
  6. Buon giorno a tutti... Dopo aver realizzato delle schede scaricabili per la raccolta di tutte le 500 Lire Caravelle, a gentile richiesta di @@prtgzn ho realizzato anche le schede per la raccolta di tutte le Commemorative in Argento dal 1974 al 2001... Consiglierei di stampare le pagine su cartoncino con formato Larghezza 20,2 cm x Altezza 25 cm...queste misure sono adatte a raccoglitori UNI della Masterphil e fogli correlati a 12 caselle... Spero di aver fatto cosa gradita e per qualsiasi domanda chiedete pure... Ciao Daniele P.S. Per salvare le schede basta cliccare con il tasto destro del mouse sul foglio interessato e cliccare su "Salva con nome"... Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us
    1 punto
  7. Buongiorno a tutti, durante il “pranzo sociale” all’ultimo Veronafil mi è capitato tra le mani questo romanzo. L’autore, Filippo Fornari, ha fatto una breve presentazione del volume a tutti i presenti al pranzo, mentre eravamo in attesa che ci portassero i caffè. Mi ha subito incuriosito, perché un giallo numismatico non mi era mai capitato di leggerlo. Così ho deciso di comprarlo e di farlo autografare dall’autore e, la sera stessa ho iniziato a leggerlo. L’ho subito trovato avvincente e, nonostante i miei tanti impegni che rallentano la mia passione per la lettura, ho finito di leggerlo in soli 4 giorni. Il libro narra la storia di un maggiore dell’esercito italiano che, per motivi di salute, passa al reparto di tutela del patrimonio culturale. Gli viene subito affidato l’incarico di seguire le indagini sull’omicidio di un noto numismatico e bibliofilo romano, ritrovato nella sua abitazione con due monete classiche in bocca. La prima pista ad essere seguita è quella del commercio dei falsi, ma il susseguirsi di omicidi di numismatici in alcune capitali europee, porta il maggiore a seguire nuove ipotesi investigative. Così, aiutato da una affascinante esperta di monetazione antica, cerca di fermare la lunga e misteriosa catena di omicidi. Il romanzo è molto avvincente e fa conoscere il fascino del collezionismo classico. Per quanto mi riguarda, ero sempre stato lontano da questa monetazione, ma contestualmente alla lettura del libro ho iniziato ad interessarmi alle monete greche ed ho subito cominciato a documentarmi. Ci mancava solo la passione per le classiche… :) Buona lettura. Sebastiano
    1 punto
  8. Vi segnalo questa interessante mostra a Roma: Roma Caput Mundi una città tra dominio e integrazione. http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_1650500327.html Affronta, sotto vari aspetti, la capacità di integrare di Roma antica attraverso vari temi: la religione, la cittadinanza, la schiavitù (nel senso della facilità con cui potevano essere liberati gli schiavi) ecc..... La maggior parte della Mostra è al Colosseo ma ci sono due sedi anche ai Fori Imperiali: nella Curia e nel Tempio di Romolo. Per evitare la fila per i biglietti (12e) vi consiglio di iniziare da queste ultime sedi. E la numismatica? C'erano 5 monete: un sesterzio di Vespasiano (Judea Capta) e 4 denari delle guerre sociali di ...... bronzo. No, non mi sono sbagliato: le monete erano descritte (tutte e quattro, ognuna con i suoi cartellini) come denari in BRONZO. No, non erano denari suberati. Bhe, una svista può capitare a tutti..... allora compro il catalogo della mostra e...... idem come sopra... denari in bronzo ovviamente anche nella traduzione in inglese. Peccato: nella mostra nemmeno una moneta provinciale che invece sarebbero state molto significative dell'ottica del rispetto delle autonomie (si direbbe oggi) dei Romani. Vi consiglio inoltre di comprare, insieme al catalogo della mostra, il libro che raccoglie saggi sul tema a cura di Andrea Giardina e Fabrizio Pesando che contiene anche un saggio di Elio lo Cascio sulla monetazione romana in generale con accenni alla monetazione provinciale. Sono poche pagine, ma meglio di niente... Che dire... povera numismatica.....
    1 punto
  9. Il testo che segue, un divertissement (ma fino ad un certo punto...), fu pubblicato dal Bulletin du Cercle d'Etudes Numismatiques nel 1993, nella rubrica "Curiosità". L'autore é François de Callatay, per chi non lo conoscesse uno dei maggiori studiosi di numismatica greca contemporanei. Personalmente ritengo questo scritto geniale. Sotto diversi punti di vista. Mi scuso per la lunghezza del testo (cosa di cui non sono responsabile), ma credo che valga la pena leggerlo fino alla fine. Mi scuso anche per la traduzione (cosa di cui sono responsabile) frettolosa e che non é stata in grado di rendere adeguatamente alcune sfumature ed alcuni giochi di parole: consiglio i francofoni di leggere il testo originale qui . Mi auguro che gli amici cultori di numismatica classica apprezzeranno. Forse non tutti: coloro che sono avvezzi alle opinioni categoriche forse apprezzeranno un po' meno, ma ne ricaveranno qualche elemento di riflessione. Il che non fa mai male. Buona lettura. Il tesoro della « Grande Scalinata »: deposito votivo o testimone di una grande invasione? All’inizio del 1992 una cassetta per le offerte fu piazzata in cima della grande scalinata d’accesso della Biblioteca Reale Alberto I di Bruxelles. Questa cassetta, in legno e plexiglas, aveva come scopo più quello di attirare l’attenzione del pubblico e dei politici sulle difficoltà economiche riscontrate dalla Biblioteca Reale che di sperare di recuperare una somma importante attraverso questo mezzo. Il 7 dicembre 1992 fu deciso procedere ad una prima raccolta del contenuto del ricettacolo. Il rendiconto redatto allora a nostra cura raggiungeva un totale –certo deludente- di 3.661,5 franchi in monete belghe o lussemburghesi in corso, piu’ qualche biglietto da 100 franchi di cui la maggioranza non poteva rientrare nel conteggio, essendo stati piazzati là intenzionalmente da una mano dirigente al fine di incoraggiare le donazioni. Ora, come ognuno ben ricorda nonostante il silenzio dei media, l’8 dicembre 1992 la Biblioteca Reale fu completamente distrutta da un sisma tanto violento quanto localizzato. La faccenda avvenne in un contesto che non ne permise la ricostruzione. Cascava piuttosto bene per i politici allora in piena febbre regionalista. Cascava francamente male per le finanze di uno Stato indebitato fino al collo. Il luogo rimase deserto per numerosi decenni. Dopo parecchie vicissitudini storiche, degli scavi vennero eseguiti alla fine degli anni 2160. La cassetta era stata fracassata. Le banconote si erano decomposte. Ma le monete erano sempre là. Il “tesoro della Grande Scalinata” si apprestava ad occupare le prime pagine della cronaca specializzata (1). La storia che sto per raccontarti, Petrus, non é nuova. Si svolge nell’anno 2169, ai tempi del tuo bis-bis-nonno. I documenti che ne parlano possono essere consultati agli Archivi del Mondo (E), sezione Brusel (BR: 13661 e 26460). Ma dubito che tu ti voglia recare un giorno in quei freddi sotterranei. Tuttavia, la tua curiosità per le cose antiche risveglia in tuo zio il desiderio di essere preciso. Come per le nostre altre conversazioni, stimato nipote, la mia intenzione é innanzitutto quella di destare in te quel metodo e quello spirito critico a cui tengo tanto. Si tratta di archeologia. Una nuova storia, insomma, da quel 17° piano interrato dove passo attualmente la maggior parte del mio tempo. Si dà il caso che nel 2169 degli scavi vennero condotti a Brusel nel luogo detto il “Mont désert”, toponimo parlante, che si riferisce senza possibilità di equivoco ad una collina di materiale di riporto disabitata. Un’altra spiegazione vorrebbe che si sia trattato all’origine del “Mont-des-Arts”, trasformato, vuoi per derisione, vuoi per deformazione naturale in “Mont désert”. É molto poco probabile. Nulla di particolarmente artistico fu in ogni caso scoperto durante gli scavi in questione. Gli archeologi misero alla luce la pianta di un vasto edificio di cui il portale principale era prolungato da una scalinata monumentale. É in cima a questa che fu scoperto l’insieme monetario conosciuto in seguito come “Tesoro della Grande Scalinata”. Questo tesoro fu interpretato in maniera cosi differente, cosi contraddittoria addirittura, e con cosi tanta veemenza che mi é parso possa ben rappresentare un caso sufficientemente esemplare perché possa essere oggetto di una delle nostre chiaccherate. L’archeologo responsabile degli scavi si chiamava Rochus; la numismatica che lo contraddisse con ferocia si chiamava Daou. La loro polemica fu rude. Per comprenderla, é necessario conoscere la composizione esatta del tesoro. Eccola qui, cosi come l’ho ricopiata dalla pubblicazione iniziale di Rochus: Belgio e Gran Ducato del Lussemburgo Pezzi da 50 centesimi Leg. Francese Leg. Fiamminga TOTALE 1955 2 - 2 1964 - 1 1 1965 1 1 2 1968 - 1 1 1970 1 1 2 1975 - 2 2 1977 - 1 1 1979 2 - 2 1980 - 1 1 1982 - 1 1 1983 - 1 1 1985 1 1 2 1987 - 1 1 1991 1 1 2 TOTALE: 8 13 21 Pezzi da 1 franco (vecchio tipo) Leg. Francese Leg. Fiamminga TOTALE 1951 2 - 2 1952 1 1 2 1954 - 1 1 1958 1 1 2 1967 - 1 1 1968 1 - 1 1969 3 2 5 1972 1 1 2 1973 3 - 3 1976 - 1 1 1977 3 4 7 1978 1 2 3 1979 1 1 2 1980 3 - 3 1986 - 1 1 1988 - 1 1 TOTALE: 20 17 37 Pezzi da 1 franco (nuovo tipo) Leg. Francese Leg. Fiamminga Lussemb. TOTALE 1988 - - 3 3 1989 31 50 1 82 1990 45 39 1 85 1991 30 51 - 81 1992 - - - - TOTALE: 106 140 5 251 Pezzi da 5 franchi Leg. Francese Leg. Fiamminga Lussemb. TOTALE 1986 63 52 1 116 1987 5 4 1 10 1988 4 5 - 9 1989 - - 1 1 1990 - - - - 1991 - - - - 1992 2 1 - 3 TOTALE: 74 62 3 139 Pezzi da 20 franchi Leg. Francese Leg. Fiamminga Lussemb. TOTALE 1980 15 12 3 30 1981 11 15 1 27 1982 11 14 - 25 1983 - - 1 1 1984... - - - - 1992 1 2 - 3 TOTALE: 38 43 5 86 Pezzi da 50 franchi Leg. Francese Leg. Fiamminga Lussemb. TOTALE 1987 4 1 1 6 1988 2 1 - 3 1989 - 2 1 3 1990 1 1 - 2 1991 1 2 - 3 1992 - 2 - 2 TOTALE: 8 9 2 19 Italia 1 x 100 lire (1992) + una banconota da 5000 lire. Paesi Bassi 1 Gulden (1980), 25 cents (1969, 1977), 10 cents (1963, 1967, 1974, 1980), 5 cents (1976, 1978, 1979). Rochus, da bravo archeologo, contava soprattutto sulle monete per datare il suo strato di distruzione (il “feticcio-datante” spesso schernito). Questo compito, che avrebbe potuto essere speditivo per qualcuno più negligente, fu fonte di imbarazzo. Come tutti, comincio’ con l’osservare che le monete più recenti datavano al 1992. Un rapido rendiconto gli indico’ inoltre le seguenti frequenze: 1989: 86 1990: 87 1991: 88 1992: 8 La conclusione sembrava imporsi: l’edificio era stato distrutto all’inizio dell’anno 1992. Una regola di proporzionalità suggeriva addirittura la data del 3 febbraio 1992 (8x365/86=34° giorno). La prima reazione di Rochus fu questa: la catastrofe aveva dovuto prodursi all’inizio del mese di febbraio 1992, al più tardi in marzo. Il deposito, ritrovato sullo stesso suolo, manifestatamente abbandonato in tutta fretta dunque,non poteva che coincidere col momento della distruzione. É bene cio’ che illustrava la suggestiva visione d’artista che accompagnava la pubblicazione. Una coppia vestita con pantaloni a zampa d’elefante e giacchetta di jeans era rappresentata in fuga in cima alla scalinata, mentre i pilastri dell’enorme cella si fessuravano e parte del soffitto già cominciava a staccarsi. Gli occhi pieni di terrore, l’uomo e la donna si precipitavano verso l’uscita, l’uomo trascinando per un polso la donna barcollante. L’artista non solo aveva saputo rendere molto bene lo spavento ed il movimento, ma anche captare abilmente il momento in cui la donna inciampava lasciando cadere la sua borsa in cuoio da cui si potevano vedere uscir fuori delle monete. Il tutto nei toni dell’incendio: rosso, bruno e seppia. L’opera, per quanto riunisse parecchie qualità, non dava delucidazioni sulla questione della data. Ora, ben lungi dal fatto che Rochus ne avesse avuto conoscenza, nulla di particolarmente epocale era accaduto nel febbraio 1992. Poche cose, a dire il vero, erano sopravvissute al grande naufragio mondiale degli archivi del XX secolo. Tutto si era oscurato, velato o disintegrato. Il caso volle che una parte –il supplemento economico- di un esemplare di giornale datato gennaio 1994 scappasse alla distruzione. Vi si parlava di “guerra”, di un “grande disordine che circonda la costruzione dell’Europa” e anche “di O.P.A. ostili” (Operazioni Programmate d’Attacco?) da parte di alcune società italiane e olandesi a “Bruxelles” (riprendendo la vecchia grafia dell’epoca). Quest’ultimo elemento turbo’ l’animo dell’archeologo Rochus. Italia e Paesi Bassi: ossia precisamente i due paesi rappresentati accanto alle monete belghe nel tesoro della Grande Scalinata. Che il tesoro rendesse conto di questi avvenimenti? Come spesso avviene, al dubbio succedette il sospetto; al sospetto succedette la presunzione; e la presunzione partori ben presto una convinzione. Tutto era legato: una O.P.A. (?) particolarmente ostile, appoggiata da battaglioni italiani e olandesi, aveva senza dubbio distrutto l’edificio all’inizio del 1994. Il fatto che nessuna moneta del 1993 e del 1994 figurasse nel tesoro illustrava in maniera impressionante il ben conosciuto sfasamento tra il momento in cui i pezzi sono coniati e quello in cui si trovano in circolazione. Per il resto Rochus constato’ la presenza fianco a fianco di pezzi da 1 franco di 2 tipi, di cui il primo si arrestava nel 1988; l’altro cominciava dopo questa data. Per quanto archeologi non si é per questo totalmente ribelli a tutti i principi della metodologia numismatica. Un rimaneggiamento monetario radicale era dunque intervenuto nel 1988, obbligando lo Stato a coniare monete più leggere (circa 2,70 g in luogo di 4,05 g). Pesando i 2/3 del peso delle emissioni anteriori, le nuove emissioni davano chiaramente le dimensioni dell’ampiezza della svalutazione subita in quel momento dalla moneta belga (33% !). Senza affermarlo, Rochus lasciava comunque immaginare l’importanza della crisi economica che aveva preceduto questo crollo (2). Manifestatamente le vecchie monete, più pesanti, avevano continuato a circolare, come attestava questo tesoro nascosto in situazione d’emergenza. Bisognava dunque sospettare l’instaurazione di un’economia chiusa? Anche qui, senza giurarci sopra, Rochus evocava l’ipotesi. E, incoraggiato da questi successi, Rocus formulava persino qualche considerazione sulle equivalenze ponderali possibili tra il franco belga e l’italiano o l’olandese. Per quanto fossero ingegnose, queste considerazioni, nel loro insieme, non resistettero alle critiche devastatrici della numismatica Daou. Poiché gli archeologi si impicciavano di numismatica, ella si fece pochi scrupoli ad impicciarsi di archeologia. Le sembrava inconcepibile, innanzitutto, che la situazione di questo tesoro fosse il risultato del caso. Quale migliore situazione, in effetti, per una altare destinato a raccogliere offerte che questo luogo centrale in cima alla scalinata monumentale che prolungava l’imponente vestibolo d’onore? La rilettura testarda della relazione di scavo gli fece mettere le mani sull’esistenza, accanto alle monete, di frammenti di legno dipinto (pigmenti di cobalto). I resti dell’urna, non si poteva dubitarne, di cui – 3 volte ahimé! – si poteva solo cercare di immaginare lo splendore originale. Il tesoro della Grande Scalinata era un deposito votivo. Non aveva nulla a che vedere con qualsiasi invasione italo-batava. Rochus avrebbe dovuto essere più ispirato e seguire la sua prima intuizione di datare la distruzione all’inizio dell’anno 1992 (febbraio, marzo... o anche aprile, precisava la prudente Daou). D’altronde l’esame, testardo anche questa volta, dei settori poco frequentati degli archivi gli fece mettere le mani su di una carta piuttosto sommaria di Bruxelles datata al 1987 dove risultava ben chiaro che la Rue de l’Hotel des Monnaies non era certo lontana dal luogo degli scavi. Pertanto supporre circa due anni per far compiere alle monete un tragitto di meno di due km pareva piuttosto disperata come ipotesi (3). E Daou ebbe buon gioco nell'accanirsi su questa fissazione che hanno gli archeologi di legare il minimo abbandono di abitato ad un avvenimento militare. Quanti rustici barbecues non si erano cosi’ trasformati in grandi invasioni grazie alla testimonianza di qualche carbone di legna? La storia raccontata dalla Daou non aveva nulla a che vedere con quella di Rochus. Al posto dei battaglioni di invasori ella sostitui delle file di pellegrini. Dei pellegrini venuti talvolta da molto lontano, dall’Olanda e addirittura dall’Italia, dei quali alcuni non avevano dimenticato di versare la loro elemosina prima di penetrare in questo tempio del sapere. Ci si doveva essere spintonati in alcuni giorni di festa nel propileo. Ben inteso, questo modificava radicalmente l’interpretazione del tesoro della Grande Scalinata. Non si trattava più di un tesoro d’emergenza che rifletteva la monetazione avente corso e circolazione in un dato momento. Si aveva a che fare con un tesoro d’accumulazione. Le considerazioni di Rochus che tendevano a dimostrare che le monete da 1 franco anteriori al 1989 avevano continuato a circolare dopo questa data erano nulle. Inoltre le equivalenze fantasiste con i pesi delle monete olandesi ispiravano pietà. Due pellegrini avevano semplicemente fatto prova di generosità in momenti differenti, un Olandese all’inizio degli anni 1980 ed un Italiano negli anni 1990 (4). Due appendici completavano il lavoro della numismatica. Nella prima ella faceva osservare a che punto la parte (minima) costituita dalle monete del Lussemburgo aumentava via via di valore: 1/50 per i pezzi da 1 franco (5 su 251), 1/46 per i pezzi da 5 franchi (3 su 139), 1/17 per i pezzi da 20 franchi (5 su 86) e quasi 1/9 per i pezzi da 50 franchi (2 su 19). Ne deduceva in maniera piuttosto fine che i Lussemburghesi dell’epoca dovessero essere senza dubbio più ricchi dei Belgi dato che avevano un maggior fabbisogno di nominali forti. La seconda appendice si rivolgeva al programma iconografico: la Daou vi dimostro’, forzando appena l’evidenza, come la storia del regno del Belgio si riflettesse sulle sue monete. C’era stato all’inizio il lavoro (con la rappresentazione della testa di un minatore sul pezzo da 50 centesimi), poi i frutti (con Cerere e la sua spiga di grano dei vecchi pezzi da 1 franco o la palma dei 20 franchi) ed infine la divisione (con l’immagine accigliata e tripartita di “Baudouin” o “Boudewijn” –era probabilmente lo stesso-, il sovrano dell’epoca). Si sitrovavano cosi’ le grandi fasi di crescita e di declino che alcuni ritengono caratteristiche di tutte le civiltà. Secondo la Daou la “civiltà belga” aveva conosciuto la sua fase di crescita fino agli anni 1950 (50 centesimi). La prosperità (1 franco vecchio tipo e 20 franchi) aveva caratterizzato il periodo tra il 1960 all’inizio degli anni 1980. La divisione aveva annunciato il declino dal 1986 (5 franchi) di uno Stato in preda alla disgregazione. Quest’ultima teoria, frequente presso i numismatici-iconografi, presuppone evidentemente che le autorità monetarie del paese avessero avuto una sorta di formidabile lucidità quanto allo stato dello Stato. Ecco qua, riassunte grossolanamente, le due tesi che ci tenevo a sottometterti. Da parte mia io non credo ne all’una ne all’altra. Credo di avere anch’io la mia piccola idea su questo enigma. Tu cosa ne pensi? Per me il tesoro della Grande Scalinata... In quell’istante lo zio si giro’ verso il nipote. Doveva essere da un bel pezzo che si era assopito. Gli occhi chiusi, il bambino dormiva. Il sisma si era verificato circa 300 anni prima. Le monete stesse non esistevano più da più di un secolo. Lo zio richiuse la scatola aperta sulle sua ginocchia e, tendendo le braccia, prese un altro dossier... Note 1) Il “grande antenato” di questo racconto di fantascienza é evidentemente l’opera di David Macaulay “La civiltà perduta. Nascita di un’archeologia”, dove l’autore mette in scena degli archeologi di domani durante gli scavi di un motel lungo l’autostrada (il “Motel dei Misteri”!). Facendo la caricatura dell’aneddoto famosissimo di Schliemann che fece posare la sua giovanissima sposa, Sophie, acconciata con i gioielli micenei, David Macaulay non ha timore di rappresentare la moglie del suo archeologo con una tavoletta di WC attorno al collo. Tavoletta del resto ribattezzata per la circostanza “grande pettorale cerimoniale”, dato che é ben noto che gli archeologi trasformano in “di culto” o “religioso” tutto cio’ che non arrivano a comprendere. 2) Per la cronaca il 1988 fu uno dei pochi anni di relativo rilancio dell’economia belga. 3) Conclusione logica di un’interpretazione errata: era ormai da lungo tempo che la Monnaye Royale era stata trasferita in Boulevard Pacheco e che il vecchio edificio di Rue de l’Hotel des Monnaies era stato abbattuto. 4) In realtà la presenza della moneta italiana non deve sorprendere. La Biblioteca Reale ha in effetti ospitato alla fine del 1992 un colloquio internazionale sull’insegnamento della lingua italiana in Europa, e un gran numero di partecipanti direttamente dalla Penisola. Quanto alle monete olandesi, si trattava esclusivamente di numerario fuori corso e c’é da scommettere che la pseudo-generosità sia opera di un Belga che aveva constatato durante una recente scappata nei Paesi Bassi che queste monete erano ormai senza valore. In questo ultimo caso sembrerebbe che, più che di un deposito é di un immondezzaio che bisognerebbe parlare.
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  10. Martedì 11 dicembre alle h. 21, il dott. Alberto Campana terrà una conferenza presso il Centro Culturale Numismatico Milanese, sul tema: "La monetazione degli insorti italici durante la Guerra Sociale (91-87 a.C.)" Il dott. Campana nel 1987 ha curato il volume dello stesso titolo, che costituisce ancora l'opera di riferimento per la classificazione di queste emissioni. Indirizzo del CCNM: Milano, via Terraggio 1, presso Università Popolare.
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  11. Questa volta ti ho battuto: io ne ho già trovati tre! :P :P :P :D :D
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  12. Il seriale non azzerato è quello della foto mostrata da me Il seriale azzerato è qualcosa di questo tipo..... eccola qui, insieme a quella da 2000
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  13. DE GREGE EPICURI Anch'io ringrazio anzitutto Alberto Campana, che e' stato disponibile a venire fino a Milano e ci ha tenuto una cosi' bella relazione; e poi tutti quelli che hanno collaborato all'organizzazione, e infine chi ha partecipato. Mi ha fatto molto piacere la presenza di tanti "non milanesi", e in particolare quella di alcuni del Circolo Giovani Numismatici, che ci hanno presentato il loro "Tondello": mica male, fra l'altro, per ora ho letto (da appassionato di romane) il bell'articolo sui Filippi padre e figlio. Insomma, speriamo che molti circoli organizzino incontri simili, e che si riesca a scambiarsi visite, conoscenza e amicizia!
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  14. Io ripeto, dalle foto alla moneta non si può dir niente. Poi se c'è, in mano, un pochetto di usura sulla punta dei rilievi dei baffi e capelli, o qualcosa di non proprio da conio al bordo, lo sa chi la possiede. Di certo non possiamo valutare la freschezza del metallo da queste foto. A me l'impressione che la moneta fa da queste foto é ottima e non ho nessuna remora a definirla FDC. (nonostante sappia come é stata giudicata alla vendita). Poi si sa, che in mano le cose possono cambiare, sia in meglio che in peggio.
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  15. Se posso permettermi un consiglio... Differenzia il colore del loghetto sondaggio da quello degli sticky. Tendono ad essere confusi.
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  16. ma le riparazioni sui fondi c'erano o no?
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  17. FDC Oltre i 600 € si del 30 % (la provenienza non è trascurabile, seguire la storia collezionistica che c'è dietro una moneta mi affascina parecchio e sono sempre disposto a spendere qualcosina in più, per accaparrarmi esemplari provenienti da collezioni importanti). Saluti, Luca
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  18. famoso gravore Roty......per le sue monete a la "semeuse".....!!! :)
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  19. Davvero bravo. I miei complimenti e ringraziamenti (visto che le colleziono) :hi:
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  20. Scusate un momento. La moneta messa in vendita su eBay era di una certa patriziajso67, che non conosco e che non mi sembra essere un privato che prova a mettere in vendita una moneta con la seguente motivazione: MONETA ANTICA AVUTA DA MIO NONNO DA TRE GENERAZIONI è IN POSSESSO DELLA NOSTRA FAMIGLIA LA MONETA IN QUESTIONE DOVREBBE ESSERE IL COSì DETTO FUSO NON SO SE è DELLA REPUBBLICA ROMANA O LATINO MI SONO DOCUMENTATA SU GOOGLE E DI PIU^ NON SO IL PESO è DI 96 g CIRCA IL DIAMETRO è 52-53 mm LO SPESSORE CENTRALE è DI 12,5 mm CIRCA. AL DRITTO C'E^ UN TESTA CON UNA SPECIE DI ELMO DALLA RICERCA CHE HO EFFETTUATO NON HO CAPITO SE è MERCURIO O VULCANO. AL ROVESCIO CI SONO DEI SIMBOLI. PERTANTO SAREI BEN LIETA SE QUALCHE INTENDITORE DI QUESTA TIPOLOGIA DI MONETA MI DELUCIDASSE AL RIGUARDO. LA METTO IN VENDITA PERCHè NON SAPREI COSA FARCI E SICCOME SI STA AVVICINANDO IL NATALE PREFERIREI REALIZZARE IN MONETA CORRENTE. Detta da una che ha avuto già 1355 contatti, con centinaia di vari oggetti in vendita, mi suona per una bella presa di c.... E notate come, con la scusa che si sta avvicinando il Natale, vorrebbe incassare e alla svelta solo denaro in contanti..... Già questo suona molto strano e sospetto.... Il pezzo in questione ha tutto l'aspetto di una volgare copia, sempre fusa, probabilmente ricavata da calchi ottenuti dal pezzo originale della NAC (l'ho visto dal vivo e non ho avuto particolari sospetti). Non posso escludere a priori che possano esistere altri pezzi simili, sia per i cordoli sia per la caratteristica rottura di metallo.... E' una ennesima prova della necessità di porre attenzione al variegato mondo eBay. I seri numismatici sanno di cosa sto parlando, ma è necessaria l'attenzione da parte dei neofiti....
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  21. Vediamo se stavolta mi parte il messaggio. Desidero ringraziarti per il lavoro fatto e per il tempo dedicato. E' uscito proprio come desideravo. Grazie ancora.
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  22. magari 80 euro per uno spl sono un pò tantini ma di poco, ma per un fdc no (poi c'è fdc e fdc)
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  23. Capisco benissimo Profausto e Liutprand, purtroppo succede di frequente che nuovi utenti si pongano come "aventi diritto" di ricevere risposte e nemmeno salutano, ma non mi sembra questo il caso. Forse non ha detto "buongiorno" ma non ha dimenticato di dire grazie :) Un benvenuto nel Forum a Nonnogianni da parte mia. Ciao, Exergus :)
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  24. Sul FAC i grandi esperti americani tutti a dire moneta senza nessun problema, tutti estasiati dall'animazione 3D. Senza nessun riferimento a questa moneta in particolare, pero' a volte mi chiedo quanti falsi di alto livello abbiano effettivamente visto gli americani.. (oppure semplicemente non gli piace farsi troppe domande)
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  25. Beh c'è da dire che il proponente dell'operazione era il napoletano Antonio Winspeare... quindi dare la colpa al governo Sabaudo pure per questo mi sembra eccessivo. Magari il direttore della Zecca semplicemente non gradiva la medaglia dell' Addolorata... :P http://www.nobili-napoletani.it/Winspeare.htm Saluti Simone In effetti era napoletano e venne nominato direttore della zecca nel 1862, ma comunque facendo parte della nuova amministrazione sabauda mi riferivo al sistema in generale. La rabbia mi viene perchè è un vero peccato aver distrutto quelle medaglie del 1850. Erano dei veri capolavori!
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  26. questo è il link: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/docs/201212/EUROCOLLEZIONE.pdf
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  27. Riconosco di aver sbagliato completamente l'approccio...non voglio trovare giustificazione alcuna. Purtroppo è capitato a chi dell'educazione ne ha fatto uno stile di vita e per tale ragione Vi chiedo, con il cuore in mano, di scusare il modo con cui sono, prepotentemente, entrato nella Vostra casa senza dare il giusto valore all'ospitalità. Se ritenete che il mio comportamento sia stato superbo e/o arrogante chiedo ancora scusa. Sono ancora in possesso della giusta umiltà di riconoscere gli errori commessi e del sentimento del rispetto; proprio per questo porgo apertamente le mie scuse a chi si è sentito offeso ma soprattutto a Profausto e Liutprand con la speranza che queste mie parole possano servire a ricucire lo strappo da me procurato. Buona giornata a Voi tutti.
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  28. Le banconote non mi piacciono, alla carta preferisco il metallo, ma questa mi sembra quasi un antico tappeto ricco di storia.
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  29. Ho notato che il dritto della medaglia in oggetto presenta al centro lo stemma sabaudo, a mio avviso è lo stesso punzone utilizzato per la 2 lire "stemma", confermate? Il rovescio invece raffigura un decoro molto più elaborato tipico dell'Arnaud, questa documentazione comproverebbe ulteriormente la grande rarità delle medaglie borboniche, che giacenti in depositi della zecca di Napoli, venivano ritenute come volgari oggetti da fusione. :mega_shok: La medaglia qui postata è sfuggita alla fusione del 1862 e per tanto faccio una bella pernacchia al principe Girolamo ....... questa t'è sfuggita!! :blum:
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  30. Secondo me sono poco collezionate, a torto, anche il pezzo di inasta (che ho visto dal vivo) era molto ma molto bello eppure non c'è stata molta lotta....per quello che ricordo. Ciao Sono monete relativamente collezionate, ma sottolineo il "relativamente". Basta guardare i realizzi mostruosi che fanno nelle aste internazionali, vedi ad esempio NAC - Coll.ne RBW. Di norma il prezzo molto più alto di un comune denario repubblicano allontana molti papabili collezionisti, questo in particolare da noi, mentre all'estero godono di un successo crescente. Ribadisco che a mio parere il pezzo di Artcoins ha realizzato molto meno di quello che sarebbe stato ipotizzabile e ciò è molto strano. Si tratta infatti del denario attraverso il quale gli insorti italici festeggiano i loro successi militari contro Roma e espongono una sorta di "manifesto politico", con il toro italico che schiaccia la lupa romana. Riguardo la moneta di Inasta, la conosco in quanto anni addietro era parte di una grande collezione di repubblicane, poi dispersa. E' un bel pezzo, con un rovescio spettacolare, ma si tratta del più comune in assoluto fra i denari del Bellum Sociale e comunque il realizzo, 3.500 Euro più i diritti, non mi pare inadeguato. si hai ragione era quello piu comune, ma come gia' detto da entrambi aveva un rovescio impressionante......cmq intendevo che per il valore storico che hanno meriterebbero piu' attenzione. Secondo me, dal punto di vista storico hanno un valore di gran lunga superiore a molti dei sesterzi visti nelle diverse aste e con realizzi assurdi. Dal punto di vista stilistico le cose si invertono, pero' il loro significato compensa di gran lunga lo stile piu' gretto.
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  32. Purtroppo esiste..ed anche da abbastanza tempo: http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_Cattolica_Palmariana Ad ogni modo non è corretto parlare di Antipapa in quanto si tratta di una chiesa scismatica e dunque autocefala ed autonoma che ha addirittura scomunicato la Chiesa Cattolica. Sarebbe come definire Antipapi il Patriarca di Costantinopoli della Chiesa Ortodossa o il Papa (che si chiama proprio così) della Chiesa Cristiana Copta. Sono semplicemente capi spirituali di altre dottrine cristiane! L'Antipapa combatteva (anche nel vero senso della parola) per uno stesso titolo, era un altro pretendente al trono di Pietro, proprio come nelle lotte dinastiche per la successione ad un trono regale.
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  33. Al link qui sotto puoi avere un'idea del prezzo in base alla conservazione. http://www.numismedia.com/fmv/prices/slvcom/pricesgd.shtml
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  34. Caro Renzo qui non è questione di riconoscere l'originalità o meno di queste medaglie. Piuttosto quella di riconoscere, per piccole differenze le fusioni attribuite, da uno dei leading experts del settore, le fusioni sicuramente originali attribuibili a Matteo de' Pasti e quelle invece, pur antiche e coeve - di poco successive - ma attribuibili ai suoi seguaci. Oggetti bellissimi, come abbiamo potuto vedere dal catologo della casa d'aste - pero' NON fusioni orginali di Matteo de' Pasti. Scrivere fusione originale di questo artista quando invece è quasi certamente una fusione coeva ma di un seguace non è la stessa cosa. Purtroppo in materia di medaglie, fuse - non coniate - rinascimentali vige ancora scarsa conoscenza e soprattutto possibilità di co parazione. I pochi, pochissimi originali, sono sparsi tra pochi musei (Bargello, Victoria & Albert, National Gallery a Washington, Bibliothéque Ntionale, Gulbenkian e pochi altri). Le differenze tra una fusione originale degli artisti noti e "contemporary casts" ma di altri a volte sono minime e occorrerebbe l'originale a fronte per percepirle chiaramente. Le pubblicazioni dotte che possono aiutare , sono tra l'altro costosse, difficili da reperire e di non facile accesso a tutti. Ricordo anni fa una vendita di altrettante bellissime medaglie rinascimentali, fatta da Astarte a Lugano, vi era pure una medaglia di Pisanello , reputata fusione originale, per la quale si scomodo' addirittura Philip Atwwod, conservatore al British Museum delle medaglie, anche li le differenze erano minime ma venne riconsociuto che non era , appunto , un originale dell'artista. Occorrerebbe maggiore approfondimento e maggiore coerenza da parte di chi ha il compito di illustrare le cose come sono non come si vorrebbe che fossero.
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  35. Buongiorno, Beh.! noto che non solo i giovani sono lacunosi di " buona educazione .." Anche nella precedente richiesta evasa, , non ho letto un buongiorno ne tantomeno un grazie ....ne un per favore. Ci tengo a precisare che siamo d'accordo sul fatto che non è obbligatorio rispondere, ma certamente in una comunità se pur virtuale, la buona educazione dovrebbe sempre esistere. ,
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  36. Ho provveduto adesso io, quando inseriremo il nuovo aggiornamento risulterà visibile ciao
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  37. Garibaldi è uno dei conii più brutti che abbia mai visto...almeno fra le mie monete...
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  38. Medaglia in argento (diametro 40 mm) battuta nel 1702 con i coni di P. H. Müller per celebrare la conquista della città di Cremona da parte del principe Eugenio di Savoia. D/ Busto a d. con armatura del principe Eugenio entro ovale fregiato da rami di palma, con scritta circolare EUGEN : PR : SAB : CAES : EX : GENER : COMD : Sotto un’aquila che uccide un gallo nel mezzo di un gruppo di galline spaventate. A sinistra un angelo che suona la tromba. Scritta semicircolare sul bordo PATIENS VOCARI CAESARIS VLTOR. Iscrizione e data su quattro righe in esergo VILLAREGIO SVPR . GALL . / DVCE INTRA MOENIA / CREMONAE CAPTO . / 1702 . R/ Figura allegorica elmata seduta a d. con uno scudo sotto il braccio destro, che tiene una vittoria nella mano sinistra e una lancia nella mano destra. Davanti a lei dei gigli che simboleggiano la Francia, piegati dal vento. Iscrizione a semicerchio lungo il bordo FLANTIBVUS AVSTRIS e in esergo su due righe VIRTVUS GERMA . / NORUM . apollonia
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  39. Ciao Eliminiamus, (ho confuso Hatria con Picena) se non erro era classificato come MB, dico bene? Quelli che sono esposti nel museo a Napoli comunque sono più di BB perchè perfettamente leggibili e dai rilievi nitidi, hanno una colorazione marrone e la sigla M in esergo. Ciao Ferdinando 2097, Non credo che tu abbia confuso. In effetti non molto tempo addietro anche la Picena aveva in vendita in un listino un Fidelis Amatrix, sia pure il tipo "più comune" senza scudetto.
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  40. @@Naevius Questa notte ho terminato la lettura del romanzo. Ci ho messo tre giorni per completarlo, ma soltanto perché non avevo molto tempo a mia disposizione, altrimenti lo avrei letto probabilmente tutto d’un fiato. E questo già anticipa il mio giudizio sul volume, sicuramente favorevole (e preciso subito, a scanso di equivoci, che non conosco Filippo Fornari né ho rapporti di alcun genere col suo editore). L’Autore è stato bravo e proprio non si direbbe che questo sia il suo esordio letterario. Ho acquistato il volume via Internet, così ho aggirato i prevedibili problemi di distribuzione dalle mie parti e – cosa che non guasta – ho anche usufruito di uno sconto del 15%. L’ho ricevuto lunedì scorso, poi l’ho lasciato riposare sul comodino fino a sabato perché – confesso – provavo una specie di pregiudizio. In fondo, mi dicevo, se l’Autore è un appassionato di monete avrà scritto un romanzo nel quale, pur di inserire qualcosa di numismatico, si sarà mantenuto su un livello di narrazione banale e scontato. Niente di più sbagliato! Il libro è avvincente, ben scritto, originale e coinvolgente dalla prima all’ultima pagina. Mi verrebbe da dire che forse si potrebbe dividere in due parti: la prima, quella in cui sono maggiormente protagoniste le monete, si lascia leggere per l’originalità della trama ma anche per l’efficace presentazione di tutti i personaggi. Inoltre poiché i crimini commessi sono crudamente descritti in questa parte del volume, direi che qui l’Autore si è avvicinato più al genere del noir. Decisamente più vicina al thriller vero è proprio è invece la seconda parte, quella in cui il protagonista e l’antagonista (o gli antagonisti) si avviano allo scontro finale. Qui la narrazione è stata condotta a mio giudizio in modo mirabile, con gli avvenimenti che si susseguono a un ritmo sempre più veloce che tiene incollato il lettore alle pagine, creando in lui quel coinvolgimento tipico che ogni thriller ben scritto deve suscitare. E infatti ieri sera non sono riuscito a interrompere la lettura finché non sono arrivato al finale. Molto efficace lo stile, che ho apprezzato anche per la capacità di descrivere con pochi tratti i protagonisti (anche quelli secondari) presentandone al lettore aspetto e personalità. Un esempio. Tra la fine di pagina 26 e l’inizio di pagina 27 così è introdotta la vedova del numismatico assassinato all’inizio del romanzo: “… era una bella signora bionda molto elegante, con uno sguardo intenso che doveva ancora sortire un qualche effetto sugli uomini. I soldi per il chirurgo estetico erano stati spesi bene. L’anagrafe, che diceva 14 giugno 1959, veniva smentita per almeno una decina di anni, il seno e i fianchi erano ancora quelli di una ragazza. Nel sobrio tailleur nero la vedovanza le calzava a pennello…”. Altre volte un personaggio è presentato facendo assumere alle sue parole una carica di pungente ironia che evidentemente è un’altra delle doti del bravo Autore. Siamo a pagina 95. Il protagonista principale, durante le sue indagini, va a trovare un professore universitario, esperto di religioni antiche, che si è ritirato in una casa vicino al lago di Nemi. Costui dice di se stesso: “Non credo di essere uno scapolo molto appetibile. Così passo le notti in compagnia dello spirito di Diana… Lo sapete, no?, che a pochi passi da qui ci sono i resti del suo famoso tempio. Si, e la leggenda dice che vi si aggirino il suo gentile fantasma e quelli dei re dei boschi, i suoi sacerdoti, che morivano tutti di morte violenta, visto che si conquistavano la carica uccidendo il loro predecessore. Ah, se fosse così anche per i presidenti del consiglio ai giorni nostri, che aria fresca si respirerebbe in Parlamento…”. Geniale! So di essere lungo, ma qualcos’altro va detto. Credo che un’altra delle armi vincenti del thriller sia l’ambientazione in luoghi reali e conosciuti. La solita formula iniziale del riferimento “casuale” a persone e luoghi realmente esistenti va presa per quello che è. In verità, se si conoscono i luoghi descritti, la storia raccontata assume una credibilità ancora maggiore. Tutto insomma lascia intuire che l’Autore conosca bene ogni aspetto di ciò che ha usato come artificio narrativo: dalle monete ai luoghi, dalle attrezzature più o meno sofisticate allo svolgimento, ad esempio, di un’asta. Insomma ha una grande fantasia, ma non si è “inventato” nulla, se mi si concede il gioco di parole. Sono sicuro che Filippo Fornari – Naevius è anche un gran lettore. E sarei curioso di sapere se, tra i libri che ha letto, ci sono anche quelli di Jack Higgins, al cui stile in alcuni momenti mi ha fatto pensare, pur conservando intatta la sua originalità. Così come diversi thriller di quel grande scrittore, anche La Signora degli Inferi, a mio giudizio, si presterebbe benissimo a ispirare un film d’azione. Ma quest’ultimo dovrebbe essere affidato a un regista capace, altrimenti la versione cinematografica, normalmente definita “riduzione”, diventerebbe davvero tale.
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  41. dopo il regalo di @@skaterghost la strenna è andata in pausa (si spera solo per l'attesa di un clima più natalizio). io al momento ho trovato una moneta da donare (ne ho in mente anche un altra ma la metterò a disposizione più avanti) la moneta è di piccolo taglio e trovata 2 anni or sono in circolazione, ma se vi accontentate posso spedirvi un 5 centesimi italiano del 2003
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  42. I siciliani ci sono ma non si vedono. L'esperienza mi ha insegnato che i numismatici siciliani sono persone che non si mettono in mostra nonostante siano ricchi sfondati, la loro tattica è quella di osservare in silenzio, pazientare e quando vedono passare davanti alla loro sponda il corpo del nemico attaccano senza pietà facendo strage di acquisti. Il numismatico siciliano è un vero stratega! :hi: Manco fossimo serial killer Francè! Ahahahah :P Ci verrai a trovare a Catania? Un abbraccio forte :D
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  43. Non mi sembra neanche giusto che due sindacati (terminologia inappropriata a mio modo di vedere per cisl e uil) debbano firmare un contratto quando insieme non rappresentano nemmeno il 50% dei lavoratori. In italia anche se sei in minoranza è firmi un contratto è valido. Questa sarebbe democrazia? Non fanno nemmeno assemblee per spiegare ai propri tesserati cosa hanno intenzione di fare
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  44. il suo roverscio......
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  45. Slovenia 3 euro 2013 data fine febbraio tiratura 200.000 Proof in capsula 5000 (non parla di coincard) Fonte banca slovena Ciao Diego
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  46. Oh quanto vorrei essere una "nuova leva" o un "giovane" per poter aderire con entusiasmo a questa inizitiva dalla pare di coloro ai quali è rivolta! Mi sembra talmente "lontana dai tempi in cui viviamo" che forse qualcuno può essere indotto a non crederla vera, oppure a credere che qualcuno si vuole svuotare la cantina "aggratis", o, peggio, che ci sia dietro qualche inghippo del tipo "contratti capestro": tutto gratis ...ma poi ti arriva l'enciclopedia a casa perchè hai firmato la clausula in cirillico che era un ordine di acquisto. Quasi quasi vado a modificare la carta d'identità con photoshop così mi porto a casa qualcosina! PS - scherzo ovviamente, ma trovo talmente bella e significativa questa iniziativa che metto a disposizione tre o quattro denari di Genova .....(ops, dimenticavo che sono genovese, ...allora diciamo ...due o tre ...meglio) per farmi perdonare dell'ipotesi di voler fare il "furbetto"....ma solo a giovani veri, mi raccomando! PSS - Attendo dal mitico @@dabbene o @@eracle62 i nominativi ai quali inviare i denarini della Repubblica di Genova, questi per intenderci: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GEIAN/1 (...sing ...sing ...se ci penso ancora un po' ....diminuiscono ancora perbacco...)
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  47. Avevo preannunciato l'acquisto di nuove Medaglie ed eccomi qui, appena forografate; Le posto comunque per rendere omaggio ai nostri lettori. ;) A voi i commenti >
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  48. Ciao a tutti, è da qualche tempo (circa un mese) che mi sono dedicato all'acquisto di qualche Medaglia; Con molto picere :) e man mano, per voi lamonetiani, ho intenzione, di postarle in questa sezione, peraltro qualcuno (esperto) potrebbe deliziarmi con qualche maggiore informazionei in relazione ai contenuti e cosa rappresentano, anche se alcune di esse, lo recano chiaramente inciso; Ma qualche informazione in più non è mai troppa > Sandokan dove sei ?? :) :) Guarda che precedentemente ne ho già postate alcune e le tue risposte mi hanno soddisfatto; Buon lavoro a tutti.
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