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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/01/12 in tutte le aree

  1. @ tutti quelli che ci leggono Mi piace sottolineare l'importanza dell'ultimo intervento effettuato da monbalda (post 1974). I messaggi vanno sempre letti con attenzione e interpretati in ogni piccolo risvolto. Alcune informazioni (dritte) che ci vengono fornite non sono presenti in nessun testo di numismatica esistente al momento (prendete appunti e memorizzate, gente). Questo è un fantastico esempio di collaborazione. Non ci stancheremo mai di ringraziare la Prof per la sua generosità nei confronti di chi ha voglia di imparare. Sono sicuro che tutti appreziamo e ci rendiamo conto di quanto accade :) Saluti.
    3 punti
  2. Nel post 469 ho evidenziato una bella drama con grifone. Ho trovato qualcosa di interessante sulla rete riguardo questo animale mitologico: l grifone è una creatura leggendaria con il corpo di leone e la testa d'aquila. Molte illustrazioni moderne rappresentano il grifone con le zampe anteriori da aquila, dotate di artigli. Generalmente comunque ha quattro zampe da leone. La sua testa da aquila ha orecchie molto allungate; queste sono a volte descritte come orecchie da leone ma spesso anche da cavallo, a volte anche piumate. Stando ad alcuni autori, la coda sarebbe costituita da un serpente, paragonabile a quella della chimera. Il grifone è quindi spesso rappresentato con quattro zampe, ali, becco, artigli d'aquila e spesso con orecchie equine. In antichità era un simbolo del potere divino e un guardiano della divinità. Viveva sui monti tra gli Iperborei e gli Arimaspi, dove custodiva l'oro del Nord. Secondo altre fonti mitologiche, il grifone era il triplo di un normale leone. Un solo colpo della sua poderosa zampa poteva abbattere all'istante uno stallone adulto e il becco d'aquila riusciva a sventrare la preda in pochi secondi. La leggenda del grifone nasce dalla mitologia mesopotamica, fenicia e babilonese. Le più conosciute leggende sui Grifoni hanno avuto successo soprattutto in epoca medievale. Alcuni di questi miti erano già presenti nella “Vita di Alessandro” dello Pseudo Callistene (200 d. C. originario di Alessandria d’Egitto - un manoscritto dell’opera risalente al XIV secolo è conservato all’Istituto Ellenico di Studi bizantini e postbizantini di Venezia) e sono ricomparsi nella “Histoire du bon roy Alixandre” di Jean Wauquelin. Come si evince dai titoli, le due opere hanno in comune un protagonista d’eccezione: Alessandro Magno. Questa, in breve, la parte di trama che ci interessa. Il grande condottiero e Imperatore, Alessandro, capace di costruire in pochi anni l’impero più grande mai esistito, voleva avere visione di quanto fossero grandi i suoi domini e capire cosa fosse l’aria, elemento invisibile, ma presente. Le terre dell’Impero erano così vaste che Alessandro non poteva, con uno sguardo, abbracciarle tutte. Così il Monarca decise che doveva librarsi in aria per risolvere i due problemi. Ordinò di costruire una navicella leggera, una sorta di gabbia in metallo prezioso, splendidamente decorata (oppure a forma di cesto). A questa incatenò tre o quattro grifoni che aveva portato con se dall’India. L’imperatore fece issare tutto in cima ad una montagna, poi si imbarcò nella navicella sorreggendo due lunghi bastoni rossi alle cui estremità aveva assicurato dei prosciutti, vere leccornie per i grifoni. Agitando il pasto nella direzione scelta, i grifoni si alzavano in volo nello sforzo di acchiappare i bocconi. Insomma, come una carota davanti ad un mulo. La spinta fornita dalle ali di quegli animali fece sollevare la navicella e Alessandro ebbe modo di osservare la terra e studiare i cieli. Tornato sulla terra, l’imperatore ricevette l’omaggio della sua corte. Il suo desiderio di sapere però non si placò… e la storia continua con un’altra avventura negli abissi marini. Un’ottima rappresentazione di questo fantastico viaggio viene da un arazzo tessuto verso il 1460 a Tournai, nel Ducato di Borgogna, di proprietà dei Doria Pamphilj. Un’opera d’arte di quattro metri per dieci, tramato in lana, seta e fili d’oro e d’argento. Il tutto custodito nel Palazzo del Principe a Genova. Re Alessandro, assiso su un carro sostenuto da grifoni compare anche in un mosaico del 1160 riscoperto sotto un pavimento in mattoni della Cattedrale di Taranto e realizzato all’epoca dal maestro Petroius per il committente, l’arcivescovo Girardo. Rimanendo in Italia, il Grifone da solo è diffusissimo in molte cattedrali, cappelle e manieri, soprattutto nel Meridione. Per chiudere il cerchio “cognitivo”, Pseudo Callistene influenzò anche la tradizione musulmana. Alessandro compare pure nel Corano. Iskandar è il nome, con la variante Sikandar, in arabo-persiano e nel mondo islamico, di Alessandro Magno. Un racconto epico che lo riguarda è l’Iskandarani (Iskandarnāma o Libro di Alessandro), opera in versi di Elyas Abu Muhammad Nizami, poeta persiano nato a Gangia (Azerbaigian) nel 1141 e morto verso il 1204. Si tratta dell’ultimo dei cinque masnavi, o poemi romanzeschi a rima baciata, appartenenti appunto ad un quintetto (Khamsè) di Nizami noto come “I cinque Tesori”. Inutile dire che il Grifone accompagna la diffusione del mito di Alessandro e che compare anche in molte altre storie e novelle musulmane.
    2 punti
  3. Da giorni rifletto su alcuni punti riguardanti il collezionismo e il forum stesso, anche a Verona con alcuni ne abbiamo parlato e mi sento purtroppo di dover ritornare sull'argomento già ampiamente affrontato ma credo che si debba parlarne ancora,per sgombrare dei dubbi rimasti . Parto da un archeologo, Federico Barello, il suo libro " Archeologia della moneta ", già nel titolo ci indirizza verso la tematica da affrontare ; cosa dice Barello " nel nostro paese stenta ancora a diffondersi l'idea che la moneta antica,come quella medievale o di prima età moderna, sia essenzialmente manufatto e testimonianza di natura archeologica "....."le enormi potenzialità dei dati che emergono da uno scavo archeologico cominciano solo ora ad essere pienamente sfruttate e lo saranno sempre più"....." per questo chi si accinge ad entare nel mondo di coloro che faticosamente si impegnano per lo studio e la conservazione del patrimonio archeologico delle civiltà classiche e del mondo medievale deve sapere cos'è e quali potenzialità abbia il documento moneta". Perchè ho citato questi passi di Barello ? Per dire che sicuramente sia io che il forum Lamoneta siamo consci di tutto questo,cioè dell'esigenza primaria di preservare i nostri beni archeologici e monetari, preservarli, di non intaccare i nostri siti, garantendone l'integrità e le informazioni. Cosa ne deriva da tutto questo ? Che il collezionismo oggi deve essere rispettoso e consapevole dei propri beni, che i tombaroli e i malfattori sono altro, che non hanno nulla a che vedere con il collezionismo intelligente, che a volte se uno pensa di avere di fronte monete di non lecita testimonianza deve sapere dire no, non mi interessano,non voglio incentivare o in qualche modo alimentare un mercato illegale. Credo che tutti sappiano bene o male tutto ciò,il collezionismo sano ha sempre preso le distanze da questo e sul forum è stato ripetuto più volte ,anche in modo molto chiaro ; ne fanno fede le varie discussioni in ogni sezione " Lamoneta.it e metaldetector " dove sono avvertiti in modo chiaro gli utenti su cosa si può fare e su cosa non si può fare, di cosa si deve fare se uno trovasse una moneta nel suolo italiano. Quindi rinnovo a seguire quanto sopra e a questo punto direi che la posizione sia del forum che del collezionismo sano che ritengo essere la totalità è stata richiarita per l'ennesima volta. Detto questo però ricordo che collezionare è permesso, si può, seguendo le norme e i consigli di prudenza e attenzione più volte ricordati nelle varie discussioni ; è un collezionismo intelligente, consapevole che mi auguro sempre più in futuro possa seguire anche delle linea guida chiare e facilmente interpretabili che seguano quelle degli altri paesi della Unione Europea, che ci possa essere una legislazione uguale per tutti ,perchè tutti i suoli del mondo hanno la stessa dignità e sono uguali nel loro rispetto, ma anche le norme per i collezionisti devono essere omologhe. Quindi collezionare si, ma con intelligenza e sul forum ? Sul forum, e qui parlo col cuore in mano,postare le monete di provenienza ovviamente lecita è sempre stata una risorsa enorme per il forum stesso ma anche per la numismatica italiana. Ricordo i virtuosi cataloghi, gli articoli usciti dal forum, le discussioni di successo che permettono studi e ricerca, ricordo quelle di Lucca, di Genova, ricordo quella recente sui grossi che Saccocci nella relazione in SNI definì quasi commovente per la partecipazione di tutti i lamonetiani. Ecco questa risorsa del postare monete, e mi riferisco in particolare alla sezione medievale che frequento è ed era lo spunto per discussioni, approfondimenti,ampliamento delle conoscenze di tutti. Quest' anno a Verona vi dirò ho comprato libri, non monete, perchè ero demotivato, personalmente nell'acquisto di una moneta ho sempre pensato, ecco stasera la posto e la commento con i miei amici, così la commentiamo insieme. Ci sono due tipi di collezionisti, quello tipo il il collezionista solitario, compra e mette nel cassetto nessuno le vedrà e l'unico che le ha visto sono io, e poi c'è il collezionista lamonetiano che posta, vuole condividere con gli altri,mette a disposizione in quel momento della collettività la sua moneta. Credo che non ci sia gesto più generoso e virtuoso di questo, la moneta è mia , ma è anche vostra è a disposizione per ogni studio e ricerca scientifica, alla fine è anche " un dono per tutti ". Io sono così,molti lamonetiani sono così , vorrebbero continuare in questo modo ; mi dispiace vedere sezioni attive come quella medievale ferme o timorose, è una perdita per tutti. L'alternativa è diventare tutti collezionisti solitari, comprare e mettere in un cassetto,ma non mi piace,non lo vorrei mai fare.... Vi ringrazio dell'attenzione, se sieti riuscire ad arrivare fino alla fine, ma mi premeva divulgare questi miei pensieri anche oltre il forum, nel forum ormai credo siano conosciuti, In bocca al lupo....
    2 punti
  4. Si, certamente consapevolezza per arrivare a una possibile collaborazione ; per arrivare a questo bisogna ovviamente essere in due, su questo non ci sono dubbi, però io penso che il forum debba fare il primo passo, poi vedremo il resto, post come questo, ma soprattutto" pillole numismatiche" che forse è stato poco considerato, ma ha un valore concettuale e simbolico non da poco, sono segnali , messaggi che sono letti, saranno letti, che dimostrano che il forum ,oltre all'aspetto indubbio tecnico-scientifico ,quello aggregativo, quello commerciale, debba offrire necessariamente anche dei momenti di riflessione più o meno importanti,dare valori, messaggi virtuosi, solo così verrà apprezzato come interlocutore consapevole e forse anche qualche porta o portone inizierà ad aprirsi. Ma è da qui che bisogna partire, da messaggi come in " pillole Numismatiche ", dal ricordare quanto fatto da Lamoneta su alcuni argomenti come nelle varie sezioni tipo " Lamoneta .it e il metaldetector ". Se a questo non seguirà un analogo rapporto di dialogo, apertura, confronto, non avremo però poi più nulla da rimproverarci ; incominciamo con l' essere noi virtuosi, sul forum, forse poi il resto arriverà e se non sarà così ne trarremo tutti le nostre conclusioni, ma prima proviamoci almeno. Certo il tutto non è semplice, ne sono conscio, anzi molto conscio.
    2 punti
  5. Ho deciso di aprire questa discussione per solidarietà con gli utenti e tutte le persone colpite dal terremoto. Come ho avuto modo di dire spesso, chi non ha paura del terremoto è perchè non lo ha mai sentito. Ricordo ancora da ragazzino (era il 1984) un forte terremoto che colpì la mia terra. In linea d'aria eravamo a pochi chilometri dall'epicentro e fu un'esperienza che di sicuro ha lasciato il segno. Tra i vari ricordi che rimarranno per sempre impressi nella mia mente c'è quello di mia nonna, all'epoca molto anziana, che appena scappata fuori di casa, mentre ancora la terra tremava iniziò ad invocare Sant'Emidio. Passata momentaneamente la paura chiesi incuriosito a mia nonna il perchè invocasse quel Santo che io non avevo mai sentito nominare prima. Fu così che venni a conoscenza del fatto che sant'Emidio è considerato il santo protettore dai Terremoti. Da wikipedia leggiamo i miracoli attribuiti al Santo relativi al terremoto. ancora nella città di Treviri, Emidio fu condotto con la forza, dalla sua famiglia, all'interno di un tempio pagano per rinnegare la sua fede cristiana, ma un improvviso terremoto distrusse il tempio; secondo un'altra versione questo miracolo avvenne ad Ascoli, quando Polimio volle costringere Emidio a sacrificare agli dei; una terza versione invece vuole che Emidio appena arrivato ad Ascoli, toccasse le mura della città e subito tutti e soli i templi pagani crollassero in conseguenza di un violentissimo terremoto; nel 1703 un violento terremoto sconvolse le Marche ma non colpì la città di Ascoli, si dice, protetta dal suo patrono. In seguito a questo episodio la città di Ascoli eresse nel 1717 una chiesa dedicata al santo e il cui interno è appunto la grotta dove Emidio morì e dove secondo la leggenda fu trovato il sepolcro ricoperto di basilico. Come si legge Sant'Emidio è il patrono della città di Ascoli e lo stesso è rappresentato su alcune monete di questa cittadina delle Marche. Di seguito l'immagine di un mezzo grosso agontano della zecca di Ascoli proveniente dall'asta Bolaffi del 23.11.2010 lotto n°292 e presa dal sito http://www.mcsearch.info Spero di aver fatto cosa gradita e mi auguro che qualche altro utente possa aggiungere qualcosa. Magari semplicemente per esorcizzare la paura di questi tristi momenti.
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  6. Buon giorno a tutti. Il Convegno di Verona non è solo l'occasione per acquistare o vendere monete ma anche il luogo dove incontrare collezionisti “speciali”, come la persona che mi ha consegnato una copia, fresca fresca, della “sua” sentenza. Si tratta di una decisione recentissima della III sezione della Cassazione penale, che interviene sull'annosa problematica della confisca delle monete, operata dai GIP (e, talvolta, impropriamente, dalle Procure) allorchè il collezionista sia stato prosciolto durante le indagini preliminari o assolto a seguito di dibattimento. Nel caso specifico, i collezionisti erano stati prosciolti a seguito di richiesta di archiviazione del P.M. accolta dal G.I.P., il quale però aveva disposto la confisca delle monete in sequestro. L'ordinanza del G.I.P., resa in funzione di Giudice dell'esecuzione, era stata impugnata dinanzi ad altro G.I.P. del Trbunale, che però aveva rigettato l'opposizione. Contro quest'ultima decisione, i collezionisti hanno fatto ricorso per cassazione, ottenendo l'annullamento della decisione del Tribunale. ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ Avevamo già scritto che negli ultimi anni il problema maggiore che incontrano i collezionisti indagati per reati previsti dal "Codice Urbani" o per ricettazione, non era tanto di riuscire ad ottenere il proscioglimento o l'assoluzione, quanto piuttosto quello di riprendere le monete sequestrate, che finiscono troppo spesso per essere inopinatamente acquisite alla pubbliche raccolte. Ebbene, questa sentenza della Cassazione (la vogliamo definire una pronuncia “storica”??) stabilisce alcuni principi di diritto “sacri” (anche se troppo spesso disattesi), che andiamo ribadendo da tempo anche qui sul forum e che danno ragione a tutti coloro che si sono visti confiscare il materiale, sebbene scagionati dalle accuse per cui erano indagati o imputati. Bando alla ciance. Riporto, di seguito, il testo della sentenza nr. 13980/12 della III sezione della Cassazione penale, pronunciata all'udienza del 3 novembre 2011 ma depositata in Cancelleria (e, quindi, pubblicata) solo il 12 aprile 2012. Mi raccomando....fatela girare sopratutto fra coloro che, pur prosciolti, si sono visti confiscare le monete. (P.S. Il neretto e le sottolineature apportate al testo della sentenza sono le mie). Saluti. Michele
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  7. volevo chiedere il vostro parere su questa moneta, il rame non mi piace molto, però odio avere buchi in collezione e allora ho preso questa. è stata chiusa BB/SPL da tevere. grazie :)
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  8. sapete identificare i 2 scudi ? da notare anche l espressione felice del personaggio raffigurato.... chissa perche` se la ride cosi con la crisi che c e`.....
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  9. Ultima moneta arrivata : 10 Soldi 1746 Monetazione ossidionale di Alessandria Carlo Emanuele III D/ Anepigrafe - Aquila spiegata e coronata a sinistra con scudo sabaudo in pett ; ai lati il valore S. 10 R/ Nel campo : BLOC / ARCIS ALEX / GUB. /MARCHIO / DE / CARALIO / 1746 il tutto tra due rami legati in basso T/ liscio rame , 28 mm. , gr 6,20 / 5,15 zecca di Alessandria Mir Savoia 973 , Simonetti 60 , Biaggi 836 Rarita' ; R5 Moneta fatta battere dal Governatore Marchese Ignazio di Caraglio durante l' assedio di Alessandria da parte dell' esercito Franco-Ispano nel 1745 Di questa tipologia sono conosciuti anche esemplari in argento (prove di conio o probabili falsi posteriori ???) Del tipo in rame compaiono spesso in vendita, purtroppo anche nelle aste, dei riconi (creati negli anni settanta) quasi sempre in alta conservazione, tuttavia facilmente distinguibili dai 10 soldi autentici osservando il rigonfiamento presente nei campi.
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  10. Lo cercavo da tempo, finalmente sabato scorso a Veronafil un biglietto Coloniale americano è entrato a far parte della mia collezione :) Sotto il nome di Colonial currency, sono catalogate le emissioni cartacee delle 13 Colonie che andranno a costituire il primo nucleo degli Stati Uniti, quando ancora facevano parte dell'Impero Britannico. A stampare cartamoneta inizia il Massachusetts, nel 1690, e la sua è la prima cartamoneta al mondo emessa e garantita da un'autorità governativa, il governo della Colonia, appunto. In Europa, la Svezia stampava banconote già da una trentina d'anni (1661) ma a farlo era il Banco di Stoccolma, e non il governo. Il mio è un biglietto della Pennsylvania, colonia che si accoda alle emissioni relativamente tardi, nel 1723, nona su tredici. Il sistema monetario adottato è naturalmente quello inglese, il biglietto è da 2 shillings, datato 1° ottobre 1773 e firmato a mano da tre membri del comitato di emissione, composto da 30 membri che si alternavano tre a tre nelle firme. I miei sono Benjamin Marshall, Thomas Leech e Joseph Pemberton...vi risparmio i nomi degli altri 27 :lol: petronius oo)
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  11. Ma si è capito almeno che i titoli nobiliari sono virtuali? ;) Il problema, secondo me, è questo è un limite del forum, che forse non si capisce che dietro al Marchese Numizmo, ci può essere un esperto di pari livello a Eupremio Montenegro. E dietro al Visconte Acraf, ci può essere un "imponente" studioso. Mi domando e vi domando, esulando, non sarebbe opportuno in alcune sezioni "imporsi" il nome e cognome reale, in maniera tale da fugare ogni dubbio su qualità individuali? Comunque sulla moneta postata, non mi sono ancora espresso, attendo altre foto chiarificatrici, anche se pure io ho dubbi...
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  12. E' possibile che si sia creato un'equivoco? Concordo con Acraf quando chiede una foto della moneta di adalbertones che da come ho capito non è quella postata in questa discussione (che è stata giudicata falsa dagli esperti del settore). Magari postando foto della moneta oggetto della diatriba si può chiarire la situazione e rassenerare gli animi.
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  13. Riassumendo: la varicella sembra scongiurata, tutti gli utenti dicono che la moneta è bella, la perizia dice che è ancor più bella, cosa vuoi di più dalla vita? un amaro lucano!!!!ahahaha, scusa,ma la battutaccia me l'hai servita su un piatto d'argento ............................. mi auguro che il piatto d'argento non avesse i puntini neri altrimenti devi far periziare anch'esso!!! P.S. Anche tu la battuta me l'hai servita bene però.
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  14. Quando vieni a Trieste fammelo sapere, che ti offro da bere, tè naturalmente... :drinks: Se posso esserti utile per la tua ricerca, chiedi pure.
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  15. certo che adesso sembra vietato fare battute...bah...che permalisia
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  16. Non ci posso credere, che a te manca.... " visto quello che riesci a prendere!!! " se non ti ( offendi ) posso anche regalartene uno un pochettino più brutto: in attesa che ne trovi uno degno della tua collezione. ciao Gianni
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  18. Falsificare questi biglietti era in effetti di estrema facilità. Ovviamente non c'erano sistemi di sicurezza, chiunque poteva stamparli, e il fatto che fossero firmati a mano non era certo una garanzia: abbiamo visto che per la Pennsylvania erano ben trenta le persone autorizzate a firmare, le combinazioni possibili erano migliaia, e solo gli addetti ai lavori, ma forse nemmeno loro, sarebbero stati in grado di conoscere tutte le firme. E questi biglietti furono presi di mira anche all'estero. Si sa di falsi prodotti in Europa, soprattutto in Inghilterra e negli Stati tedeschi, che poi venivano inviati in America...in quel caso era impossibile perseguire i falsari. Un altro modo piuttosto in voga, era quello di alterare, aumentandolo, il valore dei biglietti. Ci sarebbero molte storie da raccontare sui falsari, ne ho scelta una, di tale Josiah Pitt, che nel 1770 fu condannato per aver contraffatto proprio i biglietti da 2 shillings della Pennsylvania, portando a 10 shillings il loro valore (da two...a ten). Il processo si tenne a York, Pennsylvania, nell'ottobre del 1770, e questa è la sentenza: "...che stia alla gogna della città di York, il ventinovesimo giorno del mese di novembre, tra le ore dieci e le dodici del mattino, per un'ora. Questo, dopo che avrà avuto entrambe le orecchie tagliate e inchiodate alla gogna suddetta. Che il detto Josiah Pitt sia quindi portato sulla pubblica piazza della città, e lì fustigato con 39 frustate sulla sua schiena nuda..." petronius oo)
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  19. avvicinerei la ricerca alla Città di Costanza (mi sembra di riconoserne il simbolo...ma é solo una PURA TEORIA...) quindi niente di sicuro..
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  20. Penso che le monete coniate per la circolazione siano tutte collezionabili, mentre le monete coniate solo per i collezionisti siano vere e proprie speculazioni sulle spalle dei collezionisti stessi. Di fatto non sono monete (non spenderò mai una moneta da 50 euro in oro o una moneta d'argento fondo specchio per il suo valore nominale), ma bensì medaglie con artificioso corso legale, pertanto non sono da collezionare a meno che non si voglia allargare il campo anche a queste ultime. Non venite a dirmi che Vittorio Emanuele III bla bla bla ..... erano altri tempi, l’oro veniva tesaurizzato, non vi era speculazione a differenza di questi ultimi anni, in cui abbiamo assistito ad un vero e proprio boom di monete commemorative, bimetalliche e fondo specchio perchè ricercati dai collezionisti (ad esempio la Polonia che conia 8/10 commemorativi l'anno). Tutto questo come ho già detto è una speculazione sulla numismatica. Se si vuole commemorare un evento non si faccia una moneta, ma bensì una bella medaglia come venivano fatte fino agli inizi del novecento. Forse ci sono andato giù un po' pesante ma è quello che penso. Raffaele
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  21. E quindi? Li mettiamo tutti al muro? Ma possibile che a te, ed a altri, non viene mai la tentazione di misurare le parole e di non sparare nel mucchio? Ma ti viene mai in mente che questo atteggiamento che tu critichi nasce prima di ogni altra cosa da una legislazione vecchia di cento anni, che fu creata in primo luogo per rimediare ai danni fatti da personaggi il cui senso civico, da te giustamente apprezzato, svaniva appena fuori dalle pareti di casa? Ti viene mai in mente che ci sono una massa di funzionari pubblici che si fanno un mazzo tanto per quattro soldi, e sarebbero ben contenti di poter lavorare in modo efficace, efficiente e riconosciuto, e di mettere a frutto le risorse offerte dagli appassionati ogni volta che sia possibile? Ma possibile che è dal 2004 che parliamo di collaborazione, di riconoscimento reciproco, di costruire ponti, e ancora dobbiamo leggere sempre le stesse cose???
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  22. Aggiornamento: AEMILIANUS253 - 1 copia - pagato ARRIGOME - 1 copia - pagato CASTRIX - 1 copia - pagato CLAUDIO I - 1 copia DABBENE - 1 copia - pagato DAREIOS IT - 1 copia - pagato FEDAFA - 1 copia - pagato FRANCO OBETTO - 1 copia - pagato - spedizione presso Paleologo FRATELUPO - 1 copia - pagato - MANCANO DATI SPEDIZIONE! GIOLLO2 - 1 copia - pagato MALACOCHERSUS - 1 copia MAURIZIO7751 - 3 copie - pagato - ritiro presso Esedra NUMA NUMA - 1 copia - pagato ROB - 1 copia - pagato STUYVESANT - 1 copia - pagato - MANCANO DATI SPEDIZIONE! PALEOLOGO - 1 copia - pagato Totale 18 copie - pagate 16 A proposito: non ho modo di verificare "in diretta" i pagamenti, quindi prego chi avesse già effettuato il pagamento con il sistema sopra indicato ma non lo avesse ancora comunicato, di comunicarlo qui sulla discussione oppure a me in MP :)
    1 punto
  23. caro dareios, mi scuso anzitutto con te per non essere intervenuta prima sul tuo denaro, che in effetti era rimasto un poco in sospeso, anche perché aspettavo di avere un poco più di tempo per rispondere con calma alla proposta di lettura avanzata da avgvstvs per una di quelle zone rimaste di incerta e dubbiosa interpretazione. Purtroppo il tempo è tiranno ed in questo periodo ho mille scadenze di lavoro ed altre monete che "premono" per essere sistemate o studiate, e quindi dovrò limitarmi alle poche annotazioni che seguono. Speriamo davvero di far accendere ancora qualche lampadina (troppo buono), invece di far calare la palpebra ... Anche io in sostanza sono d'accordo con le due "colonne portanti" di questo topic ( :)): per il tipo di monogramma, per quella che sembra essere la presenza della cosiddetta R " scissa" (cioè la R fatta come una D aperta in basso e seguita da un triangolino orizzontale) e tutto sommato anche per la forma della P potremmo essere di fronte ad un tipo Matzke H2a, Enrico IV, 1056-1106. Tuttavia (perché se non ci fosse stato qualche ma...saremmo arrivati al dunque prima ;)) ci sono alcuni altri elementi, al di là della stranezza nella posizione e nell'ordine delle lettere, che fanno riflettere. Anzitutto se siamo tutti d'accordo nel leggervela, la presenza della M nella legenda del dritto. Infatti gli ultimi esemplari che la riportano sono quelli del gruppo Matzke H1a per Enrico III, 1039-1056, mentre negli enriciani successivi la scritta sarà sempre INPERATOR o IHPERATOR. Tra l'altro negli esemplari del gruppo H1 la forma del monogramma, ma in fondo anche della R è già assai simile a quanto si vede poi nel gruppo H2a (non so se ve ne siete accorti). La mia perplessità dunque potrebbe stare qui: si tratta di un'imitazione di uno degli ultimi denari del gruppo H1 (Enrico III) o invece di uno dei primi del gruppo H2 (Enrico IV)? In ogni caso direi che saremmo tra ma metà circa ed il terzo quarto del secolo XI, e dunque prima dei tipi di denaro successivi, H2c che hanno monogramma più piccolo e tutt'altro tipo di R. Un elemento di ulteriore discrimine potrebbe essere il peso, ma direi che è calante rispetto entrambi i due tipi, visto che in media è 1 grammo o poco più sia per gli H1, sia a che b, che per gli H2a. Il peso basso e la legenda confusa, o meglio come penso fatta in base a qualche calco di una moneta originale, che ha dato questa sorta di esito rovesciato, portano a confermare quanto detto sino dai primi post, ovvero che si possa trattare di un'imitazione, anche se devo dire che la forma generale del conio e soprattutto del monogramma sono assai simili ai tipi originali. Per quanto riguarda la lettura proposta da avgvstvs non vado molto nello specifico, perché da quel che vedo dalla sola foto mi riesce difficile sbilanciarmi in modo definitivo. Però devo dire che se la X al posto della C ci potrebbe anche stare (e poi ce l'avete vista tutti ...!) la R scissa per essere lì dovrebbe essere - come dire - rovesciata ulteriormente tra D e gambetta, e per tale motivo, pur avendoci pensato in un primo momento, poi l'avevo esclusa. Invece rivisti i tipi H1 potrebbero essere persino due punte di una E ravvicinate....ma tutto può essere, e come al solito sulla base della sola fotografia per queste monete si può giungere solo fino ad un certo punto. Speriamo un giorno di incontrarsi anche con dareios e di poterci dare un'occhiata tutti insieme dal vivo :). Vi saluto allegandovi per un colpo d'occhio le immagini del denaro in questione, ma rovesciate specularmente. Un caro saluto a tutt* e...alla prossima MB
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  24. Buona giornata Se ben ricordo, sagida m'aveva chiesto informazioni su una medaglietta che trova qui http://www.lamoneta....ios#entry955455 A Magdi dico di curare la corrispondenza perchè dovrebbe arrivargli qualcosa. apollonia
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  25. Continuo con il catalogo 2003:
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  26. Inserisco altre pagine del catalogo:
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  27. Anche te mi continui a confondere i concetti di "beni culturali" e di "beni archeologici"? Allora stiamo inguaiati forte... Antonio è stato indagato perché sospettato di essersi impossessato di possibili beni archeologici, anche se questi oggetti non hanno alcuna caratteristica tale per cui dovrebbero essere dichiarati beni culturali. Questa distinzione, ripeto, spiega perfettamente la frase apparentemente incomprensibile sulle autorizzazioni riportata diversi post sopra (leggete o rileggete, per favore, il mio post #614 dell'11 maggio). Secondo la legge in vigore i beni archeologici, intesi come oggetti provenienti dal sottosuolo e venuti alla luce successivamente alla data della prima legge sulla tutela del patrimonio culturale (1909) non sono mai commercializzabili, perché appartengono al patrimonio indisponibile dello stato. Non credo che alla catena sovrintendenze-magistrati-forze dell'ordine (salvo forse qualche talebano) importi un fico secco di mettere le mani sulle collezioni private, fintanto che queste sono acquisite legalmente. Quello che a loro interessa è intercettare il materiale di provenienza illecita e commerciato illegalmente, quindi ciò che è "bene archeologico", non "bene culturale". Il problema è nel metodo, non nel merito; il problema è nel modo in cui sono condotte le indagini, nell'assunzione che tutto ciò che passa su eBay è di provenienza illecita (ma non dimentichiamo che molto di ciò che passa su eBay è di provenienza illecita), nel fatto che le stesse risorse potrebbero essere impiegate meglio per stroncare i grandi traffici (ma siamo sicuri che sia veramente così?). Se vogliamo rompere il circolo vizioso che ha messo nei guai Antonio, molti prima di lui e sicuramente molti anche dopo, cerchiamo di convincere la catena sovrintendenze-magistrati-forze dell'ordine che tra collezionisti e tombaroli professionali e/o metallari della domenica non c'è nessuna prossimità, nessuna collusione, nessuna zona grigia. Forse allora si potrà sostituire la collaborazione al sospetto. I discorsi sul valore culturale del collezionismo, per quanto condivisibili, in questo contesto servono a poco o nulla. Sulla base della legislazione che vige ora, alla magistratura importa un tubo del valore culturale di ciò che facciamo o non facciamo: importa che non ci mettiamo in tasca monetine sporche di terra. Legge giusta o sbagliata? Parliamone, ma in un contesto diverso, perché per ora una modifica alla legislazione è fuori discussione, e forse non sarebbe neanche una buona idea. Vediamo se questa volta sono riuscito a farmi capire...
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