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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/19/12 in tutte le aree
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Ora vi voglio far vedere la moneta che .... probabilmente .... ha molto influito sull'argomento di cui stiamo parlando e ...probabilmente... ha dato l'idea di coniare quella stupenda quartarola che ci ha presentato Fra. Trattasi di una "frazione di Tarì" o "mezzo tarì" di Ruggero II coniato a Palermo tra il 1140 e 1154, sul D/, come tutti potete vedere, c'è scritto: "Al-malik Rujar al-mu'tazz billah" che vuol dire: "Re Ruggero, Potente per grazia di Dio" mentre sul R/ "IC / XC" e "NI / KA" = "IHCOYC XPICTOC" (Gesù Cristo in greco) e NIKATOR (Vincitore) Il suo peso (0,49 gr) non ha molta importanza perchè andava ad accumularsi con altre monete per formare il giusto peso, comunque il peso corretto del tarì era circa 0,9 gr.3 punti
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credo che questo sia un problema... credo che debba essere chiaro che il mondo in cui vivi non è tuo, solo un prestito dei tuoi figli, che a loro volta lo avranno in prestito dai loro... il compito di ogni generazione è lasciare il mondo migliore di come lo ha trovato... le ultime 2 o 3 generazioni, devo dire, lo hanno solo peggiorato (moralmente e fisicamente)... io vorrei che mio figlio potesse giocare in bici sulle colline toscane come io ho fatto, come hanno fatto i miei nonni e che a 15 anni non rischi di morire di tumore (sembreranno ca***te ma i pericoli ci sono, pochi anni fa, qui vicino, sono state chiuse discariche poco ben gestite che hanno fatto impennare il rischio tumori in alcune zone per i prossimi 100 anni!)... insomma, io vorrei tanto che chi viene dopo di me possa stare bene più di quanto non lo sia stato io, non ho mai pensato di voler stare meglio facendo pesare il progresso sulle generazioni future... spesso penso a quante cose non potrò vedere o conoscere nella mia vita solo perchè qualcuno prima che io nascessi si è comportato in modo menefreghista... poi, sono sicuro che non è l'ecomoneta il punto, ma sono altrettanto sicuro che valga la pena pagare 1 € in più un quaderno di carta riciclata o portare la spesa con le buste un po'più fragili se questo vuol dire migliorare un po' questo mondo e farlo vivere meglio a mio figlio! con questo, mi rendo conto che siamo un po' off topic... forse meglio uscire subito dalla polemica e tornare a parlare di monete ;)3 punti
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vabbè io questa l'ho presa per SPL e in mano sono convinto che lo sia...la conservazione non sarà eccezionale ma mi soddisfa...niente colpi,usura omogenea...poco lustro e qualche impronta di troppo ma non posso pretender di più da questa moneta :)...forse in futuro (un giorno lontano) la cambierò ma penso che 950 euro li valga abbondantemente.2 punti
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Il tema che proponi è estremamente interessante (per me, almeno) e complesso. Proprio questa sua complessità richiede da un lato molta prudenza nell'affrontare le sue molteplici sfumature, dall'altro uno spirito critico non indifferente per evitare di cadere nella trappola del qualunquismo. Studi sul settore ce ne sono molti di più di quello che si possa pensare, anche se al mondo collezionistico la maggior parte di essi possono sfuggire. Immagino quasi tutti abbiano una discreta dimestichezza col Gamberini di Scarféa, che almeno nel contesto italiano ha avuto il merito di essere il primo a trattare l'argomento in una maniera che potremmo definire enciclopedica. Tuttavia la sua opera, se ha il primato dell'originalità, alla luce delle conoscenze attuali ha molti limiti e soprattutto molti errori, sia nella descrizione dei pezzi che nell'individuazione dei prototipi, che come tali pongono interrogativi sulla fruibilità dell'opera per determinati ragionamenti. C'è molto di più. Nel 2002 a Martigny si è tenuto un convegno di livello internazionale di due giorni dedicato proprio alle contraffazioni, i cui atti sono stati pubblicati anni fa. Le ricerche di Lorenzo Bellesia hanno fatto un po' d'ordine sulle emissioni emiliane, in Svizzera ci sono le ricerche di Kunzmann e prima di lui del Martin (più metodiche, ma essendo vecchie di almeno trent'anni richiedono una lettura prudente) e le analisi dei ripostigli a cura dell'Inventar der Fundmuenzen der Schweiz. In Germania ci sono svariati articoli sulla crisi del Kipper und Wipper del 1622 che fu alla base di un fenomeno speculativo molto intenso. Per il mondo delle colonie genovesi Oberlander-Tarnoveanu ha di recente pubblicato un saggio. Senza contare poi ricerche specifiche su un determinato nominale: il gros tournois, l'agontano, ... E via discorrendo. Insomma, la bibliografia è ricchissima, ma essendo molto frastagliata e scritta in diverse lingue può essere di difficile fruizione. Ciò non autorizza a ignorarla né a semplificarla in un solo testo. Io ci terrei a rimarcare un aspetto di base, fondamentale per comprendere il fenomeno e per lo meno parlare una lingua comune, ma che nel post di rick2 è presentato impropriamente. Bisogna distinguere con precisione tra imitazioni, contraffazioni e falsi. Di riflesso, bisogna distinguere tra zecche che hanno coniato imitazioni, zecche che hanno coniato contraffazioni e zecche che hanno coniato falsi. Il testo di riferimento per questo aspetto è il voluminoso "Le zecche italiane fino all'Unità" di Lucia Travaini. Un falso è una moneta coniata da una zecca clandestina, ossia da una zecca non ufficiale, cioé non autorizzata alla coniazione tramite uno specifico diploma imperiale o papale. Una contraffazione è invece una moneta coniata da una zecca ufficiale, quindi legata ad un'autorità ben precisa che, forte di un'autorizzazione, emetteva monete con una tipologia molto simile a quela di uno stato maggiore, di ampia diffusione, modificando semmai qualche piccolo dettaglio nel blasone, nelle legende, ... in modo tale che le insegne o i nomi dell'autorità emittente fossero facilmente confondibili dagli utilizzatori. Il lucro consisteva nel fatto che queste monete avevano un intrinseco inferiore ai prototipi, ma il loro valore nominale era il medesimo di quello della moneta copiata. Non parliamo mai di zecche minori/maggiori, perché le zecche "minori" hanno coniato anche monete genuine e quelle "maggiori" becere contraffazioni. Faccio un esempio molto semplice. Molti conosceranno la cosiddetta "parpagliola della Provvidenza" di Filippo II di Milano. Fu una dei principali divisionali milanesi tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento. Ebbene, di questa moneta furono coniati sia falsi che contraffazioni. Falsi furono coniati dalla zecca clandestina di Cittiglio, nell'attuale provincia di Varese. La zecca non era ufficiale, ma si trovava in un'abitazione privata. Contraffazioni furono invece coniate ad esempio a Mantova, che tutto mi sembra fuorché una zecca "minore". Definizioni di imitazioni, contraffazioni, falsi, moneta di ispirazione sono state fornire di recente in una nuova formulazione aggiornata (non necessariamente univoca), che potremo magari condividere se questa discussione prenderà la giusta piega critica. Sulle modalità di immissione in circolazione, sui rapporti tra "monete prototipo" e contraffazioni/falsi si è scritto molto a sproposito, quasi sempre senza tenere conto dei fattori macro-economici e di dati oggettivi dei ripostigli. Se si riuscisse a ragionare oggettivamente su questi punti la discussione potrebbe sì riuscire a fare un certo ordine. E.2 punti
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Un usurato scellino australiano coniato a Londra nel 1914 e spediti al grande colonia della Gran Bretagna nel Pacifico. 1914. Lo scoppio della guerra in Europa. E un anno dopo che è stato coniato questo scellino argento sterling, nel 1915, la grande preoccupazione degli australiani--non importa dove in tutto il mondo hanno avuto modo di essere—era Gallipoli. "Gallipoli." Non ci può essere un'altra sola parola che esprime così tanto di quali Australia e gli australiani compiuti—e furono costretti a sopportare—durante la prima guerra mondiale. Ci furono ulteriori scellini australiani coniati a Londra nel 1915, presso la zecca Reale e la zecca Heaton, ma essi furono gli ultimi. Dopo il 1915, Australia coniato proprio scellini. Dopo Gallipoli, Australia era venuto di età. Negli anni dopo la fine della prima guerra mondiale, nei paesi di lingua inglese in ogni caso, le parole della poesia di John McCrae 1915 In Flanders Fields hanno contribuito a creare una tradizione del ricordo della nostra guerra morti attraverso il dispositivo di un fiore rosso particolare—il papavero. Come ha scritto McCrae, con parole che sono diventati pietre di paragone culturale: "Nei campi Flanders i papaveri soffiare/tra le croci, fila in fila..." In certi giorni speciali questi piccoli papaveri rossi sono venduti per raccogliere fondi a favore dei veterani e le loro vedove e figli superstiti. Vent'anni dopo è stato coniato questo 1914 1-scellino—nel 1934—questo stesso tipo di Giorgio V era ancora in corso. In realtà, erano ancora sta coniati nuovi esempi del design. Dall'usura visibile su questo particolare 1914 scellino, sembra probabile che esso troppo era ancora in circolazione nel 1934. Esso è una connessione faccio perché il prezzo di un papavero nel giorno dell'Armistizio (più tardi Ricordo) 1934 era un pezzo di 1-scellino come questo, ed è stato questo stesso anno— 1934—che Kemal Atatürk parlava la sua guarigione notoriamente le parole per un gruppo di australiani, neozelandesi e britannici visitando il loro WWI morto a Gallipoli: "quegli eroi che versarono il loro sangue e hanno perso la vita... vi sono ora distesi nel terreno di un paese amico, quindi riposare in pace. Non non c'è alcuna differenza tra il Johnnies e la Mehmets a noi, dove essi si trovano fianco a fianco qui in questo paese dei nostri. Voi, le mamme, che hanno inviato i loro figli da paesi lontani, spazzare via tue lacrime; i vostri figli sono distesi ora nel nostro seno e sono in pace. Dopo aver perso la vita in questa terra sono diventati nostri figli pure." Le parole di Atatürk oggi sono inscritti in un memoriale all'estremità settentrionale dell'Anzac Cove. E le madri di lutto a cui egli parlava in quel giorno nel 1934? È stato tre quarti di secolo ora, e loro lutto è fatto. Hanno trovato anche loro tombe. Questo Scellino 1914, tuttavia—che forse alcuni di loro ha toccato nel corso della loro vita—è ancora con noi, ancora in viaggio. :) v. ----------------------------------------- A worn Australian shilling coined in London in 1914 and shipped to Britain’s big colony in the Pacific. 1914. The outbreak of war in Europe. And a year after this sterling silver shilling was coined, in 1915, the great preoccupation of Australians—no matter where in the world they happened to be—was Gallipoli. “Gallipoli.” There may not be another single word that expresses so much of what Australia and Australians accomplished—and were forced to endure—during the First World War. There were additional Australian shillings coined in London in 1915, at the Royal Mint and at the Heaton Mint, but they were the last. After 1915, Australia coined its own shillings. After Gallipoli, Australia had come of age. In the years since the end of the First World War, in the English-speaking countries anyway, the words of John McCrae’s 1915 poem In Flanders Fields have helped create a tradition of remembrance of our war dead through the device of a particular red flower—the poppy. As McCrae wrote, in words that have become cultural touchstones: “In Flanders fields the poppies blow/Between the crosses, row on row...” On certain special days these little red poppies are sold to raise money for the benefit of veterans and for their widows, and surviving children. Twenty years after this 1914 1-shilling was coined—in 1934—this same George V type was still current. In fact, new examples of the design were still being coined. From the wear visible on this particular 1914 shilling, it seems likely that it too was still circulating in 1934. It’s a connection I make because the price of a poppy on Armistice (later Remembrance) Day 1934 was a 1-shilling piece like this one, and it was this same year—1934—that Kemal Atatürk spoke his famously healing words to a group of Australians, New Zealanders, and Britons visiting their WWI dead at Gallipoli: “Those heroes that shed their blood and lost their lives...you are now lying in the soil of a friendly country, therefore rest in peace. There is no difference between the Johnnies and the Mehmets to us, where they lie side by side here in this country of ours. You, the mothers, who sent their sons from far away countries, wipe away your tears; your sons are now lying in our bosom and are at peace. After having lost their lives in this land they have become our sons as well.” Atatürk’s words are today inscribed on a memorial at the north end of Anzac Cove. And the grieving mothers to whom he was talking on that day in 1934? It has been three-quarters of a century now, and their grieving is done. They too have found their graves. This 1914 shilling, however—which perhaps some of them touched during their lifetimes—is still with us, still traveling. :) v.2 punti
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Ho scansionato circa un terzo del volumetto del Lopez... le altre puntate prossimamente :) Per il momento buona lettura2 punti
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Le monete dei personaggi più importanti sono sempre molto ricercate : quelle di Nerone, di Giulio Cesare, di Cleopatra, di Annibale ecc. Fra di esse anche quelle di Ponzio Pilato perchè la storia gli ha dato il compito fondamentale : quello di giudicare Gesù. Cosa che si è rifiutato di fare. E così è diventato famoso. Ed anche le sue monete sono divenute tali. Sono state coniate in qualità di Prefetto (Tiberius Caesar dal 26 al 36 d.C. sotto l'Imperatore Tiberio e l'Imperatrice Giulia. Le date sono: "anno 16" (29 d.C), anno 17 (30 d.C) ed anno 18 (31 d.C.). Nelle monete di Ponzio Pilato due erano generalmente le immagini sulle monete, quali strumenti utilizzati nei sacrifici: il "Simpulum", usato per raccogliere i liquidi che venivano versati sul capo della vittima: oppure Il "Lituus auguralis", bastone ricurvato in un'estremità con cui gli Auguri (sacerdoti in grado di capire il volere degli dei) selezionavano la parte di cielo da osservare, stabilendo un contatto con le divintà. Questa pratica veniva spesso compiuta prima delle campagne militari. Ecco alcuni esempi di lituus e simpulum: roth371 punto
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So che l'annuncio è un po' insolito ma le ho acquistate per errore e non mi servono proprio.. in più potrebbe essere un'occasione gradita per fare amicizia con qualche utente del forum che leggo spesso ma sul quale scrivo poco.. le dimensioni: 20 pezzi x 30 mm 10 pezzi x 42 mm Sono praticamente nuove.. alcune sono state testate e poi rimesse in confezione Io abito in provincia di Cagliari ma potrei anche spedirle.. a chi servissero mi faccia pure sapere.. Saluti1 punto
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Diciamo che bisogna ringraziare la citta di Cefalu, che da tempo ospita un grandissimo cultore e collezionista di questa magnifica zecca un caro amico Augusto( 2006augustod )1 punto
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Vediamo di fornire un pò di notizie perchè è da un pò che ci sbatto la testa "occhio alle date": 1) C. Prota pag. 19 del suo lavoro sui maestri di zecca: la lettera C sottoposta alle sigle del Maestro di Zecca (Francesco Citarella) è la lettera iniziale del cognome di Michele Cavo, Maestro di Prova..........ma non indica la data; 2) G. Bovi pag. 5 del BCNN Anno L-LI gennaio 1965 - dicembre 1966: Michele Cavo prima di stabilirsi a Napoli abitava a Genova dove lavorava presso la Zecca di questa città ecc. ecc. (con documento); Michele Cavo comincia a lavorare nella zecca di Napoli il 14 luglio 1619 e nel 1620 il Maestro di Zecca Citarella chiede che Cavo continui il suo lavoro nella zecca (con documento); Michele Cavo prende possesso della carica di Maestro di Zecca il 14 luglio 1621(con documento); 3) MIR "Napoli" pag. 127 sotto Filippo III: Maestri di Prova, sigla G di Francesco Antonio Giuno (1609 - 1619) e sigle MC, C di Michele Cavo (1619 - 1621); 4) DAP pag. 166 sotto Filippo III: Maestri di Prova, sigla G di Francesco Antonio Giuno (1609 - 1619) e sigle MC, C di Michele Cavo (1619 - 1621); Ma questa moneta, così come come lo sono lo Scudo ed il 1/3 di di Scudo recano la data 1617........ma allora di chi è la sigla C del Maestro di Prova ? :shok: P.S. dimenticavo di aggiungere...........monete d'argento quindi anche un attimino più controllate. oo)1 punto
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Comprai questa moneta, nel 2000 o li per li, per la peculiarità della data. E' piuttosto anomalo trovare errori d'inversione di conio sulle monete svizzere dell'800, e quindi la consideravo di pregio indipendentemente dalla conservazione. Dopo averla acquistata, e diligentemente catalogata la portai in banca dove c'è rimasta fino a poco tempo fa, quando per manutenzione sono andato a rivederla e ... mi sono accorto con solo una decina di anni di ritardo che non si tratta di una variante ma più semplicemente di un falso d'epoca ...1 punto
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Sarò di coccio io, ma non capisco perché si chiamino "frazione" o "multiplo" di tarì... secondo me andrebbe chiamato tarì e basta. PS: bella monetina ;)1 punto
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assolutamente in disaccordo ! l aspettativa media di vita nostra di oggi e di 84 anni , quella dei nostri nonni era di 60 adesso l incidenza dei tumori e cosi alta perche` arriviamo a vivere a lungo , una volta nessuno arrivava a esser vecchio abbastanza da sviluppare un tumore e questo di per se spiega perche` l incidenza e` salita cosi tanto. in piu` se sviluppi un tumore oggi grazie al progresso che abbiam fatto negli ultimi 20 anni la tua aspettativa di vita e molto cresciuta. lasciam poi perdere la mortalita` infantile , che oramai e` una cosa rarissima, mentre una volta si moriva per appendicite e altre malattie che oggi noi non sappiamo piu` cosa siano come il vaiolo quello che la nostra societa` ha perso e` la fiducia nel progresso pero` nel compenso abbiamo sviluppato questo mito che una volta si viveva meglio, che le cose bisogna farle come una volta, abbimao sviluppato il culto di questo mondo bucolico idealizzato, e questo secondo me e` un sintomo di malessere della nostra societa` ricordiamoci che 200 anni fa quando tutti lavoravano e non c era disoccupazione la gente moriva di fame perche` i raccolti fallivano e che la gente doveva lavorare 12 ore al giorno solo per sopravvivere.1 punto
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I prodotti chimici aggrediscono la materia di cui la moneta è fatta, sopratutto i "ramini" come una bella faccia...acqua e sapone; una spazzolata e via... questo il maquillage che accettar si dovrebbe. Un saluto al forum.1 punto
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ciao jagd, contento anch'io. il millesimo mi risulta essere l'unico degli "ottanta", (KM# 47) dopo il 1789 le emissioni seguono ogni anno fino al fino al 1794.1 punto
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Azzardare il nome del metallo in cui è stata coniata in base ad una piccola foto non ha senso, in ogni caso non mi sembra affatto d'oro. Inoltre il verso mostra l'appiccagnolo di foggia moderna, mentre il verso sembra la riproduzione di una foto...è così ? A me sembra il solito ciondolino che imita una moneta, in tal caso il valore è zero. Fosse d'oro, lo si può vendere a peso : e l'oro è facile da identificare...1 punto
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Coniata molto probabilmente poco prima del genovino... vi riposto la mia quartarola. Diametro: 11,5x12 mm Metalllo: Oro Peso osservato: 0,88 gr. Titolo in millesimi: 1000°/oo Valore: 2 soldi genovesi1 punto
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Nell'altra discussione è stato riportato che probabilmente domani inizierà la distribuzione del 2 € Italico.1 punto
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Che tutti i fiorini della "zecca" di San Jacopo al Serchio provengano dal ritrovamento delle Logge dei Banchi a Pisa mi sembra un po' esagerato, dal momento che esistono esemplari con evidenti tracce di circolazione e, allo stesso tempo, altri di ottima qualità se non perfetti. Certo, che i pezzi di alta conservazione siano parecchi e per certi versi più "comuni" di quelli circolati è un dato di fatto innegabile, almeno tenendo conto delle vendite pubbilche. Questo certamente può far ipotizzare che gli esemplari ben conservati vengano da un unico ritrovamento e quello delle Logge dei Banchi può essere, in effetti, una provenienza più che probabile.1 punto
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Da una ricerca ho scoperto dove avevo intravvisto un esemplare simile. http://www.ebay.de/itm/ws/eBayISAPI.dll?ViewItem&_trksid=p4340.l2557&item=310341944619&nma=true&rt=nc&si=6wYgkiPP08Tk4UH9GkRyRRUuwMI%253D&orig_cvip=true&rt=nc#ht_1031wt_1106 In effetti fu venduto nel 6 settembre 2011 dalla solita famigerata Aitnacoins, per 226 euro. Incredibile lo svarione che lo definisce come un hemilitron (!!!!) Lì viene dato come peso 1,30 g e quindi apparentemente inferiore a quello riportato nell'asta Hirsch (1,44 g). Per il resto è un esemplare identico, solo che è più ossidato. Se fosse stato ripulito e diventato il pezzo passato da Hisrch in teoria dovrebbe essere stato un pò più pesante..... Considerando la fonte e il luogo di vendita sono ancora più perplesso sull'effettiva autenticità del dilitron, a meno di non considerare il pezzo Aitnacoins come un clone ricavato dal pezzo Hirsch. Resta da verificare se esiste effettivamente questo nominale..... Ecco l'immagine che ho ricavato dal sito citato e potete tranquillamente confrontare (la foto purtroppo era molto scadente):1 punto
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io mi sono stufato di tutte queste mink??te pseudo ecologiche che cercano solo di spillarti soldi facendo leva sulla tua colpa di inquinatore e sulle loro presunte buone azioni. mi son stufato di tutte queste pseudo ricerche basate solo su 200 anni di dati climatici che non possono essere contraddette perche` le dobbiamo accettare oramai come una religione. mi son stufato di dover pagare di piu` un bene o un servizio solo perche` ci son state imposte tasse come quella sul carbone. se volete vivere in maniera ecosostenibile andatevene in Camerun o nella repubblica centrafricana e vivete come loro senza impatto ambientale , a me piace il progresso e le comodita` che ci porta come i il poter andare dall altra parte del mondo in 15 ore di aereo.1 punto
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trovato nella ciotola da 1 sterlina e pagato (dopo che gli ho chiesto lo sconto) circa 70p (0,85 cent di euro o 1700 lire del vecchio conio) peccato il diritto , ma mi sa che una mano abile le toglie quelle incrostazioni comunque la mia e` la zecca di colchester o camuludunum ed e` un quinario ric 5b 128 lascio a voi spunti per la discussione1 punto
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molto illuminante quest'ultimo messaggio! una descrizione di tecniche di battitura accurata e frutto di esperienza sperimentale... interessante davvero! io non ho molta competenza specifica in merito quindi mi auguro che il buon ghezzi confuti quanto detto da andrea e che quest'ultimo replichi... questo confronto sta portando alla luce aspetti molto interessanti!!! è da interventi botta e risposta come questi che si apprezza il valore del forum! complimenti a entrambi!1 punto
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Anche a me sembra un asse di Domiziano Imperatore, a giudicare dallo stile del ritratto lo collocherei tra l'82 e l'87 d.C. Il R/ sembra quasi illegibile.1 punto
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Complimenti Francesco77, questa medaglia con l'immagine della Madonna con Gesù Bambino, è del Santuario REGINA MONTIS REGALIS presso Vicoforte, Mondovì. La costruzione del Santuario iniziò nel 1500 e Carlo Emanuele I di Savoia incaricò l'architetto Vitozzi per realizzare l'imponente Santuario, in grado di lasciare un segno grandioso che legasse la grandezza Sabauda e la devozione popolare. Il rovescio A SUA ALTEZZA REALE MARIA TERESA D'AUSTRIA si riferisce a Maria Teresa d'Asburgo-Lorena di Toscana che nel 1817 sposò Carlo Alberto e diventò Regina di Sardegna. In seguito posterò quattro medaglie di questo Santuario.1 punto
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Un paio di precisazioni, Mario: il ripostiglio di monete auree trovato a Pisa è stato rinvenuto non presso il Duomo, ma sotto le attuali Logge dei Banchi, ovvero tra le fondazioni di un edificio medievale nei pressi dell'odierno Ponte di mezzo, al tempo il Ponte Nuovo, il principale della città e nella zona di numerose "botteghe". Tale ripostiglio in realtà probabilmente non è integro perchè fu trovato dagli operai che negli anni Trenta costruivano là sotto un "bagno diurno", e che di nascosto se lo spartirono, cercando di rivenderlo in vari modi. Le monete furono recuperate dalle autorità competenti (poi ci fu anche un processo) presso alcuni collezionisti ed antiquari che le avevano comperate, ma pare che una parte di tarì fosse stata addirittura venduta agli orefici come oro a peso e fosse stata rifusa. Certamente il numero dei soldi o grossi d'oro di Lucca era molto minoritario rispetto alle altre monete, ma è difficile ragionare a livello quantitativo sulla presenza della moneta aurea in città sulla base di questo unico ripostiglio. Tra l'altro c'è chi pensa fosse la quota accantanota per riscattare il Conte Ugolino, ed in tal senso sarebbe cosa ancora più particolare. Un caro saluto MB1 punto
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Eryx – Erice (Zecca di emissione di età arcaica e classica) * * * * * Uno sguardo alla Storia e alla Monetazione di Eryx - Erice 1. Siti esterni a LaMoneta.it: Monete di Eryx in Wildwinds.com Monete di Eryx – Progetto Magna Graecia Coins Monete e storia di Eryx - Digital Historia Numorum – B.Head, HTML by ED. Snible Le monete di Eryx con relativi passaggi in asta Eryx in acsearch.info Eryx in coinarchives.com * * * * * 2. Post all’interno della discussione Obolichepassione Il cane come tipo monetale è originario di Segesta da dove si diffonde sulle emissioni di Erice, la seconda polis elima per importanza, e delle puniche Mozia e Panormos: link a due didrammi di Mozia e Panormos. Nelle frazioni di Erice al di sopra del cane appare spesso un astro: in allegato un'emilitra del 430-410 a.C. M. Caccamo Caltabiano, valorizzando la connessione iconica tra il cane e l'astro, ipotizza che il cane raffiguri la stella Sirio che i Greci chiamavano Kyon e i Romani Canicola, stella alpha della costellazione del Cane Maggiore, uno dei Cani del … cacciatore Orione…. In Grecia Sirio segnava l'inizio dei giorni del Cane e del calore ardente. In Egitto il suo sorgere coincideva con la piena stagionale del Nilo. Nell'identificazione del cane stellare di Erice con Sirio, è possibile cogliere una forte analogia tra la virtù fecondante del Nilo e quella del fiume Krimisos, tale forse da giustificare le sembianze del cane assunte dal fiume siciliano, inteso come progenitore delle città elime ... Altri approfondimenti sulla simbologia del cane sulle monete di: Segesta Mozia Panormos DEMETRA-CERERE di Henna Versus AFRODITE-VENERE di Erice: qui confronto con la spettacolare litra di Eryx (Erice) con Afrodite Ericina seduta che attira a sè un giovinetto che cerca di resisterle (Adone?) ERYX - due conchiglie accostate di mollusco BIVALVE con - Emilitra 0,32g 455-450aC Unicum Coll Minì - da A. Campana attribuita ad Eryx. Al D/ l'aquila su capitello ionico che ricorda le coeve emissioni akragantine; bordo di puntini. * * * * * 3. Discussioni presenti nella Sezione Sicilia greca o in altre Onkia di Erix, anepigrafe, con testina femminile con capelli disposti a korymbos / polpo, a confronto con una simile di Syrakusai (con l’etnico presente). Litra di Eryx dubbia Sympoliteia : stato simpolitico o koinon. Disamina del termine in “ERICE E IL KOINON DEGLI ELIMI NELLA STORIA DELLA SICILIA OCCIDENTALE TRA VI E IV SEC. A. C.” – S.N. CONSOLO LANGHER1 punto
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Nella storia monetaria medioevale dell'europa meridionale quattro date sono fondamentali da ricordare: 1202 : creazione del grosso d'argento a venezia 1252 : introduzione della monetazione aurea a genova e firenze 1278 : emissione del carlino d'argento a napoli 1284 : introduzione del ducato veneziano (con risoluzione de lo Maggior Consiglio in data 31 ottobre 1294) ciascuna di queste monete ebbe una parte fondamentale nella storia monetaria dell'europa medioevale (eccetto forse per il genovino - che Fra non me ne voglia ..) Interessante è notare che il grosso d'argento veneziano perde , alla metà del XIV secolo, la sua importanza, insidiato dalla contemporanea circolazione aurea. Tutti gli Stati infatti dovettero affrontare il problema della coesistenza di una relazione fissa nel tempo tra oneta aurea e moneta d'argento. I veneziani finirono con l'abbandonare l'emissione , per un certo tempo, dei grossi, affidando il loro prestigio commerciale al ducato d'oro fino. La moneta spicciola che doveva sostituire i grossi era invece destinata essenzialmente ad una circolazione interna. Il prestigio e il successo della moneta d'oro veneziana era legato a quattro fattori, secondo Grierson: - il mantenimento inalterato della lega - la capacità del governo veneziano di emettere moneta aurea in quantità sufficienti per il mercato interno ed estero - la capacità di Venezia di importare oro in quantità sufficienti - l'assenza di una seria concorrenza europea (genovino e fiorino a parte) La monetazione di Napoli fu un'eccezione rispetto al monometallismo carolingio instauratosi nella maggior parte dell'europa. Predominava infatti una monetazione aurea e di rame ispirata ai modelli greci ed arabi. Gli svevi vi sostituirono il rame con denari in mistura che si degradarono rapidamente. Ma nel 1278 Carlo d'Angiò, privato della zecca di Roma (dove aveva battuto buoni grossi d'argento senatoriali), emise a napoli una moneta chiamata "carlino". (in seguito detto anche gigliato dalla croce al rovescio). Tale u il successo di questo nominale che si può dire divenne il corrispondente d'argento del ducato veneziano nel commercio del mediterraneo. Napoli si trovo ben presto di fronte al medesimo dilemma di Venezia, la difficoltà a mantenere un rapporto fisso tra oro e argento. Roberto II (1309-43) fece la scelta opposta e preferì abbandonare l'oro a favore dell'argento. Fino al regno aragonese di oro a napoli se conia infatti molto poco e servi come moneta di conto del valore di 10 carlini. Il gigliato fu imitatissimo e venne battuto in zecche diversissime coem la zecca papale di Ponte della Sorga, a Rodi dai Cavalieri di San Giovanni, e da vari emirati turchi dell'asia minore. Ooops mi sono accorto che sto scivolando suu altri temi. Chiudo qui, l'assunto era sul ritorno della monetazione aurea... :)1 punto
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Nonostante l'ottima conservazione, sono banconote comunissime anche in FDS e che hanno già tutti. Personalmente, vista la prescrizione della lira (anche se queste erano già andate da tempo), non ci spenderei più di 50-60 euro l'una. I numeri consecutivi su banconote comuni non hanno granchè appeal, basta aver messo da parte una mazzetta o parte di essa e il gioco è fatto. Al giorno d'oggi cosa relativamente facile.1 punto
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non esageriamo... addirittura non quotare un R2 in MB!!!! Capisco che la moneta è brutta (ma non più di tanto... direi MB+/q.BB, il rovescio è abbastanza bellino con la testina ancora folta) , ma per questo il valore per questo millesimo in MB è basso... di certo a meno di 70 euro non la trovi per esempio questa ha chiuso a 80 euro... e non è migliore... (e non è l'unica) http://www.ebay.it/itm/BUONO-2-LIRE-1927-R2-/200711666500?pt=Banconote_altri_Continenti&hash=item2ebb58fb44 questa ha chiuso a 66,50€ http://www.ebay.it/itm/vitt-em-III2-lire-1927-bb-/380406905037?pt=Monete_Italiane_in_Lire&hash=item589204b8cd secondo me sono tutte sullo stesso livello... a mio avviso attorno ai 70 euro li vale; soldi che comunque non sono una cifra "simbolica"... almeno per me!1 punto
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Se i pesca sub possono partecipare Vi dico solamente che le più grandi emozioni le ho avute all'aspetto delle ricciole - e comunque ammiro tutti i pesca sportivi, dotati di tecnica sopraffina e soprattutto di grande pazienza. In particolare la mia ammirazione va all' amico che nel suo recente intervento ci ha fatto leggere tra le righe la sua passione per l'antica arte, e le emozioni di tante indimenticabili pescate. Carissimo Eracle, anch'io ho "strappato" tanti bei pesci ed una volta ho fatto perdere una cernia di otto chili ad un compagno di pesca..............insomma anch' io mi potrei chiamare Giacomino.1 punto
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Se ti allunghi fino a Milano... Biblioteca comunale di Palazzo Sormani (Corso di porta Vittoria, 6). Collocazione: SG.J.11078 :rolleyes:1 punto
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