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salve, oggi mi hanno segnalato una "lettera aperta" ( così mi è stata definita) che sta' girando sul web, indirizzata all'attuale Ministro per i BBCC Lorenzo Ornaghi, a firma Scarlett Matassi, che, come recita la sua home page su linkedin, è un : Libero professionista Pubbliche relazioni e comunicazioniVedi anche : http://it.linkedin.c...assi/21/6a0/96bReputando io l'argomento trattato particolarmente interessante e pregnante per l'attuale situazione contingente, ho pensato di postarlo in questa sezione, reputandola la piu' affine. In ogni caso, chiunque dello staff e' liberissimo di riposizionarla dove meglio le si attagli.Considerato che nella stessa lettera l'autrice dichiara la sua intenzione di diffondere la lettera tramite organi di stampa e altro, ed essendo la detta lettera già reperibile sul web, credo che postarla quì sia solo di aiuto all'autrice e alle sue intenzioni. SCARLETT MATASSI Roma, 25 luglio 2012 All’Onorevole Ministro per i Beni e le Attività Culturali Professor Lorenzo Ornaghi Oggetto: un esempio di spreco di danaro pubblico: il decreto di vincolo e acquisizione di beni privati emesso in data 14 maggio 2012 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Generale per le Antichità, Servizio II, contraddistinto dal numero di protocollo 86, avente ad oggetto l’acquisto coattivo di un fondo di 20 monete classiche in argento. Segnalazione e richiesta di spiegazioni. Onorevole Ministro,il tema della revisione della spesa pubblica è in questi giorni al centro dell’azione politica del governo di cui Lei fa parte. Così quantomeno si legge sui giornali e si ascolta in televisione. Se ho ben capito, punto nodale della questione spending review sarebbe tagliare in modo non recessivo gli sprechi di spesa, vale a dire tagliare al fine di “..recuperare risorse per spendere nuovamente ma meglio e generando in questo modo crescita “ (Gustavo Piga su Il Foglio di sabato 14 luglio 2012). A fronte di tale premessa – che poi sarebbe anche l’auspicata promessa che il Governo Monti oggi consegna al popolo italiano – mi corre l’obbligo di segnalarLe un caso in cui un atto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali si traduce in un palese spreco di denaro del contribuente. Vediamo qui all’opera personale dello Stato chiamato a prendere decisioni su una materia, la numismatica classica, di cui mi pare evidente abbia una conoscenza alquanto superficiale. Ecco il caso. La Direzione Generale per le Antichità del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha disposto con decreto del 14 maggio 2012, numero di protocollo 86 il vincolo e l’acquisto coattivo da parte dello Stato di un piccolo fondo di monete classiche per le quali si chiedeva un certificato di libera esportazione. Parliamo di venti monete in argento, di area prevalentemente greco-sicula, in medio stato di conservazione, non rare che lo Stato italiano pagherà circa 11.000 euro. L’importo di cui si parla, certamente modesto rispetto alle cifre degli sprechi milionari giornalmente sciorinate dagli organi di stampa, potrebbe portare a minimizzare un episodio invece interessante in quanto emblematico del modo in cui lo Stato, spesso in assoluta buona fede, anzi, nella convinzione di far bene, getta dalla finestra danari che avrebbero potuto essere impiegati per realizzare spese realmente necessarie. Supportata dal parere di autorevoli esperti di numismatica classica, ho maturato la convinzione che quegli 11.000 euro siano stati spesi male per le seguenti ragioni: 1) le venti monete oggetto del decreto di vincolo e acquisto sono certamente assai antiche e provenienti da un’area geografica carica di storia, ma mi pare che questo non possa bastare a qualificarle come “beni di interesse nazionale”. Da ciò discende l’inutilità dell’apposizione di un vincolo statale e, a maggior ragione, dell’impiego di danaro pubblico per farle entrare nel patrimonio dello Stato.2) Ad ogni modo, comunque la si voglia pensare in merito al punto precedente, è certo che le monete saranno acquistate ad un prezzo esorbitante rispetto al valore che esse hanno sul mercato numismatico. La vicenda di cui Le parlo sta suscitando un certo scalpore nella comunità degli studiosi e degli appassionati di numismatica classica. I “competenti” della materia raccontano con divertita ma anche risentita indignazione l’ennesima alzata d’ingegno degli “incompetenti” del Ministero. Io ne ho sentito parlare da un gruppo di archeologi numismatici che stimo molto e ai quali ho chiesto di fornirmi riscontri concreti. Ne è scaturita una ricerca di cui vorrei darLe superficialmente conto, fermo restando che siamo tutti a Sua disposizione per spiegazioni più dettagliate, anche in contraddittorio con i responsabili della contestata decisione. AD ECCEZIONE DI UNA, LE MONETE DEL FONDO VINCOLATO E ACQUISTATO COATTIVAMENTE SONO COMUNI E PRESENTI IN NUMERO COSPICUO NELLE COLLEZIONI STATALI Analizzando i risultati delle vendite delle principali case d’asta internazionali, i ricercatori hanno accertato che, negli ultimi sette anni, monete delle stesse serie di quelle che qui interessano sono state poste frequentemente all’incanto. Se la ricerca avesse preso in considerazione la residua e maggioritaria parte del mercato numismatico (commercianti, fiere, convegni, vendite on line, aste elettroniche) avremmo avuto la conferma di un dato ben noto a qualsiasi appassionato di numismatica classica e cioè che monete del tipo di quelle acquistate dal MIBAC circolano sul mercato in numero cospicuo. Parliamo di una circolazione di centinaia di pezzi e dunque di oggetti non rari. Un secondo filone della ricerca ha indagato le collezioni numismatiche pubbliche appurando che lo Stato già possiede numerosi esemplari delle monete in questione.L’indagine ha preso in esame le collezioni catalogate, ma, poiché la maggior parte delle collezioni numismatiche pubbliche sono da anni in attesa di catalogazione, possiamo immaginare quanti esemplari analoghi siano presenti nei fondi non ancora censiti.Corro anzi il rischio di dilungarmi per fornirLe alcuni dati numerici spettacolari e, mi pare, di assoluto interesse per comprendere i termini del problema.Parto da un’informazione fornita da una fonte ministeriale, il Portale Numismatico dello Stato. Secondo il Portale su quattro milioni di monete greco-romane presenti in 455 collezioni numismatiche pubbliche, solo 914.776 sono state catalogate.Lo Stato però non possiede solo quattro milioni di monete classiche, quattro milioni sono quelle che è riuscito a contare. Le 455 raccolte numismatiche di cui sopra rappresentano meno di un decimo delle collezioni numismatiche classiche di proprietà pubblica. Questo significa che nove decimi delle istituzioni pubbliche del nostro paese proprietarie di monete greco-romane non potrebbero dire quante ne posseggono, perché non solo non le hanno catalogate ma nemmeno computate.Un caso tra tutti è quello dei leggendari fondi del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, celebri per la “sterminata quantità di pezzi numericamente indefinita”. Sulla base dei dati che emergevano dalla ricerca, abbiamo chiesto ai più autorevoli studiosi di numismatica classica come valutassero l’iniziativa di vincolo ed acquisto di cui al decreto oggetto di questa mia segnalazione, ricevendo una valutazione pressoché univoca: tipologie di monete già copiosamente presenti nelle collezioni pubbliche catalogate e di cui con sicurezza si troveranno almeno altre centinaia di esemplari negli ingenti fondi non ancora censiti. Solo uno dei venti pezzi acquistati presenta un interesse tale da giustificare l’apposizione di un vincolo. A fronte di quanto premesso Le domando, Signor Ministro, - se procedere all’acquisto di ulteriori doppioni fosse davvero necessario e in qual modo l’apposizione di un qualsivoglia vincolo su 19 delle 20 monete in questione possa aver contribuito alla tutela del patrimonio artistico nazionale. - Le domando altresì se non sarebbe stato più utile impiegare quei danari per contribuire a soddisfare esigenze tanto più impellenti. Ad esempio esigenze come la manutenzione e catalogazione della sterminata quantità di monete ammassata nei depositi museali e, in taluni casi, a rischio di depredazioni e degrado. IL PREZZO AL QUALE E’ STATO EFFETTUATO L’ACQUISTO E’ DI GRAN LUNGA SUPERIORE A QUELLO DI MERCATO Come dimostrano le tabelle allegate alla presente, il prezzo dell’acquisto coattivo stabilito dal MIBAC è di 11.000 euro circa a fronte di un valore di mercato di 4.000 euro circa. Lo stato ha pagato al triplo del suo valore commerciale un blocco di monete piuttosto comuni e di cui possiede centinaia, forse migliaia di esemplari analoghi. Comprendere la ratio che sottende tale scelta è francamente impossibile. Infatti, anche ammettendo che vi fosse l’assoluta necessità di rimpinguare le già straripanti collezioni numismatiche statali con dei pezzi di pregio non eclatante e, per di più, già posseduti, perché acquistarli coattivamente da un privato a 11.000 euro anziché acquistarli sul mercato al loro giusto prezzo? L’INCOMPETENZA PRINCIPALE FONTE DELLO SPRECO DI DENARO PUBBLICO Incompetenza è, a mio parere, la parola chiave per comprendere le ragioni di un palese errore di valutazione tradottosi in uno spreco di danaro pubblico. Leggo di autorevoli studi internazionali secondo i quali ben l’83% degli sprechi sarebbe addebitabile all’incompetenza del personale dello Stato che prende decisioni di spesa e solo il 17% dipenderebbe da fenomeni di corruzione. Chiunque, trovandosi nella necessità di confrontarsi con l’apparato statale italiano, riesca a non farsi travolgere dalla disperazione e dalla voglia matta di gridare al ladro, sa bene che le cose stanno così. I funzionari che, in un momento di grave crisi economica, dilapidano 11.000 euro del tartassato popolo italiano, sono sicuramente persone integerrime e professionalmente valide ma di numismatica sanno poco, sono, in quella materia così specialistica, “incompetenti”. Verrebbe naturalmente da obiettare che sarebbe stato sufficiente consultare degli esperti e far precedere la delicata decisione di vincolo e spesa da una ricerca analoga a quella effettuata dai miei amici numismatici.Ove però tale ricerca fosse stata fatta, sarebbe doveroso renderne noti i termini e cioè: - chi sono gli autorevoli esperti di mercato consultati per capire quale fosse il giusto prezzo del bene;- quali responsabili di musei, studiosi, testi specialistici sono stati consultati per stabilire che quelle monete rivestono un interesse e hanno un pregio tale da legittimare la decisione del vincolo e, addirittura, dell’acquisto coattivo. La informo che trasmetterò questa lettera per conoscenza alla Presidenza del Consiglio e altre cariche dello Stato, membri del Parlamento e organi di stampa. Nella speranza di un Suo cortese riscontro mi è gradito esprimerLe l’espressione della mia stima. Scarlett Matassi3 punti
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In realtà il testone di Ludovico II di Marchese di Saluzzo, Signore di Busca, Carmagnola, di Dogliani, Val di Moira, di Racconigi il testone lo ha battuto. non l'ho mai visto e per quanto giovane dubito avrò mai occasione di vederlo. Il CNI cita due referenza, la prima ripresa da un disegno delle tavole della collezione Roggiero di Saluzzo, ed il secondo nella collezione di SM (CNI II, 58, 27). Poi ha coniato dei cornuti rarissimi, il grosso altrettanto raro e finalmente qualcosa di "collezionabile" e reperibile. Il cavallotto aveva valore di 3 grossi e fu battuto in buon numero ed in buon argento. Ci sono numerosissime varianti, a testimonianza della massiccia emissione; vanno ad una borchia sul berretto, una croce trifogliata, oppure una tebea devozionale a San Costantino; infine le sigle di zecca L e F. A discapito della grande emissione a noi esemplari in conservazione splendida non ne sono giunti tanti; quindi è il tipico caso di una moneta rara che diventa rarissima se cercata in elevata conservazione. Marchesi di Saluzzo Ludovico II di Saluzzo (1475-1504) Cavallotto, battuto a Carmagnola Argento gr. 3,748 diametro mm 27,96 D/ ‡•LVDOVICVS• M SA – LVTIARVM• busto corazzato a destra con berretto. Rv: •S – ANCT' : CONSTANTIVS •• : •• San Costanzo, con vessillo, a cavallo verso destra. Taglio liscio ↓ molto rara in questa conservazione. Biaggi 566 MIR 126 CNI 67 var Ravegnani Morosini 10 Asta Negrini 3 del 14.3.1996 n. 211 I puristi troveranno 1000 ed un difetto alla moneta, dal tondello fratturato ai margini, al metallo non perfettamente omogeneo, tondello irregolare ... ma la cosa importante è il tratto lo stile, ed in questo la moneta è cerrtamente fuori dal comune.3 punti
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Tempo d’estate… dieci indizi di come si può riconoscere un numismatico in vacanza: 1) Si getta sul primo tappo arrugginito di gazzosa che vede a terra: potrebbe essere un EID MAR che aspetta solo lui da 2000 anni. 2) Smarrisce al mercatino della domenica la figlioletta di quattro anni perché sta affannosamente rovistando nella ciotola delle occasioni imperdibili (rondelle, chiodi, tappi, medagliette della prima comunione, cinque e dieci lire repubblica, pin Fate l’amore non fate la guerra del 1968). 3) Si porta sotto l’ombrellone, oltre alla Gazzetta, i tre volumi, 1500 pagine e 10000 monete, del Corpus Nummorum Siculorum di Calciati, che finalmente può consultare in santa pace. 4) La sera, anziché partecipare alla movida, va a vedere alla locale scuola elementare la mostra sulle riproduzioni date in omaggio con le merendine: anche questo fa cultura numismatica. 5) Non degna di uno sguardo il più bel fondoschiena abbronzato e tangato della spiaggia perché immerso nello studio del 50 centesimi slovacco che gli ha dato di resto il venditore di bomboloni. 6) Ha un inaspettato risveglio dei sensi, che lo costringe a stare sdraiato nella sabbia a pancia in giù, a sentire il vicino, un distinto cumenda milanese, che parla dei bei tempi di quando c’erano la lira, il franco, il marco, la peseta… 7) Non riesce a dare alla moglie una spiegazione convincente sul perché abbia abbordato una coppia di strabordanti matrone moldave in costume leopardato (te lo giuro, cara, volevo solo scambiare qualche monetina…). 8) Coinvolge la famiglia in una gitarella di 300 km sotto il sole di agosto per assistere al convegno di Roccacannuccia “Le emissioni barbariche della Inducezia Inferiore.” 9) Ogni sera accende un cero a Sant’Eustorgio alle Monetine perché il prossimo governo vari una legge di stampo europeo sul collezionismo numismatico. 10) Passa le nottate a cazzeggiare su un forum di romantici, illusi (vedi al punto 9) sognatori sottraendosi ai doveri coniugali. Naevius2 punti
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Secondo me 600.000 pezzi sono troppi: con una tiratura simile, chissà quante altre volte sarebbe stata ritrovata! Invece al momento il tuo è l'unico ritrovamento!2 punti
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Sono d'accordo con dabbene e quei punti mi hanno richiamato una frase che mi disse un commercialista di un rinomato studio, che io considero un "eroe anonimo" in questi tempi che dire "difficili" è un eufemismo. Mi disse: " A un certo punto della mia vita ho deciso di vivere una vita "etica", avrei pututo guadagnare 100 volte di più ma avrei dovuto sottostare a compromessi, interpretazioni di parte e poco controllo da parte dei preposti. No, basta! Io, e quelli che seguo io, da quel momento abbiamo operato secondo questa linea e, anche se non è riconosciuto da nessuno, con la mia coscienza sono a posto e vivo serenamente e i miei clienti me lo riconoscono, ...per questo ne ho pochi."2 punti
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Ragazzi, la numismatica non è fatta solo da chi ha migliaia di euro da spendere, ma è fatta SOPRATTUTTO da gente appassionata che si emoziona e si riempie il cuore di soddisfazione spendendo quello che crede per il pezzo che crede. Poi di tutti quelli che dicono "tu così bella non ce l'hai" (come dice fabrifibra in una sua canzone) possono pure andare a guardare le loro monete, ma una occhiatina alla propria coscienza la consiglierei, almeno per il messaggio che hanno dato... Ciao a tutti. Ritorno al mio umile silenzio virtuale che il periodo di regressione sociale (e del forum) mi impone...2 punti
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ecco alcune immagni dello storico grazie all'aiuto di linda e luca ;) :D Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us2 punti
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In effetti per un R2 la sua valutazione sia del Gigante che del Montenegro è alta 300 MB 700 BB 1500 SPL il Gigante si ferma allo SPL invece l'altro in FDC 3500 e in ECZ 6000. O ci sono pochissimi passaggi in Aste o è stata scoperta da poco.......... essendo meno rara di quella con la R prima della data. Anche per me il prezzo massimo è sui 500 euro magari in mano potrebbe essere meglio ma anche peggio,con le foto non si sa mai...... Ciao Fabio, le reimpresse 1847 sono davvero rare, quella con R davanti il nome del re si vede più spesso rispetto a quella con R davanti la data, quest'ultima è davvero rara, in vita mia l'ho vista solo due volte, credimi. Quella del 1848 invece, anch'essa rarissima, è nota solo con R davanti la data. Sul Gigante ci fermiamo allo SPL per quella del 1847 perchè è il massimo della conservazione vista finora, mettere stati di conservazione superiori per monete mai viste e/o cifre che vanno oltre vuol dire illudere con favole e numeri virtuali. La 1848 reimpressa invece l'ho vista una sola volta in stato di conservazione altissimo e per questo motivo è citata sul Gigante anche in FDC, ogni millesimo ed ogni nominale ha uno storico a se stante. Ricordate che i cataloghi non sono la Bibbia ma semplici, utilissimi e fondamentali indicatori di mercato....... il miglior catalogo è quello che si avvicina di più alla realtà e non quello che centra in pieno la stima o, peggio ancora, quello che spara decine di migliaia di euro. Quando si ha a che fare con una disciplina seria come la numismatica è importante non perdere mai il senso della misura. :good:1 punto
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In lingua inglese, ed ho chiesto di essere inserito nelle loro liste numismatiche.1 punto
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Non sono d'accordo su questa affermazione, in quanto i francobolli sono emessi e commercializzati dall'OETP (Office des Émissions de Timbres-Poste), mentre la moneta da 2€ Commemorativa 2012, viene venduta dal MTM (Musée des Timbres et des Monnaies), il quale non commercializza i francobolli di Monaco. Questa prassi, è già in vigore come minimo dal 2002, come sanno tutti gli iscritti al MTM e che hanno potuto acquistare le monete che il Museo ha messo in vendita [serie FDC 2001 e 2002, serie Proof 2004, miniserie Proof 2005 (1c-2c-5c), moneta da 2€ "ordinario" Proof 2010]. Saluti quali erano i prezzi alla MTM di quelle serie che aveva messo in vendita per curiosità? I prezzi di vendita da parte del MTM erano i seguenti: 1 - Serie Fdc 2001 Euro 50,00 compreso spedizione 2 - Serie Fdc 2002 Euro 50,00 compreso spedizione 3 - Serie Proof 2004 Euro 198,00 compreso spedizione 4 - Miniserie Proof 2005 (1c-2c-5c) Euro 40,00 compreso spedizione 5 - 2 Euro 2010 Proof Euro 65,00 compreso spedizione Saluti1 punto
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....ciao Eros, e' anche per queste parole che il "freno a mano" funziona...... ;)1 punto
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...per una prima "scrematura" :) http://www.problemis...ero.romano.html La tabella "estensione e popolazione delle principali città dell'Impero" trae dati dalle fonti citate in calce, che mi sembrano degne di fede (con gli ovvi limiti di "aleatorietà"). Mancano tuttavia alcune città comunque degne di nota. Ad esempio manca Aquileia (83,5 ha nel IV secolo).1 punto
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Bravo Gabriele, ti rinnovo i complimenti, però dimmi quando sei alla versione definitiva, sennò tutte le volte mi tocca reinserire tutte le monete :crazy:1 punto
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1 Reggio, obolo o litra, argento, D/Testa leone frontale; R/REC retrogrado Û 207,00 Û 129,60 Û 77,40 2 Reggio; emilitra o emiobolo; argento; D/Testa di leone frontale; R/Lettera H. Û 207,00 Û 101,67 Û 105,33 3 Messana; trionkion; argento; D/Lepre a destra e T nel campo in basso; R/MES e tre globetti. Û 373,00 Û 134,75 Û 238,25 4 Selinunte; litra; argento; D/Protome di toro a sinistra; R/Quadrato Incuso. Û 373,00 Û 130,83 Û 242,17 5 Siracusa; litra; argento; D/Testa di Atena a sinistra, indossa elmo corinzio; R/XIII. Rara. Û 249,00 Û 184,33 Û 64,67 6 Siracusa; dionkion; argento; D/Testa di Aretusa a destra; R/Due globetti. Û 290,00 Û 169,50 Û 120,50 7 Siracusa; emilitra; argento;D/Testa di Aretusa a sinistra; R/ΣY-PA, Ruota divisa da quattro raggi; sotto due delfini. Û 498,00 Û 236,67 Û 261,33 8 Himera; emidracma; argento; D/Figura maschile cavalca capra a destra; R/Nike stante a sinistra, regge nastro. Û 788,00 Û 186,75 Û 601,25 9 Himera; litra; argento; D/Mitilo aperto; R/Ruota. Û 332,00 Û 150,75 Û 181,25 10 Himera; litra; argento; D/Testa di Kronos a destra; R/Fulmine tra due chicchi. Û 664,00 Û 225,00 Û 439,00 11 Laos; triobolo; argento; D/Toro androcefalo stante a destra; R/LAS.Toro androcefalo stante a sinistra. Û 248,00 Û 122,75 Û 125,25 12 Segesta; litra; argento; D/Testa frontale di ninfa, leggermenete a sinistra, intorno corona d'alloro; R/ΣEΓE, Cirneco stante a sinistra, sopra testa di gorgone. Û 1.244,00 Û 338,86 Û 905,14 13 Catania; litra; argento; D/Testa di sileno a destra; R/KATANAI_N, Fulmine alato Non comune. Û 1.230,00 Û 344,60 Û 885,40 14 Catania; trionkion; argento; D/Testa di Apollo a destra; R/Lira, intorno tre globetti. Û 415,00 Û 154,00 Û 261,00 15 Solus; litra; argento; D/HERMAS Testa a sinistra; R/Arco, pesce, faretra, clava e due globetti. Rara. Û 2.074,00 Û 590,25 Û 1.483,75 16 Mozia; emilitra; argento; D/Testa di Apollo frontale; R/Quattro globetti; intorno corona di alloro. Û 415,00 Û 193,00 Û 222,00 17 Mozia; trias; argento;D/Testa del dio fluviale a destra; R/Quattro globetti. Û 415,00 Û 209,00 Û 206,00 18 Taranto; obolo; argento; D/Cantaro. Due globetti; R/Cantaro; a destra tripode. Û 166,00 Û 75,50 Û 90,50 19 Metaponto; emiobolo; argento; D/Spiga; a destra topolino; R/Testa di toro frontale. Û 166,00 Û 96,75 Û 69,25 20 Camarina; litra; argento; D/Testa di Ercole a destra con leont_; R/Testa elmata di Atena a destra. Û 373,00 Û 220,33 Û 152,67 Legenda: la prima cifra é l'importo di acquisto, la seconda il valore di mercato e la tera la differenza tra le due...1 punto
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Buon pomeriggio Bene ha fatto Komodo ad inserire le informazioni "generali" che riguardano la produzione dei conii; per entrare nello specifico della zecca di Venezia (quella che conosco meglio) do qualche informazione che la riguardano; informazioni tratte dal "Capitolare dale Broche" Editrice Antenore di Giorgetta Bonfiglio Dosio e da "La Zecca di Venezia nell'età medioevale" di Alan M. Stahl - Editrice il Veltro. Tutti i conii in uso nella zecca di Venezia erano prodotti dall'intagliatore (intaiador in veneziano); questi era un operaio regolarmente assunto che, come i Massari, aveva l'obbligo di essere presente in zecca due volte al giorno; aveva un proprio capitolare che definiva i confini della propria responsabilità, le sue obbligazioni ed i suoi diritti. La sua paga era trimestrale e veniva percepita anche quando la zecca era chiusa e non c'era lavoro. Tra i suoi compiti precipui, al tempo della coniazione dei grossi, c'era quello di assicurarsi che nel caveau del Massaro ci fossero sempre disponibili dodici paia di conii intagliati di questa moneta, che servissero come riserva per la sostituzione di quelli rotti o consumati; giacché il Massaro doveva sovraintendere anche alla normale fruizione dei conii, se notava che qualche esemplare era troppo consumato, lo portava dall'intagliatore, che provvedeva ad aggiustarlo (raconzarlo in veneziano). Alla fine di ogni giornata lavorativa, i conii venivano ritirati, contati e depositati nel caveau del Massaro. Particolare della coniazione dei grossi (quelli del I° tipo) è che furono quasi tutti battuti con un sistema di conio incernierato o incardinato, tale per cui queste monete hanno sempre le immagini dei due lati con gli assi sfalsati di 180°; negli altri casi, anche nella coniazione di monete fatta in periodi successivi, il metodo più usato fu quello definito "libero", senza cioè ritenere importante dare un asse prestabilito alle due facce della moneta. Un accorgimento peculiare della zeca Veneziana, non riscontrato in altre, è che l'intagliatore dveva provvedere alla distruzione dei conii danneggiati, che non si potevano aggiustare, e di quelli che non servivano più a causa della cessazione di emissione di unadata moneta. In questi casi l'intagliatore provvedeva, con una raspa, a raschiare tutta la superficie del conio, asportando tutto il suo rilievo, così da poterlo rilavorare a nuovo. Questa tipica operazione la si può vedere in talune monete ben conservate, dove sono palesi le tracce di raschiatura nei fonti. luciano1 punto
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Dovendo fare una scappata in ufficio ho trovato il tempo , prima di ripartire , di controllare l' opera di Umberto II sulle medaglie di Casa Savoia L' unica medaglia con ritratto presente e' quella tratta dalla Storia Metallica Sabauda ti inserisco la scansione della medaglia1 punto
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:confused: l'unica cosa che condivido è il consiglio di toglierla dall'oblò e poi che non ha colpi, poi.... si vede da 1 km che e' stata pulita e si e' poi ripatinata da sola... guarda le lettere della legenda e i punti piu' ostici da pulire... sono rimaste le macchie scure1 punto
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grazie ...amici . compro solo via online.....ed aste...e prima di fare offerte ..tante volte mi affido a voi esperti.. preferisco monete un pò datate...che i vari kookaburra o i dollari morgan/peace....che li fan pagare un botto ed hai in mano ''solo'' il 20 / 30 % del valore reale ....anche se argento 999/1000. grazie ancora..... il vostro aiuto /consiglio è ''quasi'' una sicurezza per i miei acquisti.. ciao.1 punto
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Ecco due tavole relative alla Monetazione di Ludovico II di Saluzzo tratte dallo scritto di O.Roggiero : La Zecca dei Marchesi di Saluzzo da Studi Saluzzesi Biblioteca della Societa' storica Subalpina Pinerolo 1901 Il Testone e' collocato al N.4 p.s. Complimenti Picchio per l' esemplare di cavallotto sicuramente di buon argento e modulo tondo Il busto e' rivolto a sinistra1 punto
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Potremmo definirlo anche un rombo alla fine con le quattro lettere messe a formare i punti finali della croce ipotetica, le linee della croce passerebbero per il punto centrale. Si potrebbe estendere il tutto anche ad altre monetazioni tipo quella pavese con H RIC N a fare la croce su tre righe perfetta .1 punto
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Beh, se li hai presi da una ciotola, o cesta o cassetta direi che si tratta di un ottimo acquisto. Non lo spicifichi, ma così a prima vista mi sembra siano tutti esemplari del 2012, tutti quanti sembrano MB (molto buoni) a parte il primo da destra, in alto, che arriva a BB (Buonissimo) Sarebbe utile una foto anche del Verso per giudicare meglio. Comunque a me i carciofi fanno impazzire :)1 punto
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Buon giorno Numa Numa, Carmagnola ha prodotto magnifiche monete, se può essere considerata minore per produzione e diffusione della monete quivi emesse, sotto il profilo meramente artistico non ha nulla da invidiare a Milano, Reggio, Roma, o Napoli oppure la monetazione dei Duchi di Savoia. Ringrazio per i complimenti che gradisco e fanno sempre piacere (sarebbe sciocco se così non fosse). Sapere che gli sforzi di interessare il forum e di accattivarne l'interesse per monete che vadano oltre il liberty ed il Regno sono apprezzati, da sempre nuovi spunti di discussione che trattino la moneta come oggetto d'arte e non il mero fine commerciale (qualità / prezzo). Se la discussione è ... bello come un testone, il periodo dalla seconda metà del '500 sino alla prima parte del Regno di Carlo V ha prodotto in Italia, il meglio, di quanto la moneta abbia espresso nell'evo moderno. Lei ha citato tre "piedra angular" del nostro rinascimento, il millantato mecenatismo di Borso d'Este cui si deve la commissione della celeberrima Bibbia; Clemente VII che sopportò l'ultima caduta di Roma fondamento di Santa Romana Chiesa, ed il suo "assediante" Carlo V Imperatore del Sacro Romano Impero, che avrebbe dovuto difenderla, con il quale si conclude il periodo d'oro del ritratto rinascimentale. Nel mio piccolo colleziono il periodo dagli inizi del XIV secolo sino al 1555 data d'abdicazione dell'Imperatore, da li in poi; come dice mia figlia, "diventano tutti belli !". Borso d'Este, le monete sono rare con ritratto ed anche senza, ma ne esite una rara dove abbiamo la rappresentazione di Borso d'Este alla "veneziana", un grosso per Ferrara che ci riconduce alla maniera dei ducati per la Serenissima Repubblica, con il Santo Patrono a sinistra ed il reggente a destra. Per Venezia il doge è genuflesso innanzi al Santo, si tratta pur sempre di una Repubblica oligarchica e l'atto di devozione al Santo che rappresenta la Repubblica è dovuto. In questo caso Borso d'Este è in piedi, San Giorgio in armatura, assai ben dettagliata con tanto di cotta larga, schiaccia e trafigge il drago. Sul vessillo, come per Venezia, VS (su cui vi sono più interpretazioni) che ricordano DVX. Come fatto notare da Numa Numa il ritratto, per quanto miniaturizzato di Borso, è critico, veritiero, con i suoi difetti, il naso fortemente pronunciato, il doppio mento e arrotondato nelle forme. Chi ne fa le spese nella plasticità della composizione è il drago, per nulla inquietante e poco più di una lucertola, d'altro canto il tutto è incentrato sulla figura di Borso che occupa la parte principale e dove cade l'occhio sulla moneta ... come si dice in parole povere :"articolo quinto, chi mette il grano ha vinto" e dato che le pagava lui ... Non è un testone ma che spettacolo di moneta sarebbe stata su un diametro di 3 e passa cm ?! Ducato di Modena Ferrara e Reggio Borso d'Este (1550-1471) Grosso per Ferrara Argento gr. 1,34 D/ S GEORGI BORSIV'•DVX San Giorgio in armatura e cotta, stante a destra e, Borso d'Este, con lunghe vesti drappeggiate e col berretto, a sinistra, riceve a due mani o un vessillo, su cui si legge VS (da interpretarsi), conficcato nelle fauci del drago, schiacciato ai piedi del Santo. Biaggi 761 MIR 244 CNI 181 punto
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La discussione si era aperta sul commento della lettera del dr. Ferri sugli aspetti etici-giuridici, poi si è spostata sugli aspetti fiscali. Vorrei riportarla , se si riesce, nel suo canale e ritornare al commento : pur nella sua generalità lo scritto lascia vedere qualche riferimento interessante e di apertura a un dialogo e a un rapporto più costruttivo e chiaro. Cito qualche passaggio " meglio un approccio etico di quello giuridico ", " difficile raccogliere la malafede di curatori e collezionisti ", " è agevole invece ridurre la conflittualità nel caso di materiale illecitamente commercializzato ", "si impone oltre a sollecitare trasparenza una ridotta conflittualità nella restituzione dei beni culturali ", " e in caso di dubbio dovrebbe essere favorito il proprietario privato del possesso ". Sono frasi invece che meritano una qualche riflessione, il ridurre la conflittualità, l'approccio etico, il colpire solo se i casi sono provati e sicuri, la discussione verte e verteva su questo,accantoniamo per il momento il redditometro e gli indicatori che pur ci sono,ma che il cittadino onesto e buon padre di famiglia credo conosca, almeno lo credo.1 punto
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Purtroppo oggigiorno l'antiquariato non se la passa bene con la crisi in corso che dura da anni il mercato ha perso oltre il 50%. Il tuo dipinto pare sia oltre un metro d'altezza per circa uno di larghezza, se così fosse, data l'epoca, le condizioni e la mano del pittore direi che ha un valore commerciale stimabile intorno ai 1500 euro. Se per questo dipinto hai un particolare interesse affettivo ti consiglio di farlo restaurare, un restauratore "amico" non dovrebbe chiederti più di 700 euro per effettuare una pulitura, reintelatura e reintelaiatura. Lo stato di conservazione non è male, a parte quella mancanza in basso a destra, noto che non vi sono ridipinture o altre mancanze. L'epoca è ovviamente quella siglata in basso. Difficile stabilire il pittore, come dice Giovanna fu un "minore", non un maestro. Ricorda che i dipinti sacri hanno mercato quando raffigurano scene piacevoli (come questa), quelli che nessuno metterebbe in casa sono purtroppo quelli raffiguranti scene trucide di martiri o crocifissioni, perchè questi ultimi anche se molto importanti e significativi per noi cattolici, per altri rappresentano tristezza e angoscia in un ambiente domestico.1 punto
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Se si impegnano troppo ci ritroveremo con 10 commemorative all'anno per paese.1 punto
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ANTICOPRESIDIO, il 02 marzo 2012 - 22:14 , ha scritto: Il metallo dovrebbe essere packfong, lega bassa d'argento, quindi più leggera. A partire dal '900 le medaglie fatte con questa lega riportavano al bordo una piccola P in incussa. Salve AnticoPresidio, il Packfong meglio conosciuto come "Argentone" (dal cinese peh t'ung rame bianco) non contiene assolutamente parti di Argento (come molti credono) ma è una lega "povera" composta di Rame, Zinco e Nichel, in proporzioni tali da realizzare un metallo di colore ed aspetto simile all'argento, scusami per questa pignoleria ma avendo studiato per lavoro leghe e metalli preziosi (sono un odontotecnico) la cosa mi è balzata subito all'occhio. La P incussa sul bordo l'ho riscontrata su alcune medaglie prodotte in questa lega dalla ditta Stefano Johnson di Milano. saluti Raffaello1 punto
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generalmente i globetti o cunei servono a determinare l'ordine di zecca, chi era incaricato alle pile per la coniazione, sostanzialmente riconoscere l'artefice del lavoro di zecca in caso di contestazioni. Si tratta del famoso "ritratto critico rinascimentale" che ha fatto grande, immensa, la nostra iconografia rinascimentale. Di Ludovico II di Saluzzo non ci restano moltissime notizie certe, sebbene avesse un rilievo affatto provinciale. Si sa che ebeb due consorti, Giovanna di Monferrato e poi nel 1492 Margherita di Foix, succedette al padre Ludovico I nel 1475 e gli succedette il figlio di seconde nozze Antonio, alla sua morte. Sicuramente abile ed intelligente, tanto che riuscì a preservare integro il suo dominio, ambito dai maggiori casati di Piemonte (Savoia) di Francia con Luigi XII e la sinistra vicinanza con il Monferrato ne facevano appetibile a Carlo I. Nella moneta, "ogni minimo particolare appare ben dosato e trattato con interesse, equilibrato ... naturale e nervosa l'ondulazione dei capelli, ponderato e sicuro il profilo che sfiora il caricaturale nella riproduzione del grande naso appuntio, senza per altro minimamente cadervi." Io vedo un uomo severo, che ben rappresenta il suo tempo, un tempo di che lluminato guarda al futuro. Si il naso potrebbe eccedere, ma così non è, da piena visione di un uomo nobile tanto magro quanto robusto. Se guarda la produzione al di la delle alpi dello stesso periodo ... la differenza salta all'occhio.1 punto
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Buongiorno, grazie pe ri complimenti, ma nessuno è dotato di conoscienze illimitate, c'è sono chi è più o meno esperto. Purtroppo per mancanza di tempo non riesco a fare molte cose. Per le foto è un problema perchè dovrei ridimensionarle tutte. Allego velocemente se riesco un attestato di conferimento, chiamato 'brevetto', con medaglia e relativa barretta. Comunque invito tutti gli interessati a questa medaglia ad acquistare la recente pubblicazione di Leardi-Moccia sulle medaglie della campagne d'Indipendenza e Unità d'Italia.1 punto
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Alla luce, in particolare, di quanto detto nel post precedente e del regolamento d'uso del forum, si ricorda a tutta l'utenza che è possibile (e doveroso) segnalare alla moderazione i messaggi e le discussioni che contravvengono alla disciplina legale vigente ed al nostro regolamento, tramite l'utilizzo dell'apposito strumento, il pulsante "SEGNALA", presente in basso a sinistra per ogni messaggio. L'uso della segnalazione da parte vostra permette una superiore efficacia della moderazione delle discussioni non consone. Grazie per la collaborazione.1 punto
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