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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/27/12 in tutte le aree
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Credo onestamente che la domanda sia da un lato inutile e dall'altro potenzialmente pericolosa. Inutile perché ci sono già le leggi di Stato (vedi Codice BBCC) a dire cosa si può fare e cosa no e non mi pare che da nessuna parte vi sia scritto che qualche tipologia di moneta non possa essere collezionata. Si può tranquillamente comperare di tutto, purché di lecita provenienza (ovvero proveniente da aste pubbliche e/o commercianti in regola) e, ora che lo sappiamo, tenendo da parte la documentazione di acquisto. Potenzialmente pericolosa perché, per quanto difficilmente ipotizzabile, potrebbe comunque arrivare una risposta "poco gradita". Poniamo il caso che ci dicessero: non si possono collezionare monete romane, cosa faremmo ? Smetteremmo di collezionarle/commerciarle ? E quanto già acquisito lo consegneremmo allora alla più vicina sovrintendenza ? Vedo già certi gestacci, dietro ai monitor...... O andremmo avanti a fare come prima perché la legge non lo vieta, pur tra mille mal di pancia ? Il problema che affligge i collezionisti é legato alla possibilità, a mio parere fin troppo elevata, di interpretazione delle leggi in materia: cosa si intende per bene culturale ? Quando una moneta può essere considerata tale, quindi meritevole di ogni tutela ? Sembrano domande stupide, ma il nocciolo della questione é solo questo. Purtroppo, però, non basta una semplice domanda scritta per avere la (giusta) risposta: bisognerebbe instaurare un dialogo ad alti vertici, presentandosi come si conviene, ovvero come una associazione che racchiuda tutte le figure legate alla numismatica, commercianti, collezionisti, studiosi, accademici, e che possa vantare qualche migliaio di nomi (credo si chiami "peso politico" ;) ) Presentarsi come una associazione di soli commercianti avrebbe poco senso per ovvi motivi. Infine esprimo la mia personale indignazione per quelle sentenze avverse ai collezionisti che hanno visto come protagonista l'inversione dell'onere della prova, fondamento giuridico di ogni Paese civile.3 punti
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Grazie Mario per quello che hai scritto, mi ha fatto un grandissimo piacere!!!!!! ;) Purtroppo devo comunicare che il convegno previsto a San Teodoro che si doveva svolgere a metà settembre è saltato e che, probabilmente, sarà organizzato a Cagliari tra la fine di novembre e l'inizio di dicembre.....appena avrò notizie più certe Vi farò sapere. Questo fatto mi permetterà, quindi, di poter partecipare ad un evento molto importante che si terrà presso la località di Domus De Maria (distante circa una 60ina di KM da Cagliari) tra il 15 e il 16 di settembre, a cui, altrimenti, non avrei potuto partecipare. Mi è stato appena confermato che verrò aggiunto tra i relatori e, nel presentare i vari tipi della monetazione punica della Sardegna, esporrò brevemente quali sono le teorie più accreditate riguardo la presenza di simboli e lettere presenti nella numnismatica punica di zecca sarda, con particolare riferimento all'ipotesi secondo la quale le lettere in esse riscontrate possano riferirsi alle zecche degli stessi centri punici dell'Isola. Questo perchè, tra i vari interventi, si parlerà anche della scrittura in Sardegna in epoca antica ed in particolar modo dell'area di Bithia, centro punico situato nell'attuale comune di Domus De Maria. Per chi potesse venire, consiglio vivamente di partecipare a questo interessantissimo evento culturale, cogliendo l'occasione di poter fare anche un bellissmo weekand al mare nella splendida località di Chia, situata a pochi KM da Domus De Maria. Un ringraziamento particolare e un caolroso saluto a tutti Voi!!!!! :)2 punti
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Era in vendita su ebay http://www.ebay.it/itm/190716669995?ssPageName=STRK:MEDWX:IT&_trksid=p3984.m1435.l2649 e per me è un falso ma in foto posso sbagliarmi. Io l'ho lasciata stare,solo se sono sicuro acquisto da chi non conosco. Spero per te sia buona. Ciao F.2 punti
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Il venditore non ha dichiarato la conservazione e non ti ha mandato foto piu' grandi ma tu hai ritenuto di fare lo stesso un offerta e di prenderti la moneta.......quindi che colpe ne ha lui? La colpa di non inserire foto piu' grandi?? Saranno problemi suoi di come gestisce i suoi affari, non sta certo a te fargli una colpa. Se nessuno facesse offerte perchè non ci sono foto piu' grandi forse le farebbe, ma si vede che ad altri sta bene così. Voto pienamente positivo con riduzione di stellette nella categoria di come ritieni la comunicazione. P.S. Secondo me il prezzo non deve centrare nel rilascio del feed, perchè non è discriminante in una buona transazione o no2 punti
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Bah, io continuo a pensare che stai esagerando. Non è una questione di luce o di fare le foto inclinate, bensì che la risoluzione è nettamente inferiore a quella delle tue foto. Con foto da 31k contro i tuoi quasi 120 come puoi pensare che i difetti risaltino alla stessa maniera? Per il resto non capisco il senso di aprire un thread per chiedere consiglio e poi fare cmq come ti pare nonostante tutti ti abbiano consigliato di dargli positivo....2 punti
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E' ben noto che nei giorni venerdì e sabato 28-29 settembre si svolgerà il convegno di Vicenza, già ricordato a proposito della concomitante asta di Varesi nella discussione relativa all'asta. Qui riporto importanti iniziative culturali portate avanti dall'Accademia di Studi numismatici nella cornice del medesimo convegno (escludendo ovviamente più specifici incontri che riguardano solo i membri dell'Accademia, come l'assemblea che si svolgerà ne pomeriggio di sabato). Richiamo l'importanza delle conferenze sulla monetazione punica. Venerdì 28 Settembre Ore 11,00 – Sala Trissino Conferenza stampa d’apertura. Ore 12,00 – Padiglione 1 Inaugurazione alla presenza del Presidente di Fiera di Vicenza dr. Ing. Roberto Ditri. Ore 15,00 – Sala Pigafetta Lavori dell’Accademia Italiana di Studi Numismatici Ricordo di Vittorio Lorioli. Presentazione mostre degli Accademici: Michele Chimienti: Bandi Numismatici. Enrico Piras, Le monete della Sardegna dalla antichità al Medioevo. Presentazione recenti pubblicazioni degli Accademici: Guido Zavattoni: Pesi monetali di Napoli e Sicilia*; Giancarlo Alteri: Historia Mundi, 3° fascicolo; Adolfo Modesti – Mario Traina: Le Medaglie e le monete che hanno fatto l’Italia (1848-1871); Stefano Bertuzzi: Corpus Numismatum omnium Romanorum Pontificum, volumi IX – X - XI Giuseppe Colucci (a cura di): Atti del 3° Congresso Nazionale di Numismatica; Roberto Ganganelli: Il Giornale della Numismatica; Fiorenzo Catalli: I medaglioni e i contorniati del monetiere del Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Michele Chimienti: Bandi Numismatici Presentazione dello stato dell’organizzazione del Congresso Internazionale di Numismatica: Taormina, 20 -25 Settembre 2015. Presentazione del IV° Congresso Nazionale di Numismatica: Bari, 16-17 Novembre 2012. *Ai presenti sarà distribuita copia del lavoro in formato c.d. Ore 17,30 – Sala Trissino Cerimonia di consegna dei Premi Internazionali di Vicenza Numismatica 2012 Sabato 29 Settembre Ore 10,15 – Sala Trissino Seminario di Studi: La monetazione Punica in Italia Moderatore: dr. Giuseppe Ruotolo, Presidente Accademia Italiana di Studi Numismatici Relatori: dr. Andrea Gariboldi, Università di Bologna: La monetazione punica: stato degli studi e mercato antiquario; Prof. Enrico Acquaro, Ordinario di Archeologia fenicio-punica all'Università di Bologna: Le monete della Sardegna punica;1 punto
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http://img803.imageshack.us/img803/8539/numy.jpg http://img832.imageshack.us/img832/6168/num2c.jpg buongiorno, oggi al mercato ho preso un lotto di corrispondenza del Regno in cui ho trovato questa cartolina che parla di numismaticata. Spero che anche per voi sia interessante leggerla. Buona domenica1 punto
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Please excuse me for writing in English. I have written several new web-pages about the Roman coins of Lucera and Canusa. I have arranged the coins exactly according to Crawford's Roman Republican Coinage. But I have also added my personal comments, as well as some corrections. I have also published many new coin varieties that were, until today, unpublished: Luceria L, RRC 43 http://andrewmccabe.ancients.info/RRC43.html Luceria L, RRC 97 http://andrewmccabe.ancients.info/RRC97.html Luceria LT, RRC 98 http://andrewmccabe.ancients.info/RRC98.html Luceria P, RRC 99 http://andrewmccabe.ancients.info/RRC99.html Canusium CA, RRC 100 http://andrewmccabe.ancients.info/RRC100.html Many people know that I am interested in the coins of Luceria. I have often criticized the arrangement of these coins, which was proposed by Michael Crawford, in his book Roman Republican Coinage. So it is surprising that today I publish the exact arrangement that was proposed by Michael Crawford. I will explain why. Crawford sorted the coins of Luceria according to weight. Crawford did not consider style. A friend told me that it is not difficult to use Crawford's arrangement. When he said this, I realized that anything can be arranged by weight. For example, any group of coins can be divided into those which weigh above 10 grams, and those which weigh below 10 grams. It is easy, but it is not a good way, for a numismatist, to arrange coins. The arrangement in Crawford's book "Roman Republican Coinage" mixes coins of very different designs and shapes. And his arrangement separates coins that should be together. But because Crawford uses weight to sort the coins, other people do not find it difficult. The problem is that there exists no book or website that correctly shows the arrangement by Michael Crawford. and that comments on his arrangement. I hope that my new website will fix this problem. I have tried to show the coinage exactly as described in Crawford's catalogue. I have tried to show the same coins, as examples, which he mentions in his book. This is a good place to start new work. So I have made many comments on the arrangement. I have made some corrections. I show many new varieties. And I discuss the coinage. On this new website, I have not yet arranged the coinage according to my own ideas. I will arrange the coins, myself, in the future. However, I have made a comment at every place where I think it is necessary to change the arrangement. This will make it easier to publish a new arrangement in the future. Roberto Russo, who died earlier this year, also researched the coins of Luceria. He observed many new facts. I wish to combine my own research, with the observations of Roberto, and to publish a new arrangement in the future. But for today, this is the arrangement by Michael Crawford. I have added my comments to his arrangement: Luceria L, RRC43: http://andrewmccabe.ancients.info/RRC43.html Luceria L, RRC97: http://andrewmccabe.ancients.info/RRC97.html Luceria LT, RRC98: http://andrewmccabe.ancients.info/RRC98.html Luceria P, RRC99: http://andrewmccabe.ancients.info/RRC99.html Canusium CA, RRC100: http://andrewmccabe.ancients.info/RRC100.html Andrew McCabe1 punto
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bhe 300e sono un bel po potrei prenderci altre monetine.... Meglio un FDC che cento BB...;)1 punto
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prima cosa usare le foto della moneta di un'altra persona sarebbe SCORRETTO...hai rubato le foto di un altro...e hai spacciato per tua la moneta.bravo....lieto di averti ascoltato ieri sera. un saluto1 punto
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Un saluto a tutti gli utenti del forum Volevo gentilmente chiedere agli esperti di monete genovesi se è corretto classificare la seguente moneta come CNI n. 169 Commenti su conservazione e altro sono graditi. Dogi a vita Simone Boccanegra - Doge I (1339-1344) Peso grammi 3,05 Grosso di III tipo con "DVX IANVESIVM PRIMV" D: +DVX : IANVESIVM . PRIMV . castello in otto archi con palline agli angoli e trifogli alle punte in cerchio perlinato e lineare - Sotto ©? R: + (rosetta) CONRADVS (rosetta) REX (rosetta) R (rosetta)1 punto
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mhm mariov60...potrebbe anche essere, ma non mi convince una cosa: al dritto, dopo la legenda ANTONINVS AVG non c'é il "PI" le legende del verso invece corrispondono. é normale una variante di questo genere? le romane non sono proprio il mio campo... grazie intanto dell'INFO. S.B. Varianti ce ne possono essere e io penso che la tipologia sia quella A(sse con la felicitas, per intenderci). Io non ho trovato il RIC 555 e 557, mentre il 558 e' tutt'altra moneta (Fortuna con cornucopia). Non rimane che approfondire la ricerca. A presto Mario1 punto
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Per completezza aggiungo anche estratto dal CNI. Ovviamente, essendo il tuo tondello molto compromesso, è possibile che le poche tracce visibili possano corrispondere anche ad altre monete, italiane od estere. Ma questo mi sembra un buon punto di partenza. Ciao Mario1 punto
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Ti propongo un confronto con la tua prima immagine ruotata di 90° in senso antiorario. Secondo me la E ad ore 3 e la T ad ore 9 aggiunte ad uno dei due punti (quello basso)ad ore 12 (facciamo 11,55)ovvero prima della croce ad ore 12, corrispondono in modo abbastanza coerente. Senza considerare la croce centrale composta delle quattro I più bisanti. Il diametro da te riportato corrisponde a quello descritto dal CNI; in definitiva per me potrebbe essere quello che resta di un grosso per Arezzo tipo CNI 13 - 15. ciao Mario1 punto
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http://www.lopezcoins.altervista.org/germania/impero_tedesco_home.html Cliccando sul Codice di riferimento del Jaeger si apre la scheda descrittiva di ogni moneta, in cui sono riportati i nomi degli autori del conio.1 punto
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fosse anche una data rara con quel dubbio sulla data non ci sarebbe differenza.... i "sembra" ed i "forse" hanno già procurato problemi sulle date delle monete.... a mio parere esistono segnalate e catalogate delle date in alcune tipologie che non esistono, proprio per errate interpretazioni di date magari non troppo chiare.... in casi dubbi come questo io propendo sempre a considerare la data più normale, o dirsivoglia, più comune.... sono tornato purtroppo a casa e da ora cercherò di nuovo di essere più presente sul forum, cosa che non ho fatto durante il periodo estivo.... dopotutto le vacanze servono a "staccare" dalle cose che comunemente si fanno durante l'anno ed io l'ho fatto, forum compreso.... ma adesso parliamo di monete!! ho ripetuto ciò che avevo scritto precedentemente per ribadire la mia modesta opinione.... io continuo a vederci un 5 ma per te che hai la moneta in mano potrebbe essere diverso.... vale comunque quello che avevo già detto... nel dubbio....la meno rara! ...non è un problema... poi la moneta è quella, non cambia di molto in quella conservazione.... magari fra un poco di tempo potrebbero trovare una scatola piena di questi soldi con la data rara e diventerebbero comunissimi, magari in bella conservazione... non si può mai sapere.... fidati da chi ti ha già identificato la moneta e non ti crucciare su queste piccole cose, ripeto, io senza la piena certezza della data non spenderei più di qualche euro per una moneta "forse" rara....1 punto
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Non è difficile da leggere.. nella prima parte si parla di un ragazzo affetto da "nevrosi", che ha perso l'anno di scuola ecc.... per la parte numismatica: "presso un orefice ho trovato i seguenti pezzi qualora tu mi rispondessi che ti interessano. Il doppio scudo di Maria Luisa del 1907 ( sic!) Lucca per 25 lire l'uno lo scudo della stessa altro conio del 1907 ( doppio sic!) idem " lo scudo di Leopoldo del 1834 " il fiorino dello stesso 100 quatt. del 1840 per l 10 l'uno due pezzi dello Stato Pontificio (argento) " Sede Vacante del 1800 e l'altro del 1823 " ha pure 18 pezzi di rame fra i quali qualcheduno di Napoleone 1 tornesi ecc a lire 1 il pezzo" ecco fatto saluti TIBERIVS1 punto
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IO l'ho detto e scritto, perché così mi è stato riferito da operatori dei BB.CC. che conosco personalmente. Se vuoi, in privato ti do nomi, cognomi e circostanze. Su questo, invece, ho seri dubbi. Qual è la posizione ufficiale del forum? La tua? La mia? Che tipo di mandato si può avere per rappresentare qualcosa che non ha neppure personalità giuridica indipendente e dove ci sono più opinioni che teste? Tu te la sentiresti di dire "propongo a nome del Forum" sapendo che il giorno dopo su quello stesso forum qualche utente autorevole si può prendere la briga di scrivere un trattato per dimostrare l'esatto contrario di quello che dici tu? Io credo che tra i compiti principali del forum ci sia di fare informazione e divulgazione, e di aiutare gli utenti ad agire sempre nella legalità e nella tranquillità, che siano collezionisti, appassionati, studiosi o quant'altro. Purtroppo in questo campo stiamo facendo pochi passi avanti, non so quanto per nostra colpa, visto che la stessa Cassazione su uno specifico argomento (la presunzione di appartenenza allo stato degli oggetti antichi) dice una cosa e il suo contrario. Certamente c'è poco da stupirsi se in queste condizioni "dubbi e perplessità" sono padroni, e non si riesce nemmeno a buttare giù un vademecum essenziale che permetta di raggiungere degli obiettivi minimi su come impostare il rapporto tra stato e collezionismo. Mi sembra però fondamentale che se ne continui a parlare, anche friggendo e rifriggendo l'aria se serve, per dimostrare chiaramente a chi ci legge (e ci leggono...) che gli appassionati si pongono il problema della tutela, che sono in massima parte interlocutori degni e affidabili delle istituzioni (e non dei tombaroli!) e che con queste desiderano avere un rapporto corretto e rispettoso, ma anche chiaro, diretto e paritario. Cose che, fortunatamente, per tanti operatori dei beni culturali sono già assolutamente evidenti (probabilmente più in ambito universitario che ministeriale, me ne rendo perfettamente conto). Scusate il papiro, ma mi sembrava opportuno fare queste precisazioni.1 punto
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4) Adesso non ci resta che rivestire con il velluto il secondo ripiano e con forbici e taglierino (facendo attenzione ) ritagliare il suo interno, ovvio che si dovrá lasciare un pó di velluto in piú per ricoprire anche i bordi il risultato sará piú o meno questo1 punto
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Se non si vuole rischiare di buttare i soldi o con perizia o si spende qualcosina in più e ci si affida ad un rivenditore numismatico1 punto
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Dall'asta Kunker n°207 il lotto n° 6325 presentava questa meraviglia Pierreale:PIETRO E COSTANZA(1282-1285)oro Zecca di Messina generalmente il diam.è di mm.24 ed il peso di gr.4,35 D/+ P DEI GRA.ARAGON.SICIL.REX;+SUMMA POTENCIA EST IN DEO;nel campo stemma aragonese ,il tutto entro circolo di perline R/+COSTA.DEI GRA.ARAG.SICIL.REG.;+XPS VINCIT XPS REGNAT XPS IMPAT;aquila volta a sinistra con testa voltaa destra,il tutto entro circolo perlinato Riferimenti:FRIEDBERG 654;MAUGERI 1;SPAHR 1-9;MIR 170 --odjob1 punto
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Riguardo l’acquisto della collezione dei 20 frazionali, trattandosi ovviamente di un argomento molto delicato e del quale non si conoscono ancora tutti i dettagli, specie quelli in mano al MiBAC, è opportuno fare un discorso equilibrato, mettendo in evidenza alcuni punti fermi e quelli critici. Grazie alla lista riportata nel post # 16, è possibile, seppure nella sua sommarietà, rilevare un primo punto fermo. Si tratta di una collezione molto importante di frazionali, dall’emidramma di Himera (n. 8 della lista) fino all’hexas o dionkion di Siracusa (n. 6), con netta prevalenza di litre e sue frazioni. Non ci sono emissioni che possono essere definite veramente comuni. Forse il pezzo di minore rarità e valore è l’obolo di Rhegion con REC retrogrado (n. 1), che vale intorno a 100 euro, che era il prezzo aggiudicato in un’asta Kuenker o poco più: Ma ci sono non poche altre emissioni che sono veramente rare e di grande interesse. Servirebbero foto per accertare se ci sono varianti inedite. Cito ad esempio il trias di Motya con Apollo frontale (n. 16) e il tetras o trionkion di Messana (n. 3). Niente affatto comune è il dionkion di Siracusa (n. 6), forse simile a un esemplare esitato in un’asta NAC a 675 CHF: Fermo restando che i riferimenti usati nella lista (che dovrebbero comunque essere controllati nella versione originale e integrale in mano al MiBAC) mi sembrano per la maggior parte fuori luogo e non pertinenti, ho la netta sensazione che si tratta di una raccolta priva di pedigree e quindi rifornita sul mercato “non ufficiale”. Ovviamente debbo qui tralasciare, per mancanza di sicuri elementi, le varie implicazioni legate all’acquisto di una raccolta formata da pezzi che forse non sono stati acquistati da noti commercianti professionisti, con regolare fattura. Forse a qualcuno farebbe molto comodo poter rivendere direttamente allo Stato dei pezzi reperiti in maniera poco chiara, ma si tratta appunto di un discorso troppo delicato e pregno di varie implicazioni anche legali, senza ancora sicuri riscontri….. E’ possibile che, nel corso di una trattativa per poter avere l’autorizzazione ad esportare fuori Italia per vendere al meglio in un’asta straniera, il collezionista abbia poi scelto la strada di trattare direttamente con lo Stato, evidenziando l’oggettiva importanza della sua raccolta, comunque decontestualizzata da valenze archeologiche, e riuscendo a suscitare l’interesse del MiBAC a rilevarla al giusto prezzo di mercato. Come già accennato, questo passaggio è molto importante e sarebbe molto interessante oltre che utile verificare la regolarità della procedura (che potrebbe interessare non pochi detentori di collezioni di grande interesse scientifico e culturale). Ora passiamo al secondo punto: il prezzo pagato dallo Stato è congruo o è eccessivo? Ovviamente il valore commerciale, nel caso dei frazionali greci, dipende dall’effettiva rarità e stato di conservazione. Senza le foto non è possibile esprimere un probante giudizio, anche considerando che si tratta, purtroppo, di un settore che conosce non poche falsificazioni (ovviamente un pezzo falso non vale niente, al massimo 10 euro per motivi di studio). Ammettendo che siano pezzi di media conservazione e tutti di sicura autenticità, il prezzo di 11.000 euro pagato dallo Stato è adeguato e non esagerato. La maggior parte dei pezzi vale oltre 500 euro, almeno sul mercato internazionale. Così il triobolo di Laos (n. 11) di normale conservazione ha realizzato 1000 CHF in NAC 48/2008, 8. Così la litra di Himera con conchiglia bivalve/Ruota (n. 9) in buon stato di conservazione, ha realizzato 1800 $: Un esemplare di notevole rarità e importanza, quasi sicuramente mancante nelle raccolte pubbliche italiane, è la litra di Solus (n. 15) con HERMAS, con una sola coppia di conii, sul quale avevo appunto focalizzato la mia precedente attenzione, essendo stato oggetto di un mio studio in corso di pubblicazione. Recentemente è apparso un buon esemplare, erroneamente attribuito a Tarentum, che ha realizzato ben 2800 euro: Un serio problema è che di questo esemplare ho reperito, grazie alla segnalazione di altri studiosi stranieri, almeno due pezzi che sono risultati essere cloni ricavati da esso. Basterà attendere la pubblicazione del mio studio per rendersene conto, con adeguate immagini ingrandite. Quindi c’è da sperare nella competenza dell’esperto numismatico (non so chi sia) che ha avvallato per il MiBAC la genuinità di tutti i pezzi acquistati. Inoltre i riferimenti usati per questa litra nella lista dei 20 pezzi restano semplicemente incomprensibili: che significano LHS 67 460; Baldwin 25 630; Hirsch 197 522; Elsen 68 749? Quando si cita una moneta di un’asta bisogna mettere il numero di asta, l’anno, il numero del lotto e il suo prezzo di realizzo. Non sono riuscito a collegare questi riferimenti alla litra con Hermas…. Appare evidente che ci sono quantomeno elementi di perplessità di fronte a una simile iniziativa dello Stato italiano, anche in un momento di grave congiuntura economica, fermo restando che una simile raccolta in sé è di grande interesse scientifico. Dal momento che la maggior parte dei pezzi sono siciliani, bisognerebbe ovviamente verificare l’effettiva dotazione di simili frazionali in medaglieri presenti in Sicilia. Ad esempio sono molto numerosi nel Museo Salinas di Palermo, purtroppo ora inaccessibile in quanto inagibile per lavori di ristrutturazione (e mancano pure cataloghi dettagliati). Recente è il crescente interesse verso le litre o oboli e frazioni e grazie alla notevole disponibilità di nuovi pezzi in aste specialmente tedesche diventa possibile formare collezioni molto interessanti, ma, ripeto, resta molto grave il problema dei falsi. Per inciso ricordo che la maggiore collezione mai formata di frazionali sicelioti, oltre a quella del cav. Moratti, dispersa in numerose aste NAC, è quella del prof. Manganaro, del quale esistono solo poche foto sparse in vari suoi studi. Essa è stata alcuni anni fa messa sotto sequestro nel corso di una causa giudiziaria da una Soprintendenza siciliana (credo di Messina). Non si conosce il destino di questa grande raccolta, di grandissimo interesse scientifico e con non pochi pezzi inediti, ma non sembra sia stata poi restituita al proprietario, ma rimasta a disposizione dello Stato. Resta quindi sempre il grande punto dolente sull’effettiva dotazione del materiale (nella fattispecie frazionali in argento) di proprietà pubblica. Pochissimo materiale è stato pubblicato e chissà se potremo mai vedere foto e dettagli di queste monetine così sollecitamente acquistate dal nostro Stato…..1 punto
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Come più volte ho scritto qui sul forum e come ho potutto vedere e constatare personalmente gli amici sardi dimostrano una grande vitalità culturale e una grande passione per tutto ciò che appartiene al loro territorio ; in Sardegna ho sempre visto musei e mostre innovative e ben organizzate anche dal punto di vista tecnologico, in particolare vedo nei giovani molta voglia di studiare e riscoprire le proprie origini ; dovete essere da esempio da seguire per altri, continuate così, mi piacerebbe poi sapere quando sarà definito il programma previsto della giornata di studi prevista in settembre a San Teodoro. Saluti, Mario1 punto
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Aggiungo inoltre che al convegno verrà anche presentata una importante mostra dedicata alla monetazione della Sardegna, dall'antichità al medioevo, a cura del noto accademico Enrico Piras. Riporto la presentazione a firma dello stesso Piras, riportata nel bollettino dell'Accademia. Le monete della Sardegna dall’antichità al Medioevo Quest’anno la Fiera di Vicenza, da molti anni imperdibile appuntamento per gli amanti dell’arte e della cultura, ospita un’importante esposizione di monete sarde coniate fra l’età punica (300 a.C. circa) e quella bizantina (551 – X secolo d.C.). Se il fascino di una mostra deriva anche dalla sua originalità ed irrepetibilità, allora le monete presentate in questa occasione non mancheranno di attirare l’attenzione dei visitatori. Infatti, è la prima volta che un corpus monetale sardo di simili proporzioni oltrepassa i ristretti confini dell’isola per approdare a un palcoscenico così impegnativo: un’ottima occasione per dare la meritata visibilità a un patrimonio numismatico di notevole interesse e sconosciuto ai più. In realtà, non sono soltanto le monete sarde a essere poco note talvolta anche agli esperti del settore: in generale è la stessa storia antica della Sardegna ad essere un “oggetto misterioso del quale rimangono tracce anche imponenti, come i famosi nuraghi, ma più spesso talmente lacunose da rendere proibitivo il compito degli storici. La natura insulare di questa regione e la sua eccentricità rispetto ai teatri dei più importanti avvenimenti sono certamente la causa principale dell’incompletezza delle fonti. A ciò possiamo aggiungere il carattere riottoso e indipendente dei suoi abitanti, talmente agguerriti da vendere cara la pelle persino ai Romani. A dire il vero, ci avevano già provato i Cartaginesi, a conquistare la Sardegna: giunti intorno al 550 a.C., consolidarono le città precedentemente fondate dai Fenici durante le loro scorribande commerciali nel Mediterraneo (fra cui Karales, l’attuale Cagliari), dotarono la nova provincia di una serie di fortificazioni e iniziarono a sfruttarla economicamente; tuttavia, sebbene a quell’epoca fossero la massima potenza marittima del mondo occidentale, non riuscirono mai ad estendere il loro dominio all’interno dell’isola. In compenso, trasmisero alle popolazioni locali usi e costumi destinati a resistere per svariati secoli, in materia amministrativa, tecnologica e religiosa. Fra questi, si può ricordare il culto di Babai, divinità sardo punica venerata ad Antas e trasformatasi poi nel Sardus Pater, dio eponimo dei Sardi, effigiato in alcune monete. I Cartaginesi persero il controllo della Sardegna nel 238 a.C. La I Guerra Punica, vinta da Roma, si era conclusa da appena tre anni, e la superpotenza africana stava attraversando un periodo di profonda crisi, quando si verificò nell’isola una rivolta mercenaria. Un’occasione d’oro, per i Romani, a cui non parve vero di poter approfittare del momento di debolezza degli eterni nemici. Così, in barba ai trattati di pace ancora freschi di firma, con un colpo di mano la Sardegna divenne romana. Fu una conquista importante: innanzitutto, per la sua posizione centrale nel Mediterraneo le conferiva il carattere formidabile di avamposto militare; in secondo luogo, le colture di frumento del Campidano erano così fertili e redditizie da spingere Cicerone a coniare l’appellativo di “granaio della Repubblica”. Detto questo, va ricordato che i Romani, insieme ai vantaggi, ebbero anche diversi grattacapi a causa delle popolazioni autoctone: poche decine di migliaia di abitanti, asserragliati fra i monti della Barbagia, resistettero ai nuovi dominatori per oltre un secolo, tanto che si può parlare di completa pacificazione solo intorno al 100 a.C. I Romani rimasero in Sardegna sin quasi alla caduta dell’Impero d’Occidente: più o meno otto secoli, che lasciarono tracce profonde, a cominciare dalla lingua, tutt’oggi sorprendentemente simile all’antico latino. Genserico, re dei Vandali, iniziò la conquista dell’isola intorno al 456 d.C. del dominio vandalico, durato settant’anni, sappiamo ben poco: fra le scarsissime notizie pervenuteci, quelle inerenti il trasferimento in Sardegna di numerosi vescovi africani sembrano testimoniare la volontà di cristianizzare i Sardi. Infatti nelle zone dell’interno, abitate allora come oggi dalle genti più tenacemente legate alla loro identità culturale, si praticava l’idolatria, come racconta Gregorio Magno in una lettera del 594 indirizzata al misterioso re barbaricino Ospitone. Nel 534 il duca bizantino Cirillo liberò progressivamente la Sardegna dai Vandali. Il fatto di rientrare fra i domini dell’Impero Romano d’Oriente non inaugurò tuttavia un’era di ritrovata serenità: le ripetute razzie dei pirati saraceni sulle coste annichilirono infatti la già scarsa attitudine marinaresca dei sardi, costringendoli a rifugiarsi in zone più sicure. Anche per l’età bizantina, protrattasi più o meno sino all’anno 1000, abbiamo testimonianze frammentarie. Fra i pochi reperti giunti sino a noi da questa e dalle precedenti epoche, ci sono proprio le monete, il che conferisce all’esposizione in esame un particolare valore documentario. Le monete come tracce, quindi, come orme che guidano lo studioso nella ricerca della verità storica. Ma le monete anche come preziosi oggetti da collezione. È importante sottolineare, a questo riguardo, la notevole ampiezza della selezione offerta al pubblico della fiera: sono presenti, infatti, praticamente tutti i tipi coniati in Sardegna nell’arco di quasi mille anni, e di alcuni di essi, come per esempio certe monete d’oro bizantine, sono noti appena due o tre esemplari, quando non uno solo. Monete raramente belle nel più ovvio senso del termine, più spesso “povere” e talvolta persino rozze nella fattura, ma proprio per questo piene del fascino di un passato lontanissimo e ancestrale. Lo stesso fascino che, ci auguriamo, attraverserà il tempo per giungere intatto ai visitatori della mostra.1 punto
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E' una riproduzione moderna di nessun valore, che la Perugina regalava negli anni '70 per pubblicizzare i propri prodotti dolciari. http://www.forumanci...carrarmato.html Clicca i "dettagli delle singole monete" poi la moneta numero 51 punto
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Quella che voglio presentarvi stasera e una Medaglia Commemorativa per il 50* Anniversario della 2^ Trasvolata Atlantica. La Medaglia anno 1983 è in Bronzo argentato e misura 60 millimetri. Raffigurazione di uno stormo di gabbiani, simboleggianti i velivoli protagonisti della Seconda Trasvolata Atlantica, sorvola l'oceano sotto lo sguardo protettivo di un mitico dio alato; nell'esergo, un velivolo S 55 X che si trasforma in gabbiano; a destra la firma dell'artista.1 punto
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Buona sera a tutti, stasera desiderei continuare il lungo cammino delle Medaglie a soggetto Aeronautico portando alla vostra cononosceza la medaglia con la lettera D del corso dell'Accademia Aeronauitca - Drago. Di questa medaglia ho disponibile sia quella della 3^ che della 4^ e 5^ generazione.1 punto
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