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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/23/12 in tutte le aree
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Vorrei fare un omaggio ad un grande Numismatico del passato, Cesare Bobba Ripropongo un articolo apparso sul la rivista monete e medaglie N°23 luglio/agosto 1970. "Non si può risalire la Valle Versa senza fare una sosta a Frinco, il cui castello è uno dei piu belli della provincia di Asti e costituisce un invito allettante per tutti coloro che desiderano fare un tuffo nel passato. Attualmente il castello è adibito all'allevamente di polli, ma noi, che ci limitiamo ad osservare la sua mole imponente dall'esterno,piu che ai pennuti che ora lo popolano, pensiamo ai suoi antichi signori, dai nomi altisonanti, e alle tante vicende di storia delle quali fu testimone. Sorto, tra il 1100 ed il 1200, su piu vetuste opere di difesa, e passato attraverso assedi, saccheggi e devastazioni, il castello ha saputo mantenersi saldamente in piedi sui suoi robusti speroni che si levano, in alcuni punti, ad altezza considerevole, protetto ancora, in parte, da possenti muraglie. Una torre, a pianta circolare, sporge dalla fronte rivolta ad occidente, e ben visibilem sia pur legata alle sovrastrutture che reggono il tetto, è la merlatura ghibellina, a coda di rondine. Le finestre, ad apertura rettangolare, sono opera di tempi relativamente a noi vicini, ma molteplici appaiono gli elementi architettonici appartenenti alla primitiva costruzione, sopratutto i begli archi a sesto acuto. Frinco, la cui denominazione di origine germanica richiama alla mente gli stanziamenti barbariciavvenuti nel basso Monferratoallo sfacelodell' Impero Romano, appartenne al Ducato e poi alla Contea di Asti. Successivamente la Chiesa vi acquistò molti diritti feudali e beni allodiali, e notevoli furono anche i possessi di altri istituti come ad esempio, quelli del monastero Astigianodei Ss Apostoli. Una certa qual confusione regna circa l'origine e le precise attribuzioni del primi Signori di Frinco. Ad un dato momento, cominciarono a primeggiare i Pelletta che, per gran parte del sec.XIII concentrarono in mano loro quasi tutta la giurisdizione.Il predominio dei Pelletta venne poi ereditato dai Turco, ai quali,nel secolo XV sottentrarono i Mazzetti. Che si estinsero nel 1829. Nel 1487 i Mazzeti ebbero il diritto di batter moneta per concessione imperiale(secondo quanto risulta da un inventario citato dal Promis in<Monete dei Radicati e dei Mazzetti> torino,1850,pagina26 <<Li Mazzetti signori di Frinco dalle investiture del 1487 ottennero da Cesare il privilegio di batter monete d'oro e d'argento colla impressione e marche d'essi signori >> Pare che solo dalla seconda metà del secolo XVI i Mazzetti abbiano usufruito dell'importante privilegio. Questo fù riconosciuto da Carlo Emanuele I di Savoia, il 6 febbraio 1585, nell'atto di investitura della terza parte di Frinco ai fratelli Ercole e Domenico Mazzetti, nel quale, insieme a prerogative e diritti diversi, son ricordate<<altre regalie etiamdio di batter monete>> Nel 1587, il 3 di febbraio, Giulio Cesare Mazzetti chiese allo stesso duca Carlo Emanuele I <che le monete e i denari di ogni sorta, sia d'oro che d'argento, che si batteranno in esso luogo di Frinco si possano transitare per tutti li stati di S.A. senza pagamento di alcun dacito, etiamdio del mezzo per cento, et essendo alla bontà peso e legga delle zecche di S.A. si possano spendere liberamente in tutti li suoi stati come le medesime fatte in esse sue zecche>> La risposta fù: <<Battendosi monete in Frincho d'ugual bontà, liga et peso alle ducali et con impressione proprie dè loro Signori,et non d'altri Principi e Stati, S.A. lo concede>>> Le monete uscite dalla zecca di Frinco sono ora considerate di altissimo valore dai numismatici per la loro rarità. Accanto a pezzi di ottima qualità e fattura, d'oro e d'argento, di mistura, di rame, uscirono, purtroppo, dalla zecca di Frinco molte contraffazioni di quanto veniva emesso altrove.. Continua........... Sergio4 punti
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Eh, eh ....il più bello di tutto è il "grifetto" che mi ha mandato @@jagd (il timbro sul "francobollo di Piazza Cordusio"). Circa lo sguardo di Sua Maestà ...credo sia quello che aveva quando ha scritto quel famoso biglietto nel quale ha lasciato la sua "amata collezione di monete" al popolo italiano. ...Complimenti per i "pezzi" che andranno a coprire quelle caselle ...3 punti
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A me, sinceramente, un lavoro così fatto con i piedi fa proprio schifo...se non si è proprio minimamente capaci, ma perché non ci si mettono le manine in tasca e si lasciano stare queste povere monete? Se ne parlava in un'altro post a proposito di concedere a chiunque la possibilità o meno di "massacrare" le monete antiche per ignoranza delle metodologie effettive unite a presunzione di saper fare...chi ha ridotto quella moneta, che poteva essere pulita molto meglio con metodi molto più consoni fino ad ottenere un risultato rispettoso della moneta e della sua storia, non dovrebbe avere libertà di ripetersi a danno del bene comune....non vedo differenza tra una moneta così massacrata e una moneta distruta volontariamente...ci vorrebbe un pò di buon senso e riconoscimento delle proprie incapacità...3 punti
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un gran bongiorno a tutti........ :D ........un salto in dietro...... :) ..........su una punta accerata,dove chi era un piccolo castello....... :) ........2 punti
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Parlare sempre di banconote e monete ormai è routine,oggi voglio cambiare un po...voglio condividere delle foto e il racconto di una gitarella di mezza giornata con il circolo per la tutela e valorizzazione dell'archeologia locale di cui faccio parte :) Ci troviamo a Mileto,nella prov. di Vibo Valentia..a 2 passi (e non per modo di dire) da Paravati,la città di Natuzza Evolo;al momento Mileto conta quasi 7mila abitanti,un abitanto piccolo che sorge su una collina e costruito ex novo dopo il terribile terremoto del 5 febbraio del 1783 (come tante e tante altre città della zona) che la distrusse completamente. Fu un piccolo Kastron bizantino, conquistato intorno alla metà dell’XI sec. da Ruggero I d’Altavilla, detto il Gran Conte, che ne fece la sua sede prediletta, capitale della Contea di Calabria e Sicilia. Fu elevata dal Gran Conte a sede vescovile con un enorme territorio (ancora oggi Mileto è la più vasta diocesi della Calabria) e dotata di grandiosi edifici, fra cui la Cattedrale di S. Nicola e l’Abbazia benedettina della SS. Trinità, capolavori di architettura romanica. Dopo il raduno e dopo aver ottenuto la chiave per l'ingresso all'area dal comune,ci accingiamo a salire una collinetta in mezzo ad una vallata,qui sorgeva un'imponente abbazia benedettina. Oramai rimangono solo ruderi per via del terremoto del 600 che in parte aveva demolito tutto...dopo che gran parte delle opere furono sistemate il flagello del 1783 ha completato l'opera;cio' che si poteva recuperare all'epoca è stato recuperato per essere reimpiegato nelle nuove cattedrali che si stavano costruendo (ma non per una questione economica) Qui possiamo ammirare il muro che proteggeva l'entrata dell'abbazia...colossale "scarpa della badia" e quelle erano le navate... in fondo,si trovavano le absidi,sono anche state trovate delle tombe ed un raffinato rosario in avorio e tanti vetri colorati che facevano parte della struttura! :) poco piu avanti,sorge un altra collinetta,la parte piu a sud dove nelle belle giornate si addirittura l'etna (era mica fesso l'ultimogenito del signore d'Altavilla,il panorama lo voleva dei migliori! :P ) qui si trovava l'altra grandiosa chiesa romanica di Mileto, la Cattedrale, l'ospedale di età moderna nella parte piu estrema..ed al centro tra abbazia e cattedrale la cittadella :) cattedrale...costruita sui ruderi di una piu vecchia,gli archeologi hanno trovato dei graffiti sui muri lasciati dai pellegrini che si recavano qui dopo il terremoto del '600 ed una tomba di un adulto scavata nel tufo proprio a forma di sagoma umana al centro di un'abside e di un fanciullo dentro una....coppa!oltre ad una fosse di scarti metallurgici particolare.. l'ospedale adiacente la cattedrale visto dal basso: e dalla parte alta: del borgo,la cittadella come l'ho chiamata prima,ahimè,non è rimasto nulla di visibile :( Spero che la lettura sia stata di vostro gradimento,non sono abituato a scrivere piu di 2 righe :P ma mi sento almeno realizzato nel condividere notizie e storie della mia terra :)2 punti
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Ma questo dovrebbe valere anche per quei sedicenti professionisti che alterano/rovinano irrimediabilmente talune monete al fine di incrementarne la vendibilità. Non credo che ci sia troppa differenza tra un bronzo barbaramente spatinato e uno barbaramente reinciso. Questo vale SOPRATTUTTO per quei sedicenti professionisti/ reali truffatori che reincidono le monete portandole da MB a SPL..quelle non sono monete rovinate e basta, quelli sono veri e propri FALSI...la differenza c'è eccome : una moneta barbaramente spatinata è sempre una moneta antica..però passata tra le mani di un cretino.....una moneta antica rilavorata e reincisa è una truffa perpetrata TRAMITE le mani di un imbroglione..!...... accidenti, se c'è differenza..! Suppongo che tu non abbia dato una occhiata ai bronzi repubblicani (in buona parte ex lanz) dell'ultima asta artemide... ...e non venirmi a dire che le case d'asta sono solo degli intermediari. In ogni caso, non mi interessa entrare in polemica su eventuali responsabilità legati al commercio di monete "restaurate" ma ci tengo, più banalmente, a sottolineare che un meccanico/numismatico potrebbe essere più accorto e professionale di un presunto professionista. In altri termini, limitare la possibilità di maneggiare monete antiche SOLO sulla base delle proprie ascendenze lavorative mi sembra una "cagata pazzesca" (cit. Rag. Ugo Fantozzi).2 punti
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io ho fatto una piccola razzia con queste nuove regole e ho l'impressione che molti di voi considerino un muro l'approvazione dei moderatori, personalmente non ho riscontrato questo problema... da loro ho ricevuto risposte veloci e aiuti/consigli durante tutta la razzia.2 punti
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DE GREGE EPICURI Giovedi' 25 ottobre 2012 si terrà presso l'Univ.Statale di Milano (via Festa del Perdono, Sala di Rappresentanza del Rettorato, ore 9.30-18.30) questo importante convegno, che si collega al Progetto di Ricerca LIN, cui collaborano le Università di Messina, Bologna, Genova e Milano. Il tema e': Moneta e Identità Territoriale, dalla polis antica alla civitas medievale. Introdotto da G.G.Merlo e Lucia Travaini (che organizza), vedrà gli interventi di: M.Caccamo Caltabiano, G.Salamone, M.Puglisi, B.Carroccio, R.Pera, T.Gnoli, E.Filippini, A.L.Morelli, G.Arrigoni, L.Fabbri, A.Pero', A.Giampaglia, L.Travaini, M.Broggini, A.Gannon, B.Zaech, M.Baldassarri. I temi trattati vanno dalla storia antica e medievale, alle rappresentazioni monetali dalla Sicilia Antica alle zecche medievali, alla mitologia classica e miti di fondazione, alle identità legate ai culti religiosi, a specifici temi numismatici. Tutti i temi affrontati declinano in vario modo il problema della identità del gruppo sociale, e la sua espressione nelle monete emesse.1 punto
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salve a tutti al seguente link c'è in asta una moneta da 5 lire in oro è autentica o no? il peso è di 1,55 grammi per 17 millimetri http://www.ebay.it/itm/280999793005?ssPageName=STRK:MEWAX:IT&_trksid=p3984.m1438.l2649#ht_500wt_949 grazie1 punto
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Ma come si fa a comprare su SUBITO senza un minimo di protezione nella compra-vendita e senza conoscere le monete? Io non so chi vi da i soldi ma ve l'andate proprio a cercare la sola!!!!!! Io in inserzioni del genere nemmeno 10 euro......... se non con incontro diretto,allora la cosa cambia..... Dimenticavo,l'incontro sarebbe di fronte ad un commisariato di PS come minimo.1 punto
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[ preciso che non vuole essere assolutamente una critica, non ci crederai ma anche a me e successo una cosa simile, era un amico,e il marengo era un austriaco, non sono riuscito a tenerlo ,anche perche vive di pensione ,mi ha obbligato a prenderlo a meta del valore.1 punto
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Doppio sesterzio di Claudio (Giolitti): http://www.youtube.com/watch?v=C3Rek_f6AfI1 punto
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non ti ricorda quello che abbiamo visto in un'asta scaduta non molto tempo fa?1 punto
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salve forse avrebbe piu visibilita se si creasse una discussione per questa richiesta cmq questo il sito del corpus che riguarda il piemonte dove si possono trovare moltissime monete di vari periodi http://www.numismaticadellostato.it/pns-pdf/CNI/flip/new/volume_II/index.html?pageIndex=1 questo un libro che ho letto da poco e che da una visione generale dell'argomento bella lettura http://books.google.it/books?id=74ReDfo6tBYC&printsec=frontcover&dq=storia+economica+medievale&source=bl&ots=2K0D4JIgZ_&sig=ehSEQ-_NDk2JtdpNjNFiWhzJGeI&hl=it&sa=X&ei=b8KGUPapHumE4AT8x4GwCA&ved=0CDEQ6AEwAA1 punto
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a traversso testimoni scritti.. :mellow: ..nella torre,si poteva trovare una bandiera,con il suo manico....una campana,con corda,una lanterna........arbalete ,armure...etc la parte la piu importante di l'armamento,nella salla a munizione.......nella "sala",tavola per mangiare,banci e coffero per il pane.....nella cucina mela per il pane,botte di accetto,di farina....e olio.....anche spazzio per legno a brucciare,per forno......paglia per l'asino...attrezzi per fabbricare palle di piombo....... importante anche il sale,per conservare alimenti,carne....e anche neccessario di reparazione,cantelli di legno,chiodi e attrezzi diverssi.......era tutto un piccolo gruppo che viveva in autarcia........nella solitudine di quelli posti.....era ato di corraggio confirmato....ma non riconosciuto....!! :(1 punto
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....il 29 novembre veniva comunicato a Venezia la lista dei responsabili della zecca di Frinco: <<<<<é ritornato quello che questi giorni addietro mandai a Frinch, il quale dopo essersi fermato tre giorni in quel loco a gran fatica mi ha portata la qui alligata nota dei nomi dei ministri di quella cecca senza alcuna moneta per haverla trovata tutta confusa, perche essendo restato da S.Martin in qua il comando di quel loco nel sig.Giulio Cesare Mazzetta, egli, per mala intelligenza che esercita con il sig Hercole, vuole mutare tutti li officiali et ministri tocanti a quel governo et in particolare quei della zecca, per poter godere il frutto di quelle intelligenze che, per quanto dicono, hanno reso commodo al sig. Hercole di vinti mille scudi, in modo che di povero gentil'huomo sta hora assai bene havendo comprato possessioni et altro. Vengo perà assicurato che trattando io con il suddetto maestro di zecca non solo haverò il nome delli nuovi artefici, ma delli primi tutti e delli interessati ancora, che dicono esser gran parte Bergamaschi et Bressani :rofl: ,i quali egli userà arte per farli capitare nelle mani della Serenissima Vostra, con questo però che a lui sia concessa l'impunità insieme con doi suoi consonti, et data quella ricompensa che solamente desidero d'obbedire all'EE:VV,non passerò più avanti senza il loro commandamento. Maggiori particolari di questi non ho potuto cavare, essendosi sparsa voce che la Serenissima Vostra habbi messa grossa taglia sopra la testa di esso sig Hercole,et anco d'alcuni altri ministri, che causa in ognu'uno di quel loco gran timore,et medessimamente gran risserva nel parlare di questo fatto, però non ricever questa settimana lettere da Venetia, che per conseguenza mi leva l'haver notitia di quanto passa. Gratie.... LISTA DEI NOMI Signori Giulio Cesare, et Hercole Mazzeta signori di Frinch. Maestro di zecca: Alessandro Spada di Caliano,stato di monferrato,di età di quaranta cinque in cinquant'anni in circa Offitiali della zecca del sig Hercole: Ferdinando Coconato Gioachino Coconato Antonio Coconato Delli signori di Primelio,sudditi del signor Duca di Savoia. Operai di zecca: Quili Rista Gio Domenico Cavallo Bartolomeo di Ambrosio Bartolomeo di Reda:sudditi del signor Duca di Savoia>>>> continua........1 punto
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Negli anni successivi l'orgoglio di Roma per la saldezza del suo dominio crebbe fiducioso. Quando Demetrio aveva ormai passato i 14 anni era così entrato nella maggiore età, un monetiere decise di infrangere la prassi, ormai in voga, di firmare il numerario, ed emise un denarius anonimo, in cui glorificava le tradizioni dell'Urbe. La Dea Roma era seduta su un mucchio di scudi, simbolo del successo ottenuto dalle sue armate, mentre fiera e malinconica riguardava (con una sincronia possibile solo per gli dei) i due momenti della sua origine e della sua fondazione: la lupa che aveva salvato i gemelli figli di Marte e gli avvoltoi che avevano scelto Romolo per tracciare il solco e il Palatino per ospitarlo.1 punto
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Terminava l'anno del consolato di Gaio Papirio Carbone e Publio Manilio [120 a.C.]. Demetrios era un giovane schiavo di 10 anni, ma non poteva lamentarsi. Certo, la distanza sociale ed economica che lo separava dal suo padrone, Gneo Pompilio, era enorme; nondimeno Demetrios conduceva una vita relativamente agiata, aveva sempre un pasto caldo, un posto in cui dormire - nei sotterranei della domus di Gneo - e incarichi non troppo gravosi; il dominus infatti trattava gli schiavi di casa - quelli che gli erano costati di più - con una certa dose di umanità. Suo nonno, uomo libero dell'antica terra dei Lacedemoni, si era volontariamente venduto schiavo dopo un'azzardata e fallimentare operazione commerciale. Grazie alle sue conoscenze, era divenuto contabile di un ricco commerciante romano. Non era ancora riuscito a riscattare la propria libertà, ed aveva generato in servitù due figli maschi, cui era aveva trasmesso la propria arte contabile. Ora il padre di Demetrios era lo schiavo di fiducia di Gneo Pompilio, e stava insegnando il mestiere al figlio. Un'ombra dell'antico retaggio della famiglia sopravviveva però in Demetrios: i racconti appassionati che, nei rari momenti di tranquillità, sentiva dal padre, sull'antica virtus degli avi. Il padre raccontava spesso dei trecento guerrieri che, da soli, avevano difeso il mondo civilizzato dalle orde di una monarchia rapace; e ricordava che una gens dei Romani aveva provato a fare altrettanto, ma era stata quasi interamente sterminata. Demetrios, giovane privo di una Patria propria, ascoltava trasognato e sognava di avere il sangue degli opliti nelle proprie vene, e di poterlo dimostrare nelle fila delle invincibili legioni di Roma. Due legioni di schiavi volones, ossia volontari, avevano combattuto valorosamente durante la guerra annibalica, ed erano state ricompensate con la libertà e la cittadinanza; perché non avrebbe potuto, quello, essere anche il suo destino? Era la tarda serata ormai, e Demetrios si sedette sugli scalini della Basilica Fulvia. Aprì il palmo della mano e guardò quel dischetto d'argento, che aveva avuto ordine di consegnare ad altri schiavi per chissà quale pagamento. Grazie alla sua posizione di apprendista contabile, Demetrios conosceva Roma attraverso i suoi denarii. Erano così diversi dalle onciae che aveva cominciato ad accumulare nel suo peculium: erano, per lui, il simbolo stesso del benessere. Sapeva che a Placentia il dominus di suo nonno, per ottenere uno di quei dischetti, doveva vendere 150 litri di vino od 80 chili di grano, od ospitare un viandante in una delle sue taverne per un mese intero. A Roma i prezzi erano molto più alti, ma comunque Gneo riusciva ad accumulare e spendere enormi quantità di denarii, grazie solo alle rendite delle terre in cui aveva investito. Demetrios rabbrividì, immaginando la vita degli schiavi che lavoravano in quelle terre, molto diversa dalla sua. Ma l’argento del denarius, uscito da pochi giorni dalle officine sotto al tempio di Moneta, mandò un bagliore nella luce del tramonto, pretendendo di ricevere di nuovo l'attenzione di Demetrios. Era uno stolto a tenerlo così, nel palmo della mano: lui, un giovane e indifeso schiavo; lo fece di nuovo scivolare nella tasca che portava cucita all'interno della tunica. Quel denarius era diverso dagli altri, agli occhi di Demetrios ed a quelli di Roma. Per Demetrios, quella moneta gridava al mondo l'orgoglio delle armi di Roma: lo sguardo terribile ed enigmatico del Dio bifronte, signore della guerra che alloggiava nel piccolo tempio, perennemente aperto, sito proprio di fronte a dove Demetrios sedeva; e la slanciata Dea dell'Urbe, con lo scettro del potere nelle mani, che orgogliosa deponeva la corona della propria vittoria sulle armi sottratte ai barbari ormai definitivamente domati. Agli occhi di Roma, invece, l'emissione aveva generato scandalo fra i benpensanti (Demetrios lo aveva sentito raccontare nella casa del dominus, mentre attendeva di mescere il vino). Il monetiere, Marco Furio Filo (figlio del consolare Lucio) era stato accusato di aver tradito il mos maiorum, effigiando non la gloriosa storia avita, bensì un fatto contemporaneo: la sconfitta dei terribili guerrieri Allobrogi a opera del console Quinto Fabio Massimo, l'anno precedente. Il monetiere si era difeso affermando di aver voluto invece raffigurare la vittoria che un suo antenato, Publio Furio Filo, aveva conseguito sui Celti, più di cent'anni prima ad Ariminum. Ma era una scusa, lo sapevano tutti. Fatto sta che le sue monete erano apparse in pubblico proprio durante il trionfo di Quinto Fabio Massimo (che caso, pensò Demetrios, proprio un discendente di quella gens che era stata sterminata emulando le gesta dei 300 guerrieri di Sparta), che aveva ottenuto il cognomen di Allobrogico: l'intento di collaborare all'esaltazione del vincitore per unirsi alle sue fortune politiche era palese. Eppoi, tutti sapevano a Roma (persino Demetrios) che il simbolo della splendida vittoria di Ariminum era l'aureum tropaeum dedicato da Gaio Flaminio Nepote, all’epoca console insieme a Publio Furio Filo. Ma della caratteristica più evidente di quel tropaeum, i sontuosi torques celtici d’oro che lo decoravano, sulla moneta non c'era traccia. Il trofeo raffigurato sulla moneta, molto più rude nella raffigurazione delle armi sottratte ai nemici celtici, era una chiara allusione alla grande vittoria conseguita da Quinto Fabio Massimo Allobrogico, che - a Roma tutti ne erano convinti - aveva definitivamente assicurato la sicurezza della Provincia che Roma dominava in terra gallica. Demetrios sospirò e si alzò per completare in fretta il compito affidatogli. Decise che, quando fosse riuscito a mettere un intero denarius da parte nel suo peculium, sarebbe stato proprio uno di quelli di Marco Furio Filo.1 punto
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per 40 m2......tutto al piu,al massimo 8 personne..... :o ....si nessuno veneva a cercarli.. :huh: ...giu,sulla spiaggia,si poteva fare tutte le fantesie.......e tutta contrabanda voluta... :lol: .....fuori portata di "balotore a numero L di archibuxi" :P .......quelli poveri soldati,eranno verramente soli e abbandonnati.....!!! :huh:1 punto
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Nella speranza che qualche altro utente più esperto di me possa rispondere in modo più approfondito, posso inserire una bibliografia sulla monetazione piemontese: http://www.lamonetapedia.it/index.php/Monetazione_Italiana#Piemonte.2C_Liguria.2C_Sardegna.2C_Corsica1 punto
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Accidenti che sfiga, non posso neanche dire che è l'unica moneta che ho più bella di quella di Renato perchè è un gettone... :blum: Saluti Marfir.1 punto
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..un progettino o prova tra le più dubbie e discusse di questi ultimi anni....dubbia la sua creazione, dubbia la finalità....progetto per il regno...progetto per la repubblica...ancora si deve far chiarezza su questo tondello... ..lo si trova nelle recenti aste...da poco più di 100 euro in su...spesso nel disinteresse...proprio per il fatto che ancora non lo si riesce a ben collocare renato1 punto
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Grazie del chiarimento, molto gentile. Inizierò l'opera di travaso, che non sarà molto breve visto sono arrivato al centinaio sulla mia mappa.1 punto
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l'ho citato nella discussione così la vede e sicuramente interviene ;)1 punto
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Certo che le puoi tenere, il problema sorgerebbe se cerchi di venderle, soprattutto online. O se invece le avevi comprate, soprattutto online. In questo caso ti consiglio di fare un elenco di tutte le monete che hai ricevuto in eredita', per le romane magari mettici anche una foto, e poi fare una memoria nella quale dici come le hai ricevute e fai firmare poi il tutto anche da testimoni che possano confermare il fatto (anche parenti se non hai testimoni esterni). Potresti anche pensare di registrare questo scritto presso un notaio, per dargli una veste piu' ufficiale, ma non so i costi. Poi prendi questo bell'incartamento e lo tieni sempre insieme alle monete, anche a futura memoria. In caso di improbabili problemi o contestazioni potra' sempre venire utile.1 punto
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concordo pienamente con quanto asserito dai due amici sopra , credo che le monete a circolazione ordinaria siano quelle piu interessanti e "genuine" , le uniche che si possono definire a pieno titolo "monete" Unica differenza è che io colleziono solo quelle attualmente in uso ( ad esclusione dell'Europa ) e solamente in fdc perche mi piacciono maggiormente . Alcune monete per collezionisti sono davvero belle artisticamente ma non riesco a considerarle pienamente monete , quindi ho rinunciato a comprarle ed ho preferito integrare la collezione di monete con quella di banconote e trovo davvero gratificante quando si riesce a completare tutta la serie di un determinato paese ( monete+banconote attualmente in circolazione ). Sono consapevole che certamente le monete d'argento o d'oro sono un investimento decisamente piu oculato , ma colleziono principalmente per pura passione1 punto
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ecco il castello di sia..........edificcato nel 1413.....distrutto nel 1491.............mai preso.....sempre stato genovese...!! :lol:1 punto
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Ecco trio severiano di monete Boyd che ho trovato da un antiquario (non numismatico) di Cardiff, Uk. Tre monete abbastanza comuni che ho comperato in blocco per 93 sterline. Ma a me interessava quella centrale: JULIA MAESA Denarius (220-222 AD). D/ IVLIA MAESA AVG, diademed and draped bust right R/ SAECVLI FELICITAS, Felicitas standing left, sacrificing out of patera over lighted altar & holding long caduceus; star left. Ric 271, RSC 45b Provenienza: ex Cambridge hoard, ed Sadd collection (1897), ex W.C. Boyd collection (1897), ex Baldwins auction (2005), ex Paul Wells collection, Cardiff Uk (2012). Quella a destra è: Julia Soaemias Denarius. 220 AD. D/ IVLIA SOAEMIAS AVGVSTA, draped bust right / R/ IVNO REGINA, Juno standing right, holding scepter and palladium. Ric 237, RSC 3 Provenienza: ex W.C. Boyd collection, ex Baldwins auction (2005), ex paul wells collection, Cardiff Uk (2012) Quella a sx è una Julia Maesa FECVNDITAS AVG che ancora devo classificare (se volete darmi una mano, è ben accetta) L'interesse per quella centrale è la provenienza dal Cambridge hoard (o find, come lo definiva Boyd): un tesoretto di 217 denari severiani trovato nei pressi di Cambridge e acquistato da tal Sadd. Boyd acquistò circa 190 monete di questo hoard, convinto di averlo preso in blocco e in tal senso pubblicò alla fine degli anni Novanta del XIX secolo un articolo sul Numismatic Chronicle. Poi vennero fuori le monete che Sadd aveva tenuto per se e ne nacque una bella polemica. Queste monete, comunque, sono rispettivamente la 35°, 36° e 37° della mia personale collezione Boyd. Le foto sono quelle che sono (le ha fatte l'antiquario con la sua macchina), mancano pesi e misure che provvederò a comunicarvi appena avrò le monete in mano (con foto migliori). Ma tanto vi volevo dire, anche per farvi partecipi della mia soddisfazione1 punto
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Al retro in alto mi sembra di intravedere la sigla del monetiere: A CAE (AE in monogramma). Se così fosse, sarebbe questa: http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G180/11 punto
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Il forum era diventato un mercatino, con prezzi più o meno equi, una regolamentazione/controllo di quanto si stava facendo era necessaria per il bene del forum, questo è il mio personale pensiero. Molti utenti si lamentavano delle troppe razzie che offuscavano le discussioni, ci si lamentava del fatto che la prima pagina era piena di razzie e non di discussioni sulle monete euro, forse ve ne siete già dimenticati. Sicuramente i tempi si sono allungati e i razziatori sono diminuiti, ma a mio avviso si doveva fare la regolamentazione anche per coloro che delle razzie non gliene fregava nulla. Anch'io pur avendo modo di fare la razzia non la faccio ma non è certo perchè c'è un regolamento da rispettare. A fine anno si tireranno le somme e si deciderà se modificare o meno il regolamento, spero che parteciperete in massa alla discussione.1 punto
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In fondo diciamo la stessa cosa: se Napoleone non fosse mai esistito, il processo unitario italiano avrebbe avuto un percorso diverso (più lungo?, oppure non ci sarebbe proprio stato....) Non calza il discorso di Tito (Josip Broz): l'idea di una unificazione dei popoli slavi del sud era già pre-esistente a lui. Tant'è che una Jugoslavia già c'era dal 1919 alla quale , nel 1945, Tito applicò una "via socialista jugoslava" con la fondazione della Federazione, come collante per tenere unite le diverse nazionalità, come un grande coperchio sopra una pentola in ebollizione; morto lui , la colla ha tenuto fino a che c'era il pericolo sovietico. Dissolta l'Unione Sovietica è scoppiata la pentola.... Da noi, invece, il processo unitario ha attecchito con successo poichè il terreno era diverso, esisteva una sola nazione accomunata da lingua, religione e storia comune (salvo alcune minoranze) saluti1 punto
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Esatto, perchè la nusmismatica non è solamente una collezione di freddi tondelli di metallo ma soprattutto studio ed approfondimento al fine di ampliare le proprie conoscenze.1 punto
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Ciao, la tua classificazione è corretta, Muntoni 17. A mi parere la tipologia non è significativamente più rara rispetto a quella con caratteri piccoli, e la particolarità della "battitura parassita" è dovuta ad un "die clash", i coni sono venuti a contatto e la legenda del rovescio è rimasta impressa sul diritto, divenendo visibile, in incuso, sui successivi tondelli coniati. Non parlerei quindi di alcun "plusvalore", certo la moneta ha una conservazione discreta (non credo però arrivi a SPL), per cui si può ipotizzare un valore attorno a 150-180 euro. Direi si tratti solo di ossidazione dell'argento, magari se ci sono sfogliature può dipendere da un difetto del singolo tondello, certo è che mi è capitato di vedere anche esemplari di questa tipologia dove il rovescio era particolarmente poroso, per cui è plausibile anche la tua ipotesi che il conio fosse ormai deteriorato se non arrugginito. Ciao, RCAMIL.1 punto
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buonadomenica a tutti..... :) ...ecco un tema in cui pocci parlano.... :mellow: ..essere bambino a l'epoqua medieva!!,parlano di "piccole cose",piu animale che umane. :blink: ..si ne preocupavano pocco,perche morivano molto. :( ..ma sara veramente la visione che avevano a quel epoqua su i bambini??? non penso,inumati con privilegio ne posti santi,come l'intrate delle chiese,(chiamati paradiso),ne i fondamenti,sotto le canalette d'evacuazione d'acqua santa,perche correvano su i tetti delle chiese,dunque al contato benedetta :mellow: ,mostrano che errano considerati con molto importanza.... malorosamente,esposti a le epidemie,orfelini delle guerre,e maltratati dal loro uguale(cosa che era severamente reprimandata)........erano tenuti con molto amore,e proteti con molto attenzione.....a traverso le imagine raccolte,e provando discutere con il mio "italiano stroppio".......spero essere abbastanza chiaro ne le mie discuzione........mah??!!....penso quel tema importante,perche credo,che a quel epoqua dita"bugiosa e crudelle",molte cose sono a raccomodare....!! :lol: allora,una prima foto illustrata,che mostra un bimbo nel suo letino,attacato per non cascare....!!pinsiere dunque d'attenzione primordiale...!! :) XVem secolo...1 punto
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Se fermate tutte le monegasche poco dopo la frontiera nel resto d'Italia non arriveranno mai............. almeno una ogni tanto fate finta di non vederla.................. :pardon: A parte gli scherzi, Alechiuso, ...............Complimenti :clapping:1 punto
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Più che del forum, della numismatica!!! Eppure molti miei amici e conoscenti proprio non lo capiscono. Grazie a queste molnete conosciamo personaggi e fatti così vicini a noi ma così sconosciuti...1 punto
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Il bello di questo forum sta proprio in questo. Tutto fa cultura....ogni domanda é lecita e merita risposta. Io sono sincero.....sono completamente ignorante sotto tutti i punti di vista sulla storia del 2€ finnico.1 punto
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Io personalmente sarei propenso per Filippo III......................... http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FLC/6 .......e ci provo a dare le motivazioni: La prima .......credo di intravedere tre stanghette III; La seconda.......... la forma dell'aquila si evince piu'al periodo filippo III La terza...campo ristretto nel lato del conio del regnante e quindi assenza di bordinatura tra leggenda e i campi ....poi tutto e'possibile(dalla conservazione consumatissima e'molto difficile decifrarle al 100%)!!!!!!! ;) P.S:....ti assicuro che ne ho degli esemplari (il mio 1611 tipologia aquila simile alla tua,con I-P).... il tuo anche se non visibile la data che c'e'molta differenza tra quelli di Filippo III e Filippo IV anche dalla grandezza e robustezza del conio!!!!! Porgo distinti saluti1 punto
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concordo pienamente con la riflessione di alessandro1970 momenti economici difficili possono capitare sempre più frequentemente altrimenti non mi spiego i ritrovamenti odierni dal mio "tabaccaio" di fiducia dopo un periodo di vacche magre: taglio 2 euro cc paese belgio anno 2008 tiratura 5.000.000 città trieste e soprattutto questa è la seconda volta che la trovo: taglio 2 euro cc paese finlandia anno 2005 tiratura 1.948.394 città trieste note: doppie disponibili a scambi1 punto
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non la trovavo sul MIR perchè io ho solo quello della Sicilia,e leggendo SICIL lo davo per scontato di quella regione,grazie agli appassionati di monete napoletane francesco77 e fedafa per la loro esperienza e competenza1 punto
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Ciao taisu, se ti puo'; interessare vai a vedere il contenuto di "grado rarita' medaglie Papali"1 punto
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Gianfranco allego anche il programma in due parti, indubbiamente il Convegno si presenta molto interessante per vari aspetti, Mario1 punto
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Sarebbe bello che stati come Estonia e Irlanda coniassero una loro moneta da 2Euro commemorativa e non si limitassero ad emettere quelle comuni..1 punto
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L'unico decente era quello classificato al 3 posto. La stalagmite e la stalattite erano fatte bene.1 punto
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Secondo me non si tratta di una ribattitura ma di un difetto di conio....rassegnatevi :D Non ci sono proprio margini per una ribattitura...almeno secondo me...1 punto
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