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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/22/12 in tutte le aree
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La maggior parte dei collezionisti hanno familiarità con monete di "Barnyard" famosi dell'Irlanda. Non potremmo raccoglierli, ma noi sappiamo di o hanno visto il penny "Pulcini e Gallina", o il "Coniglio" tre-penny, o il "Maiale e Suinetti" mezzo-penny. Queste tre monete particolare, tuttavia, sono state andate per più di quarant'anni—vittime della decimalizzazione del 1971 dell'Irlanda. Come è avvenuto con British monetazione decimale, però, la monetazione decimale irlandese conservato il vecchio scellino e due scellini (fiorino) in circolazione come equivalenti delle nuove monete 5-pence e 10-pence. Qui, il primo-anno 10P del 1969: Ancora una volta, come con la conversione britannica una monetazione decimale, l'irlandese ha introdotto il nuovo 5P e questi 10P monete un paio di anni prima del giorno ufficiale decimale, 15 febbraio 1971. Questo particolare 1969 10P, poi, potrebbe sono entrati canali commerciali irlandesi dal 3 settembre 1969. Ma non ha mai fatto molto lavoro, a quanto pare, data la sua condizione quasi nuova. Queste grandi–dimensioni 10P monete (e i vecchi fiorini) sono state ritirate e demonetizzate su 1° giugno 1994. Erano sostituite da una moneta da 10P molto più piccola, ma ora che la moneta più piccola troppo è andato, si ritirò dall'euro nel 2002. E a pochi passi all'indietro, ultimi fiorini d'Irlanda... --------------------------------------------------- Most collectors are familiar with Ireland’s famous “Barnyard” coins. We might not collect them, but we know of or have seen the “Hen and Chicks” penny, or the “Rabbit” three-pence, or the “Pig and Piglets” half-penny. These three particular coins, however, have been gone for more than forty years—victims of Ireland’s 1971 decimalization. As was the case with British decimal coinage, though, the Irish decimal coinage kept the old shilling and two shilling (florin) in circulation as equivalents of the new 5-pence and 10-pence coins. Here, the first -year 10P of 1969: Again, as with the British conversion to a decimal coinage, the Irish introduced the new 5P and these 10P coins a couple of years before the official Decimal Day, 15 February 1971. This particular 1969 10P, then, might have entered Irish commercial channels as early as September 3, 1969. But it never did much work, apparently, given its almost new condition. These large–size 10P coins (and the old florins) were withdrawn and demonetized on 1 June 1994. They were replaced by a much smaller 10P coin, but now that smaller coin too is gone, retired by the euro in 2002. And walking backward, to Ireland’s last florins...1 punto
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Buonasera a tutti, oggi vorrei far conoscere la storia di questo imperatore ai più, dato che è semi-sconosciuto. Vetranione fu il magister militum di Costante, figlio di Costantino I, sotto il quale fece carriera da umile soldato della Moesia. Quando Magnenzio nel 350 si ribellò a Costante, uccidendolo e proclamandosi imperatore, Vetranione fu invitato dalla sorella dei costantinidi a prendere la porpora, perchè la fedeltà delle legioni danubiane verso Costanzo II era dubbia, dato che era lontano, in Oriente, impegnato nelle interminabili guerre contro i Sassanidi. Vetranione era quindi una pedina nelle mani di Costanzo, secondo i piani, perchè così le legioni danubiane sarebbero rimaste, se non fedeli all' imperatore, almeno in mani amiche, invece che prese da Magnenzio. Vetranione fu quindi proclamato Augusto, riconosciuto da Costanzo. Il nuovo imperatore chiese soldi per finanziare le campagne contro Magnenzio, che avanzava dalle province occidentali. Ai rifiuti di Costanzo, Vetranione strinse un' alleanza con Magnenzio. Però poi, con la situazione che peggiorava, Costanzo tornò nei Balcani, riuscendosi a riconciliare con il nuovo collega. Collega ancora per poco, perchè Costanzo lo fece abdicare nel Natale del 350. Vetranione potè trascorrere da privato cittadino quel che gli restò da vivere a Brusa, in Bitinia, con una pensione statale. Non regnò nemmeno un anno, dal marzo al dicembre del 350. I piani del furbo Costanzo finirono con buon esito. Durante questo periodo, le zecche di zona balcanica, Siscia e Thessalonica, coniarono monete a suo nome, con principalmente cinque rovesci, tutti comunque rivolti alla persona dell' imperatore. La prima, la principale, è CONCORDIA MILITVM, con l' imperatore tra due vessili. Un esempio da Siscia. La seconda, utilizzata anche per Costanzo, è HOC SIGNO VICTOR ERIS, la famosa frase dell' aneddoto di Costantino I sotto le mura di Roma, pronto a combattere contro Massenzio. Imperatore che tiene un labaro, incoronato dalla Vittoria. Un' altra tipologia è quella con il R/ GLORIA ROMANORVM, con l' imperatore con labaro e scettro. Un altra ancora è quella con al R/ l' imperatore con lancia e globo, con prigioniero. VIRTVS AV-G-VSTORVM. L' ultima, VIRTVS EXERCITVS, ha al rovescio l' imperatore con labaro e scudo.1 punto
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Conclusi due scambi positivi con Decuman e Collezionistabari mando su la mia lista ... :D1 punto
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Ciao Claudio, una bella domanda la tua. Prima però una premessa. I Normanni conquistarono la Sicilia che era stata sotto il dominio arabo per lungo periodo, ed essendo loro di fede Cristiana, si trovarono a governare su un popolo che parlava tre lingue diverse, greco, arabo e latino. Per cui cominciarono a battere moneta con scritte e simboli di tre religioni diverse, proprio per non scontentare nessuna parte del popolo. C'è da dire che la grossa produzione di tarì d'oro fu continuata dai normanni perchè queste monete erano bene accettate anche al di fuori della Sicilia. Padroni anche del resto dell'Italia meridionale, i Normanni batterono monete con scritte cufiche, anche nelle zecche di Amalfi, Salerno e Bari. Per cui già questo risponde alla tua domanda. Enrico VI aveva sposato Costanza d'Altavilla erede diretta del trono di Sicilia e senza entrare nel merito di come Enrico si fece incoronare re nella cattedrade di Palermo la notte di Natale del 1194, passo a descrivere le sue monete battute in Sicila. Enrico continuò a battere i tarì d'oro con le scritte cufiche nella zecca di Messina e Palermo, e in quest'ultima il quarto di tercenario, moneta della discussione di cui sopra. Con Enrico però i caratteri cufici delle legende, cominciarono a diventare meno "leggibili", fino a diventare una sorta di segni decorativi. Enrico attuerà una vera e propria riforma monetaria, scomparirà la moneta d'argento per essere sostituita dal denaro di biglione, unificando così le coniazioni meridionali con quelle dei comuni dell'Italia del nord. Le ultime monete con scritte pseudo-cufiche, saranno battute dal figlio di Enrico VI, il grande imperatore Federico II. Non ricordo bene dove lo lessi, dovrei andare a riprenderlo da qualche libro, ma in fin dei conti le popolazioni della Sicilia si erano ben abituate con gli arabi: infatti erano un po' restie ad accettare monete dei nuovi conquistatori normanni che contenevano meno argento rispetto ai precedenti colonizzatori. Per ovviare a questo i normanni iniziarono a coniare monete con legende cufiche o simil cufiche per lasciare immutata la familiarità con "quegli strani simboli" dei siciliani; va da sé che ebbero solo un valore esclusivamente estetico sino a diventare semplici decori. Per quanto riguarda il fatto che inizialmente vennero usati caratteri cufici e successivamente no bisogna dire che le nuove generazioni (nate sotto i normanni) non conoscendo l'arabo erano più facilmente infinocchiabili con l'uso di falsi caratteri rispetto alle generazioni che avevano vissuto il cambio di governo1 punto
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Due domeniche fa ci siamo incontrati a Piazza marina solo io e l'amico Numi62, gli altri chi per un motivo chi per un altro, chi perchè non era bello e chi perchè non aveva letto il messaggio... L'incontro con l'amico Numi è stato davvero ottimo, è puntualissimo, mentre a causa del mio ritardo siamo potuti rimanere poco insieme, ma quattro chiacchiere numismatiche e non davanti ad un caffè non ce le ha tolte nessuno!!... Di progetti ne bollono in pentola parecchi e presto verrete aggiornati, occorrono i tempi tecnici e non ho avuto il tempo materiale di procedere. In ogni caso vi raccomando: leggete i messaggi pvt! e soprattutto indicatemi la vostra e-mail, sto creando una mailing-list in modo che in futuro tutti potranno essere aggiornati insieme ed in tempo reale senza bisogno di connettersi al forum... Saluti P.S.: un grande GRAZIE per la loro adesione ai nuovi amici messinesi!1 punto
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Ciao Claudio, una bella domanda la tua. Prima però una premessa. I Normanni conquistarono la Sicilia che era stata sotto il dominio arabo per lungo periodo, ed essendo loro di fede Cristiana, si trovarono a governare su un popolo che parlava tre lingue diverse, greco, arabo e latino. Per cui cominciarono a battere moneta con scritte e simboli di tre religioni diverse, proprio per non scontentare nessuna parte del popolo. C'è da dire che la grossa produzione di tarì d'oro fu continuata dai normanni perchè queste monete erano bene accettate anche al di fuori della Sicilia. Padroni anche del resto dell'Italia meridionale, i Normanni batterono monete con scritte cufiche, anche nelle zecche di Amalfi, Salerno e Bari. Per cui già questo risponde alla tua domanda. Enrico VI aveva sposato Costanza d'Altavilla erede diretta del trono di Sicilia e senza entrare nel merito di come Enrico si fece incoronare re nella cattedrade di Palermo la notte di Natale del 1194, passo a descrivere le sue monete battute in Sicila. Enrico continuò a battere i tarì d'oro con le scritte cufiche nella zecca di Messina e Palermo, e in quest'ultima il quarto di tercenario, moneta della discussione di cui sopra. Con Enrico però i caratteri cufici delle legende, cominciarono a diventare meno "leggibili", fino a diventare una sorta di segni decorativi. Enrico attuerà una vera e propria riforma monetaria, scomparirà la moneta d'argento per essere sostituita dal denaro di biglione, unificando così le coniazioni meridionali con quelle dei comuni dell'Italia del nord. Le ultime monete con scritte pseudo-cufiche, saranno battute dal figlio di Enrico VI, il grande imperatore Federico II.1 punto
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La discussione vedo che ormai ha dato, si attende ormai l'evento, un piccolo memorandum per chi deve venire e per chi ancora è indeciso e ci sta pensando : SABATO 31 MARZO 2012 PRESSO il CASTELLO SFORZESCO DI MILANO, BIBLIOTECA TRIVULZIANA, SALA WEISS WEIL ( location tra l'altro strepitosa che merita da sola una visita ) Arrivando al Castello dall'ingresso principale procedete all'interno verso il cortile, in fondo a sinistra del cortile troverete la sala . Per i soci S.N.I. l'appuntamento è alle ore 10 perchè ci sarà l'assemblea annuale dei soci. Per tutti i Lamonetiani l'appuntamento è direttamente in sala verso le 11, l'inizio della relazione del Prof. Saccocci è prevista alle 11,15 , ma forse è opportuno , se non conoscete il posto, arrivare un attimo prima. Ricordo il titolo della conferenza del Prof. Andrea Saccocci che è " La nascita del grosso ". A seguire ci dirigeremo insieme verso la Biblioteca della S.N.I. dove nelle vicinanze ci fermeremo per un breve rinfresco, dopodichè saliremo in Biblioteca, dove ci attenderà il dott. Girola per una breve presentazione della Società e della sua Biblioteca, poi potrà proseguire il dibattitto sui grossi e potremo esporre qualche quesito al Professore anche tramite la visione diretta di qualche esemplare. Mi auguro che il 31 marzo possa essere una festa collettiva per la Società Numismatica, per gli utenti appassionati del FORUM LAMONETA, che tra l'altro ci hanno seguito in questa discussione in modo veramente entusiasmante, una festa del collezionismo , una festa per tutti, una festa della NUMISMATICA ITALIANA, questo almeno è il mio augurio e la mia speranza.1 punto
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meno male che sempre piu` gente sta vedendo la luce! e` ora di finirla di privilegiare la conservazione sulla rarita` della moneta praticamente non sappiamo quasi niente di tutte le varieta pre 1800 , conii , circolazione , tirature , valori e stiam a discutere dei baffi di uno piuttosto che dei capelli dell altro. e` inutile avere gente che ti distingue un BB+ da un qSPL e poi non sappiamo come funzionava il sistema monetario romano del III e IV secolo1 punto
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Io seguo un algoritmo molto semplice, con il quale mi sono sempre trovato bene: 1) Mi piace? No: la storia finisce lì. Si: ok, allora la prendo in considerazione. 2) Il prezzo è adeguato alla conservazione/rarità della moneta? No: la storia finisce lì. Si: perfetto! Allora la compro! Ps: colleziono monete moderne. Ciao1 punto
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ci sono tantissime tipologie di legenda sul soldo veneziano... questa é NOSTE ...ma spesso trovi NOSTER... S.B.1 punto
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Uno dei più bei tetradrammi (non mio) della zecca di Chio. Alexander III AR tetradrachm (16.77g), Chios mint, Price 2334, struck 270-220 BC. Head of Herakles right in lionskin headdress / Zeus Aêtophoros seated left, in left field, sphinx left, monogram below sphinx, A beneath throne. Excellent style and well centered, good metal, 28.1 mm; Die axis 11.5, EF. apollonia1 punto
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e` un soldo da 12 bagattini della repubblica di venezia la puoi datare al 1630-1631 sulla base del doge Nicolo` Contarini ciao1 punto
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Te la mando per MP subito, ciao, Giò chapeau e +1 a Giovanna...sempre disponibilissima ad aiutare chi non riesce a mettere foto decenti sul forum! =) ...non mi dimentico...=) S.B. :D :D :) Grazie SuperBubu, ma in fin dei conti è il mio...lavoro sul Forum aiutare gli utenti. Il perchè io mi dedichi a questo molto volentieri è dovuto alla grande passione che mi lega alle monete ed anche all'amicizia che sento per tutti voi. Grazie ancora, Giò :give_rose:1 punto
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ecco un insieme di 12 monete con relativi pesi 0,9 0,8 0,9 0,9 0,7 0,8 0,8 0,7 0,9 0,5 0,8 0,81 punto
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ci perdi sono in quelle comuni che vanno a peso...quelle rare hanno un'altro mercato...ti faccio un'esempio simile per l'argento...gli scudi di V.E.II che ti piacciono tanto se sono in MB praticamente hanno il valore dell'argento (quelli comuni ovviamente), ma gli stessi scudi comuni in FDC o altre date più rare non scendono di prezzo se il costo dell'argento diminuisce....1 punto
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Lo stato libero irlandese ha debuttato la nuova serie di monete nel 1928. Farthing "Beccaccia", "Pig e Suinetti" mezzo-penny, "Gallina e Pulcini" penny, "Coniglio" tre-penny, "Wolfhound" sei-penny, "Toro" scellino, fiorino di "Salmon" e mezzo-crown di "Cavallo". Uno dell'Irlanda è in primo-anno 1928 fiorini "Salmon", usura, dopo quello che doveva essere una carriera circolano utile: Come con tanti sani inizi nel mondo delle monete in circolazione, il primo-anno dell'Irlanda monete del 1928—che furono emesse quel 12 dicembre--sono estremamente comuni, con ulteriori fiorini essere colpiti (2.025.000) che ogni anno fino al 1962 (2.400.000). Che rende questo 1928 florin la più numerosa di tutti gli irlandesi fiorini d'argento Ma possiamo andare ulteriormente indietro, al 1926... ------------------------------------------- The Irish Free State debuted its new coin series in 1928. “Woodcock” farthing, “Pig and Piglets” half-penny, “Hen and Chicks” penny, “Rabbit” three-pence, “Wolfhound” six-pence, “Bull” shilling, “Salmon” florin, and “Horse” half-crown. One of Ireland’s first –year 1928 “Salmon” florins, worn, after what must have been a useful circulating career: As with so many healthy beginnings in the world of circulating coinage, Ireland’s first-year coins of 1928—which were issued that December 12th --are extremely common, with more florins being struck (2,025,000) than any year until 1962 (2,400,000). Which makes this 1928 florin the most numerous of all Irish silver florins But we can go further back, to 1926...1 punto
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Ultimi fiorini d'Irlanda erano del 1968, come questo. (Anche se, come già accennato, circolarono come pezzi 10P fino al giugno 1994.) Fiorino d'Irlanda era diventata una moneta di rame-nichel nel 1951, con l'ultimi fiorini d'argento dopo aver colpiti nel 1943. (Il Fiorino ‘43 è preziosa rarità irlandese, con forse solo 35 esempi conosciuti). Vedi le piccole iniziali "PM" sotto la coda del salmone, per designer Percy Metcalfe. Sue iniziali appaiono su un numero sorprendente di monete, da alcuni luoghi inaspettati forse—1934 100-leva della Bulgaria, per uno. Ma "PM", purtroppo, non sopravvivere il Fiorino 1968 e non sembra il 1969 10P. E a pochi passi all'indietro, fiorini d'argento dell'Irlanda... -------------------------------------------- Ireland’s last florins were dated 1968, like this one. (Although, as mentioned above, they circulated as 10P pieces until June, 1994.) Ireland’s florin had become a copper-nickel coin in 1951, with the last silver florins having been struck in 1943. (The ’43 florin is valuable Irish rarity, with perhaps only 35 examples known.) See the small initials “PM” below the salmon’s tail, for designer Percy Metcalfe. His initials appear on a surprising number of coins, from some perhaps unexpected places—Bulgaria’s 1934 100-leva, for one. But “PM,” unfortunately, didn’t survive the 1968 florin, and didn’t appear on the 1969 10P. And walking backward, to Ireland’s silver florins...1 punto
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a mio avviso moneta che se non è FDC, poco ci manca... quelli non sono segni di spazzolatura, è il classico (ed odioso direi) "bersaglio" la scansione la penalizza... moneta straripante di lustro... fai le foto al più presto ;)1 punto
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Per me si tratta di una moneta falsa. Colori a parte, ci sono diversi dettagli sia sul lato comune che su quello nazionale che non coincidono con quelli di una moneta autentica. Sul lato comune le differenze più evidenti sono sicuramente la "O" di "EURO" notevolmente deformata e l' "angolo" del 2 che sembra prolungarsi in maniera eccessiva sul tondello esterno della moneta. Vi è però anche un altro elemento che tuttavia non si nota subito ma solo dopo un'attenta osservazione: sempre sul lato comune, tutte le stelle sono capovolte. Anche su lato nazionale vi sono delle anomalie: le stelle sono quasi tutte deformi e in alcuni casi sembra che ci siano due stelle sovrapposte l'una sull'altra (come se il conio fosse stato impresso due volte). Ma l'elemento più importante è sicuramente l'asincronia presente tra una stella e l'altra. In una moneta autentica infatti, le stelle poggiano con due vertici su piani paralleli tra loro. Nell'esemplare in foto invece non vi è una sola stella che rispetti queste caratteristiche: in qualunque modo si ruoti la moneta, le stelle non giacciono mai contemporaneamente su due vertici e su piani paralleli come caratteristiche tecniche della BCE vorrebbero. Altri elementi importanti sono la mancanza della lettera "A" e parte della "T" della parola "ATHENS" nonché la mancanza dell'anno di coniazione; mancano cioè tutti quei dettagli che in una moneta autentica si trovano su tondello esterno. Inoltre i margini del discobolo, le parti scritte e il logo delle Olimpiadi appaiono poco chiari e troppo sfumati a differenza di una moneta autentica che solitamente presenta dettagli ben più nitidi. La mia ipotesi quindi è che la moneta in foto sia un falso i cui tondelli sono stati prodotti separatamente (come avviene nelle monete autentiche) e poi assemblati. Chiaramente, per quel che riguarda il tondello esterno, si è badato a riportare solo i dettagli più importanti. La misurazione di peso, diametro e spessore della moneta possono avvalorare o smentire la mia ipotesi. :)1 punto
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Salve a tutti :) Sto cercando cataloghi e libri che parlano e trattano della monetazione bahamense nello specifico. A parte il Krause e il World Paper Money, conoscete altri libri che trattano solo cartamoneta e moneta delle bahamas o almeno quella dei caraibi? Vorrei qualcosa di specifico non di generale come il Krause. Ringrazio anticipatamente tutti coloro che risponderanno :)1 punto
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allora vorrei precisare alcune cose 1) io monete da 500 - 1000 euro non le colleziono , anzi compro solo rottami.... e la maggior parte delle monete che compro vengon da ciotole e sono spesso in condizioni da D a B (quando va bene) 2) non sono un intoccabile del forum , anzi.... son stato bannato diverse volte e un sacco di miei post son stati editati o cancellati. quello che volevo dire e` che stare a disquisire sempre della conservazione secondo me e` sbagliato. per una moneta del genere poi e` superfluo , le trovi tranquillamente nelle ciotole e ti compri la piu` bella , tanto essendo di metallo duro e avendo circolato poco le trovi in alta conservazione senza bisogno di star a spendere cifre ridicole per avere un FDC. ti vorrei stimolare dicendoti di inserire la moneta nel suo contesto storico , quindi la guerra e la divisione dell italia in 2 etc etc , e direi di guardarti perche` nel 1936 si e` introdotta una serie nuova di monete. la collezione di monete spesso sfocia in inutili discussioni sul grado di conservazione come se questi fossero l aspetto piu` importante della numismatica. col risultato che poi abbiamo un sacco di persone che ti san distinguere se una moneta e SPL o SPL- e pochissimi che poi che ti san dare una mano il giorno che posti una nuova variante o una moneta inedita. con simpatia Rick21 punto
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Ciao, dipende dallo stato di conservazione, non possiamo dirtelo con precisione se non le vediamo, se puoi fai qualche foto e postale in questa discussione oppure aprine una per ogni moneta. Ti scrivo le istruzioni per caricarle. Ciao e benvenuta sul Forum. Giò Visto che sei nuova, e non superi i 100 messaggi sul Forum, hai a disposizione 65 k a post (messaggio) per caricare immagini. Una volta che sarai arrivato a 100 messaggi avrai 100 k a disposizione. Ti spiego come fare: Apri la Risposta Veloce, la trovi in fondo alla pagina della discussione, cliccando su " Usa Editor Completo". Avrai una pagina bianca dove scrivere il tuo post, in basso a sinistra potrai vedere un pulsante chiamato "Aggiungi Files", cliccaci e seguendo le indicazioni scegli la foto sul tuo PC da caricare. Se supera i 65 k, devi ridurla, puoi usare vari programmi di grafica per farlo, Paint, Gimp, Nero Foto Snap Viwier. Per allegare un'altra foto usa un altro post ricominciando la procedura da capo, cerca di non ridurre le foto al di sotto dei 400x400 pixel, altrimenti risulteranno troppo piccole ed illeggibili. Oppure puoi caricare le foto su un sito esterno, come Tiny Pic, e poi incollare il link denominato "Per Forum" sul tuo post. Se avrai problemi scrivimi, cercherò di aiutarti come posso. Giò1 punto
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Come promesso, ecco un passo del saggio di William R. Day jr. (I fiorini piemontesi nel Trecento. Il fiorino del Marchese Teodoro I Paleologo di Monferrato (1306-1338) nel contesto regionale, italiano ed europeo). Per quanto riguarda la distinzione nella terminologia tra ‘imitazione’ e ‘contraffazione’, per questo articolo, si definisce un’imitazione una moneta che segue fedelmente i disegni di tutti e due dei tipi dell’originale – nel caso delle imitazioni del fiorino il giglio sul diritto e l’immagine di San Giovanni Battista in piedi sul rovescio – ma che identifica nelle leggende l’autorità emittente e/o il luogo di emissione. Le imitazioni sono di solito battute ad un buon standard anche se talvolta leggermente inferiore rispetto a quello del prototipo. Alcuni numismatici preferiscono descrivere monete di questo genere come ‘imitazioni firmate’ (signed imitations) per distinguerle non soltanto dalle contraffazioni ossia ‘imitazioni fallaci’ (deceptive imitations) ma anche da altre imitazioni di buon standard che non siano ovviamente fraudolente sebbene non identifichino né l’autorità emittente né il luogo di emissione, come per esempio alcune imitazioni del ducato veneziano battute nel Mediterraneo orientale. [...] Gli ibridi in effetti costituiscono una sotto-categoria delle imitazioni firmate. Queste monete usano come modello soltanto uno dei tipi dell’originale e sostituiscono l’altro con un tipo proprio, come per esempio alcuni fiorini savoiardi del Conte Amedeo VII (1383-1391) con il disegno araldico sul diritto e la solita immagine di San Giovanni sul rovescio. [...]Contraffazioni sono imitazioni fallaci di una moneta contemporanea che mantengono gli stessi tipi e le stesse leggende ma alterano o il contenuto intrinseco o il peso (e spesso tutti e due), diminuendolo in modo tale da ottenere un profitto da ciascuna moneta. E.1 punto
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Il tema che proponi è estremamente interessante (per me, almeno) e complesso. Proprio questa sua complessità richiede da un lato molta prudenza nell'affrontare le sue molteplici sfumature, dall'altro uno spirito critico non indifferente per evitare di cadere nella trappola del qualunquismo. Studi sul settore ce ne sono molti di più di quello che si possa pensare, anche se al mondo collezionistico la maggior parte di essi possono sfuggire. Immagino quasi tutti abbiano una discreta dimestichezza col Gamberini di Scarféa, che almeno nel contesto italiano ha avuto il merito di essere il primo a trattare l'argomento in una maniera che potremmo definire enciclopedica. Tuttavia la sua opera, se ha il primato dell'originalità, alla luce delle conoscenze attuali ha molti limiti e soprattutto molti errori, sia nella descrizione dei pezzi che nell'individuazione dei prototipi, che come tali pongono interrogativi sulla fruibilità dell'opera per determinati ragionamenti. C'è molto di più. Nel 2002 a Martigny si è tenuto un convegno di livello internazionale di due giorni dedicato proprio alle contraffazioni, i cui atti sono stati pubblicati anni fa. Le ricerche di Lorenzo Bellesia hanno fatto un po' d'ordine sulle emissioni emiliane, in Svizzera ci sono le ricerche di Kunzmann e prima di lui del Martin (più metodiche, ma essendo vecchie di almeno trent'anni richiedono una lettura prudente) e le analisi dei ripostigli a cura dell'Inventar der Fundmuenzen der Schweiz. In Germania ci sono svariati articoli sulla crisi del Kipper und Wipper del 1622 che fu alla base di un fenomeno speculativo molto intenso. Per il mondo delle colonie genovesi Oberlander-Tarnoveanu ha di recente pubblicato un saggio. Senza contare poi ricerche specifiche su un determinato nominale: il gros tournois, l'agontano, ... E via discorrendo. Insomma, la bibliografia è ricchissima, ma essendo molto frastagliata e scritta in diverse lingue può essere di difficile fruizione. Ciò non autorizza a ignorarla né a semplificarla in un solo testo. Io ci terrei a rimarcare un aspetto di base, fondamentale per comprendere il fenomeno e per lo meno parlare una lingua comune, ma che nel post di rick2 è presentato impropriamente. Bisogna distinguere con precisione tra imitazioni, contraffazioni e falsi. Di riflesso, bisogna distinguere tra zecche che hanno coniato imitazioni, zecche che hanno coniato contraffazioni e zecche che hanno coniato falsi. Il testo di riferimento per questo aspetto è il voluminoso "Le zecche italiane fino all'Unità" di Lucia Travaini. Un falso è una moneta coniata da una zecca clandestina, ossia da una zecca non ufficiale, cioé non autorizzata alla coniazione tramite uno specifico diploma imperiale o papale. Una contraffazione è invece una moneta coniata da una zecca ufficiale, quindi legata ad un'autorità ben precisa che, forte di un'autorizzazione, emetteva monete con una tipologia molto simile a quela di uno stato maggiore, di ampia diffusione, modificando semmai qualche piccolo dettaglio nel blasone, nelle legende, ... in modo tale che le insegne o i nomi dell'autorità emittente fossero facilmente confondibili dagli utilizzatori. Il lucro consisteva nel fatto che queste monete avevano un intrinseco inferiore ai prototipi, ma il loro valore nominale era il medesimo di quello della moneta copiata. Non parliamo mai di zecche minori/maggiori, perché le zecche "minori" hanno coniato anche monete genuine e quelle "maggiori" becere contraffazioni. Faccio un esempio molto semplice. Molti conosceranno la cosiddetta "parpagliola della Provvidenza" di Filippo II di Milano. Fu una dei principali divisionali milanesi tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento. Ebbene, di questa moneta furono coniati sia falsi che contraffazioni. Falsi furono coniati dalla zecca clandestina di Cittiglio, nell'attuale provincia di Varese. La zecca non era ufficiale, ma si trovava in un'abitazione privata. Contraffazioni furono invece coniate ad esempio a Mantova, che tutto mi sembra fuorché una zecca "minore". Definizioni di imitazioni, contraffazioni, falsi, moneta di ispirazione sono state fornire di recente in una nuova formulazione aggiornata (non necessariamente univoca), che potremo magari condividere se questa discussione prenderà la giusta piega critica. Sulle modalità di immissione in circolazione, sui rapporti tra "monete prototipo" e contraffazioni/falsi si è scritto molto a sproposito, quasi sempre senza tenere conto dei fattori macro-economici e di dati oggettivi dei ripostigli. Se si riuscisse a ragionare oggettivamente su questi punti la discussione potrebbe sì riuscire a fare un certo ordine. E.1 punto
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NON AVENDO DIMESICHEZZA MI PIACEREBBE RICEVERE CONSIGLI UTILI SU COME CATALOGRE FOTOGRAFICAMENTE LE MIE MONETE.MI SPIEGO MEGLIO IL PROBLEMA SORGE QUANDO DI UNA MONETA SE NE HA PIU' DI UNA PER ESEMPIO DEL 1909 IO HO 6 PEZZI DI 20 CENTESIMI DONNA LIBRATA1 punto
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