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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/03/12 in tutte le aree

  1. La Royal Canadian Mint ha scoperto presso la Bank of Canada (non so quanto casualmente) un "hoard" di 245.000 monete in oro da $5 e $10 datate 1912/1913/1914. Seppur monete già disponibili in commercio, questo ritrovamento ha stimolato l'interesse dei numismatici nordamericani. Di solito, questi "tesori nascosti", a parte il significato storico, hanno il valore aggiunto di contenere monete che non hanno mai circolato (pur essendo state esposte ad agenti esterni che ne possano aver modificato l'aspetto). La RCM ha deciso di mettere in vendita 30.000 monete e di fondere il resto, andando a stravolgere le tirature originali. Ad oggi non si sa quanti pezzi per data/valore esistano e non si sa neanche se tali dati saranno resi pubblici alla fine della campagna vendite. I 30.000 pezzi sono stati selezionati da un team di esperti e sono offerti in due livelli di conservazione: premium e hand-selected. Inoltre, sono stati selezionati 140 sets da 6 monete (una per data/valore) di eccezionale qualità. Costo al pubblico: $12.000! Vi allego qui sotto il link alla pagina della RCM e qualche foto. La maggior parte delle monete sono esaurite! MM http://www.mint.ca/store/product/1912.jsp?campaignName=war1912&pId=1200010〈=en_CA
    2 punti
  2. Premetto che ho avuto l'opportunità di vedere la moneta ArtCoins in mano e mi sono dunque fatto una certa idea. La moneta sembra effettivamente patina fluviale analizzando il bordo e le superfici. Ricordo che queste tipo di monete NON sono ritoccabili perchè prive di patina per cui ogni intervento sarebbe molto evidente e lampante. Per cui tenderei ad escludere interventi pesanti di qualsiasi tipo sulla moneta. La moneta nel modellato non dovrebbe aver subito modifiche, anche perchè il metallo è a vista. Sempre a meno di nuove tecnologie atte a riprodurre con acidi e trattamenti chimici l'aspetto delle patine fluviali, cosa che mi giungerebbe nuova (e preoccuperebbe non poco). Il conio della moneta BankLeu è il piu' simile ma non è, come già detto, lo stesso conio. La moneta ACR risulta un po' piccola (34mm) e leggera (25gr) per un sesterzio di Caligola in quelle condizioni. La BankLeu difatti è oltre 30 grammi. Il tipo di ritratto di Caligola su questa moneta è particolare, si trova abbastanza spesso sull'asse con Vesta ma sui sesterzi con l'Adlocutio non l'ho mai visto a parte l'esemplare BankLeu. E' un ritratto piu' duro, quasi cattivo, con naso arricciato e fronte arretrata. Normalmente sui sesterzi di Caligola il ritratto è del tipo piu' dolce, fateci caso. Detto cio' altri aspetti della moneta ArtCoins che non convincono appieno sono: -La mano molto grande e tridimensionale dell'imperatore, grande quasi come la testa. Ci sono altre mani grandi ma questa è anche in tridimensione, cosa singolare.Potrebbe essere pero' anche un conio creato da un incisore particolarmente dotato. -La sedia dell'imperatore è stranamente sfumata, quando invece la perlinatura oltre la zona della sedia è comunque visibile, mentre dovrebbe avere un rilievo inferiore alla sedia e quindi non vedersi. -La parte piu' in rilievo del rovescio in tutti i sesterzi Adlocutio di Caligola è la parte iniziale del palco su cui è in piedi l'imperatore. Tale zona in alcuni esemplari sporge moltissimo dalla moneta. Qui invece, nonostante l'alta conservazione di tutto il rovescio, la parte iniziale del palco appare corrosa e sfumata. Cio' non è compatibile con altre zone limitrofe che dovrebbero presentare perlomeno un po' di usura, tipo il ginocchio di Caligola o il pretoriano piu' vicino al palco, che invece appaiono perfetti. -La capigliatura di Caligola al rovescio appare folta e di media lunghezza, e dunque quasi non si riconosce Caligola (che era quasi calvo invece a quanto dicono). Negli altri esemplari esaminati Caligola appare sempre con i capelli corti. -Al dritto la mascella di Caligola è stranamente marcata. Anche nell'esemplare BankLeu, che è quello che piu' gli somiglia, il collo e il viso dell'imperatore sono uniti in maniera piu' dolce. Detto cio' potrebbe tranquillamente essere che l'esemplare ArtCoins sia semplicemente un conio inedito o di cui non abbiamo traccia, la patina tevere mi è sembrata genuina e finora questo tipo di patine sono state quelle che piu' difficilmente si prestavano a ritocchi e mascheramenti. Ci sono d'altra parte alcune perplessità riguardanti soprattutto alcuni dettagli del rovescio, sarebbe molto utile rintracciare altri esemplari simili per un confronto diretto (possibile che c'è soltanto un altro sesterzio con questo tipo di ritratto? Qualcuno puo' controllare sul Cayon, los Sestercios del Imperio Romano?)
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  3. Per rispondere a @@cippal, conosciamo testimonianze piuttosto importanti circa l'uso di marchiare i pezzi della propria collezione. Uno splendido esempio lo troviamo al Museo Archeologico di Firenze dove numerosi esemplari riportano un'aquiletta d'argento marchiata a caldo. Al link che segue puoi vedere gli esemplari fino ad oggi inseriti sul portale: http://medagliere-firenze.lamoneta.it/collezione/EX_Collezione_Granducale,_gi%C3%A0_Collezione_Este_-_Gonzaga
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  4. Esatto. Comprarle tutte insieme di che sa? Non sei neanche più collezionista, diventi "possessore ossessivo/compulsivo di oggettistica semi-preziosa"...
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  5. sabato mi sono fatto cambiare 5 euro a Monaco al Musee des Timbres ecc.... ricevento 2x2€ cc Alberto e Charlene di resto, la mia raga ha fatto uguale e anche lei ha avuto le stesse monete
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  6. Ecco qua! La prima moneta è l'ArtCoins e la seconda è la Banti. A mio parere entrambe le facce non sono lo stesso conio. Al dritto si nota l'asola del laccio, la foglia all'estremità della testa, la forma del collo e la posizione della legenda rispetto alla testa. Al rovescio tutte le indicazioni che già avevate scritto nell'altra discussione. A voi i commenti.
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  7. Con queste frasi che condivido Arka descrive bene la perplessità suscitata in chi conosce queste prime monete aquileiesi e le frisacensi che le hanno precedute - al di là di stile di figure e lettere, di errori nel conio, del peso, etc - dal metodo di incisione del conio che la moneta, che ne è il risultato, ci suggerisce. Comunque fosse realizzata la figura del patriarca e del tempio, più o meno ben fatte, più o meno lineari, e qualunque fosse lo stile delle lettere, il tutto era realizzato con punzoni che incidevano con sicurezza il conio; poi magari il tondello d'argento non veniva ben battuto, alcuni elementi non risultavano bene, i rilievi erano più o meno evidenti, ....... ma sempre guardando una di queste monete si intuisce che il conio era realizzato con tratti precisi fatti a punzone. Qui, come ha detto Arka, si ha l'impressione dell'incertezza dell'incisione del conio, non fatto con punzoni ma inciso a mano in toto o in parte. Così che ne risulta quella "granulosità" delle linee, quella imprecisione delle stesse, quell'aspetto di moneta "corrosa" e "sgranata" nei tratti che non può starci se trattasi di moneta di buon argento.
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  8. grazie mille Scalptor, si questi sono gli atti della conferenza organizzata dal MIBAC museo nazionale romano sulla Collezione Reale . La d.ssa Balbi de Caro è la ex-coservatrice della Collezione attualmente custodita presso il MNR. Come molti sanno il CNI (Corpus Nummorum Italicorum - pubblicato tra il 1910 e il 1944 in XX volumi) registra solo le monete entrate nella collezione alla data di pubblicazione del volume corrispondente. Moltissime furono le monete entrate successivamente. In piu' molti sono gli errori di peso, trascrizione, classificazione che hanno interessato molti degli esemplari riportati nel Corpus. Senza contare il progresso negli studi che permetterebbeo di correggere molte attribuzioni infine diversi volumi del Corpus relativi alla monetazione della Sicilia, delle zecche di italiani all'estero etc. non sono mai stati completati per le note vicende storiche. La schedatura e la pubblicazione di volumi ragionati dedicati alle zecche trattae dal Corpus costituirebbe, ancorche un progetto gigantesc, la piu' importante opera di studio riguardante la monetazione italiana nel suo complesso. La novità sta che di queste cose se ne parli e se ne diffonda la sensibilità tra numismatici, collezionisti e appassionati. E che magari qualche timido segnale di progresso su questi progetti so incominci ad intravvedere.
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  9. Non sono stato a Monaco (ci sarei andato eccome!) ma da quanto ho letto non mi sono perso granchè :P 2 Euro commemorativi 2011 al facciale a parte... :P Non ho capito cosa fosse la BU 2001 che qualcuno di voi ha citato... la Divisionale? Era in vendita dopo tutto questo tempo? Per quanto riguarda la Stamp Coin-Card... con tutto il rispetto per chi l'apprezza, a me non piace... sembra un'emissione privata, tra l'altro piuttosto spoglia.
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  10. Salve Snam. Il Padovanino è profondamente diverso dagli esemplari che stiamo analizzando: basti pensare all'aggiunta fantasiosa delle lettere S-C al R/ per non parlare di altri particolari vistosi quali l'occhio del ritratto al D/, reso con la maniera rinascimentale, i nasti della corona sono diversi, il numero dei pretoriani al R/ non combacia con l'originale e la sedia curule ha le gambe molto più sinuose rispetto all'esemplare in questione. Questo solo per iniziare. Poi basti osservare il peso calante (il Padovanino da te postato pesa 21.76 grammi, mentre l'esemplare di ArtCoins ben 25,74 g. ma basta vedere già il catalogo dell'asta suddetta per visionare un altro padovanino che si rifà ad un sesterzio di Caligola, lotto 756, per rendersi conto che anche in questo caso il peso è notevolmente calante)... L'esemplare proposto da ArtCoins non è un Padovanino, ma ha subito qualche intervento di "restyling". Che poi non sia dello stesso conio di quello illustrato dal Banti, mi sembra ormai assodato. :) Certo, Il Padovanino linkato e' completamente diverso e anche di bassa fattura. Era solo per un riferimento per poter anche confrotatre il metallo e la patina. Cmq hanno quello di Artcoins e' un po' basso come peso, quello del Banti e' di circa 30 grammi. Ciao Caio!
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  11. Salve. Come giá avvenuto nella scorsa edizione anche quest'anno ho preparato un piccolo montaggio del convegno di Veronafil ve lo invio sperando che piaccia.
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  12. se collezioni fdc, come molti, le prendi hai mercatini/negozi. Proviamo a fare 2 conti: Commemorative: Monaco: 1400€ Vaticano: 700€ San Marino 500€ tutto il resto: 500€ Non commemorative 1800€? qui non lo so non collezionando non seguo le valutazioni Comunque è meno dell'offerta rifiutata di 4.600€
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  13. A comprare una collezione già completa non c'è gusto.. secondo me il bello è controllare i vari resti x cercare qualche moneta mancante e al massimo comprare quelle introvabili come san marino o vaticano.. E' come se compro un album panini con tutte le figurine già attaccate :blum:
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  14. Foto molto utile direi per fare delle considerazioni oggettive. Quindi, andranno benissimo quelle soggettive :)
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  15. Ciao, questa medaglia dovrebbe essere in onore del "Soldato Sconosciuto" morto della prima Guerra mondiale e dovrebbe commemorare il 60° anniversario della cerimonia del "lampadario" fatta il 9 aprile 1924 a ricordare quei Soldati. Il link è questo: http://www.momentosdehistoria.com/MH_06_05_Patriotismo.htm ho tradotto la parte che riguarda il "lampadario" : L'inaugurazione del lampadario il 9 aprile 1924 - Monastero di Batalha E 'stato sotto la presidenza di António José de Almeida è stato fatto che la traslocazione dei resti dei nostri soldati, uccisi in Francia e in Africa, ha avuto una cerimonia patriottica e un valore significativo dal 9 aprile 1921 la tomba del Milite Ignoto presso il Monastero di Batalha cominciato ad avere sempre una guardia d'onore e una candela accesa come segno di rispetto da parte della perenne che è caduto nella linea del dovere. L'idea di una "Fiamma della Memoria" è stato presentato dal giornalista Gabriel Boissy, nel 1923, in linea con l'opinione pubblica, che ha chiesto il comfort più morale per i familiari perduti durante la guerra. E 'stato il ministro della guerra André Maginot che ha acceso la "Fiamma della Memoria", che è stato estinto, anche durante l'occupazione tedesca in World War 2. La "Fiamma della Memoria" è stato concepito come una cerimonia perpetua. Il Monumento al Milite Ignoto della Sala Capitolare del Monastero di Santa Maria Vittoria in battaglia ricevuto solo il lampadario il 7 aprile 1924. Il lampadario o "Call della Patria", alla Tomba del Milite Ignoto, è stato un lavoro del maestro chiavi Lourenço de Almeida. La solenne inaugurazione del lampadario e l'accensione della Fiamma della Homeland si è verificato il 9 aprile 1924, il giorno abbiamo completato sei anni dalla battaglia di La Lys 5. Il lampadario è stato realizzato in ferro battuto, decorato con figure che rappresentano i soldati di tutti i tempi, e sempre a vostra fiamma è prodotto con una striscia imbevuto di olio. E 'stato offerto dalla 5a Divisione Militare di Coimbra. E 'stato anche nel 1924, prima della cerimonia del 9 aprile che le ossa erano tumuladas. In lastra tomba poco profonda del Milite Ignoto sono scritte le seguenti parole: "mari Portogallo eterni, continenti e in molte gare, il Milite Ignoto ucciso dalla sua terra" .6 Il giorno del del 9 aprile 1924, "(...) Nel momento di silenzio, il ministro della guerra, signor Américo Olavo, luci nella battaglia presso la tomba di Patria dei militi ignoti Lampadario »e dovrebbe fare uso della parola in questa celebrazione impressionante, signor generale Simas Machado, comandante del 5 ° Divisione rappresentanti militari ufficiali delle Leghe dei Combattenti e norme della Commissione e, infine, il ministro della guerra. (CAMPI , Mario, "Il cammino glorioso del 9 aprile", in Il Secolo, n. # 15 140, 9 aprile 1924, pag. 5.)
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  16. sono tornato anch'io da Monaco ho preso la concard che un po mi ha deluso, l'argento e il cofanetto BU 2001 ....che mi chiedo da dove sia saltato fuori?!sono riuscito a reperire una coincard in piu che magari scambierò con qualcuno qui del forum Tuttavia cosa molto positiva....all'ingresso del museo mi sono fatto cambiare 5 euro in moneta e la signora mi ha dato 2 x 2€ commemorativi 2011 del matrimonio appena usciti da un rotolino!!! la mia ragazza ha fatto lo stesso e mi sono ritrovato con 4 monete del matrimonio a 2€ l'una......
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  17. Devi comprendere che si tratta di monete abbastanza comuni...Begli esemplari,di grande effetto.Meglio la prima della seconda,intorno al qSpl,a mio avviso.I difetti del contorno sono frequentissimi in queste coniazioni.Amo molto questa monetazione.
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  18. Carissimo, ma che meraviglia! La riproduzione minuziosa dell'ornato del sarcofago è strabiliante, guarda l'originale com'è: (da: http://members.virtualtourist.com/m/p/m/1e8791/ ) E i due stemmi nella parte alta della placca (Portogallo e Castro) riproducono alla perfezione quelli, minuscoli, che si vedono in lunga fila sul bordo del coperchio. Il monastero di Alcobaça è patrimonio dell'Unesco... e lo merita!
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  19. Oggi al Mercato del Cordusio e continuata l'iniziativa ex libris, nonostante il freddo pungente, l'afflusso e stato discreto, e non sono mancate le consuete e nuove leve, che accompagnate dai genitori facevano il loro debutto nel "paese dei tondelli". La cosa che mi entusiasma ogni qual volta è vedere questi giovanissimi fanciulli che attratti da un'inspiegabile trasporto, si spingano ai bordi delle ciotole quasi facendole cadere, col desiderio di far man bassa e riempirsi le tasche di ogni sorta di tondello, facendomi ritornare indietro a quei fasti del Cordusio, dove imberbe solcavo il mercatino accompagnato dal grande mentore di mio padre.. Ogni Domenica è una storia diversa, nuovi giovani e altre emozioni, stamane abbiamo donato altri libri e un catalogo/prezzario a un loquace giovanissimo di appena sette anni, capirete che non emozionarsi davanti a ciò sono cosa ben ardua... Spero solo di potermi svegliare il più tardi possibile, certe favole dovrebbero continuare a farci sognare ancora per molto... Eros
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  20. Complimenti per le bellissime foto, figurati se le facevi col pargolo addormentato.... :rofl: SPL pieno, ripatinala diventera' bellissima anche la moneta. :good:
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  21. Buonasera a tutti, penso di potervi togliere la curiosità circa la "contromarca", in effetti non lo è. La Minerva è il simbolo della Zecca di Roma, la medaglia la riporta in quanto è stata commissionata dalla Camera Capitolina, allora in vigore. Questo simbolo dovrebbe essere presente fin dal 1820, sulle medaglie commissionate dalla stessa, fino ad arrivare al 1846, controllate se ne avete qualcuna a portata di mano. Queste notizie mi/vi arrivano dal Prof. Ginocchi con cui ho parlato poco fa. Buona serata a tutti, Giò :)
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  22. Concordo pienamente....Proprio per questo inserisco SOLO monete provviste di CAPSULA...
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  23. ...al di la del fatto che possano piacere o meno...se ne vedono decisamente poche di monete con red spot...l'ultima che ho osservato era un 100 lire prora....comparso in una recente asta sammarinese....e ad esser sincero non mi piaceva per niente....altro esemplare con tracce di rosso era una delle vette dell'ultima nomisma... ...che poi la NCG lo consideri un elemento migliorativo, come le patine per l'argento...beh anche qui..rimane sempre soggettivo....non sono così sicuro che lavando la moneta spariscano le tracce di rosso...visto che è rame che riaffiora...boh...
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  24. queste commemorative (6.000.000 di pz) è vero che andrebbero postate e segnalate nell'altro thread ma forse per la loro difficile reperibilità/ritrovamento (NC), mi viene istintivo segnalarle qui (ev. ditemelo e/o spostiamo). Sono i 2 euro commemorativi del Belgio (granduca Henri e re Alberto II) Taglio: 2 euro x 6 pezzi Nazione: Belgio Anno: 2005 Tiratura: 6.000.000 Condizioni: da B a SPL+ Città: venezia
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  25. Complimenti! :clapping: grazie ;-) aggiungo 2 monetine che sicuramente meritano la segnalazione. Taglio: 1 euro Nazione: Finlandia Anno: 2003 Tiratura: 543.500 Condizioni: MB Città: venezia Taglio: 2 euro Nazione: Lussemburgo Anno: 2009 Tiratura: 240.000 Condizioni: MB Città: venezia
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  26. Una manciata di quadranti… Alcune delle monete viste sopra in dettaglio. Infine ancora una breve considerazione. Il Museo che raccoglie i materiali provenienti da Burnum è in fase di crescita, raccogliendo i manufatti delle varie ultime campagne di scavo. E’ un po’ difficile da trovare, seguendo una vecchia strada bianca e delle indicazioni non troppo chiare. Si arriva ad una casa colonica, completamente restaurata all’interno… e si apre un piccolo paradiso. Gli scorci degli interni. Bene, spero di avervi dato un po’ di svago, nel contempo di avere attirato la vostra attenzione e chissà, stimolato qualche vostro intervento... Ciao Illyricum :)
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  27. Sarebbe poco più di un'ora di viaggio, ma sono già stato a Monacophil 2009 ed utilizzando una colorita esressione ligure: "Ce n'ho per il belino!"
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  28. Non lo capisco neppure io e neppure capisco come qualcuno possa infastidirsi di tutto ciò. Però siccome c'è qualcuno, spero non in questa lista ma certamente nel mondo, che non aspetta altro che pretesti del genere per offendersi, e siccome potrebbe succedere a rovescio, penso che messaggi come questo non facciano altro che radicalizzare le posizioni senza risolvere i problemi, anzi potenzialmente crearli. Anche perchè noi possiamo solo dare un giudizio sulle varie monete e dire come ci piacerebbero ma non abbiamo certo voce in capitolo su disegni, bozzetti ecc. Inoltre non sappiamo "per certo" che il motivo per cui hanno tolto le aureole sia questo. Anzi credo proprio di no se non altro perchè nella moneta restano comunque altri simboli evidenti che potrebbero, su queste basi, creare mal di pancia a qualcuno: evitiamo per favore di crearci pregiudizi e/o posizioni precostituite basate su congetture. Chiedo perciò di pensare due volte prima di inviare messaggi con contenuti e toni del genere e, possibilmente, di soprassedere. Anche perchè non portano da nessuna parte. Per quanto riguarda il merito della questione, a me la moneta piaceva certamente di più con le aureole. Ma è una posizione personale: chi ha scelto di fare diversamente avrà avuto i propri motivi, che non conosco e che perciò non vado a giudicare. Ma non per questo, quando uscirà, non la prenderò.
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  29. Caro @@magellano83, son già diversi post che vengono scritti dove viene spiegato come valutare una moneta... ma pare vengano ignorati. Secondo me ognuno di noi, che scrive un parere (mi includo anche io), dovrebbe riconoscere una piccola ma fondamentale cosa: prima documentarsi un pochino di più, e poi scrivere il suo commento. Con la scusa che il parere è soggettivo e che questo è un forum, a volte si scrivono campanate assurde. Abbiamo un bellissimo e variegato catalogo fotografico, centinaia di post arretrati dove vengono trattate tantissime monete nelle più disparate conservazioni... USIAMO questi strumenti PRIMA di postare le nostre opinioni. Non solo impareremo di più e prima, ma tutti potranno imparare di più e prima da tutti... che non è poco ;) Forse le discussioni diventerebbero meno accese, e tutte più interessanti... Suggerimento: MOTIVIAMO e spieghiamo (con garbo, tatto e rispetto in primis) i nostri giudizi, anzichè scrivere molte volte solo e lapidariamente il grado di conservazione. Ogni discussione potrebbe offrire spunti nuovi, sia di dialogo che di crescita numismatica, anzichè essere solo una "sbrodolata" di gradi di conservazione... Un cordiale saluto, F.
    1 punto
  30. C'è da dire anche che, una parte innovativa importante introdotta con il grosso, è la raffigurazione delle immagini sacre affiancate ai consueti simboli cittadini; si inizia, infatti, a raffigurare le figure di Cristo a Lucca, della Vergine con il bambino a Pisa, e successivamente di S.Giovanni a Firenze e dei vari Santi protettori delle varie città e Repubbliche. L'innovazione della figura religiosa, viene introdotta, probabilmente, dall'influenza del grosso veneziano, che riporta puntualmente S.Marco... il santo diverrà una parte immancabile nel grosso (salvo Siena, che è l'unica città a preferire, anche a causa della propria storia, di sacrificare la figura religiosa per una più elegante e patriottica S), con la sua protezione la moneta potrà avere successo. La figura del santo, inoltre, col passare del tempo, assume un significato sempre più rappresentativo (ovunque si accoppiava l'immagine di S. Giovanni alla città Gigliata, oppure il volto Santo a Lucca). La moneta, diventa dunque il più immediato veicolo di immagine cittadina, legata all'immagine del Santo, che porta per i mercati di tutta la Toscana e delle regioni limitrofe, il nome delle città che coniavano. Per questo la moneta rappresentava motivo di tanto vanto cittadino nella società medioevale.
    1 punto
  31. Io posso dire qualcosa di molto generico sull' avvento del grosso in toscana... La copiosità ed il consenso con cui i grossi veneziani avevano invaso la parte centro-nord della penisola, imposero un rinnovamento delle tipologie monetali; il vecchio denaro, infatti, ormai obsoleto, e spesso (almeno per alcune città) logoro, si dimostrava certamente inadeguato alle trattative commerciali sempre più fiorenti, anche per le svalutazioni non uniformi che tale tipologia ebbe nelle varie aree, creando una sempre maggiore difficoltà negli scambi "internazionali". Questa necessità, appunto, di nominali maggiori, predispose le basi per l'inizio della battitura di una nuova tipologia in toscana: il grosso. La nuova moneta doveva avere un elevato quantitativo di intrinseco per mostrarsi "appetibile" sui mercati, così, Siena, Arezzo, Lucca, Firenze e Pisa iniziarono, alla fine del primo quarto del XIII sec. a coniare moneta grossa; ogni zecca coniava, presumibilmente, con valori nominali differenti... questo si puo percepire paragonando le varie misure e dai dati ponderali di ogni singola emissione. Il valore variabile (di città in città il valore cambiava) di questa nuova moneta, creava ovviamente difficoltà negli scambi tra le varie realtà commerciali, così, allo scopo di agevolare i commerci; si decise di stipulare un accordo tra varie città, in cui erano comprese Firenze, Siena, Pisa, Lucca ed Arezzo, allo scopo di uniformare il peso dei grossi a circa 1,8 g con valore comune di 12 Denari, ovvero un Soldo. Presto, a queste città, se ne aggiunsero altre come Volterra, Massa Marittima e Chiusi; successivamente iniziarono a variare i pesi, le misure, il nominale, l'iconografia ed altre caratteristiche, ma il grosso rimarrà per tutto il medioevo, la moneta argentea per antonomasia.. Indubbiamente, questa nuova tipologia, dovette l'accoglienza sui mercati al luogo stesso in cui si trovavano, è da ricordare, infatti, che nel XIII sec, la toscana ospitava le maggiori società bancarie del tempo.
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