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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/16/12 in tutte le aree
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Buon Giorno, Alcune annotazioni disordinate: Non è stato facile introdurre il fiorino sul mercato degli scambi commerciali, nel periodo immediatamente successivo all’introduzione il suo gradimento da parte degli operatori economici fu scarso, per diverso tempo è stato considerato al contempo una moneta e una merce (Peter Spufford) e questa caratteristica è in qualche modo rimasta con implicazioni diverse, legata alla caratteristica delle monete di valere il loro contenuto di “fino”, la moneta aveva, a prescindere dall’autenticità, un valore rapportato al peso, l’autorità emittente garantiva titolo e peso delle sue monete nuove, solo il titolo delle monete autentiche circolate. Negli scambi dove interviene il trasferimento fisico delle monete queste non si contano, si pesano, esistono modi di certificare tale peso (fiorini di suggello) Per le singole/poche monete si controlla la correttezza del peso, per grossi trasferimenti verificato il titolo si pesa come per i tarì (siamo ancora lontani dalla moneta fiduciaria) Forse per giustificare la diffidenza, a parte la novità, qualche importanza potrebbe averla il “taglio” non proprio popolare della nuova moneta (proviamo a considerare, a parte le limitazioni di circolazione del contante, a una banconota di grosso taglio, molto superiore a quello delle banconote circolanti di scarsa praticità nelle transazioni quotidiane) oltre alle difficoltà di “inventare e pianificare” un metodo che consentisse di verificare il titolo e il peso della moneta. metabolizzare le novità richiedeva più tempo rispetto ai nostri standard cordialità3 punti
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Poco tempo fa mi è capitato di acquistare un 3 cavalli di Carlo V del tipo con la A sotto il collo (PR 41 - MIR 153) con un errore nella scritta al R/; vi si legge infatti SINGO anzichè SIGNO. Dato che proviene da un noto negozio di numismatica ed è stata per qualche tempo in vendita anche nel suo listino presente in rete immagino che non risulti nuova a molti dei frequentatori del forum e credo non sia nemmeno inedita, ma giusto per arricchire la presente rassegna di queste particolarità e per chi ancora non la conoscesse mi è sembrato il caso di presentarla: il R/ con la scritta errata:2 punti
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Inizio questa discussione tematica con medaglie di Chiese o Santuari del Piemonte. Invito gli amici a postare medaglie in TEMA. Parto con il Santuario di OROPA (Biella), sorge a 1200 metri s. l. m., ed è il più importante Santuario Mariano delle Alpi. Nel Santuario si Venera una antichissima statua lignea della Vergine portata da Gerusalemme e presunta opera di S. LUCA evangelista, collocata in una cavità da S. Eusebio Vescovo di Vercelli nel 369. Nel sacello di S. Eusebio antichissime lapidi ricordano i miracoli ottenuti per intercessione della Madonna di Oropa. Nel tempo è stato costruito un complesso monumentale con doppia fila di fabbricati che racchiudono quattro successivi piazzali. Per dare il senso della monumentalità possono essere ospitate in comode camere oltre trecento pellegrini. Il complesso del Sacro Monte è stato recentemente inserito nel PATRIMONIO MONDIALE DELL'UNESCO. Stampina da un volume del 18641 punto
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Buonasera a tutti, posto la lista di monete che vorrei scambiare, comprende Italiane, anche qualche pre-unitaria, Vaticano, San Marino e Mondiali. In cambio cerco euro in condizioni FDC, posto le due liste. Nella Manco-lista Euro sono anche riportate le tirature delle monete mancanti, per chiarimenti contattatemi senza problemi via MP. Nelle liste troverete anche la conservazione ed il valore che ho dato alle monete, gradirei avere liste strutturate nello stesso modo per abbreviare i tempi di scambio. Farò fotografie delle monete a richiesta. Dato che sarò a Verona per la Fiera ad Ottobre eventuali scambi volendo si potranno effettuare di persona in quella sede. Grazie a tutti, Giò Liste aggiornate il 05/09/2012, Giò Manco-lista Euro 2.zip coins-x-scambi.zip1 punto
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per dimostrarti che questa cosa è vera appena riesco faccio una foto del bordo cosi potrai vedere che non si cono ne colpi ne graffi e quindi ne consegue che quelle imperfezioni sono state causate dal conio. Lo so ma appunto per questo viene penalizzata nei confronti di una che non ne ha,anche se gli scudi sono già definiti di 2° classe proprio per il difetto del bordo. Tra un BB+ e un qSPL non cambia molto. Questa tipologia fa un salto di qualità dallo SPL pieno in poi,al di sotto sono normale amministrazione. La moneta è bella e sotto il 1869 (per me anche il 69) sono difficili da trovare in alta conservazione. Purtroppo diamo dei giudizi a monete in foto e non dal vivo ed anche con le migliori tecniche non è mai l'originale. Entrano inoltre fattori personali c'è chi sopporta meglio un difetto di conio e chi qualche colpetto o graffio cosi da cambiare un giudizio anche se solo di mezzo punto. Io ho un mio modo di dare una valutazione secondo il mio gusto personale.Ad esempio una moneta con conio decentrato da molto fastidio più di un graffio o mancanza di metallo ( a meno che non siano deturpanti su le figure....). Insomma come ha chiuso la moneta Tevere????? :blum:1 punto
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mi consento di dissentire. il cambio di 4.25 era corretto infatti la lira pesava 4.5 grammi di argento puro (25 grammi a .900 titolo) mentre il ducato napoletano da 100 grana pesava 22.94 grammi a .833 da cui si ricava un contenuto di 19.1 grammi di fino se dividiamo i 19.1 del ducato per i 4.5 di una lira otteniamo il cambio di 4.246 lire per ducato che viene arrotondato a 4.25 ciao1 punto
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Mi volete proprio far svelare tutti i miei segreti :D .....vabbè sarò generoso ... ed è una cosa importante per un genovese: Ludovico doge XXV dovrebbe avere come zecchieri A oppure C oppure R e rosetta mentre Ludovico XXVII dovrebbe avere come zcchieri A oppure N e rosetta1 punto
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Ho capito sicilrex, ti ringrazio. Purtroppo non ho lo Spahr e non posso controllare. Insieme con un amico, abbiamo scartato l'ipotesi di un 7 o comunque una sbarra utilizzata per trasformare la S in un 8 (non ve n'é traccia), tuttavia la posizione della S, molto defilata, può far propendere per la mancanza dell'8 e l'utilizzo di una S al suo posto. Il fatto poi che TS compaia, come sigla, dal 1717, avvalora questa tesi. Non mi risulta infatti che vi siano esemplari con TS del 1716. Qualcuno ha immagini del pezzo presente al Museo Archeologico di Napoli, ex coll. Bovi e poi I.M. citata da Traina? Permetterebbe di fare un raffronto e trarre delle conclusioni. Ringrazio tutti per i pensieri espressi. Vorrei poterlo considerare un 1715 TS, ma preferisco far maggiore chiarezza. N.1 punto
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Scambiolista.rar Ciao a tutti, Allego la mia scambiolista di monete del regno, mondiali e argento. Non ancora in lista, qualche chilo di monete mondiali :) In cambio cerco monete di Vittorio Emanuele III (anche colonie) e Monete romane imperiali. Anticipatamente ringrazio, Matteo1 punto
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Premetto che la moneta che hai postato (in verità ho visto esemplari migliori in passato :D) è tra mie preferite per il fascino e un poco di mistero che trasmette. E' vero che Grierson e Travaini mettono in dubbio che uno dei due busti possa rappresentare quello di Costanza. e questo perchè reputano i ritratti identici. Tuttavia, a mio avviso, lo stile dell'incisione mi sembra diverso nelle due iconografie. Mi piacerebbe sentire cosa ne pensa numa numa oltre ai pareri di altri amici utenti. A presto Adolphos mi ha evocato e non posso esimermi dal rispondere :) Concordo che lo stile dei due ritratti presenti delle sottili differenze. Gli esemplari del doppio follaro non sono numerosissimi (anche se devo ricredermi sulla loro rarità - uno è transitato anche da me ma poi ha seguito altre vie ..sigh) ma quasi sempre in cattuiva conservazione anche se permette di rilevare qualche piccola differenza. Non sono d'accordo che il ritratto sia identico e anche logicamente non avrebbe molto senso (direi che vi sono pochissime monete, per non dire nessuna, che presentano le due facce eguali) Piccole differenze si notano anche nelle diverse dimensioni del busto almeno in esemplari che ho potuto esaminare de visu. Sia il Ferraro che i Rasile, nelle loro opere sulla monetazione di Gaeta , concordavano con la diversità dei busti. I doppi follari dovettero essere coniati tra il 1194 e il 1198. Attiro la vs. attenzione sulla legenda del rovescio : MON CIVIT GAIETA non sconosciuto ma comunque singolare l'uso appellativo di "moneta" nella legenda..1 punto
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Nella storia monetaria medioevale dell'europa meridionale quattro date sono fondamentali da ricordare: 1202 : creazione del grosso d'argento a venezia 1252 : introduzione della monetazione aurea a genova e firenze 1278 : emissione del carlino d'argento a napoli 1284 : introduzione del ducato veneziano (con risoluzione de lo Maggior Consiglio in data 31 ottobre 1294) ciascuna di queste monete ebbe una parte fondamentale nella storia monetaria dell'europa medioevale (eccetto forse per il genovino - che Fra non me ne voglia ..) Interessante è notare che il grosso d'argento veneziano perde , alla metà del XIV secolo, la sua importanza, insidiato dalla contemporanea circolazione aurea. Tutti gli Stati infatti dovettero affrontare il problema della coesistenza di una relazione fissa nel tempo tra oneta aurea e moneta d'argento. I veneziani finirono con l'abbandonare l'emissione , per un certo tempo, dei grossi, affidando il loro prestigio commerciale al ducato d'oro fino. La moneta spicciola che doveva sostituire i grossi era invece destinata essenzialmente ad una circolazione interna. Il prestigio e il successo della moneta d'oro veneziana era legato a quattro fattori, secondo Grierson: - il mantenimento inalterato della lega - la capacità del governo veneziano di emettere moneta aurea in quantità sufficienti per il mercato interno ed estero - la capacità di Venezia di importare oro in quantità sufficienti - l'assenza di una seria concorrenza europea (genovino e fiorino a parte) La monetazione di Napoli fu un'eccezione rispetto al monometallismo carolingio instauratosi nella maggior parte dell'europa. Predominava infatti una monetazione aurea e di rame ispirata ai modelli greci ed arabi. Gli svevi vi sostituirono il rame con denari in mistura che si degradarono rapidamente. Ma nel 1278 Carlo d'Angiò, privato della zecca di Roma (dove aveva battuto buoni grossi d'argento senatoriali), emise a napoli una moneta chiamata "carlino". (in seguito detto anche gigliato dalla croce al rovescio). Tale u il successo di questo nominale che si può dire divenne il corrispondente d'argento del ducato veneziano nel commercio del mediterraneo. Napoli si trovo ben presto di fronte al medesimo dilemma di Venezia, la difficoltà a mantenere un rapporto fisso tra oro e argento. Roberto II (1309-43) fece la scelta opposta e preferì abbandonare l'oro a favore dell'argento. Fino al regno aragonese di oro a napoli se conia infatti molto poco e servi come moneta di conto del valore di 10 carlini. Il gigliato fu imitatissimo e venne battuto in zecche diversissime coem la zecca papale di Ponte della Sorga, a Rodi dai Cavalieri di San Giovanni, e da vari emirati turchi dell'asia minore. Ooops mi sono accorto che sto scivolando suu altri temi. Chiudo qui, l'assunto era sul ritorno della monetazione aurea... :)1 punto
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Buon pomeriggio per prima cosa, benvenuto! successivamente leggendo il tuo "appello", non capisco come possiamo noi darti una spiegazione.....chi te le ha sequestrate ti avrà ben lasciato uno scitto con la motivazione. Sappi che non sei l'unico. Probabile che tu abbia comperato monete che, forse, era meglio lasciare dove erano. Immagino che tu sia "arrabbiato", ma non rispondere usando le maiuscole, equivale ad urlare....e non è carino per chi legge :) saluti luciano1 punto
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Ti consiglio di prendere in considerazione l'idea che collezionare (o raccogliere) monete non è una forma di investimento, ma un piacere personale che ci soddisfa quando osserviamo le nostre monete. Io personalmente, oltre al Regno e pre-unitari, faccio anche raccolta di monete di nessun valore, ma solo perche mi piacciono...(nello specifico monete greche moderne, per capirci dracme prima dell'euro) un saluto1 punto
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Ciao Giuseppe, appena ti arrivano spero che ci mostri qualcosa Ciao peter, sono già arrivate da parecchio tempo ma preferisco non postarle per il semplice fatto che non ci sono esemplari con particolarità di rilievo da segnalare e nemmeno conservazioni particolarmente elevate (peraltro le immagini sono a disposizione di tutti sul sito di Inasta). Per le monetazioni di cui mi occupo cerco sempre di postare immagini di monete con qualche particolare anomalo o curioso o che comunque ritengo interessante e sul quale poter impostare una discussione che vada un pò al di là di valutazioni sulla conservazione oppure "molto bella "(o "bruttina") e simili; è una mia scelta personale, ovviamente, non una critica a chichessia e tanto meno a te in particolare. Colgo l'occasione per ribadire l'apprezzamento per il lavoro che stai facendo sulle sigle sulle monete napoletane; anche se non intervengo lo seguo sempre con piacere e spero di poter un giorno approfondire meglio la materia e quindi magari poter intervenire con una miglior cognizione di causa rispetto a quanto potrei fare attualmente. PS: mi hai fatto però venire in mente un esemplare che non credo di aver ancora mostrato e che forse può interessare come variante; è un 3 cavalli di Carlo V, lo metto nella discussione su errori e varianti.1 punto
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Con gli Antonini però la somiglianza con l'Ara Pacis mi sembra aumentare. Infatti, la porticina è centrale e più piccola, e rende quindi il fronte dell'altare tripartito in tre settori circa equivalenti. Tuttavia, i due settori laterali sono diversi da quello centrale, a differenza che nell'asse di Nerone.Ecco un denario del Divo Antonino.1 punto
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Eccomi: intervengo "brevemente" e solo in base ad alcune annotazioni che mi sono presa "in corso di studio", non avendo ancora approfondito l'analisi di queste emissioni, che per il momento ho osservato sopratutto nell'ottica della loro relazione con la monetazione genovese. Confermo che dagli appunti che ho e dalle foto che possiedo la maggiore parte di queste monete con "grand B", e sopratutto il tipo con gli anelletti, mostra un tondello dalla superficie metallica molto irregolare, che osservata a lentino di ingrandimento si rivela ricca di piccoli rilievi e minutissime porosità. Questo secondo me denota che i tondelli hanno subito una preparazione prima della battitura quantomeno "diversa" rispetto a quanto si può osservare nelle serie dei quartari còrsi con castello corso e piccola B semplicemente ribattute sui quartari genovesi dopo leggero riscaldamento, come ha notato anche Corsodinazione. Ma se scorrete la discussione, penso che si noti bene. Questo potrebbe essere legato ad un sistema di preparazione del tondello vergine differente rispetto a quanto osservato sulla monetazione minuta genovese, o magari ad un eccessivo riscaldamento prima della ribattitura (ma bisognerebbe verificare meglio anche empiricamente), ed in genere impedisce di vedere bene tutte le parti dell'impronta. Poi potremmo parlare anche della preparazione dei conii, che sembra abbastanza approssimativa, e di altre caratteristiche problematiche, ma il discorso ci porterebbe troppo lontano. Per rimanere in argomento invece devo dire che tra tutti gli esemplari analizzati, per quanto con conii di vario tipo e talvolta di non chiara lettura, almeno fino ad ora solo nel caso evidenziato da dizzeta ho notato segni che sembrano rimandare in modo abbastanza chiaro ad un conio precedente. Invece ci sono casi con scivolo di conio, o battitura decentrata etc.. Il problema a questo punto è di capire di che conio, oppure di che conii possa trattarsi, perchè questo non per una banale definizione di questo o quel segno, ma perchè potrebbe essere interessante anche per la caratterizzazione cronologica di queste serie monetali corse. Un conto infatti è verificare che eventualmente sotto possa esserci il grifo, un altro è che ci possano essere anche o solo i quartari genovesi o corsi del periodo successivo, visto che mi pare che non ci siano più dubbi di sorta che i quartari con il grifo sono stati prodotti prima di quelli con porta urbica/castello, e che i tipi con castello corso siano successivi anche ad alcuni gruppi di quelli con porta urbica castello genovese.... Nell'esemplare indicato da DZ, per quanto posso dire dalla foto di Corso (un poco scura e non con tutte le parti a fuoco...) a me pare di vedere oltre ai segni tipici della moneta di Bonifacio (quelli meno evidenti ve li ho segnati in blu sulla foto), i segni di un castello corso (segnati in rosso) e forse ...ma con alcuni dubbi in certe parti i segni di un grifo ad esso precedente, indicati in verde. Le aree segnate con aloni gialli sono quelle per le quali secondo me non è possibile dare una lettura convincente in nessun senso, anche se in effetti potrebbero non far parte del conio finale. Invece con tutta sincerità nell'ultimo esemplare postato da jagd non ci vedo chiari segni precedenti, e che comunque rimandino ad un grifo, ma magari mi sbaglio. Quindi non volevo dire che in ogni caso e sempre sotto questi quartari non c'è nulla, ma solo di stare attenti a verificare ogni volta bene se e cosa ci potrebbe essere stato in precedenza, così come anche a notare le differenze produttive ( ;)), perchè potrebbe essere davvero importante per la loro più corretta lettura e perchè il dubbio sistematico è l'unico modo per andare avanti nella ricostruzione della storia di queste monete, per me sempre affascinanti. In attesa di vostre considerazioni ed osservazioni in merito un saluto :) MB1 punto
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:D , a Verona mi hanno fatto uno sconto su una maiorina di Costanzo II perchè avevo corretto un' identificazione di un' altra moneta :D1 punto
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Nel catalogo non e' un presente un esemplare di grano del 1715 ,tuttavia osservando il 3 piccioli del medesimo anno si nota una S al posto del 5 , inoltre per questo tipo non e' riportato una moneta del 1718 In questo caso avresti in mano un grano del 1715 piuttosto raro1 punto
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Medaglia devozionale(ricordo),rettangolare,con appiccagnolo complanare,rame/ottone,anni 1940 - 1960,- D/ Madonna con Gesù Bambino anbedue coronati,in cornice sagomata mistilinea,ai 4 angoli ormati.conosciuta come Notre Dame de Laus ( Nostra Signora del Lago),questo Santuario si trova presso ST.Etienne Du Laus,in Francia,ricorda le apparizioni che ebbe una pastorella Benedetta Rencurel dal 1664 al 1718. R/ Scritta;SOUVENIR //DE N.DOM // LAUS.- Ciao Borgho.1 punto
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Il loro Principe è a Frosinone! E' un extracomunitario di un paese senza alcun accordo diplomatico, ergo è il dittatore di uno stato canaglia, acciuffiamolo! :rofl:1 punto
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