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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/28/12 in tutte le aree

  1. Un'interessante nota di spesa di un mantovano che mantiene il figlio agli studi a Padova sul finire del XIV secolo. http://centri.univr.it/rm/biblioteca/SCAFFALE/Download/Autori_G/RM-Gardoni-Donato.pdf
    3 punti
  2. Ciao. Gli acquisti di monete su Ebay, specialmente se antiche, è consigliabile solo se il venditore è un professionista. Accertarsi quindi, prima di acquistare, che il seller disponga di partita iva, sede dell'attività e, naturalmente, un buon numero di feedbacks positivi che comprovino la serietà della ditta. Magari premunirsi inviandogli una mail per richiedere i dati sopra indicati (ci sono purtroppo stati anche casi di "apparenti professionisti" che però tali non erano). Negli altri casi sconsiglio vivamente l'acquisto. Saluti. Michele
    2 punti
  3. salve La zecca di Macerata, l'antica Elvia Recina, ha coniato prevalentemente monete per lo stato pontificio. Il titolo di civitas ed il diritto di zecca venne concesso a Macerata da Papa Giovanni XXII (1316-1334). I documenti spediti da Avignone, all'epoca sede papale, a tale riguardo sono datati al novembre del 1320 . Grosso Metallo AR Peso medio (g) 1.19 Peso minimo e massimo (g) 1.02 -1.47 Diametro minimo e massimo (mm) 19 - 21 Esemplari (n) 19 osservando il grosso di giovanni XXII° per macerata mi sono venute in mente alcune considerazioni 1- non è presente alcun riferimento alla città ne al santo protettore 2- dal verso della croce dove solitamente negli agontani è presente il nome della città DE ANCONA, DE RAVENA ecc. è presente la legenda SALVE SCA CRUX salve croce santa secondo M.Traina unico caso nazionale grazie ad un caro amico che mi ha suggerito una lettura trovo questo possibile riferimento il papa amante dell’arte chiamò a sé numerosi e rinomati pittori, ai quali fece sempre rappresentare Cristo in croce con, a fianco, una scarsella di denaro, per sottolinearne la ricchezza 3- appurato che giovanni si scrive con due NN che bisogno c'era di farne due di diverso tipo?
    2 punti
  4. Sinceramente resto sempre stupito dall'entusiasmo che suscita il rovescio di questa medaglia a scapito del diritto (che, non a caso, ho inserito come avatar). Ad un primo sguardo potrà pure sembrare "accademico", mentre il rovescio appare più "ingegnoso"...però, ragazzi miei, il rilevo del diritto è notevolmente più pronunciato, e quella testa è roba da Fidia! Ok per le labbra turgide e la lieve gobbetta del naso che sono pura accademia, ma quei capelli sono un tripudio! Il modo in cui ricadono sulle tempie e sul collo, la sublime morbidezza dei boccoli che sembra quasi di poterli scompigliare con un soffio...quel Pegaso un pò rinsecchito sembra una figurina d'Epinal al paragone! Proprio il rovescio di questa medaglia è stato all'origine di un piccolo dibattito tra me e Francesco qualche tempo fa. Il D'Auria sostiene dubitativamente che la montagna al rovescio possa rappresentare uno dei colli di Roma. Io invece mi ostinavo a leggerla in associazione con la legenda del giro, come metonimia del luogo natale del Poeta (i rilievi del Morrone sopra Sulmona) e del luogo d'esilio in cui morì (Costanza, non troppo lontana dai Carpazi). Francesco però mi ha ricordato la favola di Pegaso, ben raccontata da ProvidentiaOptimiPrincipis, ma che Ovidio suddivide tra 2 libri delle Metamorfosi, il IV e il V. Nella prima parte si narra della nascita del mitico cavallo alato dal sangue della gorgo Medusa, non appena decollata da Perseo (e questa parte la ricordavo). Ma solo dopo aver accompagnato l'eroe in mille avventure (la piertrificazione del titano Atlante nell'omonima catena montuosa, la liberazione di Andromeda, e altre), Ovidio allude a questo episodio successivo alla nascita del mitico cavallo con le parole di Pallade, rivolta alle Muse che risiedono sul monte Elicona: "Fama novi fontis nostras pervenit ad aures, dura Medusaei quem praeptis ungula rupit. Is mihi causa viae. Volui mirabile monstrum cernere: vidi ipsum materno sanguine nasci" (Metamorphoseon, lib. V, 256-259) E il rovescio di Arnaud, con molto ingegno, risolve il problema della rappresentazione di un banale rivolo d'acqua (Hippocrene) trasformandolo nella corona di lauro, fregio del genio poetico di cui questo ruscello rappresenterebbe la fonte. Molto ingegnosa ed estremamente profonda anche la rappresentazione del genio artistico per mezzo di questa allegoria. L'ispirazione nasce da un colpo di zoccolo dato dal parto del "sangue materno" di un mostro che rappresenta l'orrore e la paura dell'evirazione (secondo Freud). Insomma: il genio artistico nasce da una paura ancestrale e dal puro orrore. Apollineo e dionisiaco sembrano convivere in nuce in questa metafora, come si vede su una celebre metopa del tempio di Selinunte, dove l'orribile mostro anguicrinito stringe al seno un piccolo Pegaso con affetto materno, mentre la sua testa viene recisa: http://www.faiartebu...nte/metope.html Obbligatorio il riferimento ad una medaglia attribuita al Cellini (Pollard, 818; Supino, 266; Armand 146) recante al diritto il ritratto del cardinale Bembo e al rovescio il Pegaso che fa sgorgare Hippocrene dalla cima dell'Elicona: http://nga.gov.au/In...83&Orient=Verso Questa effigie è stata tanto celebrata da divenire il simbolo della regione Toscana.
    2 punti
  5. DE GREGE EPICURI Nella Grecia classica sembra non esistesse un vero concetto di pace (eirène): la pace era in sostanza una tregua fra le guerre, lo stato di guerra essendo permanente. E a Roma? Non sembra che le porte del Tempio di Giano siano rimaste chiuse più di 2-3 volte...A differenza dalle poleis greche, Roma ebbe sempre la necessità o l'imperativo di estendersi, assoggettare vicini, annettere territorio, conquistare bottini di guerra: per motivi demografici, per non sentirsi condizionata dagli altri popoli, per pagare l'esercito e distribuire terre ai veterani. Fu quindi, che ci piaccia o no, uno stato fortemente bellicista, colonialista, imperialista. Anche se, specie dopo Augusto, gli devono essere riconosciute grandi capacità di inclusione e integrazione ("imperialismo democratico" secondo Gramsci, che si riferiva soprattutto all'estensione della cittadinanza e dei diritti). Gli unici limiti all'estensione dell'impero furono costituiti quindi da: difficoltà/impossibilità a controllare un territorio troppo grande, anche con spese militari enormi; alcune cocenti sconfitte su alcune direttrici espansionistiche (Varo per la Germania, numerose sconfitte coi Parti): per cui alcuni imperatori preferirono scegliere politiche di consolidamento e pacificazione (lo stesso Augusto e poi Tiberio,Domiziano, Adriano, Antonino il Pio...) Forse sto allargandomi troppo; ma era per sottolineare che le divinità della Guerra, nella storia di Roma, sono sempre state centrali e fondative: Bellona, i Dioscuri, e soprattutto Marte, di cui oggi mi occupo. Marte ovviamente si imparenta con l'Ares greco, di cui troviamo immagini nelle monete dei Mamertini in Sicilia; questi mercenari campani finirono per allearsi con Roma, dopo una fugace amicizia con Cartagine. Marte compare anzitutto come padre dei gemelli (come si è già visto nel post: La lupa e i gemelli), o forse solo di Romolo (ma erano eterozigoti!?), avuti dalla vestale Rea Silva. Cresciuti, uccideranno il perfido Amulio e rimetteranno Numitore sul trono di Alba Longa. Penso che la didracma romano-campana (280-276 a.C.), con Marte e la protome di cavallo, possa rappresentare bene questa prima fase.
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  7. Mi risulta che quelli che andavano nei contenitori (tubetti) erano circa 3-4 cm,puo darsi che il tuo sia di quelli che venivano fissati su un supporto di legno o metallo.Ciao Borgho.
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  8. Le mie monete romane - di qualsivoglia metallo - non hanno mai mostrato il minimo disagio per il fatto di stazionare (alcune da decenni) su vassoi in fioccato.
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  9. ..è un acquisto da valutare con molta, molta attenzione...trovarne di buona qualità non è molto difficile, sia il 1095 che il 1903...trovarne eccezionali è già cosa più complessa....dipende dalle tue disponibilità economiche....io consiglio sempre una esagerata cautela quando si acquistano monete di un certo pregio....e di rivolgersi ad uno stimato e serio professionista! renato
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  10. Non sono esattamente un collezionista di Euro, ma permettetemi di spezzare una lancia in favore di questa collezione. L'Euro è un evento epocale nella storia economica e sociale d'Europa. Mi sembra un'ottima collezione di "monete" e, circolate, sono lo specchio della vita di tutti i giorni. La storia è fatta di grandi imprese e di vita quotidiana, quindi abbiamo: storia, storia economica, geopolitica, economia politica, storia sociale; monete. Più collezione di così :D
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  11. Dal bambino in braccio e dal saio, dovrebbe essere S.Antonio di Padova, ma aspettiamo Borgo.
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  12. Ciao Francesco, come stai ? E’ un piacere leggere il tuo intervento quello che mi dispiace pero’ è che anche tu non hai capito quello che io volevo dire e questo per me rappresenta un autentico cruccio perché non riesco a spiegarmi e per me è molto frustrante, ci riprovo: Non sto’ dicendo che la moneta proposta da Fabrizio non sia valida, anzi tutt’altro è veramente stupenda, sono d’accordo con chi dice che una di questa tipologia in queste condizioni rappresenti un’autentica rarità, paragonabile forse ad un R4, quello su cui non sono d’accordo è sulla definizione di “PERFEZIONE ASSOLUTA” quando questa perfezione assoluta ossia la totale assenza del benché minimo difetto non c’è, cosi si travisa il senso della stessa perché una moneta del genere con 0 assoluto difetti non sarebbe un R4 ma bensi un R5 perché da quanto mi risulti non si è mai vista !! Allora perché non dire le cose come stanno, cio’ non significa sminuire una moneta eccezionale ma semplicemente chiamare le cose con il loro nome. Non vedo cosa ci sia di offensivo o avvilente in tutto cio’ Spero di essermi finalmente spiegato ma non ci credo troppo, purtroppo è il solito discorso contro il quale combatto da anni la mia personale battaglia contro i mulini a vento quella del : “per la tipologia FDC” ma cosa vuol dire dico io !! Un pezzo o è in FDC o non lo è, che poi lo SPL per un certo tipo di monete rappresenti il massimo non significa che bisogna chiamare lo SPL con FDC !! Come ripeto la mia è una battaglia persa, non c’è nulla da fare Spero di non aver offeso nessuno e se lo fatto credimi che non era proprio la mia intenzione Un caro saluto Roberto PS meglio chiarire, non sto' dicendo che la moneta di Fabrizio sia SPL, facciamoci a capire!!
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  13. Magellano, io sarò di parte, però anche se non lo fossi non mi piacerebbe la propaganda. Già altri utenti, con scarsi risultati, hanno scelto di dividere il mondo del collezionismo di monete in due classi separate, tra collezioni di serie A e collezioni di serie B, cercando in ogni modo di affossare le seconde, tra le quali, secondo il predetto teorema, l'€uro sarebbe la collezione regina. Personalmente sono dell'idea che chiunque debba poter collezionare qualsiasi cosa; e che una cosa siano i consigli, altro sia ritenere che se essi non sono seguiti è perché li si è dispensati ad un ingenuo. L'€uro è una bella collezione, fatta di qualcosa di più che "tondelli commemorativi", e soprattutto è la collezione perfetta per cominciare una passione. Detto questo, accogliendo il giusto commento di rigna93, che questa discussione ha aperto, considero chiuso questo off-topic ed invito chiunque desideri chiarimenti (mi riferisco soprattutto a te, Magellano) a contattarmi per PM. La discussione ora continui in tema. Grazie per la collaborazione.
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  14. Emiobolo di Boeotia, Thebe, Grecia, seconda metà del IV sec aC. non ci siamo però col peso: circa 0,40 g., fosse anche un obolo dovrebbe pesare sui 0,80 g. però lo stile del grappolo d'uva mi sembra abbastanza azzeccato. M :P
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  15. Potrei sbagliarmi, ma nominare la parola "volontari" (per non parlare di "collezionisti") di fronte a qualcuno degli organizzatori di questo convegno sarebbe l'equivalente di bestemmiare in chiesa... il fatto che non sia stato cercato nessun contatto con le associazioni di appassionati è un segnale chiaro ed evidente...
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  16. Quindi quei pezzi di carta hanno valore, dopotutto. Non importa "perche", quello lo lasciamo ai filosofi. Le mie non sono elucubrazioni filosofiche, perchè l'analisi del perché una banconota a valore è una qiestione fondamentale. Anche un film ha un valore (in questo caso artistico), ma esso è dato dalla bravura del regista e dei suoi attori, non certo dalla tipografia che stampa i biglietti per il cinema o dalle recensioni che i critici scrivono sui giornali.
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  17. Premetto che è un sacco (per vari motivi) che non partecipo attivamente al forum, pur passando e leggendo le discussioni più volte al giorno. Colgo l'occasione con questo intervento per tornare a scrivere. Sicuramente ognuno ha le sue opinioni e ci mancherebbe, però non capisco però perchè a fronte di un nuovo euro-collezionista bisogna affermare che in fatto di 2 euro cc ha senso soltanto l'FDC... onestamente a me sembra una cosa un po' così campata in aria... specilamente come consiglio per chi si appresta a iniziare. E' un po' come quando leggo che non ha senso avere buchi e si debbono acquistare tutte le emissioni. Si è scritto più e più volte che ok... ci sono delle linee guida... ma poi ognuno gestisce la propria raccolto\collezione come meglio crede o può. Ora... ripeto... ci mancherebbe ognuno ha le sue idee, però quando si tratta di consigliare forse bisognerebbe tentare di essere un po' più super parters Ciao! A.
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  18. Confermo che si tratta di un denaro tornese della Grecia Franca. Dovrebbe essere un'emissione a nome di Carlo II d'Angiò per il principato di Acaia, zecca di Chiarenza. D/: · K · R · PRINC’ACh’ ; croce patente R/: DE : CLARENTIA ; Castello tornese sormontato da croce Se vuoi approfondire l'argomento dei denari tornesi, sul forum, nella sezione articoli, ci sono due lavori riguardanti proprio questo tipo monetale. Il primo sui denari tornesi della Grecia Franca, il secondo sui denari tornesi circolanti in Italia Di seguito i link per scaricarli. http://www.lamoneta.it/tutorials/article/69-il-denaro-tornese-nella-grecia-franca/ http://www.lamoneta.it/tutorials/article/68-il-denaro-tornese-nellitalia-meridionale/
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  19. Ieri alle 17:30 insieme ad alcuni amici del nostro forum e soci dei due circoli numismatici torinesi ho partecipato alla conferenza svoltasi all' interno di Palazza Madama nella sala del primo senato La prima parte e' stata dedicata dai tre relatori : Castronovo , Guerrini e Barello alla evoluzione storica dei tre medaglieri : quello di Palazzo Madama ,poi quello Reale iniziato da Carlo Alberto ed infine il medagliere del Museo di Antichita' Una bella ricostruzione delle vicende : da un ricco passato di acquisizioni grazie a mecenati come M.Pozzi si e' giunti purtroppo all' attuale stagnazione delle raccolte numismatiche torinesi con la chiusura del gabinetto numismatico Solo l' ultima parte dell' incontro e' stata dedicata al futuro e le notizie non sono proprio confortanti. Lo sforzo maggiore sara' dedicato alla continuazione della schedatura delle monete in collezione , iniziata nel 2010 grazie alla borsa di studio "master dei talenti" assegnata dalla Fondazione G.Goria e dalla Fondazione CRT alla dottoressa F.Cerminara Lavoro che sara' molto lungo portato avanti da una unica persona e solo finche' dureranno i fondi ricevuti Queste risorse economiche attualmente non permettono neppure di sostenere i costi per fotografare tutte le monete presenti nel medagliere, per il momento bisogna accontentarsi delle cento immagini inserite nel portale di Palazzo Madama , nei prossimi anni ci si augura di incrementare lentamente questo numero Sulla carta esistono dei progetti per esporre le collezioni al pubblico creando una sala opportuna ma considerato i costi a detta della Guerrini e' per il momento un sogno Infine solo una minima parte delle monete verra' resa visibile in una futura mostra a Palazzo Madama prevista per quest' anno . La pubblicazione di un catalogo del medagliere non e' per ora ipotizzabile poiche' i costi non sono sostenibili con le poche risorse attuali ed i tagli previsti nei futuri finanziamenti tanto che si e' rinunciato a fotografare le monete preferendo una piu' economica scansione
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  20. Cari amici...non roviniamo il sereno e festoso clima di questa discussione. Questo per la stima che di tutti voi. Spero sia gradito un aneddoto. Ad un'asta italia importante era in esposizione, un anno fa, il materiale posto all'incanto. C'era una piastra di Innocenzo XI con dietro una scritta in cartella (No proderunt...) ritenuta FdC.In effetti la moneta era molto bella e di grande conservazione. Io me ne esco con commento diretto ad un paio di conoscenti, periti, vecchie volpi della numismatica, specialisti peraltro nel settore e dico: 5.000 euro per una scritta in cartella...e vedo anche una troncatura di metallo sul bordo (il foglio d'argento non aveva coperto al millesimo la torchiatura del conio) e, anche un altro bel difettucccio. E poi, se questo è un FdC io sono Sharon Stone. I due stavano zitti. Quasi mi inquietai: m'bèh!? Che non parlate perchè il personale d'asta è presente? Risposta: Non cercare il pelo nell'uovo: è una moneta di 400 anni e passa...è corretta la descrizione. In sala la moneta fu contesa...malgrado la tipologia comune. Realizzò 7.000 euro più diritti e spese. Una follia? Fatto sta che i folli furono tre o quattro ancora sopra i 6.000 euro. E' noto che per le piastre papali la gente non fa follie...se non in rari casi. Allora dico amichevolmente in questo contesto: lasciamo stare il pelo nell'uovo. Chi pretende il proof...cerchi le emissioni per collezionisti della Banca d'Italia. La moneta di Murat in esame è eccezionale per la tipologia ed anche in assoluto. Grazie per l'attenzione.
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  21. Ben difficilmente sono in contrasto con acraf, mio malgrado, questa volta devo esserlo...sul nerone inserito NON riesco, con tutta la buona volontà a vedere le tracce delle lavorazioni citate...sulla patina non insisto più di tanto per la estrema diffusione dell'usanza, per il sottile limite che divide ripatinatura da restauro e perché non lo ho avuto in mano, ma avendo le foto in buona definizione,direi che la patina è proprio la sua..... ( col limite dei 100k non si possono postare) e anche tutte queste gran lavorazioni non ci sono proprio..c'è una pulitura estrema, quello si, ma chi è che lacia un granello di cuprite o di calcare su una moneta al giorno d'oggi,,,citi Moretti, ma altri tempi e altra cultura erano... Ho già detto e ridetto fino alla noia del vezzo dei collezionisti attuali di richiedere a gran voce la "verginità" delle monete, salvo poi lasciarle invendute se gli si propongono sul serio "vergini" come già hanno fatto in passato diverse primarie case d'asta per effettuare un test al proposito...tant'è vero che monete "vergini" non le propone più nessuno apposta...inutile dare ascolto a chi fa richieste che poi lui per primo non rispetta. Ma te le ricordi le monete della aste del periodo 80/95 con le monete con i punti di cuprite e i bozzi dei depositi lasciati intoccati? ( Mi ricordo una sabina ex NAC con un "porro" di cuprite sul viso, lasciato lì...adesso sarebbe impensabile, o un Claudio con tutta la incrostazione tra le lettere intoccata...ma te lo immagini adesso chi lo comprerebbe?...ma neanche!..lo vorrebbero senza un granello tra le lettere). Erano magnifiche...prova ora a proporne una e vedi se resta o no al palo...sono tutte strapulite e candeggiate( bordi a parte per una sorta di presa in giro al compratore ,tacitamente accettata, che mi suona estremamente ipocrita) Tanto per la cronaca, ho rivisto in una asta recente, forse ancora da esitare, non ricordo, un sesterzio di Claudio ex asta anni 90, con al rovescio una bellissima incrostazione non obliterante, e che ai suoi tempi ebbe una ottima accoglienza, non credo che adesso, la scelta di lasciarlo "intonso" lo abbia premiato come allora...i tempi sono cambiati accettiamolo serenamente.Il sesterzio di cui parliamo è figlio dei suoi tempi, pulito allo stremo....piuttosto c'è una patina "nature" a grana molto grossa, che pur essendo ben compatta e sufficientemente liscia, si è " mangiata" un bel pò di particolari...ma almeno la vedi chiaramente che c'è, con tutta la sua grana grossa e i suoi variegati difetti , buchetti,piccole crepe, cristalli un pò grossi e un pò piccoli , cambi di colore, texture.e così via. Le foto pesano circa 2,0 MB l'una e , secondo me,chiariscono la questione in modo definitivo, ma come caricarle?
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  22. Caro Rick, questa qui troppo "rottame" non è...La legenda nel giro si vede tutta benone. Peccato per le foglie di quercia un pò spente e la legenda in campo che si legge poco. Comunque si tratta di uno spicciolo traboccante di storia e che ha circolato tantissimo. Dai tanti esemplari in cattivo stato pervenuti sino a noi si può dedurre che con la restaurazione si chiuse più di un occhio e non si badò più di tanto a ritirarli dalla circolazione. Ricordo che quand'ero piccolo, avrò avuto 14 anni, mio padre entrò in camera mia mentre studiavo per portarmi in dono un 12 carlini della Repubblica Partenopea che gli aveva regalato un tale che lo aveva in casa. Alla sua maniera me la tirò sul tavolo da dietro le spalle, senza annunciarsi. La moneta fece un fracasso incredibile sbattendo sul legno e mi fece sobbalzare. Era un esemplare messo persino peggio del tuo quattro tornesi, eppure è ancora in collezione, accanto ad un collega Spl+ e non lo cederei per 10000 euro (che peraltro nessuno sano di mente sarebbe disposto a scucire). Oltre al valore affettivo, c'è la storia che queste monete si portano dietro. E quelle della Repubblica Partenopea più di tante altre... Volendo azzardare una stima, direi che 20-30 euro ci stanno tutti.
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  23. <a name="sopra">Spigola o Branzino Nome scientifico: Dicentrarchus labrax (Linneo, 1758) Nomi dialettali: pesce lupo loasso baicolo ragno spinola spinarolo lupo lupu sperittu serra varolo arranassa sperritu.
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  24. Come spiegato nell'altra discussione, addio al caclio italiano fino a quando saprò di non dovermi subire l'ipocrisia di Conte & C.
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  25. Salve a tutti. Continua dalla precedente. Avendo già analizzato l'emissione di Volteio per il tempio di Giove Capitolino, passiamo, ora, al secondo monetiere che durante la Repubblica si trovò, questa volta, direttamente collegato con le vicende dell'edificio sacro. Petillius Capitolinus, questo il suo nome, emise due tipologie di denari coniati intorno al 43 a.C. su cui è possibile ammirare un'altra raffigurazione del tempio. Ma chi era questo magistrato? Appartenente ad una gens di origini plebee, la Petillia, il personaggio in questione nacque probabilmente intorno al 689 di Roma e nel 711 divenne magistrato monetale. Grande amico di Orazio fin dalla sua fanciullezza (viene ricordato dal commento di Porfirione a Orazio, "Satire, IV, 94"), Petillio apparteneva a quella famiglia che si occupava da generazioni della custodia e del buon funzionamento del tempio sul Capitolino. Di qui il cognomen di Capitolino attribuito a questa gens da tempi più antichi. Il suo incarico più importante fu quello di ristrutturare la costruzione in seguito ai danni subiti dopo le guerre civili tra Cesare e Pompeo. Fu anche al centro di un processo giudiziario: Petillio, infatti, venne accusato di aver rubato un diadema aureo dalla testa della statua di Giove custodita all'interno del tempio, una corona sacra e preziosissima che non doveva essere mai rimossa. Il processo, però, fu un vero successo per il nostro Petillio: scagionato grazie all'intercessione di Giulio Cesare in persona e del futuro Augusto, egli riprese il suo incarico rimanendo impunito per il furto commesso. Il tempio di Giove, che osserviamo sui R/ di questi due denarii, si presenta a cinque o anche a sei colonne di ordine tuscanico con decorazioni tra gli intercolumni (sembrerebbero ghirlande, o più probabilmente oscilla come spiega anche il Riccio: I tintinnaboli veggonsi da catenelle sospesi dinanzi la porta del tempio, o per uso degli editui, o per rimedio contro al fascino, dipendendo la salute di Roma, come credevasi, dallo stare Capitolii immobile saxum.) A differenza del precedente, gli spazi delle celle dedicate alle tre divinità non sono evidenziati: l'incisore ha evidentemente dato più importanza alle decorazioni che presentava la facciata: nel frontone campeggia l'aquila, simbolo di Giove, ad ali spiegate, mentre in cima al timpano si erge la quadriga della medesima divinità, con ai lati acroteri a forma, secondo alcuni studiosi, di leoni rampanti. Secondo me, invece, non si tratta di leoni, bensì di cavalli, dato che presentano lo stesso collo lungo e sinuoso di quest'animale che l'accomuna, nell'iconografia, a quelli che trainano la quadriga in cima alla costruzione, peraltro appena accennata. Anche in questa rappresentazione le decorazioni abbondano sul timpano, accomunandola, per questo particolare, con la precedente. La prima tipologia di denario emessa da Petillio Capitolino: Autorità emittente: Gens Petillia. D/ Testa di Giove a destra, dietro CAPITOLINVS. R/ Tempio esastilo di Giove Capitolino; tra gli intercolumni ci sono dei tintinnabula; nel frontone, un'aquila, ai lati del timpano, acroteri a forma di protome di cavallo; in alto, la quadriga di Giove. In esergo PETILLIVS. Riferimenti: Crawford 487/1; Sydenham 1149; Babelon: Petillia 1. Riferimenti Cataloghi Lamoneta: http://numismatica-c...moneta/R-G102/1 Data: 43 a.C. Zecca: Roma. Nominale: Denario. Materiale: AR - Argento. Grado di rarità: NC. Il secondo denario che ci riguarda si caratterizza per l'aquila con ali spiegate di Giove armata di fulmini al D/. Mentre nel primo denario il tempio è reso piuttosto approssimativamente con ampi spazi lasciati all'intuizione dell'osservatore, su questo R/ la sua raffigurazione risulta più completa: sono presenti i gradini del podio che introducono al tempio, oltre che la messa in evidenza della quadriga di Giove sulla sommità e gli acroteri di forme equine che completano il timpano assieme a delle statue armate. Differisce, però, la rappresentazione del scena rappresentata nel frontone: mentre nell'esemplare precedente si nota la figura dell'aquila ad ali aperte, in questo si intravede una figura seduta in trono rivolta a sinistra o a destra che regge un lungo scettro. Probabilmente si tratta della raffigurazione di Giove vittorioso, in quanto, ai lati, sono rappresentate due figure non meglio identificate che, penso, siano due Vittorie che convergono verso la divinità centrale. Di questo denario esistono alcune varianti: si differenziano per lo stile dell'aquila, l'ordine e per la presenza o meno di due lettere (S ed F) al R/ che affiancano l'edificio sacro e della cui lettura non si è certi: per il Cavedoni possono sciogliersi in Fulgeratori o Fulminanti Sacrum o viceversa. Autorità emittente: Gens Petillia. D/ Aquila ad ali spiegate su fulmine, intorno PETILLIVS CAPITOLINVS. R/ Tempio esastilo su podio di gradini con oscilla tra gli intercolumni. Sul frontone, figura seduta al centro tra altre due ai lati; sulla sommità quadriga di Giove, con acroteri a forma di protome di cavallo e statue armate sul timpano. Ai lati S-F. Riferimenti: Crawford 487/2b; Sydenham 1151; Babelon: Petillia 3. Riferimenti Cataloghi Lamoneta: http://numismatica-c...moneta/R-G102/2 Data: 43 a.C. Zecca: Roma. Nominale: Denario. Materiale: AR - Argento. Grado di rarità: NC. Autorità emittente: Gens Petillia. D/ Aquila ad ali spiegate su fulmine, intorno PETILLIVS CAPITOLINVS. R/ Tempio esastilo su podio di gradini con oscilla tra gli intercolumni. Sul frontone, figura seduta al centro tra altre due ai lati; sulla sommità quadriga di Giove, con acroteri a forma di protome di cavallo e statue armate sul timpano. Ai lati F-S. Riferimenti: Crawford 487/2c; Sydenham 1152; Babelon: Petillia 4. Riferimenti Cataloghi Lamoneta: http://numismatica-c...moneta/R-G102/2 Data: 43 a.C. Zecca: Roma. Nominale: Denario. Materiale: AR - Argento. Grado di rarità: R. Autorità emittente: Gens Petillia. D/ Aquila ad ali spiegate su fulmine, intorno PETILLIVS CAPITOLINVS. R/ Tempio esastilo su podio di gradini con oscilla tra gli intercolumni. Sul frontone, figura seduta al centro tra altre due ai lati; sulla sommità quadriga di Giove, con acroteri a forma di protome di cavallo e statue armate sul timpano. Riferimenti: Crawford 487/2a; Sydenham 1150; Babelon: Petillia 2. Riferimenti Cataloghi Lamoneta: http://numismatica-c...moneta/R-G102/2 Data: 43 a.C. Zecca: Roma. Nominale: Denario. Materiale: AR - Argento. Grado di rarità: NC.
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  26. e trifoglio......e doppio punti......!!! :) veramenti alla perfezione per l'epoqua....!!! :mellow:
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  27. Ho seguito anch'io la trasmissione. E' doloroso osservare le conseguenze di certe politiche, ma c' è anche da dire che i molti titolari di dirigenze culturali intervistati, oltre a denunciare oggettive carenze, poco hanno detto in merito a possibili soluzioni che non siano: "dateci più soldi". E grazie. Credo che quasi tutto possa essere organizzato, volendo, ma quando vedo che falliscono, dopo un po', iniziative come quella Biblioteca bolognese dove TUTTO è gratuito e insieme della massima qualità....beh, i tagli saranno anche terribili, ma qui c'è anche qualcuno che pretende di moltiplicare i pani e i pesci senza averne le capacità. Tutti vorremmo più fondi per la cultura, ma il punto è: chi paga? Non è possibile pensare, nel caso, solo a nuove tasse, come velatamente molti altri intervistati facevano capire. Forse, visto che tutti hanno parlato della cultura come di cosa preziosa e fondamentale, iniziamo a riflettere sul fatto che, nel mondo reale, le cose preziose e fondamentali si pagano, e che volenti o nolenti è il caso di alzare i prezzi dei biglietti di musei e servizi culturali. La cultura sarà anche un diritto, ma per produrla e mantenerla servono sforzi che non si possono ripagare solo con la gloria. Mano al portafogli,dunque. Ma non con le tasse per favore.
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  28. Ti ringrazio, ma come fonte per una corretta valutazione non penso sia solo un catalogo d'asta, sepur dfi nota e seria casa d'aste. Può essere una giusta indicazione, ma la moneta ha davvero raggiunto tale valore; ovvero è stata attribuita in quell'asta ed a quale effetivo valore?. Ti ringrazio anticipatamente di un tuo ulteriore pensiero in merito. Cordiali saluti. Giovanni Rizzi Il prezzo base proposto nelle aste, è sempre la valutazione di un esperto che rispecchia ( al minimo) il valore di mercato . E' cosi' quindi anche per questa moneta , compresa nel catalogo Asta della Casa Inasta. Se poi è stata venduta e a quanto, non te lo saprei dire, Certamente quel prezzo è una indicazione realistica del valore della tua moneta Rinnovo i saluti
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