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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/23/12 in tutte le aree

  1. Aggiungo solo che a Masserano saranno esposti conii, documenti e soprattutto monete. Nei prossimi giorni verrà emesso uffcialmente il programma definitivo e saranno introdotti tutte le precisazioni del caso. In queste settimane sono emerse delle piacevoli sorprese che hanno permesso di aumentare le consistenze dei materiali in esposizione. Non vorrei che qualcuno pensasse che a Masserano non si vedessero che carta (i documenti) e pezzi di ferro (i conii)... Si farà numismatica a 360°. E.
    3 punti
  2. Penso che le monete coniate per la circolazione siano tutte collezionabili, mentre le monete coniate solo per i collezionisti siano vere e proprie speculazioni sulle spalle dei collezionisti stessi. Di fatto non sono monete (non spenderò mai una moneta da 50 euro in oro o una moneta d'argento fondo specchio per il suo valore nominale), ma bensì medaglie con artificioso corso legale, pertanto non sono da collezionare a meno che non si voglia allargare il campo anche a queste ultime. Non venite a dirmi che Vittorio Emanuele III bla bla bla ..... erano altri tempi, l’oro veniva tesaurizzato, non vi era speculazione a differenza di questi ultimi anni, in cui abbiamo assistito ad un vero e proprio boom di monete commemorative, bimetalliche e fondo specchio perchè ricercati dai collezionisti (ad esempio la Polonia che conia 8/10 commemorativi l'anno). Tutto questo come ho già detto è una speculazione sulla numismatica. Se si vuole commemorare un evento non si faccia una moneta, ma bensì una bella medaglia come venivano fatte fino agli inizi del novecento. Forse ci sono andato giù un po' pesante ma è quello che penso. Raffaele
    3 punti
  3. Non hai detto nulla di sbagliato ma c'é da fare alcune considerazioni: 1) il commerciante deve fare da filtro, chiedendo la provenienza del materiale ed eventuale documentazione. A fronte di una frase del tipo "ho acquistato al mercatino" io, ad esempio, non compero. Un primo filtro quindi c'é, perché il commerciante ha tutto l'interesse ad evitare guai pertanto, salvo qualche isolato imbecille (pare che ce ne siano, da quello che ho letto qualche post indietro), le acquisizioni si effettuano solo nel caso di materiale che abbia una storia verificabile o credibile. 2) Secondo filtro: le verifiche delle Sovrintendenze. I nostri registri sono a disposizione delle competenti Sovrintendenze per le verifiche del caso e, nel caso di pubblicazioni di vendita (listini/cataloghi) abbiamo l'obbligo di inviarne una copia anche a loro, affinché li esaminino per "scovare" pezzi meritevoli di essere sottoposti a tutela o per rintracciare materiale che si possa ritenere di scavo. 3) I registri di cui sopra devono essere tenuti per 10 anni. il che vuol dire che la tracciabilità del materiale é possibile per un lasso di tempo direi ampio, consentendo indagini e recupero di materiale illecito anche a distanza di parecchi anni. Credo comunque che spesso si faccia confusione in merito alle cause scatenanti dei sequestri che non vengono effettuati in forza alla culturalità del bene, bensì alla provenienza del bene, ritenuta illecita. In parola povere, non sequestrano le monete perché le ritengono beni culturali (in tal caso dovrebbero sottoporre a sequestro anche tutto ciò che é stato "notificato" negli anni) ma le sequestrano perché le ritengono di scavo clandestino, tant'é che la denuncia non é per "possesso di bene culturale", reato che credo non esita nemmeno, ma per furto ai danni dello Stato e/o ricettazione. Questo vale per tutti i beni di natura ARCHEOLOGICA, ecco il perché qualcuno fa, giustamente, distinzione tra il possesso di una collezione di monete romane ed una di monete papali....
    2 punti
  4. Quello che cerco di far passare come concetto è che comprendo che chi ha una moneta intende conservarla, dato che magari è della sua famiglia da molto tempo e che il contesto archeologico è andato a farsi benedire. Però, d'altro canto, non posso fare a meno di mettermi dall'altra parte: non è giusto comunque che lo Stato, che dovrebbe curare al meglio il nostro patrimonio culturale, sia almeno a conoscenza di quello che esiste? Se non altro per impedire la fuoriuscita dal nostro Paese. Non dico che deve essere abbattuto il collezionismo, ma almeno sapere quello che abbiamo, onde evitare un domani di vedere battuta in asta in Giappone o in Corea una moneta sconosciuta di uno sconosciuto imperatore romano.Faccio presente che adesso si stanno affacciando (anzi si sono già affacciati alla ribalta) i nuovi ricchi della terra e state tranquilli che dopo essersi divertiti a destra e manca inizieranno ad avvicinarsi all'arte, soprattutto archeologica e temo che riprenderanno i traffici illeciti su larga scala, se non siamo in grado di contrastare efficacemente il fenomeno. Rammento ancora (ma perchè da questo orecchio molti non vogliono sentire??) che una moneta o collezione notificata non significa impossibilità di alienarla, detenerla esporla, ma semplicemente comunicare ogni variazione di possesso ecc, a salvaguardia del nostro patrimonio.
    2 punti
  5. Elledi tutto può essere, sarà un fai da te del 1810, cosa Ti devo dire. E' pubblicata sul Pagani e viene da un'asta Ratto, dove fece una cifra di assoluto rilievo, mi pare £. 700.000 più del 80 lire 1821 di VE I che era già moneta molto prezzata ai tempi; si vede che i fai da te si vendono bene. Se parliamo di Vittorio Emanule III non è una monetazione che mi entusiasma e non la studio, siete già la metà di mille a farlo, sul periodo tra il 1795 ed il 1821 mi permetto di avere una certa capacità eppure si vede che poi anch'io capisco poco di monete se non mi accorgo se una moneta è manipolata e con fondi lucidati. Probabilmente non mi sono espresso correttamente con il termine sabbiata, era opaca e forte contrasto con i fondi. Sul fatto che i fondi possano rimanere lucidi come appena battuti, basta vedere le monete di ripostiglio, consideriamo che se la moneta fosse stata effettivamente di "presentazione" mi pare logico sia conservata con cura e non usata per aprire i tappi di birra. Partiamo da due presupposti completamente diversi , per te tutte le monete sono false a prescindere e sino a prova contraria, io ho una visone differente, le monete sono autentiche sino a prova contraria. Se non c'è il documento la moneta è falsa; per il periodo napoleonico però i pied fort non sono così anomali, Luigi Napoleone, Gerolamo Napoleone, Maria Luigia, Felice ed Elisa, Gioacchino Murat, Carlo Ludovico, Napoleone a Parigi, Federico Augusto di Sassonia, la città anseatica di Amburgo, Confederazione del Reno etc etc.. Ci sono piedfort ed emissioni in oro di pezzi in argento. Coniare un pied-fort non è semplice parliamo di impressionare il doppio di uno scudo e senza le attrezzature di zecca sarebbe stato impossibile. Stiamo parlando di metallo nobile e non di piombo o piombo verniciato dove probabilmente quasi tutto ciò che c'è in circolazione è fai da te. L'unico che non mi risulta è stato Giuseppe Napoleone ma aveva altre passioni all autocelebrazione.
    2 punti
  6. ciao vins,probabilmente mi sono sbagliato,oltre a non aver intuito le varie traccie che conducono l'oggetto alla sicura identificazione fatta da rex,la forma mi ha tratto in inganno facendomi credere appunto che potesse essere un peso,infine aggiungo che l'osservazione fatta da rex ,sul fatto che le monete in rame all'epoca avevano dei pesi che potevano avere delle differenze anche di qualche grammo e quindi non necessitavano di essere verificate con dei relativi pesi,è assolutamente plausibile....
    2 punti
  7. Se può essere utile segnalo il link al database delle collezioni numismatiche dell'Università di Harvard: http://www.harvardartmuseums.org/art/search?search_api_aggregation_1=coin&field_artist_search=&field_title_search=&field_artist_search_1=&field_title_search_1=&field_object_number=&field_date_begin=&field_date_end=&field_department=&field_classification=&field_technique=&field_century=&field_period=&field_culture=&field_creation_place=&=Go E' molto interessante (comprende la Whittemore Collection). Buona navigazione
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  8. Buona domenica a tutti...........non vi sembra che questo Tarì ha qualcosa di troppo ?
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  9. Contiene una medaglia di Ferdinando II del 1852 di circa 1 kg, quella dei quattro nominali di Francesco I era molto simile a questa ma di spessore diverso, anche gli interni sono dello stesso velluto. Ovviamente all'interno di quell'astuccio c'erano le quattro sagome di diverso diametro al fine di contenere piastra, mezza piastra, tarì e carlino. Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us
    1 punto
  10. Eccone una. Nel 1731 venne per la prima volta apposta su uno scudo d'argento la dicitura 120 GRANA, ma non dimentichiamo che il ducato da 100 grana del 1684 venne portato a 132 grana nel 1691 in base all'adeguamento del valore dell'argento in quell'anno, ecco una tabella estrapolata da uno studio del Bovi. Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us
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  11. I quattro esemplari di presentazione dell'asta NAC 16 sono stati visionati dal sottoscritto nel 1997 due anni prima di essere posti in vendita dalla nota casa d'aste, era una domenica pomeriggio ed erano in casa del dott. Pannuti a Napoli, essi erano riposti in un cofanetto in legno rivestito di pelle e velluto, sul frontespizio uno stemma borbonico in oro timbrato a secco molto simile a questo riguardante questa medaglia borbonica. Un capolavoro di astuccio! Poi i compilatori del catalogo ritennero opportuno venderle singolarmente a cifre "meritatamente e giustamente" altissime. Vi assicuro che erano davvero esemplari di presentazione e privi di difetti. Da allora in poi, dal 1999, tutto ciò che è stato, e che è spacciato con il parolone "presentazione", riguarda solo monete in eccezionale stato di conservazione e nulla ha a che vedere con "lo sguardo diretto del re". Si tratta di un aggettivo utilizzato soltanto per accrescere il valore commerciale ma non so fino a che limite possano essere così sprovveduti i numismatici del XXI secolo. In questo caso io non sprecherei troppi discorsi per approfondire cose che non esistono, LA MONETA DI PRESENTAZIONE è DI CONIO PARTICOLARMENTE FINE, PRIVO DI DIFETTI E NEL 90% DEI CASI DEVE ESSERE IN ASTUCCIO ORIGINALE, certe catalogazioni vanno liquidate con la seguente frase: "Padre perdona loro perchè non sanno quel che scrivono". :blum: Tutto qui.
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  12. Il mio pensiero invece è che le autorità sul posto sanno che si tratta di materiale che non vale quasi nulla, ciarpame (mica si vende multipli in oro, anfore e terracotte) e quindi lasciano correre e così la situazione si ingarbuglia.Scusate questa risposta è riferita a luke per porta portese
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  13. grazie mille linda, ti rifaccio gli auguri ;)
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  14. E' scritto nelle note che azaad ha riportato. Il signoraggio da sempre è stato ad esclusivo vantaggio di chi emette (o se volete garantisce) la moneta, cioè lo stato. Che poi venga incamerato dalle banche e poi riversato sotto forma di prelievo fiscale o in altro modo, non cambia la sostanza. Io ho cercato di semplificare al massimo un argomento molto difficile su cui molti tendono a speculare, nel senso classico del termine (cioè fare congetture). Questo almeno è quello che è scritto su tutti i manuali universitari che ho avuto modo di studiare tempo fa. E' ovvio che per questo servizio di emissione / distribuzione / trattamento della cartamoneta la banca vuole veder riconosciuta una percentuale a titolo di guadagno. E direi che è pure giusto, viste anche le cifre percentuali molto basse. Ciò che è strano è che la Banca d'Italia sia una società di diritto pubblico con azionisti di maggioranza privati. Dovrebbe essere 100% del Tesoro. Ma qui rischiamo di andare oltre e mi fermo.
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  15. Grandi e complimenti ancora ! Attendiamo le vostre notizie ufficiali, ottimo l'unire il momento conviviale di sabato coll'evento culturale, un mix sicuramente virtuoso e vincente, offrire eventi importanti nell'ambito di una partecipazione di un gruppo che si conosce, e che può anche collaborare, direi che è l'ideale, quando c'è lo spirito di gruppo di solito si ottengono grandi risultati e qui mi sembra che siete sulla buona strada. un saluto a tutti,in attesa delle ulteriori notizie definitive, Mario
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  16. Per favore, non ci priviamo del divertimento della collezione, che non è fatta solo con qualche pezzo importante acquistato ogni anno! Orientiamoci a soluzioni di buon senso! Nella vita niente è senza un rischio minimale! Se la collezione è passione e piacere, un rischio ipotetico modesto può essere tollerato. Conosco la logica (e qualche volta la perversione delle norme). Sono stato dirigente amministrativo di pubblica amministrazione per tanti anni e non so quante volte, richiamando la legge, ho detto "non si può"; ma poi mi sono sforzato di interpetrare, applicare motivatamente quella legge in ottica di buon senso e di equità. In quegli anni di intenso lavoro la collezione era un diversivo, un divertimento. Mi rifiuto di pensare che oggi, da tempo in pensione, in luogo di collezionare, debba fare l'amministratore della collezione: dico della collezione in toto, poichè per esemplari di una certa importanza è ragionevole avere perizie, documentazione, ecc.). Tra qualche giorno vado a Riccione, come da una trentina di anni, e non mi asterrò dal piacere di ricercare al mercatino dei giardini. Colleziono medaglie papali. E' difficile (direi impossibile) pensare che si tratti di materiale proveniente da scavo o fondali marini e quindi di originaria proprietà statuale. A scanso di equivoci mi piacciono le belle conservazioni, con una grande passione per pezzi in astuccio. Al mercatino acquisto prevalentemente materiale moderno (per lo più emesso da meno di 50 anni). Aggiungo, se la trovo, qualche medaglia più antica (sempre multipli molto ricorrenti e con prezzi non superiori a € 100,00 e certamente - credo di poterlo affermare con la esperienza di un collezionista da tanti anni - privi di caratteristiche che ne giustifichino la tutela). Qualche medaglia è oggetto di ricettazione o incauto acquisto da parte del venditore? Improbabile a quel livello di valore; poi io sono in buona fede e perchè proprio dovrebbe essere proprio la mia la mia tra i tanti multipli uguali? A un divertimento di ricercare pezzi che difficilmente, per il loro modesto valore, si trovano dai commercianti importanti e nelle aste non voglio proprio rinunciare! Cerchiamo una linea ragionevole, sufficientemente (ancorchè non totalmente) rassicurante, all'interno della quale il collezionista, anche con un suo personale orientamento, possa coniugare intelligenza e senso di responsabilità. Mi sembrano utili i suggerimenti di Varesi che derivano da esperienza sul campo. Se prevalgono interpetrazioni restrittive delle norme, non vedo alternativa all'abbandono della collezione, con certezza assoluta di non sbagliare.
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  17. Ciao Eros.......credo che sia tu che Rex abbiate ragione, in effetti la punzonatura della lettera R sia eguale come nel rovescio della moneta.....e poi è consolidato che la sigla R sia del Ram e senza monogrammi. Ma del simbolo ? tu hai letto il volume del Perfetto ? tra le ipotesi quella più accreditata è che il simbolo andrebbe letto nell'ordine di lettura della legenda, cioè seguendo l'ordine del nome dell'imperatore ed equivarrebbe all'abbreviatura composta delle lettre V ed A' che potrebbero stare per "virrey A'lvarez" o per "v ex a" cioè vostra eccellenza (riferito al vicerè Toledo).
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  18. La finta vendita, a mio avviso, vale fino a un certo punto... come tutte le furbate italiche. Perchè se io ho una moneta "non pulita" e la faccio ripulire da un commerciante compiacente, in caso di verifica, nulla vieta al signor Magistrato di turno o chi per esso di andare prima da me a prendermi la moneta al che io gli dico: no! l'ho presa dal commerciante Furbino. Si va dal sig. Furbino e si guardano i registri e in effetti risulta che lui l'ha venduta a me come testimonia una ricevuta e un attestato di provenienza... ma volendo approfondire la filiera... prima che arrivasse al sig. Furbino che strada ha preso questa moneta? Il sig. Furbino che dati ha registrato? E da qui si va a scavare. Diciamo che, a mio avviso, la furbata della ripulita con falsa vendita di fatto mette al riparo il compratore (reale o pseudotale) perché lui dalla sua ha una serie di carte "regolari" rilasciate da un commerciante (posso io in qualche modo sapere si il commerciante fa dichiarazioni mendaci o meno?), ma mette nelle pesti il commerciante per l'emissione di documentazione fraudolenta... se poi si dimostra in qualche modo che sono stato io stesso ad andare dal sig. Furbino e concordare l'emissione di una finta fattura, nelle pesti ci vado di mezzo pure io! ...ora... davvero vorrei sapere perché un commerciante si dovrebbe prestare a mettersi nella cacca (scusate il francesismo) in un simile modo! se esistono figure del genere... sono davvero da bloccare e arginare nel modo più efficace possibile! arrecherebbero un danno non indifferente al mondo del collezionismo!
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  19. Con decreto nr.10 del 12 gennaio 1807 venne disposta la coniazione di monete in oro, e precisamente la doppia da sei ducati pari a 600 grana, l’oncia da tre ducati; in argento, la piastra da 12 carlini, la mezza piastra da 6 carlini, 4 carlini, 3 carlini, il tarì da 2 carlini ed il carlino con peso e titolo identici a quelli già in vigore con il sistema borbonico. Le impronte erano di due soli tipi e si adattavano sia alla coniazione in oro sia a quella in argento. La doppia ha l’effige di Giuseppe Napoleone al diritto, e la leggenda IOSEPH NAPOL. D. G. UTR. SICIL. REX . Al rovescio le armi reali di Napoli con leggenda PRINC. GALLIC. MAGN. ELECT. IMP. indicazione del millesimo e del valore. L’oncia ha il medesimo diritto della doppia ma ne varia il rovescio con l’aquila allo scudo. Nelle monete d’argento da 12, 6, 4, e 3 carlini le impronte sono come nelle doppie. Il tarì ed il carlino mantengono lo stesso diritto ma al rovescio varia lo scudo delle armi. Il decreto ristabiliva il corso delle pezze da 3 e 4 carlini che i Borbone avevano smesso di coniare già dal 1735. Le monete avrebbero dovuto corrispondere per titolo, peso e diametro a quello borboniche. Il decreto non ebbe mai piena attuazione, e dunque venne battuta solo la piastra da 120 grana, dal 1807, anche se le prime e più rare sono datate 1806.Ad oggi non si ha notizia di altri nominali battuti nel periodo da Giuseppe Napoleone.
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  20. ciao gennydbmoney grazie della risposta, per quanto riguarda l ultima mi hanno detto che potrebbe essere della zecca di messina del periodo di filippo II o carlo II, comunque come dici tu potrebbe anche essere un peso monetale visto che nel retro non si vede niente,(come per i pesi monetali), ma la mia domanda è se questi pesi si possono trovare in circolazione o venivano distrutti una volta fatta la verifica? e sopratutto se potevano anche arriva da messina alle mie zone (Niscemi prov di Caltanissetta) grazie, distinti saluti Ti rispondo io...da intrufolato nella tua ennesima perplessita'!!!!!! :blum:Ma a quanto io ne sappia di questi spiccioli non venivano coniati al preciso grammo......e quindi ecluderei il peso monetale!!!!! Continui a non crederci di avere un grano e non una fortuna............... ....dalle parti tue( CL )......e possibile che ne giravano all'epoca del XVI secolo!!!! Pero'aspetta altri pareri....mi dovro'pur sempre dopo tante ricerche farmi almeno una risata!!!!!! :rofl: O che ne nessuno ti risponda nel far si che la classificazione sia quella............ :good: Saluti
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  21. L'avvio di una collezione si coordina sempre con una occasione "galeotta". Penso che sia difficile che per la medaglia papale l'occasione possa essere fornita dal CORPUS del Modesti, il più competente e raffinato studioso del settore, che è un testo eccezionale, indispensabile in una fase di processo collezionistico avviato. Mi piace molto per l'attrazione del nuovo collezionismo l'idea di un catalogo, una pubblicazione specifica, economica, popolare ma al tempo stesso colta, sviluppata nell'ottica della tutela degli interessi del collezionista e soprattutto del neofita. Ecco le riflessioni che il catalogo delle medaglie papali (ovviamente si parla di una selezione) dovrebbe suggerire: - si tratta di una collezione esteticamente affascinante, alla quale hanno contribuito nel tempo grandi incisori; - illustra la storia del Papi e quindi la collezione si presta ad approfondimenti anche esterni alla numismatica ed ha valenza internazionale; - le medaglie, anche moderne, hanno spesso turatura limitata e sono decisamente rare (penso ad annuali di Pio XII con emissione inferiore a 1000 pezzi); - il costo è davvero contenuto e molti possono programmare una collezione (in qualche caso anche come collezione aggiuntiva rispetto ad altra in atto, cosa che era abbastanza comnue negli anni 1970-80); - non hanno un mercato speculativo, ma esiste una richiesta e sono rivendibili (e il prezzo di catalogo dovrebbe essere veramente una indicazione reale). Come collezionista di antica data, posso ricordare che hanno inciso particolarmente nel tempo per lo sviluppo della medaglistica papale: - l'opera del Bartolotti sulla "medaglia annuale" che estrapolava dal coacervo delle medaglie papali una specifica collezione di grande significato storico; - il catalogo del Rinaldi sulle medaglie annuali dal 1800 che era il vademecum di tanti vecchi collezionsti; - il catalogo di medaglie moderne del De Luca, grande appassionato sostenitore della medaglia papale, purtroppo deceduto nel periodo delle sue iniziative. Vorrei dire a Capricorno 79 che non trascuro affatto l'importanza degli studi recenti (pienamente concordo con molte sue considerazioni); ma mi piacerebbe trovare il modo a che fossero più utilizzati e ricercati. Un nuovo catalogo ha problemi tecnici notevoli e questa discussione non li ha trascurati o sottovalutati. Mi auguro che si continui a parlarne per vedere se qualcuno perviene ad una sintesi utile.
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  22. Ciao e benvenuto. L'idea di partire a collezionare Euro è assolutamente ottima. Non esiste monetazione migliore per "farsi le ossa" e imparare a conoscere la numismatica. Per quanto riguarda il cosa e e come collezionare ti dico che l'unica regola è che non esistono regole. Ognuno colleziona ciò che più gli piace, anche seguendo ciò che consente il proprio portafoglio... Se non disponi di grandi cifre ti consiglierei di limitarti inizialmente a collezionare monete circolate (quelle che banalmente ti arrivano di resto), o se preferisci dedicarti alla qualità Fior di Conio (FdC), ossia quella intonsa delle monete appena uscite dalla zecca, forse potresti propendere per i 2 Euro commemorativi che in linea di massima non richiedono grossi investimenti (discorso a parte, per ogni monetazione in Euro la fanno i ministati, ossia Vaticano, San Marino, Monaco, e probabilmente dall'anno prossimo, Andorra, e alcune emissioni particolarmente speculate, spesso a causa di politiche di distribuzione assurde. Questi piccoli stati hanno valutazioni parecchio diverse dal resto della "truppa" europea). Scegli anche in base alla marea di consigli che potrai trovare nelle centinaia di discussioni presenti nel forum. Ti consiglio di usare il motore di ricerca interno indicando le parole chiave che potrebbero interessarti e leggendo con pazienza anche le vecchie discussioni. Ti garantisco che ci sono tantissime indicazioni, informazioni, consigli utilissimi. Se poi hai domande particolari scrivi pure e troverai tanti amici pronti ad aiutarti. Buona collezione ;)
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  23. giorno a tutti....ecco una "mezzaglia" come dice Fra....peso 0.38g :good: cosi face la croce
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  24. non serve frequentare loschi figuri per avere in casa monete false. gli originali di questi pezzi da te postati sono (ed erano) piuttosto cari...magari le piacevano, ma non voleva spendere cifre grosse, così ha optato per i falsi, oppure le sono stati rifilati in buonafede (come spesso accade ai collezionisti principianti e spesso sprovvveduti...) peccato, comunque rimane il fatto che questi tondelli possono essere l'inizio di una bella collezione! (fatta di originali però...) :good: S.B.
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  25. Elledì chiedete e vi sarà dato, prendete e non vi sarà concesso.Credo questo sia quanto stai cercando e tutt'intera. Puoi tranquillamente pubblicare sul tuo prossimo libro, e se ti servono altre immaginicompreso il bordo in rilievo te la fotografo alla prima occasione, non è un problema. Regno delle Due Sicilie Ferdinando II Borbone (1830-1859) Prova della piastra da 120 grana 1856 Napoli Coniazione in rame grammi 24,309 – modulo 37,12mm D/ (s) FERDINANDVS II • - DEI GRATIA REX testa barbuta adulta a destra, sotto 1856 Rv: (s) SIC• ET HIER• - REGNI VTR• stemma coronato, sotto G• 120 Taglio (giglio) PROVIDENTIA OPTIMI PRINCIPIS incuso (B) ↓ bordo in rilievo FDC R5 (pochi esemplari conosciuti) Provenienza: Asta Montenapoleone Milano 4 n. 1659 1/3/84 Pagani Prove 775, MIR 503/5 variante, Davenport 175 variante, Emissione particolare per prova di virola in rilievo ; si differenzia per il bordo in rilievo. Ex Collezione Prof. Cosentino di Napoli. Che la prova sia uscita illecitamente dalla zecca, caro Elledì questa è una Tua opinione, dato che non esiste traccia di nulla, è stata coniata prima dell'unità di Italia, da un monarca soppresso in maniera più o meno lecita dall'egemonia sabauda, in una zecca che ha avuto il depauperamento totale da parte degli invasori di ogni riserva d'oro e d'argento; Napoleone con Venezia è stato sin clemente al confonto dei Piemontesi. Che in un disastro simile siano state vendute, donate, lecitamente delle monete non c'è documentazione ne a testimonianza di un fatto ne a testimonianza dell'opposto; ci può tranquillamente stare, anzi meno male perchè oggi sono fruibili ai più a maggior ragione se le pubblichi nel tuo prossimo lavoro. Non è mia intenzione ne aizzare polemiche o sentimenti revisionisti repressi, anzi mi sono sempre fatto partecipe di non politicizzare il forum ne politicamente ne storicamente però ci sono fatti incontrovertibili. La guerra civile che ha portato all'unità d'Italia ha distrutto molta documentazione e cosa vi fosse scritto in quei fogli non lo sa nessuno.
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  26. Salutoni Daniele....avevo anche questo..peso 6.5g diam 15mm forze matteo scoprira qualque cose .. :pardon:
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  27. ....il miglior perito per le nostre monete siamo noi stessi...però è sempre utile ascoltare gli altri....ai convegni, moneta alla mano..ci si vede in tre o quattro e si esprime il proprio giudizio, la valutazione, quasi mai si è sulla stessa lunghezza d'onda....il mezzo punto o quarto di punto può sempre variare...e si ha moneta e lente alla mano...quindi, in un forum dove valutiamo foto, più o meno attendibili...il tutto va preso con le molle e la dovuta...pazienza...si impara comunque...e si ha modo di confrontarsi.... fii da che pulpito viene la predica, che quando a te è successo che un utente ti ha detto che il tuo 4 bese è un bb te la sei presa male pure tu.... <<questo esemplare fa la sua figura e aveva anche un prezzo....accettabile....ma non me lo definite BB.... :girl_devil:>> nn ho capito, gli altri possono incavolarsi e io no!? nulla di personale s'intende, ma anche tu ti sei visto tirar via un pò sulla valutazione della moneta e nn ci sei rimasto molto bene, oltretutto a tuo vantaggio avevi delle foto da paura....cosa che io nn ho! e con questo chiudo
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  28. Favaldar...ne hai visto di tutti i colori ? certamente, qui siamo a Napoli e come tutti ben sanno ne succedovono sempre....e questo è un dato di fatto ormai. E' rara ? non saprei.........ma questa moneta non è affatto catalogata. Il PR come sappiamo non hanno dato risalto e voluto catalogare tutte le varianti di conio, soprattutto se parliamo di errori nelle legende e così via discorrendo.......altrimenti avrebbero fatto un'altro CNI XIX e XX quindi non riportate. Ma da quando ho riferito in precedenza nel Corpus risulta catalogata una moneta simile (l'unica di cui allego foto) e aggiungo per di più che riporta un'ulteriore lettera C (quindi la 5^) che si trova ad inizio legenda e identificherebbe la sigla del coniatore. Quqello che volgio dire questa (riportata alla pari anche da chi ha redatto il CNI) costituirebbe una semplice variante per cui anche gli autori del PR hanno sorvolato o qualcosa di più ? ecco qual'era la mia perplessità. (ricordo che in alcuni casi essi autori del PR hanno evidenziato alcune di queste monete con particolarità simili o sigle diverse riscontrate). Forse come in questo caso insieme alla Corpus 49 credo che andrebbe segnalata..........ed io lostò facendo oggi. Poi magari non è nulla di rilevante, magari l'incisore ha solo in precedenza inciso male la prima C (infatti se ci fate caso, la prima è molto distante dalla M, correggendosi successivamente incidendo l'ulteriore C). Genny...anch'io non credo che sia stato un salto di conio per i motivi di cui ho detto prima. E' un'inedito ? se la facciamo passare come è "tutto normale" sicuramente non lo è e non lo sarebbe, ma vedendo l'unica simile riportata dal Corpus e non, nel tempo, reinserita nei cataloghi ciò potrebbe essere fatto; ne vengono riportate spesso monete anche con piccole varinati come legende attaccate ecc.ecc. Il grado di rarità o il presunto inedito, non può essere stabilito con esattezza ed in questo caso sarebbe solo indicativo finchè non vengono avviate ricerche e portati documenti sulla quantità emesse o in circolazione. In ultimo e solo per informazione dato che tocchiamo come ben sapete l'argomento che più mi stà a cuore (e cioè le sigle) ricordo a tutti chi erano in questi tempi i personaggi presenti a lavorare nella zecca partenopea: Maestro di Zecca - Michele Cavo dal 14 luglio 1621 all' 11 giugno 1623; Maestro di Prova - Costantino Di Costanzo dal 1621 al 1634; Incisore - Giovanni Antonio Consolo dal 1616 al 1635. Con un pò di fantasia, anzi fantasticando, si potrebbe dire che la terza C sia dell'incisore, ma questo logicamente non puo essere, ma ad un certo punto l'idea mi era venuta.
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  29. Consiglio vivamente all'amico, l'acquisto di un valido catalogo... (esempio: Gigante). In tale catalogo sono ben risolti i dubbi proposti... Costa poco anche da nuovo (ne fanno uno per ogni anno), per gli usati ai mercatini quasi te li tirano dietro... Vedrai subito che le 500 caravelle sono state riproposte per i collezionisti molte volte, sono in argento, e fatalità, quella dell'anno '68 (prima data ufficiale di uscita delle "serie della zecca"), è il pezzo più "pregiato" della serie stessa, coniata in 100.000 pezzi. Scoprirai anche che non è affatto vero che nel "68" sono state coniate solo L.20 di prova!... (da dove proviene tale minchiata?) Saluti... Giò
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  30. Io invece ti consiglierei di tenerle
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  31. Per quel che ho sentito dire, le conchiglie in bronzo, sia a fusione piena che riproducenti solo un vero e proprio guscio di spessore ridotto, vengono considerate come premonetali dell'Italia centrale e precisamente della zona di Tarquinia e questo potrebbe avere un senso sia per il tipo di materiale usato sia perchè tutte molto vicine dimensionalmente.. Le conchiglie in piombo,esclusa per ovvi motivi morfologici e balistici la natura di proiettile da fionda, e considerato che spesso presentano delle tracce di terracotta inglobata nella fusione sulla faccia non lavorata e che la faccia lavorata è quasi sempre molto ammaccata ma solo in senso perpendicolare alla faccia piatta con totale appiattimento del colmo della forma,per cui probabilmente erano usate o come decorazione dei fittili oppure, altra ipotesi, come una specie di paracolpi perimetrali saldandole ai fittili dalla parte del lato piatto con mastici, argilla o apporto di piombo fuso.. Escluderei l'uso come moneta o premoneta per chè non si rilevano univocità ponderali tra gli esemplari ritrovati i cui pesi vanno da pochi grammi a oltre due etti ma senza una sequenza matematica.Anche le conchiglie raffigurate sono di diversa specie, si va dalla saint jaques alle vongole comuni, alle veraci e ai tartufi. Probabilmente si realizzava il negativo di colatura premendo nell'argilla la conchiglia che si aveva a disposizione.e , utilitaristicamente, si tendeva ad usare la dimensione più consona alla bisogna e che necessitasse della quantità minima di piombo.Quindi scarsità di taglie piccole perché poco protettive o visibili, e lo stesso scarsa utilizzazione di conchiglie molto grandi per lo spreco di piombo rispetto alla necessità e all'utilità.La maggior parte ha diametri comprei tra i 2,5 e i 4 cm.
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