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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/11/12 in tutte le aree
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Ammiro la santa pazienza di Numizmo, Mirko e Illyricum..... Quanto a me non frega proprio un cazzo di quello che succede in Inghilterra e delle belle libertà che può godere lassù un collezionista italiano ivi residente (anche se lassù esiste comunque un minimo di regole...). Questo è un forum italiano che deve seguire delle regole e normative italiane. Ovviamente chiunque può aspirare a seguire proprie idee iperliberiste, che però non troveranno mai terreno fertile qui in Italia (e diventeranno solo un blaterare a vuoto). Quindi propongo di chiudere il discorso. Quello che resta veramente aperto e a tutti, nel nostro forum, è il discorso culturale e informativo sulle monete. Ripeto che non mi frega un cazzo che in un mercatino inglese si possa vendere liberamente a chili dei sesterzi romani, magari freschi di scavo e a 10 - 20 sterilne l'uno, tanto si tratta di un mondo particolare e a sè. Diverso è il discorso se da questo mucchio di sesterzi salti fuori un esemplare con caratteristiche molto particolari o inedite che meritino di essere conosciute e discusse. A ciascuno il proprio mondo....4 punti
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Salve a tutti. Con questa nuova discussione vorrei presentarvi un personaggio che, seppure non si può definire sicuramente di origini romane, collaborò con la più grande potenza del mondo allora conosciuto, contribuendo ad accrescere la fama e il prestigio di Germanico, le cui capacità furono presentate dalle fonti come superiori rispetto a quelle che realmente deteneva, così da descrivere anche le sue gesta, spesso non eccelse e, a volte, del tutto mediocri, come grandi atti di coraggio o dalla grande rilevanza politica e militare. Lo scenario storico-politico e la vicenda di Zenone. La storia che vide come protagonisti un diplomatico romano dalla fama indiscussa, Germanico, e un giovane sovrano di origini orientali, Zenone, si svolse in un periodo certamente non semplice sia per l'Impero Romano che per l'Oriente partico. Siamo nel 18 d.C. e la situazione politica non è certo delle migliori: i Romani volevano iniziare una graduale "romanizzazione" della Partia, loro acerrima nemica, attraverso l'incoronazione del re Vonone che era stato precedentemente educato a Roma. I Parti non accettarono un sovrano che giudicarono troppo occidentalizzato e lo scacciarono senza pensarci due volte. Al posto di Vonone, che, intanto, si era rifugiato in Siria, sul trono di Partia salì Artabano. Roma l'avrebbe riconosciuto come re? Forse, con il fallimento di Vonone, anche Roma perdeva le speranze di annientare i Parti con le buone e annettere i loro territori all'Impero in qualità di Province. Nel frattempo, anche la Commagene e una parte autonoma della Cilicia aveva perso i propri sovrani: rispettivamente, Antioco e Filopatore. A complicare la situazione orientale contribuì anche la Cappadocia, rimasta senza un re, dato che Archelao era morto nel corso di un viaggio a Roma. Tiberio, che regnava come successore del Princeps Ottaviano Augusto, non perse tempo e colse al volo l'occasione per impadronirsi del regno di quest'ultimo, soprattutto per migliorare le proprie condizioni finanziarie. Fig. 1: Particolare di una cartina che mostra alcune delle zone interessate nel testo. Il vero problema era, però, l'Armenia. I nobili di questo Paese si vedevano divisi tra l'appoggiare i Romani, da un lato, e i Parti, dall'altro. Entrambe le potenze si contendevano i suoi territori e cercavano di sottomettere pacificamente la regione, ponendo sul suo trono un sovrano fantoccio di parte che non sempre i sudditi accettavano. Inizialmente, infatti, gli Armeni avevano in mente di riconoscere come proprio signore il re parto fuggitivo, Vonone, ma avevano fatto sapere a Roma che preferivano un altro re straniero al posto di Vonone: un certo Zenone. Ma chi era costui? Zenone, il cui anno di nascita non si conosce con precisione, era il figlio del re del Ponto, Polemone, e della regina Pitidoris. Già Polemone era un sovrano fedele a Roma e a Tiberio e suo figlio era considerato come la migliore opzione per una stabile alleanza dell'Armenia con l'Impero. Germanico, che era stato inviato in queste regioni proprio per trovare una soluzione diplomatica favorevole per l'Urbe, doveva comunque intercettare molteplici risoluzioni compatibili con gli interessi della sua città e del suo Imperatore. Zenone, infatti, era un giovane educato alla maniera orientale, a differenza di Vonone, e per questo doveva essere accettato maggiormente dagli Armeni che si sentivano più vicini alle sfere culturali orientali che a quelle occidentali. Il suo celebrato amore per la caccia e per le libagioni lo resero popolare in Armenia ancora prima della sua incoronazione. Forse anche per questo motivo la richiesta di eleggere Zenone a sovrano d'Armenia venne dalla stessa popolazione armena, come abbiamo già avuto modo di accennare. Germanico, quindi, dalla Siria, partì con un piccolo contingente alla volta dell'Armenia. La Siria che si lasciava alle spalle, infatti, era una Provincia ormai pacificata dove la presenza di un distaccamento armato permanente era più d'intralcio che d'utilità. Il generale romano fu ricevuto con una calorosa accoglienza nella capitale del regno, Artashat (Artassata), dove, nello stesso anno 18 d.C., incoronò Zenone del Ponto re d'Armenia con il nome di Artaxias III. Durante la cerimonia solenne fu lo stesso Germanico a porre la tiara regale sul capo del giovane re, sottolineando come la sua nomina fosse riconosciuta, oltre che dalla popolazione locale, anche e soprattutto da Roma e dal suo Princeps Tiberio. L'incoronazione di Artaxias si svolse alla presenza di un grande consesso di popolo, simboleggiando dunque l'istituzione di un vero e proprio protettorato romano sull'Armenia che, in seguito, Germanico ebbe la cura di lasciare per non dare a vedere come Roma e il suo esercito influissero sulle questioni locali, lasciate, almeno nominalmente, nelle mani della nobiltà armena e del nuovo re. E la Partia? Poteva mai il grande polo avverso a Roma restare semplicemente a guardare? Germanico, per coprirsi le spalle, stipulò un patto con i Parti: questi avrebbero riconosciuto Artaxias III come legittimo sovrano dell'Armenia e non avrebbero avanzato pretese sul Paese. In cambio, Roma, nella persona del generale stesso, si impegnava nell'allontanare Vonone e riconoscere come unico padrone dei Parti Artabano. L'accordo fu rispettato fino a quando Artaxias rimase in vita: per sedici anni il sovrano pontico governò con saggezza l'Armenia, facendole conoscere uno dei periodi più prosperi e pacifici della sua storia sotto l'egida di Roma. Alla sua morte, nel 34 d.C., i Parti ruppero gli accordi con Roma e ritornarono ad invadere la regione, riuscendo addirittura a porre sul suo trono Arsace, figlio primogenito del re dei Parti Artabano. Ricominciava, così, per l'Armenia un nuovo periodo sotto il dominio partico. Il tondello che commemora l'evento. Tiberio non ricordò mai sulle sue emissioni monetali un evento di tale importanza: Roma, grazie alla diplomazia di Germanico, era riuscita ad assicurarsi momentaneamente l'Armenia senza spargimenti di sangue. La Partia non vi si era opposta e in seguito anche la Commagene fu ufficialmente annessa all'Impero in qualità di Provincia. Fu posta sotto il governo di un ex aiutante di Germanico, Quinto Serveo, che si aggiudicò, così, il titolo di legato pro-pretore. L'ultimo passo fu l'acquisizione della Cappadocia. Si trattava, questa, di una regione enorme, con abbondanti pascoli che nutrivano numerosi cavalli, la cui capitale, Cesarea, ospitava non solo il governatore Quinto Veranio, ma anche una zecca, operativa in modo particolare durante il regno del figlio di Germanico, che divenne Imperatore dopo la morte di Tiberio: Caio Cesare, meglio noto come Caligola. Fu, infatti, proprio Caio a commemorare l'incoronazione di Artaxias III per mano di suo padre su di un tondello d'argento emesso proprio in Cappadocia, dalla zecca di Cesarea. Alcuni studiosi ritengono altamente probabile la possibilità che il piccolo Caio, al seguito del padre in Oriente, abbia assistito di persona alla cerimonia d'incoronazione e che abbia voluto ricordarla proprio su di un nominale di zecca orientale per manifestare innanzitutto la sua pietas nei confronti del padre Germanico ed anche la sua vicinanza e la sua legittimazione politica nei confronti delle popolazioni più prossime, geograficamente e culturalmente, all'Oriente che all'Occidente. Autorità emittente: Caio Giulio Cesare Augusto Germanico, alias Caligola. D/ GERMANICVS CAESAR TI AVG F COS II. Testa nuda di Germanico a destra. R/ ARTAXIAS - GERMANICVS. Germanico, a destra, in piedi, in tenuta militare, regge nella mano sinistra una lancia verticale e pone la tiara regale sul capo di Zenone/Artaxias anch'egli in piedi e in abiti militari tradizionali, intento ad aggiustarsi il copricapo. Riferimenti bibliografici: RIC I, 59; BMC 104; RPC 3629. Zecca: Cesarea, in Cappadocia. Anno di emissione: 37-38 d.C. Nominale: Didramma. Materiale: Argento - AR. Grado di rarità: R2. Note: Piccolo punto al centro del campo del R/. Germanico viene riconosciuto come figlio, seppur adottivo, di Tiberio: Caio, nuovo Imperatore e figlio del generale/diplomatico, non tenta di oscurare i suoi legami familiari con il defunto Princeps, anzi, cerca, attraverso la moneta, di non disconoscere Tiberio in quanto suo predecessore e suo familiare acquisito. Immagine tratta dal web: ________________________ Spero di non essermi dilungato troppo e di aver portato al vostro interesse protagonisti e vicende di solito piuttosto complicate e/o non trattate con l'adeguato spirito. Grazie a tutti per l'attenzione. :)2 punti
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Ecco la situazione dell'iniziativa Ex libris numismatici "Quelli del Cordusio" Materiale che abbiamo ancora a disposizione: A.Varesi -Marengo 2 Copie Bolaffi - Catalogo delle monete della Città del Vaticano Attilio Manzoni - Granducato di Toscana La Moneta e la Falsa Monetazione - U.Mannucci - Hoepli Standard Munzkatalog Deutschland Seit 1871 - 3 autflage 1968 Medaglia - Ediz. S.Johnson n. 27 1992 Le Edizioni del XVII Secolo 1982 Comune di Milano Il gazzettino Numismatico nr. 6 anno II Il gazzettino Numismatico nr. 4 anno I L'Impero Cinese e le sue Monete 4 Copie Monete Antiche - Anno IX n. 54 Novembre/Dicembre (2010) Storia della Sicilia antica, Finley Moses I, laterza 2009 Medio Evo italiano, Gioacchino Volpe, laterza 2003 CD del ripostiglio di Biassono 5 copie Più una discreta quantità fra cataloghi d'asta e listini. Materiale che ancora dobbiamo ritirare (lo riceveremo per posta o a Verona) Gigante 2006 - Catalogo monete italiane dal 700 all'euro Una cascata di contanti, breve storia della moneta dalle origini a oggi raccoglitore dedicato al regno per Umberto I° raccoglitore dedicato al regno per V.E.III° JUVENILIA. Raccolta degli scritti presentati al Concorso per giovani numismatici "Nino Rapetti" 2011. Bollettino di Numismatica N°. 12 del 1989 Lottino di monetine da studio Materiale già Consegnato nel corso dell'iniziativa 2 Copie - S.Ambrosoli - Atlante numismatico italiano 4 Copie - Bolaffi - Catalogo monete Regno d'Italia - 1861 - 1946 1 Copia - Bolaffi - Catalogo monete del Regno di Sardegna a sistema decimale - 1816 - 1861 1 Copia - F. Catalli - Numismatica greca e romana 2 Copie - Montenegro 2013 1 Copia - Montenegro 2004 1 Copia - Montenegro 2001 1 Copia - Montenegro 2000 1 Copia - Montenegro 2005 1 Copia - Montenegro 2007 1 Copia - Montenegro 2010 1 Copia - Gigante 2013 - Catalogo monete italiane dal 700 all'euro 2 Copie - Gigante 2006 - Catalogo monete italiane dal 700 all'euro 1 Copia - Gigante 2004 - Catalogo monete italiane dal 700 all'euro 1 Copia - Gigante 2007 - Catalogo monete italiane dal 700 all'euro 1 Copia - L. Gianazza - La moneta in Monferrato tra medioevo ed età moderna 1 Copia - Attilio Manzoni - Granducato di Toscana 2 Copie - Attilio Manzoni - Genova -Lucca - Parma 1 Copia - Attilio Manzoni - Venezia 1 Copia - Alfa - Carta-moneta italiana 1990 1 Copia - Guida Bolaffi alla collezione di monete e banconote 1 Copia - La Monetazione per Milano nel periodo Napoleonico 1991 Comune di Milano 1 Copia - Raccolta di articoli della RIN sulla Monetazione di VE III 1 Copia - Raccolta di articoli di Rassegna Numismatica sulla Monetazione di VE III 1 Copia - Sommario della legislazione sulle monete decimali d'oro, d'argento.... 6 Copie - L'Impero Cinese e le sue Monete 1 Copia - JUVENILIA. Raccolta degli scritti presentati al Concorso per giovani numismatici "Nino Rapetti" 2011. 1 Copia - "Monete Antiche" - Anno VII n. 41 Settembre/Ottobre (2008) 1 Copia - Augusto e il suo tempo, Eck Werner, Mulino 2010 3 Abbonamenti a "Panorama Numismatico" 3 Abbonamenti a "Il Giornale della Numismatica" 4 Iscrizione alla Società Numismatica Italiana 1 Moneta "Denaro di Ottone II" 3 Monete "Denaro di genova" 1 Moneta a sorpresa 1 CD del ripostiglio di Biassono 1 Set di Cartellini artistici di Daniele Materiale prenotato con consegna a Verona o per posta M.Limido - G. Fusconi - Le monete di Pavia dalla riforma monetaria di Carlo Magno alla seconda metà del XIII secolo - ed. Bellesia R. Cappelli - Manuale di numismatica G.Amisano - L'oro di Roma, dalle origini al 27 a.c. G. Walter - Pulizia e conservazione di monete e medaglie Attilio Manzoni - Venezia Monete e Medaglie Commemorative della Repubblica di San Marino - U.Zanotti C.Buscarini Moneta "Denaro di Corrado di Franconia" Introduzione alla storia greca, Musti Domenico, laterza 2005 Il linguaggio delle monete CD del ripostiglio di Biassono Più avanti arriveranno anche le statistiche...2 punti
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Segnalo un utile digitalizzazione presente online del BoC vol.19 n.2 del 1994/95 rivolto alle falsificazioni di monete Partiche. http://www.parthia.com/doc/boc_v19_no2.pdf1 punto
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Prometto che non sono impazzito e non voglio emulare il buon Giacobbo ed il celebre programma Voyager...... :D Tuttavia anche certi misteri possono essere storicamente interessanti, e con l'ausilio di qualche simpatica monetina, magari ne vien fuori una discussione leggera ma al contempo gradevole.... Le isole furono scoperte per la prima volta nel 1505 dal capitano spagnolo Juan de Bermudez, da cui l'arcipelago prese il nome, tuttavia non ci furono mai dei seri tentativi di colonizzazione da parte spagnola; pertanto oltre un secolo dopo, a partire dal 1609 furono gli inglesi (eh si, sempre loro), e precisamente la Virginia Company a stabilire i primi insediamenti nelle isole, in nome e per conto dell'impero coloniale britannico. Nel 1612, venne fondata la prima cittadina, nonchè prima capitale delle Bermuda: St. Georges, che ha il primato di essere il più antico centro urbano fondato dagli inglesi nelle americhe. Gli spagnoli però avevano lasciato qualcosa di molto concreto durante i loro saltuari passaggi nelle Bermuda: numerosi cinghiali, che evidentemente ben acclimatatisi al clima sub-tropicale delle isole, pullulavano letteralmente, al tempo dei primi insediamenti inglesi. Questa curiosità è evidentemente una delle motivazioni per cui sul pezzo da 1 cent, che vi vengo a presentare questa sera, appare al rovescio proprio un bell'esemplare di cinghiale.... La monetina è stata coniata nel 1976, ed ha una tiratura di 1.000,000 di pezzi, al diritto è presente il ritratto della sovrana Elisabetta II (le Bermuda sono ancora oggi un territorio d'oltremare britannico), mentre come già detto al rovescio campeggia un cinghiale, oltre al valore ed alla data.....1 punto
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ACquistarla così è una cosa alquanto strana poichè stilisticamente si presenta nel ruolo che è stato datole mentre poi se guardiamo meglio il taglio dritto del rovescio è proprio il contrario, chiaramente per concludere il falso è buono come un buono si può presentare falso a vicenda e vicendevolmente il buono è falso. Cmq per me è qBB1 punto
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Secondo me il Dritto è il classico falso da bancarella, ma il rovescio mi lascia perplesso, secondo me buono, con parziale lustro Sergio1 punto
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buona la prima , invece per la seconda non sono tanto convinto la vedo un po' piatta ..... in totale valuterei con un si la prima domanda e con un no la terza e viceversa alla 2° ma questo e' solo il mio parere non quello di un altro . percio dico falsa in bb ciao a tutti1 punto
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io non azzarderei a spazzolarla.... troppo rara e bella, meglio la lascerei così, al massimo le farei fare un bagno nel benzotriazolo(ho letto che blocca il formarsi del cancro del rame), sempre però dopo aver contattato un esperto di restauri....1 punto
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Ciao Sanni, il 6 ducati è inedito perchè la data al rovescio è ubicata in alto a sinistra e non in basso come tradizionalmente riportata in tutti gli altri 6 ducati 1768. Se sfogli il Gigante o il Pannuti Riccio capirai della differenza abissale.1 punto
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Ciao, ti segnalo queste due interessanti discussioni, presenti nel topic in rilievo "Rovesci imperiali" Raffigurazione di Minerva sulle monete di Claudio di Caio Ottavio Una Minerva anche per Geta di GPittini Ciao, Exergus :)1 punto
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@@Sanni E fosse solo una differenza di sigle...........Ricordo a tutti (e per chi non ne fosse a conoscenza) che sulla moneta da 6 Ducati inedita postata da Francesco è apparso su "il Giornale della Numismatica " di Settembre un suo articolo che ci spiega un pò tutte le tipologie da 6 Ducati coniati sotto il regno di Ferdinando IV di Borbone 1759 - 1816 e che questa, dell'anno 1768, peraltro anno ricco di varianti, conferma che il IX tipo venne ideato già nel 1768, ripreso nel 1769 e largamente diffuso a partire dall'anno 1770. Per chi non avesse ancora letto l'articolo.......riassumo: Nei trentasette anni di coniazione della moenta da 6 Ducati (dal 1759 al 1785) ed a esclusione del 1770 e 1780 vennero battuti ben 2.401.676 esemplari per un totale di ben 10 tipologie e 60 differenti varianti di conio (e per questo consiglio vivamente di consultare il catalogo Gigante dove esse sono tutte riportate) e che con questo inedito del 1768 salirebbero a 61 ( e chissà se ce ne saranno altre). Per il solo 1768 si conoscono 4 differenti tipologie riguardanti il dritto e 3 per il rovescio, per un totale di 11 varianti. Il Pannuti e Riccio ed il Gigante classificano i 6 Ducati di Ferdinando IV in 10 differenti tipologie, l'8° tipo riporta i millesimi 1768 e 1769 con il rovescio raffigurante lo stemma coronato dei Borbone tra fronde di palma e di ulivo e la data in basso divisa in 2 dal simbolo dell'Ordine cavalleresco del Toson d'oro e dell'Ordine di Malta. Nel tipo successivo, coniato dal 1769 al 1781 troviamo il rovescio impostato diversamente rispetto a quello della tipologia precedente, esso presenta lo stemma dei Borbone coronato tra fronde di palma e di ulivo e simboli degli Ordini Cavallereschi del Toson d'Oro, Ordine di Malta, Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio e Real Ordine di San Gennaro, la data in alto a sinistra posizionata tra pre 10 e ore 11. ............chi avrebbe immaginato che nel 1768 venne coniata per la prima volta la penultima tipologia nota come IX tipo ? Pietro1 punto
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Posso aver sbagliato riguardo a questo, ma non ci siamo capiti su quel che intendevo Apoteosi significa "divinizzazione" o, più in generale, "glorificazione", di solito intesa ad un livello divino o semi-divino. I termini sono usati più comunemente per indicare quel processo in uso nella Roma antica, nel quale un Imperatore veniva riconosciuto come divinità, solitamente dopo la morte. Cito anch'io da quella fonte. Intendevo dire che l'imperatore non sempre è divinizzato durante la vita, spesso ciò accadeva con la sua morte, per questo l'idea del busto dell'imperatore come sulle monete come divinizzazione di quest'ultimo non ci sta. Ma non solo per questo. La tua tesi cade del tutto di fronte a questa moneta, L. Hostilius Saserna con al D/ il volto di un gallo, secondo alcune teorie potrebbe essere Vercingetorige. Che senso avrebbe per i romani divinizzare un gallico? Crawford 448/2a 48a.C. NAC Auction 64 (17.05.2012)1 punto
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In generale, non si tratta di una moneta rara, forse al massimo non comune. Ma alcune varianti, come quella con la spada che infilza la corona, sono rarissime.1 punto
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Ciao. "Ma il certificato di lecita provenienza, che in Italia è sempre allegato dai venditori professionisti, negli altri paesi europei esiste? Perchè ho l'impressione che non sia previsto, neanche su richiesta." Beh, l'attestato di autenticità e provenienza è previsto dalla nostra normativa per i venditori italiani o per i venditori esteri che vendono sul territorio nazionale. Il discorso delle vendite su piattaforme internet è diverso, nel senso che le transazioni sono regolati dalla normativa del Paese del seller. Quindi se il venditore tedesco vende una moneta su Ebay e l'asta se l'aggiudica un acquirente italiano, il tedesco non è tenuto a rilasciare l'attestato ma solo la documentazione prevista dalla normativa tedesca. Diverso il caso se il tedesco vende in una Fiera italiana;: in quel caso dovrebbe rispettare la legislazione italiana in materia e rilasciare l'attestato. Saluti. Michele1 punto
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avvisiamo intanto @@grazia19.66 della cosa.....l'errore è umano.Se lo si avvisa si puo porre subito rimedio...1 punto
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Vedo che si è aperta una diatriba riguardo al gioco della pelota. Il dibattito è tuttavia ancora aperto anche tra gli studiosi per cui non disperate! Ho deciso di riportare quì in basso alcuni passi tratti dalla nostra cara Wikipedia riguardo a questo gioco-rituale, i punti che ritengo salienti. Comunque nessuno di voi ha detto delle cose sbagliate perchè le "regole del gioco" presentano delle varianti a seconda dei luoghi e della popolazione che ci vive. Ricordate che le tradizioni tramandate nel luogo stesso, che sia poi una guida a raccontarvele, sono la fonte più attendibile. ".....Nella versione più diffusa di questo sport i giocatori dovevano colpire la palla con le anche, altre varianti permettevano l'uso degli avambracci o addirittura l'impiego di racchette o bastoni. La palla era fatta di solida gomma e arrivava a pesare anche oltre 4 chilogrammi. Le sue dimensioni variavano fortemente a seconda del periodo storico o della versione del gioco che veniva praticata. Nonostante questo gioco venisse praticato anche per semplice divertimento, anche dai bambini e forse dalle donne,esso aveva importanti connotati rituali, e le partite più importanti erano considerate veri e propri eventi religiosi, e prevedevano spesso sacrifici umani......" ".....Anche senza il sacrificio umano, il gioco era decisamente brutale, e la solida e pesante palla di gomma provocava spesso seri infortuni. Gli odierni giocatori di ulama sono "perpetuamente pieni di lividi" mentre il cronista spagnolo di 500 anni fa Diego Muñoz Camargo riporta che alcuni lividi erano tanto gravi da dover essere aperti con un coltello. Questo doveva certamente avere un significato nei rituali di sacrifici e salassi che accompagnavano spesso le partite. Fonti spagnole del XVI secolo raccontano che alcuni giocatori rimanevano uccisi da un colpo della palla ricevuto in punti particolarmente vulnerabili...." "....Le regole del gioco della palla, senza considerare le varie versioni, non sono conosciute nei dettagli. La sua derivazione moderna, l'ulama, assomiglia ad una pallavolo senza rete,[17] con ciascuna squadra confinata in una metà del campo. La palla viene colpita avanti e indietro finché una delle due squadre non fallisce nel tentativo di ribattuta oppure la palla esce dai confini del campo. Nel periodo postclassico i Maya cominciarono a piazzare degli anelli di pietra disposti in verticale su ciascun lato del campo da gioco, l'obiettivo era quello di far passare la palla attraverso di essi. Molti di questi anelli erano disposti abbastanza in alto, a Chichén Itzá per esempio si elevano 6 metri sopra il livello del campo. Nel gioco praticato dagli Aztechi nel XVI secolo, del quale abbiamo testimonianze spagnole, perdeva un punto il giocatore che lasciava rimbalzare la palla più di due volte prima di ribatterla verso l'altra squadra, chi lasciava che la palla finisse oltre i limiti del campo e chi falliva nel tentativo di far passare la palla attraverso i cerchi di pietra disposti lungo i lati del campo...." "......il gioco della palla fosse un metodo per risolvere i conflitti senza arrivare alla vera e propria guerra, per appianare le dispute attraverso una gara anziché attraverso una battaglia.Con il tempo il ruolo del gioco si sarebbe espanso per includere non solo le mediazioni con l'esterno, ma anche la risoluzione dei conflitti all'interno della società stessa...." "....si ritiene che questi prigionieri venissero sacrificati in seguito alla sconfitta in una partita rituale e probabilmente pilotata.Invece dei seminudi e spesso maltrattati prigionieri tuttavia, negli stadi di El Tajin e di Chichén Itzá troviamo anche le raffigurazioni di sacrifici dei praticanti del gioco, forse il capitano della squadra perdente.La decapitazione in special modo è associata al gioco, teste decapitate appaiono spesso nell'arte del periodo tardo classico, e sono raffigurate di frequente nel Popol Vuh. Qualche studioso ha ipotizzato che teste mozzate o teschi venissero usati al posto della palla...." "....La fertilità attraverso il sacrificio è il tema del gioco della palla fino dai tempi più remoti.....Si ritiene che la palla rimbalzante rappresentasse il sole, e che il sacrificio del giocatore rappresentasse la morte del sole, preludio per una sua rinascita........Gli anelli di pietra nei quali doveva passare la palla avevano probabilmente il significato del sole all'alba o al tramonto, oppure all'equinozio. I campi erano considerati porte per il mondo sotterraneo, e venivano eretti in punti chiave del distretto cerimoniale. Praticare il gioco della palla impegnava ciascuno nel mantenimento dell'ordine cosmico e nella rigenerazione rituale della vita......."1 punto
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Ciao premetto che non sono un esperto dato che colleziono da circa 3 anni. Detto ciò ieri sera ho aperto il rotolino pascoli per vedere la qualità del conio e mi sembra abbastanza buono rispetto alle precedenti cc italiane del 2011 e del 2010.1 punto
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Da quanto posso vedere le incrostazioni non sono deturpanti e quindi io la lascerei così. Se poi, come scrivi, non hai esperienza in materia di restauro non mi sento di darti alcun consiglio che richiederebbe una buona manualità e qualche nozione di chimica. L'unica cosa che potresti fare per apportare una piccola miglioria è un bagno in acqua demineralizzata con un cucchiaino di bicarbonato di sodio (per circa 30 minuti) per poi spazzolare con uno spazzolino a sete morbide.1 punto
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Concordo pienamente con quanto scritto già più volte ed in più circostanze da mirko, numizmo, acraf, etc. ma in particolare vorrei sottolineare il pensiero di acraf riportato sopra! Siamo in Italia e questo è un sito italiano che pertanto è tenuto a rispettare la più attuale legislazione e fare il possibile per diffonderne la conoscenza tra i suoi utenti che tante volte, soprattutto se novizi, non conoscono bene le restrizioni presenti nel nostro paese in materia di collezionismo. Il tuo comportamento Rick va contro il paziente e complicato lavoro fatto dal nostro forum per contribuire alla corretta diffusione dell'argomento legislativo. Riprendendo ancora una volta una frase di acraf "Quello che resta veramente aperto e a tutti, nel nostro forum, è il discorso culturale e informativo sulle monete"; vorrei in questo modo imporre uno stop ai commenti inutili miranti unicamente a criticare il sistema italiano con il solo rischio di fare della disinformazione!1 punto
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A proposito di pesi monetali, durante i lavori dell'Accademia a Vicenza Guido Zavattoni - oggi uno dei maggiori esperti del settore - ha fatto dono a noi dell'Accademia un CD dal titolo Coin Weights and Scales Naples/Siciliy. Mi sembra molto interessante, anche per le numerose immagini. Se riuscissi ad avere la sua autorizzazione ve lo posterei.1 punto
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Sottoscrivo tutto quanto hanno giustamente detto Acraf, Numizmo e Mirko, dato che su questa materia è giusto che sul forum si eviti di divulgare (sia pure in buona fede) notizie imprecise che potrebbero indurre a comportamenti impropri. Guardate per esempio qui: http://paul-barford....uk-english.html Saremmo forse contenti che vicino a Pompei o all'Appia Antica si tenessero ridicoli rallies come questi che si svolgono in Inghilterra? Credo proprio di no... la legislazione inglese sui beni culturali è incredibilmente difettosa, come dimostrano numerosi appelli di archeologi anglosassoni contrari all'uso liberalizzato del metaldetector concesso ad amatori privi di qualsiasi competenza e mossi da mero intento commerciale. http://paul-barford....carelessly.html http://paul-barford....lame-it-on.html http://paul-barford....removal-of.html Non si dovrebbe dimenticare, inoltre, che anche la pratica inglese di consentire la dispersione tramite vendita commerciale di molti ripostigli di monete provoca gravissimi danni per le ricerche future: anche ammesso che questi ripostigli vengano regolarmente denunciati e registrati (come è avvenuto in diversi celebri casi), resta il fatto che la loro dispersione ne impedisce del tutto lo studio nel futuro, fra 10, 50 o 100 anni, quando magari la ricerca si porrà nuove domande, diverse da quelle che si pone oggi, e con strumenti di indagine che oggi magari neppure riusciamo a immaginare.1 punto
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Il corallo è delicato, la lucentezza viene dalla lavorazione,e può esser danneggiata da acidi, come il sudore stesso (particolarmente acido come hanno certe persone o lo si ha in certi momenti) o impiegati per lavarlo o che ne sono venuti a contatto (aceto, limone, etc). Quanto alle carie ..... queste possono essere dovute all'età e a danni conseguenti, o a casi particolari (come i danni da acidi di cui si è detto). Ma teniamo conto che il corallo è prodotto da celenterati, piccolisssimi polipi, che si nascondono in esso, quindi in superficie (Il Corallium rubrum, quello nobile, ha un edificio calcareo di forma ramificata) vi sono tanti forellini. Nella lavorazione si scelgono, per creare le perle più pregiate, le parti non forate, ma si lavorano ovviamente anche quelle, ottenendo i "coralli cariati" che hanno minor valore. Naturalmente c'è anche chi occlude i buchini di perle cariate con paste che col tempo si perdono rivelando l'inganno.1 punto
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Eccomi qua, grazie a tutti per i commenti Ho pesato la moneta, la bilancia me la pesa 10 grammi precisi precisi (ha la poverella precisione al decimo di grammo, ma ho fatto diverse pesate e il valore è esattamente 10.0 tutte le volte). Anche a giudicare dal bordo mi pare tranquilla, anche se pure l'incuso del bordo ha come diversi dettagli di entrambe le facce della moneta segni di stanchezza Uploaded at ImageFra.me Uploaded at ImageFra.me Escluderei dal bordo qualsiasi ipotesi di montatura. Posto altre foto, stavolta ottenute senza luce riflessa, lampada semplice posta a ore 12 con parecchia inclinazione rispetto al piano della moneta. I dettagli vengono un pochino appiattiti. Uploaded at ImageFra.me Uploaded at ImageFra.me Certo la moneta è comune, e non ho in mano un tesoro nè di rarità nè di conservazione, ci mancherebbe. Ci sono di sicuro, come dite, dettagli decisamente stanchi, io mettevo l'accento sulle A di ITALIA e sui raggi della stella, che sono soprattutto la seconda evanescenti ma non paiono usurate, visto anche i rilievi generali che son invece piuttosto buoni (i baffi!!!) ma anche altrove. E poi graffi e segni di pulitura, qualche macchia notevole. E consumo in alcune parti, come la corona. I bordi, soprattutto al dritto, sono è vero sottili. Ma direi che la moneta è autentica. Diciamo che non è fra le prime ad essere stata prodotta da questi conii :) Fra la R e la E di RE c'è un'escrescenza metallica, si vede meglio qui Uploaded at ImageFra.me Tutto sommato a me piace molto, e credo tenendola in mano che il BB sia un pò strettino.... quasi quasi la dichiaro BB/SPL o BB/qSPL d'ufficio :)1 punto
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Non ho questo pezzo, e a questi prezzi non mi interessa minimamente! Intanto mi sembtra di capire che un abbondante 45% di collezionisti che ha partecipato a questo sondaggio non ha acquistato la moemta a questi prezzi solo perchè non se la può permettere... Ergo se avesse il denaro la comprerebbe... Beh, siamo causa dei nostri mali, quindi piangiamo noi stessi..., e non lamentiamoci ...1 punto
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dopo aver letto le ultime pagine di questo post......quasi rimpiango le domande del tipo "ma quando esce pascoli?" le leggevo piu' volentieri (..........)1 punto
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Dopo aver avuto la possibilita' di sfogliare il libro che E.Montenegro ha donato al Circolo Numismatico Torinese ho deciso l' acquisto di una copia per la mia biblioteca ordinandolo con altri soci al Presidente del Circolo Numismatico di Beinasco onde ricevere uno sconto1 punto
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Ahhhh! Come faccio ad esimermi dal fare degli "specialissimi" auguri al milanese più veneto che io conosca!!! 417 anni sempre più belli! Con sempre 417 amici in più e 417 oselle!!! (ma non tralasciamo anche gli altri tipi).....ma anche tutto il resto: salute, denaro "...in corso legale" ...e felicità!!! ....e di questi non solo 417 ma ...417 alla quattrocentodiciassettesima : (417)417 E che i tuoi prossimi anni sul forum siano "Serenissimi"!!!1 punto
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Siamo sempre all'interno del museo del Templo Mayor. Adoro i resti di pietra di queste dimensioni imponenti. In primo piano ecco il nostro serpente.1 punto
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Salute a voi quest'oggi devo ringraziare luigi78 per avermi segnalato in chat la moneta importante ,rara ed emblematica per la storia di Napoli: Napoli Ferdinando I d’Aragona (1458-1494). Coronato, quarta emissione 1488-1494. AR . (foglia) FERRANDVS : ARAGO : REX : SICIL : IE Busto anziano coronato e corazzato a destra. Rv. : IVSTA – TVENDA L’Arcangelo Michele, senza nimbo e con scudo crociato, in atto di trafiggere il drago dal volto umano con una lancia terminante con banderuola. CNI 640. Pannuti Riccio 20. MEC 14, pag. 367. Crusafont –. Estremamente raro. BB Ex NAC asta 16, 1999, 1010. Moneta di esimia rarità, questo coronato si differenzia dal tipo solito in quanto al rovescio il drago trafitto dalla lancia dell’Arcangelo Michele ha il volto umano. L’emissione ricorda la sconfitta dei baroni ribelli e l’insolita raffigurazione e la leggenda vengono interpretate come una chiara allusione all’intervento dell’Arcangelo "che, a difesa del sacro diritto sovrano, atterra il demone della ribellione". Ferdinando salì al trono nel 1458, ma poté considerarsi padrone del Regno solo nel 1464, non prima di aver sconfitto, tra il 1459 ed il 1463, il pretendente Giovanni d’Angiò e i baroni ribelli filo-angioini. Seguirono poco meno di venti anni di relativa pace interna, che videro Ferdinando prodigarsi nello sforzo prolungato di consolidare la dinastia, rinforzare lo Stato e accrescerne la ricchezza. Ma questa saggia politica era mal vista dalla nobiltà del regno, che vedeva una minaccia nell’avanzata del potere di Ferdinando. L’occupazione turca di Otranto e la guerra contro Venezia furono le premesse per una seconda rivolta dei baroni che, prescindendo dall’interesse generale del Regno, si preoccupavano solo del proprio vantaggio personale. Il sovrano tuttavia non si fece trovare impreparato e reagì con energia. Promettendo il perdono a tutti i ribelli, sferrò un colpo clamoroso contro un gruppo di traditori che si annidava nel cuore stesso del governo: col pretesto d’un invito alle nozze di sua nipote Maria Piccolomini con un nipote del Conte di Sarno, il re riunì in Castel Nuovo i baroni residenti a Napoli e li fece arrestare. Quelli assenti furono perseguitati dal Duca di Calabria, che procedette a combatterli singolarmente fino alla loro resa. Perse così la vita o scomparve nelle segrete di Castel Nuovo il fior fiore della nobiltà napoletana: finalmente il baronaggio non costituiva più una minaccia mortale per la pace interna o un utile alleato per un eventuale invasore. foto e descrizione provengono dalla 32 asta della casa d'aste Numismatica Ars Classica --Salutoni -odjob1 punto
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