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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/15/12 in tutte le aree
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Interessantissimo evento e discussione correlata. Per capire il motivo della tesaurizzazione del bronzo in quel periodo bisogna fare riferimento alla legge di Gehrsham, che stabilisce che la moneta cattiva scaccia dalla circolazione quella buona. In poche parole, i cittadini rifilavano per il commercio e gli acquisti le monete svalutate e di bassa lega, mentre si tenevano strette (e quindi finivano tesaurizzate) quelle di elevato valore intrinseco. Questo meccanismo in genere comporta la tesaurizzazione dell'argento a scapito della moneta enea che rimane a fare da circolante, almeno per tutto il periodo imperiale fino al periodo della crisi del III secolo (240-260). A partire dall'imperatore Filippo l'antoniniano si svalutò arrivando ad un valore di fino del 30%, con traiano decio al 25%, con Gallo addirittura 20% (vedi il testo di Harl citato da Rick), con gli imperatori successivi la moneta d'argento collassò definitivamente diventando un nominale solo bagnato nell'argento ma fondamentalmente moneta enea di basso valore. In questa delicata fase (cioè tra Filippo e Gallo) si inverte il valore tra antoniniano e sesterzio, ovvero non è più sostenibile un cambio (teorico) di un antoniniano = 8 sesterzi. Anche perché nel frattempo il sesterzio si è svalutato molto meno. Il peso del sesterzio dai tempi di caracalla (sui 24 gr) perde 5-6 grammi massimo, arrivando a 16-18 grammi nel periodo della crisi (ma si trovano ancora esemplari di 22 o 24 grammi!). La parità 1:8 non è più sostenibile, passando probabilmente a 1:2. Col regno di Gallo (a quanto riferische Hart) si ha addiruttura l'iversione: ovvero un sesterzio possiede un valore intrinseco superiore a quello di un antoniniano. A questo punto la legge di Gersham scatta ineluttabilmente, i cittadini fecero piazza pulita dei sesterzi ancora circolanti (e ne circolavano ancora addirittura del I secolo !!!) per tesaurizzarli. L'altro fatto notevole è la presenza di monete fuse, evidentemente monete emesse per soddisfare la carenza di circolante in zone periferiche dell'impero, ma pienamente accettate (anche perché il valore intrinseco è invariato) dalla circolazione. Se apparissero in un asta, sarebbero bollate come false.... che ridere... Terza considerazione, molti di questi bronzi hanno una bellissima patina verde (o mista malachire/cuprite) segno che anche il suolo padano è in grado di regalare le splendide patine verdi delle monete ritrovate in centro Italia, un regalo della natura, che trasforma in un piccolo gioiello il manufatto dell'uomo e che, invece di invecchiarlo, ne esalta l'antichità e la dignità. All'evento conterei di venire, soprattutto per studiare de visu le patine. Caius3 punti
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Oramai la distribuzione ai soci dela Rivista italiana di numismatica e scienze affini è quasi completata. Anche quest'anno, con il vol. CXIII, la Società Numismatica Italiana non ha tradito le attese. Il tomo si divide in due parti: I Parte Si riportano gli Atti del Convegno "I direttori della Rivista Italiana di Numismatica (1888-1979), in cui vari relatori hanno ricostruito la figura e l'opera dei numismatici che hanno diretto la RIN in un secolo di storia: Solone Ambrosoli, i fratelli Francesco ed Ercole Gnecchi, Nicolò Papadopoli, Lodovico Laffranchi, Serafino Ricci, Ulrich Bansa, Vico D'Incerti, Ernesto Bernareggi, Franco Panvini Rosati. Infine le conclusioni affidate a Giovanni Gorini. II Parte Materiali V. Lemmo, Il ripostiglio di Lizzano, dalla scoperta alla dispersione. M. Asolati, L'eccezione egiziana: monete provinciali di zecca alessandrina nella circolazione cirenaica. Saggi critici M. Pensa, L'immagine della città nella documentazione numismatica(seconda parte). I. Leimus, Italian Mint Masters in Moscow in the 2nd Half of the 15th Century. Storiografia numismatica G. Savio, Appunti su Jean de Foville, un numismatico a Genova. Medaglistica M.R. Figueiredo, Coins and Medals in the Calouste Gulbenkian Museum, Lisbon. Note E. Ercolani-Cocchi-J. Ortalli, Archeologia, storia e numismatica: la monetazione dal territorio di Ariminum. A. Zub, I denari di Conte da Carrara. A. Crisà, Paolo Cataldi, a Counterfeiter of Ancient Coins at Buccheri (Syracuse, 1818): some Archivial records. A. Savio, The Gold Medallions of Aboukir. Seguono le recensioni e le segnalazioni. Insieme al volume della RIN i soci hanno ricevuto anche: A. Cavagna, PROVINCIA DACIA, I coni. Milano 20122 punti
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Ciao, il ripostiglio monetale oggetto della discussione è indubbiamente di grande interesse. Raccogliendo l'invito di Dabbene Chi volesse condividere qualche opinione perchè conosce bene questa monetazione, un commento, un parere è ovviamente ben accetto nella discussione, cosa ne pensate per esempio della natura e della formazione di questo ripostiglio ? Ve ne ricordano altri di simili ? E qui mi rivolgo agli esperti di questa monetazione, un commento su queste prime monete postate ,che ne pensate, per esempio della conservazione ? ho cercato degli hoard inglesi analoghi per composizione e periodo di accantonamento. Ne ho trovati solo due presenti su un testo di R.Abdy (Roman British Coin Hoard) che rappresenta un summa sul tema del fenomeno dell’hoarding sino al 2002. Curridge hoard: rinvenuto nello Berkshire, Inghilterra del Sud da due metal detectorists nel 1998. Era contenuto in un vaso ceramico chiusop alla bocca da un piatto di ceramica tipo Samian (=terra sigillata) di produzione gallica centrale (150-190 A.D.). E’ costituito da 425 monete (sesterzi + 6 tra dupondi e assi) che dal periodo flaviano arrivano a quello severiano. Ma la presenza che attesta una data di sepoltura ben più tarda (260-269 d.C.) quella di un sesterzio di Antonino Pio riusato da Postumo (il profilo dell’imperatore gallico è sovraimpresso al dritto e presenta anche parte della legenda originale ANTONINVS). Gare Hoard presso Cronwall: rinvenuto nel 1967 durante lavori agricoli. Contiene ben 1037 bronzi, 47 denari e radiati fino al 270 d.C. Dei sesterzi solo 25 sono post severiani (2,4%), comprendendo il periodo flaviano, traianeo, adrianeo e antoniniano. Questo deposito attesterebbe che l’uso dei sesterzi arriva fino al periodo dei radiati (ovvero degli antoniniani). Forse hoards contenenti monete bronzee di grosso modulo furono abbandonato in quanto il loro valore era equiparato o anche superato dal valore degli antoniani argentati. Entrambi gli hoard sono composti nella maggior parte da sesterzi piuttosto che da loro frazioni. L’80% dei depositi del II-III secolo (da Marco Aurelio al 270) sono composti similarmente e questo rappresenta l’opposto degli hoard precedenti, dove i depositi con sesterzi in maggioranza raggiungono un valore del 16%. Dal 270 i sesterzi ed i denari usciranno dal flusso monetale. L’ipotesi è che i primi spariscano per creare nuovi antoniniani oppure siano stati riutilizzati per la fabbricazione di manufatti metallici. Tornando a Biassono ci sono molti interrogativi: chi lo interrò? Chi raccolse una collezione così ampia anche a livello temporale? Il Prof. Arslan nella presentazione specificava il valore monetario del complesso che avrebbe permesso a persone dell'epoca per vivere per qualche anno , quindi una ricchezza ingente per l'epoca. Interessante è capire i motivi dell'occultamento,difficile che fosse un gruzzolo individuale,probabilmente una cassa di una persona molto ricca o di una comunità occultato forse per il pagamento di stipendi. La raccolta fu fatta in tempi abbastanza brevi, 2239 monete, quasi mezzo quintale di peso con una probabile circolazione effettiva del sesterzio tra il 255 e il 260 d.c. Ciò è probabilmente condividibile. Ma il sesterzio aveva sì spesso un valore di riferimento (il valore di una villa era calcolato in sesterzi) ma il grosso dei patrimoni era costituito da denari e aurei. Il ricco possidente aveva il patrimonio costituito da questa tipologia di monete. Anche perchè grossi capitali o transazioni non venivano sicuramente effettuate con carriolate di sesterzi ma con argenti e aurei. Il sesterzio era una moneta di utilizzo giornaliero, così come le sue frazioni. Forse si tratta di un ripostiglio d'emergenza in un momento di grande instabilità ovvero davanti ad una minaccia barbarica (che dal 250 cominciano a farsi sentire in Gallia e quindi anche nel territorio italico)? Forse quelle del 258? Non ha l'aspetto di un deposito a fine di tesaurizzazione (mancano monete di chiaro valore, come detto sopra) ma di emergenza... l'assenza di monete di Valeriano (1 pezzo sul totale) e Gallieno potrebbe esser motivata dal mantenimento della disponibilità "giornaliera" di monete correnti... Spero di aver contribuito con qualche spunto di riflessione e di discussione. Ciao Illyricum :)2 punti
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Mi spiace forse ho fatto ironia … fuori luogo, ma per quelli che non sono “addentro” alle cose genovesi vorrei spiegare, come posso, alcune cose sul cosiddetto “castello” delle prime monete. E’ da quasi due secoli che se ne parla e, ultima, è arrivata la conferenza di Monbalda che ha richiamato il problema, scalzato la “porta urbica” e proposto con forza la “Imago Civitas” ed io non posso far altro che applaudire! L’immagine riprodotta sulle monete genovesi è stato definito: "Castello a tre Torri", "Porta Turrita", "Casa del Vescovo", "Porta Soprana", "Castelletto", poi ancora "Porta Urbica", "Luogo in cui i notabili della città prendevano le decisioni importanti in una piazza aperta su un lato con colonne ed archi", ...come quelli di Via XX Settembre che, lamentava l’indimenticato Gilberto Govi, sono tanto alti che quando piove ci si bagna lo stesso … Questo simbolo, diceva l’Astengo, è un “simbolo parlante”, racchiude, cioè, tanti significati insieme e se lo colleghiamo alla legenda (IANVA) e alla croce del retro tali significati possono moltiplicarsi. E quindi prendiamone uno per tutti: L’immagine della Città! Che, orgogliosa dei suoi successi, vuole aprirsi, espandersi, conquistare. Ecco, con la mia battuta volevo sottolineare queste cose perchè ne abbiamo sentito parlare alla conferenza e mi sono tornate in mente violentemente. Non vorrei, peraltro, aprire qui ulteriori polemiche o puntualizzazioni che già sono presenti in altre discussioni di questo forum … era solo per precisare, sempre nei limiti delle mie scarsissime conoscenze. Ed ora riprendiamo: ....Bellissimo quartaro ...2 punti
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Sapete bene come le imitative attirino il mio interesse. Questi grandi bronzi fusi esulano un po' dal fulcro delle mie attenzioni (radiati imitativi), però cercando un po', nella rete si trovano cose interessanti. C'è una relativamente cospicua letteratura sulle imitazioni di area balcanica dei denari repubblicani, con analisi sulle emissinoni in piena età repubblicana e in successiva età augustea con la curiosa presenza di ibridi tra le due monetazioni. Di più, ci sono diversi scritti di Rodolfo Martini che analizza il periodo immediatamente successivo alla repubblica fino all'età giulio-claudia spostando l'attenzione sul bronzo. Orbene, si continua a osservare tutte le aree del limes reno-danubiano una produzione sussidiaria rispetto alle emissioni dell'impero centrale di moneta bronzea (sia di sesterzi che di piccoli-medi bronzi). Si tratta di esemplari sia fusi sia coniati. Dato il loro numero piuttosto ingente l'autore, come altri avevano scritto in merito ai denari repubblicani imitati, parla non tanto di imitazioni di natura fraudolenta quanto piuttosto di monetazione sussidiaria e ausiliaria per sopperire alla scarsità di moneta provenienti dalle zecche dell'impero centrale. Esistevano quindi in queste aree delle officine, probabilmente sotto il controllo dell'autorità militare legionaria stanziata in zona, che continuavano a operare dall'età repubblicana. Lo stesso Arslan parla di imitazioni provenienti da quest'area per gli esemplari rinvenuti nel ripostiglio di Biassono, quindi mi sembra del tutto assodato che queste officine abbiano operato con continuità per un periodo piuttosto ampio. Trattandosi di monete sicuramente accettate e inserite nel flusso circolante di quelle aree, si tratta di capire se e come erano tollerate nelle aree centrali dell'impero perché è vero che Biassono non è a un tiro di schioppo da Roma, ma di certo il nord italia all'epoca non si poteva considerare un limes! Resta anche da valutare l'effettiva presenza all'interno di questo considerevole numero di monete imitate, di falsi di natura fraudolenta.2 punti
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Salve a tutti! Voglio oggi informarvi su di un altra interessante collezione di gettoni esistente nell’infinito cosmo del collezionismo Americano. Si tratta di una serie di monete presidenziali in aluminio che furono offerte negli anni sessanta gratuitamente dalla compagnia petrolifera Shell a tutti coloro che avessero fatto il pieno nelle sue stazioni. Insieme alle monete veniva dato un libretto contenitore. La moneta ricevuta per il pieno fatto veniva posta in una delle varie serie di Presidenti che il libretto offriva. Ogni serie , quando completata, permetteva al fortunato automobilista di ricevere il premio monetario indicato sulla serie stessa. Le monete furono coniate in due materiali , alluminio o bronzo,dalla Franklin Mint per la Shell. Ed i premi posti in gioco dalla Shell erano veramente notevoli per gli anni ’60. Il gioco del”Sig. Presidente” (Mr. President Game) come veniva chiamato ebbe un immediate successo. Io non mi ero ancora trasferito in America e quindi non ebbi modo di giocarlo, ma per quello che ho sentito dire chiudere le serie era piu’ difficile di quello che uno potesse pensare. Infatti molti presidenti erano stati coniati in larghe quantita’ ed erano quindi comuni, ma gli “stoppers” di una serie, cioe’ quelli senza i quali la serie non veniva chiusa e quindi non si poteva ritirare il premio, erano stati coniati in minuscule quantita’ . Oggi questi gettoni che erano stati offerti grauitamente per incrementare le vendite della benzina quando costava solo 19 centesimi al gallone (7 centesimi al litro!) costano mediamente un paio di dollari l’uno . Ma si cominciano a vedere su E-Bay richieste piu’ alte come quella che vi mostro qui sotto. Intorno ai $10 l’una. Non credo che l’offerente riuscira’ ad ottenere tanto, ma un terzo +/- $3.00 l’uno e’ possible. Un bel risultato per un gettone dato gratis negli anni ’60! Oggi con il suo valore si possono comprare 3 litri di benzina!!! La forza del collezionismo in azione!!! Ciao a presto! Lamberto1 punto
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Salute Su Panorama Numismatico n°273 di maggio 2012 possiamo leggere: "Curiosità numismatiche"a cura di G.Graziosi in cui si parla del 50 Pence inglese che spiega visivamente il frorigioco,e delle monete che celebrano i vari sport che si disputeranno in Inghilterra alle Olimpiadi "Raffigurazioni di guerrieri sulle monete greche"articolo scritto da F.De Luca che ci descrive le raffigurazioni dei guerrieri sulle monete greche ed i particolari delle armature. "Roma e i Parti"questa è la seconda parte dell'articolo di R.Diegi che parla della guerra fra l'Impero romano ed i Parti e dei tre secoli di guerre in cui le due potenze si alternarono nelle vittorie.L'autore ci descrive le varie monete coniate durante questo periodo ed i personaggi e le vicende che ,in parte, raccontano, per certi versi ,questa lunga guerra che finì per indebolire i due "fronti". "La medaglia del Real Albergo dei poveri di Palermo"M.Bonì,in questo suo articolo,parla delle vicende che interessarono la creazione dell'istituto assistenziale che sorse a Palermo per volere dei Borbone e soprattutto della medaglia commemorativa coniata nel 1772 con i due busti dei sovrani Carlo e Ferdinando IV affiancati. "Due piastre napoletane di Ferdinando IV apparentemente inedite"a pag.39,articolo di R.Costanzo il quale pone all'attenzione del lettore due monete da 120 Grana rispettivamente del 1794 e 1795 che sembrerebbero inedite anche se ci fa riflettere sulla loro autenticità. "L'Ultima esclusiva"di F.Robotti che nell'illustrarci la medaglia di Papa Pio X ci parla del conclave del 1903,e di come i laici volessero ,in passato, influenzare l'elezione dei Papi "Ordini polacchi"G.Carucci nel suo articolo effettua una rassegna degli ordini cavallereschi sorti in Polonia e che poi si estesero anche in Russia con la descrizione delle loro insegne e dell'evolversi delle medesime. In varie di Numismatica,vi è una recensione sul libro edito da E.Montenefro e scritto da Domenico Luppino"Prove e Progetti e rarità numismatiche della monetazione italiana".Trattasi del secondo volume scritto da Luppino e questo riguarda Prove e Progetti di Casa Savoia,mentre il primo volume era"Stato e Collezionismo.Indagine sulla Numismatica.Dalle prove e progetti alle leggende numismatiche" continuando con la rubrica di notizie varie sulla numismatica,troviamo la decima parte del lavoro svolto da B.Mirra su"Le nostre gloriose riviste numismatiche"che ci parla di riviste che ebbero poco seguito o che subirono ,causa guerre mondiali,interruzioni sulla loro attività evenamo così a conoscere la Casa Santamaria e la gloriosa sua storia Si chiude la rivista con le emissioni del Vaticano ed i futuri appuntamenti di Numismatica dei circoli e delle aste --Salutoni e buona lettura -odjob1 punto
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L’ho inserito in questa sezione perché non sapevo dove inserirlo in quanto a cavallo con almeno 2 sezioni. Se qualche moderatore vorrà decidere di spostarla, faccia pure. Si definisce “moneta di necessità o succedanea” la moneta o la cartamoneta, realizzata per avvenimenti speciali (assedi, crisi economiche, inflazione, scarsità di materie prime ecc…) come surrogato provvisorio della monetazione ordinaria di uno stato, territorio, città o comune. Può essere anche di iniziativa privata come gettoni di varie aziende private, associazioni di mutuo soccorso, mense nell’800. In Italia già per gli assedi del XVI secolo (ci sono gli esempi di Firenze e di Roma tra il 1527 e il 1530) si batterono tali monete. In epoca napoleonica per gli assedi di Mantova e Palmanova apparvero le prime monete ossidionali. Emissioni d'emergenza furono poi realizzate da governi rivoluzionari provvisori in sostituzione del circolante ufficiale (governi provvisori nel 1848 a Venezia, Osoppo e Palmanova). Furono monete d'occupazione le emissioni metalliche o cartacee utilizzate durante campagne militari: i Buoni di cassa, le emissioni della Cassa Veneta dopo Caporetto; le varie emissioni della seconda guerra mondiale (occupazioni tedesca, inglese, americana, jugoslava). Nel XIX e XX secolo sono apparse altre tipologie di monetazione di necessità, nate per superare gravi crisi economiche e finanziarie (biglietti fiduciari italiani nel 1876; il Notgeld tedesco o a sopperire alla mancanza di circolante metallico spicciolo (assegni a taglio fisso nel 1943-45; assegni circolari e bancari nel 1966; i famosi miniassegni degli anni Settanta). L’argomento è molto vasto, mi limiterò alle vicende a cavallo tra la prima e la 2° guerra mondiale in poi. Facciamo prima un inquadramento storico per poi inserire delle immagini in merito a degli acquisti che ho fatto ultimamente e che mi hanno incuriosito e invogliato ad approfondire l’argomento. :) ;)1 punto
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Cari amici, sperando sia di vostro gradimento ricevere un nuovo lavoro storico-numismatico, abbiamo scritto "HARUN AL-RASHID, LE MILLE E UNA NOTTE E LE MONETE ". http://www.roth37.it/COINS/Harun/index.html Augurandovi una buona lettura, gli Autori Vi inviano cordiali saluti Ottavio de Manzini, Abdul Ghani Mourad, Sergio Rossi Dear friends, I think you agree to receive a new historical-numismatic work. Therefore we wrote "HARUN AL-RASHID, ARABIAN NIGHTS AND THE COINS". http://www.roth37.it/COINS/Harun/index.html Best regards Ottavio de Manzini, Abdul Ghani Mourad, Sergio Rossi Chers amis, J'éspère qu'il vous plaira de recevoir un nouveau travail portant sur l'histoire et la numismatique. Nous avons donc écrit "HARUN AL-RASHID, LES MILLE ET UNE NUITS ET LES MONNAIES". http://www.roth37.it/COINS/Harun/index.html Cordialement Ottavio de Manzini, Abdul Ghani Mourad, Sergio Rossi1 punto
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RIC 48a (VI, Alexandria) Antoninianus Obv: FLVALCONSTANTIVSNOBCAES - Radiate, cuirassed bust right. Rev: CONCORDIAMILITVM Exe: /ALE - Constantius I standing right on left, holding scepter, receiving Victory on globe from Jupiter to right, holding scepter. c.295-296 (Alexandria).1 punto
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Una particolarità:la medaglia commemorativa del Real Albergo dei Poveri di Palermo che vede incisi insieme i due busti dei sovrani Carlo e Ferdinando IV è la prima con due regnanti incisi su di un lato. Ne riuscite a trovare altre con simile particolarità???? -Salutoni -odjob1 punto
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No credo significa solo che il mondo è vario e sopratutto nel collezionismo ognuno è libero di spendere i propri soldi come meglio crede... ;) (tant'è che c'è chi è disposto a spendere 110.400 euro per questa che allego) oo) http://www.deluxeblo...a-a-110400-euro http://it.wikipedia.org/wiki/Merda_d%27artista Saluti Simone1 punto
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Tiens... juste pour te payer un bon verre de vin... il en faudra deux pour un verre d'Ypocras :D1 punto
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Un affare per il conferente della medaglia , per l' acquirente non credo , naturalmente e' una mia opionione personale1 punto
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Quel foglio stampabile dal forum stesso della Soprintendenza del Piemonte è importantissimo e consiglierei comunque a tutti di tenerne via una copia nelle vostre documentazioni.1 punto
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Confermo il tipo IVa ed anche che il cerchio in origine fosse cordonato: se ne vedono tracce in alto sopra la croce ed in basso sotto l'imago civitatis, Ed è vero che l'aspetto, così come anche il peso, abbastanza basso rispetto alla media del gruppo, denotano una certa usura. La gambetta obliqua della prima R appare piana nella terminazione, ma penso che sia un effetto della coniazione, visto che nella seconda si intravede la punta, tipica per queste emissioni. Un caro saluto a tutt* MB1 punto
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Non sono un tecnico, ma concordo anch'io con Bizerba. Una comuicazione tardiva al mibac, adesso, potrebbe suonare come un'ammissione di colpa... che però non c'è (la colpa!). Diversamente, quella risposta del mibac arrivata a un altro collezionista, sottolinea come non sia prescritta da alcuna legge né tantomeno sia dovuta una comunicazione da parte del numismatico nei confronti del mibac. Questo è l'aspetto da sottolineare nel corso del dibattimento. Ora, non conosco i meccanismi della legge, ma gli sforzi dei tuoi legali non dovrebbero essere tesi all'assoluzione, perchè non c'è nulla da assolvere (!!!), dovrebbero invece essere tesi all'archiviazione perché dovrebbe palesarsi l'insussistenza della stessa ipotesi di reato!1 punto
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Ciao. "La legge 109/2005 art. 2 decies è stata sostituita con un'altra legge?" No. L'art. 2-decies è stato soppresso dall'art. 6 del Decreto Legislativo 24 marzo 2006 nr. 156, pubblicato nella G.U. nr. 97 del 27 aprile 2006. Il suddetto Decreto Legislativo è in vigore dal 12 maggio 2006, ovvero 15 giorni dopo la sua pubblicazione nella G.U. Il contenuto dell'art. 2-decies non è stato reintrodotto. Saluti. Michele1 punto
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buongiorno.....ecco una colonna che ho possuto osservare....... :mellow: ...vi posso dire che ne un vecchio carrugiu del borgo antico......si ne vede certe alte di piu di 6 metri,con la stessa architetura,e archi,era la base che sosteneva un palazzo.....da qui a pensare che era il palazzo iniziale della potenza e grandezza di genova.....non ci e che un passo da fare......!!! :) ...... quelle che ho visto,sono fate tutte un pezzo......simbolo de i pilastri inebranlabili di una grandezza molto presente ancora oggi...!! :huh:1 punto
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Ragazzi vi consiglio di evitare di postare immagini di proprietà di altri siti senza l'autorizzazione dei proprietari perchè poi vengono fuori casini...1 punto
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Chi fu Pietro Verri ? Più o meno tutti sappiamo qualcosa di lui, i milanesi magari anche di più. Verri nasce a Milano il 12 dicembre 1728 , in una famiglia patrizia e con un padre senatore, capi' subito che il suo campo e la sua passione era la letteratura, si ispira subito alla letteratura francese, diventa grande amico di Cesare Beccaria, partecipa alla fondazione del famoso periodico " Il Caffè ", poi approfondisce sempre più gli argomenti di economia politica, anche se poi confluisce negli studi della storia . Questi studi portano al completamento della famosa e importante per Milano " La Storia di Milano ",in cui oltre le conoscenze storiche entrano quelle politiche, economiche e molte notizie sono ricavate dalla sua prestigiosa collezione di monete milanesi. Queste brevi note del Pietro Verri ,letterato, storico si devono obbligatoriamente intrecciare con quelli del Verri grande collezionista numismatico. Il Verri utilizza la sua collezione per ricostruire la storia agganciandola all'oggetto moneta, per definire meglio gli aspetti economici della storia di Milano nelle varie epoche, la moneta diventa strumento per spiegare meglio ai lettori la storia di Milano. E' una raccolta numismatica la sua completa,che non ricerca il pezzo rarissimo a tutti i costi,la moneta è vista da lui più come un documento fondamentale e spesso unico per capire la storia economica di un territorio. La collezione Verri viene continuata anche dai suoi eredi,poi recuperata per evitare la dispersione di un "unicum "così prezioso e alla fine confluisce acquisita alla Banca Commerciale Italiana. Diventa libro fondamentale per la numismatica milanese con Silvana e Carlo Crippa in " Le monete della zecca di Milano nella collezione di Pietro Verri ",con il saggio introduttivo all'opera, io ritengo magistrale, di Ermanno A. Arslan. Quindi Verri grande letterato, storico, economista, ma anche grande e virtuoso collezionista, la numismatica milanese deve molto al Verri numismatico e i Crippa con la loro opera lo rappresentano. Un " unicum "certamente dietro al quale c'era la grande passione, lo studio,la cultura, la personalità di un grande personaggio milanese collezionista . E' anche grazie a personaggi e collezionisti come Verri che una collezione diventa strumento di lavoro, di consultazione, di ricerca anche per i giovani. Appunto tutto grazie a un grande collezionista,ma di quanti potrei parlare prossimamente......il collezionismo e la ricerca numismatica, un binomio indissolubile,necessario....il messaggio è meglio sempre ricordarlo e spero anche venga recepito, almeno lo spero.1 punto
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Purtroppo qui nel forum non possiamo fare nuove leggi per il collezionismo,però possiamo comunicare,e io comunico e continuo e continuerò su questo punto, il valore e il ruolo civico, sociale, e scientifico che ha avuto e ha tuttora nella cultura italiana il collezionismo numismatico, continuerò fino a farlo diventare un obiettivo, un punto di arrivo ; so che non tutti la pensano così,ma poichè io sono tosto continuo,fino a farlo diventare uno slogan, un tam-tam incessante : COLLEZIONISMO NUMISMATICO = CULTURA incominciamo a partire dai valori,ci vuole una svolta culturale,una presa di coscienza diversa da parte di tutti, partiamo da qui intanto,dobbiamo far passare questo messaggio, poi forse dopo arriverà anche il resto, coraggio, l'amico della numismatica dabbene che poi in toscano sarebbe ( non l'ho mai detto ma qui lo dico ) perbene.1 punto
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sono anche colpito dal numero molto elevato di "contraffazioni fuse" sicuri che non siano solo sesterzi consumati ?1 punto
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Perché?? Per due motivi:1) Il sospetto di un falso, se così lo vogliamo chiamare, esposto nella collezione di un Museo prestigioso, ingenera negli appassionati di numismatica sconforto e incertezza. Dopo questa segnalazione, chi di noi non guarderà le collezoni museali in modo più critico? Forse qualcuno già lo faceva, io no......mi fidavo! 2) L'impatto sul mercato numismatico: una moneta con questi tipi, al momento è da considerarsi "bruciata" o se vogliamo in "standby" (in attesa di giudizio), sia per chi la deve porre in vendita che per chi la deve acquistare . Ergo, occorre che coloro che detengono le due monete "sub iudice" le sottopongano in tempi non biblici a perizie, anche invasive se necessarie (il CNR, con sofisticate tecnologie, è riuscito a individuare in un alcune monete di bronzo addirittura la provenienza del rame dalle miniere della Sardegna, operative in epoca romana!). Questo per chiarire velocemente il problema, nell'interesse di tutti, della cultura, della storia, della numismatica e, perchè no, del mercato (isoliamo le mele marce, quando ci sono). Più che " il sospetto" di un falso in una collezione museale, possiamo tranquillamente parlare di una "fisiologica" percentuale di falsi in TUTTE quante le raccolte, museali e non, in tutto il mondo...mi stupisce che dopo anni di articoli e notizie relative a acquisizioni di falsi in collezioni museali, puntualmente poi rivelate come tali venti o tenta anni dopo ( il sarcofago degli sposi, tanto per citare un'esempio noto) , denunce di malversazioni e appropriazioni indebite con relativa sostituzione dei pezzi rubati con copie , ci sia ancora qualcuno che non ha capito che i curatori dei musei, i sovrintendenti, i direttori, gli archeologi accreditati e compagnia cantante, sono niente di più che persone come noi, quindi possono sia sbagliare che essere imbrogliate......ma veramente pensi che TUTTO quello che c'è nei musei mondiali sia autentico? mamma mia che illusione colossale.....parlando per esperienza personale, ti posso dire che non ho mai visto né una collezione museale, di numismatica o di oggetti , né una collezione privata di monete classiche o oggetti in cui non ci sia neanche un falso..anzi, ce ne sono di più, forse in quelle museali che in quelle private... Detto ciò, credo che abbiamo scoperto l'acqua calda e che nessuno ne sia rimasto più impressionato di tanto, a parte forse il nostro amico divide et impera...1 punto
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Tengo a precisare e con questo metto fine a questa discussione: 1) Non ho usato nessun termine "insulso" ne nei confronti delle monete e ne nei confronti di coloro che collezionano monete nelle serie divisionali 2) Non ho offeso nessuna persona. Se poi qualcuno si è risentito perchè gli altri non la pensano come loro, beh mi dispiace ma non volevo offendere nessuno (e credo di non averlo fatto). Ho degli amici che mi prendono in giro solo per il fatto che colleziono monete e a cui non piace la mia collezione, ma con questo non è' che ci litigo oppure ci scambiamo frasi "insulse". Io rispetto tutti. 3)Tornando a quanto dice cig, sul fatto che le zecche coniano per esigenze di circolazione, questo è vero in parte.....e sono invece sempre convinto che questa esigenza va di pari passo con quella di speculazione....mi spiego meglio....e prendo ad esempio la zecca austriaca. Se per l'Austria non c'era bisogno di coniare monete da 1 Euro e 10 centesimi per l'anno 2003, che senso ha avuto allora coniarne solamente 125.000 esemplari? Per giunta nemmeno per la circolazione, ma in serie ufficiali della zecca, dovendo quindi sganciare qualche soldino in piu rispetto al loro valore nominale. Come me la spieghi cig? Non è speculazione questa? In conclusione io colleziono tutte le monete dal regno agli Euro e mi piacciono tutte (chi + chi meno), amo raccoglierle tutte sia circolate che FDC, ma non sopporto dover comprare monete che sono presenti solo nelle serie divisionali dovendo poi tagliarle per inserirle in collezione.... Il mio sarà un problema solo mio e di pochissime altre persone...e lo scopo di questa discussione era di capire se c'erano persone che la pensavano come me.....e ripeto, senza offendere nessuno.1 punto
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Per ridare fiducia ai mercati fu anche promesso che la Rigsbank dovesse passare dallo Stato in mani private e la parte peggiore della crisi sembrò finire quando nel 1818 fu creata una nuova compagnia azionaria la Banca Nazionale di Copenhagen (NationalBank), che è ancor oggi la banca centrale danese. Essa sostituì la Rigsbank ed ebbe assicurato per 90 anni il monopolio nella produzione di banconote. Ecco dunque completarsi il quadro dell’evoluzione delle banche danesi illustrato qui sotto: Tuttavia essa anziché funzionare come una banca commerciale, con filiali in altre città e la concessione di prestiti per fare sviluppare economicamente la nazione, a causa di una profonda crisi dell’agricoltura, funzionava come banca centrale riuscendo nel solo intento di cominciare a ridurre l’enorme quantitativo di banconote non convertibili in circolazione, cosicché nel 1835 esse furono circa dimezzate. Fu un periodo di forte recessione in cui lo Stato non intervenne nella politica bancaria e fu carente dei fondi necessari alla fornitura di servizi adeguati ai cittadini. Tuttavia dopo un’altra decina d’anni nel 1845 si raggiungerà finalmente la convertibilità con l’argento e le riserve di metallo cominceranno ad essere depositate nei caveau della banca. Verranno istituite due filiali a Aarhus nello Jutland (1837-1989) e a Flensburg nello Schleswig (1844-1939). La banca riuscirà a fronteggiare, forte della convertibilità del rix-dollar, la concorrenza con Amburgo e la stabilità della moneta le consentirà di essere usata per le transazioni ed i prestiti. Chissà che il superamento di questa grossa crisi da parte della Danimarca non possa farci sperare che prima o poi il nostro profondo periodo di difficoltà economiche non possa finire... bene. Intanto io ho concluso questa piccola discussione che spero abbia interessato almeno qualcuno. Io di certo mi sono divertito a fotografare qualche mia moneta! Ciao!1 punto
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Sempre della Shell questa serie degli 'undici da sogno' del 1969. http://www.spitzerer...es/traumelf.htm apollonia1 punto
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Non critico chi compra monete nelle serie divisionali; le trovo solamente senza anima, senza storia, e quindi solamente un modo per lo Stato di speculare sulla nostra passione. Inoltre non è piacevole spendere diverse decine d'euro e ritrovarsi monete sporche e/o macchiate. Se vogliono spennare i collezionisti....che facciano almeno un buon lavoro. Ti propongo una cosa: Prova a far vedere ad una persona qualsiasi (che abbia piu di 20 anni) x nulla appasionato di monete un album con monete circolate (dalla repubblica italiana ad andare indietro) ed un altro con monete emesse solamente x collezionisti. Scommetti che si incollerà a guardare il primo con interesse e nostalgia??? Il secondo lo guarderà apprezzandone solo il luccichio e ti dirà: "Come sono belle...pulite". Nient'altro. Fai questa prova e vedrai :dirol:1 punto
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buonasera ;) la penso come te sulla mancanza di storia di monete che si comprano come si compra un numero di un mensile in edicola...la storia l'han fatta altre monete.Queste son facili da collezionare e facili(anzi solo così) da avere fdc ma per me non san di niente...anzi ti dirò...mi san di Medaglie. La moneta nasce per circolare...è quella la sua funzione...il suo scopo e io mi sono avvicinato alla numismatica raccogliendo da piccolo la repubblica dai resti ricevuti...anno per anno e godendo di ogni buco chiuso. :)1 punto
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Certo che un esperto come Varesi una moneta di valore come questa chissà quante volte le è passata dalle mani.....e quindi appena la vede il giudizio sul falso viene istantaneo ....poi ci sono gli appassionati che magari hanno bisogno di guardarla un attimo e dopo aver fatto il compitino e guardato tutte le anomalie danno il verdetto...poi ci sono quelli che hanno biisogno di foto originali da confrontare ...internet e quant'altro....dove voglio andare a parare ? perchè è stato fatto questo falso ? come mai e si vede bene nei capelli usurati questa moneta ha circolato così tanto ? io nel tempo non darei tutto per scontato...adesso.abbiamo le tecnologie ..la passione i mercatini i congressi..io penso che da quando è stata coniata è passata da tante mani e non darei tanto per scontato che nella sua lunga o breve vita ci sia stato qualcuno che possedendola si fosse accorto di avere in mano un patacca.....qundo ricevetti da uno zio un bel pò di monete tutte originali e belle..indovinate una era un 2 lire del 3 pagato una cifrotta che purtroppo era falsa....termino con la famosa frase della buonanima di Craxi ..alzi la mano chi non ha mai preso una cantonata...un abbraccio Modesto.1 punto
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Ho trovato una corrispondenza di coni con il Boehringer, rovescio V28, dritto R33, Boehringer 51 gruppo II1 punto
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