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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/07/12 in tutte le aree
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E vorrei aggiungere, che credo di Essere l'Unico Archeologo in Italia, che in un Convegno Scientifico, in mezzo a tanti questanti, abbia esplicitamente Richiesto la Sospensione dei Finanziamenti a pioggia per gli Scavi Archeologici. E' inutile incaponirsi sul recupero di materiali, che non saranno mai studiati e pubblicati. Meglio lasciarli sotto terra per le generazioni future. Il compito dell'archeologo non è scavare. Punto. Ma è fare ricostruzione storica attraverso lo scavo(il dato materiale). Se manca questa fase, non si è archeologi ma manovali. I miei colleghi non lo vogliono capire o forse credono che far parte di una missione archeologica all'estero è un'ottima occasione per una vacanza esotica in un paese caldo. Scavi e pubblichi entro l'anno? Fondi l'anno successivo. Scavi e non pubblichi? Fondi sospesi. E' semplice...non si farà MAI!!! Scusate l'Off Topic, ma era necessario per far comprendere quando può essere difficile cambiare alcuni costumi e utilizzare al meglio il poco denaro disponibile.4 punti
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Aggiungo un arrivo fresco fresco, acquistato oggi nell'asta Gorny 205, lotto n. 4168: VICENZA Comune, Bailardino Nogarola, Podestà, 1313 - 1317 e 1320 - 1329. Grosso aquilino. Ar gr. 1,42 d: CIVITAS (Scudo del Vicario tra due stelle) Aquila spiegata a Sx. r:. VI CE NC IE Croce intersecante la legenda. rif. CNI 1/2; Biaggi 2985.2 punti
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Comprendo perfettamente, problemi simili ci sono purtroppo in molti settori. Anche in questo caso concordo. Bisogna però dire che, giustamente, nessuno ha mai pensato di utilizzare i volontari nel campo dello studio e della ricerca, bensì in quello della tutela e della fruizione. Quando si ha a che fare con nuclei costituiti da ripostigli o da rinvenimenti comunque documentati, i dati inseriti online provengono da precedenti studi e pubblicazioni e non dimentichiamo poi che nei nostri musei sono presenti anche moltissime monete provenienti da donazioni, decontestualizzate e mai pubblicate. E' in quest'ottica che va inquadrato l'operato dei volontari che, sotto supervisione scientifica, si limitano semplicemente a fornire e ad allestire una vetrina atta a far conoscere, e quindi a tutelare, il bene stesso. Quando si parla del nostro patrimonio numismatico si parla di grandi numeri, se si vuol puntare al risultato e non solo all'idea, serve cooperazione. Si possono ideare mille progetti ma questi devono essere realizzabili nel concreto e non solo sulla carta. Questo si riallaccia a quanto detto da Mirko circa la necessità di censire ed attualmente le risorse disponibili per poterlo fare proprio non ci sono.1 punto
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Censire un bene per quanto assurdo mi permette di sapere che quell'oggetto esiste. Se volessi procedere in uno studio quantitativo, ma anche qualitativo o stilistico dovrei, se possibile, essere a conoscenza di tutto ciò che esiste. Una volta con il cartaceo sarebbe stato impossibile, ma adesso non ci credo che con un database come ce ne sono a milioni nel mondo non si riuscirebbe a gestire tutto questo. Per quanto prodotti in serie, ricordiamoci che sono comunque beni unici e nessun altro li rifarà mai ed essendo patrimonio dell'umanità è giusto che io possa prima di tutto essere al corrente della sua esistenza e secondo di poter essere in grado di usufruirne per un qualsiasi studio. Parlare nello specifico delle monete è tanto meglio; sono d'accordo che uno dei milioni fra gli antoniniani di Gordiano rimane uno solo, ma se tutti fossero così? Se tutti avessero tenuto per se i tondelli avremmo potuto trovare nuove coppie di coni? Avremmo potuto in qualche modo stabilire quanto circolavano, quanto durava un conio...ecc ecc. Ripeto, sono d'accordo che a tratti risulterebbe assurdo ma non lo sarà mai per chi con questo ci potrebbe studiare o meglio ancora lavorare.1 punto
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ciao sand....pensavo a l'estremita di un fedovo di pugnale.......pugnale o punzone....,?! che ne pensi???1 punto
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Ottimo il progredire della discussione. Mi limito a rilevare che, far pagare il prezzo del biglietto... peraltro oneroso, è una forma di classismo e di ghettizzazione tout court nei confronti di chi difficilmente e rarissimamente sarà disposto a pagarlo: le classi meno abbienti in primis. Ma anche coloro che (credono) di non amare la cultura, chi non ama i musei o crede di non avere tempo per certe cose. Ciò equivale ad una grave mancanza di progettualità culturale e di capacità di investimento nei confronti di una nazione. La chimica del cevello (una concetto sintetico) evolve e scambia sinapsi in funzione dell'impegno e dei relativi stimoli. Specificamente nell'emisfero sinistro...quello che dovrebbe fare la differenza. E quanto sopra la dice lunga su tante altre cose. Il biglietto (oneroso) peraltro, limita la fruizione di ciò che dovrebbe essere anche mio, in quanto sussistente nel patrimonio dello Stato italiano. Se devo pagare da 12 a 17 euro (ma stiamo scherzando? Di questi tempi poi...) per mettere a frutto un'ora e mezza di buco in una giornata di lavoro...può darsi che mi siedo in un bar a leggere il giornale, peraltro mi riposo. Altrimenti potrei entrare a Castel S. Angelo o in qualunque altro spazio magico fosse facilmente raggiungibile. Quanti di noi hanno scoperto un interesse calandosi in un mondo? Quanti ragazzi o giovani ma sopra tutto quante persone potrebbero decidere di aprire un libro, o fare uno studio su internet...od entrambe le cose...o visitare siti e luoghi d'arte, percependo la magia della storia tramite oggetti ottimamente esposti e facilmente fruibili...o entrando nell'incanto di un sito storico e d'arte? Ciò dovrebbe accadere non solo in occasione di un viaggio, di una gita, dell'iniziativa parrocchiale...o meglio, una sola volta nella vita. Ehi! Vogliamo andare a Castel S. Angelo? No...ci sono stato. Guarda che si pagano solo due euro...e ti danno caffè o bibita...ci sono le visite guidate. Ah si! Torniamoci...subito! Il giorno dopo: azz...non sono riuscito ad entrare...troppa fila! Ma ci vado sabato prossimo. Ha sempre sentito dire: gli Inglesi lasciali perdere, sono bravi! E' vero.1 punto
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Su questo siamo pienamente d'accordo. Ma alla stragrande anche. Per quanto riguarda il resto del discorso, beh, se l'oggetto risultasse ridondante e non sarebbe mai esposto in nessun luogo, dopo averlo censito, non vedo il problema di poterlo vendere al miglior offerente con la clausola di poterlo richiedere in ogni momento. Cioè, l'oggetto è tuo perché lo puoi tenere legittimamente ma se qualcuno lo richiede per un qualsiasi studio o mostra sei obbligato a concederne l'uso fin tanto che serve. In fin dei conti qualsiasi museo, gruppo archeologico o simili ha decine di pezzi che più di quelle quattro mura non verranno mai viste e il ricavato manderebbe avanti non poche istituzioni; pensate a quanti "ignorano" che una normale brocca etrusca non valga in realtà nulla e sono disposti a pagare solo per il gusto di averla in casa e poter dire "è etrusca". Ovviamente anche in questo discorso andrebbe vista molto bene la cosa. Andrebbe deciso chi "giudica" i pezzi; andrebbe garantito che nessuno possa avere la facoltà di vendere unicum e sopratutto andrebbe decisa una forchetta cronologica ben precisa. Esempio: il mio avatar parla chiaro e quella sarebbe la posizione che assumerei nel caso mi ritrovassi a studiare un'industria litica con pezzi mancanti e che sono sparsi nel globo. Cioè, finché si parla di prodotti in serie, sono sostanzialmente d'accordo, ma quando si parla di collezioni che singolarmente non dicono nulla quando insieme possono non mi piace. Io se studio un'industria ho bisogno dei pezzi davanti e una fotografia o un disegno diacritico per quanto utili non sarebbero il massimo (senza contare che per trovare un acquirente di pezzi di litica dovremmo cercarlo con il lanternino). Di contro, le migliaia di ceramiche "classiche", avendo un elevato grado di ripetitività potrebbero tranquillamente essere studiate in foto (garantite dall'eventuale acquirente se lontano) e come detto prima avrebbero anche un qualche mercato. Insomma, la strada è lunga e tortuosa...1 punto
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In alcuni casi, mi accontenterei anche del solo affidamento, senza vendita, a chi dispone di una sala adeguata e ne garantisce tracciabilità e manutenzione. Si risparmiano i soldi di gestione(e non sono pochi)e si evita il deterioramento del materiale, ammuffitosi negli scantinati. Io Stato ti dò questo bene, e tu mi garantisci di tenerlo, custodirlo, onorarlo e amarlo(E DI FARLO VISIONARE A CHI NE FA RICHIESTA) per il resto della tua vita...SI LO VOGLIO! Poi la vendita è sicuramente qualcosa su cui ragionare approfonditamente.1 punto
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Mi trovo sostanzialmente d'accordo con quanto scrive vincenzo per quanto riguarda la situazione nel nostro paese circa la difficoltà nell'accettare nuovi finanziamenti e finanziatori per la conservazione dei materiali conservati presso i nostri musei. Al British il biglietto non si paga perchè i finanziamenti arrivano in altri modi tra cui vendendo le tante pubblicazioni costantemente sfornate. Qui da noi, ad esempio in Piemonte, la soprintendenza ha circa 30000 monete ancora da catalogare, fotografare e, probabilmente per gran parte, ancora da restaurare. servirebbero tanti soldi, tante risorse umane, dei supervisori con le "palle". Non concordo sulla tua opinione del volontariato! Certamente non è pensabile e nemmeno ammissibile che tutto il lavoro sia fatto solo da volontari ma non se ne dovrebbe nemmeno escludere a priori l'aiuto spesso molto professionale. Come giudichi il lavoro che stiamo facendo con l'associazione Phalantos e che puoi vedere cliccando sul banner che compare qui sotto? Il software è fatto da volontari, tante foto sono fatte dai volontari così come tante classificazioni (naturalmente supervisionate), etc. Se io volessi dare una mano al nostro patrimonio, non avendo possibilità economiche per finanziare ad esempio un catalogo, sono libero di offrire il mio aiuto dedicando il mio tempo, le mie conoscenze tecniche alternative (utili ad esempio nella fotografia e nell'uso delle moderne tecnologie) e altro ancora? Certamente tutto il lavoro non può e non deve essere svolto solamente dai volontari, ma è un modo supplementare per finanziare la tutela del nostro patrimonio, non lo credi anche tu?1 punto
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Grazie all'ingrandimento postato da Fedafa si può facilmente risalire al tipo di rovescio che il pezzo della collezione Crusafont vorrebbe "contraffare" (a patto di volerlo considerare un falso). Si tratta del coronato in cui San Michele regge una lancia terminante in una banderuola a coda di rondine, e in cui lo scudo è visto di profilo, a forma di mezzaluna con tre globetti sulle estremità. Normalmente il Santo per questa tipologia è anche nimbato e con il busto in torsione, lievemente inclinato sulla sinistra. La nimbatura non mi sembra rinvenibile associata ad altre tipologie di lancia e scudo, e in altre posture più frontali. Il tipo è quello censito dal Rasile ai nn. 6 e 7, pubblicato dal Pannuti ("Un secolo di grande arte...") ai nn. 41 e 42 e nel MEC alle foto 1003-1004. Alla foto dell'esemplare aquilano per lo stesso tipo che ci ha mostrato Fedafa, aggiungo un altro esemplare in cui sono ben visibili tutti gli attributi di San Michele: Per un momento scordiamoci del diritto. Per il rovescio questa mi sembra una tipologia dalla sintassi ben definita e molto rigorosa. L'esemplare ex Crusafont rispetta fedelmente tutti i parametri iconografici (eccetto la nimbatura poco visibile sull'esemplare) ma lo fa con una superficialità ed una rozzezza di tratto palese, particolarmente nelle spire del drago e sui gambali del Santo, che sono filiformi. Pur non volendo considerare il peso clamorosamente ridotto, il rispetto di tutti questi parametri con una lavorazione chiaramente scadente mi fanno suonare qualche altro campanello. Ma, oltre al peso e alla brutta imitazione della figura dell'Arcangelo, a convincermi ben poco sono quelle linee stentoree su fondo piatto che costituiscono la capigliatura del sovrano e l'aspetto "scarabocchiato" della corona e della cotta di maglia. Volendo venire incontro all'interessante parallelo di Numa con il primo ritratto sul coronato con la croce potenziata, si può certamente convenire che quel ritratto sia più "primitivo" e dall'incisione più grossa. Ma i volumi sono comunque lavorati con grande sapienza e definizione, senza "sbavature" e piattezze. Non dimentichiamo inoltre che la ritrattistica sui grandi nominali d'argento compie balzi da gigante a Napoli proprio tra gli anni '60 e '80 del XV secolo, forse tributaria della splendida ritrattistica sforzesca che in quegli anni va modellando in modo ineffabile i ritratti di Francesco, Galeazzo Maria e Bona di Savoia. I primi esperimenti napoletani (il ducato ed il rarissimo tarì del 1459) rappresentano appena il primo "vagito" di questa grande arte, ma sotto la direzione di Giancarlo Tramontano (post 1488) la ritrattistica aveva raggiunto già tali alti standard di esecuzione (almeno per i grandi nominali d'oro e d'argento) da rendere difficile spiegare la comparsa di un ritratto così grossolano.1 punto
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Leggendo, leggendo, anche questa volta ero sicuro che il colore sarebbe comparso. :D Stabilito ciò, è utile chiarire che la discussione ha radici ben più profonde di quanto si possa superficialmente pensare. Vi sono due scuole di pensiero. La prima processualista(da me appoggiata) che considera l'oggetto antico(una moneta per esempio)come un produttore di dati e di conoscenze e una volta ricevute tali informazioni, l'oggetto in se per se perde di consistenza. La seconda invece post-processualista che considera l'oggetto come fondamentale e da preservare in sè. Chi abbia ragione? Non ve lo so dire, anche se ho le mie preferenze...che vengo ad esporre. Da Archeologo e Numismatico, una volta determinata il peso di una moneta, averla fotografata, inventariata perde la sua funzione. Quindi potrebbe essere venduta a un privato, purchè questo ne garantisca l'accesso a chi voglia visionarla in seguito. E, inoltre, ne segnali ogni passaggio di mano. Questo per il patrimonio seriale e ripetitivo.(Monete Imperiali, per esempio). Per quanto concerne il patrimonio "unico", è certo che lo Stato ne deve garantire la disponibilità e la salvaguardia. Più complesso e spesso usato demagogicamente è il concetto...di MIO! Perchè a voler stabilire delle scale di valore, ci si dovrebbe chiedere come mai alcune chiese siano state costruite per celebrare messe e ora si fanno pagare il biglietto per poterle visionare. E non ho letto mai nessuno che segnalasse questa incongruenza. Inoltre, il concetto di "MIO" non può eludere alcune precauzioni per la salvaguardia dell'oggetto stesso. Le strade sono fatte per circolare, ma nessuno mai potrebbe impedire la chiusura di una arteria viaria per motivi di sicurezza o per manutenzione. O semplicemente non si può andare con il cingolato in una strada prevista per gomma. Ma le strade non sono di tutti? Quanto a giudizi generalizzati, atti a imputare colpe o meriti a un'intera categoria, io eviterei di farli. Nessuno dichiara che vi sia infusione di conoscenza, ma nessuno può concedersi di dire che non sia necessario uno studio approfondito DA COMPIERE e non da semplicemente pensare. Saluti. Vincenzo.1 punto
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Dunque... Costanzo II mi sembra che siamo d'accordo, con quell'esergo ci sarebbe anche Giuliano II, ma viene rappresentato a testa nuda, qui si vedono bene i laccetti. Dietro il busto, sempre con quell'esergo e gamma in campo, ci starebbe anche una delta, ma mi sembra più una B. Il diadema di Costanzo mi sembra di alloro e rosette (tipo B5) e non di perline (tipo B3). Con tutti questi "mi sembra" proporrei questa: RIC VIII 257, zecca di Roma, 26 settembre 352 - 6 novembre 355 D: DNCONSTAN - TIVSPFAVG, busto con diadema di alloro e rosette, drappeggio e corazza, B dietro il busto V: FEL TEMP REPARATIO, gamma in campo Esergo R ghirlanda P (?) ho trovato solo questo esempio del 256, la differenza è il diadema che è di perline, officina Z In alternativa ci sarebbe il RIC VIII 260, con delta dietro il busto, stessa datazione. Che ne dite?1 punto
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ciao a tutti vorrei scambiare i miei divisionali fondo specchio con monete da 2€ fdc o in bliste(coin card),divisionali ufficiali bu o con monete d argento FRANCIA 1999 PROOF FRANCIA 2000 PROOF FRANCIA 2001PROOF AUSTRIA 2003 PROOF FINLANDIA 2002 PROOF FINLANDIA 2008 PROOF MONACO 2001 PROOF VATICANO 2008 PROOF SAN MARINO 2008 PROOF SAN MARINO 2009 PROOF LUSSEMBURGO 2006 PROOF1 punto
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Leontinoi – Leontini (Zecca di emissione di età arcaica e classica) * * * * * Uno sguardo alla Storia e alla Monetazione di Leontinoi 1. Su questi siti esterni a LaMoneta.it: Monete di Leontinoi in Wildwinds.com Monete di Leontinoi – progetto Magna Graecia Coins Monete e storia di Leontinoi - Digital Historia Numorum – B.Head, HTML by ED. Snible Le monete di Leontinoi con relativi passaggi in asta: ricerca mediante le parole chiave: Leontinoi, Leontini Leontinoi in acsearch.info Leontinoi in CoinArchives.com * * * * * 2. Post all’interno della discussione Obolichepassione: Proposta di identificazione dell’”Offerente” presente al D/ della litra di Leontini, tipo comune anche a Selinunte e a Stiela; cronologia, analisi iconica Questione cronologica assai dibattuta intorno alla comparsa del dio Fluviale Selinos sui tetradrammi: essa è strettamente correlata con il famoso ripostiglio di Selinunte 1923 (IGCH 2084)- 1923 in cui erano presenti anche didrammi e tetradrammi di Leontinoi. Analisi delle proposte di datazione: Schwabacher 467 aC; Herzfelder e Lloyd 455 aC; Jenkins 435 aC; Boehringer dal 440 aC. La proposta di datazione dei tetradrammi di Selinunte con al dritto il tipo "dio fluviale nudo sacrificante" (Boehringer dal 440 aC) determina anche quella della litra di Leontinoi e quella di Stiela, con simile Offerente nudo sacrificante: intorno al 430 a.C. Ipotesi interpretativa del personaggio sacrificante raffigurato su molti tetradrammi di Selinunte e che ha fornito l'ispirazione per le litre di Leontinoi e di Stiela (prima serie). L'Offerente come personificazione del dio fluviale Selinunte (post 682). Sempre sulle tracce delle misteriose figurazioni che appaiono sulle monete di Stiela in comparazione ai tetradrammi di Selinunte e ad una litra di Leontini: Apollo Archegetes. Tetradramma di Leontini con Apollo con le tempie circondate da una corona di alloro. Ancora su una possibile nuova attribuzione alla nota figura di giovane nudo sacrificante con ramo di pianta davanti a un altare: Apollo Archegetes. Quali i possibili motivi della necessità di rappresentare nella seconda metà del V secolo a.C. anche a Leontinoi e Stiela una simile raffigurazione di Apollo Archegetes nudo, sacrificante e con ramo di alloro, che era già apparso pochi anni prima e ancora in corso a Selinunte, nel campo politico avverso? Cenni storici del periodo inerenti i blocchi contrapposti formati da Selinunte e Siracusa da una parte, Naxos e Leontini e Stiela dall’altra. Excursus di Apollinee identificazioni... attinenti ad alcuni rovesci monetali dell'antica Sicilia. A partire dal post 799 e fino al post 823, articolata e suggestiva disamina che - partendo dalla comparazione di antichi simulacri (tra cui i Kouroi di Piombino e Castelvetrano) e testimonianze da pitture vascolari - culmina nell'interpretazione (originale da Piakos) della figura dell’Offerente di Selinunte come Apollo archegete. Tesi di A. Brugnone secondo cui l'epiteto "Archegetes" non è esclusivo di Apollo ma pure di chiunque (eroe o un dio) abbia un ruolo di comando o sia stato il fondatore di una città oppure il capostipite di una famiglia o di una tribù…. Un àgalma speciale: il "Giovane di Mozia"…. da Selinunte! Vera e propria poesia marmorea... Confronto stilistico con la coeva metopa Herakles e Amazzone (Tempio E di Selinunte) e con i Kouroi di Leontini. Ulteriore approfondimento sul tipo dell’Offerente: vedi in Selinunte * * * * * Bronzetto tardo (dopo il 210aC) di Leontini con etnico ΛΕΟΝΤΙΝΩΝ diviso in tre parti: D/ - R/ - Identificazione su 3 diversi post * * * * * 3. Altre discussioni presenti nella Sezione Greca o in altre aree di Lamoneta.it Himera nel IV secolo aC – Christof Boehringer: fonti storiche inerenti anche Leontini Sulle monete di Katane nell’ultimo decennio del V sec.a.C. - Christof Boheringer: fonti storiche inerenti anche Leontini Leontini - AR Litra; D: Testa di leone di fronte; R: Spiga d'orzo Un esempio di etnico realmente retrogrado su un bellissimo tetradramma di Leontinoi, intorno al 460 a.C., dove si vede benissimo l'andamento retrogrado della leggenda. Il tetradramma di Leontini dal bello stile e caratterizzato da un frattura di conio nei capelli di Apollo a livello dell'orecchio: la moneta nei decenni trascorsi è stata fortemente contestata, nel senso che è stata posta in dubbio l'autenticità di tutti gli esemplari o anche solo della maggioranza (con/senza segnetti a livello del naso). Tetradramma di Leontinoi: foto da Staatliche Münzsammlung München. Il simbolo del “leone” sulle monete antiche romane e greche: il leone, sema di Leontini (Sezione Monete imperiali) Identificazione bronzo tardo di Leontini: Profilo velato (Demetra?)/ mazzo di spighe Riflessioni sul tetradramma di Leontini e sulla possibilità di falsi di alto livello sul mercato antiquario dei nostri anni. Sezione falsi… Riproduzione di fantasia del tetradramma di Leontini Ancora la stessa riproduzione del tetradramma di Leontini, di fantasia …tra Naxos e Leontinoi Ancora riproduzione di fantasia…. E ancora …… Si insiste a riproporre la stessa riproduzione di fantasia… Ancora falsi tetra… … e qui commento… Altro tetra ancora dubbio1 punto
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Henna (Zecca di emissione di età arcaica e classica, e di età post-dionigiana) * * * * * Uno sguardo alla Storia e alla Monetazione di Henna 1. Siti esterni a LaMoneta.it: Monete di Henna in Wildwinds.com Monete di Henna - progetto Magna Graecia Coins Monete e storia di Henna sul Digital Historia Numorum Le monete di Henna con relativi passaggi in asta Monete di Henna su acsearch.info Monete di Henna su CoinArchives.com * * * * * 2. Post all’interno della discussione Obolichepassione: Due litre argentee di Enna, etnico HENNAION : a) Litra con al D/ Demetra con corona di spighe, al R/ Demetra a braccia aperte, con fiaccola e phiale, in atteggiamento “Offerente” di fronte ad un altare. b) Litra con al D/ Demetra su biga con fiaccola (o mazzo di spighe); al R/ Demetra a braccia aperte e con fiaccola davanti ad un altare. Cenni storici sulla monetazione e sui culti di Henna. La Fonte sacra Hennaia. Demeter Hennaia: Le emissioni di Henna ci presentano una Demeter “nuova”, che trascende la Ceres romana e pure la Demeter più famosa, quella tesmoforica ed eleusina nella sua specifica appartenenza ateniese, completando un’operazione già lanciata nell’ambito del contenzioso tra Siracusa ed Atene nel V secolo. DEMETRA-CERERE di Henna Versus AFRODITE-VENERE di Erice: qui confronto con la spettacolare litra di Eryx (Erice) con Afrodite Ericina seduta che attira a sè un giovinetto che cerca di resisterle (Adone?) Demetra a braccia aperte e in atteggiamento di “Offerente” sulla litra di Henna richiama la Ninfa Himera effigiata con phiale e davanti ad altare sui tetradrammi di Himera. Altre figure di “Offerente”, sia femminili che maschili, su emissioni di: Himera Mozia: Ninfa sacrificante sul rovescio di una rara litra attribuita alla punica Motya (Mozia), 420-400 a.C - 0.64 g: Testa di Ninfa contornata da grano / Ninfa sacrificante davanti ad un altare (con betilo?), una conchiglia nel campo a sinistra e a destra la lettera punica mem. Link ad un PDF sui Betili nel santuario di Motya. Entella: Litra di Entella, città elima, assai presto ellenizzata: D/: Figura femminile panneggiata di Offerente che regge patera e chiave del tempio / R/ Il dio-fiume Hypsas in forma di Toro androprosopo. Selinunte: vedi i molti post dedicati al tema. Stiela Leontini1 punto
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Ciao Jagd, ben ritrovato la prima cosa alla quale ho pensato è un bottone. Molto simile ai bottoni dei vestiti della festa e dei costumi tipici delle donne della Sardegna. In argento, lavorati a filifrana o cesello, rotondi, fanno bella mostra nei vestiti usati dalle donne in occasione della festa "cavalcata sarda" di Sassari. ciao luciano1 punto
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Selinous – Selinus - Selinunte (Zecca di emissione di età arcaica e classica) * * * * * Uno sguardo alla Storia e alla Monetazione di Selinous - Selinus - Selinunte 1. Siti esterni a LaMoneta.it: Monete di Selinous in Wildwinds.com Monete di Selinous – progetto Magna Graecia Coins Monete e storia di Selinous - Digital Historia Numorum – B.Head, HTML by ED. Snible Le monete di Selinous con relativi passaggi in asta (parole chiave: Selinos, Selinous, Selinus, Selinunt): Selinous in Acsearch.info Selinous in CoinArchives.com * * * * * 2. Post all’interno della discussione Obolichepassione: Uno sguardo alla monetazione Le prime monete in argento di Selinunte: didrammi con grande foglia di selinon/Quadrato con triangoli (dal 520 a.C al 490 a.C.) o foglia in quadrato in incuso (più alcuni rari frazionali; fino al 470 a.C). Tetradrammi e didrammi successivi e di piede attico. Classificazione di Schwabacher dei tetradrammi in 4 gruppi. Primo gruppo di Schwabacher: quadriga al passo condotta da Artemide e Apollo/dio fluviale Selinos che sacrifica con una patera dinanzi all’altare. Secondo gruppo di Schwabacher: quadriga al passo condotta dal solo Apollo, e spesso chicco di grano in esergo/dio fluviale Selinos sacrificante ricoperto da sottile veste Terzo gruppo di Schwabacher: quadriga al passo a destra condotta dal solo Apollo/dio fluviale Selinos sacrificante di nuovo nudo Quarto gruppo di Schwabacher: quadriga al galoppo e in esergo spiga di grano/dio fluviale Selinos sacrificante è sempre nudo. Didrammi (non descritti da Schwabacher): Herakles con clava che afferra il toro cretese/dio fluviale (generalmente identificato con l’altro fiume Hypsas) * * * * * La figura del cosiddetto “Offerente” sui tetradrammi e didrammi di Selinus: cronologia, analisi iconica Questione cronologica assai dibattuta intorno alla comparsa del dio Fluviale Selinos sui tetradrammi: essa è strettamente correlata con il famoso ripostiglio di Selinunte 1923 (IGCH 2084)- 1923 in cui erano presenti anche didrammi e tetradrammi (tutti del primo gruppo di Schwabacher) di Selinunte. Analisi delle proposte di datazione: Schwabacher 467 aC; Herzfelder e Lloyd 455 aC; Jenkins 435 aC; Boehringer dal 440 aC. Ipotesi interpretativa del personaggio sacrificante raffigurato su molti tetradrammi di Selinunte e che ha fornito l'ispirazione per le litre di Leontinoi e di Stiela (prima serie). L'Offerente come personificazione del dio fluviale Selinunte (post 682). Dal post 722 fino al post 765: Apollo archegetes a Selinunte e a Stiela, tra documenti iconografici e monetali Excursus di Apollinee identificazioni... attinenti ad alcuni rovesci monetali dell'antica Sicilia. A partire dal post 799 e fino al post 823, articolata e suggestiva disamina che - partendo dalla comparazione di antichi simulacri (tra cui i Kouroi di Piombino e Castelvetrano) e testimonianze da pitture vascolari - culmina nell'interpretazione (originale da Piakos) della figura dell’Offerente di Selinunte come Apollo archegete. Dal post 824 al post 845: disamina sul significato dei “cornetti” raffigurati - sia uscenti dai lati della fronte, sia facenti parte di diadema/taenia - sulle testine di personaggi divini/divinizzati, in sculture (Efebo di Maratona, ..), pitture vascolari e documenti monetali (l’Offerente di Selinunte, divinità fluviali ad Akragas, …). La raffigurazione delle divinità fluviali: interessanti suggerimenti bibliografici. Tesi di A. Brugnone secondo cui l'epiteto "Archegetes" non è esclusivo di Apollo ma pure di chiunque (eroe o un dio) abbia un ruolo di comando o sia stato il fondatore di una città oppure il capostipite di una famiglia o di una tribù…. La scena intorno alla figura dell'Offerente su tetradrammi e didrammi di Selinunte: riflessioni di carattere iconico su foglia di selinon, agalma del toro, serpente barbato (Zeus Meilichios?), gallo, .... Connessione con la litra Ninfa che nutre il serpente. Post 857, 858 e 859. Litra di Selinunte: D/Ninfa (Eurymedon/Persephone?) e serpente; R/ Toro androprosopo. Analisi iconica sulle diverse varianti di questa deliziosa Litra di Selinunte del V sec. a.C., la cui iconografia allude e rimanda a una ricca messe di riferimenti storici, cultuali, letterari e mitologici … Dal post 117 al post 123 Riflessioni da M.Torelli sulle produzioni artigianali e architettoniche di Selinunte e la religiosità in esse espressa per provare a rilanciare la lettura della raffigurazione dell'Offerente sui tetradrammi/didrammi della polis. Il dio fluviale Krimisos nel mito segestano dell’eroe fondatore Egesto (o Aceste, in greco Aigestos), figlio della troiana Egesta e di Krimisos trasformatosi in cane: nella scena del “Cacciatore” è infatti presente un cane, che è un cirneco (uno dei primi cani addomesticati) e che simboleggia anche il fiume locale. Ancora sull’identificazione del Cacciatore come eroe fondatore e sull’ipotesi di un diffuso culto dedicato al fondatore della città. Altre figure di “Offerente”, sia femminili che maschili, su emissioni di: Himera Mozia Entella Stiela Leontini * * * * * Un àgalma speciale: il "Giovane di Mozia" ... da Selinunte ! Un àgalma speciale: il "Giovane di Mozia"…. da Selinunte! Vera e propria poesia marmorea... Confronto stilistico con la coeva metopa Herakles e Amazzone (Tempio E di Selinunte) e con i Kouroi di Leontini. Ancora sul "Giovane di Mozia": riflessioni sulla Materia (il marmo pario), sullo Stile (lo Stile Severo), sul Movimento sinuoso, unico nel suo genere, su Artista e Committenza ... "Il Giovane di Mozia": link a una vecchia discussione. Continua l'analisi con riflessioni sull'Identificazione, l'Autore e la Committenza; sul marmo pario (la Venere di Morgantina ha testa, braccia e mani in marmo pario). Link ad una vecchia discussione sempre sul "Giovane di Mozia". Il Giovane di Mozia": ulteriori riflessioni sulle caratteristiche del marmo Pario (cenno all'originale greco delle Niobidi al MNR), sulla ricca Committenza, sull'Identificazione e sulla provenienza. Risposte inerenti a: a) statue in Sicilia, oltre al Giovane di Mozia, in marmo pario: uno dei più preziosi e raffinati disponibile all'epoca per la statuaria. b) il movimento sinuoso del corpo dell'èfebo/atleta che si distacca da qualsiasi altra produzione statuaria siciliana: riflessioni sul leggero e aderente chitone drappeggiato che offre l'"impressione che lo scultore abbia voluto ritrarre un nudo e sia stato costretto a vestirlo..." (A. De Vita) c) Confronto stilistico della veste del Giovane di Mozia con il tetradramma di Panormos (due soli gli esemplari noti) su cui l'Offerente appare avvolto in una veste stretta ai fianchi e con un lembo riportato sul braccio sinistro che gli lascia scoperto il petto. d) Identificazione: Auriga o divinità? Riflessioni sui nessi tra atletismo, culti connessi all'atleta-eroe nelle polis siceliote del V sec. a.C. Il culto dell'atleta-eroe nel V secolo prsenta una forte valenza sia religiosa che politica * * * * * Disamina approfondita sul possibile significato della presenza su testine maschili di un solo corno o di due cornetti, al fine di formulare ipotesi alternative di identificazione dell’Offerente. Dal post 824 al post 845: disamina sul significato dei “cornetti” raffigurati - sia uscenti dai lati della fronte, sia facenti parte di diadema/taenia - sulle testine di personaggi divini/divinizzati, in sculture (Efebo di Maratona, ..), pitture vascolari e documenti monetali (l’Offerente di Selinunte, divinità fluviali ad Akragas, …). La raffigurazione delle divinità fluviali: interessanti suggerimenti bibliografici Una ipotesi alternativa di identificazione dell'offerente: non divinità fluviale, non Apollo ma … Parte Ia. - Il cornetto che indossa l'Offerente: il dibattito continua... Riflessioni critiche sulle varie interpretazioni dell’Offerente quale Apollo archegetes/divinità fluviale, in riferimento alla presenza di cornetti. Riferimenti da R. Martini, Lehmann 1946, B.S. Ridgway. Il corno di Pan: confronti su monete e statue. Riferimenti bibliografici ulteriori. Rappresentazione del cosiddetto nastro della vittoria, in greco tainia (victory-ribbon o fillet in inglese), che compare nell'atto di essere annodato da una piccola Nike al braccio del nostro Offerente sul R/ di questo raro didramma di Selinunte (NAC Auction 54), 409aC, …. A sn: un atleta con una tainia annodata al braccio incorona un'erma itifallica di Hermes con caduceo mentre una Nike si appresta a cingergli il capo con un altro nastro della vittoria. Cratere a figure rosse, ca 410 a.C., Agrigento, Museo Archeologico, inv. N. R178/a. Interpretazione del cornetto attaccato alla taenia/ "proiezione fogliforme" in associazione con i giovanili lineamenti dell'efebo come un richiamo alla maturazione sessuale dell'efebo e alla Vittoria intesa anche come superamento dell'infanzia e adolescenza, con l'affermazione della raggiunta maturità virile (e quindi della possibilità di servire militarmente e politicamente la patria). Link al lavoro di Blum su Stefane consultabile (ma non scaricabile) nel sito della rivista "Revue Archéologique". Accenno ai riti a cui i giovani efebi erano iniziati nel nome di Hermes ed Heracles. Ma il cornetto e la potenza sessuale si addicono anche agli atleti vittoriosi che venivano divinizzati e fatti oggetto di culto - con tanto di statue ad essi dedicate nei templi - proprio perchè trasferissero questo loro vigore e potenza fecondante anche alla loro città... Ritorna il dilemma sulle figure maschili con cornetto: eroe fondatore o divinità fluviale ??? Dal tetradramma di Segesta, unicum, della collezione de Luynes con il Cacciatore senza pileos e con un cornetto singolo sulla fronte…, rilancio delle ipotesi di M. Caccamo Caltabiano, Cutroni Tusa e Marconi che lo identificano proprio in virtù del cornetto come il dio fluviale Krimisos il quale, nella veste di un cacciatore con corno sulla fronte, prenderebbe qui il posto del mitico eroe fondatore Egestos…. Approfondendo l’indagine sulle testine con “cornetto” su monete e pitture vascolari della metà del V secolo a.C.: protuberanza fogliforme/cornetto su testina diademata al D/ di un obolo di Mytilene (Lesbos) con al R/ protome di vitello. Secondo S. Blum, STEPHANE, si tratterebbe di ornamento portato da figure connesse all’efebia o a ginnasi/palestre. Taenia e cornetto su pitture vascolari: Lekytos con efebo e Cratere apulo con Hermes Enagonios. * * * * * Sulle rotte commerciali dei Focesi… approdo a Selinunte, sulle tracce di un misterioso obolo anepigrafe con protome di toro con corno, segnalato da Manganaro ed attribuito a Selinunte su base esclusivamente iconografica Obolo di Mytilene (Lesbos) con al R/ protome di vitello: inizia il viaggio sulle tracce dell’evoluzione del tipo “testa di vitello con pieghe giugulari” sulle rotte dei Focesi. La testa di vitello del tipo "a pieghe giugulari" - molto più rara rispetto alla protome di toro con lungo corno e zampa anteriore - parrebbe limitata alle emissioni di Lesbos (El Hekte di Mytilene) e ad una breve comparsa sulle monete di Focea. Secondo M.Caccamo Caltabiano il tipo consentirebbe di tracciare un chiaro percorso che a partire dall'isola di Lesbos, precisamente da Mytilene, tocca Focea per poi proseguire verso Occidente seguendo le rotte commerciali dei Focesi. Conclude il viaggio esprimendosi nelle emissioni di tipo Auriol, non senza aver prima esercitato la sua influenza pure sulle emissione di Anaxilas… Un tuffo nell’immaginario focese nelle prime emissione di Massalia e in quelle di Anaxilas a Messana (link). Riflessioni da A.Carbè che sottolinea le estese relazioni tra Selinunte e il mondo greco. Confronto tra le prime emissioni di Selinus e di Kamiros (Rodi) le uniche con una foglia come tipo monetale (prima metà VI sec.) e utilizzo di due globetti. Interpretazione della foglia di selinon (a Selinunte) e di fico (a Kamiros) quali epifanie di divinità maschili (Zeus Meilichios a Selinunte e Apollo a Kamiros). Presenze focesi a Selinunte: testimonianze in L. Antonelli. I Primi Oboli di Selinunte arcaica: "I Primi Oboli di Selinunte arcaica": dal saggio di L. Lazzarini, riflessioni sull'attribuzione a Selinunte degli oboli anepigrafi "protome di torello con pieghe giugulari", alla luce di due ripostigli di questi oboli rinvenuti nella chora di Selinunte. Parallelo con la prima monetazione di Himera e di Naxos. I Primi Oboli di Selinunte arcaica: Oboli della 1a serie. Le prime emissioni di Selinunte (didrammi arcaici con foglia di selinon) sembrano agganciarsi al sistema metrologico di tipo corinzio. Ancora sulla metrologia dei didrammi arcaici di Selinunte, in realtà tridrammi corinzi. Testimonianze degli stretti rapporti tra Selinunte e Corinto dai ripostigli di Selinunte e di Galera e Bagliazzo. Suggerimenti bibliografici. I Primi Oboli di Selinunte arcaica: Oboli della 2a serie (530-525 a.C.) I Primi Oboli di Selinunte arcaica: Oboli della 3° serie (525-510 a.C.), la più abbondante I Primi Oboli di Selinunte arcaica: Oboli della 4a serie (510 a.C.) in assoluto la più scarsa I Primi Oboli di Selinunte arcaica: Quiz finale ... ;-) ... La soluzione ;-) * * * * * 3. Altre discussioni nella Sezione Sicilia Greca Selinunte 435-415 oncia in bronzo: Foglia di selinon/Kantharos-un globetto in alto Inizi della monetazione in bronzo in Sicilia – Cenno alla monetazione in metallo fuso di Selinunte, Himera, Akragas e Lipara, in forme del tutto estranee alla tradizione greca. alcuni esemplari da Akragas Tetradramma selinuntino con Quadriga al passo guidata da Apollo e Artemide/dio fluviale Selinos sacrificante Cenni alla storia di Selinunte nelle fonti storiche citate in “HIMERA NEL IV SEC. a.C. - Christof Boheringer” Divinità fluviali su monete di Sicilia (tra cui Selinunte) e Magna Grecia (Sezione Magna Grecia)1 punto
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Scusate, espongo di nuovo un dubbio: ma quando le monete vengono periziate non vengono chiuse in un "sacchetto" di PVC???1 punto
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