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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/13/12 in tutte le aree
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Mi rivolgo direttamente a Favaldar, cui non recepisco lo sfogo. Vogliamo più cultura, più accademia, più interesse ? Favaldar questo è già presente sul forum ed in quantità tutt'altro che trascurabile. Non ci limitiamo a due interventi oppure all'inopportunità di taluni commenti ed all'imperizia di chiamare il taglio, bordo, piuttosto che contorno, oppure orlo. C'è già stata una discussione se era improprio dire che le monete son stampate... con tanto di richiami al Martinori. Non siamo sempre negativi, piuttosto cerchiamo di far girare la ruota dalla parte giusta. Facciamo interventi e discussioni che richiamino un po di interesse generale, se ne può parlare e tanto anche lontano dall'euro c'è molta partecipazione. Sono da sempre contrario al commercio sul forum, a dare spazio a scambi e vendite, perchè questo porta a spostare il target delle presenze e delle discussioni. Ci sono leggi di mercato e di pubblico interesse e queste devono essere accettate. Non sono forse i buoni clienti a fare i bravi avvocati ? Non ci dimentichiamo che è un forum libero, dove partecipano tutti, non è un convivio accademico, si scrive per proprio gusto e per diffondere un po di sapere numismatico. Le faccio un esempio recente: ho postato un topic su: "bello come un testone", è un argomento che può essere trattato da professori, e già lo hanno fatto, oppure con quattro monete che rappresentano un momento importantissimo, storico e culturale del nostro apice artistico. Numa Numa interviene con arguzia e qualifica ciò che io posto. Numa Numa non lo conosco, non so chi sia, e spero un giorno di incontrarlo. mi trovo in sintonia ed apprezzo i suoi interventi che rendono perfettamente chiaro l'inquadramento artistico dell'emissione. Siamo in due a sostenere una discussione che meriterebbe, solo per l'interesse iconografico, almeno 30 differenti partecipanti, eppure ... eppure leggono e non postano; per timore, perchè non vogliono esporsi, perchè non hanno nulla da dire ... non lo so, ma leggono e questo fa si che comunque, forse un domani, vedendo una moneta di Saluzzo, oppure un ritratto di Clemente VII prima e dopo il Sacco di Roma a qualche giovane collezionista possano tornare in mente i commenti di Numa Numa. Credo sia d'obbligo essere buoni clienti e scrivere per chi ci legge. In tanti leggono, molti di più di quanto non si immagini, io mi collego spesso nel cuore della notte ci trovo sempre qualcuno a leggere di inteventi che vanno al di la del solito "quanto vale". Poi non scrivono, ma per scrivere bisogna prima imparare. "Sto scrivendo una lunga scheda per un Alfonsin Morabetino ..." di un argomento simile potrei solo leggere e sperare di imparare qualcosa, e come me credo in tanti (99% degli utenti) ma ciò non significa che la cosa non abbia interesse. Come chiunque si sia dato da fare per il forum, abbia postato discussioni tante volte sono rimasto "scornato" dall'assenza di partecipazione o di commenti, ed in tutta franchezza preferisco il silenzio ad un "bella moneta", almeno mi resta la speranza che l'intervento sia stato letto e non ci si sia limitati a guardare le "figure". Rorey32 in tutta onestà la Sua qualità di numismatico e di studioso è fuori discussione, non spetta certo a me dirlo, ed aspetto che ci regali il suo prossimo studio.5 punti
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Tempo fa ho fatto il caso di Porta Portese a Roma: ci sono alcuni personaggi che hanno dei banchetti alla luce del sole dove vendono, esposte in bella mostra, monete romane ecc.E' anche un via vai di Vigili Urbani in divisa, e forze dell'ordine in borghese. Sicuramente questi commercianti non rilasciano scontrini nè certificazioni varie. Le monete spesso sono incrostate. Ma nessuno procede a sequestri, forse considerato il valore irrisorio delle monete stesse. Qualcuno di questi commercianti è noto alle forze dell'ordine per essere stato coinvolto in attività connesse a quelle di tombarolo (colto in flagranza di reato), ma una volta terminati gli arresti domiciliari è riapparso con il banchetto e la sua mercanzia. Conclusione: se io turista arrivo a Porta Portese e vedo il commerciante che vende le monetine romane, con vigili in uniforme che passeggiano, presumo di non incorrere in alcun tipo di violazione. Proprio la presenza di personale in uniforme e in servizio al mercato mi fa presumere che tutto sia regolare (anche perchè le monete sono esposte alla luce del sole). Trovo quindi infelice perseguire poi il turista una volta che compra le monete e se ne sta andando a casa (preso magari in autostrada con trenta monete di bronzo sporche). Sicuramente il commerciante non rilascerà certificato (anche perchè non è in grado di farvelo, spesso non sa nemmeno descrivere la moneta). E allora? O si impedisce la vendita di queste monete, oppure tocca denunciare le forze di polizia che girano per il mercato per omissioni di atti di ufficio. Ma non si può perseguire l'acquirente. Diverso sarebbe il caso in cui mi immetto nei vicoletti e individuato il venditore occulto, mi apparto con lui per acquistare monete antiche. La lezione che ho imparato negli anni di servizio a Roma è che le monetine sui banchetti, essendo in mediocre conservazione e di scarso valore e decontestualizzate non interessano ai fini di una indagine. Questo è secondo me sbagliato, perchè induce in errore il cittadino.Se sono passibili di sequestro vanno sequestrate. Punto e basta. Non si può tollerare la vendita alla luce del sole e poi perseguire l'acquirente, invocando la detenzione di materiale archeologico. Occorre dunque una regolamentazione chiara che non lasci zone d'ombra. Ma dubito fortemente che lettere aperte, commissioni di numismatici e quant'altro possa portare a una normativa esaustiva. L'intervento deve essere promosso a livelli istituzionali e se fino ad oggi l'andazzo è quello che ho descritto,significa che forse intorno a questo mondo ruotano interessi noti e meno noti (magari anche quello del vivi e lascia vivere, non deontologicamente corretto).In sostanza finchè si vendono SGURONI si chiude un occhio (salvo poi riaprirlo quando poi gli sguroni, tirati a lucido e restaurati finiscono su altri mercati a respiro nazionale).No, non va bene così.Ma è il potere legislativo che deve modificare le regole. Altro punto: il certiifcato di legittima provenienza: quando si compra una moneta, anche da una nota casa d'aste, arriva poi a casa la bella moneta, con tanto di certificato di acquisto e di fattura. E BASTA. Non mi pare che vi sia allegata la storia della moneta stessa (trovata nel 1670 da Piripicchio, poi rivenduta nel 1730 ad Astolfo e via con gli anni per finire alla casa d'aste del del Mago Eccheccà). Quindi potete ben comprendere come fattura e certificazione di legittima provenienza lasciano il tempo che trovano, nel senso che non ci mette al riparo da controlli e possibili sequestri (caro acquirente, prendo atto che sei in buona fede, che la casa d'aste è in buona fede ma il conferente della moneta l'ha avuta da un ricettatore e quindi inducendo in errore la casa d'aste stessa ha posto in vendita l'esemplare. Ma la moneta è stata rubata nel 1960 al Museo di Velletri e quindi dobbiamo sequestrarla). In conclusione di questo caso limite: denuncia solo per il conferente, ma perdita della moneta che tornerà al museo e inizio di un clavario processuale per ignaro acquirente e casa d'aste. Capite dunque perchè da sempre caldeggio l'idea di conservare in vari passaggi di proprietà di una moneta? Mi rendo conto che non è sempre possibile, ma cercate di comnprendere: vi basterebbe la fattura di acquisto e la certificazione di legittima provenienza per acquistare un lire 20 oro prova marescialli sapendo che il pezzo della Colelzione Reale è stato rubato? Pensateci un po'.3 punti
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A me è successo che il figlio di un amico ha proposto alcune monete papali di un certo pregio a prezzo molto basso (si basava su quanto scritto dal padre parecchi anni prima nei cartellini). Ebbene, ditemi che sono un cogl....., ma non me la sono sentita di prenderle al prezzo da lui richiesto e gli ho offerto all'incirca il prezzo di mercato, che era più o meno il triplo/quadruplo di quello che chiedeva. Sapete com'è andata a finire??? Non me le ha più date. Ha ripreso le monete, dicendomi che voleva un attimo ripensarci perchè erano alla fine un caro ricordo.... Poi so che le ha offerte ad alcuni commercianti chiedendo più di quello che le avevo valutate io. Alla fine, non gliele ha prese nessuno, perchè nessuno era così sciocco, evidentemente, di pagarle quanto dicevo io. Preciso che suo padre era un amico e non avrei mai potuto approfittarmi. Allora è tornato da me dicendomi che poteva darmele al prezzo che dicevo io. Sapendo però che non si era fidato e che le aveva offerte a cani e porci, gli ho detto che ci avevo pensato, che mi dispiaceva prendere delle monete appartenute ad un amico e che a mio parere era giusto che rimanessero in famiglia.... Ho fatto male?2 punti
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E domani è già qua … Spesso ci si domanda quali monete colpissero l’attenzione dei grandi numismatici del passato, Magnaguti, Gavazzi, Zoppola, Signorelli, Beraud, Fassio, Dosi, Dolivo, Sanromè, Ruggero, Martinori … solo per citare poche ma da tutti conosciute collezioni. Queste collezioni si sono disperse frammentate e polverizzate in una miriade di nuove avventure, sia per vendita pubblica e sia per trattativa privata, costituendo l’eccellenza di nuove raccolte. Personalmente quando mi imbatto in queste provenienze “abbocco all’amo” e mi faccio intortare sonoramente, acquistando le “reliquie” a prezzi d’amatore e non più di mercato. Poi, tutto contento del danno arrecato al portafogli, vado a prendermi il catalogo originale della vendita e ci metto un segnalibro; così ben mi ricordo di essere riuscito a recuperare una moneta della vendita. In tanti sono convinti che una moneta valga per quel che è, ricordo una frase scritta sul forum di chi si riconosceva come collezionista di monete e non certo di cartellini, e che mai avrebbe pagato un centesimo in più del valore di mercato, la moneta, per averne il cartellino. Io credo proprio di essere all’opposto, a mio giudizio le provenienze, i cartellini, i cataloghi e qualsiasi aneddoto sulla moneta la rendono più pregiata. Non mi sono sbagliato, provate a vendere in USA una moneta senza “storia”, oggi si tratta di monete classiche, un domani … chissà. Ho tenuto quanta più documentazione possibile per reperire i passaggi delle monete che man mano, fortunatamente acquisto. Alberto Varesi … mi teme, sa che per ogni moneta sarà per lui uno stress procurarmi i cartellini originali del collezionista, eventuali passaggi in asta, ho il sospetto che preferirebbe dedicassi le mie attenzioni a qualche suo concorrente; anzi già che sei a Pavia, ed hai completato il catalogo della vendita 61, e ci leggerai sei avvisato per la magnifica collezione del “Cavaliere”, conservali !. Dopo tutto questo pistolotto, l’ottimo Numa Numa si domanderà se manterrò fede alla mia promessa e … non lo faccio J, o meglio non lo faccio con Clemente VII, lo sostituisco con una moneta che probabilmente apprezza di più, ed anche in questo caso presenta un ritratto vivo, per nulla idealizzato, credo ci sia poco da aggiungere sulla personalità espressa nell’incisione; e per l’appunto ci arriva da una delle grandi collezioni, disperse, del passato. Stato Pontificio Giulio II (Giuliano Della Rovere di Albissola Savona) 1503-1513 Giulio sd Roma Argento grammi 3,803 diametro o 27,30 milllimetri D/ (fronda) IVLIVS ° II ° PONTIFEX ° MAXIMVS ° busto a destra con piviale e grande fibbia, in cerchio lineare. Rv: LVMINARIA ° VERAE ° FIDEI (tridente) San Pietro e San Paolo abbracciati. Taglio liscio ↑ Muntoni 24 var, CNI 47 Ex Collezione Conte Alessandro Magnaguti ENH XI; P & P Santamaria Roma 1956, n. 89 per £. 25.000 .... dimenticavo ... bello come un testone2 punti
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Grazie a @Pendragon67 anch'io credo di aver fatto una foto decente. Ne approfitto per chiedervi lo stato di conservazione di questa moneta. Grazie a quanti vorranno partecipare alla discussione.1 punto
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Nel Corpus delle medaglie papali di Adolfo Modesti viene ricordato Giacomo Antonio Mori con un sintetico excursus vitae. L'autore ricorda che il Mori, nato nel milanese nel 1575 circa, fu intagliatore e incisore alla corte dei Gonzaga e che si trasferisce a Roma intorno al 1610. Fu subito assunto come incisore camerale insieme a Paolo Sanquirico e all'orefice Camillo Corradini.Rimase in seguito unico incisore camerale sia per medaglie, sia per coni monetali, sia per fattura di Agnus Dei. Uomo schivo e severo si dedica completamente al suo lavoro e specificamente alla professione pubblica,che svolgeva nella propria bottega in Banchi, rifiutando di norma commissioni da privati per lucro. Inventa un nuovo metodo per coniare medaglie di grande modulo (che venivano allora solo fuse) e adotta soluzioni innovative nel modellato. Muore nel gennaio 1625, lasciando tutti i propri strumenti al grande Gaspare Mola, suo lontano parente, che aveva chiamato a Roma e collaborava nlla sua bottega. Quasi tutte le medaglie papali di Paolo V dal 1611, di Gregorio XV e per Urbano VIII - anno I sono firmate da Giacomo Antonio Mori. Artista prevalentemente operante nelle coniazioni (per le fusioni prevale il Sanquirico) realizza anche qualche bella medaglia fusa di grande modulo. Come detto, per gli ultimi anni di Paolo V riesce anche a coniare medaglie di diametro superiore a mm. 5o (Ponte Ceprano sul Liri, Cappella Paolina, Porta Vaticana).1 punto
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E meno male che il Ducato è del 1684..............altrimenti qui si metteva in discussione tutto il discorso di Francesco sugli Hamerani, l'incisore conoscendo il latino non avrebbe mai fatto quell'errore. Nel 1684 forse qualche incisore meno esperto si è corretto....o forse è una semplice distrazione nell'incidere la lettera. Altri due esempi...............!1 punto
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infatti Ci sono Italiani che parlano molto peggioramente di lui, comunque mi scuso se mi ho espresso male. :rofl: :rofl: :rofl:1 punto
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Si tratta (salvo errori) di un mezzo grosso in argento coniato a Roma nel 1726 a nome di Benedetto XIII. D/ Stemma poligonale; BEN . XIII P. M. A. III (anno 3° di regno) R/ PETENTI / TRIBVE / 1726; in cartella. Muntoni n°21 - CNI n°22 Per la cronaca la legenda al R/ è tratta dal vangelo (Luca, 6, 30) Omni petenti te tribue (Dà a chiunque ti chiede) quindi da interpretrare come Dà a chi chiede.1 punto
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La numismatica e' un mondo difficile, bisogna affrontarlo solo se adeguatamente preparati. Normalmente si ha a che fare con persone oneste e le truffe riguardano piu' che altro il mondo online. C'e' da dire che anche i rapporti con numismatici e commercianti vanno coltivati nel tempo e normalmente la stima va meritata da entrambe le parti, nel senso che si viene trattati con rispetto quando si dimostra passione e competenza. Se il numismatico si accorge di avere a che fare con uno sprovveduto e questo sprovveduto ha un tesoro in mano di cui vuole disfarsi rapidamente...be' in questi casi a qualcuno qualche tentazione viene, e non e' detto che tutti siano gentiluomini. Nell'ambiente numismatico gira una voce riguardante una vedova che porto' la collezione del marito morto a vendere da un rinomato numismatico (chiaramente non faro' qui nomi, anche perche' la storia potrebbe essere inventata del tutto o romanzata da qualche invidioso). Sui cartellini delle monete erano presenti i prezzi pagati per le monete in migliaia di lire (100 per centomila, 1000 per un milione), be' alla fine il numismatico le acquisto' la collezione facendo la somma dei valori scritti sui talloncini senza dirle che erano in migliaia, pagando centomila lire una collezione che valeva 100 milioni.... Ecco quello che puo' succedere quando non ci si prepara per tempo dicendo a qualcuno che fare con le proprie monete quando non ci si saremo piu', e nascondendo ai nostri cari quanto spendiamo realmente per le nostre amate monetine... :(1 punto
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se cerchi di convincere qualcuno che la sua moneta è senza valore approfittando delle tue maggiori conoscenze e capacità, è circonvenzione credo , o truffa....idem se ti portano una moneta rara da valutare e tu gli fai una stima non vera per tua convenienza....se trovi una moneta da 10000 euro in un mercatino col cartellino 10 euro , sono problemi di chi la vende..eticamente dovresti avvertirlo,...praticamente, e mi ci metto anche io in mezzo, non l'ho mai visto fare... se viene il figlio del vicino a pagarti con i marenghi al posto delle 200 lire e tu li prendi consapevolmente lo stai truffando approfittando della tua posizione dominante...se ti paga con 2 euro vaticano o san marino, eticamente,e se te ne accorgi, sarebbe civile dirglielo, ma dall'altro canto sono monete in corso il cui valore è solo virtualmente più alto del facciale, non oggettivamente come per il marengo al posto delle 200 lire, quindi, legalmente non commetti nessun abuso...del resto c'è anche chi dell' euro san marino o vaticano se ne frega allegramente e le spende come le altre, me compreso...1 punto
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E' una moneta piuttosto comune ed io personalmente non l'avrei presa se non in alta conservazione, ma sicuramente i 15 euro spesi, se la moneta ti piace, non sono un enormità :)1 punto
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per questo livello di monete ci mancherebbe che non fosse disponibile, o non pretendere la 'storia'dei passaggi di proprieta precedenti. Diro di piu per queste monete e la stessa casa d-aste che si preoccupa di 'tracciarne'la storia quanto piu indietro e precisamente possibile, anche al fine di aumentarne il valore sul mercato ... Ma stiamo parlando di una moneta su diecimila, sono piu eccezioni che regole. Tra l-altro appannaggio di pochissimi. Non sono queste le monete che movimentano il grosso del mercato e gli interessi della stragrande maggioranza degli appassionati. E- invece su questi ultimi che dovremmo ragionare non portare sempre esempi al limite..1 punto
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Io ho fatto il chierichetto e il catechista, vale lo stesso ?? :D MI scusi l'OT, tanti auguri per la sua ricerca ;)1 punto
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Ciao Domenico. "Altro punto: il certiifcato di legittima provenienza: quando si compra una moneta, anche da una nota casa d'aste, arriva poi a casa la bella moneta, con tanto di certificato di acquisto e di fattura. E BASTA. Non mi pare che vi sia allegata la storia della moneta stessa (trovata nel 1670 da Piripicchio, poi rivenduta nel 1730 ad Astolfo e via con gli anni per finire alla casa d'aste del del Mago Eccheccà). Quindi potete ben comprendere come fattura e certificazione di legittima provenienza lasciano il tempo che trovano, nel senso che non ci mette al riparo da controlli e possibili sequestri (caro acquirente, prendo atto che sei in buona fede, che la casa d'aste è in buona fede ma il conferente della moneta l'ha avuta da un ricettatore e quindi inducendo in errore la casa d'aste stessa ha posto in vendita l'esemplare. Ma la moneta è stata rubata nel 1960 al Museo di Velletri e quindi dobbiamo sequestrarla). In conclusione di questo caso limite: denuncia solo per il conferente, ma perdita della moneta che tornerà al museo e inizio di un clavario processuale per ignaro acquirente e casa d'aste." Per quanto riguarda questo punto, mi pare evidente che il certificato di provenienza non possa ricostruire tutti i passaggi attraverso i quali la moneta è pervenuta all'attuale possessore. Se questa operazione può avere un senso per monete molto importanti ed emesse negli ultimi 200 anni (tanto per circoscrivere un ragionevole periodo di tempo in cui sarebbe tecnicamente possibile ricostruire il percorso di pezzi di particolare notorietà) non si può - non dico pretendere - ma neanche auspicare, che ciò accada per tutto il materiale comune o se volete anche di media-superiore importanza, coniato nel periodo antecedente. Inoltre la nostra attuale legislazione (e la posizione della Giurisprudenza) si accontenta che si dimostri la provenienza (lecita) della moneta a partire dal 1909; chi infatti avesse modo di dimostrare che la propria moneta ha un "patentino" che risale fino a quella data, ha in mano uno strumento inoppugnabile. Questo per quanto riguarda la "teoria". Nella pratica, solo una minuscola frazione del materiale numismatico di proprietà privata può avere detto "patentino" e dunque il rischio che in casi di controllo il documento rilasciato all'acquirente possa solo evitare l'addebito penale ma non il sequestro è, come ben sappiamo, un rischio reale. Diciamo che il certificato di provenienza serve a dimostrare la buona fede dell'acquirente in caso di controllo davanti al Giudice penale ma di per sè (e salvo che detto certificato non consenta di collocare almeno al 1909 il primo "passaggio di proprietà della moneta) non basterebbe, tecnicamente, ad evitare il sequestro. Che vi sia poca chiarezza nella materia e che questa poca chiarezza sia probabilmente voluta per permettere, all'occorrenza e secondo "l'aria che tira", controlli severi ovvero atteggiamenti di diffusa tolleranza, rientra in quella politica "all'italiana" che ben conosciamo e che caratterizza anche altri settori della nostra società. Ma il Legislatore è sovrano nello stabilire le "regole del gioco" e noi non possiamo fare altro che arragiarci con quel poco che abbiamo. Saluti. Michele1 punto
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Il forum LAMONETA.IT e' pubblico, mette a disposizione degli utenti, in forma gratuita, uno spazio per lo scambio di opinioni, esperienze e informazioni utili, con cortesia, tolleranza e rispetto delle persone, razze ed etnie, religioni e fedi e delle differenti culture; in cambio viene richiesto di seguire poche e semplici regole al fine di garantire un ordinato e pacifico svolgimento delle discussioni. ..estratto dal regolamento del forum.... non mi dite che chi si iscrive al forum non legge i regolamenti...piuttosto a volte ho l'impressione che li si interpreti a seconda del vento che tira... renato1 punto
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Dallo stemma credo Svizzera ma al momento non so dirti altro di preciso,vista l'ora vado a nanna. A domani.1 punto
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sei stato molto bravo a spiegare le varie situazioni fotografiche, se posso darti un consiglio... evita di tenere la macchina fotografica in mano.... anche se usi l'auto scatto e' meglio tenerla ferma fissa a qualcosa evitando anche i minimi movimenti perche' usi la funzione macro, cosi' i dettagli vengono ancora meglio. Altra cosa... cerca una soluzione per evidenziare anche in foto l'eventuale brillantezza dei fondi sulle monete d'argento. A chi osserva e' molto importante capire come sono effettivamente i fondi per avere una idea piu' chiara sullo stato di conservazione1 punto
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...non è semplice intervenire...quando gli argomenti trattati non si conoscono, fa piacere sempre e comunque leggere chi scrive.... ...c'è chi, come me, ha delle conoscenze molto limitate ad un periodo storico o ad una monetazione particolare e allora...mi limito a leggere il resto...perchè imparare qualcosa in più non fa male.... ...e quando picchio posta le sue monete...guardo anche le figure :blum: :blum: renato1 punto
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ogni piazza è buona per mettere in guardia chiunque da comportamenti poco "limpidi" se ebay ha un suo forum e non se ne parla....male! se se ne parla qui, si rende solo un servizio a tanti collezionisti ai quali, magari, possono sfuggire alcuni dettagli di alcune inserzioni...quindi ritengo, a mio modestissimo avviso, questa discussione pertinente! renato1 punto
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Mi verrebbe da commentare: eBay è un canale di vendita con un proprio forum dedicato... non so quanto l'argomento di questa discussione sia attinente alla numismatica e in generale alle finalità di questo forum.1 punto
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Dipende a che livello ti poni la questione. In linea generale, la tua moneta è con quasi assoluta certezza un reperto archeologico, nel senso che tolti quei pochissimi casi (peraltro verificabili non so come) di monete antiche passate di mano in mano fin dall'epoca più remota, ogni moneta antica sarà stata dissotterata in un momento o in un altro. Se invece ti riferisci più specificamente al Codice dei Beni Culturali, la tua moneta è un reperto archeologico (più esattamente: un "bene di interesse archeologico") sottoposto alla disciplina della tutela dei beni culturali se proviene dal sottosuolo o da un fondale marino italiano ed è stata dissotterrata dopo il 1909, data di entrata in vigore della prima legge di tutela dei beni archeologici (o dopo il 1939? confesso che su questo punto non sono ancora riuscito a chiarirmi le idee). Il fatto che ADESSO sia in un cassetto non significa proprio niente. Non so se questo risponde a tuoi dubbi, in caso contrario dovresti fare richieste più precise e/o più esplicite...1 punto
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Ho visto che il topic parte da lontano, non so neppure se poi marzio82 si è più ricollegato o se abbia intrapreso la professione di numismatico. Come spesso accade la conversazione la portano avanti altri, magari dopo mesi. Ho letto i numerosi consigli, e francamento non penso affatto ci si possa improvvisare numismatici perchè si ha passione, o perchè si colleziona da quando si ha 15 anni. La numismatica richiede esperienza, più tutta una infinita serie di qualità che non sto ad elencare e che qualsiasi collezionista ben conosce, avendo a che fare con commercianti. E' una strada lunga che matura di giorno in giorno, non c'è un giorno preciso. Certamente si può anche iniziare con quattro lire in tasca, ma se non si ha esperienza meglio lasciare stare, e l'esperienza viene solo da quante monete si hanno visto, toccato, non ciarpame ma monete; un conto è comprare monete da 50 euro ed un altro è venderne da mille. C'è un sistema, che non costa molto, solo la benzina, andare a vedere il materiale esposto nelle aste, comprare quanti più libri possibili, ricevere cataloghi, copiare di pugno i prezzi di realizzo uno per uno sul ctalogo e memorizzare per quanto possibile ciò che si sta facendo ... e leggere, leggere tanto, leggere le riviste vecchie di numismatica, ci vanno anni di preparazione, ma almeno non si rischia di fare un buco nell'acqua. Cosa significa collezionare da quando si ha 15 anni ? Trasformare una passione in lavoro, portare a casa il pane quotidiano è altra cosa.1 punto
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Il discorso è un'altro,piu si fa cosi e piu ebay se ne approfitta,io è dal 2001 che ci vado per acquistare e per vendere quando capita.Ma piu cerchi di fregarli e piu loro ti fregano,sono piu forti è normale. Siccome ognuno pensa per se e tutti si credono piu furbi loro vincono sempre. Gli acquirenti se gli chiedi i soldi di Paypal ti denunciano ad ebay (che poi Paypal è sempre una societa inventata da loro,baia)) o si sbrigano a pagarti per non darti 2 euro in piu o ti dicono che una raccomandata a 5 euro è troppo...... Io le ho pagate anche 10 euro ma le monete mi sono SEMPRE arrivate o almeno sono partite puoi se le sono fregate alla posta. Ognuno ha quello che si merita. Volete che cambi? Provate a mettere d'accordo tutti gli italiani di ebay per un mese di non fare piu acquisti e vendite..... ma con tanti "svelti" in quanti credete che saranno di PAROLA! Il duro Mondo di oggi. :hi: Cordialmente F.1 punto
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In realtà molto pochi ci speculano... Ma come si è già detto più volte, la speculazione è alimentata dagli acquirenti spesso troppo frettolosi. Inutile lamentarsi della speculazione quando ogni volta che c'è un'emissione che qualcuno preannuncia "rara" si genera la gara per accaparrarsela.1 punto
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Grazie a te, e a chi ha commentato... mi fate imbarazzare anche perchè non credo di aver postato cose straordinarie. Inoltre esistono già alcuni post che parlano benissimo di come fotografare le monete, io come dicevo ho attinto moltissimi spunti da lì, cercando nel forum gli argomenti "fotografare monete". Però (e a rischio di fare figure barbine) approfondisco volentieri, magari scrivendo cose scontate e banali, ma immagino perdonerete eventuali entusiasmi dovuti all'appasionante argomento del fissare in immagini le nostre care monete. Sto usando una fotocamera compatta Kodak Easyshare M23, 14 MP, zoom 5x (che non uso, per carità, già è difficile mantenere ferma l'inquadratura!) - La tengo in funzione Macro, con Autofocus, niente flash e gestione automatica del punto di bianco. Agisco mettendomi sopra alla moneta, a 8 - 15 cm, e scattando non appena la macchina mi dà l'acquisizione di fuoco e punto di bianco.... roba da aspiranti dilettanti.... :) Strumenti a disposizione: 1 scatola di cartone bianco da tagliatelle (o forse merendine, non vorrei dire imprecisioni) ma va bene anche un foglio bianco se si dispone di un supporto rigido su cui poggiarlo - 1 brandello di foglio di alluminio, che ho però abbandonato in quanto risponde poco all'esigenza di riflettere luce ma quando lo fa peggiora le cose se non è perfettamente liscio. Il risultato sperato è quello di ottenere foto che rendano il più possibile la moneta per come si vede tenendola in mano. Il piacere di cui parlo sopra mi deriva dal vedere la moneta ingrandita, a fuoco in tutte le sue parti, con la migliore visibilità possibile dell'insieme del conio. Noto che una medesima inquadratura, col medesimo ingrandimento, se non perfettamente a fuoco fa venire il mal di mare e non fa vedere la moneta. Se invece il fuoco è perfetto allora i dettagli esplodono letteralmente, armonia e luce in un colpo d'occhio.... Quindi gli aspetti fondamentali sono a mio avviso messa a fuoco, luce e inquadratura La luce deve essere giusta, abbastanza diffusa ma deve avere una direzione, e deve per la maggior parte provenire con un angolo non superiore ai 45° rispetto al piano della moneta. Con queste condizioni almeno io mi trovo meglio. Un pò come quando, moneta in mano, si orienta verso la fonte di luce per poterne vedere i dettagli. Il risultato migliore per ora l'ho ottenuto disponendo il fondo (scatola, o anche foglio di carta bianca) su un piano leggermente inclinato verso una finestra posta a nord - nord/est, a distanza di circa 40 centimetri dalla finestra. L'inquadratura ottimale è ovviamente quella che si ottiene tenendo l'obiettivo della macchina perpendicolare al piano della moneta. Cosa necessaria per due motivi: la moneta viene fotografata perfettamente rotonda, e la messa a fuoco è il più possibile omogenea (altrimenti parti della moneta saranno a fuoco e altre sfocate). Su questo punto però mi son concesso un pò di compromesso se la moneta da fotografare è particolarmente opaca, piccola o confusa. In questo caso una leggera inclinazione può migliorare di molto la resa in fotografia perchè compensa la scarsa visibilità. E' il tipico caso del rame soprattutto se molto patinato, ammazza i riflessi se fotografato così e non si ottengono risultati. Faccio un esempio di come ho ricercato le condizioni migliori per fotografare il Diritto di 1 Centesimo valore del 1908 di cui mi interessava rendere il riflesso rosso del rame. Una moneta piccola e molto impegnativa, considerandoche ha un diametro di 15mm e rilievi piuttosto piatti. E' difficilissimo, con gli strumenti che ho, mettere a fuoco. Non si può fotografare così alla luce diretta del sole, si "brucia" e si sovraespone in qualunque modo si tenti di farlo Uploaded at ImageFra.me Ho provato a fotografarla in interno, con due fonti di luce a ore 10 e ore 2, inclinazione delle luci come detto sopra (si tratta del piano del fornello, le luci son quelle della cappa, in questo caso moneta poggiata su foglio bianco poggiato a sua volta su pentola rovesciata :rofl: ). Le luci sono troppo gialle, non hanno la temperatura giusta, e la moneta assume una colorazione sbagliata. Uploaded at ImageFra.me Si può correggere con il programma di fotoritocco eliminando le dominanti gialle, ma il risultato non è comunque buono. E' a fuoco, è la mia moneta ma non è la moneta che vedo quando la guardo :) Uploaded at ImageFra.me Uscendo in giardino, in una zona di mezz'ombra senza sole diretto, l'eccesso di luce non direzionata mi appiattisce comunque la moneta, non ho trovato il modo di ottenere niente di meglio (e occhio a pelucchi e polvere, si appiccicano come sulla carta moschicida!) Uploaded at ImageFra.me Vicino alla finestra famosa, a nord, la luce è bella diffusa dalla prima mattina fin verso le 15, e operando come sopra descrivevo si riesce ad ottenere qualcosa di interessante, quasi quello che cercavo. Uploaded at ImageFra.me Un pò di inclinazione, che si vede, e che rende imperfetto lo scatto. Ho scelto una su una ventina di scatti, quello che era meglio a fuoco e rendeva il rosso del rame senza che il riflesso accecasse la macchina. Insomma, tutto molto artigianale e dilettantesco, e mi devo procurare lampade a temperatura giusta per poter proseguire con le sperimentazioni. Ma intanto come dicevo mi diverto e inizio a schedare per immagini la collezioncina. Sono certo di aver scritto stupidaggini e ovvietà, e accetto consigli e considerazioni :)1 punto
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Clemente VII per Modena ... senza barba e senza un pezzo di tondello, in compenso vanta magnifiche striature sul volto e graffiti al rovescio ... detto questo il ritratto è stato inciso probabilmente da una mano "importante" e la trovo di maggior fascino al tipo barbuto ... anche se ben sappiamo che quella è stata certamente incisa da una mano importante !! Stato Pontificio Clemente VII (Giulio de’ Medici) 1523-1534 Giulio non datato (precedente al 1527) battuto a Modena Argento grammi 3,997 diametro 27,77mm D/ CLEMENS•VII PONT•MAX• busto del Pontefice a sinistra con piviale fiorato e grande fibbia Rv: •MVTIN - ENSES • stemma semiovale con foglie in cimasa, sormontato da chiavi decussate e triregno, ai lati, in basso, a sinistra armetta Mons. Salviati ed a destra stemma di Modena Taglio liscio ↑ Rarità: Molto rara Conservazione: molto bella / quasi bellissima (mancanza di metallo al tondello, graffi al volto al diritto e leggeri graffiti al rovescio) Riferimenti: Muntoni 112 CNI 12 ex Ars et Nummus Milano, 6.12.1955 fuori listino per £. 45.0001 punto
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Autorità emittente: Sebastianus. D/ D. N. SEBASTIANVS P. F. AVG. Busto diademato e drappeggiato a destra. R/ RESTITVTOR ROM. Roma seduta a sinistra regge una Vittoria su un globo e un'asta ricurva o lancia tenuta verso il basso; in esergo, il segno di zecca KON. Riferimenti bibliografici: RIC 1721 (Nota, questa moneta). Data: 412 - 413 d.C. Zecca: Vedi sopra. Nominale: Siliqua. Materiale: AR, Argento. Grado di rarità: R4.1 punto
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Mentre scrivevo l'amena "Storiella estiva" mi sono imbattuto in questa moneta che ho trovato eccezionale. Ero alla ricerca di un ritratto che fosse "elementare" ed ho trovato "lei". Deriva da un tesoretto "The Hoard Crondall" che è la prova più importante per l'inizio della monetazione inglese. Il tesoro fu sepolto qualche tempo prima dell'anno 650 D.C. e comprende le prime monete anglo-sassoni. Questa è stata la prima moneta prodotta in Gran Bretagna dopo la partenza dei romani due secoli prima. Queste nuove monete sono state modellate su quelle provenienti dalla Francia, ma anche guardato indietro a Roma per ispirazione. Il tesoro conteneva più di 100 pezzi. Alcuni studiosi hanno suggerito che il suo valore sarebbe stato di 100 scellini d'oro ("thrymsas"), un importo pari al compenso per aver una vita umana secondo un codice legge del tempo. Gli studiosi discutono come queste monete sono state effettivamente utilizzate. Il diciottenne Charles Lefroy era in viaggio con il suo guardiacaccia in Crondall quando notò un mucchio di oggetti metallici di piccole dimensioni dove i contadini avevano tagliato l'erba. Si fermò per per esaminarli, Charles trovò le monete d'oro insieme a due gioielli e catene. Era il 1828. Le monete sono stati acquistati per l'Ashmolean Museum nel 1944, in quel momento chiave nella storia britannica, per commemorare Sir Arthur Evans. Tra le 98 monete d'oro nel tesoro alcuni esemplari provenivano dal continente, ad esempio da Italia e Francia / Paesi Bassi, ma non meno di 73 erano inglesi. Le monete inglesi erano per lo più battute da re e (probabilmente) vescovi da Londra e del Kent. Il tesoro in origine conteneva anche alcuni monete illeggibili e una falsificazione. Due pezzi di gioielleria e le catene, forse nel contenitore per le monete, che sono stati trovati nessuno sa dove sono ora. In altro libro ho trovato scritto: "La prima moneta inglese in assoluto fu coniata a Londra (essa porta l'iscrizione LONDVNIV sul rovescio) e fu prodotta per ordine del vescovo Mellito che Sant'Agostino designò alla sede vescovile di Londra nel 604 d.C. per predicare nelle province oorientali sassoni che erano divise mediante il fiume Tamigi dal Kent, la loro città più importante fu Londra, il centro commerciale di tutte le genti provenienti dal mare e da terra. E non c'è ombra di dubbio che la moneta rechi il ritratto del vescovo, una rozza sagoma lineare vista di fronte, con una testa tosata e,sulcollo, unastolala cui parte terminale è adorna di croci." Beh, sembra una bella scoperta, almeno per me nuova, se qualcuno di voi vuole aggiungere qualcosa ben felice di leggervi. Ora la moneta è conservata al Ashmolean Museum. PS: Avrei preferito dirvi: "Ho trovato nella cantina del nonno ....." .... no, no, siamo seri per favore!1 punto
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Argomento molto interessante. Sembra ormai appurato anche la presenza di una notevole monetazione bronzea costituita da piccoli nummi che affianca la produzione in oro. Allego un esemplare di mia proprietà ma i forum spagnoli abbondano di queste monetine, c'è da dire che è una monetazione ancora tutta da scoprire e da studiare Maurizio1 punto
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