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  1. Caio Ottavio

    Caio Ottavio

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/11/12 in tutte le aree

  1. Ieri il mio profilo ha segnalato che sono sul Forum da 4 anni! :) è passato tutto questo tempo da quando mi sono iscritto, come semplice lettore, per avere informazioni sulle monete del Regno di mio nonno. Poi è stato tutto un susseguirsi di "amore" per la materia... i primi messaggi postati, dopo la passione per l'Euro (che ancora in prevalenza mi accompagna); ricordo ancora il mio primo intervento, nel quale indicavo nell'Osservatorio rarità tutto ciò che di raro avevo reperito in circolazione lavorando in un'edicola nell'Estate 2008 :) Le nuove emissioni commentate assieme a grandi amici, i tentativi per entrare nelle liste vaticane (finalmente da due anni ci sono entrato!) e il più semplice ingresso nelle liste clienti sammarinesi, riferito prontamente con felicità sul Forum. Le proposte, tra cui quella di rendere più visibile il "Mi piace" ai post e l'Oscar delle Monete in Euro, intuizione che mi venne in dormiveglia, mentre immaginavo un'ipotetica classifica delle monete emesse nell'anno :D Non mi è quindi più bastato il semplice scrivere, ho voluto dare il mio contributo a questo bellissimo spazio virtuale :) Contributo che a quanto pare è stato apprezzato, in quanto ho ricevuto per l'anno scorso il terzo premio nell'ambito dell'Oscar Euro relativo alla partecipazione sul Forum. Purtroppo molti amici che sentivo qui se ne sono andati, la cosa purtroppo è fisiologica quando si rimane per molto. La passione a me non sparisce di certo! Cosa dire? I ricordi sono molti, e molti diventeranno... molte cose anche resteranno. Ho una piccola "filosofia di vita": in alcuni settori bisogna lasciare un proprio segno in positivo, altrimenti non c'è scopo. Spero di aver lasciato e di lasciare sempre anche il mio qui :) Ringrazio quindi tutti per questo mio traguardo :) Sono molto felice! Darò sempre il mio contributo e la mia passione alla Numismatica! :)
    2 punti
  2. Salve a tutti. Facendo una ricerca su alcuni magistrati monetari della Repubblica originari della città di Lanuvium, la mia attenzione è stata attirata da uno di loro e da una tipologia in particolare. Si tratta di Lucio Roscio Fabato. Ma chi era costui? E cosa ha di particolare questa moneta? 1. Il legato di Cesare. Probabilmente originario di Lanuvium e appartenente ad una famiglia di estrazione plebea, Roscio Fabato si trovò al seguito di Cesare durante la conquista della Gallia nel corso del 54 a.C. Tra il 68 e il 58 a.C., invece, ricoprì l'incarico di Praefectus Monetalis. Oltre che alleato militare del carismatico capo romano, fu anche suo aiutante negli affari di politica interna: infatti, a lui si deve, forse, l'approvazione della Lex Iulia Agraria Campana (59 a.C.), attuata attraverso l'introduzione Lex Manilia Roscia Peducaea Alliena Fabia. Il provvedimento di Roscio Fabato mirava a istituire un collegio di venti persone che dovevano dare esecuzione alle norme della legge cesariana. Dopo aver preso parte alle varie spedizioni militari del comandante (prima in Britannia, poi presso gli Esuvi, in Gallia, con la Legio XIII, soprannominata "Gemina" - è citato con questo incarico anche nei Commentari di Cesare - ) e aver concesso la cittadinanza romana agli abitanti del territorio transpadano (ritenuto dai Romani alla stregua di una qualunque Provincia), egli cercò in tutti i modi con la sua mediazione di evitare le guerre civili tra Cesare e Pompeo. Ma fallì nel suo intento: scoppiato lo scontro aperto, Fabato si schierò, naturalmente, dalla parte di Cesare. Essendo sopravvissuto anche alle lotte intestine, il generale romano terminò la sua carriera, e la sua vita, durante la battaglia di Modena (43 a.C.). Infatti, presso questa città, si erano riunite e scontrate due fazioni contrapposte: da un lato, Marco Antonio, dichiarato nemico pubblico dal Senato, e i Consoli Vibio Pansa e Aulo Irzio, alleati del futuro Augusto, morti anch'essi in questa battaglia. 2. Il denario: drago o serpente? Di solito, in latino, la parola draco, -onis indica sia la figura mitologica del drago e quella, più comune, del serpente. E la stessa bivalenza si può notare ancora oggi parlando del rovescio di questo denario di Roscio Fabato. Alcuni, infatti, ritengono che vi sia raffigurato un drago, favoloso custode di tesori e portatore di eventi fausti, altri che ci si trovi, invece, di fronte ad un semplice serpente. Chi ha ragione? In un certo senso, per me, la verità sta nel mezzo. Stando alle parole di Properzio (riprese anche dal Cohen), in un luogo non meglio precisato, presso un tempio circondato da un bosco sacro, a Lanuvium, vi era una grotta in cui abitava un mitico dragone di cui nessuno aveva mai potuto calcolarne l'età: <<Da tempo immemorabile questa città è sotto la protezione di un vecchio drago, e nessuno vuole perdersi il momento della cerimonia annuale nella quale si compie la sacra e precipitosa discesa (il percorso che conduceva nella grotta doveva essere piuttosto ripido) nella tana tenebrosa. Ogni cosa puoi temere, giovane vergine incaricata di entrare in essa, quando il mostro affamato esige l'annuale tributo di cibo, sibilando dalle profondità della caverna. Le fanciulle, il cui pericoloso ministero consiste nello scendere ivi, impallidiscono per lo spavento quando il mostro spalanca le fauci fiammeggianti. Egli si impossessa avidamente delle offerte e poco manca che il cesto cada dalle loro mani tremanti. Se sono caste, ritornano alle braccia paterne e i contadini esclamano: avremo un'annata fertile.>> Il testo, quindi sembra riprodurre perfettamente la rappresentazione rievocata sul denario in esame, di cui segue la classificazione: Autorità emittente: L. Roscius Fabatus. D/ Testa di Giunone Sospita a destra, con copricapo di pelle caprina. Dietro un simbolo (che varia) e sotto L. ROSCI. R/ Una fanciulla che nutre un serpente eretto di fronte a lei. A sinistra un simbolo (variabile anch'esso). All'esergo, FABATI. Riferimenti: Crawford 412/1; Babelon "Roscia" 3; Sydenham 915. Scheda Cataloghi Lamoneta: http://numismatica-c...moneta/R-G117/1 Zecca: Roma. Nominale: Denario (serrato). Materiale: AR - Argento. Data: 64 a.C. Grado di rarità: Comune. Si possono, però, notare alcune differenze: la fanciulla non nutre un drago come siamo abituati ad immaginarlo: gigante, feroce e possente. L'animale è grande almeno quanto una figura umana e su ciò concordano sia la fonte sia la moneta. Infatti, sappiamo che il drago/serpente mangiava le offerte direttamente dalle mani della fanciulla. Nonostante ciò, l'animale infonde timore in chi gli si trova di fronte. Ma perchè ho sottolineato quesi due passaggi nel brano? Essi evidenziano la presenza nella città di Lanuvium di un sentito rito religioso secondo, evidentemente officiato da un gruppo di giovani sacerdotesse, il quale aveva come momento culminante la dedica di offerte dei prodotti dell'agricoltura e della pastorizia ad una divinità particolare: il drago/serpente. In cambio, i contadini chiedevano un buon raccolto sotto la protezione del dio. Secondo altre fonti, il luogo dove sorgeva la città era popolato da numerosi esemplari di questo rettile. Di serpenti se ne potevano trovare persino nei focolari domestici. E quest'affermazione può essere addirittura riportata in chiave simbolica che si va a collegare con il rito sopra descritto: infatti, presso il focolare religioso di ogni casa romana vi era il larario. I Lari, di solito, erano raffigurati in compagnia di una divinità speciale, a forma di serpente, il cosiddetto serpente Agatodemone (dal greco Agathodaimon che significa il "Genio buono") tra i cui compiti vi era anche la protezione del focolare domestico. Larario della Casa dei Vettii a Pompei. Si noti, al di sotto delle figure dei Lari, la presenza del serpente Agatodemone. Facendo un raffronto iconografico tra la rappresentazione del serpente divino e quello raffigurato sul rovescio del denario di Roscio Fabato, ci accorgiamo che hanno le stesse caratteristiche: le protuberanze cascanti sotto la testa (cerchiate ed indicate con la freccia): 3. Conclusioni. L'animale mitologico che la fanciulla nutre sul rovescio di questa moneta, non è nè un mitico drago, nè un normalissimo serpente, ma è, in realtà, la Serpe Agatodemone (che, ricordiamo, aveva origini antichissime: era rappresentato così già nella Grecia arcaica), un Genio buono portatore di prosperità (perciò invocato dagli agricoltori che durante il rito gli offrono i prodotti delle loro fatiche quotidiane) e protettore delle famiglie e del focolare, il cui culto, probabilmente, era particolarmente sentito tra i cittadini di Lanuvium.
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  3. Perché le Poste evidentemente considerano ormai la distribuzione della corrispondenza un'attività secondaria rispetto a quella... bancaria. A Campobasso in edicola è uscito ieri
    2 punti
  4. salve a tutti io ho trovato questa moneta: http://www.omnicoin.com/coin/979506 ma non ho idea di quanto può valere è del 1764 se a qualcuno interessa mi può scrivere a questa e-mail:
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  5. eehh già...se tutti quelli che han postato questa moneta ce l'avessero originale sarebbe Comune e non R4 :blum:
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  6. Domani provo a tradurre
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  7. Sardes in Lydien Bronze, ca. 65, Magistrat Mnaseas. NEPΩN KAICAP, Büste mit Lorbeerkranz nach rechts, Perlkreis. Rs: EΠΙ TI MNACEO-V CAPΔΙΑΝΩΝ, Zeus nach links stehend, auf der vorgestreckten Rechten Adler mit geschlossenen Schwingen haltend, in der Linken Zepterstab, Perlkreis. RPC I 3007
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  8. Qualche indicazione in più. Ottaviano, per combattere Marco Antonio, assunse 3000 veterani garantendo loro 500 denarii di stipendio. Il reddito annuale di Augusto era 15 milioni di Sesterzii. Per quanto riguarda l'esercito, che Augusto riformò: Per le legioni romane. Legionario -> 225 denarii all'anno. Cavaliere legionario -> 262 Centurione/Decurione -> 3.375 Centurione primo ordo -> 6.750 Centurione primo pilus -> 13.500 Prefetto Castrorum -> 15.000 Tribuno Augusticlavio -> 18.750 Tribuno Laticlavio -> 30.000 Poi c'erano le truppe ausiliarie e fra questi quelli che guadagnavano di più erano: Prefetto Cohortis -> 3.375 Prefetto Alae -> 11.250 Infine, c'erano le truppe di Roma città: Pretoriano -> 750 Urbaniciano -> 375 Vigile -> 150 Secondo alcuni studiosi il mantenimento dei militari gravava sull'aerarium militare per un ammontare pari a 31.000.000 di denarii, secondo altri, 65.000.000 l'anno. Il congedo era premiato con 3.000 denarii per i legionari e 5.000 denarii per i pretoriani. Un passo di Tacito, Annales, I, 17 Passando oltre, il primo incremento di stipendio lo troveremo con Domiziano, di un quarto per i legionari e tutte le truppe ausiliarie. Non bisogna dimenticare, in seguito alla riforma di Augusto sui cursus honorem, come per entrare nell'ordine dei Senatori, bisognasse avere un salario annuo di 1.000.000 di sesterzi e per entrare nell'ordine equestre di 300.000, 200.000 o 100.000 (equestre trecenario, ducenario, centenario). Forse non ho risposto del tutto a ciò che chiedevi, ma è comunque una panoramica sulla quantificazione monetale. :) Mirko
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  9. e` un radiato imitativo di tetrico II circa 270 cerca tra le monete di tetrico o tetrico ii per capire cos e` il rovescio ciao e metti foto piu` grandi !
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  10. ci dimentichiamo le prostitute ! che andavano da 1 asse a un denario per prestazione alcune venivano anche chiamate quadrantarie perche` chiedevano solo 1 quadrante o 1/4 asse
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  11. Non capisco perché la verità debba essere la tua. Se decidessi di raccogliere, come per altro faccio, gli argenti che mi piacciono di più senza nessun tipo di sistematicità e continuità, non mi devo sentire denigrato perché c'è chi li colleziona tutti. Non puoi dire che ognuno è libero di collezionare ciò che vuole e poi fare affermazioni come quella quotata...
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  12. Beh io non l'ho mai collezionata questa tipologia di monete, ma non mi trovo d'accordo su molte denigrazioni, perchè nella "mia" collezione posso collezionare solo gli anni pari perchè i dispari mi stanno antipatici.. Ciccio 86
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  13. oppure questa Tipo de moneda: 2 ESCUDOS (tipo 3) Año: 1597-1598 Peso: 6.76 gr Medida: 30 mm Anverso: PHILIPPVS D G OMNIVM alrededor del escudo de armas coronado, con escusón de Portugal, entre marcas de ceca, ensayador y valor. Reverso: HISPAN REGNORVM REX AÑO alrededor de una cruz potenzada, dentro de una orla de 4 lóbulos Cecas: GRANADA SEGOVIA SEVILLA
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  14. ciao, ti sembra la sede per discutere delle aste? sku Gentile Sku, non siamo in una camera ardente e comunque non è scritto da nessuna parte che il modo migliore di ricordare una persona sia fare un elenco di condoglianze sul forum, quelle semmai si fanno in privato.
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  15. Vediamo un po'. Se per valore intendi quello rispetto agli altri nominali Aureo 1aureo 2 quinari 25 denari 50 quinari in argento 100 sesterzi 200 dupondi 400 assi 800 semissi 1600 quadranti Quinario d'oro 1/2 1 12 1/2 25 50 100 200 400 800 Denario 1/25 2/25 1 2 4 8 16 32 64 Quinario d'argento 1/50 1/25 1/2 1 2 4 8 16 32 Sesterzio 1/100 1/50 1/4 1/2 1 2 4 8 16 Dupondio 1/200 1/100 1/8 1/4 1/2 1 2 4 8 Asse 1/400 1/200 1/16 1/8 1/4 1/2 1 2 4 Semis 1/800 1/400 1/32 1/16 1/8 1/4 1/2 1 2 Quadrante 1/1600 1/800 1/64 1/32 1/16 1/8 1/4 1/2 1 Per quanto riguarda il valore intrinseco Il metallo contenuto negli aurei e nei denarii era quasi puro, come risulta da analisi moderne e da quanto ci hanno tramandato gli autori antichi. L'aureo in epoca augustea pesava 1/42 di libbra,pari a 7,79 gr. Nella realtà si arrivava anche a pesi leggermente superiori, attorno ai 7,86-7,98 gr. Il denario invece doveva pesare 1/84 di libbra, pari a 3,892 gr. La riforma di Augusto vide anche l'adozione di una nuova lega composta da rame e zinco, chiamata oricalco. Quest'ultima fu impiegata per i sesterzi, che divenivano così la più importante moneta in Æ, del peso di circa 27 gr. (= 1 oncia). Con questa lega furono coniati anche i dupondii (peso 13,65 gr. = 1/2 di oncia). In rame furono invece coniati gli assi (pari a 10,90 gr.) ed i quadranti (pari a circa 3,24 gr.). Sul potere d'acquisto non saprei dirti molto, anzi nulla.
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  16. I 50 Millim fanno parte di una delle mie serie mondiali preferite :wub: Permettetemi di condividere con voi la bellezza di queste monete che ho in collezione: (la foto sembra venuta bene stavolta :P)
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  17. Fattelo dire da uno che c'è passato a ripetizione: non ti ci angustiare, per come ci hai illustrato la questione, non ho praticamente dubbi che archivieranno la faccenda e tanti saluti...però la giustizia ha i suoi tempi e sono lunghi, soprattutto se in relazione a quanto vorrebbe chi è al centro di una situazione come la tua....però, ti ripeto: non stare lì ad arrovellarti, primo perché non serve a nulla, secondo perché non hai nulla di cui sentirti colpevole,.Non c'è nessuna spada di damocle, non sei un criminale e , sicuramente, quello che to hanno attribuito in via teorica, non è un reato che la morale pubblica condannerebbe....non ti hanno accusato di essere un pedofilo o un serial killer, ma solo di aver venduto monete sulla baia, di cui LORO non sono sicuri della provenienza...TU LO SEI!, quindi stai tranquillo e dormi invece di mangiarti il fegato...non serve a nulla, a parte far stare male te e i tuoi familiari...dai retta ad un veterano!
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  18. Personalmente non capisco perchè pagare tutti questi soldi per una banconota trattata :wacko: Meglio una banconota circolata ma allo stato originale :unsure: E' la solita mania del FDS a tutti i costi.
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  19. Come questo uguale uguale, non l'ho mai visto, ma ricordo di averne visti di molto simili quando ero bambino. Credo che questi oggetti siano stati usati anche dalle nostre nonne per aiuto nel lavoro della tessitura. Se qualcuno ha qualche anno più di me, potrebbe confermare. Gli oggetti metallici di uso comune che sono serviti agli uomini per le loro faccende domestiche e non solo, hanno avuto un uso prolungato per centinaia di anni e in alcuni casi anche migliaia di anni, restando le loro forme inalterate o quasi. Per esempio, gli ami per la pesca usati dai romani 2000 anni fà, sono imasti quasi uguali a quelli usati oggi. Solo nei primi del 900 e soprattutto dopo gli anni 50, il progresso ha cambiato in maniera esponenziale gli oggetti di uso comune, anticipando vertiginosamente scoperte fino ad allora inimmaginabili.
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  20. sarebbe stata da acquistare in buona quantità e da proporre per una razzia . ho avuto ieri voglia di prenderle ma visti i nuovi regolamenti per le razzie ( per cui bisogna chiedere permesso e seguire una procedura secondo me lenta e laboriosa per capire per chi puo' partecipare ) ovviamente il tempo non c'è , e quindi pace ... se fossimo stati come tempo fa ieri avrei postato un messaggio e dopo alcune adesioni immediate avrei crtamente ordinato una decina di pezzi... pace, me la paghero' 10 euro (spero non di più...) peccato io suppongo che i commercianti che ne hanno comprate a centinaia si accontenteranno di venderla ad una decina di euro (spero..)
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  21. Diciamo che per Ferdinando II, a parte qualche introvabile millesimo riguardante certi nominali in rame, è di fondamentale importanza lo stato di conservazione. Per le monete in argento e rame di Ferdinando II non si ha alcuna notizia precisa sulla tiratura, nell'archivio storico di Napoli ci sono documenti inerenti alle liberate, cioè all'importo complessivo di moneta coniata in un certo giorno o periodo prestabilito, l'appaltatore era un certo Del Giudice. In genere si coniava in base alla quantità di metallo disponibile. A Napoli, nel periodo 1840-1859 si coniarono ingenti quantità di moneta d'argento, non dimentichiamo che il Regno delle Due Sicilie era la prima economia in Italia e terza in Europa dopo Francia e Inghilterra. Per quanto concerne invece la monetazione in oro è possibile consultare la tiratura di tutti i nominali battuti nel periodo 1749-1856. Tali informazioni sono a disposizioni di tutti grazie alla ricerca dell'indimenticabile ed insostituibile dott. Michele Pannuti, autore dell'omonima opera. Il primo catalogo commerciale a riportare le tirature sull'oro borbonico, estrapolate dagli studi di Pannuti, fu il Gigante, non ricordo bene in che anno, mi sembra nel 1996. Ecco alcuni link utili alla tua ricerca, a presto. http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1963_1.pdf http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1964a.pdf http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1966.pdf
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  22. questo link è molto interessante per le monete-francobollo: http://www.eryx.it/d...lli/encased.htm
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  23. Gli antoniniani sono molto interessanti, soprattutto il Treboniano Gallo e l'Otacilla i cui stili tendenzialmente più rozzi ricordano molto le emissioni di Antiochia. Circa l'argentatura che sembra effettivamente simile ai suberati repubblicani o imperiali del I secolo, non mi esprimo poichè le monete sembrano essere state pulite a fondo e, come ho avuto modo di vedere su alcuni antoniniani argentati dello stesso periodo, alcune tecniche di pulizia non selettive come l'elettrolisi tendono a "strappare via" porzioni di argentatura mettendo a nudo il rame sottostante. Non dimentichiamo che la tecnica dell'imbianchitura adottata per le monete in mistura aveva il compito di far migrare le particelle di argento verso lo strato più esterno del nucleo di metallo facendo si che la parte più interna fosse composta principalmente dal rame mentre lo strato più esterno raccogliesse in gran parte l'argento. Detto questo, aggiungo anche una considerazione personale sull'utilità di argentare una antoniniano di quel periodo allo scopo di produrre un falso: visto e considerato che in quel periodo si utilizzavano misture a basso contenuto di argento, poteva avere senso impiegare tecniche produttive complesse per produrre un suberato? Riguardo invece i due fusi che hai postato vorrei aggiungere che mediamente il canale di accesso del metallo fuso era posto sul bordo e doveva avere una dimensione non trascurabile, mentre doveva essere più piccolo il foro si sfogo per far evacuare l'aria durante l'immissione del metallo fuso; il canale a cui fai riferimento tu potrebbe essere quello destinato allo sfogo per l'aria.
    1 punto
  24. Le monete PROOF sono moooolto delicate e se non vengono trattate con la massima cura si riempiono di ditate e graffietti. Ho imparato che sarebbe meglio lasciarle nelle loro capsule protettive altrimenti prima o poi succede un qualche piccolo guaio tipo questo, comunque la moneta resta più che decente, non è una tragedia...
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  25. Photoshop, ma si può fare anche con Gimp, se non sbaglio. In sostanza, una volta sovrapposti i livelli, "svanisci" il superiore e lo colori diversamente. Con fotografie in alta definizione viene decisamente meglio, così risulta confuso, anche perché ho ingrandito le immagini reali.
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  26. Salve a tutti. Tema interessante e spinoso. Da quanto ne so, l'ipotesi che questi suberati potrebbero essere stati emessi da zecche ufficiali è molto improbabile (non è la prima volta che mi capita di contraddire una fonte antica quale Plinio), dato che all'epoca lo Stato stesso emetteva dei provvedimenti legislativi per punire i falsari. La figura stessa del falsario era invisa fin dall'inizio dell'Impero. Ad esempio, si ha notizia di un certo Lucio Audasio, falsario di professione non solo in ambito monetario (molto probabilmente era abile anche nel manomettere registri, documenti ufficiali e libri di conto!), che visse sotto il regno di Augusto opponendosi persino alla sua politica. Infatti, fu uno dei fautori di una congiura, fallita in seguito ad una denuncia, che aveva l'obiettivo di liberare dall'esilio rispettivamente la figlia Giulia e il nipote Agrippa (Postumo) dell'Imperatore. Per le notizie storiche e produttive lascio il seguente link che è piuttosto esaustivo: http://it.wikipedia....ki/Fourr%C3%A9e Il fatto che, poi, i suberati si presentino anche come ibridi, fa pensare che i possibili autori di questi tondelli badassero più che altro alla loro funzionalità: infatti, un ibrido lo possiamo riconoscere oggi, noi, con i mezzi che abbiamo a disposizione, attraverso la catalogazione, cosa che gli abitanti romani, durante le spese, non penso facevano. All'epoca, per i traffici commerciali, almeno interni alla città, dovevano apparire affidabili ed autentici. Spesso, infatti, gli ibridi si differenziano per i particolari (come il nostro caso) per i quali, a prima vista e senza un riferimento preciso, ci sarebbe voluto del tempo per individuarli. Poi, se fossero stati emessi dalla zecca ufficiale, gli addetti ai lavori sarebbero caduti in errori così improbabili (la titolatura, in questo caso, è spostata addirittura in avanti cronologicamente! prevedevano il futuro o erano proiettati nel passato?! :lol: )? I suberati erano, spesso, fatti così bene che riuscivano a circolare anche per molto tempo come buoni. Il fatto curioso è che anche in tempi floridissimi circolavano suberati: si pensi, ad esempio, a Traiano; la conquista della Dacia, la massima espansione territoriale dell'Impero, portò favolosi tesori a Roma e grandissime quantità di metallo prezioso di cui i nuovi territori annessi erano colmi. Allora, se le conquiste di Traiano avevano portato così tanta ricchezza e la materia prima per la coniazione, perchè le zecche ufficiali avrebbero dovuto produrre monete false? Eppure i denari suberati di Traiano esistono. E la sua non mi sembra affatto un'epoca caratterizzata da difficoltà economiche, nè tantomeno c'era carenza di materiale. Per me, i suberati di alta qualità restano prodotti di falsari di professione, magari, perchè no, realizzati con la complicità di qualche operaio o incisore che lavorava nella zecca ufficiale. ;)
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  27. Sulle tirature non saprei, aspettiamo pareri autorevoli. Per la determinazione della rarità (sulla quale molto influisce l'effettiva reperibilità sul mercato), invece, si deve tenere conto anche del fatto che molte monete borboniche di Ferdinando II, in particolar modo piastre e argenti in generale, sono state fuse dai piemontesi dopo l'annessione per ricavarne lire, quindi, in quel caso, la tiratura è solo una delle voci che determinano la disponibilità attuale di queste monete. Per le monete coniate sotto altri sovrani borbonici, la situazione varia da caso a caso (per esempio: dal 1784, per via del cambio di titolo dell'argento, furono ritirate piastre e affini dalla circolazione per essere sostituite da quelle con nuova titolazione e peso; quindi gli argenti di Ferdinando IV a vecchia titolazione sono più rari). Poi, un altro fattore è quello relato alle vicende storiche: per esempio, le monete coniate sotto Ferdinando IV nel periodo compreso tra la restaurazione post-Repubblica Napoletana e l'invasione francese, proprio per il limitato arco di tempo in cui sono state emesse, sono decisamente meno comuni delle loro omologhe pre-Repubblica... e così via. L'ho fatta abbastanza lunga, quindi non vi tedio ulteriormente. Salute.
    1 punto
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