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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/19/12 in tutte le aree
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Ero stato sempre legato negli anni passati al festival della canzone, forse perché sono nato insieme a lui; ed era una manifestazione importante dal punto di vista artistico, che ci veniva invidiato anche all'estero, con numerosi esempi di imitazione. Da tempo credo andrebbe del tutto abolito, oramai è divenuto ben altro: in sintesi direi che è diventato la fiera del kitsch e del trash, con donne che fanno a gara a chi mostra "di più". Poi non capisco il ruolo di Celentano - che ho sempre ammirato come cantante - che viene per predicare su argomenti filosofici o morali; allora sarebbe il caso di chiamare un teologo o un filosofo, mentre lui dice che ciò che pensa, cosa che credo interessi a pochi. E ciò mi spinge a riflettere sul fatto che uno dei mali della nostra società è l'inversione dei ruoli: cantanti che fanno i filosofi, giornalisti che fanno i moralisti, politici che fanno i giudici e giudici che fanno i politici. Forse se ognuno facesse il proprio mestiere - magari sforzandosi di farlo bene - tante cose andrebbero meglio. Scusate questa riflessione di una mattina di mezzo inverno.2 punti
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Tutti e tre i Fiorini che propongo di esaminare, come anticipato, presentano in misura diversa delle battiture doppie, per uno degli esemplari molti particolari risultano “assorbiti” da queste anomalie che ne modificano drasticamente l’aspetto, queste imperfezioni non precludono una analisi complessiva della “composizione” e della disposizione degli elementi della moneta ma impongono di considerare nella analisi dei singoli particolari gli effetti dovuti a tali cause per separarli da quello che cerchiamo. Premetto che rispetto al problema di stabilire un prima e un dopo nella sequenza di coniazione credo di aver raggiunto un risultato convincente. Da una ricognizione più approfondita dell’immagine del lotto 6216, immagine di qualità superiore a quelle generalmente disponibili più per la cura e la perizia nella esecuzione che non per il “peso” in byte, e dei due esemplari sopra richiamati, emergono la conferma della comune paternità/maternità per quanto riguarda la faccia di rovescio per i tre Fiorini e lo stesso diritto diverso da quello del lotto 6216 per la seconda e terza moneta (particolare irrilevante ai fini di questo confronto). Due particolari mi hanno colpito di questi Fiorini il primo, l’escrescenza di metallo, dovuta al danneggiamento del conio in corrispondenza del lembo inferiore sinistro del mantello del Santo, l’altro particolare è legato al deterioramento delle superfici dovuto con ogni probabilità alla corrosione, le due caratteristiche potrebbero essere legate nella ipotesi che la “fragilità” evidenziata dal primo difetto sia dovuta alle caratteristiche chimico fisiche del “ferro” evidenziate anche dalla corrosione. Generalmente le battiture multiple con spostamenti piccoli o modesti generano nell’aspetto della moneta una sorta di “sfocatura” un effetto “mosso” , questa seconda definizione impropria descrive con maggiore puntualità l’effetto risultante descrivendo la causa fisica che lo genera, nel caso di spostamenti importanti il risultato potrebbe discostarsi significativamente da quanto ci potremmo attendere. Esempio del possibile risultato di una doppia battitura A complicare ulteriormente le cose potrebbe intervenire una ulteriore concausa, legata alla qualità di incisione dei coni, non è raro infatti riscontrare monete poco nitide, in genere con riferimento ai singoli particolari e non alla totalità della faccia. Sarebbe possibile obiettare a questa affermazione riscontrando la totale assenza di coni da analizzare e la arbitrarietà nell’attribuire ad una o all’altra causa la “responsabilità” degli effetti, sono però evidenziabili sulle monete dei particolari che ci forniscono molteplici informazioni sia sui metodi di incisione sia indirettamente sulla sequenza delle operazioni. Iniziamo con un chiarimento rispetto a questo ultimo aspetto. Nel processo di incisione del “ferro” con l’impiego di punzoni, dobbiamo tenere in conto le molte variabili che entrano in campo: le caratteristiche “metallurgiche” del ferro da incidere, la forma e la superficie di contatto di ogni punzone (sorvoliamo sulle caratteristiche di durezza e meccaniche), la perizia e la manualità dell’incisore, eventuali incidenti di percorso durante le operazioni di incisione (rottura dei punzoni, difetti del materiale o altro). Ai fini di quanto vorrei illustrare, assumono, a parità di tutte le altre condizioni una importanza rilevante la forma e la estensione della superficie dei singoli punzoni. È intuitivo come la forza necessaria per imprimere la forma di un punzone su una superficie metallica dipenda dalle sue dimensioni, chiaramente a parità di forza impressa un punzone piccolo produce un incavo nel metallo più profondo rispetto ad un punzone grande, i metalli sono altresì notoriamente incomprimibili, l’effetto secondario della impressione del punzone è la produzione di bordi in rilievo attorno alla forma impressa. Altra componente di rilievo ai fini della comprensione una constatazione lapalissiana valida in forme diverse in molti ambiti, se imprimiamo il segno del punzone con una forza eccessiva l’impronta risultante avrà una conseguente profondità eccessiva risultando di riflesso troppo sporgente sulla moneta, situazione risolvibile con difficoltà intervenendo su tutti i restanti rilievi per adeguarli con aggravio di lavoro e poca certezza nei risultati, da questo fatto la necessità di procedere con interventi e affinamenti successivi nella realizzazione per produrre dei rilievi adeguati ed equilibrati. Prove successive su materiali malleabili teneri consentivano di tenere sotto controllo la resa finale. Ritorniamo al processo di punzonatura, abbiamo detto che la impressione del punzone provocava un rigonfiamento della superficie attorno alla sua impronta, tale rigonfiamento veniva eliminato strofinando il ferro su una superficie abrasiva piana o specularmente con l’impiego di una lima adeguata, in entrambe i casi prestando attenzione a mantenere la planarità della faccia e a non asportare materiali oltre a quelli in eccesso ( è probabile che questa operazione fosse eseguita dopo l’impressione di un gruppo di punzoni ). La impressione di un secondo punzone in prossimità del precedente oltre a produrre i rilievi già accennati provocava una deformazione dell’impronta già realizzata, tanto più importante quanto minore era la distanza e maggiori le dimensioni. Non è escluso che l’impressione, almeno nel caso dei punzoni di dimensioni maggiori, avvenisse dopo aver arroventato il ferro da lavorare. Completato il lavoro di realizzazione della figura e delle legende, almeno come abbozzo, si passava a pareggiare i rilievi e a riprendere i particolari che necessitavano di interventi, ritengo sia questo lavoro di affinamento e finitura del conio quello che portava potenzialmente alla introduzione di “problemi”. Poteva rendersi necessario il riprendere con i singoli punzoni parti del lavoro svolto per sistemare e adeguare il conio, questi interventi sul lavoro già eseguito, su punzoni deformati dalla sequenza di punzonature successive a loro prossime o ancora realizzati con punzoni diversi e/o diverse inclinazioni nelle diverse fasi successive, i vari interventi continuavano a produrre deformazioni e rigonfiamenti nell’area del punzone. Fino a che si trattava di rigonfiamenti la cosa veniva risolta pareggiando il piano del conio, le deformazioni delle punzonature prossime a quella in esecuzione potevano portare a dei sottosquadra di singoli particolari con conseguenti strappi di conio (nel corso della battitura delle prime monete con il conio nuovo) oppure produrre deformazioni in negativo rispetto al piano del conio (conseguentemente dei rilievi sulla moneta) o ancora il lavoro di ripresa delle punzonature non era completato dal pareggiamento specie nelle ultime rifiniture (in questo caso i particolari sembrano evidenziati da una depressione che li sottolinea) questa ultima situazione è riscontrabile su molti Fiorini. Di tutte le operazioni di incisione del conio, quella che realizzava il tratteggio della parte interna del mantello, pur essendo a tutti gli effetti una punzonatura, per la natura particolare del punzone e per la concentrazione degli interventi era la più critica (così come critica era l’operazione di realizzazione dei punzoni per l’impronta in negativo del tratteggio delle ali e del vessillo oltre che della parte centrale del piede del giglio sull’altro conio) il Punzone utilizzato doveva essere una sorta di scalpello con il quale si incidevano due serie di solchi affiancati e tra loro incrociati per riempire la campitura del mantello. Penso che questa fosse una delle ultime operazioni eseguite, seguita o forse contemporanea alla realizzazione delle frange, nei periodi che conosco meglio era eseguita sul piano del conio (lo stesso dei campi della moneta) le aree da campire erano delimitate dai bordi del mantello (laterali e inferiore oltre che dalla figura del Santo) nel caso di “tagli” eccessivamente profondi in rapporto alla distanza reciproca, quelli paralleli ai bordi “scavati” erano quelli maggiormente soggetti a provocare il distacco dei particolari più minuti e a provocare effetti come quello rilevato. Non ho evidenza di un pareggiamento dei campi successivo a queste operazioni. Gli effetti di una battitura multipla, se lo spostamento è limitato si possono confondere con quelli di una incisione poco precisa, nel caso di spostamenti sostanziali possono far sparire porzioni anche significative della figura o delle legende. Il risultato finale, per le caratteristiche di malleabilità e duttilità dell’oro, sarà determinato dalla forza impressa e dalla inclinazione del punzone. A rigor di logica il secondo (ennesimo) colpo se inferto con forza sufficiente avrebbe potuto cancellare tutti i precedenti e produrre una moneta virtualmente perfetta. Non era infrequente la ribattitura di Fiorini da parte di altre autorità monetarie con le loro impronte. I risultati più difficili da esaminare sono quelli che conservando traccia dei molteplici interventi non consentono di attribuire i singoli effetti alle cause che li hanno provocati, le componenti in gioco sono diverse, forza e inclinazione del colpo oltre all’inclinazione del punzone le principali.. Tornando al nostro problema ci sono molti limiti alla possibile comprensione della situazione, quello che in prima battuta poteva sembrare possibile, ossia una possibile assegnazione di una graduatoria che potesse stabilire un ordine di coniazione per le monete, non è così semplice da stabilire. È altresì problematico stabilire la genesi della parte finale della legenda con lettere smagrite e sottili rispetto agli altri due esempi. L’assottigliamento di porzioni di lettera può trovare una spiegazione nel processo di doppia battitura che fa scomparire una parte dei rilievi. Mi riprometto di allegare alcuni esempi grafici (nei prossimi giorni) che possano chiarire il processo (almeno in termini di ipotesi) Per semplicità consideriamo una ipotetica sezione semplificata del conio di martello e la corrispondente sezione del prodotto del processo di battitura In quella che dovrebbe essere la situazione “normale” (colpo di forza sufficiente, inferto con risultante perpendicolare al piano del fedone, colpendo correttamente il conio di martello) otteniamo una moneta perfetta nella quale il metallo deformato riempie completamente le incisioni del conio. Ogni deviazione da questa situazione genera difetti caratteristici: impronte incomplete che possono essere attribuite a seconda delle caratteristiche a scostamenti rispetto alla esecuzione corretta, di una o più componenti della operazione. Per le caratteristiche di malleabilità e duttilità dell’oro zecchino escluderei la possibilità di fratture nella moneta. La ripetizione della operazione per qualsiasi motivo potrebbe tra i vari casi possibili produrre una moneta perfetta o sommare ai difetti precedenti quelli dovuti all’ultima battuta in ordine di tempo, con l’aggiunta del rischio di spostamento e/o rotazione e/o inclinazione del conio di martello tra battute successive con effetti imprevedibili sul risultato finale. Uno degli effetti più evidenti imputabile ad una doppia battitura, che a volte rischia di essere sottovalutato, è quello che porta alla scomparsa dei particolari minuti da una moneta, sia che si tratti di particolari effettivi sia che si tratti di difetti come potrebbe essere nel caso in esame. Una ipotetica seconda battuta di conio successiva a un lieve spostamento incontrerebbe una resistenza modesta alla deformazione dei pochi particolari interessati fintanto che i campi piani della faccia non arrivino in battuta, a questo punto la resistenza ha un aumento estremamente brusco e la ulteriore deformazione sarebbe quasi impercettibile. Se il passo di spostamento è tale da “comprendere” il particolare, ad esempio un piccolo punto in rilievo, questo risulterà schiacciato e non sarà più apprezzabile, potrebbe non restarne traccia. Ogni moneta non perfettamente riuscita rappresenta quindi in una situazione così complessa un caso particolare. Nel nostro caso non è difficile stabilire che la moneta lotto 6216 è successiva alle altre in considerazione dello stato dei campi e del difetto nella base del mantello in peggioramento rispetto ai riferimenti, anche se a una prima superficiale osservazione la definizione della perlatura relativa al nimbo potrebbe indurre una diversa valutazione. Alcune immagini possono essere di difficile comprensione, spesso le tecniche di illuminazione o ancora aloni e incrostazioni giocano un ruolo determinante nel risultato visivo finale. Per quanto riguarda le altre due monete la valutazione richiede una valutazione più approfondita, risulta già evidente dalle immagini allegate confrontando le dimensioni del difetto alla base del manto e lo stato di deterioramento dei campi. Anche il confronto degli ingrandimenti dell’area attorno al segno di zecca conferma quanto affermato. Gli stessi ingrandimenti confermano i difetti di incisione di cui ho parlato. Per ora chiudo cordialità2 punti
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Meglio che ci guadagni lo stato......se i soldi incamerati saranno poi ben gestiti.... oo) e ridistribuiti sul popolo :)2 punti
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Si tratta forse di questo? http://it.wikipedia.org/wiki/Stella_(moneta) Stella: moneta d'oro americana, prodotta tra il 1879 e il 1880, del valore di 4 Dollari, mai coniata per la circolazione....2 punti
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In my reference (2009) the story is the same ;) but the name is Irene MacDowell, not MacDonald....who is right? MacDowell! Grazie petronius... che è stato un dieci–anni errore! MacDowell è corretta, come suol dire, e ho modificato il mio precedente post di conseguenza. Grazie mille... E "stella", per il pezzo di 4 dollari? ;) v. ------------------------------- Macdowell! Thanks petronius...that was a ten–year mistake! Macdowell is correct, as you say, and I’ve changed my earlier post accordingly. Mille grazie... And “stella,” for the 4-dollar piece? ;) v.2 punti
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Le monete di Guglielmo il Conquistatore sono piuttosto rare. Probabilmente furono vittima di successive riconiazioni e ovviamente sono difficili da trovare nei ripostigli, visto che dopo la conquista Guglielmo ottenne la "pacificazione" dell'Inghilterra e l'epoca delle invasioni vichinghe era ormai conclusa (l'ultima fu nello stesso 1066 quella di Harald Hardrada, re di Norvegia, che tentò la sorte solo pochi giorni prima dell'invasione normanna e venne sconfitto e ucciso dal re anglosassone Harold a Stamford Bridge; lo stesso Harold che poco dopo fu a sua volta sconfitto e ucciso da Guglielmo duca di Normandia, anch'egli di origine vichinga, nella battaglia di Hastings; tra l'altro, i protagonisti erano tutti e tre imparentati tra loro). La legenda probabilmente riporta GLE per il nome della zecca visto che altre forme conosciute per la zecca di Gloucester sono GLEAP, GLEPECE, GLOPEC[astrum].2 punti
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Sul Pagani 1963 ho "scoperto" delle monete inizio 1800 mai viste sui cataloghi prezzari di oggi.....le Gazzette di Corfù del 1801 da 5 e da 1 della Repubblica Autonama delle Sette Isole Ionie 1801/1807. Capisco che sono pezzi rarissimi,infatti in 15 anni che seguo giorno per giorno la numismatica mondiale fra internet e le varie aste non l'ho mai viste,non per questo credo sia giusto celarle anche solo per una informazione corretta su la monetazione Preunitaria del XIX secolo. Gazzette 5 1801 peso gr.20,55/21,34 in Rame, diametro mm.32/33 Vi riporto le foto trovate su internet1 punto
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Ho notato che l'interesse per i "cavalli" di Ferdinando d'Aragona è aumentato nelle discussioni. Di seguito allego un'articolo di Sambon apparso su "Rivista di numismatica" anno quarto 1891diretto da Francesco ed ercole Gnecchi. Prendendo spunto da questo studio, possiamo aprire una discussione con l'aiuto di Fedafa e di coloro che hanno approfondito lo studio sulla monetazione napoletana sotto gli aragona. Spero di fare cosa gradita. Antonio1 punto
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oggi 19 febbraio, ma del 197 http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Lugdunum spero di fare cosa gradita agli amici che collezionano le imperiali, un saluto1 punto
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Allora mettiamola così: dissociamo le razzie dall'andamento del Forum. Razzie -> Stavano degenerando, essendo un Forum oramai conosciuto in mezza europa, un regolamento era necessario in ogni caso e questa è stata l'occasione per farlo, soprattutto perché NON sono ammesse vendite nel FORUM, di NESSUN tipo, dalla più vantaggiosa alla meno. Andamento del Forum -> Essendo il regolamento delle razzie discostato all'andamento del Forum, l'unica cosa che ci preme, al momento, è che l'utenza stia qua perché vuole partecipare al Forum come Forum o quanto meno leggerlo come Forum o anche solamente come Blog; nessun improvvisato che scrive esclusivamente per le razzie. Dunque, il punto sulle razzie ha raggiunto un epilogo; adesso qualsiasi cosa accada ci preme solo riportare il Forum a livelli sostenuti. Se malauguratamente questo non accadrà nei prossimi mesi, non inveiremo contro il nuovo regolamento delle razzie, che comunque andava fatto ma ci daremo le pedate a vicenda per mantenere alto il tenore del Forum in quanto Staff. Il marchingegno che muove questa comunità è più grande di quanto ognuno di noi si immagini e tante volte si rischia di frantumarsi contro degli scogli, ma se il Forum è al momento quello che è, ossia il più seguito, il più famoso d'Italia, uno dei più Importanti in Europa e comunque con una comunità attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e gradevole anche solo dal mero punto di vista estetico è perché oltre ad esserci un vigoroso lavoro nascosto che rende occupati molti utenti benevoli c'è anche un'utenza che ha sempre avuto il piacere di stare qua per il semplice motivo che si trova in una comunità di persone con la solita passione...tutto qua...se il Forum non è mai andato allo sbando come nella quasi totalità di quelli che si trovano in Internet è perché noi tutti ci teniamo, dall'Amministratore al nuovo Utente che scopre la Numismatica...regole ferree riferite ad un'eccezione concessaci dall'Amministrazione non devono essere interpretate come ROVINA, ma come RINNOVO, rinnovo di una situazione (razzie parlando) che stava inesorabilmente portando il nostro FORUM EURO (nello specifico) ai livelli di numerosi Blog/Forum del circondario e che per fortuna, almeno su questo aspetto, ci abbiamo messo una pezza. Ripeto, non ci resta che rimboccarci le maniche e iniziare di nuovo... Andrea, permettimi di dirti che in quanto uno dei maggiori contributori del Forum non devi assolutamente trattenere alcuna parola; parlare sta alla base di tutto e perplessità come quelle che puoi avere è bene discuterne in pubblico piuttosto che in privato... Buonanotte Mirko :)1 punto
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Sono giovane, ho 18 anni, ma ho già dovuto affrontare un distacco da una collezione per cui non nutrivo più interessi e che ho deciso di vendere. Questo ovviamente non significa che non mi ha "fatto male" la cosa. Quelle monete rappresentavano un unicum per me, le sere spese con mio padre a discutere, le offerte in asta, listini, sul sito del commerciante "di fiducia", convegni, aste... la gioia nel vedere il postino recapitare il famigerato pacco dopo circa una settimana.. Vederla, stringerla e metterla insieme alle altre... Guardarla sotto la lente, girarla e riporla a posto, studiare, "curiosare"... Ho lasciato molti ricordi in quelle monete, vendute a più riprese, tramite commercianti o vendite tra privati (le ultime compariranno in una prossima asta, "tutte insieme", anonimamente... ) Non racconteranno nulla di chi sono. Ma spero che chiunque le acquisisca, sappia trattarle come ho fatto io, in modo amorevole... Cosa farò quindi della mia collezione quando sarà il momento? Ancora non ne ho idea, spero di avere molto tempo per pensarci. (il commento sopra si riferisce al fatto che una vendita, uno smembramento, "brucia" un po' di più che non un lascito ad un erede...penso che conti anche l'aspetto emotivo ad un certo punto.) N.1 punto
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Io sinceramente non gradisco più di tanto la musica del festival, sarà che prediligo canzoni più "profonde", delle quali puoi apprezzare il testo, come in De Andrè oppure altre canzoni (Alive dei Pearl Jam...). Ma le canzoni che lanciano a Sanremo non mi piacciono, non incontrano i miei gusti musicali :) Forse è inizialmente per questo che non amo il festival... E poi perchè per almeno un mese si parla di frivolezze legate a gaffe dei personaggi, agli errori dei presentatori, alle affermazioni presuntuose (magari programmate pure a tavolino) di certi personaggi (non mi riferisco a Celentano, non ho neanche ascoltato il suo primo discorso dunque...). E' il festival della musica italiana, non delle affermazioni di un cantante sui giornali, non del presunto scandalo della mancanza di biancheria intima di Belen Rodriguez (argomento culturalmente molto, molto, molto elevato!). Sinceramente non capisco la gente che attende Sanremo tutto l'anno per poi parlare settimane di cose assolutamente non legate alla musica in sè per sè! E' solo la mia opinione, altamente condivisibile, o contestabile ;) Riccardo1 punto
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Con la pubblicità si mira a coinvolgere ed adescare tutti... A far pensare (sognare) tutti che è bello e facile diventare ricchi e felici... Altro che studiare o lavorare... E' vergognoso per me che si trattino queste cose con facilità, come si tratti di vendere più pannolini, sfruttando il grave periodo di crisi economica che stiamo vivendo... Che sia solo lo Stato a guadagnarci, almeno è il meno peggio... Ma quante persone più deboli si stanno dissanguando? Anche il monopolio sul fumo è la stessa minestra, ma almeno per un briciolo di morale pubblica, è proibito fare pubblicità e sul pacchetto c'è scritto: "nuoce gravemente..". Lo sò che mi stò imbattendo in un campo minato, tra chi dovrebbe tutelare la morale pubblica e cosa è morale e lecito... Se uno vuole, si gratti pure i suoi soldi in 20 secondi... Ma ritengo sia vergognoso che si un ente statale a fare queste pubblicità a spron battuto, a discapito di tante persone più deboli e fragili (vedi anziani, disoccupati in bolletta, famiglie sfasciate, adolescenti.. ecc.), e dove l'unica moralità c'è nella vocina cretina che dice in un attimo alla fine: "gioca il giusto". Almeno sarebbe un pò meno peggio se comparisse alla fine uno Psichiatra ed Assistente sociale che aggiungesse: "...altrimenti ci vediamo..."1 punto
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Buona Sera L’asta Gorny & Mosch del prossimo 12 marzo presenta al lotto 4057 un Fiorino (B 2572) avente come segno di zecca lo stemma Carnigiani. Si tratta della emissione del primo semestre 1436 avente come Signore della Zecca per l’oro Simone di Antonio di Iacopo Carnigiani. La moneta nello specifico non presenta particolarità di rilievo, è leggermente sotto peso rispetto al taglio teorico che prevede per la moneta un peso di circa g 3.53, si presenta nella versione con la S da sola sopra lo stemma (senza essere preceduta e seguita dal punto). Il Bernocchi nella sua classificazione, in questo caso specifico, pur evidenziando le due possibilità le classifica allo stesso modo come unica variante, può essere che una delle varianti sia emersa quando il lavoro di preparazione del Vol II era già avanzato e rinumerare le varianti in epoca pre-PC avrebbe creato qualche problema per la tipografia. Fiorino in conservazione dignitosa, gradevole e leggibile Asta Gorny & Mosch 12 03 2012 lotto 4057 Si era già parlato di Fiorini con questo segno qualche tempo fa.1 punto
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tu hai in mano la moneta e qui forse riesci a trovare notizie per me si tratta di luigi XI http://www.fitzmuseum.cam.ac.uk/opac/search/cataloguesummary.html?_searchstring_=(object_name='Blanc%20%C3%A0%20la%20couronne'%20and%20administration_name='Coins%20and%20Medals')&_limit_=50&_function_=xslt&_resultstylesheet_=imagecs1 punto
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La seconda e la terza sono medaglie commemorative della Guerra italo-austriaca (Ia Guerra Mondiale). Fu creata per sostituire il nastrino "per le fatiche di guerra" nel 1920 e fu opera di Silvio Canevari. Al D/ è effigiato il Re con divisa da campagna e elmetto, al R la Vittoria alata,su scudi di retti da soldati. La medaglia è completata da barrette in bronzo da portare sul nastro con gli anni in cui il conferito ha prestato almeno quattro mesi di servizio. La tiratura è 1.800.000 e anche queste furono coniate con il bronzo nemico.1 punto
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La prima è la medaglia commemorativa della Vittoria a ricordo della Guerra europea (Ia Guerra Mondiale). La Camera dei Deputati di Francia propose la coniazione di una medaglia coniata con il bronzo dei cannoni nemici. Fu istituita così la Commissione Interalleata che avrebbe dovuto stabilire le caratteristiche della "Medaglia della Vittoria". Non essendo stato raggiunto un accordo venne deciso che ciascun paese (Italia, Belgio, Brasile, Cecoslovacchia, Cuba, Francia, Gran Bretagna, Giappone, Grecia, Portogallo, Siam, Romania e Stati Uniti) avrebbe dovuto bandire un concorso per realizzare la medaglia, recante la Vittoria alata. Quella italiana fu istituita con R.D. 1918 del 16 XII 1920. L'incisore dei coni è Gaetano Orsolini che effigia la Vittoria alata con fiaccola della Libertà in mano, su una quadriga di leoni, rappresentanti le nazioni sconfitte (Austria, Germania, Impero Ottomano e Ungheria. Fu concessa a coloro che prestarono servizio almeno quattro mesi in guerra. Fu coniata in 2.200.000 esemplari e consegnata con il diploma di conferimento ministeriale.1 punto
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Hai la fortuna di avere un padre collezionista.. Approfittane ;)1 punto
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Buongiorno numa numa, hai sicuramente ragione: gli antichi non applicavano i joules alle tecniche di coniazione, o forse sì... ma li chiamavano più semplicemente in un altro modo... ;) Quello che mi premeva venisse osservato, oltre naturalmente alle diverse e sempre interessantissime problematiche più specifiche della monetazione bizantina, è il punto del saggio in cui si espone la questione della deformazione subita dai tondelli piani sottoposti, in fase di battitura, a due conii di ugual diametro. Se le condizioni sono di un certo tipo, pare infatti che essi possano subire deformazioni differenti e, a quanto pare, casuali. Si deve comunque notare che le prove eseguite dagli autori dell'articolo hanno riguardato la battitura di tondelli con un diametro maggiore rispetto a quello dei conii. Tuttavia, a ben guardare, un tondello avente lo stesso diametro di quello dei conii (e questa sembra essere la situazione tipica del periodo medievale e moderno, scodellati a parte), ma posto rispetto ad essi in modo leggermente decentrato, dovrebbe presentare una condizione che si può ritenere analoga a quella appena ricordata. In tal caso una parte del flan risulterebbe infatti eccedente rispetto ai conii stessi e, almeno teoricamente, una volta sottoposta a battitura questa parte sporgente dovrebbe comportarsi proprio nello stesso modo in cui si comporta un tondello più largo (in realtà, per avere un grado di certezza più elevato, bisognerebbe fare delle prove sperimentali dello stesso tipo di quelle effettuate dei ricercatori francesi). Se ciò è vero (e qui è il punto della questione) allora il rialzamento del bordo della parte eccedente del tondello potrebbe avvenire sia verso l'alto che verso il basso. In altre parole, il bordo potrebbe "arricciarsi" indifferentemente sia verso il conio di incudine che quello di martello. E questo sembra significare che senza ulteriori a più approfondite analisi non possiamo essere in grado di stabilire se la faccia che presenta il rialzamento del tondello sia quella coniata con il conio di pila oppure con quello di torsello... Triste - per noi - ma vero! A risentirci, Teofrasto1 punto
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Grazie Niagolino, per la segnalazione di questa data. Si tratta di una battaglia non tanto commemorata ma di grande importanza per la storia dell'Impero e che portò in auge i Severi. Cent'anni dopo si sarebbe potuto verificare uno scontro simile, se le cose avessero preso un'altra piega, tra le truppe di Costantino e quelle, ad esempio, di Galerio (vedi discussione dedicata su Costantino Cesare). Ma questa è un po' fantasia. Resta il fatto che, se la successione di Costantino al padre non fosse stata avallata, le truppe della Britannia al suo comando, magari assieme a quelle galliche, avrebbero potuto emulare quelle di Clodio Albino nella ricerca del potere. La guerra di Settimio Severo contro Clodio Albino contribuì a cambiare comunque la situazione economica-commerciale dell'inizio del III secolo nelle Gallie e in Britannia. Ciao Illyricum :)1 punto
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Ho letto , complice un lungo viaggio in treno (altrimenti chissà quando lo avrei potuto fare ..) l'articolo segnalato della Morrisson. Non avevo mai sentito misurare in "joules" la forza applicata per la fabbricazione di monete :) Gli autori in pratica ricreano , con non banali semplificazioni (mi ricorda gli esercizi di econometria dove però semplificando, per poterla rappresentare meglio, la realtà che si vuole modellizzare a volte si rischia di creare un modello sperimentale ideale che poi ha poco a che vedere con il fenomeno reale che si voleva rappresentare). I tre autori illustrano con dovizia di formule matematiche le forze e le deformazioni conseguenti all'operazione di coniazione. Un esercizio molto interessante e realizzato con grande cura. Tuttava per la questione della battitura delle monete scifate tardo-bizantine non vengono date molte indicazioni, anzi si dice che il problema era stato gi à risolto da tempo e cita (guarda caso) un articolo di Bendall e Sellwood "The method of striking scyphate coins using two obverse dies" Numismatic Cicular 1978 pp 93-104 (in realtà come citato nel post precedente Bendall ha approfondito ancora von diversi studi tale questione che comunque non è ancora risolta, Alberto Trivero ha ripreso l'ipotesi di Bendall dell'utilizzo di due coni di diritto ma ribaltandone le conclusioni sulla base dell'evidenza forniota dal trachy incuso le cui evidenza per la tecnica di fabbricazione esaminammo insieme). Un elemento assai interessante ricordato nell'articolo della Morrisson è la menzione dei solidi e tremissi emessi dagli ateliers di Cartagine e Siracusa che, al contrario di quelli battuti a Costantipoli videro il progressivo restringersi del flan fino a d avere delle monete ti tipo quasi "globulare". L'aspetto singolare è che una medesima tipologia di monete che condividono la medesima autrità e metrologia trovano espressioni di conio completamente diverse : solidi piatti e progressivamente flan piu allargati a Costantinopoli. flan piu stretti tendenti al globulare per Cartagine e Siracusa. Fascino e mistero della monetazione bizantina che presenta ancora molti aspetti che ancora non conosciamo in modo completo, come ad esempio la tecnica di coniazione dei trachy. Seganlo un vecchio ma ancora interessante articolo di Grierson proprio su l tema degli scifati. Philip Grierson " Nummi schyphati, the story of a misunderstanding, Numismatic Circular, 1971 Infine illuminante è stato il video ricordato da Fra, che ringrazio, per farci comprendere quanto ancora conosciamo poco delle tecniche di coniazione , che francamente si darebbe quasi per scontato. In realtà come mostrato dal video oggi non siamo in grado di riprodurre i passaggi utilizzati dai nostri predecessori medioevali per fabbricare le centinaia e le migliaia di monete che venivano fabbricate dalle zecche medioevali. Parlo sia delle tecniche di fusione , che delal preparazione dei tondelli meno per l'atto inse della battuitura per coniazione che ; almeno quella, sembra non presentare soverchie problematiche. Gli antichi non conoscevano i "joule" avevano un approccio essenzialmente empirico che però sortiva il risultato ! E erano riusciti a perfezionare delle tecniche, trasmesse nei secoli, per la produzione di quello che era un elemento essenziale e insostituibile del sistema economico : la moneta :)1 punto
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Avrei voluto rispondere a questa domanda in un secondo momento, ma tant'è. Ribadisco che è solo una mia opinione. Quando ho ripreso questa discussione, un paio di giorni fa, dissi che volevo concentrare la mia analisi dei denari su un aspetto particolare del denaro, ossia la "croce", e questo indipendentemente dai "punti, punti triangolari, punti quadrati, bisanti, ecc...). Se noi andiamo a vedere i denari di Ancona, abbiamo sul D/ DE ANCONA e sul R/ PP S QVIRIA / nel campo CVS Salvo che al R/ dove troviamo PP e S e qui un segno di "troncamento" potremmo giustificarlo in quanto PP con il punto successivo andrebbe a significare Patronus Principalis (o similare) ed S con il punto successivo andrebbe a significare SANCTVS, per il resto nelle legende non ci sono altre parole tronche; DE ANCONA è chiarissimo, è il nome della città; QVIRIACVS è il nome del Santo Patrono. Se poi andiamo a guardare il solo D/, vediamo che le casistiche dei segni di interpunzione sono pochissime: - DE ANCONA - DE ANCONA punto - DE ANCONA punto triangolare - punto DE ANCONA punto - punto DE punto ANCONA - punto/cerchietto DE punto/cerchietto ANCONA punto/cerchietto Al R/ invece di segni di interpunzione ne troviamo una quantità smisurata che qui non riporto. Se ecludiamo quindi PP ed S del R/ , si potrebbe ipotizzare che i segni di interpunzione che troviamo sui denari possano essere rappresentativi dei vari zecchieri o officiali o soprastanti alla zecca, nonché di coloro che provvedevano alla lavorazione dei coni. Ipotesi abbastanza suggestiva, ma nulla affatto inverosimile.1 punto
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Scoperta in un campo vicino a Gloucester, un penny di Guglielmo il Conquistatore. Inutile dirlo, la scoperta è dovuta ad un "dettetorista". Ecco l'articolo: http://www.bbc.co.uk/news/uk-england-gloucestershire-170273001 punto
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Tipico di merce esposta a temperature estremamente basse, non dimentichiamoci che 15 giorni fa e fino alla settimana scorsa da quelle parti ed (in germania in particolare) la colonnina del mercurio ha toccato -29°. Credo che siano state sottoposte (loro malgrado) ad un trattamento di congelamento, equesto è l'effetto lasciato dal disgelo. Chissà dove le avevano immagazzinate..1 punto
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Sarebbe interessante vedere se nel ritratto del capitano Damiano Tixe si trovano riportate delle decorazioni che alludono a qualche ordine cavalleresco. Le "calze bianche con fiore d'oro" erano un indumento che distingueva i cavalieri di S. Gennaro, ordine istituito dal re Carlo III il 3 luglio 1738. Enrico :)1 punto
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Semplicemente perché con le ordinanze del 1576-77 sono state cambiate le caratteristiche intrinseche del quarto di soldo (quello da 1/4 di soldo), senza modificare la tipologia. Si è trattato di un'operazione di debasement molto cruda. Io non ho mai visto un pezzo del 1563, però ho visto quelli del 1567 (non sono rarissimi) coniati a Torino da Bernardo Castagna. Da quel punto la tipologia del quarto di soldo con le iniziali introdotta nel 1562 cambiò per il Piemonte, mentre sarebbe stata mantenuta per le zecche di Aosta e quelle oltremontane. Così sembrerebbe dai dati oggettivi, ossia monete e documenti. Tieni però conto che ci stiamo muovendo su un terreno un po' periglioso, perché spesso i millesimi proposti dal CNI o da autori successivi non sono del tutto validabili, e lo stesso si più dire per le ordinanze riportate dal Promis (anche se in questo caso ho fatto qualche visita in archivio e ho qualche riscontro). Non si può escludere che in un futuro quanto mai prossimo emergano dati che portino a ridiscutere tutto. E.1 punto
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Ma torniamo alla Storia Imperiale. Sono usciti di scena quindi tre grandi Tetrarchi: Diocleziano, Massimiano e Galerio. Per cause diverse (abdicazione, uccisione/suicidio, malattia) ma il potere si restringe a Costantino, Licinio, Massimino Daia, con Massenzio in Italia. E tra Licinio e Massimino Daia si aprì il contenzioso per subentrare nel governo delle terre prima amministrate da Galerio: parte dell’Illirico, Grecia, Macedonia, Moesia superiore e Inferiore, Asia Minore. Massimino non presenziò alla morte di Galerio, del quale era tra l'altro nipote e debitore dell’elezione a Cesare (avversata da Diocleziano) e subito mise in marcia l’esercito, prendendo possesso di Nicomedia ad arrivando al Bosforo. Dall’altra parte dello stretto arrivò l’esercito di Licinio, che dopo un’iniziale smarrimento aveva comandato l’avanzata dell’esercito verso sud a tutela dei territori che si affacciavano sulla costa meridionale. Questo fu il nuovo confine tra l’Occidente e l’Oriente, almeno al momento. Quindi alla fine del 311 gli Augusti, ufficiali o meno, erano tornati 4: • Massimino Daia per l’Oriente • Licinio per l’Oriente “europeo” • Costantino in Gallia, Spagna, Britannia • Massenzio su Italia ed Africa Un quadro politico instabile che ben presto cambiò ancora… Ancora per completezza storica Diocleziano, il padre della Tetrarchia, muore il 3 dicembre 311 nel suo “buen ritiro” presso Spalato. Per la parte storica son giunto, per il momento, al capolinea. Ciao Illyricum :)1 punto
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Un amico me ne regalò alcune pagine un paio di anni fa, comunque sono monetine in FDC e c'erano alcune nazioni particolari, di non facile reperibilità. Le usai per fare degli scambi ma quelle che mi piacevano di più le ho tenute per me, tutte le monete valgono la pena di essere guardate e studiate...tutte hanno qualcosa da raccontarci. Ciao, Giò1 punto
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Ciao a tutti i ringraziamenti per Alessio sono un obbligo ormai per tutto il lavoro che sta facendo in questa razzia. Anche se non intervengo giornalmente ( causa moltissimi impegni lavorativi, scolastici e familiari) sappi che seguo con molto interesse la discussione e spero che al più presto anche le lettere delle monete che ho richiesto diventino tutte verdi :) :) Buona domenica Gustavo1 punto
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Ho letto il nuovo regolamento e personalmente non mi torva d'accordo sull'avere 1200 messaggi o 3 anni di iscrizione, oltre alle altre figure esenti, per poter partecipare alle razzie! io sono iscritto da un anno ed ho la media di 1,2 post al giorno, il che, a mio modesto parere, mi rende un assiduo frequentatore e partecipante del forum con 2/3 dei miei post sparsi per varie discussioni! come dire: ha più diritto uno iscritto 3 anni fa con 100 post all'attivo (e ne ho visti) e non io che sono iscritto da solo 1 ma che sono presente tutti i giorni? Espresso il mio pensiero, come già detto, lo accetto e ne prendo atto, continuando a frequentare e partecipare con entusiasmo come fatto finora, ma ben consapevole del fatto che le tanto belle razzie che davano la possibilità a tutti di avere le monete senza essere spennati dai commercianti, non mi saranno più possibili per un paio di anni vista la attuale media! Saluti Mario1 punto
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Recentemente mi è capitato di acquistare questa moneta: Si tratta di un quattrino anonimo della zecca di Piacenza emesso sotto Leone X verosimilmente nel 1514. Questa la descrizione della moneta: D\ (chiavette decussate)PLACENTIA AVGVSTA scudo della città a testa di cavallo R\ (rosetta)NOSTRA REDEMPTIO nel campo croce fogliata CNI 1 – 5 (dominio papale; denominato terzo di giulio) Crocicchio Fusconi 35 Esemplari appartenenti ad alcune collezioni pubbliche: Bologna – Museo Archeologico: (1,10g). Padova – Museo Bottacin: (1,24g); Parma – Museo Archeologico: (1,00g); Pavia – Museo Civico: (1,10g); Piacenza – Musei di Palazzo Farnese: 4 esemplari (0,96g); (0,80g); (0,79g); (0,70g); Roma – Ex collezione Reale: 7 esemplari (1,65g); (1,08g); (1,05g); (1,04g); (1,03g); (1,00g); (0,85g); Roma – Musei Vaticani: 2 esempalri (1,07g); (0,90g); Venezia – Museo Correr: (1,23 g); Forse può essere interessante un approfondimento perché si tratta di una moneta a mio avviso estremamente rara (nonostante abbia censito 18 esemplari in collezioni pubbliche, a parte quello dell’asta Finarte del 1974 – lotto 701 – e un altro che possiedo non conosco altri esemplari in collezioni private) e di un periodo storico molto affascinante. Inquadramento storico Lo scenario politico dell’inizio del XVI secolo fu profondamente influenzato dalle vicende di cui fu promotore l'intraprendente papa Giulio II. Egli volle allargare i confini dello stato pontificio e, con abili e mutevoli alleanze (Lega di Cambrai contro i veneziani, Lega Santa contro i francesi, ecc.) riuscì dapprima a conquistare Perugia, Bologna, Ravenna e successivamente a cacciare dall'Italia i francesi. Con la sconfitta dei francesi il ducato di Milano tornò agli Sforza, mentre Piacenza e Parma passarono sotto la dominazione pontificia. Il 7 luglio 1512, l’Anzianato piacentino mandò il marchese Lazzaro Malvicini Fontana, il conte Pierbernardino Anguissola, il conte Battista Landi, Bartolomeo Barattieri ed Anton Maria Scotti a giurare fedeltà al papa Giulio II. Giulio II morì il 21 febbraio 1513 ed il 19 marzo gli successe il cardinale Giovanni de Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico e di Clarice Orsini, che prese il nome di Leone X. In seguito alla morte di Giulio II alcune famiglie piacentine di parte ghibellina invitarono Massimiliano Sforza a prendere possesso della città, invito che il Duca di Milano accolse prontamente. Il dominio degli Sforza su Piacenza fu molto breve; infatti, solo 3 mesi più tardi il nuovo papa, Leone X, riottenne da Massimiliano Sforza i ducati di Piacenza e Parma in cambio dell'appoggio della Chiesa contro il re di Francia e del pagamento di una forte somma. Piacenza, finalmente libera dalla politica monetaria dello Stato di Milano, ritenne maturi i tempi per riavere una propria zecca ed una propria moneta. Furono mandati ambasciatori a Roma con una petizione di richiesta e un breve papale, redatto in data 29 marzo 1514, confermò di nuovo ai piacentini il privilegio di zecca "quo poterat monetas cudere aereas argenteas et aureas". Gli Anziani del Comune avevano richiesto in modo specifico la riconferma degli antichi diritti e la facoltà di poterli ancora esercitare per il futuro; ciò permise alla Comunità l'esercizio completo della antica regalia imperiale concessa da Corrado II, compreso anche il diritto di battere moneta a solo nome della Comunità. Le monete di questo primo periodo giunte fino a noi confermano che si coniò col solo nome della città: sul lato principale vi era lo stemma della Comunità racchiuso dalla leggenda "Placentia Augusta". La sudditanza a Roma era espressa solo dalle piccole chiavette decussate poste all'inizio della leggenda. Dai documenti di zecca conosciuti si evince che il valore nominale di queste monete, denominate “crociati” era di un quattrino. Dopo alcuni mesi dalla riconferma dei diritti di zecca, il Papa o le autorità ecclesiastiche e laiche che a suo nome esercitavano il potere temporale sulla città, ritennero maturi i tempi per evidenziare l'avvenuto inglobamento di Piacenza nello Stato Pontificio; l'8 marzo 1515, pervenne alla Comunità un breve di Leone X che imponeva di apporre sulle monete prodotte nella zecca i titoli e gli attributi del potere temporale del Papa e, in aggiunta, anche le insegne del Comune: "ut Nummos Aureos, Argenteos, Aereos cum huiusmodi litteris, LEONIS X. PONT. MAX. MUNUS, ab alio vero latere cum vestris Insigniis in Ista Civitate cudere, eosque ubique locorum adsportare, et pro justo pretio expendere possitis". La volontà papale trovò rapida applicazione e le monete anonime coniate fino a quel momento vennero sostituite da una nuova emissione riportante al diritto il nome del pontefice e al rovescio lo stemma della Comunità nel campo. Qualcuno è a conoscenza di altri esemplari?1 punto
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Ai sensi della Convenzione Latina, la tolleranza di peso degli Scudi nuovi era di 3 millesimi (quindi da 24,997 a 25,003), e la tolleranza di logorìo dell'1%, quindi 250 mg. Dovevano quindi ritirarsi gli scudi di peso inferiore a 24,747, o, al limite, valutarli a peso, così come i pezzi tosati o forati.1 punto
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Non sono intervenuto finora, in parte perché il mio pensiero l’avevo già espresso brevemente, un po’ perché alcuni interventi mi trovano in disaccordo (capita), e infine anche perché non è facile su un tema del genere essere brevi (e infatti non lo sarò :) ); tra l’altro ho scritto a tranche, e preparandomi a postare sulla discussione che stava sviluppando lo stesso tema (Oscar delle Monete in Euro 2011), così nel frattempo sono stati pubblicati ulteriori interventi che magari vanificano alcune mie considerazioni; spero mi perdonerete :) , non riesco a correre dietro a tutti aggiornamenti per limare continuamente il mio intervento. Diciamo subito che la bassa partecipazione agli Oscar ha stupito (più ancora che deluso, ma comprendo che per gli organizzatori il secondo aggettivo sia più appropriato) anche me; soprattutto mi ha stupito vedere che il numero dei votanti è addirittura pari o inferiore al numero dei partecipanti, per dire, alla razzia TYE 2012; e stendo un velo pietoso sulla partecipazione alle nomination preliminari. Detto questo, però, non capisco la demonizzazione delle razzie (non sto accusando nessuno in particolare di averlo fatto, ma sicuramente è il clima che si respira nella discussione), e per diversi motivi; il primo ovviamente è il rispetto a chi queste razzie le organizza perdendoci un sacco di tempo, e ora, pur dopo premesse di ringraziamento, si vede quasi accusato dello scadimento di qualità del forum (e non penso a me, ma a chi di razzie ne ha organizzate molte ed impegnative). In secondo luogo, precisato senza ombra di dubbio che le razzie non possono che essere di secondaria importanza rispetto a discussioni numismatiche in senso proprio, resta il fatto che danno sicuramente soddisfazione sia ai tanti partecipanti (non a caso sempre numerosi), sia – nonostante magari qualche delusione - all’organizzatore, che si crea una cerchia di amici meno “virtuale” e che raccoglie alla fine i frutti del suo lavoro con la stima e l’apprezzamento dei partecipanti. E ancora, nel terzo sottoforum non sono moltissime le discussioni che non potrebbero di fatto trovare spazio logico in una delle altre 2 sottosezioni; questo per dire che tutta ‘sta confusione generata dalle razzie io non la vedo; per migliorare, una volta aperta la razzia, si potrebbe magari spostare tutta l’evoluzione in area scambi (ma non so se sia “fattibile”); sul terzo sottoforum comunque, tolto ciò che riguarda razzie, prezzi, occasioni, resta poco di più che le discussioni su difetti, errori e varianti. E qui parto per la tangente aprendo il capitolo sulla difficoltà di stabilire la qualità delle discussioni; certo, è difficile sostenere che una discussione fatta di “mi piace” “non mi piace” sia di qualità eccelsa; ma è anche vero che la numismatica presenta una serie di aspetti che interessano alcuni collezionisti e ne annoiano altri; a me sinceramente difetti, errori e varianti non interessano proprio, non hanno niente a che vedere con la mia concezione di collezione numismatica, li ritengo, appunto, “difetti” su oggetti che colleziono; ma sono altresì perfettamente consapevole che altri sono molto interessati a questi aspetti, e alcuni addirittura sono interessati più a questo che ad altro! Provo a riassumere quelli che potrebbero essere temi di qualità (ben venga chi me ne evidenzia altri): Aspetti storico-geografici: ben vengano, li ritengo sicuramente interessanti e stimolanti, anche se nel caso dell'euro di storico c'è inevitabilmente poco; la mia passione per le monete è fortemente collegata alla passione per i viaggi, per i paesi diversi, perché così è nata; sono temi che però spesso sconfinano in discussioni geopolitiche o proprio politiche (fuori luogo se non addirittura bandite da un forum che credo sia del tutto apolitico), e che se ben ricordo hanno anche portato a diverse incomprensioni e polemiche tra utenti. Aspetti economici: anche qui, a parte il fatto che la differenza di competenze tra utente e utente a volte è troppo notevole per instaurare discussioni, spesso si sconfina nel politico rapidamente, se non addirittura in polemiche e arroccamenti nelle proprie convinzioni; e comunque spesso si divaga completamente dalla numismatica vera e propria. Aspetti relativi a varianti, difetti, ecc.: non posso esprimere un'opinione perché francamente non riescono ad appassionarmi, ci sono comunque più discussioni dedicate che restano sempre "in alto", quindi agli interessati non mancano spunti e spazi di discussione; personalmente vorrei sentirmi libero di continuare a trascurare un tema di mio totale disinteresse :) . Aspetti tecnici, su materiali, tecniche di conio, ecc: ho letto e seguito diverse discussioni sul tema, certamente molto interessanti, anche se secondo me interessano solo una parte dei collezionisti; ad una esposizione numismatica recente ho seguito per una mezz'ora un video girato in una zecca che spiegava la coniazione di una moneta al bozzetto alla moneta finita; interessante, certo, ma dopo un po' mi son reso conto di essere solo, tutti gli altri guardavano le teche delle monete; comunque anche su questi temi ci sono diverse discussioni aperte e ogni tanto se ne aprono di nuove, spesso interessanti. Temi relativi alle immagini: interessantissimi, certo, c’è un thread di Mirko al proposito che è una chicca; sicuramente su questo si può fare e dare di più (anche se c’è comunque un limite, mica posso parlare ore e ore del Monte Triglav sui 50c sloveni.. :) ). In sostanza, io credo, come avevo già detto quando ero intervenuto tempo fa, che la prima causa della scarsa effervescenza in fatto di discussioni “di qualità” sia legata proprio al fatto che l’euro è una moneta giovanissima e legata all’attualità, e che quindi grossi dibattiti (numismaticamente parlando) non li solleva; riguardando molti stati, i temi relativi alle nuove emissioni sono inevitabilmente molti di più e molto più seguiti. Giusto per confronto ho dato un'occhiata al forum sulla monetazione della repubblica (50 anni di storia), l'unico forse paragonabile per “epoca” all'euro; ebbene, una sola discussione ha ricevuto contributi oggi, le altre sono ferme da almeno 3 giorni! Tornando alle razzie, la cosa secondo me più rilevante è che non credo affatto che limitare le razzie produrrà, automaticamente o quasi, un aumento della qualità delle discussioni sul forum; intanto, scemato un po’ l’interesse per le razzie di inizio anno (il picco è in fase di iscrizione), non mi pare che gli utenti si siano spostati in massa su discussioni di peso, di più, molti non si sono neppure spostati sulle votazioni degli Oscar, che pure rappresentano un classico del forum; il fatto che siamo tutti impegnatissimi in questa discussione sulla qualità mi fa riflettere (e se avessimo speso altrettanto tempo ad aprire effettivamente nuove discussioni di qualità? Perché non l’abbiamo fatto, per pigrizia, per mancanza di tempo o proprio per mancanza di spunti?). Aggiungo anche che non condivido le osservazioni del tipo “le razzie sono inutili perché la maggior parte delle monete è reperibile a 3 euro” oppure “alla fine il risparmio è insignificante”; intanto, non tutti hanno accesso a canali di distribuzione facili e comodi (mercatini, negozietti), altrimenti non si spiegherebbe perché spendere 2,50 + la spedizione anziché 3; poi, non tutti hanno le stesse disponibilità economiche e per qualcuno anche i 10 o 20 euro euro che forse si risparmieranno con la razzia TYE potrebbero essere importanti, mi pare ingiusto generalizzare su questi temi; ancora, le razzie sono nate anche per “limitare” il potere dei commercianti, di cui tanto ci si lamenta in tanti thread: a parità di spesa totale io preferisco rivolgermi a un amico piuttosto che a un commerciante; altra cosa che mi viene in mente: più il numero di partecipanti è alto, più il prezzo che si riesce a spuntare è buono, nel caso quindi di razzie di tipo “acquisto collettivo” limitare il numero di partecipanti è controproducente. Ma aggiungo anche un’ulteriore aspetto: io sono convinto che per un collezionista il “procurarsi l’oggetto” sia assolutamente parte integrante del suo “hobby”, riuscire a spuntare un buon prezzo è importante e motivo di soddisfazione (sapeste a quali e quante trattative ho assistito o mi sono state raccontate negli anni, per poi magari spuntare 1 euro di sconto :) !); io ricordo benissimo ancor oggi le modalità di acquisizione di alcune monete (regalo, colpo di fortuna, ritrovamento, reperimento direttamente alla fonte), e questo aspetto lo ritrovo in (quasi) ogni collezionista che incontro! Davvero pagare i 100 euro cash per avere la paginetta completa dell’anno tutta in un colpo bella e servita vi riempirebbe di gioia? Infine un’ultima cosa sul fatto di dover chiedere un permesso preventivo per aprire una razzia; detto che nel caso di razzie “simili” tra loro sarebbe certamente auspicabile che i razziatori si mettessero d’accordo per unificarle (se possibile), ci sono 2 tipi di razzie: quelle “preventive” in cui il razziatore prima di comprare monete raccoglie adesioni (indicative o vincolanti) e poi procede, e quelle “a posteriori”, direi “casuali”; ecco la mia ultima appartiene a questo tipo (ma anche la mia precedente, un’occasione– rispetto ai prezzi correnti - a un mercatino; e in genere mi sembra di averne viste di questo tipo fatte da AndreaX, Superbubu, Aland, per esempio, scusatemi se sbaglio): ero in Austria e un po’ per caso un po’ no sono passato alla Banca di Austria, ho chiesto cosa avessero e mi sono procurato per me la TYE e i 5 euro 2012; poi ho pensato “perché non prenderne qualcuna in più da mettere a disposizione degli amici del forum, al facciale?” (avevo tra l’altro letto prima di partire una discussione in cui alcuni auspicavano di avere tali monete), così ne ho prese altre che poi ho appunto distribuito agli interessati, oltretutto dovendo scontentare più di qualcuno per insufficienza di pezzi. Bene, è chiaro che con le nuove regole razzie di questo tipo non ne farò più :( , non certo per ripicca, ma per non dovermi eventualmente tenere tutte le monete. Concludo precisando, anche se ovvio, che tutto quanto ho scritto è senza dubbio IMHO, quindi senza nessun intento polemico (e se qualcuno si sentisse piccato me ne scuso), che accetterò senza troppi problemi le decisioni prese dai mod, e che continuerò comunque a seguire il forum come prima :) .1 punto
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E più malignamente... non sarà qualcuno che è già conosciamo? Mo non voglio puntare il dito, suona strana la cosa, però! Ma scusate, perchè uno appena iscritto scrive proprio su una discussione del genere che non ha a che fare con la Numismatica? A me pare strano, ma forse sono io che penso malignamente... Magari invece è un utente normale con buone intenzioni. Per i complotti c'é già la moderazione, grazie. Non voglio fare complottismo, ma mi sembra strano che uno appena iscritto su un forum di numismatica commenti una discussione politica-economica. E come se io mi registrassi su un forum di orologi e appena iscritto incominciassi a parlare di caccia.1 punto
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E più malignamente... non sarà qualcuno che è già conosciamo? Mo non voglio puntare il dito, suona strana la cosa, però!1 punto
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Ma scusate, perchè uno appena iscritto scrive proprio su una discussione del genere che non ha a che fare con la Numismatica? A me pare strano, ma forse sono io che penso malignamente...1 punto
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Non ho mai visto in TV lo spot in questione ma sono andato a cercarlo su youtube. Sono disgustato. Oltre che per la canzone e l'immagine che viene data dagli italiani, si offre secondo me un messaggio totalmente sbagliato del modo in cui "realizzarsi". Si vuole far credere che con una vincita è possibile realizzare i propri sogni (v. la costruzione di un parco, l'acquisto di una squadra di calcio o la fondazione di una scuderia...): forse ci riuscirà colui che incassa i soldi, certamente non colui che gioca. Ma la parte peggiore secondo me è quella in cui si parla di offrire un futuro migliore ai propri figli, affermazione sulla quale preferisco evitare ogni commento. Altro elemento sul quale si accenna nello spot e sul quale sono abbastanza scettico, è l'applicazione di un particolare "sistema". Forse sarebbe il caso di specificare a qualcuno che l'estrazione dei numeri è causale. Comunque, mettendo da parte l'analisi dello spot, sono del parere che certe pubblicità non dovrebbero mai essere messe in onda esattamente come avviene per i tabacchi. Questo sia per una questione di immagine (come giustamente faceva notare l'amico DragoDormiente), sia per evitare la rovina economica di tante famiglie. Sappiamo tutti infatti che il gioco d'azzardo può provocare una certa dipendenza e pubblicizzarlo in questo modo non è certamente una buona cosa (senza considerare che anche i più giovani potrebbero essere affascinati da quanto propongono queste pubblicità). Sarei del parere di eliminare definitivamente queste pubblicità. Proporre facili vincite e la possibilità di realizzarsi nella vita scommettendo del denaro oltre che essere un concetto totalmente sbagliato, getta del fango su quelli che sono i veri modi e i veri valori per cercare di realizzare i propri sogni nella vita.1 punto
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In accordo alla politica di questo particolarissimo topic, ho fatto un (bel) po' di pulizia. Ricordo di postare qui SOLO LINK a vecchie richieste di identificazione non ancora risolte. Grazie!1 punto
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Ciao a tutti, una domanda probabilmente da principiante. Osservando i fert sul bordo del mio 10 lire Impero, ho notato che non sono allineati. La cosa si vede soprattutto con quello riprodotto al centro dell'immagine, che è molto fuori asse rispetto alla rosetta successiva. Ma non dovrebbero essere tutti su una stessa linea, per via della ghiera con la quale venivano impressi? Un saluto, ciao1 punto
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