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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/26/12 in tutte le aree

  1. Personalmente non capisco questo astio verso le monetine. Io uso regolarmente gli 1 e 2 cent, me li chiedono quando devo pagare e li dò di resto quando ho dei prezzi con dei rotti. Le monetine di taglio minore sono regolarmente coniate dalla nostra zecca (per Bavastro: esistono e si trovano in circolazione anche i centesimini del 2011, la realtà è che la nostra zecca è sempre in ritardo di almeno un anno nel mettere in circolazione le monete coniate, quelle del 2012 ad esempio sarà già tanto se le vedremo a metà 2013), anzi, sono quelle con le tirature maggiori, probabilmente proprio perchè la dispersione è enorme, visto che la gente le accumula in un cassetto e se ne dimentica. Se proprio danno fastidio, ricordo che è sempre possibile andare in banca o posta, farsi dare i rotolini di plastica, riempirli con 50 pezzi a cambiarli. P.S. Cmq non si smetterà praticamente mai di coniare i centesimi, nemmeno se fossero di fatto eliminati dalla circolazione (dico di fatto, perchè se è vero che le 50 lire erano le monete di taglio più piccolo a vedersi negli anni pre-Euro, è altrettanto vero che 5, 10 e 20 lire non sono mai andate fuori corso e anzi sono state regolarmente coniate in rotolini fino al 1999), si continuerà a coniarli così come si faceva con 5 e 10 lire. Con le lire le monetine non sono mai andate fuori circolazione, ma è stato il mercato stesso a toglierle di mezzo, l'inflazione provocava continui aumenti di prezzo, finchè le monete da 5 e 10 lire sono diventate inutili e tutti i prezzi venivano arrotondati alle 50 lire (anzi, negli ultimissimi anni persino alle 100). Tra qualche anno succederà la stessa cosa anche con i centesimi, senza bisogno che la zecca smetta di coniarli o che lo stato li metta fuori corso.
    2 punti
  2. Gentile utenza del Forum Euro. Venendo incontro alle numerose richieste e consigli che ci avete dato nella presente discussione vi informiamo che da oggi è attivo il Forum Member "Euro Folle". Chi è l'"Euro Folle"? L'"Euro Folle" è colui che risponde positivamente ai criteri posti nel regolamento (rivisto nella sua seconda e definitiva versione) e che con tale carica potrà partecipare alle tanto ambite razzie. Come si entra a far parte del gruppo "Euro Folli"? A breve verrà aperta una discussione, nella quale chiederemo all'utenza che presenta i requisiti di inserire un misero messaggio, giusto per confermarci l'intenzione di essere iscritti. ATTENZIONE, non è obbligatorio iscriversi, chiunque non voglia partecipare alle razzie può benissimo non farlo. Lo Staff del Forum Euro, infine, manderà all'Amministrazione una letterina con scritto i nominativi di coloro che vogliono entrare a far parte del gruppo e questo avverrà a cadenza mensile. Ringraziamo Reficul per il supporto organizzativo di questa nuova figura che speriamo sarà da incentivo per la partecipazione al Forum nella sua interezza. REGOLAMENTO V.2.0 1) Dal 20 Febbraio 2012 chiunque voglia aprire una razzia dovrà farne specifica richiesta allo Staff del Forum Euro; Diabolik73, Ciccio86, .Pino. e Luca1984; il messaggio di richiesta dovrà contenere le monete che si mettono a disposizione e il costo preventivo di queste; sarà possibile aggiungere altre monete alla razzia solo previo consenso dello Staff. 2) E’ consentita l'apertura di un massimo di 4 razzie contemporaneamente e non potranno essere dedicate alle stesse monete; tali razzie saranno PUBBLICHE e gli Utenti partecipanti e il razziatore potranno usufruire di tale spazio per portare avanti la razzia; le regole saranno decise di comune accordo tra razziatore e Staff. 3) Tenuto conto dell'Art.2, l'unico requisito per la partecipazione ad ogni razzia sarà quello di appartenere al gruppo "Euro Folle". Per entrare a far parte di tale gruppo, l'utente deve adempiere ad UNO dei seguenti requisiti: - 800 messaggi all'attivo; - 1 anno di iscrizione al Forum al momento dell'apertura della razzia; - far parte degli Utenti dello Staff ( - -- - ); - far parte degli Utenti Oro (); - far parte degli Utenti Collaboratori con almeno un articolo all'attivo (); - aver inserito almeno 10 Link utili nella sezione Numislink (Numislink); - aver inserito almeno 5 libri nella sezione Biblioteca (Biblioteca); - aver inserito almeno 10 fotografie nella sezione Mediateca (Mediateca); - aver inserito almeno 10 passaggi d'asta nella sezione Cataloghi LaMoneta (oppure 10 immagini di 10 monete diverse, oppure avere i diritti di amministratore del catalogo, attribuiti per volontà dello Staff dietro valutazione dell'operato dell'utente). (Cataloghi). Per entrare a far parte del gruppo dovrete farne richiesta nella discussione dedicata: http://www.lamoneta.it/topic/92373-forum-member-euro-folle/ 4) Visti gli articoli 2 e 3 sono ben accette collaborazioni fra razziatori, pertanto lo Staff si riserva di far collaborare più utenti in un'unica razzia al fine di recuperare più monete. Gli utenti che partecipano alla razzia NON potranno richiedere più di 2 monete di ogni tipo messo a disposizione. 5) Ogni razzia che sarà aperta senza il consenso dello Staff del Forum Euro sarà immediatamente CHIUSA; solo un successivo chiarimento con lo Staff potrà permettere la riapertura della stessa, sempre che vi siano i requisiti necessari. 6) Considerando il Forum una piattaforma ove discutere di numismatica, qualora esse incidano sul corretto andamento del tale, lo Staff del Forum Euro si riserva di sospendere, a razzie in corso ultimate, tali operazioni. 7) Suddette regole saranno valide dal 1 Gennaio 2013 al 31 Dicembre 2013 con possibilità di proroga a cadenza annuale. 8) Lo Staff del Forum Euro si riserva la possibilità di modificare, ampliando o restringendo, suddetto regolamento previa comunicazione pubblica a tutta l'utenza del Forum Euro. 9) Lo Staff del Forum Euro si propone quale supporto per eventuali dubbi o transazioni sospette all'interno delle razzie. 10) L'Amministrazione del Forum e lo Staff si rendono ESTRANEI a qualsiasi tentativo di frode nei confronti di utenti da parte di eventuali razziatori; saranno nostri compiti esclusivi, l'immediato BAN, con conseguente DENUNCIA, se necessaria, alle autorità competenti. Vi ringraziamo per l'attenzione. Lo Staff del Forum Euro
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  3. Spesso, noi collezionisti, abbiamo tante domande a cui è difficile rispondere... perchè collezionare? meglio un pezzo perfetto o dieci mediocri? cosa succederà alla mia collezione?... ognuno da delle risposte a questi quesiti... c'è chi nel 1892, a termine di una serie di inserti numismatici in un settimanale milanese, scrisse dei veri e propri "principi della numismatica" definendo quello che, secondo lui, significa collezionare. Certo di fare cosa gradita (soprattutto per gli amanti di frasi e aforismi numismatici), inserisco sotto questi princìpi che furono poi trascritti nella RIN 1892. I. I piaceri umani sono tutti più o meno presto esauribili; quello del raccoglitore fa una splendida eccezione a questa regola generale. II. I piaceri sono sempre più intensi quanto più costano fatica a raggiungerli , e quanto più lunga è la strada che vi conduce. III. Chi inizia una collezione, si guardi bene dall'acquistarne una bella e fatta. Ne perderebbe ben presto il gusto. IV. I desideri devono essere proporzionati alle forze di ciascuno. Chi troppo desidera, non gode neppure il poco che gli è dato raggiungere. V. La pazienza deve essere una delle doti indispensabili del raccoglitore. Chi non è paziente rinunci addirittura alle collezioni. VI. Chi vuole assolutamente un dato oggetto, riesce ad averlo, ma è certo di pagarlo caro. Chi vuol comperarlo bene, non abbia mai premura e aspetti che gli venga offerto. — Sia però nello stesso tempo disposto a vederselo portato via da un compratore più generoso. VII. Una certa diffidenza è dote indispensabile pel raccoglitore, e sarà bene non dimenticare mai il vecchio adagio: Fidarsi è bene,non fidarsi è meglio. VIII. Fra le varie collezioni, quella delle monete è la più solida, quella che meno deperisce , e quella che maggiormente acquista pregio col tempo. IX. Quasi tutte le monete rare furono falsificate e lo furono molte anche fra le comuni. Quindi la prudenza e la circospezione negli acquisti non saranno mai troppe, e converrà tener sempre bene aperti gli occhi, dovendosi sovente lottare con chi mette in opera tutta la propria abilità per ingannare. Svariatissimi sono i generi di falsificazioni. Alcune moneto sono completamente false , ossia furono coniate o fuse in tempi posteriori. Altre sono semplicemente falsificate. Talora a una moneta genuina venne cambiato il nome, talora due monete pure genuine furono segate a metà e colle due metà riunite si formarono monete non mai viste e che non esistettero mai. XI. Una norma precisa per giudicare le monete false è impossibile darla. Non v' ha che la lunga pratica , corroborata da qualche sbaglio pagato di borsa, che valga a procurare a poco a poco quell' occhio esperto che, senza ragionamenti, decide dell'autenticità delle monete. XII. Una regola costante è quella che le monete rare non devono nel loro aspetto per nulla differire dalle comuni. Quelle false o falsificate hanno sempre , nei tipi, nei caratteri , nella patina, nel metallo, un certo aspetto che si scosta da quello comune delle monete genuine. XIII. Al primo presentarsi di una moneta rara è buona regola di immaginarsela addirittura falsa, e non recedere da questo primo giudizio, se non quando tutti gli argomenti vi persuadano a cambiare opinione. XIV. Finché non avete pratica sufficiente per giudicare sicuramente coi vostri occhi, non fate affari con gente di dubbia fede.... e se ve ne asterrete anche in seguito, non avrete mai a pentirvene. XV. Non pretendete d'essere infallibili. La scuola tutti l'hanno a pagare, e se alle volte vi capitasse d'acquistare un pezzo falso, in luogo di scoraggiarvi, mettetelo in conto dell'esperienza per l'avvenire. XVI. Non abbiate mai premura dei pezzi comuni. Li troverete sempre. Ma invece abbiate a tempo opportuno il coraggio necessario quando l' occasione vi presenta quei pezzi, che capitano una sola volta nella vita. XVII. Come il negoziante, per essere buon negoziante, non deve essere raccoglitore, cosi il raccoglitore, per essere vero raccoglitore, non deve essere negoziante. XVIII. Il raccoglitore dove per necessità cedere in cambio o vendere che vale lo stesso, i suoi duplicati — e non è effetto che di un vano pregiudizio il non volerli cedere a denaro ; — ma deve avere la fermezza di non cedere nessuna moneta della collezione a nessun prezzo, né per nessun cambio, anche trattandosi di riceverne altra di maggior valore. La vendita o il cambio potrebbero essere una volta convenienti, ma è assai pericoloso il derogare al principio. XIX. Quando avrete a realizzare una collezione, tenete bene a mente che avrete sempre a perdere sui pezzi comuni e di cattiva conservazione; mentre invece vi sarà tutta la probabilità di guadagnare su quelli di esimia rarità e di conservazione eccezionale. XX. Una collezione universale non potrà mai avere un gran valore. Lo potrà invece avere, assolutamente o relativamente, una speciale, la quale naturalmente costa di più. Un raccoglitore interrogato perchè facesse la collezione universale, rispose : perchè non sono abbastanza ricco per farne una speciale. XXI. Economizzate su una moneta di lusso, ma acquistate tutti i libri che si riferiscono al ramo da voi prescelto. XXII. Non calcolate che i vostri figli abbiano a continuare la vostra collezione. È troppo difficile che il figlio abbia le inclinazioni del padre, e non giova farsi tali illusioni. Non avviene un caso in cento di un poeta figlio di poeta e di un raccoglitore figlio di un raccoglitore XXIII. Le collezioni private sono irrevocabilmente destinate ad essere disperse, e le monete, dopo aver errato per secoli in questa e in quella collezione, non trovano posa se non nelle collezioni pubbliche. XXIV. Non vi è al mondo collezione compiuta né fra le private né fra le pubbliche. E non v'è piccola collezione che non contenga qualche pezzo desiderato dalle più insigni. XXV. Non essendovi al mondo collezione completa, qualche lacuna da riempire vi rimarrà sempre, e questo è appunto ciò che forma la durata e la continuità del piacere del raccoglitore.
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  4. Interessante... molto interessante :) Anche se questo dovrebbe essere il calco di una versione "progetto" con 19 stemmi senza cartiglio (si vede il biscione dei Visconti per la Lombardia), credo che il materiale a disposizione non manchi, sembra il posto giusto per scoprire qualcosa: "Un lascito specifico si aggiunge al circuito espositivo: la Donazione Pietro Giampaoli: spiccano i ritratti dedicati alla moglie Letizia Savonitto e ai cinque figli; propone diverse fasi di realizzazione e alcuni gessi in cui ancora si notano i ritocchi originali del maestro alla ricerca della perfezione artistica. Un osservatorio privilegiato per comprendere la nascita della famosa moneta da 500 lire d’argento, coniata dallo Stato Italiano in oltre cento milioni di esemplari." Merita sicuramente una visita, intanto se hai voglia chiama pure :) credo che dovrò organizzare una gita...
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  5. Io consiglierei di non aver fretta, onde pentirsi, e di fare un giro tra le varie sezioni del forum per farsi un'idea.
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  6. In un altro viaggio, questa volta nel XV secolo, incontrai inaspettatamente il buon Picchio, il quale mi invitò a giocare a carte o meglio a Trionfi. Inutile dire che mi stracciò e mi rimasero solo degli "spiccioli", quindi fui costretto ad accorciare di molto il mio viaggio... :D
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  7. In realtà a me risulta che in Finlandia (ma anche in Olanda a partire se ricordo bene dal 2004) i prezzi, perlomeno nei supermercati, non siano arrotondati al 5 cent; nei supermercati esistono anche prezzi al centesimo, e viene arrotondato solo il conto finale, e solo per i pagamenti in contanti, mentre per i pagamenti con carta/bancomat i centesimi vengono regolarmente conteggiati. E in ogni caso chi vuole pagare con 1 e 2 centesimi può farlo. In pratica una situazione simile a quella che esisteva da noi prima dell'Euro.
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  8. oggi ho rovistato nei cassetti in giro per casa ed ho accumulato una fortuna, 130 monete circa...più di 300 grammi di peso... sapete a quanto ammonta il tesoro sparso per casa ? Sfido ciunque ad andare in giro con in tasca 300 grammi di ferraglia. ................................neanche 2 euro.................. :(
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  9. Monete in Lire.rar Non voglio assolutamente mettere in dubbio quanto detto da Mirko, però quanto sopra, visto i volumi, pesi e valori, mi ha invogliato ad aprire un bel foglio di exell e fare alcune ipotesi/riflessioni statistiche: il barile che contiene monete è di 4 q.li pari a 400 Kg. pari a 400.000 gr, ho fatto una serie di ipotisi ( in allegato excell): Che monete c’erano in quel barile? Escludiamo del calcolo gli euro, che comunque è stato affermato che erano in percentualmente irrilevanti, ho preso in considerazione le monete repubblicane da lire 1000,500,200,100,50,20,10,5 ho escluso dal conteggio le minimonete che furono emesse solo gli ultimi anni ed ebbero poca diffusione, nella prima ipotesi, quella più “ottimistica”, ho ipotizzato una presenza del 5% per le monete da 1000, ( chi buttava 1000?), un 10% per la moneta da 500, un 20% per le 200, un 30% per le 100, un 35% per le 50, ho escluso le monete da 20 10 e 5 ( che forse in caso di offerte erano le più “gettonate”), ebbene, considerato il peso totale, il peso della singola moneta, le percentuali su esposte, si ottiene un valore in lire di 11.034.000 pari a 5.699 euro, lontano dagli 8.000 e più detti. Nella seconda ipotesi “ più avara” ho escluso la moneta da 1.000 che poco già circolava all’epoca, e pluasibilmente poco usata per offerte, del 500 Lire il 5%; del 200 lire il 10%; del 100 lire il 15%; del 50 lire il 15%, delle 20 lire il 20% ; delle 10 lire il 20%; delle 5 lire il 15%; rifacendo i calcoli si ottiene 5.544.900 pari ad euro 2.862 somma rispettabilissima, ma ben lontana degli 8.000 e passa detti. Nella terza ipotesi, ponendo il 100% su ogni categoria di moneta, si evince che gli 8.000 si potevano ottenere unicamente se tutte le monete fossero state da 200 Lire, poiché, da per le 100 e le 50 il controvalore scende notevolmente, con ciò non voglio mettere in dubbio le parole di Mirko, però a volte le storielle di paese, da bocca in bocca, da bar a bar, tendono ad ingrandirsi. Saluti TIBERIVS ps il file excell compresso è in capo al messaggio.
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  10. E poi conta sempre quando parte il passaggio, e Vidal esce durante l'azione, poi però fa per rientrare, quindi si considera in gioco. Senza contare che: Sennò scusa, tutta la difesa, presa alla sprovvista, invece di salire corre fuori dal campo e mette in fuorigioco l'attaccante... E poi c'é il palese esempio del gol subito con Panucci fuori ai mondiali, citato da Luke. :) Piuttosto, ieri sera è stata palesemente misconosciuta un'altra regola fondamentale del gioco: :blum:
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  11. Per completare l’originario argomento sui decadrammi di Akragas e in attesa di ulteriori sviluppi dell’inchiesta che ha coinvolto l’esemplare di Weiss, accenno all’esistenza di un interessante studio di Ulla Westermark, Some ancient forgeries of dekadrachms of Akragas, Numismatica e Antichità Classiche (Quaderni Ticinesi), vol. XXXVI (2007), p. 77-88, che sono riuscito a reperire in biblioteca. E’ un articolo interessante anche per dimostrare quanto fosse vecchio il problema delle falsificazioni. La Westermark premette che nel suo Corpus (che attende ancora la pubblicazione) i decadrammi sono catalogati con i suoi nn. 597-600 e quindi noti in 4 combinazioni di due conii D (O1-2) e 3 conii R (R1-3). Evidentemente non aggiunge nulla rispetto a quanto già descritto da Seltman (e resta il mistero del pezzo ex Hunt che appare essere tratto da un conio R diverso). Poi passa a rilevare l’esistenza di almeno tre vecchi falsi tutti ricavati per fusione (dalla combinazione O2-R2 per i primi due, e dalla combinazione O1-R2 per il terzo). Caratteristica la forma ovale dei primi due e il peso molto basso. Berlino, g. 38,32 Parigi (inv. n. 102), g. 37,75 Ex coll. Pembroke, Sotheby 31.7.1848, n. 403, g. 37,27 ? Un aspetto interessante è che l’esemplare n. 1, di Berlino, che è poi quello noto al Torremuzza e da lui disegnato poco fedelmente alla tavola IV, n. 13, fu descritto per la prima volta nella ricca collezione di Karl Ludwig Palatinate (1617-1680) di Heidelberg, il quale acquistò molti dei suoi pezzi tramite un suo amico, il diplomatico Ezechiel von Spanheim, a sua volta collezionista e che fece un viaggio in Italia e in Sicilia negli anni 1660, compiendovi importanti acquisti. Questo decadramma fu pubblicato per la prima volta nel catalogo di Karl Ludwig, che fu stampato nel 1685, dopo la sua morte, a cura di Lorenz Beger (successore di von Spanheim), The Thesaurus ex Thesauro Palatino, nella tavola I, n. 4. La collezione di Karl Ludwig fu ceduta in eredità a Brandenburg e lo stesso Lorenz Beger curò un nuovo e più esteso catalogo, in tre volumi, Thesaurus Brandenburgicus (1696-1701), con fini incisioni anche se non molto fedeli. Successivamente tale collezione confluì nel noto medagliere del museo di Berlino (i tedeschi sono sempre stati più meticolosi degli italiani….). Poi nel 1746 venne pubblicato l’esemplare n. 3, il decadramma della collezione Pembroke, nella sua opera Numismatica antiqua in tres partes divisa (London 1746) e più precisamente nella sua pars 2, tav. 3C. La collezione Pembroke fu poi dispersa dai suoi eredi in un’asta Sotheby nel 1848. Attualmente tale esemplare risulta scomparso e non è stato ancora rintracciato. Infine l’esemplare n. 2, del medagliere di Parigi, appare essere citato per la prima volta dal Mionnet nel 1806 e non è escluso fosse esistente anche prima. Solo nel 1838 lo studioso A. Bröckh potè esaminare con maggiore attenzione i due decadrammi presenti nel medagliere di Parigi (inv. nn. 102 e 103) e riconobbe che il n. 102 era una copia fusa e per di più praticamente identica a quella di Berlino, che da allora fu depennato come falso da tutti i successivi studi e cataloghi. La cosa strana è che dalle accurate indagini della Westermark, i primi decadrammi akragantini ad essere noti erano dei FALSI, copie probabilmente ricavate da esemplari che dovevano essere autentici, che però non erano allora ancora noti ! Probabilmente il più vecchio esemplare autentico è quello altro di Parigi (il n. 103, già illustrato all'inizio della disucssione). Le sue prime notizie sicure risalgono al 1826. Il famoso e bellissimo esemplare di Monaco risulta essere stato acquistato nel 1845-46 da un collezionista messinese, un certo Longo (ovviamente non si hanno notizie sulle circostanze del suo rinvenimento). All’inizio del XX secolo scoppiò una polemica sull’effettiva autenticità di TUTTI i pezzi allora noti (compresi Monaco, Parigi e coll. Pennisi). Il noto studioso E.J. Seltman controllò attentamente questi esemplari e l’esemplare Parigi n. 102 fu riconosciuto essere fatto come copia fusa, anche per la presenza del caratteristico lieve restringimento (“shrinkage”) delle figure, tipicamente causato dai vecchi calchi. Attualmente esistono ben pochi dubbi che sia stato effettivamente emesso il decadramma di Akragas, specialmente dopo la comparsa dei pezzi Lloyd e Gulbenkian, provenienti da un ripostiglio, quello di Naro, trovato nel 1925 e purtroppo subito dopo disperso in Europa. E’ molto sorprendente come in questo caso sia in pratica comparso PRIMA il falso e SOLO DOPO una moneta autentica……. e come in fondo fosse diffusa la pratica di fare falsificazioni, sicuramente almeno nel XVII secolo!
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  12. ... per chi non lo conoscesse ... eccolo qui
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  13. le monete che hai elencato sono tutte comuni e non hanno valore numismatico,comunque fossi in te eviterei di spendere 20-30 euro per una "toycoin",ovviamente questo è un mio pensiero...
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  14. Ti allego link dove puoi vedere anche la moneta da 8 maravedi - zecca di Jubia http://www.maravedis.net/fernando7_8maravedis_jubia1.html
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  15. Pulendo il campo da ogni polemica, sarebbe inopportuna dato l'ottimo proseguirsi del topic; molto rapidamente; Il titolo è del pegione, questo a detta dei fratelli Gnecchi, rimane la nomea del grosso come nel catalogo Este Milani ed in altri testi. E' assai probabile vi sia stata svalutazione tra gli anni il 1360 ed il 1370, mantenendo inalterato il peso di 2,48 se ne alterò il titolo da 905-875 a 630 millesimi di fino, e si apporto l'aquiletta per un'immediata identificazione. Crippa gustifica la doppia denominazione con il fatto che : " in taluni decreti si trovano citati contemporaneamente sia il grosso sia il pegione; in questi casi parrebbe lecito supporre che si intendesse indicare con il termine di grosso le vecchie coniazioni ad alto titolo d'argento e con quello di pegione le emissioni più recenti deprezzate del loro valore intrinseco" come per l'appunto dice Lei, ma aggiunge : "Tuttavia, in altri documeti dell'epoca (30.gennaio 1392) la denominazione di grosso e al contrario utilizzata per indicare monete di nuovo stampo del valore di 18 denari imperiali. A nostro parere, con il termine grosso si voleva forse indicare la "grossa" moneta d'argento; il grosso ed il pegione erano, infatti, tra le monete in argento, in circolazione , quelle di maggior peso." Di grida improprie ne sono pieni gli archivi, per una monetazione assai più recente: a Napoli per Giuseppe Napoleone si prevede la coniazione di una decina di nominali e ... fu battuta solo la piastra, quindi poco da stupirsi, se in tempi andati tra il dire ed il fare ci fosse stato in mezzo il mare. Ciò posto un giorno facendo dei lavori di ristrutturazione di una chiesa, al castello, o in arsena ... potrebbero saltar fuori .... Il collezionismo è pieno di sorprese, ci fanno apparire nominali dal nulla, anni di coniazione insospettabili e mai classificati comparire dal nulla, poi con calma arrivano i numismatici. Considerare la numismatica al fine collezionistico, non lo considero assolutamente riduttivo anzi; se ha notato chi interviene in questo forum, la qualità degli interventi e delle considerazioni e quanta attenzione viene posta in certe discussione posso solo dire che ci sono fior di collezionisti, di questi eccellenti numismatici. La monetazione "Comunale-Imperiale-Primo rinascimento" non è mia propria ed ascolto da tutti, ho preso nota di quanto da Lei evidenziato e ne ho fatta nota separata al cartellino della moneta. E' appena una decina di anni che la seguo ed è un ginepraio, devo impormi delle regole e queste sono dettate da quanto ad oggi pubblicato.
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  16. Credo si tratti di Macrino. RIC IVb 173, dupondio, zecca di Roma 217 - 218 d.C. D: IMP CAES M OPEL SEV MACRINVS AVG, busto con corona radiale rivolto a destra V: FELICITAS TEMPORVM, Felicitas stante a sinistra con lungo caduceo e cornucopia, SC ai lati della figura Rarità: S (non comune) Non riesco a trovare una foto...
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  17. E' un groschen, zecca di Reinhardsbrunn, le iscrizioni dovrebbero essere MON:FRAT:DVC:SAX:LIN:VIN:1622 NACH.DEM.ALTEN.SCHROT.V.KORN
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  18. Figurati ... la mia era solo una battuta che mi è venuta spontanea leggendo la tua frase "ho paura che anche quest'altra moneta fara' la fine dei 2€ 2011". Ciao
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  19. Il paradosso purtroppo non è solo italiano. Una Banca Centrale di proprietà degli stati ovviamente risolverebbe il problema, perché in questo modo gli stati non si indebiterebbero (non ci si può ovviamente indebitare verso se stessi). Hai quindi centrato il punto, perché si tratta di un problema di sovranità. Si tratta cioé di rispondere alla seguenti domande: 1) a chi appartiene il diritto di battere moneta, allo stato o ai privati? 2) a chi appartiene la moneta? Per cui, una volta che si chiarisce che la moneta appartiene al popolo e che il diritto di emetterla spetta agli stati e non ai privati, possiamo anche lasciare la denominazione "Banca Centrale", intendendo con essa un istituto di emissione, gestito esclusivamente dallo stato, che risponda alle esigenze dei popoli e non dei banchieri. Ma questo comporterebbe porre fine alla truffa del debito pubblico e del signoraggio e dubito che i principali fruitori di questo meccanismo delinquenziale vogliano farsi da parte. Piuttosto cercheranno di convincere la gente che è giusto, equo e naturale, che all'emissione di moneta si debba affiancare la parallela emissione di titoli di debito pubblico. Mi dispiace solo che tu abbia voluto editare quei commenti, perché i truffatori meritano gli aggettivi che gli sono consoni. I mafiosi restano dei delinquenti anche quando fanno politica o sono collusi con essi. Per cui chi dà del criminale a un mafioso, non fa certo della polemica politica ma si limita a fare apologia della legalità. Allo stesso modo, quando dei banchieri TRUFFATORI esercitano funzioni pubbliche, io rivendico il diritto di definirli tali, senza che questo significhi fare della polemica politica. La mia critica va ben oltre la dialettica destra-sinistra, della quale in questa discussione poco mi importa. Io pretendo che la sovranità, che secondo le costituzioni di tutti gli stati europei, appartiene al popolo, venga esercitata attraverso le istituzioni dello stato nell'interesse esclusivo dei cittadini e NON dai banchieri che, truffando la collettività, ci impongono il pagamento di un debito non dovuto. Perché se questo debito esistesse davvero, questi furfanti dovrebbero spiegarci che cosa la BCE ci avrebbe ceduto, di sua proprietà all'atto dell'emissione delle banconote. Quando c'era la riserva, il portatore della banconota, poteva chiedere alla banca centrale l'equivalente in oro. E quindi all'atto dell'emissione, poteva giustamente iscrivere a passivo il valore nominale della banconota. Oggi che la riserva non esiste più, le banche centrali continuano a iscrivere a passivo il valore nominale della banconota. Su che cosa è basato questo passivo? Sul nulla, perché di nulla la BCE si priva all'atto dell'emissione e nessuna spesa, tranne quella tipografica, sostiene. E allora questa è TRUFFA e se un politico, o un tecnico-politico, sostiene che questo debito è legittimo, io gli do del TRUFFATORE e del NEMICO DELLA COLLETTIVITA'.
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  20. Scusate l' :offtopic: ma ieri sera ho visto la partita e mi sembra che anche il guardalinee vedesse in bianco-nero a quale dei due gol annullati ti riferisci? quello a favore o quello a sfavore? :pleasantry: scusate l'OT
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  21. :hi: Buongiorno innanzitutto un benvenuto Dire quanto costa una collezione è molto difficile da definire! Dipende da molti, anzi troppi fattori, proviamo a definirli considerando i otto valori che vanno dal 1 cent ai 2 euro, escludendo ovviamente le monete da collezione collezione consistente in pezzi raccolti in circolazione (quelli che ricevi come resto da un acquisto) per la facile reperibiltà e lo stato di conservazione (colpi, usura, ossidazione...) direi solo la somma del valore nominale, poichè pezzi rari difficilmente ne trovi in circolazione e ammesso, che con una botta di c..., quanti ne poi trovare 1-2 certamente non influiranno sul valore complessivo della collezione; collezione di monete sfuse ma acquistate come Fdc, qui possiamo trovare pezzi che normalmente non circolano e tenuti con cura, direi facendo una media tra questi e quelli comuni, il valore può salire a 1/3 sul valore nominale; collezione di monete in blister ufficiale Fdc, qui la cosa si fa più seria, consideriamo che in queste serie oltre alle 8 monete possiamo trovare anche medaglie/monete commemorative in diversi metalli (nichel, argento) per cui il valore sale, oppure possiamo trovarle con più valori, cioè oltre ai 8 valori con anche i 2€ commemorati o come nel caso della Slovenia troviamo anche i 2€ e i 3€ inseriti nella divisionale. Se poi consideriamo che per l'acquisto di una divisionale si va da un minimo di 15€ a un max direi 50€, escludendo alcune tipo Monaco, abbiamo una media di 30/35€ a divisionale. Un altro fatto da considerare in questo tipo di collezione è quello di avere una divisionale per anno di ogni stato o più ( ci sono stati che emettono più divisionali nell'arco dell'anno) collezione divisionali Proof, il top di una collezione la stessa definizione richiama la parola professionale, certo la più ambita da tutti i collezioni ma visto l'elevato costo, la difficile reperibilità fa si che spesso le collezioni di questa tipologia siano incomplete, o limitate a un singolo stato. Chi imposta questo tipo di collezione preventivamente deve partire con un costo al doppio, se non triplo, rispetto alle divisionali Fdc, partendo da un costo che va dai 60 e in su ( pochissime sono al di sotto). Dopo queste brevi considerazioni, premetto che ho dato numeri facili ma molto vicini alla realtà, devo dire ancora una cosa: se vuoi vendere, sopratutto in blocco indipendenmente dal motivo, "qui casca l'asino" la tua collezione vale niente o poco più in particolare nei due primi punti
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  22. EDIT Andiamo per ordine: 1) viene inventato un debito pubblico fraudolento, ossia si fa in modo che la gente creda alla favola che uno stato debba per forza indebitarsi con la BCE per emettere denaro, quando invece l'emissione della moneta è un potere sovrano dello stato. Per quale motivo dovremmo pagare capitale e interesse alla BCE per il solo fatto che essa stampa pezzi di carta? Il valore del denaro deriva forse dal fatto che la BCE stampa banconote o piuttosto dal fatto che l'economia, e quindi il lavoro dei cittadini, rende necessari quegli scambi per effettuare i quali è fondamentale dotarsi di una moneta? 2) Siccome il debito pubblico è matematicamente inestinguibile (visto che per pagare gli interessi è necessario chiedere l'emissione di ulteriore denaro e quindi contrarre ulteriore debito), alla fine gli stati si ritrovano con l'acqua alla gola. Devono così aumentare la tassazione, ma sopratutto devono ridurre i servizi pubblici (anche quelli essenziali) ai propri cittadini. 3) Interviene allora il Fondo Monetario Internazionale, che propone un nuovo prestito "salva stati", che ovviamente serve solo a pagare i debiti non dovuti. Tuttavia anche questo prestito va rimborsato con gli interessi, e così, in mancanza di una crescita economica (visto che le varie manovre e manovrine sono, per loro natura, recessive), il debito finisce per aumentare, sia in termini assoluti che in rapporto al PIL. 4) Per placare i creditori gli stati sono allora costretti a privatizzare i servizi pubblici (anche quelli essenziali), rendendo così i cittadini schiavi di chi deve fare profitto sulle loro necessità, Parallelamente le ricchezze degli stati vengono svendute a pochi speculatori. Questo è quello che è accaduto con i paesi del Terzo Mondo, questo è quello che sta avvenendo con la Grecia, con l'Italia e con altri stati europei. EDIT
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  23. @gaff977 Ho scritto che non hanno battuto grossi e pegioni ? Ho scritto l'opposto; li hanno battuti con sigle B-G e G-B Per Galeazzo II e Barnabò Visconti la distinzione è chiara tra il Grosso ed il Pegione, riconoscibile il secondo per l'aquila sopra al biscione. Gnecchi 3 il grosso e Gnecchi 4 il pegione, oltre che al titolo. Come potrà notare a pagina 40 del Gnecchi (Milano 1884), la mia moneta è attribuita a Galeazzo II Visconti (1354-1378) come pegione n. 5 Tav. VII n. 3 (variante), Nel catalogo Varesi collezione Este Milani, da Lei citato, al lotto n. 113 come Grosso da 1 Soldo e mezzo per Gian Galeazzo Visconti; con i riferimenti CNI 23/36 Crippa 4 NV 96 e Coll. Verri 160. Sono andato a verificare i riferimenti : CNI vol. V (Roma 1914) per GIAN GALEAZZO VISCONTI CONTE DI VIRTU' DUCA DI MILANO a questo periodo si sono messe tutte le monete con il titolo DVX o D ed il mio esemplare è il numero 25 a pagina 90 e descritto come Grosso o Pegione Tav. V n. 12 Crippa Vol II, Milano 1986, (e' il mio rifeirmento) Gian Galeazzo Visconti Crippa 4/B come Grosso o Pegione e rimanda ad una nota che nel 1383 valeva soldi 1 e mezzo pari 18 denari come dalle grida del 1.10.1383 al titolo di 683%o (da Gnecchi) Negrini Varesi (1991) n. 96 come Grosso da 1 soldo e mezzo non è citato il titolo, ma i riferimenti sono quelli del CNI. Verri essendo stata curata da Crippa la moneta viene descritta come Grosso o Pegione n. 159. Strada - La zecca di Milano e le Sue Monete 1930 - pag. 50 per Gian Galeazzo Grosso o Pegione Elio Biaggi - Monete e Zecche Medioevali Italiane 1992 - Gian Galeazzo Grosso o Pegione pag. 266, n. 1475 Comune di Milano - La Zecca e le Monete di Milano cat. 1983 - Gian Galeazzo Grosso o Pegione pag. 114, n. 202 inventario Brera 2214 Personalmente non ho alcuna opinione se sia corretto chiamarlo grosso oppure pegione, e sostanzialmente non cambia la natura della moneta, non sono in grado di verificarne il titolo ne tanto meno di controbattere qualsiasi teoria o fondamento numismaticato sulla corretta nomenclatura della moneta; mi limito a prendere lettura di quanto ad oggi pubblicato e ne traggo poche considerazioni. I fratelli Gnecchi, opera da Lei citata come Suo riferimento, hanno preso un abbaglio circa la paternità della moneta; non è batuta da Galeazzo II ma Gian Galeazzo e questo appare certo. Il titolo della mia moneta è citato dai fratelli Gnecchi per 622/oo quindi ne farebbe un pegione. Varesi lo chiama Grosso in catalogo Este Milani e parimenti nella sua opera congiunta con Negrini. Tutti gli altri con la doppia identificazione di Grosso o Pegione ed a questa linea di pensiero che mi uniformo, sbaglio ? Probabilmente si, ma oramai ho già fatto il cartellino e non ho voglia di correggerlo.
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  24. Aggiungo, sempre dello stesso periodo un pò di prezzi che riguardano gli Utensili: Da Cucina: Un servizio economico di piatti da cucina da 12 costava 22 Grana, circa 2 Grana a piatto. Un bicchiere di vetro con manicoda una caraffa di capacità, veniva venduto circa 10 Grana,mentre uno comune da vino non più di 4 Grana. Un servizio da tavola per sei persone con tovaglia di 6 palmi e con tovaglioli costava da 5,50 Ducati a 8,50 Ducati. Agricoli: Un cesto, detto comunemente "Cofano" da mezzo Tomolo costava 20 Grana. Un telo di stoppa da 16 braccia 1,36 Ducati. Una forca di legno da foraggio 10 Grana. Un pettine di ferro per il lino veniva venduto un Ducato. Ciao
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  25. la moneta e` simile a quella di prof ma la tua e` un 8 maravedi , non 1 maravedi zecca di Jubia e data non visibile ciao
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  26. confrontalo con questo Fernando VII (1808-1833) ha coniato questa moneta, con un peso di 1,12 grammi e 15 mm in Jubia Mint Recto: Ferdinanda VII DG HISP 1824 REX (Ferdinando VII per grazia di Dio Re di Spagna) intorno a un busto . diritto del re tra i J (menta) e il valore 1 inversa: Croce di Don Pelayo Cantonada di castelli e leoni con stemma di Borbone al centro, il tutto circondato
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  27. Concordo in pieno, laddove un privato fornisca sostegno economico, ben venga. L'Herculaneum Conservation Project ne è la prova.
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  28. Per la circolazione di moneta metallica, bisogna scindere due grandi periodi, ( prendendo in considerazione la monetazione dei 3 Re) - Prima della I Guerra Mondiale e dopo tale periodo. Relativamente il primo periodo, volendo includere anche i regni pre unitari ( parlando del Piemonte), la circolazione aurea era effettiva, però per pagamenti non di piccola entità, infatti era uso comune fino alla prima guerra mondiale, pagare in ambito agricolo, gli animali ( buoi, mucche ...) in moneta d'oro ( marenghi), naturalmente per i pagamenti minori si scendeva all'argento e poi al rame. L'esempio portato da Gallo, è un'anacronismo, poiche sarebbe stato impossibile pagare nell'11 o negli anni successivi ( non oltre il '15) un valore di 45 lire con una moneta del cinquantenario da 50, ricevendo come resto, un aquilotto ( 5 lire ) poichè non era ancora stato coniato, sarebbe stato possibile invece ricevere di resto 2 aquile araldiche da 2 lire + 1 da una lira, monete che normalmente circolavano in quel periodo. ( Dopo tale periodo nessuno si sarebbe sognato di pagare in oro ugual valore in lire ) Durante la prima guerra mondiale e dopo, si assistette al propressivo ritiro della monetazione argentea ( 1 e 2 lire) sostituita dal nikel. Negli anni venti, con una certa crescita economica, ed una ripresa della lira, si assistette all'emissione di nuova moneta argentea, che circolò normalmente, non era assolutamente una cosa rara andare fare la spesa e pagare, qui si, con un "aquilotto" da 5 lire. Mio nonno che in quegli anni faceva il commerciante, mi ricordo che mi disse che era uso comune tenere sul banco una lastra di marmo, sulla quale si faceva battere la moneta che in quel momento s'incassava, per sentire il suono argentino, che dichiarava la bontà della stessa. A metà degli anni '30, con la guerra d'Etiopia, la lirà iniziò nuovamente a soffrire, è vero ci fu l'emissione del '36, ma fu più di facciata che per la circolazione effettiva, soprattutto per il 20 lire. Con l'inizio della II guerra, la poca moneta preziosa, sparì dalla circolazione, e si dovette aspettare quasi altri 20 anni, per rivedere una normale circolazione argentea per la lira ( 500 lire 1958). saluti TIBERIVS
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  29. Io per le monete della Repubblica uso questo raccoglitore della MasterPhil che mi piace una cifra:
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  30. Tra il floccato e il velluto c'è una bella differenza (il costo in primis ma se hai monete importanti vanno posizionate in questo tipo di vassoi). Ti posto una delle mie vetrine, scusandomi perchè sono perennemente in allestimento. ;)
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