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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/01/12 in tutte le aree

  1. Cari lamonetiani, grazie per tutta la solidarietà ricevuta, non dormo da 8 giorni e ho i nervi a pezzi. I miei colleghi dopo che mi hanno visto trattare come un comune delinquente mi guardano con diffidenza. Dopo i fatti del 23 marzo mi sono dovuto giustificare pubblicamente a difesa della mia immagine. Mi sembra di stare in Iran, ma quale democrazia, mi hanno sequestrato il computer 8 giorni fa avevano detto che me lo avrebbero restituito...neanche l'ombra...dovevano fare solo una copia e poi restituirmelo così aveva detto il capitano dei Carabinieri...sto ancora aspettando. Al momento sto scrivendo le mie memorie difensive a mano poi quando mi renderanno indietro il computer riporterò tutto sui file. Ecco il motivo del mio silenzio in questi giorni, adesso sono in un internet point di Torino e devo scrivere veloce perchè mi costa 1 euro ogni 15 primi. Mi sento di morire dentro e vado avanti per mia moglie e i miei figli che in questo momento sono lontani perchè sto frequentando un corso a Torino. L'unica cosa che fa sentire meglio è scrivere forse da tutto questo ne uscirà un libro dal titolo l'agnello numismatico, perchè solo con gli agnelli in questo paese si sa fare la voce grossa. Per me questo è un gesto di profonda codardia. Cari lamonetiana vi scrivo umilmente per sfogare la tristezza, la depressione, la spossatezza che in questi giorni di silenzio mi assalgono in continuazione. Il mio stato di angoscia mi perseguita da quando ho sentito mia moglie piangere per quello che stava accadendo, da quando al cospetto del Capitano dei Carabinieri ho firmato la notifica dell'avviso di garanzia, da quando le mie monete mi sono state sequestrate dopo averle acquistate, studiate e classificate con amore per la cultura storica del nostro Paese che servo. L'aspetto più triste di tutto l'evento è l'essere considerato un cittadino disonesto che non rispetta le leggi. Anche se tecnicamente sono solo indagato l'impatto della situazione per me è stato molto duro e pur avendo il conforto dei miei parenti più stretti, dei colleghi, del mio avvocato e dei miei amici collezionisti di monete non riesco a non pensare alla mia posizione di indagato. In questi momenti penso ai giorni precedenti alla consegna dell'avviso di garanzia che sono trascorsi nella massima serenità ravvivata dal mio amore profondo verso mia moglie Stefania e i miei bambini Nicolò e Alessandro, che per il lavoro che svolgo, in diverse circostanze tra missioni all'estero e l'attuale corso di Stato Maggiore ho dovuto trascurare. Nei giorni scorsi ho studiato tanto e ho frequentato un corso intensivo di inglese che mi ha consentito di migliorare e consolidare il mio livello di conoscenza della lingua. Ho approfondito le mie conoscenze sulle materie militari. Il tutto teso a migliorare le mie conoscenze professionali al fine di servire il mio paese con il massimo impegno e competenza. Consapevole e ambizioso nel volermi sempre mettere in discussione con una costante e progressiva assunzione di responsabilità. Questa spiacevole circostanza mi ha posto in una condizione ambigua dove da un lato provo odio per la numismatica ma dall'altro amore perchè credo nella conoscenza e nella ricerca storica di ciò che ci appartiene. La mia colpa è stata quella di aver ricevuto una formazione umanistica. Una madre insegnante di latino e greco che mi ha educato nel rispetto della cultura tutta incentrata sull'arte, la letteratura, la poesia che hanno da sempre scandito la storia dell'uomo. Ho frequentato il liceo classico e pur non avendo parenti militari con molta caparbietà e decisione ho vinto il concorso pubblico per accedere alla scuola militare nunziatella di Napoli. Una decisione difficile, in una fase della vita in cui si è ancora bambini, il traumatico distacco dalla famiglia di origine. Tutto questo perchè dentro di me sentivo crescere l'ardore, la passione e la vocazione di servire il mio Paese per il bene di tutti. Con dedizione ho continuato a servire l'istituzione che in questi giorni sto avendo fiducioso come punto di riferimento. In queste ore mi sembra di morire e ripercorro i momenti più significativi della mia vita trascorsa. Mi sto colpevolizzando e cerco di capire quali errori posso aver commesso nel curare la mia collezione di monete. Di sicuro sono stato superficiale nell'inserire sul sito subito.it le 29 monete romane accusate di essere di illecita provenienza, ma l'ho fatto in buona fede, alla luce del sole consapevole della loro lecita provenienza. Mi pento di aver iniziato a fare un pò di attività di scambio e compravendita di monete presso circoli e convegni, ma l'ho fatto sempre in modo sano e onesto venendo incontro al piacere dei collezionisti. Ho iniziato lo scorso settembre a fare un pò di compravendita un pò spinto dagli altri collezionisti che erano soliti farlo un pò per una situazione economica che negli ultimi tempi era divenuta un pò difficile con il prograssivo costo della vita che non mi avrebbe più consentito di curare i miei interessi numismatici. Adesso sto soffrendo per tanti motivi. In primo luogo penso agli eventi futuri che nella peggiore delle ipotesi potrebbero ostacolare i miei avanzamenti di grado e i miei prossimi impieghi fuori area. In particolare il prossimo luglio dovrei essere impiegato come Ufficiale addetto alla pubblica informazione di UNIFIL in Libano. In secondo luogo penso continuamente ai momenti particolari vissuti nelle precedenti missioni all'estero in particolare in Afghanistan, dove ho ricoperti incarichi di alta responsabilità e vissuto momenti particolari e anche di tensione che rimarranno sempre dentro il mio cuore. Le bare dei quattro alpini di Belluno della Brigata Alpina "Julia" caduti per la Patria in un angolo assolato, desolato e polveroso dell'Afghanistan. Le mie lacrime sono rimaste lì in quella stanza adibita a camera ardente mentre in preghiera giuravo dentro di me di onorare con il servizio ed ogni semplice gesto quotidiano il loro coraggio, il loro senso del dovere e amor di patria che in quel momento era rappresentato dal loro cappello alpino, fotografia e tricolore. Il tricolore è la bandiera che da 19 anni onoro tutti i giorni ed è la stessa bandiera per cui sono morti tutti i soldati italiani che mamme, papà, nonni, fratelli, mogli, figli e amici stanno ancora piangendo. Ricordo un mio grande Comandante, Generale nel 2008 comandante della Julia, ha comandato in Afghanistan tanti uomini e soprattutto li ha riportati tutti a casa sani e salvi dalle proprie famiglie. Me lo ricordo durante un attacco con bombe da mortaio contro la base italiana di Herat nel cuore della notte, al buio, rispettando le basilari regole tattiche, con elmetto e giubbotto antiproiettile indossato impartiva gli ordini ai suoi diretti collaboratori. In particolare al sottoscritto per quanto concerne gli aspetti di pubblica informazione si preoccupava di formulare un comunicato stampa organizzato in modo da non spaventare le famiglie dei circa 4000 servitori della patria che in trepidazione attendevano il nostro rientro a casa. In queste ore ho pensato molte volte ad alcuni momenti della mia ultima missione in Afghanistan ad Herat, quale Military Assistant del Comandante del PRT. In quella circostanza ho supportato il comandante nel delicato compito di guidare un team di ricostruzione provinciale teso al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione locale. Ricordo quando durante gli spostamenti con l'autoblindata (che adesso non c'è più perchè distrutta in occasione dell'ultimo attacco subito ricorderete nello scorso maggio), il Comandante sdrammatizzava i momenti di tensione e paura si quella paura che anche noi soldati proviamo quando sapevamo dall'intelligence di muoverci in un contesto molto pericoloso con l'elevato rischio di saltare su un ordigno o di essere colpiti da un veicolo carico di esplosivo. Pertanto di quei momenti ricordo l'apparente serenità e consapevolezza che lo stavamo facendo per tutti gli italiani mentre di fatto mi sentivo stringere le parti intime del mio corpo. Nei pensieri che mistanno bombardando il cervello non c' è solo posto per gli eventi che hanno caratterizzato la mia vita professionale, ma anche i momenti importanti e quotidiani vissuti unitamente alla mia famiglia. Il giorno del mio matrimonio con Stefania, la donna della mia vita, il mio faro e un grande punto di riferimento che mai nella mia vita avrei voluto deludere. Poi la nascita dei miei figli Nicolò e Alessandro che quotidianamente insieme alla costante determinazione di mia moglie mi vedono impegnato nel delicato compito di essere responsabile della loro educazione basata sulle buone norme di comportamento del vivere civile e nel rispetto delle leggi. Questi bambini sono la luce dei miei occhi e la mia missione di vita, mi vedo sempre in loro, sono il mio cuore. In particolare il più grande cerco di seguirlo in tutto e di capire le sue emozioni, i suoi desideri, le sue aspirazioni e le sue didifficoltà per essere sempre vicino a lui nei momenti di debolezza quale spalla solida su cui si può sempre contare. Poi lo seguo nello studio, al momento sta frequentando la quarta elementare, è bravo, volenteroso, si impegna, ci tiene e un pò mi rivedo in lui. Penso anche ai momenti in cui guardavo le monete insieme a lui e gli insegnavo a distinguere una moneta romana da una moneta veneziana da una moneta genovese. Ha imparato i simboli delle autorità politiche e religiose impresse su quelle monete: i volti degli imperatori, le varie divinità espresse nei rovesci delle monete, il leone di S.Marco, il castello di Genova e le croci tipiche nei rovesci delle monete medievali. Come giusto che sia in questi giorni ho recitato con mio figlio non informandolo sulla situazione che stavo vivendo perchè non sarebbe stato giusto inquietarlo e al tempo stesso non lo avrebbe capito. Adesso Nicolò in storia sta studiando gli antichi egizi, ma quando arriverà ai romani e mi chiederà di vedere le monete come gli avevo promesso cosa gli racconterò? non lo so, mi viene il magone e mi pervade anche un gran senso di colpa nei suoi confronti. E pensare che gli avevo promesso che avrei chiesto il permesso alla sua maestra di portare quelle monete, che adesso mi sono state tutte sequestrate, in aula per condividere il momento culturale tutti insieme. Sig. Procuratore scrivo tante cose perchè è l'unico modo che allevia parte della mia profonda sofferenza. Da soldato, come ho sempre fatto, anche se per un semplice hobby, mi assumo in pieno tutte le mie responsabilità affidando la mia vita nella sua decisione tesa al rispetto dell'equità e della giustizia italiana. Sri Commercianti ho letto i vostri commenti e sono rimasto perplesso. Molte monete che mi sono state sequestrate le ho comprate presso i vostri negozi e non mi riferisco alle romane ma anche alle veneziane e genovesi, magari come per quelle genovesi e chi vuol capire capisca le ho prese da privati ma con la certificazione della casa d'asta nazionale o negozio. I Carabinieri quando hanno visto i documenti non hanno voluto sentire ragione perchè hanno messo in dubbio la vostra onestà per verificare ulteriormente la provenienza. Quindi cari commercianti invece di invitare alla prudenza forse vi conviene parlare con i vostri clienti "referenziati" e convincerli a rivedere le cose perchè così non si può più andare avanti. Cari amici lamonetiani ci vediamo la prossima volta magari con delle novità io non ho nulla da perdere e vi assicuro che so combattere poi sono di origine napoletane e come dice un detto il napoletano si fa secco ma non muore!!!!!!!!!!!non ho nulla da perdere perchè oltre alla dignità di uomo e alla mia immagine non c'è nient'altro. Chi volesse inviarmi elementi utili o magari sa qulcosa da dietro le quinte di questa triste vicenda può farlo inviandomi una mail al [email protected] grazie a tutti ...........e non per ultimi grazie mamma e papà che mi state vicino vi abbraccio e teniamo duro!!
    5 punti
  2. Questa mattina sveglia presto e di gran carriera sono andato ad un mercatino che si svolge nella mia città una volta l'anno. Si tratta di un mercatino poco pubblicizzato ma che spesso riserva piacevoli sorprese. Naturalmente bisogna fare in fretta altrimenti i pezzi migliori vanno via. Giunto sul posto la mia attenzione viene subito richiamata da un venditore che conoscendomi mi propone un gigliato di Roberto d'Angiò inedito. Osservo attentamente la moneta e devo dire che effettivamente la moneta si presenta come inedita. Naturalmente nutro dei dubbi sulla sua coniazione nella zecca partenopea, in quanto la presenza di una chitarra porterebbe ad ipotizzare la sua coniazione in una zecca provenzale, mentre è noto a tutti che per la zecca napoletana si sarebbe usato il mandolino. Sa escludere l'ipotesi del falso d'epoca. Anche perchè tutti sanno che Roberto d'Angiò era un grande estimatore delle arti e della musica in particolare. Non faccio in tempo a chiudere la compravendita che subito un altro venditore mi chiama e mi dice che ha qualcosa per me... Apre una scatolina e mi fa vedere una moneta. Si tratta di una classica pubblica a nome di Filippo IV... non riesco a capirne l'eccezionalità descritta dal venditore fino a quando non osservo il rovescio.... Si tratta di una variante rarissima!!! In pratica nota solo su alcuni documenti di difficile se non impossibile consultazione... in pratica una di quelle monete definite leggendarie! Infatti all'epoca della coniazione di questa moneta fu deciso di produrre una moneta con la legenda PVBLICA COMMODITAS proprio per favorire le piccole transazioni che si facevano con le monete in rame. Il successo della moneta non si fece attendere tanto che il nuovo nominale fu chiamato Pubblica proprio per via della sua legenda. Considerato quindi il favore del popolo verso questa moneta si decise di coniarne un'altra con legenda differente. Secondo l'ordinanza (e qui entrano in gioco i documenti rarissimi dell'epoca) questa moneta sarebbe servita a far passare il malcontento del popolo verso il regime spagnolo e nello stesso tempo prevenire le epidemie di colera o altro che spesso scoppiavano in città. Infatti con una di essa, come riportato in legenda, si poteva accedere ad uno dei tanti bagni pubblici presenti nei quartieri cittadini. Di questa moneta non se ne conoscevano esemplari fino ad oggi. Pensando di fare cosa gradita, ve ne posto l'unico al momento conosciuto. Ormai il mercatino ha chiuso e quindi inutile correre per cercare altri affari, ma segnatevi la data che l'anno prossimo si replica!!!
    3 punti
  3. Vento nuovo si respira nella Numismatica italiana, da oggi si può dirlo,è stato un week-end numismatico milanese incredibile ,perchè oggi abbiamo replicato al Cordusio dove è continuato il momento di integrazione a cui si sono aggiunti oltre molti di ieri Montagano, Lollone, Drago Dormiente, Magdi e il nostro Amministratore Paleologo che non aveva mai visto il Cordusio. E' stata una grande Kermesse ,oggi si può dirlo, è stato un evento voluto,anche sofferto,cercato e realizzato ; possiamo dire che l'obiettivo è stato raggiunto e si è andati oltre le migliori previsioni, l'altissima affluenza in sala durante la relazione del Prof. Saccocci, la grande presenza e il calore degli appassionati nella seconda parte in Biblioteca con la presenza delle prestigiose monete dei collezionisti hanno realizzato un piccolo sogno. Un piccolo sogno, si , un piccolo sogno ! In molte discussioni è affiorata che la richiesta primaria dell'appassionato era quella di vedere monete, monete belle, toccarle, commentarle con autorevoli esperti, ecco quello che non capita purtroppo spesso nei nostri musei si è realizzato grazie all'impegno e alla passione di un gruppo di collezionisti privati che hanno messo a disposizione le loro prestigiose collezioni. Qui devo fare a questo punto molti ringraziamenti perchè quando si realizza un successo ,vince una squadra e la squadra è stata compatta e unita, è così che si ottengono dei risultatati, crederci e lavorarci. Allora primo ringraziamento per la Società Numismatica che ha patrocinato, ospitato e creduto nell'evento, per il grandissimo Dott.Girola, il re della Biblioteca della Società , per il Prof. Saccocci che è stato veramente splendido, sia per la relazione al mattino, sia per aver condiviso anche per tutto il pomeriggio il momento di aggregazione tra noi e la visione e il commento dei grossi, un ringraziamento a chi ha condiviso con me l'iniziativa mesi fa, Numa Numa e Eligius, a molti del Cordusio, ricordo Luciano, Matteo Rongo e sicuramente l'elenco sarebbe lungo, un ringraziamento a tutto il forum, che ha partecipato credo come non mai alla discussione sul grosso,9.000 letture,quasi 500 interventi, 92 grossi postati, la risposta del forum è stata commovente e direi impressionante. La valenza va oltre l'evento , anni fa questo sarebbe stato diciamolo impensabile, si è realizzato un momento di integrazione e collaborazione tra due entità, molto differenti, ma importanti della numismatica. Il collezionismo italiano si è messo in gioco come non mai a favore della divulgazione per una numismatica per tutti,di servizio ; ieri ha vinto, ma ha vinto anche la Società Numismatica, ha vinto alla grandissima il forum Lamoneta con una risposta numerica e di interesse incredibile. Oggi possiamo dirlo, abbiamo realizzato un grosso spot a favore della Numismatica Italiana, la strada è tracciata e continueremo su questa strada, il 9 giugno a Biassono replicheremo da Arslan e ve lo dico già subito sarà un altro grandissimo evento, una nuova festa. Oggi possiamo essere contenti tutti, grazie a tutti veramente !
    3 punti
  4. Mi aggiungo alle impressioni a caldo della giornata (l'amico Mario ci ptrà fare un resoconto più preciso e circostanziato). Come ricordava l'amico Basetti, che mi ha fatto molto piacere conoscere (questi eventi servono anche per dare finalmente un volto fisico alle presenze virtuali qui sul Forum :)) abbiamo potuto godere di una giornata veramente magnifica come tempo con una Milano dove si vedevano le montagne (si Milano è corcondata da una corona di montagne bellissime che però non si vedono quasi mai ..) Scherzi a parte si vede che lassù qualcuno ama le nostre iniziative, anche lo scorso anno abbiamo goduto di una bellissima giornata di sole in occasione del concorso. Dopo i lavori assembleari il Prof. Andrea Saccocci ha presentato la sua relazione sull'origine della moneta grossa in Italia introducendo alcune ipotesi molto interessanti che non hanno mancato di suscitare un bel dibattito alla fine della presentazione. La sala era gremita e ho potuto constatare un ottimo interesse da parte degli intervenuti, soci e e non soci al tema proposto. La rappresentazione del Forum, che vedeva anche la presenza di uno dei suoi Amministratori, il simpatico Paleologo, che ringrazio per aver trovato il tempo di partecipare, era davvero folta e soprattutto ben qualificata e faceva davvero piacere vedere tanti ragazzi (forum e non ) che sono intervenuti. Un bel rinnovamento rispetto alle assemblee di qualche tempo fa :) L'evento è proseguito, come da programma, dopo un veloce spuntino , presso la Biblioteca della SNI dove ha fatto gli onori di casa il gentilissimo dott. Girola, vero custode del sancta sanctorum della Società dove ci siamo riuniti per passare alla parte piu sociale dell'evento, chiacchierare e vedersi le monete ! Eravamo alla fine, credo 16 o 18, una bellissima comitiva che ha animato la piccola sala della biblioteca. La vera novità era poter ammirare cosi tante belle monete , portate dai vari intervenuti che normalmente non è possibile ammirare, e soprattutto discuterne insieme. Anche nei convegni commerciali si vedono tante monete ma qui la differenza era a farla prima di tutto il fatto che fossero delle collezioni , quindi molto selezionate e raccolte con un bel filo logico e poi che ci fosse l'autore della colleione a parlarne e a illustrarle, un fatto che non capita tutti i giorni. In breve l'evento è diventato un piacevole happening, chi guardava le monete portate dagli amici e dai colleghi, chi si perdeva in infinite discussioni sulla data di introduzione del Grosso, il Prof. Saccocci che conversava amabilmente con tutti. Al'incontro hanno anche preso parte Helmut Rizzolli, grande esperto di monetazione medioevale autore dei due splendidi volumi della Muzgeschichte sulla monetazione del Tirolo. C'erano anche MIchele Asolati, autore del libro ,Praestantia nummorum. Temi e note di numismatica tardo antica e alto medievale., pubblicizzato proprio in questa sezione, e Luca Gianazza, esperto e autore di diverse opere di numismatica medioevale e rinascimentale. Insomma un ottimo parterre.. :) Il simpaticissimo Dizzeta ha attirato le attenzioni di tutti con la sua T-shirt numismatica genevese dove si potevano ammirare le coniazioni genovesi medioevali a cominciare dall'ottavino e la quartarola.. Giancarlone ha tenuto letteralmente banco con le sue meraviglie. Il bello di vedere tanti pezzi, oltretutto alcuni magnificamente conservati, è che stimola delle riflessioni e a volte fa vedere alcuni aspetti che non emergono dal semplice approfondimento bibliografico. Da qualche parte è spuntata anche una torta che naturalmemte è stata fatta furoi in microsecondi mentre le discussioni continuavano incalzanti. Qualcuno si arrampicava sulla scaletta della biblioteca per controllare qualche riferimento a sostegno delle proprie tesi, e il bravissimo Romgom che ci sta aiutando a migliorare il sito della Società armeggiava sul PC portandosi avanti con il lavoro. Insomma vedendo l'allegra e attivissima brigata felice di guardare e parlare delle amate monete, con Mario ci siamo detti che probabilmente lo scopo dell'iniziativa poteva dirsi raggiunto. Un sentito grazie ad Andrea per la sua disponibilità nel condividere le sue conoscenze. Grazie alla SNI per aver ospitato l'iniziativa . Grazie al Dr. Girola che ci ha ospitati nella biblioteca SNI, grazie al simpatico e giovanissimo Magdi che ha stampato il bel volantino per la nostra iniziativa che è stato molto apprezzato da tutti e soprattutto un grazie all'amico Mario (Dabbene) per aver infaticabilmente animato l'organizzazione e lo svolgimento dell'evento. E un grazie a tutti voi che lo avete animato con la vostra presenza, il vostro entusiasmo, la vostra passione .. e non ultime le vostre bellissime monete. Visto il feedback dei partecipanti e l'entusiasmo dimostrato vedremo di organizzare altri momenti come questo di scambio e interazione che contribuiscono ad arricchire la nostra esperienza numismatica. Prossimo appuntamento a Biassono il 9 giugno per visitare il ripostiglio di monete romane presso il museo Carlo Verri che sarà oggetto anche di un seminario di studi apposito organizzato dal Prof. Arslan. Grazie a tutti :)
    3 punti
  5. Volevo ringraziare tutti i partecipanti all'incontro, uno per uno, per la piacevolissima giornata che mi hanno fatto trascorrere. Confesso di essermi trovato del tutto a mio agio, come d'altra parte un po' mi aspettavo, conoscendoli tramite il sito. Non è cosa che mi succede spesso, nel mio lavoro, ma devo dire che capita quasi sempre quando si incontrano accademici e ..... ehm, in numero preponderante... sinceri appassionati e collezionisti. Ad esempio è così nelle riunioni della SNI, per cui non ho dubbi che la collaborazione sperimentata ieri avrà certamente un futuro. Io per lo meno cercherò di favorire questo futuro, statene certi, anche se non potrò mai competere con la capacità d'iniziativa di altri colleghi...e tutti sapete a chi mi riferisco. Inutile dire quanto abbia apprezzato l'aver visto tanti tesori messi a disposizione dagli amici, anzi mi scuso se magari ho dato l'impressione di non valorizzarli abbastanza; ma sapete com'è, in una situazione del genere, dove si incontra tanta gente sentita prima solo per iscritto, l'aspetto sociale (leggasi il chicchierare) viene prima...per non parlare della torta (scherzo, ne ho preso solo un fetta, ma solo perché non dovrei assumere zuccheri, lei di sicuro meritava un secondo giro). Credo di poter esprimere questi ringraziamenti anche a nome dei colleghi Asolati e Crisafulli Un caro saluto a tutti ed ancora grazie. Andreas
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  6. Buona serata a tutti. Oggi mi è arrivata questa moneta che ho acquistato online. La foto del venditore non era un granchè, ma sono abbastanza soddisfatto dell'acquisto, che non dovrebbe essere troppo lontano da un VF. In ogni caso, in mano, con i suoi 57 grammi di peso fa la sua impressione. Cordialità Renzo @@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@
    1 punto
  7. ciao a tutti, stavo guardando questa moneta in asta Busso, e mi ha ricordato qualcosa di cui se ne era già parlato qua (post 13) http://www.lamoneta....on-di-siracusa/ ecco l'esemplare: http://www.sixbid.co...&sid=573&lot=49 Sizilien Messana (Mamertiner) Pentonkion 220/200 v. Chr. 4.40 g. Kopf des Zeus / Krieger mit Schild und Schwert. Calciati I, S. 113, Em. 51 Rotgrüne Patina Sehr selten Sehr schön Io un idea me la sono fatta .....mah.. allego immagini.. ciao sku
    1 punto
  8. Salve. La titolatura del R/ (GERMANICVS MAXIMVS) farebbe collocare la moneta in un arco temporale che va dal 254 al 258 d.C. Infatti, questo titolo venne concesso a Gallieno per ben quattro anni, nel corso dei quali fu impegnato a contenere le incursioni di varie tribù germaniche lungo il limes settentrionale. Al principio del 254, o sul finire del precedente anno, una nuova incursione di Goti devastò la regione di Tessalonica: i Germani non riuscirono ad espugnare la città, che però, solo a stento e con molta fatica, fu liberata dalle armate romane del nuovo imperatore Valeriano. Il panico fu così grande che gli abitanti dell'Acaia decisero di ricostruire le antiche mura di Atene e di molte altre città del Peloponneso. Contemporaneamente Franchi e Alemanni furono fermati nel corso di un loro tentativo di sfondamento del limes romano dal giovane Cesare Gallieno, il quale si meritò per questi successi l'appellativo di "Restitutor Galliarum" e di "Germanicus Maximus". Il suo merito fu l'aver contenuto almeno in parte i pericoli, grazie a un accordo con uno dei capi dei Germani, che si impegnò ad impedire agli altri barbari di attraversare il Reno e ad opporsi così a nuovi invasori. L'anno successivo i Goti ripresero gli attacchi, questa volta via mare, lungo le coste dell'Asia Minore, dopo aver requisito numerose imbarcazioni al Bosforo Cimmerio, alleato di Roma. Partiti con le loro navi dalla penisola di Crimea, raggiunsero la foce del fiume Fasi ed avanzarono verso Pityus, che riuscirono ad occupare, anche perché Successiano, promosso prefetto del Pretorio, aveva seguito l'imperatore Valeriano ad Antiochia. La grande flotta proseguì quindi fino a Trapezunte, riuscendo ad occupare anche questa importante città. La situazione era così grave da costringere Gallieno ad accorrere lungo i confini danubiani per riorganizzare le forze dopo questa devastante invasione, come testimonierebbe una iscrizione proveniente dalla fortezza legionaria di Viminacium. Non passò molto tempo che una nuova invasione di Goti percorse il Mar Nero (nel 256), ancora via mare ma questa volta verso la costa occidentale, avanzando fino al lago di Fileatina (l'attuale Derkos) ad occidente di Bisanzio. Assaltarono quindi Calcedonia, e molte altre importanti città della Bitinia, come Prusa, Apamea e Cio, mentre Nicomedia e Nicea furono date alle fiamme.Contemporaneamente buona parte dei territori del Nord della provincia delle Tre Dacie (vale a dire tutta la Dacia Porolissensis e parte della Dacia Superiore) andarono perduti a seguito ad una nuova invasione di Goti e Carpi, con la sola eccezione delle zone più meridionali e prossime al Danubio (ovvero le attuali regioni dell'Oltenia e della Transilvania). Tuttavia la resistenza romana alle invasioni di Goti e Carpi nel sud della provincia fu celebrata l'anno successivo, quando a Gallieno fu attribuito l'appellativo di "Dacicus Maximus". Nel 257 Valeriano, preoccupato per l'invasione dei Goti dell'anno precedente, inviò un esercito di soccorso, comandato da Lucio Mummio Felice Corneliano ed alle cui dipendenze sembra ci fosse il futuro imperatore Aureliano, per meglio difendere l'importante roccaforte di Bisanzio; l'imperatore, a sua volta, si diresse in Cappadocia e in Bitinia per portar soccorso alle popolazioni di questa provincia, a causa dell'avanzata persiana degli anni precedenti che aveva gettato l'oriente romano nel più grande sconforto. È anche probabile che i vari assalti condotti con successo da parte dei barbari abbiano generato in Sapore I la consapevolezza che un attacco ben programmato e contemporaneo da parte del re dei Sasanidi avrebbe permesso alle sue armate di dilagare nelle province orientali romane, con il proposito di congiungersi ai Goti stessi provenienti dalle coste del Mar Nero. Frattanto il fronte renano della Germania inferiore fu sconvolto da nuovi attacchi dei Franchi, i quali riuscirono a spingersi fino a Mogontiacum, dove furono fermati dall'accorrente legio VI Gallicana, di cui era tribuno militare il futuro imperatore Aureliano. Lo stesso Gallieno, lasciato l'Illirico a marce forzate, accorse in Occidente, riuscendo a battere le orde franche probabilmente nei pressi di Colonia e comunque dopo aver ripulito l'intera sponda sinistra del Reno dalle armate dei barbari. Nel 258, ancora i Franchi, compirono una nuova incursione, incuneandosi nei territori imperiali di fronte a Colonia per poi spingersi fino alla Spagna, dove saccheggiarono Tarragona), fino a Gibilterra e alle coste della Mauretania romana. E sempre in questi anni (tra il 258 ed il 260) Quadi, Marcomanni, Iazigi e Roxolani furono responsabili della grande catastrofe che colpì il limes pannonicus (la stessa Aquincum ed l'importante forte di Intercisa furono saccheggiati), con lo spopolamento della campagne dell'intera provincia. Nello stesso periodo, Eutropio racconta di una nuova incursione germanica (forse di Marcomanni) che raggiunse Ravenna prima di essere fermata, mentre l'imperatore Valeriano era ancora impegnato sul fronte orientale contro i Sasanidi di Sapore I. Sempre in questo periodo, Gallieno concesse ad alcune tribù di Marcomanni di insediarsi nella Pannonia romana a sud del Danubio, probabilmente per ripopolare le campagne devastate dalle invasioni dei decenni precedenti, e - cosa curiosa - contrasse un matrimonio secondario con la figlia di un loro principe. L'avvenimento è testimoniato da Sesto Aurelio Vittore: <<(Gallieno) ebbe come concubina una ragazza di nome Pipa, che ricevette quando una parte della Provincia di Pannonia Superiore fu concessa in base ad un trattato a suo padre, re dei Marcomanni, donatagli come regalo di nozze>>.
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  9. ...invece di comprare, in stile supermercato, perchè non provi ad andare per fiere e convegni, prenderne in mano una 20 di coppiole e poi, magari decidere....è decisamente più affascinante e appagante la ricerca della bella moneta, che prenderle da un catalogo on line....e poi vuoi metterle, guardartele e riguardartele prima di decidere...con i tuoi occhi!!! renato
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  10. passa piu in giu..!!la strada la conosci....!!! :lol:
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  11. Mi piacerebbe tornare prima o poi, la Corsica mi è rimasta nel cuore :)
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  12. Nominale intrigante, si vedono poco perchè c'è penuria.. Latita da sempre, a parte qualche data ricorrente, alcune non si vedono mai, un pò come i 5 tornesi. Bravo Pietro vediamo se qualche amico rende onore a queste affascinante mezze piastra di Ferdinando II, magari postandone qualcuna.
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  13. Essendo un grande estimatore di patine sulle monete mi piace ,anche se ha notevoli tracce di consunzione,la prima,quella del 1836 --Salutoni -odjob
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  14. Buona Domenica Lascerò a Giancarlone e dabbene il compito di fare un "riassunto" (peraltro già egregiamente anticipato da numa) ben accompagnato dalle foto fatte, così che gli Amici che non sono potuti intervenire, meglio ancora di una lettura, possano, tramite quelle, cercare di calarsi in quella magica atmosfera che si è venuta a creare nella biblioteca della SNI. Grazie alla disponibilità della SNI e del Dr. Girola, che ha assunto il ruolo di Cerimoniere e "Padrone di casa" io ho (ma credo anche gli altri intervenuti) potuto provare un piacere puro nel maneggiare monete ed ascoltarne la storia. Si è detto sopra che sembrava di trovarsi in un museo; io aggiungo, meglio di un museo; la non si possono prendere le monete e rigirarsele tra le dita come invece si è fatto in questa occasione. Difficilmente in un museo si ha la disponibilità ad avere a disposizione tanti professori come ho/abbiamo avuto ieri, i proff. Asolati, Crisafulli, Rizzolli e Saccocci sono stati alla "nostra mercè" :D in maniera molto amabile, rispondendo a tutti i nostri perchè e discorrendo, non solo di monete, ma anche di storia, di tecniche di conio, di aspetti economici e tutto il corollario di nozioni che dovrebbe essere un bagaglio elementare di un collezionista numismatico. Credo proprio che questa nuova occasione di aggregazione tra il Forum e la SNI sia da annoverare tra quelle ben riuscite e l'augurio è che si possa replicare, perchè è in questo modo che si crea la vera "Divulgazione" (non a caso con la D maiuscola). Grazie a numa numa e dabbene che si sono prodigati per questo. Grazie a tutti coloro che sono intervenuti, anche per poco; grazie a coloro che hanno portato le loro monete per farcele vedere, soprattutto a coloro che venivano da lontano ed in particolar modo un grazie a dizzeta che ne ha portata una "dolcissima" (un vero compagnone). Una stretta di mano anche a tutti coloro che ho conosiuto per la prima volta, da gaff977 ad aemilianus253, da massimale a Paleologo ed anche a coloro che, pur non inseriti nell'elenco fatto da magdi, hanno trovato il tempo per venire (e dei quali non ricordo bene il loro nik :pardon:e che preferisco non storpiare), bravi. :good: Saluti Luciano
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  15. Te ne vai con la moneta dai CC e gli racconti la storia, mettono a verbale e una volta che il MIBAC avrà esaminato la moneta, potrà decidere se lasciartela in custodia, se liquidarti la parte che ti spetta come scopritore fortuito e/o proprietario del terreno, oppura dichiararla di interesse storico etc tec e notificarla. Akragas non è Agrigento?
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  16. Se vogliamo essere proprio pignoli nemmeno "riconio" è il termine esatto, visto che tecnicamente il termine indica una moneta riconiata ufficialmente da una zecca (vedi ad esempio i talleri di Maria Teresa e altre monete d'oro austriache). Questa è invece una "riproduzione", ossia un tondello contemporaneo che riproduce, senza pretese di fedeltà, una moneta antica. La stessa R che viene apposta significa, appunto "riproduzione".
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  17. tieni presente che l argento americano arrivava in europa e poi veniva spedito in asia per scambi commerciali , visto che in asia la monetazione era basata sull oro. a grandi temi ci son 4 grossi flussi 1) l argento che in una prima fase arrivava da lima via panama a cuba , e li si congiungeva con quello del messico per formare un convoglio che poi partiva per siviglia. 2) successivamente tra il 1620 e il 1670 l argento dall america arrivava in belgio e olanda 3) vengono organizzati i galeoni per manila che attraversavano il pacifico e andavano direttamente con l argento dal messico alle filippine 4) l oro arrivava dall africa dell ovest , per esempio le guinee inglesi di fine 600 son prodotte con l oro della guinea e han il simbolo dell elefante e del castello questa nuovo traffico sopravanza la vecchia via della seta che prima si apriva dal medio-oriente fino alla cina
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  18. Caro DZ, bentrovato. L'importante è essere d'accordo e segnalare il fatto ai collezionisti, in modo che non si "creino" monete inesistenti e si falsino le rarità di certi esemplari. E forse si potrebbe aggiungere anche una breve nota sul catalogo on-line alla voce dei grossi: che ne dici? Il grosso di Corso è molto bello ed ha il valore aggiunto che sappiamo in linea di massima da dove viene, cosa che è importante anche al fine di tutta una serie di riflessioni sulla circolazione delle monete grosse, di cui probabilmente avrete parlato anche ieri. Ma come tipologia è delle più ricorrenti, come in sostanza ha detto anche lui stesso. Ed anche questo penso che sia un dato da annotare insieme agli altri nello studio che sto effettuando su queste emissioni. Quanto agli errori nel Desimoni, o nel CNI o il altri testi "sacri" sulla monetazione genovese, ve ne sono come in ogni grande opera, e questo non sminuisce affatto il loro valore generale. E' per questo però che vi invito sempre a leggerli con spirito critico, non fosse altro perché sono passati molti decenni a sicuramente oggi sappiamo cose diverse, oltre ad avere tecnologie che ci consentono di effettuare controlli differenti. Anche l'accesso di un maggior numero di persone a certi materiali bibliografici o numismatici, come avviene oggi tramite internet, porta ad avere un maggior controllo e numero di riscontri che possono essere assai utili, come vediamo spesso anche qui sul sito. Per il resto grazie a te che con le tue osservazioni mi/ci solleciti sempre a rivedere certe cose (davvero che il problema sussisteva anche per le medaglie mi era sfuggito prima d'ora...), o a chiarirle (certe volte delle cose che per me sono acquisite, mi rendo conto che non lo sono affatto per altri). E grazie anche a chi ha raccolto il mio invito ed ha spostato questi post nella discussione sui grossi genovesi :). Un caro saluto ed una buona domenica MB
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  19. Herbessos – Herbessus - Erbessus (Zecca di emissione post dionigiana - metà del IV secolo a.C.) ( Ἐρβησσός, Pol., Steph. B. sub voce Ptol.; Ἑρβησσός, Diod.; Herbessus, Liv., Cic., Plin.: Eth. Ἐρβησσῖνος, Philist. ap. Steph. B. sub voce Herbessensis) “Probabilmente i Sicelioti pronunciavano con una naturale aspirazione i suoni, così come in seguito fecero su loro imitazione i Romani. La h- segnava non aspirazione vera e propria, ma una debolissima spirante, di cui i Sicelioti fecero largo uso ad es. nella toponomastica, ripresa dai Romani: Henna, Hadranum, Halaesa, Haluntium, Helorus, Herbita, Herbessus, Hegesta (e Segesta) ma anche Histria o Hannibal, laddove i Greci non segnavano spirito aspro, ma dolce. I Romani imitarono il greco siceliota e italiota, e quindi mantennero questa spirante di debolissima pronuncia.” (Fonte: pag.94 Salvatore Maurizio Garofalo - IL DIALETTO DORICO DI SICILIA) * * * * * Herbessos rientra nel novero di quelle mikrai poleis siceliote (Galaria, Henna, Piakos, Stielana/Stiela, (S)ichana, Imachara, Longane, Abakainon, Herbita, Herbessos, Kimissa) note perlopiù da fonti storiche ma spesso di incerta identificazione e controversa localizzazione, che hanno emesso nel V e/o nel IV secolo mikrà kermata secondo un ritmo irregolare e un volume di emissione alquanto ridotto. Tali piccoli nominali costituivano certamente “l’integrazione con una moneta pesante (dracma, didrammo, tetradrammo) anche di una città territorialmente prossima, capace di esercitare una egemonia politica ed economica” (Manganaro Perrone 2007, 33). * * * * * Uno sguardo alla Storia e alla Monetazione di Herbessos 1. Siti esterni a LaMoneta.it: Monete di Herbessos in Wildwinds.com Monete di Herbessos - Progetto Magna Graecia Coins – Copyright J.E. van Wielink Herbessos, Sicily – Digital Historia Numorum - B. Head- HTML by Ed. Snible Le monete di Longane con relativi passaggi in asta; parole chiave: herbessos, herbessus, erbessus Herbessos in acsearch.info Herbessos in Coinarchives.com * * * * * 2. Post all’interno della discussione Obolichepassione Litra d'argento di Herbessos con Sikelia / dio fluviale Herbessos Identificazione della litra d'argento del post precedente Citazione di due esemplari di litra d'argento di Herbessos (immagini non presenti) classificate Campana n.1. (CNAI - Erbessus) * * * * * 3. Altre discussioni nella Sezione Sicilia greca o in altre Litra di bronzo del diametro medio di 30 mm. e di peso gr 27.76.: personificazione di Sikelia/protome di toro androcefalo, personificazione di un dio fluviale: tipo A (tra i 32 e i 29 grammi) o tipo B (tra i 23 e i 14 grammi)? Bronzo di Erbessos (Sicilia IV sec a.C.), riconiato su bronzo Zeus Eleuterio (asta 3 Artcoins, lotto 60): interessante la testa di Zeus con sovrapposta la Lira. Bronzo di Erbessos (Sicilia IV sec a.C.), riconiato su Zeus Eleutherio/fulmine con aquila Bronzo di Erbessos (Sicilia IV sec a.C.), riconiato su Kainon (Grifo/Cavallo). Bronzo di Erbessos (Sicilia IV sec a.C.), riconiato su Kainon (Grifo/Cavallo): variante con Sikelia ribattuta sul cavallo con astro a 8 raggi e la lira ribattuta sul grifo. Richiesta di classificazione di una litra in bronzo di Herbessos, diametro 29, gr. 31 circa. Segue classificazione come LITRA del periodo 338-336 a.C. Di 31 g. : variante A, 338 a.C. , riconiata su litre dionigiane: D/: testa di Sikelia a destra, coronata di mirto; ΕΡBHΣΣINΩN; bordo lineare; R/: toro androprosopo barbuto e con cornetto, che simboleggia il dio fluviale Herbessos. Continua con notizie sulla monetazione, la storia e la localizzazione di Herbessos.
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  20. Motya – Mozia (Centro punico di emissione di età arcaica e classica) * * * * * Uno sguardo alla Storia e alla Monetazione di Motya 1. Siti esterni a LaMoneta.it: Monete di Motya in Wildwinds.com Monete di Motya - Progetto Magna Graecia Coins – Copyright J.E. van Wielink Monete di Motya – Digital Historia Numorum - B. Head- HTML by Ed. Snible Le monete di Motya con relativi passaggi in asta: Motya in acsearch.in Motya in Coinarchives.com * * * * * 2. Post all’interno della discussione Obolichepassione Il tipo “Dea/Ninfa sacrificante davanti ad un altare” Dea/Ninfa sacrificante sul rovescio di una rara litra di Motya, 420-400 a.C - 0.64 g: Testa di Dea/Ninfa eponima contornata da grano / Dea/Ninfa sacrificante davanti ad un altare (con betilo?), una conchiglia nel campo a sinistra e a destra la lettera punica mem. Link ad un PDF di L.Nigro sui Betili nel santuario di Motya. Per ulteriori riferimenti sul tipo dell'Offerente, al maschile o al femminile, vedi anche le zecche Himera, Henna, Entella, Selinunte, Stiela e Leontini, nell’ Indice di sezione .... * * * * * Riflessione sul micron kerma d’argento di Motya http://www.lamoneta....view__findpost__p__497892 Il micron kerma d’argento di Motya. Riflessione sul termine mikron kerma mutuato da Aristofane. Mozia, Panormo e Solunto coniarono monete autonome a leggenda punica MTV’ o punico-greca MOTYAION fin dal V sec. a.C., ponendosi come le più antiche testimonianze della monetazione punica in Occidente. Queste prime esperienze si dimostrarono subito altamente integrate nel sistema monetario ed economico greco dell’isola. Eloquente indizio in tal senso l’assunzione di tipologie ispirate a quelle coeve delle più importanti città greche (Akragas, Selinunte, Himera, Segesta) ma anche etrusche (Populonia). Le legende in caratteri punici presenti sulle AR litre di Mozia concorrono a fornire importanti indizi sulla nuova fase della lingua fenicia nell’occidente colonizzato del V sec. a. C che assume il nome convenzionale di punico. (Fonte: IL FENICIO DI MOZIA – M.G. AMADASI GUZZO) Litra d’argento 0.43 gm, circa 405-397 a.C. con Gorgone Medusa di evidente influsso etrusco/ramo di palma e legenda punica retrograda MT-V’. * * * * * “Carthago in Sicilia”: frazione in argento molto rara che richiama i tipi di Motya, IV sec. a.C., testina di Ninfa e chicco accompagnato da 4 globetti. “Carthago in Sicilia”: tetras Carthago in Sicilia: classificazione del tetras precedente che pare noto in soli due esemplari. Il tetras "ninfa/chicco" può essere stato coniato ovunque tra le zone di maggiore influenza punica in Sicilia, nel IV secolo. Per cui Mozia non è da escludere..., anche se pare più probabile Panormos. In quel periodo, infatti, Carthago si è espansa sulla direttrice Selinunte, Agrigento, Gela, Siracusa, affacciandosi sui granai..., dalla costa sino all'interno dell'isola. Paragone tra il chicco di grano con 4 globetti presente sul rovescio della moneta precedente e quello simile sul rovescio di un'altra frazione in argento (0.25 g) attribuita dubitativamente a Motya (?): ritratto frontale di Ninfa/chicco di grano e quattro globetti, 420-400 aC. Cortesia: magnagreaciacoins.nl Confronto con il profilo molto simile di "Ninfa" presente sui R/ di due didrammi(entrambi con al D/ il cane segestano...): Didramma di Panormos. Circa 425-410 a.C. AR - 8.44 g. Cane con sopra una testina di Afrodite/Ninfa dal collo lungo, capelli arricciati, tre delfini intorno e legenda punica "SYS" Didramma di Motya. Circa 415-397. AR - 8,37 g . Cane su una testa di cervo con enormi palchi, sopra una testina di Afrodite/Ninfa dal collo lungo, capelli arricciati, nel campo foglia di edera. Richiamo all'Afrodite/Astarte sulla litra di Erice con Afrodite che trattiene Adone /cane segestano. Tra il 410 ed il 368 a. C. avviene il netto inserimento di Segesta, di Erice e degli altri centri elimi nell’area cartaginese, agevolato probabilmente anche dal comune culto di Afrodite, ben radicato – com’è noto– nel popolo fenicio-punico. Sulla figura e sui diversi significati del Cane segestano sulle monete di Motya, Eryx e Panormos, caratterizzate da analoga tipologia di Segesta, vedi le singole zecche nell’ Indice di sezione .... * * * * * Sui culti a Mozia testimoniati sulle sue monete, tra VI e IV sec.a.C. Gli scavi nella Zona F di Mozia confermano come nel IV secolo la città abbia continuato a svolgere un ruolo di primo piano negli scambi tra le varie componenti etniche della Sicilia,divenendo così un osservatorio privilegiato di quella positiva commistione che è alla base della cultura mediterranea: il tofet, dedicato a Baal Hammon e Astarte/Tanit (link ad un interessante PDF “Mozia e il segreto di Astarte“ – L. Nigro); il tempio a cella tripartita - tipico della cultura greca - dell'area del Cappiddazzu, VI sec. a. C. Litra di Motya (420-400 a.C) - 0.64 g.: Testa di Ninfa contornata da grano / Ninfa sacrificante davanti ad un altare, una conchiglia nel campo a sinistra e a destra la lettera punica mem. Didramma di Motya (415/410-405 a.C.) - 8.26 g.: al R/ ancora la testina di Ninfa dal lungo collo; Cane (sopra una testina di Afrodite) su una testa di Cervo dall’enorme palco di corna e legenda in caratteri punici mtv' . L. Nigro segnala come la presenza di conchiglie ed ossa animali (generalmente sezioni di palchi di corna di Cervus elaphus, zanne di cinghiale, o astragali di ovino ….), siano una costante nei depositi, come testimoniano i depositi votivi nel Santuario C3 del Kothon di Mozia nel IV secolo a.C. Sulla figura e sui diversi significati del Cane segestano sulle monete di Motya, Eryx e Panormos, caratterizzate da analoga tipologia di Segesta, vedi le singole zecche nell’ Indice di sezione .... * * * * * Ancora Motya, tra distruzione e integrazione: confronto con Abakainon. La distruzione di Motya e Abakainon ad opera di Dionysius I nel racconto di Diodoro Siculo. La ricerca archeologica dimostra come, anche dopo la distruzione, Motya abbia continuato a svolgere un ruolo di primo piano negli scambi tra le varie componenti etniche della Sicilia … Litra d'argento dell'ultimo quarto del V secolo con entrambi i tipi che caratterizzano Mozia rispetto agli altri centri punici (Panormos, Solunto): Gorgoneion / albero di Palma con frutti, legenda punica retrograda MT-V' . L'etnico in caratteri punici presente sul micron kerma d'argento di Motya riflette la nuova fase della lingua fenicia nell'occidente colonizzato del V sec. a. C.: un esempio è offerto dalla consonante laringale ' utilizzata per indicare nella scrittura i pronomi suffissi (genitivo e complemento oggetto) di 3a persona singolare maschile e femminile. (Fonte: Il Fenicio di Mozia – M.G. Amadasi Guzzo). Confronto tra l'apotropaico Gorgoneion presente sulla litra d'argento e quello impresso su un Oscillum - peso discoidale in argilla – dal Museo di Mozia. Significato "pratico-rituale" degli oscilla fittili con Gorgoneion. Cenno etimologico del nome Motya: probabile derivazione del suo nome in fenicio - Mtw, Mtw o Hmtw - da una radice connessa con la parola "filanda" o, comunque, con la tessitura delle stoffe e l'industria dei tessuti. Testimonianza in Diodoro (XIV 53, 3) dell’alto valore economico delle stoffe di Mozia: il bottino raccolto dai soldati di Dionigi di Siracusa durante il saccheggio della città (397/396 aC) comprendeva infatti oltre che a molto argento ed oro, anche vesti ricchissime … Immagine di una campionatura di pesi da telaio di Mozia… * * * * * Sorrisi di sapore tardoarcaico … Il riso-sorriso silenzioso ed inquietante, seppur magico, del Gorgoneion, su due kermata d’argento di Motya dell'ultimo quarto del V sec.a.C.: Litra, 0,64 g.; Trias (1/3 litra) di 0.24g). L'ineffabile sorriso di sapore tardoarcaico e l'inconfondibile pettinatura con capelli a lumachelle (dai fitti riccioli disposti su tre file) dello Stile Severo su: la bellissima Protome femminile in terracotta da Mozia l'ammaliante capo marmoreo del cosiddetto "Giovane di Mozia"… Testina maschile su un'onkia (?) bronzea di Motya - 409-397 aC; 1.79 g. (Calciati 9). Di riso in riso: il riso sardonico … sulla famosissima "Maschera ghignante" punica in terracotta, rinvenuta nel Tofet di Mozia - (Fine VI sec. a.C.). Il cosiddetto tophet (in aramaico "luogo di arsione"), era l'area sacra dove si racconta venissero sacrificati alle divinità Baal Hammon e Astarte i primogeniti maschi ancora in fasce … Significato apotropaico (dal greco apotrépo, allontano; apotrópaios, che allontana i mali) della maschera ghignante che, al pari del Gorgoneion, appunto, era in grado di distogliere lo sguardo nemico … * * * * * Le nostre amate mikrà raccontano di fruttuose commistioni etniche ma anche di tanto sangue, deportazioni, soprusi, rivalità ed odio senza fine … Dalle frazioni sinora postate su Abakainon (centro siculo caratterizzato da etnia mista Greco-sicula) e su Motya (centro punico che ospitava pure una comunità greca) la testimonianza che in Sicilia, dal VII sec. a.C. in poi..., non c'erano solamente i Greci, cioè i Sicelioti, che potevano esprimere un linguaggio artistico e potevano coniare monete interessanti: la compenetrazione di idee, stili, culture, commerci era notevole e le iconografie monetali, non propriamente di puro stile greco, ci parlano di tali fruttuose commistioni. Dionysius I, tiranno di Siracusa, non apprezzava i Greci che vivevano, producevano e commerciavano nei siti di aliena etnia se non greca: li considerava traditori se operavano in ambiente nemico, e i punici erano i più pericolosi nemici di Siracusa. Dopo la caduta di Mozia ad opera delle sue truppe, i primi ad essere messi in croce...lungo la strada che da Mozia portava verso occidente, furono le persone di stirpe greca che furono trovate all'interno della città punica durante il saccheggio: dietro le frazioni d'argento che tanto amiamo in questa discussione c'è anche tanto sangue, deportazioni, soprusi, rivalità ed odio senza fine … * * * * * Sulle iconografie monetali dei mikrà di Motya i segni di fruttuose commistioni di idee, stili, culture, commerci … tra punici e greci … A Mozia dunque vivevano e lavoravano anche dei greci, che avevano luoghi di culto propri, come testimoniano i due sacelli situati davanti ai torrioni della Porta nord, di cui uno di culto fenicio-punico e l'altro greco. A testimoniare queste "fruttuose commistioni", la presenza sul mikron kerma di Motya anche di legende in caratteri greci. Legenda greca MOTVAION, su una litra assai suggestiva ex A.D.M. Collection (cortesia Acsearch.info, 0.72 g.): D/ aquila su capitello ionico e con serpente in bocca; sopra, una foglia d'edera. R/ Delfino e conchiglia (murex?) - Jenkins, pl. 23, 1. NAC AG - Auction O (13.05.2004), lot. 1361, 380 CHF (~292 USD). Per completare la tipologia dell'aquila su capitello… altre due litre: - una dall'elima Eryx, c. 480-470, AR 0.55 g. - una dalla greca Akragas, c. 450-440, AR 0.68 g. Nota il fiore sotto il granchio: probabilmente un fiore di melograno, ricordo della madrepatria Rhodos??? Akragas fu infatti fondata da coloni di Gela insieme ai Rodi nel VI Sec. a.C. * * * * * Una foglia d'edera compare a Motya anche sul R/ di un didramma - 415-405 aC con una deliziosa testina femminile (Astarte come Afrodite ericina??) Per il D/: del didramma vedi in precedenza qui (cane che morde un cervo dal grande palco di corna). La foglia d'edera pare alludere al culto di Astarte legato alla colonizzazione fenicia e ben documentato a Mozia. Questa Dea, non altrimenti che l'lside egiziana dalla quale proverrebbe e l'Afrodite/Venere ericina a cui si sovrappone, ponendosi quale simbolo di rigenerazione perenne…, più che la Dea della bellezza e degli amori rappresentava la fecondità della Natura. Da questa iconografia siculo/ punica deriverebbero in seguito le varie Tanit effigiate sulle monete cartaginesi … (Rimando alle stupende pagine del sito di Roth37 sulle monete puniche con il profilo di Tanit). * * * * * Rimirando la suggestiva iconografia sul mikron kerma di Motya, non possiamo esimerci dal pensare a quante immagini di un vissuto quotidiano,periglioso o felice, queste argentee monetine potrebbero proiettare per noi su una superficie bianca…: eccoVene un'altra dall’amatissima Motya... A partire dal racconto di Diodoro Siculo, riflessioni sull’importanza strategica della cosiddetta "strada sommersa" che attraversava lo Stagnone di Marsala collegando la costa con la Porta Nord delle mura di Mozia (risalenti alla metà del VI sec. a. C), tanto da venire distrutta dai Moziesi nel 397 a.C., e ricostruita poi dai Siracusani: è probabile che proprio la strada sommersa abbia costituito l'arma vincente per l'assedio siracusano…. Foto delle fortificazioni della Porta Nord (nota sulla sinistra la struttura a telaio del muro), veduta aerea sullo Stagnone e sulla strada sommersa che foto d'epoca testimoniano essere stata utilizzata per il trasporto dell'uva dall'isola di Motya ai palmenti di Birgi con i tipici carretti siciliani, nella variante marsalese dalle altissime ruote. * * * * * Ultimo assaggio della commistione di stili che caratterizzava Mozia: il mosaico della cosiddetta "Casa dei mosaici" (seconda metà del Vsec.a.C.) con ciottoli marini naturali di colore bianco, grigio e nero,dalla squisita combinazione di disegni sia fenici (con animali in lotta fra loro) che greci (nelle bordure ornamentali a meandro uncinato, o con il motivo del fior di loto alternato a palmetta e dell'onda). Confronto con il fiore stilizzato nel pithos dipinto dalla Fortezza occidentale: questo vaso testimonia come un settore dell'edificio fosse stato riconvertito a funzioni cultuali nel corso del IV secolo, dopo la distruzione dionigiana di Mozia. Altra evidenza quindi di come la città di Motya abbia continuato anche dopo la sua distruzione a svolgere un ruolo di primo piano negli scambi tra le varie componenti etniche della Sicilia ... * * * * * Superba emilitra AG di Syracusa (450-440aC) di gr. 0.37, dalla vendita NAC 59 Lotto 530, con al D/: una raffigurazione particolarmente delicata e raffinata soprattutto per la curata acconciatura che ricorda quella di un superbo tetra, sempre di Siracusa dell'ultimo quarto del V secolo. Realizzo dell’emilitra: 2600 franchi + diritti .... Confronto con il profilo femminile caratterizzato dalla medesima curata acconciatura sul rovescio del didramma di Motya del 425aC. Certo lo stile è diversissimo…, ma quante storie potrebbe raccontare anche questa sorella maggiore, dal polo opposto della bella Sikelia... * * * * * Riflessioni da M.Torelli sulle produzioni artigianali e architettoniche delle colonie greche in Sicilia,fortemente permeate dalla sfera della religione, dei culti e delle pratiche della devozione che i coloni hanno recato con sé dalla madrepatria e che hanno via via sottoposto a una serie di modificazioni successive. Un àgalma speciale: il "Giovane di Mozia"... da Selinunte! Un’ammaliante testimonianza della contaminazione tra le due culture (punica e greca) a Motya, è presente anche nella statua del cosiddetto “Giovane di Mozia”, vera e propria poesia marmorea:abbigliato alla maniera orientale, ma con caratteristiche di esecuzione proprie della statuaria greca di “periodo severo”. Confronto stilistico con la coeva metopa Herakles e Amazzone (Tempio E di Selinunte) e con i Kouroi di Leontini. Ancora sul "Giovane di Mozia": riflessioni sulla Materia (il marmo pario), sullo Stile (lo Stile Severo), sul Movimento sinuoso, unico nel suo genere, su Artista e Committenza ... "Il Giovane di Mozia". Continua l'analisi con riflessioni su: l'Identificazione, l'Autore e la Committenza; sul marmo pario (la Venere di Morgantina ha testa, braccia e mani in marmo pario). Link ad una vecchia discussione sempre sul "Giovane di Mozia". Il Giovane di Mozia": ulteriori riflessioni sulle caratteristiche del marmo Pario (cenno all'originale greco delle Niobidi al MNR), sulla ricca Committenza, sull'Identificazione e sulla provenienza. Risposte inerenti a: a) statue in Sicilia, oltre al Giovane di Mozia, in marmo pario: uno dei più preziosi e raffinati disponibile all'epoca per la statuaria. b) il movimento sinuoso del corpo dell'èfebo/atleta che si distacca da qualsiasi altra produzione statuaria siciliana: riflessioni sul leggero e aderente chitone drappeggiato che offre l'"impressione che lo scultore abbia voluto ritrarre un nudo e sia stato costretto a vestirlo..." (A. De Vita) c) Confronto stilistico della veste del Giovane di Mozia con il tetradramma di Panormos (due soli gli esemplari noti) su cui l'Offerente appare avvolto in una veste stretta ai fianchi e con un lembo riportato sul braccio sinistro che gli lascia scoperto il petto. d) Identificazione: Auriga o divinità? Riflessioni sui nessi tra atletismo, culti connessi all'atleta-eroe nelle polis siceliote del V sec. a.C. Il culto dell'atleta-eroe nel V secolo prsenta una forte valenza sia religiosa che politica Asta Munzen und Medaillen, n. 36 del 5 maggio 2012, lotto n. 98 (una litra di Motya), già appartenuta alla famosa collezione Moretti: invenduta, nonostante il buon pedigree per i particolari difetti di coniazione presenti in alcune altre litre sempre di Motya, probabilmente per l'imperizia del personale addetto alla coniazione. * * * * * 3. Altre discussioni presenti nella Sezione Sicilia greca o in altre Litra di Motya con ritratto frontale e granchio, 0.70g Bronzo di Motya con profilo femminile e granchio Onkia di Motya dubbia a confronto con due esemplari autentici * * * * *
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  21. Caro Bernardo, comprendo tutta la sua proccupazione. Le sono vicino anche per molti degli aspetti da Lei citati, compreso il suo richiamo all'amore per la cultura, per l'arte e per l'umanesimo. Se le sue acquisizioni numismatiche sono, per la stragrande maggioranza, regolari non vedo sinceramente il problema. Se anche qualche moneta di non significativo rilievo ...non avesse un sufficiente riscontro...ci può stare. Non sarà questo il problema. La sua unica leggerezza, mi sembra di capire, è stata quella di dedicarsi da qualche tempo ad un'attività di scambio e di dismissione di alcune monete, sicuramente alcune in un luogo adatto per incorrere in disavventure. Ma questa, sinceramente è anche una prova di buonafede. Chi ha da nascondere...non si muove in questo modo. Chi ha una significativa quantità di monete non in regola...le gestisce in silenzio e nel buio. Credo che tra gli appassionati di monete, specificamente classiche, non siano pochi coloro che hanno vissuto la sua disavventura. Non ho remora alcuna a ribadire (l'ho già scritto...) che è capitato anche a me...non pochi anni or sono. Nemmeno ho remore a dire che il nucleo che indagava si è anche recato, a mia insaputa, sul luogo del mio lavoro del tempo...peraltro delicato...ed anche da altre parti. Il tutto perchè qualcuno aveva "venduto" il mio nominativo...insieme ad altri. Praticamente tutto (o quasi) il materiale allora sequestrato era coperto da ineccepibile documentazione. Io ero, come sono, incensurato...e svolgevo un'attività lavorativa che non affidavano a chi aveva avuto problemi. Anche io scambiavo qualche moneta...come tutti, ma non in modo continuo e/o per farmi una collezione a gratis. La restituivo al mercato semplicemente perchè era un doppione o perchè mi aveva rotto le palle (mi scuso per la franchezza). Il tutto è stato esaminato da un P.M. dall'aspetto elegante, spigliato e di chi non guarda in faccia nessuno. E, in Italia, una simile persona può far paura. Contagiato dall'italica cultura...ho avuto timore. per converso...dopo circa tre/quattro mesi il caso è stato archiviato. Mi sono recato presso la soprintendenza dove il maresciallo che aveva eseguito il sequestro mi ha riconsegnato personalmente il pacco...con le relative scuse. Ovvio che qualcosa aveva subito qualche piccolo danno, che una qualche impressione era rimasta nel mio luogo di lavoro, che per tre anni non ho più acquisito e nemmeno venduto una moneta, che mia moglie ancora ricorda l'esperienza negativamente.... e che il collega con il quale seguimmo insieme la cosa sotto il profilo tecnico e legale, volle essere pagato. Cosa dovevo fare? Il fatto di esserne uscito in tempi relativamente rapidi mi fece sentire vincitore...in realtà avevo perso comunque...sicuramente una serie di cose. Oggi forse andrei a cercare qualcosina da qualche parte a parziale compensazione...allora mi dissi che in fondo si era trattato di una "puttanata" (in senso globale :) ) e come tale la presi. Ogni tanto gli uomini si debbono sporcare un po' in qualche modo ed anche non volendo...come con i rapporti "amorosi" a pagamento. Probabilmente sono dinamiche della vita. Può stare sicuro che è meglio che finire su un'autoambulanza. Probabilmente feci all'epoca la figura di colui che aveva misteriose collezioni, ma non tanto in gamba da non rimanerne coinvolto...cioè...quella del "coglione". Non mi è parso, onestamente, di aver dato, coram populo, l'impressione del delinquente...piuttosto di quello a cui aveva detto male...come si dice...la legge del menga? Quindi caro Bernardo...animo! Non si lasci coinvolgere dalla sua stessa passione. Lei è uno studioso ed un collezionista...non un ricettatore. Ed è un uomo in gamba che merita stima e rispetto. Se le cose stanno come da Lei descritte...se le monete sono per la massima parte coperte e, comunque, acquisite da commercianti professionali...non si preoccupi più di quanto non serva solamente a gestire la cosa. E, sinceramente, non vedo perchè dovrebbe conseguire necessariamente un rinvio a giudizio...anzi, tutt'altro. Questo sulla scorta di quanto da Lei dichiarato e che certamente risponderà alla realtà dei fatti. Credo, per quanto Lei ha narrato, che l'aspetto più delicato - specie di questi tempi - potrebbe riguardare più che le monete...il modo con il quale Lei ha inteso restituirle direttamente al mercato. Naturalmente saranno stati dei doppioni...o dei fuori collezione, di sua dimostrabile proprietà, seriali e non di significativo valore e per i quali non valeva la pena di passare per un intermediario. Un caro saluto. P.S. Credo si renda opportuno, prima ancora di armarsi per la crociata della riforma...impostare una discussione ad hoc sulla legittimità del possesso numismatico e relative dinamiche. Cheppoi...alla fine, sarebbe un equivalente di salvaguardia per il collezionista, forse non per gli operatori professionali. Casomai la riforma la promuoveremo unitamente a questi ultimi. E' comunque opportuno e necessario, attesa una complessiva delicatezza del tema ove approfondito e sviscerato, che l'Admin autorizzi e fornisca delega al riguardo.
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  22. Profausto non ha alcun dubbio ... E' certo che non si tratta di un falso ... ma di un riconio. E dice bene. Questo ... oggetto, non è una moneta originale, non è una moneta falsa, è un riconio. Falsa (dal latino falsus, a, um, dal verbo fallo, ingannare, trarre in errore) è una moneta coniata per trarre in inganno imitando il più possibile la moneta originale; conosciamo falsi d'epoca (usati quando la moneta originale circolava) e falsi per i collezionisti (fatti ora o secoli fa). Questo è un semplice riconio, una semplice riproduzione, e che sia così è indicato dalla lettera R, che è li per dire "non vogliamo trarre in inganno nessuno, questa è una riproduzione" (Anche se visto l'aspetto non serviva certo perchè non poteva ingannare nessuno). Dunque ... non è originale, non è falsa, ... è un riconio.
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  23. vista l'epoca e la confusione ti metto in :crazy: punizione :good: resisti lollo che tra un po te chiamo
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  24. Forse, nel riconoscere i lavori di fantasia (diciamo così) potrebbe aiutarci il criterio estetico. Un Greco, penso, non avrebbe mai reso Zeus con quell'accentuato prognatismo che ci fa pensare al Lombroso, né il guerriero nudo con le braccia così lunghe da dar ragione a Darwin... :-)
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  25. A parte che sarebbe utile confrontare le due monete con esatto dimensionamento 1:1, molto importante per verificare se effettivamente sono stati usati gli stessi conii. Sinceramente lo stile appare inverosimile e "troppo costruito" nella monetazione dei Mamertini. Basta dare un'occhiata a Calciati (e anche a Sarstrom) per notare tale discrepanza stilistica e la moneta di Peus non corrisponde a Calciati 51 come riportato sul catalogo di asta. E poi che ci sta a fare questa grande T di dimensioni fuori misura..... A mio modesto giudizio si tratta di una creazione moderna. Per vedere un esemplare normale e autentico di questa emissione posto uno apparso su NAC.....
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  26. Innanzi tutto, vorrei fare un sentito augurio sperando in una più indolore possibile risoluzione dei fatti, in secondo luogo, permettetemi di dire che questo è uno schifo, paghiamo l'ignoranza e l'incompetenza di persone che lavorano in ambiti di cui non conoscono assolutamente niente... questi sequestri dovrebbero essere richiesti da autorità competenti, non dal primo commissario di polizia che capita su e-bay ... la prima domanda che feci entrando qui sul forum, quando ancora non sapevo niente di monetazione classica, fu "davvero si possono collezionare monete così antiche?"... chi non conosce situazioni e non è specializzato nel settore non puo capire... in seguito mi è venuto da pensare alla inadeguatezza di chi ha pensato una manovra simile.... sarebbe stato sufficiente un invito in questura, invece del prelievo in ufficio di fronte ai colleghi, e non era necessario rendere pubblico il fatto davanti a tutti i vicini e conoscenti... poi c'è anche il fatto che sarebbe il caso che le società e le varie associazioni, che sono il tramite più agile tra collezionista e pubblica amministrazione chiarissero una volta per tutte la linea che intendono prendere, perchè, alla fine, associazioni come la SNI o la NIP non sono solo biblioteche o associazioni culturali, sono soprattutto organismi di rappresentanza e tutela del collezionista... io mi aspetterei, soprattutto dai NIP, ma anche dalla SNI, qualcosa di concreto ... è necessaria una chiarificazione e questi sono gli enti che hanno la possibilità e il dovere di porla in essere... altrimenti possiamo anche smettere di comprare dai NIP e di iscriverci alla SNI... tanto che garanzie riceviamo? tanto vale comprare al mercatino pagando meno che acquistare dal NIP pagando ricevute e certificati di nessun valore effettivo... queste associazioni perdono in credibilità e consenso se non si muovono a reagire.... Poi vorrei dire una cosa importante che è una verità e che nessuno tira mai fuori... da queste azioni perdiamo tutti!!! non solo come spesa pubblica dell'azione di sequestro, ma soprattutto culturalmente!!! è normale e comprensibile che la metà degli studiosi non permette a nessuno di vedere le proprie monete e le chiude in casa come proprio tesoro segreto... gli studiosi che non si sentono toccati da queste azioni di vera e propria persecuzione, farebbero bene a condurre la battaglia a fianco ai collezionisti per permettere almeno una maggiore fruibilità di un patrimonio che c'è e che rimane ragionevolmente nascosto per paura!!! questa, secondo me, è la battaglia comune più grande che abbiamo e che dobbiamo vincere per poter tornare a collezionare con piacere e senza la costante paura del sequestro. Saluti, Magdi
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  27. Capisco la frustrazione di antionio bernardo, al quale deve andare la nostra solidarietà ed il nostro appoggio, ma invito a non lasciarci andare ad esternazioni eccessivamente pesanti nei confronti delle autorità. Ha ragione grigioviola "tutto si risolverà per il meglio, probabilmente alla base di tutto c'è il fantomatico annuncio di romane su sibito.it. una volta chiarito il lecito possesso di quelle, provenienza asta artemide, verrà meno tutto l'impianto accusatorio. il tutto si risolverà con molto mal di stomaco, tanta amarezza e soldi spesi"; ne sono assolutamente sicuro. Sul fatto che i carabinieri del TPC abbiano operato il sequestro anche in presenza di fatture e scontrini credo si sia già discusso ampiamente in passato: non potevano fare diversamente, avendone ricevuto incarico dal Giudice. Ci sarà poi un Perito di parte che esaminerà tutto, monete e documentazione, per verificare che quest'ultima sia autentica e corrispondente al materiale sequestrato. La prassi può anche non piacere (a me per primo), ma così é, non inventiamoci strade alternative che non esistono..... Forse la causa di certe nostre disavventure spesso siamo proprio noi, che operiamo in coscienza di essere persone oneste e corrette, ma ignorando che le Forze dell'Ordine non ci conoscono. Mi spiego meglio: una frase del tipo "MATERIALE ACQUISTATO IN ASTE PUBBLICHE, DEL QUALE POSSO ESIBIRE REGOLARE FATTURA DI ACQUISTO" messa al piede dell'inserzione FORSE avrebbe evitato il problema all'origine.
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  28. Torino, 24.03.2012 0re 02.40 Non riesco a dormire perché quello che è accaduto in data odierna ha sconvolto la mia vita di onesto servitore dello Stato, uomo, padre e marito. Questa mattina a partire dalle 10.00 fino alle 13.30 ho subito un sequestro della mia collezione privata di monete antiche, medievali e rinascimentali oltre al fatto di aver ricevuto un avviso di garanzia per ricettazione e traffico di reperti archeologici di illecita provenienza. Oltre alla mia collezione privata mi è stata sequestrata anche la collezione di monete del mio amico Dr Antonio Olivari, regolarmente acquistata presso esercizi commerciali specializzati, messa a disposizione per un’attività di scambio e compravendita presso i circoli numismatici, i convegni, sui portali ebay e subito.it. Il mio stato d’animo al momento è dilaniato dall’offesa della mia persona trattata come un vile delinquente solo per aver coltivato fino ad oggi una nobile passione, come l’ultimo re d’Italia Vittorio Emanuele III. Dall’età di 10 anni colleziono monete, da quando una mia zia sorella di mia nonna (entrambe scomparse) mi regalò 5 franchi della Repubblica Francese. Da quel giorno dentro di me è nata la voglia e il desiderio di raccogliere monete provenienti da tutto il Mondo. Una passione alimentata dal fatto che attraverso l’osservazione della moneta fantasticavo nell’immaginare il paese ufficialmente rappresentato. Ho ancora conservato un foglio su cui avevo elencato tutti i paesi rappresentati dalle mie monete che mio figlio Nicolò di 9 anni a distanza di 20 anni ha continuato a completarlo e integrarlo. Con il passare degli anni ricevevo monete da mio padre, dai parenti e dagli amici. Il gesto per me era di profondo significato infatti le monete hanno acquisito una forte valenza affettiva. Con il passare degli anni in proporzione alla mia maturità intellettuale i miei interessi culturali sono cambiati. A partire dal 07.04.2006 ho iniziato a collezionare le monete romane che mi erano state regalate da una mia zia paterna in occasione del mio ventottesimo compleanno. Nessuno può immaginare la gioia che è nata in me nel possedere quelle monete. Monete in conservazione modesta di materiale povero che avevano sicuramente circolato e adesso rappresentano la nostra storia. A quel punto è nata una passione che mi ha portato allo studio approfondito della nostra storia antica e della numismatica. Ho cominciato con un libro che mio padre mi aveva regalato all’età di 10 anni. Ho cominciato a comprare il settimanale di “cronaca numismatica”, ho ripreso i fascicoli di monete del Mondo curato dalla Bolaffi. Mi sono iscritto al forum di numismatica la moneta.it dove ho cominciato a conversare con numismatici che coltivano la mia stessa passione. Ho iniziato a farmi inviare i cataloghi d’asta delle principali case che ho utilizzato prima come materiale di studio poi come riferimento commerciale per procedere all’acquisto delle monete. A questo punto ho iniziato ad acquistarle e collezionarle. Le ho comprate dai commercianti, delle case d’asta e mercatini della domenica. Non ho mai speso grosse cifre mediamente 20 – 30 euro. A testimonianza del fatto che non ero alla ricerca del pezzo unico, del bene archeologico ma semplicemente di monete comuni emesse in grandi quantità e presenti nell’ attuale mercato numismatico. Residente nell’area del Friuli Venezia Giulia ho cominciato ad approcciarmi allo studio delle monete dei dogi di Venezia dalla fine del 1200 fino al 1700. Inoltre frequentando spesso la Liguria, terra di origine di mia moglie, ho cominciato a collezionare monetine in mistura dei dogi di Genova. L’acquisto della moneta per me era un momento unico. L’ho sempre testimoniato associando alla moneta un codice progressivo con l’iniziale del mio nome A abbinato ad un numero. Ho iniziato nel 2006 con A01 e sono arrivato oggi 24.03.2012 ad A501. In ogni codice descrivevo i caratteri salienti della moneta: L’autorità emittente, il periodo, la data di emissione, il giorno dell’acquisto, il nome del commerciante e la località del mercatino dove le avevo acquistate. Oltre a qualche regalo ricevuto da mio padre che ha sempre supportato questa mia nobile passione. Queste monete per me rappresentano anche momenti unici trascorsi con la mia famiglia o viaggi per impegni di lavoro: Venezia, Roma, Pesaro, Napoli, Civitavecchia, Genova (i regali di mia moglie presso la casa d’asta Ghiglione) e per ultimo Gerusalemme, città magica dove ho acquistato una piccola prutah di Erode Archelao in un negozio di numismatica autorizzato. Ho preso quella moneta perché aveva circolato nel periodo di Gesù, e questa mattina quando sono arrivati i Carabinieri mi sono sentito un po’ nel bosco degli ulivi. Non ho ricevuto violenza fisica, ma spirituale, morale, d’immagine, il cuore mi sanguina. Ho ancora impresso la sguardo dei miei colleghi increduli mentre il “Brigadiere” accompagnava il Capitano in Aula a prendere la borsa con i suoi libri. Torniamo al punto del commercio. Il discorso è molto semplice perché quest’anno la manovra mi ha privato del mio aumento stipendiale di 420 euro. Questa privazione proporzionata al costo della vita che continua progressivamente ad aumentare mi ha portato di fronte alla decisione di non continuare nell’acquisto delle monete per dare la precedenza ad altre priorità. A questo punto non mi sono arreso e a partire dal mese di settembre a cedere monete per conto del Dr Antonio Olivari ai collezionisti. Le monete che ho ceduto in occasione dei congressi, dei mercatini e sulla piattaforma ebay non erano antiche ma moderne dal 1700 in avanti. Poi avevo fatto il famoso annuncio su Subito.it delle 29 monete romane che lì è rimasto nel dimenticatoio anche perché non le ho mai vendute. A tal proposito rappresento di essermi reso conto di essere controllato quando il sig Marco Benigni il giorno 11 febbraio mi ha contattato in merito all’annuncio su subito.it per avere foto e listino delle monete. Il mio comportamento è rimasto immutato quando il 16 marzo alle 15.02 mi ha nuovamente contattato via mail informandomi che in settimana sarebbe passato a Torino. Avevo capito tutto, avrei potuto nasconderle come fanno i vili delinquenti ma non l’ho fatto perché sono un cittadino onesto che paga le tasse, lavora e soprattutto rispetta le leggi. Non ho nulla da nascondere, di fronte a un mandato di perquisizione non ho battuto ciglio e le monete le ho consegnate spontaneamente. L’accusa per cui vengo indagato è infondata perché non ho mai commerciato reperti archeologici di illecita provenienza. Adesso mi sento bruciato, mi hanno violentato, mi hanno tagliato le ali, la voglia di diventare perito numismatico e collaborare per un tribunale. Pertanto avevo cominciato un principio di collaborazione con la Dssa Monica Baldassarre dell’Università di Pisa per lo studio e la classificazione delle monete in mistura di Genova. Maturavo il sogno di intraprendere con l’aiuto di mia moglie un’attività commerciale per trovare una valida e onesta alternativa per arrivare serenamente alla fine del mese. Non ho una casa di proprietà, vivo in una tranquilla zona di Tolmezzo, conduco una vita molto semplice e vivo quotidianamente con il peso di trascurare la mia famiglia, mia moglie e i miei figli per il fatto di aver messo sempre l’istituzione davanti a tutto. Ho iniziato da bambino a 15 anni. Scuola Militare Nunziatella, Accademia Militare di Modena, Scuola di Applicazione, 1° Reggimento Artiglieria da Montagna e 3° Reggimento Artiglieria da Montagna a Tolmezzo. Ho ricoperto sempre incarichi di responsabilità e prestigio per la forza armata e mi sono sempre esposto con il lavoro, lavoro e lavoro…..e nel poco tempo libero famiglia e monete. Ho trascorso complessivamente 25 mesi lontano dalla mia famiglia per servire l’istituzione: 2002 – Kossovo- Comandante di Sezione 2004-2005 Kabul – Comandante di Sezione 2006-2007 Herat - Military Assistant del Comandante del PRT 2008 – 2009 Herat – Portavoce del Contingente RC-W Capo Ufficio Pubblica Informazione 2010 – 2011 Herat – Military Assistant del Comandante del PRT Sono coniugato dal 9 febbraio 2002 con Stefania e ho 2 figli Nicolò e Alessandro Antonio Bernardo Torino 24.03.2012 ore 04.20
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  29. C ciao sono interessato ad alcune monete che possiedi se fossi interessato potrei inviarti la mia lista doppie per organizzare uno scambio.
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  30. Purtroppo il file non è leggibile. Dovresti riprovare ad inviarlo. Comunque lo scambio potrebbe essere effettuato con un numero identico di monete, eventualmente integrato per chi ne dovesse eliminare un certo numero con euro. Attendo risposta, Mauros. NOn mandare il file in formato PDF perchè forse ¨è quel formato che mi sta creando problemi.
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