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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/01/12 in tutte le aree

  1. Però, bizerba, tu capirai che la numismatica è una disciplina con barriere all'ingresso che sono insormontabili rispetto ad altre discipline e hobby. Intanto, se escludiamo i tanto vituperati €uro (pensa un po' che novità, se nessuno fila le discussioni sulla medaglistica papale o sulle monete selgiuchidi è ovviamente tutta colpa degli €uro, che portano via il pubblico), per quasi tutto il resto occorre una minima preparazione teorica, che si fa sui libri, e libri che non trovi certo in qualsiasi libreria come possono essere quelli sul calcio, il cinema e così via. E la preparazione teorica, nella realtà culturale in cui viviamo, non è qualcosa che si valuti come utile ed appropriata. Secondo, anche la pratica non è facile: acquistare monete richiede tempo e denaro, costa molto meno guardarsi un film o giocare a calcio; paradossalmente è meno complesso pure comprarsi una moto e diventare centauri. Se aggiungiamo a queste considerazioni il fatto che la numismatica, come la filatelia e le varie discipline sorelle del resto, non sono "scienze" di moda, ma al contrario riscuotono successo su un pubblico di età elevata, ecco che abbiamo una platea alquanto ridotta e di nicchia. Per questo, a mio modestissimo parere, i numeri, pur ridotti, di lamoneta non vanno sottovalutati. Riuscire a mettere insieme un paio di migliaia di persone tra attori e sostenitori, citando Paleologo, non è affatto un risultato da poco. Ed il ricambio generazionale o l'aumento della platea non lo si fa compiangendosi, nè fomentando lotte intestine tra collezionisti di serie A e collezionisti di serie B, come molti, ho avuto modo di vedere, fanno. Ci vuole pazienza ed un lavorio continuo per cercare di captare l'attenzione di qualche nuovo appassionato, essendo la numismatica, più semplicemente la collezione di monete, una disciplina difficile. Altrimenti, se vi è più comodo, eliminiamo pure €uro e monete contemporanee, così avremo la certezza che chi si iscriverà sarà per collezioni valide e meritevoli. Se si iscriverà...
    3 punti
  2. Io credo che la risposta di 417sonia sia condivisibile al 100%. Il forum è nato da tempo ormai e in questo tempo è andato sempre a migliorarsi, ma la cosa che è rimasta e che ancora oggi lo contraddistingue è proprio il fatto che tutti possano scrivere liberamente ed esprimere la propria opinione. Dal nuovo utente che si iscrive per identificare la monetina del nonno (non dimentichiamoci di come abbiamo iniziato noi...) che poi magari si appassiona alla numismatica all'accademico che non si crea problemi a mettersi a confronto con noi e che sicurmente apporta un contributo notevole che alza il livello stesso di discussioni e forum stesso. Spesso leggiamo post in cui si parla di numismatici solitari, spesso solitari non tanto per scelta ma perchè non hanno la possibilità di confrontarsi con altri numismatici per il fatto di non avere un circolo nelle vicinanze o altro. Ecco il forum risolve questo problema. Ci rende tutti "meno solitari". Ci unisce tutti assieme (almeno chi vuole partecipare) e ci permette di confrontarci tranquillamente e da la possibilità a tutti di imparare cose nuove. Provate ad immaginare per un attimo cosa è cambiato da quanto ci si è iscritti al forum..., quante persone nuove si sono conosciute e quanti nuovi amici (anche semplicemente virtuali) si sono aggiunti alla nostra schiera di amicizie. Il forum ha dato e da la possibilità di uscire da quella situazione di "solitario" che tutti più o meno abbiamo vissuto in passato. Ci permette di parlare di numismatica senza essere guardati come alieni. Un circolo virtuale al quale tutti siamo iscritti, sfruttando le potenzialità del web che oggi abbiamo a disposizione. Il limite principale del forum (ma di tutti i forum) è quello di non potersi confrontare di persona. Ma è altresì vero che sempre più spesso si organizzano incontri che permettono ogni tanto di superare anche quest'ostacolo. L'intraprendenza della nostra Giovanna che riesce ad organizzare incontri e visite in maniera costante ha permesso di conoscerci tra vari utenti e sono certo che questi incontri siano destinati ad accogliere sempre più utenti. Stessa cosa per "quelli del Cordusio". Dabbene è riuscito a creare un gruppo veramente affiatato e anche loro non perdono occasione per organizzare incontri di Lamonetiani in occasione di mostre o convegni. Ricordo ancora come sono stato accolto da loro l'anno scorso quando sono stato a Milano ed ho approfittato della loro compagnia. Se non ci fosse stato il forum sarei stato uno dei tanti "solitari" in giro per il Cordusio. Quindi ritornando in tema, concordo con il fatto che la Numismatica non s'inventa, ma è altrettanto vero che nessuno nasce imparato e anche se può sembrare seccante rispondere sempre alle stesse domande è compito del forum (o di quei 2-300 attivi...) rispondere tranquillamente alle domande poste. Ci fosse stato il forum ai miei tempi...
    2 punti
  3. Buona Domenica perdonatemi, ma vi siete dimenticati l'aspetto ludico del forum? E' una buona piattaforma che ci consente di interagire come altrimenti non potremmo fare (salvo tentare di collegarsi con i telefonini :mega_shok: ); grazie al forum ho conosciuto persone speciali, con alcune delle quali abbiamo poi creato un Gruppo che potesse rispondere a determinate necessità che condividiamo. Ad alcuni piace scrivere di più, ad altri meno, ma il pedigree è lo stesso; chi per un ambito e chi per un l'altro, ci siamo sempre posti il problema di coinvolgere e divulgare le nostre conoscenze a chi, più giovane o alle prime armi, ce ne faceva richiesta. Non ha nessuna importanza se uno colleziona monete medioevali, classiche, euro o banconote (e perché no tappi, gettoni, bolle e piombini....), ciascuno ha qualche cosa da insegnare agli altri; è questo il segreto che poi alimenta il forum. Piacere nello scrivere, leggere, divulgare ed imparare, dicevo....cosa c'è di meglio di un forum aperto? Non costruiamo impalcature e non attribuiamo al forum responsabilità che non può avere; siamo 100, 200, 500? Meglio, più si è, e meglio è, ed è anche certo che grazie al forum si possono costruire movimenti d'opinione importanti, ed altre cose, come le manifestazioni già avvenute, ma questo è un valore aggiunto; non dimentichiamoci che il forum è, prima di tutto, piacere. Piacere nello scrivere o nel leggere, nel coinvolgere, nell'organizzare; ognuno di noi può contribuire come meglio gli riesce, secondo le proprie possibilità ed il proprio carattere. Conosco forumisti di una simpatia da non dire, dei veri "amiconi" ed anche competenti nella loro materia, ma mettigli davanti una tastiera e si bloccano; anche loro sono della categoria dei silenti, leggono, si fanno delle idee, magari giudicano, ma partecipano poco o nulla. Scrivere sul forum non è come fare una relazione all'Accademia delle Scienze, è come esprimere la propria opinione al bar tra amici che hanno la medesima passione; se poi chi ci stà parlando esprime opinioni dotte e sapienti che, lo comprendiamo, sono importanti, meglio, ci sta facendo un grosso regalo e se invece sta ribadendo cose trite e ritrite, fa lo stesso.....e se dicesse "cavolate"? Glielo si dice, come faremmo in qualsiasi manifestazione della nostra vita privata. Per favore, non poniamoci il problema se ciò che scriviamo arriva a 100 o 200 o 500 persone; non avviliamoci se abbiamo aperto una discussione per noi importante e ci accorgiamo che non ha il seguito che ci sarebbe piaciuto vedere; non tutti vibriamo con le stesse note, ma non per questo siamo meno presenti ed importanti. Saluti Luciano
    2 punti
  4. ...ma sai...si finisce per decidere che quella cosa è banale, l'altra poco rilevante, l'altra un doppione e di li a poco si passa ad una sottile censura di quello che non ci soddisfa....un pò come per una pianta...si comincia col segare il ramo secco....il ramo storto...il ramo piccolo...e si finisce col far morire anche le radici...meglio un forum dove tanti scrivono...poi ognuno di noi decide per proprio conto cosa leggere e cosa ignorare....ma è meglio scrivere..e dare la possibilità a tanti di dire....che a farci chiudere la bocca ci stanno provando già in tanti in altri campi! renato
    2 punti
  5. @@magdi: finalmente riesco ad intervenire anche qui (mi scuso ma questo periodo è quello di massimo lavorativo, mentre il sabato è sempre "condito" da qualche convegno o evento da organizzare o a cui partecipare: per cui è difficile trovare il tempo ed il modo di contribuire attivamente alla vita del forum). In realtà circa la datazione dei primi denari di Siena mi parevano molto sensati sia i post di bavastro che quello di Mario, mentre la mia idea in base alle evidenze documentarie ed archeologiche l'avevo già espressa - mi pare chiaramente - qui : http://www.lamoneta....105#entry937558 . Personalmente non ritengo che i senesi abbiano coniato moneta molto anteriormente al 1180. In effetti l'assenza del nome dell'imperatore tra le legende dei primi denari potrebbe confermare una coniazione avvenuta prima della concessione ufficiale (anche poco prima però ;)), ma in realtà entrano in gioco altri problemi politici (sui quali adesso non mi dilungo ma che leggerete presto altrove ... :)) che differenziano questo dal caso pisano, di circa 30 anni precedente. Per quanto riguarda l'iscrizione SENA VETVS invece secondo me sei un poco fuori strada, perchè con ogni probabilità ci si riferisce ad una città ancora più antica dell'antico nucleo medievale, ovvero a quella della presunta e mitologica fondazione romana (Saena Julia, al singolare appunto: http://it.wikipedia....Storia_di_Siena), alla quale nel medioevo e nella prima età moderna spesso i senesi si sono rifatti, e sopratutto in momenti di "polemica" nei confronti delle autorità centrali (sullo scorcio del secolo XII l'imperatore, nei primi decenni del XVI secolo il ducato fiorentino). Se in queste monete del secolo XII ci si richiama alla romanitas di Siena che le dà un'antica auctoritas, precedente ed indipendente alla formazione dell'impero germanico, in quelle degli inizi del Cinquecento ed ancora in quelle della repubblica ritirata in Montalcino si inserisce più chiaramente il motivo della lupa che allatta i gemelli. Sulla lupa "capitolina" di Siena si può leggere questo brano dai toni leggeri ma in fondo non scorretto e divertente: http://www.iloveroma.../lupasenese.htm , mentre qui trovate le immagini di alcuni esemplari presenti nella città toscana: http://commons.wikim...tolina_di_Siena. Quindi concluderei dicendo che l'uso al singolare del nome della città e l'appellativo vetus non sono elementi ai quali mi affiderei per retrodatare le prime emissioni di denari senesi...ricordando poi le altre evidenze già presentate e discusse... In attesa di eventuali altre vostre considerazioni un saluto ed una buona domenica a tutt* MB
    2 punti
  6. Buona Domenica Ho finito di rileggere "I Mercanti di Venezia" di F. C. Lane - Einaudi 12/85; c'è un intero capitolo sull'investimento e l'usura. E' vero, si è già detto, che qualsiasi forma di prestito "mutuum" che prevedesse un interesse, anche modeso, costituiva agli occhi della chiesa, in linea di principio, un peccato, era comunque usura. Esistevano però alcuni tipi di contratto che erano moralmente accettati, forse perchè andavano sotto il nome di "Società", che permettevano all'uomo di affari di ricercare e ottenere a suo piacimento risorse appartenenti ad altri. Venezia fu indiscutibilmente la prima città dell'Europa medioevale a giungere al capitalismo; la sua classe dirigente sotto vari tipi di società si guadagnava da vivere impiegando la ricchezza sotto forma di capitale commerciale e cioè: denaro contante, mercanzie, navigli ed il suo Governo partecipava attivamente con il suo controllo per aumentarne i profitti. Le maggiori forme di Società erano: Società di fatto: aveva però lo svantaggio di attribuire all'investitore responsabilità teoricamente illimitate, dalle quali era assai difficile prevedere la portata pratica; questa forma, a Venezia, venne usata di rado. Prestito marittimo: era caratterizzato dal fatto che il prestatore si assumeva i rischi di naufragio o di attacchi di pirati (che in quest'epoca poco frequentemente venivano scaricati ad un assicuratore), e dunque aveva diritto ad un tasso di profitto più elevato. Colleganza: era una associazione di persone o famiglie che attraverso un prestito prevedeva la spartizione dei profitti, condividendo alcuni aspetti con le società. Una parte contraente si impegnava a viaggiare e commerciare (tractans) con i fondi forniti da tutti i partecipanti. I proventi venivano suddivisi per i 3/4 proporzionalmente a coloro che avevano partecipato con il versamento dei fondi, il rimanente 1/4 veniva riservato al mercante viaggiatore. Quest'ultima fu quella maggiormante adottata da Venezia, ma anche da Ragusa, mentre a Genova ed altrove, veniva chiamata "Commenda". La particolarità di simili società era la loro dinamicità e la loro volatilità, dal momento che nascevano e si concludevano giusto il tempo per effettuare l'impresa d'affari. Saluti Luciano
    2 punti
  7. E' anche vero che la 'numismatica non s'inventa' come ha definito l'autore della discussione (credo con intenti di approfondimento, attraverso una provocazione intelligente) ma, d'altra parte, quanti possono avere comptenze in tutte le scienze, che sottendono a questa disciplina? A parte quanto salta all'occhio facilmente (lo studio della moneta, dei decreti, delle tecniche di coniazione... e già c'è da perdersi) quanti hanno le competenze matematiche, per valutare gli studi (marginalisti ante-litteram, se mi consentite di definirli così) di 150 anni fa sull'origine e la natura della moneta stessa? O le decisioni di politica monetaria che, determinando l'offerta di moneta in rapporto ad investimenti e risparmio, hanno influito sui contingenti? E gli studi demografici? Non mi basta sapere cosa è stato definito moneta da una legge di stato, ma vorrei anche conoscerne le ragioni economiche. Quanti di coloro che parlano di Euro hanno mai studiato un bilancio comunitario o la PAC? Quanti conoscono i decreti di approvazione, per la coniazione di una moneta? Un po' e un po'... tutto la vedo dura... Se, a fronte di difficoltà oggettive, qualcuno legge senza intervenire, cercando di apprendere quanto più possbile, compatibilmente anche con il tempo a propria disposizione per quella che è sì una passione ma, per la maggior parte di noi, non certo la professione e (perchè no?) neppure l'interesse premario... mi sembra normale e credo sia utile, ciascuno per quello che può, aiutare tutti ad appassionarsi a certe tematiche. Personalmente, non mi sentirete mai parlare di certe cose, ma aiutare qualcuno ad indentificare una moneta, tramite l'iconografia geopolitica ed a contestualizzarne gli aspetti storici, politici ed economici, mi sembra una cortesia ed uno stimolo nei confronti dei nuovi arrivati, che rendono la numismatica una scienza viva, molto più di quanto, ad altissimo livello, viene studiato in altri ambiti, da piccoli gruppi di ricercatori e che, talvolta, non avrà mai alcun impatto sulla vita quotidiana. Prendiamo quello che c'è di bello nella numismatica... le monete vivono od hanno vissuto con noi.
    2 punti
  8. Legge dell'1-9-90 Su 100 iscritti, 1 anima il forum (sono gli "attori" di dabbene); 9 seguono assiduamente, a volte intervengono (potremmo chiamarli "sostenitori"); 90 stanno a guardare, a volte stabilmente, a volte occasionalmente (sono gli "spettatori", in inglese "lurkers") 1% su 24.000 = 240 "attori" 9% su 24.000 = 2.160 "sostenitori" 90% su 24.000 = 21.600 "spettatori" (più tutti i visitatori non iscritti) Non mi sembrano cifre lontane dal vero. Questa è la regola di tutti i forum, non solo di Lamoneta.
    2 punti
  9. Ma tu continui a provocarmi con le monete vichinghe! :D Questo è un penny di Olaf Eiriksson, re di Svezia (994-1021/22) detto Skötkonung ("il re delle tasse" o "il re delle monete"), primo re svedese a coniare monete con il proprio nome (OLAF REX SVEVORUM variamente abbreviato e/o distorto) nella zecca di Sigtuna, prima capitale del regno di Svezia. Le precedenti coniazioni svedesi erano state imitazioni di monete inglesi, arrivate in Scandinavia a seguito dei raid vichinghi sulle isole britanniche. Sotto l'originale, in un disegno dei primi del Novecento. Da notare che al rovescio è ancora riconoscibile, nonostante le distorsioni, la scritta GODVINE MONETA. Godwin è un monetiere (monetarius) dei re anglosassoni d'Inghilterra, tanto che alcuni studiosi pensarono che Olaf si fosse portato le maestranze dall'Inghilterra per battere moneta. Più probabilmente, i vichingoni si limitarono a copiare, senza comprenderla, la scritta sul rovescio di qualche penny anglosassone.
    2 punti
  10. Lascerà pure il temo che trova ma in ambito ForumWeb il tempo lo trova eccome. Se su 24.000 iscritti periodicamente un centinaio di utenti scrive per un anno è perché siamo la prima scelta, la migliore nella piazza, ed è questo che ci rende "grandi" ed è esattamente questo che ci obbliga moralmente, allo Staff ma anche a tutta l'utenza attiva in generale, a supportare chi entra e questo è un grande traguardo per un Forum che vive dal 2004. Molti Forum dopo qualche anno decadono e chi s'è visto s'è visto. Siamo in 200, è vero, anche secondo me non siamo di più ma vi sembrano pochi? 200 è la proporzione su 24.000 iscritti, meno iscritti uguale meno popolazione attiva, perché ci saranno sempre tutte le varie "personalità da Forum" in rete. Il discorso di rorey, poi, può essere un po' esagerato, c'è chi legge e ha piacere a farlo ma se non ho niente da dire di più, non lo faccio. Quello degli Euro mi sembra una frecciatina bella e buona, è innegabile e sotto gli occhi di tutti che molta utenza entra per le monete Euro, ad oggi la moneta corrente e la più facilmente collezionabile, tutto qua. Per quanto mi riguarda stiamo discutendo sul tappeto rosso...
    2 punti
  11. Non mancano nel forum gli esperti di monetazione senese, ma in attesa di eventuali loro interventi, qualcosa posso aggiungere o confermare. Tutto nasce dal documento di cui parlava sopra Bavastro, datato 11 gennaio 1181 stile senese, in cui il Vescovo di Siena dava licenza di innalzare un monastero, ponendo una penale di lire cento in denari senesi ; è la prima documentazione della moneta senese, moneta nuova. Quindi intorno al 1180 il denaro senese circolava ed era riportato nei contratti ; l'Arcivescovo di Magonza d'altronde aveva riportato la conferma imperiale. Nel contempo il patto monetario tra Firenze e Siena del 22 marzo 1176 porta ad escludere l'esistenza per entrambe le città di una zecca . Quindi tutto avvenne tra il il 1176 ed il 1181, ma tutto fa pensare che la data giusta sia vicina al 1180 ,perchè se Siena avesse avuto una qualche idea di coniazione già nel 1176 ,non avrebbe pattuito con Firenze quell'accordo monetario. Quindi dovrebbe essere stato intorno al 1180 o poco prima la data probabile della coniazione. Secondo quesito perchè Siena decide di coniare una moneta sua ? Il denaro di Lucca incontrastato dominatore stava sempre più svilendosi e decadendo anche nel contenuto argenteo, l'accordo tra Firenze e Siena del 1176 porta all'impegno tra le due città di usare la moneta di Pisa ; la moneta di Pisa era in auge e servì per un certo periodo come base per le trattative nel territorio in questione. Ma i senesi per un pò si accontentarono di questo accordo, ma dopo non molto capirono che questo gli stava stretto; Siena ebbe una straordinaria ascesa nel mondo finanziario fino a raggiungere primati anche in campo europeo. I commerci stavano espandendosi,c'era bisogno di moneta buona,e Siena lo capì. Nacque una moneta importante il denaro ,successivamente si accostò il grosso per le transazioni più importanti ; se Firenze fu la città dell'oro, Siena fu la città dell'argento. E coniò una moneta capolavoro, una moneta dell'identità con un logo la sua S che durò nel tempo come moneta vincente e della tradizione, moneta ormai accreditata e riconosciuta anche nei commerci e negli scambi economici. Siena voleva rivendicare il suo prestigio ottenuto e non voleva perdere posizioni sulla vicina rivale fiorentina. Una moneta che incarna la sua identità con la S volutamente molto evidente,la rivendicazione del nome della città anche in leggenda, ma un occhio alla tradizione cristiana con quella croce patente sul rovescio, indubbiamente un mix che fu vincente e riconosciuto anche dai mercati, che poi alla fine sono quelli che contano, come sappiamo bene tutti.
    2 punti
  12. In UK sono stati rivenuti gettoni con la raffigurazione del Volto Santo, ad imitazione delle coeve monete lucchesi, ma anepigrafi. Quelli che ho visto io però sono del tipo un poco più antico (ad imitazione dei tipi dei grossi lucchesi del Duecento, con il Volto Santo frontale e la corona a tre punte fiorate) ed in piombo. Sarebbe possibile conoscere dal possessore secondo lui di quale metallo è il tondello? Dal peso e dalla sottigliezza del tondello, infatti non parrebbe proprio piombo, ma una sorta di mistura. Infine se non chiedo troppo, sarebbe utile avere qualche altra foto del rovescio con diversa incidenza della luce per riuscire a capire meglio eventualmente cosa c'è impresso sopra, perchè mi pare evidente che non si tratti di un uniface (ad esempio il contorno perlinato tra le due facce non coincide). Un saluto MB
    1 punto
  13. Di fatti la legge non prevede nessun obbligo di avere certificati. Chiunque può comprare una moneta in un mercatino, o da un privato, non avere il certificato ed essere comunque in regola. Ti faccio il mio esempio specifico. Lo scorso anno mi sono entrati i ladri in casa e mi hanno rubato quasi tutte le monete che possedevo e tutti i certificati (che tenevo insieme alle monete); si è salvata qualche moneta che, fortunatamente, in quel momento erano in un altro posto e non sono state notate. Tuttavia i certificati relativi a quelle monete sono stati rubati insieme agli altri. Eppure, credimi, io mi sento con la coscenza perfettamente a posto, anche se non ho più i certificati di alcune delle monete in mio possesso. Ovviamente chi compra da un privato, o ad un mercato, monete di illecita provenienza, commette un reato e non può, ne deve, trovare giustificazioni fittizie del tipo (non sapevo che la moneta fosse di scavo, l'ho ereditata, ecc...).
    1 punto
  14. tentativo .....1 sear5 #6444 Septimius Severus AE Sestertius. 194 AD. L SEPT SEV PERT AVG IMP III, laureate and draped bust right / VIRT AVG TR P II COS II P P S-C, Roma standing left holding Victory & spear. Cohen 756.
    1 punto
  15. Ringrazio mombalda e adolfos, ma non avevo finito... avevo solo interrotto perché era tardi e dovevo andare a colazione da parenti, ma adesso, prima della partita e tornato a casa, mi sento ancora più motivato per aggiungere alcune ulteriori informazioni. La Colleganza riguarda principalmente Venezia e la si può ascrivere ad una forma evoluta del prestito marittimo; quando gli investitori accettarono di ricevere una percentuale sul profitto invece di ricevere una somma fissa o, una percentuale prestabilita sul prestito, si è aperto un nuovo orizzonte "capitalista". Per ottenere ciò ci voleva un presupposto essenziale, cioè una contabilità certa che potesse salvaguardare gli investitori e metterli al riparo da spese sconsiderate dal mercante viaggiatore o dalle sue ipotetiche malversazioni. A Venezia questo era facile da ottenere; da tempo la legge prescriveva che il mercante viaggiatore, scrivesse un resoconto alla magistratura entro 30 giorni dal suo rientro e stabiliva in quale misura potesse detrarre dagli utili dell'investimento, le proprie spese personali, oltre a quelle di viaggio. Nei primissimi casi di colleganza, il mercante viaggiatore forniva 1/3 dei fondi da commerciare, mentre l'investitore i 2/3. I profitti venivano poi divisi in parti uguali; si trattava della così detta colleganza bilaterale (societas maris), forma "arcaica" che serviva ad incentivare le persone ad effettuare investimenti in un periodo nel quale l'offerta di capitali era ancora relativamente esigua. Il mercante viaggiatore doveva così impegnare una parte del proprio capitale per invogliare gli altri ad investire, una sorta di concessione agli investitori per convincerli; all'epoca (XII secolo) il tasso di interesse ufficiale era del 20% Dai primi anni del XIII secolo; la bramosia di investire denaro è aumentata di parecchi punti percentuali; il denaro nelle casse delle fondazioni pie e di proprietà delle vecchie e ricche famiglie doveva trovare impieghi; aumentando la disponibilità di denaro e di investimento (e propensione al rischio) diminuisce il tasso di interesse ufficiale che rileviamo essere dell'8% nel 1330 e del 5% dopo il 1340. Per finire, un anedotto circa la leicità dell'interesse derivante dalle società; Papa Innocenzo III, intorno al 1200, consigliò di affidare una dote a qualche mercante perché il marito potesse meglio sostenere l'onere del matrimonio con gli onesti guadagni che ne avrebbe tratto...... Saluti Luciano
    1 punto
  16. ... Per concludere vorrei tornare su un problema lasciato in sospeso precedentemente: La similitudine dei tipi al rovescio tra le emissioni di Taranto/Heraklea e queste: Peonia, Regno di Likkeios Peonia. Regno di Likkeios. 356-335 a.C. Tetradrachma in argento ( 12,64 g) CGB.fr - Monnaies 34, Lot 141 Cilicia, Mallos, emissione persiana Cilicia. Mallos. Monarca persiano non identificato; ca. 360 a.C. Statere in argento ( 10,14 g) Tkalec - Auction february 2001, Lot 154 Come spiegare questa identità di iconografia negli stessi anni in luoghi tanto distanti, anche culturalmente? La mia ipotesi è la seguente: la similitudine è solo figurativa, e non c'è alcun nesso politico culturale tra questi fenomeni. Il motivo per cui le colonie magno-greche adottano, proprio nel quarto secolo, l'iconografia di Herakles sulle monete, è politico, ed ha a che fare con l'identità culturale dei greci italioti in opposizione con l'alterità delle genti italiche, mentre nel caso di Likkeios e dei satrapi persiani il motivo, pur sempre politico, ha a che fare con l'affermazione e la legittimazione del potere del singolo sovrano sulle popolazioni del suo regno. Secondo il mito la prima fatica che Euristeo impose ad Herakles fu di uccidere e scuoiare il leone Nemeo, il mostro figlio di Ortro che infestava la Nemea, devastando il paese, divorando gli abitanti e i loro armenti, distruggendo villaggi. Tenendo presente ciò è semplice capire come le colonie Italiote adottino l'immagine di Herakles in lotta contro il leone come simbolo, come metafora. Herakles rappresenta le Poleis greche, la grecità, mentre il leone rappresenta il barbaro, in particolare le popolazioni italiche degli Japigi, Lucani e Campani, che proprio in quel periodo incominciavano a diventare sempre più aggressive e pericolose per la sopravvivenza dei greci Italioti. Nel caso di Likkeios e del sovrano persiano possiamo invece immaginare che l'immagine dell'eroe in lotta col leone rimandi alla tradizione del combattimento rituale del Re sacro contro gli animali, che faceva parte della cerimonia di incoronazione sia in Grecia, che in Asia Minore, Babilonia e Siria. Il leone era spesso presente, accanto allo scorpione, al serpente, all'ariete e al toro. Questi animali simboleggiavano le stagioni dell'anno, e il re, domandoli, acquistava un'aura onnipotente in quanto dominatore delle stagioni. ........ Prima di chiudere condivido un'ultima curiosità. Anche in epoca moderna la figura di Herakles in lotta col leone è stata adottata sul rovescio di una emissione monetale: Questo è il rovescio di un mio 1/2 Lek Albanese del 1930 Un saluto a tutti :)
    1 punto
  17. Scusami Bizerba, non sono affatto d'accordo con questa tua ultima affermazione. Secondo me l'importanza della Moneta nel panorama Numismatico Italiano, e non solo, non è data dal numero degli iscritti ma dai contenuti che presenta, dalle iniziative culturali che sostiene e, non per ultima, dalla capacità di aggregazione che è scaturita da questo sito, che ha fatto si che tantissime persone si siano conosciute tra loro, questa conoscenza ha portato spesso risultati culturali importanti, ma non solo, ha portato il formarsi di Circoli, prima virtuali, diventati poi reali. Tutte le iniziative culturali che abbiamo organizzato e sostenuto negli anni, parlo al plurale in quanto me ne sento parte attiva e partecipe completamente, hanno fatto si che molte persone se ne incuriosissero, si saranno chiesti il perchè queste discussioni fossero così seguite e si avesse poi una buona partecipazione all'evento. Magari hanno partecipato anche loro all'evento successivo o avrebbero voluto. Quando ho iniziato la mia "attività" di organizzatrice di eventi culturali gli unici momenti di aggregazione degli utenti della Moneta avvenivano a Verona od ad altri Convegni, non c'erano mai state visite a Musei od a Mostre. Ora addirittura sosteniamo e pubblicizziamo con le nostre discussioni Seminari ed anche Congressi Anche queste sono le cose che fanno si che questo sito sia il più seguito in Italia. Dico anche...non dimentichiamo la parte più importante...discussioni interessanti e coinvolgenti, in tutte le sezioni, articoli, sia sul sito che in cartaceo, pubblicazioni cartacee dovute a conoscenze avvenute qui... Una delle cose che mi piace di più è la partecipazione di accademici, che all'inizio magari leggono...leggono e poi decidono di partecipare a qualche discussione, spesso colmando lacune e regalando informazioni, questo scambio, anche loro attingono informazioni dalle discussioni, è bellissimo, ed è uno scambio che nel futuro porterà collaborazioni per eventi culturali importanti, come è già accaduto a Biassono. Quello che c'è da tener conto anche, sempre pensando all'importanza che può avere il Forum, è che le persone che ci leggono, ma non scrivono, invece "parlano" :), nel senso...parlano della Moneta con altre persone che a loro volta ne parlano con altre e così via. Spesso mi trovo ad avere contatti con organizzatori di eventi e Convegni, per avere informazioni a titolo personale o per darne sul Forum, al telefono mi presento e dico che faccio parte del sito e che devo dar notizie sull'evento...non mi fanno nemmeno parlare, subito si rendono disponibili e sono ben contenti della "pubblicità" che gli farò... Vedi Bizerba...questi sono i contenuti che formano la qualità degli interventi, qualità che supplisce alla quantità. Siamo 200...ok...ma facciamo per 4000, a me va bene così. Giò :)
    1 punto
  18. Ciao Dragodormiente. Non copio il Tuo intervento solo per risparmiare spazio....ma Ti assicuro che lo condivido completamente, Sono il primo a sostenere che il forum vada preso così com'è (Alessandro scherzosamente mi rispondeva qualche post fa che auspicavo un forum "a birra e patatine"......) e dunque non mi pongo alcun problema di filtri o sbarramenti...anzi, sono orientato nel senso esattamente opposto. Solo che se mi si dice (vedi precedente intervento di Giovanna) che non conta la quantità ma la qualità e poi si riporta che sono 200 gli utenti attivi sul forum, qualche riflessione su questi "dati" andrà pur fatta. Da parte mia vi era solo l'intenzione di prendere atto di di questi "dati" e di farli valutare ai lettori. Poi ciascuno giungerà alle conclusioni che riterrà più opportune. Saluti. M.
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  19. io leggo ANTONINVSAVG - PIVSPPIMPII al R/ ....SIIII in esergo SC pero .... potrei leggere male......... :pardon: .....
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  20. Per me che sono di Genova, sempre che sia accettato e possibile e non costituisca un problema, potrei ritirarlo al Cordusio (....così prendo l'occasione di venire a trovare gli ormai "vecchi" amici) ... un po' di "Quelli del Cordusio" lo sono anch'io ....e un fatto documentato!!!! ...mica le mie solite fantasie! Se mi dite a chi e come effettuare il pagamento provvedo subito. Altrimenti per posta ....ma mi dispiacerebbe un po' (non le spese postali da aggiungere ma l'ottima "scusa" per venire al Cordusio ...ovviamente)
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  21. Evviva, è tale la gioia di aver "riletto" elledi che, pur non essendo "Vittoriemanueliano", prenoto una copia se è possibile.... può anche essere che prima o poi lo diventi ....
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  22. D'altronde, spacciatori di giornali e politicanti non sono proprio l'elitè culturale del paese...
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  23. Salute oggi vi posto questa moneta : 120 Grana:CARLO DI BORBONE(1734-1759) Zecca di Napoli,anno 1736, Argento 900/1000 diam.mm.40 peso gr.25,49 D/Stemma coronato nel campo ;ai lati F-B/A;scritta periferica CAR D G REX NEA HISP INFANS. R/Il Sebeto sdraiato;scritta periferica DE SOCIO PRINCEPS.In esergo De 1736 G Riferimenti:PANNUTI E RICCIO 24;CNI 23;MIR 334/3;DAVENPORT 1397 La moneta appartiene ad un collezionista privato Nel 1734 Carlo III,primo Re della dinastia borbonica,per celebrare la riconquista del Regno di Napoli e Sicilia e la sua indipendenza dalla Spagna,fece coniare i 120 Grana ed anche i 60 Grana con il motto "DE SOCIO PRINCEPS".Queste monete al Dritto recano le sigle F-B del Maestro di Zecca Francesco Maria Berio ed A del Maestro di Prova F.A.Ariani;mentre nel Rovescio ,in esergo troviamo le sigle del Maestro Incisore De G.di Giovanni Casimiro De Gennaro(da Giuseppe De Sopo Le monete di Napoli) Salutoni -odjob
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  24. Su segnalazione giunta allo staff, ho editato in alcuni dei post precedenti, in particolare quelli di rick2, un "complimento" piuttosto pesante rivolto a più riprese alla signora Merkel. "Complimento" offensivo per la signora Merkel, prima ancora che come primo ministro di un grande paese, come donna! Invito per il futuro rick2 e tutti a prestare maggior attenzione al linguaggio. Il fatto che certi epiteti siano stati rivolti alla signora Merkel da alcuni tra i più diffusi quotidiani nazionali, e perfino da un ex-presidente del consiglio italiano, non ci autorizza a scendere al loro livello. Grazie per l'attenzione. petronius.
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  25. io sono per l' aiuto incondizionato, anche a coloro che si affacciano per la prima volta e ti chiedono tutti la stessa cosa
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  26. Comprati una tanica di benzina va...che sta a 10 centesimi al litro...
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  27. E' solo una battuta quella di cig, non c'è un discorso politico dietro. Ora rientriamo nel tema della discussione. :D confermo quanto scrive skaterghost. Evitiamo di cercare il "mostro" ad ogni costo ed in ogni cosa come è già successo troppo spesso...
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