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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/20/12 in tutte le aree
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Ecco quindi il riepilogo delle mie piccole “donazioni”, se volete registrarle agli atti: 1 denaro di Genova a @@niko (lo porto domenica prossima a Milano) 1 denaro di Genova a @provintiaoptimiprincipis (lo porto domenica prossima a Milano) 1 denaro di Genova a @ (lo spedisco per posta) 1 moneta medioevale genovese in argento “a sorpresa” a Mattteo95 (lo consegnerò di persona con il libro che prenderò per lui a Milano) Non vi preoccupate se sulla busta e sugli “allegati” troverete macchie …. Sono …lacrime che, mentre preparavo i “pacchetti”, scorrevano copiose per …l’abbandono. Ho dovuto faticare a spiegare alle ex-mie monetine che andavano a star meglio, che ad un certo punto della vita è necessaria la “separazione” … loro hanno una vita più lunga degli umani e quindi, prima o poi, sarebbe successo … poi il mondo progredisce e bisogna conoscere nuovi posti, imparare le lingue e i dialetti, insomma lasciare il “vecchio” per affrontare con entusiasmo il “nuovo che avanza” … e anche se devono lasciare le “compagne di vassoio” ne troveranno di nuove e sarà una bellissima e formativa esperienza. Saluti PS ...non vi stupite se parlo con le mie monetine, questo è normale…il bello è …che loro mi rispondono! PSS ... sic...ovviamente scherzo...6 punti
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Il dodecanummo è stato il valore più alto nel quale sono state coniate monete bizantine ad Alessandria. Effettivamente, sono monete abbastanza diverse, nel valore nominale, nel peso e nell'aspetto da quelle emesse nel resto dell'Impero. Grierson ipotizza che quella piccola M che si dovrebbe vedere tra I e B sotto alla croce stia ad indicare che il valore del dodecanummo di Alessandria ha ora lo stesso valore del follis coniato altrove. In effetti, sugli altri dodecanummi battuti da Eraclio in precedenza questo segno manca anche se la media dei pesi è più o meno la stessa. Per quanto riguarda un possibile rapporto con l'occupazione sassanide dell'Egitto, 618-628, non saprei... Aggiungo solo che la classe di dodecanummi alla quale appartiene la tua moneta fu emessa negli anni 632-641, quindi dopo la riconquista di Eraclio del 628. A questo proposito è interessantissima la prima classe di dodecanummi del 618-628 che mostrano un personaggio a mezzo busto identificato proprio con Kosrow II, monete che possono superare addirittura i 12 grammi di peso. A ripensarci bene, visto che questo peso notevole inizia proprio in questo momento in quanto i dodecanummi attribuiti a Foca sono più leggeri, potrebbe esserci un nesso; purtoppo non conosco questi aspetti della numismatica sassanide.2 punti
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Ottima ricerca...Galenus, mi compiaccio !! Devi sapere però che per l'assegnazione di numeri, segni, simboli, figure e in questo caso lettere, non veniva adottato alcun criterio, ogni volta il Maestro di conio consegnava al coniatore la quantità di tondelli da battere ed il corrispettivo conio con un determinato segno o lettera a "caso" che poi veniva annotato nel registro di Zecca (di cui però e purtroppo non si hanno notizie). Se questi segni identificativi venivano consegnati agli operai (ricordo non specializzati ed ecco perchè la quasi totalità delle monete di questo periodo presentano più o meno tracce di sovrabbattitura ed imperfezioni) reclutati anche giornalmente, non me la sento di attribuire con certezza a 11 anni di distanza tutte le sigle G al nominativo che hai indicato, nel 37 forse (dai dati da te riportati) ma nel 26 non ci metterei la mano sul fuoco; le sigle venivano cambiate frequentemente se non giornalmente.2 punti
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Tutto sommato è stato un affare per gli acquirenti dei vari lotti della collezione Huntington all'asta Sotheby. Dividendo 26 milioni di dollari per 37895 pezzi si ottiene una media di 686 dollari più spese...... E' vero che c'era di tutto, anche monete di bronzo, ma molti pezzi erano in oro e di grandissimo valore. Non posso fare a meno di notare che la somma complessiva dei 426 aurei della collezione in NAC 67 è sui 3 milioni di CHF (grosso modo altrettanti in dollari e quindi da solo già un ottavo del costo di tutta la collezione) e che ci saranno ancora 100 aurei nel prossimo anno. Chissà quanto avranno pagato a Sotheby per avere gli aurei romani e bizantini. So soltanto che c'è stata una cordata di 3-4 investitori, che ora stanno iniziando a "monetizzare" quanto investito e credo con buon profitto. Per quanto riguarda il "benefattore" dell'ANS, c'è da considerare che da un lato non è tenuto a fare conoscere il proprio nome, mentre, per la legge USA, se fa una donazione (in toto o in parte) egli può comunque detrarre le sue spese dal fisco. Il fisco americano è molto generoso con quelli che cedono in omaggio le proprie monete a istituzioni, come appunto l'ANS (e in Italia.....?....).2 punti
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Salve a tutt* anche in questa discussione al momento riesco a fare soltanto alcune annotazioni veloci. Anche se tutti apparentemente in piombo ed ognuno con la S nel campo di una delle due facce, questi tre gettoni o oggetti monetiformi sono diversi tra loro, talvolta in modo anche sostanziale. - Il primo ha delle legende costituite da lettere di cui non si distingue bene il significato e non mi pare presenti alcun elemento stringente - tranne la S , ma non per la forma - che possa indicare una certa imitazione del denaro senese, anche se potrebbe avervi tratto una certa "ispirazione". Inoltre mostra una fattura molto approssimativa ed è ben evidente il codolo della colata di fusione nella matrice. - Il secondo invece mostra una S inversa tra globetti o bisanti come nei primi denari di Siena, ma se guardate bene non ha una legenda ma una pseudolegenda costituita da righette oblique parallele o alternate a della V. Nel campo del rovescio poi ha una croce accostata da un globo in ogni quarto, che rimanda a tutt'altro tipo di monetazione e/o cronologia (nelle serie senesi una soluzione del genere compare solo a partire dai grossi trecenteschi; diverso per denari di altre zecche di ambito mediterraneo). - Il terzo postato da teofrasto, infine, sembra associare la faccia di un denaro senese dotato di una pseudolegenda, che però per posizione delle due S e forma dei punzoni a triangolo ricorda l'iscrizione - SENAVEIVS - delle prime emissioni, con la faccia di tutt'altro altro tipo di moneta. Questa ricorda un poco i denari del Regnum meridionale come detto da grigioviola, ma in realtà ne è ben differente per epigrafia ed anche "contenuti". Sta di fatto che come indicato dal buon fedafa vi si legge bene +IMPERATOR, mentre nel campo si legge PF sotto un segno di abbreviazione, che rimanda dunque ad un nome da sciogliere. Vi prego infatti di annotarvi - ma esistono diverse discussioni in questa sezione dove è stato già rimarcato con tanto di dizionario Cappelli linkato - che quello sopra le due lettere in campo è un segno tachigrafico piuttosto usuale e non un'omega. La forma delle lettere anche qui rimanda ad un arco temporale ben più tardo XII secolo... ed è piuttosto accurata per il tipo di oggetto. In generale si potrebbe dire che sembrano gettoni che forse riproducono monete "di fantasia" sulla cui esatta funzione, senza avere dati sulle località e sui contesti di ritrovamento, secondo me si può speculare fino ad un certo punto (che ci volete fare...l'archeologia dovrà pure servire a qualcosa :rolleyes:). Il primo poi potrebbe essere un poco più antico degli altri due. Certo è che uno studio approfondito e complessivo sui gettoni in piombo medievali (ben diversi dalle tessere mercantili) ritrovati in area italiana è ancora da scrivere, anche se non mancano interessanti contributi su singoli lotti o su alcune tipologie. Dubito però per vari motivi che potessero essere usati come accennato da Mario ed altri, ovvero come sorta di fiches date ai pellegrini dall'Ospedale di S. Maria della Scala per ritirare i propri beni: 1) come mi pare già detto da altri dovrebbero avere almeno su un lato dei segni di riconoscimento "individuali" e non generici; 2) L'Ospedale di S. Maria della Scala aveva una sua insegna precisa che apponeva per ogni dove (http://brunelleschi....ine/img820.html ; http://commons.wikim..._principale.jpg; http://www.fototosca...pedalettopienza) e di certo non sarebbe mancata su una delle due facce di un oggetto del genere. Usualmente si identificano le tessere di questo ente, rammentate anche dal Toderi, in quelle di questo tipo, con il simbolo dell'Ospedale su un lato e lo stemma di Siena dall'altro: http://www.amicidelb...ti=1793&id=1793). In attesa delle vostre osservazioni in merito un caro saluto a tutt* M B2 punti
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L'idea di questa discussione nasce dal fatto che sul catalogo non esiste per il momento la sezione che riguarda le monete medioevali coniate in Sardegna dal periodo aragonese sino alla fine della dominazione spagnola. Di conseguenza posterò qualche immagine di monete che mi appartengono e altre invece prese in prestito da alcuni amici con la speranza che qualche altro appassionato posti le sue in modo che si possa così creare una sorta di database di immagini quando in futuro la sezione sarà completata. Si tratta di una monetazione poco conosciuta e le bassissime conservazioni spesso non permettono di apprezzarla appieno ma sono sicuro che alcune vi piaceranno :) Mi scuso già da ora se non seguirò le indicazioni del forum per quanto riguarda la data delle monete poiché nella mia idea la monetazione medioevale della Sardegna è un unicum storico.. Inoltre mi scuso anche per gli eventuali errori che commetterò. Non seguirò un ordine cronologico perché sarebbe troppo impegnativo :) salvo precisazioni, si darà per scontato che la zecca sia quella di Cagliari. Mi permetto di citare alcuni utenti di questo forum che so essere interessati e attivi in questa monetazione così se e quando vorranno potranno dare il loro contributo sia in termini di immagini che di conoscenze: @@4mori @@DaniloGioi @R-R @@Antix87 @@Alexandrio @@Trishekel mi scuso se ne ho dimenticato qualcuno.. Inizierò con la prima: una delle mie preferite: Giacomo II d'Aragona (1291-1327) Alfonsino Minuto 0,66 g zecca: Bonaria D: IACOBVSARAGON Scudo a Cuore1 punto
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buonaserra a tutti.... :) ....ne uno dei numerosi castelli "deroccati" che erano edificati....a quel epoqua ancora coperta di mistero per noi.... :) ci ne uno......dove vediamo emergere li il punto il piu alto......posto di leccie,apese su i monti......dove ci era muri...........1 punto
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Buongiorno a tutti, come da titolo discussione cerco quarters americani, me ne mancano alcuni... sono tuttavia interessato anche ai dollari presidenziali ed altre monete USA posso scambiare con monete euro se interessati mandatemi un mp Derek1 punto
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Ciao, giusto per scambiare qualche commento assieme... su Ebay compare questa moneta,proveniente da UK, postata da rivenditore canadese. La descrizione riportata è questa: Antoninus Pius 138-161 A.D. Billion Denarius. This is an interesting coin as it was found as part of a "Forgers Hoard" in Britain. Moulds for such coins have been found on Romano-British archaeological sites and cast forgeries have been found in archaeological context. Rv: Annona standing left AE 17mm 2.4 grams Se non erro la traduzione di "Forgers Hoard" dovrebbe esser più o meno "ripostiglio monetale di falsi". Questo dovrebbe essere suberato. Lievemente ridotto nelle dimensioni (e nel peso). Tecnica di fabbricazione? Ottenuto per fusione? Dalle superfici e i rilievi, per quanto possa dire queste foto, così sembrerebbe, a mio modesto parere. E secondo voi? Ciao Illyricum :)1 punto
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Davvero non capisco... Cosa cambia se è il 1° gennaio o il 31 dicembre del medesimo anno ? Se fosse come dici tu e non c'è necessità di grandi quantità di monete basterebbe ridurre i quantitativi in sede di preventivo invece che emetterne quantità industriali e farne slittare l'emissione a fine anno (che, ripeto, secondo me non ha nessun senso). Premesso che il contingente preventivato non è poi mai quello effettivamnente coniato, trovami tu allora un motivo di questi ritardi.1 punto
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Gli spunti possono essere moltepici, basta la volontà di far crescere queste nuove generazioni insieme a gruppi come il nostro, accompagnandoli per i viali della cultura.. Ogni iniziativa rivolta a loro sarà anche una nostra crescita..1 punto
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Guarda le bene. Tu non pagheresti 20 almeno per un 20 cent 1912 FDC? e 20 euro per un buono da 1 lira FDC? e un esagono 1919 FDC? Solo queste 3 darei 50 euro... Sprito degli affari pari a zero caro mio... :good: Non ti permetto di dare giudizi. E il caro mio lo dici a qualcun altro ok???1 punto
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Bisogna dire che nel novembre del 1293 vi era stato un trattato segreto ,stipulato a Junquera,tra Giacomo d'Aragona e Carlo II d'Angiò. In questo trattato l'Angioino prometteva di riuscire ad ottenere dal Papa,per conto di Giacomo,l'assoluzione dalla scomunica ,il perdono delle offese recate alla Santa Sede,la restituzione del Reame d'Aragona e la rinuncia del Re di Francia e di Carlo di Valois;Giacomo s'impegnava a restituire gli ostaggi che Carlo aveva lasciati in mano ad Alfonso per la sua liberazione;le Calabrie e le isole vicino a Napoli;e s'impegnava,inoltre,a dare la Sicilia e Malta alla Chiesa dopo tre anni. Questo termine dei tre anni per la cessione della Sicilia alla Chiesa non piacque a Bonifacio VIII,che era succeduto a Celestino V il quale era funto da intermediario fra gli Angiò e gli Aragonesi,il nuovo Pontefice voleva che la cessione fosse immediata .Per far sì che ciò avvenisse ,al convegno di Anagni nel giugno del 1295 dinanzi agli ambasciatori di Francia,Napoli e d'Aragona riuscì il Papa a modificare il trattato di Junquera ed a far sì che la Sicilia entrasse da subito nei possedimenti ecclesiastici,promettendo a Giacomo la Corsica e la Sardegna comprando anche l'assenso di Federico d'Aragona e di Ruggero di Lauria dando al primo in sposa Caterina di Courtenay,aiuti militari per conquistare l'impero di Costantinopoli e denaro; al secondo concedendo il feudo dell'isola delle Gerbe. Bonifacio VIII aveva agito senza l'assenso dei siciliani che non volevano essere venduti alla Chiesa e,pertanto,non fidandosi più di Giacomo ,elessero Federico reggente dell'isola. --odjob1 punto
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Complimenti marmo87 per l'interessante discussione. Effettivamente le monete sarde si vedono poco. Anche sugli indici di sezioni c'è poca roba :(. Grazie a questo e spero ad altri contributi si possa ovviare alla mancanza ;)1 punto
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Giusto per rilanciare, ecco un altro denaro coi tre punti/goccia. Come quello di corsodinazione (il suo è più bello indubbiamente), anche in questo si vedono i tre punti che sembrano gocce. peso: 0,60 gr diametro: 15x16 mm1 punto
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saluti marmo.....complimenti....!! ^_^ ...su quella di filippo IV....si distingue una testa di moro........e sempre quelle croce con a i latti 4 punti...o segni....!! isola sorela.....4 mori per quattro regione riccissime.....4 mori con bandile in fronte,a l'origine.........doppo messi su gli occi.....ed ora,credo,rimessi in fronte,in giusta piazza...!!! :) .......ma che monete!!!!! ;)1 punto
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Bene Beppe direi che l'iniziativa abbonamenti si è felicemente conclusa tra l'altro con un bel pareggio , tre GDN e tre PN, saranno contenti sia Ganganelli che Bellesia, oltre ai ragazzi ovviamente. Un plauso ancora a Beppe per l'organizzazione riviste che poi concretizzeremo a Verona ( ma quante cose dobbiamo fare quest'anno a Verona ? :help: ), e chiaramente per il donatore a cui chiederei di porgere da parte di tutti un sentito e affettuoso ringraziamento ! GRAZIE !!!! :clapping: :clapping: :clapping: Archiaviata la SNI, gli abbonamenti,le monete di Dizzeta, continuano sempre i libri, cataloghi, articoli...., mi sembra che siano rimaste diverse opportunità molto interessanti ancora, noi continueremo la distribuzione sia al Cordusio di domenica che poi a Verona per le prenotazioni e per quello che sarà rimasto, poi ogni tanto credo che Matteo farà un veloce aggiornamento su tutto. Complimenti a tutti donatori e ragazzi e a tutti quelli che seguono, partecipano e appoggiano questa iniziativa !!1 punto
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4 metri di lunguo,per 2 circa di largo........profondita.....7 metri,misurati con filo piumbatu..........!!!! :o originalita,e cosa rarrissima.....e stata fatta su un occio di una piccola surgente.......!!! fa che e sempre piena,e credo ,lo rimanera ancora per i secoli a venire!.......dicevo,7 metri......ne possiamo aggiungere ancora......chi sa cosa chi sara in fondo??????!!! :lol:1 punto
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RIC 36 (VI, Carthago) Antoninianus Dritto: GALVALMAXIMIANVSNOBC - radiale, busto con drappeggio e corazza. Verso: Nessuna legenda - Ghirlanda, VOT / X / FK all'interno. 303 (Cartagine).1 punto
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Botta di sedere va bene come commento?! FDC o quasi, la foto non rende benissimo, e soprattutto auguri di pronta e sana guarigione!1 punto
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Ciao a beneficio di Apollonia, trascrivo qualche commento che feci tempo fa sulle bolle dogali: Le bolle plumbee accompagnavano solitamente (e non solamente quelle di Venezia) i documenti amministrativi che concedevano grazie (benefici) a comunità di cittadini, artigiani, ecc. (ad es. concessioni di pesca in un dato braccio di mare, oppure esenzioni di tasse in particolari annate sfavorevoli per una categoria di commercianti o artigiani.....). C'erano anche bolle plumbee foderate da una lamina in argento e/o oro se accompagnavano documenti relativi a trattati internazionali, richieste di accreditamento presso Governi stranieri di ambasciatori veneziani, residenti o non, privilegio di cittadinanza veneziana a nobili, oppure a cittadini di Città suddite. Solitamente le bolle d'oro (con il cordino in seta) erano qualificanti di documenti e rapporti da svolgersi in prima persona, tra i Dogi e i Papi od i potentati benemeriti. Quella che ha postato Apollonia è ben leggibile, l'iconografia e' preservata, e' centrata, non ha grosse mancanze di metallo e ha pure il cordino....cosa vuoi di piu'? Ci manca solo la pergamena. :good: Bolla questa che strappera' qualche €. 100,00 Paolo, la tua ha una buona impressione del testo con gli attributi del doge, pero' l'immagine dello stesso e' praticamente "decapitata"....il colore non e' un problema, si vede che e' buona (d'altra parte basta vedere il colore delle mani e si capisce che e' falsato....a meno che tu ti sia presa l'itterizia) :blum: Paolo, se sei della provincia di Verona, portatela al convegno che si terra' a novembre; la trovi senza dubbio qualche collezionista interessato. Saluti luciano1 punto
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...Caio Ottavio mi ha mandato i dati....adoro la tempestività..... :give_rose: ...non fateci caso questa sera sono particolarmente su di giri......si avvicina la domenica mattina e sono in vena di spese.....ho rotto il dindarolo...... ...ma la cosa più importante e che rivedrò i cordusiani !!!!!!!!!!1 punto
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Gabrimen, ti faccio tanti auguri di pronta guarigione :) La moneta che hai postato è stupenda, sotto si vede ancora il vecchio nichelino di Umberto I. Questo esagono non ha circolato. A volte capitano queste fortune di trovare monete in eccellente stato a poco prezzo. Chi lo vendeva questo album, non sapeva di cosa si trattava... :unsure:1 punto
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Intanto dammi del tu perché numismaticamente sono uno uno scolaretto. Circa la "bust...ona" la consegnerò a Dabbene che te la consegnerà a Veronafil dove io, purtroppo, non potrò esserci. Carissimi saluti a te e alla tua bellissima terra. DZ1 punto
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Il piombo è facilmente attaccato dagli agenti chimici a atmosferici. All’aria umida si forma uno strato di ossido che si trasforma in carbonato (o bicarbonato) di piombo per azione dell’anidride carbonica. Inoltre allo stato puro è un metallo tenero, tanto da potersi tagliare con il coltello. La conservazione si basa essenzialmente sui rilievi delle impronte e credo che per queste bolle un buon BB sia il grado ottimale. La maggior parte sono BB o MB, e molto raramente si arriva al qSPL. Comunque Luciano/Sonia che è un esperto della monetazione di Venezia potrà rispondere con maggior cognizione di causa. apollonia1 punto
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Mi dimenticavo di avvisarvi che la monetazione degli Arverni, la triù celtica forsela più bellicosa della Gallia, è stata molto numerosa, con molti stateri in oro di varia tipologia. Per la storia ho trovato il seguente appunto, in francese: Historique : Les Arvernes, qui occupaient l'actuel territoire de l'ancienne province d'Auvergne, étaient le plus puissant des peuples de Gaule à la veille de la Guerre. On donne aussi ce nom aux différents peuples clients des Arvernes : Gabales, Vellaves, ou Helvii. Strabon évoque la suprématie qui avait prévalu aux IVe et IIIe siècles avant J.-C. quand les Arvernes dominaient la Gaule : 'leur territoire s'étendait à l'origine jusqu'à Narbonne et aux frontières de la Massaliotide et les peuples leur étaient soumis jusqu'au mont Pyréné, jusqu'à l'Océan et jusqu'au Rhin', soit la presque totalité de la Gaule à la veille de la conquête. Cette puissance reposait sur le contrôle du commerce de l'étain et sur le mercenariat. Il faut cependant abandonner l'idée d'une domination économique et monétaire des Arvernes sur les autres peuples de la Gaule avant la chute de l'Empire arverne. La société arverne était clanique, en raison de leur disposition géographique, dans des vallées isolées par les montagnes. Chaque groupe se retrouvait entre les mains d'une famille et de ses clients. Leur vraie capitale était l'oppidum de Gergovie, placé près de Clermont-Ferrand. Le Puy de Dôme constituait une sorte 'd'Olympe' pour les Arvernes où Mercure sous sa forme gauloise de Lug était vénéré. 'Avernorix' (roi des Arvernes) était une épithète du dieu. Les Gaulois connaissaient déjà les sources thermales de la Bourboule, du Mont-d'Or, de Royat, de Volvic et de Chaudes-Aigues qui étaient sacrées et utilisées pour leurs vertus thérapeutiques. La forêt de Pionsat qui séparait les Arvernes des Bituriges Cubes était sacrée. La réputation des Arvernes dépassait largement le territoire de la Gaule. Les Arvernes étaient considérés comme 'le plus belliqueux parmi les peuples gaulois de la Celtique' d'après Apollodore au IIe siècle avant J.-C. Mercenaires et guerriers émérites, il est possible qu'ils aient participé au sac de Delphes en 279 avant J.-C. et qu'ils aient pris part à la bataille du Télamon en 225 avant J.-C. qui les opposa pour la première fois aux Romains. Le premier conflit direct éclata au IIe siècle, quand les marchands romains s'installèrent en Transalpine dans ce qui allait devenir la Provincia (la Province, devenue la Provence). Les Arvernes étaient très riches et leur roi Luern était connu pour sa libéralité proverbiale. Les Arvernes, qui n'avaient pas une agriculture développée, contrôlaient certainement l'orpaillage et les mines d'or de leurs contrées et celles de leurs voisins. Le fils de Luern, Bituit (Bituitos), s'opposa aux Romains qui venaient de soumettre les Salyens en s'emparant d'Entremont en 123 avant J.-C. Bituit réunit une coalition forte de deux cent mille hommes qui fut successivement battue par Domitius Ahenobarbus à la confluence de la Sorgue et du Rhône, puis de l'Isère et du Rhône, près de Valence. L'Empire arverne avait vécu. La royauté abolie fut remplacée par un système oligarchique. Celtille (Celtillos), le père de Vercingétorix fut mis à mort vers 80 avant J.-C. pour avoir essayé de reconstituer un empire arverne à son profit. Au début de la Guerre des Gaules, Vercingétorix servira dans les troupes de reconnaissance de César. Gobannitio, oncle de Vercingétorix, était l'un des chefs de la faction pro-romaine. Ce n'est qu'en 52 avant J.-C. que Vercingétorix devint le chef de la coalition des peuples gaulois contre l'occupant romain. Fort de près de deux cent cinquante mille hommes, le contingent arverne ne réussit pas à s'imposer. Vercingétorix pratiqua la politique de la terre brûlée après la chute de Genobum (Orléans), mais ne put obtenir la destruction d'Avaricum (Bourges) qui fut assiégée et prise par Jules César avec toutes ses réserves de vivres. Il remporta néanmoins une grande victoire près de Gergovie. Ayant malencontreusement poursuivi l'armée de César, il se retrouva assiégé dans Alésia. Résistant avec acharnement, il comptait sur l'armée de secours pour le délivrer, mais vaincu, il dut se rendre à César qui le conserva en vie pour le faire participer à son triomphe en 46 avant J.-C. Vercingétorix fut ensuite étranglé dans sa prison. Après la conquête, Augustonemetum (Clermont-Ferrand) sera fondée et deviendra la capitale de la civitas. César (BG. I, 31, 45 ; VII, 3, 5, 7-9, 34, 37, 38, 64, 66, 75, 77, 89, 90 ; VIII 4, 46 76, 83, 88). Strabon (G. IV, 1-3). Tite-Live (HR., V, 34 ; XXVII, 39). Pline (HN., IV, 109 ; VII, 166, XXXIV, 45, 47) Kruta : 46, 71, 109, 111, 187, 308-310, 338-339, 349, 351.1 punto
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Dalle immagini non è chiaro quale moneta sia del 1906 e quale del 1913. Tra i due millesimi vi è una differenza storica notevole, perchè fino al 1908 la Bulgaria costituì un principato autonomo dell'Impero Ottomano, anche se di fatto veniva governato da un principe approvato dalle potenze europee. Il 5 ottobre 1908 la Bulgaria divenne un regno autonomo, staccandosi definitivamente dall'Impero Ottomano. Gli esemplari da 5 e 10 Stotinki sono in Rame 750 / Nichel 250 e sono stati coniati a Kremnitz nel 1906 e a Vienna nel 1913. Sono comunque esemplari comuni.1 punto
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La speranza che in Italia prima o poi si cominci a capire che il futuro è nella ricerca naufraga ancora una volta. Il tg1 ha appena raccontato che un ricercatore di Verona sta perfezionando un sondino cardiaco che applicato a soggetti cardiopatici annuncia con 2-3 giorni di anticipo il verificarsi di un infarto. Nessuno in Italia gli ha creduto; lo ha pubblicato su alcune riviste specializzate in inglese e subito lo hanno chiamato da Harvard!!! Parte tra pochi giorni e avrà due milioni di $ per perfezionare la sua scoperta....ovviamente il brevetto sarà americano..........Ogni commento è superfluo.1 punto
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Quando nel 1971 venne attuata la decimalizzazione, tutte le nuove monete vennero denominate in "new pence" Rispettivamente mezzo, 1, 2, 5, 10, 50 new pence. Oggi, però, sono in circolazione solo le monete da 1 new penny e da 2 new pence. Il mezzo penny venne demonetizzado ad inizio anni '80, reso ormai inutile dall'inflazione. 5 e 10 new pence andarono fuori uso ad inizio anni '90, quando vennero ridotte di dimensioni. Stessa sorte seguì il 50 new pence, ridotto di formato nel 1997 e ritirato subito dopo. A partire dal 1992, inoltre, i penny e i 2 pence vennero coniati in acciaio placcato rame, anzichè in bronzo. L'aumento del prezzo del rame ha fatto sì che i penny e i 2 pence pre-1991 praticamente valgano più del facciale e stanno iniziando a sparire :D1 punto
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Ciao Luciano Il tuo intervento ha indirizzato la mia attenzione sulle bolle dogali veneziane che trovo 'simpatiche' forse anche perchè sono dello stesso materiale di alcuni sigilli teriacali, anche se qui il piombo viene spesso dorato. Si tratta - correggimi se sbaglio - di bolle di autenticazione delle scritture ufficiali dei dogi, che erano sospese ai documenti mediante fili di seta o di canapa. Sfogliando il catalogo della prossima asta Ranieri ne ho trovata una tra le circa trenta riportate con il suo cordino di sospensione. E direi che è anche in buono stato di conservazione. Alvise IV Mocenigo doge CXVIII, 1763-1778 . Bolla. Pb gr. 49,06. Tipo solito. Al rovescio corno dogale. Molto Rara. Buon BB Saluti apollonia1 punto
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Ringraziando il direttore Ganganelli per le sue parole e per il suo lavoro continuo in un settore come l'editoria numismatica, nel periodo difficile che attraversa il nostro Paese, io credo fermamente in quello che dice sul fatto che loro anticipino la stampa e la distribuzione dei vari numeri,ma al momento non si sono ottenuti benefici in tal senso visto che i ritardi sono comunque protrastinati ogni mese che passa. Potendo suggerire al direttore di cercare alternative alla consegna postale, magari con altre ditte specializzate nel settore, ovviamente il trasporta andrebbe pagato dai lettori in questo caso, ma sicuramente la rivista arriverebbe a casa in tempi ragionevoli, in alternative effettuare pressioni nei confronti delle poste che devono garantire un servizio principalmente al "Giornale della numismatica" in quanto azienda che paga per ottenere tale servizio. La cosa che fa più rabbia ad un abbonato è propio questa, in edicola la rivista si trova e quindi potrebbe essere acquistata e letta gia da inizio mese, mentre l'abbonato che ritiene di avere una prelazione per aver già pagato tale numero non riesce a poterla sfogliare se non a fine del mese. Rinnovo tramite te "Francesco77" i miei complimenti al direttore e tutto lo staff del giornale per il lavoro svolto e per l'ottima rivista che riescono a relizzare.1 punto
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Penso proprio di esserci, colgo l'occasione per ringraziare Brando della bella iniziativa. M1 punto
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Ragazzi.....leggevo un po di robaccia scritta in precedenza....mi sta venendo lo schifo di scrivere e di essere membro di questo format. Ma ho a che fare con adolescenti???? Anche a me più volte hanno dato offese gratuite in merito a costi eccessivi per un particolare 2€.....cioè monaco, ma non gli ho dato peso e ringrazio un amico che mi ha scritto e consigliato di fregarmene......ma noto che stiamo anzi state messi molto male. Offese gratuite e purtroppo devo ammettere che a volte chi si difende ha la peggio. O si dettano regole uguali per tutti, sostenitori e non oppure scappo via. La vita é già complicata.....poi vedi ste cose e dici.....e mo basta.1 punto
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Il modo più semplice per collezionare Costantino I è raccogliere un esemplare per ogni tipologia. In alternativa, ma sarebbe più complesso, potresti dedicarti a un'unica tipologia, studiarla e raccoglierne tutte le varianti. Come ulteriore possibilità, potresti dedicarti a una specifica zecca (erano più di 10 le zecche attive sotto Costantino I) e quindi raccogliere tutte le monete coniate in quella sede. Il testo di riferimento, che dovrà diventare la tua Bibbia, è il ROMAN IMPERIAL COINAGE (RIC) volume VII. Sono elencante, ordinate per zecca, quasi tutte le monete di Costantino I e a ognuna di esse è assegnato un numero progressivo cui ogni collezionista fa riferimento. Spero di essere stato chiaro :)1 punto
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E dopo tanto tanto ricevere potevo non donare anche io? proprio io che da giovane ho applaudito a questo progetto!?! Ecco i primi risultati dopo uno scatolone svuotato in soffitta: - Aldina Cutroni Tusa, "Il ruolo di Selinunte agli inizi della monetazione in Sicilia", tratto da Sicilia Archeologica n-49/50 - Maurizio Bonanno, "Un inedito denaro siciliano di Carlo I d'Angiò, ovvero riclassificazione di una moneta erroneamente attribuita", tratto da Sicilia Archeologica n.51 - Lucina Gandolfo, "Emissioni puniche di Sicilia a legenda sys", tratto da Sicilia Archeologica n.54/55 - Nicola Cusumano, "Omonoia in una emissione bronzea di Panormus", tratto da Sicilia Archeologica n.62 Spero di poter ampliare la disponibilità di contributo e soprattutto che anche altri soci del Circolo Numismatici Siciliani possano contribuire. Basta veramente veramente poco!!!1 punto
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3.757 è il numero di eagles coniate nel 1804 con data 1804, ma non è di quelle che si parla a proposito dei cofanetti di presentazione. Per l'inserimento nei cofanetti, nel 1834 furono preparati nuovi conii, e furono coniate eagles con finitura proof (tipo di lavorazione ancora ignoto nel 1804) e con alcune piccole differenze rispetto agli esemplari di 30 anni prima. Di queste si conoscono soltanto 4 esemplari, quelli giusti da inserire nei cofanetti. Comunque, se avrai la pazienza di continuare a seguirmi più avanti parlerò nel dettaglio anche di questa moneta. ciao. petronius1 punto
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Ritornando a parlare della Società Numismatica Italiana, ricordate che il donatore aveva lasciato una porticina aperta per un quarto ragazzo, in particolare avevamo parlato di un medievalista, ora posso dire che il tris è diventato un poker, il quarto è stefano.marengo, lo conosco e lo apprezzo tra l'altro ci siamo anche visti a Verona, ha fatto una scelta ottima perchè avrà tramite i consigli, i servizi e la biblioteca fornitissima delle grandi possibilità di crescita e lo ha già dimostrato qui sul forum. Tra l'altro non essendo lontano da Milano ci sarà la possibilità di incontrarsi quando potrai in sede dove ti potremo far conoscere meglio sia le persone che la gestiscono, che le opportunità e i servizi di cui potrai usufruire. Ora la fase SNI si può dire felicemente conclusa è un bel quartetto di provenienza forum Lamoneta, per il momento a nome di tutti posso dire , benvenuto in SNI anche a Stefano e a presto, Mario1 punto
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La prima foto mette in risalto la bella brillantezza del metallo, ma la sovraesposizione brucia un po ii dettaglio dei campi, mentre la seconda foto mette in risalto i bei fondi lucenti con il contrasto della satinatura del viso del re, ma anche i segnetti di contatto. I segnetti vengon segnalati nella perizia? In ogni caso anche nella prima foto si possono scorgere segnetti di contatto nei campi, mentre quelli davanti al baffo del re sono sempre presenti. Però la prima foto è di dimensioni più contenute della seconda (la tua), quindi... non giocano proprio ad armi pari, e la comparazione fotografica (premesso che lascia il tempo che trova) in questo caso non è proprio equilibrata. Saluti F.1 punto
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