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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/09/12 in tutte le aree
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Cari amici vi diamo comunicazione di un'ulteriore esemplare di denaro di Pietro III di Vico con ritratto presente in letteratura e da noi colpevolmente dimenticato nella versione del nostro articolo . Rileggendo "La zecca e le monete di Perugia", 1997, opera del compianto A. Finetti, medievista di chiarissima fama, abbiamo trovato alla p. 51 del testo un riferimento a tale moneta. In un ripostiglio (A. M. Stahl, 1988, A hoard of medioeval pennies from Arezzo, R. I. N., XC) insieme a trecentotrenta denari di Arezzo e Cinque di Perugia sono presenti anche tre denari di Viterbo. Tra questi ultimi Finetti ne riconosce uno a nome di Pietro per altro erroneamente individuato da Stahl genericamente come esemplare della zecca di Orvieto o Volterra. Il numero di esemplari conosciuti aumentano a cinque unità, pertanto. Anche se, come abbiamo già detto in precedenza, la cifra è sicuramente destinata ad aumentare in un prossimo futuro. Grazie per l'attenzione Cordiali saluti4 punti
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Buonasera a tutti. Vedo questa discussione con notevole ritardo, ma forse sono ancora in tempo a dare un piccolo contributo. Comincerei con una notazione al messaggio 19, di Fedafa, circa la possibile diversa valutazione del punto di inizio della legenda. se a ore 5 od a ore 12. A questo proposito va in primo luogo evidenziato che la relazione tra la sigla in campo e la legenda MARSACONA non è costante. Prendendo come punto di riferimento la tipica S coricata, e mantenendo la sigla in posizione orrizzontale, è vero che in alcuni esemplari la S si trova tra ore 12 ed ore 1, ma negli esemplari che ho potuto osservare tale posizione varia in un arco di oltre 180 gradi, ossia da ore 8 ad ore 15, anche se è con prevalenza tra ore 10 ed ore 1. Un diverso punto di inizio della lettura (ossia ad esempio SACONAMAR invece di MARSACONA, ma potrebbero esserci opzioni anche più valide, anche se al momento non ne vedo) è certamente plausibile, come ha giustamente fatto notare Fedafa. Il fatto che le legenda di questa moneta non presentino nè l'abituale croce ad ore 12, nè alcun evidente segno di interpunzione, certamente non aiuta . L'opzione SACONAMAR fu in realtà la prima ad essere assunta per buona, già dal Pingone (nel 1577 !!), che però leggeva SASSONIA MAR ed attribuì questa moneta a Beroldo, capostipite dei Savoia. Tuttavia, una volta decifrate in modo definitivo le lettere (ed arriviamo all'Ottocento), sembra che tutti gli Autori propendano per la lettura MAR SACONA, forse soltanto perchè in altre letture non riescono a ravvisare significati. Comunque, se prendiamo per buono il parallelo con le monete di Alba (senza entrare in troppi dettagli - di cui magari parleremo in altra occasione - la legenda MARSAONE di queste ultime è troppo simile al MARSACONA per poter parlare di casualità, e la presenza della tipica S coricata in entrambe sembra un ulteriore fattore di parentela) vediamo che per queste ultime non ci sono dubbi circa il punto d'inizio, caratterizzato dall'abituale croce. Concludendo, al momento sembra che nessuno sia stato in grado di offrire una lettura alternativa convincente, per cui dovremo di necessità assumere questa come ipotesi di lavoro. Ipotesi alternative sono le benvenute. Non vorrei tediarvi ulteriormente (almeno per ora, ma non vi salverete tanto facilmente! :)), quindi mi riservo di sviluppare più oltre le altre problematiche cui si è accennato, magari supportando gli argomenti con qualche immagine. Per intanto aspetto di conoscere le vostre opinioni (e ben vengano le contestazioni) in merito. A presto w.f.4 punti
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Perchè nasce Caro Direttore ? E' una lettera,uno sfogo,uno stato d'animo che esprime oggi il collezionista italiano a una persona importante, può essere un direttore di giornali, un importante addetto ai lavori, una persona che può,nel forum oggi più che mai possiamo dirlo ci sono anche persone che potrebbero. Più che le leggi, la burocrazia,gli adempimenti nel mio stare sul forum ho sempre guardato i sentimenti, gli stati d'animo, i valori,l'uomo con le sue gioie e i suoi dolori...... Molti mi diranno subito dal punto di vista pratico non serve nulla, la legge è questa, gli adempimenti da seguire pure,è difficile un cambiamento o una modifica di questi, lo so benissimo,ma mi sento lo stesso di estrinsecare lo stato d'animo di un collezionista oggi, cerco di rappresentarlo, poi lascio a Voi l'eventuale utilizzo di questa mia e spero sempre che qualcuno " che può " legga quanto sotto ....,da sognatore e idealista imperituro. Caro Direttore, sono un appassionato di questa magnifica scienza che è la numismatica, cerco di studiare, capire, confrontarmi, ma sono anche un collezionista e per un collezionista le proprie monete sono tutto. Perchè ti scrivo ? perchè nel mondo del collezionismo leggendo e scrivendo sul forum Lamoneta che è rappresentativo di questo mondo, frequentando i Circoli, i Gruppi numismatici si sta evidenziando sempre più un senso di disagio, di scoramento, il mondo del collezionismo è turbato, fortemente turbato. A cosa mi riferisco ? A quello che sta capitando a numerosi collezionisti e questo succede da tempo, ma il fenomeno dai più sottaciuto, sta aumentando ; mi riferisco ai sequestri di collezioni effettuati su collezionisti che risultano nella quasi totalità dei casi estranei a qualsiasi reato addebitatogli ; il problema è che la vita di queste persone viene segnata dal punto di vista umano e psicologico, visite dei funzionari alle 6 di mattina, coinvolgimento come fossero criminali delle proprie famiglie,ricerche negli uffici davanti ai colleghi, iter giudiziari infiniti, spese legali da pagare, un calvario, poi alla fine dopo anni di solito gli viene detto, lei è a posto, si riprenda le sue monete senza che nessuno ripaghi delle sofferenze umane e anche materiali subite. Una ferita che rimarrà indelibile, che non si potrà cancellare. Normalmente parte tutto da una presunzione di reato, non ci sono prove certe, si verifica e poi si chiude dopo anni il procedimento. Dovrebbe essere tutto l'inverso, solo se si hanno prove certe e dimostrabili si agisce, non per prevenzione e supposizioni. Il mondo dei collezionisti onesti che è la quasi totalità viene colpito, ci si dimentica del possesso legittimo di privati di beni ripetitivi come sono le monete, e li si accosta spesso a tombaroli e male intenzionati con i quali il collezionismo non ha nulla con cui spartire. Troppo spesso ci si dimentica del valore civico, sociale, scientifico del collezionismo ; un ruolo che va rivendicato, lo studio e la ricerca sono nate spesso dalle grandi collezioni donate da virtuosi studiosi,i nostri musei sono pieni di collezioni private, il collezionista di oggi è quasi sempre al tempo studioso, custodisce con cura le sue monete, le preserva nel tempo, ne è buon custode, è sempre disponibile a dare le proprie monete e i dati in suo possesso per lo studio e la ricerca scientifica agli addetti ai lavori. Senza il collezionismo numismatico privato anche la Numismatica Italiana si troverebbe di colpo inaridita e senza risorse e appoggi e dovrebbe dipendere unicamente da quello che offre oggi lo Stato. Arslan dice " la scienza numismatica non sarebbe nata se non vi fosse stato il collezionismo ", di certo ricerca e collezionismo sono in stretto collegamento. E quindi vediamo allora di tutelare meglio questo mondo che è fatto di gente che ama la storia, la cultura, la scienza, che vuole preservare le proprie identità, gente onesta, perbene, meriterebbe un grazie, ma come minimo più rispetto, leggi migliori. I blitz alle 6 di mattino non facciamoli per 20 sesterzi fatturati di lecita provenienza, riserviamoli ad operazioni più serie e importanti per il nostro paese. Con cordialità, un amico della numismatica italiana3 punti
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Fase B. Passiamo alla “Fase B”, ovvero a quella successiva al sequestro. E qui che, in realtà, si blocca, almeno parzialmente, un ingranaggio che, per i casi di cui stiamo parlando, dovrebbe invece funzionare molto più speditamente. Dopo il sequestro, le monete vengono inviate alla Procura che ha disposto le indagini o, più spesso, direttamente al Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei CC. delegato da quella Procura. La Procura procedente provvede alla nomina di un suo Perito, che avrà il compito di esaminare le monete fornendo alcune risposte circa l'autenticità, la probabile provenienza territoriale, l'interesse archeologico, la culturalità ecc. nonchè valutare l'autenticità e la congruità dell'eventuale documentazione di riscontro, che l'indagato avrà fornito nell'immediatezza del sequestro o che si sarà riservato di produrre in seguito. In un caso come quello di Antonio (...avercene Clienti come Lui.....che Ti danno la possibilità di lavorare sul velluto, mettendoti a disposizione tutte le “pezze giustificative”... :good: ), l'epilogo dovrebbe in teoria essere “indolore” e, soprattutto, rapido. Il Perito dovrebbe infatti riscontrare che le monete in sequestro sono tutte di regolare e documentata provenienza e che dunque non sussiste alcun reato e che le monete devono essere restituite al legittimo proprietario. In termini puramente teorici, ciò dovrebbe avvenire non appena il Perito della Procura avrà depositato al P.M. la propria consulenza con le conclusioni. Nessuna delle monete messe sul web è stata venduta (da quanto ho capito) e ciò è un ulteriore elemento che svuota di significato l'ipotesi accusatoria. (Altra cosa sarebbe stata se una o più monete fossero state vendute all'estero....allora qualche grattacapo in più ci sarebbe stato sicuramente). In realtà, alcune volte il problema che innesca i ritardi comincia fin dalla nomina del Perito, che viene incaricato con molto ritardo di esaminare le monete; poi è magari lo stesso Perito che chiede “proroghe”, in quanto non ha sufficiente tempo per predisporre la consulenza (dipende anche dal numero di monete che ha da esaminare..). Poi, da questo momento in avanti, gli eventi si possono complicare a seconda delle risultanze della perizia e della presenza o meno di documentazione attestante la provenienza delle monete. La tempistica è al riguardo, fra le più variabili; ci sono stati casi (piuttosto rari, per la verità...), in cui in 6 mesi si sono riavute le monete ed il procedimento penale è stato archiviato; altre situazioni che hanno hanno invece richiesto due/tre anni; altre ancora tempi maggiori. Mi sentirei di indicare la media in tre anni e mezzo.... :lazy: Qui però entriamo nella sfera dello “stellone” italico”....dove, secondo me, la bravura del difensore non c'entra una mazza e tutto può fare la differenza sui tempi (l'organizzazione più o meno efficiente della Procura, il carico di lavoro e/o la sensibilità più o meno rilevante del P.M. titolare del caso, la più o meno spiccata “talebanità” verso i bb.cc. del Perito incaricato dalla procura, la Cancelleria, le Fasi Lunari ecc.) e nulla di certo si può mai preventivare (chi preventiva tempistiche certe è un impostore e lo fa sapendo di mentire spudoratamente...... :aggressive: ). Personalmente, è la “fase B” che a me scandalizza, non tanto quella precedente, che comunque e nonostante tutto viene condotta secondo le procedure ed i tempi previsti. Ma i ritardi di questo segmento del procedimento penale sono purtroppo ormai fisiologici per qualunque vicenda che non venga risolta nei primi sei mesi e dunque anche per quei casi aventi ad oggetto le monete, che finiscono per essere “fagocitati” da una macchina che è impantanata di suo e che non funziona in generale. Tralascio qui volutamente le ipotesi in cui invece si finisce a giudizio......in quanto i tempi (e gli incidenti di percorso..) possono complicare ancor di più la situazione.... :bandit: :whome: Saluti. Michele3 punti
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Ciao "ll problema è proprio qui Artemide Aste è un serio e ottimo commerciante e allora perchè ? Perchè non accertarlo preventivamente con una semplice convocazione ? Eppure anche Artemide Asta non è bastato, e tutto il resto ? Allora bisognerebbe forse dire compriamo solo alle Aste , il mondo commerciale lo conosciamo tutti ,allora non vanno più bene i Convegni, i mercatini ,gli scambi tra privati ? Vietiamoli allora, ma parliamo chiaro." Scusa, ma allora evidentemente non sono riuscito ancora a spiegare come opera in questi casi la P.G. Faccio una “scaletta” degli eventi che si verificano in genere in queste vicende, per maggior chiarezza. 1. Sappiamo già tutti (o quasi tutti...) che le aste online e gli altri canali di compravendita sul web di oggetti archeologici (fra cui, a torto o a ragione, viene ricompresa anche una certa tipologia di monete), sono attentamente monitorate dalle FF.OO.; 2. quando si scoprono aste o proposte di vendita "sospette" di tale materiale, effettuate da privati, si avviano le indagini e si acquisiscono per prima cosa dai providers che ospitano le aste o le proposte di vendita, le generalità dei sellers; 3. la P.G., in questa fase ipotizza che possa essere in atto la commissione di reati e chiede al P.M. di emettere un decreto di perquisizione e sequestro per assicurare l'eventuale prova del reato/i ipotizzato/i alla Giustizia e per (nella circostanza del sequestro delle monete messe in asta o proposte in vendita) verificare e sequestrare “quant'altro di utile alle indagini in relazione all'ipotesi di reato per cui si procede”. Dice quello: ma non si potrebbe convocare preventivamente la persona in Caserma per capire meglio la situazione, prima di partire con le più invasive attività di P.G.? Risposta: no. Perchè i reati ipotizzati in questi casi (ricettazione, impossessamento illecito di beni culturali, altri reati previsti dal Codice Urbani) non consentono alla P.G. di svolgere il proprio compito con efficacia convocando il (presunto) ricettatore/tombarolo in Caserma. Faccio un esempio: Tizio è un tombarolo e mette in asta, in vari lotti, nr. 72 monete che ha ricettato o recuperato con il MD. I Carabinieri lo chiamano e gli dicono: “sa, dovrebbe venire da noi perchè il P.M. della Procura di Rosmarino ci ordina di verificare se le monete che lei sta vendendo online sono di lecita provenienza”. Risposta di Tizio: “quali monete? Ah, si quelle che avevo in asta.....non le ho più. Le ho vendute tutte giusto ieri a uno che mi ha contattato in privato e mi ha pagato in contanti. Le monete comunque erano di mio trisnonno e facevano parte dei beni di famiglia da tre generazioni. Avete fatto bene a chiamarmi perchè mi ero dimenticato di togliere l'asta da Ebay. Grazie." Altra possibile risposta, sempre di Tizio: “Certo Maresciallo, vengo subito da lei....mi porto anche il documento di acquisto....sono tutte monete acquistate regolarmente da un noto commerciante...” Tizio arriva in Caserma portando con sé, ovviamente, solo le monete che aveva in asta (e non certamente anche tutte le altre che potrebbe avere ancora nella sua disponibilità e che ha acquisito illegalmente...), una fattura di acquisto della Numismatica Ecchecà di dodici anni prima, nella quale sono descritte: “nr. 20 monete di bronzo romane; nr. 2 monete greche d'argento e nr. 50 monete medievali...per un totale di nr. 72 monete antiche”. Il Maresciallo guarda le monete, controlla la fattura, non ci capisce niente (ed è ovvio che sia così, perchè non è un numismatico e anche se per assurda coincidenza, lo fosse, non potrebbe lui mettersi a verificare seduta stante se quelle 72 monete esibite da Tizio sono proprio le stesse messe in asta ed indicate nella fattura esibita. Questo lavoro lo dovrà fare poi e necessariamente un Perito numismatico!). A questo punto, secondo Voi, come dovrebbe comportarsi il Maresciallo? Ipotesi A: Tra vedere e non vedere, sequestra tutto, mettendo il compendio a disposizione dell'A.G. per gli ulteriori accertamenti. Allora tanto valeva eseguire la perquisizione a casa di Tizio...probabilmente sarebbero state rinvenute anche altre monete di provenienza illecita; Ipotesi B: non gliele sequestra, perchè – scrive il Maresciallo nella sua relazione di servizio, “Tizio, debitamente invitato a presentarsi davanti allo scrivente con le monete ed a fornire la giustificazione del loro possesso, ha prontamente esibito a questo ufficio tutte le 72 monete de quibus, unitamente ad una fattura che ne attesta l'acquisto. E questo dimostra la regolarità dell'operato di Tizio ed il legittimo possesso dei nummi." (anzi, nella relazione ci sarà probabilmente scritto...”il di lui legittimo possesso...... :mega_shok: ”). Conclusione quest'ultima evidentemente non appagante per chi è preposto a prevenire e reprimere i reati e che sa più di barzelletta sull'Arma che non di rigorosa indagine di P.G. Dice quello: “Ma tu stai facendo il caso di un ricettatore/tombarolo.....e se invece la persona che aveva messo le monete in asta fosse onesta?" Già...Ed io però Vi chiedo: come facciamo (anzi...come fa la P.G., a stabilire, a priori, se quella persona è onesta o è disonesta?). Non può ovviamente, prima di agire con le modalità che sappiamo, invitare il seller in Caserma a fare due chiacchiere per verificare se la persona “appare” onesta o disonesta (“Buongiorno. Sa, abbia pazienza, il magistrato ci incarica di capire se sia il caso o meno di sequestrare le monete antiche che Lei ha in asta e noi vorremo farci un'idea di che persona lei sia..ci parli un po' di lei, i suoi interessi, chi frequenta, che libri legge, è un collezionista, ecc..”); non può parimenti esaminare in anticipo il curriculum del seller per escludere o confermare a priori l'ipotesi accusatoria (…."Marescià, ha visto....il venditore è incensurato ed è un professore di lettere del liceo classico....quindi, essendo un umanista, è certamente un amante dell'arte e non andrebbe mai in giro con il MD a cercare monete...nè le acquisterebbe da un tombarolo....quindi quelle monete che ha in vendita saranno sicuramente di lecita provenienza....”). Insomma.....non è semplice agire con la dovuta determinazione e, nel contempo, nel rispetto della sensibilità delle persone (oneste) che incappano in queste indagini che, non dimentichiamolo, attengono a manufatti che la legge presume di proprietà statale (non fatemi perciò la solita obbiezione che allora anche chi vende le mutande o i jeans su Ebay dovrebbe essere trattato allo stesso modo..). Si adottano quindi protocolli standardizzati che, se applicati a persone oneste, è normale che risultino odiosi ed intollerabili. Ma non stiamo parlando dell'applicazione del “Metodo Montessori” in una scuola primaria ma di attività di Polizia Giudiziaria disciplinata dal Codice di procedura penale e volte, almeno nelle intenzioni di chi le attua, alla repressione di reati. Altrimenti, si cambino innanzitutto le modalità che stabilisce il suddetto Codice per le perquisizioni ed i sequestri probatori e poi, magari, ne riparliamo. Fine prima parte. (questa era la fase A....poi vedremo quella B, che è poi quella in genere più “farragginosa”). Saluti. Michele3 punti
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AMERICAN TAX TOKEN Gettoni Americani sulle tasse per le vendite STORIA L’idea di imporre una tassa sulle vendite effettuate non e’ una nuova idea. L’inizio della tassazione sulle vendite si perde nella notte dei tempi, ma e’ registrata per la prima volta nella storia come generata dall’imperatore Augusto nel 9 AD. E continuata sino al 60 AD sotto l’imperatore Nerone. Scomparve poi sino al 12mo secolo dove riapparve poi in Francia nel 1292. In quell’anno, apparvero infatti in Francia le prime leggi per esarcire ½% sul valore di tutte le merci eccettuati i prodotti alimentari. La prima proposta di questo genere avvenne negli Stati Uniti nel 1862 durante il periodo della Guerra civile. Fu una proposta di 1% sul valore delle merci negoziate, ma la legge non fu pero’ mai approvata. Il secondo tentativo fu fatto nel 1921 quando una legge di una tassa dell’1%sui beni acquistati fu proposta per ripagare i debiti incorsi nella Prima Guerra Mondiale. Dinuovo la proposta di legge fu sconfitta , ma un discreto numero di gettoni, gia’ anticipatamente prodotto, ebbo modo di raggiungere il mercato. Nel 1921 West Virginia fu il primo Stato a passare una legislazione sulla “sales Tax”. Nel 1933 segui la Georgia. Nel 1933 undici Stati passarono leggi simili e nel 1940 trenta Stati avevano adotatto tale sistema di tassazione. Il 21 Maggio 1935 il Governo Federale insieme al Dipartimento del Tesoro fecero causa allo Stato di Washinghton portando avanti il punto di vista secondo il quale l’emissione di gettoni da parte degli Stati sarebbe stata da considerarsi un vero e proprio attacco al prodotto monetario della Zecca Nazionale . Dato che lo Stato di Washinghton rifiuto’ di obbedire tale processo fu poi ritirato per non aggravare la gia’ tesa situazione esistente fra Stati e Governo Federale. Nel 2 Luglio 1935 lo Stato dell’Illinois produsse gettoni per il pagamento della Sales tax, ma Il 10 Luglio 1935 solo 8 giorni dopo che il permesso era stato concesso, fu chiesto allo Stato dell’Illinois di sospendere la produzione di gettoni perche’ troppo simili alle monete correnti. Lo Stato fu costretto a cambiare il suo disegno ed il nuovo gettone risulto’ in un gettone quadrato di 16mmx16mm. Lo stato del Kansas fu il primo stato a sospendere l’uso di questi gettoni nel Luglio 1939 e lo Stato del Missouri fu l’ultimo Stato ad eliminare questi gettoni nel 1961. Molti Stati avevano in pratica smesso il loro uso dopo la Seconda Guerra Mondiale. Infatti tali gettoni avevano perso popolarita’ durante il period bellico dovute alle ulteriori complicazioni per il razionamento dei gettoni e dei francobolli. COME VENIVANO USATI? I negozianti dovevano pagare le tasse sulle vendite allo Stato per il totale dell’ammontare giornaliero delle vendite.Si puo immaginare che se la tassa era del 3% ed un bambino conprasse una caramella da 10 centesimi non ci fosse modo per il negoziante di avere un ammontare di 3 decimi di un centesimo. Se si arrotondasse la cifra al basso significherebbe che il mercante non raccoglierebbe nulla per lo Stato. Se si arrotondasse in alto lo Stato verrebbe a raccogliere 7 centesimi di ogni 10 centesimi . Se il mercante avesse venduto 100 caramelle avrebbe perso cosi 30 centesimi in tasse a favore dello Stato. Questa fu la ragione per cui si ricorse ai gettoni. Il sistema permetteva al negoziante di prendere 11 cent per la prima caramella e di dare indietro il cambio in millesimi. La prossima volta che il bambino volesse comprare una caramella da 10 Centesimi avrebbe dovuto dare al negoziante i 10 centesimi piu’ un gettone per completare la transazione. Questo sistema permetteva ai negozianti di raccogliere le tasse sulle vendite su ogni transazione. Un “Mill” e’ un millesimo di dollaro od un decimo di un centesimo. Come si puo’ immaginare alla gente non piaceva portarsi in tasca un altro sistema di monete per di piu’ variabile da Stato a stato! la 1 e 1e 5 Mills erano le denominazioni piu’ comuni, ma vi erano anche ½ mill, 1-1/2 mill ecc. Si stima che furono coniati piu’ di un miliardo di questi gettoni. Molti coin dealers non sanno oggi quanto chiedere per il valore di questi gettoni. Alcuni sono molto comuni , ma altri sono invece difficili a trovare come il caso dei New Mexico 5 Mill in fibra nera che costa intorno ai $100 l’uno. Gli Stati coniarono questi gettoni in tanti materiali. Rame. Ottone, carta, Cartone, Fibra aluminio, zinco, plastica e legno. Molti erano colorati , colorati trasparenti o colorati opachi. Nel 1921 molti millioni di gettoni in fibra furono ritirati e distrutti. O almeno cosi’ si pensava. Ultimamente pero’ ci sono voci che 5 0 6 si sarebbero salvati alla distruzione! La ricerca per questi fantomatici gettoni e’ in atto! Ciao, a presto! Lamberto2 punti
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Tutte monete comuni, da mercatini. E' anche difficile venderle. Tra tutte e 47 se ti riesci a far dare 30 euro sei un mago!1 punto
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... e ancora vi faccio vedere quello che vedo io ...così mi spiego meglio1 punto
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La banconota sembra molto gradevole anche se trattata. E' perfetta per un collezionista che non è un perfezionista, ed anche il prezzo pagato potrebbe starci. Messa in collezione nel raccoglitore fa sicuramente la sua bella figura. Per uno invece che cerca l'affare il prezzo è più alto del dovuto. Il valore commerciale che ho messo in precedenza si riferisce chiaramente ad un BB trattato, oppure alla banconota che si vorrebbe rivendere per tale conservazione.1 punto
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Ovviamente il riferimento alla NAC è un refuso :) Questa volta Andreotti avrebbe avuto torto :D1 punto
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... beh, c'è una spiegazione... oo) ma è quella che nessuno vorrebbe sentire1 punto
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Buongiorno anche a Te, manu78 :) . Sul sito archeologico di Tres Tabernae in effetti non c'è molta documentazione disponibile. Credo che Tu debba in qualche modo reperire gli scritti della Dott.ssa Nicoletta Cassieri (Soprintendenza B.A. Lazio) che si è occupata (e mi pare tuttora si occupi) degli scavi nel sito. Non sono tuttavia in grado di dirTi se su tali scritti si tratti anche di ritrovamenti numismatici. E' noto il ripostiglio di Cisterna, ritrovato negli anni '50 del secolo scorso. In proposito trovi tutto sul Bollettino di Numismatica n. 34-35 del 2000 (a cura del Ministero per i beni culturali) che è consultabile anche online : http://www.numismati...OLLNUM34-35.pdf1 punto
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Interessantissimo il discorso e resto in trepida attesa per le risposte che verranno ... intanto, a beneficio di chi non l'avesse mai vista ...perchè è raretta ..., vi posto la M di cui parlava bvk Saluti1 punto
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Sono piuttosto fiducioso che si tratti di questa: RIC VII 33, zecca di Roma prima officina, emissione del 315 d.C. D: IMP CONSTANTINVS PF AVG, busto laureato e corazzato rivolto a destra. V: SOLI IN - VI - CTO COMITI, Sol stante a sinistra con mano alzata e globo, S ed F ai lati della figura. Esergo: RP Rarità: C3 Il RIC riporta la spezzatura della legenda al verso ...INV - I - C... invece di ..IN - VI - C... come nell'esemplare postato, però nelle note vengono evidenziate numerose varianti di spezzatura (compresa questa) quindi non avrei problemi a classificarlo come RIC 33.1 punto
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Ciao Antonio. "Domanda: senza commettere imprudenze, in questa fase posso riprodurre lo scenario omettendo i nomi (privacy) o me lo sconsigli? tutto questo per capirci tutti di più." Capisco che Tu voglia di liberarTi da un peso insopportabile e che raccontare la vicenda sul forum possa aiutarTi a scaricare la tensione. Nulla vieta che Tu lo faccia ma Ti consiglierei di avere ancora un pò di pazienza e di attendere almeno che venga depositata la consulenza del P.M. Avrai così un qradro ancora più completo della situazione e non "svelerai", magari inavvertitamente, qualche particolare che può essere utile a chi ha interessi contrapposti ai Tuoi e che potrebbe essere, anche in questo momento, sintonzzato (per dove d'ufficio, si intende...) su questa frequenza....... So che non hai nulla da nascondere, per carità......ma abbi pazienza ancora per un poco e lascia che le cose facciano il loro corso.....d'altra parte è passato solo un mese e mezzo dal sequestro......la notte è giovane..... :good: M.1 punto
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caspita... vedersi portare via 650 monete "innocenti" (non che le altre siano colpevoli) è davvero da crepacuore... immagino gli anni di studi, ricerche, sacrifici economici, soddisfazioni, ricordi ecc che ci sono in quelle monete! in bocca al lupo! non ho alcuna sfera di cristallo... ma credo che ne uscirai pulito, certo, con qualche bella botta morale... ma gli ematomi, sai, sono destinati ad assorbirsi nel tempo! e comunque, sottolineo come antonio, che di fatto non conoscevo prima di questa vicenda, incarni bene lo spirito di come un forum di numismatica dovrebbe essere: massima divulgazione. nella fattispecie della cultura numismatica e delle "conseguenze" che (a torto o a ragione, lo deciderà la giustizia, ma mi auguro a torto!) incidentalmente si può subire. tanto di cappello, anche questo dimostra e depone a tuo favore.1 punto
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Anzi che non l'ha scambiata per la Costa Concordia... :rofl: :rofl: :rofl:1 punto
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Sfogliando il lavoro sulla bibliografia Sabauda di B.Ingrao leggo questo appunto 704. F.SARACENO, Regesto dei Principi d’Acaja. Torino 1891. In questo lavoro vi è pubblicata la prova che Filippo d’Acaja ha usato del diritto di coniare moneta, prima dell’epoca sino ad ora generalmente creduta. Trovare questo testo non dovrebbe essere difficile , la prossima settimana controllo nella biblioteca di famiglia se ben ricordo sono presenti diversi tomi di miscellanea di storia italiana1 punto
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Caro Michele, leggendo tra le righe il tuo intervento c'è da restare perplessi per non dire sgomenti. Nell'illustrare egregiamente la fase B, fai un continuo uso del "condizionale", come a dire "si dovrebbe fare così ma non avviene quasi mai......." In termini puramente teorici, ciò dovrebbe avvenire non appena il Perito della Procura avrà depositato al P.M. la propria consulenza con le conclusioni. Poi, da questo momento in avanti, gli eventi si possono complicare La tempistica è al riguardo, fra le più variabili ecc.ecc. Io credo che nel sentimento comune la parola giustiza dovrebbe (uso anche io il condizionale) significare: obiettività, rapidità e considerare il malcapitato innocente fino a prova contraria. Anzi, prendendo a prestito una bellissima massima, il giudice prima di esaminare la colpa ne dovrebbe comprendere la sventura. Purtroppo, come hai egregiamente sintetizzato, la Giustizia è ormai sinonimo del "possibile e del compromesso" ma questa definizione si può accettare per la politica, non certo per decidere dei destini degli uomini. Scusate questa digressione in una mattina di mezza primavera.1 punto
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Condivido quanto scritto da Alberto Varesi che con la sua esperienza pluridecennale di commerciante e casa d'aste ha sicuramente titolo a contribuire sulla vexata quaestio. Rivolgersi a dei dei professionisti che svolgono con serietà la propria attività è la cosa più sensata da fare (almeno fin quando non si dichiarerà il collezionismo di monete fuori legge :) - ma non mi sembra per fortuna siamo ancora a questo punto). Le altre affabulazioni servono a fare siparietto ma non molto di più.1 punto
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"...vuol dire: "Ricordatevi di mettere la lettera I nella legenda BONIFAC" ...ma qui se lo sono ugualmente dimenticata... " dai, che sono di BONAria :-D Molto interessante la lettera a ore 18, da pieno quattrocento (cfr. Caffa)1 punto
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Ciao Alberto... ti è sfuggita qualche considerazione inopportuna... ti pare che qui si possa dare adito a scorciatoie od incoraggiarle, peraltro mettendo in gioco appartenenze ad albi professionali? Consentimi di rilevare che la cosa l'hai voluta vedere tu. Qui si sta consigliando: - prudenza nell'acquisire e nel dismettere; - approfondimento dei Codici e della normativa speciale. Se questa è una scorciatoia...lo è senz'altro, ma sulla strada che porta alla conoscenza della materia. Ed io consiglio a tutti: un catalogo e una norma di legge, un tomo ed un Testo Unico, una foto monetale ed una sentenza. Anche questa è numismatica con la N. Le scorciatoie, per definizione, sono tali da sempre e non hanno bisogno di essere incoraggiate. In quanto illegali costituiscono una pratica illecita e che espongono, peraltro, a gravi conseguenze. Chi volesse praticarle non ha certo bisogno di esporsi in questo Forum che è uno spazio pubblico. Piuttosto è da presumere e da pensare il contrario. Chi in questo Sito scrive con qualche frequenza è in buona fede. Più probabile che le scorciatoie vengano praticate nei recessi delle "catacombe". La problematica, in realtà, da quanto si legge e da quanto continuo a leggere è proprio il mancato approfondimento della normativa e del relativo contenzioso o delle connesse fattispecie. Per cui, a parte molte buone idee ed alcune pur ottime riflessioni non si riesce però ad orientare il discorso globale in modo tecnico e possono nascere dei malintesi. Ci può stare che non ci si voglia tediare con simili argomenti nel coltivare un hobby od una passione. Altrimenti che piacere è? Purtroppo, attesa la normativa che regola la passione numisamtica, sarebbe invece d'obbligo annoiarsi ad approfondirla. Altrimenti ci si muove male...o, chi crede di sapere...non sa. Il che, infine, non sarebbe il peggior male ove ci si ricordi che Socrate sapeva di non sapere niente. Ma Socrate, e non è retorica, era assetato di conoscenza ed era anche disposto a rompere le biglie...pur di appagare l'arsura. Alla fine, il sistema costituito, se lo è tolto dalle scatole...condannandolo a bere il caffè in carcere. Il caffè? Ehm...pardon, è un lapis. :D Volevo dire la cicuta. Auspichiamo che non si debba fare analoga fine...in senso figurato o traslato. Auspichiamo altresì che, se si riuscirà a pubblicare su questo Sito uno studio compendiario della normativa e della casistica di riferimento...sarà più facile orientarsi così da affrontare in modo più consono alla materia i vari discorsi ed espore le proprie idee.1 punto
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questo passaggio è molto importante. ....l'attenzione e le indagini devono partire in primis da qui, a monte della filiera dei tombaroli, una tutela seria deve ricostruire il traffico a partire dal sito saccheggiato una, due, tre notti fa... chi lo sta saccheggiando? Tizio! allora Tizio dev'essere fermato quanto prima, dev'essere punito e bloccato prima che disperda beni preziosi (non tanto intrinsecamente, ma quanto come portatori di conoscenza) e vada a inguaiare Caio che di tutta la faccenda ne è all'oscuro e compera sulla baia, o su un banco, o in un negozio pagando in maniera tracciabile e alla piena luce del sole perché mosso dalla buona fede e dalla passione autentica. colpendo questi personaggi criminali si fa una doppia tutela, al patrimonio e al collezionismo. e il collezionista deve collaborare con le istituzioni in piena sinergia, come? passivamente astenendosi dall'acquistare al di fuori delle regole stabilite dalla legge, attivamente mettendo in guardia gli altri collezionisti da situazioni quanto meno dubbie finanche a denunciare alle stesse istituzioni se testimone di fatti compiuti! si deve avere piena fiducia nelle forze dell'ordine e l'atteggiamento del collezionista etico dev'essere di collaborazione e non di scontro. Complimenti Grigio...considerazioni illuminanti e condivisibili.1 punto
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Si però il mirto... a stomaco vuoto... ci vorrebe anche qualche dolcetto, ovviamente sardo... ^_^1 punto
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Il problema è proprio qui Artemide Aste è un serio e ottimo commerciante e allora perchè ? Perchè non accertarlo preventivamente con una semplice convocazione ? Eppure anche Artemide Asta non è bastato, e tutto il resto ? Allora bisognerebbe forse dire compriamo solo alle Aste , il mondo commerciale lo conosciamo tutti ,allora non vanno più bene i Convegni, i mercatini ,gli scambi tra privati ? Vietiamoli allora, ma parliamo chiaro. Il tam - tam nel mondo collezionista c'è da tempo,cè gente che non vuole più iscriversi neanche ai Circoli per non lasciare traccia, siamo a questi punti,Circoli in cui sono stati attenzionati quasi tutti, sul forum non vi siete mai chiesti perchè due terzi sono anonimi e un terzo è iscritto e di questo un terzo sono pochi a parlare ?In realtà tutto il mondo numismatico legge il forum ,tutti, ma non si vogliono esporre ,non vogliono comparire,questa è la situazione e mi fermo qui, mi sembra che ho detto anche troppo, però non possiamo dire che tutto va bene,che bastano i buoni commercianti ,non è così e lo sappiamo ,se poi dobbiamo dire perchè dobbiamo dire l'incontrario diciamo che va tutto bene, ma i veri ,quelli grossi, importanti di collezionisti vivono nelle catacombe e questo è normale ? ciao, il problema di fondo, cmq, che poi ha generato questa discussione, è che monete acquistate da una casa d'aste sono state poste in vendita su un sito (senza mi sembra indicare da dove provenivano, e questo, credo abbia innescato il tutto..). Mi spiace dover nuovamente ricordare l'accaduto, però il problema è proprio questo. Secondo me, non dovremmo andare troppo fuori da questo tema, onde generare ulteriori allarmismi. Per quanto riguarda le vendite/acquisti a fiere convegni ecc, credo non siano un problema, purché, ripeto l'acquisto venga fatto con regolare ricevuta/fattura e possibilmente una documentazione attestante la provenienza (lecita). Il collezionista che compra una moneta antica senza minima documentazione, con tutto quello che si dice da anni qua sul forum, lo reputo uno sprovveduto. Concordo che l’iter del procedimento sia troppo lungo e che potrebbe essere risolto molto più semplicemente, ma questi forse sono altri problemi…. skuby1 punto
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Personalmente, resto dell'idea che l'acquisto fatto da un serio commerciante non possa generare problemi. ciao sku1 punto
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Oddio, i due argenti sono in condizioni davvero pessime, farci 20 Euro sarebbe il cosiddetto miracolo. Valgono il loro peso in argento e nulla più, quindi una decina di Euro per entrambe. Lirette così malmesse io le ho vendute recentemente a 2 Euro tanto per sbarazzarmene, magari con un pò di pazienza ce ne fai 3; il 2 lire farci 6/7 Euro è già un risultato apprezzabile. Il 2 lire del '49 non è bellissimo ma qualcosa prendi, direi tra i 5 e i 10 Euro si possono fare. Per le altre non c'è altra soluzione che fare un lotto unico aggiungendoci qualche altro pezzo e forse 10 cent l'una di media si possono prendere.1 punto
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Non è in alto stato di conservazione, ma aggiungo queste immagini solo per chiudere la serie. Dopo il 1581 ed il 1582 mancava solo il 1584. Muntoni 200/b - CNI Manca : al R/ NOLI.ME.TA N GER. (senza la E finale)1 punto
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Come avete giustamente osservato, oltre a quelle con busto di Marte (e del Sole) rivolto verso destra, ne esistono esemplari con busto di Marte riccamente raffigurato e rivolto verso sinistra. Ovviamente questi ultimi sono ben più rari. Come se non bastasse, è stato ormai accertato, grazie a raffronti stilistici e grazie ai "die link" (monete diverse coniate col medesimo conio), che questa tipologia (e l'analoga con il dio Sole) siano state coniate non solo a Treveri (o Treviri o Trier) ma anche ad Aquileia e Ticinum, quasi sicuramente anche a Londinium e molto probabilmente a Roma e Ostia (cfr SM 24 1974 "Folles sans marque emis por Constantin en Italie" - Pierre Bastien) .1 punto
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Credo che si tratti di Genova, se si trattasse della testina d'aquila il segno avrebbe preso (impegnato) più campo tra il vertice dell' ovale ed il vertice della "L" di Lira I think it is the anchor, the head of eagle take more space between the peak of the oval and the peak of the " L" Sorry for my bad english Ciao1 punto
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Da dove sei entrato nella sezione Annunci? Il link giusto per aprire le discussioni è quello in alto alla Home Page: "Annunci". Prova e poi scrivi se sei riuscito. Ciao, Giò1 punto
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ECCOCI QUA!!! come al solito...puntuali....con mirto annesso ! come sempre dal venerdi' alla domenica...... venghino...siori...venghino !!1 punto
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Salve... spero ancora di fare cosa gradita a tutti.......continuiamo :) Ferdinando IV di Borbone I° periodo 1759 - 1799 - 3 Tornesi (Pubblica del 2° tipo) anno 1792 P.R. 108 - MIR 394/7 - Gigante 133 - Montenegro 280 Sigle al rovescio A P del Maestro di Zecca - Antonio Planella (1790 - 1802) Per chi è ancora a corto di notizie sul Rame di questo periodo ecco due link tratti dal sito del Portaledelsud dove il nostro Curatore li ha messi a disposizione per tutti quelli che hanno ancora la voglia di leggere e di apprendere, io sono uno di questi. :hi: http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1965.pdf http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1986.pdf Grazie1 punto
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