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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/03/12 in tutte le aree

  1. Buongiorno a tutti. Se può interessare potrei aggiornare periodicamente (una o due volte l'anno), con il vostro aiuto, le informazioni sugli Antiquiores che ho raccolto nel mio lavoro. In particolare con errata corrige del volume e nuove comparse in asta. Non so se è meglio farlo in questa discussione o in quelle specifiche sugli Antiquiores nella sezione delle monete papali. Un esempio, aggiornato ad oggi, potrebbe essere questo: aggiornamenti.pdf
    4 punti
  2. Per Paleologo: http://www.mcu.es/museos/docs/MC/ActasNumis/uno_sconosciuto_denaro.pdf Cordialmente, Teofrasto
    3 punti
  3. Ciao. E' chiaro che possono commerciarli fuori dall'Italia se hanno dei documenti di acquisto regolare che ne certifichino la provenienza (che puo' essere da altra asta, da commerciante, da privato che certifichi la legittimita'). La mia domanda era rivolta al caso in cui la moneta, considerandola autentica, non avesse nessun documento di provenienza e ci fosse una richiesta da parte dell'Italia nell'ambito di un'indagine. Il venditore puo' dire di averla trovata in Spagna o in Francia, dove la legislazione permette di fare ricerche con metal detector e poi di vendere i ritrovamenti, oppure la cosa non e' plausibile perche' questa monetazione e' stata rinvenuta solo su suolo italico? La cosa è plausibilissima....in Croazie e in tutta la fascia della ex Jugoslavia i ritrovamenti di depositi di bronzi composti da aes signatum e aes grave sono abbastanza normali. Al museo di Zagabria ce ne sono almeno tre di questi ritrovamenti fatti localmente...E altri sono documentati su quasi tutta la dfascia litoranea dellì Africa del nord, Cartagine compresa...quindi, dire che un'aes grave NON può essere stato ritrovato che in Italia è completamente e pericolosamente sbagliato..HAnno trovato tutto e di più , fuori Italia,,compreso le monete Etrusche in Africa e le magno Greche in tutto il mondo conosciuto all'epoca...non esiste una moneta con uan circolazione così limitata da poter escludere rinvenimenti documentati in altri paesi..il bronzo contava per il peso e l'argento anche,,quindi così come gli aurei romani si trovano in India e in Cina, altrettanto si trovano depositi di bonzi variamente composti e tesoretti monetali in argento..
    2 punti
  4. Di questo periodo della storia di Ancona, purtroppo non esiste quasi nulla. Certa è la data della Pace di Venezia del 1177. Certo è che durante le trattative, il Barbarossa affidò il Margraviato di Ancona a Konrad von Lutzelhard per via amministrativa, quindi senza posibilità di trasmissione ereditaria e non come feudo. Nella primavera del 1195 la carica di margravio di Ancona fu assunta da Markwald d'Anweiler. La morte di Enrico VI, succeduto al padre morto nel 1190, avviene agli inizi del 1198. Gli unici documenti che sono stati rinvenuti relativamente a questo periodo, sono stati ritrovati nientemeno che nei registri della Cancelleria dei D'Angiò, documenti tra l'altro di difficile datazione e riguarderebbero alcune lettere riguardanti i privilegi commerciali o l'attività di Ancona o di singoli commercianti anconetani. Mai si fa riferimento a privilegi relativi ad un zecca nè a monete battute in nome di Enrico VI. Giustamente nella didascalia dell'asta citata è riportato di "zecca incerta nelle Marche", ma della Marca in quel periodo facevano parte da Ravenna a Fermo, e quindi non è facile attribuire queste monete, sempre che nella Marca siano state battute. E' comunque una novità assoluta, e se veramente quelle monete fossero state emesse in Ancona, ci sarebbe qualche spunto per rileggere la Storia di Ancona.
    2 punti
  5. Nell'asta NAC Auction 65 ci sono due lotti (n. 3396 e 3397) indicati come: Denaro imperiale di Enrico VI di Hohenstaufen (1190-1197) battuto da zecca incerta delle Marche ed assegnati dubitativamente alla zecca di Ancona. http://www.sixbid.com/nav.php?p=viewlot&sid=585&lot=3396 Questa moneta non è presente nè nel Corpus nè nel libro Dubbini/Mancinelli ed oltetutto anticiperebbe l'apertura della zecca! Mi confermate che è solo un errore del catalogo d'asta??? Francesco
    1 punto
  6. c Oro è oro al 100% PS: grazie Daniele per avermi inserito le foto. Comunque io ho un'opinione su questo esemplare ..... e mi piacerebbe sapere se qualcuno ne ha visto un'altro. Ciao, di opinioni, qui, non ve ne devono essere, tranne una, che la moneta è una patacca di una millesimo che non esiste, su...... non prendiamo in giro, potrà anche essere d'oro, ma è una moneta che non esiste, ed è palesemente falsa e fatta male .... saluti TIBERIVS
    1 punto
  7. Buonasera fra crasellame, non lo volevo dire esplicitamente, ma speravo si capisse dai miei post: personalmente non credo che la moneta sia armena. Naturalmente posso sbagliarmi (e sarei ben contento di ammetterlo perché vorrebbe dire che il pezzo è stato finalmente identificato), ma le tipologie monetali di questa Regione mi sembrano completamente differenti rispetto a quella che stiamo cercando. Inoltre quella da me vista sembrava, come tipo di tondello, affine alle emissioni "occidentali" (occidentali in senso lato, comprendendo con questo termine anche le monete emesse negli Stati Crociati e in quelli della cd.Grecia Franca). Detto questo, non so comunque dove e cosa guardare. Mentre scrivo queste righe, mi viene in mente la seguente domanda: e se fosse un'emissione "crociata" inedita, con al dritto quella che potrebbe forse essere la rappresentazione stilizzata dei monti biblici Sion, Sinai e Golgota? Cosa ne dite? A risentirci, Teofrasto
    1 punto
  8. Ora spero solo che nei prossimi due giorni arrivino le monete maltesi in modo da potervi inviare a tutti le vostre monetine. Mia moglie dice sempre che passo più tempo con le mie monetine che con lei, siamo sull'orlo di una crisi isterica, segno che la razzia deve volgere al termine in tempi brevi ah ah ah.....Mia moglie è agli sgoccioli e devo scongiurare il divorzio. Ogni razzia è finisce sempre allo stesso modo :rofl:
    1 punto
  9. Ciao, sulla discussione i denari di Lucca è proprio in atto questa discussione,con riferimento anche ad altre zecche ,magari si può anche riunirle perchè ci sono lì dei pareri molto interessanti sul perchè siano state così rare e poco coniate.o estrapolare i post che parlano di questo. Mario
    1 punto
  10. Basta che incolli il link della sezione "codice forum" che ti da imageshack nell'editor per scrivere il messaggio qui sul forum, e il gioco è fatto... avrai un risultato simile a questo, che incollo io, ma se la foto è più grande, la vedrai nella sua interezza. Se ti serve aiuto scrivimi pure in MP :)
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  11. Ieri sono stato ad un convegno di numismatica. Erano due settimane che lo attendevo con trepidazione, me lo pregustavo, non vedevo l'ora di lustrarmi gli occhi con monete belle e impossibili. Arriva il grande giorno, mi alzo prima della sveglia, e tutto elettrizzato vado in fiera. Al mio arrivo 35 macchine...penso: "mah, sarà il maltempo, sarà che non è stato molto pubblicizzato...". Posteggio, entro e mi si para innanzi una scena tristissima: 20 banchetti in mezzo al padiglione, di cui solo 6 di monete, gli altri di cartoline e di francobolli. Vabbè dai, dico, pochi ma buoni... Comincio a vagare per le misere corsie in cerca di monete antiche e mi cade l'occhio su un banco con scudi, zecchini e chi più ne ha più ne metta. Chiedo qualche prezzo e quasi mi viene un colpo... o.O Non che non sia abituato alle quotazioni, però erano decisamente POMPATISSIME! Allora vedo se ha qualcosa del regno di Napoli...mi fa vedere...tre monete. Ovviamente anche quelle inaccessibili. Poi mi dice con aria spocchiosa: "Eh, vuoi che ti dica una cosa? Il regno di Napoli o lo collezioni almeno SPL o fai a meno di farlo." Io ci parlo un pò, poi lo ringrazio, me ne vado a mani vuote e con la cosa fra le gambe. Mi dirigo poi come al solito al mercatino di fine mese dove ci sono i soliti 3/4 banchetti che vendono monete. Il commerciante mi tira fuori anche le mutande a momenti, tutto quel poco che aveva (e non certo SPL!) lo cullava con la stessa dolcezza di un papà che tiene in braccio le sue figlie. Ora sì che mi sento a casa. Il sole comincia a risplendere di nuovo. Premetto, io ho 30 anni, ho da diverso tempo la passione per le monete. L'ho sempre alimentata con carezze a base di storia e di stupore per ogni singola moneta che ho collezionato. Quando vedo a un mercatino una moneta bruttina penso: chissà quante mani ti hanno tenuta, a che cosa sei servita a comperare...e anzi!Se è usurata le sono anche più affezionato perchè per quanto mi riguarda è anche lei che ha "fatto" la storia, non certo le monete che non sono mai circolate. Ovviamente è un parere personale e come tale discutibile. Tuttavia sono rimasto schifato da chi come il primo venditore le considera di poco conto solo perchè hanno ammaccature o non sono "di valore". Io capisco che in una collezione tutti aspirano ad avere begli elementi, ma da lì a snobbare quelle brutte ce ne passa. Purtroppo è un malcostume che ho riscontrato in molti collezionisti, fortunatamente non in tutti. A volte è dura avere a che fare con certa gente, ti fa passare tutto l'entusiasmo. Forse perchè oramai loro ne sono privi, forse l'avidità gli ha consumato il luccichio negli occhi...forse dovrebbero ricordare meglio da dove sono partiti, dai sacrifici fatti per prendere le prime monete, e rimettere nel loro lavoro quella stessa passione che da ragazzi mettevano in ciò che facevano. Allora i clienti saranno diversi, magari gli stessi, magari anche qualche persona in più, che quella scintilla ancora ce l'ha e la custodisce ancora più gelosamente dell'oro. ONORE ALLE MONETE BRUTTINE! Scusate lo sfogo, ma mi sembrava giusto.
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  12. Complimenti gennydbmoney dei bei falsi, ho qualche perplessità rispetto al due tornesi, parrebbe autentico, i suoi rilievi anche se evanescenti, dovuti sicuramente a una lunga circolazione, e complice un conio fortemente usurato, non mostrano quelle caratteristiche tipiche della fusione, a meno di un falso battuto.. Non mi meraviglierei particolarmente per un tondello con peso diverso. Rimane comunque una mia modesta opinione, che preferirei avvalorare con certezza solo visionando direttamente l'esemplare. Ciao Eros
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  13. Grazie Teofrasto, è un ottimo sito che conoscevo già e avevo cercato anche li, ma senza nulla trovare. Ho cercato anche su zeno.ru per le zone limitrofe... ma è un bel cercare.
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  14. Complimenti per la moneta, buonissima, complimenti a te per l' acquisto e al amico Brando per la professionalità e serietà dimostrata in tutti questi anni .
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  15. NOVANTAMILIONIDIEURO... DOH!
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  16. Appoggio la tua precisazione Vincenzo... è quanto sottintendevo con la premessa "sulla carta".
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  17. Mi permetto di intervenire per precisare due cose... 1-Non è un errore di conio ma un difetto di conio 2-Il valore della moneta è di 20 cent. o se proprio vole pagarla cara per 50 cent la trovate. Poi vorrei esprimere il mio parere perchè le collezzioni di questa tipologia spesso sono fatte o da numismatici esperti che le classificano come curiosità (e non ci spendono che forse 20cent a moneta) o da neo collezzionisti. Mi rivolgo ai neocollezionisti e vi dico il mio pensiero. Il catalogo attardi è interessante, potete comprarlo per studiare tutte le varianti che riporta; ha il pregio di spiegare le meccaniche in modo sintetico che ha portato una moneta a nascere con il difetto e leggendolo si comprende quali sono i meccanismi che rendono una "moneta" con errori artefatti o meno. Insomma è interessante sotto molti aspetti. Questo è il mio parere sia chiaro ma il suo lavoro è secondo me "rovinato" dagli altri obiettivi che si è prefessato l'Attardi e invito tutti i neocollezzionisti a stare attenti a non cadere nel tranello che tale pubblicazione genera. 1-L'Attardi tenta di catalogare tutti i difetti e gli errori di conio della monetazione repubblicana italiana.... benchè si apprezzi lo sforzo dovete sapere che la monetazione repubblicana italiana è una delle monetazioni più difficilemnte reperibile in "fior di conio".... il fior di conio VERO a differenza di quello che molti venditori vi diranno NON E' UNA MONETA NON CIRCOLATA... ma il meglio che un determinato conio è riuscito a produrre. Ebbene i conio utilizzati in questo periodo erano spremuti fino al midollo (se potevano coniare 100 ... coniava 100000). Questo uso continuo di coni esausti ha generato una MIRIADE di difessti di conio.... a una moneta manca quella lettera, all'atra manca quell'altro e cosi via. Se ognuno di voi ha 1000 monete della repubblica... se guarda attentamente troverà sicuramente difetti sfuggiti all'Attardi. 2-Il prezzario.... io ritengo che sia l'ennesima speculazione fatta ai danni della monetazione repubblicana in lire... Pensateci su Una moneta uscita "male" perchè il conio ha lavorato troppo e ha generato un difetto non ti permette di apprezzare la bellezza delle incisioni ... però questa monetazione è piena zeppa di FDC (commerciali si intende... ossia non circolato) di brutte monete che questi commercianti non sanno a chi rifilare. Con un bel prezziario ciò che era un difetto ora è un pregio ... essendo un pregio lo autorizza a piazzare ciò che valeva 20 cent. a 200 euro. IN SINTESI Studiate L'Attardi se siete neo collezzionisti e ragionate sulle fasi di coniazione ma non guardate il prezziario e sopratutto avvicinativi a questa tipologia di collezzione dopo aver maturato un minimo di esperienza del mercato e dopo aver studiato la monetzione. La numismatica è un gioco... è un gioco che paghi però.... devi sapere bene quello che compri prima di pagare... tutti spendono denaro per il gioco che amano e se li diverte sono ben spesi ... dovete però valutare se sarete ancora felici il giorno in cui per necessità o desiderio vorrete rivendere ciò che avete collezzionato.
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  18. Grosso di Giovanni XXIII - Moneta molto rara ed in alto stato di conservazione, vista la tipologia. Ti posto un link per opportuno riferimento. PS: Il R/ va girato di 180 gradi.
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  19. allora diciamo qmb e siamo a posto
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  20. Mio anonimo con fulmine a centro scudo. Source Münzen & Medaillen GmbH (DE). Auction 30 (28.05.2009). Lot: 945 - Estimate: 90 EUR. Griechische Münzen - KÖNIGREICH MAKEDONIEN ANONYM. Bronze, geprägt in Makedonien, 323-310. Makedonischer Schild mit fünf Mondsicheln, im Mittelmedaillon Blitz. Rv. Rv. B-A Makedonischer Helm mit Helmzier, unten Schlange. 4,98 g. Price 129, 409. SNG München 895. Seltene Variante. Dunkelgrüne Patina. Gutes sehr schön. Bello il rovescio con quel simpatico serpentello. apollonia
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  21. Costantino II VIC CONSTANTINVS AVG, Laurel and rosette-diademed,draped, cuirassed bust right VIRTVS AVGVSTI, Emperor standing facing, head right, holding reverse spear, leaning on shield. RIC VIII Rome 4.
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  22. India danese è stato accennato in precedenza, ed è stato circa ora (1845) nella tua storia che la Danimarca venduto Tranquebar e altri suoi insediamenti da molto tempo in India alla compagnia inglese delle Indie orientali. Ho pensato che forse io potrei forma queste due monete in thread. Sopra è un pezzo di 4-KAS (4-cash) India danese dal 1770 sotto re Cristiano VII, catalogati da Krause come KM154.1. Sotto è un pezzo di 4-KAS datato 1833 dal Regno di Federico VI, KM159.1. Questi rami crudamente colpito sono piccoli di diametro (c.13mm), ma sono relativamente spessi. Le pessime condizioni di questi pezzi di particolare sono tipica delle monete dell'India danese, triste a dirsi. L'aria del mare è stata dura su questi piccoli rami, e non mi sorprenderebbe impararedata loro dimensione scomodoche molti di loro sono state eliminate e trascorso diverse quantità di tempo disteso sul terreno o sul pavimento. :) v. ---------------------------------- Danish India was mentioned earlier, and it was about now (1845) in your story that Denmark sold Tranquebar and its other longtime settlements in India to the British East India Company. I thought maybe I could fit these two coins into the thread. Above is a Danish India 4-KAS (4-cash) piece from 1770 under King Christian VII, cataloged by Krause as KM154.1. Below is a 4-KAS piece dated 1833 from the reign of Frederick VI, KM159.1. These crudely-struck coppers are small in diameter (c.13mm), but are relatively thick. The poor condition of these particular pieces is very typical of the coins of Danish India, sad to say. The sea air was tough on these little coppers, and it would not surprise me to learngiven their inconvenient sizethat many of them were dropped and spent various amounts of time lying on the ground or on the floor. :) v.
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  23. il fascino non è uguale a bellezza...... jakie kennedy non era bella ma affascinante eppure tutti la volevano.. scusate il paragone si ama il mistero, il fascino non la bella statuina da museo e ben vengano la nostre monete tutte da scoprire con le loro storie. i fdc io li lascio agli altri, scusate ma sono così.
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  24. Dite...?! :rofl: io purtroppo sono convinto che a questo mondo sia tutto dannatamente una questione di soldi: se sei disposto a spendere trovi qualunque cosa, sesterzi quasi FDC, aurei con i fondi lucenti e i rilievi satinati ..., non è una battuta, se girate per l'Italia e il resto d'Europa ne potete vedere anche in qualche collezione museale, magari non esposti ma assolutamente originali. Un esempio nella monetazione napoletana? avete mai visto una mezza piastra "pupillare" di Ferdy IV (si starà rivoltando nella tomba, sentendosi chiamare in questo modo :rofl: ) in condizioni migliori di SPL? A me è capitato di vederne un pezzo prossimo al fior di conio, anche se per qualche solito graffietto congenito non lo definirei "fior" di conio, con i fondi ancora lucenti a testimoniarci come non sia mai circolato, restando vergine fino ad oggi (ah! le monete di una volta... :lol: ). E questo è un esempio fra centinaia...
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  25. il secondo è una piastra in rame del 1788 di Ferdinando IV° di Borbone,dritto:
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  26. Guardando tutti i suberati fin qui postati, ma anche ripensando a tutti quelli visti fino ad oggi, propendo per l'impiego di coni ufficiali. Ma vorrei provare a fare alcune ipotesi: 1) Coniazione in zecca ufficiale con produzione "al marco": vorrei citare a tal proposito il libro "L'aggiustamento al marco dei tondelli di denari della Repubblica Romana" di Clive Stannard dove l'Autore illustra e descrive una gran quantità di denari coniati su tondelli "aggiustati" e sui quali sono evidenti tracce di sgorbia; tale pratica sarebbe da ricercare nella necessità di produrre un quantitativo fisso di tondelli partendo da una determinata quantità di argento. partendo dallo stesso principio si potrebbe ipotizzare che, invece di ritoccare i tondelli con la sgorbia si preferisse produrre quelli mancanti con la tecnica della foderatura (es. sacrifico un tondello di argento puro per ottenerne 10 foderati). 2) Coniazione in zecca ufficiale per uso personale fraudolento del personale della zecca: come accaduto in tutte le epoche, fino ai giorni nostri, non possiamo nemmeno escludere che alcuni membri del personale operaio, in accordo fra loro, possano aver prodotto monete foderate al fine di fare uscire illecitamente dalla zecca monete in buon argento o semplicemente l'argento ancora da coniare utile comunque per essere rifuso e tesaurizzato. 3) coniazione non ufficiale partendo da conii ufficiali: Spesso si è notato che i suberati hanno un'impronta meno incisiva e nitida delle emissioni in buon argento. E' possibile che i conii per batterle siano stati ottenuti mediante fusione partendo dalle impronte di denari ufficiali? Se non erro alcuni studiosi hanno ipotizzato tale tecnica. Per motivare le impronte meno nitide dei suberati tuttavia avrei un'altra ipotesi che invece andrebbe a favore dell'emissione ufficiale: Rick2 ha ipotizzato l'utilizzo di una minore pressione del conio che però, va ricordato, era totalmente manuale e quindi difficilmente controllabile. Secondo me invece è più probabile che il tondello foderato, poco prima di essere battuto, fosse portato ad una temperatura molto elevata e vicina alla fusione dell'argento, con il risultato che a seguito della coniazione, il metallo quasi liquido ricevesse un'impronta meno fedele al modellato. il perché della necessità di portare il tondello ad una temperatura così elevata probabilmente va ricercato nell'esigenza di mantenere i due metalli (nucleo di rame e pellicola d'argento) i più aderenti possibile tra loro nel momento della battitura. Se nel momento della coniazione la pellicola fosse stata più dura (più fredda) rispetto al nucleo (più caldo) probabilmente si sarebbe ottenuto uno slittamento tra i due metalli a danno del rivestimento superficiale. Tutto questo naturalmente implica che gli addetti alla coniazione fossero al corrente della vera natura del tondello.
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  27. Grazie al servizio di prestito interbibliotecario ho ricevuto i seguenti articoli. Se alcuni di questi interessano a qualche utente (Paleologo?) li posso scannerizzare e postare. —, The thirty-second silver coin from the find of byzantine silver from the mint of Rome, «Monthly Numismatic Circular», XCV/1 (febbraio 1987), pp. 4-5. —, A new papal imperial issue: not from the find of byzantine silver from the mint of Rome, «Schweizer Münzblätter, XXXVII/146 (1987), pp. 42-44. —, Further considerations on papal imperial siliquae: the chronology of the star type of Constantine IV 668-685; and a new or unremarked transitional issue of Justinian II, «Monthly Numismatic Circular», XCVI (maggio 1988), p. 113. —, The last three ‘Byzantine-papal’ siliquae from the find of silver of the mint of Rome, «Monthly Numismatic Circular», C/4 (maggio 1992), pp. 111-112. —, A new school of byzantine forgeries based on the newly discovered ‘Byzantine-papal’ series, «Monthly Numismatic Circular», CII/5 (giugno 1994).
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  28. Il post di Numa è interessante e pone molte questioni sul tappeto... Innanzitutto occorre distinguere tra tesi di laurea e tesi di dottorato. Queste ultime, essendo i corsi di dottorato finanziati con denaro pubblico, sono prodotti di ricerca pubblici per definizione, tanto è vero che c'è un obbligo legale di deposito delle stesse dissertazioni presso le Biblioteche Nazionali Centrali di Firenze e Roma. Una volta tale obbligo veniva assolto inviando la tesi cartacea, poi si è provveduto inviando i CD, ora si procede telematicamente: le università si stanno dotando di archivi di ateneo ad accesso aperto nei quali vengono depositati i prodotti della ricerca, comprese le tesi di dottorato, che vengono recuperate tramite una procedura di harvesting dalle Biblioteche Nazionali Centrali. Questo vuol dire che, laddove gli atenei hanno già provveduto a dotarsi di un archivio OA, le tesi di dottorato sono liberamente consultabili e scaricabili (salvo casi di embargo temporaneo quando siano in ballo brevetti, pubblicazione editoriale, o altri casi limitati) direttamente dall'archivio stesso, senza dover andare a Roma o Firenze. Diverso invece il caso delle tesi di laurea. La copia che lo studente consegna (una volta in forma cartacea, oggi molto spesso su CD o DVD), infatti, è tecnicamente un documento "amministrativo" che le università hanno l'obbligo di conservare nella cartella personale dello studente stesso, insieme a tutti gli altri atti della sua carriera. Non è quindi un documento pubblico. Ciò non impedisce, però, allo studente di disporre di un'altra copia della tesi, essendone l'autore, anche per esempio depositandola in una biblioteca (come molti fanno alla SNI) oppure in un archivio, anche online. Quindi, se il forum si proponesse come possibile base per la creazione di un "repository" online nel quale caricare su base volontaria le tesi di laurea, magari accompagnando il deposito con una licenza d'uso che stabilisca cosa può fare il lettore con quel documento, credo che non ci sarebbero ostacoli formali, se non il rispetto delle regole generali che tutelano il diritto d'autore. I problemi maggiori potrebbero derivare quando, nella tesi, siano presenti immagini o parti di documenti dei quali l'autore della dissertazione non ha i diritti. In quante tesi di laurea numismatiche ci sono immagini di monete prese magari dai cataloghi o dai siti delle case d'asta senza autorizzazione formale, tanto a parte il relatore e (forse) qualche membro della commissione di laurea nessuno la va a guardare? E' chiaro che se una tesi contiene immagini di questo tipo e poi la si vuole pubblicare online, occorre chiedere prima il permesso a chi realmente ha il copyright delle stesse. Inoltre credo che l'eventuale repository del forum sarebbe impreziosito se, ciascuna tesi fosse accompagnata da una presentazione del relatore. Ma forse sto correndo troppo, e sicuramente sono OT rispetto alla discussione. Ma volevo rispondere al suggerimento di Numa.
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  29. pensando ai giovani e al contempo proprio al patrimonio di conoscenze e cultura che viene sviluppato da studiosi e appassionati e che si riversa , e a volte disperde in tanti rivoli, ci sarebbe un'altra iniziativa che avrebbe una forte valenza culturale nonché rappresentare un utilissimo strumento per chi fa ricerca numismatica. Ogni anno le nostre università licenziano molti studenti che hanno discusso tesi su argomenti numismatici. Come , credo tutti sanno non esiste un una facoltà di numismatica ma esistono diversi indirizzi, nelle varie facoltà di scienze umanistiche, lettere e archeologia in primis, a carattere numismatico. Molte sono le tesi di laurea e di dottorato che vengono discusse ogni anno. Queste tesi mi domando a chi appartengano ? e se di proprietà , intellettuale, dello studente, perche non organizzare un servizio che dia notizia di quanto venga discusso, in ambito numismatico, neo nostri atenei ogni sessione di laurea ? Vi è a mio avviso il rischio che una parte molto consistente del materiale discusso (di cui sicuramente una buona parte meritevole di consocenza e anche materiale sicuramente utile per l'approfondimento dei temi trattati) venga obliato, disperso o sempoicemente ignorato successivamente . Chiaramente non cosi accade per quegli studenti/laureati che intraprendano una professione di numismatico proseguendo una carriera universitaria o di ricercatore presso istituti e quindi prosegua la sua attività pubblicistica. Ma pensiamo invece a chi, pur bravo, sviluppi, costruisca, prepari una tesi su un argomento e magari approfondendo assai bene e poi, dopo la discussione della tesi passi ad altro. Il suo lavoro è li , sugli scaffali di qualche istituto universitario ma rischia di restare lettera morta, e magari invece servirebbe moltissimo ad altri studiosi che avrebbero bisogno di quanto ricercato dal bravo studente. Perche non organizzare un "osservatorio" delle tesi di numismatica. SErvirebbero dei ricercatori/assistenti nelle università maggiori che di sessione in sessione potrebbero segnalare i lavori. Il Forum potrebbe essere un luogo ideale, per la sua capacità di reach, per portare a conoscenza quanto fatto daigli studenti dei nostri atenei. Eventualmente la sNI dove spesso molti studenti vengono a consultare libri e pubblicazioni per i loro studi, e riceve diverse tesi da parte di questi stessi studenti, potrebbe cooperare per diffindere quanto in suo possesso. Un solo dubbio mi coglie, la tesi è veramente proprietà dello studente che la redige e può essere fatta pubblica a sindicazione del suo autore o in qualche modo vi deve essere un'autorizzazione da parte del professore relatore o dell'istituto ove viene discussa ? E' un particolare significativo soprattutto oggi ove il copyright (proprietà intellettuale) è un argomento di sempre maggiore attualità :)
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  30. Buona sera...............un piccolo contributo. Ciao Medaglia Annuale del II anno di Pontificato di Clemente XIII – 1760 L’ultima annuale realizzata da Ottone Hamerani, che morirà nel marzo 1761, e dedicata alla costruzione dei nuovi Granai nella zona di Termini a Roma. I due bozzetti non mostrano sostanziali differenze per quanto riguarda la rappresentazione degli edifici, anzi, l’incisore preferì mettere in primo piano il vecchio Granaio di forme “barocche”, costruito da Urbano VIII oltre un secolo prima, ed in secondo piano il recentissimo edificio costruito dall’architetto camerale G. Navone, ma ritenuto decisamente brutto a vedersi. Invece, notevoli sono le differenze per quel che riguarda il gruppo di persone antistante agli edifici stessi. Nel primo bozzetto c’è un mendicante seduto in terra ed una famigliola che porta delle provviste dopo averle caricate su un asinello. Nel bozzetto definitivo, riprodotto esattamente sulla medaglia, il mendicante seduto è stato sostituito da una figura maschile, che sta reggendo un sacco pieno di granaglie, e da un bambino, che sorregge con le mani altre provviste. E’ stato tolto anche l’asinello, la cui presenza sarà sembrata esagerata per trasportare un po’ di pane e di farina ricevuti in elemosina. Invece la figura, che nel primo disegno stava caricando l’asinello, ora sta appoggiata ad un sacco ricolmo e sembra dare un’indicazione ad una donna, che insieme ai suoi figli ha ricevuto delle provviste. Ancor più travagliata è stata l’elaborazione della leggenda: “PROVIDENTIA OPTIMI PRINCIPIS” nel primo bozzetto, diventa “COMMODITATI PLEBIS” nel secondo, per essere cambiata infine, intervenendo direttamente sul conio, con “UT COMEDANT PAVPERES POPVLI”, forse su suggerimento dello stesso Pontefice. Ministero per i beni le attività culturali “Bollettino di Numismatica” – I disegni Hamerani nell’archivo del Medagliere Vaticano”
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  31. Poteri dirti che mi sembra in ottima conservazione, ma non ho grande conoscenza dei gradi di conservazione, dato che colleziono monete circolate (la mia è una collezione storica più che numismatica, in effetti). Inoltre, la mia competenza è maggiore su monete europee e coloniali, quindi non ho grandi termini di paragone. Ti conviene aspettare gli esperti di monete USA (giusto per citarne qualcuno, mi vengono in mente gli altri due curatori della sezione ed un moderatore)
    1 punto
  32. ma non gli hai detto di andarsene aff.... io li odio queste persone che si danno cosi tanta aria di saccente ! ma dirgli che il suo SPL se lo metta..... il regno di napoli lo fai come ti capita , molte monete in spl non esistono neanche , come tantissime monete
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  33. Di Carlo II d'Angiò esistono diversi grossi tornesi con legenda COES PED MOTIS. Se guardi il secondo volume del Corpus Nummorum Italicorum ne trovi illustrato uno nelle tavole.
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  34. Il warning che lancia Paleologo è sacrosanto. Troppe denominazioni attualmente utilizzate sono di derivazione moderna (ottocentesca, per lo più), che poco hanno a che vedere con l'effettivo nome della moneta riportato nei documenti ma il cui è duro a morire anche nelle pubblicazioni più recenti. Nel caso della moneta di cui stiamo parlando, si tratta di un pezzo da 1/20 di grosso tornese di Carlo II d'Angiò. L'attributo è fondamentale, per distinguerlo dal grosso sabaudo presente anche in quella regione del Piemonte e che aveva un valore nettamente inferiore. In questo caso abbiamo dei documenti piuttosto chiari. Con atto datato 31 marzo 1307 Rainaldo di Letto, senescallo per Carlo II d'Angiò del Contado di Piemonte, a nome di quel sovrano stipulava in Cuneo con Tomaso Ribba, Ardizzone Merlo e Rinaldino di Sommariva i patti per la fabbricazione di grossi tornesi, quinti e ventesimi di tornese da coniarsi "ad regiam siclam" in uno o più luoghi del regio distretto di Piemonte per due anni a partire dalla successiva Pentecoste (14 maggio 1307). L'atto è riportato proprio nel testo del Promis del 1852 ricordato nel post di Pogo. Io più che il Promis (datato) e il MIR (di taglio collezionistico) consiglierei la lettura del saggio del bravo Giorgio Fea (cuneese) La zecca angioina di Cuneo, in Gli Angiò nell'Italia nord-occidentale, a cura di Rinaldo Comba, Milano 2006, pp. 363-376, dove viene proposta un più aggiornato inquadramento della produzione monetaria di questa zecca. Oppure, la scheda Cuneo nel volume Le zecche italiane fino all'Unità, sempre redatta da Giorgio Fea. Per chi vuole cavarsela con un testo facilmente accessibile on-line, rimando infine alla Rivista Italiana di Numismatica del 1910, con un saggio di Orazio Roggiero dal titolo Moneta inedita del re Roberto emessa dalla Zecca Angioina di Cuneo. E.
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  35. La seconda piastra che posto è decisamente differente dalla precedente, dalla legenda SICILIE, al modellato della testa, al taglio del collo. Il rovescio presenta la "caramella" in chiusura di legenda, la data senza punto con numeri arabi,fiocchi grandi e se sto a descrivere tutta la moneta cosa la posto a fare ?
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  36. Il 1810 è un anno dove i napoetani si sono sbizzarriti con la pruduzione di conii celebrativi il re, Pagani ne conta 13, io 15 ma potrebbero essere di più. L'esempalre di BiondoFlavio è di incredibile qualita, ne posto altri due per dare idea della grande duttilità dei conii impiegati e per dare linearità la discussione. Si tratta del tipo con legenda SICIL. bratte lunghe al rovescio, data 1810, e caratteri grandi con stellina a cinque petali in chiusura, ma come detto le varianti sono davvero troppe ... per un collezionista solo !
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  37. Mi ero dimenticato di quanto fossero le monete di Murat .... A Napoli dal 1808 Murat, batte moneta l'anno successivo seguenfdo la metrodologia già in uso da Ferdinado IV. Non conia in oro ma in argento ed in rame. In argento sono prodotte delle splendide piastre (il confronto con la coniazione tedesca è umiliante per quest'ultima) da 120 grana negli anni 1809 e 1810. Una magnifica testa imparruccata e piena di riccioli e boccoli, un profilo augustiano, le basette accennate, lo sguardo regale, come meglio non si potrebbe. Un'opera magistrale per incisione. Sono prodotti una quantità di conii e quindi di varianti considerevole. In anni che studio questa specifica monetazione per il 1809 siamo a 10 conii contro i due citati dal Pagani, e sono ragionevolmente convinto si possa arrivare ad una quindicina, con una più attenta analisi di quanto non sia stato proposto negli ultimi 30 anni in aste pubbliche. Le varianti al diritto si configurano nella legenda e nella testa, - forma e acconciatura - nel taglio del collo. Al rovescio le differenze sono macroscopiche: dalla dimensione del carattere, alla foggia delle spighe di grano, il numero di brattee, il simbolo di chiusura della legenda, e la legenda stessa. Un microcosmo che farebbe felice qualsiasi "variantista" di professione. questa ad esempio ha legenda con SICILIE al diritto, mentre al rovescio le bratte delle spighe di grano sono corte, sottili e numerose, in basso la legenda si chiude con una stellina a cinque petali ed i caratteri della data sono in corsivo con I e non 1
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