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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/13/12 in tutte le aree
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Salve, saluto tutti e colgo l'occasione per presentare qui sul forum la prima fatica editoriale del Circolo Giovani Numismatici, che qui é nato, cresciuto e si é evoluto. Vorrei ringraziare a nome di tutto il circolo, dunque, il forum Lamoneta.it perché é in gran parte merito suo la nascita del circolo e la riuscita di una simile iniziativa. La rivista, che si chiama "il tondello", sará presente a Verona il Sabato, potete prenderla chiedendo a noi ragazzi del forum... Per sapere indicativamente il numero di copie da portarci dietro, chiedo a chi fosse interessato di farcelo sapere in questa discussione. Il costo é di 10€, il volume é formato da circa 180 pagine in b/n su carta pregiata; gli articoli si riferiscono un po'a tutte le epoche storiche: dall'antica Roma all'Europa. Chi non fosse presente il Sabato ma volesse comprarlo ci faccia sapere che, in caso, troviamo il modo di far arrivare qualche copia già il Venerdì. Ovviamente chi prende la rivista in convegno ci fa risparmiare le spese postali ma noi, comunque, spediamo gratuitamente in tutta Italia (per chi non fosse presente al Veronafil). Chi avesse intenzione di acquistare la rivista direttamente da noi ci contatti alla mail del circolo per ottenere info sui metodi di pagamento. ( [email protected] ) Ciao, Magdi4 punti
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Stavo pensando… per gli amanti delle monete classiche, e dei libri gialli :ph34r: , se volete, se non sono troppo invadente, sabato a pranzo potrei raccontare qualcosa sulla trama e sulle monete del mio thriller “La signora degli inferi”, in libreria da questa settimana. Fatemi sapere schiettamente la vostra opinione, non intendo togliere spazio alle discussioni tra appassionati e alle chiacchiere tra amici che non si vedono da parecchio tempo. :drinks: Ciao Filippo3 punti
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Riprendo una serie di biografie già iniziata tempo fa e transitoriamente sospesa sul tema delle Donne dell’Impero Romano. Perché questo mio interesse? Perché mi incuriosiscono le vicende di queste “First Ladies” dell’epoca, spesso filtrate dalla visione personale dello storico latino che le riporta. Erano bieche calcolatrici che puntavano al Potere per i loro figli, come sono dipinte in certi casi? O viceversa erano pedine, vittime di un sistema di alleanze contratte e poi ripudiate quando queste non servivano più? O ancora, come sembra trapelare in questa biografia, Donne che si interessarono al Potere solo dopo aver subito qualche ingiustizia (in questo caso il sospetto dell’assassinio del marito da parte dell’Imperatore regnante) e che cercavano in un certo qual modo una compensazione, una vendetta o ancora lottavano per “proteggere” il Destino che poteva esser scritto per i loro figli? Alla terza categoria a mio parere apparteneva AGRIPPINA MAGGIORE Vipsania Agrippina Nacque il 14 a.C. da Marco Vipsanio Agrippa e dalla sua terza moglie Giulia Maggiore, figlia di Augusto (avuta da Scribonia). Non fu l’unica discendente della coppia che ebbe ben cinque figli e viene comunemente indicata con il termine “Maggiore” per distinguerla dalla di lei figlia Giulia Agrippina (detta “Minore”), la futura madre dell’Imperatore Nerone. Dopo la morte del padre e l'esilio della madre, andò a vivere con Augusto e Livia, che si occuparono della sua educazione. Malgrado le disgrazie della madre, dei due fratelli maggiori Gaio e Lucio, morti prematuramente, e successivamente della sorella Giulia Minore e del terzo fratello Agrippa Postumo, anche essi esiliati per ordine di Augusto, Agrippina sviluppò un profondo legame con il nonno, che la considerava la sua nipote prediletta. Donna di notevole ingegno, come riconosciuto dallo stesso Augusto, aveva tuttavia la tendenza ad esprimere senza alcun timore il suo pensiero, cosa alquanto pericolosa nella famiglia imperiale. Gaio e Lucio Giulia Minore e Agrippa Postumo2 punti
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Cari Dabbene (Mario) ed Ercole26 (Eros), desidererei partecipare anch'io a questa vostra irripetibile iniziativa culturale. Sarò a Verona venerdì mattina 23 novembre e porterò con me un certo quantitativo di cataloghi d'asta e libri (anche nuovi) sulla monetazione delle zecche del Sud, vedrò se riesco a portare anche qualche moneta o medaglia da donare (eventualmente allegherò ad ogni tondello un mio cartellino personale). Posso anch'io far parte del vostro gruppo mecenatista? :hi:2 punti
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Cari amici "enriciani lucchesi" credo che l'argomento, in questi tre anni passati, sia stato affrontato in quasi tutte le sue pieghe. Sono sicuro che selezionando e analizzando almeno un dieci per cento (stima negativa) dei 2300 messaggi ricevuti si possa affermare che lo scopo iniziale della discussione è stato raggiunto. Abbiamo a disposizione una mole di informazioni tale da poter scrivere un testo a riguardo anche con novità che tuttora mancano in letteratura. Lo dico senza presunzione alcuna e spero che tutti capiscano quello che effetivamente è stato fatto. Abbiamo dimostrato che Lamoneta.it è anche un valido supporto per lo studio della numismatica anche se al di fuori qualcuno continua a considerarci dilettanti allo sbaraglio o peggio collezionisti senza scrupolo alcuno (chissà perchè?). Certamente tutti noi ancora abbiamo qualche difficoltà nell'individuare tipi e seriazioni precisi ma se ci può confortare lo stesso vale anche per il mondo al di fuori del forum (escluso pochissimi intimi) ;). A questo punto, considerato che nessuno lo fà per svariati motivi, i complimenti li intraprendiamo da soli, come discoli irriverenti. Come cocuratore della sezione vi ringrazio tutti per la collaborazione e in special modo monbalda, che attualmente reputo la più grande esperta in Italia della materia, e che con grande generosità ha contribuito allo svolgimento della discussione. Un poco stucchevole, vero? Ero in vena di scrivere e così ho fatto. Scusate. Tuttavia i denari lucchesi continuano a sorprenderci. Vi invio l'immagine di un esemplare molto curioso, almeno per quanto mi riguarda. Lo stile ed alcune caratteristiche secondarie lo pongono nel terzo Gruppo (ma qui attendo conferme da voi). Il peso è "leggero" 0,70 g e il metallo, a vista, di buon contenuto argenteo. La particolarità stà nell'utilizzo quasi totale del punzone a cerchio pieno e dei ritocchi a bulino per vari aggiustamenti da parte dell'incisore. Quali considerazioni potremmo fare? Forse si tratta di un falso oppure non erano disponibili altre tipologie di punzoni e si tratta di adattamento tecnico a tale eventualità? Oppure sono diventato orbo (probabilità da non escludere a priori...) Insomma se ne potrebbe parlare. Fateme sapè :D . Cari saluti2 punti
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Il più antico accampamento romano in Germania OTTOBRE 4, 2012 Nelle vicinanze di Hermeskeil, una piccola cittadina tedesca, gli archeologi dell’Università Johannes Gutenberg di Magonza hanno confermato la posizione del più antico forte militare romano conosciuto in Germania finora. L’accampamento venne probabilmente costruito durante la guerra gallica di Giulio Cesare verso la fine degli anni 50 a.C. Nelle vicinanze si trova una fortezza di collina celtica nota come “Hunnenring” o “Cerchio degli Unni”, uno dei centri principali della tribù dei Treveri. “I resti di questo campo militare sono le prime testimonianze archeologiche di un importante episodio della storia”, commenta la dott.ssa Sabine Hornung dell’Istituto di Preistoria e Protostoria dell’università. “È probabile che la resistenza dei Treveri ai conquistatori romani sia stata schiacciata in una campagna partita da questa fortezza”. (uni-trier.de) L’esistenza di questo sito, grande circa 260.000 metri quadrati, era conosciuto dal IX secolo, ma la sua interpretazione era controversa. “Alcuni resti del muro sono ancora conservati nella foresta, ma non era stato possibile dimostrare che si trattasse proprio di un accampamento militare romano come gli archeologi e gli storici locali hanno a lungo sospettato”, spiega Hornung. La svolta è arrivata attraverso sistematiche indagini archeologiche condotte vicino al villaggio celtico “Hunnenring”. La fortificazione celtica si trova a soli 5 km dal campo romano, e lo si può vedere direttamente. A seguito dello sviluppo agricolo, ampie sezioni del forte militare non possono più essere riconosciute e potrebbero essere perdute per sempre. Rovine di Hunnenring (sat1) Sabine Hornung e il suo team lavorano nel sito da marzo 2010. La prima ricerca ha determinato la dimensione e la forma del campo militare. L’accampamento venne fortificato con un fossato e un terrapieno quasi rettangolare con angoli arrotondati, che, per la sua dimensione di circa 182.000 metri quadrati, aveva spazio per diverse migliaia di soldati. Un’ulteriore area di 76.000 metri quadrati includeva una sorgente d’acqua. Nel 2011 uno scavo mirato ha portato al ritrovamento di uno degli ingressi del campo. Consisteva in una strada lastricata dove sono stati trovati ancora numerosi chiodi dei sandali dei soldati romani. È grazie a questi reperti e ai frammenti di ceramiche che si è potuta ipotizzare una datazione. (Sabine Hornung, Arno Braun) I chiodi dei sandali (Sabine Hornung, Arno Braun) L’ingresso dell’accampamento. I puntini rossi segnano i ritrovamenti dei chiodi dei sandali (Sabine Hornung, Arno Braun) Il significato storico del campo di Hermeskeil sta nel rapporto con la vicina Hunnenring. Basandosi sui loro recenti scavi, la squadra di Hornung è stata in grado di confermare che questo insediamento venne abbandonato dai suoi abitanti intorno alla metà del primo secolo a.C. Prima dell’identificazione del vicino campo romano, tuttavia, si poteva solo ipotizzare che questo abbandono avesse a che fare con la guerra gallica. Nel suo “De Bello Gallico”, Giulio Cesare scrisse che la tribù dei Treviri era divisa in fazioni anti-romane e filo-romane. La fazione anti-romana, guidata dall’aristocratico Indutiomarus e dai suoi parenti, fomentò disordini che portarono alle rappresaglie romane del 54/53 a.C. e del 51 a.C., nel corso della quale la resistenza dei Treveri venne spezzata. Le scoperte vicino Hermeskeil hanno forse fornito la prima prova archeologica diretta di questo episodio drammatico.2 punti
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Comunque c'è una speculazione da paura!!!!!! 30nni fa quando andavi a vandere l'oro,gioiellerie e basta, aprivano il giornale guardavano quanto stava al grammo e ti davano quella cifra. Perchè? Semplice perche non c'erano dieci passaggi di mano. Quasi sempre era la stessa gioielleria che lo rilavorava facendone braccialetti o altro. Poi hanno iniziato a farti pagare l'IVA ed ora quello che fino a ieri ha fatto il postino si apre un Compro oro che lo deve rivendere ad uno che conosce qualche gioielliere che lo acquista,altrimenti dovrebbe portarlo a fondere e garantire e poi vendere. Il gioielliere di oggi non è capace nemmeno di aggiustare un gancetto (la maggioranza) e lo portano allle lavorazioni d'oro............Manca il lavoro "specializzato" ora oggi tutti possono fare tutto e lo fanno ma molto molto male! E chi ci rimette è sempre l'ultima ruota del carro!!!!2 punti
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Sono passati ormai tre anni da quando mi sono iscritto al forum : è stata una presenza attiva, costante, anche appassionata, certamente " La Piazzetta " è stato uno degli ambiti in cui mi sono trovato più a mio agio . Tanti post, tante riflessioni, storie, racconti, ho pensato che fosse arrivato il momento giusto per fare un compendio di quanto fatto, ogni tanto bisogna anche fermarsi e fare un consuntivo , ed ecco allora " Onde Numismatiche ". Ho inserito solo alcuni post, quelli che mi sono sembrati più rappresentativi, certamente qui ci sono tanti aspetti, la divulgazione numismatica, il ruolo sociale ed etico del collezionista di oggi, il futuro, i giovani, il numismatico nel suo essere e non dal punto di vista tecnico, c'è una umanità numismatica, certamente c'è molto del forum di Lamoneta degli ultimi tre anni. Non tutti li avranno letti, alcuni sono magari da poco sul forum, altri magari avranno piacere a distanza di rileggerli, se sarà un momento di riflessione, ma anche di evasione, ne sarò ovviamente lieto, buona lettura, Mario Limido onde numismatiche.pdf1 punto
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«S'io dissi falso, e tu falsasti il conio» Dante, Divina Commedia, Inferno, Canto XXX, 115 In questi giorni, tra le mie letture "estive" di monetazione medievale di area veneta, sto approfondendo un fenomeno molto interessante: le zecche castellane clandestine (che si riallaccia tematicamente, a un'altro mio tema numismatico d'interesse: i radiati gallici imitativi). Non mi dilungo in un corposo post né in sintesi o abstract degli articoli che ho trovato, però voglio lasciarvi, se già non li conoscete, alcuni link con testi decisamente interessanti sull'argomento. Si tratta di poche, ma interessanti pagine... soprattutto l'articolo di Andrea Saccocci se non altro perché offre la ricostruzione, documentata con reperti, di quello che era il procedimento utilizzato per la falsificazione della moneta. Inoltre i documenti che ho trovato dovrebbero/potrebbero interessare anche i cultori della moneta della zecca di Venezia dato che si parla (anche) di falsi veneziani. Se qualcuno ha dell'altro materiale reperibile nel web o da condividere... ben venga! Spero di non avervi annoiato! Andrea Saccocci - Il castello di Toppo; La zecca clandestina: le monete Alessandro Gremes, Liliana Zanoni - Le monete rinvenute a Castel Corno1 punto
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Per quelli che hanno difficolta' a tramandare la passione numismatica ai figli.... Questa potrebbe essere un idea: ;) http://coinsweekly.c...p?pid=4&id=15671 punto
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Dinar fatimidi nella fortezza di Arsuf LUGLIO 10, 2012 Un tesoro di più di 100 monete d’oro di epoca medievale è stato scoperto ad Arsuf, in Israele. Le monete erano state messe dentro un vaso di ceramica e nascoste sotto il pavimento della fortezza della città, teatro della battaglia di Arsuf nella quale il re inglese Riccardo Cuor di Leone sconfisse Saladino. “È un ritrovamento raro. Non è rimasto molto dell’oro che circolava tra i crociati”, ha detto Oren Tal, presidente del dipartimento di archeologia dell’Università di Tel Aviv. (Apollonia National Park Expedition / Pavel Shrago) (Apollonia National Park Expedition / Pavel Shrago) Le monete risalgono all’impero fatimide, che all’epoca dominava in Africa settentrionale e in parti del Medio Oriente. Tal pensa risalgano tra il X e l’XI secolo, anche se continuarono a circolare fino al XIII secolo. “Alcune sono state coniate tra i 250 e i 300 anni prima che venissero usate dai Cavalieri Ospitalieri”, ha spiegato Tal. “In totale, abbiamo trovato circa 108 dinari e quarti di dinari, il che lo rende uno dei più grandi ritrovamenti di monete d’oro scoperti in un sito medievale nella terra di Israele”. (Matti Yohananof) A partire dal 1261, la fortezza di Arsuf (l’antica Apollonia) venne presidiata dai Cavalieri Ospitalieri, ma la sua guarnigione durò poco: nel 1265, la città venne distrutta dopo un lungo assedio da parte dei musulmani, e mai più riabitata. Come la fine della resistenza si stava avvicinando, forse qualcuno tra i crociati cercò di nascondere le monete pensando di recuperarle più avanti. I resti della fortezza di Arsuf (wikipedia)1 punto
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buonadomenica a tutti.... :) .......ho visto nel porto di genova,un imagine che mi ha colpito...!!!...la riproduzione di una nave di legno,tra mezzo batelli moderni............ :)1 punto
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Anzi per essere più precisi la funzione cerca del forum ci viene in soccorso: http://www.lamoneta....iert#entry79266 Saluti Simone1 punto
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:nea: Allora siamo messi male ... Ti consiglio di attendere ancora fino a questo fine settimana perche' non si sa mai... a volte ci sono le sorprese.ti inviero' un mp.1 punto
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Quindi ho azzeccato il risultato! Hai visto che qualche volta indovino? :good: Sei il numero 1 ;) Beh, considerando la mia mole, sono il numero zero .... tondo come uno zero. :rofl: Tu sei il numero 1 dato che sei alto e snello. :rofl:1 punto
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A me sembra un peso per il mezzo scudo d'oro di Spagna (escudillo), epoca inizi '800 Saluti Gzav ciao gzav riferimento al monnaie de paris, si può dire che questo peso e per il mezzo reale secondo tipo. numero 961 come g il peso di luis67 è leggermente calante il diametro cisiamo Pommier si è sbagliato: è vero che la Real Cedula del 1731 prevede che il quinto peso nelle scatole corrisponda al mezzo reale provinciale, ma dice esplicitamente che serve anche per l'oro (il mezzo scudo aveva lo stesso peso). Il peso in questione, che è stato fatto a Milano, riporta al diritto il rovescio del mezzo scudo d'oro, moneta che circolava ampiamente in Italia, al contrario del mezzo reale. Saluti Gzav1 punto
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Una copia la dovrete spedire anche a me,fatemi sapere le modalità di pagamento così le 10 euro che mi regala mia zia per Natale le spenderò per questo acquisto1 punto
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Ammazza!! vabbè, due colpi di pialla, una limata ed una ripassata con la carta vetrata, vedi che poi entra... :D :ph34r:1 punto
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Qualcuno dei partecipanti crede che se questa moneta fosse stata ritrovata in Italia sarebbe "emersa"?1 punto
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Il mio cell. ce l'hai anche perchè porto un pacco per te, quindi....chiama, o davanti a Ottolini Marco, Medaglie e Monete, Mario1 punto
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Rick2 è stato bannato per 2 mesi (assieme a Numizmo) a causa delle sue polemiche prese di posizione riguardo il possesso di monete antiche. E infatti anche nell'altro forum (americano) continua nei suoi sproloqui sui detectoristi, ecc..... Rimanendo sull'argomento, si tratta senza dubbio di una notizia molto importante, con il secondo esemplareche va ad aggiungersi a quello apparso nell'asta Munzen und Medaillen n. 8 del 1994 (lotto 640). Ho preparato un confronto fra i due esemplari, dal quale si evince chiaramente che ambedue provengono dalla stessa coppia di conii, a conferma che si tratta di una emissione di estrema rarità, a nome di un usurpatore di nome Proculus. La prima moneta è quella della MuM 1994, la seconda è quella trovata in GB (ho messo in B/N per agevolare il confronto). Le scarne notizie si rinvengono sella solita Wikipedia: Tito Ilio Proculo (latino: Titus Ilius Proculus; Albenga, ... – 281 circa) è stato un usurpatore contro l'imperatore romano Probo, la cui ribellione sorse nelle province occidentali intorno all'anno 280. La fonte maggiore della vita di Proculo è l'inaffidabile Historia Augusta. Fonti secondarie sono l'Epitome di Aurelio Vittore e il Breviarium di Eutropio. Proculo era probabilmente imparentato con i Franchi, perché chiese loro aiuto quando Probo lo depose. Nacque ad Albingaunum (moderna Albenga) da una famiglia della nobiltà locale, la quale si era arricchita con il bestiame e gli schiavi ottenuti con l'attività di brigantaggio: la Historia afferma che Proculo fu in grado di radunare un esercito di duemila schiavi in occasione della sua rivolta. Ebbe come moglie Vituriga, soprannominata Sansone per la sua mascolinità, e un figlio di quattro anni, Erenniano. Seguì la carriera militare, diventando tribuno di alcune legioni. Nel 280 accettò la porpora offertagli dalla popolazione di Lugdunum (Lione)[1] contro l'imperatore Probo, e si associò al trono Bonoso, un altro usurpatore. Proculo, che era stato un buon comandante militare, garantì l'agognata sicurezza agli abitanti della provincia, perché riuscì a sconfiggere gli Alamanni. Questa informazione, riportata dalla Historia, mostra come anche questa usurpazione fosse una risposta alla necessità, sentita delle popolazioni che vivevano nei pressi delle frontiere minacciate dai nemici, di avere vicino l'imperatore e il suo esercito: all'epoca, infatti, Probo era in Siria per una campagna contro i Sasanidi. Al suo ritorno, l'imperatore obbligò Proculo a ritirarsi al nord, dove cercò l'aiuto dei Franchi: questi, invece, lo tradirono e consegnarono a Probo. L'imperatore ordinò la morte dell'usurpatore, ma la famiglia e i beni dei Proculo furono risparmiati. Resta da stabilire la zecca che ha emesso queste due monete: se a Lugdunum (Lione) oppure più a nord della Gallia al seguito dell'usurpatore.1 punto
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Diciamo che non ha valore commerciale, ma il valore numismaticoe quello storico rimangono.1 punto
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Non sono molte le nazioni il cui nome inizia con la H, tra queste il WPM include anche le Hawaii, con una serie di rarissime emissioni dell'800, ma, anche, con i dollari statunitensi con sigillo marrone e sovrastampa HAWAII, così prodotti durante la Seconda Guerra Mondiale per far sì che, in caso di invasione giapponese dell'arcipelago, potessero essere facilmente dichiarati fuori corso. Dalla mia collezione (e, si direbbe, vista la conservazione, dalle macerie della guerra :rolleyes:) il biglietto da 1 dollaro Silver Certificate, serie 1935A. petronius oo)1 punto
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Ciao Raffaele, è un falso. Scrivo e sottoscrivo. Non so chi sia il venditore, spero solo che come minimo abbiano dichiarato la dubbia autenticità della moneta. Considera che se fosse autentica varrebbe oltre i 13000 euro, si tratta di una tipologia della più grande rarità e nel giro di due decenni sarà apparsa sul mercato al massimo tre volte (se scrivo qualche imprecisione correggetemi). Ora non ho il catalogo sotto mano ma rammento che un esemplare autentico passò nell'asta Spink Taisei del 1995. Che questo sia un falso lo si vede da un particolare inconfondibile. ;) Parlo così perchè un paio di anni fa ho avuto la possibilità di studiare un esemplare originale dal vivo in casa di un mio amico collezionista. Tutt'altra cosa, tutto un altro stile! Credimi.1 punto
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La crisi vale solo per le monete comuni. io faccio caso ovviamente più alle monete che mancano alla mia collezione. il 2 lire aquila araldica date comuni in bb si comincia a trovare a poco più di 50 euro. vicino allo spl ad 80 euro si comincia a trovare qualcosa. il mb si trova anche a 30 euro. nel gigante il mb è quotato 80 euro!! Ovviamente i prezzi che ho citato sono i prezzi più bassi che ho rilavato per i pezzi 1905-06-07. Ma solo un anno fa me li sognavo questi prezzi. E' chiaro che per i piccoli (per non dire minuscoli) collezionisti come me, nella catastrofe generale, è un pò una manna dal cielo. Le monete veramente rare per conservazione, o per numero di pezzi coniati, purtroppo (per me) non risentono di crisi alcuna, e anzi sembrano accelerare la loro rivalutazione. Sintomo tra l'altro che in Italia, si è impoverito solo ed esclusivamente il ceto medio ed è aumentata la sperequazione sociale, a favore dei pochi ricchi. L'andazzo generale mi fa pensare che almeno nei prossimi 2 anni la situazione non cambierà. Si svaluteranno i pezzi comuni, e continueranno a rivalutarsi quelli rari o più richiesti :( .1 punto
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Ho chiesto perchè mi immagino la faccia del venditore quando esci quel bestione di libro del krause, e cominci a selezionare alcune monete, felicissimo dell'affare: "ottimo! questa vale 100 euro, quest'altra 20, questa 150 euro. Tenga 3 euro", ci rivediamo domenica prossima!! :rofl:1 punto
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Condivido al 100% quando detto da Andrea imperatore !!! Mi allaccio al suo discorso per dire GRAZIE ad Internet che ha permesso a molte persone di riuscire a reperire monete a prezzi molto + bassi di quelli praticati da molti commercianti. Questo è un bene per chi ama la numismatica, ed ovviamente è un male per coloro che cercano di fare investimenti e di speculare in questo settore. Io amo collezionare e studiare le monete che rappresentano un pezzo di storia nelle mie mani (come me penso siano in tanti) e quindi poco importa se la moneta è FDC o BB, ma cerco se possibile di possederle tutte senza svenarmi e indebitarmi. Tanto io non le compro per rivenderle, io le compro per possederle. Prima ho fatto riferimenti a commercianti che "spremono" i loro clienti....ebbene si....lo confermo Finora ho conosciuto commercianti che non appena si rendono conto che hanno di fronte un acquirente disposto a comprare.....non badano a sconti e a trattamenti di favore....ma infieriscono a piu non posso. Posso riportare quanto mi è accaduto con un commerciante non distante da casa mia che non appena chiedevo il prezzo di alcune monete.......controllava il GIgante e mi applicava lo stesso identico prezzo, nonostante ci ho speso da lui oltre 1.000 in circa 2 mesi. Non voglio generalizzare ovviamente.......ma posso dire che da quando ho visto che è possibile acquistare a prezzi nettamente migliori, su internet.....allora devo dire.....meno male.....poichè forse ad oggi avrei dovuto abbandonare tutto....per motivi economici. Voglio precisare che non ce l'ho con la categoria dei commercianti (capisco bene i costi di gestione, le spese, le tasse, etc etc) chi più di me può capirlo, dato che sono anche io un commerciante, in un settore dove internet e la concorrenza sono ancora più spietati..... l'informatica. Evviva internet, evviva la baia, evviva la concorrenza....... Solo cosi la numismatica potrà essere un pò più alla portata di tutti1 punto
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I pezzi molto rari e le altissime conservazioni non risentono mai della crisi,anzi crescono col tempo.Poi se abbiamo le due cose contemporaneamente non c' e' prezzo di catalogo che tenga!!!! Sicuramente con la crisi di oggi ne risentono di piu' le monete comuni magari in conservazione media poiche' ,oltre ai vari canali di vendita ,l' avvento di internet da un po di anni a questa parte,ne ha reso piu' facile la reperibilita' magari a prezzi piu' concorrenziali rispetto al passato.Inoltre una buona fetta di collezionisti che purtroppo non puo' aspirare a monete fuori dalla propria portata non riesce piu' neanche a spendere come prima in questo settore dato che per molti e' diventato difficile arrivare a fine mese!1 punto
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comincerei a procurerarmi qualche bel testo di riferimento (CNI, PR , MIR e testi specialistici su Napoli) e poi i cataloghi dei pezzi analoghi passati per il mercato (il Bellesia dovrebbe fornire già qualche riferimento) e poi mi chiuderei in uno studio a fare qualche bel confronto , passando particolare per particolare ..1 punto
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mi aggrego ed aggiungo il mio 1918 ribattuto di cui prima di leggere questo thread non sapevo neanche l' esistenza... non capivo cosa fossero quegli strani segni... che ne pensate? è da raccoglitore buono(conservazione a parte...)?1 punto
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eheh nelle ciotole si trova di tutto....buon ritrovamento!! KM#918.11 punto
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Da collezionista dovresti esserne contento. Il discorso è diverso se vedi la numismatica come un investimento.1 punto
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Sono falsissime entrambe, se leggi dal post 161 in poi di questa discussione capirai. http://www.lamoneta.it/topic/62665-medaglie-napoletane-come-riconoscere-i-falsi/page__st__150 . Quella di Giovanni Simeone Moccia autentica sarebbe stata rarissima, manca anche nel Siciliano..... ce l'hai il Siciliano del 1956? Fammi sapere. Francesco1 punto
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Premetto che non ho mai avuto problemi di alcun tipo, ma con tutto ciò che si sentiva/si sente in giro, pur comportandomi, credo, sempre correttamente, mi sono detto: "chi me lo fa fare di mettere i miei pochi, sudati, risparmi in un settore dove l'incertezza impera e dove devi mettere ipoteticamente in preventivo possibili visite mattutine, senza invito, e di portare conseguentemente per anni e anni soldi su soldi ad un avvocato?". Meglio, molto meglio, assecondare le passioni del nipote ed aiutarlo a collezionare queste: https://www.google.i...w=1920&bih=977. Non ditemi che la ricerca, il fascino e l'appagamento culturale sono ben diversi e maggiori nelle monete, lo so bene, ma con le carte la sera vai a dormire tranquillo. :pardon:1 punto
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A me dà l'idea di tre personaggi da telenovela... sembra una pubblicità di questo tipo di programmi! :D1 punto
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stamani trovato il Pascoli:moneta in condizione qfdc,moneta cmq inguardabile...similissima al Cavour..stesso segno.. le monete italiane sono molto "indietro" rispetto alle altre europee1 punto
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devo dire che anch'io ci sono rimasto malissimo, non tnato per il pezzo in sé pur molto attraente, bensi nello scoprire che anche questi pezzi vengano presi di mira. Se 20 anni fa trovare dei grossi falsi era piuttosto infrequente, ora mi pare che il loro numero sia cresciuto notevolmente (vedi in altra discussione ad esempio il grosso di Enrico VII per la zecca di Milano). L'unica speranza in questo specifico caso è che la fusione di Calisto III sia un falso antico (non coevo chiaramente) ma di fine '800/inizi '900, il che lo renderebbe meno pericoloso (come fenomeno , non come falso) per lo meno rispetto alla marea montante di falsi che ha cominciato a circolare nelle aste. Un fenomeno altamente preoccupante quest'ultimo se si pensa solo ai frazionali sicelioti e della Magna Grecia , praticamente quasi immuni 20 anni fa mentre ora difficilmente collezioni anche specializzate se ne salvano. Sono numerosissimi ormai gli interventi , molti da parte di questo forum, che fanno ritirare falsi acclarati da numerose aste, soprattutto tedesche, dopo accurata indagine e rigorosa analisi comparativa stilistica e tipologica (vedersi le numerose discussioni nella sezione greca) . Purtroppo il numero degli esemplari 'tarocchi' che riescono a farla franca (spesso anche incoscientemente da parte della casa d'aste ora che i grandi esperti in tale campo si vanno assottigliando sempre piu e le tecniche invece sono divenute ben piu' pericolose ) è sempre molto elevato. Infine i falsari prediligono esemplari rari di cui sono pochi i confronti avendo cosi mano libera nelle loro 'artistiche' realizzazioni ed evitando il piu' possibile confronti con esemplari di sicura autenticità che inevitabilmente aiutano a individuare incongruenze, errori, differenze di stile e caratteri.1 punto
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Questo sesterzio è gradevole per un imperatore difficile da trovare. Non trovi che l'augurio di dieci anni di regno suoni come una vera beffa per il povero Emiliano, che regnò si e no tre mesi ????1 punto
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Trovi la descrizione al seguente link: http://www.lopezcoins.altervista.org/germania/bayern_195.pdf P.S. Prendi le quotazioni con le molle, perchè sono tratte da un catalogo di circa dieci anni fa.1 punto
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Riporto a galla questa discussione. Mi sembra che lo spirito del forum sia cambiato, ma io, nostante tutto continuo a credere in questo progetto. Buona strenna a tutti.1 punto
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Queste non sono 25 dracme, ma 25 milioni. Alla fine della guerra si sviluppò un'inflazione paragonabile a quella ungherese dello stesso periodo, e da un certo punto in poi sulle banconote non furono più scritti gli zeri, ma solo le prime cifre, il valore completo veniva scritto solo in lettere (in questo caso 25 EKATOMMYRIA). Bene, direi che come assaggio può bastare :lol: Per vederne (e saperne) di più, queste (e molte altre) banconote saranno a breve protagoniste di una discussione, che sto preparando, sulla circolazione cartamonetaria in Grecia prima, durante, e dopo l'occupazione italo-tedesca. petronius oo)1 punto
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Ancora adolescente sposò nel 4 Germanico, figlio di Druso Maggiore e di Antonia Minore, a sua volta figlia di Marco Antonio e di Ottavia Minore; nello stesso anno Germanico fu adottato, su disposizione di Augusto, da Tiberio, diventando così il più serio candidato alla successione imperiale. Dalla loro unione nacquero nove figli, due dei quali morirono appena nati, mentre un altro morì ancora infante. Gli altri furono: Nerone Cesare, Druso Cesare, Gaio Cesare, conosciuto anche come Caligola, Giulia Agrippina, Giulia Livilla e Giulia Drusilla. Quest’ultima, molto amata dal fratello Caligola, fu da quest’ultima divinizzata ma il suo culto non ebbe lunga durata. GAIUS (CALIGULA). 37-41 AD. Æ Sestertius (35mm, 28.85 g, 6h). Rome mint. Struck 37-38 AD. C CAESAR. AVG. GERMANICVS. PON. M TR POT., Laureate head left / Gaius' three sisters standing facing: Agrippina (as Securitas) leaning on column, holding cornucopiae; Drusilla (as Concordia), holding patera and cornucopiae; Julia (as Fortuna) holding rudder and cornucopiae. RIC I 33; BMCRE 37; BN 49; Cohen 4. EF, mottled dark green and brick-red patina. An exceptional coin. (CNG Coins) Nel 12 diede a Germanico il figlio Gaio Giulio Cesare Germanico che secondo Plinio il Giovane nacque a Ambitarvium presso Treviri. Svetonio però smentisce questo dato ed afferma che in realtà nacque ad Anzio, il 31 agosto, sulla base di alcuni documenti da lui rinvenuti. Nel 18 accompagnò Germanico nella sua missione in Oriente (contravvenendo un divieto di Augusto) e durante il viaggio partorì per l'ultima volta nell'isola di Lesbo. In seguito il marito entrò in forte contrasto con il Legato di Siria Gneo Calpurnio Pisone e con la moglie di costui Munazia Plancina. Pisone era amico di vecchia data di Tiberio e quindi ostile al rampante Germanico. Nel 19, di ritorno da un viaggio in Egitto, Germanico morì ad Antiochia dopo alcuni giorni di malattia. Subito si sospettò che Pisone, aiutato da Plancina, amica di Livia Drusilla, lo avesse avvelenato. Nel 20 lo stesso Pisone, assieme alla moglie fu accusato di omicidio, tradimento ed estorsione per non aver rispettato la maiestas della Domus Augusta. Fu indotto al suicidio, il figlio fu scagionato a la moglie sopravvisse solo per intervento diretto di Livia. Probabilmente fu una mossa dettata a Tiberio dal malumore cui versava la plebe per la morte del suo beniamino Germanico e che temeva contagiasse l’esercito.1 punto
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Prese tutte e 5, e devo dire che meritano!!! La migliore è forse proprio quella di quest'anno.1 punto
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... anche se, se ne avessi avuto la possibilita', non sarei lo stesso arrivato oltre i 7501 punto
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L'ennesimo decreto pro-banche.... Io non accetto pagamenti con carte di credito per due motivi: A. La commissione che mi preleverebbero e' troppo alta B. Il commerciante non e' molto tutelato e tra furti,clonazioni e furbetti non e' difficile vedersi stornare l'operazione1 punto
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Abbastanza sconosciuti i POS, anche perché si portano dietro un 3/3,5 % di perdita secca come commissione bancaria e , almeno fino a qualche tempo fa, funzionavano solo con una connessione telefonica che non in tutti i convegni c'era disponibile... un discorso è il negozio fisso in cui la connessione telefonica è protetta e stabile..adesso, probabilmente si potrà anche usare tramite cellulare, ma francamente, io per primo non uso volentieri la carta di credito a causa dei noti pericoli di clonazione anche in strutture fisse, figurarsi presso un banco di vendita che magari non conosco per nulla e che usa una connessione volante......io ,la mia carta di credito da passare in un POS, non gliela darei..tu si? In più c'è anche un problema di come registrare una transazione che contempli il ritiro di un bene in parziale permuta, cosa che magari per i minerali non avviene, ma in numismatica è piuttosto comune... Poi che i commercianti numismatici siano un pò immobilisti, è altrettanto vero, però neanche chi organizza i convegni e le stesse banche aiutano minimamente a risolvere il problema..basterebbe una connessione via filo negli stand e un pò meno avidità dalle banche a probabilmente la carta verrebbe considerata una valida alternativa.. e per non dare la stura ad altre lamentazioni e repliche tralascio volutamente la problematica sollevata da chi non vuole che a casa si sappia quanto e in cosa spende, che sono molti più di quanto si pensi..1 punto
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