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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/02/12 in tutte le aree
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Sarò cattivo...ma chi acquista certe monete a queste condizioni...la truffa se la merita tutta :)2 punti
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Bonasera a tutti ..;ecco ...uno Grande B a classificare ............;; shack.us/photo/my-images/577/peso07g13mm.jpg/][/url] ....................02.jpg/][/u]..............;peso07g13mm2 punti
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Penso di fare cosa gradita e interessante riportare com'era l'organizzazione di una zecca medievale,sull'argomento non si hanno grandi notizie,utilizzo il libro fonte di innumerevoli notizie sulla monetazione medievale di Monica Baldassarri "Zecca e monete del Comune di Pisa"(prometto già da adesso per par condicio ,non appena in possesso del libro della Vanni sempre sulla monetazione di Pisa di dare adeguato risalto). STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA ZECCA DI PISA SECONDO GLI STATUTI DEL 1287. QUALIFICA = CAPITANEOS MONETAE - MANSIONI = Controllano l'attività della zecca ,la regolarità delle coniazioni e la quota-parte di signoraggio del Comune - DURATA INCARICO = 1 semestre fino ad un massimo di 2 anni -SALARIO = 15 libbre a semestre QUALIFICA = SAGGIATORE O PROVAIOLUS - MANSIONI = Provvede a saggiare la lega sia delle monete portate a fondere,sia dei tondelli prima della battitura - DURATA INCARICO = 1 semestre - SALARIO = 20 libbre a semestre QUALIFICA = AFFIORATORES - MANSIONI = Sottopongono i tondelli alle operazioni di bianchitura prima della coniazione =DURATA INCARICO = 1 semestre (?)- QUALIFICA = INTALLIATOR ET CUSTOS CUGNORUM =MANSIONI = Predispone i conii in metallo e li custodisce tra una battitura e l'altra - DURATA INCARICO = 1 anno - SALARIO = 40 libbre annue QUALIFICA = MAGISTRI - MANSIONI = Sovrintendono le operazioni di fusione dei metalli e di creazione delle leghe al titolo legale - QUALIFICA = OPERARII - MANSIONI = Eseguono la separazione dei metalli dal minerale o la fusione dei metalli provenienti da vecchi oggetti o monete ( bulsone) Aggiungerei inoltre che per circoscrivere il ruolo di funzionari e monetieri che erano riuniti in un collegio ristretto ed ereditario con grandi privilegi,si stabilì o che si era monetieri o si faceva parte del collegio dei monetieri,ma non si poteva essere entrambi,e che i funzionari non potevano in contemporanea loro avere figli o socii che lavorassero nella zecca Così la zecca di Pisa nel 1287 (fonte Monica Baldassarri "Zecca e monete del Comune di Pisa"..1 punto
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moneta di diocleziano HTA 296/297 ,maxentius AQP 307/309 qualcuno puo' dirmi quanto valore anno queste monete in ottimo stato1 punto
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Ciao Gianfranco, non mi ritengo nè l'uno nè l'altro tipo di collezionista. E in fondo non i considero tale appieno... son malato di storia... Ho iniziato a collezionare monete romane per gioco quasi, per "prova". E anche un comune FEL TEMP o una comune GLORIA EXERCITVS mi pareva un tesoro. Da piccolo avevo "ereditato" un antoniniano Concordia Militum (adesso so che fosse :D!) di Diocleziano di proprietà familiare. Spatinato, povero, per me era di un valore immenso. Da grande, l'idea della Storia che racchiudeva quel dischetto metallico mi continuava ad affascinare... Se avesse avuto due occhi e una bocca per raccontare ciò che aveva visto! Mi inebria pensare al significato storico, alle vite di chi le ha maneggiate, a cosa potevano comperare con quella moneta. Chi e perchè le ha emesse, quale messaggio racchiudano nella legenda. Poi è chiaro, con il tempo cerchi di espandere i tipi che conosci, che vedi ... e quindi cerchi di acquisirne. Poi un giorno ti accorgi di altri periodi, di altri tipi, ampli la collezione. E con il tempo cominci a puntare sulla qualità. Non eccelsa (non acquisterei mai una FDC, non mi darei pace... vera? ritoccata? falsa? me la studierei ogni giorno col microscopio binoculare :D...) bella ma imperfetta, con qualche piccolo acciacco, una bella signora di quasi 2000 anni se la può permettere qualche ruga d'espressione... Quindi allo stato attuale direi "qualità" ma con giudizio. E se poi trovo una che mi piace, che mi manca o di una certa rarità ma di qualità minore... va beh, chiudiamo un occhio, anzi due oo)! Insomma, nella vita ci vuole flessibilità... :D Ciao Illyricum :)1 punto
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A fine anno scorso è stato pubblicato da due miei cari amici un catalogo specializzato esclusivamente su 2 medaglie, quella sopra postata e quella dell'Unità d'Italia 1848-1870. Titolo Le medaglie commemorative delle guerre per l'indipendenza e l'unità d'Italia autori Leardi-Moccia di Roma. Oltre a tutti i vari modelli e penso ci sia anche quello sopra fotografato ci sono anche tutte le varianit dei diplomi di conferimento. A riguardo la medaglia di PESNAD ritengo che sia originale, cioè coniata a fine '800 d auna ditta privata magari di fattura un pò bruttina. Il metallo dovrebbe essere packfong, lega bassa d'argento, quindi più leggera. A partire dal '900 le medaglie fatte con questa lega riportavano al bordo una piccola P in incuso. A mio avviso rispetta in tutto il Regio decreto, altrimenti cosa dovremmo dire delle decorazioni di oggi che sono tutte bronzate, argentate e dorate. Per me una bella variante sicuramente molto più rara di quelle classiche marcate Canzani o Johnson.1 punto
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Chi predilige la rarità: 1.Non compera di solito alle aste o nei negozi (a parte i lotti), se non quando proprio vuole a tutti i costi un pezzo raro che non trova. Ma in genere aspetta, sperando nel colpo di fortuna. 2.Acquista un mucchio di monete (spesso a lotti)per studiarsele con calma, nella speranza di trovare dei pezzi insoliti, sfuggiti al venditore, delle varianti, o dei veri pezzi rari.Ed effettivamente ogni tanto ne trova. 3.Di conseguenza, compera anche nolte monete di bassa qualità, che così accumula, e delle quali non riesce poi a disfarsi. 4.Ritiene che le monete molto belle abbiano dei prezzi esagerati e assurdi. 5.Tende ad occuparsi delle varianti di una stessa moneta, in termini metrologici (peso, diametro, spessore) o anche qualitativi (assi di conio e marcature di conio, studio sui conii e loro numerosità, ecc.). Predilige lo studio, gli aspetti storici, iconografici, ecc. 6. Si interessa particolarmente ai significati comunicativi delle legende e delle immagini, gli interessano molto le tipologie rare (e quindi i rovesci interessanti). 7.Non ha spesso a che fare col problema "autentica o falsa?", anche per la qualità degli esemplari a cui si interessa. 8. Non apprezza affatto (di solito) le patine finte, ed è perplesso anche sui restauri in genere, che a suo avviso "inquinano" l'originalità della moneta. 9.Si interessa relativamente poco agli aspetti commerciali delle monete e all'andamento del mercato. 10.Se decide di vendere una parte o tutta la sua collezione, va incontro a gravi delusioni, perchè lo "studio" e la "passione per la moneta rara ma brutta" non sono elementi commerciali e neppure trasferibili facilmente ad altre persone, ma restano appiccicati allo studioso-appassionato. 11.Pur essendo poco interessato alla dimensione commerciale, paradossalmente rischia molto in senso legale (sequestri ecc.) perchè i suoi acquisti sono abbondanti, poco verificabili nelle fonti e spesso privi di certificazione di provenienza. 12. La collezione per lui non ha una finalità di investimento economico.1 punto
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Io penso che uno debba sempre comperare ciò che gli piace; ogni moneta ha un suo trascorso, una sua storia, anche le conservazioni cha all'apparenza vengono snobbate perchè considerate basse hanno un loro valore, un grande valore e consentono di apprezzare a pieno il periodo e la monetazione che si è scelto di collezionare.1 punto
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Il giudizio di sintesi di piakos ben corrisponde ai miei commenti sulle aste del mese di febbraio, che iniziavono precisando che le aste italiane erano state piuttosto deludenti, e pertanto lo condivido. E' un fatto che l'anno scorso tutto quanto proposto, in linea di massima, veniva venduto, mentre nella fase attuale c'è molta prudenza e selezione. Ma voglio anche confermare che la proposta è proprio formulata male e il non avere contribuito nei momenti buoni ad una formazione del collezionismo (e soprattutto di un nuovo collezionismo) si sconta mei periodi più critici. La medaglistica papale dovrebbe essere appassionante non solo per il pregio di arte e di storia, ma anche perchè il collezionista - come in ogni altro settore della numismatica antica - deve imparare (con il suo studio, la sua ricerca, la sua osservazione) la differenza, talvolta sottile, tra una coniazione di epoca, un riconio settecentesco, un riconio Mazio, una copia fusa, nonchè per medaglie originariamente fuse la distinzione con le fusioni posteriori. Se c'è tanta passione e tanta discussione sulla originalità delle antiche monete e sugli interventi dalle stesse subiti nei secoli e/o sui rifacimenti, non vedo perchè questa stessa passione non debba essere un incitamento allo studio e alla collezione delle medaglie: con la sola differenza che i riconi non sono falsi, ma emissioni autorizzate dalla autorità emittente, e quindi con riconosciuta dignità di collezione. Ma l'aiuto allo studio, in un ambito di collezionismo evidentemente più ristretto, dovrebbe venire dalle catalogazioni, da una standardizzazione delle descrizioni, così da abituare l'occhio alle differenze di metallo, di patina, di modello di conio e anche di particolari (coni rifatti)e da formare il collezionista e da facilitarlo: E le consultazioni dei buoni testi esistenti sarebbero ben idonee a facilitare le classificazioni dei cataloghi. Certo, se si scrive in un catalogo "riproduzione coeva", chi legge deve pensare ad una copia fusa di epoca: e, se nella foto non intravede segni di fusione, perchè si tratta di un conio postumo, entra in stato confusionaale. E si può spiegare allora il maggiore successo della medaglistica papale moderna, almeno in ordine alle quantità di venduto. Come scrivevo all'inizio dei commenti, le aste straniere, a differenza delle italiane, sono andate abbastanza bene. I lotti non erano moltisimi, ma l'aggiudicato è quasi totale. Hirsch ha venduto a prezzi sostenuti diverse medaglie papali annuali in argento (Leone XII BB/SPL per € 360,00+diritti; diversi pezzi da Leone XIII a Pio XII a prezzi oscillanti tra € 120/160,00+diritti). Baldwin ha avuto un venduto totale (in prevalenza antiche in bronzo e qualche argento moderno) a prezzi medi. In asta WAG una medaglia annuale di Pio VI in argento ha raggiunto € 1.100,00+diritti. In asta Teutoburger una medaglia in argento di Benedetto XIV (Spl o forse q.SPL) è stata venduta per € 380,00+diritti e qualche medaglia annuale e straordinaria di Pio IX ha superato € 100,00+diritti. Ricordo che i diritti di asta nelle aste straniere sono decisamente superiori rispetto alle aste italiane, venendo anche applicata una iva del 7% o superiore.1 punto
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ora se questa discussione nasceva su fb io ti avrei messo un bel mi piace per farti capire che stavo ridendo e che al tempo stesso avevo letto il messaggio...ma visto che qui ancora non si è ben capito l'utilizzo del "mi piace" sono costretto a risponderti serimente e non ci riesco hahahahahhaha Tutto questo per dirti che il mio intervento veramente non ti fa ben sperare.... sopratutto dopo la nostra chiacchierata di ieri hahahahha ma non ti preoccupare che c'è il buon vecchio mirco ( me medesimo xD) che sarà lieto di incontrarvi tutti avanti ad un caffè, ma che dico caffè, happy hour che ora va pure di moda xD1 punto
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Leggo solo ora questo tuo ultimo "reportage" e come il solito è molto interessante e se non fosse che questo forum tratta (non solo) prevalemtemente di numismatica, sarebbe lo spunto di molti commenti di storia su questa tua meravigliosa Isola,tormentata, perennemente alle prese con tumulti della storia con un susseguirsi di vicissitudini e turbolenze . Penso come te, che quel nucleo di case poteva essere abitato da persone fuggite per proteggersi dalle tante razzie che provenivano dal mare, non solo Saraceni ma successivamente dai Barbari , oppure proprio per sfuggire dalla peste del XIV secolo che aveva contagiato soprattutto centri maggiormente abitati, oppure una conseguenza alla rivolta del XIV secolo con la distruzione. dei castelli . Mah ! ..Finchè non abbiamo indizi sicuri, restano solo supposizioni. Grazie Jagd!1 punto
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Forse sembrerà strano ma quando io iniziai nel 1988 a collezionare Napoli compravo monete in simile conservazione pagandole molto più di 10mila o 20mila lire, all'epoca non c'era internet e tanto meno Lamoneta.it, per cui non sapevo a chi rivolgermi per chiedere consigli, andavo ai mercatini ed acquistavo senza esperienza ........... e mi fregavano! L'esperienza si faceva così un tempo, i ragazzi di oggi sono molto più fortunati sotto questo punto di vista, per loro che navigano e si informano sembra tutto normale e danno tutto per scontato, ma una volta? :search:1 punto
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non sono molto d accordo dalla foto il nostro amico romanista e` piuttosto giovane , non credo gli valga la pena di spendere 60-70 euro su una moneta in BB anche perche` non credo che faccia solo la monetazione napoletana meglio questa a 3 euro che gli consente di imparare qualcosa sia sotto il profilo storico che sotto quello monetale. io questa a 3 euro l avrei presa al volo , ma non avrei speso 60-70 per prendere la stessa moneta in BB, per quei soldi avrei preso una piastra o un altro monetale d argento di grosso modulo. oppure un paio di piastre del 18501 punto
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Semmai apparentemente in "buone condizioni", non "nuovo". Al 99,9999999% è falsa. Se fosse autentica vale un bel po' e per esperienza ti dico che certe monete non si "trovano". Nel senso che chi sa di averla originale già suo nonno sapeva dell'alto valore. In genere quelle trovate nel cassetto della nonna sono false... Ma mai dire mai... metti comunque le foto, fronte e retro distinte... SI MA SE FOSSE VERA QUANTO POTREBBE VALERE IO NE HO DIVERSE DEL MIO TRISNONNO Quelle della foto sono 1 e 2 lire, quindi parliamo di altre cose. I falsi non sono nati la settimana scorsa, ma già all'epoca del tuo trisnonno brulicava di patacche. In ogni caso, se n'è garantita l'autenticità, vale dagli 800 nella conservazione più bassa, fino ai 3500-4000 per gli fdc. Se falsa, nulla... Per fugare gran parte dei dubbi, apri una nuova discussione, posta delle foto, con peso, diametro e dettaglio del bordo. il 5 lire???se stiamo parlando del 5 lire del 1914 con 3500/4000 in FDC te lo fanno vedere e da una vetrina.... x suxmario se erano del tuo TRISnonno dubito che avesse anche solo visto una moneta di V.E.III...addiruttura forse neanche del Regno D'italia...stai parlando del nonno del nonno di tuo nonno ;)1 punto
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A mio pur prudente e modesto avviso...il mercato specifico qui in esame sta facendo dei passi indietro, rispetto all'ultimo anno. Stimo l'approccio analitico e scientifico di Renzo...io, per la verità ho un aproccio probabilmente più istintivo e attento al mercato in quanto tale, per la merce ed i movimenti che mostra. Od almeno a questo il mercato delle monete e delle medaglie mi ha abituato "ob torto collo". Nel catalogo In Asta erano presenti tra i riconii, le restituzioni e le riproduzioni coeve...delle belle Medaglie, interessanti ed in buona/ottima conservazione...alcune anche piuttosto rarette secondo le catalogazioni del buon Modesti. Molte erano R2. Renzo sa come la penso io su tali categorie...cioè che sono comunque medaglie interessanti e collezionabili, così come ne pensa appunto il Modesti e ne pensava il compianto Boccia...e qualcun altro. Gli 80 - 120 euro, non mi sono sembrati ostativi. Il fatto che abbiano trovato scarso assorbimento non è buon segnale tout court e temo che la catalogazione "ambigua" non sia stata determinante...anche se sarebbe da auspicare il contrario. Tuttavia è opportuno evidenziare che il Mercato appare spesso nevrotico, tra un'asta e quella successiva può capitare che alcuni generi vadano o non vadano, in assenza di logica. Aspettiamo quindi le prossime occasioni. Mi dicono che all'estero le cose vadano meglio...ma non ho seguito la cosa e nulla posso dire al riguardo.1 punto
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In effetti nella collezione Pennisi (D'Alcantara nella finzione letteraria) esistevano due esemplari in oro della serie Sikeliotan, uno dei quali credo sia rimasto nel museo Orsi di Siracusa (ma è da verificare) e uno disperso e ricomparso prima in asta Munzen und Medaillen e poi in Classical Numismatic Group. Non sono sicuro (non sono più molto aggiornato), ma credo che esistano in tutto 5 esemplari, da un solo conio D/ e due conii R/ (molto simili): Conio D1/R1: - ex coll. Di Stefano = Giesecke p. 147, n. 1 g. 4,20 - ex coll. Pennisi Conio D1/R2: - CNG 26/1992, n. 25 = MuM 61/1982, n. 78 = ex coll. Pennisi g. 4,41 - NAC 29/2005, n. 104 = NAC 7/1993, n. 193 g. 4,27 - NAC 25/2003, n. 96 (ex coll. Moretti) g. 4,24 Allego la foto di NAC 29 Infatti al diritto abbiamo una testa femminile, sicuramente la dea Persefone. Il riferimento al "solo conio per le sue città" non è molto esatto e probabilmente fa riferimento alla stessa parola "Sikeliotan" che indica appunto i Sicelioti che si erano ribellati contro i Romani nella seconda guerra punica. Molto probabilmente questo aureo, come le altre emissioni in argento con la stessa leggenda, fu battuto nella città di Morgantina, che poco dopo fu distrutta e in parte incendiata dai Romani stessi.....1 punto
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Salve, vedo solo adesso questo ben denaro, esaltato dalle foto "naturalistiche" di jagd :). direi che questi denari di Simon Boccanegra sono tra i più affascinanti delle serie di denari trecenteschi. Ed i nostri amici corsi ne hanno degli splendidi esemplari. Tutti i piccoli segni che avete notato (il doppio punto piccolo, la bisettrice della A, e la spina variamente angolata nel cappello della A) sono mediamente ricorrenti in queste serie di denari, anche se è raro vederli - e sopratutto così bene - tutti insieme. Un saluto a tutt* (ed ancora complimenti a jagd!) MB1 punto
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14mm,per 0.65grs........un scudo a rastello..........aria arragonese.......!!!moneta di bonifaccio......! :lol: un piacce di scoprirla.....!!1 punto
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Ciao e benvenuto (in ritardo) sul Forum la mia personalissima esperienza mi porta a dirti che - avendone naturalmente le possibilità - l'oro Savoia (estendo l'epoca anche ai primi dell'800 e fino a VE3) costituisce la monetazione italiana più ambita e ricercata e che - nel lungo periodo - non manca mai di dare ampie soddisfazioni anche dal punto di vista del ritorno dell'investimento che - a mio avviso - non deve però essere mai il motore unico o principale di una raccolta così impegnativa. Sicuramente fare "trading" su queste monete è sconsigliabile per una serie di ragioni, mentre se il tuo orizzonte temporale è 8-10 anni è molto molto probabile che non ti pentirai. Suggerisco comunque, potendo, di iniziare dai pezzi più rari, possibilmente in buona o ottima conservazione. Auguri M1 punto
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Non sono siciliano né ho mai avuto l'occasione di visitare la terra di cui molti sono orgogliosi. Vorrei tuttavia augurarvi vivamente di riuscire nella vostra interessantissima iniziativa. Creare una nuova realtà che riunisca gli appassionati di ogni monetazione è un aspetto molto molto importante. Spero che possa prendere presto forma questa nuova figura numismatica siciliana così come voi la intendete e che possa avere un giusto riconoscimento nel panorama numismatico italiano. Che le vostre idee possano concretizzarsi e diventare realtà nel più breve tempo possibile! :hi:1 punto
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All'Asta Sintoni di settembre si è venduta una Grande Medaglia di Benemerenza per l'Esposizione Missionaria del 1925, medaglia ufficiale, in argento, di 56 mm., addirittura istituita con documento pubblicato sugli Acta Apostolicae Sedis, concessa in pochissimi esemplari alle Diocesi e alle Missioni che avevano inviato gli oggetti più importanti per l'Esposizione. L'ultimo passaggio d'asta che io ricordi (e la medaglia potrebbe addirittura essere la stessa...) risale perlomeno a una quindicina di anni fà. Al convegno, invece, è stata acquistata una medaglia al merito della Guardia Palatina d'Onore di Sua Santità per i Servizi Straordinari 1943-1944, in bronzo dorato, la medaglia già di per se è molto rara, ma in più c'è da dire che tutti i testi (Cusumano-Modesti, Brambilla ed altri...) la riportano nella sola tipologia del bronzo argentato. Lord Acton1 punto
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