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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/16/12 in tutte le aree
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Dichiaro la mia razzia conclusa. Ringrazio nuovamente tutti coloro che mi hanno aiutato in maniera concreta Antony, b27, Giangi_75,IBK, rossano, superbubu, senza di loro non sarei riuscito a concludere la razzia. Appena possibile consegnerò le monete a otrebor che ringrazio per l'aiuto messo a disposizione nella diatriba con le poste, a proposito....... non ci sarà nessun rimborso, mi verrà riconosciuto esclusivamente il costo della spedizione. Grazie a tutti gli utenti che mi hanno aiutato a riacquistare le monete. :hi: La situazione finale la si può vedere nella lista sopra questo messaggio, a voi le dovute considerazioni, io mi sono fatto le mie e mi regolerò di conseguenza in futuro.7 punti
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Buon giorno, Nell'ottica di chiarire tutto e con la pressione a mille!!!! vi fornisco elementi utili a tutti sulla base di uno scambio di mail avuto con la soprintendenza dei beni culturali. Ho solo omesso i nomi per ovvi motivi di privacy. A voi le conclusioni..... Antonio Da: omissis Inviato: mercoledì 16 maggio 2012 11.24 A: SBA-PIE - SOPRINT. BENI ARCHEOLOGICI PIEMONTE E MUSEO ANTIC. EGIZIE Oggetto: R: monete romane - collezionarle a norma di legge Gentile signor Bernardo, la legge italiana non pone nessuna limitazione all'acquisto di monete antiche e su di esso non ci deve essere nessun atto autorizzativo da parte della Soprintendenza. Le pone, invece, sulla provenienza delle monete, che non devono arrivare da furti o da scavi clandestini (anche eseguiti all'estero). Per avere tranquillità su questo aspetto bisogna dunque pretendere dal commerciante una documentazione d'acquisto che possa essere associata senza dubbio alla moneta, e conservare ordinatamente tale documentazione, che serve inoltre come attestato di autenticità. Comprare su internet o ai mercatini da venditori sconosciuti e privi dei requisiti di legge espone al rischio di vedersi contestata la liceità della vendita dalle forze dell'ordine preposte al controllo sul commercio di cose d'arte. Molti saluti omissis Responsabile Ufficio Numismatica Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie Da: SBA-PIE - SOPRINT. BENI ARCHEOLOGICI PIEMONTE E MUSEO ANTIC. EGIZIE Inviato: mercoledì 16 maggio 2012 8.53 A: omissis Oggetto: Fw: monete romane - collezionarle a norma di legge ----- Original Message ----- From:.it"][email protected] To:SBA-PIE - SOPRINT. BENI ARCHEOLOGICI PIEMONTE E MUSEO ANTIC. EGIZIE Sent: Tuesday, May 15, 2012 7:15 PM Subject: monete romane - collezionarle a norma di legge Buona sera, Sono il sig. Antonio Bernardo Le scrivo al fine di ricevere istruzioni in merito alla possibilità di acquistare e quindi collezionare monete romane presso esercizi commerciali autorizzati e case d'asta nazionali autorizzate. Pertanto al fine di collezionare a norma di legge Le chiedo gentilmente se le monete acquistate presso gli esercizi commerciali richiedono l'autorizzazione della Sopraintendenza dei Beni culturali oppure è necessario conservare tutta la documentazione fiscale rilasciata dagli esercizi commerciali autorizzati alla vendita di monete romane. In conclusione rimango in attesa di ricevere eventuali istruzioni in merito alla possibilità di collezionare e quindi studiare le monete romane nel pieno rispetto della legge italiana. Cordiali saluti Antonio Bernardo Video presenti in questa mail Caricamento ... Si è verificato un errore contattando il server. Riprovare più tardi. Caricamento ... Si è verificato un errore contattando il server. Riprovare più tardi.2 punti
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ciao, attendevo e speravo di sentire opinioni sul mercato papale dopo questo mese, quando a mente fredda e con piu' calma con i risultati di qualche altra asta e di Verona se ne potra' dire di piu', ma appunto la discussione ci puo' gia' stare, poi si ampliera'. sento i pareri di altri collezionisti di papali sul " mercato gonfiato e prezzi troppo alti ", intanto nel mio piccolo quello che mi manca e cerco di prenderlo anche al doppio o piu' della base prende il volo.... cosi' visto che i buchi sono ancora molti mi guardo intorno. l'offerta non manca e' vero, ma io dico meglio cosi' ! in questo modo riesco a trovare quello che cerco, pero' pur con la crisi ( vera o ipotizzata delle papali ) i prezzi non mi sembrano mai troppo appetibili. se poi in ultima analisi questa offerta ultimamente abbondante fosse il preludio x una " bolla che scoppia " e poi i prezzi si flettono ( ma non ne sono tanto convinto ), io continuero' a cercare e a prendere quello che mi manca, non devo e voglio dismettere e x fortuna con le papali mi diverto e rilasso ancora molto. leggero' con interesse altre opinioni, sperando siano numerose, saluti.2 punti
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In realtà con l'affollamento di aste recente il topic sarà necessariamente in divenire ... Ho partecipato a Nomisma, Varesi e ad altre recenti, seguito ArtCoins. La sensazione è che la crisi stia interessando anche il settore Pontificio, e non solo le basse conservazioni. Gli invenduti sono apparentemente in crescita e i prezzi a cui vengono proposte anche le alte conservazioni non sono più passivamente "subiti". Il materiale è tanto e fatica ad essere assorbito dal mercato, composto non solo da collezionisti ma anche da investitori e, comunque, da raccoglitori "specializzati" (un singolo Papa o periodo o tipologia)che non dispongono di risorse illimitate. Mi piacerebbe scambiare qualche commento su tale argomento.1 punto
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E bravo Galenus, ottima ricerca, ma sicuramente anche in questo caso come in alcuni miei interventi, toccherà ai posteri l'ardua sentenza. Mi auguro che chi ha riportato o ha esaminato, visto o osservato questa moneta sappia darti una risposta. Adesso però aggiungo qualcos'altro che ho notato e che aumenterà i tuoi dubbi: Monetazione per i Reali Presidi della Toscana - MIR 411/5 - 2 Quattrini 1798 sigle AP. Ciao e continua così !!1 punto
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L’ho inserito in questa sezione perché non sapevo dove inserirlo in quanto a cavallo con almeno 2 sezioni. Se qualche moderatore vorrà decidere di spostarla, faccia pure. Si definisce “moneta di necessità o succedanea” la moneta o la cartamoneta, realizzata per avvenimenti speciali (assedi, crisi economiche, inflazione, scarsità di materie prime ecc…) come surrogato provvisorio della monetazione ordinaria di uno stato, territorio, città o comune. Può essere anche di iniziativa privata come gettoni di varie aziende private, associazioni di mutuo soccorso, mense nell’800. In Italia già per gli assedi del XVI secolo (ci sono gli esempi di Firenze e di Roma tra il 1527 e il 1530) si batterono tali monete. In epoca napoleonica per gli assedi di Mantova e Palmanova apparvero le prime monete ossidionali. Emissioni d'emergenza furono poi realizzate da governi rivoluzionari provvisori in sostituzione del circolante ufficiale (governi provvisori nel 1848 a Venezia, Osoppo e Palmanova). Furono monete d'occupazione le emissioni metalliche o cartacee utilizzate durante campagne militari: i Buoni di cassa, le emissioni della Cassa Veneta dopo Caporetto; le varie emissioni della seconda guerra mondiale (occupazioni tedesca, inglese, americana, jugoslava). Nel XIX e XX secolo sono apparse altre tipologie di monetazione di necessità, nate per superare gravi crisi economiche e finanziarie (biglietti fiduciari italiani nel 1876; il Notgeld tedesco o a sopperire alla mancanza di circolante metallico spicciolo (assegni a taglio fisso nel 1943-45; assegni circolari e bancari nel 1966; i famosi miniassegni degli anni Settanta). L’argomento è molto vasto, mi limiterò alle vicende a cavallo tra la prima e la 2° guerra mondiale in poi. Facciamo prima un inquadramento storico per poi inserire delle immagini in merito a degli acquisti che ho fatto ultimamente e che mi hanno incuriosito e invogliato ad approfondire l’argomento. :) ;)1 punto
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Domanda strana Tarta. Non è già un buon passo comprare qualcosa che ti appaga? Qualche monete che la guardi e ti riempie di gioia. Se acquisti solo per convenienza o per altri motivi non emotivi (scusati il gioco di parole) non sarai mai soddisfatto della tua collezione...1 punto
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il problema di queste patine sui 5 lire del 1930 è che mi piacciono tutte e continuo a comprarli :)1 punto
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Credo che ciò dipenda anche dal forum, che ha consentito ad alcuni (me compreso) di scoprire e avvicinarsi alle medaglie Papali e nel mio caso anche Napoletane. Ciò ha comportato che questi nuovi collezionisti abbiano iniziato a disputarsi le medaglie anche comuni, specialmente le Massimo Modulo che sono quelle che danno più soddisfazione al neofita non ancora specializzato, determinando una lievitazione dei prezzi per questa tipologia. Non so quanto possa durare questa tendenza, alla fine non credo si tratti di molte persone, una volta riempita la casella, le comuni a questi prezzi tenderanno a rimanere invendute. Ciò può valere anche per quelle rare ma meno conosciute o con soggetti particolari che non riguardano Roma, che possono interessare meno il neo-medaglista,faccio un esempio preciso, mi sono aggiudicato la massimo modulo del Ponte di Ariccia su Artemide alla base, nessun'altro ha offerto, non fosse stato per me probabilmente sarebbe rimasta invenduta e stiamo parlando di una medaglia rara, bellissima e tolto un segno nel campo del dritto in FDC assoluto. :) Ad ogni modo aspettiamo il punto e il parere di Renzo1940... Che il Forum e soprattutto il catalogo curato da Fabio (ancora oggi mi chiedo come abbia fatto, dovremmo dargli noi una medaglia di massimo modulo per il suo lavoro) abbiano dato nuovo impulso al nostro settore, lo dico da tempi non sospetti, forse da ancora prima che il catalogo venisse assemblato ed era solo allo stato embrionale... appoggio quindi in pieno la tua analisi. Fino a un certo punto, però... Le medaglie di massimo modulo, difatti, rappresentano la punta di diamante di una collezione affascinante, le Rolls Royce della medaglistica papale: confinare i loro recenti exploit al solo ambito italico è riduttivo. Basti guardare le aste estere per affermare che un bel massimo modulo fa sempre la sua figura e la sua aggiudicazione. Quanto al massimo modulo di Ariccia, ho avuto la ventura di comprarlo circa 4/5 anni fa da Baldwin's in condizioni strepitose, ma l'ho pagato, se non sbaglio, circa 400 sterline oltre dirtti (che al di là della Manica son cari) e partiva da una base d'asta inferiore: non la ricordo una passeggiata di salute e non credo che a contendermelo fossero Lamonetiani... Ogni asta ha la sua storia: come ci sono aggiudicazioni strepitose e a volte incomprensibili, allo stesso modo ci sono medaglie inspiegabilmente trascurate o aggiudicate al di sotto del loro valore reale. A mio modo di vedere, anche in asta ArtCoins ci sono state medaglie andate via a prezzi di realizzo se paragonate alle loro importanza e rarità: la visita alla Zecca di Mistruzzi, per me, vale ben di più del suo prezzo di aggiudicazione (bravo chi l'ha presa); così come la medaglia in argento di Pio XI per l'Accademia di San Tommaso, uno spettacolo. Alla fine, quel che voglio dire è che il massimo modulo, per la sua storia, la sua importanza, la sua regalità (termine assolutamente appropriato almeno per quelli di Pio IX, l'ultimo Papa Re) è medaglia apprezzata universalmente (intendo ovviamente nell'universo numismatico) e non crediamo possa mai essere svenduto.. Concludo dicendo che anch'io aspetto con ansia il commento di Renzo, di ben altro spessore rispetto alle mie chiacchiere da bar: il suo silenzio mi suggerisce di dargli il tempo di tornare da Roma...1 punto
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Per quella di destra servirebbe una foto più ingrandita perchè non risco a leggere bene il carattere (è anche leggermente consumato) Riesci a farne un'altra anche solo del lato con la data per rientrare nei 100 kb? Per adesso ti dico che per quanto vedo direi 15-56 ma per una conferma ci vuole una foto buona...1 punto
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Allora... quella di sinistra è 15-54 come la mia quindi 1920. Quella di destra è meno leggibile ti faccio sapere dopo, ok?1 punto
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Facciamo un "mi piace" a data e mi metto subito al lavoro? :rofl:1 punto
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Buonasera a tutti. Riapro questa discussione in quanto, da un po’ di tempo a questa parte, sto provando notevole interesse nello studio della monetazione di rame pre-Repubblicana di Ferdinando IV. Ho letto quanto in proposito hanno scritto tre tra i più grandi esperti di numismatica partenopea: il Prota (Sulla monetazione del rame del 1797-98 di Ferdinando IV di Borbone; B.C.N.N., Fasc.I e II,1924), il Bovi (Il rame di Ferdinando IV (1796-98), Napoli, 1973; Il grano, B.C.N.N., anno LXI-LXII, gen-dic 1977-78) ed il Pannuti (Un cinque tornesi di Ferdinando IV di Borbone col ritratto; B.C.N.N., anno LII, gen-dic 1967); da queste letture è emerso che, negli anni 1796-98, i diritti derivanti dalla monetazione in rame spettarono alla Regia Corte (cfr. Prota e Pannuti), motivo per cui, nelle monete in rame del periodo, al rovescio sono poste le sigle R.C.. D’altro canto, però, ho visto che, tanto sul CNI (ripreso poi dal Pannuti-Riccio) quanto nei più importanti cataloghi moderni, è riportato un grano del 1798 con le sigle A.P. al rovescio: la cosa mi ha incuriosito, tanto più se si considera che nessun’altra moneta di rame di quel biennio (ad eccezione di un 10 tornesi del 1796, che, però, è una prova mai circolata; riportato sul Pannuti-Riccio, p. 241 n°94) riporta le suddette sigle (il che appare normale, visto che i diritti spettavano alla Regia Corte). Ho cercato anche nei cataloghi (recenti e meno recenti) di varie Case d’asta e ho trovato che tutte le monete in rame del periodo 1797-98 sono siglate R.C. (finanche quelle, coniate nel 1798, destinate ai Reali Presidii di Toscana), il che mi ha fatto sembrare ancora più strano che nel 1798 si fosse coniata una moneta in rame siglata A.P. Le uniche informazioni in rete su un grano 1798 A.P. le ho trovate in queste due discussioni aperte sul nostro forum: http://www.lamoneta.it/topic/27873-regno-di-napolile-monete/page__st__255 http://www.lamoneta.it/topic/2263-grano-12-cavalli-1798-a-p/ In entrambi i casi, l’effigie del sovrano al dritto mi sembra quella del 12 cavalli coniato nel 1793 e, al rovescio, c’è scritto “VN” (come nelle monete fino al 1793) e non “UN” come in quelle del 1797-98 (le quali, peraltro, hanno un’effigie differente); mi sembra (è una mia opinione) che le due monete in questione possano essere dei grani del 1793 nei quali, l’usura ha reso non facilmente leggibile il 3 finale, sì che possa sembrare un 8 (un confronto si può fare con questo 1793 in ottimo stato: http://www.ilportaledelsud.org/monete_borboniche_2.htm). Lo stesso discorso vale per l’esemplare descritto sul CNI (cui poi si sono ispirati tutti i successivi), che, al rovescio, porta “VN” anziché “UN” (CNI, vol. XX, p. 604, n°279; tra l’altro, la moneta descritta è in stato di conservazione C3-“mediocre”). Dopo tutto questo sproloquio (spero mi perdonerete…), chiedo se qualcuno di voi, esperti di lungo corso, abbia mai avuto tra le mani un grano sicuramente del 1798 e con le sigle A-P al rovescio e se fosse possibile averne una descrizione. In caso positivo, allora, come è possibile che, mentre tutto il rame, nel 1798, veniva siglato R.C., solo un tipo monetale (dei tanti coniati in quel periodo) portasse le sigle A.P.? Grazie mille per la pazienza e l’attenzione.1 punto
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saro' presente con il mio stand nr. 304 E per tutte e tre le giornate della fiera. Vi aspetto numerosi! massimo Numismatica Leonessa PS agli amici del Forum 1 perizia gratis sulle monete di Casa Savoia!1 punto
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Aggiornamento: lunedì sera 21 maggio ho appuntamento con il mio legale di fiducia di Torino. Continuo a ricevere messaggi di incoraggiamento sulla M.P. e sono grato a tutti voi che ogni giorno mi date l'energia positiva necessaria per affrontare questa situazione paradossale figlia di una nostra cultura lenta, contraddittoria, molto teorica (aria fritta) e poco pratica e concreta (il nostro gap con le altre realtà occidentali). Ma l'aspetto triste è che questa cultura è figlia anche di quelle persone con i capelli bianchi in testa che agiscono solo per i propri interessi personali (economici e quindi di carriera) che ormai con tutto che hanno la pancia strapiena continuano imperterriti a non dare ossigeno alle generazioni più giovani come quella del sottoscritto. Questo retaggio culturale piano piano ci ha portato alla crisi economica che tuttora viviamo con tante difficoltà. Il problema è che gli illustri rappresentanti di questa cultura stantia non si rendono conto che hanno avviato un processo autodistruttivo che coinvolgerà anche i loro figli perchè di fronte alle "forzature" contro la natura delle cose e il giusto corso delle cose non si ottiene nulla di buono ma esattamente l'effetto contrario.... Dopo aver rilasciato questa "pillola" frutto della mia costante inquietudine per la mia vicenda personale e quale portavoce dei miei coetanei che tutti i giorni fanno i conti con le loro preoccupazioni vi auguro a tutti una buona serata nella speranza che la giornata di domani possa offrirmi qualche spiraglio. Antonio1 punto
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Salve Concordo con le informazioni date nei precedenti interventi. Aggiungo a titolo informativo che questi tetradrammi hanno spuntato i prezzi (in US$) sotto indicati. a. ATTICA, Athens. Circa 337-294 BC. AR Tetradrachm (20mm, 17.09 g): $165 b. ATTICA, Athens. Circa 454-404 BC. AR Tetradrachm (23mm, 17.12 g): $1650 c. ATTICA, Athens. Circa 510-500/490 BC. AR Tetradrachm (25mm, 17.56 g, 10h): $14500 d. ATTICA, Athens. Circa 467-465 BC. AR Tetradrachm (23mm, 17.12 gm, 4h): $32500 apollonia1 punto
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Non ricordo dove ma ho letto che l'emissione del Belgio è stata rimandata a giugno per alcuni problemi. Emilio1 punto
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infatti mi sono accorto solo adesso, ho provveduto a cancellare quelle da me inserite. grazie1 punto
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Il Leone Nemeo, era una fiera praticamente invincibile che infestava la Grecia, difatti la sua pelle non poteva essere trapassata, né bucata o scalfita da nessun tipo di arma, era indistruttibile; zanne ed artigli erano dure quanto il metallo. Il temibile leone era dunque una belva invulnerabile. L'unico suo punto debole era la bocca. Derivava il suo nome dall'essere nato vicino la località di Nemea, nell'Argolide e lì si insediò stabilendo la sua tana in una grotta. Divenne un vero e proprio flagello per le popolazioni locali, attaccando uomini e greggi e bastava un suo ruggito per far rinchiudere in casa tutti gli abitanti dell'Argolide ed impedirgli anche di andare a lavorare nei campi. Tutto ciò continuò finchè non venne affrontato da Ercole, nella prima delle sua celebri Dodici Fatiche, nel corso della lotta Ercole venne ferito al torace e perse un dito della mano, ma alla fine dopo un feroce combattimento, uccise la belva proprio nella sua grotta, e nell'unico modo possibile, cioè strangolandola. Eracle se lo caricò in spalla in segno di trionfo e lo portò a Micene; alla fine dopo la morte, il Leone Nemeo fu posto da Zeus tra i segni dello zodiaco, dove formò la costellazione del Leone.1 punto
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