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  1. caiuspliniussecundus

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/09/12 in tutte le aree

  1. Non capisco quali sono le motivazioni per cui collezioni monete. Il sentirsi "uno dei pochi" è un motivo inconsistente. Si colleziona per approfondimento storico, per motivi di studio, di estetica, per ampliare le proprie conoscenze. Non per essere in un club esclusivo. Detto questo, sulla presunta rarità delle monete hai perfettamente ragione, spesso la rarità è solo uno specchietto per le allodole.
    4 punti
  2. Visto che non è ancora apparso, posto un'immagine del primo grosso di Trento; coniato secondo Murari intorno al 1245-1250, con un valore di 16 denari, è un grosso italiano che tuttavia ha la particolarità di essere la prima moneta grossa coniata nell'area del Sacro Romano Impero della nazione germanica, compagine politica di cui il principato ecclesiastico di Trento fu parte dal 1004 al 1803, anno della secolarizzazione. Sulla moneta sono richiamate l'autorità imperiale e quella del vescovo trentino.
    3 punti
  3. Tutto giustissimo, ma anch'io come Paolino non concepisco il concetto di acquistare a 10 solo quello che potrei tranquillamente rinvendere a 15, perchè qui non centra nulla il discorso di non voler buttare via i propri soldi, ma sti sta facendo un ragionamento logico dal punto di vista di un commerciante più che di un collezionista. Io personalmente, quando compro una moneta che mi piace, l'unico pensiero automatico che faccio è quanto sono disposto a spendere in più del suo reale valore di mercato...e non quanto spendere in previsione di una sua successiva rivendita, perchè questo, come già detto, mi sembra tutto tranne che un ragionamento da collezionista quanto piuttosto da commerciante. Poi come dici giustamente anche tu Rick :) , ogniuno è libero di pensare come crede ed agire di conseguenza. Saluti, Luca
    2 punti
  4. Vedo che nonostante il tempo che passa continui a ricascare in questi discorsi... che razza di ragionamento è il tuo? Ma sei un collezionista o cosa? E' chiaro che una moneta si trova a 15 o a 10 è inutile e dannoso acquistarla a 30 e su questo non ci piove; ma se è pressoché impossibile comprarla a peso (e le aste ebay che ho linkato sono lì a dimostrarlo, al contrario di quanto affermi tu), un collezionista dovrebbe rinunciare a comprare una moneta che colleziona e desidera per il semplice motivo che se deve rivenderla gli danno solo 4 Euro? La platea mi scuserà il francesismo, ma non trovo termine migliore che definire questo un vero e proprio discorso del caxxo.....
    2 punti
  5. Ieri sera al Circolo Numismatico Torinese ho colto l' occasione di incrementare il branco sabaudo Cavallotto I Tipo Emanuele Filiberto Conte di Asti (1538-1559) D/ EM PHILIBERTVS DE SABAVDIA Cavallo impennato a destra , retrospicente con zampe posteriori appoggiate sulle due rette dell' esergo R/ PRIN PEDEMON CO AST Scudo sabudo con lambello cartocci e corona a 7 fioroni intersecanto in alto la leggenda Mistura , 26 mm. , gr 3,46 / 2,70 ,zecca di Asti Mir Savoia 475 , Biaggi 400 , Simonetti 6 Questo esemplare presenta alcune varianti nella legenda : EM al D/ e PRIN invece di PRINC al R/
    1 punto
  6. Siciliani Uniamoci! :D Tranquilli, non si tratta di slogan elettorali anzi! È da un po che ci penso, osservo come vanno le cose nella nostra adorata terra. Appunto, come vanno le cose? Qui nella estrema punta ovest tutto tace, ma proprio tutto! E allora facciamo un censimento, scrivete di dove siete, se dalle vostre parti esistono realtà numismatiche, ed anche che cosa vorreste: un fumoso circolo fisso con le poltrone d’epoca in velluto rosso, oppure un punto d’incontro dinamico e magari itinerante per conoscersi tutti. So che nella Sicilia orientale c’è un forte dinamismo culturale in questo senso, magari qualche amico del forum può portarci la propria esperienza.. Insomma, invece che deprimerci sempre che dalle nostre parti non c’è nulla, tiriamo fuori le nostre idee, magari ne esce qualcosa di interessante! Mi raccomando partecipate partecipate partecipate! Adulti e ragazzi, di tutti c’è bisogno…. Ossequi a tutti
    1 punto
  7. Ciao, sto cercando qualche utente di Palermo (anche vicinanze) per potere fare uno scambio comodo.
    1 punto
  8. Non è questa la sede per le rassegne archivistiche. In ogni caso il mio intervento era teso a sottolineare che l’alternatività tra nome e cognome del Tramontano (la “o” avrebbe questa funzione eventualmente) è un fatto scontato e documentato. Tutto il resto è frutto di considerazioni personali che ben vengano, ma devono prima fare i conti con i documenti certi. Per quanto riguarda le fonti bibliografiche bisogna vedere su quali documenti poggiano. Non dimentichiamo, per es. che il Prota confonde l’ampliazione dell’officio di mastro di zecca con “l’ampliamento delle officine”…il che la dice lunga. Quindi, il mio invito, salvo che non esistano altri elementi oggettivi come un feudo e una bella colonna su una moneta, è quello di ripartire sempre dalla fonte primaria. Mi scusi....ma qui si stà solo tentando di mettere "faticosamente" un pò di ordine a una serie di monete (con sigle) alle quali molte persone prima di noi hanno dedicato molto del loro tempo......senza le loro considerazioni anche se personali non saremmo "oggi" nemmeno stati in grado di discuterne. Se poi ad ognuna di questa monete, sempre riferito ad "oogi" vogliamo accompagnare un documento pergamentao, uno scudetto/stemma o quant'altro per supportare oggettivamente ogni lettera che vediamo incisa su di esse.....bhè a questo punto sarei molto spaventato perchè credo che bisognerebbe riscrivere quasi, se non tutta la monetazione Napoletana fino a circa il 1700. Quello dobbiamo fare tutti insieme un passetto alla volta. I riferimenti esistono, occorre solo paziente ricerca ed abnegazione. Ora passo e chiudo, non sono un grande forumista!
    1 punto
  9. RIguardando meglio con la tua risposta i vari cataloghi ho capito meglio a cosa ti riferivi. C'è un ibrido datato 1973 del peso di 2 g mentre la moneta ordinaria del 1975 sarebbe, secondo tutti i cataloghi compreso il 2009 che hai ma anche i più recenti, del peso di 4 g. L'errore sta nel fatto che è una normale moneta da 2 g. Spero adesso di essere stato più chiaro e credo quindi che il tuo catalogo 2009 sia giusto vista anche la coincidenza della pagina...
    1 punto
  10. Facciamo così. La prima volta che vieni in Italia, vai ad un mercatino, compri delle meraviglie a 3 euro in una ciotola e le posti. Lo abbiamo capito che a Londra si trovano, ma il 99% dgli utenti del forum vive in Italia e non è molto conveniente prendere un aereo e venire a fare spese lì. Qui non si trovano!!!!!!!!!!! Londra è circa 1/6 dell'Italia, non ci sono città del genere, qui. Come si fa a fare un confronto? Anche io a Berlino acquisto a 1 euro quello che, qui, trovi a 8, ma non per questo penso che chi lo ha fatto sia fuori dal mondo. Ha acquistato ai prezzi che circolano qui.
    1 punto
  11. Stiela (Zecca non identificata, di età arcaica e classica) (Cartina modificata da: PRIVITERA E SPIGO 2005) * * * * * Uno sguardo alla Storia e alla Monetazione di Stiela 1. Su questi siti esterni a LaMoneta.it: Monete di Stiela in Wildwinds.com Monete e storia di Stiela - Digital Historia Numorum – B.Head, HTML by ED. Snible Le monete di Segesta con relativi passaggi in asta Stiela in acsearch.info Stiela in CoinArchives.com * * * * * 2. Discussione nella sezione Sicilia Greca Incipit di una lunga disamina sulle emissioni di Stiela, a partire da una importante litra in argento (lotto 46, Gorny&Mosch in associazione con BW Bank, per 22-23 novembre 2010) attribuita nel catalogo ad Agyrion … In realtà la litra non sembra di Agyrion, ma di Stiela, finora noto in UNICO esemplare (Napoli 5059 = Rizzo tav. LX, 17 peso 0,78 g) e presente e illustrato al n. 1 della monografia CNAI di Campana su Stiela, con la leggenda ΣTI EΛANAIO, in senso retrogrado. Da un primo confronto i due esemplari non sembrano però provenire da una stessa coppia di conii, anche se il rovescio appare molto simile. Per una verifica della corretta lettura dell’etnico, confronto con l’esemplare tratto dal Rizzo e su altri passati in asta (CNG 69/2005, n. 107 - già NAC 25/2003, 101 ex coll. Moretti-, Lotto 53 Peus Auction 3 Novembre 2010) o presenti in collezioni private. Si concorda con l’attribuzione a Stiela della litra 46, Gorny&Mosch, confermando l'impostazione della monografia di Campana, che evidenziava come questa litra fosse la prima emessa a Stiela. * * * * * 3. L’analisi prosegue poi nella discussione Obolichepassione: ALLA RICERCA DI UNA CITTÀ PERDUTA: STIELA Stiela, riepilogo delle notizie emerse nella discussione precedente. Dal post 659 al post 663: elenco dei 5 esemplari di litra noti. I 5 esemplari: 1) Napoli 5059 = Rizzo tav. LX, 17 peso 0,78 g; 2) Gorny&Mosch in associazione con BW Bank (22-23 novembre 2010), 46, peso 0,56 g; 3) CNG 69/2005, n. 107 = NAC 25/2003, 101 (ex coll. Moretti), peso 0,61 g; 4) coll. privata, peso 0,73 g; 5) Busso Peus, 3 Novembre 2010, 53, peso 0,65 g Cenno al famoso aureo di Stiela (sicuramente falso). Il tipo “giovinetto stante” sulle rare litrai di Stiela, quale personificazione del fiume di Stiela, riflette il tipo sul D/ della litra dei Leontinoi. Confronto tra la litra di Leontini e la litra di Stiela n. 90 Tv. 6 presente in Manganaro 1984. Aureo di Stiela e citazione da Manganaro: “"(però la monetina di oro di Stiela è un falso, come mi ha avvertito S.Hurter con tanto garbo)”. Post 665-666: Oltre alla litra n.90 in Manganaro (sesto esemplare noto), un settimo esemplare: Asta 255 di Gerhard Hirsch Nachfolger (14.02.2008) - Lotto 1359. La bibliografia su Stiela e sulla sua monetazione. Le antiche fonti di Stiela. Varie ipotesi di localizzazione della città di Stiela. Cammarata sulla base di ritrovamenti di monete riteneva che la prima litra – etnico STIELANAIOS - fosse prodotta da una città, Stielana, ubicata genericamente vicino a Randazzo, mentre le successive con STIA (o STI) provenissero da una diversa città, Stiela, situata sul Monte Navone, vicino Piazza Armerina. La testimonianza presente nel lavoro di Umberto Spigo “Recenti rinvenimenti a Francavilla di Sicilia (ME). Naxos e Stiela” del rinvenimento (durante un saggio di scavo archeologico a Francavilla di Sicilia, vicino al fiume Alcantara) di una emilitra di Stiela (con STI), rilancia l’ipotesi di localizzazione nei pressi di Francavilla. Ulteriore ipotesi: IMBISCHI. Post 668-669. La presenza sulle emissioni emesse a nome di Stiela di un toro androprosopo che costituisce un classico riferimento a una divinità fluviale, suggerirebbe l’ubicazione di Stiela vicino a un importante fiume: l’Alcantara e il centro limitrofo di Imbischi-Acquafredda. Cartina della Sicilia orientale – Valle dell’Alcantara. STIELA: possibile ubicazione del sito (nonchè indagine sull'ethnos della città antica e delle relative vicende); identificazione e interpretazione delle raffigurazioni monetali appartenenti alla serie in argento coniata dalla città; correlazioni tipologiche con le coniazioni di altre città (ancora di origine calcidese). Dal post 717 al post 718. Le emissioni monetali di Stiela. Analisi iconica SERIE N. 1 DI STIELA (STIELANAIOS) : La prima emissione risulta essere formata da litre in argento con al D/: Dio fluviale, imberbe e nudo, stante a sinistra, tiene nella sinistra un ramo d’albero appoggiato al suolo, da cui dipartono tre ramoscelli e nella destra una patera, in atto di sacrificare davanti a un altare; bordo di puntini; R/: Parte anteriore di toro androcefalo - ΣΤΙ ΕΛΑΝΑΙΟΣ, bordo di puntini. Affinità con la litra di Leontini, a sua volta ispirata dai famosi tetradrammi di Selinunte. Datazione delle litre STIELANOS (tra il 440 e il 430 a.C.). SERIE N. 2 DI STIELA (STIA): tra il 413 e 405 a.C, fu emessa una seconda serie, che appare essere formata da 5 nominali: aureo di 10 litre, dracma, emidracma, litra, emilitra, aventi una medesima tipologia. D/: Testa laureata (di Apollo?), un ramoscello, bordo di puntini; R/: Protome di toro androprosopo, ΣTIA (o ΣTI); bordo lineare. AUREO DI 10 LITRE: dubbi sulla sua autenticità basati anche su alcune incongruenze stilistiche SERIE N. 2 DI STIELA (STIA): DRACMA in AG. Esemplare Stack’s 1/12/2009, 2119 = NAC 13/1998, 420 (ex coll. Moretti) Dorizzazione dell’etnico, STIA, con uso della vocale A al posto di E. (Vedi anche la legenda “Hermas” su una litra inedita, attribuita dubitativamente all’area di Solunto da 619 fino a 631) SERIE N. 2 DI STIELA (STIA): EMIDRACMA in AG. Confronto tra l’esemplare Es. coll. Cammarata e l’esemplare SNG ANS 748, già della collezione Jameson. Post 673-674 SERIE N. 2 DI STIELA (STIA): LITRA in AG. La litra è più comune. L’etnico è abbreviato a STI per motivi di spazio. Es. Gorny&Mosch 185/2010, n. 30. SERIE N. 2 DI STIELA (STIA): EMILITRA in AG. Es. NAC O/2004, n. 1385. Altro esemplare di emilitra, di stile più scadente e che appare essere coniato da altra coppia di coni: sembra autentico, ma è da verificare. Es. Busso Peus 382/2005, n. 77 g. 0,54 (peso piuttosto alto per una emilitra!). La testa del diritto è stata dubitativamente identificata come Apollo, ma bisogna spiegare la presenza del ramoscello, che sembra ricollegarsi al ramo della serie precedente. Cartina della Sicilia orientale – Valle dell’Alcantara. Nota Etimologica: Alcantara – Ἀκεσίνης / Ἀκεσίνης potamos : Fiume salutifico guaritore? Il Bacino dell’Alcantara. Proposta di identificazione del ramoscello effigiato al D/ della dracma di Stiela davanti al profilo identificato come Apollo: sembra una pianta acquatica sommersa del genere Ceratophyllum, caratterizzata da fusti flessuosi e non ancorati al substrato, liberamente fluttuanti alla superficie dell'acqua. Confronto tra un’immagine del Ceratophyllum e il ramoscello sulla dracma Es. Stack's 1/12/2009, 2119 = NAC 13/1998, 420 (ex coll. Moretti) g. 4,27, della serie N. 2 DI STIELA, legenda STIA. Breve nota bibliografica: A. CARBÉ, Note sulla monetazione di Selinunte, RIN, LXXVIII, 1986, 3-19 in cui l'autrice esplora le foglie presenti come simbolo principale o secondario sulla monetazione di città greche, magno-greche e siceliote e strettamente legate alla presenza di divinità maschili. Proposta di identificazione della bella testa giovanile della seconda serie di Stiela non tanto con Apollo, quanto con l'effige del giovane raffigurato in figura intera nella prima serie e quindi ancora con una locale divinità: non un semplice dio fluviale (già indicato dal toro androprosopo sul rovescio), ma di locale dio acquatico (indicato dal ramoscello acquatico, acutamente proposto essere del genere Ceratophyllum) salvifico e guaritore (forse in qualche modo poi dai Greci assimilato allo stesso Apollo, che a quel tempo è ancora raffigurato con capelli corti). Forte somiglianza iconografica e stilistica tra un emidramma di Naxos con testa del dio fluviale Assino (indicato dalla leggenda intorno la testa) e quella della litra della seconda serie di Stiela. NAXOS emidramma Gemini-IV-2008 45 2,12 e STIELA litra NYSale-XIV-2007 64. Siamo sicuri anche in questo caso di essere di fronte per Stiela a una testa di Apollo o ancora di un dio fluviale locale? La presenza di una pianta forse acquatica rende assai verosimile che nella seconda serie a Stiela fu usata una testa di dio fluviale (senza corna!), in questo caso sul modello del dio Assino, che corrispondeva all'attuale Alcantara, che sfocia a sud di Capo Schisò, quindi vicino a Naxos, e che probabilmente scorreva vicino anche a Stiela. Proposta di identificazione del ramoscello in mano al giovine sacrificante sulla Prima serie di Stiela (con stessa tipologia dell'Offerente dei tetradrammi e didrammi di Selinunte): l’endemico salix Gussonei ? * * * * * Proposta di identificazione del tipo “dio fluviale nudo sacrificante” raffigurato sulle litrae di Stiela come pure di Leontini, sicuramente ispirato al tipo dell’ “Offerente” presente sui tetradrammi e didrammi di Selinunte La proposta di datazione dei tetradrammi di Selinunte con al dritto il tipo "dio fluviale nudo sacrificante" (Boehringer dal 440 aC) determina anche quella della litra di Leontinoi e quella di Stiela, con simile Offerente nudo sacrificante: intorno al 430 a.C. Ipotesi interpretativa del personaggio sacrificante raffigurato su molti tetradrammi di Selinunte e che ha fornito l'ispirazione per le litre di Leontinoi e di Stiela (prima serie). L'Offerente come personificazione del dio fluviale Selinunte (post 682). Intervento preparatorio di successive conclusioni circa i quesiti posti su Stiela: Indagine sulla presenza Calcidese in Sicilia e nel mondo del mediterraneo antico. Naxos, la prima colonia fondata in Sicilia dai Calcidesi (ecista fu Teocle) nel 734 a.C. e l’altare in onore di Apollo Archegete che i fondatori delle colonie greche erano soliti edificare a scopo propiziatorio. L’espansione dei Nassii lungo il corso dell'Alcantara nell'occasione delle crisi del 476 a.C. e, successivamente, nel 403 a.C., in cerca di nuova autonomia e nuova fortuna, piuttosto che seguire le deportazioni o, comunque, un imposto esilio presso gli altri siti Calcidesi della costa ormai soggetti alla potenza dorica (Siracusa). Sempre sulle tracce delle misteriose figurazioni che appaiono sulle monete di Stiela in comparazione ai tetradrammi di Selinunte e ad una litra di Leontini: Apollo Archegetes. Apollo su monete di Katane e Leontini. Ancora su una possibile nuova attribuzione alla nota figura di giovane nudo sacrificante con ramo di pianta davanti a un altare: Apollo Archegetes. Quali i possibili motivi della necessità di rappresentare nella seconda metà del V secolo a.C. anche a Leontinoi e Stiela una simile raffigurazione di Apollo Archegetes nudo, sacrificante e con ramo di alloro, che era già apparso pochi anni prima e ancora in corso a Selinunte, nel campo politico avverso? Cenni storici del periodo inerenti i blocchi contrapposti formati da Selinunte e Siracusa da una parte, Naxos e Leontini e Stiela dall’altra. Tesi di A. Brugnone secondo cui l'epiteto "Archegetes" non è esclusivo di Apollo ma pure di chiunque (eroe o un dio) abbia un ruolo di comando o sia stato il fondatore di una città oppure il capostipite di una famiglia o di una tribù…. A seguire, dal post 725 fino al post 734: Apollo archegetes a Selinunte, Stiela, ….., tra documenti iconografici e monetali (di Stiela, Tauromenion, Leontini, Selinunte) Forte somiglianza iconografica e stilistica tra un emidramma di Naxos con testa del dio fluviale Assino (indicato dalla leggenda intorno la testa) e quella della litra della seconda serie di Stiela. NAXOS emidramma Gemini-IV-2008 45 2,12 e STIELA litra NYSale-XIV-2007 64. Siamo sicuri anche in questo caso di essere di fronte per Stiela a una testa di Apollo o ancora di un dio fluviale locale? La presenza di una pianta forse acquatica rende assai verosimile che nella seconda serie a Stiela fu usata una testa di dio fluviale (senza corna!), in questo caso sul modello del dio Assino, che corrispondeva all'attuale Alcantara, che sfocia a sud di Capo Schisò, quindi vicino a Naxos, e che probabilmente scorreva vicino anche a Stiela. Apollo nella monetazione e nei templi del mondo greco: Indagando sui motivi per cui alcune polis della Sicilia antica, di stirpe opposta (calcidese o dorica) e dagli interessi geopolitici contrastanti, possano aver adottato emblemi o figure di Apollo nelle loro coniazioni Litra Gorny & Mosch & BW Bank 2010, 46 del secondo conio delle litrae più antiche di Siela (STIELANAION), il cui D/ è caratterizzato da uno stile assai più accurato, emesse tra il 440 e il 430 a.C. : qui la divinità sacrificante appare palesemente barbata… Cercando possibili iconografie di Apollo barbato nella pittura vascolare arcaica…. Ipotesi sul personaggio sacrificante quale statua di Apollo Archegetes che veniva posto vicino all’altare a lui dedicato fin dal tempo della fondazione della colonia: parallelo tra l’efebo di Selinunte e la statua di Apollo su colonna raffigurata sul vaso attribuito al Pittore dei Niobidi Statue di Apollo o divinità fluviali sacrificanti? Ulteriore galleria di raffigurazioni di Apollo a confronto, su monete, statue… Il Kouros di Selinunte Excursus di Apollinee identificazioni... attinenti ad alcuni rovesci monetali dell'antica Sicilia. A partire dal post 799 e fino al post 823, articolata e suggestiva disamina che - partendo dalla comparazione di antichi simulacri (tra cui i Kouroi di Piombino e Castelvetrano) e testimonianze da pitture vascolari - culmina nell'interpretazione (originale da Piakos) della figura dell’Offerente di Selinunte come Apollo archegete. Altre figure di “Offerente”, sia femminili che maschili, su emissioni di: Himera Mozia Entella Selinunte Leontini * * * * * Il Keraton o Keratinos bomos: l'altare dagli angoli ornati da corna: Altare di corna sulle litrae di Stiela: litra della prima serie, l'altare sul quale sta compiendo il sacrificio il giovane nudo presenta due corni nel primo conio (D1) un solo corno nel secondo conio (D2): altare di corna? Un altare simile, con due corna (di forma più simile al cobio D2), è presente su monetine in argento di Kimissa. Suggestiva panoramica di testimonianze archeologiche sul simbolismo del toro quale epifania divina: nel Mediterraneo, in Bretagna, in Nord africa, a Creta, ad Anghelu Ruju (necropoli ipogeica sarda). …. Gemma Aurea da Cnosso. Corna su lamina bronzea da Psychro. Gemma con corna sacre di Cnosso. Una delle 5 placche d'oro dell'Acropoli di Micene con doppie corna Panormos: altare di corna sul R/ di un bronzo ex Tony Hardy Collection – CNG Auction 2004, lotto 321. Confronto con le frazioni di Kimissa con Homonoia/altare di corna. Richiamo all’altare di corna sul R/ delle prime litre di Stiela. Altari di corna su mikrà argentee di Kimissa e bronzi di Panormos: Tavola IX del saggio di A. Evans sulle cosiddette monete di alleanza: "On an Alliace-coin of western Sicily, with the altar of the Krimissos". Un altro esemplare di Panormos della stessa serie, Demetra velata/Altare, da: "LA MONETAZIONE DI PANORMOS IN ETÀ ROMANA - NUOVE PROPOSTE DI CRONOLOGIA E DI ESEGESI DEI TIPI - CETTINA MANGANO). Keraton (altare di corna) e Geranos (danza sacra “delle gru”), nelle fonti letterarie : Plutarco (L'intelligenza degli animali, 983) ; Callimaco, nel suo Inno ad Apollo; sempre Callimaco, nel suo Inno a Delo (Del. 303); Plutarco (Thes. 21,2); Kerenyi e Graves; Omero stesso nell'Iliade, libro XVIII. Immagini della danza iniziatica Geranos effigiate sul celeberrimo Vaso François di Ergotimos e Kleitias, 570 a.C. : Teseo suona la lira ed ha di fronte Arianna e la sua nutrice. Dietro Teseo i quattordici giovani liberati dal labirinto e dal Minotauro danzano tenendosi per mano. Tra culti solari e analemmi… Una nota etimologica: Kéras, corno, dalla radice KRN… Kérata poiéin, un'irridente locuzione... certo di segno opposto alla sacralità delle corna descritta nei post precedenti.: "fare le corna"! Un gustoso aneddoto dall'antica Patavium, sull’iconografia dell'insegna personale di Ubertino I da Carrara: l'elmo sormontato da un saraceno con le corna… Altari con corna e testimonianze archeologiche: altare scavato a Megiddo in Palestina e datato 1000 a.C.; altari sacri "cornuti" in Anatolia e a Micene; uno dei 4 corni di un grosso altare trovato a Dan Dating; altare con corna datato X sec. a.C. proveniente da Beer Sheba in Israele. L'altare di corna rappresentato nell'affresco ad Ercolano sul culto di Iside. Conclusioni: rappresentazioni dell'altare con corna su monete siciliane pare abbiano interessato soprattutto l'area interna (Stiela, Kimissa) e palermitana (Panormos): forse una reminiscenza dell'influenza dei cosiddetti "Popoli del Mare", fra i quali risaltarono i Sardi? Per altri altari di corna vedi anche in KIMISSA. * * * * * 4. Altre discussioni presenti nella Sezione Greca Esemplare di emilitra di Stiela – Serie numero 2 In tema di esemplari dubbi…: Nel corso della interessantissima ed esaustiva disamina sul decadramma di Akragas (410 a.C) dalla collezione Weiss (posto sotto sequestro durante l'asta Triton XV del 4 gennaio 2012) ulteriore richiamo al caso dell'aureo di Stiela ( venduto da Triton VI nel 2003 -lotto n. 104): i moderni falsari non sempre ricorrono a copie tratte da calchi, ma talvolta fanno creazioni moderne, eventualmente creando ibridi o monete ad esempio in oro ispirandosi a monete note in argento... Nel corso della disamina sull’inedito assoluto dei Sicelioti (un aureo che suscita alcuni dubbi), richiamo al famoso aureo inedito di Stiela (su Triton VI/2003, n. 104) quale esempio di quanto la scienza numismatica sia affascinante, ma anche molto complessa…
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  12. http://www.ipzs.it/docs/public/monetazione_2012_ott.pdf
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  13. Buona giornata e si......., grazie MASSIMALE; sarebbe opportuno che chi ha avuto l'opportunità di esserci stato oggi, ci ragguagli sullo "stato dell'arte". ;) Sappiamo che non ci sono solo monete, ma tanto altro; il punto è se ne vale la pena. Attendiamo qualche commento al riguardo Saluti Luciano
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  14. Permettetemi un paio di precisazioni: 1) 30 euro è un pò troppo, perchè si tratta di una data comune, concordo perfettamente con Petronius quando dice che il valore di mercato della moneta della foto è sui 15/20 euro. 2) I quarti di dollaro Standing Liberty non vanno a peso, li puoi trovare al prezzo dell'argento solo se hanno la data illeggibile; altrimenti sono monete ricercate e non comuni come un quartino tipo Washington. Poi può capitare che una volta ne trovi un esemplare e lo paghi 5 euro, ma ciò non vuol dire che quello è il prezzo di mercato della moneta ma solo che sei stato fortunato. 3) Per chiunque conosce un minimo la monetazione degli USA sa che spesso e volentieri gli Standing Liberty si trovano molto usurati, il pezzo in foto è in discreta conservazione........certo se fosse stato uno dei quartini con la data esposta (1916-1925), il valore in tale conservazione sarebbe salito parecchio.....ma anche così si tratta di un bell'esemplare.
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  15. Finalmente riesco a postarvi un paio di foto, oltre al materiale che vedete ho acquistato anche delle capsule per un amico :D una valigetta della Lechturm e altre cosette oo)
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  16. Io invece capisco il discorso di Rick2 e tengo anch'io conto del possibile reale valore di una moneta nel momento che volessi rivenderla per cui diciamo così... cerco di farmi piacere le monete nella misura in cui sono cosciente che non sto buttando via i miei soldi. Rick se la comprasse a a 5 euro farebbe un affare decisamente, chi la dovesse comprare a 30 euro butterebbe in parte del denaro ed ... in medio stat virtus...
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  17. Modena Sesino Francesco III d este 1737-1780
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  18. La mia è Price 514, con un solo simbolo sotto il trono e una Chi sotto il cono stellato; provenienza CNG.
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  19. Il discorso della rarità, come tutte le cose numismatiche, lo si capisce con il tempo e con l'esperienza... Le scorciatoie non esistono e chi è convinto del contrario paga di tasca sua. Arka
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  20. Sono semplici curiosita' , tuttavia c'e' chi colleziona questi esemplari pagandoli pure bene
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  21. Per ritornare su quanto ipotizzavo ieri circa un uso delle tessere in qualche modo legato alle "fabbriche" carraresi, riporto questo estratto tratto da "L'industria della carta nel padovano durante la dominazione carrarese" di Vittorio Lazzarini (1899), la versione completa si trova in google books. credo però che il solo presupposto "filigrana con cimiero e testa di moro" / "tessera con cimiero e testa di moro" sia un po' esilino come collegamento dato che era l'insegna ufficialeadottata da alcuni signori da carrara.
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  22. Rick, noi vorremmo crederci, ma la realtà, almeno qui in Italia, è diversa, e i prezzi sono quelli detti da NIbanny e PerUnaLira, che anzi a parer mio si sono anche tenuti bassi, la moneta di cui stiamo parlando io la stimerei tra i 15 e i 20 euro. Che poi non è che cambi molto, perchè se la vai a rivendere ci fai queste cifre, che sono quelle del mercato nostrano, quindi... :rolleyes: Pensare che sia sopravvalutata e non valga più del suo peso è legittimo, ma poi bisogna anche dimostrare che si può comprare al solo valore del metallo, altrimenti non significa nulla, allo stesso modo io potrei affermare che un 5 lire 1914 vale solo i suoi 25 grammi d'argento ;) petronius :)
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  23. No! Non ne sono a conoscenza, ti prego di illuminarmi in merito, cosa vuole dire, che di 5 Lire 1926 ne sono in realtà stati emessi in numero maggiore rispetto alla tiratura dichiarata? Grazie Silvio http://www.lamoneta.it/topic/58037-5-e-10-lire-del-1926-bordo-largo-bordo-stretto/ Ecco finalmente l'ho trovata, spero di esserti stato utile. Saluti Marfir.
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  24. 30 euro sono qualcuno di troppo, ma quando sento dire che queste monete si trovano a peso d'argento mi piacerebbe avere qualche indicazione più precisa, nomi, cognomi e indirizzi di chi le vende, in questa conservazione, a peso, perchè io, nonostante le mie ricerche, non sono ancora riuscito a trovarli ;) petronius oo)
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  25. Segesta (Zecca di emissione di età arcaica e classica) * * * * * Uno sguardo alla Storia e alla Monetazione di Segesta 1. Su questi siti esterni a LaMoneta.it: Monete di Segesta in Wildwinds.com Monete di Segesta – progetto Magna Graecia Coins Monete e storia di Segesta - Digital Historia Numorum – B.Head, HTML by ED. Snible Le monete di Segesta con relativi passaggi in asta Segesta in acsearch.info Segesta in CoinArchives.com * * * * * 2. Post all’interno della discussione Obolichepassione: Cenno al ripostiglio di Segesta (fine V sec. a. C.) costituito da monete di Metaponto e Thurii, oltre che di Messana, Naxos, Siracusa, che per la sua composizione potrebbe far pensare ad approcci culturali tra l’ambiente magnogreco e quello segestano ormai pienamente aperto alle esperienze ellenizzanti. A.Cutroni Tusa propone un suggestivo confronto tra il tipo del “Cacciatore” del periodo della migliore produzione di tetradrammi della polis (il momento conclusivo e come tale culminante del processo di ellenizzazione), e lo stesso schema su una lekythos a fondo bianco, attribuita alla cerchia del 'Pittore del Canneto'. Il Cacciatore, sul rovescio del Tetradramma di Segesta, datato ca. 405-400 a.C. – esemplare di Berlino. “Cacciatore”: Egeste, eroe fondatore o divinità fluviale Krimisos? Ipotesi di identificazione di Marconi e di Caccamo Caltabiano a confronto. Litra dell'elima Segesta, V secolo a.C.: D/ Ritratto frontale della Ninfa Segesta probabilmente opera dello stesso raffinato incisore dei tetradrammi con il tipo del Cacciatore. Il R/ della litra di Segesta, etnico seges (...ta) ion. In alto gorgoneion o una raffigurazione del sole (Helios); in primo piano è visibile il cane del cacciatore: il cane cirneco dell'Etna. Descrizione della razza. Il Mito di Selene ed Endimione. Il Mito di Endimione e Selene raffigurato su un sarcofago romano di Borgo di Cesano (III sec. d.C.): la raffigurazione del cacciatore e del cane è molto espressiva. Interessante raffronto stilistico tra raffigurazione delle monete greche su postate, ed arte romana della decadenza dell'impero. Il cane come tipo monetale è originario di Segesta da dove si diffonde sulle emissioni di Erice, la seconda polis elima per importanza, e delle puniche Mozia e Panormos: link a due didrammi di Mozia e Panormos Emilitra del 430-410 a.C di Erice con astro al di sopra del cane. M. Caccamo Caltabiano, valorizzando la connessione iconica tra il cane e l'astro, ipotizza il cane raffiguri la stella Sirio che i Greci chiamavano Kyon e i Romani Canicola, stella alpha della costellazione del Cane Maggiore, uno dei Cani del … cacciatore Orione…. (Vedi mappa celeste qui) In Grecia Sirio segnava l'inizio dei giorni del Cane e del calore ardente. In Egitto il suo sorgere coincideva con la piena stagionale del Nilo. Nell'identificazione del cane stellare di Erice con Sirio, è possibile cogliere una forte analogia tra la virtù fecondante del Nilo e quella del fiume Krimisos, tale forse da giustificare le sembianze del cane assunte dal fiume siciliano, inteso come progenitore delle città elime ..... Con Sirio veniva identificata la dea Iside-Sothis detta anche Astrokyo: eccola seduta all'amazzone sul Cane Sirio sul rovescio di un Medaglione di Faustina II (del IV secolo dC) Il cane come psicopompo: guida dell'uomo nella notte della morte come nel giorno della vita; simbolo di potenza sessuale e quindi di eternità… Ancora sul suo significato nel Mito di Endemione e Selene: fonti filosofiche e letterarie (Platone, Tertulliano, Plutarco) Ritratto frontale della Ninfa Segesta: analisi stilistica e comparazioni … Litra di Segesta, V secolo a.C. (NAC): D/ Ritratto frontale della Ninfa Segesta probabilmente opera dello stesso raffinato incisore dei tetradrammi con il tipo del Cacciatore. La litra di Segesta con ritratto frontale pare derivare dai ritratti frontali delle emidracme della Lega degli Arcadi. Riferimento all'emissione della zecca di Tegea con la ninfa Callisto frontale - Williams (The confederate coinage of the arcadians in the fifth century b.C., New York 1965) 176 e ss. La ninfa è rappresentata di trequarti con i capelli raccolti dietro la nuca in modo molto simile al ritratto sulla moneta di Segesta. Datazione: tra il 468 a.C e il 460 a.C. Cenno all’esemplare della collezione BCD dell’asta LHS. ARKADIA, Arkadian League. Circa 460-450 BC. AR Hemidrachm (2.81 g, 11h). Tegea mint. Zeus Lykaios seated left/ Head of Kallisto facing, hair bun to right. Williams, Confederate, period III, 176 (O121/R110); BCD... Comparazione stilistica tra il frontale sulla litra argentea di Segesta (NAC) e l'emidramma frontale di Tegea. Un'altra Callisto di Tegea (Arcadia) dallo straordinario rilievo e dalla splendida iridescenza ... (emidramma Williams, 189 var.). Parallelo con la Ninfa Segesta sulla litra di Segesta e con un'ammaliante testa femminile - metà del IV sec. - proveniente sempre da Tegea ed attribuita a Scopas … Identificazione della figura frontale dell'emidramma di Tegea con i volti scolpiti nei frontoni di un tempio, nell'antico loco, da Scopas. Resti del santuario dedicato a Atena Alea e un altro volto in marmo scolpito da Scopas e che doveva far parte del frontone. Il Mito di Callisto e identificazione con la dea Artemide della testa femminile da Tegea e attribuita a Scopas. Per altri frontale vedi anche in Abakainon Tetradramma di Segesta unicum, della coll. de Luynes, con “cornetto” sulla testa del “Cacciatore”: eroe fondatore Aigestos o divinità fluviale Krimisos??? Ritorna il dilemma sulle figure maschili con cornetto: eroe fondatore o divinità fluviale ??? Dal tetradramma di Segesta, unicum, della collezione de Luynes con il Cacciatore senza pileos e con un cornetto singolo sulla fronte…, rilancio delle ipotesi di M. Caccamo Caltabiano, Cutroni Tusa e Marconi che lo identificano proprio in virtù del cornetto come il dio fluviale Krimisos il quale, nella veste di un cacciatore con corno sulla fronte, prenderebbe qui il posto del mitico eroe fondatore Aigestos…. Il dio fluviale Krimisos nel mito segestano dell’eroe fondatore Egesto (o Aceste, in greco Aigestos), figlio della troiana Egesta e di Krimisos trasformatosi in cane: nella scena del “Cacciatore” è infatti presente un cane, che è un cirneco (uno dei primi cani addomesticati) e che simboleggia anche il fiume locale. Ancora sull’identificazione del Cacciatore come eroe fondatore e sull’ipotesi di un diffuso culto dedicato al fondatore della città. Per una disamina approfondita sul possibile significato della presenza su testine maschili di un solo corno o di due cornetti, al fine di formulare ipotesi alternative di identificazione dell’Offerente, vedi in Selinous-Selinunte … Testine di Ninfe a confronto: testa di ninfa, che potrebbe essere quella legata alle acque del lago di Pergusa (come di tante altre località ricche di acque o fonti come Aretusa di Siracusa e Himera dell’omonima città), presenta alcune affinità con didrammi di Erice e Segesta risalenti circa al 450-440 .C. Le popolazioni della Sicilia antica : Elimi; Sicani; Sicelioti; Siculi * * * * * 3. Altre discussioni presenti nella Sezione Greca o in altre aree di Lamoneta.it Una strana emissione di didrammi di Segesta: SEGESTA didramma (Hurter 172): analisi della combinazione di conii. V51-R94’, datata 412/410 – 400 a.C, caratterizzata dal particolare riutilizzo del conio R94 ove l’incisore ha praticato un particolare incavo più o meno rettangolare, forse allo scopo di obliterare il parte la leggenda del nome della città di Segesta, SAGESTAZIB, all’altezza delle lettere …TAZI. Su questo incavo l’incisore ha aggiunto le lettere SACES. Questo conio riutilizzato è contrassegnato dalla Hurter con l’apostrofo per distinguerlo dal conio normale, R94, è stato combinato anche con un altro conio di diritto, V52, con il cane in posizione puntata (Hurter catalogo n. 174). La Hurter quindi elenca in tutto 7 esemplari (didrammi), ai quali si dovrebbe aggiungere un nuovo esemplare, proveniente dall’asta Nummus et Ars n. 78 del 2011, lotto n. 24, sul quale si esprimono seri dubbi di autenticità: presentazione degli esemplari noti e comparazione con gli esemplari apparentemente dubbi Lanz 125 e Nummus er Ars 78-2011. L’importanza di poter reperire buoni studi, quando esistono (come appunto il Corpus della Hurter), e di rintracciare tutti gli esemplari noti per una specifica emissione: quando si ha a disposizione un adeguato numero di esemplari noti, possibilmente anche quelli provenienti da vecchie collezioni pubbliche, in parte reperibili su vecchi testi, diventa possibile acquisire interessanti dettagli che permettono anche di poter effettuare confronti con eventuali nuovi esemplari che appaiono su recenti aste. Esemplare Londra BMC 26 che porta il conio R94 originale, non ancora modificato dall'incisore e che è abbinato al conio V49 (n. 167 del catalogo di Hurter). Tanto per complicare le cose..... Il conio V49 è stato anch'esso modificato successivamente in V49', caratterizzato dalla totale rimozione della testina sopra il cane (n. 169 del catalogo Hurter). Apparentemente intorno al 400 a.C. a Segesta alcuni conii del diritto e del rovescio sono stati sottoposti appunto ad alcune modifiche e riutilizzati, spesso riconiando sopra vecchi didrammi. Ciò costituisce un piccolo enigma. * * * * * Ancora il cane cirneco e Ninfa Segesta su moneta di Segesta Note sulla storia e la monetazione di Segesta e il tipo del cane e della Ninfa Segesta. Il cane, come tipo monetale, è originario di Segesta da dove si diffonde sulle emissioni di Erice, la seconda polis elima per importanza, ma anche di Mozia e Panormos, per dar vita ad una koine tipologica dai significati ancora non completamente chiariti. Galleria di cani su: emilitra romano-campana, al D testa di Roma con elmo frigio, volta a dx; al R il cane è andante a dx. Didramma di Segesta D/ testa diademata di Segesta a destra con legenda greca retrograda ΣΕΓΕΣΤΑ; al R/ Cirneco stante con in alto una conchiglia. AR del 440-400 a.C. Identificazione di un bronzetto come probabile onkia di Segesta: Ninfa Segesta/cane Foto di un tetradramma di Segesta con al D/ il Cacciatore: dal British Museum Foto di un tetradramma di Segesta con al D/ il Cacciatore: da Staatliche Münzsammlung München Sympoliteia : stato simpolitico o koinon, da S.Consolo langher. Significato e carattere giuridico della sympoliteia in Grecia e in Sicilia. Bibliografia. Analisi dello stretto rapporto tra le città elime di Segesta ed Erice - quale appare in Tucidide e quale è confermato dalla monetazione – quale probabile espressione della sympoliteia stessa più che sintomo di una alleanza. Tornando al V sec. a. C. e all’emissione con doppio etnico ERUKINON e Segesta (i tipi con il doppio etnico sono la testa di Afrodite frontale ed il cane retrospicente) che indica una circolazione differenziata, e sottintende condizioni di parità, tale emissione rivela indubbiamente la stretta reciprocità di interessi economici e di scambio tra le due poleis Segesta e Erice, quali nel mondo greco sono impliciti nelle città collegate da sympoliteia, che comportava in genere la messa in comune dei beni e delle rendite da santuari o da porti e mercati e lo scambio dei diritti di epigamia e di enktesis.” Altri ritratti frontali tra cui citata la Ninfa Segesta Possibili cloni? Oggetto della discussione sono il bronzo di Segesta, gr. 7,08, in vendita da Negrini, lotto 66 ed il bronzo venduto da Hirsch asta 275, lotto 3247 segnalati come possibili cloni da un utente. Classificazione del bronzo di Segesta come hexas (2 globetti).
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  26. Probabilmente le mie monete preferite sono i grossi medievali, ma forse più di tutti questo, sia per l'iconografia veramente spettacolare e particolare, sia per la grande rarità.... http://www.mcsearch.info/record.html?id=154541
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  27. Ciao. Gli acquisti di monete su Ebay, specialmente se antiche, è consigliabile solo se il venditore è un professionista. Accertarsi quindi, prima di acquistare, che il seller disponga di partita iva, sede dell'attività e, naturalmente, un buon numero di feedbacks positivi che comprovino la serietà della ditta. Magari premunirsi inviandogli una mail per richiedere i dati sopra indicati (ci sono purtroppo stati anche casi di "apparenti professionisti" che però tali non erano). Negli altri casi sconsiglio vivamente l'acquisto. Saluti. Michele
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