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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/21/12 in tutte le aree
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Preg.mi amici numismatici, in collaborazione con lo staff sono lieto di annunciarvi che nei prossimi giorni sarà bandito un nuovo concorso intitolato "Concorso Lamoneta per la medaglistica". la partecipazione è estesa a tutti gli utenti del forum senza alcun limite di età. Il dott.Salvatore D'Auria, autore de "Il Medagliere" (pregevole opera sulle medaglie dell'Italia Meridionale - www.ilmedagliere.it ), ha voluto donarci tre copie del testo in questione. Il concorso consiste nel premiare i migliori articoli sulla medaglistica europea (con particolare attenzione alle medaglie area italiana). Nei prossimi giorni verrà reso noto il regolamento ufficiale del concorso e le relative modalità di pubblicazione e criteri di premiazione, ma non è tutto qui: L'Associazione Culturale Italia Numismatica di Cassino (FR) si è resa disponibile alla pubblicazione degli articoli più meritevoli in un volume dedicato. I premiati saranno ulteriormente omaggiati di un abbonamento annuale alla rivista Monete Antiche edita dalla Editrice Diana, verrano inoltre messi a disposizione dell'iniziativa altri testi numismatici affinchè tutti i partecipanti ricevano un premio. Ad majora! Francesco Di Rauso e tutto lo staff Lamoneta.7 punti
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Gent.le Eldorado rispetto la tua idea ma non la condivido.Esprimere un proprio parere ( spirito principe di questo forum ) credo non faccia del male a nessuno! Non sono un commerciante di numismatica, non ho quote ne interessi in nessuna casa d'aste, non desidero turbare nessuna asta ne ho medaglie o monete in vendita in aste!Se esprimere un proprio parere lede la sensibilità di qualcuno o gli interessi di qualcuno mi spiace ma sono una persona che è abituata a dire, in modo educato e senza alzare la voce, quello che pensa nel rispetto di tutti! Credo sia utile esprimere le proprie opinioni per creare una sana e costruttiva discussione fra tutti gli utenti di questo sito!Se non possiamo esprimere liberamente le nostre opinioni, credo che il titolo di questa discussione,con rispetto parlando, andrebbe modificato in: "MEDAGLIE NAPOLETANE E SICILIANE DOPO LE ASTE"!!!. Comunque, dato che sono ospite, se il curatore lo riterrà opportuno, non esprimerò più pareri strettamente personali prima delle aste. Cordialmente Jolly-roger Ciao Jolly, fai benissimo ad osservare particolari sulle medaglie anche prima dell'asta e condivido anche in parte il discorso di Eldorado, altrimenti non avrei mai aperto questa discussione, se l'ho aperta è proprio per dare supporto ed assistenza a chi vuole entrare nel mondo delle medaglie, il problema è che in questo momento mi sfugge questa di Porta Nolana, appena potrò effettuerò delle ricerche più approfondite nel mio archivio e vi farò sapere. E' una medaglia religiosa e in questo momento, a dire il vero, sono rimasto talmente freddato da certe medaglie in vendita da NAC e Varesi che non riesco a concentrarmi su questa. Posso soltanto dirvi che tra Varesi e NAC vi sono medaglie mai apparse fino ad ora sul mercato. In pratica sono due treni che passano una volta sola nella vita.2 punti
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@@Nadir86 @@Mirko8710 ... vedendo quali falsi sono più ricorrenti. Ovvio che poi servirà il parere dei più esperti... Salve Nadir86, ottima proposta! Sulla rubrica falsi qualche cosa del genere c'è già, ma sarei contentissimo che -con l'aiuto tuo e di altri- si possa ampliare e rivitalizzare. Al momento c'è una "discussione a soggetto" importante o "in evidenza", per i falsi d'epoca. Esorto te e tutti ad utilizzarla. Vi assicuro che non è cosa semplice aggiornare il catalogo in continuazione neanche nel caso dei, relativamente molto più rari falsi d'epoca riconoscibili con ragionevole certezza come tali. Ma lo faccio di tanto in tanto volentieri. Poi nel cosiddetto "indice di sezione" si trovano anche, già ordinati, i "links" alle discussioni sui falsi più insidiosi e quindi più interessanti perché tali: DISCUSSIONE A SOGGETTO: Monete Repubblica in Italma 2 Lire 1958 (Le originali e le false) 10 centesimi ape 1919 (Le originali e le false) Monete Pubblicitarie Mister Day, Parmalat, Perugina Interessante serie di sesterzi falsi Decursio di Nerone TETRADRAMMA DI Panormus TETRADRAMMA Kamarina TETRADRAMMA di AGRIGENTO Propongo di continuare con lo stesso metodo, anche su eventuali falsi meno insidiosi ma molto più diffusi (mi sembra sia questa la proposta) e quindi propongo a te e a tutti gli utenti più volenterosi di arricchire le vecchie discussioni in rubrica falsi (dedicate alle singole tipologie) e soprattutto di aprire di nuove (sempre in rubrica falsi). Le discussioni dovranno essere possibilmente ben curate, con buone immagini, dati, ecc. ecc. Mi impegno a dare, nel limite delle mie possibilità, un contributo. Ma i contributi non mancheranno da tanti amici del forum che non mancano di contribuire alla rubrica falsi. ti assicuro che molti sono competenti più di me, non pochi sono estremamente competenti (e non sto esagerando...). Per evitare confusione, vorrei per il momento continuare io a "linkare" (elencare link) dalla discussione "indice di sezione" (che non a caso è bloccata...). Ma la cosa più importante è sviluppare delle utili ed interessanti discussioni in rubrica falsi. Poi quello di inserire i links è un becero lavoro da ragioniere. Un salutone, Antonio2 punti
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Se la cosa puo' aiutare a riavvivare la discussione, come gia' segnalato in Piazzetta c'e' un sito piuttosto interessante per le nostre ricerche: http://munzeo.com Digitate 'Lucca' sul motore di ricerca e sbizzarritevi... ... ad esempio, nella prima pagina era presente questa moneta (da http://munzeo.com/co...einrich-8642607 ) con un interessante +CHVINADVS nella legenda.2 punti
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Anch'io sto seguendo ultimamente le medaglie religiose italiane e in particolar modo quelle riguardanti i fatti del Sud. In collezione ne ho una, spero molto rara, si tratta di una medaglia coniata a Napoli perchè firmata De Gregorio, essa è datata 1858 ma dallo stile non penso sia coeva, forse 1870-1875. Qualcuno sa dirmi qualche info in più? Grazie mille. Francesco Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us2 punti
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Con questa espressione che in greco significa “ti amo”, la propaganda inglese apostrofava le nostre truppe di occupazione, “tutte intente a sedurre le donne del luogo, prese per fame”. “L’armata s’agapò” è anche il titolo di un film mancato, che avrebbe voluto raccontare la nostra campagna di Grecia, dal tragico attacco dell'ottobre 1940 sui monti dell'Albania, alla conquista farsesca di Atene al seguito delle truppe della Wehrmacht, all'occupazione di un paese in preda alla fame e alla miseria. Il film, nato da un’idea di Renzo Renzi nel 1953, non si fece mai, i tempi non erano ancora maturi per una riflessione su quella che era stata la nostra partecipazione alla guerra, in Grecia come altrove. Si girò invece, nel 1991, “Mediterraneo” film di Gabriele Salvatores premiato con l’Oscar, che racconta in forma di commedia (anche "L'armata s'agapò" avrebbe dovuto essere una commedia, ma con finale tragico) le (dis)avventure di un manipolo di soldati italiani dimenticati dalla guerra su un'isola dell'Egeo. Del film è rimasta famosa, quasi proverbiale, una frase: “Italiani, greci...una faccia, una razza” Purtroppo non sempre ci riconoscemmo uguali, e benché non avessimo quasi mai seguito l'esempio barbaricamente terroristico dei tedeschi, ogni tanto anche noi fucilavamo qualche ostaggio, per rappresaglia ad attentati da parte dei partigiani greci. Anche dal punto di vista monetario, non trattammo i greci propriamente come fratelli. Come ogni nazione occupante, non ci facemmo scrupolo di stampare una moneta d’occupazione con la quale, a costo zero per noi, compravamo tutto quel (poco) che la Grecia poteva offrire, donne comprese. I greci a loro volta, per pagare gli esosi rimborsi di guerra richiesti soprattutto dai tedeschi, non trovarono di meglio che stampare tonnellate di cartamoneta, dal valore nominale sempre più alto, con l'ovvia conseguenza di alimentare un’inflazione sempre più devastante. Subito dopo la fine della guerra si conteranno biglietti dal facciale di miliardi di dracme. Di tutta questa massa monetaria cartacea, la nostra, la loro, quella tedesca e quella dei partigiani e degli inglesi, circolante in Grecia dal 1940 al 1945, si racconterà in questa discussione, che mi auguro possa interessarvi, e per la quale, come al solito, ogni contributo sarà massimamente gradito. petronius1 punto
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salve a tutti è la prima volta che scrivo in questa sezione del forum. Lo faccio ora perchè mi è capitata tra le mani questa medaglia ma non risco a trovarla in rete qualcuno mi può aiutare ? Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us1 punto
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Continuando con le tessere e i gettoni di Casa Savoia ecco un secondo esemplare a nome di Maria Adelaide di Savoia Gettone 1712 Maria Adelaide di Savoia1 punto
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popolo delle falaise....ancora per milli anni di prosperita......!!! e piu........ :huh: .......i turmenti di prima,oggi lasciano la piazza a la pace e la fortuna che vi porta tutta quella giente che viene l'estate a renderti visita.....posto magico....posto mio,dove mi sento libero.....!!! :lol: grazie avermi seguito ne questa pellegrinazione....spero un giorno alcuni di voi,aver fortuna di sentirssi al confino di quel mondo......sensazione guarantita...!! :lol:1 punto
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certamente qualche volta avete visto dei schizzi sulle tele,sono opere d'arte e costano pure questa moneta sarà uguale alle tele siamo noi ignoranti che non capiamo la bellezza Slovena mah sembra + una di****a1 punto
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Eh, sì! ....Oh, oui !!! Questa è terribile proprio ...e occorre molta fantasia! ....E io "ci provo" : Al dritto vedo un castello con la stella sotto (quartari di primo tipo)...ma non corrisponde la legenda che avrebbe dovuto essere Q.IANVA ...mentre io ci leggo ...forse ... Q(vart)A.R.O (quindi la legenda dei quartari del terzo tipo) ma non riesco a vedere segni sotto al castello... Al rovescio non c'è la croce dei quartari del primo tipo che avrebbe dovuto essere lunga ma vedo la croce corta dei quartari del terzo tipo mentre la legenda potrebbe essere quella del terzo tipo C(vnrad)VS ma poi c'è una lettera che sembra una O che non dovrebbe esserci ...infine ...udite udite ... c'è pure, sotto alla croce, l'impronta di un grifo!!! Ma come? Un grifo (terzo tipo) sulla croce corta (sempre terzo tipo), quindi dritto e rovescio insieme!!! Poi ribattuto con il solo castello dei quartari di primo tipo??? Sì! Mi è venuto il mal di testa! .....molto mal di testa!1 punto
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Se ci fossero certezze nell'investire in qualsiasi cosa saremmo tutti ricchi e per la compesazione avremmo tutti sempre gli stessi soldi.1 punto
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Con questa ci porti in Catalunya. Si tratta di un obolo a nome di Pietro III d'Aragona. D/ PETRVS REX; Busto a sx con abito adornato da globetti. R/ BA QI NO NA nei quarti della croce. Vi sono molte varianti, ma la tua mi pare la Crusafont n° 135.1 punto
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Ciao Mario, io sarò a Verona, e come promesso, porterò in dono alla tua generosa raccolta 5 o 6 volumi delle monete delle zecche minori della Campania, volume I, autore Alberto D'Andrea. Vanno bene come omaggio? Fammi sapere. :)1 punto
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Ma certo che sì!!! Secondo me era un quartaro del terzo tipo ... anche se mi sembra un po' troppa la distanza nel retro tra la R e la S ...forse anche il cerchio della moneta genovese era stato ribattuto e quindi un po' decentrato ... ...ma la legenda del dritto (QUARTARO) e il grifo che c'era sotto ... credo si veda abbastanza bene!!! Bellissime queste monete, hanno una Storia tripla nelle spalle, storia genovese e storia bonifacina eppoi sovracconiata con la piccola (stupenda) B!!! Grazie per aver portato un po' di "primavera" in questa stagione invernale! Carissimi saluti, cumpà1 punto
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Altro che marenghi e caravelle!! Qui l'unico investimento sicuro era il libro di Cudazzo :) Io mi ritengo fortunato perché di quel gruppetto sono riuscito a pescare Piemonte, Liguria Corsica e Sardegna che cercavo da tanto !!! ed io sono contento per te che lo hai preso... su suggerimento di qualcuno.... :good:1 punto
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Ciao Ixchel, avrai visto anche tu le tante immagini della Croce rintracciabili sul web, spesso con una rosa al centro dei bracci : non direi che quella che hai mostrato appartenga ai Rosacroce....1 punto
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Avevo già accennato a Peritas nel post # 377 a pag. 26. Ma vediamo come Valerio Massimo Manfredi descrive l’episodio che riguarda il fedele cane di Alessandro. La scena è l’Ellesponto quando Alessandro, ritto a prua della nave in prossimità dello sbarco in Asia, come rapito dal suo sogno che stava avverandosi, udì qualcosa che lo rese inquieto e preoccupato. Scese dal castello di prua e camminò lungo la murata finchè non udì, più chiaramente, ma sempre più debole, l’abbaiare di un cane. Guardò fra le onde del mare e vide Peritas che nuotava disperatamente e stava ormai per soccombere. Gridò ai suoi di salvarlo e recuperato da tre marinai, la povera bestia si abbandonò completamente esausta sulla tolda e Alessandro gli si inginocchiò vicino, accarezzandolo commosso. Aveva ancora al collo un pezzo di catena e le zampe gli sanguinavano per la lunga corsa. – Se la caverà, sire – lo rassicurò un veterinario dell’esercito che era prontamente accorso. – E’ solo mezzo morto di fatica. Asciugato e riscaldato dai raggi del sole, Peritas cominciò a dare segni di vita e dopo un po’ fece di nuovo udire la sua voce. In quel momento si profilò davanti ad Alessandro la sponda asiatica, e quando furono a poca distanza, Alessandro impugnò la lancia, prese la rincorsa sulla tolda e la scagliò con tutta la sua forza. L’arma volò nel cielo in ampia parabola e poi volse la punta in basso conficcandosi, vibrando, nell’Asia. C’era qualcosa in Alessandro fin da ragazzo che affascinava in modo irresistibile tutti coloro che venivano a contatto con lui, compresi gli animali. Solo così si può spiegare il fatto che era riuscito al primo tentativo a farsi prendere in groppa da quel demone nero che aveva poi chiamato Bucefalo e ad ammansirlo come un agnello. E anche il fatto che Peritas, un molosso in grado di spezzare un femore di porco con un sol colpo di mandibola, languiva mangiando poco o nulla, sdraiato per ore sulla strada dove era sparito il suo padrone. Quando erano in atto i preparativi della partenza per l’Asia, Peritas fu tenuto lontano dal padrone e legato con una grossissima catena. Quasi avesse avuto il presentimento che Alessandro non avrebbe più fatto ritorno, Peritas riuscì a spezzare quella catena e a inseguire il padrone prima a piedi e poi a nuoto, come se volesse essergli accanto nel momento in cui lui stava per coronare il suo grande sogno. apollonia1 punto
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Volevo segnalare un interessante sito di ricerche di aste numismatiche che fino a questa sera non conoscevo neanche io: http://munzeo.com/1 punto
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Credo sia meglio, per correttezza e per non turbare l'asta, che discussioni che possono far aumentare o dimunuire il valore di un lotto di un'asta in corso vengano fatte in privato, Francesco come al solito è sempre disponibile. Resta chiaro che vanno consentiti avvisi di eclatanti errori (immagini, legende etc..) della casa d'aste o falsi o riconi non segnalati. Nella fattispecie di questo caso, in cui la classificazione come borbonico o meno è ancora oggetto di studio, i relativi commenti andrebbero fatti ad asta chiusa.1 punto
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Secondo il mio modesto parere il lotto 206 da Varesi ("porta Nolana") è una medaglia borbonica in quanto, guardando la foto, in alto a destra, c'è scritto Ferdinando II e sicuramente anche se fosse stata fatta da privati avrebbero dovuto avere lo stabbene del Re. Infatti Ferdinando II stava molto attento a tutto quello che circolava nel regno sia sotto forma cartacea che numismatica (medaglie, placchette...ecc.) tanto è vero che per coniare le medaglie degli uomini illustri il sig.Taglioni dovette chiedere il permesso....stessa cosa, qualche anno più tardi, venne fatta per la coniazione della medaglia del 1854 che al diritto ritraeva l'effige di G.B.Vico. Questa comunque è la mia tesi e quindi il lotto 206 può rientrare nel novero delle medaglie borboniche!1 punto
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1 o al max 2 euro anche se fdc, moneta coniata in 200.000.000 di esemplari, stramega comune1 punto
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La banconota completa, obliterata e timbrata dalla filiale di Kavala (località marinara a nord di Salonicco) La trovai in un mucchio di banconote greche a Veronafil dello scorso maggio, la comprai solo perché il timbro mi incuriosiva Ho anche la banconota originaria senza obliterazione1 punto
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Una informazione che spero potrà risultare preziosa per il nostro forum. Come saprete, chi ama scaricare i cataloghi d'asta in pdf fatica sempre più in quanto stanno prendendo piede i cosiddetti cataloghi virtuali, consultabili ma non scaricabili. Il catalogo della Numismatica Genevensis, recentemente online è di questo tipo. Bene, l'Azienda preposta a tale formato elettronico è una sola (ISSUU) e sul proprio sito consente di visualizzare e, previa registrazione, di scaricare in pdf importanti cataloghi (es. aste Triton, CNG, Gemini ...) tuttora in archivio, e anche riviste e altro materiale numismatico. In realtà c'è di tutto: basta impostare la ricerca. Vi posto un link esemplificativo del sito, con keyword Numismatic.1 punto
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Vorrei complimentarmi con Francesco per questa sua ennesima iniziativa. Io ho la fortuna di conoscerlo personalmente e posso testimoniare, anche se probabilmente non ce n'è bisogno, che oltre all'indiscussa e riconosciuta competenza, è anche una persona dotata di grande generosità. Questo nuovo concorso, il materiale che ha messo a disposizione per l'iniziativa dei Cordusiani, i premi dell'altro concorso ne sono una prova. La libera fruibilità in rete dei suoi studi (e sono tanti) o di materiali in suo possesso (per esempio i bollettini del circolo numismatico napoletano) rafforzano il concetto. Ma oltre a queste cose che sono evidenti e chiare a tutti, posso assicurare che anche nei rapporti diretti e personali la sua generosità è assolutamente fuori dal comune e si manifesta nelle forme più varie, non ultima la concessione per esempio di immagini di pezzi delle sue collezioni per altre pubblicazioni. Scusate se sono andato OT, ma tanto che dobbiamo aspettare per conoscere dettagli più precisi del nuovo concorso, ho sentito l'esigenza di cogliere questa occasione per riaffermare a Francesco, pubblicamente, tutta la mia stima e la mia riconoscenza. :hi: :clapping:1 punto
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Senti Apollonia sono innamorato della scultura di Pierre Puget, è veramente fantastica..... Il grande rilievo in marmo, 332 x 296 cm, con Alessandro e Diogene è una delle più significative opere dell’ultimo periodo dell’artista francese. Traggo da un passo sulla Filosofia nella pittura: Lo scultore al servizio di Luigi XIV non si azzarda più a rappresentare l’aneddoto così come è stato voluto, “dal basso”, ma rende omaggio anche al re Alessandro, alias Luigi XIV. A sinistra (dell’osservatore) Alessandro, nel pieno del suo vigore giovanile, che sovrasta tutto e tutti dal suo cavallo; davanti a lui, a destra, Diogene, non come l’uomo della libertà, dello spirito, dell’happening, bensì come un mendicante che allunga la mano nell’atto di chi riceve un’elemosina. L’espressione del viso ricorda quella sofferente di Laocoonte. Si vede anche il cane, ma è il cane da guardia di un soldato, alla catena. Condivido l’interpretazione ma non sono d’accordo sull’ultima frase. Penso che si tratti di Peritas, il fedelissimo cane di Alessandro Magno che lo seguì in Asia e combattè al suo fianco. Vi sono due episodi molto toccanti che riguardano Peritas e che racconterò nei post a seguire. apollonia1 punto
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Vi aggiungo al volo che, mentre il Capellone datato 1750 è relativamente comune, quello datato 1751 è invece assai raro - ad oggi (e colleziono quasi solo monete di Modena) è il terzo che vedo, anche in foto. Ciao1 punto
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@profausto Questa mattina dopo aver letto il post di paolo1978 mi sono messo subito alla ricerca della moneta nel ns. catalogo. Non sapevo da dove cominciare. Poi vedendo l'anno di coniazione (1751) ho ricercato tutte le monete coniate in quell'anno in Italia. Nel 1751 l'unica moneta coniata che poteva far riferimento alla nostra in questione (al dritto la scritta FRANC) era Francesco III D'Este zecca di Modena. Ho cliccato Capellone e come d'incanto mi è apparsa la moneta. Soddisfazione massima e ho risposto...ma tu sei arrivato prima. Tutto questo per farti sapere, come tu giustamente dicevi l'altro ieri, che la ricerca si fa per piacere e aggiungo per orgoglio personale. Saluti, Raffaele.1 punto
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http://numismatica-i...neta/W-MOFIII/7 ciao hai cambiato tipologia ^^? Se vuoi metterlo-------manca su catalogo.......1 punto
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@@karnescim Una breve nota a latere; i Gonzaga-Nevers di Mantova non si estinsero come linea genealogica. Ferdinando Carlo, venne privato dei suoi feudi per "fellonia", avendo concesso il passaggio attraverso i suoi territori alle truppe borboniche (1701) nel corso della guerra di successione spagnola; nel 1708 i suoi possedimenti vennero avocati all'impero che ne assunse la gestione. In effetti Ferdinando Carlo non ebbe figli da nessuna delle sue due mogli ma ebbe numerosi figli illegittimi fra i quali due maschi che forse avrebbero potuto rivendicarne i diritti , ed in effetti provarono,.....ma ormai la storia aveva preso un'altro corso, le grandi potenze andavano verso la gestione diretta dei territori loro assogettati e nel breve volgere di 40 anni scomparvero anche tutti i piccoli feudi cuscinetto dell'area padana (Novellara, Bozzolo, Sabbioneta, Castiglione, Mirandola, Guastalla). ciao Mario1 punto
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Intervengo con ritardo in questa discussione, che ho visto solo questa mattina. Non ho molto di più da aggiungere rispetto a quanto già è stato detto, se non un paio di precisazione a proposito dei pesi e di riflesso delle "varianti". Premetto che - da non-collezionista quale sono - potremmo avere delle sfumature di interpretazione sul concetto di variante (io tendo a raggruppare le monete sulla base di macro-differenze che riflettono l'epoca della produzione, non sui segni diacritici o sul grado di completamento delle legende), ma devo dire che già dalle vostre analisi avete colto pienamente i punti salienti. Io divido questi grossi in due diversi gruppi. Un primo gruppo è costituito dai grossi con caratteristiche più simili a quelli dei predecessori di Ferdinando Carlo. Al dritto la corona ha degli svolazzi, tra le legende e il campo si osserva un cordoncino liscio. Le monete pesano intorno ai due grammi, anche se ci sono diversi esemplari che passano i tre. Dal colore dei tondelli, è ragionevole pensare che la lega utilizzata contenga ancora una piccola percentuale d'argento. Il secondo gruppo è costituito invece dai grossi del tipo proposto qui da @@karnescim. Mancano gli svolazzi sulla corona, mancano i cordoncini lisci tra legende e campo. Inoltre la croce di Gerusalemme al rovescio risulta più geometrica, piatta e spigolosa. Cambinano poi i punzoni utilizzati: le differenze evidenziate nela S sono esemplificative di questo aspetto. Le monete pesano sui tre grammi, ma ne ho censite un paio che arrivano rispettivamente a 4.15 e 4.17. Il colore del tondello, poi, è rameoso, il che lascia presupporre che di argento ce ne sia poco o niente. Ipotizzo anche una cronologia relativa: le monete del primo gruppo sono anteriori a quelle del secondo. Non mi è invece possibile proporre una cronologia assoluta, perché non ho trovato alcun documento a proposito di questo specifico nominale. E.1 punto
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Il problema falsi nella monetazione antica è rilevante, sicuramente maggiore nella monetazione greca. Io non farei differenza tra i tipi di metallo. Se al giorno d'oggi si vuole collezionare monete antiche si deve essere preparati, e di sicuro le "trombate" servono a crescere. Non conta il nome di chi vende, anche perchè monete dubbie sono transitate ovunque. Non credo sia semplice stabilire una percentuale di falsi che circolano, quanto invece serve filtrare le singole vendite. Anche nelle antiche collezioni esistevano i falsi creati senza ausilio di scanner, ma da sapienti mani. Una cosa è certa i conii incisi dai maestri dell'antica grecia sono e saranno eterni come lo stile delle monete prodotte. ciao skuby1 punto
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La Grecia a cui Mussolini si prepara a "spezzare le reni" nell'ottobre del 1940, è un paese che solo da pochi anni ha ripristinato la monarchia, richiamando sul trono nel 1935, a seguito di un colpo di stato militare, Re Giorgio II, che era stato cacciato dal paese dopo l'instaurazione della Repubblica nel 1924. Il potere è gestito da una diarchia, simile a quella italiana. A Re Giorgio si affianca il Primo Ministro, Joannis Metaxas: li vediamo entrambi nelle foto. Metaxas, pur avendo modellato il proprio regime sulla base degli altri governi autoritari contemporanei, soprattutto sul regime fascista italiano, proibendo l'esistenza dei partiti politici, arrestando comunisti, vietando gli scioperi come attività criminali e introducendo una diffusa censura di tutti i media, non nasconde una certa simpatia per gli inglesi, che vede come naturali alleati nel Mediterraneo, dove la loro flotta era una forza preponderante, mentre le mire espansionistiche di Mussolini erano una chiara minaccia per la Grecia. L'anglofilia di Metaxas è condivisa da Giorgio II, che ha in comune col suo Primo Ministro un'altra importante convinzione...la Grecia deve rimanere neutrale nel conflitto scatenato dalla Germania nazista. Su quest'ultimo punto, anche Hitler è d'accordo. Il Führer non ha alcun interesse a intervenire nell'area balcanica che, secondo lui, non deve essere toccata nei suoi equilibri interni filo-tedeschi e filo-italiani. L'area è troppo preziosa per la Germania in vista della futura guerra all'Unione Sovietica per essere sconvolta da un conflitto. Ma l'iniziativa di Mussolini, che ha bisogno di un successo da gettare con clamore sul tavolo di un'opinione pubblica interna che, dopo la magra figura fatta in Francia e il fallimento dell'offensiva di Graziani in Libia, incomincia già a essere stanca di una guerra che, si è capito, non sarà quella passeggiata fulminea pronosticata dalla propaganda, manda all'aria le buone intenzioni tanto dei greci quanto dei tedeschi, che a un certo punto non potranno fare a meno di intervenire per impedire che l'importante alleato italiano venga ricacciato su quei monti albanesi che aveva disceso con orgogliosa sicurezza. petronius :)1 punto
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da wikipedia: Gnea Seia Erennia Sallustia Barbia Orbiana[1] (latino: Gnaea Seia Herennia Sallustia Barbia Orbiana; fl. 225-227; ... – ...) è stata un'imperatrice romana moglie dell'imperatore Alessandro Severo. Biografia [modifica] Orbiana era di famiglia aristocratica; suo padre era Seio Sallustio, prefetto del pretorio. Nel 225 sposò l'imperatore Alessandro Severo, quando questi aveva sedici anni, ricevendo il titolo di augusta; Sallustio fece una rapida carriera, divenendo persino caesar. Secondo Erodiano,[2] Orbiana entrò in contrasto con la potente suocera, Giulia Mamea, che desiderava il titolo di augusta solo per sé; Alessandro, al contrario, ne era innamorato. Mamea, che aveva regnato da dietro il trono del figlio da quando questi era stato eletto imperatore all'età di tredici anni, entrò in contrasto anche con Sallustio; nel 227 Sallustio fu accusato di aver tramato di rovesciare Alessandro con l'aiuto della guardia pretoriana, e fu messo a morte; contestualmente, Mamea ordinò che Orbiana venisse mandata in esilio in Libia, malgrado Alessandro tentasse di difendere la moglie prima di cedere alla madre.1 punto
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finalmente dopo tanto tempo che questo spazio riservatoa alla monetazione Sarda, posso dare un piccolissimo contributo pure io!!! l'ultimo mio acquisto è un Alfonsino Minuto di Giacomo II d'Aragona! 1291/1327! la zecca dovrebbe essere Bonaria, D: IACOBUSARAGON scudo a cuore R: ET SARDINIEREX Croce e 4 rose mm : 15/13 g: non posso pesarla... Z: Bonaria?? la moneta presenta una mancanza di metallo nella leggenda, che fu restaurata, solo che come la ho presa in mano si è stacato il pezzo aggiunto, cosa che non mi dispiace dato che secondo me deturpava la moneta.... ecco le foto!!! aspetto i vostri commenti!!!1 punto
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Classificazione dollari Pace 1921 è una cosa molto personale :) ... perché i centri sono così poco impressionanti che danno l'aspetto di usura pesante anche quando praticamente fior di conio, e nel caso di un concessionario o in qualcun altro collection(!) che sembrano quasi sempre essere male overgraded e overpriced. Ma dopo un po cercando di acquistare un 1921 Pace e dopo aver guardato hard at abbastanza di loro—e supponendo che non hai un bazillion(!) di dollari da spendere per uno che è freakishly ben colpito—si impara ad accettare la Pace 1921 per quello che è, e non è. (Circa la giovane ragazza di Napoli che ha posato per questa moneta come una giovane donna in America, c'è più nel thread eccellente di Petronius su queste monete). Qui è la mia Pace 1921, che—perché è una Pace 1921—grado come VF (BB). Quasi qualsiasi altra moneta in questa condizione sarebbe chiamare F o F + (MB o MB +), ma devo mantenere pizzicando me per ricordare che gran parte del dettaglio che sembra essere mancante su questa moneta non c'era in primo luogo. Pace 1921 di Vathek? (Bella moneta—congratulazioni!) Vuoi chiamare un facile EF (SPL). Vedere quanto forte è ovunque, ma nei centri? Ma poi anche fatemelo ripetere quello che ho iniziato con: classificazione del 1921 Pace è un decision molto personale(!), ed è una moneta per cui dobbiamo tutti perseguire proprio il nostro percorso privato per la verità... ;) v. ---------------------------------------------------------------------- Grading 1921 Peace dollars is a very personal thing :) …because the centers are so poorly struck they give the appearance of heavy wear even when virtually uncirculated, and in a dealer’s case or in someone else’s collection(!) they almost always seem to be badly overgraded and overpriced. But after a while trying to buy a 1921 Peace, and after you’ve looked hard at enough of them—and assuming you don’t have a bazillion(!) dollars to spend on one that’s freakishly well struck—you learn to accept the 1921 Peace for what it is, and isn’t. (About the young girl from Napoli who posed for this coin as a young woman in America, there’s more in Petronius’ excellent thread on these coins.) Here’s my own 1921 Peace, which—because it’s a 1921 Peace—I grade as VF (BB). Almost any other coin in this condition I would call F or F+ (MB or MB+), but I have to keep pinching myself to remember that much of the detail that seems to be missing on this coin was never there in the first place. Vathek’s 1921 Peace? (Nice coin—congratulations!) I’d call it an easy EF (SPL). See how strong it is everywhere but in the centers? But then please also let me repeat what I began with: grading the 1921 Peace is a very personal decision(!), and it’s a coin for which we must all pursue our own private path to the truth…. ;) v.1 punto
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Chissà che prezzi raggiungerà... :pardon: Sinceramente di questa emissione mi importa ben poco. Amo la Numismatica, simpatizzo per la Filatelia ma simili emissioni sono mera speculazione, tra l'altro con una "fusione" di oggetti di per sè non rari. Posso comprendere il caso delle stamp-coin card di San Marino di quest'anno con la moneta da 1 Euro, dalla tiratura piuttosto esigua, emissione che ho acquistato principalmente per la rarità della moneta contenuta; per Monaco invece si prende una moneta commemorativa da 2 Euro (comunque non molto rara, specie tra un po' di tempo) e un francobollo (penso per niente raro) e un supporto in plastica. Ecco, la rarità diventa appunto il supporto... ma è poca cosa per chi colleziona monete e/o francobolli. A questo punto il prossimo anno (quando scende di prezzo) compro la moneta e ci metto vicino il francobollo :P :D So che gli amici del Forum hanno ben capito il meccanismo, ma è bene ribadirlo... meglio non farsi ingannare dalle "finte rarità"! :)1 punto
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Ciao ti do i riferimenti del Calciati (Corpus Nummorum Siculorum, Voll. I-III = CNS) CNS II, 200 R1 1/1, p.405 D/ Testa di Core a sx coronata di canne R/ Toro corazzante a dx. Sopra Maza, sotto lettere ΛY in esergo I E Come periodo la serie con Core, Calciati la colloca a Gerone II (275-216 a.C.) Ciao Skuby1 punto
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Complimenti anche da parte mia per "lo scippo" - con destrezza.....! d'altra parte "chi dorme non piglia pesci....!1 punto
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Non è facile riassumere le due intense giornate di Bari (mi era venuto pure un gran mal di testa....) e praticamente non ho potuto prendere appunti. Nell'androne prospiciente l'ingresso all'auditorium c'era in vendita, con sconto, il IV volume della Colla EOS (a 35 euro). La prima parte riporta nel dettaglio il ripostiglio di Taranto 1883, che ha avuto anche un notevole ruolo per la creazione del Medagliere all'interno del Museo archeologico di Taranto, scritto da Giuseppe Libero Mangeri, seguito da un articolo con puntualizzazioni sugli aspetti iconografici a cura di Benedetto Carroccio e da uno sulla storia del medagliere del Museo di Taranto, a cura di Luigi Tondo. Nella seconda parte ci sono studi sulle monete di Boemondo d'Altavilla per Antiochia (Giuseppe Colucci), sulle monete di Manfredi III Chiaramonte di Palermo (Franco D'Angelo), sui ruolo dei Monetarij, Zanattari cornuti e Poveri afflitti nelle vicende monetarie del Regno di Napoli (Giuseppe Ruotolo) e una rapida panoramica sulla monetazione d'Italia da Napoleone all'Unità (Corrado Minervini). L'apparato illustrativo è a colori e di qualità decente. E' un volume che merita di essere aggiunto ai precedenti volumi, anche se è stato trattato un numero inferiore di argomenti. Nell'occasione ho chiesto a Libero Mangeri se era prevista la pubblicazione di altri ripostigli depositati nel Museo di Taranto, fra i quali l'importantissimo ripostiglio di Torchiarolo 1926. La risposta è stata abbastanza raggelante: mancano i soldi per pulire i pezzi, che dopo quasi un secolo di deposito nel medagliere, sono parecchio ossidati e praticamente quasi illeggibili (sarà stata la salsedine o l'aria di ILVA ?). Un bravo pulitore sarebbe in grado di ripristinare l'originario aspetto (erano quasi tutti FDC), ma chi lo paga??? E il Ministero dei Beni Culturali è per principio contrario alla collaborazione di privati (magari senza scopo di lucro). Quindi le numerose monete stanno ancora lì e per vederle bisogna inviare una precisa richiesta al Soprintendente..... Venerdì 16 novembre ore 12,00-13,30: è stata una sessione inaugurale, con interventi di Laforgia (Rettore Univ. Lecce), Distaso (Preside Facoltà Lettere di Lecce), Marzì (Academia Pugliese delle Scienze), D'Angela (Pres. della Società di Storia Patria per la Puglia), Libero Mangeri (Direttore Numismatico nella Soprintendenza BC della Puglia) e infine il prof. Colucci ha dichiarato aperto il Congresso. E' seguito un simpatico rinfresco con caffè in un salone sottostante. Alle ore 14 è iniziato il congresso, che è durato praticamente senza soste. Gli interventi hanno seguito il programma prestabilito, con la sola assenza del dr. Lippolis sul "Quadro archeologico di Taranto". - M. Lombardo, Quadro storico di Taranto: è stata ricostruita la storia di Tarentum specialmente nei secoli V e IV, con puntuali richiami delle antiche fonti letterarie. - W. Fischer-Brossert, Aggiornamenti a Chronologie der Didrachmenpragung von Tarent: è stato uno dei piatti forti del Congresso. Il relatore è un tedesco, che aveva pubblicato il fondamentale Corpus sulle monete di Tarentum fino all'arrivo di Pirro, sviluppando la sua tesi di dottorato. Ha letto l'intervento in italiano, pur non parlando bene la nostra lingua (preferisce conversare in inglese). Grazie alla comparsa di nuovi esemplari e ulteriori studi ha permesso di comprendere meglio alcuni legami fra emissioni di stateri tarentini, specie con Phi, Kal, Api e Ona, mostrando anche come la firma del monetario Phi si riscontri anche ad Heraclea e gli altri tre con stateri di Metapontum. - R. Cantilena, Considerazioni sulla moneta di Taranto nel III sec. a.C.: ha in qualche modo completato la panoramica delle emissioni degli stateri tarentini dal tempo di Pirro in poi, con particolare attenzione al problema delle cosiddette Campano-tarentine (niente di nuovo). - G. Gorini, Presenza e circolazione monetaria della moneta di Taranto: ha esposto l'area di diffusione nel mondo antico della moneta tarentina, che viene rinvenuta anche ad ampia distanza, perfino in piena penisola balcanica e fino ai confini con l'attuale Polonia. - S. Pennestrì, La monetazione di Taranto nel Portale Numismatico dello Stato. Ricerca, tutela, fruizione: da brava allieva della Balbi di Caro e distaccata alla Direzione del Ministero dei Beni Culturali per la parte numismatica, ha illustrato nuove iniziative del Portale Numismatico. In particolare ha preannunciato la creazione de "Il Notiziario del Portale" con segnalazione di contributi, dossier e cataloghi inerenti il patrimonio numismatico italiano. http://www.numismati...rtale.do?prov=H Per Taranto ha mostrato l'immissione del primo materiale presente nel medagliere di Taranto: al momento sono solo 35 stateri..... Comunque se si entra ora nel Portale non si vede ancora niente.... Sembra ci sia una volontà politica di proseguire, ma sono molto curioso sui tempi biblici per un vero ampliamento di questo Portale. - M. Taliercio Mensitieri, Gli esemplari frazionari di Taranto: è stato affrontato il problema su come raggruppare le numerose serie di frazionari (sorprende però la scarsità di immagini originali e sono al solito utilizzate le immagini del Vlasto), con le complesse implicazioni metrologiche. L'approccio mi è sembrato molto "scolastico" e senza particolari novità. Aspetteremo gli Atti per una migliore valutazione di questo contributo. - S. Montanaro, Le monete di oro: anche questo è stato un approccio piuttosto banale, riprendendo la classificazione già presente nell'opera di Fischer-Bossert. Belle alcune immagini a colori. - M. Caltabiano, Taranto e l'Egitto tolemaico nei documenti monetali: di buon spessore scientifico, anche se già noto, è questo contributo, che si sofferma sul notevole ruolo degli egiziani Tolomei sia sulla monetazione tarentina sia su quella siciliana. Lo stesso Pirro fu permeato dell'influenza tolomea, trovandosi nella corte di Tolomeo I in qualità di ostaggio. Arrivò a sposare Antigone, figlia di Berenice (terza moglie di Tolomeo) e proprio grazie all'appoggio di Tolomeo potè tornare da sovrano in Epiro. Sono stati mostrati stretti rapporti tipologici e iconografici tra le monete di Pirro e quelle di Tolomeo. L'infuenza egiziana si estese anche in Sicilia per il fatto che Pirro, dopo la morte di Antigone, sposò Lanassa, figlia di Agatocle, che gli portò in dote nuove terre (Corcira, Ambracia, Leucade e Acarnania). La studiosa ha mostrato anche le strette affinità tra Ierone diademato e Tolomeo II, con la comune presenza della sigla NK. Tolomeo II rifiutò di aiutare i Cartaginesi durante la prima guerra punica e quindi si pose in una posizione neutra in quel conflitto. Infine l'autrice sostiene che il materiale per l'oro marziale romano fu fornito da Tolomeo IV, nel 218-215 a.C. - A. Siciliano, La monetazione in bronzo: lo studioso ha fornito una carrellata delle varie emissioni in bronzo emesse per Tarentum. Non mancano diversi pezzi inediti e di estrema rarità. L'esposizione è stata piuttosto confusa e si spera nella pubblicazione nei prossimi atti per un quadro più chiaro delle varie emissioni. - G. Sarcinelli, Note sulla monetazione di Eraclea: l'autore si è soffermato solo sulle emissioni in bronzo a nome della lucana Herakleia, fornendo una sistemazione più completa e razionale rispetto al modesto lavoro della Van Keuren su questa zecca. Restano evidenti non pochi problemi di ordine metrologico e lo stesso prof. Arslan è intervenuto in maniera decisa sulle precauzioni che di devono prendere quando si fanno discorsi metrologici su monete di bronzo greche, anche per la nota ampia varietà ponderale. Dopo le inevitabili discussioni la giornata è terminata alle 20,30 e i vari relatori più alcuni ospiti sono stati invitati a una cena molto raffinata, vicino all'Hotel Palace, offerta dal munifico prof. Colucci. Solo verso la mezzanotte abbiamo potuto raggiungere (più o meno sobri) le nostre camere da letto. Sabato 17 novembre La giornata è iniziata intorno alle 9 con una bella cerimonia della consegna del premio "Maestro di Numismatica" all'esimio prof. Ermanno Arslan, in grande forma. Successivamente lo stesso - E. Arslan, La monetazione gota e longobarda in Italia: ha fornito un'ampia panoramica delle monete battute dai Goti e poi dai Longobardi in Italia. Il programma successivo è risultato essere piuttosto stravolto, per la mancanza di alcuni relatori (Pardi sulle monete auree dei longobardi; Barello sulle monete argentee dei longobardi, Dell'Aqua sui tipi e ritratti monetari ostrogoti e longobardi), con conseguente minore offerta di contributi specialmente sulla monetazione longobarda. Comunque sono stati tutti interessanti i successivi interventi, nel seguente ordine: - A. Rovelli, Ostrogoti e Bizantini a Roma: l'autore si è soffermato sulle monete emesse a Roma nel periodo 493-553 d.C. - M. Asolati, La disponibilità della moneta enea nell'Italia ostrogota. Emissioni inedite: questo intervento, abbastanza lungo, in qualche modo integrava il precedente, grazie anche all'esistenza di vari inediti recentemente comparsi. Di grande interesse una decanummo di Giustiniano I della zecca di Roma chiaramente riconiato sopra un decanummo a nome di Atalarico (g. 3,66). Altri inediti citati erano quelli di CNG 66/2004, n. 1669; Varesi 60/2012; Lanz 123/2005, 1140, ecc. Confesso di non averlo seguito molto (la materia è fuori del mio campo di interesse), nonostante che abbiano avuto luogo numerose osservazioni di Arslan, il quale non ha condiviso alcune conclusioni, a dimostrazione della complessità della materia. - G. Ruotolo, Pietas e Sanctitas nelle monete longobarde: l'autore ha compiuto un excursus sull'evoluzione di tipi della Pietas e della Sanctitas dal mondo romano a quello longobardo. - E. Ercolani Cocchi, Il medaglione d'oro di Teodorico e i gioielli monetari longobardi: partendo spunto dal noto medaglione d'oro di Teodorico, ex coll. Gnecchi, che presenta saldata al rovescio la spilla per essere sistemato sulla veste, l'autrice ha mostrato numerosi esempi di gioielli, specialmente collane, formati da monete d'oro, talvolta anche di imitazione. Ha mostrati pure esemplari di grossi medaglioni d'oro che sono semplici imitazioni al solo scopo di ricavare gioielli, di chiaro significato di ostentazione. - D. Castrizio, Il multiplo aureo di Teodorico: riflessioni iconografiche: prendendo spunto dall'intervento precedente, lo studioso è ritornato sul noto medaglione per analizzare a fondo i vari dettagli ivi presenti che meglio evidenziano l'autorità imperiale, facendo anche confronti iconografici con altre monete del periodo. - M. Miglioli e A. Campana, Su un gruppo di dioboli di piede tarantino: per un'attribuzione ad Herakleia: è stata l'unica parentesi del periodo classico nella giornata dedicata al medioevo. La relazione è stata tenuta dal bravo Miglioli, che ha richiamato l'attenzione su un gruppo di dioboli con i tipi testa di Atena/Ercole in ginocchio strangolante il leone che sono anepigrafi e generalmente attribuiti a Tarentum. Sulla base di raffronti stilistici e anche della struttura dei tondelli usati, viene ravvisata la possibilità di un'attribuzione ad Herakleia invece che a Tarentum. - M. Chimienti, False zecche e false monete longobarde: il noto studioso bolognese ha illustrato casi desunti dalla vecchia letteratura numismatica di alcune zecche ritenute attive nel periodo longobardo, con relative monete che invece sono risultate essere frutto di moderna invenzione. - L. Lombardi, Un'immagine del numismatico Giulio Minervini: il giovane ricercatore è riuscito a reperire una rarissima immagine fotografica del napoletano Giulio Minervini (1819-1891), per accennare alla sua prestigiosa carriera di studioso numismatico. Fu l'artefice, assieme al gesuita R. Garrucci, della nuova serie del Bullettino archeologico napoletano, che di fatto monopolizzò la pubblicazione degli studi e delle scoperte nel Regno delle Due Sicilie. La giornata si è conclusa intorno alle 17,30 con un intervento conclusivo del prof. Arslan, il quale ha posto in evidenza i vari contributi specialmente sulle monete ostrogote. Successivamente è intervenuto il prof. Colucci, il quale ha preannunciati che i Congressi Numismatici di Bari avranno una cadenza biennale e quindi il prossimo avverrà nel 2014. Non ha ufficialmente anticipato l'argomento che sarà alla base del prossimo Congresso, che sarà prossimamente definito (c'era una proposta che venga dedicato a Thurium, ma niente di ufficiale).1 punto
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Almeno due, sia per ammortizzare le spese e sia perchè non è poi male avere qualche rotolo in più di una moneta il cui contingente non è altissimo...1 punto
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non so si e un griffo,o drago....!! ^_^ ...ma subito ho pensato a qualcuno....!! :lol:1 punto
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Ehi raga.... mi sono buttato, ecco la mia domanda.... voglio proprio vedere cosa mi risponde.... vi terrò informati, ci ho infilato anche un po' di errori ma rendono il tutto più spontaneo! :blum: :blum: :blum: Buongiorno gentile venditore... Mi trovo occasionalmnente in collezione una moneta "identica" a questa ed è una tipologia di moneta che non colleziono, le interessa? accetto in cambio monete in oro e argento italiane anche usurate e ho pretese abbastanza modeste, mi accontento di un paio di marenghi e/o sterline oppure una 20inna di monete in argento del tipo del tipo Tallero o similari. Grazie del suo interessamento [email protected] ps . dimenticavo, pur considerando l'alto valore della stessa, poiche l'offerta è partita da me, sono disposto a spedire per primo.1 punto
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Vi propongo questa bella misturina avuta da poco grazie all'aiuto di un "caro zio" del forum che ringrazio pubblicamente Trattasi di un Denaro reale di Alfonso V con un bellissimo ritratto e dal peso di 0,97 g Di seguito la scheda della moneta sul catalogo http://numismatica-i...neta/W-CAGAAV/31 punto
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DE GREGE EPICURI Visto che non ci sono post della moneta, mi permetto di mandarne un paio. Sono di qualità scadentissima, ma è quello che si trova a prezzi accessibili. La prima pesa solo 3,8 g. e misura 21-22 mm. E' spatinata e presenta evidenti tracce di corrosione, che evidentemente sono il risultato di una profonda pulitura (avrà avuto il cancro del bronzo). Sul D., si vede parte della legenda sulla sinistra, con andamento circolare. Sul R. si vede parte della testa, con la famosa "cresta", ma non la legenda. Ecco il D.1 punto
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Non mi sembra che si sia mai parlato della moneta del sardus Pater sul forum, pertanto mi affretto a farlo ;) Questo piccolo bronzo (del peso medio di circa 6 gr, con variazioni da 3 a 8 gr) presenta al diritto un ritratto esplicato dalla leggenda nell’effigie di marco Azio Balbo, marito di Giulia, sorella di Cesare e padre di Atia, la madre di Ottaviano Augusto. Quest’uomo influente ricoprì la carica di propretore in sardegna nel 60 aC. Uomo di grande rettitudine, ebbe elogi anche dai nemici, come Cicerone che lo definì vir honestus. A rovescio busto del Sardus Pater, divinità sarda o eroe mitico, cui fu dedicato un intenso culto soprattutto nella regione mineraria della Sardegna, Ancor’oggi ad Antas si può ammirare un interessante tempio a lui dedicato. La datazione di questa moneta è dubbia, in genere è datata ad un periodo tra il 39 e il 27 aC, nel tentativo di far rientrare questa emissione in una ipotetica svalutazione quartonciale dell’asse. Tuttavia, su base storica, la data più probabile è quella della pretura di Atio Balbo, cioè il 60 aC. Ciò significa che la moneta in questione non era un asse ma una sua frazione. L’esecuzione del conio è estremamente grezza, l’occhio è raffigurato con stile arcaico, senza prospettiva, in talune monete la leggenda è retrograda, segno della ignoranza dei più banali fondamenti dell’arte incisoria. La zecca più probabilmente è da localizzare a Karalis (Cagliari) o Sulci. Dal punto di vista collezionistico la moneta sembra rara, anche se negli studi specialistici essa compare con diverse centinaia di esemplari. Nummo interessante, a cavallo tra la monetazione provinciale e quella repubblicana propriamente detta, si colloca in un periodo storico interessante e celebra un personaggio non secondario, di cui ha tramandato l’unico ritratto. Caius Nella foto il tempio di Antas, nell’Iglesiente, perso nella natura selvaggia. http://spazioinwind.libero.it/popoli_antic...egna/Antas.html1 punto
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Salute a voi una delle monete del Regno di Napoli molto conosciuta ed acquistata anche da coloro che non collezionano monete del Regno di Napoli è il Cavallo di Ferdinando I D'Aragona,oggi però voglio postarvi un multiplo di Cavallo . I multipli di Cavallo sono di difficile reperibilità sul mercato numismatico ed è ancora più difficile repere tali monete in buona conservazione: Napoli Ferdinando I d’Aragona (1458-1494). Multiplo di cavallo, 1472-1488. æ 7,74 g. – ø 23 mm. • FERRANDVS • • • REX • • Busto radiato a destra; sotto, ••. Rv. • EQVITAS • REGNI • Cavallo al passo verso destra; in alto, `. All’esergo, • ` S ` •. CNI 864. Pannuti Riccio 34. MEC 14, –. Crusafont 682. Rarissimo. Dietro consiglio di Orso Orsini, duca d’Ascoli, Ferdinando ordinò che non si coniasse più il denaro di biglione, ma una moneta di rame puro sul cui diritto venisse improntata la testa del re e sul rovescio, per suggerimento di Diomede Carafa, duca di Maddaloni e amico intimo del sovrano, un cavallo e la leggenda EQVITAS REGNI. La scelta di questo rovescio fu fatta per evidenziare, con un gioco di parole, l’impresa della città (il cavallo) e la saggezza del re che, per evitare danni al popolo ed al commercio minuto, rinunciava al considerevole guadagno che la Regia Curia traeva dal battere moneta vile. La moneta fu denominata cavallo dall’impronta del suo rovescio e venne battuta per la prima volta il 18 aprile 1472. Furono coniati anche multipli, la cui rarità aumenta con il peso. L’esemplare postato di peso massimo, è estremamente raro.1 punto
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