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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/08/12 in tutte le aree
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Di niente. Anzi ...anche se mi fa piacere sapere che i "ragazzi" hanno apprezzato ...mi dai l'opportunità di ribadire che ciò che conta è l'operazione nel suo insieme non i singoli "benefit", per cui sottolineo che vogliamo interessare i giovani alla numismatica invitandoli allo studio, prima di tutto, e può essere che un semplice gesto possa far scattare quella scintilla che quando riesce ad accendere la passione ...poi non c'è più niente da fare ....e se in più riusciamo anche a far capire loro che il "sapere" va condiviso ...abbiamo centrato l'obiettivo! Saluti3 punti
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Io credo che la preparazione o l'attendibilità di un utente sia assolutamente imprescindibile dal sapersi porre. La saccenza e la prosopopea non sono mai piaciuti. Sono certo che se alcune notizie fossero postate con la dovuta umiltà sarebbero molto più apprezzate di quanto lo sono se fatte cadere dall'alto di fantomatiche infallibilità.3 punti
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Scusami fra martino, ma non sono d'accordo. In linea generale quando si posta una notizia è preferibile citarne la fonte, non devono essere gli altri utenti a fare gli 007 e trovare un'eventuale smentita.3 punti
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Buona serata In effetti, quando la legenda e' incongrua ci puo' stare tutto. Stando agli scritti di Stahl, riguardo al Chalkis Hoard, i piu' contraffatti sono stati quelli di Antonio Venier, Michele Steno e Tomaso Mocenigo, ma ce ne sono stati tantissimi che, proprio per l'incongruita' delle legende non e' stato possibile attribuire ad un doge piuttosto che ad un altro. La legenda ufficiale del Contarini dovrebbe essere °+° ANDR' 9TAR' DVX poi ci sono varianti nella forma della croce, nella posizione dei punti prima o dopo la croce, nella forma dell'apostrofo dopo la R. Saluti Luciano2 punti
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dopo aver letto le ultime pagine di questo post......quasi rimpiango le domande del tipo "ma quando esce pascoli?" le leggevo piu' volentieri (..........)2 punti
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Una ribattitura particolare che ha lasciato l'aquiletta proprio all'esergo della moneta creando una curiosa particolarità. Credo di poter affermare che si tratta di Ferdinando I ribattuto su Carlo VIII, quindi coniata probabilmente nel periodo di regno di Ferdinando II. La ribattittura sarebbe stata ben fatta se non fosse per la parte che va da ore 6 a ore 9 del D/ dove è ben visibile parte della vecchia legenda REX FRR e dietro la nuca del re, parte del lato sx dello stemma (sopra la corona del re, poco visibile in effetti, si intravede la corona che sormontava lo stemma). Al R/ invece, la parte non ribattuta (che comunque corrisponde, ruotando la moneta, allo stesso tratto del D/) è andata a capitare proprio all'esergo della moneta creando una curiosa e particolare situazione. Possiamo infatti intravedere la parte finale NA della precedente legenda AQVILANA, l'aquiletta, e la parte iniziale della seconda parte della legenda CIVITAS. Da non confondere il VITAS che si legge a partire dalla coda del cavallo con il CIVITAS della vecchia legenda. Il VITAS è parte della nuova legenda EQVITAS REG NI. Ricapitolando abbiamo la moneta di base che è un cavallo coniato all'aquila a nome di Carlo VIII: D/ [CAROLVS] REX FRR; parte dello stemma coronato R/ [AQVILA] NA, aquiletta, CI [VITAS]; nel campo del conio, forse è rimasta solo una parte della croce appena percettibile davanti la zampa alzata del cavallo. ribattuta con il conio di un cavallo a nome di Ferdinando I d'Aragona: D/ [FER] RANDVS ° REX °; busto coronato a dx. R/ [EQ] VITAS ° REG NI; cavallo gradiente a dx, sotto la linea dell'esergo non è visibile nessuna sigla o simbolo (almeno dalla foto). Spero sia tutto chiaro.2 punti
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Ahhhh! Come faccio ad esimermi dal fare degli "specialissimi" auguri al milanese più veneto che io conosca!!! 417 anni sempre più belli! Con sempre 417 amici in più e 417 oselle!!! (ma non tralasciamo anche gli altri tipi).....ma anche tutto il resto: salute, denaro "...in corso legale" ...e felicità!!! ....e di questi non solo 417 ma ...417 alla quattrocentodiciassettesima : (417)417 E che i tuoi prossimi anni sul forum siano "Serenissimi"!!!2 punti
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Rovistando casualmente tra le varie immagini di monete archiviate nel computer (prese da "vecchi" cataloghi d'asta) ho ritrovato questo didramma con legenda ROMANO L'asta è NFA XXVII del 05/12/1991 lotto 240 Prezzo di stima 4000 - 5000 dollari Invenduto.2 punti
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Io penso che l'abitudine (ed anche questa soggetta a una buona dose di esagerazione e comunque non da tutti riconosciuta come tale) del Comm. Bobba, grande amico del mio babbo, di largheggiare con i giudizi sulle conservazioni possa mettere in dubbio il valore storico di un suo cartellino. Questo, ma e' banale, a condizione che sia autentico e di suo pugno. Cesare Bobba ha avuto - tra gli altri, e non lo dico io ma e' noto - il merito di diffondere la numismatica in un periodo, quale quello di fine anni 60 e anni 70, in cui la nostra comune passione era considerata un hobby elitario, relegato a persone abbienti, tendenzialmente anziane, e poco inclini a rendere pubbliche le loro collezioni. Un pioniere del settore. Credo sia corretto rispettarlo anche solo per quanto ha fatto per far si che la numismatica oggi sia così apprezzata e diffusa.2 punti
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Ciao a tutti Ho recuperato questo Grano di Filippo IV del 1636. Davanti al busto del sovrano c'è o ci sono lettere che non riesco a decifrare nonostante abbia usato diversi strumenti ottici d'ingrandimento. Secondo voi qual sono i caratteri impressi? Potrebbe essere una I o una B accompagnata da una C, oppure una D e C? Grazie1 punto
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Complimenti per il tondello, non pensare ce ne siano poi così tanti in conservazione più alta.. Propendo per una I e comunque anche per me sarebbe un esemplare inedito con doppia sigla, ma la poca nitidezza rimanda il tutto nel magico mondo delle ipotesi... Altrimenti non saremmo qui a divertirci e a sognare... Ciao Eros1 punto
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Caro Mario, rivivo la mia infanzia, quegli sguardi spauriti e increduli a tal visione.. Anche questa Domenica un tourbillon di giovani che hanno gremito il Cordusio, portando una ventata generazionale nuova, i genitori continuano ad apprezzare in modo significativo l’iniziativa, lodando e chiedendoci di divulgarle anche in altri ambiti. Continua l’ossessiva richiesta da parte di collezionisti adulti verso alcuni testi, ci stiamo inimicando mezzo Cordusio…… Spero sempre di poter far rivivere quelle atmosfere anni 60/70, dove insieme al mio “caro” fratello correvamo con entusiasmo e gioia sfrenata verso il magico e incantato Cordusio….. Eros1 punto
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Aggiungo un po' di pepe alla discussione... Quando la zecca dell'Aquila iniziò a lavorare per il governo francese, prima zecca del Reame a farlo, il personale di servizio, che era alle dirette dipendenze della Camera aquilana in quanto l'officina monetaria era gestita - come da privilegio - in forma pubblica, gli zecchieri ebbero a loro disposizione sia le vecchie matrici aragonesi, appositamente e prioritariamente riparate per la riapertura, sia quelle nuove, con i tre gigli di Francia; come documentato dalle scritture contabili tenute dal coevo credenziere. Detto ciò, chi (ri)batté quel cavallo ? AG1 punto
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Göbl 1146m(1) GALLIENVS AVG DIANA FELIX Broad radiate head right, both ribbons behind Diana standing right, holding scepter left and bow right. Hound at feet leaping right.1 punto
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Ma io proporrei però per gli appassionati di questa discussione prima o poi un ritrovo sul posto in quel di Lucca per omaggiare la città e le sue monete,magari con la supervisione di Monbalda, una specie direi di pellegrinaggio per i supporter di questa monetazione :blum: , come facevano i pellegrini di una volta ....., pensateci......, mai dire mai , Mario LA STORIA CONTINUA, I DENARI DI LUCCA PURE........1 punto
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cmq niente di nuovo su Vcoins la maggior parte delle monete vengono dalle aste, dove poi il prezzo per magia si raddoppia o ect....il negozio Lusitania ha solo monete di aste di CNG e Nac contemporanee.Cosa accadrebbe se i commercianti non comprassero piu' alle aste? quali sarebbero i prezzi di realizzo? quante monete vendute vanno veramente in mano ai collezionisti?1 punto
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Noooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ...........che peccato! :( potevamo aggregarci per una buona e robusta chiacchierata di belle siciliane....... @@azaad mi ha sopportato l'intera giornata :D Una cara Gio' presente in Sicilia e peccato mannaggia di non averci visto........ Io sono arrivato alle 10 mentre il professor Tarascio parlava degli arabi!!!!!! Autografo....anzi "scarabbocchiu"......ma mu fici!!! :D Non mancheranno occasioni per l'incontro............. :) Saluti ;)1 punto
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Anche secondo me la moneta è SPL pieno...e comunque non è posta in oblò ma nella sua perizia...nella foto del dritto si può notare un sigillo...1 punto
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concordo sulla tipologia e sulla zecca, pero' la tua dovrebbe essere RIC VIII 193 o 194 perchè noto lettera S in campo. al verso e A sul dritto1 punto
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dalle ore 9 (in quello "aggiustato " da Avgvstvs,) si legge DVX.. poi segue una sequenza di lettere , indubbiamente simili alle ufficiali ma che non sembra attribuibili a dogi che hanno emesso torneselli che per comodità ricordo: A.DANDOLO - M.FALIER - G.GRADENIGO -G.DOLFIN - L.CELSI - M. CORNER - A.CONTARINI - M.MOROSINI - A. VENIER - M.STENO - T.MOCENIGO - F.FOSCARI - C.MORO - A.BARBARIGO - L.LOREDAN - A.GRIMANI - A.GRITTI - P.LANDO - F.VENIER la scritta sul tornesello che ci occupa sembra un misto di ANDR.CONTARINI e --ANT. VENERIO cioè quelli piu' in circolazione. da qui la mia impressione che sia una delle innumerevoli contraffazioni Turche o Greche1 punto
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Concordo in tutto, anche se non è rara ed è molto speculata.Tanto che manca anche a me, ma sono indeciso se concentrare le " miei forze €€€ " su altri obbiettivi. Intanto complimenti Lindap per aver messo in collezione uno dei moduli in argento di maggior pregio artistico della monetazione del Regno D'Italia. Rispondendo a Giorgio : hai proprio ragione e' una moneta che si trova facilmente anche volendo in altissima conservazione , il prezzo e' sempre sostenuto nonostante l' abbondanza di esemplari visti in vendita ultimamente. Comunque fai sempre in tempo ad aggiungerla in collezione1 punto
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...il fatto che la moneta sia molto comune dice poco, quello che conta è la bellezza del pezzo :blum: i littori sono delle belle monete, celebrazione piena del periodo in cui sono state emesse, fascio, culto del corpo, tipici richiami del regime! la moneta presentata, secondo me, è discreta, fa la sua bella figura...a mio avviso un qSPL ci sta...ha una modesta usura...ma resta comunque un esemplare piacevole!1 punto
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o ma vi state proprio appassionando ai rottami ! dura questa pero` e` quasi liscia con molta fantasia ci vedi una salus che trascina il prigioniero e DK in esergo sulla seconda foto1 punto
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Diametro: 25 mm Anno: 2002 Nel dritto sono presenti l'immagine di un santo e le scritte CB.NBAH PNACKN [...]. Nel rovescio c'è la cifra 1 molto ben decorata, con la scritta A E B. A primo acchito ho pensato fossero rubli o comunque monete estere, ma poi non ho avuto alcun tipo di riscontro.1 punto
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il prossimo convegno si terrà il 26 e 27 Gennaio 2013, in pieno centro, a 50 metri da Piazza stesicoro, via Etnea, UNA Hotel, lussuosissimo Hotel...... i SICILIANI saranno assenti ingiustificati :girl_devil:...... I commercianti possono già prenotare......1 punto
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Ciao Armando, la tua è ufficialmente una medaglia commemorativa coniata nella zecca di Vienna per le nozze di Ferdinando IV di Borbone con Maria Carolina d'Austria. Il diametro è di 21 mm e lo stato di conservazione basso in cui molti esemplari si trovano dimostra che nella realtà circolo per molti anni come carlino. Al rovescio la scritta FORTIUS ALTERNIS NEXIBUS significa PIU' FORTE NEI LEGAMI VICENDEVOLI e genio alato presso una colonna sulla quale poggiano lo scudo dei Borbone di Napoli e degli Asburgo, essa è classificabile al numero 27 del D'Auria e al 25 del Ricciardi. Ecco le immagini della stessa ma nelle due versioni: la prima è di diametro di 25,5 mm, più rara rispetto a quella di 21 mm (D'Auria 26, Ricciardi 24) e circolata per molti anni probabilmente come tarì. La cosa curiosa che accomuna queste emissioni viennesi con quelle napoletane è che nonostante queste due illustrate siano q.FDC con i fondi lucenti presentano comunque qualche minuscolo graffietto lungo il bordo e minime superfici con debolezze di conio al centro del tondello. Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us1 punto
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il problema di essere "giovani" sul forum è che non sappiamo quanto fidarci della tua parola... probabilmente per la moneta di malta hai ragione (anche a me hanno confermato che non esiste il tye con segno di zecca, ma non tutti...) ma non hai una "storia" (conosciuta dal forum) per cui seguirti senza fare domande, qui molti utenti sono preparati, hanno conoscenze preparate, ma i dubbi vengono fuori lo stesso... probabilmente la soluzione mgliore per togliere questi dubbi è una dichiarazione ufficiale da parte di "malta" o da parte di chi ha coniato le monete... chi ha voglia di scrivergli lo faccia, io non lo farò. P.S. l'unica voce (e ripeto voce) che ho avuto fuori dal coro sul segno di zecca dice che potrebbero esistere, non come conizione ufficiale, ma come variante... io non ci credo e per quello che ne so è solo una voce. e ripeto "voce" niente di ufficiale, solo teorie.1 punto
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A questo punto voi che dite? Questa piastra vale quanto una di Giuseppe Napoleone o quanto una comune del 1818? Nello studio scritto in "tenera età" http://www.ilportaledelsud.org/reimpresse.htm già fantasticavo sulla metodologia collezionistica delle reimpresse; collezionarne tante per quello che c'era sotto, nonostante il conio 1818 era uguale per tutte.1 punto
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IMHO se è subereato è autentico. E potrebbe essere l'unica occasione di mettere in collezione un EID MAR.... :crazy:1 punto
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mi sembra coincidono alcune lettere... dalle ore 12 PLVR........ ,PAIIIVIRAAFF potreb be essere PLURIUS AGRIPPA http://www.wildwinds.com/coins/sear5/s1686.html1 punto
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Forse si puo'... http://www.wildwinds.com/coins/sear5/s1686.html1 punto
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io devo decidermi a iniziare a vendere la mia collezione di rottami !1 punto
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L'importante credo che sia stato comunque creare una occasione ripetibile organizzata numismatica in Sicilia, penso che la vostra isola lo meriti per la cultura, competenza, passione, per l'importanza numismatica che riveste, il Circolo Numismatico Siciliani è un altro passo importante e penso che iniziare come tutte le cose sia fondamentale,poi la passione e l'amore per la numismatica farà il resto, ne sono sicuro, noi vi siamo tutti vicini e tifiamo per voi,a Verona comunque avremo magari modo di parlarne tra tutti noi, per il momento complimenti per il Convegno e auguri ! Mario1 punto
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Beh è il 1° Doge (Dux Veneticorum) Paolo Lucio Anafesto (697-717) ....per i nemici Paoluccio ...ma per gli amici Lucianus ....insomma visto che non ci sono state tramandate immagini hanno cercato di immaginare come fosse, gli hanno messo il vestito di Enrico Dandolo e un volto, a caso, trovato in rete ....chissà se era veramente così, certo che da lui è nata una Repubbllca che ha fatto 11 secoli di Storia. Circa lo schema dell'elezione: "Nel 1268, per por fine a maneggi più o meno nascosti, venne introdotto un meccanismo elettorale a dir poco complesso e curioso, per non dire cervellotico, che si mantenne fino alla fine della Repubblica. Prima di tutto il consigliere più giovane doveva uscire da Palazzo Ducale e scendere nella Basilica di San Marco, prendere per mano il primo bambino che avesse incontrato e portarlo a Palazzo. Il bambino veniva precettato come "balotin", cioè incaricato di estrarre le palle (le "balote", originariamente in argilla, poi in cera e infine di stoffa) dall'urna. I potenziali elettori dovevano far parte del Maggior Consiglio, ma dovevano aver compiuto i 30 anni. Il giorno dell'elezione, tutti gli aventi diritto si riunivano nella sala del Maggior Consiglio; qui in un'urna erano contenute tante sfere quanti erano i possibili elettori e in trenta di queste era scritto "elector" (successivamente le sfere furono realizzate in materiale argentato mentre le 30 erano in materiale dorato). Il "balotin" estraeva una sfera per ogni consigliere e i trenta che avevano ricevuto la sfera elector si riunivano per sorteggiare nove fra di loro;questi nove si riunivano e sceglievano altri quaranta consiglieri (i primi quattro proponevano cinque nomi e i secondi cinque proponevano 4 nomi). Questi ultimi designavano attraverso una nuova estrazione tra di loro dodici rappresentanti che a loro volta eleggevano altri venticinque consiglieri, i quali dovevano scegliere, mediante un nuovo sorteggio, nove tra di loro. Questi eleggevano altri quarantacinque consiglieri, che a loro volta ne sceglievano undici, da questi ne venivano eletti i quarantuno "grandi elettori" che avrebbero effettivamente eletto il doge. Veniva eletto doge il candidato che avesse riportato più preferenze, con un minimo di venticinque voti. (da: "Storia insolita di Venezia" di Marcello Brusegan) PS......ho cercato, cercato ...ma non c'è nessun Doge di nome Luciano ....mannaggia ....anzi ....ostrega!1 punto
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Al solito Roberto centra il problema ;). La tipologia "alberello" dello scudo del Governo Popolare di Bologna e' stata ritenuta variamente rara. In passato era genericamente indicata come R2. Montenegro classifica tutti i tipi "alberello" con data in numero arabo (1796) come R2, e quelli con la data in numero romano (MVCCXCVI) come R. Viceversa Gigante classifica la data romana come R2 e la data araba come R. Secondo altri autori (Cassanelli) questa tipologia e' comune. Secondo un mio rapido (e sommario) excursus in vari cataloghi d'asta, vedrei questo rapporto di frequenza tra tipi diversi come segue (esame di circa 80 esemplari comparsi in asta negli ultimi 10 anni): Alberello (MVCCXCVI): 10%; Alberello (1796): 8%; senza alberello (1796): 22%; senza alberello (1797): 60% Pertanto i 4 tipi principali (senza tener conto dei coni) avrebbero la seguente scala di rarita' (nell'ordine): R:R:NC:C oo)1 punto
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Rivista arrivata anche a me, mi sono fiondato sull'articolo dei 20 centesimi esagono trovandolo molto ben scritto ed interessante, complimenti anche da parte mia agli autori. Saluti Marfir1 punto
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Una bella pillola di cultura ma la mia domanda non é stata risposta, mi chiedevo come mai il sovrano di turno che "riconiava" una moneta sentiva il "dovere" di segnalare al popolo che in quella moneta prima vi era qualcun altro , perché non farlo e basta? Per diletto ho provato a ritrovare le sembianze di Giuseppe Napoleone sulla piastra di Ferdinando I presente nel portale del sud. Vediamo se ci ho preso.1 punto
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nel caso mi venga data una moneta da valutare ,la valuterei con il suo reale valore e se fossi interessato potrei fargli anche una proposta d acquisto.... se mi dovessero pagare un caffe con una moneta non comune .la prendo e do il resto....come gia successo con il 2 euro finlandese del 2004 se un commerciante vende monete con prezzo esposto e ne trovassi una interessante a prezzo stracciato la prendo ....suo interesse mettere i prezzi giusti.... se il figlio del vicino (conoscente ) viene a pagare il conto con le monete della collezione del padre ,fratello ,zio ecc.... le prenderei e poi contatterei subito lo sfortunato di venirsele a riprendere rimborsandomi il conto..... se mi dovessero regalare un sacchetto di monete .....ricambierei comunque il pensiero. poi nel caso nel sacchetto ci sia qualcosa di valore anche il mio pensierino acquista di valore ....e penso che sia giusto...sempre in base alle mie possibilita.... ma che io dovessi aprofittarmi di qualcuno ,non fa parte del mio carattere ....e per me un altro mondo1 punto
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Questa con la testa di ariete o montone che dir si voglia rivolta a sinistra sopra il monogramma è la più attinente. An Exceptional Greek Silver Drachm of Alexander the Great Though common, this coin, with its particularly powerful portrait and lovely iridescent toning, is a masterwork of Alexandrine numismatics. KINGS of MACEDON. Alexander III ‘the Great’. 336-323 BC. AR Drachm (16mm, 4.30 g, 1h). Obverse die signed by M. Magnesia ad Maeandrum mint. Struck circa 325-323 BC. Head of Herakles right, wearing lion skin; small M at lower edge of inner mane / Zeus Aëtophoros seated left; in left field, ram’s head left above monogram. Price 1922 var. (M not noted); Hersh & Troxell, “A 1993 Hoard of Alexander Drachms” in AJN 5-6 (1993-4), obverse die 5, pl. 6, 5.3 (same dies); SNG Saroglos 761 (same rev. die). Superb EF. Rare. From the Tuck Pittman Collection. Ex Triton X (9 January 2007), lot 151. Lifetime-issue drachms are rare at Magnesia, as confirmed by Hersh & Troxell’s hoard study. Like Price, though, both missed identifying the M on the obverse. Nonetheless, their analysis of the known dies of this period (8 total) reveals two dies, 3 and 5, that have the M (see pl. 6, 3.2-3.8a and 5.3-5.6a). The style of each of the eight dies varies greatly, except for the two M dies, which are very similar. This suggests that the M is actually the signature of the engraver. CNG84, 224. PS. Di la verità che non avevi ancora visto (o notato) una dramma con una piccola M sulla criniera in basso al diritto, probabilmente l'iniziale dell'incisore. apollonia1 punto
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Un plauso anche per l'articolo " I 20 centesimi Esagono " scritto dagli amici del forum Michele Cappellari e Matteo Rongo che mi riprometto di leggere con attenzione quanto prima, per il momento complimenti a entrambi !1 punto
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Ecco come promesso l'altare Tzompantli del Templo Mayor: La foto inganna in quanto l'altare è molto più grande. E' sicuramente migliore di quello visto a Tlatelolco e molto ben conservato. Ha un impatto visivo notevole e per chi conosce le trazioni dell'epoca, devo dire un po' inquietante.1 punto
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Trionfo “Triumphare (celebrare un trionfo) è detto così perché i soldati che tornano dalla guerra col loro generale gli gridano attraversando la città mentre è diretto verso il Campidoglio «Io triumphe! ». Questo termine viene da thríambos, cioè da un soprannome greco di Libero. (Varrone, La Lingua Latina, VI, 68) Il Trionfo era il massimo onore che nell’antica Roma veniva tributato con cerimonia solenne al generale (o magistrato con concessione di Imperium, ovvero con delega al comando supremo dell’esercito) che rientrava da una guerra dove aveva conseguito un’importante vittoria. Prima della battaglia il magistrato doveva prendere gli auspicia, praticamente doveva presiedere ai rituali propiziatori. La guerra che egli andava ad affrontare doveva, poi, essere un bellum iustum, una guerra dichiarata secondo il rituale tradizionale e la vittoria doveva essere ottenuta con una battaglia cruenta e schiacciante. Il primo ad ottenerla fu Romolo che percorse la Via Sacra nel Foro Romano per recarsi al Campidoglio dove depose nel Tempio di Giove Feretrio (*) le Spolia Opima (**) (armatura, armi e altri effetti che un generale romano aveva tratto come trofeo dal corpo del comandante nemico ucciso in singola tenzone). (*) Il sito del tempio è attualmente dibattuto. Sappiamo, secondo quanto ci tramanda Tito Livio, che si trovava sul Campidoglio: « Portando le spoglie del comandante nemico ucciso... Romolo salì sul Campidoglio. Lì, dopo averle poste sotto una quercia sacra ai pastori, insieme con un dono, tracciò i confini del tempio di Giove e aggiunse al dio un cognome: "Io Romolo, re vittorioso, offro a te, Giove Feretrio, queste armi regie, e dedico il tempio tra questi confini... in modo che sia dedicato alle spolie opime, che a coloro che verranno dopo di me porteranno qui dopo averle sottratte a re e comandanti uccisi in battaglia". Questa è l'origine del primo tempio consacrato a Roma. » (Tito Livio, Ab Urbe condita libri I, 10.) Secondo il Carandini si trattava di un tempio che in origine doveva essere una capanna, con di fronte un'ara. Intorno al tempio un recinto, al cui interno vi era una quercia sacra. Il possibile sito viene identificato, sempre dal Carandini, con la Promoteca capitolina dove sono stati rinvenuti reperti votivi databili alla metà del VIII secolo a.C. (**)“Il trofeo venne dedicato a Zeus detto Feretrio dal romano ferire, che significa “colpire”, giacchè Romolo aveva chiesto la grazia di colpire e abbattere l’avversario. Spoglie simili si chiamano opima, dice Varrone, da opes che significa “ricchezze”; ma sarebbe più credibile se si dicesse da azione, in romano opus, giacchè la dedica di spoglie opime è concessa al generale che abbia abbattuto il generale avversario con azione personale. Tale onore toccò finora a tre soli condottieri romani: per primo a Romolo, per l’uccisione di Acrone, re dei Cenineti; per secondo a Cornelio Cosso, che abbattè Tolumnio, un re etrusco; e per ultimo a Claudio Marcello, vincitore di Britomarto, re dei Galli”. (Plutarco, Vita di Romolo, 16, 6-7)1 punto
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Templo Mayor - particolari Vedete come il serpente, sacro e divino, è un motivo onnipresente.1 punto
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Ed eccoci sbarcati nel cuore di Città del Messico: Il Templo Mayor Il Templo Mayor, costruito tra il 1337 ed il 1487, era il tempio principale di Tenochtitlan, capitale dell’impero azteco e odierna Città del Messico. La piramide, che si sviluppava per sessanta metri in altezza, subì varie modifiche nel corso del tempo. La sua funzione principale era quella di supportare i due templi collocativi in cima e dedicati alle divinità Huitzilopochtli e Tlàloc. Il fatto che i due templi fossero collocati allo stesso livello stava ad indicare il fatto che queste due divinità venivano considerate di eguale prestigio. Il tempio di Huitzilopochtli (colibrì del sud), dio della guerra e del sole, era posizionato a sinistra (sud) e si presentava di colore rosso. Secondo le leggende azteche, gli uomini che morivano in battaglia e le donne che morivano durante il parto, erano destinati a servire il dio Huitzilopochtli nel suo tempio, perché solo chi aveva provato una grande sofferenza era degno di vederlo. Il defunto avrebbe in seguito preso la forma di una farfalla o di un colibrì (huitzil significa “colibrì”). Il secondo tempio, dedicato invece al dio della pioggia e della fertilità Tlàloc, era posizionato a destra (nord) e si presentava di colore blu. Questo dio era molto temuto dagli Aztechi poiché ritenuto responsabile delle inondazioni e degli annegamenti. Per questo, prima dei sacrifici in suo onore, venivano raccolte in un recipiente le lacrime delle vittime sacrificali.1 punto
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Questo tema l'aveva affrontato Gnecchi (o Ambrosoli, uno dei due di sicuro) nel suo manuale Hoepli. Ovviamente non quello delle monete di S. Marino, dove credo che il padre vada avvisato e Gnecchi sarebbe d'accordo. Il problema che si poneva Gnecchi era leggermente diverso. Ovvero se un contadino Vi porta una moneta (attenzione la legge nel frattempo è cambiata, ma la domanda resta valida) è giusto pagarla poco approffittando dell'ignoranza altrui? E qui distingueva due casi. Se il contadino Vi chiede un parere sul valore è giusto dirgli il valore corretto. Se invece il contadino Vi offre la moneta dicendo lui il prezzo, pagategliela senza patemi. La differenza di prezzo a Vostro favore è data dalla cultura che ha pure un suo valore. Arka1 punto
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