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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/27/12 in tutte le aree

  1. Solo approfittando della quiete della sera domenicale (ieri) ho potuto meglio confrontare le immagini sia del sesterzio di Gorny sia di altri sesterzi con simile raffigurazione e specialmente con l'esemplare ANS e anche NAC 52 (seppure leggermente diverso). Questi ultimi due sono sicuramente autentici o meglio non presentano evidenti elementi di dubbio. Invece di fronte all'esemplare Gorny sono sinceramente molto perplesso e non posso che condividere le varie incongruenze (stilistiche, come la ridicola capigliatura e i pretoriani così "forzuti" che sarebbero molto piacuti a Michelangelo, con un gusto più "rinascimentale" che romano e anche tipologiche, come la forma e il numero delle colonne e degli stendardi). Ovviamente resta il dubbio che siamo di fronte a un inedito conio, che comunque dopo lo studio del Dowall e la rassegna degli esemplari riportati sul Cayon, appare piuttosto improbabile anche se non impossibile. Il precedente del also sesterzio col porto di Ostia di Triton, che sembrava pure esso di conio inedito, induce a estrema prudenza. Al fine di poter aggiungere ulteriori elementi, oltre a quelli già passati in rassegna nel corso della presente interessante discussione, vorrei richiamare: La patina è molto molto sottile, molto uniforme e sotto di essa in parecchi punti s'intravede il rame sottostante. Questo dettaglio, in una moneta che dovrebbe essere stata interrata per due millenni non è affatto un cosa normale o usuale. Inoltre, compatibilmente al massimo ingrandimento possibile sulla foto, non noto su di essa nemmeno un ossidulo rosso, neanche un puntino nè uno verde... ed quel colore verde pisello pallido della patina poi è poco credibile o comunque non è usuale né comune in monete sicuramente autentiche (non c'entra niente con la bellissima e rara patina verde smeraldo che si presenta come uno smalto molto compatto). Il perlinato è mal eseguito e se ne va come al solito per conto suo. Guardando i perlinati degli altri due sesterzi la differenza si nota subito... La presenza grumi di calcare bianco in parecchie zone del bordo esterno, oltre ad essere una cosa alquanto improbabile (dato che una moneta con una patina così deve per forza essere stata pulita o quantomeno anche solo sciacquata ed il calcare pertanto sarebbe il primo a sciogliersi e ad andarsene...) è anche una caratteristica presente in diversi falsi....... Poi si nota affiorare qua e là una velatura biancastra, che può essere dovuta all'impiego di solventi alcolici. Data l'eccelsa conservazione apparente non sono spiegabili nè la "lentezza" della parte inferiore della leggenda, nè la mancanza di definizione dei particolari sui rilievi più bassi. Se aggiungiamo questi elementi a quelli già affrontati viene fuori un quadro di autenticità estremamente dubbia. Aggiungo che il sesterzio postato da Numizmo, senza citare la sua provenienza, appare molto lavorato e sicuramente ripatinato e in tali condizioni non dovrebbe apparire in una seria collezione di romane imperiali. Colgo l'occasione per richiamare il problema delle ripatinature, che vanno ben al di là della semplice pulitura e anche di un semplice intervento puramente conservativo (specialmente se si è in presenza di un incipiente cancro del bronzo). Purtroppo la colpa è stata anche di moltissimi collezionisti che hanno preteso sesterzi sempre "impeccabili", senza evidenti tracce di naturale incrostazione e anche corrosione. Non posso fare a meno di ricordare quando, tanti anni fa ed ero un giovanotto ancora inesperto e curioso, ebbi il grande privilegio di poter passare un intero pomeriggio col cav. Moretti ad ammirare la sua immensa e meravigliosa collezione soprattutto di greche della Magna Grecia e della Sicilia in tutti i metalli. I bronzi risaltavano per la loro naturale patina e ricordo ad esempio un meraviglioso grosso bronzo della Symmachia timoleontea con una durissima patina verde-marrone leggermente irregolare e con inglobati vari ossiduli di cuprite rosso. Si vedeva molto chiaramente che era stata pulita solo con acqua distillata e con spazzola morbida e nient'altro.... Adesso chi ha in mano una moneta del genere, con adeguate competenze metallurgiche, difficilmente avrebbe resistito alla tentazione di "restaurare" per migliorare i dettagli e la conservazione generale, ma a scapito della vera natura della moneta originale. Non ci sono solo falsi, ma anche monete autentiche così rifatte che sembrano false e in qualche modo dovrebbero essere equiparate ai falsi "tout court"...
    4 punti
  2. Cerco di tornare all'evento del 31 marzo, certamente si sentirà il Prof. Saccocci " Sulla nascita del grosso ", si vedranno belle monete e qui le abbiamo viste come antipasto e forse anche come primo, ma oltre a vedere dovremo fare una qualche analisi, in attesa di un futuro magari PDF sull'argomento e rimanendo fuori per il momento dall'aspetto cronologie che innesterebbe discussioni credo infinite , mi soffermerei sull'aspetto più evidente di questi grossi le caratteristiche ; quali sono le caratteristiche, vengono accomunati, a gruppi , aree monetarie, o ognuno e' diverso dall'altro, quali sono i comportamenti ? Prendo spunto per entrare nell'argomento per postare una moneta che rararemente ricorre ,proviene dall'Asta Negrini 34, è un doppio grosso di Asti - Periodo Comune - viene definita da alcuni R , da altri R 2, è del terzo periodo ( 1275 - 1336 ) , peso 1,89 gr., definita BB- SPL : Viene Catalogata così : D/ CVNRADVS II , nel campo REX con lettere disposte a triangolo, R/ + ASTENSIS, croce patente Rosette sia al diritto che al rovescio Perchè prendo come riferimento questo grosso per parlare delle caratteristiche , perchè a parte la bellezza e rarità della moneta, questa moneta le racchiude tutte in un colpo : 1) Richiama i simbolo imperiali che le diedero il diritto : abbiamo un evidente Corrado II e un REX nel campo molto distinguibile 2) Nel contempo è anche moneta dell'identità, moneta comunale, che richiama la propria città con il suo ASTENSIS 3) E' anche moneta che richiama i simboli cristiani con la grossa croce patente al rovescio 4) Ma nel contempo è anche moneta che ormai guarda al futuro , Asti nel terzo periodo oltre ai doppi grossi affiancherà i grossi tornesi con chiara ispirazione alla monetazione dei suoi vicini francesi ; d'altronde chi meglio dei mercanti astigiani conosceva i mercati francesi, la Champagne, coonosceva i suoi vicini sia finanziarmente che a livello monetario al punto di riferirsi a loro come monetazione, onde tenere buoni rapporti con loro negli scambi commerciali con una moneta che prende spunto dalle loro ? Direi un mix fantastico, quasi esplosivo, forse perfetto, d'altronde gli astigiani erano riconosciuti abili, scaltri in tutti gli aspetti commerciali e affaristici, non potevano essere certo di meno nella loro monetazione.
    3 punti
  3. Ciao Rick, credo che l'attribuzione fatta da Fedafa - Alessio I, tetarteron in rame coniato a Costantinopoli - sia la più corretta in quanto presenta troppe analogie con gli esempi presenti sul web. Posto una mia ricostruzione così come la vedo. Marcus Didius
    2 punti
  4. Selinous – Selinus - Selinunte (Zecca di emissione di età arcaica e classica) * * * * * Uno sguardo alla Storia e alla Monetazione di Selinous - Selinus - Selinunte 1. Siti esterni a LaMoneta.it: Monete di Selinous in Wildwinds.com Monete di Selinous – progetto Magna Graecia Coins Monete e storia di Selinous - Digital Historia Numorum – B.Head, HTML by ED. Snible Le monete di Selinous con relativi passaggi in asta (parole chiave: Selinos, Selinous, Selinus, Selinunt): Selinous in Acsearch.info Selinous in CoinArchives.com * * * * * 2. Post all’interno della discussione Obolichepassione: Uno sguardo alla monetazione Le prime monete in argento di Selinunte: didrammi con grande foglia di selinon/Quadrato con triangoli (dal 520 a.C al 490 a.C.) o foglia in quadrato in incuso (più alcuni rari frazionali; fino al 470 a.C). Tetradrammi e didrammi successivi e di piede attico. Classificazione di Schwabacher dei tetradrammi in 4 gruppi. Primo gruppo di Schwabacher: quadriga al passo condotta da Artemide e Apollo/dio fluviale Selinos che sacrifica con una patera dinanzi all’altare. Secondo gruppo di Schwabacher: quadriga al passo condotta dal solo Apollo, e spesso chicco di grano in esergo/dio fluviale Selinos sacrificante ricoperto da sottile veste Terzo gruppo di Schwabacher: quadriga al passo a destra condotta dal solo Apollo/dio fluviale Selinos sacrificante di nuovo nudo Quarto gruppo di Schwabacher: quadriga al galoppo e in esergo spiga di grano/dio fluviale Selinos sacrificante è sempre nudo. Didrammi (non descritti da Schwabacher): Herakles con clava che afferra il toro cretese/dio fluviale (generalmente identificato con l’altro fiume Hypsas) * * * * * La figura del cosiddetto “Offerente” sui tetradrammi e didrammi di Selinus: cronologia, analisi iconica Questione cronologica assai dibattuta intorno alla comparsa del dio Fluviale Selinos sui tetradrammi: essa è strettamente correlata con il famoso ripostiglio di Selinunte 1923 (IGCH 2084)- 1923 in cui erano presenti anche didrammi e tetradrammi (tutti del primo gruppo di Schwabacher) di Selinunte. Analisi delle proposte di datazione: Schwabacher 467 aC; Herzfelder e Lloyd 455 aC; Jenkins 435 aC; Boehringer dal 440 aC. Ipotesi interpretativa del personaggio sacrificante raffigurato su molti tetradrammi di Selinunte e che ha fornito l'ispirazione per le litre di Leontinoi e di Stiela (prima serie). L'Offerente come personificazione del dio fluviale Selinunte (post 682). Dal post 722 fino al post 765: Apollo archegetes a Selinunte e a Stiela, tra documenti iconografici e monetali Excursus di Apollinee identificazioni... attinenti ad alcuni rovesci monetali dell'antica Sicilia. A partire dal post 799 e fino al post 823, articolata e suggestiva disamina che - partendo dalla comparazione di antichi simulacri (tra cui i Kouroi di Piombino e Castelvetrano) e testimonianze da pitture vascolari - culmina nell'interpretazione (originale da Piakos) della figura dell’Offerente di Selinunte come Apollo archegete. Dal post 824 al post 845: disamina sul significato dei “cornetti” raffigurati - sia uscenti dai lati della fronte, sia facenti parte di diadema/taenia - sulle testine di personaggi divini/divinizzati, in sculture (Efebo di Maratona, ..), pitture vascolari e documenti monetali (l’Offerente di Selinunte, divinità fluviali ad Akragas, …). La raffigurazione delle divinità fluviali: interessanti suggerimenti bibliografici. Tesi di A. Brugnone secondo cui l'epiteto "Archegetes" non è esclusivo di Apollo ma pure di chiunque (eroe o un dio) abbia un ruolo di comando o sia stato il fondatore di una città oppure il capostipite di una famiglia o di una tribù…. La scena intorno alla figura dell'Offerente su tetradrammi e didrammi di Selinunte: riflessioni di carattere iconico su foglia di selinon, agalma del toro, serpente barbato (Zeus Meilichios?), gallo, .... Connessione con la litra Ninfa che nutre il serpente. Post 857, 858 e 859. Litra di Selinunte: D/Ninfa (Eurymedon/Persephone?) e serpente; R/ Toro androprosopo. Analisi iconica sulle diverse varianti di questa deliziosa Litra di Selinunte del V sec. a.C., la cui iconografia allude e rimanda a una ricca messe di riferimenti storici, cultuali, letterari e mitologici … Dal post 117 al post 123 Riflessioni da M.Torelli sulle produzioni artigianali e architettoniche di Selinunte e la religiosità in esse espressa per provare a rilanciare la lettura della raffigurazione dell'Offerente sui tetradrammi/didrammi della polis. Il dio fluviale Krimisos nel mito segestano dell’eroe fondatore Egesto (o Aceste, in greco Aigestos), figlio della troiana Egesta e di Krimisos trasformatosi in cane: nella scena del “Cacciatore” è infatti presente un cane, che è un cirneco (uno dei primi cani addomesticati) e che simboleggia anche il fiume locale. Ancora sull’identificazione del Cacciatore come eroe fondatore e sull’ipotesi di un diffuso culto dedicato al fondatore della città. Altre figure di “Offerente”, sia femminili che maschili, su emissioni di: Himera Mozia Entella Stiela Leontini * * * * * Un àgalma speciale: il "Giovane di Mozia" ... da Selinunte ! Un àgalma speciale: il "Giovane di Mozia"…. da Selinunte! Vera e propria poesia marmorea... Confronto stilistico con la coeva metopa Herakles e Amazzone (Tempio E di Selinunte) e con i Kouroi di Leontini. Ancora sul "Giovane di Mozia": riflessioni sulla Materia (il marmo pario), sullo Stile (lo Stile Severo), sul Movimento sinuoso, unico nel suo genere, su Artista e Committenza ... "Il Giovane di Mozia": link a una vecchia discussione. Continua l'analisi con riflessioni sull'Identificazione, l'Autore e la Committenza; sul marmo pario (la Venere di Morgantina ha testa, braccia e mani in marmo pario). Link ad una vecchia discussione sempre sul "Giovane di Mozia". Il Giovane di Mozia": ulteriori riflessioni sulle caratteristiche del marmo Pario (cenno all'originale greco delle Niobidi al MNR), sulla ricca Committenza, sull'Identificazione e sulla provenienza. Risposte inerenti a: a) statue in Sicilia, oltre al Giovane di Mozia, in marmo pario: uno dei più preziosi e raffinati disponibile all'epoca per la statuaria. b) il movimento sinuoso del corpo dell'èfebo/atleta che si distacca da qualsiasi altra produzione statuaria siciliana: riflessioni sul leggero e aderente chitone drappeggiato che offre l'"impressione che lo scultore abbia voluto ritrarre un nudo e sia stato costretto a vestirlo..." (A. De Vita) c) Confronto stilistico della veste del Giovane di Mozia con il tetradramma di Panormos (due soli gli esemplari noti) su cui l'Offerente appare avvolto in una veste stretta ai fianchi e con un lembo riportato sul braccio sinistro che gli lascia scoperto il petto. d) Identificazione: Auriga o divinità? Riflessioni sui nessi tra atletismo, culti connessi all'atleta-eroe nelle polis siceliote del V sec. a.C. Il culto dell'atleta-eroe nel V secolo prsenta una forte valenza sia religiosa che politica * * * * * Disamina approfondita sul possibile significato della presenza su testine maschili di un solo corno o di due cornetti, al fine di formulare ipotesi alternative di identificazione dell’Offerente. Dal post 824 al post 845: disamina sul significato dei “cornetti” raffigurati - sia uscenti dai lati della fronte, sia facenti parte di diadema/taenia - sulle testine di personaggi divini/divinizzati, in sculture (Efebo di Maratona, ..), pitture vascolari e documenti monetali (l’Offerente di Selinunte, divinità fluviali ad Akragas, …). La raffigurazione delle divinità fluviali: interessanti suggerimenti bibliografici Una ipotesi alternativa di identificazione dell'offerente: non divinità fluviale, non Apollo ma … Parte Ia. - Il cornetto che indossa l'Offerente: il dibattito continua... Riflessioni critiche sulle varie interpretazioni dell’Offerente quale Apollo archegetes/divinità fluviale, in riferimento alla presenza di cornetti. Riferimenti da R. Martini, Lehmann 1946, B.S. Ridgway. Il corno di Pan: confronti su monete e statue. Riferimenti bibliografici ulteriori. Rappresentazione del cosiddetto nastro della vittoria, in greco tainia (victory-ribbon o fillet in inglese), che compare nell'atto di essere annodato da una piccola Nike al braccio del nostro Offerente sul R/ di questo raro didramma di Selinunte (NAC Auction 54), 409aC, …. A sn: un atleta con una tainia annodata al braccio incorona un'erma itifallica di Hermes con caduceo mentre una Nike si appresta a cingergli il capo con un altro nastro della vittoria. Cratere a figure rosse, ca 410 a.C., Agrigento, Museo Archeologico, inv. N. R178/a. Interpretazione del cornetto attaccato alla taenia/ "proiezione fogliforme" in associazione con i giovanili lineamenti dell'efebo come un richiamo alla maturazione sessuale dell'efebo e alla Vittoria intesa anche come superamento dell'infanzia e adolescenza, con l'affermazione della raggiunta maturità virile (e quindi della possibilità di servire militarmente e politicamente la patria). Link al lavoro di Blum su Stefane consultabile (ma non scaricabile) nel sito della rivista "Revue Archéologique". Accenno ai riti a cui i giovani efebi erano iniziati nel nome di Hermes ed Heracles. Ma il cornetto e la potenza sessuale si addicono anche agli atleti vittoriosi che venivano divinizzati e fatti oggetto di culto - con tanto di statue ad essi dedicate nei templi - proprio perchè trasferissero questo loro vigore e potenza fecondante anche alla loro città... Ritorna il dilemma sulle figure maschili con cornetto: eroe fondatore o divinità fluviale ??? Dal tetradramma di Segesta, unicum, della collezione de Luynes con il Cacciatore senza pileos e con un cornetto singolo sulla fronte…, rilancio delle ipotesi di M. Caccamo Caltabiano, Cutroni Tusa e Marconi che lo identificano proprio in virtù del cornetto come il dio fluviale Krimisos il quale, nella veste di un cacciatore con corno sulla fronte, prenderebbe qui il posto del mitico eroe fondatore Egestos…. Approfondendo l’indagine sulle testine con “cornetto” su monete e pitture vascolari della metà del V secolo a.C.: protuberanza fogliforme/cornetto su testina diademata al D/ di un obolo di Mytilene (Lesbos) con al R/ protome di vitello. Secondo S. Blum, STEPHANE, si tratterebbe di ornamento portato da figure connesse all’efebia o a ginnasi/palestre. Taenia e cornetto su pitture vascolari: Lekytos con efebo e Cratere apulo con Hermes Enagonios. * * * * * Sulle rotte commerciali dei Focesi… approdo a Selinunte, sulle tracce di un misterioso obolo anepigrafe con protome di toro con corno, segnalato da Manganaro ed attribuito a Selinunte su base esclusivamente iconografica Obolo di Mytilene (Lesbos) con al R/ protome di vitello: inizia il viaggio sulle tracce dell’evoluzione del tipo “testa di vitello con pieghe giugulari” sulle rotte dei Focesi. La testa di vitello del tipo "a pieghe giugulari" - molto più rara rispetto alla protome di toro con lungo corno e zampa anteriore - parrebbe limitata alle emissioni di Lesbos (El Hekte di Mytilene) e ad una breve comparsa sulle monete di Focea. Secondo M.Caccamo Caltabiano il tipo consentirebbe di tracciare un chiaro percorso che a partire dall'isola di Lesbos, precisamente da Mytilene, tocca Focea per poi proseguire verso Occidente seguendo le rotte commerciali dei Focesi. Conclude il viaggio esprimendosi nelle emissioni di tipo Auriol, non senza aver prima esercitato la sua influenza pure sulle emissione di Anaxilas… Un tuffo nell’immaginario focese nelle prime emissione di Massalia e in quelle di Anaxilas a Messana (link). Riflessioni da A.Carbè che sottolinea le estese relazioni tra Selinunte e il mondo greco. Confronto tra le prime emissioni di Selinus e di Kamiros (Rodi) le uniche con una foglia come tipo monetale (prima metà VI sec.) e utilizzo di due globetti. Interpretazione della foglia di selinon (a Selinunte) e di fico (a Kamiros) quali epifanie di divinità maschili (Zeus Meilichios a Selinunte e Apollo a Kamiros). Presenze focesi a Selinunte: testimonianze in L. Antonelli. I Primi Oboli di Selinunte arcaica: "I Primi Oboli di Selinunte arcaica": dal saggio di L. Lazzarini, riflessioni sull'attribuzione a Selinunte degli oboli anepigrafi "protome di torello con pieghe giugulari", alla luce di due ripostigli di questi oboli rinvenuti nella chora di Selinunte. Parallelo con la prima monetazione di Himera e di Naxos. I Primi Oboli di Selinunte arcaica: Oboli della 1a serie. Le prime emissioni di Selinunte (didrammi arcaici con foglia di selinon) sembrano agganciarsi al sistema metrologico di tipo corinzio. Ancora sulla metrologia dei didrammi arcaici di Selinunte, in realtà tridrammi corinzi. Testimonianze degli stretti rapporti tra Selinunte e Corinto dai ripostigli di Selinunte e di Galera e Bagliazzo. Suggerimenti bibliografici. I Primi Oboli di Selinunte arcaica: Oboli della 2a serie (530-525 a.C.) I Primi Oboli di Selinunte arcaica: Oboli della 3° serie (525-510 a.C.), la più abbondante I Primi Oboli di Selinunte arcaica: Oboli della 4a serie (510 a.C.) in assoluto la più scarsa I Primi Oboli di Selinunte arcaica: Quiz finale ... ;-) ... La soluzione ;-) * * * * * 3. Altre discussioni nella Sezione Sicilia Greca Selinunte 435-415 oncia in bronzo: Foglia di selinon/Kantharos-un globetto in alto Inizi della monetazione in bronzo in Sicilia – Cenno alla monetazione in metallo fuso di Selinunte, Himera, Akragas e Lipara, in forme del tutto estranee alla tradizione greca. alcuni esemplari da Akragas Tetradramma selinuntino con Quadriga al passo guidata da Apollo e Artemide/dio fluviale Selinos sacrificante Cenni alla storia di Selinunte nelle fonti storiche citate in “HIMERA NEL IV SEC. a.C. - Christof Boheringer” Divinità fluviali su monete di Sicilia (tra cui Selinunte) e Magna Grecia (Sezione Magna Grecia)
    2 punti
  5. Quando si realizzano dei cataloghi, ed il nostro sulle monete repubblicane non fa eccezione, è necessario lavorare su una base, che nel caso specifico è il Roman Republican Coinage del Crafword, ovvero il corpus su questa monetazione ad oggi più aggiornato ed attendibile. Questo è l'unico modo per rendere omogeneo, pratico ed attendibile un lavoro di questo tipo ed infatti il medesimo criterio ci è stato dato da Catalli per la realizzazione del catalogo sulle monete etrusche del museo di Firenze, ove il Rutter (che non rappresenta di certo la "perfezione") è stata la base ed il punto fermo su cui lavorare. Indubbiamente sia nel Crawford che nel Rutter sono presenti assunti, teorie ed interpretazioni non ineccepibili ma attualmente, per via della completezza che queste opere offrono, non esiste nulla in grado di sostituirle. Il nostro catalogo quindi è scientificamente e metodologicamente corretto ;). Ovviamente sul dritto del denario di Cornelio Blasio esistono interpretazioni diverse per certi versi più convincenti e lo stesso si può dire anche per una moltitudine di altri tipi monetali, ma questo è un altro discorso :).
    2 punti
  6. E' passato in vendita su CNG questo obolo con una strana combinazione civetta/gorgoneion che purtroppo non sono riuscito ad aggiudicarmi. Si tratta di un esemplare apparentemente unico e non catalogato. La casa d'aste suggerisce come origine Asia Minore, forse Larissa o Laranda. La legenda riporta ΛAP oppure MAP (la pima lettera non è completa). Subito mi è venuto in mente questo esemplare attribuito a Philistia, Palestina: Quindi prima idea: Moneta coniata in Palestina, MAP o ΛAP sono le iniziali del magistrato? Seguendo invece la legenda, ipotizzando MAP, ho pensato a Mallos in Cilicia dove sono state coniate monete con gorgoneion, un bronzo con legenda MAΛ e un raro obolo arcaico con gorgoneion e zeus ammon e legenda MAP seconda idea: obolo proveniente da Mallos, Cilicia? ipotizzando invece ΛAP, vien da pensare Larissa. Nel mito, Perseo seguì Acrisio a Larissa dove i due si riconciliarono. Potrebbe quindi avere senso che Larissa coniò monete con Perseo o Medusa.. Larissa non lo fece, ma Larissa Kremaste sì. O meglio, all'ultima asta Triton è apparso questo unicum in cui il gorgoneion si trova al centro della triskeles, anch'esso un unicum non pubblicato... Diverso è invece il caso di Larissa Kremaste.. Potrebbe essere quindi che "Larissa" del mito di Perseo fosse questa Larissa? Ecco alcuni bronzi passati all'ultima asta Triton di Larissa Kremaste in cui il mito di Perseo è perfettamente raccontato, l'harpa (il falcetto usato da Perseo per decollare Medusa), Perseo con Medusa, Atena con l'egida.. terza idea: obolo proveniente da Larissa Kremaste? Cosa ne pensate? qualcuno può darmi una mano? M :P
    1 punto
  7. Ora ho capito. Quelli sono denari pisani a tutti gli effetti. Anche se, hai ragione, si possono confondere con Lucca. Se me ne capita uno (non so quando) te lo mando ;) . Ciao
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  8. Quindi quei pezzi di carta hanno valore, dopotutto. Non importa "perche", quello lo lasciamo ai filosofi. Sosterresti che gettoni d'oro sono anch'essi "moneta" in Kossovo ? Perche ti accettano pure quelli. La definizione di moneta piu precisa, secondo me, non e' un qualcosa che si puo dare in cambio di qualcos'altro, ma qualcosa che deve essere accettato in quanto estingue il debito per legge. "Moneta legale", quindi. I dollari sono moneta negli USA, ma non in Francia. Viceversa per gli Euro.
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  9. Caro Rick, questa qui troppo "rottame" non è...La legenda nel giro si vede tutta benone. Peccato per le foglie di quercia un pò spente e la legenda in campo che si legge poco. Comunque si tratta di uno spicciolo traboccante di storia e che ha circolato tantissimo. Dai tanti esemplari in cattivo stato pervenuti sino a noi si può dedurre che con la restaurazione si chiuse più di un occhio e non si badò più di tanto a ritirarli dalla circolazione. Ricordo che quand'ero piccolo, avrò avuto 14 anni, mio padre entrò in camera mia mentre studiavo per portarmi in dono un 12 carlini della Repubblica Partenopea che gli aveva regalato un tale che lo aveva in casa. Alla sua maniera me la tirò sul tavolo da dietro le spalle, senza annunciarsi. La moneta fece un fracasso incredibile sbattendo sul legno e mi fece sobbalzare. Era un esemplare messo persino peggio del tuo quattro tornesi, eppure è ancora in collezione, accanto ad un collega Spl+ e non lo cederei per 10000 euro (che peraltro nessuno sano di mente sarebbe disposto a scucire). Oltre al valore affettivo, c'è la storia che queste monete si portano dietro. E quelle della Repubblica Partenopea più di tante altre... Volendo azzardare una stima, direi che 20-30 euro ci stanno tutti.
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  10. che hai fatto benissimo a prenderlo ! da come e` consumato direi che ha circolato fino all unita` d italia non e` una moneta molto comune e poi ha il fascino rivoluzionario visto che e` legata a Napoleone e alla rivoluzione francese, periodo di grandi cambiamenti
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  11. 20 lire Carlo Felice: BB+ il D e ? il R (non riesco ad aprire l'immagine); 20 lire Carlo Alberto: qBB/BB; 20 lire Umberto I: qSPL/SPL. La seconda è classificata R, anzi, ultimamente è stata declassata in NC. In effetti non è particolarmente difficile da reperire. Dalle foto mi pare di capire che il bordo sia rigato. Purtroppo, tra le quattro coniate nel 1832 (due per Torino e due per Genova) è la più comune (in ordine di rarità: Torino bordo rigato, Genova bordo con fert; Torino bordo con fert e Genova bordo rigato). IN OGNI CASO si tratta, a occhio e croce, di una scoperta da non meno di 900 Eurini!
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  12. Oddio, le fotografie (in particolare quella del dritto) non permettono una valutazione sicura, per il rovescio la conservazione è elevatissima, azzarderei un qFDC mentre per il dritto i riflessi e la non perfetta messa a fuoco mi mette in imbarazzo, mi sembra di vedere un colpetto sul bordo ad ore 11, proprio sopra la A per il resto non riesco a valutare appieno la conservazione che intuisco elevata Nel complesso voto quindi SPL/qFDC con riserva PS Non ho trovato l'opzione SPL+/qFDC altrimenti avrei votato, sempre con riserva, quella.
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  13. e trifoglio......e doppio punti......!!! :) veramenti alla perfezione per l'epoqua....!!! :mellow:
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  14. buongiorno a tutti.....vi ringrazio per i complimenti.......!! :) e per il nostro piaccere,vi allego foto con luce del sole.........quanti segni per una moneta piccola come questa.......lavoro ottimo di finessa e pinzieri di dittagli..... :mellow: come questi punti di separazione tra legende,affiancati di altro punto piu piccolo......... :huh:
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  15. Vabbè, censura più, censura meno... Rimando pertanto alle obiezioni già fatte in seguito alla prima censura. Aggiungo che dei politici, dei politicanti, dei tecnico-politici e via dicendo poco mi importa. Quello che conta sono le idee, i concetti e le argomentazioni. E se mi permetto di dare del parassita al signor Mario Monti non è certo perché prenda gusto ad insultare le persone. Piuttosto quello che ritengo più importante è spiegare, con serie argomentazioni, che il sistema della moneta-debito è sostenuto e voluto da chi, come un parassita, vuole sfruttare il lavoro e le ricchezze altrui. Il fatto che l'attuale Presidente del Consiglio dei Ministri italiano sia legato a filo doppio con questo mondo parassitario è solo un dettaglio contingente. Per essere più chiaro, non me ne frega niente di insultare le persone, quello che voglio fare è contribuire, nel mio piccolo, a smascherare chi vuole sfruttarci. E se foste poco poco lungimiranti, evitereste di tirare fuori scuse per impedirmi di scrivere tutto ciò che va scritto, perché anche voi, come me e come tutti gli altri cittadini, siete vittime della mega-truffa del signoraggio bancario. E la conoscenza di questi fenomeni è il primo e necessario passo da fare per smascherare questi truffatori! Per favore quindi, non ostacolatela!
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  16. Stai attento a non cadere vittima del gioco delle tre carte. L'intera emissione monetaria, eccettuata quelle della moneta metallica, che è affidata agli stati, viene effettuata dalla BCE in cambio dell'emissione di titoli di debito pubblico. I titoli di debito pubblico sono soggetti a un mercato, e quindi possono essere venduti anche a privati cittadini. Ma se vengono venduti, significa che hanno pagati e che quindi qualcuno ha ricevuto del denaro in cambio. Con quali soldi poi sono stati pagati? Con quelli emessi dalla BCE, ovviamente. Il privato cittadino non compra titoli di debito pubblico direttamente dallo stato, ma li acquista da chi è già creditore dello stato (mercato secondario), salvo i casi in cui non voglia acquistare in asta (ma occorre comunque ricorrere alla mediazione di una banca). E allora stai pur certo che quello che rimane in tasca al privato cittadino è ben poca cosa. La BCE lucra su capitale e interesse. Il privato cittadino può lucrare sul solo interesse e per acquistare titoli di stato ha utilizzato soldi che, per loro natura, equivalgono a un debito che lo stato ha contratto verso la BCE.
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  17. Non paghiamo nessun "capitale alla Banca Centrale. Esattamente come nel caso dello standard aureo, la Banca detiene un asset in contropartita della moneta emessa. "I promise to pay the bearer the sum of...", o "pagabili a vista al portatore" cento anni fa voleva dire che la banca centrale pagava oro in cambio della restituzione di cartamoneta, oggi invece paga titoli di stato. Adesso non mi verrai a dire che anche i titoli di stato sono "cartaccia senza valore" Per quanto riguarda gli interessi su quei titoli di stato, e' vero che la BC li incassa, ma e' altrattanto vero che tolta la parte mantenuta in cassa per avere la liquidita necessaria, essa restituisce gli interessi incassati allo Stato. Non ho mai detto che i titoli di stato sono cartaccia senza valore. Sono appunto titoli di debito pubblico e sono sottoscritti per l'importo capitale, più gli interessi. Quindi come fai ad asserire che non paghiamo nessun capitale alla BCE? E' vero infatti che lo stato utilizza quei soldi, ma li deve restituire. NON SONO QUINDI SOLDI SUOI, li ha avuti in prestito dalla BCE e quindi li deve restituire. E infatti nell'ammontare del debito pubblico è compreso sia il CAPITALE che l'INTERESSE. Il sistema consente di andare avanti finché i prestiti vengono rinnovati e quindi ci si limita a pagare l'interesse. Ma se i creditori pretendessero la restituzione del debito alla scadenza e contemporaneamente si rifiutassero di prestare altro denaro, bisognerebbe dichiarare default, vista l'impossibilità matematica di estinguere il debito. Tutto avviene come nella storiella dell'isola deserta, dove il banchiere si finge buono, rinunciando temporaneamente a pretendere la restituzione del capitale (ma questo non significa condonare il debito, ma bensì rinnovare il prestito - si tratta di una cosa ben diversa!) e "accontentandosi" del pagamento degli interessi. Ma il debito resta intatto! Tu rispondi che in fondo lo stato utilizza quei soldi. Certo che li utilizza, ma sono pur sempre soldi avuti in prestito, che pertanto vanno restituiti. Ma se il debito fosse davvero dovuto, ci saremo messi il cuore in pace. Il fatto è che questo debito è generato in maniera fraudolenta, perché mentre ai tempi della riserva banca centrale dava qualcosa in cambio (si impegnava a pagare l'equivalente in oro al portatore della banconota), ora non dà un bel nulla. La moneta appartiene al popolo e quindi l'emissione deve tornare ad essere gestita dagli stati, non delegata ad organismi privati che tutelano interessi che non sono certi quelli della collettività. Il sistema della moneta debito non ha alcuna ragione logica, giuridica o economica che ne giustifichi l'esistenza. E' semplicemente una truffa ai danni dell'umanità.
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  18. Recentemente ho acquistato un’altra dramma (4,24 g; 18 mm) della zecca di Abido che differisce dalla precedente per avere sotto il trono la testa del dio Mitra in berretto frigio invece della testa di grifone. La testa è rivolta a sinistra nella dramma Price-1577 (come la mia) e a destra nella dramma Price-1578. apollonia
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  19. Ciao, ho ritagliato ed ingrandito il particolare dell "etnico", sembrerebbe :Greek_Lambda: :Greek_Alpha: :Greek_Rho: .. no?? direi di ricercare informazioni in questa direzione.. ciao sku
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  20. :blink: occhio bionico! Dimentichi che le bizantine sono state un tempo la mia croce e delizia. Ti garantisco che questo tetarteron è in bronzo. E' il tetarteron nomisma ad essere in lega, ma prima della riforma. Con la riforma del 1092 il tetarteron sarà in bronzo.
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  21. ti fornisco un indizio, in porta c'era Buffon e la palla era entrata di circa 1,50 mt. No ma il fatto è che il guardalinee ha pensato alla salute dell'ex premier... Due gioie troppo forti nello stesso giorno avrebbero potuto fargli male...
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  22. ti ringrazio dell'invito, vedremo..... non riesci neppure a scannerizzarla??? comunque se fai una foto in una giornata di sole tenendo la macchina lontana e poi riduci l'immagine normalmente le foto vengono abbastanza bene..... più che altro è per mia curiosità e per il catalogo....
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  23. Non me ne voglia Caio Ottavio, ma non sono d'accordo. La moneta può avere benissimo TRP XI abbinato a COS XV e IMP XXI: sarebbe il RIC 724 rating C (abbastanza comune). Se invece fosse TRP X - fermo il resto - si tratterebbe del RIC 719 rating C2 (molto comune). Propenderei per la prima, anche se la foto è un po' troppo piccola.
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  24. Confermo quanto pensavo. I fogli encap hanno una dimensione di 240x282mm, la cartella rigida indicata da Euripe è 250x275mm (fonte catalogo Leuchtturm). I fogli encap vanno bene solo per le cartelle del sistema "Grande" e non Optima, di conseguenza anche gli intercalari bisogna prenderli del sistema Grande. Per quanto riguarda i 2€ commemorativi e la serie dei 2€ tedeschi sicuramente i quadrum sono la scelta migliore visto il numero di capsule che si possono inserire in ogni pagina pari a 20. Meno attuabile sulle emissioni congiunte, cercherò di fare delle modifiche ai fogli, odio gli spazi vuoti :D Stessa cosa le seriette, non conviene usare i quadrum, troppi fogli da usare e troppe capsule quadrum. In quel caso troverò un modo per evitare la rotazione, ho già una mezza idea.
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  25. Credo di aver capito la situazione. Grazie ancora per la precisazione! :) Piccolo OT giuridico: sai, il mondo del diritto, pur aspirando ad idelai di oggettività e precisione, è pieno di richiami alla morale ed al mondo dei fatti, contrapposto al mondo delle idee. Termini come questo, "alterazioni", abbondano. Alcuni sono particolari, vengono definiti "clausole generali" (giusta causa, buon costume, motivo etico, etc...) ed il gioco degli interpreti sta tutto nel riempire di significato queste locuzioni, che sono vaghe per loro modo genetico di essere. A seconda di come uno riempie la norma interpretando la clausola generale può cambiare il mondo: un licenziamento può diventare da illegittimo legittimo, un'ingiuria può diventare lecito esercizio del diritto di critica, un contratto che preveda come obbligazione la somministrazione di prestazioni sessuali può trasformarsi da nullo per illiceità del suo oggetto (perché contrario al suddetto buon costume) a lecito. Fiumi di inchiostro si sono scritte in dottrina e soprattutto in giurisprudenza per questioni di tale genere. Ed il diritto penale, per quanto non sia la mia materia, ti posso garantire essere ricco di queste ambiguità. Diritto è sempre più interpretazione, se ne è fatta di strada dal giudice bouche de la loi, di montesquieviana memoria... Spero di non avervi annoiato. :crazy: :pardon:
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  26. Monete in Lire.rar Non voglio assolutamente mettere in dubbio quanto detto da Mirko, però quanto sopra, visto i volumi, pesi e valori, mi ha invogliato ad aprire un bel foglio di exell e fare alcune ipotesi/riflessioni statistiche: il barile che contiene monete è di 4 q.li pari a 400 Kg. pari a 400.000 gr, ho fatto una serie di ipotisi ( in allegato excell): Che monete c’erano in quel barile? Escludiamo del calcolo gli euro, che comunque è stato affermato che erano in percentualmente irrilevanti, ho preso in considerazione le monete repubblicane da lire 1000,500,200,100,50,20,10,5 ho escluso dal conteggio le minimonete che furono emesse solo gli ultimi anni ed ebbero poca diffusione, nella prima ipotesi, quella più “ottimistica”, ho ipotizzato una presenza del 5% per le monete da 1000, ( chi buttava 1000?), un 10% per la moneta da 500, un 20% per le 200, un 30% per le 100, un 35% per le 50, ho escluso le monete da 20 10 e 5 ( che forse in caso di offerte erano le più “gettonate”), ebbene, considerato il peso totale, il peso della singola moneta, le percentuali su esposte, si ottiene un valore in lire di 11.034.000 pari a 5.699 euro, lontano dagli 8.000 e più detti. Nella seconda ipotesi “ più avara” ho escluso la moneta da 1.000 che poco già circolava all’epoca, e pluasibilmente poco usata per offerte, del 500 Lire il 5%; del 200 lire il 10%; del 100 lire il 15%; del 50 lire il 15%, delle 20 lire il 20% ; delle 10 lire il 20%; delle 5 lire il 15%; rifacendo i calcoli si ottiene 5.544.900 pari ad euro 2.862 somma rispettabilissima, ma ben lontana degli 8.000 e passa detti. Nella terza ipotesi, ponendo il 100% su ogni categoria di moneta, si evince che gli 8.000 si potevano ottenere unicamente se tutte le monete fossero state da 200 Lire, poiché, da per le 100 e le 50 il controvalore scende notevolmente, con ciò non voglio mettere in dubbio le parole di Mirko, però a volte le storielle di paese, da bocca in bocca, da bar a bar, tendono ad ingrandirsi. Saluti TIBERIVS ps il file excell compresso è in capo al messaggio.
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  27. Per completare l’originario argomento sui decadrammi di Akragas e in attesa di ulteriori sviluppi dell’inchiesta che ha coinvolto l’esemplare di Weiss, accenno all’esistenza di un interessante studio di Ulla Westermark, Some ancient forgeries of dekadrachms of Akragas, Numismatica e Antichità Classiche (Quaderni Ticinesi), vol. XXXVI (2007), p. 77-88, che sono riuscito a reperire in biblioteca. E’ un articolo interessante anche per dimostrare quanto fosse vecchio il problema delle falsificazioni. La Westermark premette che nel suo Corpus (che attende ancora la pubblicazione) i decadrammi sono catalogati con i suoi nn. 597-600 e quindi noti in 4 combinazioni di due conii D (O1-2) e 3 conii R (R1-3). Evidentemente non aggiunge nulla rispetto a quanto già descritto da Seltman (e resta il mistero del pezzo ex Hunt che appare essere tratto da un conio R diverso). Poi passa a rilevare l’esistenza di almeno tre vecchi falsi tutti ricavati per fusione (dalla combinazione O2-R2 per i primi due, e dalla combinazione O1-R2 per il terzo). Caratteristica la forma ovale dei primi due e il peso molto basso. Berlino, g. 38,32 Parigi (inv. n. 102), g. 37,75 Ex coll. Pembroke, Sotheby 31.7.1848, n. 403, g. 37,27 ? Un aspetto interessante è che l’esemplare n. 1, di Berlino, che è poi quello noto al Torremuzza e da lui disegnato poco fedelmente alla tavola IV, n. 13, fu descritto per la prima volta nella ricca collezione di Karl Ludwig Palatinate (1617-1680) di Heidelberg, il quale acquistò molti dei suoi pezzi tramite un suo amico, il diplomatico Ezechiel von Spanheim, a sua volta collezionista e che fece un viaggio in Italia e in Sicilia negli anni 1660, compiendovi importanti acquisti. Questo decadramma fu pubblicato per la prima volta nel catalogo di Karl Ludwig, che fu stampato nel 1685, dopo la sua morte, a cura di Lorenz Beger (successore di von Spanheim), The Thesaurus ex Thesauro Palatino, nella tavola I, n. 4. La collezione di Karl Ludwig fu ceduta in eredità a Brandenburg e lo stesso Lorenz Beger curò un nuovo e più esteso catalogo, in tre volumi, Thesaurus Brandenburgicus (1696-1701), con fini incisioni anche se non molto fedeli. Successivamente tale collezione confluì nel noto medagliere del museo di Berlino (i tedeschi sono sempre stati più meticolosi degli italiani….). Poi nel 1746 venne pubblicato l’esemplare n. 3, il decadramma della collezione Pembroke, nella sua opera Numismatica antiqua in tres partes divisa (London 1746) e più precisamente nella sua pars 2, tav. 3C. La collezione Pembroke fu poi dispersa dai suoi eredi in un’asta Sotheby nel 1848. Attualmente tale esemplare risulta scomparso e non è stato ancora rintracciato. Infine l’esemplare n. 2, del medagliere di Parigi, appare essere citato per la prima volta dal Mionnet nel 1806 e non è escluso fosse esistente anche prima. Solo nel 1838 lo studioso A. Bröckh potè esaminare con maggiore attenzione i due decadrammi presenti nel medagliere di Parigi (inv. nn. 102 e 103) e riconobbe che il n. 102 era una copia fusa e per di più praticamente identica a quella di Berlino, che da allora fu depennato come falso da tutti i successivi studi e cataloghi. La cosa strana è che dalle accurate indagini della Westermark, i primi decadrammi akragantini ad essere noti erano dei FALSI, copie probabilmente ricavate da esemplari che dovevano essere autentici, che però non erano allora ancora noti ! Probabilmente il più vecchio esemplare autentico è quello altro di Parigi (il n. 103, già illustrato all'inizio della disucssione). Le sue prime notizie sicure risalgono al 1826. Il famoso e bellissimo esemplare di Monaco risulta essere stato acquistato nel 1845-46 da un collezionista messinese, un certo Longo (ovviamente non si hanno notizie sulle circostanze del suo rinvenimento). All’inizio del XX secolo scoppiò una polemica sull’effettiva autenticità di TUTTI i pezzi allora noti (compresi Monaco, Parigi e coll. Pennisi). Il noto studioso E.J. Seltman controllò attentamente questi esemplari e l’esemplare Parigi n. 102 fu riconosciuto essere fatto come copia fusa, anche per la presenza del caratteristico lieve restringimento (“shrinkage”) delle figure, tipicamente causato dai vecchi calchi. Attualmente esistono ben pochi dubbi che sia stato effettivamente emesso il decadramma di Akragas, specialmente dopo la comparsa dei pezzi Lloyd e Gulbenkian, provenienti da un ripostiglio, quello di Naro, trovato nel 1925 e purtroppo subito dopo disperso in Europa. E’ molto sorprendente come in questo caso sia in pratica comparso PRIMA il falso e SOLO DOPO una moneta autentica……. e come in fondo fosse diffusa la pratica di fare falsificazioni, sicuramente almeno nel XVII secolo!
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  28. Io credo si tratti di un tetarteron coniato a Costantinopoli a nome di Alessio I, quindi una moneta bizantina. Al D/ ci doveva stare la figura dell'imperatore ed la R/ la croce patriarcale su due gradini cantonata in alto da :Greek_Alpha: - :Greek_Delta: ed in basso da :Greek_Kappa: - :Greek_Phi: Rif. Sear n°1932 da Wildwinds
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  29. Quanto alle prove del periodo napoleonico battute in toscana, ce ne sono, anche se sono parecchi anni che non viene offerto nulla di veramente eclatante sul mercato. Ricordo solo una prova in oro del 10 soldi di Carlo Ludovico venduta da Nomisma, ex Collezione Rossi ... mah fece un prezzo notevole, anche eccessivo. Per il resto il periodo "buono" è stato tra la fine degli anni '80 e la prima metà degli anni '90 quando furono disperse alcune collezioni di prove, tra cui quella del Colonnello Rocca con eccellenti pezzi. Fu il periodo della vendita delle due prove in argento di Carlo Ludovico, ex Nascia, della prova in argento del Dena, ex VAresi, di tuta la serie in argento dei pezzi in rame di Carlo Ludovico, del Piedfort del 5 Franchi 1805 di Elisa venduto alla Mantegazza, o della prova del 5 Franchi 1805 con il bordo in rilievo per l'utilizzo dei nuovi macchinari (e questo non è neppure pubblicato da bellesia), o del centesimo in piombo per Elisa (eh eh per Elisa - tonteria). E per finire i gli esemplari su lamina d'argento del fiorino del 1859, o il pezzo - sempre da Varesi - in rame (forse un falso d'epoca). Poi comunque non è vero che le monete toscane le collezionano solo i toscani .... ecco.
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  30. È il mio primo post in questa sezione. Da tempo sto subendo il fascino di questa monetazione e questa discussione mi ha notevolmente stuzzicato l'appetito numismatico. Interessantissime le considerazioni di piakos, l'apporto di legionario e altri contributi come quelli di cliff... Continuerò a seguire eventuali sviluppi. Chiedo un piacere a qualcuno armato di paziente disponibilitá. Potete mandarmi via mp qualche riferimento di testi su cui possa iniziare il mio cammino sulla monetazione imperiale romana? Ho visto che vengono fatti riferimenti al cayon e ad altri testi , ma non so cosa sono... Grazie per la discussione e a tutti coloro che hanno dato un apporto costruttivo. Davvero complimenti a tutti voi :)
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  31. Akragas – Agrigentum (Zecca di emissione di età arcaica e classica) * * * * * Uno sguardo alla Storia e alla Monetazione di Akragas - Agrigentum 1. Siti esterni a LaMoneta.it: Monete di Akragas in Wildwinds.com Monete di Akragas – progetto Magna Graecia Coins Monete e storia di Akragas - Digital Historia Numorum – B.Head, HTML by ED. Snible Le monete di Akragas–Agrigentum con relativi passaggi in asta: Akragas in Acsearch.info Akragas in CoinArchives.com 2. Post all’interno della discussione Obolichepassione: Il sema del granchio tra Akragas, Himera agrigentina, Cuma e Cos: Sema del granchio ad Himera sotto il dominio agrigentino. Himera adotta il sistema ponderale che era stato di Akragas – Tirannidi e sinecismi: tentativo di annientamento del ghènos chalkidikòn Il simbolo del granchio tra Cos, Akragas e Himera Il granchio di COS a confronto con il granchio di Akragas Influssi tra Kymai e Himera agrigentina del 480-472 a.C.: didramma di Cuma 475aC, Athena/Granchio con mitilo tra le chele Una litra Aquila/granchio dallo stile incerto e mancante delle lettere LI (litra): a seguire (post 339-349) disamina stilistica, ma.., col senno di poi, le perplessità vanno aumentando… :rolleyes: Akragas emissione bronzea Persephone/Asklapios Sosios - parallelo con una delle ultime serie di Katane con monogramma sciolto in SOSI da Manganaro Cenno al ritrovamento nella necropoli di Galera e Bagliazzo (vicino Selinunte) di didrammi e tetradrammi di Akragas 3. Altre discussioni presenti nella Sezione Greca o in altre aree di Lamoneta.it Decadramma di Akragas del 410 a.C. Partendo dall’analisi dell’esemplare Weiss nell'asta Triton XV sequestrato il 4 gennaio 2012, lunga e dettagliata disamina dei coni (da Seltman), nonché stilistica. La discussione si apre poi all’analisi di altri esemplari dubbi tra i tetradrammi noti. Sono presenti riflessioni su aurei e nominali minori quali dracme, litrae, ecc… Confronto sull’intrigante “faccia umana-gorgoneion” presente sul carapace del granchio in alcuni coni. Decadracma del 410aC di Akragas: foto ripresa allo Staatliche Munzsammlung Munchen Tetradramma di Akragas: foto ripresa allo Staatliche Munzsammlung Munchen Tetradramma di Akragas - 470-429 aC Granchio in esergo, sotto la quadriga di Katane (tetradramma di fine V secolo): parallelo con le quadrighe di Akragas La piccola Akragas: dal piccolo aureo protagonista del romanzo di Camilleri “La moneta di Akragas”, lunga disamina sull’unicum pervenuto al BM nel 1956. Confronto con un altro piccolo aureo di Akragas dalla collez. Luynes 846 e con altri aurei di Gela e Siracusa presenti nel ripostiglio 1956. Diobolo aureo di Akragas Akragas- Litra, 410-406 a.C. D/ AKPAΓANTINON (le ultime due N invertite. Due aquile con le ali aperte, a destra, che ghermiscono una lepre. R/ Granchio. Sopra, A. Sotto, pesce (cernia). Esemplari a confronto con la splendida e rara litra presente nell’Asta Artemide N. 35, lotto 39 -. Bronzo di Akragas: ca. 338 - 287 a.C.; D/: ΑΚΡΑΓΑΝΤ, testa di Zeus laureato; R/: Aquila che ghermisce una laepre. Alcune monete di Akragas (emidramma, emilitra e bronzo di Phintias) Pentonkion di Akragas da identificare Riproduzione moderna e in bronzo di un tetradramma di Akragas La stessa riproduzione moderna e di fantasia (di noti tetradrammi e decadrammi di Akragas) riproposta pari pari un anno dopo …. Curiosità sul sema del granchio ai tempi della Repubblica Italiana (1956)…: Prove e progetti: un granchio sulla moneta da 20 lire della Repubblica Italiana - 1956
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  32. Sul noto sito ce nè uno che gonfia le Perizie, che ovviamente non cito, Mi piacerebbe non vedere più monete di questo tizio....comunque Noto anche che non riesce a venderne una :lol: :lol:
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  33. Io per le monete della Repubblica uso questo raccoglitore della MasterPhil che mi piace una cifra:
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