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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/25/12 in tutte le aree
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Ragazzi ho seguito con attenzione tutta la discussione e mi fa piacere condividere il mio pensiero con voi. Personalmente credo sia giusto rivedere il meccanismo ma credo che sostituire criteri quantitativi (min 100 messaggi) con altri criteri quantitativi (es. 1 anno) non risolva nulla, vi faccio il mio esempio: io sono iscritto da più o meno 1 anno e mezzo a questo forum, per i primi 12 mesi ho partecipato davvero poco al forum (per problemi di tempo, personali ect..) dopodichè ho avuto la fortuna di avere molto più tempo da dedicare alle mie passioni e quindi scrivo ed intervengo quasi costantemente sul forum, se analizzate la mia posizione dopo 1 anno dall'iscrizione avrei già 1 requisito per partecipare ad una razzia ma in realtà il mio contributo sul forum è stato pari a 0, cosi come oggi ho meno di 200 messaggi ma non per questo mi sto dedicando meno o sono meno appassionato di un altro utente che ha più di 1000 messaggi. Per questo credo che siano necessari criteri qualitativi e non solo quantitativi. Spero di essere stato chiaro!2 punti
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DE GREGE EPICURI Cercando l'argomento in "Rovesci imperiali", mi sono accorto che non abbiamo mai discusso della FELICITAS, in quanto divinità o personificazione. Per ora non ne so molto, ma mi pare utile approfondire il tema; la FELICITAS è prevalentemente "augusta" oppure "publica", mentre solo nel IV secolo compare la ben nota FEL TEMP REPARATIO interpretabile in vario modo (felicitatis temporum reparatio, o felicium temporum reparatio). La FELICITAS AUGUSTA credo si riferisca proprio alla gioia, alla contentezza, insomma all'essere felice dell'augusto (o della famiglia augusta), quindi è un omaggio al benessere dell'imperatore, alla sua serenità, che ovviamente si immagina (per estensione e identificazione) essere anche quella dello stato e dei cittadini. Quando si parla di FELICITAS PUBLICA, credo si intenda direttamente il benessere di questi ultimi.Mi sembra che il rovescio compaia coi Flavi (me lo confermate?) e vien da pensare che esprima il sollievo per la fine della guerra civile del 69 d.C., e forse anche per la vittoria sulla rivolta ebraica del 66-70. L'unica moneta che per ora vi presento è un dupondio di Tito da Cesare, coniato sotto Vespasiano. Sono interessanti i due oggetti attribuiti alla FELICITAS: naturalmente la cornucopia, ma anche il caduceo. Al D: T CAESAR IMP COS III CENS, Tito con corona radiata.Al R: FELICITA-S-PUBLICA. Credo sia la 818 del RIC II (Vespasiano).2 punti
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Buonasera a tutti. Su ispirazione di un topic che ho visto di recente in un'altra sezione del forum lamoneta.it, ho pensato che si potesse aprire una discussione simile sul costo della vita nel Regno di Napoli: quanto costava mantenere un manipolo di soldati, quanto costavano mucche e buoi, quanto serviva per riparare una casa o comprare un terreno, ecc... Trovo particolarmente interessante contestualizzare le monete che oggi collezioniamo in quella che era la vita di tutti i giorni dei nostri antenati. Personalmente, nel corso degli anni, ho accumulato appunti su appunti (dal XVI al XIX secolo) e mi piacerebbe condividere e sentire pareri. L'argomento non è prettamente numismatico, ma è comunque affine. Se la cosa può interessarvi, accetto suggerimenti e consigli. Salute.1 punto
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sto cercando notizie sulla mezza luna sulle monete triestine ed il suo significato il bernardi nel suo catalogo non mi è di aiuto io ho la teoria che la mezza luna (derivazione latina) indichi il potere della civitas ovvero del vescovo che ne pensate?roma antica la mezza luna era simbolo Dea Luna protrettrice della "Splendida Civitas". Nel medioevo diventa simbolo della città, del potere dei suoi vescovi e dell'intera diocesi oppure un altra teoria la luna coricata, assieme alla stella nel concavo (proprio identica a quella che si vede sulla moneta di Arlongo), è considerata lo stemma dell'Illiria. www.dalmaziaeu.it/AlboDoro/AlbodOro1-Capitolo4.pdf 57 Nello stemma di famiglia la luna coricata, sormontata dalla stella a otto punte, che sono il simbolo dell'antica Illiria, e la stella cometa dell'ultimo Imperatore romano d'Oriente della stirpe dei Teodosio, sono un indizio araldico serio ma non certo una prova accettabile dagli storici. ringrazio giulio bernardi nel suo continuo e paziente aiuto1 punto
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A PROPOSITO DELLE INEFFABILI MIKRA’ KERMATA CONIATE IN SICILIA A PARTIRE DAL VI sec. a.C. ... “E' un miracolo che il grembo delle terre siciliane in aree sperdute ne (le piccole monete di argento) abbia custodito rari campionari che sono emersi per la gioia degli studiosi…” [G. Manganaro] ... E DELLE LORO SORELLE MAGGIORI ! * * * * * INDICE DEI VARI CENTRI EMITTENTI Raccolta di link alle discussioni relative ad ogni singola zecca siceliota esplorata nella sezione Sicilia greca, a partire proprio dal topic Obolichepassione. La finalità di questo Indice di sezione mira a rendere più agevole il ritrovamento dei vari argomenti e nello stesso tempo tenere memoria storica di quanto già sviscerato o meno… Le zecche via via ultimate saranno qui inserite in ordine alfabetico. * * * * * 1. ASPETTI GENERALI 1a) presenti nella discussione Obolichepassione - Sezione Sicilia Greca Aspetti metrologici, storici e lessicali relativi alle frazioni in argento: mikrà kermata Discussioni sul mondo calcidese e sulla colonizzazione greca in generale 1b) presenti nella Sezione Sicilia Greca Bibliografia della monetazione greca in Sicilia Elenco-delle-zecche-siciliane 1c) presenti nella Sezione Articoli e Manuali La nascita della moneta. 1d) presenti in siti esterni a Lamoneta.it Presenza e funzioni della moneta nelle chorai delle colonie greche di Sicilia -Mariangela Puglisi - M. Caccamo Caltabiano Saggio assai interessante e ricco di cartine illustranti le zecche di età arcaica e classica e quelle di età post-dionigiana. Ampi riferimenti ai ritrovamenti monetali in Sicilia. * * * * * 2. LE ZECCHE Abakainon - Abacaenum Adranon - Adrano Aitna - vedi anche in Katane (parte I-II) Akragas - Agrigentum Carthago in Sicilia (vedi in Motya) Entella Eryx – Erice Galaria Gela Henna Herbessos - Herbessus - Erbessus Himera Inessa - vedi Aitna Katane - Catania: I parte - II parte Kimissa Leontinoi – Leontini Longane Messana - Zankle …. e uno sguardo oltre lo stretto: Rhegion Motya - Mozia Naxos - Naxus Lopadousa - Lampedusa Mamar Panormos - Palermo Segesta Selinous – Selinus - Selinunte Solous - Solus - Solunto Stiela Zankle – Messana …. e uno sguardo oltre lo stretto: Rhegion Continua .... :rolleyes:1 punto
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Salve a tutti. Questo piccolo topic è la prima parte di una modesta ricerca che vorrebbe analizzare a grandi linee la "storia numismatica" di uno dei luoghi di culto più grandi e sorprendenti dell'intera romanità. Il tempio di Giove sul Capitolino fu al centro di portentosi prodigi fin dall'epoca della sua fondazione, iniziata in epoca regia e culminata nel primo anno della neonata Repubblica. Il Capitolino è uno dei luoghi frequentato fin dai tempi più remoti della storia di Roma: recenti scavi archeologici (1998-2002) hanno restituito alla luce importantissime testimonianze di un insediamento risalente addirittura alla media età del Bronzo (XVII-XIV secolo a.C.). Il colle fu, quindi, abitato e scelto come luogo di culto fin da tempi lontani per motivi strategici: da esso, infatti, si poteva controllare il sottostante approdo fluviale a ridosso dell'Isola Tiberina, uno dei più importanti dell'allora centro abitato. Fu grazie a Tarquinio Prisco e ai suoi ambiziosi desideri edilizi che Roma si potè fregiare di una costruzione il cui nome è giunto fino a noi, accompagnato dalle splendide illustrazioni monetarie che seguiranno. Scavando le fondamenta per il tempio si rinvenne un cranio umano perfettamente conservato: un prodigio, sicuramente! Tutti accorsero ad ammirare l'eccezionale ritrovamento, ma nessuno seppe spiegare il perchè di quell'ottima conservazione. Qualcosa con cui, di certo, aveva a che fare il divino. Il cranio apparteneva ad un certo Olus Vulcetanus da cui prenderà il nome lo stesso colle Capitolino: ciò che oggi pronunciamo con tanta disinvoltura non è altro che la storpiatura della dicitura latina caput Olis, ovvero "la testa di Olus" in memoria proprio del suddetto fatto prodigioso. Molto probabilmente la testa di Olus non era altro che ciò che restava di una tomba antichissima, forse risalente alla prima età del Ferro e di cui oggi rimangono anche altre tracce. Non dimentichiamo che il Capitolino fu uno dei primi luoghi ad essere frequentati dagli antesignani di quelli che poi saranno chiamati Romani. La testa ritrovata fu interpretata come un auspicio della futura grandezza di Roma, vista dagli storici antichi più audaci come la promessa caput mundi. Altro evento prodigioso accorso per la costruzione del grande tempio fu lo scoppio della fornace in cui cuoceva la quadriga in terracotta di Giove, commissionata ad alcuni artisti etruschi di Veio, tra i più rinomati dell'epoca (basti ricordare il famigerato Vulca, il nome dell'unico artista etrusco a noi noto). L'opera doveva servire per decorare il frontone del tempio, ma ciò che rimane della grandiosa opera sono i resti del podio e dei muri di fondazione costituiti da imponenti blocchi di cappellaccio. La costruzione fu inaugurata il 13 settembre del 509 a.C. dal Console Orazio Pulvillo e dedicata alla triade capitolina: Giove, Giunone e Minerva. Un'associazione divina comune alle più grandi civiltà del Mediterraneo, Greci ed Etruschi. Scorcio di alcune delle fondazioni del tempio, così come si possono vedere oggi. Il complesso religioso fu sottoposto a regolari e selvagge spoliazioni, così rovinose che già nel Medioevo si era persa la sua esatta collocazione sul colle. Più volte distrutto dagli incendi e altrettante volte ricostruito, possiamo immaginare il suo aspetto originario grazie ad alcune monete emesse sia in epoca repubblicana che imperiale, oltre che da un'eccezionale rilievo di epoca antonina. Al suo interno vi trovarono posto i famosi Libri Sibillini, custoditi in una teca di marmo, poi prelevati all'epoca della prima catastrofe in età sillana. Spaccato assonometrico che illustra il posizionamento del tempio di Giove Capitolino rispetto agli edifici moderni, sul colle. L'importante luogo di culto occupava tutta l'area del cinquecentesco Palazzo Caffarelli. Rilievo da monumento onorario di M. Aurelio: sacrificio a Giove Capitolino, 176-180 d.C. Si noti sullo sfondo la suggestiva rappresentazione del tempio del Capitolino. In età repubblicana solamente due magistrati si occuparono di riportare il grandioso edificio sulle proprie emissioni. In questa sede ci occuperemo del denario di Marco Volteio, il più antico tra i due, lasciando per la prossima "puntata" il susseguente. L'iconografia che ci viene presentata sul Rovescio di questo denario è molto esemplificativa: si deve tener conto che su un tondello di appena 17-20 mm di diametro è alquanto complesso rendere i particolari in modo visibile e comprensibile. Gli incisori che raffigurarono l'edificio trattarono le decorazioni che l'impreziosivano con estrema velocità ed intuizione: che senso avrebbe avuto rappresentare delle statue che erano sotto tutti gli occhi di tutti i cittadini dato che su una moneta sarebbero diventate impossibili da riprodurre fedelmente? La stessa cosa vale per l'apparato decorativo e il numero di colonne: non comuni in tutte le emissioni perchè il disegno doveva dare semplicemente l'idea. Il denario di M. Volteio in questione: Autorità emittente: Gens Volteia. D/ Testa laureata di Giove a destra. R/ M. VOLTEI M. F. Tempio dorico tetrastilo di Giove sul Capitolino con acroteri e decorazioni sui lati. Riferimenti: Crawford 385/1; Babelon Volteia 1; Sydenham 774. Data: 78 a.C. Zecca: Roma. Nominale: Denario Materiale: AR - Argento. Grado di rarità: Comune. Come si può evincere dalla classificazione di cui sopra, il denario di Volteio è la prima attestazione numismatica del tempio di Giove Capitolino. Probabilmente l'edificio che appara su questa moneta era quello restaurato dopo l'83 a.C. quando un feroce incendio lo distrusse. La causa? Gli scontri cruenti tra Mario e Silla durante uno dei primi conflitti intestini che attanagliarono Roma in una delle sue fasi storiche più incerte e difficili. Anche se gli studiosi non sono concordi su questa tesi, il complesso templare fu ricostruito su modello del preesistente, in pieno stile tuscanico, con le quattro colonne frontali che incorniciano le tre porte delle celle del culto, una per ogni divinità della Triade. Come già detto, le decorazioni sono abbozzate e lasciate alla mente visiva dello spettatore, ma già il loro abbozzo ha permesso agli esperti di concordare sul fatto che sul timpano del tempio ci fosse una figurazione. Statua di età antonina raffigurante la Triade Capitolina. Ogni divinità possiede i suoi attributi: Giove, il più importante, al centro, con lo scettro, il fascio di fulmini e ai piedi l'aquila; Giunone, velata e diademata, con scettro, patera e ai piedi il pavone; Minerva, elmata, con ai piedi la civetta. Continua con la "parte seconda"....1 punto
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In archivio ho trovato recentemente una interessante nota spese del 1559, nella quale si documenta un viaggio fatto da Castel Thun (chi non l’ha ancora visto, ci pensi a visitarlo, è straordinario!) fino a Mantova e Ferrara per avere da dottori di lì dei consulti per una causa in corso. Tra i molti aspetti, particolarmente interessante è la fotografia del costo della vita di allora in diverse località, nel Principato di Trento, nella Serenissima, fino ai Ducati di Mantova e Ferrara. Anticipo qui qualcosa, sperando che possa essere interessante: ad esempio a Ferrara un buon cavallo si vendeva a 12 scudi; dargli da mangiare costava 10 grossi al giorno; a Rovereto passare la notte in locanda con il governo del cavallo costava 2 troni e 6 grossi; a Villafranca, vicino a Verona, un pranzo per un uomo e la biada per il cavallo 1 tron e 4 grossi; a Mantova comprare 4 pesi di fieno per il cavallo costava 20 soldi e due soldi al facchino che portava il fieno alla stalla, mentre a Ostiglia si cenava con 8 grossi; e poi, un viaggio in barca sul Po da Mantova a Ferrara costava 12 bolognini e, sempre a Ferrara, farsi lavare la testa dal barbiere 3 bolognini e far lavare alcune camicie 3 grossi; passare la notte con l’alloggio per il cavallo a Ficarolo 2 troni, e fare colazione a Stellata 4 grossi; un fiasco di malvasia a Ferrara costava 1 tron e 5 grossi, un paio di anatre 1 tron e 4 grossi, mentre nella stessa città farsi fare “un paro di calze, et un busto di tela, insieme con la manifattura” costava 14 troni e 10 grossi; un cesto di uva 1 tron e 6 grossi e un po’ di pane e formaggio “da portar in borsa” per il viaggio 6 grossi; mangiare all’osteria del pavone di Mantova, a quanto pare di ottimo livello e un po’ cara, costava 15 soldi al pasto, per sei pasti facevano 6 troni e 8 grossi; a Peschiera del Garda si poteva cenare con 1 tron; e andare in barca in due da Peschiera fino a Riva del Garda costava 2 troni. Essendo numerosi gli stati attraversati, sono diverse le monete nominate; per avere un’idea delle conversioni, il nostro dice che “alla hostaria dal Agnolo (a Ferrara), per doi pasti bologninj 20 fanno alla moneta trentina troni 2 grossi 2 e 3 ½…” Ancora, la vendita del cavallo fruttò 12 scudi, corrispondenti a 18 ragnesi e 2 troni; uno scudo valeva circa 7,6 troni. I 3 bolognini per lavarsi la testa valevano 4 grossi. 22 soldi equivalevano a 1 tron, 2 grossi e 3 quattrini. Tutta la trasferta costò al nostro (del budget consegnato avanzarono pochi spiccioli) circa 84 ragnesi; un ragnese, o fiorino del Reno, valeva 5 troni e un trono era formato da 12 grossi.1 punto
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ERRORE! Non ci sono monete importanti su cui discutere, tutte nella loro mediocrità sono importati, e se non lo sono per valore venalo le sono per quello storico ;)1 punto
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Di questa moneta si parla sempre di Napoli sì.......Roma sì ecc. Oggi per caso leggendo questo libro.....peraltro abbastanza interessante, mi sono inbattuto in un accenno della sua coniazione e dei motivi per cui venne coniato non del tutto esaustivi....devo dire. (Anche se quelli........sono ormai noti) Con molto piacere vi riporto alcune paginette, dove nell'ultima si accenna al 10 Tornesi. Spero di farVi cosa gradita.1 punto
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Prova a confrontarlo con questo VALENCIA En la edad media el reino de Aragón acuña este dinero en la ceca de Valencia. Anverso: nombre del rey alrededor de un busto del rey a izquierdas Reverso: VALENCIE alrededor el árbol de Valencia1 punto
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Francesco... Francesco... di questo tizio mi dà un pò fastidio parlare... vabbè, dato che ti voglio bene ti rispondo: Al collo: Ordine del Cristo (Santa Sede) Ordine di San Giorgio della Riunione Ordine di Carlo III (Spagna) Al petto: Medaglia Campagna 1849 Ordine della Legion d'Onore (Francia) Ordine di Sant'Anna (Russia) Medaglia per la Restaurazione Pontificia (Santa Sede) Placche: Ordine del Cristo (Santa Sede) Ordine di Carlo III (Spagna) Lord Acton1 punto
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In effetti non si è mai vista in argento e, a mio parere, non dovrebbe esistere... dato che il decreto istitutivo la definisce solo in bronzo. Ce ne sono in giro alcuni esemplari, fortunatamente pochi, in bronzo dorato... ma diciamo che non incontrano la mia fiducia... Non è esatto dirlo... in quanto venne conferita, cito il decreto istitutivo: “Per tutti gli individui dello stato maggiore, dei carabinieri, dell’Artiglieria, del Genio, del 3° e 4° Reggimento di fanteria, dei Veterani e della Marina Reale, che erano sotto le armi durante i fatti di Messina del 1° settembre 1847 e cooperarono alla repressione dell’insurrezione” e nessun militare si era unito ai rivoltosi... Complimenti per la medaglia, di elevatissima qualità, me ne parlarono alcuni anni fà... ma, evidentemente, la hai acquistata prima che potessero farmela vedere. Comunque appena ho un pò di tempo vi preparo una scheda su questa medaglia e sugli avvenimenti che ne determinarono l'istituzione. Lord Acton1 punto
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Segnalo la pessima azione compiuta da Mirko8710 nel chiudere arbitrariamente una discussione che non aveva connotazioni politiche tali da giustificarne l'inopportuno intervento. Vorrei ricordare che l'Euro stesso e' frutto di una decisione politica,come le scelte economiche di un singolo stato o della stessa UE. Qui si discuteva dell'opportunità stessa dell'Euro ma come decisione presa da alcuni stati e non c'è nessuna valutazione di merito e di connotazione politica in senso stretto. Discussioni generali sull'opportunità di adottare l'Euro,in funzione del sue effetto sulle economie,ce ne sono state diverse e non vedo nulla in questa da giustificarne la chiusura. Mi auguro che l'Amministratore del forum voglia correggere questo macroscopico errore ricordando che nel caso persistesse,sarebbe un'inopportuna forma di censura. Grazie1 punto
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Cari amici, sperando sia di vostro gradimento ricevere un nuovo lavoro storico-numismatico, abbiamo scritto "LA REGINA DAI BEI CAPELLI: ZENOBIA DI PALMIRA". http://www.roth37.it/COINS/Zenobia/index.html Augurandovi una buona lettura, gli Autori Vi inviano cordiali saluti Sergio Rossi (roth37) & Ottavio de Manzini Dear friends, I think you agree to receive a new historical-numismatic work. Therefore we wrote "THE QUEEN OF BEAUTIFUL HAIRS: ZENOBIE OF PALMYRE". http://www.roth37.it/COINS/Zenobia/index.html Best regards Sergio Rossi (roth37) & Ottavio de Manzini Chers amis, J'éspère qu'il vous plaira de recevoir un nouveau travail portant sur l'histoire et la numismatique. Nous avons donc écrit "LA REINE DES BEAUX CHEVEUX: ZÉNOBIE DE PALMYRE". http://www.roth37.it/COINS/Zenobia/index.html Cordialement Sergio Rossi (roth37) & Ottavio de Manzini1 punto
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Inalienabile in pubblico forse, laMoneta.it mi risulta essere di proprietà privata, perciò lo Staff, meglio ancora l'amministratore, che detiene i diritti del forum, è libero di disporre le regole che meglio raggiungano, a suo parere, il risultato di una corretta e civile dialettica. Quanto a buone maniere e stile, vedrà da Lei, leggendo il regolamento completo, quanto di esse si sia tenuto conto. Ed aggiungo, per quanto opinabile fosse la Sua visione del problema €uro, c'é almeno un'altra discussione in questa sezione che lo affronta, e che, con la stretta sorveglianza dello Staff, non è stata ancora chiusa. Avrebbe potuto inserire lì il Suo contributo, evitando duplicazioni e relative, immancabili, polemiche.1 punto
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Ciao, la tua è quella con la R spostata a SX quella che hai postato dopo dovrebbe essere la posizione intermedia, questa di seguito invece è normale. PS Attenzione ad utilizzare impropriamente il termine variante, qui si parla di errori/curiosità, le quali per altro tutte direi egualmente molto comuni, quindi normalmente prive di grandi sopravalutazioni.1 punto
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Ed inoltre mi permetto di ricordare che contestare apertamente e polemicamente l'operato della moderazione costitusce violazione del regolamento ai sensi dell'articolo 5.5. Questa si sarebbe potuta proprio evitare. Il regolamento dovrebbe comprendere stile e buone maniere e se c'è un articolo del genere,va ad onta di chi lo ha stilato perchè il diritto di critica è inalienabile.1 punto
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Scusatemi ma non condivido. Non si può giudicare una cosa preventivamente.Il fatto che l'invettiva sia partita anche da Belzebù in persona,non modifica la sostanza dell'argomento in se,anzi,mla rafforza se un pessimo elemento può permettere di lanciare strali senza che ci sia qualcuno in grado di poter replicare. Sul fatto di aver segnalato pubblicamente la cosa,vorrei ricordare che anche il gesto della chiusura che continuo a ritenere ingiustificato,è stato pubblico. Quantomeno avrebbe dovuto sollevare la questione e non intervenire direttamente. Mi spiace ma sono rimasto molto deluso sia dal comportamento dell'utente Mirko che dalle vostre risposte.1 punto
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Salve a tutti.... Discussione molto ma molto interessante e stimolante..... Sin da quando ho iniziato con la numismatica ho sempre voluto sapere ''chissà che si comprava hai tempi con una di queste??'' :blum: ..... Cmq io dò il mio modesto contributto: possego un libro stampato a palermo nel 1842, diciamo che è un libro di poesie, e dietro riporta il costo 5 tarì.....1 punto
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Come ho detto nella recensione sull'articolo di Andanti i rovesci realizzati dal Trentacoste per il cinquantenario del Regno d'Italia si tratta di capolavori di monete e la cosa più straordinaria è che l'opera dell'artista è stata realizzata anche su tondelli in rame ,sui 10 Centesimi 1911 commemorativi,monete a larga circolazione. --odjob1 punto
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Salve Caio. Ti segnalo questa discussione sul tema: http://www.lamoneta.it/topic/60983-tempio-di-giove-ottimo-massimo/ :) Comunque ottimo.1 punto
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Se può interessare riporto qui i costi per attraversare il Garigliano sulle "scafe". Qui il link alla vecchia discussione: LINK Costi di attraversamento dei fiumi Liri, Garigliano e Rapido con le scafe. Prendendo spunto da un’articolo trovato ormai diversi anni fa su una rivista edita dal LI.SI.PO. (Libero Sindacato di Polizia) a firma di Luigi Serra, riporto i costi relativi all’attraversamento dei fiumi Liri, Garigliano e Rapido usufruendo delle “scafe”, che altro non erano che degli enormi zatteroni trainati da terra o, per le più piccole, a mano dallo “scafaiolo” e che permettevano quindi di raggiungere la riva opposta. Queste scafe trovandosi nel territorio di Montecassino dovevano pagare dei diritti all’Abbazia e, nel 1273, proprio per calcolare questi diritti, l’Abate Bernardo I Ayglerio, fece fare delle indagini, interrogando delle persone, per accertare il costo dell’attraversamento. Interessante è notare che tale costo non è considerabile un semplice pagamento di pedaggio, ma una vera e propria imposta, in quanto esso non è uguale per tutti e varia di molto in base alla merce trasportata ed all’attività lavorativa svolta dall’attraversatore. I prezzi vengono riportati in grana. - Chi attraversa a piedi grana 9 - Il Sarto con forbici o altri arnesi del mestiere grana 12 - Il Calzolaio con forme e coltello del mestiere grana 12 - Il Mastro carpentiere con i ferri del mestiere grana 12 - Il Mastro muratore con i ferri del mestiere grana 12 - Il falciatore con falce o sega accompagnato dall’aiutante grana 12 - Il calderario ed il riparatore di recipienti di rame con i ferri del mestiere grana 12 - Il mercante con le merci da vendere grana 12 - Chi vende o trasporta pettini per cardare lana, canapa o lino, per ciascun attrezzo grana 12 - Il mastro o il venditore di seta grana 12 - Il cantastorie o suonatore, se vuole suonare e suonerà grana 9, se non suonerà o non vorrà suonare grana 12 - La meretrice grana 12 - Il corriere del Papa o di qualsiasi altro Re o Principe non paga pedaggio - I corrieri di Duchi e Baroni grana 9 - I monaci, gli appartenenti all’ordine dei mendicanti, gli ospitalari, gli eremiti una candela - Chi conduce bestie come cavalli, muli, asini, vacche: per ogni bestia grana 12 - Chi conduce pecore e capre acquistate, per ogni capo grana 9 - Il falconiere senza falco grana 12, con il falco non paga pedaggio - Chi conduce asini o muli con basto carico di viveri o senza altro peso grana 3 - Chi conduce cavalli, muli o asini carichi di olio grana 12 - Chi conduce cavalli asini o muli carichi di sale grana 3 - Chi conduce cavalli, muli o asini carichi di croco o zafferano grana 18 per oncia - Chi conduce cavalli, muli o asini carichi di pepe grana 3 - Chi conduce cavalli, muli o asini carichi di pesce grana 12, se invece il pesce lo trasporta addosso grana 3 - Chi conduce cavalli, asini o muli carichi di polli, carni e salumi, uova, formaggi grana 12, se li trasporta addosso grana 3 - Chi conduce cavalli o muli sellati, con o senza cavaliere grana 5 - Chi conduce cavalli, muli o asini carichi d’oro o argento lavorato non paga pedaggio, anche se trasportato addosso non paga pedaggio - Chi conduce cavalli, muli o asini carichi d’oro o argento non lavorato, grana 18 per oncia, se trasporta tutto addosso paga lo stesso pedaggio, grana 18 per oncia - Chi conduce cavalli, muli o asini carichi di ferro, acciaio, piombo, stagno o rame grana 12 - Chi conduce cavalli, muli o asini carichi di panni di lana, canapa o lino grana 12 - Chi conduce cavalli, muli o asini carichi di stoffe fini e di ottima qualità o scarlatti (porpora) o di valore tarì 7 - Chi conduce cavalli, muli o asini carichi di stoffe colorate non fini, né di qualità tarì 3 - Chi conduce cavalli, muli o asini carichi di stoffe di lana garfagnina, di lino, di canapa, di coperte o di fustagno grana 12 - Chi attraversa con panni colorati addosso nella quantità da a 6 canne (quantità) da valutarsi dallo scafaiuolo grana 12 - Chi attraversa con cavalli, muli o asini carichi di cuoio o pelli lavorate o con pelo grana 12, se porta addosso calzari di cuoio lavorati o non grana 3 - Chi conduce cavalli, muli o asini carichi di stringhe grana 12 - Chi attraversa con cavalli, muli o asini carichi di materassi o cuscini grana 12 - Chi attraversa con cavalli, muli o asini carichi di libri rilegati grana 12, se porta un libro non rilegato non paga pedaggio - Chi attraversa con cavalli, muli o asini carichi di canestri, cesti e cestelli grana 5 - Chi attraversa con cavalli, muli o asini carichi di libri rilegati con copertina grana 5 - Chi torna indietro lo stesso giorno per antica consuetudine paga solo il primo attraversamento, quindi al ritorno non paga pedaggio. L’articolo prosegue poi commentando e confrontando queste tariffe, riportandone poi altre scolpite su pietra riferite alla scafa sul Garigliano e datate 1690. - Persona a cavallo grana 5 - Persona a piedi grana 1 - Bestia con basto grana 3 - Per salma di farina, frutti ed altre vettovaglie grana 3 - Per salma di meloni grana 2 - Per merci di qualsiasi valore grana 5 - Per salma di polli grana 5 - Per salma di sale grana 2 - Per ogni valigia grana 1 - Per ogni lettiga grana 10 Anche se i costi sono sempre in grana non è possibile confrontare le due tariffe in quanto sono passati più di 400 anni tra la prima e la seconda ed il potere d’acquisto della moneta è variato, come anche le condizioni socio economiche della gente, comunque resta il fatto che esse restano abbastanza esose per la gente del posto dedita soprattutto all’agricoltura e che, probabilmente, si spostava ben poco utilizzando le scafe. Queste scafe col tempo sono state rimpiazzate dai ponti che man mano venivano edificati sui corsi d’acqua, l’ultima di esse è rimasta in attività fino al 1954 in località Sant’Apollinare ed il pedaggio era pagato nella maggior parte in natura.1 punto
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Moneta moderna ottenuta per fusione ed in vendita ad uso turistico come souvenir. Mi spiace!1 punto
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Scherzi vero? ;) secondo me tu sei il classico chiacchierone da compagnia, in modo assolutamente positivo e affettuoso :)1 punto
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Carissimo amico, finalmente un altro appassionato ai grani di Sicilia !!! Questo Forum è una opportunità di approfondimento e di confronto unica !!! Questo forum mi ha insegnato che non si deve mai essere tassativi nelle affermazioni !!! Anch'io avrei pensato al solito falso, se dai cassetti della mia memoria non fosse emerso il racconto di un noto collezionista - grande esperto di monete Siciliane medievali e moderne. Il secondo passo è stato semplice..............ho telefonato al mio buon amico e mi sono fatto rinfrescare le idee............alla fine i dati essenziali emersi dalla conversazione telefonica sono: - l'esistenza di numerosi pezzi fusi - presso la zecca di Piazza Marina - che ebbero regolare circolazione. - l'esistenza di numerosi pezzi fusi contraffatti ( i furbetti dell'epoca non si lasciarono scappare l'occasione per approfittare della confusione che si era creata ). - l'esitenza di un articolo di cronaca numismatica di Dell'Erba di 40 anni fa che parla di questa coniazione di fortuna spesso caratterizzata dall'essere unifacie. - in ultimo, a quanto pare, il peso dei pezzi in questione non parrebbe una valida discriminante del pezzo vero da quello falso. Questo è quanto affermato "verbalmente" da un "professore" di numismatica sicula. Ma se questo non bastasse il buon Eracle, forte di tanti anni dedicati allo studio delle coniazioni (non solo meridionali e non solo Italiane), e delle contraffazioni d'epoca, è stato in grado di porre un punto fermo sulla questione tramite l'autorevole voce di Vico D'Incerti. Detto ciò, pur essendo liberi di esprimere sempre la nostra opinione, dobbiamo prestare orecchio alla voce dei saggi.1 punto
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La pesca fa parte del mio genoma, il mio caro padre grandissimo pecatore, ormai purtroppo a miglior vita, mi impartì le prime nozioni in tenera età, e sino ad oggi non ho mai smesso di praticare l'antica arte.. Ho pescato praticamente in quasi tutte le regioni della nostra meravigliosa penisola, torrenti, fiiumi, laghi, canali, e mari.. Negli ultimi anni la compagnia è scemata, praticamente si sono tutti sposati tranne me.., di conseguenza ho ridotto notevolmente le mie uscite, ma lo spirito e la passione mi attraggono egulmente, e qualche levataccia mi tiene ancora compagnia.. Il torrente ha il suo fascino, il silenzio la Fario che ti scorge.., ma il mare non ha limiti, specialmente nei periodi primaverili e autunnali.. Un caro saluto agli amici malati come me..1 punto
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Queste liste sono veramente interessanti perchè danno uno spaccato della vita e dei costi dell'epoca. Alcune volte mi lasciano anche meravigliato per i costi che possono sembrare eccessivi rispetto a quanto si potrebbe ipotizzare. Grazie per averlo condiviso.1 punto
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Buon pomeriggio Cominciamo dal Trono. La prima moneta da una lira coniata. Non è però di questa che si parla nel testo, battuta un secolo prima, ma del suo sinonimo "LIRA". Quindi nel testo ci si deve riferire alla lira in generale. A Venezia, in questo periodo, correva la Lira Moceniga, del valore di 24 soldi1 punto
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La moneta è in bronzo; non saprei dire perchè l'asta che ho riportato precedentemente indichi mistura. A seconda del peso potrebbe trattarsi di un chalcus oppure di un dichalcus. Raffigura un tempio tetrastilo (tempio di Astarte) munito di scale con frontone triangolare entro cui un globo; all'interno la statua di Astarte, di fronte, con un piede su prora e scettro cruciforme. Una vittoriola su ceppo sulla destra lo incorona. Il Rouvier (J. Rouvier, 'Numismatique des Villes de la Phénicie) la riporta al n. 564. Ti allego il frammento, compreto degli esemplari recensiti dall'autore (c'è anche il riferimento al Mionnet). La descrizione del rovescio è identica a quella del n.522 (una moneta di Traiano) per cui ti allego anche questa. Luigi1 punto
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Gentile utenza del Forum Euro. Venendo incontro alle numerose richieste e consigli che ci avete dato nella presente discussione vi informiamo che da oggi è attivo il Forum Member "Euro Folle". Chi è l'"Euro Folle"? L'"Euro Folle" è colui che risponde positivamente ai criteri posti nel regolamento (rivisto nella sua seconda e definitiva versione) e che con tale carica potrà partecipare alle tanto ambite razzie. Come si entra a far parte del gruppo "Euro Folli"? A breve verrà aperta una discussione, nella quale chiederemo all'utenza che presenta i requisiti di inserire un misero messaggio, giusto per confermarci l'intenzione di essere iscritti. ATTENZIONE, non è obbligatorio iscriversi, chiunque non voglia partecipare alle razzie può benissimo non farlo. Lo Staff del Forum Euro, infine, manderà all'Amministrazione una letterina con scritto i nominativi di coloro che vogliono entrare a far parte del gruppo e questo avverrà a cadenza mensile. Ringraziamo Reficul per il supporto organizzativo di questa nuova figura che speriamo sarà da incentivo per la partecipazione al Forum nella sua interezza. REGOLAMENTO V.2.0 1) Dal 20 Febbraio 2012 chiunque voglia aprire una razzia dovrà farne specifica richiesta allo Staff del Forum Euro; Diabolik73, Skaterghost, DragoDormiente e Mirko8710; il messaggio di richiesta dovrà contenere le monete che si mettono a disposizione e il costo preventivo di queste; sarà possibile aggiungere altre monete alla razzia solo previo consenso dello Staff. 2) E’ consentita l'apertura di un massimo di 2 razzie contemporaneamente e non potranno essere dedicate alle stesse monete; tali razzie saranno PUBBLICHE e gli Utenti partecipanti e il razziatore potranno usufruire di tale spazio per portare avanti la razzia; le regole saranno decise di comune accordo tra razziatore e Staff. 3) Tenuto conto dell'Art.2, l'unico requisito per la partecipazione ad ogni razzia sarà quello di appartenere al gruppo "Euro Folle". Per entrare a far parte di tale gruppo, l'utente deve adempiere ad UNO dei seguenti requisiti: - 800 messaggi all'attivo; - 1 anno di iscrizione al Forum al momento dell'apertura della razzia; - far parte degli Utenti dello Staff ( - -- - ); - far parte degli Utenti Oro (); - far parte degli Utenti Collaboratori con almeno un articolo all'attivo (); - aver inserito almeno 10 Link utili nella sezione Numislink (Numislink); - aver inserito almeno 5 libri nella sezione Biblioteca (Biblioteca); - aver inserito almeno 10 fotografie nella sezione Mediateca (Mediateca); - aver inserito almeno 10 passaggi d'asta nella sezione Cataloghi LaMoneta (Cataloghi). Vi accorgerete di essere entrati a far parte del gruppo definitivamente perché vi comparirà un "bollino" nel vostro profilo. 4) Visti gli articoli 2 e 3 sono ben accette collaborazioni fra razziatori, pertanto lo Staff si riserva di far collaborare più utenti in un'unica razzia al fine di recuperare più monete. Gli utenti che partecipano alla razzia NON potranno richiedere più di 2 monete di ogni tipo messo a disposizione. 5) Ogni razzia che sarà aperta senza il consenso dello Staff del Forum Euro sarà immediatamente CHIUSA; solo un successivo chiarimento con lo Staff potrà permettere la riapertura della stessa, sempre che vi siano i requisiti necessari. 6) Considerando il Forum una piattaforma ove discutere di numismatica, qualora esse incidano sul corretto andamento del tale, lo Staff del Forum Euro si riserva di sospendere, a razzie in corso ultimate, tali operazioni. 7) Suddette regole saranno valide dal 20 Febbraio 2012 al 31 Dicembre 2012 con possibilità di proroga a cadenza annuale. 8) Lo Staff del Forum Euro si riserva la possibilità di modificare, ampliando o restringendo, suddetto regolamento previa comunicazione pubblica a tutta l'utenza del Forum Euro. 9) Lo Staff del Forum Euro si propone quale supporto per eventuali dubbi o transazioni sospette all'interno delle razzie. 10) L'Amministrazione del Forum e lo Staff si rendono ESTRANEI a qualsiasi tentativo di frode nei confronti di utenti da parte di eventuali razziatori; saranno nostri compiti esclusivi, l'immediato BAN, con conseguente DENUNCIA, se necessaria, alle autorità competenti. Vi ringraziamo per l'attenzione. Lo Staff del Forum Euro Di seguito un'immagine riepilogativa gentilmente concessaci da Reficul Spero che con questa seconda nuova regolamentazione si siano accontentati tutti, o perlomeno, la maggior parte. Spero che apprezzerete la nostra voglia di migliorare anche a seguito delle decisioni "definitive" prese in precedenza e poi cambiate, solo esclusivamente per il bene del Forum. Un saluto Lo Staff del Forum Euro e di Lamoneta.it1 punto
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PIACENZA (1140 - 1313) Grosso Argento grammi 2,078 diametro 21,45 mm D/: + D E P L A C E N T I A, in cerchio cordonato grande croce patente Rv: + REGIS SECUNDI, in cerchio cordonato RA / CON / DI Biaggi 1913 Corretto.1 punto
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Complimenti ai vincitori e a chi ha organizzato questa bella iniziativa! :clapping:1 punto
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LODI – COMUNE a nome di Federico II (1240-1250) Grosso . D/ Lettere SCSB sormontate da omeg. R/ Croce patente. CNI 1/2 MIR 328 Ag g 1,05 Moneta Rarissima.1 punto
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Credo che facessero così > Si procedeva alla fusione di apposita lega metallica da versare in stampi precedentemente preparati mediante l’utilizzo di monete legali (originali e il più possibile nuova con tipo e legende con il massimo rilievo); ottenuto lo stampo in questo si colava la lega fusa in appositi crogiuoli e ottenuta la riproduzione della moneta il pezzo veniva usualmente sottoposto a parecchie operazioni addizionali; in corrispondenza dell’apertura dello stampo che permetteva la colatura della lega di norma si osserva un rigonfiamento del bordo che spesso si estendeva sulle facce della moneta, questo difetto veniva rimosso con l’uso di una fine limetta. I falsari che intendevano fabbricare le monete mediante il procedimento del conio avevano sempre la necessità di provvedersi di un torchio o del bilanciere; per procurarsi la matrice ponevano al fuoco un piccolo blocco di acciaio dolce, di forma cilindrica e quando questo era divenuto incandescente lo si poneva sotto la pressa di un bilanciere, accoppiato ad una moneta genuina da cui si voleva ottenere l’impronta applicandovi la forza necessaria ad ottenere sul blocco d’acciaio l’impronta; l’operazione si ripeteva per tutte e due le facce della moneta ma il più delle volte era necessario acquisire una certa pratica nell’operazione prima di ottenere uno stampo discretamente riuscito; essendo comunque difficile far penetrare bene l’acciaio incandescente nelle piccole insenature della moneta ottenuto il conio questo era generalmente ritoccato. Ciao1 punto
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tornando alla moneta non e` una cosa comune avere lo 1 ribattuto sopra lo zero questo difetto e` causato dal fatto che i conii ancora non usurati venivano rmaneggiati per produrre nuove monete una volta che cambiava l anno1 punto
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HIMERA : la polis, la chora (649 a.C. – 409 a.C.) * * * * * Secondo Tucidide (VI, 5,2) i primi coloni, guidati dagli ecisti Euclides, Simo e Sacone, erano di origine mista, in parte calcidesi provenienti da Zankle (l’odierna Messina) e probabilmente anche dalla madrepatria Calcide in Grecia, e in parte genti doriche, gli enigmatici Myletiadi, fuoriusciti per motivi politici da Siracusa. … tutte le vie portano a Himera! Nata come colonia di ripopolamento con cui i Calcidesi erano andati alla ricerca di un'effettiva espansione territoriale ad Ovest dei centri di Zankle e di Mylai, la "isolata" Himera faceva davvero gola a tutti data la sua posizione geografica favorevole: - sul Tirreno, che la poneva crocevia di commerci con gli Etruschi a nord, con l'area punica a ovest e greca a est … - e alla confluenza dei Fiumi Himera settentrionale e Himera meridionale (il poeta lirico imerese Stesicoro fu il primo autore a giudicare comuni le fonti dei due fiumi), vere e proprie vie di collegamento fra i principali snodi degli entroterra agrigentino ed imerese. La media valle dell'Himera, inoltre, - sfruttando il passaggio da una valle fluviale all'altra - offriva innumerevoli possibilità di spostamento fra il centro e le regioni orientali ed occidentali dell'isola... * * * * * Uno sguardo alla Storia e alla Monetazione di Himera su questi siti esterni a LaMoneta.it : Monete di Himera e Thermae in Wildwinds.com Monete di Himera - Progetto Magna Graecia Coins – Copyright J.E. van Wielink Himera, Sicily – Digital Historia Numorum - B. Head- HTML by Ed. Snible Himera: la storia e la ricerca archeologica nella ricca trattazione - a cura di Stefano Vassallo - presente nella Guida Breve edita dalla Soprintendenza ai beni Culturali e Archeologici di Palermo – Regione Sicilia. Guida breve di Himera a cura di Stefano Vassallo - sfogliabile online Guida breve di Himera a cura di Stefano Vassallo – da scaricare in PDF Cartografie sulla colonizzazione greca e Organizzazione degli insediamenti in Sicilia e Magna Grecia, a cura e Copyright del Prof Jacopo Bonetto, titolare degli insegnamenti di Archeologia greca e Archeologia della Magna Grecia presso il Dipartimento di Archeologia dell’Università di Padova. Cartografie nel PDF/02 a cura e copyright del prof. J. Bonetto – pag 13 Mappa Colonie greche in Occidente HIMERA: in Organizzazione degli insediamenti, pag 30 - PDF/06 a cura e copyright del prof J. Bonetto I materiali didattici online a cura e copyright del prof. J. Bonetto sono scaricabili in toto qui * * * * * Indice delle tematiche inerenti Himera e la sua chora dibattute principalmente nel topic “Obolichepassione” o in altre discussioni presenti nella sezione Sicilia greca I vari post sono stati - per quanto possibile - raggruppati per argomento. 1. Himera: storia e generalità dalle origini alla caduta (649-648 a.C.) L’antica Himera: breve introduzione (Sezione: Sicilia Greca)Il legame di Heracles con le Ninfe e le acque termali di Himera Fiumi Salso-Himera e Platani-Halykos come vie di penetrazione verso i centri indigeni dell’antica SIKANIA - Mappa Himera posizione geografica favorevole, sul Tirreno e alla confluenza di una vasta rete idrografica Ceramiche di produzione locale ad Himera, tra VI e V secolo Parallelo Selinus-Himera; inizio monetazione metà VI sec. a.C. 2. Monetazione arcaica: fine VI secolo a.C. – 483 a.C. Adozione del sistema calcidese fondato su una dramma di g. 5.70 in analogia con le altre colonie euboiche calcidesi siciliane Naxos e Zancle, e d'Italia Reggio e Cuma. Parallelo Selinus-Himera; inizio monetazione metà VI sec. a.C. Obolo arcaico di Himera (Sezione: Sicilia greca) Emilitra di Himera con galletto Dracma Himera richiesta di identificazione gallo volto a destra (Sezione: Identificazione monete antiche) 3. 485-483 a.C. : la tirrania di Terrillo “Nulla si sa delle modalità di avvento al potere di Terillo, presumibilmente intorno al 485 a.C., mentre si sa che nel 483/2 a.C. fu costretto alla fuga da Terone di Akragas, che aveva già conquistato nel 485 a.C. l’importante emporio di Herakleia e che puntava ad Himera quale altro grande porto controllato ormai dalla coalizione punico-reggina. Una volta messo in fuga, Terillo, forse spinto da Anassila di Rhegion (del quale era suocero), si affrettò a chiedere l’intervento dei Punici (che miravano a tutelare i loro commerci nel Tirreno e nello Stretto di Messina ora minacciati dai successi dell’akragantino Terone e del siracusano Gelone) (Erodoto 7, 165), che poi culminò nella famosa disfatta cartaginese del 480 presso Himera.” (Fonte: “A proposito di un Obolo arcaico di Himera” – Monete Antiche n° 58, Luglio-Agosto 2011, Nota 6 pag. 3.) Testina attribuita ad Apollo sul Rovescio della litra arcaica di Himera peso 0,82g Analisi stilistica della testina attribuita ad Apollo sul Rovescio della litra arcaica di Himera peso 0,82g Diritto dove si ravvisa un gallo sulla litra arcaica di Himera peso 0,82g Ipotesi a confronto tra Obolo Ninfa Himera Aphrodite - Gallina o Apollo - galletto Esemplare ex Collezione Moretti dell’obolo Ninfa/Gallina interpretato anche con Apollo/Gallo Ancora ipotesi Apollo sul D dell’obolo arcaico di Himera da Piakos Ancora ipotesi gallo sul R dell’obolo arcaico di Himera da Piakos Profilo dell’Aphrodite di Knido per confronto con la testina arcaica sull’obolo di Himera del tempo di Terillos Sulle tracce di influssi ionici dal sapore tardo arcaico: l’Aphrodite sulle dracme di Knidos e i Kouroi Milani: dal post 397 fino al post 402 Due fotografie dal temenos sull’acropoli di Himera 4. Tirannia di Terone e di suo figlio Trasideo (483-472 aC). Himera agrigentina: viene abbandonato il sistema calcidese (fondato su una dramma di g. 5.70 in analogia con le altre colonie euboiche calcidesi siciliane Naxos e Zancle, e d'Italia Reggio e Cuma) e adottato il sistema che era stato di Agrigento (didrammo euboico-attico o secondo una diversa ipotesi euboico/corinzio di g. 8,70 circa) Tirannidi del V secolo e loro influenza sulle colonie calcidesi in Sicilia - area Imerese, dello Stretto, Etnea Sema del granchio ad Himera – Tirannidi e sinecismi: tentativo di annientamento del ghènos chalkidikòn Himera agrigentina e il simbolo del granchio tra Cos, Akragas e Himera Il granchio di COS a confronto con il granchio di Akragas Himera nel IV secolo aC – Christof Boehringer Identificazione dracma HIMERA periodo di Terone (sezione: Identificazione monete antiche) Dracma di Himera di tipo acragantino: Gallo/Astragalo – ex collezione Moretti (Sezione: Altre monete antiche) Influssi tra Kymai e Himera agrigentina del 480-472 a.C.: didramma di Cuma 475aC, Athena/Granchio con mitilo tra le chele Dracma di Himera gallo-astragalo 482-472 Diritto Diritto di un Onkion non identificato forse astragalo oppure elmo di Himera Rovescio con globetto di un Onkion non identificato – con al D forse astragalo oppure elmo di Himera Rinvenuti i resti dei caduti della battaglia di Himera 480aC (Sezione: Storia e Archeologia) 5. La fine della tirannide di Terone (472 a.C.) e la breve avventura di Trasideo portarono Himera sotto la diretta influenza siracusana. La morte nel 472 a.C. di Trasideo, figlio del potente Terone, sancisce la fine del rapporto Akragas- Himera e l’inizio di un periodo di prosperità. Inizia la coniazione di tetradrammi con al D/ una quadriga e al R/ la raffigurazione di una ninfa, HIMERA/Aphrodite arcaica, in atto di sacrificare, fino alla distruzione da parte dei Cartaginesi, alla fine del secolo (409 a.C.). Tetradramma Ninfa Himera offerente / Sileno alla fontana Sullo stile del tetradramma Ninfa Himera sacrificante / Sileno alla fontana Didramma Ninfa Himera SOTHER Tetradramma Ninfa Himera Offerente Sileno alla fontana leonina Ninfa Sosipolis salvezza della città di Gela 440aC : affinità tipologiche con la Ninfa Himera salvifica SOTHER Protome di leone – simae dal Tempio della Vittoria di Himera Himera - Himeros e ruota Riflettendo sulle figura di Silenos / Bes, a partire dal cratere di Sabucina (centro indigeno ai limiti della chora di Himera). Dal post 67 al 74 – Sezione: Sicilia greca, topic: “Il tetradramma di Aitna”) 6. Litra: protome di mostro alato/efebo su caprone-TYCHON ed Emidracma: efebo nudo su caprone, che tiene caduceo e soffia sulla buccina/ NIKA – Nike con aplustre Litra Himera 479-409 protome di mostro alato e con corna / efebo su caprone – Identificazione con Tychon Fortunello e come gryllos Esempi di gryllos, su bronzo celtico e altro Efebo su caprone al R/ della litra di Himera: ipotesi di identificazione – Testa di caprone sull’exas ex Collezione Moretti Litra e tetras con testina cornuta e protome alata Litra Himera mostro alato con corno caprino – Ipotesi KIMARA (su emilitre bronzee) come richiamo a CHIMAERA Emidracma di Himera – al Dritto: efebo nudo su caprone, che tiene caduceo e soffia sulla buccina / NIKA - Nike con aplustre Emidracma di Himera – al Rovescio : NIKA - Nike con aplustre 7. Exas testina di caprone/due globetti e Tetras testa maschile barbuta con lungo corno ricurvo/tre globetti Altro esemplare di exas Testina di caprone (dubbio?) I tre esemplari noti di exantes “Testa di caprone” a confronto Quarto esemplare di exas di Himera (terza variante anepigrafe) testa di caprone Tetras e litra con testina cornuta e protome alata Tetras con tre globetti (1/4 di litra) con testa maschile barbuta e lungo corno di caprone: proposta di identificazione del tipo al D/ su exas e tetras e sul R/ della litra Tetras con testina maschile barbuta e lungo corno ricurvo 8. Tetras testina maschile cornuta /tre globetti leggenda PAN : Himera o Panormos ? Tetras testina cornuta etnico PAN attribuito dubitativamente (?) ad Himera Tetras testina cornuta etnico PAN attribuito a Panormos (?) e non a Himera Ex Collezione Athos Moretti di mikrà – Tetras di Panormos a leggenda PAN 9. Ritratto frontale a Himera - terminus ante quem per lo schema dell'Arethousa di Kimon Emilitra bronzea Ninfa Himera ritratto frontale Testine frontali prototipo o copia dell’Arethousa di Kimon Testine frontali prototipo o copia dell’Arethousa di Kimon – Tavola completa da Evans 10. Pelops Kronios e Serie oplitica Onkion argenteo 0,10/0,12gr. - D/: profilo maschile barbuto/ un globetto; probabilmente di Himera R/: Onkion con globetto Confronto Onkion e Litra con profilo barbuto; richiamo allo Zeus Kronos della serie tarda litra-dilitron a leggenda IMERAION Leggenda KRONOS della serie litra-dilitra, IMERAION, una ulteriore interpretazione: Il culto di Pelops a Himera Culto di Pelops nella stoà ovest Acropoli di Himera – evidenza archeologica Parallelo tra gli “heroon” dell’eroe-ecista fondatore di Selinunte/Megara e Himera Culto di Pelops a Himera - evidenza numismatica Culto di Pelops a Himera – Ergotele in Pindaro Serie oplitica barbuto elmato post dal 425, 426 fino al 440 Himera litra con schinieri Emiobolo Himera serie oplitica Onkion - Litra di Himera testina barbuta ex collezione Moretti– Litra serie Zeus Kronos Diritto di un Onkion non identificato forse astragalo oppure elmo di Himera Rovescio con globetto di un Onkion non identificato – con al D forse astragalo oppure elmo di Himera Elmi e schinieri sulle litre della serie oplitica di Himera V sec. (Sezione: Sicilia greca) Parallelo tra profilo barbuto sulle litre e su ceramica di Himera Profili barbuti e con baffi su litre della serie oplitica: post 437 - 438 Testa elmata a sinistra al D/ di litra della serie oplitica Gambali/schinieri sul R/ della litra precedente della serie oplitica Emiobolo serie oplitica, 0.32gr.: testa elmata e barbata/ruota – esemplare apparentemente non pubblicato Riflessioni su lettere arcaiche dell’alfabeto calcidese su serie oplitica di Himera 11. Il mistero delle “Telline”: litra anepigrafe Tellinae/ruota attribuita ad Himera Litra anepigrafe Tellinae/ruota attribuita ad Himera: il Dritto Litra anepigrafe Tellinae/ruota attribuita ad Himera: il Rovescio L’enigma delle “telline”: dal post 444 fino al post 471, lungo dibattito sull’attribuzione a Himera e sul significato dei simboli effigiati sulla litra anepigrafe!!!! Galleria di ulteriori esemplari in letteratura L’enigma delle “telline”: la soluzione dell’appassionante giallo, by A.Campana-G.Santelli (estratto da Monete Antiche n° 51 maggio/giugno 2010) Exas tellina chiusa con perline disposte intorno irregolarmente 0,77gr – da Manganaro “Dai mikrà kermata al chalcokratos kassiteros, in Sicilia nel V sec. a,C.) 12. La serie litra/dilitra ad etnico arcaico IMERAION: Zeus Kronos/Fulmen Serie litra dilitron di Himera-Thermae, etnico IMERAION, con Zeus Kronos al D – dal post 393 al 396 e ancora dal 403 al 405 compreso Dilitron gr. 1,32 Zeus Kronos/aquila con chicco Serie litra dilitron di Himera-Thermae, etnico IMERAION, con Zeus Kronos al D – dal post 393 al 396 e ancora dal 403 al 405 compreso Poster di passaggi in asta della Litra KRONOS – IMERAION- HIMERA THERMAI Analisi esemplari dubbi e passaggi in asta della litra KRONOS/fulmen – Imeraion – Himera Thermai Serie Litra dilitron Himera Kronos/fulmen in Cutroni Tusa Serie Litra Kronos/fulmen in Manganaro Confronti Litra Kronos Zeus Eleutherios in Manganaro Correzione attribuzione moneta Zeus Eleutherios Confronto immagine Zeus giovanile Kronos in Manganaro e Boehringer Discussione su litrae dubbie IMERAION KRONOS/fulmen (Sezione: Sicilia greca, Topic:Litra Himera) Himera nel IV secolo aC – Christof Boehringer: traduzione italiana. Post 21-22-23 (Sezione: Sicilia greca, Topic: Litra Himera) Leggenda KRONOS sulla serie litra-dilitra IMERAION, una ulteriore interpretazione: culto di Pelops a Himera Serie litra IMERAION: Giovane Heracles/Promachos Himera/Salamina : paralello Temistocle e Timoleonte 13. Nuova luce sulle misteriose emissioni a leggenda SICHAS Akis o Sichas - una misteriosa emilitra testa cornuta di dio fluviale e aplustre con NIKA – riferimenti bibliografici ed analisi monetale SICHAS: vecchie attribuzioni dell’emilitra dio fluviale e aplustre, rinvenimenti monetali, connessioni con emidramma di Himera a leggenda NIKA - Identificazione della zecca nell’area di Himera SICHAS emilitra – rinvenimenti e analisi della leggenda su ulteriori esemplari Tetras Manganaro a leggenda SICHAS – confronti Legame SICHAS – HIMERA: ulteriore prova dal tetradramma con Sileno alla fontana leonina 14. Litra “Ninfa SARDO’” di area termitana Litra “ Ninfa SARDO’ ” di area termitana * * * * * Onkia di Himera con Gorgoneion e un globetto e riflessioni sul mercato del bronzo siciliano oggi pesantemente inquinato da falsi.1 punto
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