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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/05/12 in tutte le aree
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E' un momento molto negativo per il nostro Paese. La crisi sta dilagando anche perchè purtroppo la voragine dei costi non tende ad attenuarsi, grazie anche alla miriade di mangiapane a ufo che popolano le nostre città e purtroppo ormai è anche inutile continuare a vedere le trasmissioni tipo Ballarò, Le Jene, Striscia la Notizia e tutte le altre. Tanto anche se ormai tutti sappiamo quanto rubano e come rubano sembra che ci sia una totale impotenza (o connivenza?). Stiamo vicini dunque ai più piccoli. Rinunciamo a qualcosa noi che siamo grandi, ma non facciamo mancare un regalo a loro, non roviniamogli quel poco di festa che rimane nel Natale del nostro secolo, ormai colmo di ipocrisia. E soprattutto....EVITATE di fare le solite regalie, tipo ceste natalizie, ai papaveri, lecchini e ruffiani vari....comprate un regalo in più per i vostri figli e/o nipoti. Buona fortuna e auguri a tutti quanti per questo periodo nero che stiamo attraversando.7 punti
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Negli aspetti che spesso ricorrono nel Medioevo, il pellegrinaggio è uno di quelli che mi ha sempre affascinato maggiormente. Il pellegrinaggio c'è, sia ben chiaro anche oggi, ma nel medioevo, aveva un valore e un significato veramente simbolico. A volte quando analizziamo il Medioevo, questo viene visto con tinte cupe,il periodo buio della storia, ma credo che si debbano rivalutare diversi aspetti positivi che invece ci sono e il pellegrinaggio, secondo il mio parere è uno di questi. Fare il pellegrino presupponeva molte qualità ed attitudini : l'uomo medievale non aveva fretta, dispone di tempo e lo usa per grandi scopi, o quantomeno che lui ritiene tali. Oggi ci manca sempre il tempo, abbiamo l'ansia di fare, pensiamo per un attimo invece a cosa era disposto a fare l'uomo medievale per un viaggio della speranza e della fede. Le motivazioni erano essenziali, lo sforzo del percorso immane, le fatiche, i rischi,le malattie, il lasciare i propri posti e le persone care : nonostante tutto questo l'uomo medievale era disposto a partire. Forse un ripensamento è anche dovuto per questi uomini, con una evidente forza e ricchezza morale insita in loro,un viaggio, il viaggio della fede e della speranza, nulla li fermava, la pioggia, la neve, le strade impervie, i briganti, loro vedevano la vita come un viaggio, avevano un appuntamento a cui non volevano mancare, era la loro missione. Poi i pellegrinaggi ci porteranno a parlare di tanti aspetti, delle strade, della via francigena che portava quelli del Nord Europa verso Roma, delle locande, degli hospitali, delle offerte che facevano prima di partire nel caso non fossero più tornati, di quelle che facevano sul posto, una volta raggiunto, delle donazioni fatte nelle varie strutture che li ospitavano durante il percorso, che comunque l'uomo medievale era disposto a fare grandi spostamenti per varie motivazioni, pensiamo ai viaggi dei mercanti per le fiere, degli stessi sovrani, dei briganti e ladroni che erano sempre in movimento. Certamente il movimento da parte di molti, il tempo che non è essenziale,( il medioevo non è per le ore, i giorni, ma per le clessidre e le meridiane ), molti uomini che hanno valori importanti, spirituali, forse ci devono portare a rivalutare questo periodo oscuro. Ho intitolato questa discussione il pellegrinaggio, icona del Medioevo, penso di si, non solo icona, anche rito, un cammino spirituale di molti uomini spinti dall'umanità ed esistenza personale, dalla fede, dalla salvezza come valore religioso, tutto questo rimane, poi certamente intorno al pellegrinaggio nel Medioevo gli spunti di riflessione possono essere veramente tanti.2 punti
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ragazzi io ci sono...METEO PERMETTENDO....mettono neve da venerdì sera in poi fino a domenica. è chiaro che se nevica passo e rimango sottocoperta :D2 punti
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Ecco l'immagine della medaglia in questione, il D'Auria la riporta al n. 190 dell'opera come R4 e fa delle interessanti considerazioni riguardo gli incisori. In vita mia ho visto solo tre esemplari di questa medaglia (in argento non è mai apparsa e probabilmente non è sopravvissuta ai giorni nostri). Sempre nel D'Auria è riportata un'immagine in bianco e nero proveniente dal catalogo Christie's (Roma, aprile 1992), proprio a conferma della rarità di cui parliamo. Uploaded with ImageShack.us2 punti
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oramai a monaco si inventano di tutto per tirare su soldi .. e nessuno (BCE) dice nulla. la creazione di questi cofanetti riciclati dimostra come monete del 2001 da rotolino che dovrebbero essere già immesse in circolazione , in realta' sono ancora in modo molto copioso disponibili alla MTM in starter kit o rotolini . e dire che le monete hanno tirature molto alte.... 1 Cent 2 Cent 5 Cent 10 Cent 20 Cent 50 Cent 1 Euro 2 Euro 327.200 373.400 300.000 300.000 366.400 300.000 971.100 899.800 Quindi Monaco in pratica NON emette una parte delle monete che è obbligata ad emettere. Continuino pure a prenderci per i fondelli..... ma prima o poi i collezionisti si stuferanno e le monete di Monaco ritorneranno ad essere quelo che erano prima degli euro, cioè monete di scarso interesse numismatico.2 punti
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Buongiorno a tutti, in occasione dell'anniversario dei cento anni di indipendenza dell'Albania dall'Impero Ottomano, avvenuta il 28 novembre 1912, vi presento queste due monete d'argento di re Zog, celebrative del 25° anno (1937), che fanno parte della mia raccolta di monete albanesi del periodo reale: Si tratta di 1 franco oro e 2 franchi oro; coniate dalla zecca di Roma, hanno lo stesso peso , dimensioni e titolo delle monete italiane d'argento da 5 lire e 10 lire del periodo.1 punto
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Salve a tutti. La presente discussione intende presentare brevemente una figura appartenente alla famiglia Giulio-Claudia fatta passare spesso in secondo piano. Il personaggio di cui andremo a trattare si inserisce perfettamente nel contesto storico del suo tempo, riuscendo a rappresentare una minaccia per i più ambiziosi e un sincero amico per uomini assai influenti che, come si vedrà, gli sopravviveranno. Le monete coniate a suo nome sotto il regno di Tiberio costituiscono un vero manifesto politico e propagandistico a favore della dinastia a cui apparteneva, ricche di particolari di un'importanza sorprendente anche per effettuare una corretta ricostruzione storica della sua vicenda. Ovviamente, sto parlando di Tiberio Druso Claudio Giulio Cesare Nerone, meglio noto semplicemente come Druso Minore, figlio dell'Imperatore Tiberio. Fig. 1.: Ritratto in marmo di Druso Minore custodito al Museo del Louvre di Parigi. Il busto è volutamente ripreso di profilo: notare la forte somiglianza con i ritratti monetali (Figg. 3 e 4). Dei suoi primi anni di vita si sa pochissimo, se non quasi nulla. Nato originariamente con il nome di Nerone Claudio Druso, ebbe come padre il futuro successore di Augusto nella reggenza dell'Orbe, l'Imperatore Tiberio, e come madre Vipsania Agrippina, figlia del celeberrimo generale e collaboratore di Augusto, Marco Vipsanio Agrippa. E' conosciuto, ormai, il profondo affetto che legava i due sposi, un amore, a quanto pare, sincero e profondo, così riconosciuto anche dalle fonti antiche. Considerando che la data di nascita di Druso si fa risalire al 14 a.C. 1, intorno all'anno 11 a.C. Augusto impose a Tiberio il più grande atto d'obbedienza: divorziare dalla sua cara Vipsania per sposare sua figlia Giulia. Tiberio, all'epoca, aveva trent'anni, circa. Fu un duro colpo, sicuramente, per un uomo rigido e tutto d'un pezzo come Tiberio. Le reazioni di Vipsania non si conoscono: la logica del tempo, infatti, concepiva che ella convolasse a seconde nozze con un certo Asinio Gallo, odiato da Tiberio a tal punto che quando questi morì in prigione tutti i sospetti per l'avvenuto suicidio di Gallo si addensarono sul capo del novello Imperatore. Il rapporto del giovanissimo Druso con il padre fu molto intenso e piuttosto complicato: essendosi recato in una sorta di esilio volontario a Rodi, Tiberio aveva trascorso alcuni anni lontano da Roma e da suo figlio Druso che, intanto, era cresciuto senza la presenza del padre. Quando, poi, Tiberio fu adottato ufficialmente da Augusto nel 4 d.C., anche suo figlio Druso entrò a far parte della famiglia Giulio-Claudia, portando, così, al termine il ramo familiare dei Claudii. Da quel momento in poi, dato il peggioramento dello stato di salute di Augusto, il Princeps creò un organo consultivo privato, oggi denominato "Consiglio della Corona" , i cui membri dovevano assistere l'Imperatore nelle decisioni da prendere e in merito alle questioni politiche ed economiche più importanti. Anche Tiberio e il suo figlio naturale Druso, allora, poterono entrare a far parte di tale organo a tutti gli effetti. E la questione della successione si faceva sempre più urgente. Così, a Tiberio fu imposto, una volta salito al trono, di adottare Germanico. In questo modo, Augusto non solo si assicurava una continuazione alla propria discendenza, ma fece sì che Germanico, figlio di Druso Maggiore, fratello di Tiberio stesso, divenisse fratello per adozione di Druso Minore. Le fonti riportano che i due ragazzi furono comunque molto uniti e andarono sempre piuttosto d'accordo: nessuna divergenza che poteva essere sorta tra i due, infatti, ci è nota o pervenuta. Per quanto riguarda, poi, gli onori che Tiberio decise di devolvere ai due, Tacito ci informa che, durante una riunione del Senato, il Princeps propose l'assegnazione della carica di Proconsole a vita per Germanico, ma non potè fare lo stesso per suo figlio Druso perchè, oltre a presiedere tale seduta senatoria, questi aveva già ricevuto il titolo di Console designato. E, per un uomo ligio alla tradizione e alla legge come Tiberio, ciò era già più che sufficiente per la sua età. Ma uno dei primi interventi importanti di Druso all'interno del panorama politico e militare si può registrare già dai primi anni del regno di suo padre: infatti, alla morte di Augusto, nel 14, le legioni stanziate in Germania (più nello specifico, nella Germanica Superiore, agli ordini di Caio Silio, troviamo: la II Augusta, la XIII Gemina, la XIV Gemina, e la XVI Gallica; nella Germania Inferiore, sotto il legato Cecina Severo, abbiamo: la I Germanica, la V Alauda, la XX Valeria e la XXI Rapax) e quelle trincerate nell'Illyricum e nella Pannonia (si parla principalmente delle legioni VIII Augusta, IX Hispana 2 e XV Apollinaris) si ribellarono per i diversi disagi a cui erano sottoposti gli uomini che le componevano: sottopagati, con tanti anni di servizio obbligatorio sulle spalle, addetti alle mansioni più umilianti e faticose, i legionari ricorsero alle maniere forti e uccisero addirittura i loro centurioni 10. I superstiti avevano paura di opporre alla massa sbandata dei soldati la propria autorità. In tale contesto, Germanico ebbe il compito di ristabilire l'ordine in Germania, mentre la Pannonia fu affidata a Druso. Germanico, pur riportando l'ordine con estrema fatica e a costo della sua stessa vita, ottenne a caro prezzo buoni risultati, seppur mediocri. Druso, invece, agì con scaltrezza e polso fermo tali da riportare le legioni nei ranghi non solo prima di suo fratello Germanico, ma con risultati così eccellenti che si verificarono le esecuzioni sanguinosissime dei sobillatori ad opera dei loro stessi commilitoni senza abbassarsi a concessioni di vario tipo e senza sborsare un asse, a differenza di quanto fece Germanico nel nord. Già in quest'occasione si può notare l'indole di Druso: in possesso di un temperamento violento, deciso e molto pragmatico, egli era amante dei giochi gladiatori e dell'arte militare, tanto da scontrarsi con alcuni membri della Guardia Pretoriana per puro spirito di allenamento fisico. La sua carriera politica, seppur breve, fu molto intensa: basti ricordare che, per decisione del padre Tiberio e anche del Senato, fu Console per la prima volta nel 15 d.C. e nel 21 per la seconda, avendo, in questo caso, Tiberio stesso come collega. Tra il 17 e il 20, Druso ricoprì uno degli incarichi più impegnativi della sua vita: fu, infatti, governatore dell'Illyricum, dopo aver dato prova delle sue doti quando aveva posto fine alla ribellione delle legioni scontenti. In effetti, come riporta Tacito, le parole di elogio da parte di Tiberio per l'operato di suo figlio furono poche e scarne, ma ciò non combacia con la relatà dei fatti, altrimenti l'Imperatore non avrebbe conferito a suo figlio una carica così importante come quella di governatore della Pannonia e dell'Illirico. Tacito, infatti, non era estraneo al fascino mitico e tutto idealizzato creatosi intorno a Germanico dopo la sua morte e nella sua opera storiografica tende inevitabilmente a favorire il figlio adottivo di Tiberio, facendo sì che Druso, il figlio naturale, passasse, anche agli occhi del lettore, in secondo piano. Il periodo più fausto per il giovane Druso fu sicuramente quello del 19-22. Infatti, nel 19, ebbe da sua moglie 3 due gemelli. Questa nascita, preceduta da quella di una bambina 4 di cui non si sa molto, fu un evento eccezionale per l'epoca, poichè nello stesso anno l'erede designato di Tiberio per volere di Augusto, Germanico, morì ad Antiochia di Siria. Druso rimaneva, così, l'unico personaggio più prossimo a Tiberio in linea diretta e la sua posizione fu notevolmente rafforzata dalla nascita di questi due gemelli. Egli, infatti, in questo modo, aveva dato prova di assicurare all'Impero una dinastia solida di eredi maschi che non avrebbe causato problemi di successione che potevano sempre sfociare in delicate questioni ereditarie, spesso violente, che divenivano facilmente lotte intestine. L'evento, così rilevante, fu commemorato addirittura su di un bronzo di grande modulo (Fig. 2.) e adoperato come manifesto propagandistico della solida politica ereditaria del figlio di Tiberio. I ritratti dei due gemelli 5 furono posti in bella vista su di un diritto anepigrafe e poste su due cornucopie proprio per simboleggiare l'"abbondanza" di eredi maschi che Druso aveva saputo assicurare all'Impero. Per questa particolare condizione, estremamente favorevole alla famiglia di Tiberio, a Druso fu concessa, nel 22 d.C., la Tribunicia Potestas, carica che lo mise in vista agli occhi dell'ambizioso e potente Prefetto del Pretorio Lucio Elio Seiano. In effetti, chi riceveva la TR. POT. era, di conseguenza, associato al trono come sicuro erede di Tiberio. D'altronde, questa della concessione dei titoli speciali agli eredi più prossimi era una tattica già adoperata ampiamente da Augusto e ripresa fedelmente da Tiberio, non solo in questo caso. Druso e Seiano si odiavano già in privato: Druso, infatti, aveva addirittura percosso Seiano che aveva corrotto Livilla. La moglie di Druso era, quindi, divenuta l'amante del Prefetto e, insieme, come si capì dall'inchiesta che si effettuò subito dopo il 31 d.C. 6, avvelenarono Druso. Correva l'anno 23 d.C. A Tiberio, afflitto dal dolore, si disse che Druso era morto in seguito ad una grande bevuta, quindi di morte naturale. Ma, quando Seiano chiese la mano di Livilla, 7 Tiberio respinse la richiesta, forse, non tanto perchè conscio delle ambizioni di Seiano, quanto per la convizione prettamente romana e tradizionalista che la moglie dovesse essere univira, cioè legata ad un solo uomo. Lo stesso pensiero, infatti, aveva anche quando fu costretto a separarsi dalla prima moglie, Vipsania. Sulla sorte di Livilla si è discusso molto: prima della fine del 31, comunque, morì, forse condotta al suicidio per inedia dalla madre Antonia, la stessa che avvisò Tiberio del pericolo che costituiva Seiano, rovinandone i piani. In questi eventi c'è, evidentemente, un'intenzione da parte di Antonia di proteggere la famiglia di Germanico, o almeno i membri superstiti, anche attraverso la cura di Tiberio e della sua famiglia. Senza di essi, infatti, neanche Caio Cesare Germanico, e le sue sorelle, Agrippina Minore, Drusilla e Giulia, sarebbero sopravvissuti. A chiosa del tutto, una piccola curiosità: Druso era a conoscenza delle leccornie preparate e ideate dal più famoso cuoco romano di tutti i tempi, Apicio. Naturalmente, accanto a grandi bevute, di cui Druso non faceva mistero, non disdegnava di certo un buon piatto di lepre farcita 8 o una squisita torta con degli ingredienti tutti da scoprire 9. _____________________ 1 L'anno di nascita di Druso è stato fissato con esattezza dallo studioso R. Syme. Per quanto riguarda la separazione dei suoi genitori, si consideri che Tiberio aveva sposato Vipsania solamente tre anni prima della fatidica data dell'11 a.C. 2 La Legio IX Hispana è conosciuta dai più per le leggende che si sono sviluppate a seguito della sua presunta scomparsa nella Britannia romana. Infatti, intorno al 120 d.C., la IX, fino ad allora acquartierata ad Eburacum, fu rimpiazzata dalla Legio VI Victrix. Da allora si perse ogni traccia di questa legione fino a quando un'iscrizione ha dimostrato che la IX era stata trasferita presso Noviomagus Batavorum, oggi nei Paesi Bassi. Dal 131, invece, fu spostata in Oriente e, forse, combattè contro i rivoltosi di Bar-Kochba in Giudea durante la sua rivolta contro l'Imperatore Adriano. Sicuramente la IX Hispana, riformata da Augusto con i resti dell'omonima legione di Giulio Cesare, fu sciolta e cessò di esistere agli inizi del regno di Marco Aurelio e Lucio Vero. Per quanto riguarda l'iscrizione che attesta la "riscoperta" della Legio IX Hispana, ne riporto il testo qui, di seguito. Il suo riferimento, comunque, è CIL 08, 18273. [L(ucio) Novio C]rispi[no] / [Martial]i Saturn[ino] / [co(n)s(uli) de]sig(nato) leg(ato) Aug(usti) p[r(o) pr(aetore)] / [provinci]ae Africae proco(n)s(uli) [Galliae] / [Narb]onensis leg(ato) Aug(usti) leg(ionis) I It[alic(ae) leg(ato)] / [Aug(usti) i]uridico Ast<u=Y>riae et [G]a[llaeciae] / [praeto]ri trib(uno) pleb(is) quaestori [pr(o) pr(aetore)] / [provinc]iae Macedoniae [trib(uno) militum] / [leg(ionis) V]IIII Hisp(anae) IIIIv[iro viarum cu]/[rand]arum seviro [eq(uitum) Romanorum] / [L(ucius?) Aem]ilius Balbus tr[ib(unus) mil(itum)] / Ulpius Postum[us C(aius?)] / Cascellius C(ai) f(ilius) [Optatus(?)] / Ulpius [3]I[3] / [M(arcus?)] Pompeius Pro[culus(?) 3] / [3] Cassius [ 3 Claudia Livilla. Era figlia di Antonia Minore e di Druso Maggiore, quindi, oltre ad essere moglie, era anche cugina di Druso. In prime nozze, prima di unirsi al cugino, quindi, sposò Caio Cesare che insieme al fratello Lucio era stato scelto da Augusto per subentrargli sul trono in qualità di Imperatore. Morto prematuramente, però, sua moglie Livilla fu fatta sposare in seconde nozze a Druso Minore, figlio di Tiberio, nel 4 d.C., visto che questi era ormai ritenuto il più vicino alla successione augustea. 4 Il suo nome era Giulia Livilla (5 - 43). Sposò prima il figlio maggiore di Germanico, Nerone Cesare, e poi un certo Rubellio Blando da cui ebbe Rubellio Plauto. 5 Tiberio e Germanico Gemelli, questi i nomi dei due neonati. Il primo, forse un po' ritardato, sopravvisse al fratello per morire suicida sotto il regno del successore di Tiberio, Caio Cesare Germanico, senza ricoprire alcuna carica rilevante, forse proprio per le sue condizioni mentali. Il secondo, Germanico, morì prematuramente nel 23 d.C. Per saperne di più su Tiberio Gemello, vedi la discussione che ho fatto appositamente, in cui figura anche il sesterzio di cui in Fig. 2. nella presente: http://www.lamoneta....se-persistente/ 6 Dopo la caduta di Seiano, il 18 ottobre del 31, la sua ex moglie, Apicata, prima di suicidarsi confessò a Tiberio il delitto compiuto da Seiano con la complicità della moglie di Druso, Livilla. Anche il coppiere di Druso, Lygdus, ed il medico di Livilla, Eudemus, furono torturati e sembra che abbiano confermato le accuse di Apicata. 7 Pare che, secondo recenti studi, Seiano non aspirasse a regnare come Imperatore in prima persona, ma, attraverso un'oculata politica matrimoniale, mirava ad ergersi come tutore dei giovani eredi di Druso, forse anche di Germanico, per governare da una posizione molto più sicura, dietro le quinte. 8 Apicio, De re coquinaria, VIII 8, 9 . 9 Apicio, De re coquinaria, IV 2, 14. 10 Proprio a quest'occasione appartiene la figura particolare di un centurione, poi ucciso dai legionari rivoltosi: questi venne soprannominato dai suoi legionari cedo alteram ("Datemene un'altra") per il fatto che, quando bastonava un soldato, il vitis (il bastone di vite, simbolo del centurionato) si spezzava ed era costretto a urlare: "Datemene un'altra!". Si può, quindi, capire a quale disciplina fossero sottoposti i legionari del primo Impero.1 punto
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anche Profausto meriterebbe un "mi piace" per la tempestiva e precisa risposta...Arnold1 punto
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Complimeti a Profausto per la velocità di risposta. Giovanni Rizzi - Padova1 punto
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ciao non sono un esperto comunque potrebbe essere un peso bizantino tipo questi del link http://www.numismaticavaresina.it/catalogo.php?cat=71 punto
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è un soldino per Andrea Dandolo - Ducato Veneto 1343-1354 D/ ANDR . DANDVLO DVX - Doge inginocchato a sinistra con il vessillo R/ S.MARCVS VENETI - Leone rampante a sin con vessillo in campo a sin iniziale del massaro1 punto
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Buona serata tema molto importante ;) ma per nulla facile, bisogna prepararsi perche', come dici giustamente, un pellegrinaggio aveva ripercussioni di non poco conto, per la persona, la famiglia, la societa' in generale. Si spendeva tempo e denaro per il pellegrinaggio, si sapeva quando si partiva e non quando si arrivava....se si arrivava. C'era da fare testamento, e c'era chi si arricchiva per organizzare i viaggi; veri tour operators ante litteram che gestivano i flussi verso Gerusalemme, soprattutto, ma anche verso le grandi basiliche della cristianita', i monasteri piu' importanti. Fiumi di denaro che facevano gola.... saluti luciano1 punto
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Amico Corso...ti sono ancora più vicino, visto che sono Elbano. Quando sono all'Elba e passo da Marciana, mi piace, nelle giornate serene vedere la tua terra all'orizzonte.... Cari auguri a te e tutti i tuoi cari.....1 punto
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Ecco l'immagine della medaglia in questione, il D'Auria la riporta al n. 190 dell'opera come R4 e fa delle interessanti considerazioni riguardo gli incisori. In vita mia ho visto solo tre esemplari di questa medaglia (in argento non è mai apparsa e probabilmente non è sopravvissuta ai giorni nostri). Sempre nel D'Auria è riportata un'immagine in bianco e nero proveniente dal catalogo Christie's (Roma, aprile 1992), proprio a conferma della rarità di cui parliamo. Uploaded with ImageShack.us Sicuramente una medaglia per chi ha una collezione molto avanzata!!!1 punto
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Un poco ci speravo :D . Va bè, dai, sarà per la prossima volta.... Comunque mi pare un buon segnale. Il collezionismo e lo studio della numismatica medievale sono in buona salute nonostante tutto. Salutoni1 punto
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Sono uno studente e non sono ricco , ho iniziato adesso a "collezionare" V.E.II e Umberto I quindi queste le tengo ma vorrei solo sapere il valore ... Non mi importa se sono MB o FDC , l'importante è che si leggano bene e non abbiano segni troppo evidenti . Invece altre monete le compro per rivenderle , anche se ci guadagno poco almeno ci guadagno :D "Chi non trascura il soldo e il quattrino, adagio adagio arriva allo zecchino"1 punto
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beh in asta non viene segnalata nessuna ritoccata della moneta... dovrebbero rilasciarlo per iscritto che non sia stata rifatta la facciata ciao R.1 punto
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Come non essere d'accordo!!!! io di questa ho solo il dritto... :D Ma hai anche il retro che non è male....1 punto
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Sarebbe bello se potesse scendere in campo il Ns Numizmo!! cosi potrebbe illuminare questa divertente discussione. A proposito, perche e' in quarantena?? Ultimamente ci sono molte quarantene o presunte tali che stanno per scadere nel bel paese...Il Cavaliere, l'Allenatore bianco nero....e poi Numizmo(non ultimo in ordine di importanza sia ben chiaro!)1 punto
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Quest'altra medaglia un po' piu' rara della precedente è di Gioacchino Napoleone citata dal D'Auria al n° 87 in Argento per La distribuzione delle bandiere alle legioni provinciali. La medaglia al dritto si presenta con le scritte slittate1 punto
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Il nostro Medusa lo sa benissimo, è soltanto un appassionato di questi obbrobbri, più sono brutti più lo attirano, gli piacciono ;-)1 punto
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Ma la classifica è riferita solo a "dove è meglio nascere" o significa anche "dove è meglio vivere", una volta che si è nati? Perchè forse è meglio nascere in Israele che in Italia, ma poi devi vivere in una situazione di semi-guerra continua e col pericolo degli attentati. E se nasci negli Emirati Arabi e sei femmina, magari da piccola ti coccolano più che in Italia, ma quando sei cresciuta non hai più nessun diritto. petronius oo)1 punto
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a stefcuoz Per la prima domanda, ti rispondo che non ho elementi per ipotizzare annunci truffaldini o "gonfiati". Non capisco peraltro che senso avrebbe, in considerazione del fatto che qualora pubblicassero ritrovamenti particolarmente appetibili, dovrebbero poi "per venderli" postarli, farli vedere, provarne in pratica la proprietà. Forse qualche giocherellone ha gonfiato il ritrovamento, ma anche in questo caso il dato generale su 110 utenti non si sposterebbe di molto. Per la seconda domanda posso tranquillamente rispondere. Sono Caposala di un reparto di Chirurgia. Sono docente di Infermieristica Clinica presso l'Università di Foggia e faccio Ricerca in ambito Nursing.1 punto
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"BB+ il 15 "BB il 1915 BB- SPL il 17" qSPL il 1917" Accidenti... vorrei vederlo un vostro FDC... Mettete gli occhiali da saldatore per non restare accecati? Comunque: evviva le opinioni! per il mio piccolo parere il 1917 è superiore allo SPL, (forse SPL-FDC) ha una bella lucentezza originaria e ha ben poco! circolato... la lira del 1915 è di poco inferiore, si è formata una patina non uniforme che pare sporcare un pò la moneta e farla sembrare più consumata, ma anch'essa ha circolato poco... Naturalmente è solo il mio parere... Complimenti DANIELUCCI, le metterei più che volentieri in collezione! Giò1 punto
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http://www.coretech.cc/CT3/clients/bolaffi/index.php?page=lotShow;saleId=1401;catNumber=805 Moneta con decoro lungo il bordo al dritto e al rovescio completamente ribulinato e rimaneggiato in maniera dozzinale. Lotto 805 asta Bolaffi, una 5 lire del 1813 di Gioacchino Murat, un tempo splendida ..... ora improponibile. Peccato!1 punto
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Certamente, mio caro amico! E anche un bellissimo lavoro di incisione. Nove stemmi: il centrale è quello classico e tradizionale del Portogallo, circondato dagli otto stemmi delle sue dipendenze extracontinentali (se così posso definirle), alcune delle quali sono ormai ex colonie. In senso orario, dall'alto: - Azzorre (il famoso arcipelago atlantico, tuttora territorio portoghese, e per questo dotate di uno stemma assolutamente "proprio" e differente da quello della Nazione); - Madeira (c.s., ma con uno stemma la cui figura rimanda all'Ordine portoghese del Cristo); - Capo Verde (oggi Nazione indipendente, il cui stemma "vecchia versione" contiene nella prima parte la figura tipica di quello portoghese, ossia i cinque quinas, nella seconda una figura riconducibile al territorio locale, e in basso le onde che ribadiscono la posizione "oltremare" dell'area); - Guinea (c.s.; la figura locale è un padrao, un cippo con croce e stemma); - Sao Tomé e Principe; - Angola (nel 2° notare la fauna africana, elefante compreso!); - Mozambico (con un fascio di frecce); - Indie; - Macao; - Timor.1 punto
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Hai fatto benissimo,ora sta metterlo nel giusto Forum e nella giusta figura,cioè in formato PDF o altro. Buon lavoro va solo rifinito!1 punto
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Grazie @Alan, hai fatto un lavoro interessantissimo e vorrei poter disporre dell'elettronico del tuo studio. Complimenti! :hi:1 punto
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... 3° emissione 3° officina,sto studiando bene Illyricum65? Come giustamente recita Ten: ovvero riprendendo Einsten ovvero la firma di Exergus: "Siamo tutti molto ignoranti, ma non tutti ignoriamo le stesse cose" Ciao Illyricum :D :D :D1 punto
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In questo caso credo che la motivazione principale nella scelta del tema sia quello commerciale, senza nulla togliere a JFK, persona che a mio parere avrebbe reso sicuramente migliori gli anni '60, credo che San Marino dovrebbe sfruttare la possibilità che ha di emettere un 2 euro commemorativo cercando di propagandare e far conoscere sempre di più il suo territorio ricordando personaggi ed avvenimenti che hanno un collegamento più diretto con la sua storia, quali debbano essere spetta alla commissione dell'AASFN deciderlo. Ormai però è il mercato a dettare le regole............1 punto
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Viva i nonni! in genere sono loro che ci hanno avvicinato al mondo della numismatica, regalandoci vecchie lire o "misteriose" monete estere! Dario :good:1 punto
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Ho finalmente trovato un riscontro in un paio di aste CNG: (da http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=180899 ) (da http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=198457 ) Viene identificato come follis di Teodoro Gabras, Duca di Trebisonda, con San Teodoro al D.: tra l'altro qui ben si vede lo scudo, che non credo faccia parte di nessuna iconografia di San Tommaso. Le lettere a destra del busto dovrebbero essere Є/O/Δ anche se la "Є" sull'esemplare che apre la discussione non riesco a vederla. Questa emissione avrebbe ispirato il follis di Tancredi di Antiochia e similmente a quest'ultima moneta, secondo lo studio di Bendall The mint of Trebizond under Alexius I and the Gabrades, la figura del Santo ricalcherebbe le sembianze di Teodoro Gabras stesso. Nota: Teodoro Gabras e' a sua volta considerato Santo dalla Chiesa Ortodossa.1 punto
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Una manciata di quadranti… Alcune delle monete viste sopra in dettaglio. Infine ancora una breve considerazione. Il Museo che raccoglie i materiali provenienti da Burnum è in fase di crescita, raccogliendo i manufatti delle varie ultime campagne di scavo. E’ un po’ difficile da trovare, seguendo una vecchia strada bianca e delle indicazioni non troppo chiare. Si arriva ad una casa colonica, completamente restaurata all’interno… e si apre un piccolo paradiso. Gli scorci degli interni. Bene, spero di avervi dato un po’ di svago, nel contempo di avere attirato la vostra attenzione e chissà, stimolato qualche vostro intervento... Ciao Illyricum :)1 punto
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beh... su queste monete bisogna anche sapersi accontentare, in conservazione migliore raggiungono delle belle cifre, (che io per esempio non potrei permettermi) l'usura c'è ma rimane una moneta gradevole senza difetti particolari e poi... il bello delle preunitarie per me è anche che riescono a toglierti l'ansia da FDC che può prenderti se collezioni Vittorio Emanuele III (che comunque colleziono con soddisfazione).1 punto
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Come già accennato vi era un altro sistema di conto che permetteva di fare somme tra più cifre, ma prevedeva l'utilizzo di un tavolo apposito e un numero più elevato di tessere. Il tavolo doveva essere realizzato con il piano diviso in caselle dove nelle colonne erano indicati i milioni di lire, le centinaia di migliaia, le decine di migliaia, le migliaia, le centinaia, le "ventine", le lire, i soldi ed i denari come da figura: Si potrebbe dire che un mercante con un buon giro di affari lo si riconosceva dalla dimensione del tavolo :P. Proviamo ora a fare una somma tra tre cifre. Lire 123.456, soldi 11, denari 7 Lire 878.345, soldi 2, denari 9 Lire 32.457, soldi 15, denari 11 Riportiamo quindi le tre cifre nelle tre righe della tabella, questa volta facendo distinzione fra i gettoni e la loro posizione. Essi infatti devono essere messi in ogni casella secondo uno schema preciso. Nella parte bassa i gettoni vengono inseriti con un numero massimo di 4 pezzi (sarà per questo motivo che li chiamavano "quarteruoli"?), in alto a dx un pezzo a cui si attribuiva il valore 5 ed in alto a sx un pezzo che assumeva il valore 10 come da disegno: Osservando la casella possiamo immaginare un utilizzo di gettoni diversi per colore o per tipo che andavano a rappresentare i pezzi da 10 e da 5. A questo punto andiamo a riportare nelle tre righe le tre cifre da sommare inserendo le tessere seguendo lo schema come indicato nel disegno precedente e dovremmo avere questo risultato: Ora passiamo alla somma. Questa si farà sommando la prima riga con la seconda, partendo dai denari, togliendo le tessere dalla prima riga e modificando la posizione delle tessere sulla seconda riga, in base alle somme ottenute. Sommando i denari (7+9=16=1 soldo e 4 denari), quindi si metteranno 4 tessere nella casella dei denari della seconda riga e si aggiungerà una tessera (il soldo ottenuto dalla somma dei denari) nella casella dei soldi della seconda riga. Sommiamo ora i soldi (11+2+1(riporto)) = 14 togliendo le tessere dalla prima riga e modificando quindi la casella dei soldi nella seconda riga. Sommiamo le lire (16+5=21=1 ventina+1 lira), quindi si aggiunge una tessera sulla casella delle ventine della seconda riga e se ne posiziona 1 sulle lire sempre della seconda riga. Ora la somma delle ventine (2+2+1(riporto))=5=1 centinaio di lire, quindi la casella delle ventine della seconda riga rimarrà vuota e si aggiunge una tessera a quella delle centinaia di lire. Somma delle centinaia (4+4=8). Quella delle migliaia (3+8=11=1 decina di migliaia + 1 migliaio) Decina di migliaia (2+7+1(riporto))=10=1 centinaio di migliaia. Centinaia di migliaia (1+8+1(riporto)) = 1 milione. Dopo la prima somma la tabella si presenterà come segue: Da cui sommando lire 123456, s. 11 e d. 7 con lire 878345, s. 2 e d. 9 abbiamo lire 1001801, s. 14 e d. 4 Con lo stesso metodo si somma la terza cifra con la seconda appena ottenuta ed abbiamo il risultato finale di lire 1034259, s. 10 e d. 3 e la tabella si presenterà così: Che per noi fortunati dei tempi della calcolatrice risulta esatto. Spero non ci siano errori ed in caso di dubbio chiedete pure.1 punto
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Molto interessante, anche se si parla di un'epoca oscura della storia europea che è meglio non dimenticare. Specialmente da parte di chi approfittando delle difficoltà di questi anni polemizza in continuazione contro l' "inutilità" della Comunità europea, forse pensando che il periodo di prosperità e pace che viviamo (crisi mondiali permettendo, specifichiamo) sia una gentile concessione dello spirito santo. Interessanti soprattutto le banconote naziste d'occupazione con i timbri, non ne ho mai viste dal vero...1 punto
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Il culto del Sol Invictus, una volta morto Elagabalo, fu riportato a Emesa, ma non tardò a ripresentarsi. Nel 274, infatti, quando Aureliano sconfisse la regina di Palmiria, Zenobia, grazie alla città di Emesa e sopratutto dopo aver dichiarato di aver avuto una visione del Sol, decise di riportare tutti i suoi sacerdoti a Roma. Il culto del Sole era già affermato in tutto l'Impero Orientale e dunque Aureliano ritenne anche importante a livello propagandistico questo "nuovo" culto. In questo periodo il Sol, può essere assimilato a Mitra, come sua divinità spalla, come vediamo in alcuni rilievi Aureliano consacrò il Tempio dedicato alla Divinità, sul Quirinale, il 25 Dicembre del 274 d.C. con una festa chiamata Dies Natalis Sol Invictus; il Sol diventò così la divinità principale dell'Impero e lo stesso Aureliano iniziò a portare la corona a raggi. Ovviamente da questa festa potete immaginare quale altra festa prese piede... Mirko1 punto
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