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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/23/12 in tutte le aree
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Personalmente non sono mai stato un fanatico dello stabilire il grado di conservazione, nè lo sarò mai, come vedete i pareri sono sempre discordi, Varesi magari in un'asta metterebbe uno SPL, ma altri non sarebbero d'accordo, sono sempre pareri personali . Le monete sono manufatti antichi, non sono perfetti, sono stati usati, hanno toccato migliaia o anche più di mani, prendetele o non prendetele per quello che sono, se vi piace, difettini a parte, compratela,l'importante è che siate appagati voi, non pensate a un futuro realizzo, anche perchè il compratore ha sempre il suo metro di opinione ,probabilmente diverso dal vostro. In un certo qual senso anch'io vado controcorrente , non sono affatto un patito della conservazione, forse perchè essendo appassionato di medievali, in quel campo a volte conta averla la moneta, non la conservazione. La moneta deve piacere e se ritenete che vi piaccia compratela, l'importante per me è questo !3 punti
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Si è parlato dell'argomento nella discussione sui denari, tuttavia in maniera sibillina, mi piacerebbe capirne di più e approfondire la tematica, visto anche il fatto che non è esplicitato in modo chiaro in nessuna delle opere su Siena, eccetto che nel libricino di Porri, che comunque lascia molti punti interrogativi in sospeso. Il dubbio che l'autonomia economica senese risalga ad un'epoca anteriore rispetto alla stipulazione del diploma Imperiale (data comunque sconosciuta poichè il documento non è pervenuto) viene dall' accordo tra l'arcovescovo di Magonza e i Senesi. I Toderi scrivono che la zecca è senza dubbio antecedente alle epistole intercorse tra il comune di Siena e l' Arcivescovo di Magonza, il quale, rapito a Montefiascone accettò un accordo con i senesi, i quali si offrivano di pagare il riscatto nel caso in cui lui si fosse impegnato con l' imperatore (di cui era cancelliere) affinchè venisse permessa alla città l' apertura di una zecca; nelle lettere dell' arcivescovo si intuisce la probabilità che nella città di Siena già fosse presente una zecca (si parla infatti solo di "CONFIRMATIONIS VESTRAE MONETAE"), e l' importanza che il fatto non fosse reso pubblico (Siena era una città ghibellina, fedele all' imperatore e non poteva abbassarsi all' apertura di una zecca clandestina e all' evasione del fisco). Porri ci informa che in un documento del 1167 trattante la liberazione di alcuni schiavi a Siena, non ci sono tracce di moneta senese, ma solo di Pisane e Lucchesi, questo da a pensare che ancora, in quell'epoca non esistesse una zecca, dichiara altresì con certezza che, nel 1180 la zecca doveva essere aperta per la faccenda del vescovo rapito. I Toderi ipotizzano che, nonostante il diploma di concessione non sia mai stato rintracciato, ci viene una conferma del fatto che la città lo ricevette nell' episodio in cui, quando Barbarossa assediò Siena nel 1186, tra i vari diritti, tolse anche quello di battere moneta; Porri è di un'altra opinione, crede, infatti, che il diploma non sia mai giunto a Siena e che, nell'86 l'imperatore abbia solo voluto stroncare una consuetudine fastidiosa ormai troppo longeva; nel diploma si legge infatti "et nominatium monetam et pedagium sive teloneum, quam facere CONSUEVERUNT vel FACIUNT" A tal proposito, il Benvoglienti ci fa notare che sulla moneta senese non appare mai alcun simbolo imperiale (tanto meno il nome dell'imperatore in leggenda. Finalmente, poi, il 31 Ottobre 1186, Enrico VI invia il diploma effettivamente noto con cui ufficializza (secondo alcuni da l'inizio) la zecca di Siena. Ci sono altre importanti considerazioni da fare ma non vorrei correre il rischio di mettere troppa carne al fuoco... Spero nell'intervento degli appassionati e studiosi di questa zecca per ricevere chiarimenti sulla questione del periodo in cui la zecca venne aperta e della possibile apertura clandestina che pare trasparire dai documenti.2 punti
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Buona giornata Considero questo pezzo in ottone (5,183 g, 30 mm) quello che si può veramente definire “un bel gettone”, non solo per lo stile (contorno festonato, stemma araldico della città su ramo d’alloro, motivo della ruota con foro centrale), ma specialmente perché contiene tutti gli elementi necessari a conoscerne la funzione (una corsa del tram a tariffa normale), la zona di utilizzo (Comune di Milano) e la data (1920). Ma c'è di più. Esiste anche il... sottomultiplo (2,725 g, 25 mm).1 punto
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Per rispondere agli amici Numa, Lorenzo e Raistlin, ho buttato giù due righe sul tema altamente dibattuto dagli studiosi della datazione dell’aes grave (e di conseguenza, di tutto l’assetto delle prime monete repubblicane). Rimando innanzitutto allo schema proposto nei manuali. http://manuali.lamoneta.it/MoneteRepubblicane/cronologia.htm Riassumendo, i principali testi datano l’aes grave così: Turlow-Vecchi: -280-245 per la maggior parte delle serie (Apollo, ruota, Roma con elmo frigio) -240-225 per la serie Giano / prora, la più cospicua Crawford: -280-225, periodo in cui si snodano la maggior parte delle emissioni (Apollo, roma, ruota ecc) -225-211 fase finale dell’aes grave: serie Giano/prora -211 coniazione del denario di valore 10 assi e riduzione sestantale dell’asse La mia domanda è: cosa c’era prima del 280 per il sig Crawford? ancora l’aes rude a peso?? Difficile pensarlo, per dare un’idea di quello che accadeva in quel periodo: definitiva vittoria nelle guerre sannitiche prima, e guerra contro Pirro poi, tutto questo senza una moneta propria? Storicamente difficile. Fateci caso, secondo la teoria ribassista degli anglosassoni, l’Aes grave risulta la moneta di riferimento nel corso della I guerra punica. E’ vero che alla serie della prora è associato il didramma giano/Giove fulminante, ma voi vi immaginate pagare lo stipendio ai marinai e ai soldati, qualcosa come 150.000 uomini, con i sacchi di aes grave?? Vi sembra storicamente possibile ?? La prima guerra punica è stata la prima guerra mondiale combattuta in Europa, è durata decenni, ha coinvolto qualche milione di persone a Roma e succhiato tutte le sue risorse. Come può questo sforzo essere stato effettuato con uno strumento finanziario così debole?? Non può, secondo me. Per la prima guerra punica bisogna pensare al denario come mezzo finanziario (e quindi l’aes grave già in pensione da tempo, sostituito dall’asse di riduzione sestantale). Il denario è stato coniato in quantità enormi, Se aggiungiamo i denari anonimi con simboli e quelli con lettere, arriviamo ad un susseguirsi di emissioni molto vasto, compatibile con lo sforzo economico richiesto dalla grande guerra in corso. Si dirà, sostenendo la teoria degli anglosassoni, che c’era il didrammma: ma , signori, il didramma è una moneta rara, rara ora come allora, da sola non può avere sostenuto il peso di un conflitto, e si ritorna ancora con i soldati pagati con l’aes grave, del peso di 280 grammi, la moneta degli antenati. Quale esempio, la misteriosa emissione Minerva Toro TV 431 punto
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Salve a tutt* dopo tanto tempo intervengo di nuovo anche qui...perchè quando c'è di mezzo Genova non so resistere :D. Si tratta di un minuto IANVA QDP, in realtà assai comune. Le legende sono "canoniche" sia al dritto che al rovescio, ovvero: D/ IANVA:Q:D:P:B R/ CO: - RA -DV - S :F. Corrisponde al tipo CNI III, p. 35, n. 54, tav. II, n. 14, nel caso con la sola variante della sigla al rovescio (con qualche perplessità per la possibilità di confondere in parte le due lettere nella forma gotica). Per questi tipi la bianchitura è usuale, ma non è detto che faccia da discrimine cronologico relativo all'interno della serie (come accade per altre serie bassomedievali analoghe). Il discorso sulla cronologia assoluta di questa tipologia invece è complesso e per ora in fase di revisione: per ciò per adesso ve lo risparmio ;). Un saluto a tutt* MB1 punto
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dall'immagine sembra un AE3 buono - di Constantino I° per Siscia - 320/321 - officina mi sembra BSIS per confronto Text1 punto
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e` una moneta che fara` arrabbiare gli amici corsi ? o e` una normale che si trova regolarmente :)1 punto
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Ah, finalmente una meraviglia!!! Grave errore! E' un denaro IQDP : http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GEIQDP/4 grrr ...più bello del mio! Adesso me lo scarico e me lo ingrandisco per bene .... Saluti1 punto
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Difficile dirlo, da un ingrandimento. Vista così, non mi sembra SPL, ma solo tu puoi dirci quali di quei graffi siano, effettivamente, visibili1 punto
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io colleziono gli argenti e le date rare per quanto riguarda gli altri metalli (quelle in oro le tengo per ultime) poi pian piano se sono a un punto morto vado avanti con le serie prendendo quelle comuni... ad esempio,dei 5 cent spiga ho il 19 e il 37, ma le altre non le ho proprio! come ad esempio per la lira aquila le ho tutte tranne il 1906 e 1905....cioè,dipende un pò dalle occasioni che mi si presentano1 punto
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No' è un Double Tournois di Luigi XIII - la data non riesco a leggerla cosi' come la zecca di emissione..... dovresti mettere foto migliori o leggere la legenda...... ti linko un esemplare del 1637 http://inumis.com/vso/V00017/louis-xiii-double-tournois-1637-vallee-du-rhone-a25070.html1 punto
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Grazie tante anche a te, il tardi non esiste, sono sempre graditi. Ciao e grazie ancora, Pat1 punto
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Trattandosi di un matrimonio, è permesso uno scherzo un po'... scollacciato?1 punto
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Ho appreso solo ieri sera la notizia fra incredulità ed estremo dolore che solo la scomparsa di un vero amico ti puo' provocare. Giulio aveva la mia stessa età e ci eravamo conosciuti tanti anni fà nello studio numismatico che frequentavo quasi giornalmente nel mio periodo universitario. Grande appassionato di numismatica era sempre cortese e professionale con la clientela. Ricordo con affetto quando ordinava i caffè al bar per poi gustarceli nello studio mentre mi mostrava "gli ultimi arrivi" e studiavamo i cataloghi delle prossime aste. Avevamo lo stesso metro di giudizio nel dare il giusto grado di conservazione ad una moneta che poi era quello "trasmessoci" dal grande Sig.Giuseppe. Ci siamo visti l'ultima volta in marzo quando ho acquistato una moneta ed aveva promesso che a breve mi avrebbe contattato perchè stava per entrare in possesso di una bella piastra borbonica che mi interessava. Purtroppo non mi ha più contattato e, pur avendo capito che non era in perfette condizioni di salute, mai mi sarei aspettato una tale tragedia. Le mie più sentite condoglianze alla famiglia. Ciao Giulio. Salvatore.1 punto
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http://www.ilportaledelsud.org/monete_filippoII.htm Informo tutti gli amici appassionati di monetazione napoletana del '500 che da oggi è disponibile nel sito www.ilportaledelsud.org lo studio in pdf a colori riguardante la monete napoletane di Filippo II principe di Spagna a firma di un certo Francesco Di Rauso estratto da Cronaca Numismatica. Buona lettura a tutti.1 punto
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Per me era come uno di famiglia, sono stato anche a casa sua più di una volta, un ragazzo di 46 anni, ne dimostrava come minimo dieci in meno, aveva una moglie e figli, padre e marito esemplare, persona meticolosa e commerciante onesto. Mi ha accolto tanti anni fa nel negozio dello zio Giuseppe De Falco come un fratello e ...... commercialmente parlando ......... mi ha sempre agevolato, come faceva con tutti. In allegato vi posto il ritagli di un quotidiano del 1° marzo 1989 dove c'era lui con lo zio fuori al negozio di numismatica. Non lo dimenticherò il mio amico Giulio. Francesco. Uploaded with ImageShack.us1 punto
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ciao Andrea, è vero ultimamente si vedono maggiormente pezzi rari, che credo sia cmq proporzionale al resto del venduto che è cresciuto notevolmente, sia per l'aumentare della aste, sia anche per il momento favorevole dei prezzi (se qualcuno vuole vendere questo è decisamente il momento..). Tieni però presente che questo è anche il momento di alzare il livello di guardia, relativamente ai pezzi dubbi, e le estreme rarità vanno sempre valutate molto bene. ciaoo skuby1 punto
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L'avevo scritto e lo ripeto i tetra di Alessandro con al rovescio nel campo a sinistra Eracle poggiato su clava sono pezzi fantastici, delle piccole opere d'arte che già solo vedere così in foto è un piacere... :D Volevo però far notare una cosa: E' vero i prezzi in generale sono aumentati, ma non vi sembra che negli ultimi anni si vedano in vendita anche delle rarità che prima comparivano sul mercato veramente di rado? Per questo voglio essere ottimista e spero di vedere dal vero, magari tra poco, un bella immagine di tetra con Eracle poggiato su clava.1 punto
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Concordo per il Duozain d'Avignone, pero' se non si vede nessuna lettera componente la legenda, ovviamente non si identifica il papa - per paragone solamente ti posto una moneta analog http://www.numishop.org/fiche-bfe_258144-mo_feo-1-1 punto
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e` un douzain di avignone sotto il papa periodo circa 1590-1640 , ma non capisco altro dalla moneta1 punto
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I prodottti alimentari tedeschi che si vendono a basso prezzo sono tipicamente quelli da "hard discount". Come dice il nome stesso, sono tipologie di prodotti di qualità medio-bassa venduti a prezzi molto competitivi. Direi che in questo il sistema tedesco c'azzecca ben poco, se non per il fatto che queste catene arrivano proprio dalla Germania: è una fascia di mercato particolare che è arrivata prima dell'Euro (i primi hard discount in Italia sono della fine degli anni '90) e che ha puntato sulla competività del prezzo invece della qualità. Per quanto alcuni di questi prodotti abbiano un buon rapporto qualità prezzo (nel senso che costano molto poco e sono tutto sommato discreti) direi che il paragone con i prodotti nostrani di una certa qualità (ovviamente anche il made in Italy non è sempre degno del nome) è a dir poco irriverente. Esempio stupido ma calzante per il nostro forum: negli anni scorsi la Lidl (tipica catena hard discount) vendeva la valigetta portamonete (tra l'altro se ricordo bene nemmeno di produzione tedesca, mi pare provenisse dalla Spagna) a un prezzo davvero conveniente, infatti molti utenti del forum si sono precipitati a comprarla, io stesso ne ho presa una. E' pratica e tutto sommato visto il poco che costava non è stato un brutto acquisto, ma la qualità è distante anni luce da quelle di marca. Su un vassoio ho appoggiato degli Euro, dopo un mese erano tutti arrugginiti.... se una cosa è da poco, è un pò pretestuoso pensare che costi poco perchè il sistema tedesco è migliore. Le tante cose tedesche di qualità non le trovi certo a pochi soldi all'hard discount, ma hanno invece prezzi più alti della concorrenza (più scarsa) italiana o spagnola o irlandese. Altrimenti va a finire che teorizziamo che a parità di fascia una FIAT costa meno di una Volkswagen (nomi fatti a puro titolo di esempio) perchè l'Italia ha un sistema più competitivo.... se costa meno è perchè, molto più semplicemente, è più scarsa.1 punto
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Ciao, condivido con voi un altra piccola medaglia. Catalogata dal D'Auria al n° 132: Ricostruzione del Teatro San Carlo. Qualche pagina piu' indietro ho postato il D'Auria 131 mentre questa ha nel fronte la facciata del teatro. Trovata tramite un utente del forum sono molto soddisfatto.1 punto
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...ed infine una delle mie preferite sia perchè conservata in modo decente ed anche per la bellezza estetica sia del dritto che del rovescio. Si tratta di un seated liberty quarter KM81 del 1854 del tipo con le frecce di cui ha già parlato Vathek1984. Con questo ho concluso questa lunga carrellata, forse qualcuno non ne potrà più di questi catorci americani ma mi ha fatto piacere condividerle con Voi anche perchè è stata per me una buona occasione per riguardare questo angolino della mia collezione. Ciao!1 punto
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Riguardando la tua lista ho trovato da aggiungere: USA - 5 cents 1943 P ag -------- Angola portoghese - 1 escudo 1956 Austria - 5 schilling 1952 Grecia - 50 drachme 1980 Italia - 2 centesimi 1908 Palestina Britannica - 5 mils 19421 punto
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Mentre continuava la mia visita al Museo ho preso altre foto delle monete dilungandomi un po' per cercare di vederle bene, ma è stato difficile...dovrò tornarci per visitarlo con calma... :rolleyes: :rolleyes: :lol: . Dopo aver gustato "l'aperitivo" offertoci dagli organizzatori, veramente ottimo e vario, di cui metterò alcune foto nella discussione in Raduni ed Iniziative, siamo tornati in sala per continuare l'ascolto dei relatori. Gli interventi si sono succeduti come da scaletta fino ad arrivare a quello della dott. Claudia Perassi, che devo dire mi è piaciuto in modo particolare in quanto trattava dei Ritratti monetali delle Augustae. La dott. Perassi ha anche messo a confronto i ritratti degli Imperatori e delle loro mogli portandoci a conoscenza di una curiosa, e sorprendente, caratteristica degli stessi...ed ecco la terza sorpresa della giornata: i ritratti si somigliavano quasi perfettamente, tanto da poter essere quasi sovrapposti. Certamente quelli delle Augustae risultano più ingentiliti, specialmente togliendo la barba degli Imperatori :D , ma la somiglianza vista è stata impressionante e fa sospettare l'utilizzo dello stesso conio poi modificato per le monete delle mogli. Finiti gli interventi si è proceduto ad una rivisitazione di tutte le relazioni per dare modo agli intervenuti di porre delle domande sulle stesse. Anche in questo il prof. Arslan si è distinto per la varietà di domande ed interrogativi che a posto, vivacizzando ed interessando ulteriormente con la sua naturale verve la platea ormai un po' spenta per l'impegnativa, ma interessante, giornata. Alla fine del Seminario ho potuto salutare il prof. Arslan, il prof. Saccocci e l'ing. Winsemann Falghera scambiando con loro alcune parole, li ringrazio...ne sono stata onorata e spero di averne presto di nuovo occasione. :give_rose: Con questo ho concluso, ringrazio tutti per la bellissima giornata e per la pazienza con cui sempre mi sopportate :D . Vi rimando alla discussione in Raduni ed Iniziative per altre foto di gruppo Lamonetiano. Grazie, Giò :) Foto 1- ancora monete esposte nel Museo Foto 2-3-4- monete del Ripostiglio di Biassono1 punto
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follis tipo ioviconservatori zecca SMANT Delta antiochia 4 officina periodo 310-320 l imperatore non si capisce comunque potrebbe essere costantino o licinio1 punto
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Salve a tutti, Le immagini postate delle belle monete di Veridio mi hanno fatto venire voglia di postare qualcosa Anche io sottopongo ai vostri commenti il grosso di Paolo III zecca roma D: ·PAVLVS·III· - ·PONT·MAX· Stemma a scudo con sopra una "piccola palma"? R: ·S·PETRVS·[segno di zecchiere]· - ·ALMA·ROMA· San Pietro in piedi con libro nella destra proteso verso l'alto Class: Muntoni 71, Berman 916 Peso: 1,62g Diam: 23mm Dato il peso la moneta dovrebbe essere stata emessa tra il 1545 e il 1549 Alessandro1 punto
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La teoria tradizionale, cui afferisce gran parte della scuola italiana, si orienta verso una datazione più antica dell’aes grave. Innanzitutto non bisogna tralasciare la tradizione antiquaria, che è tutta per una datazione alta. Per smentire dati scritti (come quello di Plinio) e le teorie storicamente accettate, sarebbe opportuno portare delle prove, ma queste prove i sostenitori delle teorie ribassiste non le hanno mai prodotte: al più si tratta di congetture o, come ha fatto Crawford, di grandi costruzioni teoriche, degli schemi complessi in cui inserire ogni moneta come un mattone in un muro. Lo studio comparato dei contenuti dei ripostigli, l’asso nella manica del Crawford, si è rivelato un’arma a doppio taglio: il ritrovamento di Morgantina è interpretabile sia in favore della teoria media (denario al 211) sia in favore della la teoria tradizionalista. Infatti un ripostiglio può fornire solo una data post quem si può escudere la nascita di una moneta, non ante quem. E ditemi voi se, conoscendo la pigra movimentazione delle monete nell’antichità, è possibile che lo stesso anno della creazione del denario qualcuno avesse già sotterrato un ripostiglio di denari quinari e vittoriati in una terra lontana come la Sicilia, a Morgantina. Ciò sarebbe possibile solo se il denario e le sue frazioni, come sostiene Plinio, era già da 50 anni la moneta di riferimento del Mediterraneo. La teoria tradizionale è saldamente ancorata ai fatti storici, ed è così riassumibile: - 335 prima coniazione dell’aes grave serie Giano/ prora per la presa del porto di Anzio. Contestualmente emissione dei didrammi d’argento ROMANO - 312 serie della ruota, commemorativa della costruzione della via Appia - 268 riduzione sestantale dell’asse ed emissione del denario. L’emissione del denario sarebbe la preparazione allo sforzo bellico contro cartagine, che sarebbe inizato 5 anni dopo. Infine vorrei chiudere questa piccola sintesi ricordando il parere del Catalli (La monetazione romana repubblicana, IPZS 2001, Roma),: “Le produzioni di moneta fusa non possono non avere interessato gli ultimi decenni del IV secolo aC per molteplici ragioni di ordine storico e politico…Luceria è colonia romana nel 315 e la sua serie fusa con leggenda a caratteri latini è senza dubbio espressione dello stanziamento coloniale romano…prendendo a modello l’analoga monetazione già prodotta a Roma” (pag 105). poco oltre…. “non appare quindi peregrino datare alcune serie fuse nellìultimo ventennio del IV secolo. La serie bifronte/mercurio e Apollo/apollo potrebbero ben appartenere a questi anni. La forte suggestione della presenza del tipo della ruota in connessione con la via Appia nel 312 aC mette in dipendenza i due avvenimenti dando alla serie un valore commemorativo” (sempre pag 105). A questo punto, se anche una mente come Catalli è per la teoria tradizionalista, come può uno con un nik come il mio, dare torto a Plinio????? Eppure la cronologia messa a punto da Crawford è presa da tutti come vangelo, nessuno ormai la mette in dubbio. Basta prendere in mano un catalogo d’asta (anche italiano) : le date sono quelle della pur lodevole teoria dello studioso Oxfordiano. A questo punto, in attesa che una scoperta archeologica getti maggior luce su questo argomento, sentiamo i vostri pareri. un raro dupondio TV 691 punto
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