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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/15/12 in tutte le aree

  1. Prendendo ispirazione da una recente asta di monete siciliane, ho deciso di aprire una discussione sulla monetazione sveva in Italia. Credo che la sezione “Monete medievali di zecche italiane” sia la più inerente alla discussione, vista la ramificazione della monetazione sveva in Italia, e che coinvolgerà un’ampia fascia di appassionati. Il regnante con il quale desidero iniziare è Enrico VI, Re di Sicilia dal 1194 al 1197. Intraprenderemo un viaggio che attraverserà tutta l’Italia passando per Messina, Brindisi, Napoli, Bologna, Milano etc., e che.sarà illustrato dai vostri interventi e dalle monete postate;un viaggio che oltre a essere longitudinale sarà temporale. Impostiamo la prima data e il luogo del nostro viaggio: Nimega, 20 ottobre del 1165. Siamo in autunno a Nimega e dall’unione di Federico Barbarossa e Beatrice di Borgogna nasce Enrico VI di Hohenstaufen. Ala morte del fratello maggiore, Enrico VI viene incoronato a Aquisgrana il 15 agosto 1169 Re dei Romani. L’evento che in qualche modo caratterizzerà la monetazione siciliana a partire dal 1194, è il matrimonio tra Enrico VI e Costanza, figlia di Re Ruggero II di Sicilia Le nozze sono celebrate a Milano il 27 Gennaio del 1186. Alla morte di Federico Barbarossa, avvenuta nel 1190 a Saleph in Turchia nelle acque del fiume Goksu, Enrico VI viene incoronato Re dei tedeschi e imperatore da Papa Celestino III a S. Pietro nell’Aprile del 1191. Enrico VI rivendica per se i diritti della moglie Costanza sul regno normanno e dopo l’incoronazione, avvenuta a Roma, invade i territori continentali ed emette a Salerno nel 1191 una moneta: la frazione di follaro http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-DEN/2 . La sua campagna in Italia viene fermata da un improvvisa epidemia che decima le sue truppe a Napoli. Enrico VI lascia a Salerno, durante la ritirata, la moglie Costanza che sarà fatta prigioniera da Tancredi. Impostiamo le coordinate temporali della nostra macchina del tempo: Palermo 18 novembre 1189, Duomo di Monreale . Nel Duomo si sta svolgendo la cerimonia funebre di Guglielmo II Re di Sicilia, morto a 36 anni. A piangerne la scomparsa vi è la moglie Giovanna Plantageneto, figlia di Re Enrico II d’Inghilterra Giovanna è rammaricata di non aver dato un discendente a Guglielmo II, il quale aveva designato come successore Costanza figlia di Ruggero II. Intanto in Sicilia i nobili, appresa la notizia della morte di Guglielmo II, non vedono di buon occhio la successione di Costanza perché temono che ceda il regno ai Tedeschi. Nel gennaio del 1189 viene incoronato re dei siciliani Tancredi duca di Puglia, nonché figlio illegittimo di Ruggero II. L’incoronazione è celebrata da papa Clemente III. Tancredi difende il suo regno in Sicilia dagli attacchi di Enrico VI fino alla sua morte prematura, avvenuta nel febbraio del 1194. Alla morte di Tancredi succede suo figlio Guglielmo III a soli 4 anni, sotto la reggenza della madre Sibilla d’Acera. Il governo debole di Guglielmo III non è in grado di opporre resistenza a Enrico VI. Nel novembre del 1194 Enrico VI entra facilmente a Palermo, dove è riconosciuto Re dei siciliani, con l’aiuto dei pisani e genovesi, ottenuto con lusinghiere promesse. Il re promette a Sibilla d’Acera di concedere al figlio Guglielmo la contea di Lecce ed il Principato di Taranto. Promessa che, come vedremo, non manterrà. E, per dimostrare che non é un Re “consorte”, fa imporre il suo emblema, l’aquila, sulle monete siciliane. Da allora l’aquila diventa il simbolo delle monete dell’isola e solo per un breve periodo il giglio angioino prende il posto dell’aquila. -segue-
    2 punti
  2. Rifacciamoci alla saggezza popolare che recita: domandare è lecito, rispondere è cortesia. È una realtà il fatto che il 97% dei nuovi utenti si affacci con domande del tipo "quanto vale?". Alcuni spariscono subito dopo senza neanche un grazie, altri (pochi) poi si ammalano di numismatica e rimangono :lol: La prima volta che mi sono avvicinato ad una bancarella di monete in un mercatino dell'antiquariato con un 5 lire aquilotto del 27 in mano cosa pensate che io abbia chiesto? Se il venditore mi avesse trattato a male parole, chissà', forse non sarei qui. E d'altro canto capisco anche chi rimane infastidito. A volte capita anche a me. In tal caso adotto una tecnica efficacissima: non rispondo :P
    2 punti
  3. L’aquila e la croce sono sempre presenti sulle monete siciliane. E’interessante vedere come questi due simboli si siano evoluti nel tempo fino alla fusione in uno sotto Carlo VI (1720-1734). Enrico Vi chiude la zecca di Salerno e ne apre una a Brindisi., ubicata alla domus Marguriti, la casa che era appartenuta all’ammiraglio Margaritone di Brindisi. Enrico VI adotta il sistema ponderale-onciale, cioè monete coniate a peso sulla base dell’oncia:circa 26,72 grammi. associato al bimetallismo e lascia invariata la produzione di Tarì siciliani nelle zecche di Messina e Palermo a 16,33 carati,cioè 68,5 % oro, 21 % argento e il resto rame Il Tarì era di circa 12 mm e del peso di 0,90 grammi e rappresentava la 30° parte dell’oncia. Vengono coniati anche multipli di tarì uguali al tarì, che non vengono cambiati a numero ma a peso. I Tarì continuano ad avere iscrizioni cubiche. E ciò sta a testimoniare che gli incisori arabi non furono molestati da Enrico VI ma, con il passare del tempo, sostituti da incisori latini. Su molti tarì appaiono le lettere V,C,M , F. L’attribuzione della lettera V a Guglielmo non è una tesi sostenibile. La lettera C è associata Costanza , M a Imperator e F al figlio Federico. La diffusione in Italia meridionale dei provisini o Provinois, denaro in mistura emesso dai conti di Champagne e Provins, aveva spinto Enrico VI ad abolire la coniazione dei follari in rame. Al loro posto viene coniato il denaro in mistura con una lega di 250 millesimi e un rapporto con un tarì di circa un 16°. I caratteri cufici http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-DEN/3 compaiono solo nella moneta da un quarto di terecenario. Il regno di Enrico VI è dominato dal terrore. Il re non mantiene nessuna promessa fatta, la famiglia Tancredi viene perseguitata, il piccolo Guglielmo è deportato in Germania, dove morirà ancora adolescente. Il Tarascio descrive il martirio subito dal conte Riccardo di Acerra, fratello di Sibilla. Mentre il Conte Riccardo tenta di fuggire, viene preso e condannato al martirio. Prima viene legato a un cavallo e trascinato per le vie di Capua, poi appeso col capo all’ingiù. Dopo due giorni, mentre il conte è ancora rantolante, il re ordina che il buffone di corte gli leghi alla lingua una pesante pietra. Enrico VI distribuisce feudi siciliani ai tedeschi e ottiene così la “pace servile”. Nel natale del 1194 nasce a Jesi l’erede di Enrico VI, Federico II. Nel 1196 Federico II viene incoronato Re dei Romani e per l’occasione Enrico VI fa coniare un denaro che reca al dritto il suo nome e al verso il busto di Federico bambino di prospetto con la legenda FREDERIC REX http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-DEF/1 . Nel 1197 scoppia in Sicilia una rivolta che viene soppressa nel sangue da Enrico VI con supplizi inimmaginabili: uomini e donne mutilati, annegati, bruciati vivi o bolliti nello strutto. A un nobile normanno chiamato Giordano e designato successore a Enrico dai congiurati fa inchiodare una corona in capo. Il 29 settembre del 1197 muore a Palermo a soli 32 anni per il riacutizzarsi di un'infezione intestinale. Enrico VI è sepolto nella cattedrale di Palermo. Antonio Loteta
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  4. Volevo condividere con voi questa poesia che è molto nota nel web (ma io l'ho letta per bene solo ieri) e che è stata attribuita a Pablo Neruda (addirittura alcuni l'hanno definita la sua poesia più nota per via del fatto che è entrata in una catena di S. Antonio "virtuale" ed è stata fatta circolare in tutto il mondo) mentre è ormai accertato che l'autrice è Martha Medeiros. L'aneddoto cui è legata è che il 24 gennaio 2008 è stata letta nel Parlamento Italiano da Clemente Mastella in occasione del voto di fiducia che ha portato alla caduta del secondo governo Prodi (e anche lui l'attribuì, erroneamente, a Neruda). Ebbene io l'ho letta da "aspirante-numismatico" che frequenta questo "forum" e in ogni strofa ho trovato riferimenti che ben si addicono al nostro essere qui per cui ho pensato, visto che mi è stata di grande aiuto, a farla girare anch'io, può essere che qualcuno non la conosce ancora: ¿Quién muere? Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce. Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti. Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita, di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante. Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità. -- Martha Medeiros
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  5. Notando recentemente qualche sporadico incremento dei diritti d'asta da parte di questo o quell'operatore ho pensato per mia curiosità di fare un pò il punto della situazione su quelli che sono i diritti d'asta e sulle spese di spedizione che le principali case d'asta Italiane o comunque operanti fisicamente sul nostro territorio (Leggi San Marino) chiedono agli acquirenti. Ecco il quadro che ne emerge. Magari avendo sotto mano un confronto visivo lampante sorge qualche considerazione interessante... a voi la parola. E non siate timidi. :) (Io qualche idea io su quello che mi piace leggere e quello che non mi piace leggere nelle condizioni d'asta già me lo sono fatto: ad esempio le spese di spedizione già chiaramente espresse in partenza e comunque non ad un prezzo esoso sono per me sono un ottimo punto di partenza. ;) ) Saluti Simone PS Se vi viene in mente qualche altro operatore basta che lo aggiungete. PPS Ho proceduto ad un semplice copia e incolla di quanto scritto sui vari cataloghi d'asta o siti d'asta. Se mancano dati (tipi i diritti d'asta sull'invenduto) è perchè non li ho trovati... - ART COINS ROMA – Marzo 2012 L’aggiudicatario corrisponderà a ACR una commissione d’asta, per ciascun lotto, pari al 18% IVA inclusa sul prezzo di aggiudicazione. I lotti invenduti rimarranno a disposizione per i 30 giorni successivi alla scadenza dell’asta al prezzo di base aumentato delle normali commissioni pari al 18% IVA inclusa. I lotti aggiudicati con il sistema Livebidding avranno un incremento dell’1,5% sul prezzo di aggiudicazione. L’invio degli oggetti viene di regola effettuato con corriere espresso assicurato a spese ed a rischio del destinatario, salvo diversi accordi presi direttamente con l’acquirente. - ARTEMIDE – ONLINE e SALA – APRILE /FEBBRAIO 2012 Il prezzo di aggiudicazione è soggetto al 15% di diritti d’Asta. Spese postali, assicurazione e tasse sono a carico dell’acquirente. Spedizioni / Shipping Si spedisce esclusivamente per posta assicurata, assicurando il pieno valore dei lotti, tramite Poste Italiane. (VEDI FILE JPG ALLEGATO) Per la spedizione in contrassegno, disponibile per un importo massimo di € 1.000, solo per l’Italia, aggiungere € 6.00 a spedizione. - ASTA DEL TITANO Diritti 14% Spese di spedizione: non dichiarato - BOLAFFI Purchase price The Buyer shall pay a premium of 20% of the Hammer Price (the price at which a lot is knocked down) V.A.T. Included. Forwarding of lots Upon request and when payment has been made in full by the Buyer, Aste Bolaffi Ambassador - Archaion s.r.l. shall have the lots packed and forwarded to the Buyer at his risk and expense. Buyers from abroad have also to pay duty and export taxes. - CHRISTIE’S - November 2011 Italy Milan (More) €0 to €20,000: 30.0% €20,001 to €800,000 : 26.0% €800,001 + : 18.5% Trasporto: Christie's può fornire assistenza per l’imballaggio e il trasporto della proprietà acquistata ma il compratore può anche provvedere con un suo trasportatore di fiducia. Per le proprietà che rimangono nei magazzini Christie's oltre un determinato numero di giorni verranno applicate al compratore delle spese di immagazzinaggio e di assicurazione. - GHIGLIONE - Novembre 2011 Il prezzo di aggiudicazione sarà maggiorato del 15%, I.V.A. compresa. A pagamento avvenuto i lotti saranno a disposizione dell’acquirente presso la nostra sede e salvo diverse disposizioni verranno spediti a rischio ed a spese dell’acquirente per assicurata convenzionale o tramite corriere privato assicurato. - INASTA - Febbraio 2012 Il valore di aggiudicazione sarà da incrementare del 15% per i diritti d’asta e dello 0,45% come imposta complementare sui servizi ex legge 194 del 22/12/2010 art. 48.. Le spese di spedizione sono di E 8 (ad eccezione dei pacchi voluminosi o pesanti che avranno un costo aggiuntivo di E 10) ai quali saranno aggiunti E 3 per i contrassegni (limite di invio e 3.000 a plico). Il cliente autorizza e manleva la società Inasta sa a consegnare la merce acquistata al vettore prescelto, assumendosi gli oneri derivanti dal trasporto. Tutta la merce viene spedita con l’assicurazione di Inasta al costo aggiuntivo dell' 1%(con un minimo di E 4,5). In caso di smarrimento del plico dovuto al disservizio postale, InAsta, dopo avere esperito le ricerche del caso, rimborserà l' intero importo della fattura. - MONTENEGRO - Marzo 2012 Al prezzo di aggiudicazione, che avverrà alla terza chiamata, sono da aggiungere i diritti d’asta pari al 20% I.V.A. compresa. Le spedizioni per assicurata dei lotti i cui ordini sono pervenuti per corrispondenza, via fax, o telefonicamente, saranno indirizzate solo dopo il pagamento della fattura tramite assegno o bonifico, e sono interamente a carico dell’acquirente, comprese eventuali spese di esportazione. - NEGRINI – Dicembre 2011 DIRITTI D’ASTA - SONO DA COMMISURARSI NELL’ORDINE DEL 15% DETERMINATI DALLA NOSTRA COMMISSIONE PER INTERMEDIAZIONE DEL 12,5% ALLA QUALE SI DEVE AGGIUNGERE L ’ IVA DEL 21% . SPEDIZIONE DEL MATERIALE - VERRÀ EFFETTUATA A MEZZO ASSICURATA A CARICO, RISCHIO, E PERICOLO DEL COMPRATORE. PER IMPORTI COMPLESSIVI INFERIORI A EURO 2.065,83#, I LOTTI VERRANNO INVIATI IN CONTRASSEGNO (SALVO ACCORDI PRECEDENTI TELEFONICI O SCRITTI). A TUTT I COLORO CHE ACQUISTERANNO PER L A PRIMA VOLTA VERRÀ’ RICHIESTO IL PAGAMENTO ANTICIPATO. LOTTI INVENDUTI - SARANNO DISPONIBILI AD ASTA AVVENUTA, LA COMMISSIONE APPLICATA SARÀ DEL 9% (7,5% + IVA) - NOMISMA Al prezzo di aggiudicazione, che avverrà alla terza chiamata, sono da aggiungere i diritti d’asta in ragione del 15%. Le spedizioni degli ordini ricevuti per posta verranno evase solo dopo pagamento anticipato; la merce viaggerà a spese, rischio e pericolo del committente. Le spedizioni in Italia viaggiano attraverso il sistema postale assicurate per l'intero valore fino ad euro 3.000,00 per ciascun invio. Perciò le spese vengono come di seguito calcolate per ciascun invio: fino a euro 250,00 spese postali euro 12,00; fino a euro 500,00 spese postali euro 15,00; fino a euro 1.000,00 spese postali euro 20,00; sopra euro 1.000,00 spese postali euro 25,00. Queste tariffe sono forfettarie. Per i contrassegni aggiungere euro 2,00 per ciascun invio. - RANIERI - Novembre 2011 Commissione del 15% IVA inclusa. La spedizione sarà effettuata a mezzo plico assicurato. Il costo della spedizione è pari all’ 1% dell’importo aggiudicato fino a euro 3000 e include l’assicurazione contro il furto (min. euro 7 per ogni assicurata convenzionale ed euro 10 per ogni plico contro-assegno con assicurazione convenzionale). Per importi superiori, l’invio verrà effettuato tramite corriere privato, i cui costi verranno quantificati al momento della spedizione. Nel caso dell’invio di lotti pesanti o di lotti di libri, le spese di spedizione verranno quantificate al momento della spedizione. - SINTONI – Marzo 2012 I lotti verranno aggiudicati al migliore offerente. Il prezzo di aggiudicazione sarà maggiorato di una commissione (IVA compresa) suddivisa nei seguenti scaglioni: - fino a € 1.500 - commissione del 20% - da € 1.501 a € 5.000 - commissione del 20% scontata del 10% - da € 5.001 a € 10.000 - commissione del 20% scontata del 20% - da € 10.001 a € 30.000 - commissione del 20% scontata del 25% - oltre € 30.001 - commissione del 20% scontata del 30% Il materiale verrà consegnato o spedito solo dopo l'avvenuto pagamento. La spedizione sarà effettuata a mezzo plico assicurato al costo forfettario di € 10 per l'Italia e € 15 per l'estero. La merce viaggia a rischio e pericolo del compratore. La consegna dei lotti si intende effettuata con l'atto della spedizione dall'Ufficio Postale di Forlì o dalla sede di un Corriere Espresso di Forlì, restando la Sintoni s.r.l. libera da ogni onere e impegno con l'esibizione della ricevuta della spedizione. Resta altresì esclusa ogni responsabilità per manomissione, alterazione, sottrazione o perdita che il plico dovesse subire durante il trasporto e la consegna. Al costo aggiuntivo dell' 1 % sul totale fattura (facoltativo), in caso di smarrimento del plico dovuto al disservizio postale e dopo avere espletato tutte le ricerche del caso, si procederà al rimborso dell' intero importo della fattura. - VARESI - Maggio 2012 Al prezzo di aggiudicazione vanno aggiunti i diritti d´asta in misura del 16% I.V.A.inclusa La spedizione sarà effettuata a mezzo plico assicurato. Il costo della spedizione è pari allo 0,5% dell'importo aggiudicato (min. Euro 8 per ogni assicurata convenzionale ed Euro 13 per ogni plico contro-assegno) e include l'assicurazione contro il furto. In alternativa è possibile richiedere l´invio tramite corriere privato, i cui costi verranno quantificati al momento della spedizione. RIEPILOGO ASTE.zip
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  6. Salve un mio caro amico mi ha chiesto un favore di controllarle un suo 4 tari di Filippo IV 1624? zecca Messina secondo me è un falso ma non essendo un esperto di questa monetazione colleziono solo Vittorio Emanuele III non posso dirli se sia vero o un falso. peso gr. 10,29 diametro var. da 28,99 a 32,26 metallo argento
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  7. Nessuno vi dirà nulla di importante...salvo chi dovesse aver venduto tutto e fosse già uscito dall'ambiente, per ovvi motivi afferenti la riservatezza del sottoscritto accordo contrattuale. E' un contratto...un mandato oneroso. Ci si siede e si discute...ma con meno Case discutete e meno voci girano. Più è alto il valore dello stock...o meglio, se le monete sono molto belle...il conferente potrebbe anche comandare il gioco se è abile. Ciò in ossequio alla moda del momento...peraltro in auge da molti anni: chi compra bello difficilmente rimette anche se le monete le ha ben pagate. Purtroppo o per fortuna...lascio a Voi la scelta, è così. P:S. C'è qualche Casa un pochino ottusa...tipo Kunker (come sopra citato), piuttosto restia a negoziare le condizioni...anche con le belle monete. Del resto ognuno gestisce i propri affari come meglio crede.
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  8. Eccomi: intervengo "brevemente" e solo in base ad alcune annotazioni che mi sono presa "in corso di studio", non avendo ancora approfondito l'analisi di queste emissioni, che per il momento ho osservato sopratutto nell'ottica della loro relazione con la monetazione genovese. Confermo che dagli appunti che ho e dalle foto che possiedo la maggiore parte di queste monete con "grand B", e sopratutto il tipo con gli anelletti, mostra un tondello dalla superficie metallica molto irregolare, che osservata a lentino di ingrandimento si rivela ricca di piccoli rilievi e minutissime porosità. Questo secondo me denota che i tondelli hanno subito una preparazione prima della battitura quantomeno "diversa" rispetto a quanto si può osservare nelle serie dei quartari còrsi con castello corso e piccola B semplicemente ribattute sui quartari genovesi dopo leggero riscaldamento, come ha notato anche Corsodinazione. Ma se scorrete la discussione, penso che si noti bene. Questo potrebbe essere legato ad un sistema di preparazione del tondello vergine differente rispetto a quanto osservato sulla monetazione minuta genovese, o magari ad un eccessivo riscaldamento prima della ribattitura (ma bisognerebbe verificare meglio anche empiricamente), ed in genere impedisce di vedere bene tutte le parti dell'impronta. Poi potremmo parlare anche della preparazione dei conii, che sembra abbastanza approssimativa, e di altre caratteristiche problematiche, ma il discorso ci porterebbe troppo lontano. Per rimanere in argomento invece devo dire che tra tutti gli esemplari analizzati, per quanto con conii di vario tipo e talvolta di non chiara lettura, almeno fino ad ora solo nel caso evidenziato da dizzeta ho notato segni che sembrano rimandare in modo abbastanza chiaro ad un conio precedente. Invece ci sono casi con scivolo di conio, o battitura decentrata etc.. Il problema a questo punto è di capire di che conio, oppure di che conii possa trattarsi, perchè questo non per una banale definizione di questo o quel segno, ma perchè potrebbe essere interessante anche per la caratterizzazione cronologica di queste serie monetali corse. Un conto infatti è verificare che eventualmente sotto possa esserci il grifo, un altro è che ci possano essere anche o solo i quartari genovesi o corsi del periodo successivo, visto che mi pare che non ci siano più dubbi di sorta che i quartari con il grifo sono stati prodotti prima di quelli con porta urbica/castello, e che i tipi con castello corso siano successivi anche ad alcuni gruppi di quelli con porta urbica castello genovese.... Nell'esemplare indicato da DZ, per quanto posso dire dalla foto di Corso (un poco scura e non con tutte le parti a fuoco...) a me pare di vedere oltre ai segni tipici della moneta di Bonifacio (quelli meno evidenti ve li ho segnati in blu sulla foto), i segni di un castello corso (segnati in rosso) e forse ...ma con alcuni dubbi in certe parti i segni di un grifo ad esso precedente, indicati in verde. Le aree segnate con aloni gialli sono quelle per le quali secondo me non è possibile dare una lettura convincente in nessun senso, anche se in effetti potrebbero non far parte del conio finale. Invece con tutta sincerità nell'ultimo esemplare postato da jagd non ci vedo chiari segni precedenti, e che comunque rimandino ad un grifo, ma magari mi sbaglio. Quindi non volevo dire che in ogni caso e sempre sotto questi quartari non c'è nulla, ma solo di stare attenti a verificare ogni volta bene se e cosa ci potrebbe essere stato in precedenza, così come anche a notare le differenze produttive ( ;)), perchè potrebbe essere davvero importante per la loro più corretta lettura e perchè il dubbio sistematico è l'unico modo per andare avanti nella ricostruzione della storia di queste monete, per me sempre affascinanti. In attesa di vostre considerazioni ed osservazioni in merito un saluto :) MB
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  9. ...qSPL per me...attento alle macchioline....sono pericolose....col tempo! renato
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  10. Credo di esserci, dopo tre anni finalmente le certificazioni linguistiche mi danno tregua, si son spostate la settimana prima :) P.S : Daniele, ti ho inviato un MP tempo fa, non l' hai notato? Saluti, Ff.
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  11. Aggiungo, questi pezzi vennero coniati l'anno della rotta di Caporetto. Il nostro paese era ormai da tre anni in guerra e stava vivendo una situazione drammatica. La lira, causa inflazione, aveva perso oltre la meta' del proprio poter d'acquisto (nel 1920 il valore era pari ad 1/5 circa rispetto al 1914). Vennero effettuate massicce emissioni di carta moneta e biglietti di stato e quindi l'argento, seppur emesso, venne trattenuto nei caveu. Dopo il conflitto vennero progressivamente ritirate e sostituite dai pezzi in nichel.
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  12. Fdc stato zecca. Per me questa non ha mai circolato. I segnetti sono conseguenze del post conio (frizioni e colpetti su altri pezzi). Non potresti chiedere di più, complimenti.
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  13. Si, Eros sarebbe bello , oggi sempre il sole 24 ore ci offre due nuove notizie : 1) Grazie all'iniziativa del sole 24 ore , è la prima volta che tre ministri sottoscrivono congiuntamente un testo programmatico nel quale riconoscono nella cultura la centralità della questione rilanciando su investimenti e promozione, vi terrò aggiornati su questo 2) Il 10 maggio nella Sala Rossa del Lingotto a Torino, grande dibattito sulle tematiche del Manifesto della Cultura, si cercherà di mettere concretamente una road map da seguire ( Organizzazione Salone Internazione del Libro ) Mentre continuano ad arrivare attestati,interventi, adesioni sia sul giornale, sul FAI, si muove in pratica un movimento di opinione in favore dei beni culturali italiani ,cosa mai capitata in modo così organizzato in Italia . RIPORTO qualche intervento particolarmente significativo dal giornale, ogni giorno ne arrivano e vengono pubblicati : " Noi italiani siamo parte cardine della storia e della cultura del mondo. Un popolo che non comunica o peggio non sa comunicare la sua storia non ha futuro. Dobbiamo pianificare come comunicare la nostra cultura in tutti i modi e luoghi possibili. Il brand cultura Italia è un brand di per sè forte e consolidato. E' il momento di comunicarlo appieno e farlo diventare volano economico ". Considerazione personale l'Italia , paese del brand moda, della buona cucina, del vino, di un turismo importante, deve diventare paese col brand dei beni culturali. " Sono di Nola. Qui siamo non seduti, addormentati, e da 4 mila anni, su un tesoro : un villaggio del duemila a.c.. due anfiteatri, mausolei, strade sotterrate a tre metri, templi vari sparsi sotto la città. Più colti, più liberi ". Questo messaggio di questo signore di Nola è a dir poco straordinario, altro che brand , diciamo pure super-brand. Mi piacerebbe che chi del forum approva tutto questo disse anche solo concordo, come sugli altri giornali, che qualche addetto ai lavori dei Beni Culturali Italiano esprimesse un parere qui, usiamo anche Lamoneta come piattaforma per lanciare un messaggio positivo, che gli Ammistratori e Curatori del Forum mi dessero un'opinione se sto facendo una cosa giusta a parlarne sul forum, magari non approvano, non so, che questo forse è il momento in cui si apre uno spiraglio di speranza . Forza italiani, questa può essere un motivo tra tanti brutti ,di speranza,diffondiamo il gusto del bello,e se siete d'accordo, aderite anche inviando un messaggio al Sole 24 ore, alle altre Associazioni tra cui il Fai che si stanno muovendo , ma se volete dite si anche qui, VOGLIO IL BRAND CULTURA ITALIA. Dabbene
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  14. io per BB/SPL intendo a metà tra il BB e lo SPL...nel sondaggio tu hai messo BB-SPL e ho votato quella...non faccio distinzioni tra barrette o liniette...per me quando si vuole specificare conservazione diversa delle due facce si scrive ad esempio D/ BB R/ SPL anche perchè il mio parere è che mettendo liniette o barrette etc etc per distinguere D/ e R/ in una conservazione si fa solo del casino....
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  15. Zecca di Roma,credo si tratti di un bolognino romano(tosato),per la scritta, del R/ IN- ROMA,al centro URBI, a croce dovrebbe essere di Urbano V(1362-1370),muntoni,3. - Ciao Borgho.
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  16. e` facile che il monogramma sotto sia un segno di controllo guarda se ce sono anche altri esempi cmq bella moneta ciao
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  17. Ci fosse uno che dice mai quali diritti gli hanno applicato e quale casa d'asta! Ma che e' segreto di stato? Trattamento di favore da non rivelare agli altri? Vi hanno fatto firmare un foglio di riservatezza? Cosi' non ci si aiuta tra collezionisti, si fa solo il gioco dele case d'asta! ps. Io non ho mai venduto con case d'asta ma mi sto guardando intorno ora. E non comprendo tutta questa ritrosia a rivelare i diritti applicati tra collezionisti.
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  18. Era un pò di tempo che ci giravo intorno, ed alla fine il mio amico francese si è deciso a cedermela in cambio di due monete da 5 franchi di Napoleone III in SPL/FDC comuni; a livello di intrinseco ci ho sicuramente rimesso ... ma dubito di aver fatto un cambio svantaggioso. Pio VI (Giovanni Angelo Braschi, 1775-1799). Madonnina da 5 baiocchi A.XXIII/1797. rame 17,761 g. – ø 33,44. D/ PIVS PAPA SEXTVS ANNO XXIII nel campo * / BAIOCCHI / CINQVE / SPOLETVM / VMB– CAP e sotto, nel giro, =1797=. Rv: SANCTA DEI – GENETRIX busto nimbato e velato della B.V., a s.; sotto, TM (Tommaso Mercandetti, incisore). CNI 1. Muntoni 417. Berman 3146.
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  19. Veramente fino a pochissimi giorni fa c'era la possibilità di scaricare tutto il lavoro della Estiot sul tesoro di Lava. Evidentemente l'editore ha fatto pressione a farlo togliere e al suo posto c'è solo il poster preparatorio, quello reperibile al link indicato da providentiaoptimiprincipi. Comunque ho fatto in tempo a scaricare l'intero lavoro della Estiot in pdf, che però "pesa" 7,2 Mb..... Non so come renderlo fruibile senza problemi....
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  20. Buona Sera, intervengo per segnalare un articolo, disponibile in rete sull'argomento, inquadra i vari aspetti in modo chiaro e esauriente Massimo Sbarbaro Circolazione di idee e di esperienze economiche nell’Italia del Duecento. La coniazione del ducato veneziano: scelta politica o economica? basta cercare il nome dell'autore con Google oppure cercare il documento in "reti medievali" cordialita
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  21. avete ragione e` UBERITAS il problema e` la :Greek_epsilon: in campo il ric riporta 2 esemplari il 287 per roma e il 585 per siscia , nessuno dei 2 ha la :Greek_epsilon: in campo se guardate pero` su wildwinds sia il 287 che il 585 hanno tutti la :Greek_epsilon: in campo. come le distinguiamo ?
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  22. Molto più semplicemente credo che non abbiano un c.......a cui pensare!
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  23. P.S. entro la fine dell'anno ci sarà la nostra APP sia per iOS (apple store) che per Android (android market).
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  24. Questo è il lavoro > Ferdinando I d’Aragona (1458-1494) Maestri di Zecca Salvatore Miroballo, banchiere napoletano (1455 - 1458) sigla M Giovanni Miroballo,banchiere napoletano (nel 1459) senza sigle. Prota – Maestri e incisori della zecca napoletana 1914 (senza sigla sulle monete). Bovi BCNNAn. LIII 1968 (indica sigla Y). Pannuti e Riccio – Le monete di Napoli 1984 (indica sigla Y). Antonio Miroballo (fino al 1460) figlio di Giovanni,sigla A – M Salvatore de Ponte ( 1460 - 1461) sigla P Benedetto de Cotrullo ( 1460 - 1468) sigla B Jacopo o Yacobus de Cotrullo (dal 1 settembre 1469 al 1474) sigla Y – CY - C - I Francesco di Rauso e Gionata Barbieri - PN 261 Aprile 2011. Paolo de Venis (1472) sigla V Nicolò o Cola Spinello (1475 - 1488) sigla S Gian Carlo Tramontano ( 1488 - 1514) sigla T - CT - IT - TC Prota – Maestri e incisori della zecca napoletana 1914. Bovi BCNNAn. LIII 1968. Pannuti e Riccio – Le monete di Napoli 1984. Nel manoscritto del Prota dopo il nome di Jacopo Cotrullo è segnalato il nome di Paolo de Venis, che il Bovi, per mancanza di conferme non inserisce, cosa invece, che viene fatta nel lavoro del Pannuti e Riccio. Elenco le monete dove tali sigle compariscono, alcune certe, altre con “forzatura”, che potrebbero essere attribuite e/o assegnate a questi maestri di zecca: Giovanni Miroballo, si acquistò solo i favori e la benevolenza di Ferdinando I per averlo aiutato nella guerra contro i baroni (nessuna sigla sulle monete – Prota 1914), anche se segnalo che il Bovi ed il Pannuti Riccio indicano per questo maestro di zecca la sigla (Y); recenti studi condotti da Francesco di Rauso e Gionata Barbieri (Rif. PN 261 “Monete Napoletane Inedite o poco conosciute da Roberto d’Angiò a Federico d’Aragona”) dimostrerebbero che la sigla Y sia da attribuire a Jacopo (Yacobus) de Cotrullo, sono d’accordo con il loro pensiero e di questo maestro riferirò in seguito; Antonio Miroballo, fu nominato prima maestro provvisorio da Ferdinando I per i servizi resi dal padre Giovanni e nel 1459, confermato definitivamente, (A - M) sul Tarì P.R. 10a, sui Coronati P.R. 11a e 12b, sui Carlini P.R. 21b e 21d, sulla Cinquina, P.R. 25c e sul Denaro, P.R. 31a e 31b; Salvatore de Ponte (P) sul Carlino, P.R. 21e; Benedetto de Cotrullo (B) sui Coronati, P.R. 11 e P.R. 12, sul Carlino P.R. 21c e sul Tornese P.R. 26a; Jacopo o Yacobus de Cotrullo (Y) sul Coronato P.R. 12d e P.R. 15d; (CY in nesso) sul Coronato Corpus 261(MEC 60 - p. 961); sigla © su alcuni Coronati di 2^ classe (coniati a partire dal 1 agosto 1472), sulla Cinquina P.R. 25a; Riguardo tali sigle, segnalo che sono apparsi anche due Coronati con le sigle (YY Civitas Neapolis 60) e sigla (Y su C Di Rauso - Barbieri, inedito), gli autori dell’art. sono propensi a considerare che in zecca vi sia stato un riuso dei coni; ritengo anch’io plausibile e ragionevole tale ipotesi, accludendo alcune considerazioni personali: Benedetto e Jacopo de Cotrullo, padre e figlio, erano presenti in zecca ai tempi della coniazione dei Coronati dell’Incoronazione, ma per qualche motivo, credo omonimia, Benedetto abbia dato l’ordine di incidere su di essi, inizialmente, la sigla del nome e non del cognome. In zecca, tra il 1469 e il 1472 (quindi ancora durante la coniazione dei Coronati dell’incoronazione), quando ormai Jacopo era divenuto maestro dell’ufficio di zecca, ci sia stata l’indecisione se apporre la sigla C o continuare la tradizione, con la sigla Y sulle monete, (ciò spiegherebbe la presenza della sigla CY sul Coronato Corpus 261, MEC 60), ma potrebbe trattarsi anche solo di un semplice errore comunque ricondotto a tale motivazione. Intanto nel 1472 , terminata la coniazione dei Coronati dell’Incoronazione, Ferdinando I, diede l’ordine di iniziare a coniare quelli con il busto del Sovrano al dritto e la croce di Calabria al rovescio, e in questa fase 1472 - 1474 (data ultima della presenza in zecca di Jacopo), su alcuni di essi è stato inciso la sigla C, su altri si sia continuato con la sigla Y (P.R.15d), ma potrebbe essere anche accaduto (e non sarebbe una novità per la monetazione napoletana) che su alcuni di essi si sia proceduto ad un riconio della sigla, determinando così alcuni inediti che ai giorni nostri appariscono. Segnalo, inoltre che sul Coronato classificato dal P.R. al nr.12a, (Coll. Scacchi) viene indicata la sigla C, questa moneta potrebbe rientrare tra quelle coniate sotto la direzione di Jacopo Cotrullo. Paolo de Venis (V) sul Coronato P.R. 15c; Nicolò o Cola Spinello (S) sul Carlino, P.R. 21f, sul Doppio Cavallo, P.R. 34, sui Cavalli e sul Denaro P.R. 31c; Gian Carlo Tramontano (T - CT - TC - IT) sulle monete di Ferdinando I, Alfonso II, Ferdinando II, Federico d’Aragona e Ferdinando il Cattolico. Sotto questo Sovrano mi restano ignote la sigla U presente al rovescio del Coronato classificato dal P.R. al n. 12c (moneta questa che merita conferma), la sigla V al dritto del coronato P.R. 18c (in questo caso il de Venis non avrebbe mai potuto siglare questa moneta in quanto risulta in zecca nel 1472 e il Coronato, ivi menzionato, fa parte della 3^ classe “Coronati dell’Angelo” a partire dal 1488, la sigla CA al rovescio del Coronato P.R. 15f , la sigla A sui vari coronati di 2^ classe (coniati a partire dal 1 agosto 1472, su questi ultimi, infatti è improbabile che la sigla sia di Antonio Miroballo che fu presente in zecca fino al 1460) e la sigla E al dritto della Cinquina P.R. 25b. Riguardo ai Coronati dell’Angelo, oltre a quelli riportanti la sigla T (iniziale del Tramontano), se ne conoscono un numero limitato con differenti iniziali, sigla (I) P.R. 17a, P.R. 18b, P.R. 19, sigla © P.R. 18a e sigla (V) P.R. 18c, di questo ultimo ho già riferito in precedenza. Questi, oltre ad essere lavorati sotto la direzione del maestro di zecca effettivo, furono anche eseguiti da maestri aggiunti, sussidiari o supplenti, fuori di zecca, e di conseguenza da differenti incisori; tale tesi è avvalorata dal fatto che essi presentano un carattere di tecnica e di stile artistico più accurato e si differenziano da quelli emessi sotto la gestione del Tramontano. In questi il ritratto del Sovrano è rappresentato con busto più completo e con lineamenti fisionomici sorridenti e la figura dell’Arcangelo in vario e movimentato atteggiamento è di due terzi o di completo profilo nell’atto di trafiggere il drago, con lo scudo imbracciato, non più a rotella ma raffigurato in forma allungata ed a punta, attraversato dalla croce potenziata. (Rif. BCNN An. XXXVI 1951 - I Coronati di Ferrante d’Aragona). Anche la sigla (I) presente sull’Armellino, P.R. 22a, P.R. 22b e P.R. 22c mi rimane di difficile attribuzione, ma la motivazione potrebbe essere ricondotta a ciò che ho riferito in precedenza. Per la tipologia “Cavallo” dove le sigle, che compariscono sotto la linea dell’esergo, singolarmente e a volte presenti anche sotto la zampa o sotto l’addome del cavallo stesso, dato la loro complessità, non ritengo opportuno attribuirle a questo o a quel zecchiere segnalato, anche se per alcune di esse (sigla S, T ) non sussistono dubbi circa l’effettiva corrispondenza con i Maestri di Zecca, Nicolò Spinelli e Gian Carlo Tramontano. Maestro di Prova Antonello Fondacaro (1462-1467). BCNN An. LIII 1968. Incisore Giovanni de La Manna e Ferrante Miroballo, Napoletani (1460). Francesco Liparolo,orafo Napoletano (fino al 1462 o 1468). Girolamo Liparolo, di Napoli (1462 - 1497). Leonardo de Cambrario (1472). Guido Mazzoni (si suppone che abbia lavorato ad alcuni coni). Sambon - Estratto RIN 1893 - Incisori dei coni della moneta napoletana BCNN An. XXXVI 1951 Bernardino de Bove di Napoli (1497 – 1505 ?). Sambon - Estratto RIN 1893 - Incisori dei coni della moneta napoletana. BCNN An. LIII 1968 Anche in questo caso il Bovi a differenza del Sambon indica, accanto ai nomi di questi incisori, solo l’anno in cui certamente essi esercitarono la loro funzione in zecca: Girolamo Liparolo (1462) e Bernardino de Bove (1497). Riguardo a Leonardo de Cambiario, maestro di Prova della zecca Aquilana, nel BCNN An. XXXVI 1951 si legge che nel 1472 venne a Napoli espressamente per ordine del Re per lavorare “monete nuove di Coronati” affiancando, in zecca, Girolamo Liparolo. P.S. mi rimane un dubbio su Stefano Crisafi (1458) citato da Fedafa e riportato anche dal Bovi (citato in un lavoro di Alfonso Silvestri "la zecca di Napoli all'inizio della dominazione aragonese") sinceramente però di questo non ho trovato corrispondenza su alcuna moneta. Per eventuali errori.....si possono sempre corregere. ;) BUONA LETTURA Scusate....ma dimenticavo di segnalare che qui non vi sono nuove scoperte, ma si è cercato solo di mettere insieme tanti piccoli frammenti giunti ai giorni nostri.
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  25. qui hai la legenda dalla parte sbagliata secondo me dovrebbe essere Tessalonica TESSA :Greek_Lambda: O NIKE :Greek_Omega: N come questa moushmov 6600 dovrebbe essere II secolo BC ma non son sicuro sulla datazione ciao
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