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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/14/12 in tutte le aree

  1. Ti dico quello che faccio io: in genere fotografo ogni moneta con la perizia, in modo tale che si riconosca e poi la tolgo subito (tempo poche ore :) ) Poi metto Argento e vari metalli (nichel) sul velluto; di rame rosso a dir la verità ho poco ma lo metto in capsule quadrum (scelta puramente estetica). Lascio nelle perizie solamente l'oro che non corre alcun rischio. Se hai qualche perizia che vuoi conservare la puoi mettere nelle caselle grandi da 50 mm. la collezione dev'essere un piacere ed è personalissima ;)
    2 punti
  2. Ciao Mario, Monza ebbe sicuramente una produzione importante di Grossi (che per me sono pegioni, visto il sistema monetario adottato da Giovanni Maria Visconti), ma per esperienza tenderei a sottovalutare le 55 varianti del CNI, non sempre quello riportato è reale... Nella classificazione consiglio di valutare invece i pegioni di Giancarlo ed Estore insieme, se leggi attentamente le diciture troverai che in alcune varianti è presente prima MOL, MOE (Modoetie, Monza) di MLI, MLAI (Mediolanum, Milano), perchè? La risposta ti viene dalla storia, Giancarlo viene cacciato da Cantù da Facino Cane (guerriero/condottiero per conto di Giovanni Maria Visconti) nel marzo del 1411 e si rifugia presso lo zio Estore a Monza, e se fosse da questo momento che iniziassero a coniare insieme? Sicuramente la catalogazione odierna andrebbe rivista. Bisognerebbe analizzare attentamente tutte le apparizioni alle aste per capire meglio. Un altro aspetto importante di questa mia tesi arriva dai bissoli, in nessuno compare la scritta DOMINUS o DUX MEDIOLANI, ma da un lato Giancarlo e dall'altro Estore, ed in effetti se leggi attentamente la tenuta di monete lombarde dell'Ambrosoli trovi il nominale Bisuoli da Monza e Cantù, sicuramente c'era un'affinità come tra Milano e Pavia (Giovanni Maria e Filippo Maria). Le monete di Monza hanno un'influenza, o meglio dire, sono "copiate" da quelle di Milano. A parte il bissolo, il pegione e l'imperiale da due (c'è anche quello di Giovanni Maria) che ne abbiamo già parlato, un esempio sono i due diversi tipi di sesini. Il primo tipo è quello con il busto del santo tra le lettere H E e la croce sul Dritto, mentre il secondo tipo è quello con la biscia coronata tra le lettere H E e la croce ornata sul Dritto. Questo secondo tipo fa tanto pensare al sesino da 4 denari ( a tal proposito consiglio la lettura di RIN 2006, M.Bazzini, Monete d'argento lombarde nella lista Camaiani, pp.375-396) tanto identico a quello di Giovanni Maria e di Estore e Giancarlo insieme (nell'analisi non distruttiva ho rilevato che ha un titolo di 377,8 mill., non fa altro che avvalorare la mia ipotesi!). Se consideri che Bissoli, Sexini novi da 4 imperiali (che a conti fatti sono 6 bissoli!) e i Pichiones da 18 imperiali (a conti fatti sono 24 bissoli) li vediamo per la prima volta nella grida del 31 agosto 1409 (Rin 1893, Documenti visconteo sforzeschi p.217/18), con molta probabilità tra il 1407 e il 1409 l'Estore avrà coniato il sesino (da 6 denari, quello con il busto del santo) e, probabilmente dei Grossi, ma bisognerà studiare quali... Comunque per togliersi tutti i dubbi il posto migliore dove trovare delle risposte è l'archivio di stato di Milano (che avevo già contattato) dove sono presenti tutte queste grida, perchè dopo la pubblicazione dell'Osio (Documenti diplomatici tratti dagli archivi milanesi vol.I e II, 1864 e 1869) e del Motta, credo che nessun studioso di numismatica li abbia più consultati... Sempre a tua disposizione per ulteriori chiarimenti. Ciao
    2 punti
  3. ho guardato meglio la moneta mi sembrerebbe di leggere ONIVS DG R e piu` la guardo piu` mi sembra ANTONIVS DG R...... il che sarebbe interessante perche` Antonio e` stato re del portogallo per soli 33 giorni prima di filippo II nel 1580 quindi potrebbe essere una moneta o una medaglia commemorativa di questo periodo prima dell unione con la spagna
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  4. Madras, credo sia questa:
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  5. dovrebbe essere un 2 o 4 maravedis con la contromarca 8 del 1651-52 non capisco cosa sia l altro pezzo della moneta che si vede forse parte del monogramma del 1658
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  6. neanche a me è arrivato il modulo!
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  7. Ciao Bruno. "....libertà di circolazione formale delle Persone e delle Cose - ma controlli su merci e persone...(frontiere interne di controllo) - e magari anche legislazioni doganali diverse da paese a paese." Qui, scusami, non sono più d'accordo. Intanto perchè la "libertà di circolazione formale" non ha senso se non si sposa con una effettiva e sostanziale libertà di circolazione delle persone e delle merci all'interno dello spazio comune (ovvero ciò che ci si prefiggeva di ottenere con il trattato di Schengen). I vantaggi di una sifatta liberalizzazione compenserebbero, anche in termini economici, i posti di lavoro che il mantenimento delle frontiere e delle dogane comporterebbe (e che, a ben vedere, sarebbero però solo di natura "burocratico-parassitaria"). Insomma, qualcosa di simile a ciò che accade fra U.S.A. e Canada, i quali mantengono comunque proprie valute. A dire il vero, sarei anche favorevole all'attuale situazione dell'Euro come moneta unica.....ma qui non si tratta di esprimere una valutazione personale bensì di prendere atto che la "scolaresca" è troppo eterogenea ed alla fine il rischio è che anche i migliori studenti, per aiutare i più "somari" perdano per strada le loro capacità. Ci sarebbe anche da chiedersi perchè e fino a che punto "i migliori" (che tali sono non per grazia divina ma per merito proprio) debbano aiutare "i peggiori" (che tali sono non per disgrazia divina ma per loro demerito)... M.
    1 punto
  8. Tutto quanto detto finora è basato su ipotesi: la verità su chi e come (il perchè è ovvio) abbia coniato i 1913 Liberty Head nickels, probabilmente non la sapremo mai. Samuel Brown, forse l'unico a conoscerla, l'ha portata con sè nella tomba in cui riposa dal giugno 1944. Ma non vi ha portato le monete, delle quali, anzi, si era sbarazzato, forse un pò troppo frettolosamente, già vent'anni prima. Dal gennaio 1924, infatti, tutte e 5 le monete erano passate nelle mani di August Wagner, un commerciante numismatico di Philadelphia, il quale, a sua volta, non perse tempo a rivenderle, con questo annuncio pubblicato su The Numismatist: "FOR SALE. Five (5) Liberty Head 1913 Coins. Proof. The only Five-Cent Liberty Head Coins of this design and year in existence." I compratori non si fecero attendere. Le monete passarono così per diverse mani, fino a giungere in quelle del Colonnello Edward Howland Robinson Green, conosciuto più semplicemente come Ned Green o "Colonnello Green". Il titolo di Colonnello non gli derivava dalla carriera militare, ma era una specie di titolo onorifico che gli fu conferito nel 1910, quando entrò a far parte, lui Repubblicano, dello staff del Governatore Democratico del Texas. Non si sa se il titolo, che accettò volentieri, compensava in qualche modo un suo desiderio di entrare nell'esercito, cosa che gli fu impedita da un incidente avuto da ragazzo, a seguito del quale fu costretto a subire l'amputazione di una gamba. L' "incidente" si chiamava Hetty Green, era sua madre, era la donna più ricca del mondo e, a causa della sua leggendaria avarizia e del modo di trattare gli affari era conosciuta come "the witch of Wall Street", la strega di Wall Street. petronius
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  9. 1 punto
  10. Molto romantica la figura femminile che vuol rappresentare una giovinetta sui 14 anni che indossa per la prima volta un vestito da adulta e tira su l'orlo della gonna per evitare di trascinarla a terra, mentre nell'altra mano tiene un fiore per rimarcare la nuova speranza di primavera e di rinnovata crescita. apollonia
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  11. Bellissimi anche questi due tetradrammi coniati ad Arados. Non sapevo tuttavia che l'estensione territoriale di Tolomeo arrivasse fino in Siria, pensavo fosse ristretta all'Egitto anche se so che prese parte a diverse guerre contro gli altri "eredi" di Alessandro. Notavo inoltre come in entrambi i tetra, la base del trono su cui poggia Zeus ha le prime due gambe (quelle più vicine a noi che le osserviamo), più larghe, quasi a zampa di elefante alla base. Era forse una decorazione aggiunta alle gambe del trono o erano proprio fatte così? Posto invece ora quest'altro tetra appena trovato sulla rete che mi ha incuriosito: alla sinistra di Zeus Etoforo, troviamo infatti un nuovo personaggio (nuovo rispetto a quelli visti sin ora): Elpis (con in mano dei fiori), l'equivalente della Spes latina. Nella mia generale ignoranza sulla monetazione romana, mi pare però che mentre la Spes compare in maniera piuttosto ricorrente come simbolo del rovescio in molti conii romani, Elpis sia piuttosto raro nella monetazione di Alessandro. Ecco la descrizione della moneta: ALEXANDER III THE GREAT (336-323) AR Tetradrachm, (17,01 g. - 25 mm) Corinth mint. Under Demetrios Poliorketes, Struck circa 304/3-290 BC. Vs: Head of Herakles right, wearing lion's skin . Rs: ΒΑΣΙΛΕΩΣ ΑΛΕΞΑΝΔPOY, Zeus Aëtophoros seated left; in left field, Elpis standing left, holding flower and hem of skirt; NO below throne. Price 679. Good Very Fine Ecco invece qualche curiosità su Elpis e sul mitico....Vaso di Pandora Nella mitologia greca, il vaso di Pandora (chiamato anche scrigno di Pandora) è il leggendario contenitore di tutti i mali che si riversarono nel mondo dopo la sua apertura. Secondo il racconto tramandato dal poeta Esiodo ne Le opere e i giorni, il vaso (pithos, πίθος in greco antico) era un dono fatto a Pandora da Zeus, il quale le aveva raccomandato di non aprirlo. Pandora, che aveva ricevuto dal dio Ermes il dono della curiosità, non tardò però a scoperchiarlo, liberando così tutti i mali del mondo. Sul fondo del vaso rimase soltanto la speranza (Elpis), che non fece in tempo ad allontanarsi prima che il vaso venisse chiuso di nuovo. Prima di questo momento l'umanità aveva vissuto libera da mali, fatiche o preoccupazioni di sorta, e gli uomini erano, così come gli dei, immortali. Dopo l'apertura del vaso il mondo divenne un luogo desolato ed inospitale finché Pandora lo aprì nuovamente per far uscire anche la speranza.
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  12. La moneta di Velia qui presa in considerazione è un didramma di piede campano del IV secolo a.C. (usato anche a Neapolis e in altre zecche magnogreche dello stesso periodo) e quindi del peso intorno a 7,30 grammi. Il diametro è sui 21-22 mm. Il didramma è detto anche statere e corrisponde a 2 dramme. Un dramma a sua volta è formato da 6 oboli (quindi un didramma valeva 12 oboli). Circa il suo valore è un discorso ovviamente difficile da estrapolare al giorno di oggi. In ogni caso un dramma costituiva a quel tempo la paga giornaliera di un cavaliere. Invece un semplice soldato prendeva circa 4 oboli al giorno....
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  13. Ciao, purtroppo il tuo 10 tornesi ha oramai l'effigie e le leggende parzialmente illeggibili. Penso che non arrivi a B. Resta la soddisfazione di avere un importante pezzo di storia numismatica tra le mani.
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  14. Che ad un certo punto l'autorità emittente con l'abbassarsi del valore intrinseco dell'antoniniano abbia smesso di coniare sesterzi, (Dupondi), Assi per la non economicità della cosa è evidente. (Era assurdo mantenere il rapporto ufficiale di 1 Antoniniano=8 Sesterzi=32 Assi (a.260), infatti il valore metallico dell'antoniniano rame +AG era di gran lunga inferiore a quello di 8 Sesterzi. La cosa ovviamente era ancora più antieconomica per 1 Antoniniano = 32 Assi. Mi sembra di capire che le discussioni vertano tra:1) l'ipotesi della Tesaurizzione dei Sesterzi in quanto unità di conto con elevato valore di scambio e non degli Assi perchè ritenuti di valore inferiore (sebbene il peso di 4 assi sia ben superiori ad 1 Sesterzio) :2) la mancanza di circolazione dei dupondi (ormai pressochè spariti) ed Assi. Ricordo a questo proposito l'intervento a Biassono di Federico Barello, Soprintendenza Archeologica per il Piemonte che nel suo intervento ha parlato non di tesoretti e ripostigli di accumulo monetario ma se ho ben capito di ritrovamento di singole monete ritenute perse accidentalmente. La cosa sorprendente è che la stragrande maggioranza siano Sesterzi. Spero di non aver equivocato il suo intervento che mi auguro sia pubblicato quanto prima dal Museo di Biassono. Se così fosse, risulterebbe evidente che le monete che circolavano in grande abbondanza erano proprio i sesterzi e gli assi erano ben pochi. D'altronde si perdono accidentalmente monetine di poco valore e non monete ritenute di alto valore che nel caso cadano accidentalmente verrebbero ricercate con cura.
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  15. I colli lunghi presentano assai spesso modeste debolezze (o stanchezze) di conio: al D/ in corrispondenza della parte alta dei baffi e dei capelli dietro l'orecchio; al R/ (ma questo riguarda soprattutto gli esemplari coniati a Milano) all'altezza della corona. Non mancano poi piccole carenze sui bordi, anch'esse dovute non ad usura, ma al conio. In quest'ottica si può spiegare, e anche condividere, la valutazione del perito. Naturalmente, poi, bisognerebbe avere la moneta in mano. Non dimentichiamoci che è stata fotografata con la plastica della perizia...
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  16. Signori, Le monete inserite nell'inserzione, per di più tutte fatturate, sono l'oggetto criminis dell'informazione di garanzia ricevuta il 23.03.2012. Come specificato nei post precedenti le monete mi erano state cedute dalla persona che ha ricevuto la "visita" nella giornata di ieri. Tutto questo ha avuto luogo nella giornata di ieri dopo che sono stato interrogato la settimana scorsa e ovviamente ho depositato la documentazione che dimostra chiaramente la non ricettazione. Quello che mi sconvolge è il fatto che il mio amico abbia ricevuto una perquisizione di cui non conosco gli effetti. Ho ipotizzato che oltre a verificare la veridicità delle fatture forse è stato fatto un tentativo per cercare un'eventuale corpo del reato compatibile con la notizia di reato da cui è partita tutta questa attività investigativa. Ad esempio "metal". E' chiaro che sia il sottoscritto che il mio amico non abbiamo nulla a che fare con presunti "tombaroli", ma l'indagine per essere valutata necessita di essere completata. Per quanto avvenuto in questi giorni riconosco che nulla è stato lasciato al caso e spero che il tutto non si traduca in una forma di "accanimento" tesa alla ricerca del reato e non della verità. Purtoppo non ho ancora chiamato questo mio amico che è molto provato e non ha voglia di parlarne. Sicuramente è rimasto scioccato e impaurito da questa azione invasiva. La mia attività di cronaca circa la mia vicessitudine non è normale e pochissimi sono disposti a rendere pubblici queste spiacevoli circostanze, queste azioni provano e soprattutto intimidiscono, ma io non ho paura perchè non ho nulla da nascondere. Signori credo che come detto in precedenza tutto necessita di una profonda riflessione prima di passare all'azione più corretta laddove si rileveranno azioni e atti non rispettosi dei diritti delle persone. Antonio
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  17. Il numero romano indicato sul Krause fa riferimento a sigle apposte sulla moneta in fase di coniazione, in particolare durante il regno di Mahmud II, e tabellate dallo stesso Krause, associandole a numeri romani. Sul tuo esemplare mi pare di vedere, anteposta alla data, una qaf (ق) che nella tabella di cui sopra è associata al numero XIV.
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  18. Nemmeno noi se non vediamo la foto. :blum:
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  19. E per finire in bellezza la Morrisson identifica tre tipi senza tener conto dello stile del ritratto: tipo 1 : lati obliqui della M che si chiudono molto in basso (rif. p. 111 nn. 1-3 tipo 2 : lati obliqui della M che si chiudono in alto (p. 112 nn. 4-9) tipo 3 : come il tipo 2 ma con la lettera A (off. monetaria) al di sotto del punto di unione dei tratti obliqui della M (p. 112 nn. 10-11) Qualcuno dei "3 gatti" ha opinioni in merito? A mio avviso la classificazione "Morrisson" ha il pregio di basarsi su aspetti iconografici "oggettivi", non dipendenti da opinioni personali, di facile ed immediata identificazione.
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  20. Lo spessore della moneta sulla perlinatura è di 1.9-2.1 mm ( è decisamente consumata) Potrei farla vedere da un perito, ma comunque tanto non cambierebbe niente, è ricordo di mio padre e questo mi basta. Saluti
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  21. Perché non rilasciandoti niente non potrai MAI dimostrare che ciò che hai comprato lo hai comprato lecitamente. Tutto qua, mi sembra facile. A noi, per essere tranquilli, serve ciò che a te sta antipatico, fattene una ragione... ;) Ma, da esperto di certificazioni e di tracciabilità il dubbio più profondo è questo: visto che la normativa originaria sui beni storico artistici risale al 1939, se fosse vero che la dichiarazione di legale provenienza è obbligatoria, altrettanto vero sarebbe che ogni moneta con data di produzione precedente al 1889 (50 anni precedente) dovrebbe essere corredata da una serie di dichiarazioni che ne diano tracciabilità fino, appunto, al 1939 data di promulgazione della legge fondante. No,perchéi 50 anni sono stati stabiliti dal TU 42..non prima Una dichiarazione che arrivi solo fino al 1998 o al 1960 (a caso) può solo voler dire che quel sesterzio è uscito dall'oscurità (anonima collezione, terreno, fondo di magazzino di un museo, quel che volete) nel 1998 o nel 1960 ...e prima? Neanche questo : è sufficiente che la moneta sia arrivata dall'estero, tramite canali di vendita legali e leciti, ed ecco che il gioco è fatto...non serve andare fino al 1939.... E quindi io ora ho la sensazione che si stia ventilando l'ipotesi che solo il professionista o la casa d'asta possano certificare una provenienza che cancella tutta la vita precedente e di fatto "lava" la moneta dal peccato originale (inteso come origine) ma sinceramente non mi sembra nè formalmente nè eticamente corretto. Invece è correttissimo, almeno legalmente e come responsabilizzazione, in quanto puoi sempre rivalerti sul professionista nel caso di documentazione infedele.....non viene "lavato" nulla ( e quì direi che hai scelto un termine decisamente inappropriato e offensivo, io lo cambierei...) Senza considerare, a latere, tutte quelle monetine (care a Rick2 ma anche a tanti tanti appassionati) che molto difficilmente passano all'incanto e/o vengono trattate dai professionisti (la stragrande maggioranza di sesini, quattrini, denari) ed il cui reale valore diverrebbe inferiore al costo stesso della dichiarazione (con immagine annessa etc.etc,): che fine farebbe questo tipo di studio, di ricerca e, perchè no, di collezionismo. Non esiste un costo di dichiarazione...è parte dello stesso prezzo della moneta e dovrebbe seguirla in ogni passaggio...non vedo cosa o quanto dovrebbe variare nel prezzo della moneta che sia da ciotola o da asta...una vecchia auto non ha il libretto e una nuova si? è la stessa cosa.. Purtroppo, se cade l'assunto fondamentale che l'onere della prova del reato (illecita provenienza)spetta all'accusa, mi spiace, ma penso che ben pochi di coloro che oggi si sentono al sicuro possano dormire sonni tranquilli. Ecco, giusto quì posso concordare con te, sul resto non ci siamo proprio, ti consiglio la lettura del TU 42 e della infinita serie di discussioni al riguardo su questo forum per schiarirti le idee... Ho esposto i miei dubbi, vorrei capire se sono allucinazioni ..in parte si Ringrazio chi ha avuto la pazienza di arrivare sino a questo punto Un saluto Mario
    1 punto
  22. La oolpa è mia. Allora FDC è una moneta che "appare come se fosse mai circolata" (mi sembra di capire: sono un novizio) quindi da un punto di vista logico la qualifica quasi SPL (nel senso stretto del termine) è come essere "quasi promosso" (che vuol dire "bocciato". Alla fior di conio dovrebbe imputarsi un 100%, una momenta perfetta, intonsa, senza alcun segno. Per le altre qualificazioni (SPL, BB, MB) è logicamente ammissibile un "quasi". Ognuna di queste qualificazioni ulteriori comporta un abbattimento percentuale di quel 100% iniziale ed un conseguente abbattimento del valore di mercato. Lavorando statisticamente (per tutte le moneta in commercio, con media ponderata e, quindi escludendo tutte le monente che non hanno mercato se non in FDC o in SPL e quelle che compaiono sul mercato soltanto in MB o BB)sarebbe possibile determinare l'incidenza di tale abbattimento (se la moneta vale € 1.000 in quanto fior di conio la stessa moneta vale -in ipotesi- 800 se SPL, 500 se BB 20 se MB)e quindi sarebbe possibile capire qualeo sia la percentuale di abbattimento (FDC = 100%, SPL = 100% - x, BB 100% - y, etc.) e dovrebbe essere possibile individuare anche la percentuale di abbattimento da qualifica a qualifica (da FDC a SPL e così via). In questo modo si individuerebbero le effettive ricadute peritali in valore percentuale sia sulla qualità della moneta sia sul valore di mercato della medesima. Calcolando poi sulla singola tipologia della moneta (quadriga briosa caravella con bandiere controvento) si potrebbe stabilire la percentuale di effettiva "tolleranza tollerabile" (ad esempio una SPL consente una forbice del 10%, una BB del 15, una MB del 20%. Tutto ciò eliminerebbe, in caso di contestazioni l'elemento soggettivo della valutazione peritale o, meglio, lo collocherebbe in uno scostamento accettabile o inaccetabile ai fini di una eventuale contestazione da parte dell'acquirente nei confronti del venditore (e del perito). Considerate che quanto prospettato è pienamente praticabile ed è stato già fatto per situazioni simili. In caso di incidente stradale, c'è stato il problema di capire quanto valesse una gamba rotta, inizialmente si fece una ricerca a tappeto su quanto i Tribunali liquidavano per la gamba rotta, si elaborà la media ponderata e si stabilì statisticamente quanto valeva questa benedetta gamba rotta(si chiamava "Punto Pisano") Sul punto pisano lavorò poi il Tribunale di Milano e da allora abbiamo una Tabella alla quale quasi tutti i Tribunali si adeguano. Tanto lo so che non piace. Polemarco
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  23. Perché non rilasciandoti niente non potrai MAI dimostrare che ciò che hai comprato lo hai comprato lecitamente. Tutto qua, mi sembra facile. A noi, per essere tranquilli, serve ciò che a te sta antipatico, fattene una ragione... ;) Scusate ma qualcosa non mi torna e, a questo punto, sento il bisogno d'intervenire. Premetto che da perfetto profano di questioni legali, ho seguito in rispettoso silenzio diverse discussioni a tema legale e nel corso dei mesi ho avuto l'impressione che vi sia stata un'escalation nell'assolutismo di alcune affermazioni. Per capirci mi sembra si sia via via passati da una raccomandazione a richiedere le dichiarazioni di provenienza (giusto scupolo, ma non obbligatoria, così avevo capito) all'assoluta necessità ed obbligo di riceverla; fermo restando l'obbligo di emettere scontrino o ricevuta fiscale da parte dell'operatore professionale, sinceramente mi sfugge dove sia la norma o l'articolo di legge che rende obbligatorio tutto il resto (forse me lo sono perso) e se non sia invece da considerare una buona prassi cautelare. Ma, da esperto di certificazioni e di tracciabilità il dubbio più profondo è questo: visto che la normativa originaria sui beni storico artistici risale al 1939, se fosse vero che la dichiarazione di legale provenienza è obbligatoria, altrettanto vero sarebbe che ogni moneta con data di produzione precedente al 1889 (50 anni precedente) dovrebbe essere corredata da una serie di dichiarazioni che ne diano tracciabilità fino, appunto, al 1939 data di promulgazione della legge fondante. Una semplice dichiarazione rilasciata ora per allora non avrebbe nessun senso (almeno per un certificatore serio, io non mi accontenterei, anzi scaverei e scaverei...). Tizio mi vende un sesterzio e mi fornisce una dichiarazione con, descrizione, provenienza (da Caio??) etc.etc. ma mi deve anche allegare la dichiarazione precedente fatta da Caio a Tizio e quella fatta da Sempronio a Caio, e così via fino al 1939. Una dichiarazione che arrivi solo fino al 1998 o al 1960 (a caso) può solo voler dire che quel sesterzio è uscito dall'oscurità (anonima collezione, terreno, fondo di magazzino di un museo, quel che volete) nel 1998 o nel 1960 ...e prima? E quindi io ora ho la sensazione che si stia ventilando l'ipotesi che solo il professionista o la casa d'asta possano certificare una provenienza che cancella tutta la vita precedente (inteso come origine) ma sinceramente non mi sembra nè formalmente nè eticamente corretto. Senza considerare, a latere, tutte quelle monetine (care a Rick2 ma anche a tanti tanti appassionati) che molto difficilmente passano all'incanto e/o vengono trattate dai professionisti (la stragrande maggioranza di sesini, quattrini, denari) ed il cui reale valore diverrebbe inferiore al costo stesso della dichiarazione (con immagine annessa etc.etc,): che fine farebbe questo tipo di studio, di ricerca e, perchè no, di collezionismo. Purtroppo, se cade l'assunto fondamentale che l'onere della prova del reato (illecita provenienza)spetta all'accusa, mi spiace, ma penso che ben pochi di coloro che oggi si sentono al sicuro possano dormire sonni tranquilli. Ho esposto i miei dubbi, vorrei capire se sono allucinazioni .. Ringrazio chi ha avuto la pazienza di arrivare sino a questo punto Un saluto Mario
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  24. complimenti agli autori anche da parte mia e anch'io ne prenoto 1 copia :)
    1 punto
  25. Suggerisco che........... prima di dare informazioni errate e/o non sicure, , è meglio astenersi
    1 punto
  26. Non si tratta di un gettone ma di una figurina che credo si possa ospitare qui. Era nei pacchetti di sigarette della Kinney Bros 1889 e faceva parte della serie di personaggi 'Leaders' elencati sul retro. apollonia
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  27. 1 punto
  28. I miei complimenti, dopo mesi di gestazione vede la luce un'opera che si impone come un must have per il collezionista di monete del Regno. (e non solo!) Saluti, Nicholas
    1 punto
  29. Sono diversi anni che sono appassionato alle monete e sinceramente prima d'iscrivermi al forum non mi frullava assolutamente per la testa che degli oggetti regolarmente pagati,quindi lecitamente detenuti(non aquistati dal tombarolo di passaggio),fossero così assoggettati alla probabilità di sequestro e denuncia delle autorità competenti. La mia collezione riguarda soprattutto monetazione abbastanza recente(Lira,euro e monete estere non più vecchie di 50 70 anni),poi sono approdato e sono ancora allo stato "embrionale" alla monetazione antica romana.E da quì ho capito il valore archeologico,documentale,storico del bene da me posseduto. Non ho mai avuto nessun problema legale,ma chi ne ha avuti, come è inciampato in questo? è forse un collezionista di professione...e i "pesci" piccoli come me,e penso ce ne siano molti altri soprattutto chi è alle prime armi,possono stare tranquilli,oppure devono preoccuparsi di come mettere al "riparo" le loro monete? Saluti.
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  30. Che ti posso rispondere? "Per ora nulla", anch'io! Colleziono solo dal 2009, acquisti tutti denunciati alla Soprintendenza (anche se, a norma di legge, non ce n'è bisogno!) e solo 7 volte su una cinquantina mi sono fatto attrarre dalla Baia ...
    1 punto
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