Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/17/12 in tutte le aree
-
Dopo aver dato un volto all'imperiale da due nella discussione Terlina?(1) volevo affrontare ulteriori discussioni/confronti sulla monetazione lombarda all'inizio del XV secolo. Rileggendo attentamente il Bazzini (2) si può notare che ha dato un volto ai sexini novi da 4 imperiali presenti nella grida del 31 agosto 1409 (3)del ducato di Milano. Il sesino a cui si fa riferimento è quello dello stesso conio che utilizzarono Giancarlo ed Estore Visconti (4) nel loro breve periodo di Signoria. Se leggiamo attentamente le due monete in questione, troviamo "DUX" per Giovanni Maria e "DOMINUS" per quel che riguarda i discendenti del Bernabò (5), ma non si è mai notato che nelle monete del "solo" Giancarlo (6) non compare mai la parola "dominus" o appellativi simili per indicare la sua signoria? Non compare mai nemmeno la parola MEDIOLANUM, troviamo sempre MLI per i grossi (pegioni per chi scrive) o al massimo "MEDIOLANENSIS" (Milanese) nei bissoli, anche se, tuttavia, bisognerebbe fare un nuovo censimento per appurare a fondo, ma sorge spontanea una domanda: Siamo sicuri che queste monete del Piccinino (7) siano da catalogare in quel periodo e per Milano? Qualche dubbio potrebbe toglierlo il ripostiglio del Valgreghentino (8). Il Gavazzi nell'annotare il ritrovamento fa fede alla pubblicazione del Gnecchi (9) e lo data al 1412 (entro il 16 giugno), ma tralascia un particolare storico, Giancarlo viene scacciato da Cantù nel marzo del 1411 (10) e si rifugia a Monza con lo zio Estore, e se i due si fossero associati contro Facino Cane (e quindi Giovanni Maria Visconti) per averlo cacciato? I bissoli a loro associati riportano entrambi i nomi ma mai un appellativo di signoria (anche nei grossi di Estore non è presente). Visto che di sesini si conoscono solo 3 esemplari, con recanti il "Dominus" sono passato a leggere i grossi. Come identificativo di signoria troviamo sempre l'appellativo "D" oppure "DNI", ma la cosa interessante è che in alcune monete prima di "MLI","MLAI","MLANI" (ad indicare Milano) troviamo "MO","MOL", "MOE"(ad indicare Monza), e se queste ultime siano state coniate prima del loro insediamento a Milano? (11) Sicuramente un nuovo censimento/controllo di queste monete potrebbe portarci a nuovi risvolti, rimango sempre cauto viste le esperienze passate. (11b) Ritornando al ripostiglio del Valgreghentino nei bissoli presenti è citato anche quello catalogato per Cantù, il Gavazzi esponeva già i suoi dubbi, se uno comanda in un luogo (Milano) perchè deve dire di dove sia (Mediolanensis)? Perchè Giancarlo Visconti, solo e in compagnia di Estore, in quel bissolo si chiama diversamente? A suo giudizio apparterrà ad un Giovanni Visconti... In realtà in quel periodo un Giovanni II Visconti esisteva (12), ed era l'arcivescovo di Milano, venne nominato l'11 febbraio 1409 con il sostegno politico cittadino, dei Malatesta di Rimini e di Papa Gregorio XII, anche se la cattedra era occupata da Pietro Filargo che verrà eletto Papa (Alessandro V) il 17 giugno dello stesso anno. Vengono deposti Gregorio XII e Benedetto XIII e verrà eletto arcivescovo di Milano Francesco Creppa (ottobre/novembre) che non risiederà mai nel capoluogo lombardo per l'impedimento di Giovanni II Visconti. Il 23 febbario 1411 viene nominato arcivescovo anche Bartolomeo Capra (con l'appoggio di Facino Cane), anche se Giovanni II viene deposto dal Concilio di Costanza nel 1415, risiederà a Milano solo dal 1423. Dal 1409 al 1414 a Milano c'erano tre arcivescovi ma solo il Visconti risiedeva nella città. A sostegno della mia ipotesi che possa essere attribuito a lui il bissolo c'è il Biumi (o Bimio) (13) che ricordando le favole di Daniele Cronista e Del Fiamma lodava con una sua orazione Iohannis Vicecomitis. Altro particolare importante è la biscia viscontea presente sulla nostra moneta, non porta la corona, come lo stemma (14)della dinastia dei Giovanni Visconti (Arcivescovo e Signore di Milano 1290-1354), mentre le dinastie dei Bernabò e GianGaleazzo (15) hanno la biscia coronata. Spero di aver sollecitato la voglia di approfondire questo periodo numismatico tanto "tribulato", per ora mi sono soffermato a nuove possibili attribuzioni, successivamente vorrei affrontare/discutere sui nominali emessi in questo periodo e parlare dell'importanza che può avere l'analisi metallografica (per XRF, non distruttiva) perchè esistevano diverse tipologie di argento in quel periodo.(16) 1 http://www.lamoneta..../75213-terlina/ 2 RIN 2006, M.Bazzini, Monete d'argento lombarde nella "lista Camaiani"(secoloXV), pp. 375-396 Bazzini data il documento della Trivulziana attorno al 1415 come fece l'Ambrosoli nel suo articolo sulla zecca di Cantù (Noterelle numismatiche, La zecca di Cantù e un codice della Trivulziana, 1903, pp.216-219). A mio giudizio si tratta di una tenuta di monete avuta in Milano (o Lombardia) e si dovrebbe datare tra la fine del 1409 e prima della morte di Giovanni Maria Visconti (16 maggio 1412). Consiglio la lettura di questo articolo, per merito dell'autore si può finalmente avere una visione diversa della monetazione lombarda all'inizio del XV secolo. 3 Rin 1893, E.Motta, Documenti Visconteo Sforzeschi, pp.217-218 4 Asta Varesi 54 del 18/11/2009, Collezione Este Milani, lotto 132 pag.30 5 Estore Visconti è figlio illegittimo di Bernabò, mentre Giancarlo è il nipote, essendo il figlio di Carlo, figlio naturale di Bernabò , che ottenne dal padre Cremona, Borgo San Donnino e Parma 6 CNI V, pp.103-118 Tavola VI n.1-13 7 Giancarlo Visconti detto "Gianpiccinino" 8 RIN 1888, G.Gavazzi, A proposito delle monete di Giancarlo Visconti pp.225-228. I fratelli Gnecchi in "Monete di Milano inedite"(1894) fanno menzione di questo articolo pp.40-45. Diverso, ma per questo non meno importante, il ripostiglio di Sartirana (Lomellina) pubblicato sulla RIN 1890 (pp.171-173), nel ritrovamento, però, sono presenti anche monete di Filippo Maria Visconti duca di Milano. 9 F. & E. Gnecchi, Le monete di Milano da Carlo Magno a Vittorio Emanuele II, 1884, pp.44-56 10 http://www.condottie...CINO%20CANE.htm 11 RIN 1986, M.Gionfini, Milano 1412 Osservazioni sulle monete di Estore Visconti, pp.229-233 11b CNI IV, pp.443-451 Tavola XXXVII n.11-17 Rimango sempre cauto sulla lettura delle monete da parte del Corpus perchè in ricerche passate le diciture non sempre corrispondevano al reale. 12 http://www.storiadim...l1401al1425.htm 13 Carlo Troya 1855, Appendice di disseratazioni al codice diplomatico longobardo, Intorno ad Everardo figliulo del Re Desiderio ed al Vescovo Attone di Vercelli, p.33 14 http://it.wikipedia....i_(arcivescovo) 15 http://it.wikipedia.org/wiki/Bernab%C3%B2_Visconti 16 Per avere una prima idea consiglio la lettura di C.M. Cipolla, Argento tedesco e monete genovesi alla fine del quattrocento, RIN 1956 pp.100-1073 punti
-
Solo per comunicare, a chi può interessare, che ho completato l' inserimento del catalogo "Bergamo"; mancano un paio di fotografie, che possiedo di qualità inaccettabile, e mi riservo di sostituire appena ne disporrò quelle non particolarmente belle inserite. Dato che il catalogo non è un qualcosa di immodificabile, sarò grato a chi vorrà darmi consigli per migliorarlo.3 punti
-
Tanto per non farmi mancare niente della mia bellissima Genova medioevale ecco la commemorazione di un fatto singolare: nel 1099 un gruppo di concittadini cercando le reliquie di S. Nicola, bruciati nel tempo dai baresi trovarono invece le ceneri di San Giovanni Battista e quindi, per non tornare a mani vuote, fecero di necessità virtù ed ecco che San Giovanni divenne il Santo Protettore di Genova! Ecco un bell'articolo sull'argomento: http://www.lanternafil.it/Public/Rubrica/Art1.htm ... adesso mi tocca cercare l'altra medaglia della commemorazione del 900° anniversario ...perbacco! "Cambiare in corso d'opera" è sempre un segno d'ingegno sopraffino!2 punti
-
Scusa ma continuo a non capire il senso dei tuoi post, cosa vuoi dimostrare con i tuoi acquisti "sacrificali" ? Boh !! :whome:2 punti
-
Egregio Signore, Il suo riferimento è chiaramente collegato ad un acquisto effettuato presso la Moruzzi Numismatica. Le vengo a rispondere rapidamente ai suoi quesiti: 1) Non ci piace perdere nessun cliente, del resto il nostro negozio è intensamente frequentato dalla mattina alla sera. 2) I nostri prezzi sono pubblicati con massima trasparenza sul nostro sito internet affermato nel mondo della numismatica dal 1999 ed ancor oggi frequentato ed apprezzato con un traffico mensile di 130gb. Tutte le nostre monete sono accompagnate da un cartellino dove vengono indicati oltre al prezzo, la catalogazione e soprattutto lo stato di conservazione. Inoltre a tutti i nostri clienti, come del resto è accaduto a lei, viene fornito un certificato di garanzia fotografico ed ovviamente lo scontrino fiscale. 3) Le "scelte tariffarie" non sono casuali ma il risultato della conoscenza delle monete e della loro rarità frutto anche di un'esperienza di 32 anni! 4) La moneta da lei acquistata, che può ancora trovare descritta e fotografata all'indirizzo http://www.moruzzi.it/ashop/ItemDetail.asp?IDItem=2059&IDCategory=28& ,se non risulta più di suo interesse o se pensa che sia troppo costosa, può riportarla indietro domani stesso e le verrà restituita la cifra pagata. 5) In un momento di grave crisi economica nella Moruzzi Numismatica si lavora duramente per rimanere sul mercato, non abbiamo alcuna intenzione di giocare o prendere in giro nessuno! Restiamo a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.1 punto
-
da Peter1 :blum: purtroppo l'ho dovuto dividere perchè non entrava, ma credo vada bene lo stesso........al Curatore, ai frequentatori e agli appassionati tutti buona ricerca di particolari !! Spero di avervi fatto cosa gradita....un Saluto a tutti !!1 punto
-
Anche questa era sigillata ma nella bustina di acetato. Aperta e messa in capsula (anche se mi piace meno, ma posso toccarla e fotografarla di tanto in tanto)...1 punto
-
1 punto
-
:aug: :aug: :aug: :aug: :aug: :aug: :aug: :aug: ahahahahahah Ricorda di prendere con le molle quello che dico io sulle conservazioni Lindap :blum: Sono un neofita e non ancora di parere affidabile :lol: E poi mi hai fregato il monetiere, un mezzo grado in meno lo meriti :bash: haAHaHahhaAhAHahahaHaHAH :lol: (scherzo ovviamente eheh)1 punto
-
Un negozietto con una buona varietà di monete (i prezzi non sono i migliori vista la posizione) é Brigandi Coin and Collectibles al 60 West 44th Street (vicino alla 6° Avenue). C'è poi una specie di "centro commerciale" che si chiama Showplace sulla 25th tra la 5° e la 6° Avenue. Lì davanti, nel fine settimana, c'è un mercatino delle pulci dove hanno anche qualche moneta. A Downtown Manhattan, si trova uno dei maggiori distributori di metalli preziosi. Dovrebbero essere anche aperti al pubblico (ma non ci sono mai stato) e credo che abbiano prezzi competitivi. SI chiama Manfra, Tordella & Brookes, al 90 di Broad Street. C'è poi il famoso Stack's al 123 della 57° Steet, tra la 6° e la 7° Avenue. Se vuoi visitare la FED di New York (vedi la mia discussione su "La Piazzetta"), puoi prenotare il tour qui: http://www.newyorkfed.org/aboutthefed/visiting.html Io compro quasi sempre su Internet però, per darti un'idea, le American Eagle vanno tra i $4 e i $5 sopra spot. Le Australiane credo un po' i più. Mandami un messaggio se hai bisogno di altre info. Sugli alberghi non posso aiutarti più di tanto, non usandoli non so i prezzi. Magari mi informo da amici e ti mando un messaggio se trovo qualcosa. MM1 punto
-
Caro klose almeno il nostro capitano nel bene o nel male è conosciuto anche all'estero, il "vostro" (se esiste) rimane un'incognita... Trovatevi un vero giocatore che vi faccia da bandiera perchè Di Canio non va più bene :P Signor Varesi, io solo di calcio posso parlare, ho quasi 17 anni e sinceramente non ho voglia di intossicarmi già con la politica o l'economia,non voglio dire che non mi interessino questi argomenti, solo che di tempo per discuterne penso che in futuro ne avrò molto,quindi l'unico mio sfogo attuale è lo sport e non potendo parlare con molta gente di arti marziali e sport da combattimento che sono il mio campo, mi rimane solo il calcio e la mia Roma.. Sia chiaro che non ci stiamo scannando, come la sto prendendo io in tono scherzoso penso che stia facendo lo stesso il nostro amico laziale ;)1 punto
-
Anche per non fare cadere il discorso e per recapitolare, visto che mi sembra un apetto importante perchè il denaro di Lucca ebbe successo, potrei elencare alcuni dei possibili motivi , o magari anche alcuni insieme : 1) Capitale della Tuscia 2) Sede giudiziaria della Contessa Matilde di Canossa 3) Facile approvvigionamento per la città di argento e rame 4) Essere ubicata sulla via francigena, la strada dei commerci 5) Essere i suoi cittadini grandi e conosciuti mercanti 6) La vicinanza al mare e a Pisa 7) I rapporti col Papato 8) Essere stata scelta come una delle sette monete ufficiali delle Crociate 9) Avere buoni e influenti rapporti con le famiglie e le comunità che contavano della Renania e come abbiamo visto anche rapporti di natalità e provenienza con le stesse. Ci possono essere altri motivi o quali ritenete personalmente i più decisivi, magari anche tutti ? Mi sembra un bel quadretto riassuntivo eventualmente ampliabile.1 punto
-
Al D/ leggo ***ICUS CAES... propenderei per Tetrico II visto il volto. Al r/ ad ore 7 mi pare di vedere una U e dovrebbe terminare in AVG... Pesa 2g ed è più grande dell'altra, 19mm circa.1 punto
-
eh, la foto è quel che è. dopo la X secondo me c'è lo spazio per una A che non si vede per debolezza conio e usura, quella che ti pare una O per me è una V e quindi secondo me ci sta proprio una legenda alla "PAX AVG", peccato che la raffigurazione sia quella di una spes e quindi, IMITATIVA! complimenti due su due!1 punto
-
1 punto
-
quello con la croce e` il sesino l ultima potrebbe essere un bagattino di venezia con la madonna e RCLA ma e` messa molto male1 punto
-
1 punto
-
questo e` il 3 kreuzer austriaco la zecca e` sotto il busto ma non si vede1 punto
-
Perchè chiederlo in regalo quando la leggenda narra che nel mare di fronte al Principato ci siano decine e decine di monete da 2€ gettate in fondo al Grande Blu ? Come cantava Edoardo Vianello, basta munirsi di pinne fucile ed occhiali ed il gioco è fatto ! :crazy:1 punto
-
Grazie apollonia :), comunque mi sembra davvero difficile da individuare la differenza tra Chios e "l'incerta zecca d'Asia" . Guardate invece cosa ho trovato nella prossima asta CNG. Tetradramma di Filippo III Arrideo a nome di Alessandro il Grande con cavalletta! :blink: Questo penso che forse non l'aveva visto neanche apollonia prima (ora invece mi sorprenderà nuovamente, ma sempre piacevolmente, postandone un paio che ha in collezione già da anni e anni :rofl: ) Ecco qua: KINGS of MACEDON. Philip III Arrhidaios. 323-317 BC. AR Tetradrachm (25mm, 17.01 g, 10h). In the name of Alexander III. Pella mint. Struck under Antipater or Polyperchon, circa 323-318/7 BC. Head of Herakles right, wearing lion skin / Zeus Aëtophoros seated left; in left field, grasshopper right; A below throne. Price 230; Moore 211-4. VF, lightly toned. Very rare issue with grasshopper. p.s. A proposito: questa moneta, che comunque è a nome di Alessandro va secondo voi intesa come di Filippo III Arrideo o come Alessandro III. Siente quindi d'accordo con la classificazione della CNG?1 punto
-
Salve! Il problema dell'attribuzione della rarità è di difficile soluzione, soprattutto in Italia i cataloghi tendono ad esagerare sul reale significato della parola, finendo poi per confondere i collezionisti. Riguardo alla monetazione di Carlo Felice suggerisco di consultare i cataloghi delle grandi collezioni (Curatolo 1971 - Mantegazza 1995 - Rocca 1999 - Demicheli 2010 - Vitalini 2009); in esse troverà le indicazioni per i pezzi più rari, e la conferma che alcuni pezzi indicati dal Pagani e riportati dagli altri cataloghi sono inesistenti. Personalmente suggerirei più moderazione nella classificazione degli esemplari, mantenendo 3 gradi di rarità, come in genere fanno gli anglosassoni. R: raro (esemplare che appare con difficoltà); RR: molto raro (esemplare presente solo nelle grandi collezioni), RRR: rarissimo (esemplare che non appare quasi mai - unico o quasi).1 punto
-
1 punto
-
ciao, grazie per le risposte, purtroppo non ho finito gli ori del Regno,anzi sono abbastanza indietro però ho deciso di comprare questa moneta perchè con la somma pagata per acquistarla non ci veniva neanche un 20 lire 1912 o 1905 in alta conservazione...Poi questa monetina piaceva anche alla mia convivente che ha partecipato all'acquisto(viaggio compreso) :good: ..... per la cronaca la moneta è stata sigillata qSPL..... Saluti Luca1 punto
-
Gentile Giovanna, come promesso Le allego l'immagine della moneta portoghese che è ... brasiliana, battuta a Rio. Sono monete che si trovano facilmente in bella conservazione ed a mio giudizio sono anche sottostimate considerato il grande potenziale numismatico del Brasile nei prossimi anni. Questa la comprai a peso, alcuni anni fa (2003), in un momento in cui la monetazione portoghese non era particolarmente ricercata da un antiquario di Sarzana. Per lungo tempo, direi tra gli anni '80 e la metà degli anni '90 alcuni collezionisti ed un paio di investitori avevano fatto lievitare le valutazioni della moneta portoghese e brasiliana; dopo la vendita di una importante collezione a Ginevra (Roland Michel expert / Sotheby's) vi fu un notevole ridimensionamento del mercato. Portogallo colonia del Brasile Doña Maria I e Dom Pedro III (1777-1786) Peça 6400 Reis 1784 Rio de Janeiro Oro 14,296 31,87 D/ MARIA ▪I▪ ET▪ PETRUS▪III▪ D▪ G▪PORT▪ ET▪ALG▪ REGES▪ busti laureati, accollati, dei sovrani, a destra; in basso 1784▪ - R (Rio de Janeiro) Rv: Stemma coronato, in cartella barocca chiusa in basso da conchiglia, del regno di Portogallo. Taglio con foglie trinate in rilievo ↑ Conservazione: Splendida; Rarità: Comune Sarzana 21/3/2003 Riferimenti : Gomes 25.08, Friedberg 76, KM 199.2, Russo 4821 punto
-
Complimenti per l'iniziativa. I libri, oserei dire, vengono prima delle monete. Ho un paio di idee che forse potrebbero funzionare. Mettere in piedi una biblioteca fisica richiede molto impegno e anche una certa disponibilità economica, ma soprattutto se si vuol veramente far funzioanre la biblioteca come tale , un luogo dove tenere i libri e anche qualcuno che se ne occupi (richieste di visione, richieste di fotocopie, indicazioni etc.). Tutto ciò richiede nun grosso impegno e rischia, nei limiti , anche di essere un duplicato di tante biblioteche gia esistenti e molto ben fornite. La prima proposata potrebbe essere quella di creare una biblioteca esclusivamente digitale. Visto che il CGN è un circolo virtuale (senza sede fisica ma con continui scambi via internet) perche non creare un "magazzino" di titoli/articoli/saggi/opere tutte reperibili (oggi ve ne sono già non poche) via internet e metterle a disposizione di tutti coloro che siano interessati. A questo punto la manutenzione diviene molto piu semplice, si tratterebbe solo di dividersi il lavoro tra chi fa lo "scouting" di nuovi testi man mano che questi vengono disponibili in rete. Un altro compito sarebbe il loro ordinamento (compito delicato e da non sottovalutare, molte volte nelle biblioteche digitali si trovano elenchi di titoli messi su una pagina alla rinfusa o come arrivano in ordine cronologico, invece andrebbero ordinati attentamente per argomento in modo da facilitare la loro reperibilità in catalogo) Infine il terzo compito e sovrintendere alle richieste o prestare aiuto a coloro che, meno pratici, hanno bisogno di assistenza per reperire una certa informazione. Cosi si farebbe ricorso alla rete e soprattutto alla forma digitale delle pubblicazioni, superando la carta, evitando di creare un inutile doppione di tante biblioteche fisiche che sono a disposizione di tutti (ma magari scomode da raggiungere) tanto più considerati i costi legati alla costruzuione di una biblioteca fisica da parte di un giovane circolo. L'altra proposta potrebbe essere quella di appoggiarsi al servizio di una bilioteca come quella della SNI che è già molto fornita (è da 100 anni che viene formandosi :)) e che potrebbe costituire la base anche per le attività/richieste del CGN. La biblioteca chiaramente viene gestita e sviluppata dalla SNI, ma magari i guiovani del CGN (e molti di loro la conoscono) potrebbero svolgervi anche qualche attività di aiuto come sopra. In ogni caso complimenti per la sensibilità dimostrata verso i libri (fisici o virtuali che siano) perche è da qui che parte tutto :)1 punto
-
Caro Mario fossero tutti come lui… A volte basta poco, in ognuno è radicato un sintomo primordiale indelebile, gli eventi della vita mutano l’essere ma l’animo resiste, ed ecco che ti ritrovi in cattedra sei un giovane ambizioso un po’ troppo “sognatore”, con una carica emotiva da invidia. Ora hai la possibilità di donare la tua conoscenza al prossimo, ma non solo ciò che gli infiniti libri ti hanno narrato, ma la tua formazione attraverso gli altri e i loro ambiti. La tua materia non ti aiuta, le masse prediligono altro, sono finiti i tempi, dove credevi d’esser un bohemien e il tuo stile di vita lontanamente poteva farlo ricordare, ora si fa sul serio, l’emozione che hai provato quando eri sui banchi al loro posto, dovrà rivivere nei loro occhi. Cerchi di dare il massimo, i tuoi racconti fanno rivivere quelle atmosfere Parigine da Moulin Rouge di fine ottocento, dove un certo Henry de Toulouse-Lautrec , le ripropose attraverso un proprio linguaggio espressivo incantato.. Taluni ti fissano estasiati, altri sono assorti in tristi pensieri , altri ancora impassibili distolgono l’udito e gli altri sensi, ma ciò non ti scalfigge, continui nei tuoi racconti, hai qualcosa in più, hai avuto due grandi maestri, personaggi che scrissero la storia e che a loro volta ti trasmisero il loro sapere fatto di racconti vissuti in prima persona, come quel giorno alla stazione centrale di Milano, dove Marinetti e gli altri Futuristi ne combinarono delle belle… Non usi i testi ma la parola, la tua conoscenza la trasmetti densa di sensazioni che il tuo vissuto ti ha offerto, dipingi da tempo conosci le tecniche, hai modo di divulgare attraverso una chiave di lettura atipica la tua materia, riuscendo a far animare per incanto una foto ritraente un dipinto….. La tua passione per la Numismatica, finalmente ha una chance, utilizzi questi tondelli come strumento di comunicazione, la tua materia è vincente… Non potrai mai descrivere realmente l’emozione che provasti in certi istanti, ma l’appagamento maggiore ti venne dai tuoi alunni, quando riuscirono a cogliere la vera essenza dello strumento di divulgazione. Eros1 punto
-
Sono monete a corso legale. Quindi se io vado dal macellaio e voglio pagare con una moneta da 50 euro in oro, il macellaio me la deve accettare...1 punto
-
Ok, ora mi picchierete. Io non sono affatto un mangiatore, potrei sapere il menu di questa grotta azzurra? Perché è facile che non mangi nulla...:lol:1 punto
-
Anno 2011 Settembre 2011 è finalmente arrivato, la tanto estenuante attesa è giunta al termine e si può iniziare a "darci dentro". Nelle settimane precedenti, insieme ai miei collaboratori, ne abbiamo già parlato, inizieremo subito. Durante l'anno sono venute fuori numerose ipotesi e l'idea che si tratti di un pozzo votivo è sempre più giustificata. Una cisterna sarebbe troppo piccola, un pozzo sarebbe troppo in alto (40m sopra la prima falla). Io, coadiuvato da altre due persone fisse fuori (sicurezza in primis), rientro nel pozzo, finalmente ci riuniamo, dopo 11 mesi di attesa e questa volta ho tutte le intenzioni di vincere. Durante l'estate avevo sognato un possibile esito, ma su questo torneremo dopo. Sì parte! Come l'anno precedente uno scavo attento, cercare di desumere ogni qualsiasi situazione e azione umana; stratigrafia al limite! Purtroppo quest'anno il titolare della cooperativa, nonché mio insegnante di "corda" e grande amico, ha da lavorare, pagato, e dunque sarà poco presente e senza di lui non entro! La sorpresa arriva però dopo il quarto giorno di scavo, davanti a me, c'è una situazione che sarà da li in avanti la più complicata possibile. Finalmente un qualcosa, una testimonianza, niente di che all'apparenza, ma importante ai fini della soluzione dell'enigma: un piano di tegole. Piano di tegole non ancora del tutto scoperto A ben 9 metri di profondità, un piano di tegole perfettamente ricostruibili in superficie (scopriremo poi), si presenta sotto i miei piedi e inizia una carrellata di fotografie al limite, appesi a metà pozzo per creare delle mappe di distribuzione e per definire le varie unità stratigrafiche. L'emozione non tarda ad arrivare, sopratutto al momento nel quale le operazioni di estrazione iniziano. Ogni "cazzuolata" mi aspettavo di trovare un qualcosa, un qualcosa di importante...tolte tutte le tegole, sotto di me, una situazione ancora più paradossale. Mi trovavo a camminare e sopratutto, circondato, da enormi pezzi di dolium, un orcio che abbiamo stimato in seguito essere alto 1,80m e largo al centro 1,10m. La situazione era paradossale, quell'orcio sembrava come se fosse stato inserito intero, stavo trovando tutto l'orlo, e l'inizio della pancia. Come lo avevano inserito li dentro? Intero? Avevano dunque costruito il pozzo in concomitanza della deposizione di un qualcosa? C'era da impazzire, finalmente stavo scavando qualcosa di reale, qualcosa che apparteneva realmente a quel pozzo. Frammenti di orcio che mi circondavano e mi facevano da pavimento Le giornate andavano ora a rilento, adesso si richiedeva la massima attenzione e io già pensavo a come raccontarvi il tutto (in quei giorni lo spunto di questo Topic). Iniziamo a togliere l'orcio, pezzo dopo pezzo, cercando di verificare che i pezzi a parete non fossero realmente rimasti a quella maniera perché in principio, intero. Una mattina, come tutti i giorni, entro nel pozzo, inizio a scavare e intorno alle 10, mentre congetturavo fra me e me, in fondo al mio pozzo, la trowel passa su qualcosa di "morbido", di tenero. Si scopre davanti a me un osso. Durante i metri precedenti, frammenti di ossa animali erano stati trovati e per il momento decido di non dargli peso. Pochi minuti dopo ci ripenso, le ossa, avevo già visto essere in condizioni critiche e dunque prima di rovinarle decido di vedere cosa può essere. In silenzio, senza dire a nessuno cosa stavo facendo procedo con lo scoprire molto attentamente questo osso. Era un femore, ancora attaccato al bacino, spuntato pochi centimetri sotto. Il mio battito cardiaco sale alle stelle, un mix di "paura" e gioia e stupore. Chiamo i miei compagni: "Ragazzi, mi sa che ho trovato un po' di ossa", "Che genere di ossa?" mi rispondono, "E' un femore attaccato al bacino e a meno che gli etruschi non commerciassero gorilla mi sembra proprio di uomo!"....da sopra, il silenzio... La troupe si mobilita, in pochi minuti sono tutti sopra di me a fare domande e soprattutto, mi dicono, stai fermo. Ebbene sì, io durante l'estate avevo pensato, sognato, al ritrovamento di un morto all'interno del pozzo. Io, per quanto possa dire che me la cavi piuttosto bene in quanto a stratigrafia e metodologia di scavo, un morto non l'ho mai scavato e dunque, pensai sin da subito di passare il testimone ad un altro mio grande amico della cooperativa, che di morti ne ha scavati a centinaia. Pochi minuti dopo, arriva, lui soffre negli spazi chiusi e non vuole entrare ma è l'unico in grado di fare una cosa del genere. Entra e in pochi secondi ci conferma che le ossa sono umane, adesso dobbiamo vedere di scoprirle. Io, felice all'inverosimile, mi faccio da parte più che volentieri e assisto il compagno di squadra in tutto e per tutto. Lui è un pignolo (sì lo siamo tutti in quella squadra :D) e munito di bisturi e cucchiaino si mette a scavare millimetro per millimetro queste ossa.....la sorpresa, con l'avanzare dei giorni è sempre più grande. Dopo una settimana di esaurimenti nervosi (non oso pensare cosa significhi scavare un morto a 10 metri di profondità in uno spazio di diametro 1,20m) la perfezione del suo lavoro si nota, eccome se si nota. Io entravo ogni giorno a fine giornata, a vedere il lavoro come procedeva...e come stava il mio "nuovo amico". E' un maschio, di età adulta, in posizione fetale ma con il busto rivolto verso il "pavimento". Come potete vedere dalla foto, il braccio sinistro è a parete in una posizione non troppo "naturale". Nessuna veste "importante", nessuno spillone, nessuna fibula, niente di niente. Era legato? Era vivo o morto al momento della deposizione? Sacrificio? Tomba monumentale? Queste domande avranno una risposta probabilmente a fine pozzo... "Il Fondatore" per intero. Dettaglio della testa. Il nostro amico, chiamato simpaticamente "Il fondatore" era privo di corredo, di vero corredo, ma stava insieme ad alcune forme di rituale, prime fra tutti, una serie di ceramiche, di vasi, ricostruibili per intero, con all'interno uno spesso strato di resina... :o Ora, la resina era molto utilizzata, come impermeabilizzante, sopratutto per contenitori del vino e molti "fondi" dei vasi ritrovati erano in piano su tegole... Il mio carissimo amico, scavatore del morto, una volta estratto tutto lo scheletro, mi cede il passo, dicendomi che adesso potevo divertirmi...lui aveva già visto cosa mi aspettava sotto il morto... Estrazione del cranio del mio "nuovo amico"...l'emozione di fargli rivedere dove aveva abitato è stata inspiegabile... Insomma, dicevo, rientro nel pozzo e quello che mi trovo davanti mi fa lacrimare gli occhi...una distesa di ceramica che ricopriva tutto il fondo del pozzo. Un lavoro maniacale mi stava aspettando...ogni singolo pezzo DOVEVA essere messo in pianta e quotato e mandato su in sacchetti singoli. Piano di ceramica iniziale Inizio a togliere i vari pezzi e in alto, intanto, si cercava di dare un senso a tutto...i vasi erano ricostruibili! Avevo una sensazione addosso incommensurabile, era bellissimo...pian piano arrivarono il sindaco, l'assessore e la sopraintendente... Un'altra settimana di lavoro e tutta la ceramica era fuori... Sotto il piano di ceramica altre pietre, un altro tappo di pietre alto almeno 40 centimetri, che ci fa fermare, sicuri del fatto di non lasciare nient'altro a vista...purtroppo i cari amici della cooperativa, non essendo pagati, giustamente dissero che se si voleva continuare, qualcuno doveva pagare, perché di tempo ce ne sarà da perdere, sopratutto se incontrassimo un altro morto... Il pozzo non è sicuramente finito, ho scavato fra le pietre per centimetri e ho trovato altra ceramica al di sotto e dunque, ancora, c'è da fare ;) Le ceramiche ricostruite sono queste che potete vedere sotto...bellissime...ripeto, tutte rivestite di resina per vino...probabilmente un'offerta per il morto, un segno di rispetto, visto che dopo la sua deposizione è stato subito ricoperto... Contenitori in ceramica. Insomma, anche per quest'anno, in attesa dei fondi necessari, dovremmo attendere, ma alle spalle abbiamo un grosso incarico, quello di scoprire chi fosse quell'uomo e perché era li e sopratutto, qual era il suo ruolo a Montereggi? Lo scheletro è al momento sotto studio a Firenze e la resina della ceramica sarà studiata, probabilmente, a Barcellona, sempre che i fondi arrivino... :( Più di 5000 fotografie hanno fatto sì che nulla si sia perso e questa bellissima esperienza, per ora ferma alla prima parte, rimanga con noi per sempre... Perdonatemi se vi ho annoiato con questo racconto, che però, volevo condividere con voi...essendo comunque ritrovamenti unici nel mondo dell'etruria ed estremamente importanti per il nostro territorio. Finisco dicendovi che entro Giugno l'area di Montereggi sarà completamente visitabile e in estate, l'attinente Museo Archeologico di Montelupo Fiorentino, conterrà i nuovi ritrovamenti. Per informazioni, contattatemi pure, anche per visite... :) merita davvero... :) Io, dalla mia, mi ritengo soddisfattissimo...la chimica con il mio pozzo non è affatto peggiorata, anzi, adesso sono legato a lui da quell'"amico" che abbiamo in comune... Vi ricordate i miei sogni a Luglio? Ebbene, la foto sottostante è un disegno che feci proprio in estate, 4 mesi prima l'inizio della campagna di scavo! Lasciando perdere i tesori :lol: disegnati in fondo, avevo intuito l'allargamento del pozzo e la presenza di un vaso enorme... :lol: nell'altro disegno, c'era anche il morto, strappato per scaramanzia... :P Disegno Un grosso saluto, in attesa di comunicarvi la fine di questo mistero, lasciando per scaramanzia, un messaggio vuoto sotto di questo... :D Mirko e il Fondatore... :)1 punto
-
Anno 2010 Come oramai faccio da anni, i mesi di Settembre/Ottobre li dedico alla campagna di scavo di Montereggi. Con mia somma sorpresa, al mio arrivo, mi dicono che sarà ripreso lo scavo della cisterna dell'abitazione, che già in passato era stata scavata, ma per motivi di sicurezza fu necessario sospendere il tutto. Grazie alla caparbietà di una persona a me cara, che si preoccuperà di mettere tutto in sicurezza, visti i suoi trascorsi come speleologo e titolare di una cooperativa archeologica, è stato, invece, possibile finire di scavare la cisterna. Tutti eravamo felici di questa cosa, sapevamo che poteva darci molto (al suo interno già erano state tirate fuori numerose ceramiche ricostruibili interamente) e l'eventuale urlo di gioia si faceva attendere tutti i giorni. Io, dalla mia, provavo anche un po' d'invidia verso questo caro amico, perché volevo entrarci anche io, la mia passione e la mia, forse, spregiudicatezza, mi portavano spesso durante la giornata ad osservarlo, immaginandomici anche io, al suo interno. La cisterna, visibile nella foto sottostante, ha un diametro di 1,70m ed è risultata profonda 7,70m. Per i primi 2 metri ha una ghiera in pietra, riferibile probabilmente allo stesso periodo etrusco, dopodiché è scavata nell'arenaria. Cisterna Ebbene, una mattina, mi reco alla cisterna, per riposarmi un po', spicconare per 3 ore filate mi aveva diciamo, stancato... :D Con un pizzico di sospetto, vedo il nostro caro "nonno" dello scavo, ossia uno dei fondatori del Gruppo Archeologico di Montelupo Fiorentino che aveva un'aria emozionata. Mi viene comunicato che in fondo al pozzo, stava spuntando il viso di una "signora"... :o La notizia piano piano si espande sullo scavo (non volevamo divulgarla per non far sospendere i lavori agli altri ragazzi :D) e tutti circondiamo la cisterna, in attesa di riportare alla luce quella che sarà poi una metopa; probabilmente una vecchia decorazione, del vecchio tempio, inserita nella cisterna per consacrarla. La metopa poggiava su un lettino di sassolini bianchi di mare e sopra aveva un sasso a protezione, che però ha fatto sì che la metopa si dividesse in quattro parti. Ed eccola qua, in tutto il suo splendore, dopo il suo restauro. Le dimensioni sono 40x40; la donna è velata, con orecchini e collana e spunta da delle foglie di acanto; una pigna sulla sinistra. Artemide? Ricordiamo che vicino c'è la cittadina etrusca di Artimino, così chiamata per il culto della Dea... Metopa Il ritrovamento destò un forte stupore fra di noi, c'era un mix di eccitazione e contentezza difficilmente equiparabile, ma non sapevo, che da li ad un anno, avrei potuto provarlo sulla mia pelle... La campagna di scavo procede senza soste, il ritrovamento non ci ferma, ma anzi, ci incentiva a continuare il nostro pignolo scavo stratigrafico; nessuna buca, nessun muro, nessuna fossa di fondazione verrà risparmiata da foto e cartellini e per questo dobbiamo dare merito ad un altro archeologo che ci segue più costantemente che porta con se una delle più grandi capacità di comprensione degli strati che io abbia mai visto. Finito il primo turno (due settimane), arrivano i nuovi e decidiamo di pulire tutti insieme il sito, per dargli una sistemata. Togliamo le erbacce, spazziamo le mura, togliamo gli aghi di pino da terra ed arriviamo persino a togliere le foglie secche che intasavano una parte in disparte dello scavo. Ebbene, quest'ultima azione, portò ad una scoperta che tutt'oggi porta con se un alone di mistero. Nessuno fino ad allora aveva fatto caso alla posizione di alcune pietre, con evidente forma circolare. Pozzo Iniziamo a pulire per bene, facciamo tutte le foto del caso e iniziamo a scavare. Pare una struttura circolare, tutti gridano al pozzo, ma l'esperienza dei nostri "capi" dice che probabilmente sarà un granaio. Il diametro è di 70cm e ben presto, continuando a scendere, la situazione si fa sempre più sospetta; siamo a 2 metri e ancora non c'è niente che ci testimoni un granaio (di norma dopo il metro si dovrebbero allargare a campana). Alcuni si rifiutano, altri hanno proprio paura, altri non ci entrano proprio, io, in disparte, mi propongo: non ho paura, sono robusto ma esile ed ho tutte le intenzioni di entrare li sotto... :lol: Primi metri scavati insieme al mio caro amico Tom, probabilmente l'unico australiano al mondo ad aver scavato un pozzo etrusco. Aiutati da un'impalcatura con carrucola iniziamo a tirare su le prime "paiole" di terra, ma sin da subito la situazione è molto chiara. Siamo di fronte ad un enorme tappo di massi. Macigni che a fatica entravano dall'imboccatura rendevano la giornata lavorativa uno sforzo immane e sopratutto richiedevano l'uscita dal pozzo ogni qualvolta dovevamo tirare fuori i sassi, per sicurezza. Uno dei macigni I metri continuavano a salire e la scala, lunga 5 metri, stava diventando inutile. Continuavano i giorni e io non la smettevo, avevo voglia, volevo continuare, tutte le mattine alle 8 entravo li dentro, uscivo un'ora per pranzo e poi fino alle 18 a scavare, in attesa che quel malefico "tappo" finisse e mi regalasse qualcosa in seguito ai miei sforzi. Quando la scala inizia a finire, le mie paure si fanno avanti, avevo paura che il ragazzo che aveva scavato l'altro pozzo si facesse avanti e lo farà, ma non per sostituirmi, ma per insegnarmi con un corso intensivo, come si scende e si sale con le corde, lui è severo, e probabilmente questo è servito a rendermi chiara la situazione: "non dovevo più scherzare, adesso dovevo stare attento e badare a me stesso per primo". I suoi consigli mi giungono come una forza impetuosa e mi spingono ad accettare (e lui voleva farmi accettare) di proseguire l'incarico. Inizio a scendere con le corde e dopo svariate prove arrivo ad un'ottimizzazione della discesa e della risalita; lui comunque vigilava su di me come un angelo, provvisto di imbracature e corda di sicurezza sempre al mio fianco. Passano dunque 2 settimane, il pozzo si sta allargando, arriviamo al metro e venti, adesso scavare è più semplice, prima ci entravo a fatica, lo sogno la notte e non capisco cosa possa essere vista la continua estrazione di macigni, misti a tegole e basta! Ci sono giorni che vorrei piangere, a fine serata sei stressato, sei li dentro, chiuso, senza una misera soddisfazione, nessun elemento di ceramica, nessuna testimonianza di frequentazione, di uso; i nervi a tratti cedono e vorresti urlare, non ti resta che cantare... :) Gli ultimi giorni, alcune rivelazioni: troviamo una "canaletta" incastonata nella ghiera del pozzo (che continuava inesorabilmente ad essere perfetta e a regola d'arte), testimonianza di un qualcosa che doveva "cadere" all'interno del pozzo, da fuori, tramite una qualche specie di imboccatura...e troviamo anche una lastra in pietra da pavimentazione che va ad integrarne un'altra ritrovata ad un metro di profondità. Il nostro sospetto di essere di fronte ad un tappo creato nel solito momento era finalmente realtà. Con nostro sommo dispiacere, inizia la stagione delle piogge e dobbiamo abbandonare, in attesa di riprendere puntualmente l'anno dopo. La delusione è tanta e i 10 mesi che ci separano sono i più lunghi che abbia mai passato, in attesa di rientrare li dentro. Perché sapete, li dentro si sta bene, ad un certo punto ti isoli dalla realtà quotidiana, sei da solo, pensi a te stesso, riesci a conoscerti più di quanto già ti conoscessi e la vena poetica di essere dentro ad una struttura di 2000 anni, mai riaperta prima di te, non è indifferente. Il pozzo per me diventa una filosofia di vita, l'isolamento per settimane dalla civiltà rude e moderna del nostro tempo, là sotto, io, i sassi e le tegole... Il resoconto, a fine campagna fu: 7 tonnellate di pietre, quasi una tonnellata di tegole e 3 misere carrette di terra, in 8,70m di profondità. Foto dal basso Foto dall'alto (quel brutto ceffo, sì, sono io) Visuale "The Ring"1 punto
-
E aggiungiamo per il nuovo amico che, sembra, in epoca antica ci fu persino un asse d'argento, che le fonti chiamano "libella" e che forse corrisponde a questa rarissima moneta: http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/26 Aggiungo una curiosità, che sicuramente è banale per tutti ma che io, più neofita di altri, da principio non avevo capito :huh: . Il nome ses-tertius deriva da semi-terzo. Infatti il sesterzio nasce come quarta parte del denario, e quindi - sino alla ritariffazione del denario stesso - valeva due assi e mezzo (SII). Ebbene, ses-tertius significa appunto [due assi e] metà del terzo :)1 punto
-
[quote]Il venditore è : Filatelia e Numismatica ALEX s.n.c. di Mantova.[/quote] Il venditore è socio NIP (Numismatici Italiani Professionisti) un'associazione che raccoglie i migliori commercianti numismatici italiani e che di per sè dovrebbe essere garanzia di sicurezza; visto il prezzo fatti comunque rilasciare un certificato di autenticità insieme alla moneta. Detto questo, non posso che essere d'accordo con Favaldar, citando per l'ennesima volta che "prima di acquistare una moneta bisogna acquistare il libro che la studia". ciao. petronius1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.