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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/20/12 in tutte le aree

  1. E' uno scontro impari ... e non posso infierire ancora su un pisano .... (....vista la mia "stazza" e quella di Magdi - grande amico mio) per cui dirò anch'io che sono due monete fantastiche (...tre con lo zecchino ...così è contento anche 417sonia)
    3 punti
  2. piu di 600 anni,l'una da l'altra...!!!! :lol:
    2 punti
  3. Il tema che proponi è estremamente interessante (per me, almeno) e complesso. Proprio questa sua complessità richiede da un lato molta prudenza nell'affrontare le sue molteplici sfumature, dall'altro uno spirito critico non indifferente per evitare di cadere nella trappola del qualunquismo. Studi sul settore ce ne sono molti di più di quello che si possa pensare, anche se al mondo collezionistico la maggior parte di essi possono sfuggire. Immagino quasi tutti abbiano una discreta dimestichezza col Gamberini di Scarféa, che almeno nel contesto italiano ha avuto il merito di essere il primo a trattare l'argomento in una maniera che potremmo definire enciclopedica. Tuttavia la sua opera, se ha il primato dell'originalità, alla luce delle conoscenze attuali ha molti limiti e soprattutto molti errori, sia nella descrizione dei pezzi che nell'individuazione dei prototipi, che come tali pongono interrogativi sulla fruibilità dell'opera per determinati ragionamenti. C'è molto di più. Nel 2002 a Martigny si è tenuto un convegno di livello internazionale di due giorni dedicato proprio alle contraffazioni, i cui atti sono stati pubblicati anni fa. Le ricerche di Lorenzo Bellesia hanno fatto un po' d'ordine sulle emissioni emiliane, in Svizzera ci sono le ricerche di Kunzmann e prima di lui del Martin (più metodiche, ma essendo vecchie di almeno trent'anni richiedono una lettura prudente) e le analisi dei ripostigli a cura dell'Inventar der Fundmuenzen der Schweiz. In Germania ci sono svariati articoli sulla crisi del Kipper und Wipper del 1622 che fu alla base di un fenomeno speculativo molto intenso. Per il mondo delle colonie genovesi Oberlander-Tarnoveanu ha di recente pubblicato un saggio. Senza contare poi ricerche specifiche su un determinato nominale: il gros tournois, l'agontano, ... E via discorrendo. Insomma, la bibliografia è ricchissima, ma essendo molto frastagliata e scritta in diverse lingue può essere di difficile fruizione. Ciò non autorizza a ignorarla né a semplificarla in un solo testo. Io ci terrei a rimarcare un aspetto di base, fondamentale per comprendere il fenomeno e per lo meno parlare una lingua comune, ma che nel post di rick2 è presentato impropriamente. Bisogna distinguere con precisione tra imitazioni, contraffazioni e falsi. Di riflesso, bisogna distinguere tra zecche che hanno coniato imitazioni, zecche che hanno coniato contraffazioni e zecche che hanno coniato falsi. Il testo di riferimento per questo aspetto è il voluminoso "Le zecche italiane fino all'Unità" di Lucia Travaini. Un falso è una moneta coniata da una zecca clandestina, ossia da una zecca non ufficiale, cioé non autorizzata alla coniazione tramite uno specifico diploma imperiale o papale. Una contraffazione è invece una moneta coniata da una zecca ufficiale, quindi legata ad un'autorità ben precisa che, forte di un'autorizzazione, emetteva monete con una tipologia molto simile a quela di uno stato maggiore, di ampia diffusione, modificando semmai qualche piccolo dettaglio nel blasone, nelle legende, ... in modo tale che le insegne o i nomi dell'autorità emittente fossero facilmente confondibili dagli utilizzatori. Il lucro consisteva nel fatto che queste monete avevano un intrinseco inferiore ai prototipi, ma il loro valore nominale era il medesimo di quello della moneta copiata. Non parliamo mai di zecche minori/maggiori, perché le zecche "minori" hanno coniato anche monete genuine e quelle "maggiori" becere contraffazioni. Faccio un esempio molto semplice. Molti conosceranno la cosiddetta "parpagliola della Provvidenza" di Filippo II di Milano. Fu una dei principali divisionali milanesi tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento. Ebbene, di questa moneta furono coniati sia falsi che contraffazioni. Falsi furono coniati dalla zecca clandestina di Cittiglio, nell'attuale provincia di Varese. La zecca non era ufficiale, ma si trovava in un'abitazione privata. Contraffazioni furono invece coniate ad esempio a Mantova, che tutto mi sembra fuorché una zecca "minore". Definizioni di imitazioni, contraffazioni, falsi, moneta di ispirazione sono state fornire di recente in una nuova formulazione aggiornata (non necessariamente univoca), che potremo magari condividere se questa discussione prenderà la giusta piega critica. Sulle modalità di immissione in circolazione, sui rapporti tra "monete prototipo" e contraffazioni/falsi si è scritto molto a sproposito, quasi sempre senza tenere conto dei fattori macro-economici e di dati oggettivi dei ripostigli. Se si riuscisse a ragionare oggettivamente su questi punti la discussione potrebbe sì riuscire a fare un certo ordine. E.
    2 punti
  4. TRÉSORS MONÉTAIRES. Tome XXIV - 2011 Trésors monétaires. Tome XXIV Trésors d'or. Les Sablons (Le Mans), Lava (Corse), Partinico, Martigné-sur-Mayenne Sous la direction de Michel Amandry Editore Bibliothèque nationale de France ISBN: 978-2-7177-2492-9 ISSN: 0223-4300 21 x 29,7 cm, broché, 200 pagine 27 tavole in bianco/nero e 8 a colori Data pubblicazione: Maggio 2011 Prezzo copertina: 50 € Distribuzione: Bibliothéque Nationale de France Dal 1979 la Bibliothéque Nationale di Parigi, dove ha sede anche il principale medagliere della Francia, con migliaia di monete, comprese le greche e le romane, sta curando una serie di volumi di grande spessore scientifico e incentrati sulla descrizione e catalogazione di vari ritrovamenti di monete avvenute principalmente sul suolo francese. http://editions.bnf.fr/searchResult.aspx?key=tresors%20monetaires L’ultimo in ordine di comparsa è il ventiquattresimo volume o tomo, che è particolarmente interessante e ricco anche di immagini, alcune anche a colori. In questo volume sono descritti 4 depositi, che hanno la peculiarità di essere costituiti soprattutto da monete d’oro. Tesoro monetario di Sablons, un comune di Mans, rinvenuto nel 1997, è composto da 152 stateri in oro che appartengono a tre serie monetarie: una serie con ippocampo in cresta, tradizionalmente attribuita ai Veneti, viene qui messa in discussione e due serie con anello sulla guancia, attribuite agli Aulerci Cenomani. Tesoro di Lava, i cui primi esemplari furono ricuperati dal mare in Corsica nel 1957, fu catalogato prima nel 1958 e poi nel 1980. L’attuale inventario ammonta a 450 esemplari. Questa serie comprende aurei laureati, radiati, multipli di aurei più oggetti d'oro e d'argento, affondati in mare da un probabile naufragio nel 272-273 d.C. Tesoro detto “Partinico”, fu probabilmente scoperto al largo della costa della Sicilia alla fine del 1950 e costituì una delle più straordinarie scoperte di monete d'oro del basso impero. Questo nuovo tentativo di ricostruzione del tesoro raccoglie 174 esemplari, di cui 35 multipli d'oro e 139 aurei, che vanno dal 276-277 al 308 d.C. Infine tesoro di Martigné-sur-Mayenne, rinvenuto nel 1967, è composto da due lotti separati: 275 monete d'oro e 86 monete d'argento del XV secolo. Accanto ai fiorini di Utrecht, emessi durante la seconda metà del XV secolo, le monete più recenti risultano essere tre scudi di Carlo VIII e lo scudo di Luigi XII. Colgo l’occasione che di questi quattro tesori, il più spettacolare e anche il più complesso per vari strascichi giudiziari è quello di Lava, trovato a più riprese a partire dal 1956 nelle acque del Golfo di Lava, non lontano dal comune Alata, in Corsica. In pratica alcuni sommozzatori del luogo scoprirono la presenza di numerose monete d’oro romane del III secolo d.C., disperse sui fondali da mezzo metro a 6 metri di profondità, a poca distanza dalla costa. Questo materiale fu rapidamente disperso sul mercato europeo e solo pochi esemplari poterono essere sequestrati dalle autorità francesi e immessi nel medagliere di Parigi (vedi anche: http://www.lamoneta.it/topic/86836-il-tesoro-di-lava). Appare interessante il fatto che il capitolo del libro dedicato al tesoro di Lava può essere reperito in formato pdf al seguente link: http://univ-lyon2.academia.edu/SEstiot/Papers/1413361/Le_tresor_dor_romain_de_Lava_Corse_terminus_272_273_de_n._e._TM_24 E’ ammirevole l’impegno dei ricercatori francesi, coordinati dal prof. Amandry, a ricostruire i vari ripostigli monetari, anche quelli purtroppo andati dispersi, con ottimo corredo fotografico e bibliografico. In Italia una iniziativa un poco simile è condotta dal “Bollettino di Numismatica” (dei Beni Culturali), che periodicamente pubblica monografie con vari ripostigli rinvenuti in Italia, anche se a mio giudizio la serie francese appare essere più curata, specie a livello di foto.
    1 punto
  5. Medaglia devozionale ovale,bronzo/ottone,del XVIII sec.(presumibilmente della seconda metà).- D/ Testa di S.Anastasio Magundat,raggiata,scritta; IM. S. ANAST.[M]. E .[M].= Immagine Sant'Anastasio.Monaco e Martire.Questa medaglietta che porta l'immagine della testa del santo era molto diffusa,perchè si dice che al solo vederla il demonio fuggiva,proteggeva contro il mal di testa e le ossessioni.- R/ S. Venanzio martire, con il vessillo(suo attributo), è protettore di Camerino.Ciao Borgho.
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  6. Sarà senz'altro una medaglietta religiosa interessante. Sono curioso di sapere chi è il Santo raffigurato con il vessillo. Peccato che manca l'appiccagnolo, ma aspettiamo Borgo o qualche altro esperto per una corretta classificazione.
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  7. Ciao niko sulla moneta contraffatta, credo, non ci siano problemi interpretativi; la stessa accezione del termine indica il conio di una moneta per frodare sul titolo, sul peso, sfruttando l'immagine di una moneta buona e accreditata. Sulla moneta imitata, invece, non c'è l'uso fraudolento delle legende o dell'intrinseco. E' una moneta ufficiale emessa da uno stato che ha tutti i diritti per farlo e che trova spazio nell'elenco delle valute riconosciute; ha un suo corso legale e delle proprie caratteristiche. Ti faccio l'esempio dei ducati d'oro emessi dai Cavalieri di Malta; imiltavano l'iconografia del ducato veneziano, ma le legende erano completamente diverse; soprattutto riportavano chiaramente il nome del Gran Maestro regnante. Saluti Luciano Ciao Niko, la tua domanda dà l'idea della complessità del problema e delle ambiguità interpretative. Ti suggerisco di controllare sul volume "La moneta in Monferrato tra Medioevo ed Età Moderna" le definizioni che William R. Day jr. e Giorgio Fea danno di imitazione/contraffazione. Noterai come ci siano sfumature tra definizioni per il termine "contraffazione". Fea inoltre fa un discorso molto ampio sul concetto di falsifiazione coinvolgendo anche l'età contemporanea. Ora non ho il libro con me, appena lo recupero provvedo a condividere con tutti il contenuto, sempre che qualcun altro non mi preceda. Luciano fa un esempio coerente. Ducati e fiorini, per restare su nominali di ampissima diffusione, erano sia imitati, che contraffatti, che falsificati. Come classifichi il rarissimo fiorino di Milano: imitazione o contraffazione? E quello altrettanto raro di Chivasso? E invece quello di Cortemilia? E i fiorini di mastro Adamo, di dantesca memoria? Io ti propongo un esempio sulle monete sabaude, che certamente conosci bene: il bianco da 4 soldi di Emanuele Filiberto di Savoia. In Monferrato fu emessa una moneta con la medesima tipologia, anch'essa denominata bianco: da un lato lo scudo dei Gonzaga-Paleologo, dall'altro una croce fiorata che ricorda quella mauriziana del pezzo sabaudo. A colpo d'occhio, due monete che si possono facilmente confondere. Se controlli sui documenti le caratteristiche intrinseche scopri che questi due nominali avevano lo stesso titolo e lo stesso peso, e dunque lo stesso contenuto di argento. Ne segue quindi una parità di valore intrinseco. Su queste basi puoi parlare di moneta di imitazione. Una tipologia simile fu emessa anche a Masserano. Non abbiamo documenti che ne specifichino le caratteristiche intrinseche, ma la sua menzione in diversi provvedimenti di bando lascia pensare che la moneta fosse coniata a un titolo inferiore di quelle monferrine e sabaude. Quindi, la frode stava nell'immetterla in circolazione allo stesso valore nominale delle altre, pur avendo un contenuto di metallo prezioso inferiore. In questo caso si deve parlare di contraffazione: la tipologia qui era volutamente ricercata per confondere l'utilizzatore. Ciao. E.
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  8. Sempre da Asta Ranieri 2 , 7 novembre 2010, lotto 154, genovino :
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  9. È un vecchio libro, ma c'è alcune informazioni di base in The Guidebook e Catalogo delle Monete del Commonwealth Britannico, da Jerome Remick, Somer James, Anthony Dowle, e Patrick Finn. Ho visto Franklin Mint cataloghi, e avranno informazioni aggiuntive. E c'è il vecchio modalità standby, Wikipedia. Controllato "Monete Bahamas" e stato abbastanza fortunato da imparare perché le Bahamas emesso una moneta di 15-cent. (Avevo sempre mi chiedevo perché la denominazione dispari.) Nel 1966, quando il dollaro Bahamas sostituito la vecchia sterlina, il nuovo dollaro è stata fatta l'equivalente di 7 scellini. La moneta di 15-cent, poi, era l'equivalente nei pressi di un vecchio Scellino—ed è stato aggiunto per la nuova serie di monete per aiutare con il passaggio alla nuova moneta. Non ho mai saputo che. Grazie! :) v. --------------------------------- It’s an old book, but there is some basic information in The Guidebook and Catalogue of British Commonwealth Coins, by Jerome Remick, Somer James, Anthony Dowle, and Patrick Finn. I have seen Franklin Mint catalogues, and they will have additional information. And there is the old standby, Wikipedia. I checked out “Bahamas coins” and was lucky enough to learn why the Bahamas issued a 15-cent coin. (I’d always wondered why the odd denomination.) In 1966, when the Bahamas dollar replaced the old pound, the new dollar was made the equivalent of 7 shillings. The 15-cent coin, then, was the near equivalent of an old shilling—and was added to the new coin series to help with the transition to the new currency. I never knew that. Thanks! :) v.
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  10. Condivido pienamente con eracle62!!!!E poi le foto di niko con dettagliate visualizzazioni:::il 5 che poi in realta's dal conio mi sembra un'otto tagliato anche perche'molto distante dal numerale 1.Poi puo'essere che mi sbagli!!!! :pardon: :pardon: :pardon: A voi i pareri!!!!!!
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  11. Io ci leggo X I I, non è una questione di ali...
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  12. Al massimo la apri... :D :rofl: Chissà, potrei farci un pensierino anche su questo! :crazy:
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  13. Volevo sottoporvi il risultato strano del 20 lire littore. E' stano perchè la votazione rivela un andamento bimodale (cioè a corna) il che significa che i valori delle votazioni non sono ditribuiti intorno ad un solo valore medio, ma introno a 2 che sono SPL e SPL/FDC (vedasi grafico). Questo fatto è indice che questa moneta è stata valutata con 2 diversi metodi. Se avete altre spiegazioni sono le benvenute. Grazie a tutti per le vostre votazioni.
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  14. Ora vi voglio far vedere la moneta che .... probabilmente .... ha molto influito sull'argomento di cui stiamo parlando e ...probabilmente... ha dato l'idea di coniare quella stupenda quartarola che ci ha presentato Fra. Trattasi di una "frazione di Tarì" o "mezzo tarì" di Ruggero II coniato a Palermo tra il 1140 e 1154, sul D/, come tutti potete vedere, c'è scritto: "Al-malik Rujar al-mu'tazz billah" che vuol dire: "Re Ruggero, Potente per grazia di Dio" mentre sul R/ "IC / XC" e "NI / KA" = "IHCOYC XPICTOC" (Gesù Cristo in greco) e NIKATOR (Vincitore) Il suo peso (0,49 gr) non ha molta importanza perchè andava ad accumularsi con altre monete per formare il giusto peso, comunque il peso corretto del tarì era circa 0,9 gr.
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  15. Io ci vedo un busto a destra... :pardon:
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  16. Bè, ci vuole un po' di fantasia per vedere questo leone: io non lo vedo. :lol: Comunque, a me sembra una figura seduta rivolta a sinistra.
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  17. io non vedo nulla, ma donna e leone accucciato sà tanto di Viminacium. PS: peccato che Vero non ha monete in questa zecca.
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  18. primo iniziamo a chiamare le "cose" con il loro giusto nome! Il Riconio è una moneta "riconiata" cioè la zecca bette nuovamente un tipo di moneta già emesso anni prima.Normalmente per monete di borsa in oro, esempio i 4 Ducati Austriaci 1915. Mentre le 20 lire,5 lire ecc. V.E.III che si trovano anche per terra sono semplici "Patacche" o Falsi per frodare numismatici inesperti. Altra cosa è un "Falso d'Epoca" è una moneta che ha circolato, al tempo,quindi anche se falso rientra nella Numismatica. Quindi meglio nulla che una chimera dal sapore amaro! :clapping: http://www.24hgold.com//english/world_coins_gold_silver.aspx?money=frankfurt
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  19. Io eviterei di farmi venire l'acidità di stomaco: gli utenti non paganti su ebay sono non dico la normalità, ma quasi, e dopo un pò di tempo volenti o nolenti ci si fa il callo. Personalmente mi sono stabilito una linea di condotta: invio immediatamente le info di pagamento, se non ricevo risposta entro 3 gg invio nuovamente le info, dopo una settimana di mancata risposta avvio la procedura di ONP. Devo dire che 3 volte su 4 i ritardatari vedendo l'email che avvisa dell'avvio di una controversia improvvisamente si svegliano e dietro tante scuse pagano in quattro e quattr'otto. Fortunatamente mi è capitato di rado che persone spariscano del tutto. Generalmente infatti chi non vuole pagare me lo fa capire subito, o dicendomelo direttamente o tirando fuori scuse più o meno plausibili. Di norma se l'offerente è stato autore dell'unica offerta tiro corto e gli offro la possibilità di chiudere la controversia di comune accordo, tanto senza la sua offerta la moneta non l'avrei venduta cmq. Se una persona non vuole acquistare la mia idea è che è inutile forzarla, si perde tempo per nulla. Diverso discorso se il tizio ha rovinato un'asta con parecchi offerenti, impedendomi di vendere un'oggetto che altrimenti sarebbe andato venduto al secondo offerente, in questo caso avvio la procedura di ONP e se il tizio non paga si becca la segnalazione a ebay che è molto meno innocua di quanto molti credano, visto che alla terza segnalazione ti segano l'account (a un mio ONP ho appunto fatto la terza segnalazione, visto che dopo che si è chiusa la procedura da me avviata l'utente risultava non più iscritto). Contrariamente al pensiero comune invece ritengo che l'impossibilità di lasciare FB negativo all'acquirente sia una cosa sacrosanta: io su ebay compro più di quanto non venda, e quando c'era la regola opposta ho dovuto mandar giù un sacco di bocconi amari evitando negativi sacrosanti a venditori che se lo meritavano, perchè avrei ricevuto un negativo di ripicca. Il negativo a un acquirente non conta assolutamente a nulla: i venditori puoi sceglierli, gli acquirenti no, e cmq gli ONP c'erano anche prima, la situazione non è certamente cambiata negli ultimi anni.
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  20. Per quanto concerne i grossi, ok per selezionare le prime tipologie emesse dalle singole zecche, dal Matapan di Enrico Dandolo per Venezia in poi, per intenderci. Potremmo, certo, iniziare con mettere online in un'apposita discussione le monete con queste caratteristiche in possesso di ognuno di noi. Un sogno al momento irrealizzato, sarebbe comunque per me creare una sorta di Biaggi riveduto e corretto, con tutte le principali emissioni del periodo medievale (con classificazioni e rarità più reali e foto più chiare), o quantomeno, una guida/manuale sui grossi medievali, cosa che manca al momento e di cui, credo, molti collezionisti sentono il bisogno.
    1 punto
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