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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/15/12 in tutte le aree
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"qui è la questione. ma vale per il collezionismo e per molti altri campi in cui lo stato accusa il privato e poi questa accusa" Parole che sottoscrivo; ma è una questioneda affrontare sul piano politico, non certo giudiziario. "Io penso che questo sia l'antipasto per arrivare alla fase due, creare un giusto e verificato allarmismo nel mondo numismatico,creare un pò di panico e poi arrivare a quanto si era già ventilato, volete voi privati detenere pezzi che sarebbero dello stato ? allora schedateli e pagate un tot a pezzo,poi alla fine finisce sempre con un'oblazione, sanatoria chiamatela come volete, ma per fare questo bisogna preparare bene il campo....." Francamente non vedo perchè si dovrebbe "preparare il campo" giacchè, se il Legislatore volesse, una situazione di "schedatura" delle monete più "sensibili" (e dei collezionisti che ne sono possessori) potrebbe essere già stata attuata. Non Vi ricordate le varie iniziarive di "sanatoria" che sono circolate tempo fa, anche a livello di proposta di legge? Ebbene non si sono tramutate in legge solo perchè non c'è stata la volontà politica di farlo.....non certo perchè fosse necessario preparare a ciò i collezionisti. Inoltre, proprio un atteggiamento deliberatamente persecutorio dell'ambiente numismatico sarebbe del tutto controproducente nell'ottica di un ipotetico progetto destinato a schedare e tassare i collezionisti, poichè è evidente che se venisse così interpretato, esso causerebbe solo un gran numeroso di "esodi", con la conseguenza che nel momento in cui si passasse alle decisioni restrittive, una larga parte di "base imponibile" sarebbe già sparita. Le iniiziative giudiziarie di questo tipo mi pare invece che si sono sempre registrate; solo che da qualche tempo, con il proliferare di internet nello scenario commerciale, sono state facilitate e trovano nel forum una "cassa di risonanza, che prima non avevano. Ma da qui a dire che ci sia un disegno giudiziario preordinato contro il collezionismo...mi pare che ce ne passi. M.3 punti
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Perchè parli di questo Renzino il "fungiatt", cosa c'entra con la numismatica ? C'entra, c'entra anche lui, povera anima sua! Chi era Renzino ? Quando ero ragazzo da varesotto di origine passavo tempo delle mie vacanze estive in quel della Valcuvia che al tempo era il regno dei funghi e anche delle castagne ( le castagne ci sono ancora, i funghi ormai no ). Ma al tempo ce n'erano tanti, ma tanti e quelli bravi li prendevano. Renzino che in paese chiamavano in dialetto il "fungiatt" era nettamente il più bravo, era il più grande cercatore di funghi della Valcuvia ; magro com'era, agile,al mattino partiva molto presto, nessuno sapeva dove andava, aveva ovviamente i suoi posti e tornava sempre pieno di porcini e altro. Tutti cercavano di capire dove fossero i suoi posti, appostamenti, pedinamenti, nulla, lui era scaltro, si muoveva bene nei boschi, non lasciava traccia e a domanda diceva non rispondo su questo, mai risponderò. Un giorno Renzino si aggravò di salute, lo portarono in ospedale, mia zia mi portò al suo capezzale e gli chiese senza troppi giri di parole se voleva, visto che non sarebbe andato più per funghi rivelare, divulgare i suoi posti a suo nipote, che ero io, per lasciare una traccia storica e di conoscenza di tutte le sue esperienze. Con un segno della testa disse no, sono cose che anche in punto di morte non si rivelano e fu così. Renzino si portò via i suoi posti e tutto il suo sapere sui funghi ; Renzino era un bravo uomo, onesto lavoratore, ma non era un divulgatore. Ma chi è un divulgatore ? E' colui che promuove e fornisce scambio di informazioni, che possono essere scientifiche, culturali, abbiamo visto dall'esempio anche un fungiatt, se vuole, può essere un divulgatore. Anche nella numismatica c'è la divulgazione ? Certo ci può essere, ci può anche non essere, è legato a vari fattori, dalle persone, dal loro DNA, dal carattere, le attitudini, la propensione, " divulgare è anche un pò donare agli altri ". Il nostro Forum ha nello Statuto il principio della divulgazione, promuove la divulgazione della Numismatica a tutti i livelli e incentiva i suoi iscritti a contribuire a questo. Molti Circoli Italiani, alcuni anche nel nostro Forum, hanno come obiettivo primario questo, la divulgazione. In una recente discussione un utente sosteneva " a qualcuno da fastidio che si parli di numismatica, al di fuori del gruppo degli eletti ". Io sarei meno pessimista, voglio esserlo almeno, tanti sono gli esempi virtuosi di divulgazione numismatica da imitare e seguire : il noto Professore che digitalizza subito tutti i suoi contributi, i cataloghi stessi di Lamoneta sono esempi divulgativi, il rispondere a una domanda specifica e tecnica fatta sul forum è divulgazione, anche l'esporre come il Museo di Ozieri ( Sassari ) ogni anno 365 monete ( una moneta catalogata al giorno ) e poi ogni anno cambiarle con altre 365 tutte diverse del proprio territorio è divulgazione per i loro concittadini, anche il 31 marzo a Milano, se vogliamo, nella Giornata del Grosso si è fatta divulgazione, è stata data la possibilità a tutti di vedere, chiedere, conoscere monete, belle monete di tanti collezionisti del forum. Divulgatore è sicuramente il Signor C, che diventato anziano ha voluto lasciare ad altri i suoi appunti, dati, informazioni anche su ripostigli di una specifica monetazione raccolti in una vita di ricerca, non ha voluto disperdere questo suo patrimonio di conoscenze, ha voluto passarlo. Il Signor C è il vero " testimone " della divulgazione. Quindi volendo si può fare tanto ancora per la divulgazione numismatica, dare la possibilità a più persone, studiosi, giovani di apprendere, conoscere, vedere ; tutto questo non può che essere positivo e virtuoso affichè molti sempre di più possano apprezzare e appassionarsi a questa nostra meravigliosa scienza, ma il partito dei divulgatori deve crescere, crescere ancora. Forse se anche Renzino il " fungiatt " avesse divulgato i suoi segreti oggi avremmo tanti appassionati e cercatori di funghi e magari qualche fungo nostrano in più. P.S. Questo post è un pò un inno alla divulgazione. Mi piace però sempre ricordare che la Numismatica è una scienza, si, è vero, ma dietro dobbiamo sempre ricordarci che ci sono degli uomini, e l'uomo è sempre l'artefice di tutto ; se poi sono o saranno " uomini giusti " è meglio ancora......., d'altronde le monete sono state concepite e fatte da uomini.2 punti
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"Io ti capisco benissimo e sto cercando di far capire il problema, non solo giudiziario, ma in particolare l'aspetto umano." L'aspetto umano è fuori discussione e tutti, indistintamente, abbiamo espresso la nostra solidarietà ad Antonio. Però, detto questo, credo che potremmo rendere un miglior servizio a chi ci legge suggerendo qualche "dritta" concreta su come non rimanere coinvolti in queste incresciose situazioni, piuttosto che lamentare gli "aspetti umani" che, ovviamente, sono sempre presenti. Gli aspetti umani, ahimè, sono però una peculiarità che la nostra giustizia sembra non tenere in alcuna considerazione; è di ieri, ad esempio, la notizia che dopo 38 anni (/si, ho scritto esattamente... 38 anni) di indagini e processi, la strage di Piazza della Loggia a Brescia, che procurò 8 morti, è rimasta impunita......i colpevoli sono rimasti dunque tutti senza nome. Cosa andiamo a raccontare ai familiari delle 8 vittime? E che cosa dovremmo dire a coloro che sono stati sotto processo per tutti questi anni ed oggi sono stati assolti? Invitavo prima a mettere nella giusta luce questi, certamente insopportabili, episodi di sequestri di monete, ma solo perchè fanno parte di un "copione" ormai consueto, a cui la nostra giustizia ci ha abituato. Lamentarsi che le cose non vanno è comprensibile ma lascia il tempo che trova, in quanto il problema è molto complesso, è insito nella società, nelle istituzioni e non lo risolveremo certo noi. Certo. Si potrebbe "scaricare" il costo sociale di queste sofferenze sulla società stessa, con leggi ad hoc per assicurare il ristoro di questi "danni" a carico della collettività in favore di chi li subisce ingiustamente. Però non lo si fa e questo è quanto. Focalizzare il problema dei sequestri numismatici sugli aspetti umani, a mio parere è un palliativo illusorio, che anzi rischia di porre il malcapitato di turno nella condizione di vivere la vicenda con stress ancora maggiore, sentendosi la vittima sacrificale di chissà quale ingiustizia (è invece, aihmè, si tratta di un'ingiustizia molto ordinaria....).. Ecco perchè dico ad Antonio si affidarsi serenamente a chi lo assiste e di avere pazienza, perchè tutto si risolverà per il meglio, senza trasformare quanto è accaduto in un dramma personale che, fortunatamente, non è. Scusate il realismo, forse eccessivo, che traspare dalle mie parole; ma di fronte a situazioni di inquietudine come quella che sta vivendo Antonio, non mi sento di fare demagogia, di imprecare verso la malagiustizia o di prefiguare scenari rivoluzionari improbabili (e che certamente non scaturiranno mai da questa tribuna...) e preferisco essere molto concreto. Saluti. Michele2 punti
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Ho avuto un'esperienza interessante riguardo "La storia della lira". Ho accettato che mi venisse presentata l'offerta a domicilio - pur sapendo benissimo di cosa si trattasse - attratto dai due volumi in omaggio. Il venditore che mi si è presentato, un uomo robusto sulla cinquantina, si è immediatamente distinto per i modi di fare aggressivi e la sconcertante arroganza, millantando di essere consigliere governativo (?) e di non essere stipendiato ma di presentare queste offerte per passione in quanto il direttore dell'IPZS, suo caro amico, l'aveva supplicato di aiutarlo con la sua grande esperienza. Le mie speranze di una piacevole chiacchierata numismatica con un venditore preparato si sono immediatamente eclissate, cedento il posto a un delirante monologo-sproloquio di un incompetente totale. Il personaggio in questione ha passato il segno quando, vantando le proprie competenze come critico d'arte, è giunto a dire di essere il curatore di una importante mostra su Van Gogh in corso in quel periodo: per sua sfortuna, io a quella mostra ci avevo lavorato per davvero e dopo qualche mia domanda sull'argomento ha dovuto ritrattare miseramente, sostenendo che in realtà "avrebbe dovuto occuparsene, ma cause di forza maggiore l'avevano portato a rinunciare per seguire i lavori da dietro le quinte"... Quando ha capito che non avevo la minima intenzione di acquistare le sue patacche si è fatto verbalmente sempre più aggressivo, e alla fine se ne è andato insultandomi in maniera assai poco raffinata. Credo che tutto ciò sia sufficiente a gettare seri dubbi sull'onestà di tali promozioni. Ah, i due volumi sono carta straccia.2 punti
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Grazie, meno male che ci siete voi .... ... perchè, ahimè, c'è poco da festeggiare ... era già partito il conto alla rovescia dei "365 giorni all'alba" (leggasi pensionamento) ma ho ricevuto un piccolo slittamento di 7 anni, regalo veramente poco, ...poco gradito .... Pazienza, e allora per ...consolarmi ...mi sono regalato questo: un quarto di scudo, lo condivido con voi perchè per centratura e conio è credo, una "gioia per gli occhi" ....altrimenti ..."non ci resta che piangere"2 punti
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Sono stato invitato ad esprimere il mio parere "qualificato" sia da Oento, sia da 1000coins e, premetto che l'araldica non è i l mio pane quotidiano. Ho letto buona parte della discussione, ed è stato detto molto, ed in maniera assai valida, ma forse è stato trascurato un dettaglio. Stiamo parlando del Regno d'Italia e non dell'Impero Francese; il Piemonte era parte integrante nel 1805 dell'Impero Francese e non del Regno d'Italia. Non ha ragione di essere rappresentato sullo stemma del Regno, ma ... Novara rientrava nel Regno d'Italia. Ho visionato alcuni testi napoleonici, e non fanno molta chiarezza; Crippa Vol **** pag 303, descrive come Bologna, lo scudetto testè dicusso e per le chiavi decussate PARMA e FARNESE, mentre l'aquila spiegata e coronata è assegnata a MODENA ed ESTE. Per fare chiarezza mi affido ad una medaglia di Luigi Manfredini che nel 1805 celebra l'incoronazione di Napoleone a Milano e reca al rovescio i cinque stemmi dei "dipartimenti" che compongono il Regno: Bramsen pag 68, n. 421 descrive gli stemmi che accompagnano la medaglia per dell'Incoronazione a Milano del 1805 con : " le Milanais, Venis, les Legations, le Modenais, et le Novarais avec la Valtelline" quindi attribuendo al Novarese lo stemma ed alla Valtellina la Torre, Martini : Medaglie secoli XVIII - XIX pag. 123, n. 475 descrive lo stemma come: nel campo al centro Milano, attorno stemmi di Venezia, di Modena, della Legazione, e di Novara. Pertanto allineato alla descrizione del Bramsen omettendo la Valtellina. Arnaldo Turricchia in Luigi Manfredini e le sue Medaglie, pag. 76, n. 17 descrive: Cinque stemmi rappresentanti gli stati formanti il Regno d'Italia e cioè, il Milanese, Venezia, le Legazioni, il Modenese, e il Novarese con la Valtellina. Tresor Numismatique edizione dell 1840, pag. 15, n. 8 che è probabilmente la fonte descrittiva per i testi di medaglistica napoloenica, descrive lo stemma in basso a destra per Novarese e Valtellina. Nel 1819 da Histoire Metallique de Napoleon ou Recueil des Medailles et des Monnaies et. etc. Londra 1819, pag. 36, n. 97 : Cinq écussons des cinq états dont le royaume d'Italie étoit formé: le Milanais, le Vénitien, Les Légations, le Modenais, et le Novarrais avec la Valtelline. Quindi, sono dell'idea che lo stemma sia di Novara, come appunto compare tutt'oggi sul gonfalone cittadino, e la torre in basso a destra sia in richiamo della Valtellina. Bologna è rappresentata nelle Legazioni, a sinistra, Milano al centro, e Venezia a destra, Modena (che era la città di maggior prestigio) in basso a sinistra e Novara e Valtellina a destra.2 punti
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Ciao a tutti, prima di partire volevo pubblicare qui per voi la cronologia del nostro forum, i fatti più importanti insomma di questi suoi anni di vita, ancora non compiuti visto che è nato il 29 febbraio :D Spero sia gradito e colgo l'occasione per ringraziare Staff e utenti. Lamoneta.it è la mia scuola di numismatica! ATTENZIONE: Molte date possono essere scorrette perchè non trovavo le informazioni. La maggior parte è basata sugli annunci del forum "Le News". Altri invece sul messaggio meno recente in cu si parla dell'avvenimento... Graditissime le correzioni. 29 febbraio 2004- Nasce Lamoneta.it con l’iscrizione di reficul, il nostro amministratore. Il forum conteneva le sezioni: Le news, Le proposte, Agorà, Identificazioni, Zecche Italiane e Zecche Straniere per le monete medievali, moderne e contemporanee (queste ultime includevano come sottoforum anche gli Euro), Falsi, Forum privati. In seguito nascono Segnalazioni, Monete Pontificie, Medaglistica, Araldica. 21 maggio 2004- yafet_rasnal oltrepassa per primo la soglia dei 100 messaggi, diventando il primo nobile di Lamoneta.it e nello stesso tempo il primo a raggiungere un grado superiore al “cittadino”. 26 maggio 2004- Nasce il primo prototipo di chat su taliacotium.it. 27 maggio 2004- Nasce la sezione Scambi per scambiare monete tra gli utenti e il 21 giugno va a buon fine il primo scambio del forum, effettuato tra yafet_rasnal ed Elisa Euro. 13 luglio 2004- Reficul pubblica il numero ZERO della rivista elettronica di Lamoneta.it. 15 luglio 2004- Nasce la sezione Cartamoneta. Settembre 2004- Roberto Ganganelli pubblica su Cronaca Numismatica un articolo su Lamoneta.it. Per la prima volta Lamoneta.it ha un articolo tutto suo su una rivista. Dicembre 2004- Nasce il catalogo fotografico di Lamoneta.it, nel maggio 2007 assume la veste grafica attuale- avviene il primo raduno del forum, al 49°Bophilex. Giugno 2005- Nascono i MANUALI 6 luglio 2005- Nasce Lamonetapedia, prima wiki di numismatica al mondo concessa da Lamoneta.it. Agosto 2005- Un hacker, forse infastidito dalle segnalazioni di falsi, sabota Lamoneta.it, rendendone impossibile l’accesso agli utenti. L’intervento degli admin salva il forum, ma tutti i dati dal 1° Agosto vanno perduti. Ottobre 2005- Nascono gli Identificatori Istantanei di Lamoneta.it. Novembre 2005- Nasce il Punto Informativo di Lamoneta.it, presentato a Veronafil 2005. Nasce la nuova chat. 10 dicembre 2005- Nascono le REPUTAZIONI di Lamoneta.it, diventate il 5 gennaio 2006 RINGRAZIAMENTI. 11 dicembre 2005- Ha inizio il I Concorso fotografico del Forum. Giugno 2006- Nascita del Mercatino di Lamoneta.it 16 Luglio 2006- Fid propone la suddivisione di Monete Contemporanee, approvata. 2 Settembre 2006- Pgl propone la sezione “Scripofilia”. Approvata. Novembre 2006- Lamoneta pubblica il suo primo libro, "Il libro dei sigilli", e crea i primi gadget. Gennaio 2007- Lamoneta.it cresce e si trasferisce su un server più potente. 6 febbraio 2007- Nasce il catalogo Mantova, opera che oggi può fregiarsi di aver pubblicato ben 3 tipologie assolutamente inedite non ancora pubblicate da alcun testo numismatico, più alcune varianti e un numero non definito di date mai censite da alcun testo numismatico 21 aprile 2007- Fino al 3 giugno Lamoneta.it organizza la sua prima mostra di numismatica, “IL VOLTO DEL POTERE”, a Vinovo (TO). Per questa occasione Lamoneta.it conia la sua prima MONETA COMMEMORATIVA. 5 luglio 2007- Lamoneta raggiunge i 5000 utenti.1 punto
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IL DECADRAMMA DI AKRAGAS In fondo l’investigazione di un serio studioso di numismatica antica in qualche modo richiama quella di Kay Scarpetta, nota patologa forense creata dalla scrittrice Patricia Cornwell. Si utilizzano vari elementi, in questo caso tratti da precedenti pubblicazioni e da attente osservazioni su monete, almeno attraverso adeguate immagini fotografiche. Le vicende del dr. Weiss, un medico ortopedico di notevoli mezzi finanziari e grande collezionista di importanti monete greche (e anche di altro materiale archeologico), con sequestro di due lotti della sua ecezionale collezione nell'asta Triton XV del 4 gennaio 2012, ha permesso di mettere in evidenza una delle monete più belle in assoluto prodotte dai Greci della Sicilia: il decadramma coniato ad Akragas (Agrigento) intorno al 410 a.C. Posso quindi immaginare la notevole curiosità anche dei non esperti della monetazione greca verso questo capolavoro. In questa nuova discussione vorrei mettere in evidenza le principali informazioni attualmente disponibili su questa moneta, rimandando per maggiori dettagli e illustrazioni a un articolo che ho in animo di pubblicare sulla rivista “Monete Antiche”. La denominazione di “decadramma” indica che corrispondeva a 10 dracme di piede attico (del peso teorico di 4,37 g) e quindi pesante circa 43 grammi. La letteratura su questa moneta è piuttosto scarna ed annovera i seguenti principali riferimenti: T. Reinach, L’histoire par les monnaies. Essais de numismatique ancienne, Paris 1902, p. 94-95 + 1 tavola. G.H. Rizzo, Monte Greche della Sicilia, Roma 1946, p. 90-92 + 1 tavola (la II). C. Seltman, The Engravers of the Akragantine Decadrachms, Numismatic Chronicle part 1, 1948, p. 1-10 + 4 tavole. L. Lacroix, Acragas ou Hélios sur les Décadrachmes d’Agrigente, Studia Paulo Naster oblata, 1982, p. 13-20 + 2 tavole. M. Hurter, Crickets / grasshopers / locusts: A new view on some insect symbols on coins of Magna Grecia and Siciliy, Nomismatika Chronika, 23, 2004, p. 11-20 + 4 tavole. La moneta era nota almeno fin dal XIX secolo e nel 1902 Theodore Reinach accennava all’esistenza di soli 4 esemplari, uno di Monaco (il più bello), uno della collezione Pennisi di Acireale e due di Parigi, uno dei quali però da lui giudicato falso (del peso di soli 37,60 g, con forma molto ovale e XPAGAS al posto di AKPAGAS e infatti non più accennato in successivi cataloghi). Nel 1948 fu pubblicato lo studio più esaustivo, di Seltman, che elencava 6 esemplari autentici, ricavati da un totale di due conii del diritto (conii F e G di Seltman) e tre conii del rovescio (conii "eta", "theta", "iota" di Seltman) per un totale di 4 combinazioni (nn. 7, 8, 9, 10 di Seltman). Rispetto al catalogo di Seltman, vecchio di oltre 50 anni, attualmente si possono aggiungere altri 6 esemplari, per un totale di 12 esemplari finora noti, tutti elencati sommariamente nel commento al lotto n. 1008 del catalogo di asta CNG & Nomos del 4 gennaio 2012. Per una corretta verifica dei dettagli che caratterizzano i vari conii, allegherò alcune immagini esplicative. (Continua)1 punto
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l avrei dovuta postare nella sezione pre 1800 :) ma visto che la maggior parte delle monete usa sono post 1800 la metto qui e` un 1/2 penny emesso in connecticut tra il 1785 e il 1788 , quindi appena poco dopo l indipendenza e` messo come e` messo pero` l ho pagata 4 sterline (5 euro) perche` un esemplare in MB si trova su ebay intorno ai 50-70$ ed e` pur sempre carica di storia da notare il valore espresso in moneta britannica e non in dollari che iniziano ad essere emessi nel 1792 scusate le foto ma e` in una confezione di cellophane1 punto
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Son monete che si trovano, non mi pare siano delle gran coservazioni o rarità ! Vittorio Emanuele III è comune, tutto dalla prima all'ultima moneta con una sola eccezione, la Rupia del 1921 (ed un paio di ciapini per l'Albania) il resto si trova tutto, in FDC o q. FDC ed è solo una questione di disponibilità economica. Apprezzo i complimenti ma sarei ben più felice ad avere in questa conservazione le monete battute a Torino da Napoleone I; quelle si che son rare, ed invece quando son già BB è festa in borgo.1 punto
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Un ulteriore contributo apparso di recente su Panorama Numismatico: http://www.panorama-numismatico.com/nota-su-una-mezza-piastra-del-1836-con-contromarche-offensive/#more-3103.1 punto
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Non sono convinto che gli italiani non siano nazionalisti. E' vero, siamo esterofili, ma tutta 'sta storia sul bel paese, italiani brava gente, etc, etc mi sembra altrettanto sciovinista. Diciamo che, forse, il mix di esterofilia e sciovinismo può essere chiamato provnicialismo. D'altronde, le massime "autorità culturali" ( :rofl: ) non fanno altro che alimentare tali miti piccoli, piccoli.1 punto
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del denario imperiale di cremona ci sono 3 tipi nel periodo comunale: - denario primitivo ( a mio parere o r2 ? ) -denario con i bisanti : non ne ho visti tanti in giro, R? -denario con le stelle: il più comune fra i tre, io gli darei un NC poi vi è il denario con la f curva che è un r2, anche se secondo me non è un denario... saluti stefano1 punto
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Tu scegliesti il francese con un senso logico, come oggi si sceglie l'inglese. Quando feci le scuole medie le classi erano 50/50. Lo spagnolo? Qui, c'è molto meno senso logico. Dire che è, più che altro, moda. Dato che siamo in Europa, inglese, tedesco e francese mi sembrano la scelta più sensata. In Spagna ed in Grecia c'è il boom dei corsi di tedesco, chissà come mai...1 punto
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@ Fedafa......Anche per me era così... anche perchè il forum all'epoca (e anche internet... :( ) non c'erano... Penso che sia innato per una persona che ha nel DNA questa passione, cercare nei mercatini una possibile "moneta rara" , pero' quando si è trovato l'oggetto ( con una buona dose di sana presunzione) generalmente si sa ,o meglio si spera di sapere quello che si ha in mano.. Se poi si spende poco, il rischio vale sempre la candela1 punto
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I segni sembrano eseguiti con lo stesso attrezzo che incide a mezzaluna ,una pinza per saggiare il metallo avrebbe fatto risparmiare l'uso dell'incudine , bulino e martello.1 punto
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infatti..che senso ha comprare qualcosa di cui non si conosce origine o/e valore?col rischio anche di prendere fregature... Ma io non sarei così drastico. Anche io da ragazzo se mi capitava spendevo pochi spiccioli per dei rottami solo con lo scopo di divertirmi poi ad identificarli. Penso sia meglio spendere 2 euro in questo modo che non al gratta & vinci.1 punto
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ma i punzoni dei coni mi sembrano gli stessi usati anche nell'ultimo tipo (lettere sottili per intenderci, ma correggetemi se sbaglio). Forse parliamo di aspetti diversi per quanto riguarda le differenze fra i vari esemplari: - i punzoni potevano essere, e forse lo erano, anche gli stessi (naturalmente per la medesima tipologia, per il tipo "intermedio" ed "ultimo" ovviamnete cambiano almeno relativamente all'effige del re). - con tali punzoni "parziali" nel senso che non avevano l'immagine completa di una faccia ma solo particolari più o meno estesi di questa, nella zecca di Napoli fin praticamente alla fine del regno, si ottenevano dei coni. Mettendo sul conio l'impronta dei punzoni "parziali", es. testa del re, e successivamente lettere ed aggiunte eventuali, si venivano a creare piccole differenze che distinguono un CONIO (non un punzone) da un altro; c'era poi la questione di piccoli interventi al bulino per meglio definire certi particolari anche sull'effige, ad esempio, crendo cosi ulteriori piccole differenze. Non sto parlando di varianti "sensazionali" ma solo di piccole differenze relative ai coni che in effetti coniavano le monete (e che non sono i punzoni che servivano a creare i coni). Apparentemente la questione è irrilevante, e forse lo è; rimane però interessante il fatto che a Napoli si proseguisse nell' '800 con sistemi di ottenimento dei coni mediante uso di punzoni "parziali" mentre nella maggior parte del resto del mondo si ottenevano i coni, per quel che ne so, mediante un "punzone madre" totale (da qui le differenze inesistenti o quasi per altre monetazioni per esemplari che dato il numero non possono essere stati prodotti con un conio unico). E' un "vecchio" concetto del De Sopo, quello che si "volessero" fare coni distinguibili a Napoli, e non solo nel lontano passato, per un maggior controllo di quanto usciva dalla zecca ... non so se sia solo questo il motivo, ma mi sembrerebbe plausibile.1 punto
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A me hanno sempre insegnato che le monete artefatte valgono ZERO, ZERO!!!1 punto
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Ho fatto 4 anni di liceo americano a Milano (Noverasco) alla fine degli anni '70, ed ho imparato l'inglese che è stato fondamentale per la mia attività ... fine ... per il resto mi ostino ad usare vocaboli in lingua italiana, abiuro inglesismi come confidente, schedulare etc. etc., mi vesto da milanese, non ho una camminata da cow-boy (al momento sono claudicante ma è una situazione temporanea) e non mangio carne (alimento principe della cucina d'oltreoceano), le mie figlie vivono in dieta perenne, e l'dea di mttere su un grammo le inversa per tutta la giornata. Non credo si abbia subito un'influenza americana al punto da esserne fagocitati. Purtroppo a livello universitario e di ricerca gli studi sono in inglese, la lingua del lavoro è l'inglese e se voglio parlare con un cinese non ho alternativa, a meno che non imparo il cinese (lui l'italiano non lo impara di sicuro, date già le difficoltà con l'inglese), e questo vale pe noi, per i francesi, ungheresi, spagnoli ... per tutti tranen che per "loro". In compenso se adottassimo un minimo di liberalizzazione economica, la nostra economia non potrebbe che averne benefici.1 punto
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purtroppo venezia fa una brutta fine dopo la scoperta delle americhe. e dopo una fase pseudo imperiale in cui tenta la via coloniale attraverso l occupazione e la conquista di territori oltremare si avvia verso il declino tanto e` che nel 1700 oramai venezia e conosciuta solo per i bordelli , il gioco d azzardo e i teatri. ad un certo punto la sifilide e` uno dei piu` grossi problemi che la citta` si trova ad affronare. vorrei pero` ricordare che un capitano veneziano alvise da mosto (alvise cadamosto) al servizio dei portoghesi scopri le isole di capo verde piu` vari punti del fiume gambia e si avventuro fino all odierna guinea bissau nel 1455-1456 http://en.wikipedia.org/wiki/Alvise_Cadamosto di professione lui faceva il commerciante di schiavi1 punto
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I 400 km non c'entrano nulla con la razzia in corso, sono andato a trovare mio figlio quindicenne che non vedo da 20 giorni, qualche problema di gestione da risolvere perchè stà per partire per New York, starà per una settimana in America e parteciperà alla fase finale di una manifestazione organizzata da YAGP "Stars of today meet the stars of tomorrow" sarà una bellissima esperienza per lui.1 punto
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Buona Domenica In effetti la discussione è molto interessante ed altrettanto articolata. Molte nazioni si trovano ad essere coinvolte grazie alla scoperta del Nuovo Mondo e della sua potenziale capacità di rifornire di metalli preziosi, merci, spezie, ecc. il Vecchio Mondo. Ci sono le Nazioni egemoni, come la Spagna ed il Portogallo, che in prima persona procedono alla esplorazione di quelle terre ed al conseguente colonialismo; le Nazioni sottomesse, affini ed alleate a quelle, che beneficiano di rimando delle stesse opportunità. Ci sono poi altre vicende (come le guerre di religione tra cattolici, protestanti e anabattisti in Germania) che si intrecciano nel medesimo periodo e creano ulteriori movimenti di persone e capitali verso altri Stati più "liberali" (Province Unite, Gran Bretagna, Venezia). Insomma, vicende che per decenni hanno condizionato i mercati allora conosciuti, favorendo alcune aree mercantili ed annichilito altre; ma cosa succedeva a Venezia? Mercato internazionalmente riconosciuto tra i più proficui ed importanti dell'Europa del sud e del Sud Est Asiatico? Lo zecchino veneziano era tra le valute preminenti del periodo; le monete d'oro di San Marco le si conosceva dall'Arabia, all'India, tanto che Vasco de Gama poteva affermare che a Calicut, il ducato dei veneziani, era moneta preferita, anche se in tanti paesi di quell'area, veniva chiamata con altri nomi: peso, càntara, dramma. L'inglese Cooper affermava, al tempo dei suoi viaggi tra il Mediterraneo e la Cina. "...altra moneta non conoscer li asiatici, fuor che lo zecchino". Ma cosa succedeva a Venezia? Dopo i problemi derivati dalla scoperta dell'America, peraltro non ancora sfruttata appieno e quindi per Venezia non considerati insormontabili, nell'agosto del 1499 giunge la notizia che il portoghese Vasco de Vama ha doppiato il Capo di Buona Speranza ed è arrivato per mare ai paesi lontani che producevano le spezie, merce che costituiva linfa vitale per il commercio veneziano d'Oriente, questo si che è un brutto colpo; le galere veneziane tornano vuote da Alessandria d'Egitto. I portoghesi si premurano di offrire a Venezia il monopolio - tramite loro imbarcazioni - del commercio delle spezie nel Mediterraneo orientale con un aggio "insostenibile". Fortunatamente Venezia rifiuterà e successivamente si scoprì che fecero bene.....quelle spezie raccolte dai portoghesi non avevano né la qualità né le caratteristiche che il mercato richiedeva e che Venezia sapeva/poteva offrire. Nel frattempo il Consiglio dei Dieci aveva preso in esame la possibilità di scavare un canale che collegasse il Mar Rosse ed il Mediterraneo, così da abbreviare la rotta e battere i portoghesi......il canale di Suez 350 anni prima della sua esecuzione. Capite la lungimiranza di questo governo? Ma come poteva, da solo, indurre gli arabi a consentirgli di andare a scavare a casa loro? Unica in Italia ed in Europa, la Sernissima aveva ben capito che un canale tra il Mar Rosso ed il Mediterraneo, avrebbe obbligato il transito di tutte le merci per il Mediterraneo, facendo di questa area un "mercato d'oro", perchè il benessere e la prosperità delle nazioni poteva arrivare solamente grazie al commercio marittimo. Mare che unisce le nazioni e le culture, che agevola il commercio tra le stesse e non mare che separa e divide le nazioni. Loro lo sapevano bene, altri lo stavano scoprendo; altri non l'hanno capito neppure adesso. :fool: Saluti Luciano1 punto
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Ciao Antony, volevo dirti che anche io non sono stato inserito nella spedizione congiunta a Roma. L'ho segnalato a Roberto e spero non ci siano problemi ad inserirmi. Buona domenica Emilio1 punto
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Göbl 579aa SALONINA AVG FECVNDITAS AVG Diademed draped bust right on crescent Fecunditas standing left, reaching right hand down to child at feet left, holding cornucopia in left.1 punto
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Ciao Tommaso. "...Purtroppo i capi d'accusa spesso vengono costruiti da ipotesi assurde, seppur possibili, queste ipotesi, possono essere formulate completamente campate in aria, con l'unico filo di congiunzione con il reato che in questo caso è la moneta antica." Scusa, ma questa Tua affermazione è contraddittoria. Non puoi parlare di "ipotesi assurde" e poi soggiungere, subito dopo, "seppur possibili" Perchè se sono possibili, allora non sono assurde; e tanto basta perchè l'azione penale intrapresa trovi una sua plausibilità. M.1 punto
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Siamo d'accordo che l'espropriazione dei beni dello stato vanno puniti? - SI Siamo d'accordo che è un diritto collezionare monete, anche se di interesse storico? - SI Siamo d'accordo che la libertà personale è inviolabile come anche la privacy? - SI E' sulla modalità che le forze dell'ordine attuano per il recupero, che non siamo d'accordo, io credo che chi possa dimostrare di aver regolarmente acquistato i propri reperti non deve assolutamente pagare nulla, e non deve assolutamente incorrere in trattamenti che vìolino la libertà personale e la democratica convivenza. Purtroppo i capi d'accusa spesso vengono costruiti da ipotesi assurde, seppur possibili, queste ipotesi, possono essere formulate completamente campate in aria, con l'unico filo di congiunzione con il reato che in questo caso è la moneta antica.1 punto
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E' vero che non molte persone sono interessate al RV CA-TA, però il "Follaro Sanbon 883" è stato visto da 1154 visitatori, anche se con solo 14 risposte. Purtroppo, pur avendo tempo, ma vivendo ad Arezzo, non posso fare ricerche di documenti storici presso l'Abazia della Badia di Cava dei Tirreni, in provincia di Salerno. Queste ricerche presso la Badia furono effettuate, come ben sai, soprattutto negli anni '30 da soci del Circolo Numismatico Napoletano. Oggi pochi si dedicano all'arte, alla lettura, alla storia; il tempo scorre ad un ritmo vertiginoso e spesso annulla i valori della nostra storia e della nostra cultura. Sicuramente gli studiosi degli anni '30 erano piu sereni e felici delle ricerche che effettuavano. Ricordo che mio padre, negli anni '60, spesso si recava alla Badia di Cava ed all'archivio storico di Napoli per effettuare ricerche, eppure era un medico ed aveva pochissimo tempo libero. Probabilmente, se si vuole, si può contemperare il lavoro con lo studio e la ricerca. La nostra storia e la nostra cultura non debbono essere dimenticate, altrimenti lasceremo ai nostri figli solo spettacoli televisivi demenziali, cibi americani e sottocultura americana.1 punto
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Istinto anche dal copia incolla che hai fatto si evince la strumentalizzazione di queste informazioni per scopi pubblicitari. Cioè un conto è comprare qualcosa e dire che si è felici e soddisfatti un conto è fare proprio una pubblicità esplicita come stai facendo tu in modo palese. Ti vorrei solamente fare una domanda semplice e possibilmente avere una risposta semplice: vorrei sapere se per te è un prezzo adeguato 25.000 euro per quelle medaglie in oro e cosa, secondo te, giustifica un prezzo del genere. Se vuoi avere la storia della lira la trovi qui: costa 1 euro e vale più della serie in oro.1 punto
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anche secondo me era molto migliore prima,ma a quanto pare non la pensano tutti così perchè prima era rimasta invenduta,adesso una offerta ce l'hanno.... sinceramente resto un pò deluso nel vedere queste operazioni che non mi paiono una buona cosa,a me non piacciono le monete ritoccate e riicostruite a sto modo,poi tutti i gusti son gusti1 punto
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Charles era già interessato all'incisione, durante i giorni della scuola a Lowenstein e fu inizialmente "addestrato" da suo fratello. Ho provato a tradurlo in inglese e si capisce meglio (pur con l'approssimazione di un traduttore on-line). http://translate.goo...FKarl_Schwenzer1 punto
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Antonio, ci vorrà tempo come ti ho detto per telefono, ma vedrai che ti ridanno tutto, oggi ho ricevuto una buona notizia, il mio avvocato mi ha riferito di aver ricevuto il decreto per la restituzione delle monete che mi erano state sequestrate il 15 mag 2009. Lunedì invierò il decreto a chi detiene materialmente le monete per farmele restituire e vaiii sono troppo contento. Buona domenic a tutti. max1 punto
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Dovreste chiedere preventivamente i danni morali ,psichici e di salute causati quantificandoli con apposita richiesta fatta dal vostro legale onde mettere sul piatto anche tutto questo ; poi in Italia chi viene ingiustamente accusato e poi prosciolto non viene mai indennizzato, e nessuno paga, invece ci dovrebbe essere la responsabilità giudiziaria per chi ha iniziato un'inchiesta finita nel nulla, due pesi , due misure, si dovrebbe ripeto agire solo in presenza di prove certe e sicure , non come atto quasi preventivo. Io ritengo che abbia ragione l'utente precedente, e bisognerà anche prenderne atto prima o poi, credo ci sia in atto una manovra per scoraggiare il collezionismo numismatico privato in Italia, penso si debba incominciare a ragionare su questo aspetto e sulle motivazioni ,non credo che sia un solo e mero controllo dei beni archeologi, penso ci sia dell'altro.1 punto
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La discussione è mooolto interessante e sottende il prosieguo che in tempi passati avevano avuto le prime monete dell'area greco asiatica; romana ecc...c'è di che scrivere un bel volumetto che vada ad integrare tante conoscenze tra storia e numismatica del periodo che vide i traffici commerciali spostarsi dall'area del Mediterraneo a quella Asiatica; me lo aspetto... personalmente mi dichiaro assolutamente estraneo al periodo, sono rimasto un pò indietro viaggio appena nel 2° 3° secolo secolo A.Ch. specificatamente nell'Asia del dopo Alessandro Magno, dietro alla monetazione Partica; Indiana ecc...per questo non sono in grado di offrire contributi di sorta... sto alla finestra e l'unica cosa che mi sento di fare è quella di incitarvi a continuare: Rick e Matteo da un continente all'altro forza e coraggio la via è quella giusta. Un grazie per quello che state facendo e per le preziose informazioni che ci propinate... non siete soli, vi stamo seguendo: ancora un grazie ed un saluto da Cesare Augusto1 punto
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Ogni opinione è legittima. Assodato che, da entrambe le parti, si riconosce che non si tratta di monete, il gradimento estetico e le emozioni sono personalissime e non discutibili (in un senso o nell'altro). A livello commerciale e di investimento, invece, si può discutere eccome. Nessuno ha la sfera di cristallo per potere ipotizzare quale sarà il valore commerciale di queste medaglie, in futuro, specie perchè non ci è dato conoscere l'eventuale interesse futuro del mercato. Idem, dicasi per il libro. Il mio modesto parere è che l'ipotesi più probabile sia che, fra qualche anno, le medaglie varranno esattamente il prezzo dell'oro e che il libro non avrà grosso mercato. Non credo, quindi, possa trattarsi di un articolo, che acquisterà valore nel tempo, ma è soltanto il mio parere. Fra qualche anno si vedrà come stanno le cose... Se, però, chi ne ha le possibilità prova soddisfazione a possederlo, nulla da dire. Io provo soddisfazione a possedere delle monetine distrutte e prive di alcun valore commerciale, quindi...1 punto
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Ciao. "Per tornare a noi, ritengo che la Numismatica (con la N maiuscola) sia anche questo, e tanto altro ... " Lo credo anch'io. A questo proposito, volevo solo rilevare una "contraddizione" (forse solo apparente) che riguarda proprio i due libri di Domenico finora pubblicati. A fronte di manifestazioni di grande interesse, che abbiamo letto anche qui sul forum o che abbiamo sentito circolare ai Convegni, arrivati al "dunque" il riscontro commerciale di questi lavori sembra invece tradire le aspettative. Non ho nulla contro il "neonato" Prove e Progetti, ma devo dire che il primo libro di elledi ("Indagine sulla Numismatica - Stato e Collezionismo") è davvero un libro avvincente, ricco di informazioni inedite che, come ricordava prima Giov60, sono state tutte verificate "di prima mano" dall'Autore, allorchè ebbe la possibilità di svolgere indagini di P.G. all'interno della Zecca e del Museo Nazionale Romano, ove è ospitata la ex Collezione reale. Ora, mi chiedo, è mai possibile che nonostante il largo consenso manifestato dai collezionisti, i contenuti in gran parte inediti del libro, lo stile lineare ed accattivante con cui è scritto, dopo quasi tre anni dalla sua pubblicazione le copie vendute siano solo alcune decine (si dice meno di 50)? Si dirà: il prezzo dell'opera non è proprio "popolare" e questo può aver dissuaso alcuni dall'acquisto. Tuttavia, appare abbastanza strano che in un ambiente dove per una moneta siamo soliti bilanciare spesso ben più del costo di un buon libro e dove si fa un gran parlare di "cultura numismatica", "divulgazione" ecc., quando finalmente c'è l'opportunità di reperire un'opera innovativa dai contenuti originali, si lascino gli Autori (ma sopratutto, i loro Editori) in balìa di imbarazzanti dati di vendita, che fanno seriamente meditare sull'opportunità di "mollare" con un certo tipo di prodotto editoriale? Adesso è la volta del "Prove e Progetti". Mi auguro che almeno le vendite di questo testo, sicuramente molto più "immediato" e più commerciale" del primo (che però, scusate, per me rimane un lavoro di eccezionale valore ed originalità) possa riscuotere il successo che gli era stato pronosticato e confermare le aspettative che indubbiamente merita. C'è da dire che di questo passo sarà sempre più difficile trovare Editori disposti a sobbarcarsi gli oneri di una pubblicazione numismatica di spessore.......nonostante tutti gli incoraggiamenti ed i discorsi sulla "cultura numismatica" che si sentono in giro e che però si perdono per strada quando ci viene richiesto di rinunciare ad una moneta per acquistare un buon libro. Saluti. Michele1 punto
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Perchè queste discussioni finiscono sempre con gli stessi dubbi e le stesse domande? Perchè ogni volta si cade nel circolo vizioso e non si accetta che le MONETE CLASSICHE non sono come una LAVASTOVIGLIE o una SACCHETTO di BIGLIE, ma per detenerle e comprarle occorre cautela, preparazione e rispetto per la legge, che è abbastanza restrittiva? E che quindi non basta dire l'ho ereditata da mio nonno o da AUGUSTO, TIBERIO o COSTANTINO in persona.1 punto
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Non c'è desiderio di leggere ed imparare, tanto c'è internet........(questo mi è stato risposto ad un Convegno). Per prima cosa bisognerebbe acquistare libri e studiarli, incamerare tutte le nozioni possibili, e solo dopo, incominciare a comprare le monete. Tanti non sanno che lavoro c'è dietro ad un libro del genere.1 punto
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Aggiornamento: oggi ho ricevuto il pacco dalla Central Bank of Cyprus, tutto ok. Ho avuto però una bella sorpresa: le monete in capsula dichiarate BU sono in realtà inequivocabilmente proof! Anche senza mettere una foto basta andare sul sito di BigF: la foto della moneta in capsula è identica a quella della proof, ed è proprio così. Volevo poi comunicarvi che grazie a San Skater abbiamo anche noi la moneta olandese allo stesso prezzo di 3,67€ + spedizione da lui a me, e che abbiamo uniformato il prezzo della portoghese sempre a 3,67€. A questo punto i prezzi ci sono tutti e ho fatto la somma delle 16 monete, ottenendo 40,13€ che sommati agli 11,50€ delle 5 zecche tedesche (MDM) porta il totale (arrotondato) a 52€. Ricordo che la meta (messaggio #106 di questa discussione) era di rimanere entro i 60€+ spedizione da me a voi, direi che grazie a Giangi_75, ibk, mawmaw, Rossano, saldi-saldi, superbubu, zeroeuro e soprattutto skaterghost siamo riusciti a fare anche meglio! Infine un messaggio di servizio per DragoDormiente e skaterghost: contrariamente a quanto vi ho comunicato oggi i vostri pacchetti partiranno lunedì, tanto ci metteranno lo stesso tempo e sicuramente nel weekend a casa mia sono più al sicuro.1 punto
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il problema è soprattutto che dietro questi personaggi c'è la malavita... secondo voi il primo che si alza mette la divisa da centurione e va lì a "lavorare"? non credo proprio... quindi bene per quello che si sta facendo o che si sta tentando di fare...1 punto
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Addirittura deportati, poveri centurioni! E dove? A Utica o in Siberia? :-)1 punto
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Belle per voi che avete gli occhi a raggi X ragazzi... io non ci vedevo proprio niente dentro a parte il 3 :)1 punto
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Si, caro Picchio ,monete ne abbiamo forse anche troppe e non sappiamo neanche quante siano, chissà quante sono, perchè a parte quelle trovate da scavo, in passato c'era l'usanza che si riteneva lungimirante di donarle ai Musei per lasciare un ricordo del donatore, abitudine che sembra leggermente in disuso. Comunque ringraziamo Lamoneta, perchè grazie a questo forum la Numismatica si è aperta a tutti, potenzialmente, se interessati o appassionati, qui si può piano, piano avere gli strumenti per iniziare e imparare,c'è sempre qualche esperto disponibile a condurti per mano. In un certo qual senso affiancandosi ai Circoli tradizionali permette di comunicare tra entità svariate e persone provenienti da realtà diverse anche geografiche grazie all'apporto della tecnologia ; diventa quindi esso stesso strumento di grande divulgazione che permette una numismatica per tutti, una numismatica di servizio.1 punto
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In effetti stando al Muntoni entrambe le monete andrebbero classificate come M.392 (con firma TM), è evidente che all'epoca (sono passati 40 anni) non ci fosse così tanto interesse per questa monetazione, tanto da accumunare in unica classificazione monete "simili" ma con diametro differente, oltre allo stile ed ai particolari già citati da Uragano. Entrambe le tipologie sono comuni, ultimamente il sampietrino con diametro 35 mm, fino a 10 anni fa difficile a vedersi, sta comparendo con una certa frequenza nelle aste. Nel caso specifico si tratta di un esemplare molto ben conservato e centrato, caratteristica tutt'altro che trascurabile per queste monete che venivano tagliate post-coniazione, spesso in modo approssimativo. Il sampietrino di Uragano presenta un busto più "snello" al diritto, ma comunque riconducibile per stile ai coni approntati a Roma daTommaso Mercandetti. Ad osservare le dimensioni mi viene da ipotizzare che si tratti di un bizzarro accoppiamento di un busto per i sampietrini ridotti (es. Roma 1797) con la testa di dimensioni standard, cosa tutt'altro che improbabile se si considera che Perugia fu una zecca che coniò una quantità enorme di queste monete, con un numero di coni altrettanto enorme. Stesso discorso vale per le stelle al rovescio, che per il sampietrino da 31 mm è più facile trovare come nel tuo esemplare, mentre per il sampietrino da 35 mm sono (sempre da quel che ho visto) piccole e non forate. Anche in questo caso la conservazione è buona, da notare come il conio del rovescio stava iniziando a degenerare, capita di vedere esemplari di questo tipo dove sia il diritto che il rovescio sono evanescenti, per via dei coni ormali del tutto logori. Per rimanere tra i sampietrini di Perugia 1796, e tra le "mancanze muntoniane", è utile citare il tipo con S.Pietro senza nimbo ed il rovescio con stelle a 5 punte: talvolta accoppiato al diritto "standard" con nimbo (esemplare citato dal Serafini al n°744): Ciao, RCAMIL.1 punto
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Quoto in pieno magellano 83 Vi sono anche alcuni listino di vendita a prezzi netti molto diffusi che sono un buon canale di realizzo La moneta in questione è sempre abbastanza ambita Good luck!1 punto
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sicuramente io mi rivolgerei ad una casa d'asta italiana importante... appena puoi postaci delle foto in modo da ammirarla ;)1 punto
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