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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/15/12 in tutte le aree
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C'è molta "carne al fuoco" e io recentemente non ho avuto tempo per scrivere, quindi dirò la mia in modo relativamente sintetico. Mi dispiace molto che superbubu abbia cambiato idea ma del resto ognuno è libero di pensarla come vuole, inoltre lui ha argomentato in modo dettagliato la sua decisione. La rispetto, ma quello che non condivido proprio è la proposta di tornare a una "comunità europea" dove non solo ci siano ancora valute diverse ma venga nientemeno che annullato il mercato unico, con tanto di ritorno ai dazi doganali, e anche i controlli alla circolazione delle persone. In sostanza, si propone de facto la fine del processo d'integrazione e della comunità europea stessa. E qui veniamo a un punto importante. Qui non è questione di "essere degli attori protagonisti sulla scena mondiale", è questione di "campare". Mi spiegherò meglio in seguito. (Dobbiamo anche ammettere che ci siamo dati parecchio da fare per provocarlo questo razzismo, eh? :rolleyes: ) Non ci sarebbe nessun vantaggio puramente economico a far fuori il mercato unico: i dazi sono grossi ostacoli al commercio oltre che fonte di tensioni economiche, e gli stati europei commerciano fra loro per quote che vanno dal 50 al 70% del totale dei loro scambi. Sarebbe una specie di suicidio che porterebbe a un impoverimento di tutti, con tanto d'inevitabili guerre commerciali, e peso pressochè nullo di tutti verso l'esterno (ce la vedete davvero l'Italia a combattere da sola contro Cina, India, USA, Russia? Non scherziamo, via). Ma non è questo il punto principale: qui si ignora o sottovaluta un concetto fondamentale, che prescinde anche dai nostri personali sentimenti circa l'essere o meno europei: il processo d'integrazione europea non è uno sport, un gioco, un "optional": deriva dalla costatazione (più di una volta, e anche in modo tragico) che divisi non ci possiamo stare senza finire prima o poi per cadere in tensioni, litigi e quando va male anche in guerre. Tensioni e litigi che oggi per fortuna si discutono in vertici e consigli permanenti e in parlamenti. Prima non c'erano neanche quelli e al massimo si arrivava alle solite conferenze internazionali e sante alleanze temporanee, poi spesso alla guerra. Divisi non campiamo: chi si illude del contrario farebbe meglio a studiare bene la storia... ma non solo quella dei manuali scolastici di storia, anche quella della stessa integrazione comunitaria, che è sconosciuta ai più ma riserva parecchie sorprese. Scoprirebbe che molte altre volte, in passato, abbiamo cominciato a pensarla così... e troppo tardi ci siamo accorti che l'unico modo per salvarsi nella situazione che poi si veniva a creare era quello di cambiare completamente rotta. Tanto per fare un esempio poco conosciuto, gli inglesi oggi così "scettici" alla vigilia della seconda guerra mondiale, quando avevano ormai capito cosa li aspettava, erano fra i più ferventi sostenitori dell'unità europea (e non parlo solo dei politici ma anche dell'opinione pubblica): arrivarono anche ad accettare un progetto di unione federale con la Francia che non potè essere attuato perchè poco dopo i nazisti invasero la Francia, con tutto quello che ne seguì. La necessità aguzza l'ingegno, dice il proverbio, ma in Europa in genere lo fa troppo tardi purtroppo. E' un esempio come altri, e non si parla solo di guerre: quello è un caso estremo ma la tensione si esplicava in molti altri modi, l'odio reciproco ne veniva così alimentato in un circolo vizioso infernale. Il concetto è chiaro: possiamo pensarla come vogliamo circa il sentimento europeo, ma divisi volenti o nolenti non ci possiamo stare senza conseguenze spiacevoli. Dunque dobbiamo pensare bene a quello che facciamo, perchè siamo costretti a fare una scelta: o tentiamo di andare fino in fondo e vediamo se la cosa funziona oppure non illudiamoci che senza quel poco di coordinamento che abbiamo con l'UE si continuerà a vivacchiare tranquilli come si è fatto fino ad ora, pur con tutti i difetti che vogliamo. Senza integrazione, per quel poco che ce ne sia, non vivremo bei tempi, la nostra vita non sarà più facile di ora, non saremo più indipendenti di adesso, non progrediremo. Pensarlo è un'illusione molto pericolosa. E non illudiamoci di essere "sovrani" più di oggi, perchè se veramente non ci fosse più un qualche tipo di "blocco europeo", tutti correrebbero a stringersi ancor più di ora alla gonnella di mamma USA oppure della Russia... e chissà in futuro magari anche della Cina. Divisi non siamo nessuno, solo dei poveracci paurosi che hanno bisogno di potenze esterne per sentirsi sicuri. Va detto che se c'è una cosa che ci ha fregati è l'ignoranza (intesa nel senso puramente letterale del termine): la conoscenza scarsa o nulla dell'Europa comunitaria ma soprattutto della sua storia ha favorito il fiume di retorica anti-europeista alimentato da certi politici e dalle vagonate di balle dei tabloid (pensate ad esempio al famoso "The Sun" di Rupret Murdoch) che hanno gioco facilissimo a dire falsità e idiozie a dir poco grottesche sull'argomento, cercando di far passare l'Europa per un mostro nemico dell'umanità, governato da misteriosi poteri oscuri e da combattere con tutte le forze. Perchè lo possono fare? Perchè su un argomento fondamentale come questo c'è un'ignoranza spaventosa: sfruttando l'ignoranza si può far anche passare il nero per bianco. Essere europei? Io sono europeo, mi sento europeo e conosco altre persone che condividono questo mio sentire. Ce ne sono anche qui sul forum, c'è mia cugina Alessandra che col suo ragazzo vive e lavora in Francia ed è contentissima di viverci, come anche lui. C'è il mio amico Claudio che vive e lavora in Germania e di problemi di razzismo o disprezzo non ne ha proprio. Queste sono cose soggettive, che dipendono da ognuno di noi e da come ci relazioniamo con gli altri. E aiuta molto anche non fermarsi a quanto la retorica nazionale ci vorrebbe far credere del passato... se no a questo punto se volessimo essere coerenti dovremmo cominciare anche a "spezzettare" l'Italia e diversi altri stati (non so dove andremmo a finire, ma vabbè). Cominciamo? Detto questo, vogliamo provare a fare come fa la Svizzera, per quanto complesso sia e per quanto la Svizzera non sia certo la perfezione assoluta, o vogliamo gettare la spugna e cominciare a considerare francesi, inglesi o tedeschi nostri nemici? (... si, lo so che formalmente non si pensa mai questo degli altri... ma sapete benissimo che prima o poi è così che finirebbe). Vogliamo cominciare con l'erigere barriere fisiche ed economiche con loro? Ok, faciamolo... ma per favore non raccontiamoci balle! Sappiamo bene come finiva in passato quando abbiamo pensato che la cosa giusta da fare fosse questa. Vi sentite europei? Buon per voi. Non vi sentite europei? Pazienza. Io però ho ancora molti anni da vivere a questo mondo e non ho intenzione di viverli guardando tutto che casca lentamente a pezzi intorno a me, come sono stati costretti a fare molti miei antenati. Non è questo il futuro che voglio per i miei discendenti, e alle facili illusioni non credo, quindi non smetterò di sostenere l'integrazione finchè eventualmente tutto quanto non crollerà completamente. Se poco continueremo ad avere me lo terrò e me ne farò una ragione: sempre meglio quel poco che tornare ai vecchi tempi.2 punti
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qFdc.....Genny, ma oramai lo sai, ci può mai essere una Piastra uguale ad un'altra ? :nono: Stemma del Portogallo vuoto, cifra 0 di 120 con escrescenza di metallo e più in particolare R di REGNI molto distante dalla E, disallineata e mi sembra anche leggermente di dimensioni inferiori. Ottima :good:1 punto
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Ciao Genny..........peccato, non riesco a vedere le sigle per una esatta catalogazione !! http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIIR/41 punto
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non credo che su acsearch trovi molto prova su vcoins.com e vedi carausio ha emesso un sacco di monete e non e` tra i piu` rari imperatori se ci pensi sul ric ci son 900 monete diverse , comunque son molto ricercate la conservazione lasciala stare ! bella anche questa1 punto
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Ciao guarda questa mi sembra per certi aspetti simile ....... molto simile.......1 punto
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Io non riesco a capire quel "porticato" a due piani! Se avessero battuto prima quello basso e poi quello alto dovrebbe vedersi la base con gli apici di quello alto, se, viceversa avessero battuto prima quello alto e poi con un secondo colpo di martello quello basso, dovrebbero vedersi gli apici delle torri, qualche segno almeno. Invece niente, sembra che le colonne proseguano lungo i due piani senza soluzione di continuità. A me questo fatto stupisce notevolmente. Infine, sarò fissato, ma non riesco a sovrapporre le due facce, ho provato a ruotarle in ogni modo ma non mi sembrano sovrapponibili, avanza sempre qualche cosa. E' ovvio che sono fuori strada ma questo fatto mi blocca. PS ...Ah, ciao e ...bentornata!1 punto
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Salve. Come ti è stato già detto, e come ben saprai, si tratta di una provinciale di Emiliano, molto simile a questa che ho trovato sul web, con la stessa legenda di D/: MOESIA SUPERIOR, Viminacium. Aemilian. AD 253. Æ (26mm, 11.07 g, 12h). Dated CY 14 (AD 253). Laureate, draped, and cuirassed bust right / Moesia standing between bull standing right and lion standing left; AN XIV in exergue. AMNG I, 179 var. (obv. legend); Varbanov 229 var. (same). Good VF, green patina. Scarce. Il solco sembra avere la stessa patina della moneta, quindi credo sia stato fatto in tempi piuttosto antichi, anche se dopo la caduta di Emiliano. Forse dopo la sua caduta e morte come segno di damnatio memoriae: infatti, sia Emiliano che sua moglie, Cornelia Supera, ricevettero la damnatio memoriae dopo l'ascesa al trono di Valeriano.1 punto
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Postumo AE antoniniano. IMP C POSTVMVS PF AVG, irradiare, drappeggiato, e corazza busto a destra / PAX EQVITVM, Pax in piedi a sinistra, con ramo e scettro trasversale, T in ex. Sear5 10968.1 punto
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Il consiglio che posso dare a te, come a tutti i neofiti è di avere molta pazienza e di ragionare con la propria testa.......l'avere pazienza consiste nell'aspettare le buone occasioni prima di acquistare e quindi girare per negozi, convegni e mercatini, valutando i vari prezzi e comprare solo dopo aver ben ponderato (anche se capisco bene l'entusiasmo iniziale......); il ragionare con la propria testa invece, consiste nello scegliere autonomamente la tipologia di monete da collezionare, dopo aver sfogliato più volte il Gigante o altri cataloghi, oppure anche su internet.......troverai sicuramente qualcosa che ti trasmette delle sensazioni particolari o per la bellezza delle incisioni o per la storia che c'è dietro determinate monete......ebbene quella è la tua strada, ma non collezionare seguendo le idee di qualcun altro perchè ti stancheresti presto......è la passione che fa la differenza.......... ;)1 punto
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Ti consiglio di fare una prova prima di spenderli. Prova a strofinarli con del succo di limone, Taglia un limone a metà e inserisci la moneta nel centro tra le due metà ruota le due calotte una in un senso e una nell'altro per alcuni secondi, immergi successivamente le monete in in bicchiere d'acqua nel quale avrai versato un paio di cucchiaini da caffe di Bicarbonato lasciale immerse per alcuni minuti epoi risciacqua abbondantemente con acqua corrente. assicurati che siano BENE ASCIUTTE prima di richiuderle. P.S. Fammi sapere che risultato hai ottenuto. Ciao No dai Euripe, da te non me lo sarei mai aspettato :D Magari il risultato è eccellente, non ne discuto, ma se poi frà un anno le monete si inscuriscono??? Io seguirei il consiglio che continuiamo a dare da sempre, le monete NON vanno mai pulite. @ DAVIDE GORI naturalmente sei libero di fare come meglio credi, in questo modo hai due possibilità di scelta, una l'opposta dell'altra. scusa skater, ma in questo caso non c'è alternativa..visto che le dovrà spendere....1 punto
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Sono Silver Clad, ovvero hanno un rivestimento d'argento .800 (.200 rame) e un'anima con proporzioni invertite (.209 argento, .791 rame). Il contenuto complessivo d'argento è di circa 10 grammi, su un peso totale di 24,95 grammi. Monete comuni, in altissima conservazione come le tue il valore si aggira intorno ai 20 euro l'una. petronius :)1 punto
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La scelta è soggettiva, dipende da gusti e possibilità economiche. Ti consiglio di farti un giro su qualche sito di commercianti (ad esempio Frontini. E' di Milano ma vende online ed ha prezzi competitivi e buona scelta) per verificare le opportunità tra cui puoi scegliere. Personalmente utilizzo prodotti della Leuchtturm e mi trovo benissimo. Comunque gli oblò di buona qualità non rovinano le monete. Secondo me nessuna. Optare per soluzioni economiche è una scelta personale, non puoi imputare colpe a chi produce quei fogli. Dopotutto sono sicuro che i problemi ci sono solo con alcuni metalli. Io ho monete pre Euro circolate e di scarsissimo valore contenute in fogli ultra economici (tipo i tuoi) ma con quei metalli non ci sono mai stati problemi di reazioni chimiche. Evidentemente sono i metalli dei 2 Euro a generare reazioni che li rovinano.1 punto
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no infatti ci sta tutto, dico solo che è un peccato che abbia quel solco, ma il prezzo ci sta anzi, come dici, è sempre emiliano! mi pare che il solco sia patinato, per cui chissà, non saprei se antico ma di certo non l'hanno fatto ieri! se antico forse è stato fatto oltre i confini dell'impero...per esempio i kushana in India incidevano il volto su gli aurei di caligola con il significato di non riconoscere l'autorità emittente ma di servirsene solamente per il contenuto di fino, quindi demonetizzazione. Forse una cosa simile o forse la damnatio? chissà...comunque in giro ho visto altre sue monete per viminacium con A finale invece di AVG e la davano come Varbanov I 229 var. per la legenda del dritto.1 punto
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Grazie Galenus Mi hai fatto venire in mente quanto ebbe a dirmi un oculista: "L’intervento è certo al 98%, ma se fossi in te, non me lo farei, perché c'è sempre una remota possibilità che perdi l'occhio". La soluzione aceto+sale funziona bene anche con il rame, ma è sempre un rischio perciò, lascio tutto com'è, anche perché non sono certo che sia ossidazione. Ora, come tutte le altre monete, è conservato nell’ovatta, al calduccio e al riparo da ogni possibile fonte di umidità. Poi, il tempo deciderà il da farsi nel caso dovesse presentarsi qualche anomalia.1 punto
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Tutto, purche' di provenienza non illecita.L ' unico limite è il tuo portafogli.....1 punto
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Grazie Lindap, fa piacere ricevere Auguri dopo un po' di tempo passato dal Compleanno, grazie davvero. Ho letto ora la tua discussione sul primo amore, il mio non è stato molto piacevole, magari te lo racconterò di persona quando ci conosceremo, presto spero. A presto e grazie ancora, Patrizia P.S.-non preoccuparti per le ciccette in più, ne ho sempre avute in vita mia, anche se ora ne ho in modo esagerato devo dire...ma, stai tranquilla...agli uomini piacciono molto, io ho avuto già due mariti...chissà che non arrivi anche il terzo. Un bacio, Patrizia :air_kiss: :lol:1 punto
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Dai forza voglio un volontario, se è giovane meglio ancora, se dice cose sbagliate benissimo, deve o on deve essere didattica ? Si può incominciare con le leggende, perchè queste leggende ,da dove iniziano ? O dalle analisi metallografiche , o l'iconografia, perchè H e perchè LUCA , per non parlare dei punzoni ,non fatemi chiamare Luca Gianzza e Thetop per spiegare i conii e punzoni ?Perchè un denaro nel medievale, così piccolo, perchè questo che vedete è tondo, non squadrato per esempio,perchè la moneta nel medievale rimane spesso immobile nei segni riprodotti,perchè a volte venivano messi dei segni identificativi,chi li metteva e perchè ?Qual'è la giusta posizione da avere per leggere bene una moneta ?Perchè venivano tosate e perchè imitate a volte ?Poi volendo si può passare a qualche altra tipologia con le croci, i simboli cristiani, i Santi.....,non c'è che l'imbarazzo della scelta da dove partire, oltre ad ampliare quello che ho detto in modo scarno e succinto nei primi post. Allora chi vuole dirci anche su uno di questi aspetti qualche cosa , Magdi, Ghera, Stefano Maregno o anche tutti noi, perchè di imparare non abbiamo mai finito, questo ve lo possono confermare i grandi addetti ai lavori che ci leggono....non c'è fretta, anzi più dura la discussione e meglio è ,e ovviamente se volete, .....guardate se dite cose inesatte a giuste preferisco, perchè poi ci sarà qualcuno, spero amabilmente, vi rispiegherà e vi indicherà la soluzione giusta. E' da qui che si deve ripartire .....,anche con i fondamentali e un pò di didattica Mario1 punto
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mah guarda secondo c'è più rischio in quello con valore fiduciario perchè metti il caso che io ti vendo un oggetto e tu mi paghi con una moneta e il giorno dopo voglio spendere i tuoi soldi ma,non me li accettano io rimango con una moneta fuori corso e senza valore intrinseco mentre se mi rimanesse un 2 lire d'argento io saprei che comunque quella moneta ha un certo valore intrinseco che so avvicinarsi a 2 lire .....poi comunque il fatto che circolassero più che altro i bassi nominali è una questione che esiste da quando hanno inventato la moneta e ciò spiega anche il fatto che in media ( pensa alle medievali ) i genovini si trovano il conservazioni piuttosto alte mentre le petachine , i soldini per non parlare dei dei minuti si trovano in bassa conservazione1 punto
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al solito, polemiche assurde, ma raccolgo la sfida: 1) Vincenzo, dimmi qual'è stato il libro di testo sul quale hai studiato, che lo compro subito. Dopo averlo letto ti darò migliri risposte. Sappi comunque che bignami è un testo, giammai un programma. Comunque, fammi avere copia del programma, così da poterlo consultare. 2) Numizmo, facciamo così: vieni a casa mia, che ti faccio vedere la mia biblioteca. Se mi trovassi un bignami ti pagherò il viaggio, andata e ritorno, nonchè due giorni in un 5 stelle lusso. Sennò mi pagherai un solo centesimo. E così togliamo spazio ai personalismi. P.S.: Comunque, da studioso, mi interessa molto quanto scritto al n° 1) e non per fare sterile polemica, ma solo perchè dal confronto delle idee, queste possono solo migliorare.1 punto
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Le foto dovrebbero essere ruotate(la prima a 30°sx(della croce);La seconda a 90°dx) Dalle foto non si capisce un granche'....ma ci provo::: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-F2I/321 punto
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Da quanto appena detto appare logico ed evidente escludere che la sigla GF sulle monete in figura 1 (nel quale si nota il ritratto giovanissimo del sovrano) siano del Citarella che entra in zecca solo dal 19 novembre 1611. 2) […..]………successivamente se ne riprende la coniazione quando in zecca c’è il Citarella, anche se alcune disposizioni i Mezzi Carlini non dovevano essere coniati (invece si vedrà che se ne conieranno in gran quantità). Osservazione di Pietro > il Citarella non ha mai ripreso una coniazione di Zanette dal suo ingresso in zecca (1611) infatti se si ritiene come è stato detto che ad esso venga attribuita la sigla GF tutte le monete simili e uguali a quelle in figura 1 andrebbero a ricadere cronologicamente dopo tutte quelle in figura 2….vi sembra logico, visto i ritratti ? credo proprio di no. E le disposizioni ?……veniamo ad esse: secondo il Turbolo e ripreso poi dal Bovi nell’anno 1610 (che invece ritengo si debba spostare ai primi mesi del 1611) fu ordinato all’ufficio del maestro di zecca, per ordine del Collaterale, di lasciare di battere monete da Mezzi Carlini e iniziare a coniare monete da 3 Cinquine a cominciare dall’anno 1611…….quanto detto però (che riguarda il Mezzo Carlino e le 3 Cinquine) viene negato dal Dell’Erba che afferma, così come è stato riportato in questa discussione, che nel 1611 ciò non venne eseguito perché era subentrato il nuovo maestro di zecca, Giovanni Francesco Citarella, del quale (dice) si hanno molte varietà di Mezzi Carlini, non di 3 Cinquine……………….MA questo non è esatto infatti il Bovi adduce adeguate motivazioni a riguardo le 3 Cinquine (pag. 8/9/10 del BCNN Anno LII Gennaio-Dicembre 1967) ritenendole che furono coniate e che sono ben note……….aggiungo un dato in più, tempo addietro ho aperto una discussione su questo nominale (chi è interessato può guardare a catalogo) dove si scoprì (la foto parla chiaro) che non solo furono coniate dal 1611 ma addirittura che alcune di esse recano la sigla G/IAG oppure FF del Fasulo, quindi la coniazione iniziò già sotto la sua amministrazione (1611) e a ridosso dell’entrata in carica del Citarella (19 novembre stesso anno) infatti su di esse (3 Cinquine) inizieremo a trovare la sigla FC/c. Quindi queste due monete (Mezzo carlino IAF/G datato 1611 e 3 Cinquine G/IAF) determinano la fine della coniazione delle Zanette e l’inizio della coniazione delle 3 Cinquine con la conseguenza che nessun Mezzo Carlino è stato coniato sotto la Direzione del Citarella. 3) […..] per me le sigle sono del Citarella e non del Fasulo. Osservazione di Pietro > dopo quanto sopra esposto credo che siano tutte del Fasulo (sigla GF e IAF) . 4) […..] ricapitolando, abbiamo la zanetta del Fasulo (con acciarini), quella del Citarella (con acciarini) poi quella del Citarella (con il tosone). Osservazione di Pietro > io credo che abbiamo le zanette tutte del Fasulo, prima quella con il tosone (fig.1), poi dando una risposta anche a : 5) […..] pare naturale supporre che all’insediamento di Filippo III si sia continuato a coniare la tipologia con gli acciarini (ed infatti su questa tipologia troviamo le sigle del Fasulo)…se questo è corretto perché su queste troviamo sia un ritratto maturo che giovanile del re?....ma anche sul tipo con il tosone troviamo ritratti sia giovanili che maturi del re….. Osservazione di Pietro > non appare da quanto detto per niente naturale infatti il ritratto del re nella tipologia tosone è “a busto giovanile”, poi segue la tipologia sempre con il tosone ma con “testa giovanile” del re (figura 3)1 punto
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e sigla IAF (foto 2); purtroppo di quelle con questa sigla non ve ne sono moltissime foto conosciute ma anche se dovessimo esaminare i disegni delle monete in foto al MIR 217/2 e 217/3 si nota che in essi il sovrano presenta il busto con sembianze più mature della figura 1 aggiungendo che nel Corpus i compilatori descrivono le sembianze del sovrano (per la tipologia con sigle IAF) in adulto Corpus 616 (foto 17) e Corpus 621; ritengo che questa raffigurata (figura 2) e riportante la data 1611 con la sigla IAF/G sia l’ultima tipologia di mezzo carlino coniata.1 punto
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Carissimi amici frequentatori e appassionati del periodo Vicereame, credo che oggi dopo un percorso di analisi, comparazione dei ritratti, delle sigle, della data (unica 1611 sigla IAF/G), raffronti e consultazione dei pochi documenti esistenti, sono in grado di dare un’opinione abbastanza accurata e ultimata su questa tipologia Monetale…….le “Zanette” di Filippo III. Per fare questo e per far capire meglio a chi legge devo riprendere alcune ipotesi avanzate addietro e mediante delle risposte (secondo un mio parere) correlate ad un filo logico, addivenire ad una relazione conclusiva sulla catalogazione di detto nominale. Si è detto precedentemente che (in grassetto evidenziato): 1) […..] questo tipo particolare di zanetta, coniata fin dall’inizio del regno di Filippo III fino al 1610 se non erro, riporta (per questo lasso di tempo) le sigle del Fasulo (IAF), successivamente se ne riprende la coniazione quando in zecca c’è il Citarella (dal 1611)………………. Osservazione di Pietro > i primi Mezzi Carlini coniati sotto il regno di Filippo III quindi all’incirca a partire dal 1599/1600 (lo si evince dal ritratto del sovrano raffigurato con busto giovanile – tipologia” Tosone”) recano tutti la sigla GF e non IAF (quindi sarebbero i primi ad essere stati coniati). Raffronto ritratto con sigla GF (foto 1)1 punto
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va beh, visto che temo di essermi beccato l'influenza e stanotte non si dorme... ecco trovato il tempo per rispondere. Lorenzo, un po' ci conosciamo (non personalmente ma, tanto per dire, siamo anche amici su facebook). Posso dire che mi sento offeso dalle tue parole? Posso dire che essere definito come parte di una corte significa sminuirmi come persona (oltre ad offendermi come fervente repubblicano? :D ) Si parla tanto di soppesare le parole, ma mi pare lo facciate in pochi. Poi, sarà il caso che ti spieghi una cosuccia. Qui credo non ci sia proprio nessuno, che tema di perdere alcuna carica. Noi siamo in regime di volontariato; a fare i modeatori, non viene in tasca nulla, neppure "pubblicità" nell'ambiente numismatico, dato che non sono un numismatico, non ambisco ad esserlo e, da oggi, meno che meno... Data la nostra assidua presenza sul forum, ci è stato chiesto di aiutarlo ed abbiamo accettato con entusiasmo, ricevendo in cambio critiche, insulti, minacce (queste ultime rispedite al mittente, moltiplicate per 1000...). Tutto questo per amore del forum ma, dato che non è la mia famiglia... il giorno in cui mi disamorerò, ci metterò un secondo a farmi da parte e senza neppure bisogno di grandi discussioni o levate di scudi. Se sono stato eccessivo, me ne scuso con il forum, ma neanche a me piace essere diffamato, sapete... Poi, per me, la questione è chiusa qua, ma volevo puntualizzare che non siamo dei punching-balls1 punto
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Il Munzkabinett di Berlino al Bode Museum conserva una delle principali collezioni di monete europee. Il Dr. Kluge, conservatore, ha pubblicato un ottimo volume sulla loro collezione di monete medioevali, ricchssima tra l'altro, ovviamente, per il periodo carolingio1 punto
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Benvenuto Marco; buonasera a te ed al Forum... La Numismatica coinvolge direttamente la storia e se ammettiamo che la civiltà attuale abbia visto gli albori più o meno 3.000 anni prima della nascita di Cristo, con l’invenzione della ruota, 5.000 anni dunque dai nostri giorni e che la moneta, quale oggi noi la conosciamo: Tondello metallico quasi sempre circolare, con impresso un simbolo che riconduce all’autorità emittente, abbia fatto la sua comparsa circa 700 anni prima della nascita di nostro Signore Gesù Cristo, ecco che appare, nella sua completa evidenza, come strumento che ha accompagnato la civiltà, per oltre metà del suo percorso, nell’orbe terraqueo ove l’umanità si è sparsa; dice a questo proposito il Griesom: ” Dall’Asia Minore (Città greche costiere della Ionia o nella Lidia ha poca importanza) l’uso della moneta coniata si estese a sud est fino alla Persia e verso Ovest sino alle isole egee della Grecia e da qui raggiunse la Magna Grecia…al di fuori della Magna Grecia l’uso della moneta coniata fu accolto,con qualche ritardo, anche dai Popoli Semitici, dai Celti, dai Romani e dai Popoli dell’India sino a che divenne parte comune del patrimonio culturale: Cristiano, Musulmano ed Indù ed infine del mondo intero…” Numismatica quindi quale strumento di studio per una realtà passata; strumento difficilmente modificabile, non rimaneggiabile com’è invece il libro od i documenti cartacei, sempre rivisitabili, in funzione dell’alternarsi dei regnanti o dei governi al potere… realtà, quella della moneta, impressa nel metallo al momento della coniazione ad immutabile testimonianza dei tempi. Il tempo della storia…un righello da cinquanta centimetri dove al punto “0” si trova la realizzazione della ruota; dopo 23 cm. compare l’oggetto che accompagnerà l’umanità nei suoi momenti di gioia, di gloria, di dolore e di orrore; dopo 30 cm. l’inizio del Cristianesimo ed alla fine “L’età dell’euro”… un righello dove ogni centimetro rappresenta un secolo, un millimetro dieci anni. Così… con un righello in tasca per scegliere il tempo della storia ed il mappamondo davanti per scegliere il luogo, come il compianto Troisi, possiamo “zampettare” nel passato riscoprendo, attraverso la moneta, quel senso di umanità che è il motivo conduttore della civiltà e che ci è possibile documentare attraverso le collezioni di monete. Gia …le collezioni… come si fanno? Debbono avere un fine, raggiungere un obbiettivo e molto più spesso di quanto non si creda, capita che seguendo una pista se ne scoprano altre; un esempio per tutti: chi tra i collezionisti del moderno non ha sentito al necessità di raccogliere in un unicum le sedi vacanti del secolo scorso? A parte i primi due pontificati del novecento arroccati, si fa per dire, sull’”Aventino” da Pio XI in poi è possibile raccogliere sia la moneta emessa dal decano dei cardinali che dal nuovo Pontefice… 12 monete rappresentano già una collezione, anche preziosa, visto che è composta quasi esclusivamente da Argento… quasi esclusivamente, giacchè volutamente ho ritenuto opportuno inserirvi un “Venti lire” di Papa Giovanni XXIII in cui il Papa indossa la “Papalina” copricapo che ricopre anche le orecchie… poi c’è lo “Zuccotto” il “Pastorale” di Paolo VI, il cappello dei Vescovi per intenderci e la Triara… il Triregno riesumato da Giovanni XXIII; conclude l’antico copricapo, quello con le “nappe” che si trova sul rovescio della moneta relativa alla sede vacante… come si vede oltre a documentare i pontefici la raccolta documenta i copricapo utilizzati ed ancora, quel cancro che da sempre rappresenta lo spauracchio della moneta: la svalutazione, si passa, in meno di cento anni, un solo centimetro del nostro righello, dalle 5 e 10 Lire di Pio XI alle 1.000 Lire di Giovanni Paolo I .... Una cosa ancora desidero aggiungere, per concludere questo “Incipit” relativamente alla conservazione: le monete che posseggo sono “Bellissime” si vedono distintamente le figure anche se le parti in rilievo sono spesso modellate dall’uso e si leggono le scritte che magari, qualche volta, sono un po’ stanche… quando non trovo di meglio o la rarità me le rende inaccessibili, per i costi elevati, non disdegno una qualità inferiore; la qualità superiore alla “Bellissima” se c’è ben venga; ma non è per me condizionante nella ricerca della testimonianza storica: Glimpses of history.1 punto
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Prendendo spunto da un'altra discussione in cui i frequentatori della sezione ''Monete bizantie'' venivano chiamati ''3 gatti'', ho cominciato a ragionare sul perchè di questa scarsa passione per queste monete. E ragionando ho pensato di spiegare agli altri gatti che cosa si perdono (sempre che vengano a vedere la sezione e che leggano questo post). Vi dico innanzittutto come sono arrivato io ad occuparmi di questa monetazione. La causa fu un vecchio collezionista che mi disse: ''Non si può capire la monetazione di Venezia senza conoscere quella bizantina''. Già trovavo Costantinopoli nelle vicende storiche della Venezia medievale, ma così ho dovuto approfondire la storia e la numismatica bizantina. Fu così che scoprii un mondo ricco di fascino e di storia gloriosa. Un popolo che combattè una guera continua contro mille nemici e che alla fine dovette soccombere, ma dopo una lotta millenaria. La monetazione bizantina è legata a quella italiana fino al XII secolo. Scoprirla spesso significa trovare le proprie origini. Arka1 punto
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Salve. L'accostamento dei nominali che hai effettuato non era passato inosservato già qualche tempo fa. Esistono, infatti, dei danari d'argento romani emessi in epoche diverse che presentano non solo la pantera e il tirso, bensì anche la testa giovanile e imberbe del dio Dioniso. Essi sono: AR denario del 90 a.C. di Q. Tito (Cr. 341/2); AR denario del 78 a.C. di Cassio Longino (Cr. 386/1); AR denario di M. Volteio, databile allo stesso anno del precedente (Cr. 385/3); AR denario del 48 a.C. di C. Vibio Pansa Cetroniano (Cr. serie n.° 449); AR denario del 42 a.C. di Vibio Varo (Cr. 494/36). Questa curiosa monetazione bronzea, erroneamente fatta risalire alla città di Capua, è ancora piuttosto discussa. Secondo i più recenti studi queste monete hanno poco a che fare con Capua a cui furono inizialmente attribuite con molti dubbi, che spesso furono ignorati perchè scomodi. Esse, infatti, furono emesse nel territorio di Minturnae nella zona del Garigliano. Questa ipotesi è supportata dall'analisi del complesso periodo storico: dal punto di vista religioso fu introdotto il culto misterico di Dioniso, di origine orientale, che prima di arrivare a Roma, la quale intraprese una inutile campagna per ostacolarne la diffusione, si concretizzò nella Campania del nord, soprattutto nei dintorni di Minturnae, nella piana del Garigliano. Questa tipologia di moneta sarebbe, quindi, ricoleggabile ai riti dionisiaci che, stando alla testimonianza di Tito Livio (XXXIX - 12.3), avvenivano in luoghi isolati, lontano dai centri abitati, in boschi sacri ed essenzialmente nei pressi di un fiume. Si narra di una donna chiamata Sulpicia che assieme ad latre matrone avrebbe preso parte ai Baccanali. I partecipanti al rito <<come impazziti vaneggiavano gesticolando da invasati con tutta la persona, le matrone in atteggiamento da baccanti, coi capelli sparsi, correvano giù fino al Tevere con le torce accese e, dopo averle immerse nell'acqua, poichè queste contenevano zolfo vivo e calce, le estraevano colla fiamma intatta>>. Una scena come questa possiamo immaginarla sulle rive del Liri, dove sono stati ritrovati oggetti attinenti alla fertilità maschile di cui Dioniso era il protettore. Le stesse cose potevano avvenire anche sul fiume Garigliano nel territorio di Minturnae, possibile luogo di emissione di tali conii. Le monete furono emesse in un periodo che va dal II secolo a.C. al 91-89 a.C. (Guerra Sociale). Questi conii dovevano servire da circolante minuto per i mercati italici della zona che non accettavano più la sottomissione al potere romano (le legende di alcune monete sono in osco e non in latino). Anche le monete assurgevano a simbologia della libertà dall'opprimente dominio romano: altro nome di Dioniso, infatti, era Libero. Coloro che emisero queste monete volevano essere "liberi" dalla dominazione romana. E quale mezzo più importante per comunicare questa idea di libertà personificata se non colle monete recanti l'effige di Dioniso/Libero accompagnate dalla pantera con tirso che ne sottolinea l'orgine del culto orientale? Non tutte le monete sono necessariamente di forma particolare: ce ne sono molte il cui tondello è tondo e ben definito, altre più rozzamente disegnate e col tondello malamente formato. Questo genere di monete potevano anche essere frutto di un riconio effettuato da Minturnae: infatti, si hanno notizie di monete in bronzo di Suessa del tipo Atena/ Gallo talmente consunte da essere state ritirate e di seguito ribattute con l'immagine di Dioniso/pantera e tirso. La moneta Dioniso/pantera e tirso, se si nota bene, pesa in media circa 4 gr. (classificabile al secondo gruppo - vedi sotto); una moneta del tipo suddetto di Suessa in discrete condizioni può già raggiungere i 4,6 gr., possiamo immaginare una più consunta. I tondelli ribattuti sono più precisi e più tondeggianti proprio a causa di questo riutilizzo e presentano anche una colorazione del metallo differente. Se prendiamo, ad esempio, il disegno nell'opera di F. Daniele a titolo Monete antiche di Capua, Napoli 1802 a pag. 33 n.° IX si noterà subito che il tondello rappresentato non è affatto preciso e tondo, ma spigoloso e irregolare. Alcune di queste emissioni, quindi, hanno tondelli imprecisi e lavorazioni piuttosto rozze. Queste monete sono state suddivise in tre categorie, solo per ricordare quelle che più ci riguardano, tralasciando le varianti e le tipologie particolari che non sto a trattare in questa sede. 1) A questo gruppo appartengono le monete cronologicamente più antiche con al D/ la testa di Bacco/Dioniso a destra coronata d'edera e al R/ una pantera a destra con testa frontale, tenente colla zampa sinistra un tirso simile ad un'asta sulla spalla. Si distingue dagli altri per lo stile incisorio più curato e fine. Peso medio: 7,34 gr.Diametro medio: 19,6 mm. 2) A questo secondo gruppo appartengono gli esemplari di stile quasi approssimativo. Al D/ troviamo la testa di Bacco coronata d'edera e al R/ la pantera a destra con testa frontale, tenente colla zampa sinistra un tirso simile ad un'asta sulla spalla. Peso medio: 4,95 gr. Diametro medio: 15,37 mm. A questa tipologia, immediatamente successiva alla precedente, forse, si può ricondurre l'esemplare postato da Emiliano 77. 3) A questo terzo gruppo si ascrivono gli esemplari di stile rozzo o approssimativo , con la pantera disegnata in modo grossolano e il tirso perde l'elegante forma affusolata dell'asta, come nei casi precedenti, per accostarsi ad un'iconografia molto tozza. Al D/ troviamo la consueta testa di Bacco a destra con foglie d'edera. Al R/ la pantera a destra con viso frontale che regge un tirso sulla con all'estremità una grossa e doppia pigna. Questa fu certamente l'ultima emissione di detta tipologia e si fa risalire agli anni della Guerra Sociale (91-89 a.C.). La datazione si è potuta stabilire grazie al ritrovamento di tre quadranti romani di questo periodo sui quali è stata reimpressa la consueta iconografia in questione. Dato che furono realizzati in un periodo di crisi per le autorità sannitiche in rivolta il loro peso è calante, ma il diametro resta pressappoco lo stesso: Peso medio: 3,99 gr. Diametro medio: 15,79 mm.1 punto
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