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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/24/12 in tutte le aree

  1. ciao, dai miei appunti risulta quanto segue: Verso il 1175 abbiamo un documento che testimonia il problema della monetazione. I senesi chiedono ai fiorentini di accettare un accordo commerciale, che prevede l’utilizzo nelle transazioni, di moneta pisana. La questione nasce dal fatto che circolano sia denari lucchesi, che pisani, ma nei primi la bontà d’argento è in discesa. Pisa invece dopo secoli di chiusura ha riaperto la zecca da poco (1151) e grazie ai traffici marittimi può contare su forniture costanti di argento. Ben presto nei senesi si fa strada l’idea di battere monete proprie. Così nel 1180 il vicario imperiale arcivescovo di Magonza Cristiano, su pressione cittadina fa riaprire la zecca, con la clausola che la concessione deve essere confermata dall’imperatore. La conferma di Federico I avviene nel 1183. Nel 1184 la fazione guelfa prende il potere, impedisce a Federico I l’ingresso nella città e sconfigge le sue truppe. Nel 1186 Enrico VI assedia Siena senza successo e annulla i privilegi concessi, tra i quali la zecca. Qualche mese dopo una delegazione di senesi reca all’imperatore una congrua somma e ottiene una nuova concessione. Se non ricordo male, tutto ciò devo averlo letto in un volume edito a cura della Banca Monte dei Paschi, "Le monete della Repubblica senese". http://www.artcoinsr...t/books/view/35
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  2. Ciao Adolfo... Con il termine "officina clandestina" si intende, ovviamente, un'officina operante senza il consenso imperiale, e quindi senza un diploma... Il caso, però, è molto molto singolare, poichè, al contrario di tutte le altre zecche clandestine, Siena non avrebbe mai battuto denari imitativi (almeno, nessuno ne parla e nessuno ne trova traccia), ma batte un denaro "nuovo"... Quello con la S che tutti conosciamo! È singolare, secondo me, il fatto che un nuovo design monetale non avviato e sconosciuto, abbia subito assunto un così largo consenso in tutti i mercati del centro Italia arrivando a sostituire l'ormai affermato denaro Lucchese. L'unica spiegazione che riesco a dare al fenomeno è che i mercati, ormai privi di una moneta solida, attendessero un nuovo denaro forte e non svalutato, non riconducibile in alcun modo a quello lucchese; probabilmente videro nel denaro di Siena una nuova moneta in grado di soppiantare il denaro lucensis. A questo si somma la notevole crescita mercantile che intraprese Siena in quel periodo e l'attività dei banchieri, oltre alla strategica posizione sulla via francigena che permetteva a queste monete di arrivare copiosamente fin sui mercati laziali (se ne trovano ripostigli nel viterbese e nella provincia di Roma. Spero intervenga @@monbalda perchè quando discutemmo approssimativamente dell'argomento sull'altra discussione non era molto convinta di questo fatto dei denari battuti senza concezione imperiale. Poi ci sarebbe una considerazione da fare ma prima devo ricercare il testo che ne parla perchè non vorrei tirare uno sfondone. Rimaniamo in attesa di interventi...
    2 punti
  3. Sono d'accordo con Cembruno...... la stragrande maggioranza di utenti nuovi,(fortunatamente non tutti) vediamo che si iscrivono solamente per sapere se la pseudomoneta che hanno trovato nei fatidici cassetti sia di valore o no. e' ovvio che per valore, intendono quello commerciale, perchè altrimenti imposterebbero la loro domanda diversamente. Noto anche che molto spesso , non avendo ricevuto la risposta che avrebbero voluto sentire, non ringraziano nemmeno , altri addirittura non solo non ringraziano ma nemmeno salutano.
    2 punti
  4. il 99% degli utenti che chiedono la fatidica domanda "quanto vale ?" gli interessa esclusivamente il valore commerciale e non quello storico, sicuramente.
    2 punti
  5. l ho trovata per caso nella mia collezione di banconote! e ve la posto visto che l ultima discussione sulla crisi dell euro e` stata molto interessante. e` un patacon argentino emesso dopo il default del paese nei primi anni 2000 ed e` facile che anche la grecia se esce dall euro sia costretta ad emetterli. un patacon praticamente e` una banconota che viene emessa dall un autorita` (non necessariamente la banca centrale) per pagare i suoi debiti , come stipendi , fornitori e cosi via , invece di dargli pesos o dollari stampo una banconota e pago i fornitori con quella che a tutti gli effetti e` una cambiale. cosa succede allora che il numero di patacones in circolazione aumenta a dismisura , e le 2 valute cessano di avere lo stesso potere di acquisto e vengono cambiati a sconto. cioe` un 2 pesos patacones vale meno di un 2 pesos normale. in piu` data l enorme massa di moneta circolante l inflazione aumenta a dismisura , cioe se prima per un gelato ci voleva un pesos adesso ce ne voglion 3 perche` crolla la fiducia nella moneta altri esempi storici la francia con gli assignat del 1793 emessi in anticipo rispetto alla vendita dei beni confiscati alla chiesa le repubbliche sovietiche dei primi anni 1990 che mantenettero il rublo come valuta ma persero una banca centrale responsabile della circolazione monetaria da notare che la germania degli anni 20 era una situazione diversa , li le stamperie venivan fatte dallo stato direttamente , non da enti autonomi.
    1 punto
  6. Si è parlato dell'argomento nella discussione sui denari, tuttavia in maniera sibillina, mi piacerebbe capirne di più e approfondire la tematica, visto anche il fatto che non è esplicitato in modo chiaro in nessuna delle opere su Siena, eccetto che nel libricino di Porri, che comunque lascia molti punti interrogativi in sospeso. Il dubbio che l'autonomia economica senese risalga ad un'epoca anteriore rispetto alla stipulazione del diploma Imperiale (data comunque sconosciuta poichè il documento non è pervenuto) viene dall' accordo tra l'arcovescovo di Magonza e i Senesi. I Toderi scrivono che la zecca è senza dubbio antecedente alle epistole intercorse tra il comune di Siena e l' Arcivescovo di Magonza, il quale, rapito a Montefiascone accettò un accordo con i senesi, i quali si offrivano di pagare il riscatto nel caso in cui lui si fosse impegnato con l' imperatore (di cui era cancelliere) affinchè venisse permessa alla città l' apertura di una zecca; nelle lettere dell' arcivescovo si intuisce la probabilità che nella città di Siena già fosse presente una zecca (si parla infatti solo di "CONFIRMATIONIS VESTRAE MONETAE"), e l' importanza che il fatto non fosse reso pubblico (Siena era una città ghibellina, fedele all' imperatore e non poteva abbassarsi all' apertura di una zecca clandestina e all' evasione del fisco). Porri ci informa che in un documento del 1167 trattante la liberazione di alcuni schiavi a Siena, non ci sono tracce di moneta senese, ma solo di Pisane e Lucchesi, questo da a pensare che ancora, in quell'epoca non esistesse una zecca, dichiara altresì con certezza che, nel 1180 la zecca doveva essere aperta per la faccenda del vescovo rapito. I Toderi ipotizzano che, nonostante il diploma di concessione non sia mai stato rintracciato, ci viene una conferma del fatto che la città lo ricevette nell' episodio in cui, quando Barbarossa assediò Siena nel 1186, tra i vari diritti, tolse anche quello di battere moneta; Porri è di un'altra opinione, crede, infatti, che il diploma non sia mai giunto a Siena e che, nell'86 l'imperatore abbia solo voluto stroncare una consuetudine fastidiosa ormai troppo longeva; nel diploma si legge infatti "et nominatium monetam et pedagium sive teloneum, quam facere CONSUEVERUNT vel FACIUNT" A tal proposito, il Benvoglienti ci fa notare che sulla moneta senese non appare mai alcun simbolo imperiale (tanto meno il nome dell'imperatore in leggenda. Finalmente, poi, il 31 Ottobre 1186, Enrico VI invia il diploma effettivamente noto con cui ufficializza (secondo alcuni da l'inizio) la zecca di Siena. Ci sono altre importanti considerazioni da fare ma non vorrei correre il rischio di mettere troppa carne al fuoco... Spero nell'intervento degli appassionati e studiosi di questa zecca per ricevere chiarimenti sulla questione del periodo in cui la zecca venne aperta e della possibile apertura clandestina che pare trasparire dai documenti.
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  7. Tempo fa un compagno di viaggio mi raccontò di aver trovato nei pressi del sito archeologico di Delfi dopo un violento temporale, un bronzo di Antonino Pio. Non avendo avuto modo di vederla, non so se la sua moneta fosse autentica. La tua, purtroppo, è solo una riproduzione degli anni '70 regalata dalla Parmalat con le merendine Mister Day, come puoi vedere qui: Link L'originale è un denario dell'imperatore Caracalla. A parte ogni altra considerazione al rovescio è chiaramente visibile in esergo una R che sta appunto ad indicare che si tratta di una riproduzione. Se si fosse trattato di un originale, ai sensi della normativa vigente in Italia, avresti comunque dovuto farne consegna all'autorità.
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  8. Non è così. Questa situazione la conosco molto bene e ti posso spiegare. Come sai, di quel 2€ sono state emesse solo le monete per le divisionali Proof e quindi se vuoi il 2€ devi prendere la divisionale. Nell'Aprile 2011 la Zecca Finlandese decise di mettere in vendita sia il 2€ Proof 2004, che il 2006. Tutti e due rari e valutati. In realtà furono poche le monete messe in vendita (poco più di 100) e si trattava di monete scartate nelle selezioni per le divisionali Proof a loro tempo. Chi le comprò si lamentò un po' proprio per questo, erano Proof ma non come dovevano essere (colpi visibili). Riguardo alla tiratura la Mint of Finland ebbe modo di correggersi, dicendo che si trattava di semplice non curanza (in poche parole), queste le loro parole: "Dear Sir, thank you for contacting us. Coins really are proof-quality. We didn’t mint these coins again. The coins that were on sale came from our stock. Mintage 25 000 is wrong information and I apologize for the mistake. We are going to update the correct mintages as soon as possible. I would be pleased to answer any questions concerning Mint of Finland and our products. With best regards, Customer Service" A riprova di tutto ciò, sul sito Mint of Finland nella sezione 2€ CC Proof, c'è ancora la scheda Finlandia 2004 con la tiratura non scritta.
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  9. Se i 120 grana 1736 sono gli anni più comuni a trovarsi in queste conservazioni avresti dovuto postare un 120 grana 1736(anzicchè vantarti di avere un 120 grana 1735,non ho postato le foto della moneta per vantarmi,che squallore!!![non ho detto che quella per cui chiedo il giudizio è mia] ma solo perchè mi serve sapere l'opinione sullo stato di conservazione );mi auguro che tu l'abbia fatto di proposito perchè hai tenuto conto che ti avrei fatto questa annotazione,quindi mi aspetto che posti un 120 grana 1736 in alto grado di conservazione e non serve sapere di chi sia,ma solo per avvalorare la tua tesi Questo sondaggio ti chiede in perfetto italiano di esprimere un giudizio sullo stato di conservazione,bontà tua,l'hai fatto e di questo ti ringrazio;se poi ti piacciano o meno le monete postate da me e da Luca,non te le devi mangiare e personalmente non m'interessa Faccio notare che"strappi di conio"(graffi),"mancanza di metallo al D/","conio stanco al R/"sono tutti difetti di conio che non hanno nulla a che fare con il grado di conservazione della moneta .Sui"segni di usura"come ho gia detto,è mia impressione(la tua è un'altra impressione, viva Dio che la pensiamo diversamente)dal momento che la moneta è più patinata rispetto a quella andata in asta da Kunker(bisogna vedere se è stata venduta o se è quello il prezzo a base d'asta)che quelle che sembrano usure sono mancanze di patina dovute,forse,alle estrazioni della moneta dalla bustina che la teneva conservata.Poi,se sostieni che il conio è stanco al R/,potrebbe più facilmente sembrare che vi siano usure. Sul discorso delle abrasioni resto della mia idea che quelle sono abrasioni non dovute al conio.Sai quanti 120 e 60 grana ho ossevato negli anni,in aste collezioni ecc.!!e non ho riscontrato "numerose piastre"che presentano tali anomalie.Poi io non ho scritto che le abrasioni sono dovute alla consunzione(non capire fischi per fiaschi),ma altresì ho scritto che esse sono dovute alla cattiva conservazione ed ho ipotizzato quello che ho scritto nel precedente post(quando una moneta viene pulita il terriccio è la prima cosa che va via,ma c'è poi da preoccuparsi per quello che lascia il terriccio sul metallo intaccato[abraso]) Sulla valutazione di mercato che ho dato per la moneta andata in asta da Kunker e postata da lucadesign,trattasi di una mia valutazione non di certo scaturita dal "nundum matura est",ma proprio perchè la moneta è deturpata(il concetto è:o mi compro una moneta BB o una in alto grado di conservazione con le dovute differenze di prezzo,ma quella di Kunker non la paherei tanto). --odjob
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  10. Già!!! Se tutti tracciassero il percorso delle banconote... :blum:
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  11. Ciao Exergus ..mah! io vedo una stella---- pero' "porto gli occhiali" ... e quindi.... potrebbe essere !....
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  12. ZECCHINO VENEZIANO DI ALVISE IV MOCENIGO--- SPL € 240 --- FDC € 600 20 lire oro 1858 TO --- R2 --- MB € 450--- BB € 800-- SPL € 1.500---FDC SENZA PREZZO 20LIRE 1882 2 RIBATTUTO SU 1 --R3-- SENZA PREZZO Non sapendo se le hai già fatte controllare ti consiglio di far vedere le tue monete ad un perito, per essere sicuro della loro autenticità. Ciao, Giò P.S.-scusate, mentre scrivevo non mi sono accorta delle nuove risposte.
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  13. Zecchino di Alvise IV Moncenigo BB 240 SPL/FDC 600 20 Lire 1858TO MB 450 BB 800 SPL 1500 Per l'ultimo non sono presenti quotazioni, c'è un passaggio in asta Negrini n° 24 del 2006 in qFDC a 3100 euro più diritti
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  14. Penso che il momento in cui il denaro (come viene inteso oggi) scomparirà sia ancora lontano o comunque lontano dalle prossime generazioni. Si è fin troppo "sprecato" il denaro fisico; oggi sicuramente siamo più accorti, ma quello che si stà percependo è un ritorno al passato sempre più presente e attuale,nascono gruppi di acquisto,manifestazioni sul consumo equo,mercatini che si basano sullo scambio, e tanto altro ancora. Leggevo di un negozio nato a Bolzano dove all'interno viene usata tutta merce "riciclata" e comunque riutilizzabile,entri scegli e non paghi con il denaro,ma puoi portare la tua roba che non usi più,che non ti servirà più,oppure puoi lasciare un'offerta che và a coprire le spese di gestione.Una sorta di baratto. Serve una cultura diversa dove il denaro fisico non è ai primi posti nella classifica mondiale,ma c'è l'uomo!
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  15. Interessante la discussione di magdi. Sicuramente, in base a come è stato impostato l'argomento, occorre l'aiuto di chi studia a fondo la zecca di Siena. Speriamo intervenga e ci illumini in qualche modo. In "Le Zecche Italiane fino all'Unità" a cura di L. Travaini, opera di recente pubblicazione, A. Montagano e G. Catoni scrivono che il primo documento dove si registra moneta senese è del novembre 1181 (Casanova 1927) e che l'apertura della zecca si può collocare in un perido di poco anteriore, tra la fine del 1180 e l'inizio del del 1181. Non conoscevo l'ipotesi di una presunta officina "clandestina" ma non mi stupirei più di tanto. I denari lucchesi (e pisani?) erano imitati in molte aree del Centro Italia. Sarebbe importante stabilire se produceva imitazioni o "contraffazioni" i cui limiti sono difficili da definire ma basilari per capire determinate problematiche. Sarebbe interessante anche decifrare i motivi per cui Siena ebbe un ruolo fondamentale per l'economia della Toscana medievale ma eventualmente se ne potrà parlare dopo la parte strettamente numismatica. In attesa di vostre considerazioni
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  16. neanch io ha dire il vero :)
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  17. Mi pare si possa leggere BSIS con Star in esergo Constantine AE3. 320-321 AD. CONSTANTINVS AVG, laureate head right / DN CONSTANTINI MAX AVG, VOT XX in wreath, BSIS star in ex
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  18. Non l'ho capita Il rame contenuto ha un valore più alto del valore facciale. Così come per i nickels. E' per questo che è proibito fonderli e anche esportarli. MM
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  19. Il lavoro è tutto sommato buono, probabilmente "hai calcato troppo la mano" in alcuni punti, come hai già affermato tu stesso ma è anche vero che alle volte diventa difficile trovare il giusto compromesso per tentare di far emergere i dettagli e mantenere allo stesso tempo la patina. A che frequenza hai lavorato con l'ablatore?
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  20. Complimenti, ne è uscito un esemplare degno di nota. Il rovescio ha svelato dei bei rilievi. Purtroppo a volte succede (credo sia inevitabile) che nella pulizia si scopra qualche tratto del metallo sottostante. Quando questo succede,per accelerare un po' l'ossidazione bagno la moneta e la faccio asciugare all'aria, ripetutamente. Quando sarà più scuro la differenza con la patina rimasta si noterà molto meno. Ottimo lavoro. Ciao, Exergus
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  21. Ieri sera si è svolta la Conferenza della dott.ssa Maila Chiaravalle sui Promessi Sposi e le sue monete ; relazione interessantissima perchè la Chiaravalle oltre gli aspetti puramente tecnici monetari, esamina la simbologia espressa dal Manzoni sul denaro, il suo valore etico o il suo cattivo uso, affronta anche l'aspetto di dove erano ricoverate e tenute le monete, i ripostigli, l'economia del tempo prima e dopo la peste. Sono state viste anche monete e grida del tempo portate da collezionisti privati ; per il momento non è prevista a breve un contributo scritto, ma l'autrice non esclude prossimamente di farlo, visti i suoi molteplici impegni attuali, anche perchè l'argomento riscuote indubbio interesse. Se volete accontentarvi però sul forum specifico di " Quelli del Cordusio ", ho scritto una relazione della serata, cercando di cogliere gli aspetti più innovativi e interessanti usciti , magari non dibattutti nella nostra discussione, quindi se vorrete per letture o commenti sul forum di " Quelli del Cordusio ",potremo riparlarne tranquillamente, a presto, Mario
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  22. Duplico un post che ho fatto in un'altra discussione, ma solo per segnalare la disponibilità in PDF di un altro volume di interesse numismatico. E. Ciao a tutti, vi annuncio che grazie alla collaborazione tra me, Piergi00 e Littore è stato possibile rendere disponibile in formato PDF il volume 18 dell'importante (e rara!) opera di Felice Amato Duboin dal titolo Raccolta per ordine di materie delle leggi, editti, manifesti... Il volume 18 è interamente dedicato ai provvedimenti di natura monetaria, alle monete e ai privilegi del personale di zecca. Gli interessati possono scaricarlo liberamente dal seguente server pubblico e ridistribuirlo, in quanto l'opera non è coperta da diritti d'autore. http://www.mydrive.ch username: guest@duboin18 password: lamoneta Il file è di 423 MB, dovuto al fatto che il volume originale consiste di oltre 1.800 pagine e si è cercato di preservarne la piena leggibilità. Purtroppo la qualità delle immagini da cui siamo partiti non ha consentito di effettuare il riconoscimento caratteri. L'opera comprende un indice piuttosto dettagliato, che dovrebbe aiutare molto le ricerche. Non sarà comunque un problema suddividere il file in parti più piccole per agevolare la fruizione. Noterete alcune pagine mancanti (circa una ventina sul totale), ma non erano già presenti nel set originale di immagini da cui siamo partiti. Mi auguro, entro le prossime settimane, di poter realizzare il file PDF anche del volume 19, anch'esso dedicato alla monetazione. Grazie ancora a Piergi e Littore per la collaborazione. Buona lettura a tutti. E.
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