Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/16/12 in tutte le aree
-
Ho seguito tutte le aste su ebay.fr nella giornata di ieri e si sono concluse tutte tra i 350 e i 360 euro. Su ebay.de e ebay.at i prezzi sono invece sulla media da te citata. Su ebay.it non c'è praticamente offerta. E' però difficile capire se questo rallentamento è dovuto al fatto che parecchia gente pensa più alle vacanze che alle monete, oppure per il fatto che alcuni collezionisti hanno deciso di realizzare un guadagno sulle monete avute dall'MTM aumentando di fatto l'offerta. Da settembre bisognerà vedere se i Commercianti butteranno sul mercato un grosso stock sgonfiando il prezzo, che potrebbe anche non più rialzarsi, oppure offriranno pochi pezzi per tenere alto la quotazione. L'emissione delle versione FDC potrebbe poi creare molto meno interesse per il Cofanetto che allora sarà comunque ormai nella maggior parte delle collezioni di chi era interessato all'acquisto e aveva la disponibilità economica per farlo. Ovviamente il condizionale è d'obbligo. A mio avviso la tua analisi è molto interessante. Si possono anche trarre varie conclusioni, ad esempio che, per quanto riguarda le monete del Principato, è sempre meglio orientarsi su ebay.fr escludendo a priori ebay.it, dove i pochi venditori hanno dei prezzi che si giusticano solo con l'ipotesi che a loro volta acquistino su ebay.fr per poi rivedere sulla baia nazionale ai ( pochi ) disinformati. E chiaro che l'MTM, fornendo parecchie monete ai collezionisti in maniera diretta, ha di fatto evitato che la speculazione potesse decollare e ci si augura che questa sia una svolta nella filosofia di distribuzione del Principato a favore degli appassionati. Rimane comunque un dato di fatto che le monete monegasche rappresentano il settore dell'eurocollezione più ambita, più interessante e coloro che negano questa considerazione mi fanno venire in mente la favola delle volpe che, non riuscendo a raggiungere l'uva, concluse che non era di suo gradimento.3 punti
-
Non credo che il problema siano i soldi per gli inventari... Sai quanti giovani ci sarebbero disposti a fare tutto gratuitamente durante l'estate, o magari per pochi euro... È che in un periodo pieno di problemi come questo, le monete passano realmente in secondo piano e gli unici che avrebbero il dovere di occuparsene (direttori di musei, conservatori...) spesso non hanno neanche idea dell'importanza che hanno le raccolte conservate presso di loro... anche perchè, spesso, in questi musei ci sono quadri, monete, statue, oggetti sacri... Magari un direttore che si è laureato in storia dell'arte e non ha dato neanche un esame di numismatica, non da la giusta importanza alle monete...2 punti
-
Ho seguito tutte le aste su ebay.fr nella giornata di ieri e si sono concluse tutte tra i 350 e i 360 euro. Su ebay.de e ebay.at i prezzi sono invece sulla media da te citata. Su ebay.it non c'è praticamente offerta. E' però difficile capire se questo rallentamento è dovuto al fatto che parecchia gente pensa più alle vacanze che alle monete, oppure per il fatto che alcuni collezionisti hanno deciso di realizzare un guadagno sulle monete avute dall'MTM aumentando di fatto l'offerta. Da settembre bisognerà vedere se i Commercianti butteranno sul mercato un grosso stock sgonfiando il prezzo, che potrebbe anche non più rialzarsi, oppure offriranno pochi pezzi per tenere alto la quotazione. L'emissione delle versione FDC potrebbe poi creare molto meno interesse per il Cofanetto che allora sarà comunque ormai nella maggior parte delle collezioni di chi era interessato all'acquisto e aveva la disponibilità economica per farlo. Ovviamente il condizionale è d'obbligo.2 punti
-
Gentili Amici, vi posto questa moneta, che ho trovato in un campo Elvetico. é una Splendida monetina (peccato che sia rovinata a causa delle mazzuolate prese nei lunghi anni passati a "litigare" con gli ARATRI!)... la posto perché la moneta era IRRICONOSCIBILE! giuro! credevo fosse irrimediabilmente persa, l'ho elettrolizzata...e la crosta VERDE che la ricopriva INTERAMENTE non ce ne andava proprio e non si scalfiva nemmeno (giuro...era Totalmente ricoperta di concrezioni verdi resistentia nche a scariche elettriche a 12 Volt!) l'ho messa a farsi il "bagnetto" in soluzione SATURA di H20 e EDTA disodico risultato: GUARDATELO CON I VOSTRI OCCHI (e credetemi che c'era su tutta la superficie della moneta una CROSTA verdastra incredibile!) la moneta é rimasta a mollo per 1 buona oretta...tirata fuori e passata sott'acqua semplicemente con le dita...si é mostrata in TUTTA la Sua bellezza! Grazie davvero all'amico che mi ha dato questa dritta! d'ora in POI MAI PIU' userò l'elettrolisi...MAI E POI MAI PIU'! S.B.1 punto
-
Questo: http://it.wikipedia.org/wiki/Acido_etilendiamminotetraacetico molto usato nei saponi, shampoo e simili come sequestrante ne ignoravo anche io questo uso.1 punto
-
Salve Gettone esoterico ok. La foto allegata all'ultimo post non riporta un 'pentacle' o 'pentagram' ma unq 'stella di David', che ha sei punte. Il pentagram è invece a 5 punte, come nella foto del post di Giovanna. Si è diffusamente parlato di questi due simboli nella discussione di Giovanna 'gettone impresa viveri'. Saluti da Lille apollonia1 punto
-
Non forse non hai capito o mi sono spiegato male, la tua al minimo è un R5 cioè la data piu comune ( ma nella classificazione da R a R10) se avesse avuto una data molto probabile un R9 o R 10 Questo è un vecchio metodo usato per le monete non decimali mentre nelle decimali R fino a R5.(anche se non è sempre cosi per tutti i cataloghi) Inoltre come ti ha scritto Savoiardo non avendo nessuna data è ancora piu declassata. Un R5 equivale ad un R 2 delle normali e un R9 o R10 un R5 inoltre si dovrebbe intendere per tipo e non per singola variante. Hai una moneta Rara,se avesse avuto la data avresti potuto esultare....... Ciao F.1 punto
-
NOOOOOOOOOOOOOO Mariov60!!!!! sei passato per Genève e non mi hai detto nulla?!?!?!?!.... proprio TU...al quale avevo diversi CAFFE' da OFFRIRE grazie all'aiuto che mi hai dato!!! (ed i caffé qui non sono male...alla fine Genève é una colonia Italiana di lingua Francese..=) grazie comunque...davvero grazie! l'EDTA é un vero CAPOLAVORO...da usare cum grano salis, ma comunque davvero un PRODIGIO! S.B. Sinceramente ho pensato di contattarti ma ero di ritorno dalle vacanze con tutta la famiglia...e li avevo gia' sfiancati con le citta' storiche della Champagne e della Bougogne. Penso che non manchera' l'occasione. Fra Goumois e Huningue penso che qualche trasferta in terra svizzera la faremo. Nel frattempo potrai divertirti con l'EDTA, magari documentandone i risultati. A presto Ciao Mario1 punto
-
Ciao altrove Sicuramente e' un due denari di Vittorio Amedeo II , io riesco a leggere anche tutta la parte di legenda visibile vIC . AM. e anche del secondo tipo per la presenza delle rosette, un vero peccato e' la mancanza della data, anche la rarita' della moneta non e' altissima, visto che di monete cosi' senza data si vedono spesso, ma veramente rare sono con la data riconoscibile e quindi perfettamente classificabili.... Comunque bella moneta che e' classificabile almeno perfettamente per tipologia..1 punto
-
complimenti Magdi .....tra l'altro proprio domenica scorsa sono andato a visitare Volterra ,che non avevo mai visto , e son proprio rimasto colpito dalla qualità di questa collezione composta da monete in altissima conservazione provenienti da diverse città italiane .....stupendo lo scudo largo di Genova ciao p.s se ti servisse una mano su Genova ...... Assurdo!!! Io domenica scorsa ero a Genova... Non ti ho detto niente perché ero con degli amici e non avrei potuto fermarmi... :) io ero a casa tua e tu a casa mia :) Immagina che quelle esposte sono 160, ma il totale è di circa 5000 monete... C'è della roba molto bella anche per Genova medievale ;)1 punto
-
Io credo che una guida nei primi anni di attività sia necessaria: si può studiare sulla carta quanto si vuole ma alcune conoscenze, tecniche e non solo, si apprendono unicamente dal contatto quotidiano con uno specialista maturo. Quanti Numismatici (la maiuscola è voluta) hanno cominciato lavorando di fianco a colleghi più anziani, per mettersi in proprio alcuni anni più tardi? Di contro devo dire di essere stato piuttosto deluso da qualche grande nome, dopo una buona conversazione che prevalicasse il lato commerciale. Non tutti i professionisti (parlo sempre di numismatici antiquari) hanno la profonda cultura che Lei auspica per un commerciante alle prime armi... Verissimo. Siamo commercianti, in qualche caso Commercianti (anche in questo caso la maiuscola e' vouta), ma in casi rarissimi Numismatici. Quanti si possono ritenere a livello di un Nascia ? Uno su mille..... Fortunatamente pero' , almeno per lo scrivente, le principali caratteristiche richieste al numismatico sono altre: competenza, serieta', insomma Professionalita'1 punto
-
1 punto
-
Non è la mia monetazione ma dovrebbe corrispondere alla tipologia del dupondio che ti metto in link http://www.wildwinds.com/coins/sear5/s1729.html#RIC_0155 ciao Mario1 punto
-
complimenti Magdi .....tra l'altro proprio domenica scorsa sono andato a visitare Volterra ,che non avevo mai visto , e son proprio rimasto colpito dalla qualità di questa collezione composta da monete in altissima conservazione provenienti da diverse città italiane .....stupendo lo scudo largo di Genova ciao p.s se ti servisse una mano su Genova ......1 punto
-
1 punto
-
Bravo Magdi tu certamente hai gia una buona esperienza ed e'proprio ad una casistica simile quando menzionavo amatori che ne sanno quanto o piu di professionisti per il proprio specifico settore di competenza (ad un laureato con specializzazione numismatica si dovrebbe poter riconoscere una preparazione di fondo piu generale e di base che costituisce le fondamenta su cui costruire). Le condizioni in cui hai la fortuna di operare sono ottime e particolari, piccolo centro, conoscenza e fiducia da parte del direttore del museo, approfondimento e conoscenza di particolari monetazioni. Diciamo che non sempre si ha la possibilita 'di godere di tutto questo, soprattutto per i grandi musei/grandi racclte ove vigono anche (per certi lati giustificatamente) procedure piu complesse. Quello che fai e'importante per la comunita'ed anche moltissimo per te e la tua formazione. Attendiamo impazienti la pubblicazione dei dati relativi a queste monete. Quando parli di foto di esemplari presenti nel CNI, immagino tu ti riferisca alle monete riprodotte nelle tavole del volume relativo alle zecche minori della Toscana che provengono dagli esemplari della collezione del museo di Volterra. E' al tempo stesso lusinghiero (pensando alla capillarita'del tanto denigrato CNI - ma altempo stesso nessuno ha saputo fare altrettanto finora ..) e deludente pensare che a distanza di oltre 80 anni (il volume XI del Corpus risale se non erro al 1929) nessuno abbai fatto nulla piu per portare in evidenza queste monete.1 punto
-
Certo, a volte chi ha esperienza non vuole insegnare, anche perche' magari si trova davanti a dei neofiti che NON vogliono apprendere, insistendo e incaponendosi su stati di conservazione e autenticita' campate per aria...1 punto
-
Del 1999 puoi trovare monete della Francia , Spagna ; Belgio , Olanda , Finlandia , Lussemburgo , ............(non me ne ricordo altre). Se cerchi quelle Italiane invece non si possono ne acquistarle ne venderle ne possederle. Gian1 punto
-
il mio più che un desiderio è un auspicio...spero che non si perda mai quella curiosità e quella trepidazione che si ha quando si vuole comprare una o più monete. proprio come le prime monete che si compravano da piccoli.non accontentarsi mai imparare e scoprire sempre cose nuove.per ora mi emozioni ancora come un bambino quando ho di fronte un banchetto...spero non passi mai, perchè è il fuoco che anima la passione. potrei parlare di leggi e cattive abitudini, ma il mio desiderio è non sentirmi mai arrivato e restare sempre quel bambino di fronte alla bancarella, desideroso di prendere in mano tessere di unmosaico di centinaia d'anni1 punto
-
Caro Numa, Condivido in pieno il tuo intervento precedente. Mi permetto però di aggiungere che se è vero che passare dall'idea, dalla proposta, alla fase realizzativa è diverso e difficile allo stesso tempo, altro è volere effettivamente lavorare ed impegnarsi perchè si passi dall'idea alla fase operativa. Se una cosa si vuol fare perchè ritenuta utile, coerente, fattibile e non controproducente, alla lunga la si fa. Ma lo noto solo io (magari sbaglio clamorosamente!) che ai curatori dei musei, non tutti, certo, ma non una minoranza, delle monete non importa un bel niente? Sicuramente esistono nei musei cose che meritano giustamente un'attenzione maggiore, ma le monete dove sono? Abbandonate nei magazzini (lo ripeto, le eccezioni non mancano, ma le eccezioni dovrebbero però diventare la regola!), non catalogate (esposte quindi al rischio di "prelievi mirati" - è accaduto persino nella Collezione di Vittorio Emanuele III°, che dovrebbe essere il nostro fiore all'occhiello anche il termini di sicurezza e tutela!) non fruibili, salvo che dagli amici degli amici, oppure esposte in numero risibile, in vetrine che potrebbero essere considerate esse stesse degli oggetti archeologici ( :P ), o ancora presenti in sale secondarie che spesso non si possono visitare per mancanza di personale, etc.... Continuo??? Potrei, potremmo farlo ancora a lungo. Molti musei non sanno nemmeno quante siano le monete custodite (credo che questo valga, ahimè, anche per altri oggetti...). Non avete mai sentito "il nostro museo possiede circa 150.000 monete"? Io dico, "come circa???". Capisco i problemi inerenti la catalogazione, relative foto etc., ma a contare le monete o gli altri oggetti va bene chiunque, basta che sia... onesto! Oppure, è sufficiente che alla fine del lavoro, come giusto, l'operatore passi sotto il metel detector. ;) Temo che la numismatica ridiventi importante e significativa per gli organi dello stato, salvo lodevoli eccezioni, solo quando avvengono i sequestri. Allora contano, perchè di per sè, per la loro funzione, le monete sono tante. E allora si legge: "sequestrati quest'anno 300.000 oggetti archeologici". Vi prego di smentirmi, così contribuirete a tirarmi su di morale. E' che quando penso a ciò che sarebbe giusto e possibile fare per valorizzare il nostro immenso patrimonio artistico, numismatca compresa, e che puntualmente non si fa, mi deprimo e, lo confesso, mi arrabbio pure. Sento dire da tutti, "si, ma non ci sono le risorse". E' vero che le risorse mancano, chi lo nega? Mancano però, queste davvero, persone che siano in grado di portare avanti le proprie idee, con coerenza e determinazione (volli e volli sempre e fortissimamente volli). Se si fa così, sono certo, anche adesso le risorse finanziarie si trovano. E quelle umane anche. :)1 punto
-
Vado controcorrente, e dico che la colpa di questa chiusura non sta nell'esiguo numero dei custodi ma nella pessima organizzazione dei siti turistici. Sono da poco tornato da Vienna, e pochi giorni prima ero a Venezia. Bene, mai così tanto ho visto la differenza tra l'organizzazione italiana e quella europea. Il palazzo imperiale di Vienna, tanto per citarne uno, non ha nelle sue sale praticamente nessun "guardiano", tutto è gestito da telecamere e altoparlanti. Certo, i custodi ci sono, ma pochi giusto per intervenire la dove le telecamere individuino motivi per farlo, per il resto le stanze sono prive di mastini. Questo permette di vedere un percorso fatto di 70 camere, solo per quello che riguarda un giro. In Italia siamo all'età della pietra, con ancora un nugolo di custodi per ogni camera, il più delle volte con il solo compito di stare seduti a guardare i turisti ed impedirgli di fare foto. Se Palazzo Venezia fosse organizzato come un qualsiasi museo estero, i 4 custodi sarebbero più che sufficienti per tenere aperto tutto il percorso di visita. Altro capitolo i costi di ingresso ai musei, in Italia veramente esorbitanti. Il Palazzo ducale di Venezia costa minimo 16euro a persona, se uno vuole l'audioguida solo altri euro in più, meglio lasciare perdere l'idea della visita guidata. A Vienna il palazzo imperiale costa 10euro, compresa l'audioguida in qualsiasi lingua, il percorso guirdato in italiano 3 euro in più. Poi ci domandiamo come mai in Italia tanti musei sono vuoti.....1 punto
-
Ormai dovrebbe essere questione di giorni. Di solito, quando escono i nuovi cataloghi, i commercianti svendono le giacenze dell'edizione precedente al 50% del prezzo di copertina. Se proprio vuoi risparmiare, poichè non credo che tra il 2012 e il 2013 ci siano troppe differenze, aspetta l'uscita del 2013 e poi guardati un pò in giro ;) Comunque anche l'edizione 2013, appena uscirà, a guardar bene si può trovare già scontata (anche del 20%). petronius :)1 punto
-
Uhmm…..veniamo a noi, ho guardato tutti i Coronati con la presunta C “gotica” (poi spiegherò perché presunta) sia presente al D (dietro il busto) che al R (sotto la Croce) nel Corpus, e con questo abbinamento della parola finale al dritto CERTAVI con il finale del rovescio della parola IER non è catalogato. Il P.R. al 288 classifica una “tipologia” di Coronato alla Croce, diciamo unica, (così come per tutte le tipologie monetali Napoletane) senza varianti di legenda e quant’altro, infatti l’obbiettivo degli autori del mastodontico lavoro è stato ben altro e di conseguenza ogni qualvolta c’è ne arriva uno per l’osservazione è bene prendere in mano il Corpus e ricercare se è stato inserito……….in questo caso tra i tantissimi e variati di legende, questo non risulta…..e qui ci stà subito un “bel colpo per Picchio”. Come ha riferito NumaNuma siamo nell’epoca dei Coronati alla Croce di Calabria, denominati di 2^ classe, coniati a partire dal 1 agosto del 1472 fino al 1488, quando poi inizia la coniazione dei Coronati con l’Arcangelo. In questo periodo era presente in zecca, come Maestro, Iacopo de Cotrullo o Yacobus, figlio di Benedetto, in attività dal 1 settembre 1469 fino al 1474 e le sigle su questo Coronato sono proprio di questo Maestro di Zecca (come ha anche riferito giustamente NumNuma), avevo detto presunta C gotica in quanto da un mio recente studio si evince chiaramente che è una CI in nesso proprio riferita a Iacopo Cotrullo (non vorrei adesso dilungarmi su questo anche perché andrei fuori tema “discussione”) ma per sua informazione e degli appassionati di questa monetazione, fidatevi, la sigla è CI in nesso e non C gotica come riportato fino ad oggi. Veniamo adesso al pezzo proposto da Picchio e dal perché ho riferito sia da studio……….ho notato ad ore nove che la moneta presenta un inconsueto cambio di segno d’interpunzione della legenda che da : (cerchietti) passa ad un simbolo come 8 (già notati in alcune monete aragonesi) ma non in modo alternato, come in questo caso…..e anche dopo la lettera M di LEGITIME sebra esserci qualcos’altro. Salve e grazie per l’attenzione.1 punto
-
“Il sogno è come un ala di farfalla che se la stringi un poco tra le dita perde l’incanto di ogni suo colore”… e così abbiamo fatto felice anche Giovanna cui piace la poesia. Siamo realisti, a parte le banche e le istituzioni private che non godono dei benefici afflussi economici dello Stato, tutto ciò che è pubblico ha un costo che già adesso non siamo più in grado di sostenere, le attuali scarse risorse produttive non lo consentono più. Le grandi aziende della seconda metà del secolo scorso non hanno cessato la loro attività o sono state nazionalizzate o vendute sia pure a paesi europei (dall’anno 2000) o sono state costrette, per la loro sopravvivenza, a migrare verso altri lidi; la piccola e media impresa sta sopportando una tassazione elevatissima, (è di qualche giorno fa il raggiungimento, in questo settore, del poco invidiabile primato mondiale) non più sopportabile nel lungo periodo, la falcidia è sotto gli occhi di tutti e nell’attuale stiamo dando “spallate” non da poco a quel che di attività produttiva ancora è rimasto nel nostro paese. Mi chiedo come sia stato possibile non rendersi conto del potere inquinante che avrebbe portato una grande acciaieria ad un sito tra i più belli ed incontaminati del nostro meridione…I greci giunsero proprio lì e la colonna dorica, o quel che resta, ne testimonia lo sbarco molti secoli fa; solo ora ci rendiamo conto di questo? Dov’erano allora le istituzioni? Dove sono adesso? Lasciamo perdere e torniamo al nostro filo conduttore: Mario non ci sono più denari per alimentare il corpo… dove andiamo a trovarli quelli che servono per l’anima? Catalogare , fotografare, mettere a disposizione di tutti…la conoscenza ha un costo, impiega risorse umane che già sono sovrabbondanti da mantenere per le svuotate casse dello Stato; a parte le capacità oggettive non è possibile stornare il personale dalla scorta dei nostri politici per metterlo a disposizione dei musei. Hai fatto cenno nel presentare questa tua nuova “discussione” alla solitudine e questo termine, come nelle monete ha il suo revescio: “O beata solitudo, o sola beatitudo” si legge all’ingresso dei conventi cistercensi, non resta quindi altra via se non quella della operatività silenziosa e questa via passa anche attraverso “la moneta” che ha reso fluibili tante nozioni, prima non o scarsamente disponibili, sulla numismatica; molte conoscenze sono state aggiunte, la platea si è allargata…continuiamo su questa strada che ha l’idea d’esser quella giusta, magari organizzandoci un pochino meglio. Si può, lo abbiamo fatto con le nostre abitazioni per esempio, agli aumenti spropositati del costo dell’energia abbiamo risposto con il solare (Acqua calda, luce e forza motrice) la centrale termonucleare che brilla nel cielo e che non inquina ce lo consente come ci ricoradano certi antoniniani del periodo dell’anarchia militare con il loro “Soli invicto comites” Alle lievitazioni di costo di quel bene primario che è l’acqua abbiamo imparato a raccoglire singolarmente quella che Giove ci manda dal cielo ed utilizzarla, se non proprio per uso potabile, almeno per scopi antropomorfici… e senza troppo sognare contentiamoci questa nostra realtà anche se può apparirci, nel suo insieme misera: ad maiora, o meglio: Buona moneta a tutti come dice Rorei 36, è carino, m’è piaciuto e se altri già non l’anno fatto lo prpongo come saluto ufficiale del Forum; buon ferragosto a tutti da Cesare Augusto1 punto
-
!!..............a questo punto vorrei fare anche alcune considerazioni sula data 1818/1819 su osservazioni fatte da Odjob...........in zecca non sorse alcun tipi di problema, si sono solo attenuti agli Ordini per la moneta d'argento. Vi trascrivo un documento che spero possa chiarire l'equivoco riguardo la data 1819: Direzione Generale delle Monete- Segretariato, Napoli 12 Aprile 1822; Eccellenza, la monetazione di argento, che deve farsi con la massa dei pezzi duri, esistenti al Banco ed approvata da S.M. (D.G.) mi presenta l’occasione di darle conoscere essere necessario far imprimere sulle monete, l’epoca dell’anno corrente, all’emanazione della legge monetaria del Regno del 20 Aprile 1818; fin ora si è coniata la moneta, tanto di oro quanto di argento con l’epoca 1818 e questo per una privata misura di Zecca, cioè per non dar luogo a fare diverse serie di monete, il che sarebbe accaduto se in ogni anno si fosse cambiata l’epoca. Ora però che và ad intraprendersi una monetazione vistosa, sarebbe di bene distinguerla con l’epoca corrente, tanto più che nelle vicende dell’anno 1820, essendo accadute delle piccole monetazioni si dovettero fare alla rinfusa per la premura, che se ne dava, e vi sono perciò delle monete non del tutto bene impresse; per non confondersi dunque con le nuove, che vanno a farsi, sarà giusto espediente distinguerle con apporvi l’epoca dell’anno corrente. Questa misura intendo doversi applicare alla sola moneta d’argento, mentre quella di oro non ha avuto vicende alcuna e potrà continuarsi con l’epoca fissa del 1818; infine questo cambiamento non porta conseguenza né di spesa, né di alcuna altra riforma. Ne demando dunque la di Lei superiore autorizzazione: Firmato, Il reggente del Banco, Direttore Generale dell’Amministrazione delle Monete. Dll’anno 1818 sino alla fine del Regno di Ferdinando I furono fatte molte coniazioni e reimpressioni di monete, come si rileva dalle “liberate”, delle quali vi è notizia nell’Archivio della Zecca, ma non fu cambiato il millesimo sulla moneta, perché fu preferito non lasciare il criterio seguito, cioè che la data apposta 1818, dovesse essere l’indicazione della data della legge dalla quale traeva origine quella monetazione.1 punto
-
ho rimuginato a lungo sul fatto che i miei volumi, dello stesso editore Montenegro, non sono in catalogo. E fiat lux, ecco svelato l'arcano.Inserirmi in bibliografia sarebbe stato il primo, doveroso dico io, passo. Il secondo sarebbe quello di inserire per ogni moneta da me descritta il numero di riferimento (ancora in questa nuova edizione siamo fermi al Pagani ed ai suoi riferimenti). Che fare dunque? Dare una ventata di novità al catalogo o continuare con il solito sistema? Capisco che ci sarebbe stato un po' di lavoro in più, ma secondo me ormai non si può più prescindere anche dalla mia pubblicazione. Mica dico di togliere i riferimenti al Pagani ed al Simonetti (li metto anche io), ma ...insomma...bisogna a mio avviso aggiornare un po', altrimenti è logico che poi si senta dire "l'ho comprato cinque anni fa, basta e avanza"...1 punto
-
Aggiungo inoltre che al convegno verrà anche presentata una importante mostra dedicata alla monetazione della Sardegna, dall'antichità al medioevo, a cura del noto accademico Enrico Piras. Riporto la presentazione a firma dello stesso Piras, riportata nel bollettino dell'Accademia. Le monete della Sardegna dall’antichità al Medioevo Quest’anno la Fiera di Vicenza, da molti anni imperdibile appuntamento per gli amanti dell’arte e della cultura, ospita un’importante esposizione di monete sarde coniate fra l’età punica (300 a.C. circa) e quella bizantina (551 – X secolo d.C.). Se il fascino di una mostra deriva anche dalla sua originalità ed irrepetibilità, allora le monete presentate in questa occasione non mancheranno di attirare l’attenzione dei visitatori. Infatti, è la prima volta che un corpus monetale sardo di simili proporzioni oltrepassa i ristretti confini dell’isola per approdare a un palcoscenico così impegnativo: un’ottima occasione per dare la meritata visibilità a un patrimonio numismatico di notevole interesse e sconosciuto ai più. In realtà, non sono soltanto le monete sarde a essere poco note talvolta anche agli esperti del settore: in generale è la stessa storia antica della Sardegna ad essere un “oggetto misterioso del quale rimangono tracce anche imponenti, come i famosi nuraghi, ma più spesso talmente lacunose da rendere proibitivo il compito degli storici. La natura insulare di questa regione e la sua eccentricità rispetto ai teatri dei più importanti avvenimenti sono certamente la causa principale dell’incompletezza delle fonti. A ciò possiamo aggiungere il carattere riottoso e indipendente dei suoi abitanti, talmente agguerriti da vendere cara la pelle persino ai Romani. A dire il vero, ci avevano già provato i Cartaginesi, a conquistare la Sardegna: giunti intorno al 550 a.C., consolidarono le città precedentemente fondate dai Fenici durante le loro scorribande commerciali nel Mediterraneo (fra cui Karales, l’attuale Cagliari), dotarono la nova provincia di una serie di fortificazioni e iniziarono a sfruttarla economicamente; tuttavia, sebbene a quell’epoca fossero la massima potenza marittima del mondo occidentale, non riuscirono mai ad estendere il loro dominio all’interno dell’isola. In compenso, trasmisero alle popolazioni locali usi e costumi destinati a resistere per svariati secoli, in materia amministrativa, tecnologica e religiosa. Fra questi, si può ricordare il culto di Babai, divinità sardo punica venerata ad Antas e trasformatasi poi nel Sardus Pater, dio eponimo dei Sardi, effigiato in alcune monete. I Cartaginesi persero il controllo della Sardegna nel 238 a.C. La I Guerra Punica, vinta da Roma, si era conclusa da appena tre anni, e la superpotenza africana stava attraversando un periodo di profonda crisi, quando si verificò nell’isola una rivolta mercenaria. Un’occasione d’oro, per i Romani, a cui non parve vero di poter approfittare del momento di debolezza degli eterni nemici. Così, in barba ai trattati di pace ancora freschi di firma, con un colpo di mano la Sardegna divenne romana. Fu una conquista importante: innanzitutto, per la sua posizione centrale nel Mediterraneo le conferiva il carattere formidabile di avamposto militare; in secondo luogo, le colture di frumento del Campidano erano così fertili e redditizie da spingere Cicerone a coniare l’appellativo di “granaio della Repubblica”. Detto questo, va ricordato che i Romani, insieme ai vantaggi, ebbero anche diversi grattacapi a causa delle popolazioni autoctone: poche decine di migliaia di abitanti, asserragliati fra i monti della Barbagia, resistettero ai nuovi dominatori per oltre un secolo, tanto che si può parlare di completa pacificazione solo intorno al 100 a.C. I Romani rimasero in Sardegna sin quasi alla caduta dell’Impero d’Occidente: più o meno otto secoli, che lasciarono tracce profonde, a cominciare dalla lingua, tutt’oggi sorprendentemente simile all’antico latino. Genserico, re dei Vandali, iniziò la conquista dell’isola intorno al 456 d.C. del dominio vandalico, durato settant’anni, sappiamo ben poco: fra le scarsissime notizie pervenuteci, quelle inerenti il trasferimento in Sardegna di numerosi vescovi africani sembrano testimoniare la volontà di cristianizzare i Sardi. Infatti nelle zone dell’interno, abitate allora come oggi dalle genti più tenacemente legate alla loro identità culturale, si praticava l’idolatria, come racconta Gregorio Magno in una lettera del 594 indirizzata al misterioso re barbaricino Ospitone. Nel 534 il duca bizantino Cirillo liberò progressivamente la Sardegna dai Vandali. Il fatto di rientrare fra i domini dell’Impero Romano d’Oriente non inaugurò tuttavia un’era di ritrovata serenità: le ripetute razzie dei pirati saraceni sulle coste annichilirono infatti la già scarsa attitudine marinaresca dei sardi, costringendoli a rifugiarsi in zone più sicure. Anche per l’età bizantina, protrattasi più o meno sino all’anno 1000, abbiamo testimonianze frammentarie. Fra i pochi reperti giunti sino a noi da questa e dalle precedenti epoche, ci sono proprio le monete, il che conferisce all’esposizione in esame un particolare valore documentario. Le monete come tracce, quindi, come orme che guidano lo studioso nella ricerca della verità storica. Ma le monete anche come preziosi oggetti da collezione. È importante sottolineare, a questo riguardo, la notevole ampiezza della selezione offerta al pubblico della fiera: sono presenti, infatti, praticamente tutti i tipi coniati in Sardegna nell’arco di quasi mille anni, e di alcuni di essi, come per esempio certe monete d’oro bizantine, sono noti appena due o tre esemplari, quando non uno solo. Monete raramente belle nel più ovvio senso del termine, più spesso “povere” e talvolta persino rozze nella fattura, ma proprio per questo piene del fascino di un passato lontanissimo e ancestrale. Lo stesso fascino che, ci auguriamo, attraverserà il tempo per giungere intatto ai visitatori della mostra.1 punto
-
€8 per il 10 cent e €9 per l' 1 euro. Con solo qualche euro in più conviene acquistare la divisionale.1 punto
-
MI auguro che il mio messaggio non venga frainteso come spesso accade. Infatti porgo le mie condoglianze alla famiglia e che questo grande e generoso uomo possa riposare in pace. Non posso però non ricordare qual è la prima regola in assoluto di un soccorritore, ovvero la messa in sicurezza di se stessi e dei propri colleghi. Purtroppo non ci si può permettere di fare gli eroi in queste situazioni perché se mettiamo in pericolo noi stessi creiamo un doppio lavoro ai nostri colleghi che dovranno soccorrere sia gli incidentati che noi stessi. La stampa strumemtalizza queste notizie perché piacciono, ci piacciono le storie di eroi, abbiamo bisogno di emozioni, di pathos. Tanto onore al coraggio di questa persona ma non mi sento di condividere il suo comportamento. Ora a sua moglie manca un marito e ai suoi figli manca un padre. Perdonatemi ma non potevo non evidenziare questo concetto: Prima di tutto, sicurezza per se stessi, osservare e valutare attentamente l'ambiente in cui operare e solo in un terzo tempo agire in Sicurezza. Prima di tutto indossare il giubbino di sicurezza e se non è possibile agire immediatamente, chiamare soccorsi, rallentare il traffico, ci sono tanti modi per rendersi utili. O = osserva R = rifletti A = agisci Ognuno di noi può trovarsi ad essere un soccorritore e sono regole universali che è bene seguire.. S. M.1 punto
-
Finalmente anche io ho ricevuto le monete monegasche. Monete splendide (anzi FDC :D) ed imballaggio superlativo. Ringrazio tanto Derek per la disponibilità, per la razzia e per avermi dato la possibilità di parteciparvi. :hi:1 punto
-
Eccomi, allora, per spiegarvi perché quel sigillo mi aveva colpito … anche se con questo dichiaro la mia ignoranza. E’ stato quell’”orbe rotondo”, oltre alla bellezza stilistica del sigillo, che mi ha ricordato che non era la sfericità della terra ad essere mai messa in discussione, nel medioevo, bensì la sua posizione nell’universo. Voi direte: “…embhè?” Ebbene io avevo in testa il luogo comune che nel medioevo la gente pensasse ancora che la terra fosse piatta, solo dopo ho scoperto che è una maldicenza messa in giro nell’ottocento, forse per sottolineare l’arretratezza dei “secoli bui” e l’avanguardia dei “loro tempi”, ma è stata una grossa bugia, tutti sapevano della sua sfericità., fin da Archimede.. Poi, adesso scopro che Federico aveva ricopiato il disegno del sigillo dai suoi predecessori, quindi abbiamo una testimonianza addirittura su un sigillo imperiale che qualche anno dopo il 1000 attesta che la terra è rotonda in una lettera inviata addirittura al Papa. “La legenda dice infatti: Mon..... ehm ...Roma capitale del mondo regge le redini dell’orbe rotondo.” Forse che per “Orbe rotondo” intendevano qualcosa di diverso dal globo terrestre? Lo so, lo so sono i pensieri strampalati che mi vengono in queste notti “bollenti” nelle quali non riesco a prender sonno … a qualcosa dovrò pur pensare … … …..mentre aspetto le risposte ….e i resoconti da Londra … Buona notte .... sic ...1 punto
-
Salve a tutti, volevo un parere da voi amici lamonetari riguardo queste due monete che ho aquistato da poco, si tratta di un pezzo da 10 grani del 1815 e un pezzo da 5 grani del 1815. Ringrazio anticipatamente a tutti coloro che parteciperranno alla discussione e ringrazio anche l'amico che mele ha cedute. http://img594.images...tachment1ww.jpg http://img23.imagesh...tachment2vg.jpg http://img31.imagesh...entrovescio.jpg http://img266.images...attachments.jpg1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.